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22/04/2016 1 Utilizzo delle prove INVALSI per il miglioramento della didattica e il contrasto della dispersione scolastica Formazione Udine 22 aprile 2016 Paola Floreancig CHE COSA OCCORRE FARE , con riferimento alle prove INVALSI, se abbiamo a cuore il miglioramento della didattica e il contrasto della dispersione scolastica ? PRIMA DELLA SOMMINISTRAZIONE Fornire nei modi che si riterranno più opportuni - il quadro situato delle prove di rilevazione Invalsi - la conoscenza della struttura delle prove di rilevazione e dei quadri di riferimento teorici delle prove (QdR) e dei Questionari famiglie e studenti DURANTE LA SOMMINISTRAZIONE E/O IMMEDIATAMENTE DOPO IN FASE DI CORREZIONE Fornire Indicazioni o almeno condividere l’utilità di - osservare la classe e possibilmente annotare quanto può risultare utile all’azione didattica immediata e futura AL MOMENTO DELLA RESTITUZIONE DEI DATI e DOPO Procedere con alcune azioni - Per il sistema ( MIUR, USR) lettura dei dati per orientare l’azione formativa e orientare anche le indicazioni per i curricoli - Per il DS e per il referente valutazione – lettura dei dati della scuola , restituzione almeno di alcuni dati ai docenti ed al CI ed utilizzo di tali dati per gli aspetti organizzativo-gestionali , didattici e formativi - Per i docenti – lettura dei dati delle classi ed utilizzo degli stessi per il miglioramento della didattica e per il contrasto della dispersione Paola Floreancig

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Utilizzo delle prove INVALSI per il miglioramento della didattica e il

contrasto della dispersione scolastica

Formazione

Udine 22 aprile 2016

Paola Floreancig

CHE COSA OCCORRE FARE , con riferimento alle prove INVALSI, se abbiamo a cuore il

miglioramento della didattica e il contrasto della dispersione scolastica ?

� PRIMA DELLA SOMMINISTRAZIONE

Fornire nei modi che si riterranno più opportuni

- il quadro situato delle prove di rilevazione Invalsi

- la conoscenza della struttura delle prove di rilevazione e dei quadri di riferimento teorici delle prove (QdR) e dei Questionari famiglie e studenti

� DURANTE LA SOMMINISTRAZIONE E/O IMMEDIATAMENTE DOPO IN FASE DI CORREZIONE

Fornire Indicazioni o almeno condividere l’utilità di

- osservare la classe e possibilmente annotare quanto può risultare utile all’azione didattica

immediata e futura

� AL MOMENTO DELLA RESTITUZIONE DEI DATI e DOPO

Procedere con alcune azioni

- Per il sistema ( MIUR, USR) lettura dei dati per orientare l’azione formativa e orientare anche le indicazioni per i curricoli

- Per il DS e per il referente valutazione – lettura dei dati della scuola , restituzione almeno di alcuni dati ai docenti ed al CI ed utilizzo di tali dati per gli aspetti organizzativo-gestionali , didattici e formativi

- Per i docenti – lettura dei dati delle classi ed utilizzo degli stessi per il miglioramento della didattica e per il contrasto della dispersione

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Quadro «situato» delle prove di rilevazione Invalsi

Occorre innanzitutto situare le prove di rilevazione Invalsi nel quadro generale delle attuali funzioni dell’Istituto e delle funzioni dell’Istituto nel tempo, dalla sua istituzione

Le funzioni dell’Istituto, che è soggetto alla vigilanza del MIUR, sono indicate nelle direttive MIUR che si sono succedute nel tempo tra cui l’ultima

la Direttiva n.11 del 2014

definisce i criteri e le priorità strategiche per l'avvio del Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80 per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017

a) le priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione, che costituiscono il riferimento per le funzioni di coordinamento svolte dall'INVALSI;

b) i criteri generali per assicurare l'autonomia del contingente ispettivo;c) i criteri generali per la valorizzazione delle scuole del sistema scolastico nazionale,

statali e paritarie, nel processo di autovalutazione.

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PRIORITA' STRATEGICHE DELLA VALUTAZIONE DEL SISTEMA

EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Per il prossimo triennio la valutazione del sistema educativo di istruzione sarà caratterizzata

• dalla progressiva introduzione nelle istituzioni scolastiche del procedimento di valutazione, secondo le fasi previste dall'articolo 6, comma l, del Regolamento.

La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell' offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:

• alla riduzione della dispersione scolastica e dell' insuccesso scolastico;

• alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di

apprendimento degli studenti;

• al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla

situazione di partenza;

• alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione

all'università e al lavoro

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La direttiva n.85 del 2012, comunque , già definiva con precisione le finalità della somministrazione delle prove

• la restituzione dei risultati delle rilevazioni degli apprendimenti alle singole scuole sarà oggetto di particolare attenzione da parte dell’INVALSI, in modo che i risultati possano costituire per le istituzioni scolastiche una base per

l’avvio dei processi di autovalutazione.

• Pertanto, nel corso del triennio scolastico considerato, verrà migliorato l’utilizzo del profilo longitudinale dei dati delle rilevazioni anche al fine di individuare il valore aggiunto

determinato dall’azione formativa delle scuole. Per favorire l’utilizzo dei risultati in chiave auto-valutativa , l’INVALSI

predisporrà apposite linee guida per la loro lettura.

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L’ Istituto INVALSI ha una storia che le scuole dovrebbero conoscere almeno nelle linee generali

• CEDE (Centro Europeo dell’Educazione) istituito con DPR n. 419 del 31 maggio 1974 ed effettivamente operante con personale comandato dal 1982

• SNQI (Servizio Nazionale per la Qualità dell'Istruzione) istituito con Direttiva 307 del 21 maggio 1997, operante all’interno del CEDE ed adottato come soluzione ponte in attesa della riforma

• il CEDE è trasformato due anni dopo in INVALSI, Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione, in base al D. L.vo n. 258 del 20.07.1999,

• cinque anni più tardi è ulteriormente riordinato, con lo stesso acronimo ma con più estesa denominazione, in Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo dell'Istruzione e della formazione in base al D. L.vo n. 286 del

19.11. 2004.

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Sintesi del quadro di insieme in cui l’INVALSI, quale Ente di ricerca preposto

alla valutazione del sistema scolastico italiano, opera

1. effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV);

2. studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa;

3. predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado;

4. predispone modelli da porre a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini dell'elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore;

5. provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità;

6. fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione;

7. svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche;

8. svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati; 9. assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo

valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti; 10.formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici,

definisce le procedure da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione.

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In tutto questo periodo di storia dell’Istituto e, in particolare, dal 2004 al 2015 , le scuole come hanno utilizzato i dati delle rilevazioni Invalsi ?

