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Verso il Piano Particolareggiato ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE E URBANISTICA Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza

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Verso ilPianoParticolareggiato

ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE E URBANISTICADirezione generale della pianifi cazione urbanistica territoriale e della vigilanza

Coordinamento del gruppo di lavoro: Ing. Stefania Zedda

LAB.net+: Antenna di Lunamatrona

Arch. Santina Secchi - coordinamento tecnico-scientifi co delle attività

Arch. Gabriele Schirru - politiche urbane, gestione e valorizzazione dei centri storici

Dott. Giuseppe Scarpa - politiche agrarie e di valorizzazione del paesaggio rurale

Ing. Loredana Poddie - pianifi cazione territoriale e paesaggistico ambientale

Dott. ssa Paola Dore - valorizzazione e management del patrimonio culturale

Assessorato degli Enti Locali, Finanze e UrbanisticaDirezione generale della pianifi cazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia: Direttore Generale Ing. Marco Melis

Programma cofinanziato con il Fondo Europeoper lo Sviluppo Regionale

marittimo - it fr - maritimetoscana . liguria . sardegna . corse

ASSESSORATO DEGLI ENTI LOCALI, FINANZE E URBANISTICADirezione generale della pianifi cazione urbanistica territoriale e della vigilanza

LAB.net plusRete transfrontaliera per la valorizzazione

dei paesaggi e delle identità locali

Verso ilPianoParticolareggiato

Introduzione

01

Il processo di sviluppo del nostro territorio passa anche dalla valorizzazione dei centri di antica e prima

formazione, la parte più antica della struttura insediativa dei nostri centri urbani, la cui tutela è fonda-

mentale per il mantenimento dei valori e degli elementi identitari che devono essere preservati per le

generazioni future e la cui valorizzazione è necessaria per mantenere l’attrattività ed evitare lo spopola-

mento dei centri minori, limitando nel contempo il consumo delle risorse.

Gli obiettivi citati possono essere adeguatamente garantiti solo se si compie l’intero ciclo di pianifi cazione,

con il necessario coinvolgimento di tutti i livelli di governo del territorio.

Per poter realizzare interventi di riqualifi cazione e recupero dei tessuti edilizi ed urbani è necessario che

vengano elaborati Piani Particolareggiati coerenti con gli obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale.

Al fi ne di supportare le amministrazioni locali, la Giunta regionale ha stanziato ingenti risorse economiche

destinate alla redazione degli strumenti attuativi di nuova generazione che utilizzino strumenti innovativi

di pianifi cazione paesaggistica ed urbanistica, e garantirà il supporto alle Amministrazioni nel percorso di

costruzione del piano e la messa a disposizione di strumenti e nuovi studi.

Grazie a un protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione Sardegna, il Ministero per i Beni e le Attività

Culturali, le Federazioni regionali degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, è stata da tempo avviata

una profi cua collaborazione per la defi nizione di un percorso congiunto di gestione, valorizzazione e rivi-

talizzazione dei paesaggi dei nostri centri storici.

Questo documento rappresenta il primo passo di un processo aperto di collaborazione tra gli enti ed è fi na-

lizzato a supportare le Amministrazioni nelle scelte progettuali per la redazione del piano particolareggiato

per il centro di antica e prima formazione.

Nicolò Rassu

Istruzioni per l’uso

02

Questo documento è un primo quaderno di lavoro pensato per fornire alcuni suggerimenti alle Ammi-

nistrazioni che si accingono ad organizzare la struttura tecnica di progetto e defi nire la strategia che

presiederà la redazione del piano particolareggiato per il centro di antica e prima formazione.

La Guida è un primo strumento di supporto che viene messo a disposizione delle Amministrazioni e sarà

via via arricchito ed implementato con il contributo delle esperienze che verranno attivate nelle diverse

realtà locali della Sardegna.

Il piano particolareggiato

Il piano particolareggiato dovrebbe essere:

Economico•

Veloce da costruire, semplice e di immediata applicazione•

Un’occasione di crescita per tutti•

Senza intoppi nella sua fase di verifi ca da parte della Regione•

Condiviso con la popolazione•

Un’occasione di sviluppo e di rigenerazione urbana•

03

Usa tutti gli strumenti a disposizione

Gli strumenti

Gran parte delle risorse necessarie per la redazione del piano sono riservate alla fase di rilievo.

