Vivere Senza Soldi, La Storia Di Mark Boyle _ Persone - IlCambiamento

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15/11/13 Vivere senza soldi, la storia di Mark Boyle | Persone - ilCambiamento.it www.ilcambiamento.it/persone/mark_boyle_vivere_senza_soldi.html 1/6 Informazione Formazione Azione Ecoacquisti CAMBIARE agriCultura Energie Casa Alimentazione Consumi Culture Esperienze T rasporti Viaggi cerca nel sito Chi siamo PAEA Eventi Link Mark Boyle ha volontariamente deciso di escludere il denaro dalla propria esistenza Mark Boyle vive in un caravan parcheggiato in una fattoria alle porte di Bristol 31 anni e nemmeno un soldo in tasca. Una condizione comune di questi tempi. Eppure c’è qualcosa che distingue Mark Boyle da quella moltitudine di giovani che si ritrovano tristemente al verde: questo ragazzo inglese ha volontariamente deciso, nel novembre del 2008, di escludere il denaro dalla propria esistenza. Tutto è iniziato in un pub: "Il mio amico ed io stavamo parlando di tutti i problemi del mondo - ricorda Boyle - come ad esempio lo sfruttamento della manodopera, la distruzione ambientale, gli allevamenti industriali, la sperimentazione sugli animali e le guerre per le risorse energetiche. Ho capito che erano tutti, in un modo o nell’altro, collegati al denaro. Ho deciso quindi di rinunciare ai soldi . Ho venduto la mia casa galleggiante a Bristol e ho lasciato il mio lavoro in una società di prodotti alimentari biologici". Da ormai due anni, dunque, Mark Boyle vive in un caravan (messo a sua disposizione da Freecycle, gruppo di persone che si scambiano gratuitamente oggetti) parcheggiato in una fattoria alle porte di Bristol, dove lavora come volontario tre volte alla settimana. Vegetariano già da sei anni, 'the no money man', come è stato soprannominato, si nutre ora delle piante che coltiva, produce elettricità con un pannello solare, ha un telefono cellulare che utilizza solo per ricevere chiamate ed un notebook che si alimenta ad energia solare. "Ho fatto un elenco di tutto ciò che ho comprato e ho cercato di capire quali cose avrei potuto ottenere in altro modo". Ed ecco che Mark ha sostituito il tradizionale dentifricio con una miscela di ossi di seppia e semi di finocchio ed ha rimpiazzato il comune detersivo con un sapone ricavato bollendo frutta secca. "Ho avuto un’infanzia normale. Penso che in un primo momento i miei genitori si siano chiesti cosa mai stessi facendo. Ma ora mi sostengono completamente e dicono che potrebbero provare anche loro". Nel 2007 Boyle ha fondato la Freeconomy, comunità online che promuove la condivisione di abilità e proprietà e che ad oggi conta 17.000 iscritti. Ha anche pubblicato un libro, The Moneyless Man: A Year of Freeconomic Living. AZIONI 25 commenti CONDIVIDI Mi piace 1,6mila 5 PAROLE CHIAVE mark boyle denaro consumo freeconomy ARTICOLI CORRELATI » IL TAVOLO DEI POTENTI, IMMAGINANDO LA REALTÀ » CHE FINE FARANNO I 'BARBARI' DI BARICCO? SULLA SCOMPARSA DELLA PROFONDITÀ » RILEGGENDO 'WALDEN' DI THOREAU, UN ESPERIMENTO ANTESIGNANO DI DECRESCITA » INTERVISTA A PADRE GIUSEPPE RUSSO, MILITANTE NELLA PALERMO ANNI '70 » TORNA LA SETTIMANA DEL BARATTO, BENI E SERVIZI IN CAMBIO DI UN SOGGIORNO » UNA RAGAZZA NEL BOSCO, CRONACHE OLTRE IL FRASTUONO » ADESSO BASTA. VIAGGIO (A VELA) NEL DOWNSHIFTING » UNA VITA FELICE, INCONTRO CON ETAIN ADDEY » NUCLEARE, IL GOVERNO SMINUISCE IL POTERE DELLE REGIONI » NUCLEARE, QUEL REFERENDUM IMPROVVISAMENTE "SUPERATO" » RINUNCIARE AL NUCLEARE PER SVENDERE L'ACQUA » LA SOVRANITÀ POLITICA PASSA ATTRAVERSO L’ENERGIA » WOLFGANG SACHS: "LA RISORSA ENERGETICA FONDAMENTALE? L’INTELLIGENZA" » RIPRENDIAMOCI LE NOSTRE VITE, UNA GIORNATA PER RI- PENSARE IL 'LAVORO' » I MIRACOLI DEL LAVORO » DECRESCITA, OCCUPAZIONE E GREEN ECONOMY » PRECARI IN SCIOPERO O SCIOPERO PRECARIO? » COLDIRETTI, PESCE DAL GIAPPONE: CONTROLLI FAI DA TE DELL'ETICHETTA » AL PRINCIPIO DI OGNI SCAMBIO, RIPENSARE IL DONO CON LA FILOSOFIA INDIANA » ISLANDA, QUANDO IL POPOLO SCONFIGGE L'ECONOMIA GLOBALE » DALL'ISLANDA ALL'ITALIA, LA PERSONE Vivere senza soldi, la storia di Mark Boyle Immaginate di scegliere di vivere senza denaro. Immaginate, in altre parole, di seguire l’esempio di Mark Boyle. Soprannominato 'the no money man', questo trentenne di Bristol ha deciso due anni fa di escludere i soldi dalla propria esistenza ed oggi è più che felice che mai. di Alessandra Profilio - 10 Settembre 2010 ESPERIENZE » ASSOCIAZIONE PAEA » BIOREGIONALISMO » COMUNI VIRTUOSI » DECRESCITA » ECO-VICINATO » IN BACHECA » PERSONE » TRANSITION TOWN Acquista "io faccio così" il nuovo libro di Daniel Tarozzi CONOSCERE Ecosistemi a rischio Economie Mondo Politica e Ambiente Salute e Società altriAnimali

