CHI VUOL ESSERE IL PRIMO, SIA IL SERVO DI TUTTIINVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO: Rit. Vieni Spirito...

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In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera, Giovedì 18 ottobre 2012 - Ore 20.30 CHI VUOL ESSERE IL PRIMO, SIA IL SERVO DI TUTTI Adorazione Eucaristica in preparazione in preparazione in preparazione in preparazione alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario alla XXIX Domenica del Tempo Ordinario Giornata Giornata Giornata Giornata Missionaria Missionaria Missionaria Missionaria Mondiale ondiale ondiale ondiale Adorazione animata per Radio Oreb dal gruppo “Insieme per adorarlo” della parrocchia di Santa Lucia in Lisiera Questa settimana preghiamo: - Per la missione universale della Chiesa e per tutti i missionari - Per tutte le intenzioni di questa settimana della Banca della preghiera; - Perché possiamo uscire dalla crisi spirituale, morale ed economica; - Preghiamo in particolare per quanti sono duramente colpiti da questa crisi - Per le necessità spirituali, morali e materiali di radio Oreb;

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In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera,

Giovedì 18 ottobre 2012 - Ore 20.30

CHI VUOL ESSERE IL PRIMO,

SIA IL SERVO DI TUTTI

Adorazione Eucaristica in preparazione in preparazione in preparazione in preparazione alla XXIX Domenica del Tempo Ordinarioalla XXIX Domenica del Tempo Ordinarioalla XXIX Domenica del Tempo Ordinarioalla XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Giornata Giornata Giornata Giornata Missionaria Missionaria Missionaria Missionaria MMMMondiale ondiale ondiale ondiale

Adorazione animata per Radio Oreb

dal gruppo “Insieme per adorarlo” della parrocchia di Santa Lucia in

Lisiera

Questa settimana preghiamo: - Per la missione universale della Chiesa e per tutti i missionari

- Per tutte le intenzioni di questa settimana della Banca della preghiera;

- Perché possiamo uscire dalla crisi spirituale, morale ed economica;

- Preghiamo in particolare per quanti sono duramente colpiti da questa crisi

- Per le necessità spirituali, morali e materiali di radio Oreb;

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- Per i bambini che domenica a Lisiera accoglieranno per la prima volta il Pane della Vita.

IN CAMMINO DI PREGHIERA

36^ LEZIONE: PREGARE IL SILENZIO (4)

Il Dio che si rivela nel silenzio e nella parola esige dall'uomo l'ascolto, e all'ascolto è essenziale il silenzio. Certo, non si tratta semplicemente dell'astenersi dal parlare, ma del silenzio interiore, quella dimensione che ci restituisce a noi stessi, ci pone sul piano dell'essere, di fronte all'essenziale. E' dal silenzio che può nascere una parola acuta, penetrante, comunicativa, sensata, luminosa, perfino, oserei dire, terapeutica, capace di consolare. Il silenzio è custode dell'interiorità. Certo, si tratta di un silenzio definito sì negativamente come sobrietà e disciplina nel parlare e perfino come astensione da parole,ma che da questo primo momento passa ad una dimensione interiore: cioè al far tacere i pensieri, le immagini, le ribellioni, i giudizi, le mormorazioni che nascono nel cuore. Infatti è “...dal di dentro, cioè dal cuore umano, che escono i pensieri malvagi..” (Marco 7,21). E' il difficile silenzio interiore quello che si gioca nel cuore, luogo della lotta spirituale, ma proprio questo silenzio profondo genera la carità, l'attenzione all'altro, l'accoglienza dell'altro. Sì, il silenzio scava nel nostro profondo uno spazio per farvi abitare l'Altro, per farvi rimanere la Sua Parola, per radicare in noi l'amore per il Signore; al tempo stesso, e in connessione con ciò, esso ci dispone all'ascolto intelligente, alla parola misurata, E così, il doppio comando dell'amore di Dio e del prossimo, è ottemperato da chi sa custodire il silenzio. Può dire Basilio: “Il silenzioso diventa fonte di grazia per chi ascolta”. A quel punto si può ripetere, senza timore di cadere nella retorica, l'affermazione di E. Rostand: “Il silenzio è il canto più perfetto, la preghiera più alta”. In quanto conduce all'ascolto di Dio e all'amore del fratello, alla carità autentica, cioè alla vita in Cristo, allora il silenzio è preghiera autenticamente cristiana e gradita a Dio. Tacere e ascoltare Dice la Legge: “Ascolta, Israele, il Signore Dio tuo” (Dt. 6,3). Non dice: “Parla”, ma “Ascolta”. La prima parola che Dio dice è questa: “Ascolta”. Se ascolti, proteggerai le tue vie; e se cadrai, subito ti correggerai. Come ritroverà il proprio cammino il giovane che ha smarrito la strada? Meditando le parole del Signore. Anzitutto taci, e ascolta..... (S. Ambrogio)

