Vita della Valle del Chiampo...Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30...

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Anno LIX - n. 1 - Dicembre 2016 Natale 2016 Grazie, don Bernardo! Grazie, don Federico! Domenica 25 settembre 2016: ingresso di don Vittorio e don Carlo Vita della Valle del Chiampo Bollettino Parrocchiale di Chiampo

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Anno LIX - n. 1 - Dicembre 2016

Natale 2016

Grazie, don Bernardo! Grazie, don Federico!

Domenica 25 settembre 2016: ingresso di don Vittorio e don Carlo

Vita della Valle del ChiampoBollettino Parrocchiale di Chiampo

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… E’ un numero ridotto di pagine. Vi trova-te una riflessione sul Natale, il grazie della Comunità a don Bernardo e a don Federi-co, la nostra (di noi preti) presentazione, articoli e foto di gruppi parrocchiali e altro ancora.Il Bollettino vuole diventare la voce del-la nostra gente: di realtà parrocchiali, ma anche di altre realtà; penso ai gruppi spor-tivi, a quelli culturali… Ogni articolo deve essere firmato e ogni foto va accompagnata dal nome di chi ne chiede la pubblicazione e deve essere autorizzata da chi appare nella foto. Può capitare che arrivi molto materia-le; in tal caso si impone una scelta o una riduzione del contenuto degli articoli; ci sa-ranno forse correzioni da fare o espressioni da rendere in modo più chiaro, frasi da to-gliere o da aggiungere. Il Direttore respon-sabile, cioè il sottoscritto, si riserva la liber-tà di fare questo tipo di operazione, senza consultare gli autori degli scritti. Il motivo è semplice: il tempo che ho a disposizione è molto scarso e se devo rintracciare questo o quello per poter cambiare una frase, è facile capire che altri impegni ben più importanti

(visita alle famiglie, agli ammalati, prepara-zione delle celebrazioni…) dovranno salta-re, ma questo non deve avvenire.Lo scopo del Bollettino è informativo e formativo. Non vi sarà pubblicità. A diffe-renza di molti media che utilizzano la po-lemica per vendere, noi non daremo spazio alla malignità e all’offesa. Ciò non significa che non sapremo dare un giudizio sulla real-tà, sulla cultura dominante, sulle istituzioni e su pubblici personaggi che veicolano un pensiero nocivo alla dignità dell’uomo. Con il tempo spero di trovare qualcuno che collabori attivamente alla stesura del nostro giornalino. Nel frattempo ci muoviamo con le nostre povere risorse.Il Bollettino viene distribuito gratuita-mente alle famiglie. Se qualcuno deside-ra dare un’offerta la può consegnare agli incaricati o direttamente a noi sacerdoti o portarla in sacrestia. Chi non lo riceve potrà trovarlo in chiesa. Ci auguriamo che nelle zone ancora scoperte qualcuno dia la pro-pria disponibilità alla distribuzione.

Il vostro parroco don Vittorio

QUESTO NUMERO... NATALEGESU’ E’ QUANTO ABBIAMO DI PIU’ CARO

Nell’immaginario (ma non troppo) “Rac-conto dell’Anticristo” di Vladimir Soloviev, si legge che l’imperatore del mondo, dopo aver messo pace su tutta la terra, propone ai cristiani concessioni altamente generose. Ai protestanti vuole donare una grande scuola di studi biblici. Agli ortodossi promette un museo di archeologia per venerare le “sante tradizioni”. Ai cattolici affida il compito di garantire “il giusto ordine spirituale e la di-sciplina del mondo”.La maggioranza dei cristiani è contenta dei doni dell’imperatore. Alcuni tuttavia non accettano: c’è lo starets (mistico della Chie-sa ortodossa) Giovanni, il papa Pietro II e il protestante professor Pauli e con loro uno sparuto gruppetto.Con accento di tristezza l’imperatore si ri-volge loro dicendo: “Che cosa posso fare ancora per voi? Strani uomini! Abbandonati dal sentimento popolare! Che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?”. Allora, simile a un candido cero, si alza in piedi lo starets Giovanni e risponde con dolcezza: “Gran-de sovrano! Quello che noi abbiamo di più caro nel Cri-stianesimo è Cristo stesso. Lui stesso e tutto ciò che vie-ne da Lui, giacché noi sappiamo che in Lui dimora cor-poralmente tutta la pienezza della Divi-nità”.La nostra memoria del Natale attraversa i secoli e si ricon-giunge all’evento

che ci è caro: in un punto della terra (Bet-lemme, piccolo villaggio della Giudea), in un tempo a noi lontano (oltre duemila anni fa) il Figlio di Dio assume il volto umano di Gesù di Nazareth. Da lì parte l’avventura cristiana. Quel punto raggiunge tutti i pun-ti della terra e quell’istante abbraccia tutti i tempi. Noi siamo mirabilmente segnati dalla presenza del Figlio di Dio nella nostra terra e nella nostra carne. Per questo non possiamo e non vogliamo rinunciare a Lui.Qualcuno vorrebbe creare un cristianesimo senza Cristo, fatto solo di una generica etica delle buone maniere che di volta in volta si adegua alla cultura dominante, correggen-done un po’ gli eccessi, un Cristianesimo per questo mondo, magari riverito dal mon-do, ma che non può salvare, perché ciò che è del mondo perisce con il mondo. Solo un Dio ci può salvare. Solo un Dio diventato uomo come noi, con noi e per noi, perché in Lui e con Lui potessimo vivere in Dio.

don Vittorio

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Carissimo don Bernardo, vogliamo usare queste parole dal libro dell’Ecclesiaste per-chè ci sembrano le più adatte per un momen-to come questo. C’è stato un momento di incontro, di cono-scenza, di presa di misure e di costruzione di relazioni. C’è stato poi il momento della condivisione: il vivere la parrocchia insie-me e con intensità, camminando nella stessa direzione, con forza di volontà e carattere, senza far mancare com-prensione e convivialità. Ed è arrivato ora, con un po’ di sorpresa e forse troppo precocemente, il momento dei saluti. Ma i saluti, si sa, non sempre sono attesi o pre-parati: bisogna adattarsi a ciò che accade ed affidar-si alle mani del Signore, che per noi “ha fatto bella ogni cosa a suo tempo”.

Con semplicità le vogliamo dire “grazie”: per gli anni trascorsi insieme, per le gioie e le fatiche condivise, per la forza d’animo e la tenacia che ha dimostrato. Le auguriamo di proseguire il suo cammino con serenità, con la certezza che Dio sa sicuramente meglio di noi quale sia il nostro bene.Resterà nei nostri cuori.Un fraterno abbraccio da tutta la Comu-nità di Chiampo…

CONFESSIONI

Sabato 17 dicembre Ore 19.30: S. Messa per il Natale dei giovani e arrivo della Luce di Betlemme

Domenica 18 dicembre Nella S. Messa delle 9.30 vengono benedetti i “Bambin Gesù”Sabato 24 dicembre Ore 20.00: S. Messa di Natale ai MistrorighiSabato 24 dicembre Ore 21.00: Veglia di Natale Ore 22.00: S. Messa della notte di Natale

Domenica 25 dicembre Natale di Nostro Signore Gesù Cristo SS. Messe: 7.30 - 9.30 - 9.30 (Mistrorighi) - 11.00 - 15.30Lunedì 26 dicembre (S. Stefano): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30Sabato 31 dicembre Ore 18.30: S. Messa di ringraziamento e prefestiva, con il Canto

del “Te Deum”Domenica 1° gennaio Santa Maria Madre di Dio - Giornata mondiale della pace Ss. Messe ore 9.30 - 9.30 (Mistrorighi) - 11.00 - 15.30 (Non ci sarà la Messa delle 7.30)Giovedì 5 gennaio Ore 19.30: S. Messa prefestiva Ore 20.00: S. Messa ai MistrorighiVenerdì 6 gennaio Epifania di Nostro Signore GESÙ CRISTO Ss. Messe ore 7.30 - 9.30 (Con la benedizione dei bambini) - 9.30

(Mistrorighi) - 11.00 (Con la benedizione dei bambini) - 15.30Domenica 8 gennaio Battesimo di Gesù Ss. Messe ore 7.30 - 9.30 - 9.30 (Mistrorighi) - 11.00 - 19.30 (A partire da questa domenica la S. Messa vespertina viene cele-

brata alle 19.30)

Venerdì 16 dicembre ore 20.30 Confessioni dei giovanissimi del VicariatoLunedì 19 dicembre ore 20.30 Confessioni dei ragazzi di 1ª Media e dei loro genitoriMartedì 20 dicembre ore 20.30 Confessioni dei ragazzi di 2ª Media e dei loro genitoriNei giorni di giovedì 22 - venerdì 23 - sabato 24 dicembre i sacerdoti saranno disponibili per le Confessioni al mattino dalle ore 9.00 alle 11.30 e al pomeriggio-sera dalle ore 15.00 alle 19.00. Ricordiamo comunque che alla Pieve c’è ogni giorno la possibilità di confes-sarsi.

SS. MESSE E ALTRE CELEBRAZIONI

Celebrazioni Natalizie Vita della Parrocchia

GRAZIE, DON BERNARDO

Riportiamo il saluto, pieno di gratitudine e di commozione, che la comunità di Chiampo ha espresso a don Bernardo la domenica 19 giugno 2016.

“Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.

C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.

Un tempo per uccidere e un tempo per gua-rire, un tempo per demolire e un tempo per costruire.

Un tempo per piangere e un tempo per ri-dere, un tempo per gemere e un tempo per ballare.

Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.

Un tempo per cercare e un tempo per per-dere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via.

Un tempo per stracciare e un tempo per cuci-re, un tempo per tacere e un tempo per parlare.

Un tempo per amare e un tempo per odiare,un tempo per la guerra e un tempo per la pace.”

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VITA DELLA PARROCCHIA

modo di esprimere la propria fede; ma il cuo-re dell’uomo è lo stesso e in poco tempo mi sento come a casa. Torno in diocesi di Vicen-za nel 1985 e vengo inviato nella parrocchia del Sacro Cuore di Schio come cappellano. Vi rimango due anni e poi passo a Santissima Trinità di Schio, sempre come cappellano. In contemporanea sono parroco di Santa Maria di Tretto, piccola parrocchia di 350 abitanti. Nel 1992 il Vescovo mi nomina parroco di Torrebelvicino, dove rimango per otto anni: un tempo felice della mia vita.Nel 2000 un altro grande balzo mi porta a Lonigo. Il resto è cronaca recente.Dicevo che l’essere stato accolto, fin da su-bito, con benevolenza da parte della gente di Chiampo ha facilitato il cambiamento. Ma non mi nascondo le difficoltà. La parroc-chia è molto attiva, dotata di tante strutture, i collaboratori sono numerosi e generosi. C’è un’aspettativa piuttosto alta. Credo che le delusioni non mancheranno. La realtà è im-

DON VITTORIOOrmai non è più una novità: il sottoscritto, don Carlo e don Silvano siamo qui da diver-se settimane e molta gente ci ha incontrato o per lo meno visti.Da parte mia, pur nella cronica difficoltà a imparare i nomi delle persone e a riconoscer-ne i volti, sto già cominciando a identificare qualcuno. La visita agli ammalati, che per me è stata una grazia, mi ha anche permes-so di conoscere il paese, le vie, le contrade, fino a quelle alte sui colli. Quante salite! E che salite! Pensavo, venendo a Chiampo, di muovermi in bicicletta, ma credo che mi servirà quasi solo per andare ad Arzignano o per qualche rimpatriata a Lonigo.Devo dire che qui a Chiampo già mi sento a casa. La gente mi ha accolto fin troppo bene, con una bontà preventiva, ancor prima di conoscermi. E questo mi è stato di vali-do aiuto nel cambiamento, perché lasciare una parrocchia dopo 16 anni, soprattutto in età avanzata, non è per niente facile. Loni-go l’ho amata, anche nei momenti più duri, e a Lonigo sono riconoscente: lì ho imparato a prendermi fino in fondo le mie responsa-bilità, ad avere cuore e mente aperti all’ac-coglienza della gente, e a vivere i momenti belli e difficili come tempo di grazia.Sono prete da 44 anni e prima ho esercitato il diaconato per tre anni: uno in Francia, nei pressi di Lione, e due a Recoaro Terme, dove vengo ordinato prete il 28 giugno del 1972. Rimango a Recoaro altri tre anni e poi, nel 1975, divento cappellano a San Vito di Le-guzzano. Da lì, nel 1979, il grande balzo in Brasile, nella parrocchia di Orizona, a 200 km circa dalla capitale brasiliana. Altra mentali-tà, altra lingua, altra situazione sociale, altro

VITA DELLA PARROCCHIA

“Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”.Le parole del Vangelo di Marco ci indicano la strada del cam-biamento, della novità: quello a cui si va incontro è scono-sciuto, può intimorire, ma è inevitabile, è una componente essenziale della crescita di ogni persona.Dopotutto, quando si arriva ad una tappa del cammino, ci si può fermare per riposare e fare il punto della situazione, ma poi ci si muove di nuovo e si continua, a volte con più fatica, a volte lungo piacevoli discese, ma sempre incontrando persone e aprendo il cuore a nuovi legami ed espe-rienze. Don Federico, ognuno di noi conserverà di te un ricordo tutto suo, particolare, unico e personale. Ciò che accomuna tutti, comun-que, è l’affetto nei tuoi confronti.Dopo la malattia di Don Bernardo hai sapu-to prendere in mano la parrocchia… per te è stata una sfida… sei stato coraggioso, ti sei addentrato nelle difficoltà quotidiane, ti sei fatto carico delle mille cose che si sono pre-sentate davanti, ma passato il primo momen-

to di smarrimento hai avuto le idee chiare e ben presente la via da seguire.Ora, caro don Federico, ti auguriamo di con-tinuare a camminare con il sorriso e il cuore aperto ad accogliere quello che il Signore metterà sulla tua strada. Grazie per il percorso fatto insieme, ma ti e ci ricordiamo che “Non si arriva ad una meta se non per ripartire, e là dove siamo ora non è che una tappa del nostro cam-mino... con la certezza che ogni sera è la promessa di un’aurora”.

