Vie del gusto ottobre novembre 2015

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(SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - REGIME LIBERO 70% DCB ROMA) PUGLIA NEL CALICE: I GRANDI VINI DEL SOLE PUGLIA NEL CALICE: I GRANDI VINI DEL SOLE INTERVISTA ALLO CHEF STELLATO GENNARO ESPOSITO VIAGGIO ATTRAVERSO LE EMOZIONI DEL CAMPIONE MONDIALE DEI SOMMELIER VIE DEL GUSTO JUNIOR FA TAPPA A SPOLETO CON EDUEAT PUGLIA BEST WINE SFILA A BRERA INTERVISTA ALLO CHEF STELLATO GENNARO ESPOSITO VIAGGIO ATTRAVERSO LE EMOZIONI DEL CAMPIONE MONDIALE DEI SOMMELIER VIE DEL GUSTO JUNIOR FA TAPPA A SPOLETO CON EDUEAT PUGLIA BEST WINE SFILA A BRERA FOTORACCONTO: AUTUNNO IN UMBRIA SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. BARBAGIA: BELLA E SELVAGGIA DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE EMOZIONI PER I BIKE LOVER JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGEN ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSA FOTORACCONTO: AUTUNNO IN UMBRIA SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. BARBAGIA: BELLA E SELVAGGIA DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE EMOZIONI PER I BIKE LOVER JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGEN ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSA FOTORACCONTO: AUTUNNO IN UMBRIA SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. BARBAGIA: BELLA E SELVAGGIA DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE EMOZIONI PER I BIKE LOVER JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGEN ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSA ITINERARI DEL GUSTO Ottobre-Novembre 2015 EURO 3,50 www.viedelgusto.it

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(SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - REGIME LIBERO 70% DCB ROMA)

PUGLIA NEL CALICE: I GRANDI VINI DEL SOLE

PUGLIA NEL CALICE: I GRANDI VINI DEL SOLE

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INTERVISTA ALLO CHEF STELLATOGENNARO ESPOSITO

VIAGGIO ATTRAVERSO LE EMOZIONI DEL CAMPIONE MONDIALE DEI SOMMELIER

VIE DEL GUSTO JUNIORFA TAPPA A SPOLETO CON EDUEAT

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DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE EMOZIONI PER I BIKE LOVER

JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGEN

ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA

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LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSA

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SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. BARBAGIA: BELLA E SELVAGGIABARBAGIA: BELLA E SELVAGGIABARBAGIA: BELLA E SELVAGGIA

DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE DA MONACO A VENEZIA: FANTASMAGORICHE EMOZIONI PER I BIKE LOVEREMOZIONI PER I BIKE LOVEREMOZIONI PER I BIKE LOVER

JAEGERSBORGGADE: JAEGERSBORGGADE: JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGENLA VIA DEL GUSTO A COPENHAGENLA VIA DEL GUSTO A COPENHAGEN

ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA ALLA SCOPERTA DELL’IRPINIA

LA LAGUNA SEGRETA. LA LAGUNA SEGRETA. LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSAVENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSAVENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSA

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ITINERARI DEL GUSTO

Ottobre-Novembre 2015 EURO 3,50 www.viedelgusto.it

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EDITORIALE

Da sempre simbolo di appagamen-to non solo materiale e non solo di piacere conviviale, la tavola rappre-senta per gli italiani un elemento essenziale del loro stile di vita. Se-condo il 78% degli abitanti del Bel Paese sedersi di fronte a una bella tavola imbandita significa compiere delle scelte che travalicano l’innato bisogno di mangiare e coinvolgono la sfera emotiva ed affettiva. Quin-di non un semplice nutrimento, bensì un’occasione per socializza-re (78%), per confrontarsi sugli stili di vita (62%) e per condividere la cultura e le tradizioni alimentari, in particolare quelle legate alla Dieta Mediterranea (59%). Connubio inscindibile tra l’ambien-te culturale e la compagine sociale,

la dieta mediterranea e la tradizio-ne alimentare italiana conquistano nuovi adepti in ogni parte del glo-bo, come rivela anche il successo decretato dall’Expo di Milano. È quanto si evince da una ricerca condotta dal Polli Cooking Lab in occasione dello show cooking ispi-rato allo “star bene a tavola” che ha avuto come protagonista la chef stellata Cristina Bowerman, volto Ambassador per Expo 2015. La ricerca ha voluto mettere a fuoco cosa simboleggia per gli italiani il rito della convivialità e capire per-ché la carta dell’Italian way of foo-ding risulta vincente nel mondo. Quindi non un semplice pasto, ma un rito irrinunciabile di apparte-nenza al retaggio culturale, umano