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Informazione Formazione Azione Ecoacquisti

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cerca nel sito Chi siamo PAEA Eventi Link

Mark Boyle ha volontariamentedeciso di escludere il denaro dallapropria esistenza

Mark Boyle vive in un caravanparcheggiato in una fattoria alleporte di Bristol

31 anni e nemmeno un soldoin tasca. Una condizionecomune di questi tempi.Eppure c’è qualcosa chedistingue Mark Boyle daquella moltitudine di giovaniche si ritrovano tristementeal verde: questo ragazzoinglese ha volontariamentedeciso, nel novembre del2008, di escludere il denarodalla propria esistenza.

Tutto è iniziato in un pub: "Il mio amico ed io stavamo parlando ditutti i problemi del mondo - ricorda Boyle - come ad esempio losfruttamento della manodopera, la distruzione ambientale, gliallevamenti industriali, la sperimentazione sugli animali e le guerreper le risorse energetiche. Ho capito che erano tutti, in un modo onell’altro, collegati al denaro. Ho deciso quindi di rinunciare aisoldi. Ho venduto la mia casa galleggiante a Bristol e ho lasciato ilmio lavoro in una società di prodotti alimentari biologici".

Da ormai due anni, dunque, Mark Boyle vive in un caravan (messoa sua disposizione da Freecycle, gruppo di persone che siscambiano gratuitamente oggetti) parcheggiato in una fattoria alleporte di Bristol, dove lavora come volontario tre volte allasettimana.

Vegetariano già da sei anni, 'the no money man', come è statosoprannominato, si nutre ora delle piante che coltiva, produceelettricità con un pannello solare, ha un telefono cellulare cheutilizza solo per ricevere chiamate ed un notebook che si alimentaad energia solare.

"Ho fatto un elenco di tutto ciò che ho comprato e ho cercato dicapire quali cose avrei potuto ottenere in altro modo". Ed ecco cheMark ha sostituito il tradizionale dentifricio con una miscela di ossidi seppia e semi di finocchio ed ha rimpiazzato il comune detersivocon un sapone ricavato bollendo frutta secca.

"Ho avuto un’infanzianormale. Penso che in unprimo momento i miei genitorisi siano chiesti cosa maistessi facendo. Ma ora misostengono completamente edicono che potrebberoprovare anche loro".

Nel 2007 Boyle ha fondato laFreeconomy, comunitàonline che promuove lacondivisione di abilità eproprietà e che ad oggi conta17.000 iscritti. Ha anchepubblicato un libro, The Moneyless Man: A Year of FreeconomicLiving.

AZIONI

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PAROLE CHIAVE

mark boyle denaro consumo freeconomy

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Vivere senza soldi, la storia di Mark BoyleImmaginate di scegliere di vivere senza denaro. Immaginate, in altre parole, di seguirel’esempio di Mark Boyle. Soprannominato 'the no money man', questo trentenne diBristol ha deciso due anni fa di escludere i soldi dalla propria esistenza ed oggi è più chefelice che mai.

di Alessandra Profilio - 10 Settembre 2010

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"Ho fatto un elenco di tutto ciò cheho comprato e ho cercato di capirequali cose avrei potuto ottenere inaltro modo"

Come ha dichiarato Mark Boyle, ad aver giocato un ruolodeterminante per la svolta della sua vita è stata la visione di unvideo di Gandhi: "Mi ha insegnato una lezione enorme, di essere ilcambiamento che volevo vedere nel mondo. Il problema era chenon avevo idea di che cosa fosse quel cambiamento".

