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Uno sguardo da vicino all’export delle PMI europee Commerciare all’interno e all’esterno dell’Europa Documento di consultazione di UPS sulle attività di esportazione delle PMI europee settembre 2014

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Sommario

Uno sguardo da vicino all’export delle PMI europeeCommerciare all’interno e all’esterno dell’Europa

Documento di consultazione di UPS sulle attività di esportazione delle PMI europee

settembre 2014

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Sommario

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE

Introduzione pagina 3

Metodologia 4Ricerca quantitativa 4Ricerca qualitativa 4 Definizioni delle dimensioni delle imprese 5 Definizioni dei settori 5 Interpretazione dei dati 5

Riepilogo esecutivo 6

Risultati pagina 7

Opportunità di esportazione 7 Opportunità in Europa 8 Opportunità fuori dall’Europa 10 Opportunità di e-commerce 14

Identificazione degli ostacoli nell’UE 17 Preoccupazioni per Paese 18 Preoccupazioni per settore 19

Superare gli ostacoli nell’UE 20 Sicurezza dei trasporti 20 Sicurezza dell’e-commerce 21

Identificazione degli ostacoli negli Stati Uniti 22 Preoccupazioni per Paese 23 Preoccupazioni per settore 24 TTIP 25

Superare gli ostacoli negli Stati Uniti 26 Snellire la burocrazia 26 Riduzione dei costi di spedizione 27

Conclusione pagina 28

Informazioni su UPS 29

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Sommario

Chiavi di lettura:

Risultati Aspetto rilevante Sfida per le aziende Suggerimenti

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE

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IntroduzioneLe piccole e medie imprese (PMI) sono il motore dell’economia europea. Le PMI rappresentano oltre il 99% di tutte le aziende dell’Unione Europea (UE) e generano i due terzi dei posti di lavoro dell’intero settore privato. Nel 2012, le PMI hanno generato 3,39 trilioni di euro , quasi il 30% del PIL dell’UE.

Lo studio sulle esportazioni delle PMI europee condotto da UPS è stato ispirato dal desiderio di contribuire alla crescita delle PMI in concomitanza con la ripresa dell’Europa dalla crisi finanziaria globale. Grazie alla disponibilità di servizi e tecnologie di logistica e comunicazione ai quali un ventennio fa le PMI non avevano accesso, è giunto il momento che queste aziende sfruttino appieno l’opportunità di competere a livello internazionale.

Hanno partecipato all’indagine migliaia di proprietari e direttori di piccole e medie imprese dell’UE (in Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito). La finalità era quella di individuare tendenze e opportunità nell’ambito dell’export e di scoprire gli ostacoli che frenano le PMI dall’esportare i propri prodotti, in modo da poterli superare.

Le PMI hanno un vantaggio rispetto alle aziende concorrenti più grandi, poiché l’innata agilità che le contraddistingue consente loro di reagire più rapidamente alle esigenze del mercato, in continua evoluzione, e di cogliere le opportunità nel momento in cui emergono. UPS mira ad aiutare le PMI a sfruttare le numerose opportunità che si presentano, certa che la crescita delle PMI sia fondamentale per la crescita economica dell’Europa.

Ambito della ricerca

8.144 PMI

7 Paesi

5 settori

Imprese di 3 dimensioni

1A recovery on the horizon? Annual report on European SMEs 2012/2013.

http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/performance-review/files/supporting-documents/2013/annual-report-smes-2013_en.pdf

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Metodologia > Ricerca quantitativa

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MetodologiaRicerca quantitativaLa ricerca ha coinvolto 8.144 proprietari o direttori di PMI, compresi amministratori delegati, direttori commerciali e responsabili dello sviluppo aziendale o commerciale. L’indagine si è svolta dal 1° al 10 novembre 2013 e dal 7 al 9 maggio 2014.