Un abbraccioda tutta la comunità di Chiampo

GRAZIE, DON FEDERICO CI PRESENTIAMOLa domenica 18 settembre la Comunità di Chiampo ha rivolto questi pensieri di gratitudine a don Federico.

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placabile: non prevede esseri perfetti e tanto meno dotati di poteri magici. Prevede, ed è bene che sia così, persone più o meno capaci, più o meno generose… e sempre imperfette.Sono contento di trovarmi qui con altri due preti: don Carlo, il cappellano, con cui c’è piena sintonia e collaborazione, e don Silva-no, che conosco da molti anni e che stimo per il suo buon cuore. Permettete un grazie pieno di affetto e di amicizia a chi mi ha preceduto, don Bernardo e il suo collaboratore don Fe-derico, e a quanti negli anni precedenti sono stati pastori buoni in questa Comunità.Chi era a messa la domenica 2 ottobre ha sen-tito la storiella dell’uomo che voleva fare un buon minestrone, ma aveva solo un sasso. Se qualcuno porta qualcosa (legna, acqua, sale, ecc.) e qualche altro, seguendo l’esempio dei primi, porta una patata, una cipolla o dei fa-gioli… il minestrone si farà e sarà buono e potrà sfamare un gran numero di persone. Io ho solo un sasso. La nostra gente, educata da generazioni di santi preti e suore, ha da sem-pre offerto disponibilità di mente, di cuore, di tempo, di mezzi economici… Basta con-tinuare, magari coinvolgendo altri ancora. Costruire una comunità sana, animata dalla fede, dalla speranza e dalla carità, è un bene per tutti, anche per chi non crede, anche per chi non è cristiano.Un’ultima cosa vorrei dire. A volte sento

espressioni del tipo: “Qui siamo ancora lega-ti alla Chiesa”; “A Chiampo la gente è anco-ra abbastanza praticante”; “Tutto sommato siamo ancora una parrocchia viva”; “La gen-te è ancora generosa”. Togliamo quell’anco-ra. Non possiamo vivere aspettando tempi peggiori; noi vogliamo lavorare per costru-ire un futuro buono. Quello che noi siamo non è solo il residuo di un passato fiorente, che tuttavia è destinato a scomparire. Quello che noi siamo è un’eredità che ci permette di guardare al futuro con speranza e ci fa rimboccare le maniche (a tutte le età della vita), perché quel futuro dipende oltre che dalla grazia di Dio, anche dalla nostra attiva collaborazione. A questa impresa è chiamato ogni uomo di buona volontà, all’interno del-la famiglia, della vita parrocchiale o civica, nel mondo del lavoro e nella scuola, nelle associazioni culturali e sportive… Le diffi-coltà sono tante, i problemi sono continui, la tentazione di tirarsi indietro e limitarsi al lamento o di restare indifferenti è lì alla porta del cuore come un diavoletto che vuole en-trare per avvelenarci dentro, ma la grazia di Dio è più forte e ci dà una speranza certa, perché radicata in Colui che ha detto: “Non temete…Io ho vinto il mondo” e la Sua pa-rola è veritiera perché Lui, risorgendo, ha sconfitto il grande nemico, la morte.

don Vittorio Montagna

DON CARLOMi chiamo don Carlo Sandonà, provengo da San Pietro in Gu, un paese di circa 4500 abitanti dell’Alta Padovana (provincia di Padova, ma diocesi di Vicenza) e sono sta-to ordinato lo scorso 4 giugno in Cattedrale a Vicenza, assieme ad altri otto compagni. Chiampo è dunque la mia prima parrocchia da quando sono prete, però prima di giun-gere qui ho prestato servizio per tre anni a Rosà (vicino a Bassano del Grappa), dappri-ma come seminarista e poi come diacono.Il percorso che mi ha condotto a diventare prete è abbastanza singolare. Dopo la ma-turità scientifica, studio giurisprudenza a Padova, mi laureo, svolgo la pratica foren-se presso uno studio legale di Cittadella e quindi sostengo l’esame per l’abilitazione professionale, iscrivendomi così all’albo avvocati di Padova. In tutto lavoro per circa quattro anni in questo campo.Ma da settembre del 2009 prende avvio una nuova avventura: riparto quasi da zero, en-tro in Seminario dalla porta del Mandorlo (è la comunità che accoglie quei percorsi vocazionali intrapresi dopo l’università o il lavoro) e da lì comincia il cammino in Te-ologia, che mi conduce sino all’ordinazione di quest’anno. Si dirà che le vie del Signo-re sono infinite, ma certamente si tratta pur sempre delle vie che percorriamo nella vita di ogni giorno, ed è lì che il Signore può far sentire il suo appello.Così, la mia scelta è maturata anche grazie alla mia esperienza professionale, che spes-so mi poneva davanti situazioni di sofferen-za o di discordia, e che mi ha dotato di uno sguardo sensibile verso la nostra società, uno sguardo aperto alla sua complessità. Sono legato a questo percorso di studio e di lavoro, che mi ha donato anche delle com-petenze, e, se tornassi indietro, non lo cam-bierei in nulla.

Poi la scelta è maturata anche incrociando i volti e le storie dei preti conosciuti a San Pie-tro in Gu e così pure attraverso i piccoli ser-vizi svolti in questa parrocchia, in particolare come animatore dei gruppi giovanissimi. Si parte dalla percezione di appartenere ad una comunità, e poi sorge la domanda, sempre più incalzante, che è anche un’intuizione: “Perché no? Perché non mettersi a disposi-zione di questa Chiesa, con i propri talenti e con i propri limiti?”.Infine, la vocazione è maturata in quell’in-sostituibile grembo che è la nostra famiglia, sede degli affetti più profondi e autentici. Vorrei, così, ringraziare di cuore, e quasi con commozione, proprio la mia famiglia, che sempre mi ha sostenuto in questi anni e che, anche se all’inizio ha fatto fatica a com-prendere la mia scelta (e - vi assicuro - non era per nulla facile accettare che il proprio figlio passasse dalle aule dei tribunali al se-minario!), mi è sempre stata accanto e oggi posso dire che ha camminato con me, quasi impegnandosi in un percorso di fede paral-lelo al mio. La fedeltà di mio padre Antonio

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

Nella gioia e nel dolorevivere per amare la vita e

concedersi agli altrisenza nulla pretendere,dando di sé il meglio.

Camminare con il fratellonon davanti, non dietro

ma assieme,

sentire la sua tristezza,non farla pesare

ma tramutarla in sorriso.Amare la natura,

le piante, gli animali,ma soprattutto il fratello:

questo ti dà gioia.Ed è sempre Natale

FRATELLANZA È NATALE

Enio Scorsin

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e di mia madre Maria rimangono per me un esempio vocazionale unico. Li affido al Si-gnore, unitamente a mia sorella Virginia e ai miei due fratelli Francesco e Giorgio, con le loro rispettive famiglie (in particolare le mie tre nipoti, Giulia, Sofia e Anna), affin-ché vegli sulle loro stagioni di vita, donando loro pace e serenità. Questa famiglia mi ha insegnato anche il senso della dedizione al lavoro onesto e alla fatica.Sono queste le vie attraverso le quali il Si-gnore ci conduce, e può accadere che lungo queste vie si trovi ad un certo punto un “teso-ro nascosto” (Mt 13, 44), che ci porta a “ven-dere” altre cose, pur di avere quel tesoro… Eccomi, ora, a Chiampo, con questo bel ba-gaglio di esperienze… Si tratta di una comu-nità molto ricca e vivace (per la verità anche complessa!), in cui sono stato accolto bene.Ciò che più mi interpella nella vita del pre-te è la varietà e la qualità delle relazioni intrecciate. Penso al rapporto con gli anzia-ni e gli ammalati, alle famiglie colpite dai lutti, ai bambini del catechismo e ai ragazzi dell’A.C.R., che mi spronano a semplificare sempre di più il linguaggio della fede, agli adolescenti e alla fatica di parlare loro in ma-niera continuamente nuova della buona noti-zia che li può toccare, ma anche alle crescen-ti difficoltà educative che si incontrano con queste giovani generazioni; ai tanti laici che con dedizione svolgono un servizio in par-rocchia, a coloro che gestiscono la macchina amministrativa della parrocchia, con la sfi-da sempre faticosa di mettere assieme scelte economiche e valutazioni pastorali. Penso, ancora, a quei volti che intercetto a messa la domenica e che, magari, mi cercano per un saluto, una confidenza o un invito cordiale a pranzo. Il fatto di vivere questo ventaglio di relazioni così diverse, di doverci dedicare tempo, di tentare di cogliere gioie e dolori di chi incontro, non come se fosse un “mestie-

re”, mi rende consapevole dell’impegno, ma anche del valore, di una scelta di vita come la mia.Non sono un prete (e nemmeno un uomo) che “stravolge”, ma piuttosto uno che ascol-ta e procede a piccoli passi. Sono convinto che la pratica pastorale richieda dialogo, mediazione e pazienza, ma anche quella sen-sibilità che consente di accogliere e valoriz-zare l’enorme “capitale umano”, che costitu-isce il valore aggiunto delle nostre comunità cristiane.La mia (seconda) tesi di laurea verteva sul valore della libertà religiosa: sono convinto che quest’ultima non faccia rima con l’indif-ferentismo e la privatizzazione del “religio-so”, ma implichi al contrario la capacità di affermare la propria appartenenza religiosa in ambito pubblico, non per costruire stec-cati di divisione, che sono spesso il frutto di derive ideologiche, ma per convergere verso la realizzazione del bene comune (Gaudium et Spes, n. 26), dove società civile e comu-nità religiosa possono e debbono arricchirsi vicendevolmente. Credo, in conclusione, che la sfida di essere preti si giochi, prima di tutto, sulla propria umanità. E’ il brano del buon Samaritano quello che più mi torna in mente in questa fase della mia vita. Come il Samaritano, au-spico di incontrare ancora e sempre lungo il percorso persone desiderose di umanità, che mi “costringano” a fermarmi, che mi distol-gano dalla sufficienza del “già visto e già sperimentato” e ogni volta mi ridestino allo stupore grato della prima volta, per poter così sempre ripartire di nuovo. Da solo fac-cio ben poco, e se faccio qualcosa di buono è grazie ad una comunità che mi accoglie, grazie allo stupore che nasce dal vedere che questa comunità continua a radunarsi nel nome del Signore. Con affetto e gratitudine anticipati, don Carlo Sandonà

DON SILVANOEccomi: sono il 3° don! L’ultimo arrivato: esattamente il 30 settembre scorso. Mi ag-giungo agli altri due confratelli come “colla-boratore pastorale”. Ho lasciato il servizio di parroco di Madonna dei Miracoli in Lonigo per raggiunti limiti di età (75 anni). Comin-cio così un altro e diverso modo di “servizio pastorale”, tenendo conto delle forze fisiche, morali e spirituali che caratterizzano l’età. Questo comporta anche la necessità di ela-borare una nuova identità.Sono nato a Valdagno, da dove sono partito per il seminario. Dopo l’ordinazione sacer-dotale, avvenuta 50 anni fa, ho svolto il mio servizio a Lonigo (cappellano), Seminario diocesano (animatore), Quinto Vicentino (collaboratore pastorale), Villaggio Giardi-no - Arzignano (cappellano), e poi parroco a Mossano e, infine, dal 1999 a Madonna di Lonigo. Ora mi trovo qui “tra voi e con voi”; per quanto mi è possibile conto di diventare sempre più anche “per voi”. Non nascondo le difficoltà, ben comprensibili, di questa

nuova sfida.Ho da subito percepito la vostra amorevole comprensione e accoglienza e vi ringrazio. Il Signore è e sia sempre con noi, per com-piere il tratto di strada che ci sta concedendo.

don Silvano Rampo

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

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Pavese, Montale, Petrarca, Feledda, Manzo-ni, Carducci, Pellico, Foscolo, Pascoli, Fo-gazzaro, Leopardi, V. Baeti, Alfieri, Parise, Piovene, Torino, Rosa, Cisco.