Sapevi che è possibile ottenere degli eccellenti risultati utilizzando strumenti come i software

open source e la macchina fotografi ca?

Sapevi inoltre che l’Amministrazione regionale ha messo gratuitamente a disposizione dei Comuni una

grande quantità di strumenti che possono ridurre notevolmente i costi e che ti possono facilmente suppor-

tare nella fase di analisi?

04

dati oggettivi

fonti intangibili

archivi

cartografi a storica

cartografi a igm (1:2000; 1:10.000)

ortofoto

manuali per il recupero dei centri storici

foto 45°

fotografi e

... ulteriori strumenti?

interviste

fonti /documenti

sapere locale/memoria

... ulteriori strumenti?

strumenti per la gestione database collegabile alla cartografi a

Le tecnologie moderne consentono di ridurre notevolmente i costi ed i tempi di costruzione e ge-

stione del processo di piano.

Accompagna il piano con documenti che consentano al cittadino di comprenderne i contenuti:

usa un linguaggio semplice e schematico, spiega gli obiettivi del piano, illustrane gli elaborati.

05

Sii curioso e capace di sperimentare

Non lasciarti condizionare da prassi consolidate e strade già percorse da altri.

Percorri la strada che più si adatta al tuo caso e usa tutti gli strumenti che meglio ti si addicono.

06

Coltiva i tuoi talenti

Pianifi care e gestire gli interventi nel nucleo storico richiede certamente elevate competenze urbani-

stiche e paesaggistiche.

Ma il piano particolareggiato diventerà lo strumento giusto per il centro di antica e prima formazione

del tuo paese solo se sarà capace di cogliere appieno l’identità dei luoghi ed arricchire il senso di appar-

tenenza della tua comunità.

Coltiva i tuoi talenti, coinvolgi i giovani professionisti nella costruzione del piano, investi su co-

loro che saranno i cittadini attivi ed i progettisti di domani.

?

Diventa protagonista

L’obiettivo dell’Amministrazione regionale è quello di consentire a tutti i Comuni di dotarsi di strumenti

attuativi di qualità per la tutela e valorizzazione dei centri di antica e prima formazione, coerenti con

le indicazioni del Piano Paesaggistico Regionale.

La Regione è a tua completa disposizione ed è pronta ad attivare le competenze che meglio rispondono

alle tue esigenze.

Richiedi il supporto e l’affi ancamento della Regione ogni volta che ne hai bisogno, confrontati con

chi sta percorrendo la tua stessa strada e partecipa attivamente ai seminari che verranno organiz-

zati per la condivisione delle esperienze e il rafforzamento delle competenze.

07

supporto

mail@

tavolidi lavoro

tecnici

telefono

seminari

Un piano attuativo è tanto più effi cace quanto più coloro che lo devono applicare ne colgono l’im-

postazione, il funzionamento, lo sentono proprio e ne condividono gli obiettivi e le regole.

Il piano è di tutti

Attiva un processo partecipativo con la tua comunità, coinvolgi i bambini e gli anziani e affronta con loro

i problemi più sentiti del vivere nel centro storico per trovare insieme le regole migliori per risolverli.

Aiutali a riscoprire l’identità dei luoghi, accresci l’affezione della comunità nei confronti della par-

te storica del paese, riporta la vita dove ora vi è abbandono e degrado.

08

coinvolgimento

ascolto

confronto

scelte

informazione

...

D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà a una tua domanda.

Italo Calvino

Per

cors

opEsperienze a confronto tracceranno un percorso

Il processo di defi nizione del piano

Un buon progetto richiede necessariamente una buona analisi ma è anche vero che una buona

analisi non assicura un buon progetto. La corretta defi nizione di un piano particolareggiato

richiede un costante lavoro di verifi ca e di costruzione di relazioni tra la fase di conoscenza

e quella delle scelte di piano e tra gli elementi a diversa scala, secondo una “clessidra” oriz-

zontale che defi nisce la dinamica del processo.

conoscenza

rilievo

intervento

geografi a dei luoghi sistema urbano centromatrice

isolatostorico

unità

11

?

scelte di piano

inte

rpre

tazio

ne

intervento

unitàurbanistica

unità scenari ambiti di progetto idea portante

12

L’occhio non vede cose ma fi gure di cose che signifi cano altre cose.

