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Rosario eskaton - Pagina 1 di 42 - 02/11/2013 LORENZO VENTRUDO LORENZO VENTRUDO LORENZO VENTRUDO LORENZO VENTRUDO ROSARIO ESCATOLOGICO (COMMENTO TEOLOGICO)

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LORENZO VENTRUDOLORENZO VENTRUDOLORENZO VENTRUDOLORENZO VENTRUDO

ROSARIO

ESCATOLOGICO

(COMMENTO TEOLOGICO)

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PRESENTAZIONE

La venuta del Signore può essere “affrettata, accelerata, insistente” (speudontas: 2Pt 3,11), dalla preghiera in genere (Sir 36,7), dalla preghiera del Padre nostro (“venga il tuo regno”: Mt 6,10), nell’Eucarestia (Cfr. 2Pt 3,11-12; CCC n. 671), dall’invocazione “Maranà thà!

Vieni Signore Gesù” (Ap 22,20), che è grido dell’attesa e della speranza, e da altre preghiere. Ricordiamo che “il cristianesimo dei primi tempi era convinto che fosse possibile - specialmente con la preghiera - accelerare l’avvento della parusia”1. Anche Padre D. Ange2, ritiene che "L'evangelizzazione condiziona e sollecita la venuta nella gloria - del Signore - (Mt 24,14)". Papa Benedetto XVI3, nell’Udienza generale del 12 novembre 2008, commentando San Paolo (1Cor 16,22) ha esortato i fedeli a riprendere il saluto Maranà thà: Vieni, o Signore! nato “nelle prime comunità cristiane dell’area palestinese […] – affinché – Cristo sia realmente presente oggi nel nostro mondo e lo rinnovi […] Senza la sua presenza non arriverà mai un mondo realmente giusto e rinnovato” che ponga fine definitivamente a questo “mondo ingiusto”. Proponiamo la recita del Santo Rosario Escatologico4, da noi elaborato secondo criteri biblici e 1 CANDIDO POZO, Teologia dell'aldila’, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1986, pp. 6.128. 2Padre DANIEL ANGE, monaco, Sentinella! il grido della notte, lo senti ?, RnS (Rinnovamento nello Spirito), Roma 1995, p. 30. 3 Sito: hhttp/:/wwww.zenit.org/article-161057?1=italian. 4 Cfr. Ventrudo Lorenzo, Diacono della Diocesi Lucera-Troia, Escatologia: fine dei tempi e delle fini (Sintesi dottrinale cattolica), Fede & Cultura, Verona 2012, pp. 152-155.

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pronunciamenti magisteriali. Infatti, ci sentiamo interpellati dalla Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II 5, Rosarium Virginis Mariae, nel proporre la preghiera di detto Rosario, compendio del Vangelo, potenziandone lo “spessore cristologico” in prospettiva escatologica. Di fronte alle nuove sfide (insorgenza di eresie cristologiche, apostasia, analfabetismo religioso, eclisse dell’orizzonte escatologico, collasso ontologico dell’essere, secolarizzazione e diffusa mentalità nichilista, dittatura del relativismo, “profonda crisi di fede” in tutti i Continenti, in particolare in Europa, momenti difficili per la Chiesa, vari mali della società, “democrazia mafiosa”, crollo della democrazia, crisi della famiglia, le crescenti e dilaganti situazioni di conflitti internazionali, ecc.), domanda di sacro ma che non incontra la proposta di Cristo, il Papa fa presente l’urgenza di invocare l’intervento di Dio, mediante la recita del Rosario, quale “efficace strumento spirituale” di fronte all’odierno anticristianesimo, ideologico e pratico.

Diacono Lorenzo Ventrudo (ispiratore)

N.B. Informiamo i lettori di questo sussidio di preghiera, che gli enunciati del Rosario Escatologico sono corredati di adeguato Commento Teologico, per favorirne la comprensione, l’evangelizzazione su tematiche escatologiche del nostro tempo e per ravvivare la tensione escatologica, alla luce dei pronunciamenti del Magistero di sempre della Chiesa. Pertanto, tale sussidio, riteniamo possa interessare precipuamente gli Evangelizzatori e/o Guide Pastorali, Catechisti/e ecc.. Per gli approfondimenti, suggeriamo di consultare i nostri lavori, citati in questo stesso sussidio.

5 GIOVANNI PAOLO II , Rosarium Virginis Mariae, Lettera Apostolica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, nn. 2.17-19.39-40. Tale Rosario, è stato definito “Compendio del Vangelo”, (ivi, Capitolo II, p. 23) .

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INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

1. Segno della croce:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. • Evoca e professa con le parole e con il gesto i due misteri

principali della fede: a) Unità e Trinità di Dio; b) Incarnazione, passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, per salvarci con il dono dello Spirito Santo.

2. O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Com’era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen Alleluia (si omette in Quaresima).

3. Invocazione allo Spirito Santo pp. 6 - 7 4. Professione di fede: il Credo

a) Simbolo Nicea (325) - Costantinopoli (381) - p. 21 b) Simbolo detto “degli Apostoli” - “Ad utilità dei fedeli” (è indicato nel Tempo di Quaresima/Pasqua) - p. 22 c) Rinnovazione delle promesse battesimali - p. 23

5. Preghiere introduttive: Padre nostro, Tre Ave, Gloria. Enunciazione del Mistero: a) lettura biblica; b) pausa di riflessione; c) meditazione (se prevista).

6. Padre nostro (con Amen conclusivo che si omette nella S. Messa) • Ave Maria … Santa Maria … (10 volte) … Gloria • “GESU’, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco

dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia”.

• Regina della Pace – Prega per noi • Regina della Famiglia – Prega per noi • Maranà thà! Vieni Signore Gesù!

7. Salve Regina (Litanie facoltative) - p. 17 8. Invocazione a S. Michele Arcangelo – p. 19

9. Pater, Ave, Gloria (secondo le intenzioni del Papa …) 10. Conclusione: Canto nuovo dei redenti - p. 20 11. Benedizione finale – p. 20 12. Rito dell’esposizione e della benedizione eucaristica - p. 13. Appendice n. 1: Commento teologico dei Misteri - p. 14. Appendice n. 2: Tavola degli eventi finali - p.

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Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della

tua grazia i cuori che hai creato.

O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore Santo crisma dell’anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette

doni, suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo

del tuo amore.

Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio

uniti in un solo Amore. Amen.

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SEQUENZASEQUENZASEQUENZASEQUENZA

Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Vieni Spirito Santo, vieni per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria,

tua Sposa amatissima. Amen

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Veni, Sancte Spirítus

Veni, Sancte Spíritus, et emítte cǽlitus lucis tuæ rádium. Veni, pater páuperum, veni, dator múnerum, veni, lumen córdium. Consolátor óptime, dulcis hospes ánimæ, dulce refrigérium. In labóre réquies, in æstu tempéries, in fletu solácium. O lux beatíssima, reple cordis íntima tuórum fidélium.

Sine tuo númine, nihil est in hómine nihil est innóxium. Lava quod est sórdidum, riga quod est áridum, sana quod est sáucium. Flecte quod est rígidum, fove quod est frígidum, rege quod est dévium. Da tuis fidélibus, in te confidéntibus, sacrum septenárium. Da virtútis méritum, da salútis éxitum, da perénne gáudium. Amen.

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NEL 1° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA GLORIFICAZIONE DI GESU’ RISORTO.

Gesù Risorto, disse ai suoi discepoli:

“Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra” (Mt 28,18). “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,15-16).

DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

n. 659: il Signore Gesù, dopo essere stato “assunto in cielo ... sedette alla destra di Dio” (Mc 16,19).

n.664: “l’essere assiso alla destra del Padre significa l’inaugurazione del regno del Messia ... A partire da questo momento, gli Apostoli sono divenuti i testimoni del “Regno che non avrà fine”.

n. 995: “essere testimone di Cristo è essere testimone della sua Risurrezione (At 1,22) ... La speranza cristiana nella risurrezione è contrassegnata dagli incontri con Cristo risorto. Noi risusciteremo come lui, per mezzo di lui”.

n.997: “Che cosa significa risuscitare? Con la morte, separazione dell’anima e del corpo, il corpo dell’uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della Risurrezione di Gesù”.

