Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

download Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

of 18

Transcript of Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    1/18

    Massimiliano Vaira

    CCaappiittaalliissmmoo nnoommaaddee

    eelliiqquuiiddaazziioonnee ddeell

    llaavvoorroo

    Gennaio 2011

    Webbizzazione articolo per Scribd a cura di Linda Finardi

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    2/18

    2

    Capitalismo nomade e liquidazione del lavoro

    Versione ampliata dellarticolo A dieci metri sopra a un

    tetto pubblicato su il n. 2/2010 de La Civetta.

    Con lo sfruttamento del mercato mondialela borghesia ha dato unimprontacosmopolita alla produzione e al consumoin tutti i paesi. Ha tolto di sotto i piediallindustria il suo terreno nazionale.

    [.] Le antichissime industrie nazionalisono state distrutte, e ancora adessovengono distrutte ogni giorno.

    (K. Marx e F. Engels Manifesto del partitocomunista, 1847; trad it. Einaudi, 1998, p.10)

    Fonte immagine prima pagina: http://nortelitaliainlotta.blogspot.com/

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    3/18

    3

    Contenuti

    1. Il capitalismo non ha pi bisogno del lavoro

    Licenziamento della dignit2. Il capitalismo nomade

    La responsabilit unicamente dellindividuo La crisi economica: una falsa giustificazione

    3. Liquidazione del lavoro e del futuro

    Una pesante eredit per le generazioni future4. Capitalismo nomade = lavoro nomade?

    Manodopera eccedente5. Boicottare il capitale globale a livello locale? Una

    strategia perdente

    i. Consumo responsabile?6. Think global, act global: una prospettiva cosmopolita

    Note sullAutore

    Tags: inquieto, inquietudine, capitalismo nomade, lavoro,delocalizzazione, crisi economica, disoccupazione,globalizzazione, societ 20/80, nuovo cosmopolitismo.

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    4/18

    4

    1. Il capitalismo non ha pi bisogno del lavoro

    Le cronache della crisi economico-finanziaria ci hanno

    consegnato unimmagine quanto mai cruda, vivida eoggettiva di quali siano i rapporti tra capitale e lavoro.

    Da sempre i due termini sono stati contrapposti, maper ci stesso bisognosi luno dellaltro e quindi costretti inqualche modo e misura a collaborare e a convivere, comedue sposi che mal si sopportano ma che non possono fare ameno luno dellaltra, non fossaltro che per poter litigare.

    Oggi, per, lipercapitalismo, dopo essersiaffrancato dalla nazione (il territorio) e dalla politica (lostato nazionale) ha rotto anche lultimo ormeggio che inqualche modo lo legava: il lavoro.

    Licenziamento della dignit

    Limmagine e laprova dellavvenutadissoluzione delrapporto ce la stannooffrendo quelle migliaia dilavoratori che hannocostituito presidi di fronte

    ai cancelli delle fabbriche,che le hanno occupate, chehanno manifestato. Ma forsepi di tutti, ce la offronoquei lavoratori che sonosaliti sopra i tetti dellefabbriche, delle aziende,dei centri di ricerca per

    Fonte immagine:http://www.lsmetropolis.org/

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    5/18

    5

    affermare che essi esistono, che non sono variabilicontabili, che sono, prima che forza lavoro, esseri umanicon una dignit che viene loro negata.

    Dignit che, detto per inciso, nelle nostre societ traegran parte dei suoi contenuti proprio dal lavoro, in quantofonte di identit, di indipendenza economica e di possibilitdi progettare la propria vita e il proprio futuro. Negando illavoro e la connessa dignit, si nega anche tutto il resto.

    2. Il capitalismo nomade

    Il capitalismo nella fase attuale si reso mobile evolatile, pu fare a meno del luogo e dei confini che essoimplica; in una parola divenuto nomade.

    Il carattere nomadico porta con s altri due aspettitra loro connessi:

    1) lassenza ontologica, prima che fisica o materiale,di limiti. Il nomade non ha virtualmente limiti di spazio e dimobilit, limiti posti da qualche tipo di vincolo, limiti alleproprie decisioni. Se non quelli che egli stesso si pone;

    2) lirresponsabilit verso il luogo. Il nomade rimanein un luogo fino a che questo gli offre risorse per condurre lasua vita. Egli non ha alcun sentimento di obbligo, cio di

    responsabilit, verso quel luogo. Lo usa, dopodich loabbandona per un altro.