di Giancarlo roversi

Tavola e dieta mediterranea, per 8 italiani su 10 un rito da difenderePh

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La Fruttivendola è un dipinto olio su tela (145x215 cm) di Vincenzo Campi, databile al 1580 circa e conservata nella Pinacoteca di Brera a Milano. è il dipinto più celebre di una serie che com-prende anche la Pollivendola, la Cucina, la Pescivendola

ed esperienziale di un Paese come l’Italia che possiede il caleidosco-pio di specialità gastronomiche e agroalimentari più ricco del mon-do e col più diversificato ventaglio di sapori. E questo grazie alla sua estensione geografica verticale e di modesta larghezza, che si protrae come una lancia sul Mediterraneo ed è influenzata da situazioni cli-matiche differenti e dall’apporto di ben quattro mari. Un privilegio che ha sempre consentito all’Ita-lia di coniugare i cibi nordici, che sanno di alpeggio, con le fragranze marine di quelli della Sicilia e della Sardegna e con i gusti palatali che si incontrano a mano a mano che si scende attraverso le varie regioni dalla Pianura Padana fino al tacco

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NEWS

Il percorso editoriale di un prodotto attraente e affermato quale è Vie del Gusto non po-teva prescindere dal concedere ai propri lettori una occasione per una lettura suggestiva e allo stesso tempo ricca di spunti per conoscere e valutare. Questo il principale motivo che ha accompagnato VIE DEL GUSTO e VIATORIBUS verso un accordo per la produzione e la distribuzione delle GUIDE VIATORIBUS prodotte in collaborazione con VIE DEL GUSTO che prevede, per il prossimo anno, la realizzazione di tre guide monografi che dedicate ai Territori più incantevoli del nostro Paese. Località che racchiudono testimonianze storiche, culturali e ambientali di immenso valore spesso poco note: luoghi dove vengono sono coltivati e trasformati quei prodotti che ci hanno consentito di affermare i primati della nostra qualità enogastronomica. Non si poteva salutare meglio questo nuovo percorso di VIE DEL GUSTO se non con due grandi testimoni di queste eccellenze: il VINO raccontato da LUCA MARTINI , un viaggio at-traverso le emozioni di un sommelier campione del mondo. Una lettura che non vuole creare classifi che o sterili elencazioni di “buoni o cattivi” ma un sincero e autorevole racconto nello straordinario mondo del vino.

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Il percorso editoriale di un prodotto attraente e affermato quale è Vie del Gusto non po-teva prescindere dal concedere ai propri lettori una occasione per una lettura suggestiva e allo stesso tempo ricca di spunti per conoscere e valutare. Questo il principale motivo che ha accompagnato VIE DEL GUSTO e VIATORIBUS verso un accordo per la produzione e la distribuzione delle GUIDE VIATORIBUS prodotte in collaborazione con VIE DEL GUSTO che prevede, per il prossimo anno, la realizzazione di tre guide monografi che dedicate ai Territori più incantevoli del nostro Paese. Località che racchiudono testimonianze storiche, culturali e ambientali di immenso valore spesso poco note: luoghi dove sono coltivati e trasformati quei prodotti che ci hanno consentito di affermare i primati della nostra qualità enogastronomica.Non si poteva salutare meglio questo nuovo percorso di VIE DEL GUSTO se non con due grandi testimoni di queste eccellenze: il VINO raccontato da LUCA MARTINI, un viaggio attraverso le emozioni di un sommelier campione del mondo. Una lettura che non vuole creare classifi che o sterili elencazioni di “buoni o cattivi” ma un sincero e autorevole rac-conto nello straordinario mondo del vino.