Le indagini sono state condotte in: Belgio (613), Francia (1.265), Germania (2.281), Italia (613), Paesi Bassi (604), Polonia (400) e Regno Unito (2.368). Il campione di studio è stato selezionato da Dun & Bradstreet. Hanno partecipato aziende dei settori automotive (666), healthcare (1.690), high tech (1.009), della produzione industriale (1.949) e retail (2.830). Le indagini sono state condotte da Jigsaw, un’azienda con una grande esperienza nelle ricerche di mercato sulle PMI europee in ambiti quali servizi finanziari, IT, consulenza e servizi postali.

Ai fini di questo studio, sono stati esclusi, insieme a settori primari come quello agricolo, minerario ed edile, anche sottosettori, quali produttori tessili, caseari, chimici, e caffè, bar e ristoranti.

Tutte le aziende avevano tra uno e 250 dipendenti ed effettuavano spedizioni nazionali o internazionali. Lo studio ha selezionato 200 aziende per ciascun mercato, in Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito, per sottoporle a un’indagine approfondita.

Le quote sono state stabilite basandosi sulle dimensioni e il settore d’attività delle imprese, quindi i dati dell’indagine sono stati pesati in modo da essere rappresentativi della popolazione di tali variabili.

Ricerca qualitativaLa ricerca qualitativa ha assunto la forma di otto workshop, quattro in Germania e quattro nel Regno Unito.

In Germania, i workshop si sono tenuti a Berlino, Francoforte e Amburgo. Il workshop di Berlino era focalizzato sulle microimprese, mentre i due di Francoforte rispettivamente sulle piccole e sulle medie imprese. Il workshop di Amburgo era dedicato alle medie imprese.

Nel Regno Unito, i workshop si sono tenuti a Londra e Manchester. Uno dei workshop di Manchester era focalizzato sulle microimprese e l’altro sulle piccole imprese. Uno dei workshop di Londra era dedicato alle piccole imprese e l’altro alle medie imprese. I workshop erano presieduti da Jigsaw.

Nei settori di attività selezionati, sono stati individuati due partecipanti: un mentore (soggetto con maggiore esperienza) e un mentee (soggetto con minore esperienza). Tutti i partecipanti esportavano già o prevedevano di esportare nell’UE, negli Stati Uniti o in Asia. La ricerca mirava ad apprendere in che modo le PMI avessero iniziato ad esportare e ad individuare gli eventuali ostacoli che potrebbero impedire ad aziende simili di raggiungere lo stesso successo.

Le interviste sono state condotte in:Percentuale sul campione totale (8.144)

(N 613)

(N 1.265)

(N 2.281)

(N 613)

(N 604)

(N 400)

(N 2.368)

7.5%

15.5%

28%

7.5%

7.4%

4.9%

29%

28%

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Sommario

Una microimpresa è definita come un’impresa il cui organico sia inferiore a 10 persone e il cui fatturato e/o il totale di bilancio annuale non superi 2 milioni di euro.

Una piccola impresa è definita come un’impresa il cui organico sia inferiore a 50 persone e il cui fatturato e/o il totale di bilancio annuale non superi 10 milioni di euro.

Una media impresa è definita come un’impresa il cui organico sia inferiore a 250 persone e il cui fatturato non superi 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuale non sia superiore a 43 milioni di euro.

Il settore automotive comprende i commercianti di natanti e veicoli a motore, nuovi e usati, nonché i dettaglianti, i grossisti e i produttori di veicoli a motore, motocicli, cicli, componenti, pneumatici e motori.

Il settore healthcare comprende una vasta gamma di produttori di apparecchi medicali, protesi e preparati farmaceutici, nonché operatori sanitari quali optometristi e chiropratici.

Il settore high tech comprende i produttori di apparecchiature di comunicazione e telecomunicazione, computer e semiconduttori, nonché sviluppatori di software e programmatori informatici.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Metodologia > Definizioni delle dimensioni delle imprese

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Definizioni delle dimensioni delle imprese

I dati dell’indagine sono stati raggruppati in base alla definizione dell’UE di microimprese, piccole imprese e medie imprese in funzione del loro organico e del loro fatturato, ovvero del loro bilancio complessivo.