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NEL 2° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA PROMESSA DEL RITORNO DI GESU’

NELLA GLORIA.

Mentre Gesù veniva “elevato in alto sotto” gli occhi dei suoi discepoli due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo” (At 1,9-11).

**** Sull’effervescenza escatologica dei primi cristiani, i quali ritenevano imminente il ritorno del Signore nella gloria, S. Paolo precisa: “[…] Prima … dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio […]” (2Ts 2,3-4) - cioè l’Anticristo, il nemico escatologico del Messia, l'avversario o antagonista di Cristo e dell'avvento del Regno di Dio in questo mondo, vicario di Satana, destinato alla sconfitta definitiva (Ap 19,20).

DAL CATECHISMO DEGLI ADULTI, “LA VERITÁ VI FARÁ LIBERI”

n. 1175: “La Chiesa delle origini crede che il Signore Gesù, morto e risorto, ha aperto una storia della salvezza universale, cosmica. Il regno di Dio è impersonato in lui. Attendere il Regno significa attendere la “parusia” del Signore … La parusia è la meta della storia. Porterà la perfezione totale dell’uomo e del mondo … La speranza messianica può essere attuata solo al di là della storia. Verso la meta definitiva si rivolge il desiderio cristiano: “Maranà thà: Vieni, Signore Gesù!” (1Cor 16,22).

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NEL 3° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA SECONDA E DEFINITIVA VENUTA DEL SIGNORE GESU’ NELLA GLORIA.

Cristo “[…] Verrà anche una seconda volta, non più per eliminare i peccati, ma per dare la salvezza a quelli che lo aspettano” (Eb 9,28).

“Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti …; poi alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine … perché Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15,20-22).

DAL CATECHISMO DEGLI ADULTI “LA VERITÁ VI FARÁ LIBERI”

n. 276: “la risurrezione di Gesù fonda la nostra fede nella risurrezione generale al termine della storia. I discepoli, come gran parte degli ebrei nel tempo, aspettavano certamente la risurrezione dei morti. Ma Cristo risorto fu per loro un avvenimento imprevisto, carico di misteriosa novità, in quanto anticipazione di un evento atteso solo per gli ultimi giorni …”.

DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

n.1001: “[…] La risurrezione dei morti è intimamente associata alla parusia di Cristo”.

n. 673: Dopo l’Ascensione, la venuta di Cristo nella gloria è imminente [in senso psicologico e non cronologico], anche se non spetta a noi “conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta (At 1,7). Questa venuta escatologica può compiersi in qualsiasi momento anche se essa e la prova finale che la precederà sono impedite”. “E ora sapete ciò che impedisce [τò κατέχον] la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo [έκ µέσου γένηται] chi [ò κατέχον] finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l’empio - cioè l’Anticristo - e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta […]” (2Ts 2, 6-8).

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NEL 4° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA DISCESA DI GESU’ DAL CIELO.

“[…] il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8).

La risposta alla domanda di Gesù, emerge dalle seguenti citazioni bibliche: solo un

“piccolo resto” conserverà la fede!

“Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti, per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato” (Mt 24,11-13).

“[…] Le porte degli inferi non prevarranno contro la mia Chiesa” (Mt 16,18).

“[…] Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio […]”, cioè l’Anticristo (2Ts 2, 3-4).

“[…] noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore: non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell’aria, e così saremo sempre con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole” (1 Ts 4,15-18).

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DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

n. 675: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “Mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’ Anti-Cristo, cioè di uno pseudo messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne”. n. 677: “La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima Pasqua, nella quale seguirà il Signore nella sua morte e Risurrezione. Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del Male che farà discendere dal cielo la sua Sposa. Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell’ultimo Giudizio dopo l’ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa”.

L’Anticristo = Vicario di Satana Apocalisse 13, 1-18: “Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo […] Il drago- Satana – le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande […] L’adoreranno tutti gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello immolato […] Faceva sì che tutti […] ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte […] cioè il nome della bestia o il numero del suo nome – che – rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei” (666).

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NEL 5° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLANO: NUOVI CIELI E TERRA NUOVA!

“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra ... Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,1-2). “Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto”. “Sì, Amen! Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! (Ap 1,7-8). “Maranà thà, Vieni, Signore Gesù!” (Ap 22,20).

DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA

n. 1042: “Alla fine dei tempi, il Regno di Dio giungerà alla sua pienezza. Dopo il Giudizio universale i giusti regneranno per sempre con Cristo, glorificati in corpo e anima, e lo stesso universo sarà rinnovato”.

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SALVE REGINA 1)

Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva. A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

2)

Salve, Regina, mater misericodiae: vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exules filii Evae. Ad te suspiramus, gementes et flentes in hac lacrima- rum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

(Litanie facoltative: G. Paolo II, Rosarium Virginis, op. cit., ivi n. 37)

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[Missionari di Gesù, Piazza Caiazzo, 3 Milano

Libro 7°,92-93/17.04.1994]

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“Figli cari, abituatevi a recitare, dopo il Santo Rosario, questa preghiera a San Michele Arcangelo e vi renderete conto, sempre più, quante larve sataniche verranno annientate dalla sua presenza. Neppure potete lontanamente immaginarvi, figli cari, le peripezie che fanno gli Angeli per voi, dal giorno della vostra nascita sulla Terra, per proteggervi dai mille ostacoli che quotidianamente, il demonio mette sulla vostra strada, per impedirvi di giungere alla felicità eterna”.

“Oh Spirito del Bene, San Michele Arcangelo, non arenarti di fronte alla nostra recidiva testardaggine: il tuo trionfo è certo!Impugna le armi della Luce: salvaci da noi stessi! Soffoca la furia che, a volte, infiamma i nostri cuori. Illumina le tenebre dello sconforto. Vinci la nostra sete di invincibilità. Umilia il nostro orgoglio. Spegni il selvaggio impegno della nostra volontà per le cose terrene e profane, affinché il nostro pensiero appartenga totalmente al Signore, e ogni nostra azione … ogni nostra scelta … ogni nostra iniziativa siano solo ed esclusivamente a Sua lode e gloria, a totale imitazione del cammino che tu percorri da tutta l’eternità.

San Michele Arcangelo, splendente Luce tra gli Angeli, difendici dalle insidie sataniche e piega le nostre ginocchia davanti alla potenza di Dio. Scenda impetuosa sui nostri peccati, la lucente lama della tua spada, affinché la nostra anima diventi terreno fecondo per la Parola di Dio. Ti preghiamo ora, Principe delle Milizie Celesti, di raccogliere le preghiere che noi, figli indegni, abbiamo appena elevato alla Santissima Vergine.

Te ne scongiuriamo: fa che le nostre suppliche non si perdano tra le stelle, ma giungano velocemente al cuore di Maria Santissima, affinché possa intercedere per noi presso il nostro Padre Celeste. Di questo noi ti preghiamo, in nome del Signore, ora e sempre”. Amen.

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Conclusione

Inno di lode. (Canto nuovo dei redenti: Ap 4,11; 5,9.10.12).

******

“Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza,

perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà furono create,

per il tuo volere sussistono.

Tu sei degno, o Signore, di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù,

lingua, popolo e nazioni e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e

regneranno sopra la terra.

L’Agnello che fu immolato è degno di potenza, ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione”. Amen

Benedizione finale

1. Ministro ordinato (Sacramentale).

2. Laico: “ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna”. Amen

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SIMBOLO DI NICEA (325) - COSTANTINOPOLI (381;680/1)

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra,

di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,

unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli:

Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del

Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini, e per la nostra salvezza Discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo

si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocefisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.

Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei

peccati. Aspetto la risurrezione dei morti

e la vita del mondo che verrà. Amen.