"Filosofare un pomeriggio con un mio amico ha cambiato tutto.Stavamo analizzando le questioni del mondo e mi sono reso contoche stavo guardando il mondo nello stesso modo in cui un medicooccidentale osserva un paziente, osservando i sintomi senzapensare alla loro causa principale. Così ho deciso di diventareun omeopata sociale, un pro-attivista, e di indagare la causaprincipale di questi sintomi".

E ancora, dice Mark: "Unadelle principali cause di queisintomi è il fatto che nonvediamo più le ripercussioniche i nostri acquisti hannosulle persone, sull’ambiente esugli animali. I gradi diseparazione tra ilconsumatore e il consumosono aumentati così tantoche siamo completamenteall'oscuro dei livelli didistruzione e sofferenza

determinati dalla roba che compriamo. Lo strumento che hacausato questa separazione è il denaro".

Quelle di Boyle sono dichiarazioni che fanno leva quindi su uncambiamento pratico: "Se coltivassimo da soli il nostro cibo nonavremmo un terzo dei rifiuti che abbiamo oggi. Se noi stessicostruissimo i nostri tavoli e le nostre sedie, non li butteremmo viaal momento di cambiare l’arredamento. Se dovessimo pulire lanostra acqua potabile, probabilmente non la contamineremmo.Quindi, essere il cambiamento che volevo vedere nel mondo,purtroppo, significava rinunciare ai soldi contanti, cosa cheinizialmente ho deciso di fare per un anno”.

Eppure Mark adesso è talmente felice da voler proseguire suquesta strada.

"Che cosa ho imparato? Che l’amicizia, non il denaro, è lasicurezza reale. Che la povertà più occidentale è di tipo spirituale.Che l’indipendenza è realmente interdipendenza. E che se nonpossiedi un televisore con schermo al plasma la gente pensa chesei un estremista.

La gente spesso mi chiede che cosa mi manca del mio vecchiomondo di profitto e affari. Stress. Traffico. Conti bancari. Bollette.

Beh, ogni tanto c’era la pinta di birra naturale con gli amici".

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13 Maggio 2013 14:59, rosana ha scritto:CIAO A TUTTI IO VIVO SPESSO SENZA SOLDI NON SI MUORE IO SONOUNA SENZA DIMORA DI TORINO DA ANNI NON RIESCO A RITORNARENELLA NORMALITA'...E A VOLTE RIESCO A LAVORARE MA I SOLDI SONOPOCHI E FINISCONO,PERTANTO IO NON CHIEDO ELEMOSINA NONCHIEDO E BASTA ASPETTO...NON HO SUSSIDI VIVO CON QUELLO CHE MIDANNO:UN LETTO DA MANGIARE POSSO LAVARMI,LA VITA DIMARK BOYLEMI RICORDA :ROBINSON CRUSOE,E' BELLO VEDERE CHE ANCHE INQUESTI ANNI DI TECNOLOGIE DI FUTURO ESISTONO PERSONECORAGGIOSE COME LUI,IO QUANDO PIANGO SONO SFINITA ODIO ISOLDI LI MALEDICO!!!UNA VOLTA SI VIVEVA CON LO SCAMBIO COMEDICE BOYLE E FUNZIONA MEGLIO!! ALLORA ASPETTO ASPETTO CHEQUALCOSA SCATTI DENTRO DI ME,COSI' QUANDO STO MEGLIO LAVORO EI SOLDI MI DANNO PIU' FORZA MA ANCHE PROBLEMI PERCHE' ADESSOCHE HO RECUPERATO GLI STIPENDI DI DUE ANNI FA 2011 C'E GENTECHE MI AGGREDISCE CHE MI PEDINA INSOMMA UN VERO THRILLER LAMIA VITA,ANCHE IO STO FINENDO LA MIA AUTOBIOGRAFIA DOPO 7 ANNIQUEST'ANNO LO PUBBLICHERO'CIAO A TUTTI***

11 Aprile 2012 14:18, FWC ha scritto:Tratto dalla sezione FAQ: "Ci sono molte, molte questioni di cui loStatuto non tratta. Le trattiamo come 'questioni secondarie'. Lo Statutosi concentra soltanto sulle più semplici questioni primarie che trattano dicome collochiamo noi stessi nei confronti l'uno dell'altro, del nostropianeta e della Natura. Tutto il resto è secondario a questo. Quandoqueste ben più importanti regole saranno condivise, il modo in cuidaremo forma al nostro mondo o dirigeremo la nostra societàdovrebbero essere auto-determinanti attraverso un processo