Definizioni dei settori

Ai fini dell’indagine, sono stati selezionati cinque settori. È stato ideato un apposito sistema di classificazione, basato sui codici internazionali SIC (Standard Industrial Classification, Sistema di classificazione dei settori industriali).

Interpretazione dei datiLe figure mostrate in questo documento di consultazione sono unicamente a scopo illustrativo e, come tali, riassumono gli aspetti principali dei risultati globali dell’indagine. Le cifre totali possono essere inferiori al 100% nel caso in cui vengano mostrati solo dati parziali o superiori al 100% nel caso in cui fosse possibile fornire più di una risposta. I dati relativi a ciascun settore di attività sono stati estratti equamente dai sette Paesi europei.

Il settore industriale include produttori di beni con applicazioni industriali, quali gru ed estrusori, e domestiche, quali cucine, sanitari e attrezzature per il giardinaggio.

Il settore retail comprende tutti i rivenditori, dai fioristi ai cartolai, nonché i grossisti e i produttori di beni di consumo, quali articoli d’abbigliamento e arredamento, elettrodomestici e alimenti.

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE

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Riepilogo esecutivoSulla base di uno studio condotto su 8.144 proprietari e direttori in 7 Paesi, le PMI europee stanno cogliendo le opportunità di esportazione sia verso altri Paesi dell’Unione Europea (UE) sia all’esterno della stessa.

Imprese di tutte le dimensioni (microimprese, piccole imprese, medie imprese) hanno scoperto che le esportazioni possono costituire, in presenza di contesti economici difficili, una sorta di cuscinetto in grado di mantenere costante, o addirittura incrementare, il giro d’affari e di differenziarle da altre aziende che, invece, vedono il loro fatturato contrarsi o sono costrette a ritirarsi dal mercato. La grande maggioranza delle spedizioni delle PMI oggetto d’indagine è destinata a clienti nazionali e ad altri Paesi dell’UE; i risultati suggeriscono che tali aziende debbano essere aiutate a esplorare mercati più lontani. Il desiderio di esportare in altri Paesi è frenato dalla preoccupazione che le merci possano essere smarrite o danneggiate e dalla carenza di informazioni su come gestire le procedure e le normative in materia di esportazioni.

Quando le PMI si avventurano oltre i confini dell’Europa, tendono a privilegiare le esportazioni verso gli Stati Uniti. Altre destinazioni in testa alle preferenze delle PMI europee sono Cina e Canada. Tuttavia, esistono opportunità in molti altri mercati e per tutti i settori, da quello high tech a quello healthcare.

Le PMI hanno un grande potenziale legato all’esportazione al di fuori dell’Unione Europea: possono ampliare la propria clientela all’estero, aumentare le entrate e creare una crescita sostenuta.

Scegliere le modalità di trasporto più adatte ed esplorare soluzioni logistiche innovative possono aiutare le PMI a superare gli ostacoli all’esportazione, ad esempio le spese di spedizione. L’accesso a servizi professionali di sdoganamento aiuta le PMI ad affrontare le preoccupazioni in merito a procedure amministrative e difficoltà burocratiche.

Le PMI di tutte le dimensioni e con attività in qualunque settore stanno aumentando le loro vendite online. I servizi antivirus e di autenticazione contribuiscono alla protezione delle transazioni, riducendo i timori delle PMI in merito al pericolo di frode e al tema della sicurezza di Internet.

“In un clima economico caratterizzato da una concorrenza a livello mondiale, le PMI devono sfruttare le opportunità globali.”Cindy Miller, presidente di UPS Europa

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione

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RisultatiOpportunità di esportazioneLe imprese di tutta Europa esportano per ottenere nuovi clienti, aumentare le entrate e rafforzare il proprio marchio. Le vendite online e l’accesso a soluzioni logistiche innovative hanno aperto nuovi mercati per le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese.