Italo Calvino

13

CL

a C

onosc

enza

cLa fase della conoscenza è condo! a a! raverso inter-

viste dire! e, studio della cartografi a storica e con il

concorso di tu! e quelle fon# documentali, tes# , im-

magini, fi lma# , u# li al riconoscimento della matrice

fonda# va, delle linee di sviluppo dell’insediamento

e delle dinamiche in corso che ne indeboliscono la

stru! ura, dei cambiamen# che hanno interessato la

comunità, le sue abitudini ed esigenze.

La C

on

osc

enza

Individuazione dei segni, dei processi/relazioni e delle trasformazioni avvenute e in atto di natura antro-

pica e naturale: rapporto con gli elementi naturali (orografi a, idrografi a, giaciture), elementi di riferimento

per la popolazione, funzioni e ruoli nelle reti territoriali.

Il r

ico

no

scim

en

to d

ei

seg

ni

semiologia naturale

fi umealtopiano lago collina ... altri segni

?

semiologia antropica

impronta urbana strade campi ... altri segni

?

sistema di relazioni culturali, funzionali e visuali

temporaleriferimentifunzionalepercezionesociale

Forma e genesi del territorio, espressione fi sica dei processi na-turali e di relazione, lettura selettiva delle forme più signifi cative quali morfologia, corpi idrici, vegetazione, etc.

Segni che derivano dall’attività dell’uomo quali: maglia agricola, vi-gneti, seminativi, siepi e fi lari (arbustivi ed arboree), centri matrice, infrastrutture etc.

L’individuazione del sistema di relazioni, dei processi e delle tra-sformazioni strutturali avvenute e in atto, di natura antropica e naturale, consente di defi nire le dinamiche di funzionamento del sistema e di individuare le tendenze di rischio da invertire.

fi ume

altopiano

lago

strade

impronta urbana

campi

riferimenti

funzionale

percezione

... altri riferimenti

indiv

iduazio

ne d

el

quadro

territoriale

Individuazione del quadro territoriale di riferimento e dei segni di naturali, antropici che ne rivelano le relazioni.

lett

ura

dei segni

natu

rali

lettura

dei segni

antr

opic

ile

ttura

delle

rela

zio

ni

contesto territoriale di riferimento

La geografi a dei luoghi

15

16

palude

centr

o a

bitatostrada dell’ossidianastra

da del grano

Giara di Gesturi

Giara di Siddi

Monte Arci

Lunamatrona

Villamar

Nurallao

Laconi

Schema di funzionamento del sistema territoriale

Elementi ambientali di riferimento e direttrici insediative

Unione delle carte De Candia Ricostruzione del quadro territoriale storico

1

3

3

31

1

2

3

3

3

41

1

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

Individuazione dei segni che hanno determinato la forma urbana e delle dinamiche di funzionamento del

sistema di riferimento per il progetto: morfologia urbana, spazio pubblico o collettivo e spazio privato,

pieni e vuoti, struttura della popolazione insediata.

morfologia urbana

Insieme dei segni che determinano la forma dell’insediamento.

margineminore

margine infrastruttura infrastrutturaminore

... altri segni

?

dinamiche di funzionamento

puntodi riferimento

... altri segni

?

puntodi riferimento

minore

nodo nodominore

densità ... altri segni

?

struttura

rapporti interni all’abitato tra edifi cato, popolazione ed elementi strutturanti la forma urbana.

quadro

urb

ano d

i rife

rim

ento

schem

a inte

rpre

tativo d

el sis

tem

a

urb

ano

Individuazione delle dinamiche di funzionamento e di composi-zione del sistema urbano.

sistema urbano di riferimento

Il sistema urbano

Il r

ico

no

scim

en

to d

ei

seg

ni

17

via Tuveri piazza

Umberto I

piazza IV

Novembre

isolato

Funtanamanna

GORA SU CONTI

GORA SU CUNDUTTU

170 m.

s.l.m

160 m.