* Non occorre aspettare in casa che arrivi il parroco. Ognuno ha i suoi impegni e impre-visti. Se non vi trovo ripasserò almeno un paio di volte, altrimenti potete sempre tele-fonarmi. Chi lo desidera potrà fare un’of-ferta (del tutto facoltativa) che andrà alla parrocchia per l’ormai prossimo intervento all’impianto elettrico della chiesa.

don Vittorio

Il lunedì 2 gennaio inizierò la visita-be-nedizione delle famiglie. Comincerò dal centro, lasciando le zone periferiche ai mesi primaverili ed estivi; in tal modo potrò anche fare delle salutari passeg-giate. Di settimana in settimana verranno indicate nel foglietto-avvisi le vie in cui passerò. L’orario è generalmente quello del tardo pomeriggio e prima serata, ma talvolta anche quello della tarda mattina-ta. Passerò pure nei negozi e nelle fab-briche, mentre per quanto riguarda i bar, le banche e gli studi dei professionisti ho piacere che mi sia fatta richiesta telefo-nando in canonica.Ecco il programma approssimativo delle vie che saranno visitate nei mesi di gennaio, feb-braio e marzo:Gennaio: S. Martino, Morareto, D. Alighie-ri, Righetto, G. Zanella, Piazza G. Zanella, A. Volta, Pino, Salgari, Beato Isnardo, Cana-reggio, Dell’Olmo, Piazza Giovanni XXIII, Dal Maso.Febbraio: Pieve, Valle, Colle Climatico, Dei Nobili, Milano, Venezia, Trieste, Trento, S. Chiara, S. Francesco, B. Biolo, Cecchin, Madre Merloni, Pra’ Longhi, Fante d’Italia, Don P. Mistrorigo, Velloscura.Marzo: Largo O. Mazzocco, Zaupa, Ariosto,

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

L’ORARIO DELLA S. MESSA VESPERTINAA partire da domenica 8 gennaio la S. Messa vespertina della domenica e delle festività non sarà più alle 15.30 ma alle 19.30. Perché questa scelta?E’ nostra intenzione venire incontro a quelle persone che sono impegnate nel lavoro anche il sabato e la domenica e a quanti escono dal paese nei fine settimana. Ci siamo consultati con il Consiglio Pastorale e abbiamo sentito varie persone; sappiamo che ogni scelta può trovare chi è favorevole e chi è contrario, ma una scelta va fatta. Tra un anno verifiche-remo l’opportunità di mantenere o modificare tale orario. I sacerdoti

rienza della Chiesa, c’è anche l’esperienza personale del Papa. Viene narrata una verità, che forse non ha la chiarezza delle tradizio-nali formulazioni dottrinali (che comunque rimangono sempre valide), ma ha il sapore a volte dolce, a volte amaro, spesso sofferto della vita concreta, una verità che si colora di compassione e di misericordia. Il titolo (“La gioia del Vangelo”) dice che la vita secondo il Vangelo è fonte di gioia e

dice che l’annuncio del Vangelo va fatto con la gioia nel cuore, perché esso è annuncio di salvezza. “Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia” (EG, 1).Papa Francesco non è né progressi-sta né conservatore, è missionario: lui ama “uscire”, anche fisicamen-te, per incontrare l’uomo, il povero in particolare: “Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cri-sto… Preferisco una Chiesa acci-dentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa malata per chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze” (EG 49).Ci ritroveremo il mercoledì dalle ore 20.30 alle 22.00 (in Sala Mo-stre), a partire da mercoledì 11 gennaio. La parrocchia procurerà il testo per i partecipanti. Poiché non ho la minima idea se la propo-sta sarà o non sarà accolta, gradirei un minimo di iscrizione: basta tele-fonare in canonica 0444.623012), indicando il proprio nome o in-viare un SMS nel mio cellulare (348.7267244).

don Vittorio

E’ una proposta che richiede l’impegno di una sera alla settimana per un periodo di tre-quattro mesi. Si tratta di ritrovarci a leg-gere insieme il primo documento di Papa Francesco, “Evangelii gaudium” (“La gioia del Vangelo”). Questo testo è un po’ il programma dell’at-tuale pontificato, per molti aspetti diverso dai precedenti documenti pontifici: in esso non c’è solo la dottrina e neppure solo l’espe-

UNA PROPOSTA

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

Page 8: Vita della Valle del Chiampo...Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30 Sabato 31 dicembre Ore 18.30: S. Messa di ringraziamento e prefestiva,

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Immagino i commenti: “E’ appena arrivato a Chiampo e già parla di soldi”. E’ così. Il primo a provarne fastidio sono io. Mi pia-cerebbe parlare solo di cose spirituali. Ma la vita è fatta anche di cose materiali. Vengo al concreto.La parrocchia è proprietaria di molte strut-ture, costruite con sacrificio e generosità nel passato recente. Sappiamo che la normati-va attuale è esigente, a volte forse in modo eccessivo, ma spesso a ragion veduta, trat-tandosi della sicurezza delle persone che fre-quentano gli ambienti della parrocchia. La scelta non lascia scampo: chiudere i locali che non rispondono ai requisiti della sicurez-za? Venderli? Oppure procedere decisamen-te e gradualmente a metterli a norma?Vi sono poi interventi necessari, che non possiamo rimandare. Nel prossimo anno dovremo sostituire due caldaie (quella del-la casa delle suore e quella dell’oratorio) perché vecchie e ormai impossibili a essere riparate; dovremo anche con-cludere i lavori al tetto della chiesa e rinnovare completa-mente l’impianto elettrico. In-tendiamo anche iniziare (per ora solo iniziare) a mettere in sicurezza la Casa di Campo-fontana. Per questi primi in-terventi la spesa sarà di qual-che centinaio di migliaia di euro. Come reperire i fondi? Non lo sappiamo. Sappiamo però che sono lavori urgenti e necessari. Cosa c’è in cassa? C’è un de-bito di 250.000,00 euro. Fare altri debiti? E poi come resti-

tuirli? A questo punto dobbiamo chiedere il miracolo. Lo chiediamo a Dio e lo chiedia-mo ai parrocchiani. Alcuni suggerimenti:- Durante la S. Messa festiva viene raccol-

ta un’offerta. Un po’ in tutte le parrocchie tale offerta è di fatto una piccola elemo-sina, che si fa per abitudine, servendosi degli spiccioli che ci ritroviamo in tasca o nel portamonete. E’ di fatto un’offerta molto piccola che copre solo in parte le spese ordinarie, senza contare che la par-rocchia ha un’infinità di altre spese. Dal 1° gennaio di quest’anno fino al 31 otto-bre le offerte festive e feriali raccolte in chiesa sono state 41.994,13 euro, mentre le spese di gas, luce e acqua ammonta-vano a 50.029,49. Grazie a Dio, vi sono altre entrate, dovute alla generosità di va-rie persone. Rimane il fatto che le offerte

ARGOMENTO SPINOSO, FASTIDIOSO E NECESSARIO ordinarie non coprono le spese ordina-rie della parrocchia. Il primo obiettivo è quello di far sì che vi sia un pareggio tra le entrate e le uscite ordinarie. A tale scopo stiamo limitando l’uso del riscaldamento raggruppando le attività della parrocchia in spazi più contenuti. Cerchiamo anche di individuare possibili risparmi su altri consumi. Chiediamo tuttavia anche un piccolo e possibile sforzo a tutti coloro che frequentano la chiesa: alla domeni-ca, nella raccolta durante la S.Messa, aggiungere qualcosa in più a quello che normalmente si è soliti offrire.

- Vi sono poi varie altre occasioni in cui si può collaborare con la parrocchia: nei Bat-tesimi, nei Funerali, nei Matrimoni l’offer-ta è libera e lasciata alle possibilità e alla sensibilità di ciascuno. Qualcuno devol-ve ogni mese alla parrocchia una piccola percentuale delle proprie entrate. Anche la visita-benedizione della casa da parte del parroco può diventare l’occasione per un’offerta.

- Tutto questo, lo sappiamo, è ancora larga-mente insufficiente per far fronte alle tante spese straordinarie che dovremo affron-tare, senza contare che c’è anche un con-sistente debito da restituire. Preferiamo comunque indicare piccoli obiettivi alla portata di tante persone, nella certezza che occorre partire da ciò che oggi è possibile per fare domani ciò che sembrerebbe im-possibile. E poi ci è chiesto di aver fiducia nella Provvidenza.

- Il nostro impegno, come singoli e come comunità, nei confronti dei poveri, dei missionari, della Chiesa diocesana e uni-versale, non dovrà venir meno. I nostri problemi non possono essere di ostacolo alla carità, che desideriamo anzi incremen-tare, nella certezza che servendo i poveri serviamo il Signore. Solo così possiamo confidare nella Divina Provvidenza.

- “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per for-za, perché Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9,7). don Vittorio

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

A DIO, PADRE STEFANODomenica 6 novembre nell’Anno Giubi-lare della Misericordia è venuto a manca-re il nostro carissimo fratello P. Stefano Marchioro conosciuto al Santuario della Pieve come il “frate fotografo”. Una delle cose per cui la nostra comunità parroc-chiale lo ricorda è la sua sollecitudine verso gli ammalati. Nulla lo fermava nel compiere come diceva lui stesso “una del-le opere di misericordia più belle, quella di consolare gli afflitti, di continuare la missione di visitare, nelle loro case, gli ammalati, portare la Santa Comunione”. Ri-cordiamolo sempre con il suo sorriso che ci donava la gioia della vita e il suo costante essere alla presenza del Signore “sazio dei suoi giorni”.

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Le strutture della parrocchia sono state realizzate nel tempo dai parrocchiani di Chiampo e sono utilizzate per la vita della comunità. La parrocchia è “la Chiesa che vive tra le case della gente” (papa Giovanni XXIII) e deve essere fedele alla sua mis-sione anche nella gestione delle “cose”, dei “soldi”, degli “edifici”, per non correre il rischio di diventare qualcosa di diverso da quello per cui il Signore l’ha voluta.La priorità nell’uso delle strutture è per-tanto data alle celebrazioni liturgiche, alla preghiera, alla catechesi, alla formazione cristiana dei parrocchiani, alla carità, all’e-vangelizzazione. L’abbondanza degli edi-fici delle nostra parrocchia permette anche di venire incontro a esigenze di tipo sociale e ricreativo, nel rispetto dei valori umani e cristiani del nostro popolo. Venendo al con-creto:- Il campo sportivo è dato in uso, con co-

modato gratuito, alle società A.S.D. Chiampo e G.S. Arnold’s, che pagheran-no le utenze. La gratuità dell’uso è per un anno e sarà oggetto di verifica nell’autun-no prossimo.

- La sala “Betania”, situata nel cortile della parrocchia, viene utilizzata per momenti di incontro dei gruppi parrocchiali. Il re-ferente è don Carlo.

- Per i compleanni dei bambini viene messo a disposizione, dalle ore 14.00 alle 18.00, un locale situato sotto la sala “Mostre”. La stesso locale servirà anche per le ri-unioni di condominio o di associazioni

nelle ore serali. La prenotazione va fatta presso il Centro Anziani, cui è affidata la gestione.

- La sala “Feste” è riservata a persone e gruppi del paese per momenti conviviali autogestiti. Non intendiamo fare concor-renza ai ristoranti, per cui non ci saranno volontari della parrocchia per cucinare cibi e servire alle tavole. La gestione è af-fidata agli alpini e la prenotazione va fatta presso la loro sede (aperta il sabato e la domenica).