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evoluzionistico. Va considerato come progettare un mondo migliorepartendo dal principio. Il seme non sa come sarà la pianta." Inoltre latua giusta osservazione sulla realizzazione delle idee, sopratutto se cosìlontane dalla visione attuale, non possono prescindere da un forteconsenso "popolare" e dalla condivisione di principi fondamentali. Da quil'iniziativa di trovare prima una base di volori comuni. Immaginiamo didare un aeroplano in mano ai nostri antenati. Cosa ne avrebbero fatto?Posso immaginare che come minimo, dopo la paura/stupore iniziale, loavrebbero fatto a pezzi senza neanche rendersi conto di quale sarebbepotuto essere il suo utilizzo. Ciao

11 Aprile 2012 02:13, Christian ha scritto:Conosco il movimento Zeitgeist, è un grande movimento e ne apprezzomolte idee. Ciononostante altre non le appoggio fino in fondo. Più chefirmare dei principi mi piacerebbe che fossero realizzate delle idee :)

7 Aprile 2012 19:21, FWC ha scritto:Noi ci stiamo provando www.freeworldcharter.org

27 Novembre 2011 14:53, Free-consocience ha scritto:@ Maurizio Capisco il tuo punto di vista, vorresti avere un sistema senzainterscambio creditizio, ma solo: io lavoro, contribuisco al serviziocomune, per esempio coltivo la terra, tu costruisci case, ma invece difarlo pe se stessi lo si fa per tutti così che ogni uno abbia il necessario(spero di non aver capito male). Ma devi contare che così si crea un caosa livello di risorse, conta che in un negozio, un cittadino che puòprendere vestiti senza soldi ne prende tanti anziché uno solo, e perevitare questo dovrebbe esserci un sistema meritocratico, cioè chi fa dipiù merita di più. Abbastanza complicato. Guarda, in Italia siamo più omeno 60 milioni di persone, calcola tassare solo 200 euro al mese comeunica trattenuta (togliendo i bambini) viene 8 miliardi al mese, in unanno sono 96 miliardi, in 5 anni 480. Questo per dire che i soldi ci sono,solo che finche abbiamo soldi fisici (che si possono rubare) non cambierànulla mi dispiace. Cmq vada spero che la gente si svegli e cominci aragionare per cambiar e il mondo da sola non chiedendo ai LADRI ALGOVERNO di cambiare qualcosa. :)

25 Novembre 2011 22:18, MAURIZIO nullaTenente ha scritto:ma ci prendiamo per il CULO? dopo aver esposto un articolo del genere,si conclude con... "SE PENSI CHE IL CAMBIAMENTO VALGA ALMENO UNEURO AL MESE CLICCA QUI" non sarebbe piu in linea INCITARE alladistruzione di tutti I SOLDI che possediamo!! una distruzione REALE daeffettuarsi di fronte alla massima istituzione Governativa della propriacitta o Villaggio. E dichiarare la propria intenzione di viviere delle TERRAche calpestiamo, della terra in cui viviamo, DOVE le TASSE nonesisteranno ma solo un Governo di (non INTERSCAMBIO) ma un Governodi OBBLIGO di CONTRIBUIRE con le PROPRIE risorse (il proprio corpo enon i propri soldi) al BENESSERE proprio e DELLA COMUNITA! EAPPROPRIARSI delle proprie terre e decisioni! ribaltando tutto ilsistema!! Sono sposato e abbiam bimba di 3 anni. Entro fine anno DiFronte al Municipio di UDINE: taglierò in mille pezzi tutti i soldi che ho!Nonostante viva in appartamento in Affitto e non abbia terra; ho unlavoro a t. d. Un lavoro che lascerò volentieri se non mutasse da lavororemunerato a Denaro in Lavoro prestato a scambio di un bene oservizio. !!! [email protected]