Con la direttiva n.11 del 2014 è risultato molto chiaro come sarebbero state utilizzate le prove Invalsi

( sezione esiti RAV ) ma prima , come sono state considerate, attuate e vissute dalle scuole

� le operazioni propedeutiche alla somministrazione

� le operazioni di somministrazione delle prove

� le operazioni di restituzione dei risultati delle prove

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Rilievi fatti dallo stesso Istituto sul «vissuto» delle scuole rispetto alle prove

Dai progetti PILOTA dal 2001 in poi ma anche dopo il 2004 - 2005 quando il nuovo INVALSI estende il modello dei progetti pilota a tutta la popolazione degli studenti dei livelli iniziali dei cicli previsti dalla riforma, su tutte le scuole del primo ciclo (elementari e medie) in cui è già operante la Riforma Moratti D.lvo 286, la somministrazione delle prove è stata accompagnata

• dalla diffidenza di molte scuole che evitano di partecipare ma ugualmente osservano dall’esterno il processo e ne temono l’allargamento

• dalle critiche di merito che provengono da parte del mondo accademico.

• da alcune considerazioni del tipo :I test sembrano inappropriati

• non si capisce con quale quadro di riferimento siano stati costruiti

• ci si chiede se il riferimento siano i curricoli effettivi o i curricoli attesi.

• sono diffusi risultati di difficile interpretazione se non addirittura confutabili da altre evidenze empiriche acquisite nelle ricerca internazionali dallo stesso INVALSI

• dalle critiche sul metodo di acquisizione dei dati che appare scarsamente affidabile,

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Ora, a che punto siamo riguardo al vissuto delle prove?

Le cose sono sicuramente migliorate nel tempo anche grazie

• ad una migliore esplicitazione nei Quadri di riferimento di come vengono costruite le prove

• al miglioramento della restituzione e dei tempi di restituzione

• ad una restituzione dei dati al netto del cheating , con indicazione di misure di valore aggiunto, dei primi dati longitudinali in alcuni livelli scolastici

• all’ampliamento delle guide alla lettura delle prove di italiano e matematica per tutti i livelli scolastici come supporto alla comprensione della struttura e dei contenuti della prova già pubblicate sul sito dell’Invalsi.

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Alcuni dettagli sulla restituzione dei dati delle prove nel tempo

• Con la prima rilevazione censuaria dell’a . s. 2004-05 restituzione di tavole a livello di classe e di scuola con semplici statistiche descrittive confrontate con i riferimenti campionari.

• Con l’ingresso della Prova nazionale all’interno dell’Esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione , a.s. 2007-08, la restituzione è cambiata privilegiando elaborazioni a livello di singolo Istituto.

• Negli anni successivi la restituzione si è composta da tavole con dati che partivano dal livello scuola e scendevano a livello di classe, fino al singolo item, senza trascurare l’aspetto relativo alle parti o ambiti delle prove, oltre che dei processi cognitivi

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La conoscenza della struttura delle prove di rilevazioni e dei quadri di riferimento teorici delle prove (QdR)

Importanza della conoscenza

• dei modi

• dei tempi

• delle procedure

di costruzione delle prove.

Tutti dati desumibili dai Rapporti tecnici annuali sulle caratteristiche delle prove Invalsi

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Come e da chi vengono prodotte le prove oggettive

standardizzate Invalsi ?

Non sempre è noto che la costruzione di una prova standardizzata ed oggettiva richiede grandi sforzi e tempi

piuttosto lunghi, mai inferiori ai 15-18 mesi, e il rispetto di

una procedura molto articolata che viene descritta nei quadri di riferimento per la valutazione ( QdR) Sono impegnati 300 docenti ed esperti del mondo della

scuola e delle università le cui proposte sono poi sottoposte al vaglio di una commissione di esperti

nazionali, internazionali e ricercatori Invalsi. Tutte le prove sono pretestate su un campione casuale di classi

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Che cos’è una prova oggettiva e standardizzata

• prova standardizzata

la standardizzazione è l’operazione di trasformazione delle unità di misura delle variabili che si intendono confrontare in un’unità di misura comune

• prove oggettive

una prova si dice oggettiva quando la correzione avviene secondo un protocollo stabilito a priori che rende l’esito della correzione tendenzialmente indipendente dal soggetto che la effettua

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Criteri per la costruzione delle prove standardizzate

La composizione di una prova standardizzata rivolta

all’accertamento su scala nazionale dei livelli di

apprendimento NON risponde agli stessi criteri che

guidano la costruzione delle verifiche di classe.

Una prova standardizzata nazionale deve essere in

grado di misurare i risultati degli studenti

all’interno di una scala di abilità/competenza molto

lunga, dai livelli più bassi a quelli di eccellenza.

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Quadri di riferimento per la valutazione

Mediante il QdR vengono definiti:

� gli ambiti (ad esempio: Comprensione della lettura, grammatica, Spazio e figure, Relazioni e funzioni, ecc.),

� i processi cognitivi (ad esempio: individuare informazioni date nel testo, formulare semplici inferenze, ecc.)

� i compiti oggetto di rilevazione, delimitando quindi il campo rispetto al quale sono costruite le prove.

All’interno dei quadri di riferimento sono esplicitati anche

� i criteri di scelta dei quesiti, dei testi delle prove di comprensione della lettura

e, anche se in modo sintetico,

� le modalità in funzione delle quali le singole domande vengono selezionate

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Conoscenza necessaria dei QdR

Cosa sono i Quadri di riferimento ( QdR) delle prove Invalsi ?

Il QdR tiene presente le Indicazioni nazionali, i frameworks delle rilevazioni internazionali e la prassi didattica.

I Quadri di riferimento delle prove Invalsi esplicitano i punti di riferimento concettuali e i criteri operativi utilizzati nella costruzione delle prove.

Essi hanno il duplice scopo

� di fornire un punto di riferimento per la costruzione delle prove (per gli esperti che hanno questo compito)

� e di chiarire a tutti gli interessati (scuole, insegnanti, studenti, genitori, ecc.) contenuti e aspetti che la prova intende verificare e tipi di quesiti utilizzati, rendendo così trasparente l’impostazione della prova e favorendo la successiva lettura dei risultati.

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Utilità di conoscere i quadri di riferimento

Gli insegnanti , dalla lettura dei quadri di riferimento, hanno modo di capire perché una prova viene fatta in un certo modo e , quando analizzano i dati raccolti , possono riflettere sulle difficoltà incontrate dagli alunni per valutare quali operazioni

cognitive , richieste e sollecitate dallo svolgimento delle prove ,

abbiano rappresentato uno scoglio .

Gli aspetti teorici sono poi messi in relazione a molti esempi

pratici .

