VALUTAZIONE DIDATTICA E VALUTAZIONE DI SISTEMA · 2019. 5. 15. · dei saperi e delle competenze....
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VALUTAZIONE DIDATTICA E
VALUTAZIONE DI SISTEMA
(Autovalutazione e miglioramento)
U.S.R. Lazio Corso formazione neoassunti a.s.2018-19
Ambito Formativo 08 – I.C. Via Casalotti, 259 – Roma
Maria Augusta Mozzetti 1
1. VALUTAZIONE DIDATTICA
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
2 Maria Augusta Mozzetti
QUADRO NORMATIVO
D.P.R.
31/05/74
n°416
Art. 4
Viene introdotta la collegialità come elemento che indirizza e regola
l’azione dei docenti, si demanda al Collegio docenti il compito di
valutare, nel corso dell’ anno scolastico , l’azione didattica nel suo
procedere , per verificarne l’efficacia in corrispondenza di
orientamenti e obiettivi, anche al fine di promuovere, se ritenuto
opportuno, gli interventi migliorativi dell’attività .
L. 517/77
La valutazione assume il carattere di un giudizio formativo e pertanto
viene introdotta la scheda di valutazione in sostituzione della pagella e
al posto del voto si introduce un giudizio qualitativo .
D.P.R. 104
12/02/85
Si ribadisce il carattere collegiale della valutazione con riferimento al
lavoro dei docenti nel team e al progetto educativo condiviso nelle sue
articolazioni, compresi gli strumenti per la valutazione . In questo
contesto la valutazione serve a regolare la programmazione didattica e
diviene funzionale al contesto educativo (L.148.1990).
Maria Augusta Mozzetti 3
QUADRO NORMATIVO
Legge
59/ ‘97
D.P.R.
275/ ‘99
AUTONOMIA DIDATTICA
Art.4
Valutazione: individuazione modalità e criteri; rispetto normativa
vigente; valutazione risultati conseguiti.
Riconoscimento crediti.
AUTONOMIA DI RICERCA SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO Art. 6
Progettazione formativa e ricerca educativa.
Art.10
“Verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e
degli standard di qualità del servizio” ….. “il M.P.I. fissa metodi e
scadenze per le rilevazioni periodiche”.
Per il raggiungimento degli obiettivi le scuole sono supportate da
interventi esterni (vedi monitoraggio autonomia scolastica).
Nuovi modelli di certificazione che delineano:
LE CONOSCENZE, LE COMPETENZE, LE CAPACITÀ ACQUISITE E I
CREDITI FORMATIVI RICONOSCIBILI, compresi quelli relativi a
discipline e attività realizzate nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta
formativa o liberamente scelte dagli alunni e debitamente certificate.
Maria Augusta Mozzetti 4
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 5
L. n. 53/ ‘03
Art.3
La valutazione periodica e annuale, degli apprendimenti e
del comportamento degli studenti …… e della
certificazione delle competenze da essi acquisite, sono
affidate ai docenti.
D.M.139/07
Art. 4
La certificazione relativa all’adempimento dell’obbligo di
istruzione …..è rilasciata a domanda . Per coloro che hanno
compiuto il diciottesimo anno di età è rilasciata d’ufficio.
Con decreto del M.P.I. sono adottati i modelli di certificazione
dei saperi e delle competenze.
D.L. 137/‘08 Schema di
regolamento per il
coordinamento
delle norme vigenti
per la valutazione
degli alunni
I docenti contitolari di classe, compresi i docenti di sostegno,
effettuano collegialmente la valutazione intermedia e finale.
Gli stessi docenti contitolari effettuano la valutazione del
comportamento, mediante un giudizio, con modalità deliberate
dal Collegio docenti.
La certificazione viene espressa sia in decimi sia con giudizio
globale.
C.M. n.10
23/01/ ‘09
Valutazione in itinere, periodica
finale
Esame di stato conclusivo
del primo ciclo
Rilevazione apprendimenti
INVALSI
Criteri essenziali per una
valutazione di qualità
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 6
D.P.R122/ ‘09 Valutazione
degli
apprendimenti
Dimensione
Espressione
autonomia
Collegio docenti
Processo di
autovalutazione
Individuale e collegiale.
Funzione docente.
Istituzioni scolastiche.
Stabilisce modalità e criteri di
omogeneità, equità, trasparenza e
tempestività nel rispetto della libertà
insegnamento.
Finalità formativa con individuazione delle
potenzialità e delle lacune degli alunni.
D.M.254/ ‘12 Indicazioni
Nazionali per
il Curricolo
(la
valutazione
precede,
accompagna,
segue i
percorsi
curricolari)
Famiglie Verifiche intermedie e valutazioni periodiche. Obiettivi di
apprendimento, criteri
per le valutazioni
periodiche, tempi e
modalità di verifica.
Maggiore comunicazione sugli aspetti valutativi. Coerenza con gli obiettivi e i traguardi delle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Per classi parallele
QUADRO NORMATIVO ALUNNI CON B.E.S.
Maria Augusta Mozzetti 7
Art 34 costituzione
L. N.118/ ‘71
L. N. 517/ ‘77
Legge Quadro 104/ ‘92
Convenzione ONU 2006 sui diritti dei disabili
Nota MIUR 4/08/ ‘09 Linee guida per l’integrazione scolastica degli
alunni con disabilità
L. N. 170/‘10
D.M. 5669 / ‘11 applicativo, Linee Guida D.S.A. - Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Indicazioni Nazionali ‘12
D.M. 27/12/‘12 → Bisogni Educativi Speciali
C.M. 06/03/‘13 → Bisogni Educativi Speciali
L. N. 107/ ’15, La buona scuola
D. Lgs. n. 66/‘17 → Norme per l’inclusione scolastica
degli studenti con disabilità in attuazione legge n.107/ ‘15
VALUTAZIONE ALUNNI CON DISABILITA’
Alunni disabili
Maria Augusta Mozzetti 8
L. 104/ ‘92
Diagnosi Funzionale
Profilo Dinamico Funzionale
Piano Educativo Individualizzato
Progetto Individuale
D. Lgs. 66/ ‘17
Profilo di Funzionamento
Piano Educativo Individualizzato
Progetto Individuale
La valutazione degli alunni disabili si riferisce al comportamento, alle discipline
e alle attività del Piano Educativo Individualizzato e si esprime in decimi.
Per l’alunno disabile, nel corso dell’ Esame di stato conclusivo del primo ciclo, si
predispongono, a cura della commissione di esame, prove differenziate, comprensive
delle prove standardizzate nazionali, tali prove dovranno valutare i progressi e i
processi in riferimento alle potenzialità e ai livelli iniziali dell’alunno. Le prove
differenziate equivalgono, al fine del superamento dell’ Esame di Stato, a quelle
ordinarie.
VALUTAZIONE ALUNNI CON D.S.A.
Maria Augusta Mozzetti 9
D.P.R.
122/ ‘09
Art. 10
Per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.)
adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli
apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame
conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche
situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento
dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati,…….
gli strumenti metodologico - didattici compensativi e
dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al
termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di
svolgimento e della differenziazione delle prove.
L. N. 170
18/10/ ‘10
Art. 5
Introduce il diritto per gli studenti con D.S.A. a fruire di appositi
interventi di flessibilità didattica.
Le istituzioni scolastiche garantiscono :
una didattica individualizzata e personalizzata mediante
l’introduzione di strumenti compensativi e misure dispensative
per alcune prestazioni.
l’ uso di strumenti compensativi per la lingua comunitaria e
introduce anche l’esonero per le seconde lingue se ritenuto
opportuno.
VALUTAZIONE ALUNNI CON B.E.S. "Un bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito
educativo ed apprenditivo, espressa in funzionamento (nei vari ambiti della
salute secondo il modello I.C.F. dell'O.M.S.) problematico anche per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale,
indipendentemente dall'eziologia, e che necessita di educazione speciale
individualizzata" , D. Ianes.
LE MODALITÀ DI VALUTAZIONE PER GLI ALUNNI CON B.E.S.
Sono conseguenti alle scelte effettuate rispetto agli strumenti
compensativi e dispensativi indicati nel P.D.P. (Piano Didattico
Individualizzato) per D.S.A., Disturbi Evolutivi Specifici, Svantaggio socio-
culturale) e nel P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) per disabilità.
I docenti assegnati al sostegno didattico sono contitolari delle sezioni e delle
classi in cui intervengono e partecipano a pieno titolo alle attività di valutazione
periodiche e finali degli alunni della classe con diritto al voto.
Partecipano, in quanto contitolari, alla valutazione di tutti gli alunni
disabili, in riferimento ai criteri di cui all’art. 314, D.Lgs n. 297, 16/04/ ‘94
La valutazione di un alunno a cui sono stati assegnati più docenti di
sostegno si esprime con un voto unico
Maria Augusta Mozzetti 10
QUADRO NORMATIVO, D.Lgs. n. 62/ ‘17
Maria Augusta Mozzetti 11
D.M. n. 741/ ‘17 Fornisce nuove ed organiche disposizioni in
merito agli esami di Stato conclusivi del i ciclo
d’istruzione (scuola sec. di I gr.)
D.M. n. 742/17 Adotta i modelli nazionali per la certificazione
delle competenze
Nota n.1865 - 10/10/ ‘17 Fornisce indicazioni su: valutazione,
certificazione delle competenze ed Esame di Stato
nelle scuole del primo ciclo di istruzione.
Dalla legge n. 107/ ‘15 sono scaturiti il D.Lgs. applicativo n. 62/ ‘17 (adeguamento della
normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti nonché
degli esami di stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di certificazione
delle competenze) e a seguire il D.M. n. 741/ ‘17, e il D.M. n. 742/ ‘17 nonchè la nota n.
1865/17.
In particolare il D.Lgs. n.62/17 ha introdotto significative novità relative alla
valutazione e alla certificazione delle competenze nel primo ciclo e negli esami di
Stato di scuola secondaria di I grado. Sono state modificate anche le disposizioni in
merito agli esami di Stato per il secondo ciclo d’Istruzione, dall’ a.s. 2018/ ‘19.
QUADRO NORMATIVO SCUOLA PRIMARIA
Maria Augusta Mozzetti 12
La promozione diviene, nei fatti, garantita
La “non ammissione alla classe successiva”, che poteva essere deliberata
all’unanimità solo in casi eccezionali (D. Lgs. n. 59/ ‘03 ) viene meno, poiché la
promozione è prevista “anche in presenza di livelli di apprendimento
parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione” (art.3) e non tenendo conto
nemmeno delle assenze dalle lezioni.
Le prove I.N.V.A.L.S.I. diventano obbligatorie, in quanto attività corrente.
Dall’a.s. 2018/ ‘19 si introduce, obbligatoria, anche la prova di inglese nelle
classi quinte per verificare abilità di comprensione e uso della lingua
(rif. Quadro Europeo).
I team docenti perdono, nei fatti, autonomia di coordinamento in quanto
saranno presieduti dal dirigente scolastico o da un suo delegato.
QUADRO NORMATIVO SCUOLA SECONDARIA I GRADO
Maria Augusta Mozzetti 13
Il nuovo esame di stato con valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo, in
attuazione della L. N. 107/ ’15
PREVEDE
Lo svolgimento di tre prove scritte: italiano, matematica, lingue comunitarie (effettuate in un’ unica
prova) e colloquio;
che la Commissione di esame sia presieduta dal Dirigete della scuola (Art. 8);
la redazione di un modello di certificazione delle competenze secondo la nota 1865 del 10/10/ ‘17);
che le prove Invalsi di classe terza non incidano sul voto finale dell’ Esame di Stato ;
l’eliminazione delle prove standardizzate nella classe prima, ma il loro svolgimento, con obbligo di
partecipazione, nella classe terza, entro il mese di aprile. Tali prove diventano requisito per
l’ammissione all’ Esame di Stato;
che il consiglio di classe possa votare, a maggioranza, la non ammissione alla classe successiva
o all’esame di stato, quando lo studente presenti “ parziale o mancata acquisizione dei livelli di
apprendimento in una o più discipline”. La scuola ha l’obbligo (Art.6) di attuare a favore degli alunni
che presentano carenze in una o più discipline, specifici interventi per migliorare i livelli di
apprendimento;
che la valutazione sia effettua in decimi . Per il voto finale viene modificata la composizione del
calcolo, dalla media tra il voto di ammissione e quello delle singole prove d’esame, alla media,
arrotondata all’unità superiore per frazioni pari o superiori a 0,5, tra il voto di ammissione e la media
dei voti delle prove d’esame e del colloquio;
alcune novità per la valutazione del comportamento: nessuna conseguenza del giudizio negativo
per l’ammissione alla classe successiva (Art.2); la valutazione segue il criterio relativo “allo sviluppo
delle competenze di cittadinanza“; si introduce il giudizio sintetico che sostituisce il voto;
l’alunno con DSA (art. 11) ,certificato ai sensi della L. 170/’10, sia esonerato dallo studio delle
lingue straniere e sia ammesso all’Esame di Stato e consegue il diploma senza menzione della non
conoscenza delle lingue .