15 Ottobre 2011 15:51, Free-Conscience ha scritto:Ciao a tutti ragazzzi, secondo me dovremmo togliere il denaro per farposto ad un sistema di crediti ovvero soldi nn materiali. Mi spiego meglio.Partiamo dal fatto che le società non devono essere private, ma dellacomunità italiana. Con i soldi italiani si costruiscono le fabbriche, chevaranno un manager o gestore, non un proprietario. Ogni mese Verràdistrubuito, in base al livello professionale di ogni dipendente uncompenso, il resto, il guadagno, torna alle casse Italiane. Con i crediti isoldi vengono gestiti da un sistema che limita l'erogazione in base allaclasse lavorativa. Se un manager ha classe AA per esempio il sistemaerogherà per lui 4000%u20AC al mese, su una carta che sarà di creditoe conterrà altre informazioni, tipo patenti, tessere sanitarie ecc.. diciamofunzionerà oltre a carta di credito tipo memory card con tutti i dati gestitiintermanete dall'anagrafe, che poi ogni 5 anni dovranno essererinnovati. Ogniuno ha cosi i crediti che gli spettano e in nessun modopotrà rubarne poichè le entarte mensili di ogni individuo sonoproporzionali al suo livello professionale e poi i crediti non esistonofisicamente. Inoltre siccome tutte le grandi fette di guadagno delleaziende ritornano al paese, tutto il credito verrà usato per comprarematerie prime e finanziare il prorpio paese, paese dove non ci sonopolitici che decidono per te, ma persone che studiando, elaborano delleleggi, poi tramite voto tramite internet o voto fisico, i cittadini stessidovranno approvare o abolire la legge, poichè siamo noi coloro che nesubiranno gli effetti. Immaginate che il popolo approvi leggisull'ambiente, sulla giustizia ecc..tramite maggioranza. Ogni stato saràcome lo vogliono coloro che ci vivono.

27 Luglio 2011 14:33, Marco . ha scritto:@Masterpiga. Non te ne accorgi ma ripeti molti dogmi parziali einteressati del capitalismo, a cominciare dal classico paragone con idocumentari a-la- national geographic, interpretati con una doseabbondante di darwinismo sociale. La natura ha la sua saggezza (eabbiamo perso un bel po' anche di quella) ma l'obiettivo della società èsuperare la natura e la wilderness, non eguagliarle. Da quando Darwin èstato interpretato come un ideologo della lotta permanente e dellaprepotenza (ma non lo era, era uno scienziato e forniva modelli adatti aconstatazioni fattuali, non politiche cultural-economiche fallimentari eclassiste) travisando volutamente il suo "survival of the fittest" in unbrutale "survival of the strongest", che apparirebbe puerile anche ad unanimale, non abbiamo mai fatto che ripeterci, ingannandoci, che lamoralità della natura non si può superare e che tali condizioni sononaturali, dunque inevitabili. Lo sforzo titanico della civiltà, quella che si

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Stefano ha scritto: Mi piacerebbemolto lavorare anche per fruttetibio

Roberto Spano ha scritto: GrandeDaniel!!! Sono sicuro che la sceltache state facendo sia quellagiusta e che porterà ancora piùvalore aggiunto ai...

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vuole smarcare dalle pulsioni e dalle interpretazioni biologiche, quellacon un sogno, è proprio quello di andare oltre la mentalità di un brancodi lupi. E se proprio dovremmo rinunciare ad un contributo originale dellarazza umana alle strategie non di sopravvivenza (questa emergenza,questa penuria perenne, pretesto per ogni deroga, ogni sopruso, ogniautoritarismo, ogni spietatezza) ma di vita, potremmo non scegliere diessere lupi ma formiche. Sono anche loro "fit" pur non essendo "strong"e in ogni caso l'evoluzione non opera più sugli umani singoli o su gruppiisolati, ma sulle culture e non è affatto detto che la più adatta ad unavita soddisfacente sia la più aggressiva (ripeto, si parla di adattamentonon di imposizione e di forza).

14 Giugno 2011 16:11, Christian ha scritto:@Masterpiga: Grazie per le interessanti osservazioni. La miaimpressione è che innanzitutto le risorse sarebbero potenzialmentesufficienti (se non abbondanti) per tutti, se si ridistribuissero equamentee si applicasse efficacemente le tecnologie disponibili a questo precisoscopo. In secondo luogo, per come intendo io l'educazione, questa servea far emergere le componenti più evolute dell'essere umanopromuovendo la predominanza di queste su quelle "bestiali". Nellascalata evolutiva si è passati dalla fase rettile, a quella di mammifero(cure parentali), a quella di ominide (sviluppo dell'intelletto e dellesocietà complessa), fino allo sviluppo dei "valori spirituali" propri deigrandi uomini, che potenziano l'identificazione dell'essere umano con lapropria componente più evoluta, e quindi meno soggetta alle leggibiologiche. In una società media si avrà una specie di gaussiana lungo lalinea evolutiva appena descritta, le cui code saranno gli individuieccellenti da una parte, quelli meno evoluti e più sottomessi alla propriabiologia dall'altra. L'educazione avrebbe lo scopo di spostare lagaussiana in avanti, rendendo le persone libere di scegliere. Finora lanostra società ha agito inconsapevolmente, permettendo ai fenomenisocioeconomici incontrollati di determinare il destino dei popoli (come asuo tempo facevano le leggi naturali per quel che riguardaval'alimentazione e la salute). Quando parlo di approccio sistemico intendo(concordemente con te) che non esiste la "ricetta sicura", ma comeavviene nella medicina che mira alla salute dell'individuo, la curadovrebbe coprire molti fronti, compresi quelli di cui abbiamo parlato,tenendo presente che i diversi fronti in qualche misura si aiutano avicenda (per esempio una persona educata alla sobrietà consuma menorisorse, e quindi può vivere nell'abbondanza soggettiva, quando quellaingorda vive, a parità di risorse, in uno stato di scarsità soggettiva).