180 m.

s.l.m

170 m.

s.l.m

177 m.

s.l.m

Fontane

18

Lettura dell’espansione dell’abitato in rapporto con il territorio coltivato

Schemi rappresentativi delledirettrici dello sviluppo urbano

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

seminativi coltivazioniarboree

coltivazioniarboree

seminativi

fi ume

ferrovia

centro abitato

morfologia

LIM

ITI

DIR

ET

TR

ICI

Individuazione della trama viaria principale e secondaria e degli elementi di connessione che strutturano

la matrice insediativa storica: limite del centro di antica e prima formazione, individuazione e caratteriz-

zazione degli isolati e delle unità urbanistiche.

ma

tric

e fonda

tiva

de

ll’ab

itato

lett

ura

dei segni

più

sig

nifi c

atv

ile

ttura

delle

rela

zio

ni

matrice storica

limite edifi cato storico

margine trama viaria vuoti urbani strutturanti

punto di riferimento

tecniche edilizie

# pi edilizi caratteri costruttivi

... altri segni

?

insieme degli elementi che stanno a base dello sviluppo del centro abitato

individuazione e caratterizzazione degli isolati

individuazione e caratterizzazionedelle unità urbanistiche

trama viariatessuto edilizionuovo

tessuto edilizio

consolidato

riferimentistorici e culturali

... altri segni

?

porzione chiusadi edifi cato

elemento singolo e autono-mo, facente parte di un com-plesso, di un insieme, di una serie, che costituisce la cellu-la dell’edifi cato

tipologiaproprietà uso possibile ... altri segni

?1250

1251

1252

1253

1254

1255

1256

1257

1258

isolato di margine tra vecchia e nuova edifi cazione

isolato interno

isolatodi riferimento

isolato di margine

Il centro di antica e prima formazione

19

Il r

ico

no

scim

en

to d

ei

seg

ni

20

13

12

15a

15b

4

6

29

9 8

1110

7

14

31

30

32 16a

16b

17

18

19a

19b

3

5

1

27

2625

2 21

22

24

23

28a

28b

20a

20b

R. ELENA

II

PIAZZA

V. EMANUELE II

VICO

TIPOLOGIA ISOLATOIsolato a forma di fuso costitu-ito da edifi ci con uno o due af-facci e ampi spazi liberi al suo interno.

PROCESSO FORMATIVOLa forma dell’isolato è rimasta invariata dal 1939.

iso

lato

1

TIPOLOGIA ISOLATOIsolato a forma ovaleggiante di grande superfi ce con la presen-za di diversi vicoli.

PROCESSO FORMATIVOLa forma dell’isolato è frutto del-la nuova conformazione della piazza.

iso

lato

8

TIPOLOGIA ISOLATOIsolato di medie dimensioni costituito da edifi ci prevalente-mente con un affaccio e ampi spazi liberi al suo interno.

PROCESSO FORMATIVORispetto al 1939, oggi l’isola-to è diviso in due dalla nuova strada.

iso

lato

...n

Perimetrazione degli isolati storici con la lettura e “sovrapposizione” della carta del De Candia e della carta storica del 1939

Dettaglio della carta del De Candia

2

3

4

1

5

6

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

Rilievo delle singole unità urbanistiche e loro consistenza edilizia. Il riconoscimento avviene rispetto alla

valutazione dello stato di conservazione, del contesto e della capacità di concorrere alla realizzazione

delle prospettive individuate per il centro di antica e prima formazione.

indirizzo•

cartografi a•

foglio•

mappale•

LOCALIZZAZIONE SEZIONE CONSERVATIVA SEZIONE TECNICA

interventi subiti•

stato di conservazione fi sico•

rapporto di conservazione•

valenze culturali e paesaggistiche•

tipo edilizio di riferimento•

tipo di accesso al lotto•

tipo di recinzione•

destinazione d’uso degli spazi aperti•

note e criticità•

superfi cie lo! o•

superfi cie coperta•

superfi cie libera•

volume edifi cato•

altezza•

indice fondiario•

indice di fabbricazione•

larghezza fronte strada•

SEZIONE DESCRITTIVA UNITA’ EDILIZIE

destinazione d’uso livello di piano proprietà utilizzo epoca di impianto congruenza

residenziale•

artigianale•

... altro•

piano terra•

piano primo•

......•

privata•

pubblica•

.......•

abitato•

disabitato•

.....•

18..•

primi del ...•

nessuna alterazione•

alterazione visivo/ •

percettiva

alterazione rispetto •

all’uso/stato/ funzione

alterazione rispetto •

al tessuto storico

SEZIONE TECNICA UNITA’ EDILIZIE

muraturefondazioni solai/volte coperture paramenti intonaci infi ssi manto copertura

