Vieni da Noi: Catania

25
Catania: Terra di fuoco, acqua e poesia. Nata poco più di settecento anni prima di Cristo, fondata dai greci, vi presentiamo Catania: terra di arte storia e cultura, terra forte, emozionante.

description

File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia. La 3^B dell'Istituto Istruzione Superiore "Gemellaro" ci parla di Catania, della sua storia e della sua arte.

Transcript of Vieni da Noi: Catania

Page 1: Vieni da Noi: Catania

Catania: Terra di fuoco, acqua e poesia.Nata poco più di settecento anni prima di Cristo, fondata dai greci, vi presentiamo

Catania: terra di arte storia e cultura, terra forte, emozionante.

Page 2: Vieni da Noi: Catania
Page 3: Vieni da Noi: Catania

Arrivati a Catania nel 729 a.C. i Greci, vissuti qui fino all’avvento dei romani, arricchirono la storia della città con meravigliosi monumenti che ancora oggi mantengono vivo l’orgoglio di questa terra, sette volte distrutta e sette volte rinata.

Page 4: Vieni da Noi: Catania
Page 5: Vieni da Noi: Catania

Testimonianze di questo periodo di splendore sono l’Odeon..

Page 6: Vieni da Noi: Catania

...L’Anfiteatro romano…

Page 7: Vieni da Noi: Catania
Page 8: Vieni da Noi: Catania

Le terme.

Page 9: Vieni da Noi: Catania

Catania, terra di mare, apre le porte ad un mondo fantastico

Page 10: Vieni da Noi: Catania

Un mondo di leggende e storie pronte per essere rivissute.Acitrezza,“La terra dei Ciclopi’’ come la chiamò Omero, racconta la storia di Ulisse che, per sfuggire alla prigionia da parte del Ciclope Polifemo, tesse un inganno con il quale, dopo averlo ubriacato, lo accecò riuscendo così a fuggire. Polifemo infuriato, scagliò dei massi nel mare che, oggi vengono chiamati ‘Faraglioni’.

Page 11: Vieni da Noi: Catania

Tra le tante, spicca anche la leggenda di Aci & Galatea, che ha ispirato poeti e musicisti e che oggi vive in tutte le forme d’arte.

Page 12: Vieni da Noi: Catania

Polifemo, il gigante da un occhio solo, si invaghì, un giorno, della bella ninfa Galatea innamorata però, di Aci un pastore . Un giorno Polifemo pazzo di gelosia schiacciò il povero Aci sotto un enorme macigno, Giove e gli dei, impietositi dallo strazio di Galatea, trasformarono il sangue del pastore Aci in un fiume che, scorrendo perenne, trova pace tra le braccia di Galatea, che l’attende nell’azzurro Jonio, dove i due amanti si fondono in un abbraccio senza fine.

Page 13: Vieni da Noi: Catania
Page 14: Vieni da Noi: Catania
Page 15: Vieni da Noi: Catania

Il Cristianesimo si diffuse rapidamente e, tra i suoi martiri, primeggia Sant’Agata, patrona della città.

Page 16: Vieni da Noi: Catania

Sant' Agata (Catania, 246 circa – Catania, 5 febbraio 261) è stata, secondo la tradizione cristiana, una giovane vissuta tra il III e il IV secolo. Nel periodo fra il 250 e il 251 il proconsole Quinziano, giunto alla sede di Catania anche con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede, s'invaghì della giovinetta e, saputo della consacrazione, le ordinò, senza successo, di ripudiare la sua fede e di adorare gli dei pagani.

Page 17: Vieni da Noi: Catania

Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole la affidò per un mese alla custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia e delle sue figlie, persone molto corrotte. Il fine di tale affidamento era la corruzione morale di Agata, attraverso una continua pressione psicologica, Agata in quei giorni, contrappose l'assoluta fede in Dio; e pertanto uscì da quella lotta vittoriosa e sicuramente più forte di prima.Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i princìpi Quinziano diede avvio ad un processo e convocò Agata al palazzo pretorio

Page 18: Vieni da Noi: Catania

Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle violenze con l'intento di piegare la giovinetta. Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento strappo delle mammelle, mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da san Pietro che la rassicurò e ne risanò le ferite. Infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte seguente all'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella

Page 19: Vieni da Noi: Catania

Al periodo Greco-Romano succedettero gli Arabi, i quali arricchirono ulteriormente il patrimonio della città. Di questo periodo la gastronomia ne è un’importantissima testimonianza

Page 20: Vieni da Noi: Catania

La Cassata:Introdotte le piante di canna da zucchero e agrumi, gli arabi sfruttarono queste risorse unendole ai prodotti alla base della cucina siciliana.La prima Cassata nacque con un involucro in pasta frolla per poi essere sostituita con la pasta reale nel periodo Normanno.

Page 21: Vieni da Noi: Catania
Page 22: Vieni da Noi: Catania

Ai normanni risale la panatura dei famosi arancini, la quale nacque come assicurazione per la loro conservazione e trasporto.La loro forma è ispirata all’ Etna: infatti se si stacca la punta ne uscirà del vapore, simile al fumo dell’Etna

Page 23: Vieni da Noi: Catania
Page 24: Vieni da Noi: Catania

Dopo un relativo periodo di quiete una serie di violenti terremoti squassò uno dei fianchi del vulcano provocando danni e crolli, tra i quali una serie di fenditure dalle quali iniziò a sgorgare la lava. Nel 1669 il vulcano collassò all’improvviso con un enorme boato. Il fiume di lava continuò l’avanzata fin a circondare la città. In poche ore raggiunse il litorale marino per il quale proseguì fino ad arrestarsi definitivamente.

L’Etna

Page 25: Vieni da Noi: Catania

La forza meravigliosa dell'Etna, le vette innevate, il mare cristallino della costa Ionica, il patrimonio storico e archeologico, il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni enogastronomiche e la musica, il calore umano e un'innata cultura dell’ospitalità, accolgono il turista in ogni stagione dell’anno. Il fuoco, l’acqua, la luce s’incontrano, si mescolano, s’intrecciano, per donare al visitatore uno spettacolo unico.La provincia di Catania offre uno scenario che affascina da secoli turisti e viaggiatori.