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IL SIMBOLO DETTO “DEGLI APOSTOLI”

“Riassunto fedele della fede degli Apostoli. Ѐ l’antico Simbolo battesimale della Chiesa di Roma” (CCC n. 194)

Io credo in Dio, Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,

il quale fu concepito di Spirito Santo,

nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,

fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi;

il terzo giorno risuscitò da morte;

salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,

la remissione dei peccati, la risurrezione della carne,

la vita eterna. Amen.

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RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE BATTESIMALI

Presidente: Rinunciate a satana ? - Tutti: Rinuncio

Presidente: e a tutte le sue opere ? - Tutti: Rinuncio

Presidente: e a tutte le sue seduzioni ? - Tutti: Rinuncio

Presidente: Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? - Tutti: Credo

Presidente:

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai

morti, e siede alla destra del Padre ? - Tutti: Credo

Presidente:

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione

della carne e la vita eterna ? - Tutti: Credo

Presidente (se laico):

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. - Tutti: Amen.

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L’"Associazione Mariana Eskaton”, è centro d’animazione spirituale e culturale, come libera Associazione privata di fedeli laici, d’ispirazione cristiana (cattolica), senza fini di lucro, regolata a norma del Titolo I Cap. III, art. 36 e segg. del Codice

Civile, e dal presente Statuto (qui sintetizzato).

L’Associazione: • Sostiene e promuove degli incontri conoscitivi sulle fonti di rivelazioni straordinarie (private) che attengono alle problematiche escatologiche.

• Promuove incontri su Studi comparati di ricerca e di confronto sull’Escatologia.

• Svolge attività culturali (anche esterne) attraverso tavole rotonde, convegni, conferenze, congressi, dibattiti, seminari, proiezioni di films e documentari sulle tematiche escatologiche e quant’altro necessario a realizzare la finalità associativa.

• Provvede alla formazione biblica, dottrinale e culturale, orientata alla verità, dei propri membri e di chiunque abbia interesse a tali finalità.

• Promuove e sostiene il dialogo tra Scienza e Fede. Divulga la “Spiritualità escatologica”, le iniziative, i risultati degli studi (e di quant’altro necessario), con gli odierni mezzi di comunicazioni a disposizione.

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Il ritorno di Gesù nella gloria

Sede dell’”Associazione Mariana Eskaton”

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Opere pubblicate dall’ispiratore del Rosario Escatologico Diacono Lorenzo Ventrudo della Diocesi Lucera - Troia

Lotte operaie nella Cartiera di Foggia 1944-1974, con approfondimento scientifico sul Modo di Produzione Capitalistico (oligopolio) cartario italiano, alla luce della filosofia marxista, pubblicazione della tesi in Scienze politiche con indirizzo storico-politico, dottorato conseguito presso l’Università di Bari il 3/2/1975. Laurenziana, Napoli 1976.

L’Anticristo che deve ritornare – Trattato sull’Anticristo, Edizioni Fede & Cultura, Verona 2010.

Escatologia: Fine dei tempi e delle fini, sintesi dottrinale cattolica, Fede & Cultura, Verona 2012. Europa, Europa, Quo vadis? Il futuro dell’Europa in prospettiva escatologica, Edizioni Fede & Cultura, Verona 2013. Presentazione di S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi Lucera – Troia.

Europa, Europa, Quo Vadis – Il futuro dell’Europa in prospettiva escatologica. Edizioni Fede & Cultura, Verona 2013. Presentazione di S.E. Mons. Francesco Zerrillo, Vescovo emerito della Diocesi Lucera – Troia.

In pubblicazione:

Genesi, teologia in ricerca secondo nuove esegesi.

Fatima – Medjugorje, Commento teologico dei messaggi di salvezza.

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INTERVENTI AUTOREVOLI SUI SEGNI DEL NOSTRO TEMPO

Il cardinale Ivan Dias6, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, inviato speciale del Papa a Lourdes per celebrare la messa per l’anno celebrativo del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni, ha ricordato, quanto il cardinale Wojtyla disse [ndr: 9 novembre 1976] pochi mesi prima della sua elezione alla cattedra di Pietro:

“Noi siamo oggi di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai avuto. Penso che la comunità cristiana non l’abbia ancora compreso del tutto. Noi siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e l’anti-chiesa, tra il Vangelo e l’antivangelo”. Parole, ha aggiunto il cardinale Dias, che trent’anni dopo risuonano come profetiche, peraltro preannunciate proprio dalle apparizioni mariane “ insieme con la rovina spirituale di certi Paesi, l’affievolimento della fede, le difficoltà della Chiesa e l’aumento dell’azione dell’anticristo, con i suoi tentativi di rimpiazzare Dio nella vita degli uomini”.

Sul rapporto democrazia/cristianesimo, così si esprime Joseph Ratzinger7: “Se non impariamo a vivere la democrazia in ordine al cristianesimo e il cristianesimo in ordine allo Stato democratico, ci giocheremo sicuramente la democrazia stessa”. L’Apocalisse c’informa che, storicamente, la struttura politica tende a trasformarsi in sistema dittatoriale. “Il grande pericolo che minaccerà continuamente la Chiesa, quello contro il quale avrà sempre da combattere, è questa struttura politica pagana spinta all’assoluto”8.

Il Cardinale Angelo Comastri9, ha osservato che nel nostro tempo, Satana sta scatenando il « più grande assalto non contro la vita dei credenti bensì contro la fede dei credenti in Cristo […] – l’apostasia è stata sempre presente – in tutta la storia della Chiesa […] Però – non possiamo negarlo – è l’atteggiamento nel tempo moderno va conquistando con crescente intensità il cuore di tanta gente, diventando apostasia di massa […] ». In riferimento al terzo segreto di Fatima, pubblicato nel 2000, nella “quarta memoria” dell’8 dicembre 1941, Suor Lucia aggiunge: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede”.

Giovanni Paolo II all’Angelus del 13 febbraio 1994, quasi a presagirne dei segni inquietanti che dovrebbero qualificare e coincidere con questi attuali tempi tormentosi, "è come ad un bivio": civiltà (dell’amore, come amava chiamarla Paolo VI) o inciviltà caratterizzata da "individualismo, utilitarismo, interessi contrapposti, nazionalismi esasperati, egoismi eretti a sistemi".

Giovanni Paolo II (Cf Lettera apostolica 2002, Rosarium Virginis Mariae): “Le difficoltà che l’orizzonte mondiale presenta in questo avvio di nuovo Millennio ci inducono a pensare che solo un intervento dall’Alto, capace di orientare i cuori di quanti vivono situazioni conflittuali e di quanti reggono le sorti delle Nazioni, può far sperare in un futuro meno oscuro”.

Giovanni Paolo II, nell’omelia del 31 dicembre 1994 tenuta in S. Ignazio a Roma, a commento della 1Gv, afferma:

“Non possiamo non avvertire che, insieme con la civiltà dell’amore, civiltà di verità e di vita, un’altra civiltà si va diffondendo: proprio di essa parla san Giovanni nel contesto dell’ultima ora. Scrive l’Apostolo: ‘Molti anticristi sono apparsi’, ed aggiunge ‘sono usciti di mezzo a noi’, ma non erano dei nostri (1Gv 2,19). Questa civiltà dell’anticristo – dice il Papa – va contrastata con la potenza interiore che Cristo ci dona, nei Sacramenti frequenti e nella preghiera”.

6 Cardinale IVAN DIAS , Le apparizioni mariane per salvare l’uomo dal peccato, omelia riportata da “L’Osservatore Romano”, 11 dicembre 2007. 7 JOSEPH RATZINGER ,Chiesa, ecumenismo e politica, Cinisello Balsamo, Edizioni Paoline, 1987, p. 201. 8 DONATIEN MOLLAT S.J. , Apocalisse, una lettura per oggi, Edizioni Borla, Roma 1985, p. 121. 9 ANGELO COMASTRI , Come andremo a finire ?, Ed. San Paolo, 2004, pp. 111.113.

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A MARIA ASSUNTA IN CIELO 10

Maria assunta in Cielo, Tu sei il futuro che noi aspettiamo !

