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Vashistasana Vashistasana (Posizione di Vashista. Vashista=eccellente, il migliore) Si inizia da Dandasana prendendo consapevolezza della perpendicolarità della schiena. Si effettuano i vari passaggi per entrare in Purvottanasana. Si sposta tutto il peso sulla mano sinistra per ruotare la mano destra di 90° verso l’esterno, e poi si rimette il peso sulle due mani tornando al centro.

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Vashistasana

Vashistasana (Posizione di Vashista. Vashista=eccellente, il migliore)

Si inizia da Dandasana prendendo consapevolezza della perpendicolarità della schiena.

Si effettuano i vari passaggi per entrare in Purvottanasana.

Si sposta tutto il peso sulla mano sinistra per ruotare la mano destra di 90° verso l’esterno, e poi si rimette il peso sulle due mani tornando al centro.

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Inspirando si ruota tutto il corpo facendo perno sul tallone destro, entrando così in posizione di Vashista.

Portare poi i piedi a martello uno sopra a l’altro allineandoli per bene.

Fare attenzione che il braccio a terra sia ben perpendicolare al terreno.

Infatti grazie a questa perpendicolarità da una parte si protegge il cingolo scapolo-omerale e dall’altra si scarica il peso in linea retta perpendicolare, appunto, diminuendo così lo sforzo.

Fare in modo che le due braccia possano formare una linea retta perpendicolare al pavimento e, ancora più importante che la schiena sia ben allineata con la linea mediana del corpo.

Per arrivare a fare bene quest’asana bisogna che i polsi siano molto forti ed elastici.

Effettuare prima tutte quelle asana dove si fanno lavorare bene i polsi come: Marjariasana, Adho mukha svanasana, Bakasana, Pawanmuktasana I, ecc.

L’insegnante dovrà fare attenzione che il braccio a terra sia perpendicolare al pavimento per non stressare la spalla e che il corpo, una volta trovato l’equilibrio, sia allineato lungo la sua linea mediana. Eventualmente dire di alzare o abbassare il bacino.

Quest’asana rinforza il polso, l’equilibrio, le gambe e addominali. Da fare attenzione in caso di problemi al polso alla spalla o lesioni al gomito.

I gruppi muscolari più interessati sono:

• Retto addominale • Obliquo interno • Obliquo esterno • Traverso dell’addome • Grande pettorale • Piccolo pettorale • Deltoide • Estensore della dita.

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Vashishtha, uno dei nove Prajapati si ritiene sia stato l'autore principale del Mandala 7 del Rigveda. Vashishtha e la sua famiglia sono glorificati in RV 7.33, esaltando il loro ruolo nella battaglia dei dieci re, facendo di lui l'unico mortale, oltre al re Bhava, ad avere un inno Rigvedic a lui dedicato. Un altro trattato a lui attribuito è "Vashista Samhita" - un libro sul sistema Vedic di astrologia elettiva. Egli è il primo membro della Rishi Parampara dell'Advaita Guru parampara.