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INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO:

Rit. Vieni Spirito Creatore, vieni, vieni… 1L. Vieni ad aprire sull'infinito le porte del nostro spirito e del nostro cuore. Aprile definitivamente e non permettere che noi tentiamo di richiuderle. 2L. Aprile al mistero di Dio e all'immensità dell'universo. Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti della divina sapienza. Apri i nostri giudizi alla luce trascendente del tuo giudizio sovrano. 3L. Apri il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere i molteplici punti di vista diversi dai nostri. Apri la nostra simpatia alla diversità dei temperamenti e delle personalità che ci circondano. 4L. Apri il nostro affetto a tutti quelli che sono privi eh amore, a quanti chiedono conforto. Apri la nostra carità ai problemi del mondo, a tutti i bisogni della umanità. 5L. Apri la nostra attività alla collaborazione con tutti coloro che si adoperano per un medesimo fine. Apri il nostro essere, così da renderlo capace di abbracciare tutta la realtà.

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA E SALUTO

S3. Essere battezzati significa partecipare con tutto se stessi alla morte e risurrezione di Cristo, al suo sacerdozio. In altre parole, significa condividere la sua missione che ci impegna ad essere, come Gesù, servi del Vangelo, servi dell’umanità fatta ad immagine e somiglianza di Dio, icona di Dio, anche se talvolta sfregiata e deturpata. In questa adorazione invochiamo l’Amore del Signore perché faccia maturare in noi lo spirito di umiltà e di servizio, perché la nostra vita sia ad imitazione di Cristo che, per amore, si è fatto servo di tutti.

G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen G. Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. T. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: G. egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.

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T. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno. Canto di esposizione: Pane vivo spezzato per noi - 373

IL VANGELO S3. Gesù-Servo sofferente si incammina verso la passione, e chiede ai suoi discepoli di parteciparvi, per essere degni di partecipare alla sua gloria. S1. Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti. G. Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,35-45) In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: “Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo”. Egli disse loro: “Cosa volete che io faccia per voi?”. Gli risposero: “Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”. Gesù disse loro: “Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?”. Gli risposero: “Lo possiamo”. E Gesù disse: “Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato”. All’udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: “Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”. Parola del Signore.

DAVANTI A GESÙ EUCARESTIA 3S. Gesù, in fondo i due fratelli, Giacomo e Giovanni, ci hanno provato, hanno tentano di “sfondare” come abbiamo provato tutti prima o dopo. Hanno avanzato la loro richiesta e hanno cercato di assicurarsi i due posti più prestigiosi: uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. Forse calcolavano che contando sulla tua benevolenza, e magari su un attimo di distrazione, sarebbero riusciti a strapparti una promessa e avrebbero tirato la volata a tutti gli altri. Un piano che

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rivela una buona dose di ambizione, la voglia di primeggiare, di fare carriera, una scena che si ripete con frequenza in ogni ambiente della società e, naturalmente, anche nella tua Chiesa. Ma quel giorno tu non ti sei lasciato imprigionare dal loro aspetto servizievole, né dalle loro parole pesate con attenzione; quel giorno tu hai afferrato l’occasione per spiegare una volta per tutte che nel Regno che tu hai inaugurato le cose non funzionano cosi. Non ci sono poltrone da spartire, onorificenze da distribuire. Non ci sono privilegi da ricevere, benemerenze da attribuire, gradi da far valere sugli altri. No, chi ti ha capito veramente sa che l’unico segno di distinzione è mettersi al servizio di tutti e svolgere le incombenze più umili, donare la propria esistenza fino in fondo proprio come hai fatto tu. Tutti: Dio della pace e del perdono, tu ci hai dato in Cristo un esempio di servizio totale, fino al dono della sua vita; concedi a tutti noi di trovare grazia davanti a te, perché possiamo condividere fino in fondo il calice della tua volontà e vivere un servizio reciproco generoso e fecondo. Invia il tuo Spirito, Signore, perché ci aiuti a leggere la Scrittura. Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen Canone: Misericordias Domini in eternum cantabo

PRIMO MOMENTO “COSA VOLETE?”