1. La scomparsa della distanza Sebbene le esportazioni all’interno dell’Europa siano il

naturale primo passo per le PMI che mirano a vendere all’estero, le aziende che sfruttano le opportunità nei Paesi lontani sono diventate più ingegnose, più aperte al mondo esterno, più sicure di sé e ambiziose, poiché generano nuove idee, adottano nuove tecnologie e colgono le opportunità offerte dai nuovi mercati. Stati Uniti, Cina e Canada si sono contraddistinti come principali destinazioni delle esportazioni delle PMI.

2. Focus sui settori Le aziende di tutti i settori, da quello healthcare a quello

retail, hanno colto l’opportunità di sviluppare il proprio mercato oltre i confini europei. Il settore industriale ha la maggiore incidenza di esportatori, anche se i settori automotive e high tech lo stanno raggiungendo.

3. Pensare in grande Le microimprese, le piccole imprese e le medie

imprese stano approfittando dell’opportunità di vendere all’estero. Man mano che le aziende crescono, diventano più inclini a iniziare a esportare. Esiste una buona probabilità che, prima di aver raggiunto i 50 dipendenti, inizino a spedire ordini all’estero.

4. Le opportunità online Le PMI hanno scoperto che dalle vendite online

emergono opportunità per esportare e stanno adottando soluzioni logistiche innovative che consentano di raggiungere i clienti di tutto il mondo. Molte PMI considerano l’Europa come nuovo mercato nazionale e ora sono alla ricerca di mercati più lontani.

5. Internet ed esportazioni Si stima che attualmente un terzo della popolazione

mondiale sia online: ciò apre opportunità illimitate per vendere online ed esportare in tutti i settori di attività. I settori automotive, high tech e retail sono in testa.

Dall’interesse per le esportazioni delle PMI europee sono emerse cinque tendenze principali:

L’accesso ai servizi e alle tecnologie di comunicazione e logistica consente alle imprese più piccole di pensare in grande e di competere in grande, senza dover creare un’infrastruttura globale per essere fisicamente grandi. Per loro, la strategia di sviluppo del mercato ha quasi assimilato la strategia di esportazione.

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25.572

62.413

71.416

92.509

26.809

27.800

33.896

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità in Europa

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Opportunità in Europa

Le esportazioni delle PMI sono state prevalentemente intraeuropee, ma le società più intraprendenti stanno sfruttando le opportunità di raggiungere mercati più lontani.

Il 13% delle PMI europee esporta. Il maggior numero di PMI esportatrici si rileva in Germania e in Italia, mentre il minor numero è in Belgio. Tuttavia, il Belgio ha la percentuale più alta di PMI che esportano, superando la media europea di oltre il 3%.

Le ottime performance delle PMI del Belgio sono in parte attribuibili alle esportazioni del settore industriale, forte anche in Germania e in Italia. La Polonia, il Paese con la più bassa percentuale di PMI esportatrici, ha dimostrato performance straordinarie nel settore automotive.

Le imprese che desiderano vendere a livello internazionale devono avere conoscenze e capacità operative per poter avere successo. Esportare impatta su tutti gli aspetti dell’attività economica e una strategia di esportazione di successo ha bisogno di abilità e risorse di tipo finanziario, operativo e a livello di risorse umane e marketing.

Le PMI hanno quell’agilità che consente loro di rispondere al mercato con maggiore immediatezza rispetto alle organizzazioni più grandi, nelle quali spesso le decisioni devono passare per diversi livelli gerarchici prima di essere messe in pratica. Questo vantaggio permette loro di cogliere velocemente le opportunità non appena si presentano nel mercato.

Panorama delle esportazioni delle PMIPercentuale di PMI che esportano e stima del numero di PMI esportatrici in ciascun Paese oggetto d’indagine.

