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ANATOLLE KOPP. CITTA’ E RIVOLUZIONE(Architettura e urbanistica sovietiche degli anni 20) Feltrinelli Editore, 1987. XIPOLIAS CHRISTIAN FRANCESCO URBAN

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ANATOLLE KOPP.

CITTA’ E RIVOLUZIONE(Architettura e urbanistica sovietiche degli anni 20)

Feltrinelli Editore, 1987.

XIPOLIAS CHRISTIAN FRANCESCO URBAN

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LA RUSSSIA PRERIVOLUZIONARIA

E noto come nella seconda metà del XIX secolo appaiono in Europa e negli Stati Uniti i primi esempi di una nuova architettura. Lo sviluppo del capitalismo e la società industriale creano nuovi bisogni. Si diffondono nuovi materiali come la ghisa,l'acciaio,il cemento armato, il vetro, si crea cosi un nuovo modo di fare architettura. Cosi anche nella Russia pre rivoluzionaria lo sviluppo del capitalismo determina nuovi bisogni. Occorrono fabbriche,stazioni,grandi magazzini,abitazioni operaie. Il capitalismo Russo ha decenni di ritardo su quello del' Europa occidentale o del' America la Russia era principalmente un paese agricolo. La sua produzione era 14,5 volte inferiore a quella degli stati uniti. Il capitalismo Russo ha decenni di ritardo su quello del' Europa occidentale e del' America e questo ritardo si traduce nell'architettura come in tutti gli altri aspetti. San Pietroburgo rimane la capitale amministrativa, Mosca diviene il polo del commercio e del' industria, la popolazione aumenta da 1.000.000. nel 1897 a 1.750.000 nel 1914. A parte lo sviluppo di Mosca un'altro aspetto sono i contadini che anche sé liberati dalla schiavitù rimangono nelle loro terre di origine privi di trasporti e con economia immobile. Le condizioni di vita delle famiglie operaie nelle città sono drammatiche,vivono in scantinati di palazzi borghesi oppure nelle baracche della periferia.

GLI ANNI VENTI

Con la caduta dell’impero zarista nel 1917 non è solo un sistema politico che si ribalta ma un'intera società . La rivoluzione d'Ottobre travolge gli architetti, gli atelier di pittori, il cinema, i poeti, si abolisce la proprietà privata. Una nuova società verrà anticipata nelle nuove realizzazioni,nei progetti e nei sogni degli architetti. Per l' avanguardia degli architetti sovietici l'architettura e un arma per uno scopo più elevato, per trasformare il genere umano. Le prime realizzazioni dei primi anni venti sono il prodotto di architetti già affermati prima della rivoluzione. Non si cerca di creare una nuova forma anche perché tanti tipi di materiali non esistevano. Nel 1922 il professor I.A Golosov parlando in una riunione del associazione architetti di Mosca disse ''..Non eravamo fino ad oggi che imitatori di forme e proporzioni trasmesse dai classici e che per l' architetto contemporaneo sono ancora il simbolo della sua fede..E ora di uscire dal nostro animo piccolo-borghese. Bisogna guardare avanti e non più in dietro”. Tra il 1920-22 il VCHUTEMAS(Istituto superiore d'arte e d'architettura) ha come base la teoria dell’ architettura come organismo del movimento del ritmo ecc, gli studenti di questi istituti davano l' assalto alle vecchie tradizioni. Il 1926 vedrà la nascita della ASNOVA(ass. degli architetti contemporanei)che segnerà la svolta.

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ALCUNI ESEMPI SIGNIFICATIVI

La torre Tatlin:

La prima manifestazione della nuova architettura fu il progetto del monumento alla terza internazionale del pittore V. Tatlin. In realtà non si trattava di monumento ma di vero e proprio edificio destinato ad essere la sede del Internazionale. La torre era più alta della tour Eiffel e sostenuta da una struttura di cavi d'acciaio che tenevano un cubo, una piramide,un cilindro. La spirare rappresentava la ”linea dinamica dell'umanità liberata''.

Il palazzo del lavoro:

I fratelli Vesnin parteciparono al' concorso per il palazzo del lavoro con progetto molto ambizioso che prevedeva un auditorium 8000posti e uno di 2500, una stazione meteorologica, un osservatorio, laboratori di astrofisica, un museo di scienze sociali, un

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museo del lavoro e una biblioteca. I Vesnin ottengono il terzo premio,pero questo concorso che segna la data di nascita del architettura moderna in URSS.

L'esposizione delle arti decorative(Parigi 1925):

A Parigi il padiglione URSS progettato da K. Melnikov è uno dei pochi a rappresentare l'architettura moderna. A partire da questo momento gli architetti progressisti del mondo si interessarono all' architettura dell' URSS. Lo stile dell' progetto era basato sulla semplicità,la leggerezza,i materiali naturali,che si uniscono alla tipografia,il fotomontaggio e la grafica didascalica.

Il nuovo sistema di vita. La dom-Komuna:

(Cellula abitativa tipo F, 1927)

A partire dal 1926 e fino agli inizi degli anni Trenta, gli architetti dell'OSA (Associazione degli Architetti Contemporanei) pianificano sistematicamente, con rigoroso metodo scientifico, gli strumenti utili a definire l'impianto e la fisionomia architettonica della nuova abitazione socialista. Il modello tradizionale di edificio borghese, costituito da un condominio ad appartamenti monofamiliari, viene completamente sovvertito per fare posto a una nuova concezione abitativa, la dom-komuna (casa comune), basata sul concetto di cellula modulare. Nelle formulazioni teoriche degli architetti sovietici, tale spazio viene concepito per uno stile di vita integralmente comunitario, avrebbe dovuto evolversi tipologicamente

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fino a comportare la soppressione progressiva dei servizi autonomi essenziali (bagno, cucina), e la loro sostituzione con una serie di attrezzature collettive. Nel 1928 lo Strojkom, il Comitato per l’edilizia, costituisce una Sezione di ricerca e di studio per la tipizzazione e la normalizzazione dell’abitazione. Si sviluppa negli anni successivi lo studio di differenti tipologie di alloggio modulare, attraverso la costituzione di cinque tipi di cellule abitative duplex sovrapposte (unità-tipo F), con corridoio interno, che presentano alcune varianti distributive.