    Lessenza nomadica del capitalismo odierno fa s cheesso si muova da un luogo allaltro senza alcun senso diresponsabilit, se non quello verso s stesso di sfruttare illuogo e le sue risorse per produrre profitto.

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    6/18

    6

    Va sottolineato con forza, che questo nomadismonon frutto di una strategia adattiva del capitalismo allemutate condizioni di contesto: il capitalismo che ha

    mutato le condizioni, come gi Marx e Engels avevanoevidenziato nelle prime pagine del Manifesto.

    Fonteimmagine:

    http://rododentro.b

    logspot.com

    /

    La responsabilit unicamente dellindividuo

    Nelle nuove condizioni dettate dalla logica delcapitale nomade, decidere di chiudere una fabbrica diventa

    un mero calcolo contabile. Che ci vadano di mezzo persone,le loro famiglie e il loro futuro n pi n meno che undanno collaterale della contabilit aziendale. Come quellodi una bomba che, lanciata per colpire lobiettivo, si portavia anche degli innocenti. E cos lassenza di limiti e diresponsabilit di una parte si traduce in creazione dilimiti esistenziali di ogni genere per laltra, sulla quale

    viene scaricata con nonchalance anche la responsabilit di

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    7/18

    7

    arrangiarsi nel cercare di far fronte individualmente aiproblemi che gli sono stati creati.

    La crisi economica: una falsa giustificazione

    Qualcuno potrebbe obiettare che stata la crisi aprodurre ci a cui stiamo assistendo. Questa una falsarappresentazione buona per anime belle.

    In primo luogo, la crisi non ha prodotto questo stato

    di cose: le ha rese incontrovertibilmente visibili. Quello chevediamo oggi non una novit: era gi l prima, bastavariconoscerlo per (pre)vederlo.

    In secondo luogo, ammettiamo pure che sia stata lacrisi a produrre il disastro. Ma chi che ha provocato lacrisi? Imputare alla crisi gli effetti che vediamo comeimputare ai sintomi la malattia.

    In terzo luogo, se vero che molte aziende, spesso lemedio-piccole, chiudono per la crisi, lasciando nel drammalavoratori e imprenditori, altrettanto vero che molte altreutilizzano la crisi come giustificazione per chiudere espostarsi, nonostante il loro stato di salute sia buono. Percapire meglio questultimo punto dobbiamo andare su alcunitetti.

    3. Liquidazione del lavoro e del futuro

    Yamaha Italia, Eutelia, Glaxo, Alcoa, FIAT-TerminiImerese. Sono questi i nomi di alcune aziende che hannovisto i propri dipendenti protestare e salire su un tettocontro chiusure, avvenute o che avverranno, per avere uno

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    8/18

    8

    stipendio che manca da mesi. Tutte aziende che non stannocos male quanto a bilanci, commesse e fatturati.

    Facciamo qualche esempio.

    FIAT, oltre a essersi comprata GM ed essersiavvantaggiata degli incentivi sullauto, ha chiuso lannushorribilis distribuendo 244 milioni di dividendo agli azionisti.La giustificazione stata: Lo dovevamo agli azionisti.

    E ai lavoratori di Termini Imerese e ai cassintegraticosa gli si deve?

    Eutelia e le varie scatole cinesi di cui composta hagrosse commesse da aziende come Telecom, ma non paga damesi i suoi dipendenti. Pirati delleconomia si dir, matant.

    La Glaxo una multinazionale farmaceutica che nel2009 ha venduto prodotti per oltre 9 miliardi con un utile diquasi 3 e chiude i suoi 5 centri di ricerca europei (di cui unoin Italia) per andare in Cina. Perch sono pi bravi l? No,

    perch ci sono prospettive che diventeranno bravi, maintanto costano meno e poi pare che gli azionisti (di nuovoloro!) non siano abbastanza contenti. E si potrebbe andareavanti.

    Ecco, su quei tetti non sta andando in scena solo unaprotesta. Sta andando in scena la liquidazione del lavoro.Liquidazione nel duplice senso di liquefazione dellultimo

    vincolo del capitale nomade e di eliminazione di un orpelloinutile e gravoso, un po come quando si liquida la merceinvenduta e ormai passata di moda. La prova che sia illavoro in generale ad essere liquidato che quellepersone sui tetti sono operai, ingegneri, ricercatori. Leclassi non centrano. Il conflitto non tra capitalisti eproletari, ma tra capitalismo nomade e lavoro.