Il 97% delle PMI del Regno Unito oggetto d’indagine ritiene che la qualità dei propri prodotti e servizi sia il principale fattore determinante del successo delle esportazioni. Altri importanti fattori che influenzano il successo sono la solidità dei rapporti con i clienti (94%), la logistica (92%) e i prezzi (91%).

Tra i fattori determinanti del successo delle esportazioni, le PMI del Regno Unito hanno citato anche innovazione (86%), capacità di reagire ai cambiamenti nei mercati (84%) e design dei prodotti (81%). Più della metà delle PMI coinvolte nell’indagine nel Regno Unito e in Germania ritiene che, per avere successo, sia importante avere costi inferiori rispetto ai concorrenti.

16%

12%

14%

14%

11%

9%

12%

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Le medie imprese hanno una probabilità di esportare tre volte superiore rispetto alle microimprese. In Germania il 43% delle medie imprese esporta, mentre nei Paesi Bassi sono il 36% e il 29% nel Regno Unito.

Le piccole imprese hanno il doppio delle probabilità di esportare rispetto alle microimprese, ma tale probabilità è inferiore rispetto alle medie imprese. Fra il 19 e il 30% di tutte le piccole imprese oggetto d’indagine esporta: la percentuale più bassa si calcola nel Regno Unito, mentre quella più alta in Polonia.

Sono tre i vantaggi percepiti alla base della scelta di iniziare a esportare: sviluppo del mercato, ritorno finanziario e rafforzamento del marchio. Lo sviluppo del mercato può essere reattivo, per il soddisfacimento della domanda, o proattivo, nell’esplorazione di opportunità in mercati più grandi; l’accesso a servizi di logistica affidabili può incoraggiare tale esplorazione.

Il desiderio di sfruttare il proprio successo nel mercato nazionale può essere un elemento che induce le aziende a ad esportare. Una visione pessimistica delle prospettive economiche e commerciali nel mercato nazionale talvolta innesca le esportazioni come strategia difensiva. Occasionalmente, tuttavia, le PMI iniziano a esportare “passivamente”, come naturale conseguenza delle vendite online o delle richieste ricevute tramite il sito Web.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità in Europa

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La maggior parte delle PMI è rappresentata da microimprese, che sono tuttavia le meno inclini a esportare (in media, solo il 10%). Tuttavia, il valore totale delle esportazioni delle microimprese è il più elevato, proprio per il loro numero. Il Belgio detiene il record europeo di microimprese che esportano, il 15%. La Polonia, invece, ha la percentuale più bassa, il 5%.

Il numero di aziende è inversamente proporzionale all’incidenza delle esportazioni per quanto riguarda microimprese, piccole imprese e medie imprese.

Microimprese Piccole imprese Medie imprese

13% 24% 25%76,386 14,118 2,005

11% 22% 43%45,414 17,612 8,390

11% 25% 25% 50,420 9,551 2,442

9% 19% 29% 21,216 10,221 2,459

5% 30% 31%12,029 12,540 3,231

10% 23% 36% 21,861 3,885 1,063

15% 20% 24% 23,614 1,542 416

Panorama delle esportazioni delle PMIPercentuale di PMI che esportano per dimensione.

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Mentre il mondo si riprendeva dalla crisi finanziaria del 2007/8, negli anni dal 2010 al 2012 le PMI che esportavano in Paesi non membri dell’UE mantenevano o aumentavano il proprio fatturato. Esportare fuori dall’UE ha sostenuto il fatturato delle PMI in Francia (98%), Germania (95%), Regno Unito (94%), Belgio (84%), Polonia (81%), Paesi Bassi (81%) e Italia (51%).

Complessivamente, una percentuale media pari all’80% delle PMI dei sette Paesi che esportavano fuori dall’UE ha aumentato considerevolmente o mantenuto costante il fatturato negli anni successivi alla crisi finanziaria globale.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità fuori dall’Europa

L’esportazione, offrendo opportunità aggiuntive di vendita in mercati esterni ai confini nazionali, può rappresentare una sorta di “cuscinetto” in presenza di condizioni commerciali difficili. Quando si verificano situazioni di incertezza a livello nazionale o regionale, è più facile conservare le proprie capacità se si è in grado di approfittare rapidamente di opportunità di mercato più interessanti che emergono nei Paesi lontani.