- La sala “Due leoni” sarà utilizzata per eventuali concerti e convegni. Gli orga-nizzatori degli eventi dovranno garantire, firmando un apposito modulo, che non entreranno più di 99 persone, essendo la sala priva della certificazione prevenzio-ne incendi. L’autorizzazione all’uso va chiesta al parroco, mentre incaricato della gestione è il sig. Tadiello Dario.

*** Per l’utilizzo delle sale viene chiesto un contributo per le spese vive e per la manu-tenzione dei locali. Confidiamo nella col-laborazione e nella comprensione di tutti. Le normative di legge sono sempre più esi-genti; intendiamo rispettarle, senza tuttavia venir meno a legittime esigenze dei parroc-chiani. Se vi sono proposte siamo ben lieti di valutarle. Il nostro desiderio è di servire la vita buona della comunità.

I vostri preti con il Consiglio pastoralee il Consiglio affari economici

della parrocchia

Il primo ricordo vivo della mia chiesa ri-sale all’anno 1950. A maggio di quell’an-no entravo vestita di bianco: era il giorno della mia Prima Comunione, che allora si faceva a sei anni; ma i protagonisti di que-sti miei ricordi sono i banchi. Durante la Santa Messa, al suono del campanello, ci avevano insegnato ad abbassare la testa in segno di raccoglimento. A cosa pensa in quel momento una bambina o un bambino di sei anni? Io abbassavo la testa e guarda-vo il banco, pregavo Gesù, ma guardavo il banco, a volte contavo i segni dei graffi che qualcuno lasciava. Il mio posto in chiesa era vicino all’altare di S. Giuseppe. In tanti anni che frequento la chiesa, non ricordo al-tri posti, tranne in qualche occasione in cui sono stata costretta a cambiare. Dai banchi duri di quel tempo, siamo passati a quelli odierni con gli inginocchiatoi imbottiti, ma le persone non sono cambiate, i ragaz-zi sono sempre ragazzi, strisciano, grattano la vernice (a volte non si capisce con che cosa) ma soprattutto si di-vertono con gli inginocchia-toi. È difficile tenere a bada i ragazzi e i bambini, perché, quando non arrivano a ve-dere il sacerdote che celebra la S. Messa, sono incuriositi e salgono con i piedi sugli inginocchiatoi. Da qualche tempo notavo, abbassando la testa per un momento di pre-ghiera, che gli inginocchiatoi erano sempre più consuma-ti… anche se non contavo più i graffi. Mi sentivo un po’ a disagio, vedendo gli strappi e così pensavo: “A casa, cer-

L’UTILIZZO DELLE SALE DELLA PARROCCHIA I BANCHI DELLA NOSTRA CHIESAchiamo di riparare ogni piccolo danno, per-ché in chiesa non dovremmo farlo?”. In fon-do, è bello pregare guardando tutta la nostra bellissima chiesa, però… i banchi! Tra noi abbiamo cominciato a parlarne seriamente e a fare progetti. Ma come si fa? Il materiale dove e come lo troveremo? Quanto costerà? Ad un certo punto questi pensieri negativi sono svaniti e se ne sono affacciati altri di positivi. Bisogna chiedere per avere, inizia-re a fare qualcosa perché gli altri facciano lo stesso. Mario ed io conosciamo Renato A. (persona sensibile e disponibile) il quale collabora con la ditta SPAC fin da quando è stata fondata dal sig. Giuseppe Bedeschi di Chiampo. Tra i vari materiali prodotti dalla ditta, ce n’è uno che potrebbe essere adatto al caso nostro. Con Renato ci siamo recati ad Arzignano dove la ditta ha ora la sede e che attualmente è gestita dal figlio del sig. Giuseppe, Giuliano, il quale ci ha regalato il materiale occorrente. Non lo ringrazieremo mai abbastanza per questa generosità! Re-

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

VOLONTARI PER UN PICCOLO SERVIZIOCerchiamo volontari disponibili a portare il calendario e il bollettino nelle vie ancora sco-perte. Chi è disposto prenda contatti con i sacerdoti o con suor Piercarla.

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nato, con l’aiuto di Massimo Z., ha taglia-to il materiale a misura. In garage abbiamo preparato un prototipo e, ai primi di giugno, con le tavole degli Alpini e gli attrezzi per-sonali, ci siamo trovati in chiesa. Eravamo Giuseppe P., Mario B., Valentino F., Lino F., Sergio R. ed io, e nei giorni successivi si sono aggiunti Lino G., Mariano C., Giu-liano S. e Rita T.. Arrivati in chiesa, dopo i saluti, ci siamo messi al lavoro pieni di en-

tusiasmo. Io ho esitato un po’, perché per un momento ho colto la nostra chiesa come mai l’avevo osservata fino a quel momento: una distesa di banchi che mi sembrava infi-nita. Mi sono sentita stringere lo stomaco: “Signore, e adesso?”. Invece di guardare i banchi ho guardato l’altare ed ho pensato: “Lì c’è Qualcuno che ci guarda!”. Ci siamo messi al lavoro e alla fine la fatica ci è sem-brata più leggera. Luigina Lovato

Anche quest’anno la festa della Madonna delle Grazie è stata molto sentita da tutta la comunità. Molti gli appuntamenti. Per tutto il mese di ottobre si è recitato il santo ro-sario e durante la settimana antecedente la festa vi sono stati anche degli incontri par-ticolari: mercoledì 12 ottobre il prof. Gio-vanni Battista Sandonà ci ha fatto riflettere su Maria madre di Misericordia attraverso l’osservazione di alcune immagini della Madonna. Ci ha mostrato la Madonna del latte (o Madonna che allatta), dipinto mol-to ricercato, e presente anche nella nostra chiesetta.Giovedì 13 ottobre c’è stata l’adorazione eucaristica, un momento molto sentito dalla comunità, ben preparata ed organizzata da alcuni volontari; la Veglia missionaria il ve-nerdì 14, mentre sabato sera alcuni ragazzi della scuola media dell’Istituto Compren-sivo “A. Faedo” hanno eseguito il recital “Mormorii lungo la valle del Chiampo”. E’ sempre bello vedere i ragazzi che si metto-no in gioco per qualcosa di buono e bello come la nostra Mamma Celeste. La messa e la processione di lunedì hanno visto la partecipazione di tante famiglie, bambini, anziani e ragazzi, autorità civili e militari. Anche don Vittorio non si aspetta-

FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

va un numero così elevato di fedeli.Pure la pioggia ha voluto farsi presente, una pioggerellina leggera, che non ha scoraggia-to la partecipazione. La gestione della festa all’esterno della chiesetta è stata, come ogni anno, impeccabile. E’ bello vedere come tante persone si ritrovino per organizzare la festa e preghino insieme perché il nostro

popolo non si dimentichi quanto la Madon-na delle Grazie ha fatto per il paese e quanto ancora sta facendo per tutti i suoi figli.Ringraziamo tutti coloro che con generosità hanno donato tempo, passione e materia-le vario: la Madonna saprà ricompensare. Ricordiamo che durante tutto l’anno nella chiesetta della Madonna delle Grazie viene celebrata la Messa il primo sabato del mese alle ore 9.30; nei mesi di maggio e ottobre alle ore 20.00 si recita il rosario, e il lunedì sera ogni 15 giorni si incontra un gruppo di preghiera. Stefania Plotegher

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

Avrete notato che il Circolo Giovanile Arnold’s è rimasto chiuso per alcuni mesi. Ora, finalmente, da domenica 4 di-

cembre 2016 il Ritrovo ha ripreso vita. Un bar completamente rinnovato nell’arreda-mento, nei colori, nelle luci. Un ambiente moderno, accogliente, accattivante, giova-nile e al tempo stesso elegante. Con la ri-strutturazione dei locali, si è colta l’occa-sione anche per rinnovare gli impianti, che erano ormai obsoleti. Con questi lavori, si è voluto dare un segnale ai giovani della nostra Comunità, che qui all’Arnold’s pos-sono ancora trovare un ambiente su misura per loro, dove poter vivere momenti di alle-gria, ma anche di condivisione tra coetanei. Tante sono le iniziative che questa realtà ha promosso negli ultimi anni. Tra le altre, ri-cordiamo il Grest estivo, i tornei sportivi, il doposcuola, numerose gite ed escursioni, i film per ragazzi, i corsi di pallavolo e ten-nis, il concorso fotografico, la festa di San Giovanni Bosco, la festa della befana, fe-ste a tema e piccoli concerti... Dopo quattro anni di intenso lavoro, si è provveduto ad

ARIA NUOVA ALL’ARNOLD’S!

eleggere il nuovo direttivo, votato durante l’assemblea dei soci del 15 novembre 2016. Nel nuovo direttivo sono entrate “forze fresche”, supportate però dall’esperienza di qualche “veterano” del direttivo uscen-te. Ben 19 persone si sono rese disponibili ad entrare nel direttivo: è un buon segno! Naturalmente, il Circolo Giovanile funzio-na solo con l’apporto dei tanti soci iscritti. Vi invitiamo così a farvi avanti: tanti sono i modi per collaborare o per dare un soste-gno prezioso a questa realtà. E’ solo nella condivisione del lavoro, delle idee e delle esperienze che l’Arnold’s può crescere. Vi aspettiamo! don Carlo Sandonà

I locali del bar durante i lavoridi ristrutturazione

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CORSO FIDANZATI Parrocchia S.M. Assunta e S. Martino - ChiampoCAMMINI DI PREPARAZIONE

BATTESIMI 2017COSTRUIRE INSIEME CON AMORE

“Cammino di Fede per Fidanzati 2017”

Mercoledì 15/02/17Accoglienza: presentazione del Cammino e iscrizioni.

Mercoledì 22/02/17“Vorrei dirti che ..”: dialogo e comunicazione nella coppia.

Giovedì 02/03/17Il fidanzamento come espe-rienza umana e di fede.

Domenica 05/03/17Sposarsi in chiesa: perchè?La fede cristiana e il Sacra-mento del matrimonio.

Mercoledì 15/03/17Amarsi come Dio ama.

Mercoledì 22/03/17Aspetti legali del matrimonio.

Mercoledì 29/03/17“Che siano una cosa sola”. Il significato della sessualità.

Mercoledì 05/04/17Incontro dei genitori.

Mercoledì 12/04/17“Io accolgo te…”. Le parole del matrimonio.

Mercoledì 19/04/17L’apertura alla vita.

Sabato 22/04/17Da figli a genitori: la grande sfida del dono della vita.

Mercoledì 26/04/17Procreazione cosciente e re-sponsabile.

Sabato 29/04/17Conclusione del Cammino. Santa Messa e cena nei gruppi.