La tua carne materna è stata raggiunta Dalla potenza del tuo Figlio risorto E sei entrata nella festa dei redenti. Ora sei la madre che aspetta i figli Nel tanto atteso abbraccio di Dio.

Maria assunta in Cielo,

Noi stiamo ancora faticando Sulle strade del mondo e sentiamo L’affanno e le insidie del viaggio.

Prendici per mano e mentre camminiamo Parlaci del Cielo e metti le ali al nostro cuore,

Affinché vinciamo il peso di ogni peccato.

Maria assunta in Cielo, il più della vita deve ancora venire,

perché la risurrezione di Gesù è un seme divino gettato dentro di noi : un giorno trasformerà il nostro corpo

e lo renderà libero da ogni connivenza col male. Donna del nostro futuro, inizia il futuro quaggiù !

Amen.

10 ANGELO COMASTRI , Come andremo a finire?, S. Paolo, 2004, p. 157.

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RITO DELL'ESPOSIZIONE E DELLA BENEDIZIONE EUCARISTICA

(Conferenza Episcopale Italiana)

Riportiamo, qui di seguito, alcune norme riferite al ministro, sacerdote o diacono, nell’intento di facilitarne l’applicazione, perché non sempre il rituale è osservato secondo le norme liturgiche prescritte. ESPOSIZIONE 109. Il ministro, se sacerdote o diacono, indossa il camice o la cotta sulla veste talare e la stola di colore bianco. Gli altri ministri indossano la veste liturgica eventualmente adottata nella loro regione o una veste che si addica a questo sacro ministero e sia approvata dall'Ordinario. Quando si fa l'esposizione e una breve adorazione seguita dalla benedizione o quando si imparte la benedizione al termine di una esposizione prolungata con l'ostensorio, il sacerdote o il diacono indossano anche il piviale. 110. Quando il popolo si è radunato, e mentre, secondo l'opportunità, si esegue un canto, il ministro si reca all'altare. Se il Sacramento non si conserva sull'altare dell'esposizione, il ministro lo va a prelevare a suo luogo, indossando il velo omerale bianco e facendosi accompagnare da ministranti o da fedeli con le candele accese. La pisside o l'ostensorio si colloca sulla mensa dell'altare, coperta da una tovaglia. Per l'esposizione prolungata e con l'ostensorio, si può usare un trono, posto un po' più in alto; si eviti però un trono troppo elevato e distante. Quando si usa l'ostensorio, il ministro, fatta l'esposizione, incensa il Sacramento. Nel caso di esposizione prolungata, il ministro può ritirarsi. 111. Se l'esposizione è solenne e prolungata, l'ostia per la adorazione si consacra nella Messa che precede immediatamente l'esposizione stessa e si colloca nell'ostensorio sull'altare dopo la comunione (ai fedeli) [ovvero: prima dell’orazione dopo la comunione!] La Messa termina con l'orazione dopo la comunione. Si tralasciano quindi i riti di conclusione. Prima di ritirarsi, il sacerdote, secondo l'opportunità, colloca il Sacramento sul trono e lo incensa. ADORAZIONE 112. Durante l'esposizione, orazioni, canti e letture, si devono disporre in modo che i fedeli in preghiera orientino e incentrino la loro pietà sul Cristo Signore. Per favorire l'intimità della preghiera, si predispongano letture della sacra Scrittura con omelia o brevi esortazioni, che portino i fedeli a un riverente approfondimento del mistero eucaristico. È bene che alla parola di Dio i fedeli rispondano col canto e che in momenti opportuni si osservi il sacro-silenzio. 113. Dinanzi al santissimo Sacramento esposto per un tempo prolungato, si può anche celebrare qualche parte della Liturgia delle Ore, specialmente se si tratta delle Ore principali. Con tale celebrazione infatti si estende alle

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varie ore della giornata la lode e il rendimento di grazie della celebrazione eucaristica e la Chiesa rivolge a Cristo, e per mezzo suo al Padre, preghiere e suppliche a nome del mondo intero. BENEDIZIONE 114. Verso la fine dell'adorazione, il sacerdote o il diacono si accosta all'altare, genuflette e s'inginocchia e si canta un inno o un altro canto eucaristico. Frattanto, quando si è fatta l'esposizione con l'ostensorio, il ministro genuflesso incensa il santissimo Sacramento. 115. Poi il ministro si alza e dice: Preghiamo. Dopo una breve pausa di silenzio, prosegue (un testo a scelta): 1. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. R. Amen. 2. Guarda, o Padre, al tuo popolo, che professa la sua fede in Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, crocifisso e risorto, presente in questo santo sacramento e fa' che attinga da questa sorgente di ogni grazia frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 3. Concedi, O Dio Padre, ai tuoi fedeli di innalzare un canto di lode all' Agnello immolato per noi e nascosto in questo santo mistero, e fa' che un giorno possiamo contemplarlo nello splendore della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 4. O Dio, che nel mistero eucaristico ci hai dato il pane vero disceso dal cielo, fa' che viviamo sempre in te con la forza di questo cibo spirituale e nell'ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 5. Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento.

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Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R. Amen. 6. O Dio, che in questo sacramento della nostra redenzione ci comunichi la dolcezza del tuo amore, ravviva in noi l'ardente desiderio di partecipare al convito eterno del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 7. O Padre, che nella morte e risurrezione del tuo Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l'opera della tua misericordia, perché nell'assidua celebrazione del mistero pasquale riceviamo i frutti della nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. 116. Detta l'orazione, il sacerdote o il diacono indossa il velo omerale bianco, prende l'ostensorio o la pisside e fa con il Sacramento il segno di croce sul popolo, senza dire nulla. REPOSIZIONE 117. Terminata la benedizione, il sacerdote o il diacono che ha impartito la benedizione, o un altro sacerdote o diacono, ripone il Sacramento nel tabernacolo e genuflette. * Il ministro straordinario al termine dell'adorazione, omessa la benedizione, ripone il Sacramento nel tabernacolo e genuflette. Se si è fatta l'esposizione con l'ostensorio, il ministro stando in ginocchio, mentre si fa un canto adatto, incensa il Sacramento. Quindi lo ripone nel tabernacolo e genuflette. Tra altri canti, si possono cantare anche solo le seguenti strofe:

Tantum ergo sacraméntum

venerémur cérnui, et antíquum documéntum

novo cedat rítui; præstet fides suppleméntum

sénsuum deféctui.

Genitóri Genitóque laus et iubilátio,

salus, honor, virtus quoque sit et henedíctio;

procedénti ab utróque compar sit laudatio. Amen.

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Durante la reposizione il popolo conclude, secondo l'opportunità,

con qualche acclamazione. Quindi il ministro si ritira.

ACCLAMAZIONI

237. Se si ritiene opportuno, dopo la benedizione eucaristica o prima della reposizione si possono dire, secondo le consuetudini locali, le acclamazioni seguenti:

Dio sia benedetto. Benedetto il suo santo nome. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell'altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima. Benedetta la sua santa e immacolata concezione. Benedetta la sua gloriosa assunzione. Benedetto il nome di Maria, vergine e madre. Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

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APPENDICE n. 1

NEL 1° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA GLORIFICAZIONE DI GESU’ RISORTO.