QUADRO NORMATIVO SECONDO CICLO
Maria Augusta Mozzetti 14
Legge
169/ ‘08
Art.2
La valutazione degli apprendimenti è espressa con voto in decimi.
Il voto inferiore a cinque decimi nel comportamento comporta la non
ammissione alla classe successiva o all’esame, al di là dei voti
conseguiti nelle varie discipline di studio.
Nei confronti degli alunni che presentano un‘ insufficienza non
grave, in una o più discipline, il consiglio di classe, prima
dell'approvazione dei voti, valuta la possibilità che lo studente superi
la carenza formativa definendo appropriate modalità.
Nei confronti degli studenti per i quali sia accertata la carenza
formativa, il consiglio di classe sospende lo scrutinio, prevedendo la sua effettuazione prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo.
D.P.R.
122/ ‘09
Il D.S. comunica alla famiglia le motivazioni dettagliate del consiglio di
classe sulle carenze dello studente.
Gli istituti procedono in autonomia a definire le iniziative di recupero a
favore degli studenti che hanno avuto lo scrutinio finale sospeso.
Gli studenti che, al termine delle lezioni, non possono essere valutati per
malattia o trasferimento della famiglia, sono ammessi a sostenere, prima
dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, prove
suppletive (L. n. 352/ ‘95).
CURRICOLO PECUP (Profilo educativo culturale professionale)
Esplicita ciò che ogni studente, alla fine del I e del II ciclo
deve sapere (conoscenze) e saper fare (abilità) per essere
l’uomo e il cittadino che la società si aspetta (competenze).
Costituisce “la bussola” per la determinazione sia degli
obiettivi generali del processo formativo, sia degli obiettivi
specifici di apprendimento dettati dalle Indicazioni nazionali e
dai regolamenti.
FASI DEL P.E.C.u.P.
FASE 1. DEFINIZIONE DEL PECuP – Il collegio docenti stabilisce:
1.Profilo formativo in uscita del 2^ biennio. 2. Profilo formativo in uscita del 1^ biennio
FASE 2. DEFINIZIONE DI CURRICOLO - OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO E
COMPETENZE ATTESE :
- Definizione delle competenze attese e degli OSA nelle diverse discipline;
- Definizione dei saperi essenziali
- Definizione/progettazione delle UDA (disciplinari –interdisciplinari) che promuovono
tali competenze e dei loro criteri di valutazione
- Definizione delle attività che promuovono le competenze (alternanza scuola lavoro,
progetti, viaggi, stage ecc.)
FASE 3. PROGETTAZIONE DIDATTICA (consigli di classe, gruppi trasversali di
lavoro,singolo docente)
- Progettazione delle UDA (disciplinari – interdisciplinari) e delle attività di alternanza scuola
lavoro (progetti, viaggi, stage ecc.), che promuovono le competenze del PECuP.
- Progettazione delle attività di verifica e di restituzione agli alunni
FASE 4: CERTIFICAZIONE
QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE - EQF
Raccomandazioni Parlamento Europeo e Consiglio del 23/4/ ‘08
Per la leggibilità-riconoscibilità dei titoli e delle qualifiche in Europa
Sistema basato sui risultati dell’apprendimento (‘learning
outcomes’)
I risultati dell’apprendimento sono definiti in termini di conoscenze,
capacità tecniche e capacità trasversali (‘knowledge, skills and
competence’) in particolare quelle relative alla responsabilità e
all’ autonomia.
4 LIVELLO E.Q.F. STUDENTE SCUOLE SUPERIORI
Conoscenza
Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio.
Abilità
Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio.
Competenza
- Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti.
- Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
E’ introdotta dalla L.n. 53/ ‘03 (art. 4).
Prevede la possibilità di realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza
scuola- lavoro.
Ha come scopo una vera e propria acquisizione di conoscenze di base e
di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Si inquadra nel contesto del diritto/dovere all’istruzione e alla
formazione professionale e dell’assolvimento dell’obbligo formativo.
L’ A.S.L. implica l’introduzione di un sistema di valutazione e di
certificazione delle competenze.
L’ A.S.L. riconosce un primato alla scuola, come soggetto che progetta,
attua e valuta l'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con
le imprese.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO NORMATIVA
L. n. 53/ ’03, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione. Alternanza scuola-lavoro (art.4).
D. Lgs. n. 77/ ’05, Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro.
D.P.R. n. 89/ ’10, Regolamento dei Licei. L’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro (…) può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro (…) iniziative di studio-lavoro per progetti, esperienze pratiche e di tirocinio.
L. n. 107/’ 15 “La buona scuola”,
• Art. 1, c. 33: i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono attuati … nei licei, per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio … a partire dalle classi terze.
• Art. 1, c. 34: i percorsi si attivano, oltre che con le imprese e le associazioni di categoria, anche son soggetti che operano nel terzo settore, con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con Enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.
• Art.1, c. 35: … può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche … nonché con la modalità dell'impresa formativa simulata. Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all'estero.
• Art.1, c. 37 Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro comma 38 Attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
QUADRO NORMATIVO SECONDO CICLO
Maria Augusta Mozzetti 21
DPR
122/09
In vista dell‘Esame di Stato, in sede di scrutinio finale di ciascuno
degli ultimi tre anni, viene attribuito il credito scolastico ad ogni
studente.
Il punteggio attribuito quale credito scolastico a ciascun alunno è
pubblicato all'albo dell'Istituto, unitamente ai voti conseguiti in sede di
scrutinio finale ed è trascritto sul documento di valutazione.
L’ammissione all’esame di Stato, dall’a.s. 2009/10, è subordinata al
conseguimento del voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina
di studio e nel comportamento, secondo quanto previsto
dall’articolo 6 del Regolamento sulla valutazione
D. Lgs. 62/2017 Art.19
PROVE INVALSI NEL SECONDO CICLO gli studenti dell’ultimo anno della
scuola secondaria di secondo grado dovranno effettuare, obbligatoriamente,
pena la non ammissione all’esame, una prova INVALSI ( con uso di
computer) in italiano, matematica e inglese. Il risultato di tale prova pur
considerato in sede di esame non influisce sul voto finale.
D. Lgs.
62/17
Art.17
A partire dal 1° settembre 2018, le prove dell’esame di Stato anziché
quattro diventano tre: due a carattere nazionale scritte e un colloquio
“NORME IN MATERIA DI VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DECRETO ATTUATIVO LEGGE 107, DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO ED ESAMI DI STATO
I e II GRADO”.
Il decreto, disciplina la valutazione e la certificazione delle competenze nel primo ciclo di
istruzione e gli esami di Stato di I e II grado.
Dalla lettura del testo si evince, per la scuola secondaria di II grado, una differenza tra la valutazione per l’ammissione agli esami di Stato, i cui criteri vengono modificati proprio dal decreto, e quella per l’ammissione alla classe successiva, i cui criteri rimangono quelli stabiliti dal DPR n. 122/09, secondo il quale lo studente per l’ammissione alle classi II, III, IV e V dovrà conseguire la sufficienza in tutte le discipline e nel comportamento mentre per essere ammesso agli esami deve conseguire la media complessiva del 6.
Il decreto, attuativo della legge n. 107/2015, prevede per l’ammissione all’esame di Stato nella
scuola secondaria di II grado che gli studenti siano in possesso dei seguenti requisiti:
a) frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fermo restando quanto previsto dall’articolo 14 comma 7 del decreto del Presidente della Repubblica del 22 giugno 2009 n.122;
b) partecipazione durante l’ultimo anno di corso, alle prove predisposte dall’INVALSI;
c) svolgimento dell’attività di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall’indirizzo di studio nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso;
d) votazione media non inferiore ai sei decimi compreso il voto di comportamento. Nella deliberazione, il voto espresso dall’insegnante di religione cattolica o dal docente per le attività alternative, per gli alwmi che si avvalgono di detti insegnamenti, se determinante diviene un giudizio motivato iscritto a verbale.
2. L’EVALUATION
23 Maria Augusta Mozzetti
COS’E’ L’EVALUATION?
APPROCCIO DOCIMOLOGICO è la scienza che studia i metodi con
cui sono espressi i giudizi di valutazione per controllarne l’attendibilità
concettuale, metodologica, strumentale.
APPROCCIO FUNZIONALISTA ,
R.W.Tyler . Pubblica Basic Principles of Curriculum and Instruction
(1949). E’ propulsore del “curricolo”, ritiene che per valutare sia
importante stabilire gli obiettivi da raggiungere come “comportamenti
attesi” . Il curricolo composto di: obiettivi, contenuti, tempi, mezzi…
Sviluppo della teoria:
B.S. BLOOM. Elabora la teoria della “Tassonomia degli obiettivi
educativi ”, in alcune conferenze tra il 1948 e il 1953 introduce la
tassonomia come gerarchica di procedimenti mentali : conoscenza,
comprensione, applicazione, sintesi, valutazione.
R.M. GAGNE’ . Pone attenzione alle condizioni interne (pre-
requisiti) ed esterne (sequenza di unità didattiche) e al lavoro a ritroso per individuare le abilità necessarie alla prestazione finale. The conditions of learning (1965); Learning and individual differences (1967)
R.F. MAGER . Scrive “Gli obiettivi didattici” (1989) e introduce il
concetto di “performance” = indicazione della condizione in cui
effettuare la prestazione e del livello di accettabilità = criterio
Maria Augusta Mozzetti 24
Dal latino
“VALITUS”: stimare,
dare un prezzo.
L’EVALUATION come
termine
“acchiappatutto”
Può essere, analitica
e globale, informale
e formale,
prescrittiva,
descrittiva ,
riflessiva, proattiva,
formativa ,
sommativa,
autentica.. ..
COS’E’ L’EVALUATION?
E.W.Eisner (1967) : è importante considerare il valore dell’azione formativa nei risvolti
sociali ed educativi con un duplice fine: acquisire abilità collegate alle necessità dei contesti
sociali ed economici; consentire agli studenti di pervenire ad una propria lettura della realtà.
Scriven ,1967 = La valutazione ha come scopo la correzione e il miglioramento dei
curricoli educativi nel corso del loro svolgimento, nonché la formulazione di un giudizio
sull’efficacia di un intervento dopo la sua realizzazione.
Cunningham,1973 = la formative evaluation è quel processo attraverso il quale viene
giudicata un’entità, o le sue cose componenti, che potrebbe essere revisionata, allo
specifico scopo di offrire un feedback alle persone direttamente implicate nella formazione
dell’entità. L’elemento di retroazione assume il significato di RICERCA-AZIONE
Kaplan, 1981: quattro tipologie
La valutazione dei bisogni: accerta l’adeguatezza di un programma di intervento in un
particolare contesto
L’ input evaluation: valuta un piano specifico di intervento.
L’ outcome evaluation: valuta il raggiungimento degli obiettivi di un determinato piano.
La process evaluation: controlla l’influenza delle strategie e delle attività di un programma
sugli studenti
Maria Augusta Mozzetti 25
COS’E’ L’EVALUATION?
parametri
indicatori
prestazioni
punteggi
giudizi
Maria Augusta Mozzetti 26
VALUTAZIONE ANALITICA
Giudizio complessivo che tiene conto
della qualità di un processo educativo o
di una prodotto didattico.
Ad esempio per un elaborato scritto
Si usano i parametri di:
Pertinenza
Appropriatezza
Approfondimento
Uso di lessico specifico
Correttezza formale
Organizzazione logica interna
VALUTAZIONE OLISTICA
3. LA VALUTAZIONE SCOLASTICA
“La scuola oggi è attraversata da molte valutazioni (valutazione della scuola,
valutazione dell’insegnamento, certificazione, valutazione esterna, valutazione di
fine ciclo, valutazione di fine anno, valutazione tri-quadrimestrale). Certamente
tutte sono importanti, ma tutte hanno un qualche riferimento e significato
in relazione a quella che avviene giorno per giorno in classe ed è su
questa che è importante concentrare l’attenzione perché tutte hanno su
questa il fondamento.
(M. Comoglio)
27 Maria Augusta Mozzetti
LA VALUTAZIONE DIDATTICA
Ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento scolastico e il
rendimento complessivo degli alunni.