Investire nella costruzione di capacità di esportazione in diversi mercati è la chiave per essere in grado di rifocalizzare rapidamente i propri sforzi di vendita su nuovi obiettivi. Essere in grado di conservare la capacità operativa protegge i margini di profitto, i posti di lavoro e i dividendi.

Opportunità fuori dall’EuropaI Paesi dell’UE sono la prima destinazione scelta dalle PMI europee che desiderano esportare. Le PMI che esportano in altri Paesi membri dell’UE sono tra l’87 e il 100%. Sono destinazioni apprezzate anche altri Paesi europei che non fanno parte dell’UE, quali Svizzera, Turchia, Russia e Bielorussia.

Le PMI tedesche inviano il maggior numero di spedizioni complessive, sebbene le PMI di Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi inviino il maggior numero di spedizioni al di fuori dell’UE. Per le PMI che esportano oltre i confini dell’UE, le destinazioni preferite, che comprendono mercati emergenti quali Brasile e India, sono le regioni di Nord America (52%), Asia (47%), Africa (21%), Medio Oriente (21%), Sud America (20%), Australasia (19%) e America Centrale/Caraibi (14%).

Modelli di esportazione regionaliPercentuale di PMI che hanno spedito verso ciascuna destinazione negli ultimi 12 mesi. (Sulla base di quelle che hanno effettuato spedizioni).

Spedizioni nazionali Nell’UE Fuori dall’UE

6244

23

72

79

91

65

59

82

208

20

17

7

3

31

41

41

45

20

39

10

Numero medio di spedizioni effettuate negli ultimi 12 mesi dalle PMI dei cinque settori selezionati.

172

108

530

270

208

224

365

343

126

625

290

299

243

96

14

81

16

70

18

90

75

4

14

4

21

1

43 498

Spedizioni nazionali

Nell’UE Fuori dall’UE

TOTALE

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità fuori dall’Europa

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Gli Stati Uniti sono la destinazione più probabile delle esportazioni delle PMI al di fuori dell’Europa. Tra le PMI che esportano fuori dall’Europa, il 53% esporta negli Stati Uniti, il 49% in Paesi europei non membri dell’UE e il 47% in Asia.

Gli Stati Uniti sono la principale destinazione extraeuropea delle esportazioni delle PMI di Regno Unito (54%), Belgio (40%) e Italia (40%). La Cina è la principale destinazione extraeuropea delle esportazioni delle PMI di Paesi Bassi (60%) e Polonia (26%). Il Canada è la principale destinazione extraeuropea delle esportazioni delle PMI di Francia (57%) e Germania (51%).

54% 40% 40% 60% 26% 57% 51%

Principali destinazioni di esportazionePercentuale di PMI che esportano verso le tre principali destinazioni extraeuropee.

CANADACINASTATI UNITI

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità fuori dall’Europa

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Esportazioni verso gli Stati Uniti per settoreEsportazioni per settore verso gli Stati Uniti come percentuale combinata di tutte le PMI esportatrici oggetto d’indagine.

Esistono opportunità di esportazione oltre i confini dell’Europa per tutti i settori, e gli Stati Uniti sono la principale destinazione extraeuropea.

Esistono opportunità di esportazione per le imprese che operano in tutti i settori. PMI dei settori selezionati di tutti e sette i Paesi oggetto d’indagine esportano fuori dall’UE: fra le PMI che esportano, quelle del settore industriale (67%), retail (59%), high tech (59%), automotive (40%) e healthcare (58%). Le PMI che operano nei settori industriale e retail hanno il maggior volume di esportazioni fuori dall’UE.