I Quattro Guardiani della Liberazione (dallo Yoga Vasistha ) Il saggio Vasistha disse : Rama, ci sono quattro guardiani all’entrata del Regno della Libertà o Moksha. Essi sono: -L'autocontrollo (moderazione) -Lo spirito di indagine (curiosità, farsi domande) -L’appagamento in ciò che si ha (accontentarsi) -La buona compagnia ( con persone sagge) Il saggio ricercatore dovrebbe diligentemente coltivare l’amicizia di questi o, almeno, di uno di essi. Ascolta l’esposizione della natura e dei mezzi della liberazione, o Rama, poiché le miserie della nascita e della morte non troveranno fine sino a che l’Essere Supremo non verrà realizzato.0 Rama, se così vincerai questo dolore del samsara (il ciclo di nascite e morti), vivrai qui sulla terra come un dio.Poiché quando l’illusione se ne è andata e la Verità è realizzata per mezzo dell’indagine sulla natura del Sé, quando la mente è in pace ed il cuore si fonde nella Suprema Verità, quando tutte le disturbanti onde pensiero, nella mente, sono cessate c’è un ininterrotto flusso di pace ed il cuore è riempito dalla beatitudine dell’Assoluto;quando così la Verità è stata vista nel cuore, allora questo stesso mondo diventa una dimora di beatitudine. Una tale persona non ha nulla da acquisire, né nulla da evitare. Non è toccato dai difetti della vita e non toccato dal suo dolore. Persino i doveri religiosi sono non necessari. Egli non è toccato dalle tendenze passate che hanno perso la loro spinta. Perciò ci si dovrebbe applicare costantemente alla conoscenza del Sé; questo solo è il proprio dovere. Colui che non tiene in considerazione le Sante Scritture ed i Santi, non consegue la conoscenza del Sé. Tale stupidità è più nociva di tutte le malattie a cui si viene soggetti in questo mondo. Perciò si dovrebbe devotamente ascoltare questa scrittura (Lo Yoga Vasistha) che conduce alla conoscenza del Sé . Colui che realizza questa scrittura non cadrà più nel cieco pozzo dell’ignoranza. L’Eterno, o Rama, è conseguito soltanto dalla conquista della propria mente, tramite lo sviluppo della saggezza. Quando la mente è in pace, pura, tranquilla, libera dall’illusione o dall’allucinazione, districata e libera dalle brame, non desidera nulla, né rigetta nulla. Questo è l’autocontrollo, la conquista della mente, uno dei quattro guardiani della liberazione che ho menzionato in precedenza. La delizia che si sperimenta alla presenza dell’auto-controllato è incomparabile; tutti spontaneamente ne hanno fiducia. Colui che pur udendo, toccando, vedendo, odorando e gustando ciò che è considerato piacevole o spiacevole non è eccitato, né depresso, è in possesso dell’autocontrollo. ”Vasistha continuò: “L’indagine sulla Realtà, il secondo guardiano della liberazione, dovrebbe essere intrapresa con un’intelligenza che è stata purificata da un attento studio delle Scritture e questa indagine dovrebbe essere ininterrotta. Per mezzo di tale indagine sul Sé l’intelligenza diventa acuta ed è in grado di realizzare il Supremo. Il saggio considera la forza, l’intelletto, l’efficienza e l’azione tempestiva come i frutti dell’indagine. Invero il regno, la prosperità, la gioia, così come la Liberazione Finale, sono i suoi frutti. È l’assenza dell’indagine sul Sé che dà origine ad azioni dannose per se stessi e per gli altri e a numerose malattie psicosomatiche. Perciò si dovrebbe evitare la compagnia di tali persone. Coloro in cui lo spirito d’indagine sul Sé è sempre vigile illuminano il mondo. Illuminano tutti coloro che vengono in contatto con essi, disperdono i fantasmi creati da una mente ignorante e realizzano la falsità dei piaceri sensoriali e dei loro oggetti. Che cos’è l’indagine Sul Sé? Indagare così: ‘Chi sono io? Come è venuto e si è creato questo oceano del samsara( ciclo nascita-morte)?’ Questa è la vera indagine. La Conoscenza della Verità sorge da tale indagine e da ciò la Suprema Pace che pone fine al dolore.” Vasistha continuò: “L’appagamento è un altro guardiano della liberazione. Colui che ha bevuto il nettare dell’appagamento non brama i piaceri sensoriali. Nessun diletto in questo mondo è dolce come l’appagamento che distrugge ogni peccato. Che cos’è l’appagamento? Rinunciare ad ogni brama per ciò che non viene ottenuto senza essere cercato ed essere soddisfatti da ciò che giunge spontaneamente, senza essere eccitati o depressi da ciò: questo è appagamento, da esso sorge la purezza del proprio cuore. Il satsang (la compagnia del saggio) è un altro guardiano della liberazione. Il satsang espande la propria intelligenza, distrugge l’ignoranza e le tensioni mentali. Qualunque sia il costo, per quanto difficile possa essere,

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qualunque ostacolo possa ergersi sul cammino, il satsang non dovrebbe mai essere trascurato, poiché da solo è la luce sul sentiero della vita. Il satsang, la compagnia dei santi, è invero superiore a tutte le altre forme di pratica religiosa come la carità, l’austerità, il pellegrinaggio e i riti sacri. Coloro che, d’altra parte, trattano i Santi con mancanza di rispetto, sicuramente invitano su se stessi grande sofferenza. Questi quattro:l’autocontrolloo, lo spirito d’indagine, l’appagamento e il satsang sono i mezzi più sicuri con cui coloro che stanno affogando in questo oceano del samsara possono essere salvati. Se sei incapace di ricorrere a questi quattro insieme, allora praticane uno. Con la pratica diligente di uno di questi, anche gli altri verranno a te. La più elevata saggezza ti cercherà spontaneamente.” ……

Immagine tratta dal Libro: Anatomia dello Yoga. Di Abby Ellsworth. Elika Editrice