Le valutazioni iniziali, intermedie, in itinere e finali nella scuola primaria e
secondaria, sono effettuate collegialmente dai docenti contitolari del team
classe o dal consiglio di classe. Esse riguardano il rendimento scolastico e
devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti nel P.T.O.F.
definito dalle istituzioni scolastiche, e coerenti con i programmi di studio.
Il Collegio dei Docenti, presieduto dal Dirigente scolastico, e sulla base degli
indirizzi per l’elaborazione del P.T.O.F. forniti dallo stesso, definisce modalità
e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione,
nel rispetto del principio della libertà di insegnamento.
Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie un’ informazione
tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli
alunni/studenti effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico
avvalendosi, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di privacy, anche
degli strumenti offerti dalle moderne tecnologie.
Maria Augusta Mozzetti 28
RIFERIMENTI
Programmi e Indicazioni N.
Gli alunni/studenti
Contenuti/percorsi/ attività
Metodologie /strumenti
Tempi /spazi
Risorse materiali e
Professionali
Maria Augusta Mozzetti 29
RENDICONTAZIONE Responsabiltà
Coerenza
Trasparenza
CARATTERE Promozionale
Formativo
Orientativo
FUNZIONI Comunicativa
Documentativa
Certificativa
Regolativa
STRUMENTO
REGOLATIVO: della programmazione,
del processo di
insegnamento
apprendimento,
della qualità del
servizio,
dell’ efficacia e del
miglioramento
della didattica,
VALUTAZIONE
DIDATTICA
GLI ASPETTI DELLA VALUTAZIONE CORRELATI AL CURRICOLO
Valutazione del profitto: accerta il raggiungimento di obiettivi cognitivi (conoscenza
disciplinari, abilità).
Valutazione del comportamento.
Valutazione di competenze o padronanze: riguarda l’accertamento dell’acquisizione di saperi trasferibili in contesti differenti, la capacità di saper utilizzare tali saperi “in situazione”, in modo autonomo e responsabile.
Valutazione delle competenze acquisite nei progetti di alternanza scuola lavoro
Valutazione su standard: discriminare tra chi ha raggiunto un livello o soglia di accettabilità es. livelli delle lingue A1 A2 ecc.
Valutazione di progresso: rileva il continuum di apprendimenti per acquisire una certa competenza, secondo livelli progressivi e propedeutici.
Valutazione sommativa: è prevalentemente docimologica in quanto è effettuata a posteriori, a conclusione di un percorso.
Valutazione formativa: è effettuata in itinere, regola obiettivi, tempi, modalità, ha una funzione diagnostica, anche in termini di autovalutazione e genera un confronto confronto tra il possesso percepito ed effettivo di competenze.
LE FASI DELLA VALUTAZIONE
VALUTAZIONE INIZIALE : DIAGNOSTICA
Rileva i livelli di partenza del percorso educativo, mette in rilievo le pre-condizioni dell’apprendimento, registra i pre-requisiti (conoscenze, abilita e competenze base) su cui impostare il programma di interventi successivo.
VALUTAZIONE IN ITINERE: FORMATIVA
Valuta un programma di intervento durante la sua fase di attuazione, per apportare modifiche e/o aggiustamenti e verificare i contributi delle attività al raggiungimento degli obiettivi, mette in atto l’ autovalutazione e la meta cognizione da parte dello studente.
VALUTAZIONE FINALE: SOMMATIVA
Valuta un programma di intervento giunto alla sua conclusione nella totalità del programma e dehli risultati ottenuti, dopo gli eventuali aggiustamenti apportati a seguito della valutazione formativa.
“Un intervento valutativo, centrato sul processo educativo, può essere relativo
all’articolarsi di un progetto o di un programma formativo” (valutazione
formativa) o connesso con l’analisi della sua efficacia ( valutazione sommativa)
(Rif. Bondioli, Ferrari 2000)
Maria Augusta Mozzetti 31
LA VALUTAZIONE SOMMATIVA COME FEED-BACK
Se la valutazione formativa si compie in itinere per rilevare come gli
alunni acquisiscano nuove conoscenze, esercitino abilità e
costruiscano competenze rispondendo, più che ai criteri di
validità e di attendibilità, al criterio dell’utilità poiché consente di
adeguare l’attività didattica alle esigenze e alle caratteristiche degli
alunni, la valutazione sommativa, che rileva conoscenze, abilità
e competenze alla fine delle unità di apprendimento, ha anche una
funzione formativa perché consente di acquisire quell’ ultimo dato per
Fornire dei feed-back sul livello raggiunto per correggere eventuali
errori ed effettuare gli ultimi aggiustamenti per gli interventi didattici
Successivi.
Maria Augusta Mozzetti 32
LE CRITICITA’ NELLA VALUTAZIONE DIDATTICA
EFFETTO CONTRASTO: condizionamento a standard ideali di prestazione,
consiste nell'opporsi ai giudizi formulati in precedenza da altri docenti o da
persone diverse dal docente impegnato nell'atto valutativo e che, in questo
modo, impone con un'azione di rivalsa professionale il proprio giudizio.
EFFETTO ALONE: condizionamento a valutazioni apparenti negative o
positive. Un esempio è giudicare intelligente, a prima vista, un individuo di
bell’aspetto.
EFFETTO STEREOTIPIA: condizionamento a opinione generalizzata,
originaria, agisce ancora più rigidamente dell'effetto alone, in quanto il docente
è rigido nei confronti dell'alunno e di ciò che ritiene sia in grado di fare.
Manca l’empatia e nel docente non si attenua l'idea che una data situazione
potrebbe modificarsi adottando magari altre strategie
EFFETTO PIGMALIONE: condizionamento della “profezia che si auto
realizza”, noto anche come “ effetto Rosenthal”,deriva dagli studi classici e il
cui assunto di base può essere così sintetizzato: se i docenti credono che uno
studente sia meno dotato lo tratteranno, anche inconsciamente in modo
diverso dagli altri.
Maria Augusta Mozzetti 33
3. LA NUOVA SFIDA:
L’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO E LA
VALUTAZIONE AUTENTICA
Maria Augusta Mozzetti 34
COS’È L’ AUTHENTIC ASSESSMENT?
E’ una modalità valutativa che ha messo in discussione i
tradizionali test e prove oggettive.
Utilizza modalità di valutazione degli apprendimenti nei quali
lo studente è soggetto attivo e partecipa al proprio processo di
autovalutazione, in quanto coinvolto in compiti correlati alla
realtà esperita.
La valutazione tradizionale, attuata con test e prove oggettive,
rende conto delle conoscenze acquisite dallo studente e ne
verifica la riproduzione.
La valutazione autentica rende conto della costruzione del
sapere e del suo sviluppo, non solo, ma registra la capacità di
riutilizzare lo stesso in applicazioni e contesti concreti e
differenti da quello scolastico.
La valutazione autentica fa riferimento ad alcune teorie
sviluppatesi negli Stati Uniti negli anni novanta da Wiggins,
Winograd & Perkins e altri e successivamente è stata
introdotta in Italia dagli studi del dal Prof. Mario Comoglio del
Pontificio Ateneo Salesiano.
Maria Augusta Mozzetti 35
La valutazione è
autentica quando si
basa sull’analisi della
prestazione di uno
studente in compiti e
prestazioni intellettuali
significativi e reali.
La valutazione
tradizionale si basa su
prove sostitutive dalle
quali pensiamo di
poter trarre
informazioni valide
sulle prestazioni
degli studenti in
relazione
a compiti assegnati
DIFFERENZE SOSTANZIALI
TRADITIONAL ASSESSMENT AUTHENTIC ASSESSMENT
Preparare cittadini “ produttivi” Preparare cittadini “competenti”
Gli studenti dovranno possedere conoscenze e abilità
Gli studenti dovranno essere capaci di svolgere compiti significativi in contesti reali
La scuola dovrà far acquisire conoscenze e abilità
La scuola dovrà aiutare gli studenti ad acquisire le competenze necessarie a svolgere “ compiti autentici”
La scuola verifica con test oggettivi se le conoscenze e le abilità sono state acquisite
La scuola verifica se e in quale grado gli studenti sanno svolgere i compiti richiesti dalla società reale
Maria Augusta Mozzetti 36
GLI APPROCCI ALLA VALUTAZIONE AUTENTICA
L’APPROCCIO RIFLESSIVO affida i processi valutativi a tecniche narrative che
interpretano e accompagnano, attraverso la riflessione, il processo di insegnamento
apprendimento più che a giudizi sulle prestazioni.
L’ APPROCCIO PROATTIVO vede la valutazione come uno strumento che promuove
l’apprendimento, attraverso la consapevolezza e motiva lo stesso apprendimento fin dalla
sua origine.
Gli approccio riflessivo e proattivo nella valutazione fanno venir meno l’uso
di metodi quantitativi standardizzati e rendono la valutazione una
esperienza attiva nel quale lo studente è protagonista.
“Come nell’insegnamento e apprendimento lo studente deve essere attivo, così lo deve
essere anche nel processo di valutazione. Venuta meno l’immagine di un insegnante che
possiede le conoscenze con il ruolo di elargirle, ed essendosi spostata la centralità
dell’apprendimento sullo studente protagonista e responsabile, anche la valutazione deve
essere centrata su uno studente attivo e responsabile nel processo di valutazione.
L’auto-valutazione e la valutazione tra compagni non solo restituisce allo studente il
protagonismo nel processo di apprendimento anche in questo momento della
valutazione, ma lo responsabilizza educandolo meta-cognitivamente”.
Mario Comoglio (Heritage, 2009; Topping, 2009).
Maria Augusta Mozzetti 37
“La valutazione deve essere già definita all’inizio del processo di apprendimento, connessa e
allineata con il processo di istruzione, ma anche parte intrinseca e continua durante il processo di
apprendimento e non parte finale. Poiché l’apprendimento da conseguire è complesso (comprende
non solo una comprensione superficiale delle conoscenze, ma anche capacità di applicarle e trasferirle e
l’acquisizione di atteggiamenti), i processi di insegnamento e apprendimento non solo devono essere
chiari e progettati all’inizio dall’insegnante, ma anche evidenti e trasparenti allo studente. (Mario
Comoglio P.A.S.)
Non avendo prioritariamente lo scopo della classificazione o della selezione ( la valutazione)… cerca di
promuovere e rafforzare tutti, dando opportunità a tutti di compiere azioni di qualità. Essa offre la
possibilità sia agli insegnanti che agli studenti di vedere a che punto stanno, di autovalutarsi, in
conformità a ciò, migliorare il processo di insegnamento o di apprendimento: gli uni (gli insegnanti) per
sviluppare la propria professionalità e gli altri ( gli studenti) per diventare autoriflessivi e assumersi il
controllo del proprio apprendimento”. (M. Comoglio P.A.S.)
Lo scopo principale della valutazione è il miglioramento dell’apprendimento e non il riuscire
meglio nelle prove di stato …….dentro questa prospettiva generale devono essere distinte
chiaramente due modalità di valutazione……la VALUTAZIONE FORMATIVA, è una valutazione continua
per informare gli studenti su dove dovranno dirigersi, su dove si trovano e che cosa devono fare per
giungervi. Il suo scopo e la sua modalità si adatta al processo di costruzione della conoscenza o della
competenza che è uno sviluppo continuo non immediatamente evidente, né uguale per tutti…..è uno
strumento (agile e vario che oggi si esprime in molte tecniche e in diverse modalità di
applicazione) per informare (non per esprimere un giudizio) lo studente su come sta procedendo il
suo apprendimento e per informare l’insegnante su come adattare il suo insegnamento in caso di
difficoltà (Black & Wiliam, 1998, 2009) la VALUTAZIONE SOMMATIVA, esprime il giudizio
sull’apprendimento a conclusione del processo e in riferimento agli obiettivi desiderati. Il suo scopo è
quello generale e sintetico e conclude il processo di apprendimento con la dichiarazione di aver
conseguito o meno gli obiettivi”. (Mario Comoglio P.A.S.)
Maria Augusta Mozzetti
38
VALUTAZIONE AUTENTICA E APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
L’apprendimento significativo si attiva in un processo mediante il quale, in modo
condiviso e cooperativo:
Si costruiscono significati
Si crea una relazione di reciproco impegno e responsabilità
Si instaura, nel tempo, un clima di fiducia
Affiche l’apprendimento sia significativo:
Gli studenti dovrannoacquisire CONSAPEVOLEZZA che l’insegnante li sostiene e li affianca nel loro cammino di crescita.