Gli Stati Uniti sono la principale destinazione delle esportazioni extraeuropee di tutti i settori: high tech (66%), industriale (56%), healthcare (55%), retail (46%) e automotive (27%). Anche le esportazioni per settore verso i Paesi europei non membri dell’UE sono rilevanti: retail (55%), high tech (53%) healthcare (48%), industriale (47%) e automotive (33%).

27% 55% 66% 56% 46%

HealthcareAutomotive High tech RetailIndustriale

Stati Uniti

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Sommario

2% 24% 74%

35% 35% 30%

10% 48% 42%

8% 22% 70%

2% 50% 48%

10% 24% 66%

19% 37% 44%

La percentuale più alta di microimprese che spediscono all’estero spetta alla Germania (35%), che si contrappone a una percentuale inferiore al 20% negli altri mercati.

Le piccole imprese della Polonia effettuano il 50% delle esportazioni totali delle PMI, mentre quelle della Francia il 48%. Le spedizioni delle piccole imprese sono notevoli anche in Germania (35%) e in Belgio (37%).

Le medie imprese sono responsabili della percentuale più elevata di esportazioni in tutti i sette Paesi oggetto d’indagine a eccezione della Germania, dove effettuano solo il 30% delle spedizioni.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità fuori dall’Europa > Tendenza per dimensioni delle imprese

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Tendenza per dimensioni delle imprese

Le esportazioni non riguardano soltanto le organizzazioni di grandi dimensioni. Le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese di tutta Europa stanno cogliendo l’opportunità di vendere all’estero.

Le medie imprese sono quelle più inclini a effettuare spedizioni all’estero e fanno il maggior numero di consegne all’estero. Tra le spedizioni all’estero delle PMI, il 60% viene effettuato da medie imprese, il 30% da piccole imprese e il 10% da microimprese. In Germania, le spedizioni all’estero sono distribuite più uniformemente tra microimprese (35%), piccole imprese (35%) e medie imprese (30%).

Le spedizioni all’estero riguardano nella stragrande maggioranza pacchi di peso inferiore a 32 kg in Paesi Bassi (87%), Germania (85%), Polonia (84%), Francia (79%), Regno Unito (75%), Belgio (71%) e Italia (69%). Inoltre, è più probabile che le spedizioni all’estero comprendano pacchi di peso inferiore a 32 kg in tutti i settori: healthcare (91%), high tech (85%), retail (81%), automotive (72%) e industriale (68%).

Le spedizioni domestiche delle PMI dei paesi europei sono effettuate principalmente verso altre aziende: Belgio (84%), Italia (82%), Polonia (73%), Germania (63%), Regno Unito (62%), Paesi Bassi (60%) e Francia (60%). La stessa tendenza si applica a tutti i settori: industriale (84%), high tech (81%), healthcare (76%), automotive (72%) e retail (71%).

Esportazioni per dimensioni delle impresePercentuale di esportazioni effettuate da microimprese, piccole imprese e medie imprese dei sette Paesi oggetto d’indagine.

Microimprese Piccole imprese Medie imprese

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In genere, le PMI che vendono online organizzano il ritiro degli ordini destinati all’esportazione presso proprie sedi aziendali in Belgio (90%), Germania (62%), Italia (50%) e Polonia (53%). Anche portare gli ordini online all’ufficio postale per la spedizione ai clienti è comune in Francia e nei Paesi Bassi.

Nel Regno Unito, non si rileva un metodo principale di invio degli ordini: il 23% delle PMI ne organizza il ritiro presso le proprie sedi, il 23% li porta all’ufficio postale, il 25% li trasporta in altre località e il 27% utilizza altre soluzioni di consegna.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità di e-commerce

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Quando si effettuano vendite online all’estero, è essenziale contenere i costi di consegna per essere competitivi con i prodotti locali. Gli esperti sono alla ricerca di soluzioni per la supply chain che possano sfruttare economie di scala e ridurre contemporaneamente il tempo che intercorre tra ordine e consegna. Queste soluzioni potrebbero includere l’utilizzo di una soluzione che preveda punti di ritiro al fine di velocizzare le consegne ai privati.