Unità urbanistica

Cara

tteri

sti

ch

e d

elle u

nit

à u

rban

isti

ch

e

21

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

425

434

393

22

ISOLATO n°

Individuazionelotti/particelle

Alcune considerazioni- relazioni ambientali (soleggiamento)- orientamento (linea copertura)- relazioni spazio pubblico-privato corte (linee rosse)

corso d’acqua

corso d’acqua

Fotografi a a 45°

Analisi degli accessi e delle relazioni urbane

Studio del soleggiamento

Tutte le forme architettoniche (edifi ci e loggiati) si uniscono spontanea-mente in un completo sistema di delimitazione e chiusura dello spazio che ha generato la forma dell’isolato. Gli accessi, i loggiati e l’orientamento degli edifi ci hanno una forte relazione con il percorso solare

Riconoscimento- tipologia- materia- tecnologia

I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.

Italo Calvino

pLe scelte di piano hanno il compito di defi nire regole di

comportamento orientate rispe! o all’idea portante.

Questo signifi ca iden# fi care e perpetuare nella loro

auten# cità non soltanto i manufa$ , ma le relazioni

fi siche, perce$ ve e dimensionali tra le diverse com-

ponen# .

Le

scel

te d

i p

ain

o

Il piano ha l’obiettivo di riqualifi care e tutelare il patrimonio edilizio e l’identità dei luoghi, qualifi cando l’of-

ferta dell’abitato e promuovendo le economie locali. Sarà l’idea portante del progetto di valorizzazione,

codifi cata in funzione della vocazione del centro storico, che condizionerà le scelte di piano.

indiv

iduare

am

biti

indiv

iduzio

ne

rife

rim

enti

defi niz

ione inte

rventi

Individuazione degli ambiti progettuali

Individuazione degli elementi di riferimento materiali e immateriali

defi nizione degli interventit8

t9

t7

t1

t5

t4

t3t2

t6

ambito con edifi ciincongrui

ambitovalenza storica

ambito margineedifi cato

ambito relazione con

nuovo edifi cato

... altri segni

?

punto diriferimento

minore

punto di riferimento

nodo nodo minore ... altri segni

?

spazi pubblicipatrimonioedilizio

infrastrutture valoriimmateriali

... altri segni

?

interventi privati

interventipubblici

relazioniconnessioni:

progetto

prioritàtempi

risorse

... altri segni

?$

t

Il r

ico

no

scim

en

to d

ei

seg

ni

L’idea portante

schemadell’idea portante

25

26

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

Strutturazione della rete locale inserita nella più ampia rete territoriale

Individuazione della rete territoriale

ss 131

RTrete territoriale

RLrete locale

Lunamatrona

Pauli Arbarei

Tuili

Giara di Gesturi

Giara di Siddi

Gesturi

Barumini

Villamar

Sa Corona Arrubbia blocchiera

edifi cio 1

edifi cio 2

edifi cio 3 edifi cio 4

Funtana Manna

piazza

Lunamatrona

Villanovaforru

Villamar

Sanluri

Pauli Arbarei

asse ambientale archeologico

A

asse culturaleproduttivo

A

Funtana manna _CIVIS

(laboratori e attività produttive)

Museo del territorio

"Sa Corona Arrubia"

Parco dei monumenti megalitici

infrastruttura di collegamento

SP Lunamatrona-Collinas

Archeologia

N.ghe Pitzu Cummu

Riqualificazione piazza IV Novembre

attività: mercato

opportunità: sosta auto, punto accoglienza...

Area di proprietà Comunale

ex edificio adibito alla produzione di mattoni

Progetto di riqualificazione

Progetto di riqualificazione piazza

via Vittorio Emanuele II

opportunità: relazioni con la chiesa e con piazza Marconi

Progetto di riqualificazione piazza

particolare conformazione planimetrica

opportunità: sistema B

Piazza adiacente alla chiesa di San Sebastiano

opportunità: eventi letterari, musica sacra....

N.ghe Pitzu Cummu

ZONA DI INTERESSE

ARCHEOLOGICO

ZONA DI INTERESSE

PAESISTICO

A 1 A 2 A 3

B 1

B 2

B 3

B 4

B 6

B 7

B 8

Funtana manna _CIVIS

(laboratori e attività produttive antichi mestieri)

Progetto di riqualificazione piazza Marconi

A

B

A

Asse Ambientale

Archeologico

Paesaggio

Archeologia

Museo

Parco dei

monumenti

megalitici

Seggiovia

B Sistema Insediattivo

Centro Storico

percorso piazze e strade

- mercato

- eventi mensili

- spazi per l'artigianato

- mestieri.....