Il QdR può rappresentare lo sfondo per costruire o rivedere , nel primo ciclo , ad esempio, il curricolo di lettura e di riflessione linguistica

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Quadro di riferimento di italiano

INDICE

• Premessa: la ‘padronanza linguistica’

• 1 La lettura

– 1.1 Prima parte della prova di italiano

• 2 La grammatica

– 2.1 Seconda parte della prova di italiano

• 2.1.1 Esempi di compiti e quesiti

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Prova di rilevazione di italiano ( QdR)

La padronanza linguistica, una delle competenze di base che la scuola deve sviluppare, consiste nel possesso ben strutturato di una lingua

assieme alla capacità di servirsene per i vari scopi comunicativi.

Essa si esplica in questi ambiti:

i n t e r a z i o n e v e r b a l e (=partecipare a uno scambio comunicativo orale in vari contesti);

l e t t u r a (=comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo);

s c r i t t u r a (=produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi).

La padronanza linguistica può essere articolata in un certo numero di conoscenze, abilità e competenze, fra loro interdipendenti che riguardano tutti gli ambiti.

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Prova di rilevazione di italiano

Le prove INVALSI di italiano , anche per motivi di tipo tecnico-organizzativo (elevato numero di studenti, difficoltà di correzione uniforme ecc.), sono circoscritte

• alla valutazione della competenza di lettura, intesa come comprensione, interpretazione, riflessione e valutazione del testo scritto, avente a oggetto un’ampia gamma di testi letterari e non letterari

• alla valutazione delle conoscenze e competenze grammaticali (nel senso più ampio), il cui apprendimento è previsto nelle indicazioni curricolari dei vari gradi di scuola.

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Nel Quadro di Riferimento di Italiano sono individuati e descritti sette

aspetti rispetto ai quali vengono formulati i quesiti della prima parte della

prova.Comprendere e ricostruire il significato del testo

Aspetto 1: Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni; riconoscere le relazioni tra parole.

Aspetto 3: Fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore.

Aspetto 4: Cogliere le relazioni di coesione (organizzazione logica entro e oltre la frase) e coerenza testuale.

Aspetto 5a: Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse.

Individuare informazioni

Aspetto 2: Individuare informazioni date esplicitamente nel testo.

Rielaborare il testo

Aspetto 5b: Ricostruire il significato globale del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse.

Aspetto 6: Sviluppare un’interpretazione del testo, a partire dal suo contenuto e/o dalla sua forma, andando al di là di una comprensione letterale.

Aspetto 7: Valutare il contenuto e/o la forma del testo alla luce delle conoscenze ed esperienze personali (riflettendo sulla plausibilità delle informazioni, sulla validità delle argomentazioni, sulla efficacia comunicativa del testo, ecc.).

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Quali competenze deve possedere il lettore ?

� Una competenza pragmatico –testuale

Per comprendere, interpretare e valutare un testo il lettore deve essere in grado di – individuare specifiche informazioni, – ricostruire il senso globale e il significato di singole parti

– cogliere l’intenzione comunicativa dell’autore, lo scopo del testo e il genere cui esso appartiene.

� Una competenza lessicale relativa alla lettura con cui si intende specificamente la conoscenza o la capacità di ricostruire il significato di un vocabolo in un determinato contesto e le relazioni di significato tra vocaboli in vari punti del testo.

� Una competenza grammaticale relativa alla lettura si intende la capacità di individuare le strutture morfosintattiche della frase e le strutture interpuntive in funzione della loro pertinenza testuale, dal punto di vista cioè del loro apporto alla costruzione e configurazione dei significati del testo

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OPERAZIONI COGNITIVE

ASPETTI DI COMPRENSIONE DEL TESTO CHE LE PROVE INVALSI

INTENDONO MISURARE (QdR Italiano)

INDIVIDUARE INFORMAZIONI Individuare informazioni date esplicitamente nel testo.

RICOSTRUIRE IL SIGNIFICATO DEL TESTO Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni; Riconoscere le relazioni tra parole. Fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore. Cogliere le relazioni di coesione (organizzazione logica entro e oltre la frase) e coerenza testuale. Ricostruire il significato di una parte più o meno estesa del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse. Ricostruire il significato globale del testo, integrando più informazioni e concetti, anche formulando inferenze complesse.

INTERPRETARE E VALUTARE Sviluppare un’interpretazione del testo, a partire dal suo contenuto e/o dalla sua forma, andando al di là di una comprensione letterale. Valutare il contenuto e/o la forma del testo alla luce delle conoscenze ed esperienze personali (riflettendo sulla plausibilità delle informazioni, sulla validità delle argomentazioni, sulla efficacia comunicativa del testo, ecc.)

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Esempi di compiti e quesiti

1 Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed

espressioni; riconoscere le relazioni tra parole

Esempi di possibili compiti

• Individuare il significato nel contesto di parole ed espressioni

• Riconoscere il significato delle modificazioni morfologiche di sostantivi (alterazione) e aggettivi (gradazione)

• Riconoscere rapporti di sinonimia/antonimia tra parole o espressioni

• Sostituire un lessema o un’espressione con una di significato analogo o opposto

• Comprendere il significato di parole ed espressioni usate in senso figurato

• Comprendere il significato di parole ed espressioni idiomatiche

• Individuare i lessemi che afferiscono a un determinato campo semantico

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ESEMPI DI QUESITI SULL’ASPETTO 1ossia

Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed

espressioni; riconoscere le relazioni tra parole

• Primaria A4. L’ingresso era “ostruito” (riga 6) significa che l’ingresso

– I A. era stretto

– I B. era enorme

– I C. era nascosto

– I D. era chiuso

Per rispondere lo studente deve capire il significato di un lessema la cui comprensione è facilitata dal

contesto.

Secondaria di1° grado

• B9. L’espressione «Il colosso ... viene dall’alba dei tempi» (righe 50-51) significa che il bue

muschiato

– I A. è apparso improvvisamente

– I B. è venuto da un luogo molto lontano

– I C. esisteva già in epoca preistorica

– I D. si può vedere solo all’alba

(Dall’era glaciale, ecco il bue muschiato, I secondaria 2009-2010)

Per rispondere lo studente deve comprendere il significato di un’espressione figurata.

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ESEMPI DI QUESITI SULL’ASPETTO 3

Fare un’inferenza diretta, ricavando un’informazione implicita da una o più

informazioni date nel testo e/o tratte dall’enciclopedia personale del lettore (Qui si fa riferimento alla singola inferenza diretta, mentre la formulazione di inferenze

complesse si ha in diversi aspetti di comprensione del testo.

Esempi di possibili compiti

- Inferire il luogo o il tempo in cui si svolge una storia o un evento- Inferire le caratteristiche di un personaggio dalle sue azioni- Inferire ed esplicitare la causa o le motivazioni di un fatto o di una azioneSecondaria di 1° grado

A4. Dove viveva la protagonista prima di andare a Mantova?