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64 VIAGGIO IN IRPINIA SULLE NOTEDI VINICIO CAPOSSELADI CHIARA GIACOBELLI

66 I MILLE VOLTI DELLA CAMPANIA DEL GUSTODI FRANCESCA MAISANO

68 LA MAGIA DELLE FESTE:I MERCATINI DI NATALEDI ALESSANDRO BATTAGLIA

69 LE MIGLIORI PASTICCERIEDI SICILIADI MARIANNA MASTROPIETRO

70 I SEGRETI DELLA VERA TIELLA DI GAETADI UMBERTO NATOLI

74 LA TAVOLA SI FA SOCIAL CON GLI HOME RESTAURANTDI MARIANNA MASTROPIETRO

76 BURRO, PANNA E FORMAGGI:LA RIVINCITA DEI GRASSIDI MATTEO DESIDERIO

78 CINQUE FORMAGGI CHE NONAVETE MAI ASSAGGIATO PRIMADI M.M.

80 IN MOSTRA A LONDRALA “NEUROGASTRONOMIA” DI MARGRETA MOSS

82 IL VINO ETICO DI LUIGI VALORI DI GIOVANNI LUPI

84 SEDUZIONI DEL PALATO SULLE DOLOMITIDI FRANCESCA MAISANO

86 CARPENÈ MALVOLTIDINASTIA DEL PROSECCO SUPERIORE

88 ACETI DI FRUTTADI GRAZIANO ALDERIGHI

89 GAMBE GONFIE? UN PO' DICIOCCOLATO FONDENTE FA BENEDI R.T.

91 VIE DEL GUSTO JUNIOR FATAPPA A SPOLETO CON EDUEAT

Sommario www.viedelgusto.it

IN COPERTINA

4 EDITORIALE: TAVOLA E DIETA MEDITERRANEADI GIANCARLO ROVERSI

10 CON IL MOZART DEI FUNGHI SINFONIE A TAVOLA E NON SOLO...DI GIOVANNI BALLARINI

14 FOTORACCONTO: AUTUNNO IN UMBRIADI MARIANNA MASTROPIETRO

20 VIAGGIO ATTRAVERSO LE EMOZIONI DEL CAMPIONE MONDIALE DEI SOMMELIER DI LUCA MARTINI

22 I GRANDI VINI DEL SOLE: ALLA SCOPERTA DELL’ENOLOGIA MADE IN PUGLIADI MAURIZIO DERA

28 APPUNTAMENTI GUSTOSI

30 DA MONACO A VENEZIA SULLA “CICLOVIA DELL’AMICIZIA”DI VITTORINA FELLIN

34 JAEGERSBORGGADE: LA VIA DEL GUSTO A COPENHAGENDI ROBERTO ROSSELLI TEDESCO

38 LA LAGUNA SEGRETA. VENEZIA NON SOLO TURISMO DI MASSADI VITTORINA FELLIN

42 INTERVISTA ALLO CHEF STELLATOGENNARO ESPOSITODI MARIANNA MASTROPIETRO

44 LA “MORETTA” IL PUNCH SIMBOLO DELLA MARINERIA DI FANODI MARCO GIOVENCO

46 LE RICETTE DI FEDERICO VALICENTI “RICERCATORE DI SQUISITEZZE”DI FAUSTA TRICARICO

48 LA CARTA UNIVERSALE DEI DIRITTI DELLA TERRA COLTIVATADI SARA FUGACCI

50 NOTIZIE GOLOSE

52 GRAND HOTEL MAJESTIC “GIÀ BAGLIONI” ECCELLENZA ITALIANA NEL CUORE DI BOLOGNADI F.G.

54 SULLE ORME DI GRAZIA DELEDDA. BARBAGIA: BELLA E SELVAGGIADI ANTONELLA FIORITO

58 IL CINEMA NEL BICCHIERE.LA LIBERTÀ DEL VINODI MARCO SPAGNOLI

62 VINOTERAPIA: CHICCHI DI BENESSEREDI GLORIA CROSI-VERAN

Brindisi: la vendemmia a Tenute Rubino Ph. Gianpaolo La Paglia

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di Marianna Mastropietro

Fotoracconto

Viaggio al centro dei saporidi olio e di vino

Benvenuti in Umbria

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Una gemma preziosa incastonata nel centro della penisola, simbolo di pace, meta di pellegrinaggi verso la bellezza, il gusto e la santità. Le sue province sono ricche di tesori unici, antichi, opera del lavoro armonico di uomo e natura: gli innumerevoli borghi, il Lago Trasimeno, le Fonti del Clitunno, la Cascata delle Marmore, fino alla maestosità dell’arte di Assisi, Perugia e Orvieto dove rimangono le tracce indelebili dei più grandi maestri, da Giotto a Pietro Lorenzetti, Simone Martini, Luca Signorelli e Beato Angelico.