Sistema Enogastronomico

Sistema Produttivo locale

Asse Culturale

Progetto di riqualificazione piazza Umberto

particolare conformazione planimetrica

opportunità: sistema di relazione con l'edificio di pregio

Casa Setzu (attività espositive cortili)

RL

E1

E3

E2

E4

E5

E4

A partire della strategia che si intende attuare, il progetto di piano si articolerà in ambiti progettuali indivi-

duati in funzione dei valori, delle criticità, delle priorità e della domanda.

L’ambito, a sua volta, si articolerà in scenari progettuali che rappresentano la sintesi di ipotesi di conser-

vazione o trasformazione scaturiti dall’analisi delle relazioni.

La piazzaLo scenario si confi gura sul sistema piazza, strade di percorrenza e gli edifi ci prospicenti. Il riferimento princi-pale per le scelte progettuali sono gli edifi ci storici.

La stradaLo scenario progettuale si confi gura sulla strada di percorrenza sulla quale si affacciano gli edifi ci. Il riferi-mento principale per le scelte progettuali sono gli edifi ci storici.

Margini naturali e urbaniIndividuazione delle relazioni tra gli elementi naturali e il sistema urbano. Dall’analisi morfologica dei luoghi all’individuazione delle possibili relazioni con gli aggre-gati urbani, al fi ne di individuare le ottimali possibilità di dialogo.

Vuoti urbaniIdentifi cazione dei vuoti urbani quale parte integrante del sistema insediativo e paesaggistico di riferimento. Individuazione delle dinamiche di relazione per la pro-gettazione dello spazio.

Ind

ivid

uazio

ne d

eg

li a

mb

iti

Ambiti progettuali

27

Scenari di progetto

Ab

aco

delle r

ela

zio

ni

LA S

TR

AD

ALA

PIA

ZZ

AI

MA

RG

INI

I V

UO

TI

la strada

sistemi di relazione sistemi di relazionele percorrenze

continuitàdiscontinuità

marg

ine n

atu

rale

il caso fi ume

rapport

i urb

ani

continuitàdiscontinuità

ambito in esame

riconfi gurazione vuoto urbano attraverso il rapporto con le volumetrie al contesto

riconfi gurazione vuoto urbano attraverso lerelazioni con il verde urbano

1 2

1

2

3

3 relazione con il sistema naturalistico e orti irrigui al contorno

la piazza

28

Indicazioni per le singole unità urbanistiche.

indirizzi per il progetto

tipoedilizio

scenario schema compositivo

indirizzi e vincoli puntuali

compatibilità destinazioned’uso

interventiammissibili

scenario

am

bito d

i pro

getto

unità

Unità urbanistica

29

riconoscimento dello scenario

riconoscimento della tipologia

analisi dello schemacompositivo

schema inquadramentourbano dell’unità

?

defi nire lacompatibilità

?

defi nire gli interventi ammissibili

Ind

iriz

zi

inqu

adra

mento

urb

ano

indiv

iduazi

one d

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bito

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getto

indiv

iduazi

one d

ello

sce

nario

di r

iferim

ento

per il pro

getto

30

ISOLATO n°

alcune considerazioni progettuali sugli indirizzi di progetto

continuita’ lungo il fronte strada

alternanza di colori selezionati a formare il “colore urbano”

allineamento rispetto ad elementi continui

Rappresentazione schematica delle relazioni che strutturano lo scenario di riferimento per il progetto

piazza

alcuni delle considerazioni derivanti dalla lettura dell’ambitoattraverso il riconoscimento delle relazioni

strada nodo

tipologie di riferimento

tipologia 1 tipologia 2 tipologia n°

alcuni schemi di analisi tratti dai casi studio

Viale Trieste 186 - 09123 Cagliari

tel. +39 070 606 4390 fax +39 070 606 4319

[email protected]

www.regione.sardegna.it

www.sardegnaterritorio.it

Programma cofinanziato con il Fondo Europeoper lo Sviluppo Regionale

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dei paesaggi e delle identità locali