I docenti (in team) dovranno considerare gli studenti capaci di miglioramento e loro stessi come facilitatori e promotori per tale miglioramento. I docenti con RESPONSABILITA’ predispongono l’ambiente, i tempi, i percorsi, le metodologie e gli strumenti utili e necessari per perseguire gli obiettivi che si sono prefissati e i risultati che si vogliono ottenere
(Rif. F.Napoletano “Comprendere per lavorare insieme”,Plenaria progetto “Misure di
Accompagnamento delle Indicazioni Nazionali”, rete: “Insieme si può fare”- RM13, 4 Marzo, 2015)
Maria Augusta Mozzetti 39
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Un
Si attiva in presenza di:
Emozione
Curiosità
Piacere della scoperta
Soddisfazione per il risultato
Motivazione Intrinseca
Cognizione
Costruzione della conoscenza
Metacognizione
Controllo e consapevolezza
Cooperazione
Condivisione e lavoro insieme
Contesto
Ambiente sfidante e accogliente
Maria Augusta Mozzetti 40
“ Una conoscenza acquisita
senza interesse di chi
apprende, non
contestualizzata nei problemi
che l’anno sollecitata, non
connessa ai problemi reali
vissuti non è prontamente
disponibile al trasferimento a
nuove situazioni
(M. Comoglio 2015).
)
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Maria Augusta Mozzetti 41
L’APPRENDIMENTO E’ SIGNIFICATIVO….
Maria Augusta Mozzetti 42
CURIOSITÀ
AMBIENTE SFIDANTE E ACCOGLIENTE
SODDISFAZIONE PER IL RISULTATO
CONDIVISIONE E LAVORO INSIEME
METACOGNIZIONE
COOPERAZIONE
COSTRUZIONE DELLA
CONOSCENZA
CONTROLLO E CONSAPEVOLEZZA
MOTIVAZIONE
CONTESTO
“un apprendimento significativo
può essere conseguito e
verificato solo tramite numerose
prestazioni che richiedono
manipolare, agire,provare,
spiegare, estrapolare, collegare
e applicare. il risultato di una
istruzione tradizionale non e’
insufficiente” perché non è
compresa, ma perché è una
conoscenza che non si attiva
nel momento in cui deve entrare
in azione (M.Comoglio, 2015)
….POICHE’ APPRENERE E’……
Maria Augusta Mozzetti 43
APPRENDERE
Un processo continuo di
costruzione,
interpretazione e
modificazione delle nostre
rappresentazioni cognitive.
Componente sociale e
componente emotiva.
….....OCCORRE PERTANTO POTENZIARE I FATTORI CHE
QUALIFICANO L’ APPRENDIMENTO …..
LE DISPOSIZIONI
GLI ATTEGGIAMENTI
GLI STILI
L’INTELLIGENZA
Maria Augusta Mozzetti 44
LE DISPOSIZIONI E GLI ATTEGGIAMENTI
Le prime sono modalità usate per agire, utilizzare conoscenze, dare senso
e spessore alle proprie esperienze.
Le seconde sono il modo con il quale si può dare "sapore" e "colore" alle
proprie azioni.
Entrambi rendono gli studenti più, riflessivi, appassionati, e collaborativi con
i coetanei e i docenti in classe, infatti, consentono loro di raggiungere i propri
obiettivi in modo consapevole e costruttivo in una realtà pur complessa e
disordinata.
Possono essere ugualmente utili a tutte le discipline.
Consentono di raggiungere i traguardi che ci si prefigge nella vita
“successo personale/professionale).
(Rif. F.Napoletano “Comprendere.. per lavorare insieme” ,Plenaria progetto “Misure di
accompagnamento delle indicazioni Nazionali”, rete, “Insieme si può fare”-,RM13, 4/03/15)
Maria Augusta Mozzetti
45
Pensare sul pensare
Impegnarsi per l’accuratezza
Fare domande e porre problemi
Applicare la conoscenza pregressa a
nuove situazioni
Rispondere con meraviglia stupore
Assumere rischi responsabili
Trovare il lato umoristico
Rimanere aperti all’apprendimento
continuo
Maria Augusta Mozzetti 46
Persistere
Gestire l’impulsività
Ascoltare con comprensione
empatica
Pensare e comunicare con
chiarezza e precisione
Raccogliere informazioni con
tutti i sensi
Creare, immaginare e innovare
Rispondere con meraviglia
Pensare in maniera flessibile
Pensare in maniera
interdipendente
LE DISPOSIZIONI E GLI ATTEGGIAMENTI
...SOSTANZIANO GLI STILI COGNITIVI E DI APPRENDIMENTO…
Maria Augusta Mozzetti 47
Un modo particolare o più modalità di elaborare
l’informazione, collegato ai differenti ambiti del
comportamento
Lo stile di apprendimento è pertanto uno
stile cognitivo o una caratteristica/modalità di
elaborare l’informazione o una tendenza ad
utilizzare una determinata classe di strategie
nell’affrontare un compito che lo studente
“agisce” nel processo di apprendimento
Una tendenza costante ad usare una
determinata classe di strategie nell’affrontare
un compito (Cornoldi - De Beni)
LO STILE COGNITIVO È
…… STILI DI APPRENDIMENTO…..
Visivo/Verbale
Visivo/non verbale
Uditivo
Cinestesico
Divergente/Convergente
Intuitivo/sistematico
Analitico/Globale
Immediato/riflessivo
Individuale
Di gruppo
………..
Maria Augusta Mozzetti 48
AREA A = canali sensoriali
AREA B = elaborazione
informazioni
AREA C = modalità di
lavoro
Es: Stile non Verbale/iconico = usare
prevalentemente immagini, grafici, mappe,
colori, usare immagini mentali
Es:Stile cinestesico: creare differenti strutture
mentali con mappe, grafici, diagrammi simulare
ciò che si deve approfondire; suddividere le
parti da studiare;
Es:Stile uditivo: invitare all’ attenzione delle
trattazioni orali; far approfondire le
spiegazioni; registrare le lezioni; utilizzare le
conoscenze già acquisite;
GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE AUTENTICA
Maria Augusta Mozzetti 49
OSSERVAZIONI
SISTEMATICHE
STRUMENTI PER
L’OSSERVAZIONE
CRITICITA’
DELL’OSSERVAZIO
NE
ONE
1. Rilevano la capacità dello studente di interpretare correttamente il compito assegnato, di coordinare conoscenze, abilità e disposizioni interne in maniera valida ed efficace, di valorizzare risorse esterne eventualmente necessarie o utili. 2. Consentono di registrare le competenze relazionali , i comportamenti nel contesto della classe, durante le attività Griglie strutturate che indicano il comportamento in modo globale Griglie strutturate che indicano il comportamento con la frequenza (MAI, QUALCHE VOLTA, SPESSO, SEMPRE) Griglie strutturate che indicano il comportamento con i livelli (A, B, C, D, E)
CRITICITA’ DELL’OSSERVAZIONE Non è possibile rilevare quanto afferisce alla sfera emozionale , emozioni, intenzioni stati d’animo affettivi il senso o il significato dato al proprio comportamento, le intenzioni che hanno guidato lo svolgersi dell’attività, le emozioni o gli stati affettivi che la parte nascosta dell’agire umano
RUBRICHE DI
VALUTAZIONE
DELLE
COMPETENZE
OSSERVAZIONE SISTEMATICA COMPITI DI REALTA’ NARRAZIONI DIARI DI BORDO AUTOBIOGRAFIE
COMPITI
RIFERITI ALLA
REALTA’
COMPI’ REALI possono essere disciplinari o trasversali, ovvero, più direttamente agganciate ad una disciplina o essere trasversali e in quanto tali riferite a conoscenze, abilità e disposizioni interne da attivare nel corso dell’attività
UTOVALUTAZIONI Avviene mediante lo sviluppo di competenze autoregolative collegate alla motivazione dell’apprendimento gli strumenti più utili sono: AUTODESCRIZIONE AUTOBIOGRAFIA sul percorso di apprendimento cognitivo intrapreso QUESTIONARI relativi alle AUTOPERCEZIONI O alle AUTODESCRIZIONI del comportamento agito nella situazione di apprendimento
4. COMPETENZE E VALUTAZIONE
Maria Augusta Mozzetti 50
1997 - OCSE-(organizzazione per la cooperazione e sviluppo
economico) ha avviato uno specifico progetto di ricerca per giungere
alla Definizione e Selezione delle Competenze noto come (DeSeCo)
2001-la competenza è stata definita “ la capacità di adempiere alle
richieste complesse in un particolare contesto attivando
prerequisiti psicosociali (incluse le facoltà cognitive e non cognitive)”
2006- Raccomandazione europea- individua 8 competenze chiave
2008-raccomandazione per il EQF-(European Qualification
Framework)-quadro europeo per le qualifiche
(a cura di C.Maccione)
LE COMPETENZE NELLA RICERCA
INTERNAZIONALE
51 Maria Augusta Mozzetti
COMPETENZE CHIAVE PER
L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
SONO QUELLE DI CUI TUTTI HANNO BISOGNO PER LA REALIZZAZIONE E LO SVILUPPO PERSONALE, LA CITTADINANZA ATTIVA, L’INCLUSIONE SOCIALE E L’OCCUPAZIONE
SONO NECESSARIE PER ADATTARSI IN MODO FLESSIBILE A UN MONDO IN RAPIDO MUTAMENTO E CARATTERIZZATO DA FORTE INTERCONNESSIONE
VANNO SVILUPPATE E AGGIORNATE IN TUTTO L’ARCO DELLA VITA
Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012:
Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso
cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento
permanente definite dal parlamento europeo e dal consiglio dell’unione
europea (raccomandazione del 18 dicembre 2006)
52 Maria Augusta Mozzetti
LE COMPETENZE CHIAVE Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze sociali e civiche
Consapevolezza ed espressione culturale
Spirito di iniziativa ed imprenditorialità
Nel maggio 2018 è stata pubblicata la nuova Raccomandazione del Consiglio dell’unione europea sulle
competenze chiave per l’apprendimento permanente che rivisita e aggiorna la precedente
Competenza matematica – scienza- tecnologia
Comunicazione nella madrelingua
Comunicazione nelle lingue straniera
Raccomandazione Consiglio
dell’ Unione Europea 2006
53 Maria Augusta Mozzetti
POSSIBILE CATEGORIZZAZIONE
Competenze riguardanti
le acquisizioni nelle
aree fondamentali
madrelingua,
Lingue straniere,
matematica, scienza e
tecnologia,
competenze digitali
Competenze concernenti la
capacità di costruire
autonomamente un
percorso di vita e di lavoro
imparare ad imparare
spirito di iniziativa
e di imprenditorialità
Competenze più
strettamente collegate alla
cittadinanza attiva e
consapevole
competenze sociali e
civiche,
consapevolezza
ed espressione culturale
54 Maria Augusta Mozzetti
COMUNICAZIONE
NELLA
MADRELINGUA
COMUNICAZIONE
NELLE LINGUE
STRANIERE
QUATTRO
COMPETENZE
RIFERITE ALLE
DISCIPLINE
COMPETENZA
MATEMATICA
SCIENZA-
TECNOLOGIA
COMPETENZA
DIGITALE
IMPARARE A
IMPARARE
COMPETENZE
SOCIALI
SPIRITO DI
INIZIATIVA ED
IMPRENDITORIALITA
’
CONSAPEVOLEZZA ED
ESPRESSIONE
CULTURALE
QUATTRO
COMPETENZE SOCIALI E
CIVICHE, METODOLOGICHE E
METACOGNITIVE
POSSIBILE CATEGORIZZAZIONE
55 Maria Augusta Mozzetti
LE COMPETENZE NELLA LEGGE 107/ ‘15
Linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning
Matematico-logiche e scientifiche
Nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media ..anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori
In materia di cittadinanza attiva e democratica, attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri
Digitali, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro
56 Maria Augusta Mozzetti
DALLE DISCIPLINE ALLE COMPETENZE
DISCIPLINE
COMPETENZE CULTURALI DI BASE
PROFILI COMPETENZE AL TERMINE
DEI CICLI DI ISTRUZIONE
COMPETENZE CHIAVE
57 Maria Augusta Mozzetti
COME SI SVILUPPA UNA COMPETANZA?
INPUT COMPITI DI REALTA’ OUTPUT
CONOSCENZE
ABILITA’
OPERAZIONI COGNITIVE
OPERAZIONI METACOGNITIVE
Apprendimento COMPETENZA significativo
DISPOSIZIONI E ATTEGGIAMENTI ….valori, motivazioni…
Contesto/ambiente di apprendimento rovesciato
58 Maria Augusta Mozzetti
COME SI PROCEDE?
Il processo di valutazione autentica guida e orienta il curricolo, pertanto il docente dovrà:
Stabilire le prestazioni che si dovranno eseguire
per dimostrare le competenze.
Sulla base di tali prestazioni viene definito il
curricolo che diventa strumento e mediatore per
l’acquisizione delle competenze richieste per
lo svolgimento di un compito definito.