Commento Gesù risorto, prima di ascendere al cielo, col proprio corpo glorificato, permane con i suoi discepoli per quaranta giorni. In questo tempo, gli apostoli ebbero la possibilità di assimilare le istruzioni del Risorto, necessarie alla loro predicazione da estendere a tutto il mondo. Ascendendo al cielo, Gesù partecipa della pienezza della gloria presso il Padre. Dopo questo suo commiato, Gesù non sarà più presente visibilmente tra gli uomini. Saranno gli apostoli, testimoni accreditati e unici di tutto quanto Gesù ha detto e comandato. Da loro dipenderà l’annuncio del regno di Dio, la cui manifestazione gloriosa sarà preceduta dal tempo della testimonianza. Dopo l’ascensione di Gesù al cielo e la sua glorificazione/intronizzazione, Satana e i suoi angeli vengono defenestrati e relegati sulla terra, per mezzo di S. Michele Arcangelo e i suoi angeli (Ap 12,7-12). Sulla terra, Satana, incatenato per un tempo simbolico di mille anni, unitamente ai suoi angeli, può esercitare limitatamente il suo potere demoniaco contro l’uomo. Durante questa prigionia forzata, Satana scatena la sua lotta contro Maria/Chiesa, rimasta sulla terra, per tutto il tempo dei mille anni. Dopo quei mille anni, proprio quelli, ovvero gli stessi in cui è avvenuto l’imprigionamento di Satana, e non altri, Satana stesso sarà sciolto dalle catene (Ap 20,7) e con il suo Vicario sulla terra, che è l’Anticristo e con il suo Falso Profeta, verranno distrutti definitivamente, simultaneamente e contestualmente agli ultimissimi tempi della storia. È unanime l’esegesi d’Ap 12,15, in cui viene ribadita l’identificazione dell’Impero Romano impegnato nella persecuzione contro i cristiani (Grande tribolazione in “editio minor”, in quanto prefigurazione di quella ultima, ed irripetibile, della fine dei tempi). È precisamente in questo contesto storico-cronologico e teologico che emerge la “riapparizione” (Ap 17,8) dell’Anticristo, la cui esegesi è unanimemente condivisa nel formulare i tentativi d’identificazione storica dell’Imperatore-Anticristo. Con la morte, avviene la “separazione dell’anima e del corpo, il corpo dell’uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nost ri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della Risurrezione di Gesù” (CCC n. 997). Nell’escatologia intermedia, chiamiamo la fenomenologia della separazione dell’anima dal proprio corpo, con “risuscitazione”; mentre usiamo il verbo “risorgere” solo per il Cristo, primogenito dei morti (Ap 1,5) e per tutti noi gli altri quando ci sarà consentito di risorgere al suo secondo ed ultimo ritorno nella gloria (1Ts 4,16-17). Per i Santi, la morte non fa più paura; per loro è come un “soave rapimento” (Cf. S. Teresa d’Avila11), una morte d’amore, perciò essi, secondo S. Giovanni della Croce12, “essendo già purgatissime per l’amore, non entrano in purgatorio”, perché ascendendo direttamente in Paradiso, “ la loro morte non è altro che il transito alla gloria”13. L’amore di Dio scaccia la paura (1Gv 4,18). Chi prega non ha paura del futuro. La Parola di Dio c’informa di persone sante dell’A.T. che non hanno sperimentato la morte, come ad “esempio istruttivo per tutte le generazioni”: Elia che fu “assunto/rapito - in cielo - in un turbine di fuoco”, Enoch (2Re 2,1; Sir 44,16; 48,9), Melchisedek “Senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio - che - rimane sacerdote in eterno” (Eb 7,3; Gn 14,18-20), Michea di Moreset Gat (Mi 1,1; Ger 26,17) il cui nome del padre non ci è stato tramandato, forse perché appartenente alla classe contadina; Amos, di cui non disponiamo una

11S. TERESA D’AVILA , Opere, 4 voll., Postulazione generale dei Carmelitani Scalzi, Roma 1941, Settime mansioni, 3,7. 12 S. GIOVANNI DELLA CROCE , Opere, op. cit., ivi Fiamma, strofa I, n. 30. 13 MARIN A. R. , Teologia della perfezione cristiana, op. cit., ivi pp. 910-911, n. 471.

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biografia di questo mandriano; anche di Giobbe, di fatto, viene ignorata la genealogia anche se non d’interesse narrativo dell’agiografo; Elia il Tisbita (1 Re 17,1), che è senza genealogia. A parte i casi di risuscitazione (rianimazione), vale a dire di persone morte e tornate in vita, poi di nuovo morte, come ad esempio Lazzaro, di cui si parla nel Vangelo e d’altri casi attestati dalla storia, si muore una sola volta “dopo di che viene il giudizio” (Eb 9,27). Precisiamo che di risurrezione, parliamo solo con riferimento a Gesù e a quella generale che si verificherà al suo secondo ed ultimo ritorno nella gloria.

Per l’approfondimento dell’accennata complessa tematica, inerente all’escatologia intermedia, proponiamo la lettura del nostro studio14.

Dal Catechismo della Chiesa Cattolica: Come risuscitano i morti ?

n. 997: “ Che cosa significa “risuscitare? Con la morte, separazione dell’anima e del corpo, il corpo dell’uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio, pur restando in attesa di essere riunita al suo corpo glorificato. Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi, in forza della Risurrezione di Gesù”. n. 998: “Chi risusciterà? Tutti gli uomini che sono morti: “quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna (Gv 5,29)”. n. 999: “Come? Cristo è risorto con il suo corpo: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!” (Lc 24,39); ma egli non è ritornato ad una vita terrena. Allo stesso modo, in lui, “tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti”, ma questo corpo sarà trasfigurato in corpo glorioso, in “corpo spirituale” (1Cor 15,44)”. n. 1000: “Il “come” supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto; è accessibile nella fede. Ma la nostra partecipazione all’Eucaristia ci fa già pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo […]”. n. 1001: “Quando? Definitivamente “nell’ultimo giorno” (Gv 6,39-40.44.54; 11,24); “alla fine del mondo”. Infatti, la risurrezione dei morti è intimamente associata alla Parusia di Cristo: Perché il Signore stesso, ad un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo (1Ts 4,16)”. n. 1002: “Se è vero che Cristo ci risusciterà “nell’ultimo giorno”, è anche vero che, per un certo aspetto, siamo già risuscitati con Cristo. Infatti, grazie allo Spirito Santo, la vita cristiana, fin d’ora su questa terra è una partecipazione alla morte e alla Risurrezione di Cristo […]”.

14 VENTRUDO LORENZO , L’Anticristo che deve ritornare, Trattato sull’Anticristo, Edizioni Fede & Cultura, Verona 2010, pp.125-128.

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EL 2° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA PROMESSA DEL RITORNO DI GESU’ NELLA GLORIA.

Commento Il Signore Gesù, certamente ritornerà in quel modo come è andato in cielo, ossia in maniera visibile e con grande potenza e splendore: “Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà; anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto”. “Sì, Amen! Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente! (Ap 1,7-8). “Maranà thà, Vieni, Signore Gesù!” (Ap 22,20). I segni premonitori del ritorno del Signore, sono così classificabili: a) Segni premonitori-indicatori che i tempi del suo ritorno stanno riducendosi. Sono le cosiddette “doglie del Messia”. In Mt 24 il Signore ne addita alcuni, di cui però, non sono né da sottovalutare e né da dare eccessiva importanza, perché essi devono servire a ravvivare la tensione escatologica, con adeguata intensificazione della vigilanza operosa nella carità; b) Segni inequivocabili che additano l’imminenza del suo ritorno [Cfr. Tavola Eventi Finali - stralcio]:

1. Inizio dei tempi penultimi: apostasia (CCC nn. 675-676; 2Ts 2,3; Fatima15); (Tempo di Grazia/ 2^Pentecoste (Is 32,15-20)-rievangelizazione/I due Testimoni); in questo contesto, Satana è “sciolto dalle catene” (Ap 20,7= fine millennio satanico) - crescente attività diabolica. 2. Eliminazione degli ostacoli che impediscono la manifestazione dell’Anticristo (CCC n. 673; 2Ts 2,3-12); scatenamento di Satana (Ap 20,7-8); uccisione del Vicario di Cristo/autoproclamazione quale “dio”, dell’Anticristo nel 3° Tempio, ricostruito, di Gerusalemme. [Sull’ipotesi dell’uccisione del Vicario di Cristo, si veda lo studio affrontato nel nostro lavoro, citato, e Fatima profezia aperta16); in particolare noi seguiamo l’ipotesi di S. Tommaso d’Aquino, secondo cui Satana potrà regnare sulla terra alla condizione dell’eliminazione fisica del Vicario di Cristo sulla terra, ovvero dell’ultimo Papa. In tema, ricordiamo quanto dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 677: “[…] Il Regno non si compirà … attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del Male che farà discendere dal cielo la sua Sposa […]. GIOVANNI PAOLO II , nella Lettera enciclica Sollicitudo Rei Socialis, così si esprime sulla nozione di “progresso”: essa è inficiata “dalle connotazioni filosofiche di tipo illuministico, piuttosto che a quella di ‘sviluppo’, adoperata in senso specificatamente economico-sociale, sembra posta ora seriamente in dubbio, specie dopo la tragica esperienza delle due guerre mondiali, dalla distruzione pianificata e in parte attuata di intere popolazioni e dell’incombente pericolo atomico. Ad un ingenuo ottimismo meccanicistico è subentrata una fondata inquietudine per il destino dell’umanità” (SRS IV, 27). E ancora GIOVANNI PAOLO II nella Lettera enciclica Dives in Misericordia: “i nostri tempi vengono definiti “critici e non facili” (n. 1). “La situazione del mondo contemporaneo manifesta non soltanto trasformazioni tali da far sperare in un futuro migliore dell’uomo sulla terra, ma rivela pure molteplici minacce, che oltrepassano di molto quelle finora conosciute” (n. 2).

15 Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima, Prima e seconda parte del segreto, nota n. 7: Nella citata “quarta memoria” Suor Lucia aggiunge: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.”. Cf GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia in Europa, Esortazione apostolica post-sinodale, Sinodo dei vescovi ottobre 1999, Libreria Editrice Città del Vaticano, 2003, Capitolo Primo, Sfide e segni di speranza per la Chiesa in Europa, $ 9, p. 14, “ufficializza” i tempi dell’apostasia in atto con il termine di “apostasia silenziosa”. In tema di apostasia, recentemente anche papa Benedetto XVI, “in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario della firma del Trattato di Roma. Il papa ha parlato di rischio corso dall’Europa di una “apostasia da se stessa prima ancora che da Dio” qualora essa dimenticasse “il ruolo non soltanto storico, ma fondativo” e animatore svolto dal cristianesimo e riducesse la ricerca dell’autentico bene comune al “compromesso” relativistico e pragmatistico. 16 Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima, Terza parte del segreto, pp. 17-21. Inoltre, che la profezia di Fatima debba ormai considerarsi aperta al futuro, Papa Benedetto XVI l’ha confermato a Fatima il 13 maggio 2010: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”.

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NEL 3° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA SECONDA E DEFINITIVA VENUTA DEL SIGNORE GESU’ NELLA GLORIA.

Commento L’attenzione esegetica unanime degli studiosi è collocata sul centro semantico katèkon che in 2Ts 2,6 è preceduto da tò che ne indica il genere neutro e al v. 7 preceduto da ò che ne indica il genere maschile. Il repentino passaggio dal neutro al maschile ha costituito l’occasione per desumere nei secoli vari criteri interpretativi. L’ostacolo o impedimento al maschile ò katèkon, e al neutro tò katèkon, ha provocato dunque nei secoli una ridda d’ipotesi interpretative, che ormai si sono cristallizzate storicamente.

Tra le numerose ipotesi interpretative circa l’identificazione degli ostacoli impedienti la manifestazione dell’Anticristo finale, noi proponiamo quella autorevolmente espressa da S. Tommaso d’Aquino, il quale nel suo Opusc. LXVIII, De Antichrist, Parma 1864, t XVII, p. 43917, sembra ritenere, secondo l’esposizione interpretativa che ne fa Angelico Arrighini , riportato in nota, che la manifestazione dell’Anticristo è impedita da:

1) la Chiesa (cattolica romana), equivalente quindi all’ostacolo collettivo impediente (v. 6); 2) il Papa, corrispondente all’ostacolo personale impediente di cui al v. 7.

Sembra che S. Tommaso, nell’individuare l’ostacolo impediente la manifestazione dell’Anticristo nel potere spirituale dei Papi, lo abbia desunto dal sermone 82 di Leone XIII (cfr. In natali apostolorum Petri et Pauli, PL 84, 423 Ass)”18. La Chiesa sarebbe dunque la barriera, l’ostacolo collettivo impediente la manifestazione dell’Anticristo. Accanto a tale ostacolo “vi è posto un custode incaricato di vegliare e custodirlo: il Papa, vicario di Gesù Cristo”. Una volta disconosciuto il suo esercizio di “custode”, dovrebbe essere “messo da parte, rigettato”, “esule” o “prigioniero ”; allora con lui dovrebbe sparire “anche l’ostacolo e l’Anticristo dovrebbe essere libero di comparire”. Sulla metafora “togliere di mezzo” (qualcuno) pare non sussistano dubbi fra gli studiosi, sul reale significato che lo sottende. I. de La Potterie19 ritiene che in Gv 11,48 è detto espressamente che Gesù, per il bene della nazione, deve essere “tolto di mezzo”, ovvero, deve essere ucciso.

NEL 4° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLA: LA DISCESA DI GESU’ DAL CIELO.

Commento

L’ APOSTASIA - I L MISTERO DELL ’ INIQUITÀ

Il CCC al n. 2089, distingue bene le patologie della fede:

1) l’ incredulità, come noncuranza della verità o il rifiuto volontario di dare ad essa il proprio assenso; 2) l’ eresia, come l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il Battesimo, di una qualche verità che si deve

credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato; 3) l’apostasia come ripudio totale della fede cristiana; 4) lo scisma, come rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della

Chiesa a lui soggetta. 17 Cfr. ARRIGHINI A. , L’Anticristo, I Dioscuri, Genova, 1988, 2^ edizione 1988, citazione alle pp. 37-39; 117.37; 270-271. 18 FIORENTINO F. , L’Anticristo in S. Tommaso, sito citato, pp. 7-8. 19 DE LA POTTERIE I., La preghiera di Gesù e la preghiera del Giudaismo, A.B.I. (Associazione Biblica Italiana), Rocca di Papa, 1989, p. 10.

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Il biblista S. Cipriani 20, definisce l’apostasia come “una clamorosa defezione religiosa”, prodotta “dalle seduzioni diaboliche dell’uomo del peccato (hamartias)”. Un altro studioso, J.T. Forestell21, approfondendo esegeticamente la tematica sull’apostasia, rileva come “il pericolo di un ricorrente errore che seduce negli ultimi giorni è un tema ricorrente del N.T.: Mt 24,4.11-24; 1Cor 6,9; 15,33; 2Tim 3,13”. Quindi il termine apostasia consiste nella “defezione dal culto di Dio (Gs 22,22; Ger 2,19; 2Cron 28,19); dopo la persecuzione di Antioco IV Epifane (175-164 a.C.), l’apostasia fu riconosciuta come una fase del dramma finale: En 91,7; Giub 23,14-16; 2Esdr 5,1-2; cfr. Mt 24,12, il raffreddarsi della carità di fronte all’anomia”. P. Rossano22, ritiene che le due sono le cause che provocherebbe l’apostasia: 1) come conseguenza della stessa attività dell’uomo d’iniquità oppure 2) l’apostasia dovrebbe essere se stessa causa che ne determinerebbe la sua suprema manifestazione (Didachè 16,4). Definendo l’apostasia come “la defezione dal Messia e quindi dalla fede”, G. Ricciotti 23 ritiene che sia proprio l’apostasia a costituire “l’occasione – che consentirà – all’uomo del peccato, che tenterà di sostituirsi a Dio”, di rivelarsi.