Umbria, la campagna che circonda il lago Trasimeno

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Orvieto

La cascata delle Marmore. In basso una distesa di ulivi

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wine passion

i Grandi vini del sole: alla scoperta dell’enologia made in pugliaUna terra che si estende sul mare, dove la civiltà della vite è millenaria. La Puglia è sempre più Terra di grandi vini. L’esperienza del Consorzio Puglia Best Wine e la “missione” di valorizzazione dei vitigni di tradizione. Riflettori accessi su Negroamaro, Primitivo, Nero di Troia e altre varietà della tradizione.

La Puglia del vino di qualità oggi è una solida realtà e non solo da un punto di vista quantitativo, che ne fa una delle regioni italiane più produttive, dopo Veneto ed Emila Romagna. La qualità dei vini pro-dotti in questa terra immersa nel Sole è sempre più riconosciuta ed apprezzata, soprattutto a livello internazionale. In tutto il mondo i

vini pugliesi iniziano a comparire con più costanza negli scaffali del-le enoteche e nelle carte dei vini dei ristoranti più alla moda. Il merito di questo cambio di passo è tutto della nuova leva di produttori e di alcuni grandi nomi storici, che hanno creduto nel ri-lancio d’immagine di una regione che ha scelto, senza esitazione,

di produrre qualità, partendo da una viticoltura mirata a recupera-re il valore e l’apporto “storico” del patrimonio ampelografico di una Terra di civiltà per la vite ed il vino. “Questo percorso di emersione qualitativa dei vini pugliesi - spie-ga Luigi Rubino, Presidente del Consorzio Puglia Best Wine - è

La Basilica di San Nicola a Bari La Cattedrale di Brindisi

di Maurizio Dera

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stato iniziato dai nostri genitori che hanno creduto nel manteni-mento del vigneto, preservando-ne l’autenticità. La seconda o la terza generazione è impegnata a valorizzarne l’identità e il valore anche sui mercati più lontani ed esigenti. L’esperienza del Consor-zio Puglia Best Wine - giunto al suo quinto anno di attività - è vali-da se a supporto dello sviluppo e della crescita del Brand Puglia in Italia e nel mondo”. La Puglia del vino è entrata in una nuova stagione di sviluppo e mi-glioramento dell’immagine che, oltre a comunicare storia, identità, innovazione, intende intercettare il gusto delle “nuove generazioni” di wine-lovers e in tutto il mondo. In questi anni il grande lavoro dei produttori pugliesi ha avuto il me-

Brindisi: la vendemmia delle donne a Tenute Rubino (a destra Luigi Rubino Presidente del Consorzio Puglia Best Wine). Ogni anno la vendemmia diventa una grande festa in campagna aperta alle famiglie e a tutti gli appassionati per celebrare il territorio e la cultura contadina pugliese Ph. Gianpaolo La Paglia

Particolare della Basilica di Santa Croce, Lecce Chiesa Madre a Salice Salentino

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La Campania sa raccontare storie affascinanti che prendono vita dai suoi antichissimi vitigni au-toctoni e dai celebri vini: a parti-re dal Greco di Tufo, dal Fiano di Avellino e dal Taurasi. Queste tre DOCG, delle quattro totali pro-dotte in tutta la regione, sono figlie di un unico areale: l’Irpinia, territorio storico-geografico ri-compreso per la maggior parte nella provincia di Avellino. Il tu-rismo di massa qui non è arriva-to, ed è forse per questo che la tradizione si è conservata viva ed emozionante. Il secolare patri-monio etno-antropologico rivive nelle sue manifestazione carna-scialesche, nei grandiosi carri di

paglia, nei riti arcaici della Setti-mana Santa, nei falò propiziato-ri e nelle leggende tramandate oralmente. A poco più di 50 chi-lometri dalla Costiera Amalfitana ecco mostrarsi un intimo angolo campano bucolico e slow, tra oasi protette e cultura gastrono-mica. Qui, infatti, le fertili ceneri vulcaniche regalano sfumature olfattive e gustative senza eguali ai frutti della terra: come la Ci-polla Ramata di Montoro, l’olio dell’Ufita, il Tartufo nero di Ba-gnoli, la Castagna di Montella IGP o le nocciole irpine. A que-sto si aggiunge la sapienza e la manualità dell’uomo nell’arte casearia e salumiera.