• Gli incontri si svolgono presso i locali della Parrocchia di Chiampo alle ore 20.30

• Le iscrizioni si ricevono solo durante il primo incontro, in sala teatro

• E’ richiesto un contributo spese di euro 25,00 la coppia Per altre informazioni: Tel: 0444 624624 - Piero e Oriana Faedo Mail:[email protected]

Le coppie che celebrano il loro matrimonio a Chiampo nel corso del 2017, sono invitate a questi due momenti di incontro:• Mercoledì 18 gennaio 2017 ore 20.30• Domenica 22 gennaio 2017 ore 11.00

BATTESIMI 25 e 26 febbraioIscrizioni in canonica:sabato 14 gennaio dalle 09,30 alle 11,30Incontri:giovedì 26 gennaio, 9 e 23 febbraio ore 20,30S. Messa di Presentazione:domenica 12 febbraio ore 11,00Celebrazione del Battesimo:sabato 25 e domenica 26 febbraioS. Messa di Ringraziamento:domenica 12 marzo ore 11,00

BATTESIMI 29 e 30 aprileIscrizioni in canonica:sabato 4 marzo dalle 09,30 alle 11,30Incontri:giovedì 16 e 30 marzo, 20 aprile ore 20,30S. Messa di Presentazione:domenica 02 aprile ore 11,00Celebrazione del Battesimo:sabato 29 e domenica 30 aprileS. Messa di Ringraziamento:domenica 14 maggio ore 11,00

BATTESIMI 24 e 25 giugnoIscrizioni in canonica:sabato 06 maggio dalle 09,30 alle 11,30Incontri:giovedì 11 e 25 maggio, 8 giugno ore 20,30S. Messa di Presentazione:domenica 11 giugno ore 11,00

Celebrazione del Battesimo:sabato 24 e domenica 25 giugnoS. Messa di Ringraziamento:domenica 9 luglio ore 11,00

BATTESIMI 28 e 29 ottobreIscrizioni in canonica:sabato 16 settembre dalle 09,30 alle 11,30Incontri:giovedì 21 settembre, 5 e 19 ottobre ore 20,30S. Messa di Presentazione:domenica 15 ottobre ore 11,00Celebrazione del Battesimo:sabato 28 e domenica 29 ottobreS. Messa di Ringraziamento:domenica 12 novembreore 11,00

BATTESIMI 16 e 17 dicembreIscrizioni in canonica:sabato 4 novembre dalle 09,30 alle 11,30Incontri:giovedì 16 e 30 novembre, 07 dicembre ore 20,30S. Messa di Presentazione:domenica 3 dicembre ore 11,00Celebrazione del Battesimo:sabato 16 e domenica 17 dicembreS. Messa di Ringraziamento:domenica 14 gennaio 2018 ore 11,00

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

Page 12: Vita della Valle del Chiampo...Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30 Sabato 31 dicembre Ore 18.30: S. Messa di ringraziamento e prefestiva,

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PELLEGRINAGGIO PARROCCHIALEBARCELLONA E DINTORNI

(20-26 GIUGNO 2017)Dalla presenza di S. Paolo e dei monaci cistercensi alle grandiose opere di Gaudì

SETTIMANA DELLA COMUNITÀ(6 -13 NOVEMBRE 2016)

“Noi abbiamo udito la sua voce!” (Dt 5, 24)

Attraverso l’Ufficio pellegrinaggi della no-stra Diocesi, la parrocchia organizza un pel-legrinaggio in Spagna dal 20 al 26 giugno 2017.A Barcellona visiteremo soprattutto la SA-GRADA FAMILIA, un’opera architettonica straordinaria, pensata e in parte realizza-ta da Gaudì, un architetto geniale e santo. Quest’opera riassume in sé, attraverso le sue forme e sculture, tutta la storia della salvez-za. A sud di Barcellona vedremo l’antica città romana di Tarragona dove probabilmente è sbarcato l’APOSTOLO PAOLO con Santa Tecla e qui vi sono le loro memorie. In que-sta zona vi sono memorie monastiche molto importanti, come la città di MONTSERRAT

con il suo imponente monastero. Concluderemo il nostro pellegrinaggio a Sa-ragozza al grande Santuario della MADON-NA DEL PILAR, dove la Vergine è apparsa sopra una colonna per sostenere la fede de-gli uomini che lì pregano.

Il programma dettagliato è disponibile in canonica. La quota (tutto compreso, eccetto bevande ed eventuale supplemento carbu-rante) è di 1.490,00 euro. Supplemento ca-mera singola: 190,00 euro.Iscrizioni in canonica entro il 10 marzo, versando l’acconto di 370,00 euro. Docu-mento: carta d’identità valida per l’espatrio senza il timbro di proroga della validità. I posti disponibili sono 20. Altri 20 posti sa-ranno per la parrocchia di Lonigo.

Il senso di questo ap-puntamento annuale è quello di recupe-rare la dimensione della fede accolta e condivisa nell’ambi-to della comunità di appartenenza, ovvero quella parrocchiale. La bellezza di questo evento è che ogni anno prende una “piega” diversa...Per questa terza edizione abbiamo scelto il tema dell’ASCOLTO.L’argomento ha permesso a noi organiz-zatori di spaziare in molti ambiti della no-stra esperienza: dall’ascolto della Parola di Dio, all’ascolto delle esperienze dei nostri fratelli che vivono in difficoltà, fino anche all’ascolto della voce della nostra Madre

E DOPO IL BATTESIMO?Una proposta per i genitori e per i bambini fino ai 6 anni

In preparazione al battesimo del figlio molte coppie hanno vissuto con gioia l’esperienza di ritrovarsi con altre giovani coppie a riflettere sulla propria fede. La nostra proposta è di dare continuità a quell’esperienza, coinvolgendo anche i bambini.Eccoci quindi con l’invito a partecipare a questi tre momenti: - Domenica 29 gennaio: Noi genitori educatori alla fede- Domenica 19 febbraio: Ave Maria – La preghiera in famiglia- Domenica 26 marzo: “Permesso… grazie… scusa”

Programma: ore 9.30 S. Messa (si occupino i primi banchi) - merenda e caffè - incontro per i genitori e attività per i bambini - ore 11.45 conclusione.Vi aspettiamo numerosi.Per ulteriori informazioni: Marilena e Mario (335.8154919), Giovanna e Piero (338.8769428), Annamaria e Marzio (377.1303902).

Terra. Abbiamo cercato di creare opportu-nità di riflessione, formazione, preghiera... ma anche di gioco e di spettacolo! La par-tecipazione agli appuntamenti è stata a vol-te buona, a volte meno, ma non importa: ci accontentiamo di aver seminato, durante la settimana, alcuni piccoli semi di comunione e condivisione che speriamo di veder fiorire nella nostra comunità.

Gli organizzatori

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

Page 13: Vita della Valle del Chiampo...Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30 Sabato 31 dicembre Ore 18.30: S. Messa di ringraziamento e prefestiva,

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Vita della Chiesa

Le disposizioni della ChiesaIn un recente documento della Congregazione per la Dottrina della Fede vengono date alcune disposizioni in materia di sepol-tura e cremazione. Le riassumia-mo: - La Chiesa continua a preferire

la sepoltura dei corpi; tuttavia la cremazione non è vietata.

- Le ceneri vanno conservate nel Cimitero.

- Non è consentita la conserva-zione delle ceneri nell’abita-zione domestica, tanto meno possono essere divise tra i vari gruppi familiari.

- Per evitare ogni equivoco estraneo o op-posto alla fede cristiana, non è permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua.

- In quest’ultimo caso si può celebrare il funerale? Il funerale può essere celebra-to, a meno che la dispersione delle cene-ri non fosse stata in precedenza decisa dall’interessato per ragioni contrarie alla fede cristiana.

Il senso di queste disposizioniLa fede cristiana non ha a che fare solo con lo spirito e non è una questione che riguar-da soltanto il singolo e i suoi desideri. Essa si esprime anche attraverso segni concreti e comunitari. Noi crediamo nella risurrezio-ne dei corpi, crediamo che il nostro corpo non andrà perduto; ora, il modo più idoneo per esprimere tale fede è la sepoltura. Così è stato fin dagli inizi dell’era cristiana. Spes-so la pratica della dispersione delle ceneri nasconde credenze di tipo panteistico (dio coincide con la natura e noi siamo parte di

essa) o di tipo nichilistico (la morte è la fine di tutto; noi moriamo con essa). Per quanto riguarda la conservazione delle ceneri nelle case, la scelta dei familiari sem-bra motivata dal desiderio di vicinanza con il proprio defunto; ma una volta passata la prima generazione, c’è il rischio che il vaso contenente le ceneri diventi un soprammo-bile sempre più inutile e ingombrante. E poi, immaginiamo che un po’ alla volta tutti si comportino così; avremo la scomparsa dei cimiteri, di quei luoghi che ogni tanto fa bene visitare, per rivedere la tomba dei propri cari, per una preghiera, per ricordarci – se ce ne fosse bisogno – che la morte ci riguarda tutti, e soprattutto per riaffermare la fede nella vita eterna.Accogliamo con rispetto e gratitudine que-ste disposizioni della Chiesa, evitando di mettere le nostre opinioni davanti a tutto: il Cristianesimo è un fatto di popolo, di Chie-sa e non una arbitraria costruzione secondo i gusti di ciascuno.

don Vittorio

SEPOLTURA O CREMAZIONE?

Associazioni

L’ Azione Cattolica è un’associazione ec-clesiale composta di laici. La sua caratte-ristica è una capillare e completa offerta formativa di natura spirituale, sociale, civile e culturale. La proposta è calata su misura per bambini e ragazzi (ACR), gio-vanissimi e giovani (settore Giovani), fa-miglie e adulti (settore Adulti).- ACR: Ragazzi e ragazze dalla quar-

ta elementare alla terza media. Incon-tro settimanale il sabato pomeriggio dalle 14.45 alle 16.15 nella Casa del-la Dottrina. Per informazioni: Davide 333.7710707

- GIOVANISSIMI (tappe): Giovanis-simi dalla prima alla quinta superiore. Incontro settimanale il venerdì sera dalle 20.30 alle 22.00 nella Casa della Dottrina. Per informazioni: Giacomo 333.5224332

- GIOVANI (Animatori, ex animatori, giovani…): Incontro settimanale (mo-mento di preghiera e programmazione) il martedì sera alle ore 20.30 presso la cappellina della Casa della Dottrina; incontri di approfondimento personale e comunitario durante l’anno.

- ADULTI (dai 30 anni in su): Incontro mensile (il mercoledì o giovedì sera alle 20.30) nella Casa della Dottrina. Altri incontri extra durante l’anno. Si invita a seguire il foglietto settimanale per la data degli incontri. Per informa-zioni: Rachele 349.5265406, Roberta 333.1443138

GIOVANISSIMI DI A.C. AD ASSISIGrazie agli animatori, alle suore alcantari-ne che ci hanno ospitato e alla parrocchia, nell’estate appena trascorsa noi ragazzi di 3^ e 4^ tappa (ora 4^ e 5^), abbiamo potu-to partecipare a una fantastica esperienza di cinque giorni nella frazione di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. La città di San Fran-cesco, situata su una collina, ci ha offerto emozioni indescrivibili e senza dubbio indi-menticabili: infatti, partendo dalla chiesa di S. Damiano, passando per Santa Maria de-gli Angeli, per la Chiesa Nuova, per quella di San Francesco e quella di Santa Chiara, abbiamo potuto respirare un’aria intensa e piena di fede, e allo stesso tempo tranquil-la e serena. Chi lo dice che Assisi è fatta solo di Chiese? Zaino in spalla e via! Ab-biamo camminato perfino con dei sandali

artigianali fatti di cartone e gavetta, ma la fatica più grande è stata quella per arriva-re all’Eremo delle Carceri, che si è rivelato il posto più bello ed incantato dell’intero viaggio. Le camminate non finiscono qui perché anche alle cascate delle Marmore ci siamo fatti un bel po’ di scalini per arrivare al punto più alto della fonte, ma il panorama con l’arcobaleno ci ha lasciati senza parole. Il paesaggio visto dal santuario di La Verna non è da meno, ma la serata che abbiamo preferito in assoluto è stata quella alla rocca di Assisi: anche se il freddo e il vento della notte non sono stati dalla nostra parte, am-mirare il cielo stellato con qualche stella ca-dente è stato di una bellezza incomparabile!Insomma, questo viaggio ad Assisi è stato impegnativo dal punto di vista fisico e men-

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VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

tale, però possiamo dire che è sicuramente da ripetere perché solo in posti come que-sti si possono provare certe emozioni e ora come ora possiamo affermare di aver riem-pito ancor di più il nostro bagaglio perso-

nale grazie a questa esperienza, che ci ha insegnato anche a condividere e apprezzare i piccoli gesti quotidiani.

Alice e Martina

La settimana trascorsa a Assisi con le tap-pe è stata un’esperienza davvero bella che mi ha trasmesso molti valori e grazie alla quale ho potuto imparare molte cose sulla vita di San Francesco e Santa Chiara. Mi sono molto piaciute le serate di canti e balli trascorse con le suore francescane alcanta-rine che sono state per noi una vera guida. Non dimenticherò inoltre i momenti di con-divisione, le lunghe camminate, la serata

a guardare le stelle cadenti presso la rocca maggiore e l’esperienza di aver camminato su dei sandali molto semplici fatti a mano sull’esempio di San Francesco. La basilica di Santa Maria degli Angeli, la chiesa di San Damiano e l’Eremo delle carceri sono stati per me i luoghi più belli che abbiamo visitato e che mi hanno colpito di più.

Alice

CAMPOFONTANACampo di 4°-5° elementare (3-10 luglio)

“UP”Partecipare ad un campeggio a Campofontana è sempre bello.Insieme quest’anno abbiamo vissuto momenti belli, gioco-si, divertenti con i tornei e i giochi.Momenti intensi durante la preghiera e momenti creativi con i laboratori. Le parole incontrate in questo campo come fiducia, corag-gio, sogno, amicizia, avven-tura, condivisione, impegno, ci aiutano a vivere meglio la vita quotidiana una volta tornati a casa.Un grazie agli animatori, Edo, Marco, Ma-rica, Nicol, Caterina, Giada, Sofia, Nicol, Noemi e Alberto sempre disponibile ad in-serirsi nel gruppo.