Scrivilo: …………………………….(Mantova, seconda infanzia, I secondaria 2009-2010)Per rispondere lo studente deve fare un’inferenza diretta basandosi su un’informazione data nel testo (“…..la separazione forzata da mio padre che era rimasto a Torino…”).Risposta corretta: Torino

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INDICE del Quadro di riferimento di matematica

• Premessa (primo ciclo)

• 1 La competenza matematica

• 2 I contenuti matematici – 2.1 I Nuclei tematici

– 2.2 Ambito di valutazione

• 3 I processi

• 4 Caratteristiche generali delle prove e criteri di formulazione dei quesiti– 4.1 Tipi di quesiti

– 4.2 Criteri di formulazione dei quesiti

• 5 Esempi di compiti e quesiti (primo ciclo)

• 6 Presentazione (scuola secondaria di secondo grado)

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OPERAZIONI COGNITIVE - I PROCESSI

CHE LE PROVE INVALSI INTENDONO MISURARE

(Rapporto nazionale - Matematica)

FORMULARE

descrivere un problema o una situazione con uno strumento

matematico (un’equazione, una operazione, una tabella, un

grafico, un diagramma...)

UTILIZZARE

trovare il risultato di una operazione, risolvere un’equazione,...

INTERPRETARE

leggere e interpretare i risultati delle procedure matematiche

implementate o descritte, nel particolare contesto di un problema

Paola Floreancig

Dall’anno scolastico 2012-2013 per la prova di Matematica, ferma restando la disaggregazione dei risultati per ambito di contenuto, le risposte degli

studenti sono analizzate anche in relazione alle tre fasi del ciclo della

matematizzazione, rispetto alle quali sono stati raggruppati i quesiti:

• Formulare sono aggregati i risultati di tutte quelle domande in cui all’allievo è richiesto di descrivere con uno strumento matematico (un’equazione, una operazione, una tabella, un grafico, un diagramma...) un problema o una situazione.

• Utilizzare sono aggregati i risultati delle domande in cui il processo richiesto all’allievo è interno alla matematica (trovare il risultato di una operazione, risolvere un’equazione,...).

• Interpretare sono aggregati i risultati delle domande in cui l’allievo deve leggere e interpretare i risultati delle procedure matematiche implementate o descritte, nel particolare contesto di un problema.

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ESEMPI – I contenuti matematici I NUMERI

1.1 Quale numero corrisponde a 3 decine e 14 unità?

A. 17

B. 44

C. 34

Classe seconda primaria

N Conoscere e utilizzare il significato della notazione posizionale

2.1 Quale numero corrisponde a 240 decimi?

A. 2400

B. 24

C. 2,4

D. 0,24

Classe Quinta primaria

Conoscere e utilizzare la notazione posizionale di numeri interi e numeri decimali

Paola Floreancig

ESEMPI – I contenuti matematici I NUMERI

3.1 Quale tra le seguenti frazioni equivale al numero decimale 16,50?

A. 16/50

B. 165/100

C. 16/5

D. 165/10

Classe prima scuola secondaria di 1° grado

Riconoscere scritture diverse dello stesso numero (frazione decimale, numero decimale)

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Oltre alla conoscenza dei QdR di italiano e di matematica

Fondamentale è inoltre ,sia nella fase preliminare che nella fase successiva di

restituzione dei dati,

conoscere il

QUADRO DI RIFERIMENTO PER LA RILEVAZIONE

DELLE

INFORMAZIONI FAMIGLIE - STUDENTI

Paola Floreancig

Questionario studenti e scheda studenti e famiglia

A corredo delle prove di apprendimento, il Servizio Nazionale di Valutazione propone un questionario rivolto agli studenti e una scheda studenti e famiglie da compilare a cura della scuola per la raccolta di alcune informazioni aggiuntive.

Tra la vasta gamma di aspetti che possono fornire informazioni utili per l’interpretazione dei risultati scolastici• l’ambiente familiare di provenienza dello studente, • le attività svolte a scuola e quelle praticate nel tempo libero, • le opinioni e gli atteggiamenti in merito alla scuola e allo studio,

rappresentano alcuni dei settori di indagine solitamente indagati.

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Scheda studenti e famiglie

Scheda - Informazioni comuni

• Luogo di nascita• Età di arrivo in Italia (per i nati all’estero)• Voto in italiano nel I quadrimestre (o II trim.)• Voto in matematica nel I quadrimestre (o II trim.)• Informazioni personali studente• Orario scolastico settimanale• Informazioni padre Luogo di nascita• Informazioni madre Luogo di nascita

Paola Floreancig

Questionario studenti classe 5°1. Concetto di sé e motivazione intrinseca/interesse per la matematica

2. Concetto di sé e motivazione intrinseca/interesse per l’italiano

3. Motivazione estrinseca e impegno nello studio Cognizioni riferite al sé, motivazione e impegno nello studio

4. Attribuzioni del successo o dell’insuccesso a scuola

5. Stato emotivo durante lo svolgimento delle prove di italiano e matematica Benessere e malessere (ansia da test) e difficoltà percepita delle prove a scuola

6. Percezione del sentirsi sicuri a scuola Profilo delle attività

7. Tempo dedicato ad alcune attività al di fuori della scuola al giorno dello studente

8. Frequenza settimanale con cui vengono svolte alcune attività

9. Risorse disponibili a casa – presenza di risorse educative e materiali

10. Risorse disponibili a casa – numerosità di libri

11. Disponibilità di un aiuto nei compiti per casa

12. Lingua parlata a casa

13. Mese di nascita Informazioni personali

14. Anno di nascita

15. Genere

16. Composizione del nucleo familiare – genitori Ambiente familiare

17. Composizione del nucleo familiare – fratelli e sorellePaola Floreancig

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2.3. Cognizioni riferite al sé,

motivazione e impegno nello studio

• auto-attribuzioni, ovvero delle spiegazioni che un soggetto fornisce per i risultati delle sue azioni. In ambito educativo è interessante indagare a quali cause i bambini attribuiscono i loro successi o insuccessi in diverse attività scolastiche, alcune direttamente legate all’italiano e alla matematica, altre no, e come queste attribuzioni mutino con la crescita, e quindi con il passaggio dalla primaria alla secondaria.

• la motivazione. Il concetto di motivazione viene in letteratura suddiviso in una motivazione estrinseca e una intrinseca. La motivazione estrinseca viene indagata negli studenti delle scuole del 2° ciclo, che possono essere spinti a fare bene a scuola in vista di possibili traguardi lavorativi o per proseguire gli studi (motivazione estrinseca strumentale). Ma esiste anche una motivazione estrinseca connessa all’idea di andare bene per far piacere agli altri (genitori, insegnanti), indagata negli studenti del 1° ciclo.