Maria Augusta Mozzetti 59
PROVE TRADIZIONALI E AUTENTICHE
LE PROVE TRADIZIONALI:
Accertano soprattutto conoscenze e abilità
Danno attenzione a quanto viene restituito di ciò che si apprende
Non sono formulate in modo da favorire l’autovalutazione
No sono in grado di valutare le competenze
No registrano le caratteristiche “euristiche”, quelle doti particolari
individuali
LE PROVE AUTENTICHE
“Verificano la qualità del possesso di conoscenze e abilità,
l’esecuzione di una prestazione reale (per questo “autentica”)
consente di esprimere un giudizio “predittivo” riguardo a ciò che
lo studente sarebbe capace di fare qualora si trovasse nel
contesto reale
“
Maria Augusta Mozzetti 60
LE PROVE AUTENTICHE
Nella prestazione colui che apprende usa strumenti, crea prodotti, inventa
soluzioni, giustifica decisioni e scelte come avviene nel mondo reale
la prestazione deve anche mettere alla prova abilità e conoscenze importanti e
centrali sul versante scolastico e disciplinare. la loro presenza implicita o nascosta
si manifesterà se ciò che lo studente sa riflette non solo la conoscenza trasmessa
da un testo scolastico, ma anche la capacità di comprendere la realtà e di
verificare come questa comprensione aiuta a risolvere il problema o il compito
dato.
Verificano la qualità del possesso di conoscenze e abilità, l’esecuzione di una
prestazione reale (per questo “autentica”) consente di esprimere un giudizio
“predittivo” riguardo a ciò che lo studente sarebbe capace di fare qualora si
trovasse nel contesto reale
ELEMENTI ESSENZIALI DI UNA PROVA AUTENTICA SONO:
LA SITUAZIONE
IL PROBLEMA DA AFFRONTARE
IL PRODOTTO ATTESO
IL RUOLO E IL COMPITO SPECIFICO DELLO STUDENTE
61 Maria Augusta Mozzetti
COME SI AUTOVALUTANO GLI STUDENTI?
I COMPITI DI REALTA’ E LE PRESTAZIONI AUTENTICHE
Consentono di costruire agganci per esercitare conoscenze e abilità e
acquisire competenze
LA METACOGNIZIONE
Incoraggia la consapevolezza e controllo dello studente suoi propri
processi cognitivi, guida l’autovalutazione del proprio percorso di costruzione
delle conoscenze
L’ AUTOVALUTAZIONE
Consente di costruire il processo di “valutazione formativa”
Maria Augusta Mozzetti 62
DAGLI OBIETTIVI ALLE COMPETENZE
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO
LICEI ISTITUTI TECNICI ISTITUTI PROF. LI
PECUP D.LGS. 226/2005 COME RIFERIMENTO UNITARIO
PECUP COMUNE PERCORSI LICEALI PECUP DISTINTI PERCORSI LICEALI
(Reg. DPR 89/2010)
PECUP COMUNE PERCORSI IST. TEC. PECUP COMUNE DI SETTTORE
PECUP DI INDIRIZZO (Reg. DPR 88/2010)
PECUP COMUNE PERCORSI IST. PROF. PECUP COMUNE DI SETTTORE
PECUP DI INDIRIZZO (Reg. DPR 87/2010)
LINEE GENERALI E COMPETENZE OBIETTIVI SPECIFICI DI APP.TO PER
SINGOLE DISCIPLINE (sec. biennio e quinto anno)
(Indicazioni nazionali per i licei D.I. 211/2010)
COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE
(sec. biennio e quinto anno ) (Linee guida Dir. Min. 4/2012)
COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE
(sec. biennio e quinto anno ) (Linee guida Dir. Min. 5/2012)
COMPETENZE DI BASE (ASSI CULTURALI) E COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA (D.M. 139/2007)
LINEE GENERALI E COMPETENZE OBIETTIVI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO PER SINGOLE DISCIPLINE (primo biennio )
(Indicazioni nazionali per i licei D.I. 211/2010
COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE
(primo biennio) (Linee guida Dir. Min. 57/2010)
COMPETENZE, CONOSCENZE, ABILITÀ PER SINGOLE DISCIPLINE
(primo biennio) (Linee guida Dir. Min. 65/2010)
63 Maria Augusta Mozzetti
QUALI STARTEGIE ADOTTARE?
FAVORIRE L’ACQUISIZIONE SALDA, PROFONDA E SIGNIFICATIVA DI CONOSCENZE E ABILITÀ
DOCENTI/TEAM/CONSIGLI CLASSE
FAVORIRE LO SVILUPPO DEGLI ATTEGGIAMENTI IMPLICATI DA CIASCUNA COMPETENZA
POTENZIARE I PROCESSI COGNITIVI
IMPLICATI DA CIASCUNA COMPETENZA
POTENZIARE I PROCESSI
META COGNITIVI
OFFRIRE OCASIONI PER ATTIVARE LE
RISORSE IN MODO INTEGTATO
RISOLUZIONE DI PROBLEMI, IDEAZIONE
DI PROGETTI,
REALIZZAZIONE DI PRODOTTI…
Costruire un senso di Comunità,
Dare Sicurezza a tutti i membri
Consentire una Comunicazione aperta e schietta
Creare Connessione tra tutti
Consentire l’esercizio delle
Fiducia reciproca
64 Maria Augusta Mozzetti
5. LA CERTIFICAZIONE DELLA COMPETENZE
65 Maria Augusta Mozzetti
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Maria Augusta Mozzetti 66
I CICLO D.Lgs n. 62/ ‘17 Art.9
Documento che accompagna ed integra la scheda di valutazione. Si rilascia al termine della quinta classe di scuola primaria e della terza classe di sc. Sec. I gr. (primi ciclo di istruzione). Descrive e certifica le competenze chiave e di cittadinanza acquisite. E’ declinato per livelli - iniziale, base, intermedio, avanzato - e non per voti
Modello di certificazione C.M. n.3/ ‘15
Adozione di un modello a carattere nazionale con le “Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione”.
Modello semplificato Nota n. 2000/ ‘17
Nuove linee guida. Anziché le 12 competenze previste nel 2015 viene proposto un modello snello in riferimento alle 8 competenze chiave già delineate nel 2006 (Europa)
C.M. n. 3 13 /02/15 Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo d’istruzione
Costituzione di un gruppo progetto
Analisi dell’impatto dei nuovi strumenti nel contesto educativo e le sue
ricadute sull’attività progettuale, didattica e valutativa già presente nella
scuola
Adozione, previa deliberazione del collegio dei docenti, dei nuovi
modelli di certificazione (classe quinta primaria e terza sec. I grado) da
parte delle classi dell’Istituto che intendono utilizzare il modello
sperimentale.
TEMPI
A.S.2014/15: ADOZIONE SPERIMENTALE
A.S.2015/16: ADOZIONE GENERALIZZATA (dopo eventuali modifiche)
A.S.2016/17: ADOZIONE OBBLIGATORIA del Nuovo Modello di
certificazione
come previsto dall’art. 8 Del DPR N. 122/2009
AVVIO MODELLO SPERIMENTALE
Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo dello studente costituisce l’obiettivo generale del
sistema educativo e formativo italiano. (Indicazioni Nazionali 2012)
L’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli
adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti
scolastici”(p.7)…la scuola e“investita da una domanda che comprende,insieme, l’apprendimento e “il
saper stare al mondo” (p.7), pertanto “le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che
comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi non sono più adeguate” (p.8)
67 Maria Augusta Mozzetti
LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
(allegate a C.M. n.3/ ‘15)
Spostare l’attenzione sulle
competenze non significa
trascurare il ruolo fondamentale
nell’apprendimento di
Conoscenze e abilità,
Non si possano formare delle
competenze in assenza di
La competenza costituisce il
livello di uso consapevole e
appropriato di
un solido bagaglio di contenuti e di saperi
disciplinari.
tutti gli oggetti di apprendimento, ai quali si
applica con effetti elaborativi, metacognitivi e
motivazionali.
Le discipline … non
intervengono in modo
generico bensì
ma con i traguardi di sviluppo delle competenze
previsti dalle Indicazioni per ciascuna di esse …
ad essi i docenti dovranno fare esplicito
riferimento …
La progettazione deve
partire da
traguardi per lo sviluppo delle competenze,
dichiarati «prescrittivi» dalle Indicazioni, e dagli
obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna
disciplina 68 Maria Augusta Mozzetti
IL PROFILO SINTETIZZATO NEL MODELLO DI CERTIFICAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA
COMPETENZE CHIAVE DI RIFERIMENTO
Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Comunicazione nella madrelingua
È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.
Comunicazione nelle lingue straniera
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.
Competenza matematica – scienza-
tecnologia
Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.
Competenza digitale
Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.
Consapevolezza ed espressione culturale
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove informazioni.
Spirito di iniziativa ed imprenditorialità
Imparare ad imparare
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Competenze sociali e civiche
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti
motori, artistici e musicali che gli sono congeniali. Consapevolezza ed espressione culturale
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Spirito di iniziativa ed imprenditorialità
Imparare ad imparare
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.
Consapevolezza ed espressione culturale
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente come presupposto di un sano e corretto stile di vita.
Competenze sociali e civiche
69 Maria Augusta Mozzetti
IL PROFILO DELLE COMPETENZE DELLO STUDENTE
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
Il profilo descrive, in forma essenziale
le competenze riferite alle discipline di insegnamento e al pieno esercizio della cittadinanza, che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione.
Il conseguimento delle competenze delineate nel profilo
costituisce l’obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano
La scuola finalizza il curricolo
alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, che saranno oggetto di certificazione
70 Maria Augusta Mozzetti
ESEMPIO DI CONNESSIONE DEI TRAGUARDI CON LE COMPETENZE DEL PROFILO
OTTOBRE LA RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L’alunno: •ricava informazioni geografiche da fonti cartografi che, fotografiche, artistico-letterarie anche mediante l’uso delle tecnologie digitali; •utilizza il linguaggio della geograficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre.
COMPETENZE DA CERTIFICARE CONNESSE AI TRAGUARDI 1, 3, etc….
OBIETTIVI CONTENUTI ATTIVITÀ
•Ricavare informazioni da una pluralità di rappresentazioni cartografi che dello stesso territorio. • Localizzare punti sul reticolo terrestre.
Paesaggi/ambienti italiani. Diversi tipi di carte e grafi ci. Riduzione in scala. Coordinate geografi che.
Osservazione analitica e confronto di immagini fotografiche relative ad ambienti/paesaggi italiani, anche attraverso Google Earth. Analisi di carte geografiche e grafici riferiti allo stesso territorio. Esercitazioni per la riduzione in scala. Analisi del reticolo terrestre e localizzazione di città con il sistema delle coordinate geografiche.
COSA VERIFICARE Conoscenze: paralleli e meridiani, latitudine e longitudine. Abilità: localizza punti sul planisfero attraverso il sistema delle coordinate geografi che.
71 Maria Augusta Mozzetti
NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE C.M. n. 3/ ‘15
1.La certificazione delle competenze non è sostitutiva delle attuali modalità di
valutazione e attestazione giuridica dei risultati scolastici (ammissione alla
classe successiva, rilascio di un titolo di studio finale ecc.) ma accompagna e integra
tali strumenti normativi, accentuando il carattere informativo e descrittivo del quadro
delle competenze acquisite dagli allievi.
2. Dalle Linee Guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di
istruzione , la certificazione delle competenze, che accompagna il documento di
valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta
un atto educativo legato ad un processo di lunga durata e aggiunge informazioni
utili in senso qualitativo in quanto descrive i risultati del processo formativo,
quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore certificazione delle
competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo
3.Tale operazione va intesa come valutazione complessiva in ordine alla capacità
degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi,
complessi e nuovi, reali o simulati.
4. Non ci si può accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare il modo
di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai
problemi che la vita reale pone quotidianamente.
72 Maria Augusta Mozzetti
STRUMENTI PER VERIFICARE POSSESSO DELLE COMPETENZE (Dalle Linee Guida per la certificazione delle competenze
nel primo ciclo di istruzione,allegate a C.M. n.3/ ’15.
Per verificare il possesso di una competenza è necessario fare ricorso alle
osservazioni sistematiche che permettono di rilevare il processo, ossia le operazioni
che compie l’alunno per interpretare correttamente il compito, per coordinare
conoscenze e abilità già possedute, per ricercarne altre, qualora necessarie, e per
valorizzare risorse esterne (libri, tecnologie, sussidi vari) e interne (impegno,
determinazione, collaborazioni dell’insegnante e dei compagni).