Le DOCG in Irpinia

FIanO DI aveLLInO: è prodotto con uve Fiano (min 85%) in 26 comuni della provincia di Avellino. Rappresenta una delle punte di diamante dell’enologia bianca nel Meridione: acidità, finezza e incredibile propensione all’invecchia-mento lo rendono uno dei vini più ap-prezzati da neofiti e appassionati.

GreCO DI tuFO: è prodotto con uve Greco (min 85%) ed eventualmente Coda di volpe (max 15%) in 8 comuni della pro-vincia di Avellino nelle tipologie bianco e spumante. La coltivazione della vite nell’area si perde nella notte dei tempi.

taurasI: è prodotto con uve Aglianico (min 85%) in 17 comuni della provincia di Avellino nelle tipologie rosso e rosso riserva. Questo antichissimo vitigno è probabilmente originario della Grecia. Si ritiene che sia stato introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. e Tito Livio lo cita nel suo Ab Urbe Condita

sapori autentici del Bel paese

i mille volti della campania del gusto

tesori d’irpinia

Vite plurisecolare di Aglianico allevata “alla taurasina” (www.vinotaurasi.it)

di Francesca Maisano

Il comune di Tufo (www.viaggioinirpinia.it) Il castello medievale di Taurasi

Il Parco Archeologico di Aeclanum III sec a.C. a Mirabella Eclano

Cantine Antonio Caggiano

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Il Pecorino Bagnolese è prodotto con il latte di una razza ovina autoctona a limitata diffusione e per questo inserita nel progetto Arca del Gusto di Slow Food. I pascoli naturali ad alta quota e la lavorazione manuale conferiscono genuinità e artigianalità a questo formaggio tipico, da provare in abbinamento ad un vino da uve Aglianico se stagionato più di otto mesi. www.pecorinobagnolese.com

PrODOttI tIPICI IrPInIPecorino di CarmascianoTorrone d’Irpinia (www.torronedellirpinia.it)Olio extravergine di oliva “Irpinia-Colline dell’Ufita” DOP (www.condottaufitataurasi.it)Nocciole irpineCastagna “Marrone di Santa Cristina”Castagna di SerinoCastagna di Montella IGPTartufo nero di BagnoliPane di Montecalvo Irpino Salame di Mugnano del Cardinale

vIsIte In CantIna info: consorziovinidirpinia.itMastroberardinowww.mastroberardino.comAtripalda, Avellinowww.radiciresort.com - Mirabella Eclano, AvellinoQuintodecimowww.quintodecimo.itMirabella Eclano, Avellinotenuta Cavalier Pepewww.tenutacavalierpepe.itSant’Angelo all’Esca, AvellinoFeudi di san Gregoriowww.feudi.it - Sorbo Serpico, Avellinoazienda agricola antonio Caggianowww.cantinecaggiano.it - Taurasi, Avellino

InFOrMaZIOnI turIstICHewww.irpiniaturismo.itwww.viaggioinirpinia.itwww.eptavellino.it

Dolce e delicatamente aromatica, anche la Cipolla Ramata di Montoro è uno dei prodotti inseriti nell’Arca del Gusto. Il nome deriva dagli splendidi riflessi delle bucce esterne (dette tuniche). Al suo interno presenta un’alternanza di bianco e carminio. Bella da vedere e buonissima da mangiare, si esalta in preparazioni culinarie caratterizzata da lunghe cotture. Questo particolare ecotipo è stato selezionato ormai da secoli dagli intraprendenti e laboriosi contadini del Montorese, al confine tra le provincie di Avellino e Salerno.www.cipollaramatadimontoro.it

Azienda vinicola Quintodecimo

Vigneti della Tenuta Cavalier Pepe

Azienda vinicola Feudi di San Gregorio

Sopra, la cantina di Mastroberardino

Cantine Antonio

Caggiano

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di Umberto Natoli

Leccornie nascoste: iL Lazio

i segreti della vera tiella La pizza ripiena di Gaeta che profuma di mare

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Ricetta antica la tiella di Gaeta, memoria medioevale che arriva ai nostri giorni conservata nella sua eletta semplicità e che sicuramente può essere annoverata tra le preparazioni più immutate nel tempo, nel grande patrimonio gastronomico d’Italia. Da secoli in molte famiglie di questa splendida città del basso Lazio e addirittura nella tradizione di ogni singolo rione, come Porto Salvo e via Indipendenza, Gaeta Vecchia e Piaia, si tramandano piccoli segreti nella ricetta di questa sorta di pizza rustica, che arriva al gusto moderno sempre graditissima nella sua preparazione base e nei vari ripieni con cui viene proposta.