• La motivazione intrinseca è spesso legata all’impegno ; tale aspetto è indagato - per il 1° ciclo -con tre item che fanno riferimento all’impegno nello studio in generale

Paola Floreancig

2. Aree indagate

2.1. Informazioni personali• Attraverso la data di nascita è possibile avere

indicazioni sul ruolo giocato dagli anticipi e dai ritardi rispetto all’età teorica per il grado di studio considerato.

• La conoscenza del genere permette di fare analisi per genere, sia in relazione ai risultati nelle prove di italiano e matematica, sia rispetto alle altre variabili a corredo.

• Il luogo di nascita e la cittadinanza forniscono informazioni sulle origini degli studenti, permettendo inoltre di differenziare tra prima e seconda generazione di immigrati.

Paola Floreancig

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2.4. Benessere e malessere a scuola

• Un aspetto indagato è lo stato emotivo durante le prove di italiano e matematica

• Un secondo aspetto indagato riguarda la percezione del sentirsi sicuri a scuola

• Un terzo aspetto riguarda lo stare bene nei diversi spazi della scuola.• Un ultimo aspetto riguarda il curriculum pace, ovvero il ritmo con cui

durante l’anno l’insegnante propone i contenuti curricolari alla classe. • Si tratta di un settore di studi che trova la sua collocazione all’interno

del più vasto concetto di curriculum implementation, e che presenta numerosi collegamenti con altri aspetti legati al processo di insegnamento/apprendimento (organizzazione dei materiali didattici, articolazione del gruppo classe, ecc.), la cui conoscenza può essere utile per orientare le attività delle scuole e degli insegnanti .La domanda è rivolta ai soli studenti del 1° anno di secondaria di I grado, poiché è connessa al passaggio ad un nuovo ordine di scuola.

Paola Floreancig

2.5. Profilo delle attività dello

studente

In questa area si cercano di ricostruire i diversi

profili delle attività degli studenti del 1° ciclo,

considerando sia il tempo speso a scuola che

quello fuori dalla scuola, nello studio o in altre

attività.

Paola Floreancig

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2.6. Ambiente familiare

• Risorse educative disponibili a casa viene considerata soprattutto come un indicatore delle condizioni familiari di supporto allo studio.

• La domanda che indaga quali figure aiutino gli studenti del 1° ciclo nel fare i compiti per casa(adattata dall’indagine PIRLS 2006) dà anch’essa informazioni sul supporto familiare nello studio.

• Come ulteriore indicatore di opportunità di sostegno familiare nei compiti, oltre che di rinforzo domestico della lingua usata a scuola, è stata inserita in tutti i questionari una domanda sulla lingua parlata a casa. L’interesse è rivolto non solo all’uso in famiglia di una lingua straniera, ma anche all’utilizzo prevalente di un dialetto.

Paola Floreancig

Esempio di utilizzo dei dati di analisi di contesto

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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22

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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23

0%

31%

15%35%

2%11%

6%

Titolo di studio dei padri

licenza elementare licenza media qualifica triennale diploma maturità

titolo sup diploma laurea o sup non disponibile

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

2%

22%

12%

40%

5%

14%

5%

Titolo di studio delle madri

licenza elementare licenza media qualifica triennale diploma maturità

titolo sup diploma laurea o sup non disponibile

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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24

0

31

15

35

2

106

2

22

12

40

5

14

40

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

licenzaelementare

licenza media qualificatriennale

diplomamaturità

titolo supdiploma

laurea o sup nondisponibile

Confronto titoli di studio P/M

padre

madre

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

licenzaelementare

licenza media qualificatriennale

diplomamaturità

titolo supdiploma

laurea o sup nondisponibile

0

13

4

19

1

52

Allineamento dei titoli di studio

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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25

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

licenzaelementare

licenza media qualificatriennale

diplomamaturità

titolo supdiploma

laurea o sup nondisponibile

0

32

12

32

0

15

83

15 15

41

5

14

7

Titoli disaggregati T

padri madri

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

licenzaelementare

licenza media qualificatriennale

diplomamaturità

titolo supdiploma

laurea o sup nondisponibile

0

30

16

41

57

22

25

9

39

2

20

2

Titoli disaggregati R

padri madri

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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26

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

licenzaelementare

licenza media qualificatriennale

diplomamaturità

titolo supdiploma

laurea o sup nondisponibile

0

32

19

32

36 6

0

32

10

39

106

3

Titoli disaggregati C

padri madri

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

disoccupato2%

casalingo0%

dirigente, docente univ, funzionario, ufficiale

3%

imprenditore/proprietario agricolo

7%

professionita dipendente,

sottouffficiale, libero prof15%

lavoratore in proprio16%

insegnante, impiegato, militare graduato

24%

operario, addetto coop26%

pensionato0%

non disponbile7%

Attività lavorativa padri

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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27

disoccupata4%

casalinga19%

dirigente, docente univ, funzionario, ufficiale

2%

imprenditore/proprietario agricolo

2%

professionita dipendente, sottouffficiale, libero prof

12%

lavoratore in proprio7%

insegnante, impiegato, militare graduato

34%

operario, addetto coop15%

pensionato1%

non disponbile4%

Attività lavorativa madri

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0 0 0 17 4

1612

0 1

Allineamento lavoro P/M

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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28

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

7

15

0 0

83

37

19

28

2

30

5 29 7

32

14

0 03

13

06

23

13

29

10

03

Disaggregazione lavoro madri

T

R

C

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

0 0 0 05

2

2217

0 00 0 0 05 7

16

70 00 0 0

3

136 6

10

03

Disaggregazione allineamento P/M

T

R

C

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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29

s

e

c

o

n

d

e

Incremento del titolo di studio

Conferma della scelta di TP

Incremento voto italiano

Incremento voto matematica

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* Considerazioni sulla spinta motivazionale

Motivazione intrinseca

• Esplorazione

• Impegno

Motivazione estrinseca

• Percorso

• Processo

Autobiografia narrativa

Biografia narrativa

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

Metodi di studio

Strategie

Tecniche di studio

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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Gli adulti

Strumenti culturali- propri dei percorsi di formazione tra 3 e 5 anni- caratterizzati da specificità professionalizzante

Interazione culturale- dipendente dal taglio pratico del corso di studi- dipendente dalla relativa precocità dell’inserimento nel

mondo del lavoro

Proiezione ideale - soggetta a modelli esterni

Aspettative- plasmate dal sistema valoriale del momento- scarsamente monitorate in prima persona

Potenzialità progettuali- visione a breve, forse medio termine- soddisfacimento di bisogni immediati