Gli strumenti per le osservazioni sistematiche: griglie o protocolli strutturati,
semistrutturati o non strutturati e partecipati, questionari e interviste che devono
riferirsi ad aspetti specifici che caratterizzano la prestazione (indicatori di
competenza) quali:
Autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli
in modo efficace.
Relazione: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, sa creare
un clima propositivo.
Partecipazione: collabora, formula richieste di aiuto, offre il proprio contributo.
Responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro, porta a termine la
consegna ricevuta.
Flessibilità: reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con
soluzioni funzionali, con utilizzo originale di materiali, etc.;
Consapevolezza: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni. 73 Maria Augusta Mozzetti
STRUMENTI PER VERIFICARE POSSESSO DELLE COMPETENZE (Dalle Linee Guida per la certificazione delle competenze
nel primo ciclo di istruzione,allegate a C.M. n.3/ ’15.
… cogliere interamente altri aspetti che caratterizzano il processo: il senso o il significato attribuito dall’alunno al proprio lavoro, le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l’attività, le emozioni o gli stati affettivi provati. Questo mondo interiore può essere esplicitato dall’alunno mediante la narrazione del percorso cognitivo compiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali sono stati gli aspetti più interessanti per lui e perché, quali sono state le difficoltà che ha incontrato e in che modo le abbia superate, fargli descrivere la successione delle operazioni compiute evidenziando gli errori più frequenti e i possibili miglioramenti e, infine, far esprimere l’autovalutazione non solo del prodotto, ma anche del processo produttivo adottato. La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevolezza di come avviene l’apprendimento.
74 Maria Augusta Mozzetti
IN SINTESI: TRE TIPI DI FONTI
PER ESPRIMERE UN GIUDIZIO SUL POSSESSO DI COMPETENZA
POLO
OGGETTIVO
COMPITI AUTENTICI, ESPERTI, DI REALTÀ
POLO
INTERSOGGETTIVO
OSSERVAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DA PARTE DEI DOCENTI
POLO
SOGGETTIVO
AUTOVALUTAZIONE DELL’ALUNNO
75 Maria Augusta Mozzetti
QUATTRO LIVELLI DI GIUDIZIO
A – Avanzato B – Intermedio C – Base D – Iniziale
L’alunno/a svolge
compiti e risolve
problemi
complessi,
mostrando
padronanza
nell’uso delle
conoscenze e
delle abilità;
propone e
sostiene le proprie
opinioni e assume
in modo
responsabile
decisioni
consapevoli.
L’alunno/a svolge
compiti e risolve
problemi in
situazioni nuove,
compie scelte
consapevoli,
mostrando di
saper utilizzare le
conoscenze e le
abilità acquisite.
L’alunno/a svolge
compiti semplici
anche in
situazioni nuove,
mostrando di
possedere
conoscenze e
abilità
fondamentali e di
saper applicare
basilari regole e
procedure
apprese.
L’alunno/a, se
opportunamente
guidato/a, svolge
compiti semplici in
situazioni note.
76 Maria Augusta Mozzetti
ELEMENTI DA CONSIDERARE PER LA FORMULAZIONE DEI
DESCRITTORI DI LIVELLO
A
LIVELLO
AVANZATO
B
LIVELLO
INTERMEDIO
C
LIVELLO
BASE
D
LIVELLO
INIZIALE
COMPITI E
PROBLEMI
COMPLESSI
PADRONANZA
NELL’USO DI
CONOSCENZE
E ABILITÀ
ASSUNZIONE DI
DECISIONI
CONSAPEVOLI E
RESPONSABILI
PROPOSTA E
SOSTEGNO DELLE
PROPRIE
OPINIONI
COMPITI E
PROBLEMI
SITUAZIONI
NUOVE
UTILIZZO DI
CONOSCENZE E
ABILITÀ
ACQUISITE
SCELTE
AUTONOME
COMPITI SEMPLICI
SITUAZIONI
NUOVE
POSSESSO DI
CONOSCENZE E
ABILITÀ DI BASE
APPLICAZIONE
DI PROCEDURE
E REGOLE
BASILARI
COMPITI SEMPLICI
SITUAZIONI NOTE
GUIDA/AIUTO
77 Maria Augusta Mozzetti
LE RUBRICHE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE
COMPITO:
DIMENSIONI DELLA
COMPETENZA IMPLICATE
DAL COMPITO
A LIVELLO
AVANZATO
B LIVELLO
INTERMEDIO
C LIVELLO
BASE
D LIVELLO INIZIALE
78 Maria Augusta Mozzetti
DALLA RUBRICA DI VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA ALLE RUBRICHE DI VALUTAZIONE DELLE PROVE AUTENTICHE
COMPETENZE DEL PROFILO DA CERTIFICARE
INDIVIDUAZIONE DELLE DIMENSIONI ESSENZIALI DI CIASCUNA DELLE COMPETENZE DA CERTIFICARE
COSTRUZIONE DELLE RUBRICHE DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
IDEAZIONE DI PROVE AUTENTICHE IN RELAZIONE ALLE DIMENSIONI DI COMPETENZA INDIVIDUATE
COSTRUZIONE DELLE RUBRICHE
DI VALUTAZIONE DELLE PROVE AUTENTICHE
79 Maria Augusta Mozzetti
Curricolo
Aspetti
culturali
e didattici
Certificazione delle
competenze
80 Maria Augusta Mozzetti
B. VALUTAZIONE DISISTEMA
(autovalutazione e miglioramento)
81 Maria Augusta Mozzetti
1. IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
Mette in campo risorse, strumenti e strategie per: Orientare le politiche educative alla crescita culturale, sociale ed economica dell’Italia.
Sostenere e implementare l’ esercizio consapevole dell’autonomia da parte degli Istituti scolastici.
Sostenere le scuole che registrano esiti scolastici insoddisfacenti anche per rispondere alle richieste di adeguamento dei parametri europei.
82 Maria Augusta Mozzetti
SVILUPPA LA CULTURA DELLA VALUTAZIONE
Strumento di promozione
professionale e
organizzativo
Occasione per la visibilità
di best practices, per il
riconoscimento culturale e
per la rendicontazione
sociale
83 Maria Augusta Mozzetti
LA VALUTAZIONE DI SISTEMA
E’ NECESSARIA PER
Innalzare i livelli di apprendimento e gli esiti scolastici
Migliorare i processi in atto per renderli efficienti
Consentire alle scuole di progettare azioni di miglioramento per formare studenti “competenti”, al passo con le nuove esigenze sociali
Rendere efficaci gli investimenti
84 Maria Augusta Mozzetti
UNA SCUOLA E’ DI QUALITA’ SE PERSEGUE:
Scuola di qualità
EFFICIENZA (gestione delle risorse in riferimento agli obiettivi programmati) EFFICACIA (raggiungimento pieno degli
obiettivi anche con valore aggiunto)
ECONOMICITÀ ( ottenimento dei risultati previsti con la minor spesa)
Soddisfazione degli stakeholder
85 Maria Augusta Mozzetti
INTERVENTI PER LA VALUTAZIONE
E IL MIGLIORAMNETO PRECEDENTI AL R.A.V.
VALSIS - Modello C.I.P.P.
Context, Input, Process, Product, per la valutazione del sistema scolastico e delle scuole, 2008
VM Valutazione e Miglioramento, 2007/2013
VSQ Valutazione per lo sviluppo della qualità e per il miglioramento della scuola), 2010-12
VALER Precursore del RAV (aree: Contesto - Esiti – Processi), 2010-2014
86 Maria Augusta Mozzetti
APPROCIO UNIFICATO QUANTITATIVO QUALITATIVO
Maria Augusta Mozzetti 87
MODELLO
C.I.P.P. INDICATORI DESCRITTORI
CONTESTO Contesto socio-
culturale educativo
Livello culturale, famiglia; Liv. di dispersione sc.
Sostegno per difficoltà apprendimento
Continuità dei docenti
INPUT
(risorse
finanziarie
strumentali)
Dotazioni strumentali Livello risorse strumentali; utilizzo risorse strumentali
Dotazioni tecnologiche Livello risorse tecnologiche
Dotazione finanziaria Livello, provenienza, utilizzo risorse finanziarie;
Risorse umane Qualità dell’ organizzazione; utilizzo del personale;
formazione/aggiornamento del personale scolastico
PROCESSO Apprendimento Grado di difficoltà; problemi di integrazione e necessità di
sostegno; stili di apprendimento
Atteggiamento Livello motivazionale; rapporto con la scuola
Capacità cognitive Impegno e comprensione; ragionamento e capacità valutative,
sintetiche e analitiche; stile cognitivo prevalente;
Competenze
linguistiche
di comprensione; lessicali; logiche
Problematiche classe Comparazione delle differenti valutazioni effettuate
Comunicazione e
partecipazione
Circolarità delle informazioni, livello di partecipazione dei
differenti soggetti
Struttura organizzativa Articolazione dei servizi supporto didattica; capacità progettuale
APPROCCIO UNIFICATO QUANTITATIVO-QUALITATIVO
Maria Augusta Mozzetti 88
Modello C.I.P.P. INDICATORI DESCRITTORI
PROCESSO DIDATTICA Dimensioni quali - quantitativa dei
processi di innovazione Controllata o
sperimentazione didattico -organizzativa
Livello articolazione sistema valutazione
Livello articolazione metodologie didattiche
Qualità della didattica
…….
CLIMA Livello soddisfazione offerta scolastica
Livello soddisfazione per le strutture
Livello soddisfazione alunni, famiglie…
OUTPUT
(esiti)
RISULTATI FINALI
GENERALI
RISULTATI PER AREA
DISCIPLINARE
Livello di apprendimento conseguito
Livello di apprendimento conseguito per
disciplina
QUALE VALUTAZIONE DI SISTEMA ?
UN MODELLO UNICO NON ESISTE
(dipende dall’idea di scuola: cosa si ritiene veramente
importante da sottoporre nel contesto a valutazione?)
LA CONDIVIZIONE E’ ALLA BASE DI UN MODELLO
EFFICACE
LA VALUTAZIONE E’ EFFICACE SOLAMENTE SE VIENE
EFFETUATA SIA COME VALUTAZIONE INTERNA
(autovalutazione) CHE VALUTAZIONE ESTERNA
89 Maria Augusta Mozzetti
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 90
D.P.R.
28/03/13
n. 80 ISTITUZIONE
DEL SISTEMA
NAZIONALE
VALUTAZIONE
Art. 1 Definizioni e soggetti il 'S.N.V. è costituito dai seguenti soggetti: a) Invalsi: b) Indire: c) Contingente ispettivo: Concorrono, altresì, all’attività di valutazione: a) La conferenza per il coordinamento funzionale dell'S.N.V., b) i Nuclei Esterni Valutazione Art. 2 Obiettivi e organizzazione del S.N.V.
1. Ai fini del miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti, il
S.N.V. valuta l'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione
2. Il S.N.V. fornisce i risultati della valutazione ai direttori generali degli uffici scolastici regionali per la valutazione dei dirigenti scolastici
3. il Ministro, con periodicità almeno triennale, individua le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione,
5. E' istituita presso l‘ INVALSI, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, la
Conferenza per il coordinamento funzionale dell'S.N.V
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 91
D.P.R.
28/03/13,
n. 80 ISTITUZIONE
DEL SISTEMA
NAZIONALE
VALUTAZIONE
Art.3 INVALSI propone i protocolli di valutazione e il programma delle visite alle istituzioni scolastiche da parte dei nuclei di valutazione esterna; definisce gli indicatori di efficienza e di efficacia; mette a disposizione delle singole istituzioni scolastiche strumenti relativi al procedimento di valutazione ; definisce gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici; cura la selezione, la formazione e l'inserimento in un apposito elenco degli esperti dei nuclei per la valutazione esterna redige le relazioni al Ministro e i rapporti sul sistema scolastico e formativo ; partecipa alle indagini internazionali e alle altre iniziative in materia di valutazione, in rappresentanza dell'Italia. Art. 4
INDIRE
1. L'Indire concorre a realizzare gli obiettivi dell'S.N.V. attraverso il supporto alle istituzioni scolastiche nella definizione e attuazione dei piani di miglioramento della qualità dell'offerta formativa e dei risultati degli apprendimenti
degli studenti, autonomamente adottati dalle stesse. Art. 5
Contingente ispettivo concorre a realizzare gli obiettivi dell'S.N.V. partecipando ai
Nuclei di valutazione
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 92
DPR.