Anzi, oggi sta vivendo un momen-to di grande popolarità che la sta portando a varcare rapidamente i confini dello splendido territorio gaetano, per imporsi sempre più come appetitoso pasto veloce, o come spuntino nutriente da por-tare in una gita fuori porta e, per-ché no, servita a piccole e gustose trance anche tra le portate di un pasto importante. A parlarcene diffusamente è lo storico del ter-ritorio Lino Sorabella. Il documento più antico sulla tiel-la, ci racconta, è probabilmen-te un contratto su pergamena dell’anno 997 conservato nell’Ar-chivio della Diocesi di Gaeta. Il documento riporta quale canone enfiteutico di un mulino duode-cim bitzae, ossia dodici pizze ed altre derrate. Probabilmente è la citazione più antica del termine pizza e verosimilmente si riferisce proprio alla tiella.

Gaeta

Page 15: Vie del gusto ottobre novembre 2015

00 www.viedelgusto.it

Lino Sorabella, sto-rico e studioso del territorio di Gaeta,

che ha condotto studi approfonditi

sulla tradizione gastronomica

della tiella

Carlo Avallone, maestro di tielleria, con la figlia Giorgia, mentre preparano due tielle con le ricette base: scarola e olive e polpo con pomodorini

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Gastrotendenze

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di Marianna Mastropietro

La tavola si fa social con gli Home restaurant La moda delle cene casalinghe sbarca in Italia

A New York li chiamano Supper Club, cene casalinghe tra sconosciuti con un padrone di casa ai fornelli e commensali che socializzano. È il frutto della social economy, una doppia opportunità per chi è in cerca di nuovi amici e chi ha voglia di mettersi in proprio. Questa moda da qualche anno è una realtà anche in Italia, dove gli Home Restaurant proliferano da Palermo, Napoli fino a Milano grazie anche a piattaforme online dedicate al social eating che permettono a domanda e offerta di incontrarsi.

“Tutto è iniziato in vacanza a San Francisco – spiegano Lele e Melissa di Ma’ Hidden Kitchen Supper Club – quando ci siamo imbattuti in un sito dove le persone invi-tavano gli utenti a cenare a casa loro. Così siamo finiti a Oakland con altri sconosciuti, e ci siamo divertiti così tanto che rientran-do ci siamo detti: facciamolo anche noi a Milano”.

Home Restaurant Napoli

Gagini restaurant (foto Salvo Mancuso)

Home Restaurant Napoli

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75 www.viedelgusto.it

Un progetto inizialmente concretizzatosi in due social dinner al mese e che oggi è una vera e propria rete di intrattenimen-to. Lele e Melissa infatti organizzano dai tre ai cinque eventi settimanali tra cene, aperitivi con spettacolo e bike tour, in collaborazione con Teatroxcasa, Ano-thermilan e Dudebike. La tipologia dei partecipanti a questi eventi è variegata anche se in maggior parte sono le don-ne le più curiose. A livello professionale i settori più coinvolti sono design, moda, comunicazione con un’età media che va dai 25 ai 45 anni. “È consigliabile cono-scere l’inglese – aggiunge Lele – perché capita spesso che ci siano ospiti stranieri: nordeuropei, asiatici, statunitensi per la maggior parte.”Al sud la storia è un po’ diversa, più che coinvolgere designer ed esperti di comunicazione è un modo per creare degli spazi alternativi e mettere in rete una filiera del cibo buono. Anche qui partecipano stranieri, turisti più che altro, come spiegano i fratelli Elisa e Dario che hanno messo sù il loro Home Restaurant Napoli. In pratica condividono la tavola con i propri ospiti ma anche i fornelli con i cuochi in cerca di uno spazio per le cene. “Siamo soci Scec e promuoviamo