La diversità di genere - massima nel percorso scolastico

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

I figli – Gli alunni

Strumenti culturali- limitati quantitativamente- limitati qualitativamente

Interazione culturale- confinata alle aree prassiche- collocata in un tempo residuale- ipertrofica (controllo del lavoro domestico)

Proiezione ideale- utilità delimitata dell’istruzione- delega al sistema istruzione (tempo scuola)- contenimento del sistema istruzione (tempo scuola)

Aspettative- di tipo assistenziale (doposcuola)- di tipo compensativo a domanda (bisogno di…)- di tipo progettuale (progetto di vita)

Potenzialità progettuali

- fatica nell’ideazione di un percorso formativo- fatica nella condivisione della proposta della scuola- fatica nella comprensione delle motivazioni del progetto

formativo

La diversità di genere- visione delle attitudini di genere differenziata (maschio

intuitivo, femmina diligente)- rischio di stereotipia

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

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I genitori

Strumenti culturali- professionalizzanti, specifici per l’area oggetto di studio- generalizzanti, transfer possibile all’interno della stessa area

Interazione culturale- prossima alla vita concreta e quotidiana- poco incline alla dialettica e al confronto

Proiezione ideale- connotazione concreta della prospettiva di vita- collocazione dei figli nel tempo residuale

Aspettative- schiacciamento della dimensione interattiva a sfavore del

confronto sul futuro del nucleo familiare

Potenzialità progettuali - visione sfuocata del futuro del nucleo familiare

La diversità di genere- rischio di convergenza/divergenza ricadente sul piano

educativo

lavoro svolto dalla DS Tiziana Cavedoni

DURANTE LA SOMMINISTRAZIONE E/O

IMMEDIATAMENTE DOPO IN FASE DI CORREZIONE

Indicazioni o condivisione dell’utilità di

- osservare la classe e possibilmente annotare quanto può risultare utile all’azione didattica immediata e futura

- Esempi : costruzione di griglie in cui inserire le risposte date Utilizzo dei dati delle rilevazioni per modificare l’impostazione della mia azione didattica

- Utilizzo dei dati del questionario studente per rilevare punti di forza o di criticità che possono risultare utili informazioni per orientare la didattica di classe

Paola Floreancig

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In fase di restituzione dei dati

A quali domande possono rispondere i dati INVALSI? Con riferimento al dirigente

scolastico e al referente per la valutazione di Istituto

• Qual è il livello di apprendimenti medio della mia scuola, in comparazione

con quello nazionale/locale?• E in comparazione con quello di scuole “simili”?• Che grado di omogeneità/eterogeneità degli apprendimenti si riscontra

nella mia scuola?• Quanto questa omogeneità/eterogeneità è riferibile a differenze tra

classi?• Su quali componenti della prova la mia scuola ha ottenuto risultati

migliori/peggiori (in assoluto, e in relazione alla media nazionale?)• Quanta parte degli studenti della mia scuola è classificata nei livelli di

apprendimento bassi/medi/alti (rispetto alla media nazionale)?• Quanto sono differenti i punteggi di apprendimento della mia scuola con

riferimento a diversi gradi scolastici?

Paola Floreancig

Il quadro dei dati disponibili

Quali informazioni/dati sono disponibili nel “fascicolo elettronico” INVALSI?

– Punteggio medio di apprendimento (confronto con area e scuole simili – benchmarking)

– Disaggregazione punteggio di apprendimento per classi– Scomposizione punteggio di apprendimento per diversi

ambiti della prova INVALSI– Distribuzione studenti per “livelli di apprendimento”– Relazioni tra “voti” medi di classe (interni) e

apprendimenti INVALSI– Scomposizione varianza punteggi di apprendimento (tra

classi e interna alle classi)

Paola Floreancig

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Quadro complessivo - Italiano

60

62

64

66

68

70

72

74

RMIC000000�Lazio �Centro �Italia

PN 2011/2012

Risultato complessivo della prova di Italiano

Classe III secondaria di I grado

Il punto rosso (…) rappresenta il punteggio medio nel gruppo di 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale dei propri studenti più simile a quello della scuola considerata.

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Quadro complessivo - matematica

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

40

45

50

55

60

65

RMIC000000�Lazio �Centro �Italia

PN 2011/2012

Risultato complessivo della prova di Matematica

Classe III secondaria di I grado

Il punto rosso (…) rappresenta il punteggio medio nel gruppo di 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale dei propri studenti più simile a quello della scuola considerata.

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Quadro complessivo - considerazioni

Ci sono diverse dimensioni di analisi possibili, come quadro (preliminare) rispetto ai dati di dettaglio che poi si analizzeranno:

– Posizionamento rispetto a Regione, Area, Italia

– Confronto ITA vs MATE (performances medie (in

Italia) più elevate per la prima

– Confronto con scuole che presentano distribuzione ESCS simile

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Alcune definizioni da conoscere

• Cheating– Insieme di anomalie che alterano gli esiti della prova.

L'effetto del cheating è misurato mediante un indicatore percentuale che esprime quale parte del punteggio osservato è mediamente da attribuire alle predette anomalie.

• ESCS– L'ESCS è l'indice di status socio-economico-culturale.

Esso misura il livello del background dello studente, considerando principalmente il titolo di studio dei genitori, la loro condizione occupazionale e la disponibilità di risorse economiche.

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

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Alcune definizioni (segue)• Differenza classe con ESCS simile

– La differenza è calcolata rispetto al risultato medio delle 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale (ESCS) più simile a quello della classe/scuola considerata.

• Background mediano degli studenti– I livelli del background sono definiti rispetto alla

distribuzione nazionale dell'indicatore ESCS. Primo quartile (fino al 25%): livello basso; secondo quartile (dal 25% al 50%); terzo quartile (dal 50% al 75%): livello medio-alto; quarto quartile (dal 75% al 100%): livello alto.

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Punteggi delle diverse classi (MATE)

• Osservare come le diverse classi contribuiscono al risultato di scuola...

Paola Floreancig

Classi/Istituto

Media del punteggio al

netto del cheating (1)

Differenza nei risultati

rispetto a classi/scuole

con background

familiare simile (2)

Cheating in percentuale

412099990807 67,6 -5,0 0,1%

412099990808 79,1 +6,6 0,0%

RMIC000000 72,2 +0,4 0,0%

Superiore alla media (di scuola)

Inferiore alla media (di scuola)Media (di scuola)

Attenzione… per PN c’è solo background di scuola (non di classe)

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

60

65

70

75

80

85

PN 2011/2012

Risultato complessivo della prova di Italiano

Classe III secondaria di I grado

Il punto rosso (…) rappresenta il punteggio medio nel gruppo di 200 classi/scuole con background socio-economico-culturale dei propri studenti più simile a quello della scuola considerata.

Classi con “prestazioni relative” peggiori

Classi con “prestazioni relative” migliori

Attenzione… per PN c’è solo background di scuola

(non di classe)

Attenzione!!!Analisi per classi... “concentrazione”?!