28/03/13
n. 80
ISTITUZIONE
DEL
SISTEMA
NAZIONALE
VALUTAZIO
NE
Art. 6
PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE Valorizzare il ruolo delle scuole nel processo di autovalutazione, sulla base di appositi protocolli di valutazione
a) Autovalutazione delle istituzioni scolastiche: 1) analisi e verifica del proprio
servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti; 2) elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'Invalsi, e formulazione di un piano di miglioramento;
b) Valutazione esterna: 1) individuazione da parte dell'Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia; 2) visite dei nuclei; 3) ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'analisi effettuata dai nuclei;
c) Azioni di miglioramento: 1) definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche degli interventi migliorativi anche con il supporto dell'Indire 2) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche: 1) pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti…per trasparenza… condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza.
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 93
AUTOVALU- TAZIONE
1) analisi e verifica del proprio servizio sui dati disponibili dal MIUR sulle rilevazioni degli apprendimenti; (QUESTIONARIO SCUOLA)
2) elaborazione di un RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (R.A.V.), secondo un
quadro di riferimento predisposto dall'Invalsi 1) formulazione di un PIANO DI MIGLIORAMENTO
VALUTAZIO- NE ESTERNA
1) individuazione dell'Invalsi delle SITUAZIONI DA SOTTOPORRE A VERIFICA, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia;
2) VISITE DEI NUCLEI; 3) Definizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'analisi effettuata dai nuclei.
AZIONI DI MIGLIORA- MENTO
1) Definizione e attuazione degli interventi migliorativi con supporto dell'Indire 2) Rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche: 3) pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti…per trasparenza… condivisione
M
I
G
L
I
O
R
A
M
R
N
T
O
IL PROCEDIMENTO DELLA VALUTAZIONE DI SISTEMA
(D.P.R. 28/03/13, N. 80)
Maria Augusta Mozzetti 94
AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE
ESTERNA
MIGLIORAMENTO
N.I.V.
QUESTIONARIO
SCUOLA
N.I.V. / SCUOLA:
RAPPORTO
AUTOVALUTAZIONE
N.I.V./SCUOLA/INDIRE
PIANO
MIGLIORAMENTO
P.D.M.
INVALSI
INDIVIDUAZIONE
CRITICITA’
N.E.V.
VISITE SCUOLA
N.E.V./SCUOLA
P.D.M.
modificato
dopo visita
INTERVENTI
MIGLIORATIVI
RENDICONTAZIO
NE SOCIALE
TRASPARENZA
PUBBLICAZIONE
CONDIVISIONE
RISULTATI
FASI E TEMPI PREVISTI INIZIALMENTE
Maria Augusta Mozzetti 95
Fasi Attori a.s.
14/15 a.s.
15/16 a.s.
16/17
1. Autovalutazio
ne
Tutte le
scuole SI SI SI
2. Valutazione
esterna
Mediamente,
800 scuole
ogni anno
800 scuole
Altre 800
3. Azioni di
miglioramento
Tutte le
scuole SI SI
4. Rendicontazione
sociale
Tutte le
scuole SI
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 96
D.P.R.
28/03/13
n. 80
ISTITUZIONE
DEL SISTEMA
NAZIONALE
VALUTAZIO
NE
Periodiche rilevazioni nazionali sugli
apprendimenti e sulle competenze degli studenti,
predisposte e organizzate dall'INVALSI ….. nelle
classi seconda e quinta della scuola primaria,
prima e terza della scuola sec.sec. I grado,
seconda e ultima della scuola secondaria di
secondo grado
Le azioni sono dirette anche a evidenziare le aree
di miglioramento organizzativo e gestionale delle
istituzioni scolastiche direttamente riconducibili al
dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei
risultati della sua azione dirigenziale, (art. 25 D.lgv
30/03/2001, n. 165).
QUADRO NORMATIVO
97
DIRETTIVA
MIUR
11/09/14
Priorità
strategiche
del Sistema
Nazionale di
Valutazione
per gli anni
scolastici
2014/15
2015/16 e
2016/17
La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell' offerta formativa e degli apprendimenti e indirizzata a:
Riduzione dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico;
Riduzione differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento;
Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla partenza;
Valorizzazione degli esiti a distanza con attenzione all'università e al lavoro.
Tempi AUTOVALUTAZIONE , dall'anno scolastico 2014-2015 VALUTAZIONE ESTERNA , entro marzo 2015, (la Conferenza di coordinamento adotterà, su proposta dell'I.N.V.A.L.S.I., i protocolli di valutazione e gli indicatori di efficienza e di efficacia per individuare le scuole da sottoporre a verifica esterna)
Punti forti
Criteri generali per la valorizzazione delle scuole statali e paritarie.
Il R.AV. esprime la capacità della scuola di compiere un'autentica
autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità, con dati comparabili.
Rivazioni nazionali sugli apprendimenti degli studenti e partecipazione
alle indagini internazionali - Nel corso del triennio scolastico 2014/2015 -
2016/2017
Maria Augusta Mozzetti
Maria Augusta Mozzetti 98
NOTA MIUR
1738/15
Orienta
menti per
l’elaborazio
ne del
Rapporto di
Autovalutazi
one
Il Dirigente scolastico, rimane il diretto responsabile dei contenuti e
dei dati inseriti nel R.A.V. e operera con il N.I.V. Per:
Favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità
scolastica.
Valorizzare le risorse interne.
Incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica.
alimentare costantemente il processo di autovalutazione
Il Questionario Scuola, predisposto dall’INVALSI serve per
comprendere la logica del R.A.V.
In via preliminare, una volta costituito il N.I.V., vanno esaminate la
struttura del Rapporto e la mappa degli indicatori,
Strumenti portale sulla valutazione
(http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/documenti.html),
Nota MIUR n.47 21/10/14
Specifica i tempi del processo
QUADRO NORMATIVO
NUCLEO INTERNO DI AUTOVALUTAZIONE
Liberamente scelto per composizione e
ampiezza dalle scuole, una ipotesi:
Dirigente scolastico
D.S.G.A.
Staff
Funzioni strumentali
Presidente del Consiglio di istituto
Un rappresentante degli studenti tra quelli
eletti in C.d.I. (scuole sec. di II°)
Altri……….
99 Maria Augusta Mozzetti
QUADRO NORMATIVO
Maria Augusta Mozzetti 100
Mota MIUR
829/16
Rapporto
di
autovalu
tazione
per la
scuola
dell‘
infanzia
RAV INFANZIA
Sperimentale e sottoposto alla valutazione da parte delle scuole e degli altri soggetti
interessati (università, associazioni professionali, gruppi e istituzioni nazionali, sindacati,
ecc.).
a) Una consultazione online riservata alle scuole dell'infanzia
(statali, paritarie comunali, paritarie private).
b) Una sperimentazione sul campo da parte di un ristretto gruppo di scuole.
Il R.A.V. infanzia ha la stessa struttura del RAV in uso. Con le stesse aree (Contesto, Esiti,
Pratiche educative e Pratiche gestionali) e la maggior parte degli indicatori e delle rubriche di
valutazione presenti nel RAV ufficiale.
Il R.A.V. infanzia,
Destinato prioritariamente alle scuole dell'infanzia non comprese in Istituti comprensivi o in
circoli didattici;
Strumento integrativo per i plessi e le sezioni di scuole dell'infanzia statali che, come tali,
sono tenute alla compilazione del R.A.V. dell'intera istituzione scolastica. In questo modo, la
componente scuola dell'infanzia di ogni istituto comprensivo o circolo didattico dispone di
uno strumento di analisi ad essa destinata che, in una prima fase del processo di
autovalutazione, può contribuire a rendere più incisivo e rilevante il suo ruolo rispetto agli
altri due segmenti scolastici: la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.
La messa a sistema del RA V infanzia comporterà l'ideazione di specifici descrittori, che al
momento sono solo indicati nel RAV infanzia, la conseguente costruzione di un apposito
questionario scuola e, infine, la realizzazione di una piattaforma online analoga a quella già attivata per il RAV attuale.
RAPPORTO TRA R.A.V. E P.T.O.F.
Maria Augusta Mozzetti 101
LEGGE
107/15
Nella L. 107/15 il Piano triennale dell’offerta formativa
(P.T.O.F.) esplicita le scelte strategiche dell’istituzione
scolastica e gli impegni che essa si assume e comprende il
Piano di miglioramento definito a seguito
dell’autovalutazione e costituisce, quindi ,il principale
riferimento per la rendicontazione dei risultati
(D.P.R. n.80/2013, “pubblicazione, diffusione dei risultati …”).
Da qui la necessità di armonizzare la tempistica del procedimento di valutazione con quella di attuazione del PTOF, in
modo da prevedere l’effettuazione della Rendicontazione sociale
allo scadere del triennio di vigenza del PTOF, ovvero nell’anno
scolastico 2018/2019.
LA STRUTURA DEL R.A.V.
102 Maria Augusta Mozzetti
QUATTRO PARTI
Maria Augusta Mozzetti 103
DESCRITTIVA Descrizione del contesto e
delle risorse
VALUTATIVA Valutazione degli esiti e dei
processi
METODOLOGICO-
RIFLESSIVA
Descrizione e valutazione
del percorso di
autovalutazione
PROATTIVA Individuazione delle priorità
e degli obiettivi di processo
QUALI DATI SERVONO PER ELABORARE IL RAPPORTO
DI AUTOVALUTAZIONE?
Maria Augusta Mozzetti 104
Della propria scuola piattaforma/ archivio MIUR
Delle rilevazioni
standardizzate nazionali INVALSI
Provenienti dal
questionario scuola elaborato dal NIV in collaborazione con
le componenti scolastiche
Relativi alla gestione delle
risorse professionali,
strumentali ed economiche
PTOF, Programma annuale …
Derivati dai Progetti Realizzati dalla scuola o in rete
territoriale
Provenienti dalle verifiche e
valutazioni sugli
apprendimenti
Dipartimenti disciplinari
Commissione valutazione etc….
Dati relativi alla
valutazione degli
apprendimenti alunni BES
F.S. Disabili, P.E.I.,P.D.P. ….
Altro …………
INDICATORI PER ELABORARE IL R.A.V.
CONTESTO PROCESSI
PRATICHE
DIDATTICHE
105 Maria Augusta Mozzetti
ESITI
1. Popolazione
scolastica
2. Territorio e
capitale sociale
3. Risorse
economiche e
materiali
4. Risorse
professionali
1. Risultati
scolastici
2. Risultati prove
standardizzate
nazionali
3. Competenze
chiave di
cittadinanza
4. Risultati a
distanza
PROCESSI
PRATICHE
GESTIONALI E
ORGANIZZATIVE
1. Ambiente di
apprendiment
o
2. Inclusione e
differenziazio
ne
3. Continuità
orientamento
4. Curricolo,prog
ettazione,valut
azione
1.Orientamento
strategico e
organizzazione
della scuola
2. Sviluppo e
valorizzazione
delle risorse
umane
3. Integrazione
con
il territorio e
rapporti con le
famiglie
IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
PUNTI DI FORZA E
DEVOLEZZA
106 Maria Augusta Mozzetti
RIFLESSIO
NE
La scuola
confronta e
interpreta la propria
situazione con
valori di
riferimento esterni
RIFLESSIONE
ATTRAVERSO
DOMANDE
GUIDA
ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
La scuola attraverso rubrica di valutazione
esprime un giudizio complessivo per ogni area su una scala da 1 a 7
La scuola riflette sui risultati che ha raggiunto in ogni area
La scuola descrive all’interno di campi aperti i punti forti e critici di ogni area
LETTURA
E ANALISI
DEGLI
INDICATOR
I
CONFRONTA RIFLETTE DESCRIVE ESPRIME
GIUDIZIO
DAL R.A.V. AL P.D.M.
In base ai risultati del Rapporto (triennale), la scuola
definisce un piano di miglioramento P. D.M.
avvalendosi anche del supporto dell’INDIRE, o della
collaborazione con Università, Enti di ricerca,
Associazioni professionali e culturali.
Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno
l’obiettivo di sanzionare o premiare, ma intendono
rendere pubblico il rendimento della scuola in
termini di efficacia formativa.
107 Maria Augusta Mozzetti
DAL RAV AL P.D.M.
Dopo la pubblicazione del R.A.V. la scuola procede alla
elaborazione di un Piano di miglioramento che seguirà i traguardi
che la stessa scuola si è data sulla base delle priorità indicate nel
R.A.V.
Spetterà al Dirigente e al N.I.V.
Promuovere la diffusione anche pubblica del Piano di
miglioramento avviato (sito WEB, reti, territorio..).
Favorire la riflessione interna, di tutte le componenti scolastiche,
in merito, agli obiettivi e azioni di miglioramento intrapresi,
anche attraverso al condivisione di percorsi innovativi.
Valorizzare le professionalità interne, e le risorse economiche
per il raggiungimento degli obiettivi del P.D.M.