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    9/18

    9

    http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/occprov/20100129_00/

    Una pesante eredit per le generazioni future

    Su quei tetti non ci sono solo questi lavoratori: cisono anche le loro famiglie, certo, ma ci sono anchealmeno tre generazioni coinvolte: i 40-50enni non re-impiegabili, i 20-30enni precari, gli under 20 che forse nonavranno nemmeno un lavoro precario.

    Su quei tetti, questi lavoratori, non fanno una lottasolo per il loro lavoro e il loro futuro. una lotta per illavoro e il futuro di tutti. Perch liquidando il lavoro, siliquida anche il futuro di tutte queste generazioni. unaquestione di civilt, nel senso pi alto del termine. Civiltche il capitalismo nomade e la sua ideologia ha messo in

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    10/18

    10

    crisi, come ha sottolineato recentemente il sociologotorinese Luciano Gallino.

    Quando mio padre ha dovuto lasciare laminiera era perch stavano nascendo le fabbriche,il mondo cambiava, ma cera un posto per lui.Ecco, per noi non c pi posto

    (operaio dellAlcoa).

    Il futuro non pi quello di una volta

    (scritta su un muro).Queste due frasi riassumono meglio di qualsiasi analisi

    quello che sta accadendo.

    4. Capitalismo nomade = lavoro nomade?

    In una sorta di contro-canto al mio capitalismonomade, Claudio Casati nel suo articolo Il lavoro diventanomade (La Civetta n. 4/2010, pubblicato anche su questosito) sostiene che date le condizioni correnti, la strategia

    pi efficace per i lavoratori sarebbe quella di farsi anchessinomadi, spostandosi dove c lavoro e dove le condizionilavorative sono migliori.

    Dal punto di vista dellargomentazione logica ilragionamento non fa una piega: dato A, allora B. Purtroppola logica pura piuttosto diversa dalla prassi sociale, laquale segue logiche diverse.

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    11/18

    11

    Per approfondimenti:

    Il lavoro diventa nomade

    di Claudio G. Casati

    N.4/2010 La Civetta

    http://lacivetta.wordpress.com/2010/07/18/il-lavoro-diventa-nomade/

    Innanzitutto largomento principale di Casati ricalcala retorica egemonica dellimpresa che riduce tutto,

    individui compresi, a concetti, logiche e praticheutilitaristico-economico-calcolative. Infatti, afferma cheOccorre gestirsi come unimpresa. Identificare evalorizzare tutti gli asset personali []. Pianificare il

    proprio futuro considerando una ampia gamma dialternative, inclusi: nuovi modi di lavorare, nuovi mestieri,nuove opportunit di business. Controllare

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    12/18

    12

    limplementazione del progetto personale attivandomiglioramenti e riprogrammazioni.

    Per le persone non

    sono merci, imprese, foglidi programmazioneaziendale e assetdelocalizzabili a piacere.Sono relazioni, affetti,sentimenti, legami. Coseche, per quantoirrazionali, fanno il nostromodo di essere,precisamente di essereumani e non un mero grumodi asset su cui fondare unavita di calcoli economici.

    In secondo luogo non vero che tutti hanno lestesse possibilit di esserenomadi come il capitale, sia per quello appena detto pisopra, sia per unaltra serie di ragioni. Bauman, Beck,Gallino, Sennet spiegano come le possibilit nomadiche silimitino a una ristretta lite di persone globalizzate dotatedi capitale culturale, sociale e soprattutto economicoappropriato -, mentre la gran parte di esse , suo malgrado,

    non sufficientemente dotata di quelle risorse e, quindi,rimane localizzata. Le condizioni della nomadicit delcapitale non sono le stesse per le persone. Quanti sono ilavoratori che possono realisticamente andare a fare esoprattutto sostenere un colloquio di lavoro allestero,trasferirsi in un altro paese con lintera famiglia facendolericominciare una vita daccapo? Quanti sono i giovani chehanno una famiglia agiata alle spalle in grado di sostenerli

    Fonte immagine:

    http://www.repubblica.it

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    13/18

    13

    economicamente nella nuova avventura per far fronte a cosetriviali, ma fondamentali, come trovar casa, mangiare epagare le bollette?