13 Giugno 2011 14:32, Masterpiga ha scritto:@Christian: Ciao Christian, grazie per la tua risposta. Il tasso di natalitáé inversamente proporzionale al benessere di una comunitá. Questofenomeno é documentato sia su scala planetaria (vedi paesi ricchi vs.paesi in via di sviluppo vs. paesi del terzo mondo) che su scala piú locale(le fasce piú povere di ciascuna societá sono quelle con le famiglie piúnumerose). Il meccanismo alla base del fenomeno é in parte biologico, inparte socio-antropologico: piú figli = maggiore probabilitá che almenoqualcuno sopravviva, e piú figli vivi = piú forza (e potenzialmentemaggior benessere) al nucleo di appartenenza. Riguardo il fatto chel'educazione possa essere un'alternativa alla violenza, permettimi dueconsiderazioni. In primo luogo, l'educazione é un sottoprodotto delbenesser. In ogni societá di cui si ha evidenza storica, l'educazione ésempre stata ad esclusivo appannaggio degli strati piú ricchi dellasocietà. La ragione é molto semplice: se devi lavorare 16 ore al giornoper garantirti la sopravvivenza, tutto sto tempo di essere educato nonce l'hai. In secondo luogo, la scarsitá di risorse necessariamente edinvariabilmente porta a conflitti, per il semplice fatto che quando si trattadi scegliere tra la sopravvivenza tua (o della tua prole) e quella diqualcun altro, quasi sicuramente non ci vai molto per il sottile. Nota beneche questo non é un fenomeno sociale, ma un fenomeno biologico. Inogni popolazione di qualsiasi specie vivente, gli individui che insistonosulle stesse risorse sono in competizione l'uno con l'altro. E organismiappartenenti a diverse specie, ma che insistono sulle stesse risorse,sono pure in competizione. E' un efficacissimo meccanismo diautoregolazione a livello di eco-sistema, che funziona proprio grazie alfatto che le risorse sono, per definizione, limitate. Le uniche societá incui modelli di bonaria condivisione delle risorse come quello implicatodall'esperienza di Boyle (auspicabilissimi in teoria) siano applicabili sonoquelle in cui le risorse disponibili sono sovra-abbondanti rispetto alleesigenze della comunitá. Gli esempi vanno da tribú isolate in areenaturalmente prosperose, a intere e moderne societá contemporanee,come quelle nord-europee, vedi Svezia e Norvegia. Qui, i fenomeni dicorruzione e le altre storture del capitalismo sono molto meno evidentiche in altre societá (come quella Italiana) per il semplice fatto che lerisorse economiche sono piú che sufficienti per far star bene tutti, equindi non c'é bisogno di competere strenuamente e prevaricare. Imodelli di societá che partono dal presupposto che tutti i parametri dellaconvivenza siano in qualche modo suscettibili di essere controllati (tuttisono educati, tutti sono disponibili a condividere, tutti mettono il benedella comunitá di fronte al prossimo), perdono di vista il fattofondamentale che le societá sono, per definizione, entitá caotiche. Dettimodelli hanno solo tre possibili sbocchi: 1) morire prima di nascere,perché inapplicabili; 2) fallire; 3) degenerare (vedi fascismi e comunismi,che alle origini si proponevano solo di creare societá perfette). Invece diimmaginare tanto radicali quanto improbabili modelli di societáalternative, non sarebbe piú utile cercare di impegnarsi per correggerele storture piú evidenti di quello che giá abbiamo?