Immancabile il prezioso contributo delle cuoche Gabriella e Daniela e di Virgilio che ci hanno allietato con i loro manicaretti e ai quali va un grazie di cuore.

Roberta

APPUNTAMENTI ALLA VIGNAGAAnche quest’anno, la parrocchia in collaborazione con il gruppo “chiesetta San Biagio” ha organizzato a feb-braio la tradizionale “Festa di San Biagio” patrono del-la chiesetta della Vignaga, e ad agosto un’altra festa dal titolo “Pizza&Musica”, appuntamento molto sentito dai cittadini. Il gruppo ringrazia tutti coloro che anche quest’anno hanno contribuito in vari modi alla buona riuscita delle manifestazioni.

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A CRACOVIA PER LA GMGA fine luglio, con altri 47 ragazzi del vicariato Val-chiampo ho avuto la fortuna di partecipare alla Giorna-ta Mondiale della Gioventù (GMG) a Cracovia. È stata un’esperienza fantastica e in-dimenticabile: quante gente ho conosciuto proveniente da ogni parte del mondo! Pare-va di essere un’unica grande famiglia dove non contano la nazionalità, il colore della pelle, la lingua… È stato impressionante e allo stesso tempo suggestivo e commovente vedere tutti quei giovani che, come noi, erano lì per lo stes-so motivo: testimoniare la fede e incontrare papa Francesco.Certo, ci sono state anche alcune difficoltà, quali: il lunghissimo e interminabile viag-gio in pullman per arrivare a Cracovia (qua-

VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

si 24 ore!) e le lunghe camminate sotto il sole, ma tutto questo non è nulla se parago-nato all’energia, all’allegria, alla serenità, alla spensieratezza e alla gioia provate du-rante la settimana di pellegrinaggio! Queste sono esperienza forti, che ti segnano e che ti restano nel cuore per sempre!

Francesca

ADULTI A.C.

AD AQUILEIA…Ogni anno l’A.C. diocesana propone ai pro-pri soci adulti e simpatizzanti un mini cam-po-scuola. Quest’estate (8-10 luglio), vista la ricorrenza dell’Anno Santo della Miseri-cordia, anno di grazia, ovvero tempo per ri-tornare alle radici della nostra fede e della storia cristiana, ci siamo recati alla riscoperta di Aquileia e dintorni, luoghi fondamentali per la diffusio-ne della fede cristiana nel no-stro territorio del Triveneto. Il campo ha avuto momenti di profonda spiritualità alternati ad altri più turistici e cultura-li. Non è mancata l’occasione d’incontro e di conoscenza con la rappresentanza di soci della zona.Per me, che sono anni che vi

partecipo, diventa prezioso questo spazio di sincera amicizia e apertura alle varie realtà di A.C. sparse in Italia. Colgo l’occasione per invitare chi vuole a lasciarsi coinvolge-re in futuro in questa iniziativa.

Roberta

…E A TONEZZAUn caro saluto a tutti! Siamo un gruppo di otto persone di Chiampo che dal 31 luglio al 7 agosto ha partecipato al campo scuo-la “... e Tu mi darai ancora vita” di Azione

Cattolica a Tonezza, presso casa Taigi.Da vari paesi della Diocesi ci siamo trovati in una quarantina di persone per condivide-re insieme una preziosa settimana di spiri-tualità, cordialità e comunione, come una

grande fami-glia. Vo g l i a m o ricordare le parole dette da Federica C o s t a n t i n , responsabile degli adulti di AC di Vi-cenza: “Gli adultissimi, durante il loro

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VITA DELLA PARROCCHIA VITA DELLA PARROCCHIA

campo, hanno lasciato in dono al capo cam-po un meraviglioso quaderno per le ricette... ma in bianco. La prima ricetta che penso vada scritta sia proprio la formula sempli-ce e mai scontata di quanto riescano bene le esperienze condivise, intense, anche se a volte faticose, in cui mettere se stessi come ingrediente base e Dio come lievito per cre-scere e diventare cibo buono da condividere e donare. I piccoli gesti di gratuità, la bel-lezza dei luoghi, l’ampiezza degli sguardi e del respiro quando apri la finestra, quando ti

metti in cammino, la ricchezza che ricono-sci nelle altre vite, sono ingredienti preziosi perché la settimana di campo scuola riman-ga indelebile nell’animo”. Questo campo scuola è stato davvero un tocco di lievito e di gioia per la nostra estate e per il nostro cammino!Vogliamo infine esprimere un grazie do-veroso al generosissimo Claudio, che con la sua auto ci ha accompagnato fin lassù nell’andata e nel ritorno.

Rachele

ADULTI SCOUT

IL MASCI AL CAMPODELL’ARGENTARIOIl MASCI di Chiampo ha maturato la con-sapevolezza che la comunità è il luogo pri-mario in cui si attua un percorso formativo ed educativo anche in età adulta: nel nostro gruppo può entrare sia chi ha già vissuto l’esperienza scout ma anche chi desidera entrare per la prima volta.Noi adulti scout, consapevoli che la realtà è in continuo cambiamento, crediamo che il confronto di idee ed esperienze sia sem-pre positivo e arricchente; ecco quindi il de-siderio maturato quest’anno di partecipare a un campo estivo scout sull’Argentario, in Toscana, presso un convento dei Padri Pas-sionisti.Vivere la COMUNITA’ è stato per noi un momento di scoperta bello ed entusia-smante: abbiamo condiviso momenti forti, non solo fra di noi ma anche con persone nuove, provenienti da diverse regioni d’I-talia (Sicilia, Umbria, Calabria, Campania, Veneto…); abbiamo condiviso momenti di riflessione e di gioia at-torno al fuoco di bivac-co; abbiamo scoperto, camminando, nuovi ter-ritori, assaporando in-sieme forti emozioni che la natura ci offriva.Il campo dell’Argentario ci ha dato la possibilità di vivere e gustare la ri-flessione fatta nei nostri incontri a casa sull’en-ciclica di Papa France-sco “Laudato sii”;l’esperienza del campo ci

ha aiutato personalmente e come gruppo ad apprezzare la vita all’aria aperta stabilendo un giusto rapporto con il creato, scoprendo così la grandezza di Dio: ammirando e visi-tando paesaggi mozzafiato dell’Arcipelago dell’Argentario, il Parco della Maremma, il Monte Amiata. Consideriamo che la vita all’aperto nella natura sia per ciascuno mo-mento irrinunciabile di educazione perma-nente, esperienza preziosa di spiritualità, essenzialità ed autonomia.Un giorno siamo saliti sul Monte Amiata al monumento dedicato alla Madonna de-gli Scout: sulla cima abbiamo rinnovato la nostra Promessa ed è stato un momento di grandissima emozione nel riaffidarci, insie-me a tanti adulti scout provenienti da varie regioni, a Maria, Madonna degli Scout.Questo campo è stato per noi uno strumento di crescita umana e spirituale, di silenzio e ascolto, di libertà e uguaglianza, di dispo-nibilità e accoglienza verso gli altri, di es-senzialità e umiltà, di semplicità e gratuità.

Giuliana e Italo

Domenica 20 novembre 2016: Festa degli anniversari di matrimonio.

CALENDARIO PARROCCHIALEIl calendario parrocchiale, con gli indirizzi, gli orari e gli appuntamenti principali dell’an-no, è a disposizione di quanti non l’avessero ricevuto. Per ritirarlo basta passare in sacre-stia prima o dopo la celebrazione delle Ss. Messe oppure venire in canonica.

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Da circa 5 anni, per iniziativa di Suor Agne-se, un gruppo di fedeli si incontra una volta al mese per pregare e confidare nel Sacro Cuore di Gesù: il GFASC, ossia Grande Fa-miglia delle Apostole del Sacro Cuore. Da qualche anno le Apostole del Sacro Cuore

GRUPPO DI PREGHIERA GFASC

In questi 5 anni, sette famiglie si sono con-sacrate al Sacro Cuore di Gesù. L’adora-zione è un punto fermo del nostro incontro ed è aperto a tutta la comunità di Chiam-po. Ogni incontro tratta un tema sul quale si riflette attraverso la lettura del Vange-lo, la parola di Papa Francesco, la parola di Madre Clelia e momenti di silenzio per

meditare ed ascoltare ciò che ci dice Gesù. Tante famiglie hanno paura e non si sentono di partecipare perché pensano sia un impe-gno troppo grande, ma trovarsi una volta al mese è una cosa fattibile, il vivere secondo i carismi di Madre Clelia, invece, non è così semplice, ma si vive pian piano, giorno per giorno, confrontandosi anche con gli altri,

MOVIMENTI E GRUPPI

pregando e crescendo insieme nell’Amore al Sacro Cuore. Pensiamo a ciò che disse il Santo Papa Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”.Vi lasciamo anche un paio di messaggi di Madre Clelia: “Quan-do l’amore divino è veramente nel cuore, vi suscita un gran deside-rio di vedere Dio cono-sciuto, amato e servi-to” (PLM n. 2); “Chiediamo a Dio lo spirito di zelo, e, senza badare a quel che costano la fatica e le sofferenze di un vero apostola-to, cerchiamo di adoperare tutti i mezzi che

stanno in mano nostra per far conoscere, amare, servire e glorificare il nostro Dio” (Antologia 4.10 ,Mg,I,p.)

Stefania Plotegher

* * *

Movimenti e Gruppi

hanno dato vita a un itinerario spirituale con i laici, in particolare con le famiglie. L’ini-ziativa è quella di condividere con tanti fra-telli la spiritualità dell’Istituto e il carisma della loro fondatrice Madre Clelia Merloni. La Grande Famiglia del Sacro Cuore “GFA-

SC” è una missione per la famiglia e il principale compito è quello di vivere con impegno la vita cri-stiana, testimoniando l’a-more al Cuore di Gesù in qualsiasi ambiente della società. Ci troviamo per adorare il Signore e per pregare, soprattutto per le famiglie. Cerchiamo di affidare ogni momen-to della nostra giornata al Sacro Cuore, comincian-

do dalle cose più piccole, come disse Madre Clelia: “Confidate nel Cuore di Gesù, e vedrete miracoli, se sarà necessario”. In giugno ci troviamo a Milano con altri gruppi Gfasc per condividere un momento di preghie-ra e di meditazione. Anche i bambi-ni hanno un loro percorso tenuto da alcune suore e ragazze che in modo simpatico e attraverso il gioco tra-smettono loro un tema del Vangelo. Il pranzo al sacco è un momento di con-divisione tra famiglie e gruppi Gfasc.

GRUPPO AIDODomenica 30 ottobre il gruppo A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi) ha fe-steggiato il 33° anno di attività ricordando con una Santa Messa tutti i donatori di organi.

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MOVIMENTI E GRUPPI

Un cammino di fede, condivisione e forma-zione cristiana a misura di “famiglia”, con una particolare attenzione a quelle giovani. È questa l’esperienza nata nella Comunità Abramo. È una proposta per vivere in pie-nezza la chiamata ad essere sposi e genitori, fratelli e sorelle, trovando nel quotidiano i tempi per la preghiera, il dialogo, il perdono e la carità. Al giorno d’oggi nessuna fami-glia può restare sola. Un percorso per es-sere Famiglia di Famiglie dove condividere le gioie e portare insieme le fatiche, dove gli uni pregano per gli altri, e l’aiuto e la solidarietà vogliono divenire gesti concreti. L’ambito di interesse è l’accompagnamento

in tutto l’arco della vita affettiva e dell’e-sperienza familiare, e in particolare: l’ac-compagnamento dei giovani sposi e dei ge-nitori, l’attenzione alle famiglie in difficoltà di relazione, la regolazione naturale della fertilità e l’aiuto alla vita, la spiritualità co-niugale e familiare e la formazione degli operatori di pastorale familiare. Oltre agli incontri periodici, due sono gli appunta-menti principali: La settimana comunitaria per famiglie e il Family Fest, una tre giorni di preghiera e approfondimento sui temi at-tuali della famiglia.