G. La Parola di oggi ci rivolge una domanda: Voi, seguendo Cristo, che cosa vi aspettate? "Cosa volete... per voi", per la vostra vita? Che cosa chiedete al Maestro? Volete, come Giacomo e Giovanni, successo, il primo posto, comandare, che tutto si svolga secondo i vostri piani, i vostri desideri, la vostra volontà? S2. "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiediamo". 1L. Ma che cosa chiediamo? Quale Dio supplichiamo che ci aiuti? Spesso non veniamo esauditi perché chiediamo cose che sono all'opposto di quel che è la logica di Dio, si lamenta oggi Gesù!:

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S1. "Voi non sapete ciò che domandate" 2L. Ecco: qual è la logica di Dio? Qual è il suo vero volto, e quindi il suo agire tra noi? E di conseguenza: qual è lo stile del discepolo di Gesù, e, in definitiva, la sua fecondità e salvezza? 3L. Andiamo al nocciolo della questione. Tutta la vita di Gesù e la sua morte sono state uno scontro con l'idea di un Messia potente e dominatore che gli Ebrei si aspettavano. L'evangelista Matteo formula questo scontro nelle tentazioni al deserto: 4L. Gesù sceglie non un messianismo miracolistico, di potere e di prestigio, ma quello di una obbedienza al Padre, di una piena fiducia in Lui, anche contro interessi propri. Questo messianismo del Padre si rivela con la croce. Dicono a Gesù là appeso sulla croce: T. Scendi dalla croce, fatti vedere un Dio che vince e sbaraglia i nemici! 5L. Ma Gesù rimane là per fedeltà al disegno di Dio, che appunto vuole un modo diverso di fare il Messia, e salvare. Naturalmente le attese e le delusioni degli Ebrei sono anche le nostre. Anche noi ci aspettiamo un Dio che deve trionfare, risolvere i problemi, sgominare i nemici, dominare per noi, e magari senza troppo nostro scomodo. E' l'idea mitica di Dio che si scontra però con la realtà di un volto diverso di Dio: quello di un papà che Gesù è venuto a manifestare. Lo sconcerto e lo scandalo sta appunto qui: che Dio vince e salva donandosi, con la donazione di Sé e l'immolazione del suo unico Figlio consegnato agli uomini: S1. "Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti". 6L. Questo è il cuore del mistero cristiano e la sfida ad ogni altra idea religiosa ma troppo umana di Dio. Gesù è il servo sofferente che offre se stesso in sacrificio per la salvezza degli uomini. S2. Il Servo del Signore è cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire. Al Signore è piaciuto

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prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la Volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. (Is 53,2.3.10-11) 1L. La fecondità di Gesù - e quindi la salvezza per noi - sta proprio in quel "sangue sparso" e in quel "pane spezzato" che Lui ha scelto come segno e contenuto del suo morire in croce per noi. La croce, un Dio sconfitto e crocifisso, è lo "spettacolo" (Lc 23,49) scandaloso che Dio vuol donare di Sé, come propria immagine più vera e specifica. Perché? Cosa voleva dire e mostrare? Anzitutto l'amore del Padre per noi uomini: S2. "Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con Lui?" (Rm 8,32) 1L. E insieme l'amore del Figlio per tutti noi: S1. "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici"(Gv 15,13) 2L. Per l'uomo peccatore, cioè sospettoso di Dio, proprio questo era necessario mostrare per cambiare atteggiamento nei confronti di Lui. E secondo: per mostrare - Gesù in quanto uomo e nostro rappresentante - l'amore totale di un uomo verso Dio fino al dono totale di sé, fino al rischio dell'assurdo: S1. "Padre mio, se è possibile passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi Tu!" (Mt 26,39) 3L. Dal rifiuto col peccato ora l'uomo si riscatta con l'obbedienza libera, rischiosa e serena. Questo è il senso profondo della croce, e quindi la vera logica di Dio nel trattare con gli uomini! S3. La croce non è esaltazione della sofferenza, ma estremo segno d’amore. Attraverso l’abbassamento, l’umiliazione, si rende ai fratelli il servizio di salvezza, con il dono totale di se stessi. Seguire gli insegnamenti di Gesù non è facile. Ci si può etichettare cristiani, ma esserlo e viverlo è ancora più difficile. Donaci il coraggio, o Signore, di