un’economia alternativa scambiandoci beni e servizi nella nostra comunità – dice Dario – in perfetta ottica di sharing economy. Lo Scec è come una moneta: ad esempio se il contributo ad una no-stra cena è 20 euro noi effettuiamo uno sconto di 3 euro ai soci Scec. Questi 3 euro, quindi, mi vengono pagati con 3 Scec, che spenderò presso un esercen-te locale per rifornirmi di ciò di cui ho bisogno. Quindi una buona parte delle nostre materie prime arrivano dalle atti-vità di altri soci Scec che sono produttori locali o negozi bio.”E il mondo della ristorazione come reagi-sce a queste novità? I più illuminati non battono ciglio, anzi alla professionalità aggiungono anche un tocco di moderni-tà. Come nel progetto del Gagini Social Restaurant di Palermo, rinomato risto-rante dove la cucina siciliana diventa una vera e propria esperienza sensoriale. Qui c’è la possibilità di accomodarsi ad una tavolata dedicata a chi ha voglia di con-versare, conoscersi e confrontarsi. Una sorta di “aggiungi un posto a tavola” che trova spazio anche nella trasformazione del locale alla fine del pasto: un grande salone in cui gustare in amicizia distillati, vini da meditazione e sigari cubani.

Ma’ Hidden Kitchen Supper Club Milan (foto Dennis Valle)

Page 18: Vie del gusto ottobre novembre 2015

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Page 19: Vie del gusto ottobre novembre 2015

Eccoci di nuovo con Vie del Gusto Junior, l’appuntamento dedicato al turismo delle famiglie e ai percorsi di conoscenza di luoghi e territori che possono dare stimoli e sensazioni importanti ai bambini. La rubrica si basa su un approccio nuovo: consi-

derare i bambini i veri protagonisti delle scelte turistiche, dei luoghi da visitare e delle specificità eno-gastronomiche da degustare. La sfida è quella di farlo costruendo

una comunicazione calda tra geni-tori e figli e operando affinché il tu-

rismo family friendly diventi un’espe-rienza sensoriale capace di incidere e

lasciare il segno dell’entusiasmo nella memoria della famiglia

e nel ricordo dei bambini. Per animare l’entusia-

smo dei bambini, a volte, non è sufficiente parti-

re e raggiungere una meta di vacanza

né prospettare qualche ora o qualche giorno di

tempo libero: occorre attrarre la loro attenzione, costruire un’attesa, mo-bilitarne l’entusiasmo. Per riuscirci è necessaria una narrazione dei luoghi adatta al loro sentire e una mediazio-ne efficace che affidiamo ai GOVUT (Gustino, Olfat, Vistella, Udino, Tatto-ne), i supereroi dei sensi che difendo-no il cibo buono e sano. Li abbiamo già incontrati nel numero precedente, dedicato a Fabriano, ma vale la pena approfondirne la conoscenza avvici-nandoci a Spoleto, la bellissima città umbra che racconteremo nelle pagine successive. Per stimolare e facilitare la “complicità” dei genitori vale la pena riflettere su alcune caratteristiche dei GOVUT, così che mamme e papà pos-sano giocare di sponda con loro in un percorso turistico davvero vissuto con lo sguardo dei bambini e in cui l’espe-rienza del cibo diventa il collante di un’esperienza intensa e completa. Ini-ziamo da Gustino. E’ un folletto molto attivo. Incarna la curiosità e il deside-rio di conoscenza ed è disposto ad as-saggiare tutto e a conoscere ogni cosa senza pregiudizi, con equilibrio, buon gusto, curiosità e sperimentazione. Lo gnomo Olfat vive nei boschi e custodisce tesori. L’olfatto è un tesoro nascosto perché allenare il naso alla con-sapevolezza degli odori significa stimolare l’in-tuito, l’investigazione e il gusto della scoperta. La fata Vistella possiede la magia della vista: sa cogliere i particolari nasco-sti, prestare attenzione a ciò che la circonda. Le sue parole d’ordine sono osservazione, memorizzazione, visione, focalizza-zione e memoria.

Udino è un elfo con l’udito molto sviluppato. L’udito è capacità di ascoltare, compren-dere, apprendere il valore delle pa-role e le emozioni che trasmettono, che sono importanti anche nel cibo, perché riescono a raccontarlo e a stimolare aspettative. Per concludere troviamo Tattone, creatura ruvida ma benevola che incarna il tatto e percepisce la fisicità delle cose: se sono dure o molli, consistenti o fragili, calde o fredde. Nelle pagine successive il racconto delle bellezze di Spole-to sarà arricchito dalla presenza di questi supereroi, un modo per attrarre i bambini e per far sentire loro una vicinanza aggiuntiva e par-ticolare con questa splendida città dell’Umbria. Trovare una nuova via del gusto junior e percorrerla assieme ai bambini e ai loro eroi è un modo per emo-zionare e coinvolgere tutta la famiglia, che è poi il vero desiderio di queste pagine.