Paola Floreancig

Italiano Matematica

Classi/Istituto

Media del punteggio al

netto del cheating

Differenza nei risultati rispetto a classi/scuole

con background familiare simile

Media del punteggio al

netto del cheating

Differenza nei risultati rispetto a classi/scuole

con background familiare simile

412099990801 77,4 +4,7 62,4 +8,2

412099990804 77,2 +4,7 66,2 +12,2

412099990806 69,0 -3,7 55,7 +1,6

412099990807 67,6 -5,0 52,0 -2,1

RMIC000000 72,2 +0,4 59,8 +5,8

Classe “forte”

Classe “debole”

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Punteggi per le diverse parti delle prove

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Diverse parti delle prove: analisi a livello di classe

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Testo narrativo Grammatica

Punteggio Medio

Punteggio Italia

…Punteggio Medio

Punteggio Italia

412099990801 75,2

68,0

412099990801 79,6

66,7

412099990802 68,6 412099990802 66,9

412099990803 75,4 412099990803 57,8

412099990804 73,4 412099990804 84,7

412099990805 69,2 412099990805 70,5

412099990806 68,2 412099990806 73,6

412099990807 66,7 412099990807 71,4

412099990808 76,5 412099990808 83,8

RMIC000000 71,8 RMIC000000 74,3

Scuola relativamente “forte” in grammatica rispetto a

testo narrativo

Criticità a livello di classe

Punto di forza a livello di classe

È opportuno confrontare i risultati con la media nazionale...

Un punteggio basso/alto può derivare da specificità della classe o da difficoltà relativa della sezione della prova!

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Confronto con studenti “solo nativi”

• “Solo nativi”:– studenti nati in Italia da genitori anch'essi nati in Italia;

• Interpretazione:– Qual è effetto di considerare “solo nativi”? Eterogeneità tra

classi? E rispetto alla media nazionale?Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Testo narrativo Testo narrativo Solo nativi

Punteggio Medio

Punteggio Italia

Punteggio Medio

Punteggio Italia

412099990801 75,2

68,0

412099990801 75,2

68,5

412099990802 68,6 412099990802 69,5

412099990803 75,4 412099990803 78,3

412099990804 73,4 412099990804 73,1

412099990805 69,2 412099990805 70,2

412099990806 68,2 412099990806 68,6

412099990807 66,7 412099990807 66,4

412099990808 76,5 412099990808 76,4

RMIC000000 71,8 RMIC000000 72,3

Il DS può valutare questa differenza anche insieme a docenti (e considerando % non nativi)

Per analisi più opportune su differenze tra italiani e stranieri, vedere grafici appositi (Cfr. dopo)

Analisi per “livello di apprendimento”

• Cosa sono i “livelli di apprendimento”?– Livello 1 punteggio minore o uguale al 75% della media

nazionale– Livello 2 punteggio maggiore del 75% e minore o uguale del

95% della media nazionale– Livello 3 punteggio maggiore del 95% e minore o uguale del

110% della media nazionale– Livello 4 punteggio maggiore del 110% e minore o uguale del

125% della media nazionale– Livello 5 punteggio maggiore del 125% della media nazionale

• Sarebbero utili scale diverse?– Es. media della scuola? Media della Regione? Media per ESCS

simile?

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Valutazione “esterna” vs “interna”

Mantenendo (in forma anonima) l’identità del singolo studente, è possibile verificare “coerenza” tra punteggio ottenuto nella prova Invalsi e giudizio di ammissione all’esame di Stato [dati aggregati a livello di classe]

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Valutazione “interna” disallineata... Per

eccesso o per difetto?

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

412099990801

412099990802412099990803

412099990804

412099990805412099990806

412099990807

412099990808

66,00

68,00

70,00

72,00

74,00

76,00

78,00

80,00

5,50 6,00 6,50 7,00 7,50 8,00

Pu

nte

gg

io m

ed

io a

lla

pro

va

INV

ALS

I

Voto medio di classe

PN 2011/2012

Confronto tra voto di scuola e punteggio nella prova di Italiano

Classe III secondaria di I grado (Scuola RMIC000000)

Queste due classi hanno valutazioni medie simili dalla

scuola, ma rilevante differenza nelle prove Invalsi

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

412099990801

412099990804

412099990806

412099990807

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

5,50 6,00 6,50 7,00 7,50 8,00

Pun

tegg

io m

edio

alla

pro

va IN

VA

LSI

Voto medio di classe

PN 2011/2012Confronto tra voto di scuola e punteggio nella prov a di Matematica

Classe III secondaria di I grado (Scuola RMIC000000 )

Queste due classi hanno valutazioni medie simili da Invalsi,

ma rilevante differenza nella valutazione della scuola

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“voto” di classe e punteggio INVALSI(un esempio su una scuola differente, classi I)

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

212099970601212099970602

212099970603212099970604

212099970605

212099970606

212099970607

212099970608212099970609

0

10

20

30

40

50

60

70

80

5,5 5,7 5,9 6,1 6,3 6,5 6,7 6,9

Pu

nte

gg

io m

ed

io a

lla

pro

va

INV

ALS

I

Voto medio di classe (media dei voti scritto e orale)

SNV 2011/2012

Grafico 4a: Confronto tra voto di classe e punteggio nella prova di

Italiano

Classe I secondaria di I grado (Scuola RMMM000000)

Sulla base dei punteggi INVALSI…la classe 4 è risultata CLASSE FORTE, mentre la classe 9

CLASSE DEBOLE

Dettaglio risposte – per item• La possibilità di analizzare le prove anche attraverso le singole

risposte, appare di particolare utilità per i docenti

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Si può analizzare la singola classe

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Dettaglio risposte – per item

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Sezione E Domanda A B C DMancate risposte

Parte prima - testo narrativo A1 11,8 76,5 0,0 11,8 0,0

Parte prima - testo narrativo A3 0,0 88,2 11,8 0,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A4 41,2 29,4 0,0 29,4 0,0

Parte prima - testo narrativo A5 0,0 11,8 82,4 5,9 0,0

Parte prima - testo narrativo A6 0,0 0,0 94,1 0,0 5,9

Parte prima - testo narrativo A7 100,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Sezione G Domanda A B C DMancate risposte

Parte prima - testo narrativo A1 40,0 50,0 0,0 10,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A3 0,0 90,0 10,0 0,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A4 25,0 25,0 5,0 45,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A5 0,0 5,0 95,0 0,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A6 5,0 0,0 95,0 0,0 0,0

Parte prima - testo narrativo A7 95,0 0,0 0,0 5,0 0,0

Ulteriore dettaglio per classe

• È possibile anche analizzare, per ciascuna classe, le differenze nelle risposte (per ciascuna singola domanda) rispetto alla media nazionale

– In ogni singolo item, la classe ha risposto in linea con la media nazionale, oppure ha evidenziato una percentuale di risposte corrette/sbagliate superiore/inferiore rispetto alla media nazionale?