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bere anche noi il calice della sofferenza per gustare la bellezza dell’ultimo posto. Tutti: Gesù, aiutaci a comprendere l’amore che ti ha spinto a bere il calice della sofferenza al nostro posto, a immergerti nei flutti del dolore e della morte per strappare dalla morte eterna, noi peccatori. Aiutaci a contemplare, nel tuo estremo abbassamento, l’umiltà di Dio. Infondici nel cuore la carità vera, che ci farà lieti di servire ogni fratello con il dono della nostra vita. Mite Servo sofferente, tu ben conosci le infermità del nostro spirito e le pesanti catene dei nostri peccati: tu che per noi hai versato il tuo sangue, purificaci da ogni colpa! Tu che ora siedi alla destra del Padre, rendici umili servi di tutti! Amen Canto: Per il tuo corpo - 134

SECONDO MOMENTO: SAPETE CIÒ CHE VI HO FATTO?

G. "Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?". Questa è la posta in gioco seria per chi vuol essere autentico discepolo di Gesù: S1. "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua". (Mt 17,24) 3L. Non ci sono scappatoie: in un modo o nell'altro dobbiamo prendere la nostra croce personale che esprima in un modo eroico l'amore a Dio (= la nostra identità di figli obbedienti a Dio!), e, come incarnazione e prolungamento (= cioè la nostra missione) l'amore al prossimo, con la medesima gratuità di Gesù, cioè del cuore di Dio! 4L. La logica di Dio è l'amore come dono totale di Sé! La nostra risposta a Lui non può essere che in questa logica, altrettanto esigente, radicale e seria. Gesù ha tradotto nel comando dell'amore questo modo specifico di essergli discepoli: S1. "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,34-35)

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5L. Un giorno lo fissò in una immagine, si mise a lavare i piedi ai suoi discepoli, poi disse: S1. "Sapete ciò che vi ho fatto? Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho infatti dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi" (Gv 13,14-15) 5L. Nell'imitare Cristo sta la radice della carità del cristiano, e al tempo stesso la motivazione: S1. "L'avete fatto a Me" (Mt 25,40) 6L. Così si capisce anche la logica che deve governare il nuovo ordine fondato da Gesù, quella del servizio: S1. "Fra voi però non è così: ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti". 1L. E' tutta una logica opposta a quella del mondo, e anche a quella del "nuovo" ordine mondiale, fatto non di rispetto e servizio ma di potenza e rivendicazioni,. Tanto più questa deve essere la logica entro la Chiesa, dove l'autorità è servizio e valorizzazione del dono di tutti per l'utilità comune. La Parola ci dice oggi di "bere il calice", e "ricevere il battesimo". S1. “Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. 2L. Certamente nel linguaggio cristiano si fa allusione al nostro Battesimo e all'Eucaristia che ci uniscono al mistero pasquale di Cristo, alla sua morte e risurrezione. Certo, perché tutto l'impianto cristiano non è imitazione di Gesù, ma connessione e inserimento in Lui, come tralci d'una vite, da cui ricevere - appunto mediante i sacramenti - forza vitale a vivere la sua stessa avventura di morte e di vita. 3L. Anche noi, suoi discepoli, vogliamo metterci alla scuola di questo Maestro. Se cerchi un esempio di carità:

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S1. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,3). 3L. Se cerchi la pazienza, sulla croce la trovi al suo culmine. Cristo ha sofferto grandi mali sulla croce, e con pazienza, poiché S2. “oltraggiato non rispondeva con oltraggi” (1 Pt 2,23). “Era come agnello condotto al macello e non aprì bocca” (Is 53,7). “Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia” (Eb 12,2). 4L. Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso. Dio infatti volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato. Se cerchi un esempio di obbedienza, non hai nulla da fare se non seguire colui che è il Re dei re e il Signore dei signori, “nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza” (Col 2,3). 5L. Sulla croce egli è nudo, messo alla berlina, coperto di sputi, percosso, coronato di spine, e infine, abbeverato di fiele e di aceto. (San Tommaso d'Aquino) S3. Confidando in Gesù e sperando nella sua grazia: possiamo accostarci a quel trono con fiducia, sapendo do trovare “un Re che serve”, comprende e aiuta. Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo. Tutti: Rit. Donaci, Signore, la tua grazia: in te speriamo. 6L. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. 1L. Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. 2L. L’anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo. Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. Canto: Symbolum 80 - 448

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PREGHIERE DI INTERCESSIONE G. Noi ti preghiamo: kyrie, kyrie eleison T. Kyrie, kyrie eleison 3L. Signore Gesù, donaci la grazia di partecipare alla tua vita e alla tua missione, servendoti nell’annuncio e nella carità verso i fratelli, senza timore di bere il tuo calice, 4L. Signore Gesù, ti preghiamo per i missionari, sacerdoti e laici, che nel mondo donano la propria vita per te nel servizio degli uomini. Ti affidiamo in particolare Il Sìnodo sulla nuova Evangelizzazione che si svolge a Roma in questo mese. 5L. Sostieni o Signore la missione di ogni cristiano in parrocchia e negli ambienti di vita; ti preghiamo in particolare per i genitori e per gli educatori, 6L. Ti preghiamo o Signore per i popoli e le persone che non conoscono il Vangelo e non sperimentano la gioia della tua amicizia; suscita nuove vocazioni missionarie tra i giovani e le ragazze, 1L. Per i bambini che domenica si accosteranno per la prima volta al sacramento dell’eucaristia L’esperienza del tuo amore dia vigore al loro cammino di fede e rigeneri tutte le loro famiglie. 2L. Accogli ed esaudisci le intenzioni di tutti coloro che si sono affidati alla Banca della preghiera. Sovvieni con la tua provvidenza alle molteplici e gravose necessità economiche, morali e spirituali di Radio Oreb.

Padre nostro

CONCLUSIONE G. Oggi il Signore Gesù, "essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato", ci incoraggia a seguire le sue orme con fiducia perché solo così parteciperemo della pienezza della sua vita e diventeremo strumento di salvezza nelle mani di Dio a favore degli uomini. "Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?" (Mc 8,36). Ci conceda il Padre

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di non seguire il mondo ma il suo Cristo per non temere l'ignominia della croce e partecipare così alla sua gloria eterna nel paradiso dove vive e regna per i secoli dei secoli. Amen. S3. Dopo la postrazione, il dolore e la morte, il Padre mantiene le sue promesse: Gesù risorge e attraversa i cieli riconciliando gli uomini col Padre. Se ci crediamo davvero (ma davvero ci crediamo?), quella strada nei cieli è adesso aperta per noi: possiamo seguire Gesù e puntare a quella che secondo Lui è la vera grandezza, mettendoci con gioia al servizio degli altri. Forse ricadremo nella tentazione del potere, ma Gesù sa che siamo peccatori e compatisce le nostre infermità: non dobbiamo scoraggiarci. Gesù ci ha mostrato, con la Parola e con la vita, che un altro mondo è possibile. Tutti: Signore Dio nostro, distogli i discepoli del Figlio tuo dai cammini facili della popolarità, della gloria a poco prezzo, e portali sulle strade dei poveri e dei flagellati della terra, perché sappiano riconoscere nel loro volto il volto del Maestro e Redentore. Dona occhi per vedere i percorsi possibili alla giustizia e alla solidarietà; orecchi per ascoltare le domande di senso e di salvezza di tanti che cercano come a tastoni; arricchisci il loro cuore di fedeltà generosa e di delicatezza e comprensione: perché si facciano compagni di strada e testimoni veri e sinceri della gloria che splende nel crocifisso risorto e vittorioso. Egli vive e regna glorioso con te, o Padre, nei secoli eterni. Amen Canto: Genti tutte – 374 Canto finale: Ave Maria - 389