Sul rapimento della Chiesa, tra gli altri, così si è espresso il biblista H. Schürmann24: “L’incontro con Cristo non potrà aver luogo sulla terra – cfr. anche Mc 13, 24-27 – i fedeli saranno sottratti al giudizio di vendetta che si riverserà sul mondo infedele, venendo rapiti e trascinati verso Cristo. Dunque noi non dobbiamo sperare da Gesù soltanto il perdono dei peccati, ma pure di essere preservati dal castigo e dal ripudio definitivo [...] noi dobbiamo intendere tal rapimento come una trasformazione, una metamorfosi. Così come i risorti, anche i rimasti verranno trasferiti in Cristo e quindi in una nuova forma di esistenza [...] – dove vi saranno leggi diverse da quelle della presente creazione”. In base anche a Gv 14,3, sembra che sia la risurrezione dei morti in Cristo, sia il rapimento dei vivi, credenti in Cristo, debbano necessariamente avvenire nel contesto della Parusìa del Signore. Secondo il commento di Ap 11 (Bibbia di Gerusalemme), “i fedeli del Cristo saranno risparmiati (cfr. 7,4; 14,1-5) come il resto di Israele (cfr. Is 4,3+)”.

NEL 5° MISTERO DELLA PARUSIA SI CONTEMPLANO: NUOVI CIELI E TERRA NUOVA!

Commento 8. Cieli nuovi e terra nuova (cosmo trasformato): CCC nn. 1042.1047.

In particolare, doverosamente ci atteniamo a quanto nella Gaudium et Spes, cap. III, 39, ci viene così autorevolmente e inequivocabilmente insegnato in merito alla tematica sulla fine dei tempi, per cui, a scanso di equivoci, affermiamo già da subito, con fermezza, che questo lavoro non intende affatto imbrigliarsi in una tematica in dissonanza con quanto il Magistero vivo della Chiesa insegna da sempre, ma solo tentare di delineare un impianto dottrinale sull’Anticristo, con lineamenti di teologia in ricerca, che nella traduzione storica può prevedere comportamentalmente una sequenza logico-storico-teologica biblicamente definibile: “Ignoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l’umanità e non sappiamo in che modo sarà trasformato l’universo. Passa certamente l’aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo però dalla rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini. Allora, vinta la morte, i figli di Dio saranno risuscitati in Cristo, e ciò che fu seminato in infermità e corruzione rivestirà

20 CIPRIANI S., Le lettere di S. Paolo, Cittadella, Città di Castello, 1974, pp. 91-92. 21 FORESTELL J.T., cfr. Grande Commentario Biblico Queriniana, op. cit., ivi p. 1128. 22 ROSSANO P., Le lettere ai Tessalonicesi, op. cit., ivi pp. 138-139. 23 RICCIOTTI G., Paolo Apostolo, op. cit., ivi pp. 381-383. 24 SCHÜRMANN H., Padre nostro, op. cit., ivi p. 87.

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l’incorruttibilità; resterà la carità con i suoi frutti, e sarà liberata dalla schiavitù della vanità tutta quella realtà che Dio ha creato appunto per l’uomo. Certo, siamo avvertiti che niente giova all’uomo se guadagna il mondo intero, ma perde se stesso. Tuttavia l’attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo della umanità nuova che già riesce ad offrire una certa prefigurazione, che adombra il mondo nuovo”. Tuttavia, altrettanto certo è che “la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino” (Rm 13,11-12). Analogamente, si ritiene acquisizione pacifica il trovarci attualmente a vivere la fase conclusiva della storia, così com’evidenziato dalla Lumen Gentium (LG) 48: “Già dunque è arrivata a noi l’ultima fase dei tempi (1Cor 10,11). La rinnovazione del mondo è irrevocabilmente acquisita e in certo modo reale anticipata in questo mondo: difatti la Chiesa già sulla terra è adornata di vera santità, anche se imperfetta” . Altrettanto certo è comunque l’approssimarsi dei tempi finali, data la certezza biblica che ritiene l’escatologia progressivamente “realizzantesi” (Jeremias). Anzi, più appropriatamente possiamo affermare che è l’Eucaristia, in quanto sacramento per eccellenza, che realizza l’escatologia; così come, viceversa, l’escatologia è l’epifania dell’Eucaristia sospinta fino alle sue estreme conseguenze attuattive perché esigite mistericamente dall’incarnazione del Cristo. Infatti, la liturgia, in particolare nella Messa, e in eccellentissimo modo nell’Eucaristia, sono riassunte tutte le dimensioni temporo-storico-salvifiche, scandite in fasi che vengono trascese e trasfigurate nell’eternità di Dio. Per R. Cantalamessa25, teologo e Predicatore apostolico alla Casa Pontificia, “l’Eucaristia è escatologia, è vero anche che la nostra escatologia è eucaristica, cioè fatta di servizio e di donazione di sé fino alla morte”. È urgente ravvivare sia la tensione sia la predicazione escatologica perché il Signore ci preavverte sul rischio che la Chiesa corre quando il dono della fede non è attivamente esercitato nella vigilanza del suo imprevedibile ritorno (parabola delle dieci ragazze: Mt 25,1-13) e sia che si produca violenza (parabola del servo fedele e infedele: Mt 24,45-51). Sempre con R. Cantalamessa, citato, diciamo: “È un compito urgente restituire ai nostri fedeli la familiarità, la nostalgia, il senso della patria celeste e, perché no?, del Paradiso [...]. Quando è genuinamente biblica, l’attesa del ritorno del Signore non distoglie dall’impegno verso i fratelli, ma, anzi, lo purifica; insegna a ‘valutare con sapienza i beni della terra, sempre orientati verso i beni del cielo’, come dice una preghiera liturgica dell’Avvento”.

n. 1003: “I credenti, uniti a Cristo mediante il Battesimo, partecipano già realmente alla vita celeste di Cristo risorto, ma questa vita rimane “nascosta con Cristo in Dio” (Col 3,3). “Con lui, [Dio] ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli in Cristo Gesù” (Ef 2,6). Nutriti del suo Corpo nell’Eucaristia, apparteniamo già al Corpo di Cristo. Quando risusciteremo nell’ultimo giorno saremo anche noi “manifestati con lui nella gloria (Col 3,4)”. La risurrezione di tutti i morti, “dei giusti e degli ingiusti” (At 24,15) di certo “precederà il Giudizio finale. Sarà “l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce – del Figlio dell’uomo – e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” (Gv 5,28-29). Allora Cristo “verrà nella sua gloria, con tutti i suoi angeli […] E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna” (Mt 25,31-32; 46)”; (CCC n. 1038). “Quanto al cosmo, la Rivelazione afferma la profonda comunione di destino fra il mondo materiale e l’uomo […] Anche l’universo visibile, dunque, è destinato ad essere trasformato, “affinché il mondo stesso, restaurato nel suo stato primitivo, sia senza alcun ostacolo, al servizio dei giusti”, partecipando alla loro glorificazione in Gesù Cristo risorto” (CCC nn. 1046-1047).

25CANTALAMESSA R., L’Eucaristia, nostra santificazione, Ancora, Milano, 1985, p. 135.

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APPENDICE n. 2

CLASSIFICAZIONE EVENTI FINALI

(TEOLOGICO-CRONOLOGICI)

Sulla cronologia degli eventi finali della storia, riportiamo qui di seguito la classificazione proposta da S. Agostino 26 integrandola opportunamente anche secondo nostri contributi:

1. Elia Tesbite 2. La fede dei Giudei

3. L'Anticristo persecutore 4. Cristo che giudicherà 5. La risurrezione dei morti 6. La separazione dei buoni dai cattivi 7. La conflagrazione e rinnovazione del mondo.