– Confronto tra risposta sul singolo item e media (di classe)– Grafico seguente

– Nb. Si può estendere questo confronto anche tra classi!• Dialogo con/tra docenti

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

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I grafici creati da Invalsi

• Grafico 2

– Mostra quanta parte della variabilità dei punteggi all'interno della scuola è dovuta a differenze tra le classi, confrontando tali risultati con quanto avviene nella media delle scuole italiane

• Perché è importante?

– Misura indiretta di “varianza tra classi” – misura indiretta di “segmentazione”?

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

����TRA/TOTDENTRO/TOT

Val

ori p

erce

ntua

li

Classe III secondaria di I grado 2011/2012Incidenza della variabilità TRA le classi e DENTRO l e classi nella prova di Italiano

RMIC000000 Italia

Punteggi di Italiano

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

����TRA/TOTDENTRO/TOT

Val

ori p

erce

ntua

liClasse III secondaria di I grado 2011/2012

Incidenza della variabilità TRA le classi e DENTRO l e classi nella prova di Matematica

RMIC000000 Italia

Punteggi di Matematica

Il 75% della varianza nei punteggi è tra classi...

ENORME segmentazione!

Focus su punteggi... Per altri gradi disponibili anche varianze ESCS

Mettere in relazione varianza punteggi e ESCS...(Un esempio su una scuola differente)

Paola Floreancig

19,1

40,3

13,9 12,5

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

TRA/TOT (punteggio) TRA/TOT (ESCS)

Val

ori p

erce

ntua

li

SNV 2011/2012Grafico 2b: Incidenza della variabilità TRA le class i rispetto alla variabilità totale, nel

punteggio della prova di Matematica e nell'indice d i background familiare (ESCS)Classe I secondaria di I grado

RMMM000000

Minore varianza nei punteggi, nonostante elevata varianza nella

composizione delle classi

PUNTEGGIO ESCS

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I grafici creati da Invalsi

• Grafico 3 – Mostra le differenze dei punteggi medi tra studenti

della scuola rispetto al genere, alla cittadinanza e alla regolarità nel percorso di studi, poste a confronto con le stesse differenze nella regione, nell'area geografica e nell'Italia intera.

• Perché è importante?– Capire se alcune variabili individuali (es. cittadinanza)

esercitano un ruolo maggiore o minore, nel determinare la prestazione scolastica, rispetto ad altre scuole/ambiti.

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

Differenze per cittadinanza: quale interpretazione?

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

30

35

40

45

50

55

60

65

PN 2011/2012

Risultato della prova di Matematica rispetto alla cittadinanza

Classe III secondaria di I grado

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Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

30

35

40

45

50

55

60

65

PN 2011/2012

Risultato della prova di Matematica rispetto alla cittadinanza

Classe III secondaria di I grado

Studenti Italiani

Scuola

Italia

Differenza scuola-Italia = 10 punti

Scuola

Italia

Differenza scuola-Italia = 17 punti

Studenti Stranieri 1a gen.

Diff. nella scuola

Differenze di genere: quale interpretazione?

Paola Floreancig

60

62

64

66

68

70

72

74

RMIC000000_M �Lazio_M �Centro_M �Italia_M RMIC000000_F �Lazio_F �Centro_F �Italia_F

PN 2011/2012

Risultato della prova di Italiano rispetto al genere

Classe III secondaria di I grado

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49

60

62

64

66

68

70

72

74

RMIC000000_M �Lazio_M �Centro_M �Italia_M RMIC000000_F �Lazio_F �Centro_F �Italia_F

PN 2011/2012

Risultato della prova di Italiano rispetto al genere

Classe III secondaria di I grado

Tommaso Agasisti- Politecnico di Milano

MOLTI DATI MA … PIU’ SOLUZIONI ?

La responsabilità del DS e dei docenti

�Leggere i dati, e definirne grado di condivisione

interno

�Riflessione personale e collegiale

�Diagnosi

�Ipotesi di azioni, implementazione di piani

�Verifica miglioramento

Paola Floreancig

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Considerazioni finali

– I dati vanno “letti” nel contesto della propria scuola

– Cosa NON ci dicono i dati sugli apprendimenti ?Ci raccontano nel dettaglio , se siamo in grado di

leggerli e di interpretarli, gli esiti e non i processi su cui andrebbero fatte altre considerazioni

►Skills non cognitivi►Descrizione del “processo” educativo►Qualità delle attività sottostanti ai processi di

apprendimento

Paola Floreancig

E ancora

Occorre aver presente che , una volta acquisite le informazioni che i dati ci restituiscono, dobbiamo avere chiaro qual è il livello di incidenza dell’azione della scuola sul miglioramento

– variabili “esterne” che non possono essere modificate dalle scuole

• Background degli studenti, caratteristiche di contesto, ecc.

• Necessità di restituzione di misure di valore aggiunto per capire quanta parte dei risultati degli studenti/classi/scuole può essere attribuita all’azione della scuola

Paola Floreancig

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Quali considerazioni?

• Confronto tra classi– Omogeneità tra apprendimenti delle diverse classi, sulle

diverse parti della prova?

• Confronto su diverse aree – (es. grammatica vs testo narrativo)

• L’uso dei dati a livello di classe può essere funzionale alla discussione tra DS e docenti delle classi interessate– Anche utile stimolo “interno” – come rendere “pubblica-

dentro-la-scuola” una discussione su confronto tra classi?

Paola Floreancig

Paola Floreancig

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Paola Floreancig

Il gruppo di lavoro

Paola Floreancig

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Macro e micro-progettazione

Paola Floreancig

STRATEGIE

Cognizione e metacognizione Processi di competenza

ATTIVITA’

Esame traguardi (finestre temporali)

Esame libri di testo Esame quaderni

DIPARTIMENTI

Italiano, lingueMatematica, tecnologia

Storia, geografia, scienze, musica

Competenze trasversali

GRUPPO CONTINUITA’

Linguaggio - Area attività scritte Linguaggio - Area attività studio

Paola Floreancig

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Non facciamo spaventare dai dati ma utilizziamoli riflettendo assieme

Paola Floreancig

E ricordiamoci sempre lo scopo

Combattere la dispersione anche aiutandoci con i molti dati che

le prove Invalsi ci restituiscono ed interpretandoli

Paola Floreancig

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In ognuno dei nostri alunni brilla una luce

che sta a noi adulti trovare e far

risplendere al massimo della sua potenza

Paola Floreancig

GRAZIE

PER L’ATTENZIONE

Paola Floreancig