13 Giugno 2011 13:36, Christian ha scritto:@Masterpiga: Ciao, relativamente a quel che dici, secondo meandrebbero fatte delle riflessioni riguardo ai presupposti dai quali partequel che affermi: 1) E' vero che le economie di scala sono l'unico modoper produrre a sufficienza? Dovremmo aver presente che questecontribuiscono all'inquinamento e all'impoverimento del terreno, creandoun circolo vizioso di scarsità alimentare. 2) La sovrapopolazionemondiale deriva tra l'altro da particolari condizioni di certe società. Non è

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un caso che nell'occidente acculturato si assista ad una fortediminuzione del tasso di natalità. Non conosco esattamente le condizionisociali in base alle quali si ha un sovraffollamento o viceversa, unadiminuzione delle nascite, ma sarebbe interessante saperlo, in modo daricercare una soluzione sistemica. 3) Presupponi che la scarsità di risorseproduca automaticamente violenza. Questo dipende dall'educazionedella popolazione. In uno scenario nel quale attori "educati" (p.es. allamutua assistenza) si trovino in scarsità, si potrebbe anche giungere aduna collaborazione al fine di aumentare la produzione (a parità diterreni)

12 Giugno 2011 20:34, Masterpiga ha scritto:Interessante esperimento sociale. Alcune considerazioni di Mark (o delreporter) sono però poco realistiche, per non dire errate. Per esempio,l'idea che sia possibile un mondo in cui ciascuno coltiva il suo orto eproduce il suo cibo. Solo le economie di scala sono in grado di produrreabbastanza da soddisfare il fabbisogno di 7 miliardi di persone. Gliattuali problemi di inquinamento, sfruttamento delle risorse naturali edeforestazione sarebbero solo aggravati in un mondo in cui ognunoproduce per sé, perché necessariamente la produzione sarebbe menoefficente, e perché ciascun individuo (o nucleo familiare) sarebbe in lottacon gli altri per accaparrarsi le risorse. Immaginate di avere il vostroorto, circondato dagli orti dei vicini. Vi nasce un figlio, ed avete bisognodi aumentare la vostra produzione. Chiedete aiuto ai vicini, ma sono tuttinelle vostre condizioni. Alla fine, l'unica soluzione é una bella guerra colvicino. Insomma, il modello di Boyle funziona solo perché lui é l'unico avivere in quel modo. Condivido invece la riflessione sulla necessità diavere maggiore informazione sul ciclo di vita dei prodotti checonsumiamo, e la chiamata ad un consumo responsabile che nonproduca sacche di ricchezza creando bolle di povertà.

7 Dicembre 2010 01:55, aVrion ha scritto:Ragazzi, come gia qulcuno ha citato, esiste un movimento basato su unadocumentazione, precisa, logicamente impeccabile fatta da un regista eattivista americano, attraverso 2 film: zeitgeist e zeitgeistaddendum.quanti di voi hanno visto questi film? sicuramente, non tutti.edi conseguenza, non potete realmente comprendere la natura, el'importanza del gesto di mark boyle senza la visione completa chepossono e DEVONO DARVI questi film-documento, sulla realtà dellasocietà odierna.ecco, lo noto soprattutto dall osservazione di fabio: "ildenaro è uno strumento.. il male deriva da come lo si usa." purtroppohai assolutamente sbagliato fabio, perche forse non sai che il denaro, èil motivo è la causa principale di ogni comportamento criminale. il denaroè il motivo per cui esiste il terzo mondo in espansione, perche la scarsitàdelle risorse, VOLUTA da un elite criminale ai vertici dei nostri governi, laproduce perche è sinonimo di profitto. il denaro è il motivo pr cui ogginon usiamo fonti di energia rinnovabile, perche purtroppo le tue parole,e le mie da sole, non sono niente, contro le industrie petrolifere, chehanno comprato i brevetti delle auto elettriche per non metterle incommercio. potrei elencare tanti motivi qui del perche dovremmo fermarequesto sistema monetario che è sinonimo di PURA CORRUZIONE voiavete una visione riduttiva di questa situazione, perche non conoscetequesti film. noi tutti abbiamo il diritto, e IL DOVERE, di SAPERE, quello chesta succedendo, e quello che ci stanno facendo. vedete su youtube i filmdi zeitgeist e riprenderemo la discussione. ;)

11 Ottobre 2010 14:52, davide ha scritto:Sarebbe interessante sapere se Boyle sia stato in grado di costruirsiuna famiglia e come in tal caso avrebbe affrontato i problemidell'educazione dei figli.

11 Ottobre 2010 14:21, mauro ha scritto:Interessante, questo Mark, quanto costa il suo libro? A parte la facilebattuta, trovo interessante questa ricerca concreta, certo parziale ancheperchè individuale: giovane, single, senza figli, in salute, in un paesericco, adesso è pure famoso! L'interessante credo sia usciredall'ekonomia, almeno quella più screditata (finanza, agrindustria, moda)riducendo i consumi energetici, specie nei trasporti con una mobilitàconsapevole. Il prossimo passo potrebbe essere provare a sperimentarela pratica del no-money come piccolo gruppo di persone conviventi, dasoli sono buoni tutti, comunque in bocca al lupo Mark e co.