Gr. Animatori “Famiglie in cammino”Comunità Abramo - Chiampo

PROGETTO “FAMIGLIE IN CAMMINO”Quella che vi raccontiamo di se-guito è una semplice storia di ac-coglienza.Tutto comincia un anno fa, quan-do le notizie sugli immigrati si fanno fitte fitte. Sono notizie di drammi. Di viaggi. Di fughe. Di naufragi. Di arrivi a destinazione.E la destinazione, per qualcuno, è anche Chiampo.La storia, per noi, comincia at-torno a un tavolo, tra amici, chie-dendoci l’un l’altro se sappiamo qualcosa a riguardo e se possiamo tentare di essere d’aiuto. Ci rivolgiamo al sindaco, che ci parla di sei giovani richiedenti asilo ospiti a Chiampo, seguiti da una cooperativa; quin-di l’essenziale è loro assicurato. Ma se pro-vassimo ad andare oltre l’essenziale? Anche il sindaco ci parla di conoscenza reciproca e di integrazione.Arrivavamo in punta di piedi ma la sfida è raccolta. Ci proviamo!Le porte si aprono per un ‘benvenuto’ ini-ziale. Intimiditi loro. E intimiditi anche noi.

Ma senza troppi ragionamenti né troppe strutture, cerchiamo di essere accoglienti nel quotidiano. Con una festa. Con un la-boratorio di biscotti. La pasta fatta in casa dopo una camminata... Cerchiamo poi di es-sere concreti e costanti, con l’insegnamento dell’italiano e l’alfabetizzazione, sia affian-cando l’insegnante della cooperativa, sia con dei laboratori, due volte alla settimana.In seguito, dopo varie peripezie, riusciamo

a dare vita anche a un la-boratorio di falegnameria che prevede il rifacimento delle bacheche comunali.Qualche volontario si è aggiunto quando gli è sta-to possibile, e proprio nel momento giusto: chi con una dritta, chi con una competenza da insegnare e da regalare. Piccole at-tività e momenti semplici. E la sfida non è più una sfida. È vita quotidiana.

SolidarietàUNA STORIA POSSIBILE

A.C.A.T.Alcuni aderenti al Gruppo A.C.A.T. Val-chiampo (Associazio-ne dei Club Alcolo-gici Territoriali) qui ritratti durante il XXV Congresso Nazionale A.I.C.A.T. a Colli del Tronto (Ascoli Piceno).

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SOLIDARIETÀ

Loro prendono un nome. Il loro nome. E anche noi. I racconti che arrivavano da lon-tano sono ora i loro racconti.L’integrazione vera e propria è un obietti-vo grande. Non sempre facile. Anzi, a vol-te sembra lontanissimo. Ma potersi sentire

dentro a questo percorso regala anche tanto entusiasmo.E con questo entusiasmo, con qualche erro-re fatto, con alcuni progetti nuovi e sogni, e con altri protagonisti, la storia può con-tinuare. Lisa Santolin

In un’ottica di apertura del Centro Servizi al territorio è promossa e favorita la presenza del volontariato quale espressione di parteci-pazione e solidarietà, per lo svolgimento di attività di sostegno, di animazione e di aiuto all’anziano.Il compito di ogni vo-lontario è offrire ai Re-sidenti e agli Utenti della struttura vicinanza e relazione umana di sostegno dietro speci-fiche indicazioni dei professionisti di riferi-mento (educatrici, psicologa, infermieri..).

LE MANSIONI DEL VOLONTARIO• partecipazione alle attività del Servizio

Educativo in particolare attività ricrea-tive, di animazione, socializzazione e di recupero di interessi del passato;

• accompagnamento di Residenti e Uten-ti in passeggiate all’interno e all’esterno della struttura previa autorizzazione del personale incaricato;

• partecipazione alle attività del Servizio Religioso;

• svolgimento di piccole mansioni a favore di Residenti e Utenti previa autorizzazio-ne del personale dell’Ente;

• svolgere la mansione di accompagnatore

VOLONTARIATO ALLA CASA DI RIPOSO

e/o autista durante il servizio di trasporto;• supporto alle attività di piccole manuten-

zioni all’interno e all’esterno della Strut-tura, previa autorizzazione del personale dell’Ente.

DIVENTO UN VOLONTARIO DELLA CASA DI RIPOSOPer prestare servizio di volontariato a favore degli anziani della Casa di Riposo è neces-sario prendere contatti con l’ufficio perso-nale dell’Ente parlando con la signora Dia-na Vaccaretti (tel. 0444/422426 dal lunedi al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00).Diventare Volontario presso la Casa di ripo-so può rappresentare anche una valida op-portunità per Giovani studenti o inoccupati che possono così avvicinarsi ad un settore in prospettiva sempre più importante.

Direzione Casa di Riposo

Accogliamo con entusia-smo questo spazio che la parrocchia gentilmente ci ha offerto per comunicare ai cittadini i servizi alla persona e le attività cultu-rali più interessanti. Primo tra tutti il progetto di supporto psicopeda-gogico per la scuola ed il territorio, un servizio da alcuni anni attivo presso la scuola media dell’Istituto comprensivo Alessandro Faedo. Il proget-to garantisce lo sportello per i ragazzi del-le scuole secondarie di primo grado, ma la psicoterapeuta è a disposizione degli inse-gnanti e delle famiglie di tutte le scuole. Il servizio è stato perfezionato circa tre anni fa e ad oggi agisce in collaborazione con gli enti e le associazioni del territorio che ope-rano con le famiglie (i comitati genitori del-le scuole, Scout, Movimento aiuto alla vita, le scuole paritarie e molti altri). Nell’ultimo anno e mezzo, è stato ulteriormente conso-lidato, sono stati infatti organizzati appun-tamenti extra scolastici con i genitori su te-matiche utili per gestire situazioni delicate con i figli. Parallelamente si è poi formato un gruppo di ascolto, coordinato dalla psi-coterapeuta e dall’amministrazione, dedica-to alle famiglie con figli con disabilità. Grazie al progetto Reti di Comunità pro-mosso dall’Ulss il nostro comune ha ospita-to diverse attività di approfondimento e cor-si formativi su temi di attualità. Ricordiamo il ciclo “Genitori 2.0”, quattro appuntamen-ti di prevenzione sui pericoli della rete che i ragazzi e i bambini possono incontrare, e “Genitori in regola” altre quattro serate,

svolte in queste settimane nella Valle del Chiampo, dedicate alle regole in famiglia.Si riconferma il doposcuola didattico, de-dicato ai bambini con difficoltà scolastiche. Il servizio, che per le famiglie ha solo un costo simbolico, offre sostegno a tutti que-gli alunni con difficoltà nell’esecuzione dei compiti indicati dalle insegnanti. Il dopo-scuola, è attivo anche grazie alla collabora-zione dei volontari che seguono e aiutano i bambini. La biblioteca rimane l’organo propulsore di attività formative e culturali dedicate alle famiglie, oltre alle esperienze di letture ani-mate. A Novembre vi sono stati incontri di approfondimento e un mini corso di lettu-ra espressiva proprio per genitori, nonni e zii. Per i bambini invece continueranno le attività artistiche al sabato mattina, dopo gli appuntamenti su Marc Chagall, l’illu-stratrice Francesca Dafne Vignaga aprirà le porte della sua mostra “Lucciole e lanterne 2” ai piccoli proprio la mattina della vigilia di Natale; mentre l’inaugurazione ufficia-le sarà in compagnia della cantante Irene Ghiotto il 17 dicembre.È già iniziata la stagione culturale 2016/2017

IL COMUNE INFORMA

Vita del nostro Comune

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VITA DEL NOSTRO COMUNE

con un calendario che conta circa 40 eventi, senza considerare la ricca agenda natalizia. Grazie alla volontà di condividere le passio-ni dei cittadini daremo vita anche quest’an-no ad interessanti appuntamenti come “Racconti viaggi” con i nostri compaesani viaggiatori, “leggiAMO” a cura del talen-tuoso Gruppo Zanella ed una bella novità: “Agorà”. Quest’ultima rassegna sarà carat-terizzata da tre “aperitivi filosofici” dedi-cati alle questioni della vita, dove potremo riflettere assieme, guidati da alcuni ospiti. L’indispensabile e preziosa collaborazione della ProLoco di Chiampo ci permetterà di godere di ben otto appuntamenti di teatro. Sei sono le commedie in lingua veneta, alle quali si aggiungono uno spettacolo speciale curato dal Gruppo dell’Amicizia e un musi-cal per i piccoli e le famiglie.La stagione cinematografica si conferma al martedì sera e alternerà film di enorme suc-cesso internazionale con pellicole di pro-fondo valore sociale, per soddisfare tutti gli interessi.

Per gli amanti della musica ancora ospiti illustri: Giuseppe Dal Bianco e Giuseppe Laudano, un polistrumentista ed un piani-sta esperti di colonne sonore che accom-pagneranno un progetto di Multivisione di Giancarlo Albertini. Prima di Natale tornerà l’appuntamento con i Blu Gospel, mentre a maggio si esibirà David Peroni pianista vin-citore di numerosi concorsi internazionali. Infine vi invitiamo ad attendere il Natale tutti insieme domenica 18 in Piazza Za-nella; nel pomeriggio il centro si animerà grazie ad artisti di strada scenografie e i nu-merosi hobbisti che hanno scelto i mercatini di Chiampo. Per maggiori informazioni:Uff. scuola 0444 475231Uff. cultura 0444 475228

L’Amministrazione comunale:il sindaco Matteo Macilotti

e gli assessoriArianna Cenzato, Edoardo Righetto,

Viola Parise, Paolo Valdegamberi,Filippo Negro

GENDER? NO, GRAZIETornando in Vati-cano domenica 9 ottobre dal viag-gio nel Caucaso, il Papa ha parlato a ruota libera con i giornalisti. Un passaggio ha par-ticolarmente col-pito suscitando reazioni scontate dal mondo laici-sta. Ecco le sue parole: “Mi rac-contava un papà francese che a tavola parlavano con i figli – cattolico lui, cattolica la mo-glie, i figli cattolici, all’acqua di rose, ma cattolici – e ha domandato al ragazzo di dieci anni: “E tu che cosa vuoi fare quando diventi grande?”. “La ragazza”. E il papà si è accorto che nei libri di scuola si insegna-va la teoria del gender. E questo è contro le cose naturali. Una cosa è che una persona abbia questa tendenza, questa opzione, e c’è anche chi cambia sesso. E un’altra cosa è fare l’insegnamento nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalità. Queste io le chiamo colonizzazioni ideologiche”. Il giorno prima, a Tbilisi in Georgia, il Papa aveva ricordato che “il matrimonio è la cosa più bella che Dio ha creato”, che quando si divorzia “si sporca” Dio perché “si sporca la sua immagine” e aveva denunciato la teo-ria del gender, affermando che è in atto “una guerra mondiale contro il matrimonio”. La Francia della “laicité” ha reagito negan-do l’evidenza: qui non c’è gender. Eppure la realtà dice il contrario. Nel 2014 una grande

Riflessioni

manifestazione di “Manif pour tous” era ri-uscita a far ritirare un programma esplici-tamente targato “gender”; ma ora in modo velato quei contenuti stanno tornando. In Italia, specialmente dopo l’approvazione della legge Cirinnà, si cammina sullo stesso binario. Recentemente, a cura delle asso-ciazioni lgbt (lesbico-gay-bi-trans) è stato aperto anche un portale, che rilancia il peg-gio delle teorie gender e che dipende diret-tamente dal Consiglio dei ministri.A mo’ di intervista al sottoscritto cerchiamo di capire qualcosa sul gender e dintorni.

1. D. Da un po’ di tempo se ne parla, ma forse non tutti sanno di che cosa si trat-ta. Cos’è il gender?

R. E’ una teoria nata in America in seno ai movimenti femministi e gay negli anni 60-70 del secolo scorso, parzial-mente entrata nei documenti ufficiali della Conferenza di Pechino sulla donna nel 1995 e rapidamente diffusasi attra-

Sabato 22 ottobre:celebrazione del Battesimo

di 13 bambini

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RIFLESSIONI RIFLESSIONI

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verso potenti lobby. Cosa dice? La teo-ria del gender separa l’identità sessuale dall’orientamento sessuale; la prima è data dalla condizione biologica (si nasce maschi o femmine), la seconda (genere) dipenderebbe da cause socio-culturali. Cioè: tu sei maschio ma ti comporti da uomo perché così ti hanno inculcato; in realtà tu potresti comportarti da donna, volere un compagno anziché una com-pagna; potresti anche modificare a piaci-mento il tuo orientamento spaziando tra i vari generi (etero, omo, trans, bi, que-er… e altri ancora: il Governo austra-liano ne ha riconosciuti 23 e Facebook USA 56).

In alcuni teorici del gender (v. il pen-siero di J. Butler) si giunge al rifiuto di ogni elemento naturale quale costitutivo di un’identità individuale; non è il sesso che determina l’orientamento sessua-le, ma il genere che produce il sesso. Haraway ipotizza addirittura un essere trans-umano che non ha né sesso né ge-nere, ma viene decostruito e riassembla-to a piacimento.