Offrendo un nostro contributo, proponiamo il seguente schema27:

(N.B.: in corsivo sono inserite le nostre varianti aggiuntive, da ritenersi inclusive nello schema cattolico, tradizionale, degli eventi finali)

1. Prima venuta, visibile, di Gesù = incarnazione; compimento della sua missione/morte- Risurrezione. 2. Ascensione=inaugurazione del Regno del Messia [Mt 28,18; Mc 14,62; 16,19; 1Pt 3,22; Eb 12,2; Ap 12,10; e parall.; CCC nn. 663-664.669]; inizio dell’escatologia intermedia. 3. Incatenamento di Satana = inizio millennio = anno 0 di prigionia forzata (Ap 20,1-3). 4. Prima Pentecoste/nascita della Chiesa e sua missione evangelizzatrice. 5. “Tempo - di durata imprecisata - dello Spirito e della testimonianza, ma anche un tempo ancora segnato dalla “necessità” (1Cor 7,26) e dalla prova del male, che non risparmia la Chiesa e inaugura i combattimenti degli ultimi tempi. Ѐ un tempo di attesa e vigilanza” (CCC n. 672). 6. Inizio dei tempi penultimi: apostasia (CCC nn. 675-676; 2Ts 2,3; Fatima28); (Tempo di Grazia/ 2^Pentecoste (Is 32,15-20)-rievangelizazione/I due Testimoni); in questo contesto, Satana è

“sciolto dalle catene” (Ap 20,7= fine millennio satanico) - crescente attività diabolica. 7. Eliminazione degli ostacoli che impediscono la manifestazione dell’Anticristo (CCC n. 673; 2Ts 2,3-12); scatenamento di Satana (Ap 20,7-8); uccisione del Vicario di Cristo/autoproclamazione quale “dio”, dell’Anticristo nel 3° Tempio, ricostruito, di Gerusalemme. [Sull’ipotesi dell’uccisione del Vicario di Cristo, si veda lo studio affrontato nel nostro lavoro, citato, e Fatima profezia aperta29); in particolare noi seguiamo l’ipotesi

26 S. AGOSTINO, La città di Dio, Ed. Paoline, Roma 1952, pp. 550.517. Nella Didachè, dottrina degli apostoli, documento risalente all'ultima generazione del primo secolo, vi si legge che "negli ultimi giorni i falsi profeti e i corruttori si moltiplicheranno...e poi apparirà l'ingannatore del mondo spacciandosi per il figlio di Dio" (16,3-4); con riferimento ai segni che preannunceranno la venuta del Signore, essi consisterebbero in: il segno che "comparirà nel cielo" (Mt 24,30); il segno "del suono della tromba" (Mt 24,31a) e la "risurrezione dei morti"(che potrebbe alludere al raduno degli eletti in Mt 24,31b). Dal Catechismo Romano di Pio V (I,7,6,98): “Sono tre i principali segni che, secondo il vangelo, precederanno il giudizio divino: la predicazione del vangelo in tutto il mondo; l’apostasia generale e la comparsa dell’anticristo”. 27 VENTRUDO LORENZO , Il Ritorno dell’Anticristo (Tesi sull’Anticristologia), Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo II”, Arcidiocesi di Foggia-Bovino, Anno Accademico 1990-1991, Relatore Mons.Vincenzo Francia. Il lavoro notevolmente ampliato è stato pubblicato con il nuovo titolo: L’Anticristo che deve ritornare, Trattato sull’Anticristo, Edizioni Fede & Cultura, Verona 2010. 28 Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima, Prima e seconda parte del segreto, nota n. 7: Nella citata “quarta memoria” Suor Lucia aggiunge: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.”. Cf GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia in Europa, Esortazione apostolica post-sinodale, Sinodo dei vescovi ottobre 1999, Libreria Editrice Città del Vaticano, 2003, Capitolo Primo, Sfide e segni di speranza per la Chiesa in Europa, $ 9, p. 14, “ufficializza” i tempi dell’apostasia in atto con il termine di “apostasia silenziosa”. In tema di apostasia, recentemente anche papa Benedetto XVI, “in occasione delle celebrazioni per il 50° anniversario della firma del Trattato di Roma. Il papa ha parlato di rischio corso dall’Europa di una “apostasia da se stessa prima ancora che da Dio” qualora essa dimenticasse “il ruolo non soltanto storico, ma fondativo” e animatore svolto dal cristianesimo e riducesse la ricerca dell’autentico bene comune al “compromesso” relativistico e pragmatistico.

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di S. Tommaso d’Aquino. Per ciò che attiene la Ricostruzione del 3° Tempio in Gerusalemme, i sostenitori sono:

a) la nostra ipotesi interpretativa di Tb 14,4-7; b) l’esegesi unanime dei commentatori di Ez 39,14 in cui si descrive l’esercizio cultuale del sacrificio perenne, di purificazione, che deve precedere la sepoltura dei cadaveri dell’ultimo combattimento escatologico contro Gog, cosa che potrà essere possibile solo con l’esistenza del ricostruito 3° Tempio; c) Ap 11,1-2: esistenza storica del Tempio (3°) durante il ministero dei due Testimoni 30; d) Ippolito, S. Cirillo, Sulpicio Severo, Beda, Haymo, Adson, A. Arrighini, J. Dupont, Suarez, H. Lindsey-C.C. Carlson, R. Pache ed altri].

8. Grande Tribolazione, finale, irripetibile (CCC nn. 675-677/Editio major; n. 2642/Editio minor). Abolizione sacrificio della S. Messa da parte dell’Anticristo: a) limitandola sia nel suo

esercizio cultuale, mediante la persecuzione Dn 9,27: Sant’Ippolito, San Girolamo, Teodoreto, Malvenda, ed altri ; Concilio di Trento, Sessioni del 6.8.1547 e del 10.12.1551: l’Anticristo proibirà la celebrazione pubblica del sacrificio cristiano; b) sia rendendola inefficace imponendo la dottrina protestante che ritiene solo simbolica la presenza eucaristica del Cristo. Rapimento della Chiesa: 1Ts 4,17; Mt 24,31.37-41: S. Cirillo di Gerusalemme, Panorama escatologico del canonico Stefano Chabauty, approvato da San Pio X. Armaghedon: fine ingloriosa dell’Anticristo e di tutte le guerre.

9. Seconda venuta di Cristo visibile a tutti, = Ritorno visibile di Cristo nella gloria (CCC nn. 674-677) / Distruzione definitiva, in un unico evento, di Satana, del suo Vicario-Anticristo, del Falso Profeta e del loro regno malvagio (Ap 19,19-20; 20,10); N.B.: In Mt 24,21.29-30 è detto chiaramente che il Signore ritornerà “subito dopo [ovvero, secondo il rafforzativo dei due avverbi di

tempo, che ne precisano ulteriormente l’azione conseguente: immediatamente, prontamente, senza indugio, all’improvviso, in tempo brevissimo - repentinamente (J. Ratzinger31)/molto presto-rapido] la tribolazione di quei giorni” - che sarà ineguagliata ed ultima, causata dall’Anticristo tutti - “vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria”) . 1Ts 5,2-3: il giorno del Signore verrà quando si dirà “Pace e sicurezza”. Con la parusia il regno di Dio giungerà a perfezione (GS 39,45).

10. Risurrezione finale: “è intimamente associata alla Parusia di Cristo” (CCC n. 1001) e detta Parusia è anch’essa intimamente associata alla Grande Tribolazione/Ultima Pasqua, scatenata dall’Anticristo: CCC nn. 675-677; GS n. 39. 11. Giudizio universale: “avverrà al momento del ritorno glorioso di Cristo” (Mt 25,31-33; CCC n. 1040). 12. Cieli nuovi e terra nuova (cosmo trasformato): CCC nn. 1042.1047.

29 Congregazione per la dottrina della fede, Il messaggio di Fatima, Terza parte del segreto, pp. 17-21. Inoltre, che la profezia di Fatima debba ormai considerarsi aperta al futuro, Papa Benedetto XVI l’ha confermato a Fatima il 13 maggio 2010: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”. 30BIANCHI ENZO , L’Apocalisse di Giovanni, Edizioni Qiqajon 1990, pp. 21.40 n. 19: secondo Robinson la composizione dell’Apocalisse è degli anni 68-70 d. C. per cui il 2° Tempio non appare ancora distrutto. In effetti, il constesto storico della presenza dell’Anticristo finale e dei due Testimoni che devono ritornare, giustifica l’esistenza della ricostruzione del 3°Tempio. 31RATZINGER JOSEPH, Escatologia, Cittadella Editrice, Assisi 2008, p. 52. Nel commentare Mt 24,29, J. Ratzinger precisa: “Rimane comunque l’impressione che la tribolazione della distruzione di Gerusalemme sia anche cronologicamente connessa agli eventi della fine del mondo”.