17 Settembre 2010 12:48, Fabio FLX ha scritto:In una porzione di mondo basata sul denaro il gesto di Mark Boyle ètanto simbolico quanto concreto. E' concreto perché dimostra che èpossibile fare a meno dei soldi, ma anche simbolico perché in realtà isoldi sono un prodotto della spregiudicatezza degli esseri umani e non ilproblema stesso. Se l'uomo imparasse a vivere diligentemente, inmaniera ecologica, i soldi potrebbero tranquillamente essere un aspettopositivo della vita. Il fatto che tutto ciò sia attualmente utopico rende ilgesto di Mark Boyle particolarmente interessante e degno di esseredivulgato.

16 Settembre 2010 16:25, Christian ha scritto:@Paolo Riguardo a Zeitgeist, ho visto che nel blog diwww.justfortheloveofit.org ne parla! Comunque questo sito difreeeconomy è una f***ta pazzesca :D

16 Settembre 2010 14:44, Christian ha scritto:@Francesca: Grazie per il sito di condivisione, stavo cercando da tempoqualcosa del genere! Mi sono già iscritto :)

16 Settembre 2010 13:28, Francesca ha scritto:Non vedo il mio commento allora lo scrivo di nuovo:)A Fabio volevo far sapere che Mark ha venduto la casa galleggiante percreare un sito per diffondere la Freeconomy.Il sito mette in contatto persone che vogliono scambiare cose e abilita'

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senza chiedere niente in cambio.Per esempio se in una via ci sono 10case con un piccolo giardino e voglio mettere a disposizione il miotagliaerba per i vicini lo posso far sapere,oppure se voglio aiutare acreare un orto o tutto quello che so fare lo voglio condividere, bastascriverlo nel mio profilo.Allo stesso modo se un giorno mi serve qualcosache non ho posso vedere se qualcuno che abita vicino me la puo'prestare.Mark ha scritto un libro il cui ricavato andra' a finanziare la realizzazionedi una comunita' che vuole vivere senza denaro.Il sito della Freeconomy e' www.justfortheloveofit.orgConsiglio la visita al blog che e' ricco di consigli pratici per uno stile di vitache non abbia un impatto negativo sull'ambiente.

16 Settembre 2010 12:57, Fabio ha scritto:@Francesca Come vedi, i soldi gli son serviti. ;-)

16 Settembre 2010 12:37, Francesca ha scritto:a Fabio. Mark ha usato i soldi ricavati dalla vendita della casagalleggiante per creare un sito web per mettere in contatto tutte lepersone che sarebbero contente di condividere le proprie cose e leproprie abilita' con altri che vivono vicini. Il sito si chiamawww.justfotheloveofit.org e il movimento freeconomy.Il blog e' ricco di consigli pratici per vivere in un modo che ha un minoreimpatto sull'ambiente.

16 Settembre 2010 01:47, Chrstian ha scritto:Sono d'accordo con tutto quel che dici... fattostà che spesso, purvolendo mantenere un comportamento (ed un consumo) etico, poi ilfunzionamento del sistema economico ci "costringe" ascelte/compromessi che coadiuvano le componenti non etiche delsistema, ostacolando di fatto il processo di transizione. Per esempio,non so se è una mia impressione, ma le soluzioni di consumoecologiche/etiche hanno spesso un costo (non solo monetario) superiorea quello di quelle che non lo sono... per questo dicevo che sarebbeopportuno trovare delle alternative che risolvessero o attenuassero quelproblema.

16 Settembre 2010 00:55, Paolo Posocco ha scritto:Conoscete il movimento zeitgeist? zeitgeistitalia.org ethezeitgeistmovement.com Lo troverete interessante! Propone unatransizione da un'economia basata sul denaro a una basata sullerisorse, il tutto senza ridurre il tenore di vita, anzi, elevandolo per tuttele persone del mondo, senza distinzioni.

16 Settembre 2010 00:22, Fabio ha scritto:Sarebbe interessante sapere cosa ne ha fatto dei proventi della venditadella sua casa, e se il libro lo ha regalato od invece si acquistava. Ildenaro è uno strumento... il male deriva da come lo si usa. Concordo, adogni modo, che la soluzione di tanti nostri problemi stia nel riavvicinarcialla terra dalla quale deriva tutto ciò che, in un modo o nell'altroconsumiamo. Fare a meno del denaro è solo un modo estremo dicostringersi a farlo, ma non è necessario.

16 Settembre 2010 00:01, Christian ha scritto:Piacerebbe anche a me diventare fiscalmente invisibile :) Il problema è,per la maggior parte delle persone, che questo comporterebbe unadrastica riduzione del tenore di vita... a meno che non costruissimo unaspecie di rete di scambi alternativa, che funzionasse a livello globale.

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