2. D. Siamo oltre la fantascienza… R. E’ vero, ma non dimentichiamo che

le idee hanno le gambe degli uomini e dei capitali che le finanziano. E que-ste idee si fanno strada nella gente con l’uso di parole ambigue e rassicuranti. Vent’anni fa chi parlava di matrimonio tra persone omosessuali? Ora è realtà in molti Paesi e altri vi stanno arrivando in modo gaio e tragico. Addirittura la Corte Suprema americana ha sentenziato che nessuno Stato dell’Unione può negare tale diritto. Chi è contrario viene taccia-to di omofobo, oscurantista… Obama stesso ha dichiarato che quando sente che qualcuno è contrario al matrimonio

tra persone omosessuali gli vien voglia di guardare il calendario per vedere se siamo nel XXI secolo o nel Medioevo.

E così a piccoli (ma neanche tanto) passi stiamo distruggendo l’umanità dell’uo-mo. Fiabe gay alle materne, problemini di aritmetica con personaggi omoses-suali alle elementari, narrativa e film transgender alle superiori, corsi per in-segnanti sull’educazione di genere, le parole padre e madre cancellate dai mo-duli… In Canada e in Spagna sono sta-ti tolti dal codice civile i termini uomo, donna, padre, madre… Lo scorso anno (la notizia è riportata dal quotidiano on line In Terris) il ministro della salute norvegese Bent Hoie ha presentato al Parlamento una proposta di legge sull’e-stensione dei diritti transgender anche ai minori; questo sarà possibile a partire dai 7 anni, con il permesso dei genito-ri fino ai 16 anni e poi autonomamente; non saranno necessarie visite mediche o psichiatriche e tanto meno interven-ti chirurgici, basta andare all’anagrafe e chiedere il cambiamento di sesso. La destrutturazione dell’umano, partendo dalla distruzione della famiglia naturale, è appunto uno degli obiettivi dei devoti alla teoria del gender. Il disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia, in discussio-ne al Parlamento, potrebbe portare qual-che giudice a condannare chi afferma che l’unica famiglia naturale è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, per il fatto che l’affermazio-ne può essere percepita come discrimi-nante. Si va verso il pensiero unico. In Germania i genitori che hanno ritirato i figli dalla scuola, perché in disaccordo con il tipo di educazione sessuale inse-gnato, sono stati condannati a pagare

un’ammenda o al carcere senza la con-dizionale.

3. D. Cosa ne pensa dell’educazione alla parità di genere introdotta nella Legge sulla “Buona Scuola”?

R. Il comma 16 della legge 106, cono-sciuta come Legge della Buona Scuola, dice che la Scuola “assicura l’attuazio-ne dei principi di pari opportunità pro-muovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni…”. Sem-brano parole sacrosante, che la relatrice al Parlamento, la senatrice Fedeli, in un Convegno a Vicenza, ha sostenuto esse-re state introdotte per prevenire il fem-minicidio. Ogni violenza, in particolare quella verso chi è debole, è da condan-nare senza riserve. Tuttavia far credere che “superando gli stereotipi di genere” (come è stato detto al Convegno) si fa prevenzione alla violenza di genere, è una barzelletta per ingenui, comoda-mente accettata, per pigrizia mentale e per timone di non apparire abbastan-za moderni, anche da alcuni settori del mondo cattolico. Da quello che leggo nelle cronache dei giornali, credo di po-ter dire che tale violenza nasce da motivi passionali, da gelosie estreme, da una sessualità incontrollata, per cui la vera prevenzione va fatta insegnando a con-trollare le passioni, a rispettare il proprio e l’altrui corpo, a vivere castamente (ter-mine questo ormai bandito anche dal di-zionario); in altre parole basta insegnare e praticare i 10 comandamenti. In realtà lo scopo del comma è fare da apripista per l’introduzione della parola “genere” nella legislazione italiana. E così sare-mo al passo con gli altri Paesi europei,

avviati anche noi in modo gaio al “su-peramento dell’umano verso un trans-u-mano” (parola dei nostri vescovi, marzo 2015).

4. D. C’è una base scientifica alla teoria del gender? E quale futuro avrà?

R. Ogni nostra cellula è sessualmen-te connotata fin dal concepimento dai cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi; questo dato si esprime in differenze fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale. Situazioni parti-colari di disomogeneità tra il dato biolo-gico e l’orientamento sessuale esistono (e vanno studiate senza filtri ideologi-ci), ma non sono la regola. Il fatto che nella società certi ruoli siano cambiati rispetto al passato (le donne svolgono compiti un tempo riservati ai maschi, i quali a loro volta non disdegnano di fare cose che erano proprie delle donne) dice semplicemente che la natura è in dialogo con i fattori socio-culturali, non che essa non esista. Il gender non è una teoria scientifica; è una ideologia, cioè un’in-terpretazione della realtà che prescinde dalla realtà e che pretende di sostituirsi ad essa. Non avrà futuro. Farà dei gros-si danni, come hanno fatto nel secolo scorso le ideologie marxista e nazista e come fanno tutte le ideologie, sia quelle laiche che religiose, ma non durerà. La realtà riemergerà, perché la realtà è dura, è resistente. E comunque, statene certi, i bambini continueranno a dire “mam-ma”, “papà”, e i loro genitori ne saranno orgogliosi.

don Vittorio Montagna

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LA SCUOLA D’ARTE E MESTIERI TRA IERI, OGGI E DOMANICompie 80 anni quest’anno l’edificio dove il severo mae-stro Fontana forgiò i marmisti della Valle del Chiampo. La struttura della Scuola d’arte e mestieri, fu voluta dal conte Marzotto con lo scopo di for-mare abili scalpellini e lavo-ratori del marmo. Veri artisti che avrebbero poi portato il nome di Chiampo nel mondo, con la loro abilità, il sapere e la competenza.

GLI INIZI - Nel 1904 l’Am-ministrazione comunale isti-tuì una prima scuola di tipo professionale, la “Scuola Popolare di disegno”, con lo sco-po di istruire i giovani del paese alla lavo-razione del marmo. Nascevano in quel pe-riodo le prime realtà artigianali e industriali locali. L’Industria Marmi vicentini partirà nel 1906, richiedendo maestranze, lavora-tori specializzati e braccia esperte.

IL MAESTRO FONTANA - La prima guer-ra mondiale costrinse inevitabilmente alla chiusura fino al 1920. Ma in breve una nuo-va spinta sarebbe venuta grazie al maestro Giovanni Fontana. Dal 1924, in alcune aule della scuola elementare, ripartì la “Scuola di disegno e plastica”, inserendo nei corsi nuove materie. Fontana iniziò come in-segnante, poi proseguì infaticabile come direttore per ben 48 anni, con disciplina e rigore, formando uomini e imprenditori del marmo. Ne è esempio la colonna corinzia in Pentelikon posta dal 1979 in piazza Zanella.

LA STRUTTURA - Nel 1936 il conte Ga-etano Marzotto volle donare la costruzione di una nuova sede, intitolandola al papà Vit-

torio Emanuele (1858-1922). Nacque così la leggendaria “Scuola d’arte e mestieri” di Chiampo. Gli anni che seguirono furono intensi, con generazioni di allievi formati al mondo del lavoro, con premi ai migliori studenti e mo-stre degli elaborati. La tempra e la tenacia del maestro Fontana consentì alla scuola di proseguire, oltrepassando anche la seconda guerra mondiale, e altre mille difficoltà. Si pensi che nel 1947 l’assessore all’istruzio-ne del Comune proponeva di alleggerire le piante nel cortile per procurare legna per l’inverno, per assicurare in aula una tempe-ratura di almeno 8-10 gradi. Altri tempi. Il maestro Fontana morì dopo una caduta nel-la sua scuola, il 17 maggio 1968. La Scuola d’arte e mestieri proseguì sotto la direzione del compianto Paolo Dal Maso, proponendo Corsi professionali regionali, trasforman-dosi in Centro di Formazione Professionale.OGGI - Il Centro di Formazione Professio-nale, intitolato al Maestro Fontana, è gestito oggi dalla Fondazione Centro Produttività

SCUOLAScuola

Veneto diretta dal dott. Antonio Girardi. Sotto la guida del preside Roberto Peripoli è diventata un importante punto di riferimen-to della formazione al lavoro della meccani-ca e della pelletteria per l’intera vallata. Ha saputo stare al passo con i tempi, rinnovan-do i macchinari, gli spazi, le attrezzature. Offre laboratori di progettazione, laboratori con centri di lavoro a controllo numerico computerizzato, macchinari a taglio laser. Grazie all’attenzione del sindaco Matteo Macilotti e dell’Amministrazione Comuna-le, ha potuto espandersi, sfruttando anche il secondo piano dello stabile, ospitando oltre 180 studenti divisi in 8 classi.LE ATTIVITÀ - Il Centro offre due indiriz-zi legati alla realtà produttiva del territorio, con una qualifica professionale di operatore meccanico programmatore, ed una di opera-tore della pelletteria (unico cor-so in Italia rivolto ai giovani), spendibili in tutti i Paesi della Comunità europea. Dopo i per-corsi triennali, con 280 ore di stage in azienda, c’è un quarto anno, che dà accesso al diploma di tecnico operatore delle lavo-razioni artistiche-indirizzo pel-letteria. In fase di avvio è anche il 4° anno per il diploma di tec-nico meccanico. Una novità è la formazione in alternanza scuo-la-lavoro, da svolgersi per metà

con lezioni in sede scolastica e per metà con ore di formazione all’interno di aziende che in partnership con la scuola formano gli allievi direttamente dall’interno del mondo del lavoro. Prossimamente saranno attivati grazie a finanziamenti regionali, nuovi corsi per la formazione di adulti con applicazio-ne alla lavorazione del marmo, coniugando l’antica vocazione del territorio con le nuo-ve esigenze delle aziende di settore, fornen-do conoscenze di progettazione, disegno con software specifici, e prototipazione con stampanti 3D.Per i ragazzi e chi altro fosse interessato ad un pezzo di storia del proprio paese, a par-tire dal prossimo novembre la scuola orga-nizza alcune visite guidate. Per informazio-ni, www.cfpfontana.it o 0444/623.101.

Matteo Pieropan

ALCUNE DATE- Venerdì 6 gennaio nelle Ss. Messe delle 9.30 e 11.00: Benedizione dei bambini- Dal 18 al 25 gennaio: Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani- Domenica 5 febbraio: Giornata per la Vita- Sabato 11 febbraio: Giornata Mondiale del Malato- Domenica 19 marzo ore 15.30: PRIMA CONFESSIONE- Domenica 14 e domenica 21 maggio ore 9.30: PRIMA COMUNIONE

Page 23: Vita della Valle del Chiampo...Venerdì 30 dicembre (Festa della Sacra Famiglia): Ss. Messe ore 8.30 - 19.30 Sabato 31 dicembre Ore 18.30: S. Messa di ringraziamento e prefestiva,

Orari Ss. MesseIn PARROCCHIA: Giorni feriali ore 8.30 e 19.30 Giorni pre-festivi ore 19.30 Domenica e Feste ore 7.30 - 9.30 - 9.30 (Mistrorighi) ore 11.00 - 19.30

Alla PIEVE: Giorni feriali ore 7.00 - 9.00 - 16.30 Giorni pre-festivi ore 18.00 Domenica e Feste ore 7.00 - 8.30 - 10.00 ore 11.30 - 16.30 -18.00

Per il prossimo numero di“Vita della Valle del Chiampo”

Articoli e foto per il numero di Pasqua vanno inviati tramite e-mail o consegnati in canoni-ca entro la domenica 19 febbraio 2017. Quanti consegnano foto si assumono la responsa-bilità di avere il consenso da parte delle persone che appaiono nelle foto. La pubblicazione del materiale viene decisa dal Direttore responsabile, che si riserva anche la facoltà di apportare correzioni o riduzioni.

Vita della Valle del Chiampo - Pubblicazione trimestraleAutorizzazione del Tribunale di Vicenza n° 1258 del 5 agosto 2011

Proprietà: Parrocchia di S. Maria Assunta e S. MartinoVia S. Martino 39 - 36072 CHIAMPO VI

E-mail: [email protected] - Sito web: parrocchiadichiampo.wordpress.comDirettore responsabile: Montagna don Vittorio

Stampa: Tipolitografia Facchin, Via Zara 155, Lonigo (Vi)

Domenica 27 novembre: sei ragazzi (in primo piano nella foto) ricevono il mandato di ministranti per il servizio all’altare