Maria Augusta Mozzetti 108
R.A.V. e P.D.M.
Maria Augusta Mozzetti 109
LEGGE
107/15
dall’art.1,
comma 12,
Il R.A.V. e il P.d.M sono aggiornabili annualmente, come
specificato nella Nota prot. n.4173 del 15 /04/16 2016,
L’estensione del P.D.M. fino all’anno scolastico 2018/19 offre la
possibilità alle scuole di sviluppare una maggiore familiarità
con le dinamiche e le problematiche del miglioramento e di
avere a disposizione una prospettiva temporale più ampia per
raggiungere i traguardi.
l’I.N.D.I.R.E. ha progettato un modello di P.D.M. da compilare
online, con la definizione guidata degli obiettivi di processo
più funzionali al raggiungimento dei traguardi espressi nel
R.A.V., la pianificazione analitica delle risorse umane e
finanziarie da impegnare e l’individuazione di modalità di
monitoraggio periodico degli esiti, utili alla rimodulazione
continua del Piano.
IL PIANO DI MIGLIORAMENTO MODELLO INDIRE
Maria Augusta Mozzetti 110
TABELLA 1 Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
TABELLA 2 Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità ed impatto
TABELLA 3 Indicatori di rilevanza-obiettivi di processo-azioni -risultati attesi
TABELLA 4 Valutazione degli effetti positivi e negativi delle aree progettuali e delle scelte organizzative sul raggiungimento degli obiettivi di processo
TABELLA 5 Caratteri innovativi degli obiettivi triennio 2016-19
TABELLA 6 Impegno di risorse umane interne alla scuola per raggiungere gli obiettivi di processo triennio 2016-19
TABELLA 7 Impegno finanziario presunto per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi
TABELLA 8 Monitoraggio delle azioni relative all’ a.s. 2016 – 2017 effettuato a partire dal Febbraio 2017 in corrispondenza e in continuazione dei monitoraggi sulla progettualità consolidata negli anni
P.D.M. VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
Maria Augusta Mozzetti 111
Nota MIUR 7904 /15 Pubblicazione del (RAV) e primi orientamenti per il Piano di Miglioramen to (PDM)
Orientamenti per la predisposizione del P.d.M.
A - LAVORARE SUI NESSI TRA OBIETTIVI DI PROCESSO E TRAGUARDI DI MIGLIORAMENTO Nel RAV ogni scuola ha considerato molteplici punti di forza/debolezza, corrispondenti all'articolazione delle quattro aree legate agli esiti e alle sette aree di processo.
B - PIANIFICARE LE AZIONI Una volta stabiliti i gli obiettivi di processo del primo anno, la scuola è invitata a pianificare con le azioni da mettere in atto per raggiungerli. La pianificazione può essere facilitata dall' adozione di un quadro di riferimento per definire le risorse umane e finanziarie che verranno impegnate per ciascun obiettivo, con i dettagli delle azioni previste e i tempi di realizzazione di ciascuna. È opportuno che per ogni obiettivo siano anche chiaramente indicati i risultati attesi e gli indicatori sulla base dei quali la scuola potrà periodicamente compiere delle valutazioni sullo stato di avanzamento e sul raggiungimento dei risultati previsti.
C- VALUTARE PERIODICAMENTE LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PDM Il N.I.V programmare verifiche periodiche dello stato di avanzamento del PdM, confrontando la situazione di partenza con il traguardo indicato nel RAV e rilevando l'entità dei risultati conseguiti. Sarà lo stesso nucleo, sulla base dei dati rilevati, a considerare se la direzione intrapresa è quella giusta o se occorre riconsiderare l'efficacia delle azioni di miglioramento intraprese dalla scuola. Nel caso di situazioni particolari, come previsto dalla Direttiva ministeriale n. Il del 18/9/2014, le scuole potranno aggiornare il loro RAV con le riaperture che a seguito verranno comunicate.
D- DOCUMENTARE L'ATTIVITÀ DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Il N.I.V. rappresenta un elemento di interazione continua tra la leadership più direttamente legata alle scelte
del Dirigente scolastico e l'insieme della comunità scolastica. Uno dei fattori di successo dei PdM sta proprio
nella partecipazione di tutta la scuola alle azioni di miglioramento, nella condivisione a tutti i livelli della
direzione strategica che la scuola adotta, La documentazione di questi aspetti può fornire elementi utili per
una lettura di ampio respiro dell' efficacia del PdM, tenendo conto anche degli effetti a lungo termine. Per il
PdM, a differenza del RAV, non vi sono modelli o format stabiliti a livello centrale in quanto intenzionalmente
il legislatore ha voluto lasciare libere le scuole di seguire percorsi e approcci corrispondenti alla propria
situazione e al proprio contesto.
ESEMPIO DI SVILUPPO DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO - 1
Maria Augusta Mozzetti 112
R.A.V.
(Luglio )
ANALISI AREE E OBIETTIVI DI PROCESSO
PDM
( STESURA AGGIORNAMENTO)
P.T.O.F.
(Aggiornamento ) SCELTA AZIONI E ATTIVITA’ E STESURA CRONOPROGRAMMI
Settembre/Ottobre
ESEMPIO SVILUPPO DI SVILUPPO DEI MONITORAGGI NEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO - 2
Maria Augusta Mozzetti 113
ATTIVITA/
PROGETTI
PRIMO MONITORAGGIO PDM (Febbraio) E RIORIENTMENTO (NIV-STAF-CD)
SVILUPPO PTOF - ATTIVITA’ PROGETTI
SECONDO MONITORAGGIO
PDM (Giugno) E RIORIENTMENTO
(NIV-STAF-CD-C.D.I.)
VERIFICA RISULTATI /TRAGUARDI AGGIORNAMENTO RAV e PDM A.S. SUCCESSIVO
Maria Augusta Mozzetti 114
IL N.I.V. E LO STAFF DELLA QUALITA’ COMPOSTO DA: DIRIGENTE, SUOI COLLABORATORI (10% L.107/2017) F.S. E DSGA REGOLANO LE RELAZIONI CHE INTERCORRONO TRA GLI O.P. DELLE AREE
DI MIGLIORAMENTO E LE ATTIVITA’ E NE COORDINANO L’ ANDAMENTO.
OGNI REFERENTE DI AREA PREDISPONE UN PIANO DI ATTIVITA’ CON TEMPISTICA (MODELLO INDIRE). IL PIANO E’ CONDIVISO E MONITORATO DALLO STAFF CHE NE CURA LO STATO DI
AVANZAMNETO, NELLE FASI DI MONITORAGGIO INTERMEDIO (Febbraio) E FINALE (Giugno) .
I PIANI SONO CONDIVISI CON IL C.D. E IL C.d.I.
AZIONE/
ATTIVITA
…………
ATTIVITA’ PROGETTO C.L.I.L
ATTIVITA’
PROGETTO FLIPPED CLASSROOM
O.P
Potenziare le nuove tecnologie e innovare le
metodologie
O.P……….
P.D.M.
DIRIGENTE STAFF
QUALITA’ N.I.V.
Funzione strumentale
Collaboratori DS (L..107/2015):
REFERENTE AREA C.L.I.L.
REFERENTE ANIMATORE DIGITALE
A. Es. MODELLO ORGANIZZATIVO A SOSTEGNO DEL MIGLIORAMENTO (Centralità del dirigente e dello staff: relazioni, referenze , responsabilità)
M
I
G
L
I
O
R
A
M
E
N
T
O
Maria Augusta Mozzetti 115
P.D.M. - AREA DI PROCESSO P. D.M. AREA PROCESSO
CURRICOLO VALUTAZIONE CONTINUITA’ ORIENTAMENTO
FUNZIONI STRUMENTALI CONTINUITA’ - SCUOLA DIGITALE - B.E.S. - D.S.A - ……………..
DIRIGENTE (collaboratori =10% organico (L.107/2015)
Ref.
DIPARTIMENTI
Ref.
AREA
MATEMATICA
Ref.
ITALIANO
COME L2
Ref.
C.L.I.L.
FIDUCIARI
PLESSI SCOLASTICI
ANIMATORE
DIGITALE
PRIMO COLABORATORE Ref.
ORIENTAMENTO
Ref.
INVALSI
Ref.
AREA MUSIC
ALE ARTISTI
CA
Ref.
SPORT E
SANI STILI
DI VITA
B. Es. MODELLO ORGANIZZATIVO A SOSTEGNO DEL MIGLIORAMENTO :
(Centralità del Collegio docenti e delle sue articolazioni)
AREE/OBIETTIVI PROCESSO PDM = monitoraggi e verifiche traguardi DIPARTIMENTI, CONSIGLI CLASSE, COMMISSIONI E GRUPPI LAVORO SPECIFICI SU O.P. E PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA ’
Maria Augusta Mozzetti 116
COLLEGIO DOCENTI
Il N.I.V. E’ ELEMENTO DI INTERAZIONE CONTINUA TRA LA LEADERSHIP PIÙ
DIRETTAMENTE LEGATA ALLE SCELTE DEL DIRIGENTE E L'INSIEME
DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA ( Nota MIUR prot. 7904 2015 )
PTOF
ALCUNI PUNTI FORTI E PUNTI DEBOLI DEI MODELLI A e B
Maria Augusta Mozzetti 117
A
PUNTI
FORTI La stretta Rete di interrelazioni garantisce la finalizzazione delle azioni di
miglioramento e il loro controllo.
La collocazione di compiti e responsabilità su figure apicali consente di
individuare le eventuali inefficienze delle azioni.
Il dirigente è facilitato nel compito del coordinamento delle attività da una
rete di collaborazioni e da deleghe con fiduciari soggetti a premialità.
PUNTI
DEBOLI Rigidità delle relazioni, rischio della sola formalizzazione dei processi.
Rischio di verticismo ed di eccessivo intervento del dirigente sulle
figure apicali e di queste sul sistema.
Monitoraggi e aggiornamenti di RAV, PTOF, e di tutta la progettualità a
carico di pochi con rischio di marginalità per il CD.
B
PUNTI
FORTI Apertura al contributo di tutti i docenti nella individuazione delle attività da
correlare agli O.P.
Valorizzazione dei dipartimenti, dei consigli di classe e dei luoghi della
progettazione
Sollecitazione delle capacità di analisi e autovalutazione in tutti i docenti
PUNTI
DEBOLI Incertezza per la documentazione e la raccolta di informazione sui
processi avviati.
Scarsa responsabilità dei singoli per il raggiungimento dei risultati.
Scarsa possibilità di controllare il sistema complessivo e il raggiungimento
dei traguardi.
C. Es. MODELLO ORGANIZZATIVO A SOSTEGNO DEL MIGLIORAMENTO
(Modello misto “sacco vuoto non sta in piedi”)
• I Referenti di area e le F.S. dello STAFF che coordinano le commissioni /gruppi di lavoro
del CD OP ATTIVITA’ PTOF
• La Formazione e Lo Sviluppo professionale di tutti
• Lo Scambio in una comunità di pratiche
Maria Augusta Mozzetti 118
METTE AL CENTRO
CABINA DI REGIA (dirigente,N.I.V.e STAFF) per monitoraggi e aggiornamenti di RAV e PDM
LA FORMAZIONE DI RETE IN RICERCA A SOSTEGNO DEI PIANI DI MIGLIORAMENTO
(dal R.A.V al P.D.M. progetto rete RM 13, MIUR-USR Lazio anni 2016/17;2017/18)
I FASE:
Docenti formazione
in ricerca con esperto
20 ore
II FASE Scuole: microsperimentazioni:
C.L.I.L.; flipped clasroom; didattica per competenze
20 ore
CONTESTI DI
APPRENDIMEN
TO DIPARTIMENTI
CONSIGLI
CLASSE
TEAM
119 Maria Augusta Mozzetti
RAV PDM O.P. ATTIVITA’/PROGETTI PTOF DIRIGENTE COLLABORATORI DSGA FUNZIONI STRUMENTALI ANIMATORE E TEAM DIGITALE TUTOR INCLUSIONE ………..
Maria Augusta Mozzetti 120
STAFF (Leadership
diffusa) N.I.V. (Questionario scuola, Dati nazionali e invalsi R.A.V., documentazione processi)
Maria Augusta Mozzetti 121
L’ “I CARE” di Don Lorenzo Milani, che letteralmente significa: “mi importa, mi
interessa, ho a cuore” riassume le finalità educative di una scuola orientata, diremo
oggi, allo sviluppo di competenze trasversali, sociali e di cittadinanza, da “agire” in
contesti reali. Una scuola solidale, aperta e inclusiva, che sa valutare le competenze
dei propri ragazzi per preparali alle sfide del mondo.Grazie!