    Si dir: per c una massa di persone che si spostadalle aree pi povere del mondo verso quelle pi ricche;perch allora non possono farlo anche i lavoratorioccidentali. Vero, ma questo aspetto chiama in causa unterzo aspetto di cui tener conto.

    In terzo luogo, anche ammettendo che le possibilitnomadiche siano ampie e generali, il mercato del lavoro hauna sua rigidit ovunque in termini di posti disponibili edella loro qualit.

    Manodopera eccedente

    Gli immigrati che arrivano nelle societ ricche daipaesi poveri scontano proprio questa rigidit. Non tuttitrovano lavoro e chi c lha lo ha trovato in occupazioni che

    gli occidentali hanno ormai abbandonato e che rifiutano. Sei mercati del lavoro fossero cos dinamici non ci sarebbe ilcosiddetto problema degli immigrati e della lorointegrazione. Insomma, non siamo pi nelle condizioni delprimo 900 quando il mercato americano e di alcuneeconomie europee erano unenorme attrattore dimanodopera (perch ve ne era bisogno) con ampie evariegate possibilit.

    Nel 1995 in un incontro a San Francisco organizzatodalla Fondazione Gorbaciov, 500 tra leader politici,economisti e analisti sono arrivati alla conclusione che permandare avanti leconomia globale basterebbe il 20%della manodopera mondiale. E laltro 80%, definitomassa eccedente, che cosa dovrebbe fare?

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    14/18

    14

    Forse a una situazione simile non arriveremo mai, mai pi recenti dati sulla disoccupazione mondiale prodottadalla crisi parlano di 30 milioni di individui disoccupati,

    destinati a crescere esponenzialmente nei prossimi anni.Perch quando ci sar la ripresa essa non sar accompagnatadal recupero dei posti perduti.

    realistico pensare oggi a 30 milioni di persone come minimo che diventano nomadi? E per andare dove?In Cina, con le sue condizioni di lavoro terrificanti? Non ceconomista serio che possa sostenere la plausibilit di unsimile scenario. E infatti i vari Krugman, Roubini, Stiglitz,Rifkin, Sen non ne fanno il bench minimo accenno.

    Infine, una domanda: siamo proprio sicuri cheinseguire il capitale, imitandone le logiche, sia la strategiagiusta e vincente e non invece una condanna?

    5. Boicottare il capitale globale a livello locale? Unastrategia perdente

    Davanti a fenomeni di delocalizzazione dellaproduzione su scala globale che comportano fenomeni didisoccupazione di massa altrettanto globali, si spessoindotti a ragionare in termini locali, oppure, in unaprospettiva pi ampia e trans-nazionale, per aree regionali

    del globo come quella dellemisfero occidentale. Questiragionamenti conducono a proporre forme di lotta eresistenza al capitalismo nomade circoscritte, perchfocalizzandosi su aree circoscritte, come se fossero questequelle decisive, perdono di vista lo scenario globale in cuitanto il capitale, quanto il lavoro e quanto lazione politicahanno il loro orizzonte di azione.

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    15/18

    15

    Consumo responsabile?

    Uno di questi ragionamenti il cosiddetto consumo

    responsabile, una strategia che ha a suo fondamento lalogica del Think global, Act local.

    Fonte immagine: http://www.davidrisstrom.org

    Il ragionamento il seguente: il capitalismo non solo produzione, ma anche consumo e senza consumo nonsi fa profitto. Allora la strategia quella di boicottare iprodotti delle imprese che chiudono le loro attivitdelocalizzandole altrove, in modo da recar loro danno equindi esercitare su esse pressioni e/o sanzioni politiche e

    sociali per via economica.A questa strategia si affiancherebbe un diverso stile diconsumo che viene comunemente definito responsabile edetico. Sembrerebbe non fare una grinza. Peccato per che cisiano un paio problemi di ordine strutturale non aggirabili daquesta strategia.

    In primo luogo, essa vede ancora il capitalismo solo

    come modo di produzione (naturalmente lo ) e non anche il

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    16/18

    16

    suo sviluppo in senso finanziario. Il capitalismo industrialeesiste ancora, ma si ridotto in favore del capitalismofinanziario. Abbiamo visto pi sopra come spesso sia il

    potere degli azionisti a determinare i processi didelocalizzazione. Sappiamo anche che attraversooperazioni finanziarie che le imprese reperiscono la maggiorparte delle risorse di cui hanno bisogno e spesso sono questeoperazioni a dare i margini di profitto pi rilevanti. Se larendita economica del capitale tende a essere sempre piquella finanziaria e sempre meno quella produttiva,boicottare il mercato dei beni serve a poco.