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importanti ai bambini. La rubrica si basa su un approccio nuovo: consi-

derare i bambini i veri protagonisti

nella memoria della famiglia e nel ricordo dei bambini.

Per animare l’entusia-

una meta di vacanza né prospettare qualche ora o qualche giorno di

loro una vicinanza aggiuntiva e par-ticolare con questa splendida città dell’Umbria. Trovare una nuova via del gusto junior e percorrerla

role e le emozioni che trasmettono, che sono importanti anche nel cibo,

o fredde. Nelle pagine successive il racconto delle bellezze di Spole-to sarà arricchito dalla presenza di questi supereroi, un modo per attrarre i bambini e per far sentire

capacità di ascoltare, compren-dere, apprendere il valore delle pa-role e le emozioni che trasmettono,

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S p o l e t o , i l D u c at o D e i D u e M o n D iSpoleto è uno dei centri artistici e cul-turali più belli e importanti d’Italia; un vero tesoro di emozioni per chi de-cide di farci un salto e molto adatto ai bambini perché ricco di storia e di suggestioni naturali e sensoriali che restano impresse nella memoria. La prima emozione la possiamo “spendere” lungo la via Flaminia. Giusto qualche chilometro prima di Spoleto, provenendo da Roma, biso-gna aguzzare gli occhi, come farebbe la fata Vistella, e cercare una devia-zione che conduce a una località con meno di cento anime: Strettura. In questo borgo si produce da secoli un pane rinomato – il Pane di Strettu-ra – cotto in forni di mattoni infuocati da fascine della macchia appenninica e caratterizzato da un aroma parti-colare che stimola naso e palato dei grandi e dei bambini, aiutati in que-sta esperienza dalla sapienza di Olfat e Gustino. Dopo questa deviazione si può ri-prendere la via Flaminia e prepara-re i bambini perché Vistella regala un’appassionante esperienza visiva: l’improvvisa apparizione della Roc-ca Albornoz sulla sommità del colle sant’Elia che sovrasta Spoleto e del Ponte delle Torri, una poderosa co-struzione medievale, alta 80 metri e lunga 230, che serviva per portare in città l’acqua delle sorgenti del Mon-teluco.

sino. Arrivando da Roma si può co-

steggiare la città cogliendone il pro-

filo medievale tipicamente compatto,

le costruzioni affastellate e la sequen-

za di tetti interrotta dal campanile

della bellissima chiesa di Santa Maria

Assunta, duomo della città, dove si

possono ammirare alcuni affreschi

del grande pittore Filippo Lippi.

Giungere a destinazione e visitare

Spoleto assieme ai bambini è come

entrare in un grande libro di storia,

accompagnati dai racconti di Udino

e dalle meraviglie visive di Vistella.

A Spoleto troviamo vestigia romane

come il Teatro Romano del I° seco-

lo a.C – tuttora utilizzato per alcuni

spettacoli, in particolare durante il

Festival dei Due Mondi, che si svol-

ge dall’ultimo venerdì di giugno alla

seconda domenica di luglio – l’Arco

di Druso e Germanico eretto nel 23

d.C., la Casa Romana del I° secolo

d.C., probabile residenza di Vespa-

sia Polla, madre di Vespasiano; Porta

Fuga, sorta su un antico varco della

cinta muraria di epoca romana, deve

invece il suo nome all’episodio del

217 a.C., quando gli abitanti di Spo-

leto costrinsero Annibale alla fuga.

La fortuna di Spoleto è proseguita

Osservandola da lontano la Rocca sembra giungere da un cartone ani-mato e anche il percorso per raggiun-gerla non risparmia stimoli creativi, visivi e panoramici. La Rocca – fatta costruire da Papa Innocenzo VI per affermare il potere della Chiesa nell’I-talia centrale, dopo il ritorno da Avi-gnone – è stata utilizzata come carce-re e dal 2007 è la sede del Museo del Ducato di Spoleto. Ma riprendiamo la strada perché sta-volta ad apparire di colpo è proprio Spoleto vista dalla sua sommità, dato che si adagia su colle sant’Elia per scendere, a valle, fino al torrente Tes-

foto di: Nicoletta Di Cicco Pucci

foto di: Massimo Menghini

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