La casa comune Narkomfin di M.Ginzburg:

Dall’elaborazione di questi progetti deriverà la realizzazione del blocco residenziale Narkomfin (1928-30), un ‘prototipo’ di casa collettiva per cinquanta famiglie destinato ai dipendenti del Commissariato popolare delle Finanze della RSFSR. Nelle intenzioni dei progettisti, l’impianto distributivo dell’edificio, a carattere semicomunitario, viene tuttavia a costituire un esperimento tipologico di transizione, non essendo prevista ancora in esso l’eliminazione della struttura sociale familiare.

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Nelle previsioni iniziali di Ginzburg, l’unità abitativa doveva comporsi di quattro corpi di fabbrica: l’edificio residenziale, il complesso sociale (un’unità funzionale autonoma, a uso comunitario, attrezzata a palestra e refettorio e collegata alla parte residenziale da un passaggio coperto, un asilo infantile e una costruzione ausiliaria, destinata a servizi comuni (lavanderia, officina, impianti tecnici). L’edificio residenziale, a cinque piani, sollevato su pilotis, è costituito da cellule d’abitazione modulari tipologicamente differenziate (tipo K al primo e secondo piano, tipo F al terzo, quarto e quinto piano), e dotato di due corridoi al primo e al quarto piano. Il tetto piano, parzialmente occupato da una foresteria, è attrezzato a terrazza scoperta e a solarium. Nell’elaborazione progettuale del Narkomfin, il dato tecnologico assume una funzione preponderante: l’adozione di tecniche costruttive d’avanguardia e dei criteri organizzativi più aggiornati in ordine alla dotazione dei servizi (i rifiuti domestici sono smaltiti direttamente attraverso un sistema automatizzato), rendono l’edificio un modello di riferimento per la nascente industria edilizia sovietica.

Alcune problematicheSi può affermare che il Narkomfin sia il culmine dell’edilizia comunitaria sovietica ma non si può dire che ne faccia parte appieno. Infatti, in questa realizzazione non è la vita collettiva a fare da protagonista ma è subordinata alla parte privata: gli alloggi sono tutti autosufficienti, ecco perché l’esperienza della mensa comune è naufragata in un insuccesso. Non essendo una casa collettiva, è, in realtà, come la definisce Ginzburg, una “casa di passaggio”: Ginzburg pensa a questa sorta di distribuzione ibrida a metà fra la sfera individuale e quella collettiva perché vede in questa tipologia edilizia solo un tramite verso una vita collettiva completa: l’architetto non vuole stravolgere la vita dei cittadini ma la vuole cambiare gradualmente. Il tema della casa di passaggio fallisce poiché l’edificio si chiude in sé stesso rifiutando quasi totalmente la sua anima collettiva, a tal punto che viene definita “casa del sonno”.

Il Narkomfin oggi:

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Oggi l'edificio cade a pezzi dagli ultimi tre decenni, ed è in uno stato fatiscente, anche se è ancora abitato in parte. Ci sono state varie proposte per salvare l'edificio, che è stato sotto la minaccia della demolizione per colpa della zona di particolare interesse lucrativo immobiliare, per la necessità di ricavarne trasformandola appartamenti di lusso o un hotel. L'edificio Narkomfin è in cima alla lista dell'UNESCO che si occupa di edifici in pericolo d'estinzione, e vi è una campagna internazionale per salvarlo. Legalmente, ogni unità nel condominio è stata privatizzata (nel 1992) da parte dei residenti. Più tardi, uno speculatore immobiliare ha acquistato una parte significativa di questi appartamenti, il resto è ancora di proprietà dei residenti.

Annotazioni PersonaliLa casa comune Narkomfin rimane fino ad oggi un esempio che va oltre al modo di pensare l' architettura nei nostri tempi, perché mette come obiettivo principale la realizzazione pratica di un' modo di vivere nuovo, dove si sconvolge il modo di vivere piccolo-borghese. Cosi il Narkomfin non e altro che il metodo pratico di questa idea. Il suo malfunzionamento credo che rispecchia la battaglia tra le abitudini della vecchia società feudo-capitalista e quelle della nuova società socialista,quindi si deve principalmente a questioni sociali è non solo architettoniche. Nel 1917 nel paese che fu uno dei più arretrati d' Europa, architetti che non erano affatto preparati a questo compito hanno dimostrato che un'altra strada si era aperta.

Sitografia.

http://narkomfin.4ormat.com/www.ruggerolenci.it/Didattica/08%20Costruttivismo.dochttp://ledianbregasi.wordpress.com/author/ledianbregasi/page/4/http://theconstructivistproject.com/postersftp://trinity.polito.it/people/distrib/consegna_03/Bao_Sergio_191548/Storia%20del%20Progetto.pdfhttp://www.arc1.uniroma1.it/saggio/libri/carocci/AntoninoSaggioArchitetturaeModernita.DalBauhausALaRivoluzioneInformatica.pdf

The Age of Kommunalki - Documentary - Trailerhttp://www.youtube.com/watch?v=0z197GIsy8Q