    In secondo luogo, se vero che il capitalismo nonpu fare a meno del consumo si trascura il fatto che ilconsumo diventato esso stesso globale. Non solo pi ilricco occidente che consuma, ma sono sempre pi i paesiemergenti e in particolare due giganti: Cina e India. L cisono pi di 2 miliardi di persone che stanno diventando, oche diventeranno nel giro di qualche anno un bellesercito di

    consumatori ad alta intensit di consumo. In altri termini, seda un lato il capitalismo nomade perde qualche centinaio dimilioni di consumatori occidentali, ne guadagna 10 voltetanti. Vogliamo credere davvero che si disperi per le azionidi boicottatori e consumatori responsabili? E cos cade anchelalternativa, bella e impossibile, del consumo socialmenteresponsabile ed etico e con esso le possibili pressionipolitico-economiche.

    6. Think global, act global: una prospettiva cosmopolita

    Ulrich Beck, nella sua analisi della globalizzazioneevidenzia come nello scenario corrente le politiche e leazioni attivate e attuate a livello nazionale e locale sianoinefficaci. Il suo ragionamento che i problemi sono

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    17/18

    17

    prodotti globalmente e scaricati, per la loro soluzione,localmente e sugli individui.

    Cercare di risolverli a questi livelli impossibile: la

    sua proposta di sviluppare un nuovo cosmopolitismo.

    Se ilcosmopolitismo non unanovit della culturafilosofica e politicadelloccidente, ci che loconfigura come nuovo che esso non piunaspirazione, uno statoa cui tendere, ma unacondizione necessaria,vale a dire oggi siamocostretti a esserecosmopoliti.

    La globalizzazione ha creato uno spazio politicotransnazionale che porta con s una trasformazione dellapolitica, del diritto, della societ civile e della sferapubblica che non pu pi essere semplicemente nazionale.

    Una strategia politica cosmopolita significa che ognistato rinuncia a una parte del suo potere dividendola conaltri stati e con organizzazioni transnazionali, in modo dacreare un blocco globale che contrasta e limita il capitaleglobale.

    Allo stesso modo, la societ civile allinterno deisingoli stati, deve organizzarsi in modo cosmopoliticodando origine a movimenti sociali transnazionali suproblemi di natura globale e con un orizzonte globale, in

    Fonte immagine:http://forestbaptistchurch.org

  • 8/8/2019 Capitalismo Nomade e Liquidazione del Lavoro

    18/18

    18

    connessione con la strategia cosmopolita degli stati. Insintesi: think global, act global.

    Una simile strategia cosmopolita in grado non solo

    di esercitare pressioni globali sul capitale globale, ma anchedi darne una nuova e diversa regolamentazione. Si tratta direalizzare un neo-keynesismo globale in grado di organizzaree orientare socialmente lanomia del capitale e, alcontempo, di offrire una nuova e diversa etica economica.Se fino a questo momento la regola aurea del capitale stata privatizzare il profitto e socializzare le perdite, ora sitratta di realizzare un diverso quadro poltico-economico-sociale in cui socializzare una quota maggiore dei profitti,responsabilizzando le imprese nei termini di un ruolosociale, oltre che esclusivamente economico.

    Un simile scenario di l a venire, qualcuno potrebbedire che unutopia. Forse lo ; ma, in primo luogo, utopianon significa che qualcosa non si realizzer mai (questa lucronia) e, in secondo luogo, senza un pensiero utopico

    non ci sarebbe stato nessun progresso. Vale allora la penaprovare a sviluppare e realizzare questa ragionevole utopia.

    Massimiliano Vaira insegna Sociologia dei ProcessiCulturali e Sociologia dellEducazione e PolitichedellIstruzione presso la Facolt di ScienzePolitiche dellUniversit degli Studi di Pavia. membro del Centro Interdipartimentale di

    Ricerche e Studi sui Sistemi di Istruzione Superiore(CIRSIS) della stessa Universit, del Consortium ofHigher Education Researchers (CHER),della SezioneEducazione (di cui membro del comitatoscientifico) e della Sezione Economia, Lavoro,Organizzazione dellAssociazione Italiana diSociologia (AIS).