Il trasporto di volumi elevati di prodotti presso un magazzino all’estero può ridurre i costi di spedizione per singolo articolo. Successivamente, ogni articolo viene spedito dal magazzino al cliente nel momento in cui viene effttuato l’ordine; in questo modo si riduce il tempo per la consegna. Il consumatore pagherà meno, e questo favorirà l’aumento del volume degli ordini.

Opportunità di e-commerce

Le PMI hanno scoperto che dalle vendite online emergono opportunità per esportare e stanno adottando soluzioni logistiche innovative che consentano di effettuare spedizioni a lungo raggio.

Le vendite online riguardano prevalentemente i mercati nazionali, ma le PMI vendono sia all’interno sia all’esterno dell’UE. I Paesi Bassi vantano la percentuale più alta di aziende che vendono online a livello nazionale e all’interno dell’UE, mentre il Regno Unito ha la percentuale maggiore di aziende che vendono online al di fuori dell’UE.

Nei Paesi Bassi le vendite online riguardano il mercato nazionale per il 30%, l’UE per il 24% e Paesi non membri dell’UE per il 5%. La percentuale inferiore di vendite online si calcola in Belgio, dove solo il 7% delle PMI vende online nel mercato nazionale, il 3% nell’UE e l’1% fuori dall’UE.

7%

7%

3%

1%

11%

11%

3%

3%

24%

24%

14%

7%

13%

11%

3%

30%

30%

24%

5%

26%

26%

27%

26%

14%

13%

14%

8%

Totale Spedizioni nazionali Nell’UE Fuori dall’UE

Esportazioni derivanti dalle vendite onlinePercentuale di PMI che vendono online nel mercato nazionale, nell’UE e fuori dall’UE.

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità di e-commerce > Tendenza per settore

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Tendenza per settore

Si stima che attualmente un terzo della popolazione mondiale sia online: ciò apre opportunità considerevoli per vendere online ed esportare in tutti i settori economici.

Le PMI di tutti i cinque settori oggetto d’indagine vendono prodotti online. Circa un quarto di tutte le aziende dei settori automotive, high tech e retail vende online nel mercato nazionale. Queste imprese sono quelle che hanno più probabilità di vendere online a clienti di altri Paesi membri dell’UE o al di fuori dell’UE. Le PMI del settore healthcare sono quelle che hanno meno probabilità di vendere online rispetto alle altre.

27 27 14 6 3 27 27 12 8 21 20 9 6 25 25 14 103 1 0

Totale Spedizioni nazionali Nell’UE Fuori dall’UE

Automotive Healthcare High tech RetailIndustriale

Vendite online per settorePercentuale di PMI di ciascun settore che vendono online nel mercato nazionale, nell’UE e fuori dall’UE.

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Opportunità di esportazione > Opportunità di e-commerce > Caso di studio

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Caso di studioLa sorpresa delle esportazioni per un negozio online

Per Material Life, negozio online di arredamento, le esportazioni sono aumentate in risposta a un’opportunità inattesa. L’ordine a sorpresa giunto dall’Australia di un container di mobili ha spinto i proprietari dell’azienda, Stephen Baldwin e Brian Reinker, ad acquisire rapidamente le conoscenze in materia di esportazione per poter effettuare con professionalità la spedizione.

“ È importante scegliere una società di logistica affidabile, in particolare una che disponga di una buona tecnologia di ricerca di pacchi, per rimanere sempre informati su come procedono le consegne.”

Stephen Baldwin, Material Life

Era importante trovare i codici tariffari armonizzati per ciascun articolo d’arredamento spedito, in modo tale da stabilire i costi applicati al momento dell’ingresso in Australia. Tali costi sono a carico del consumatore, ma è importante sapere a quanto ammontino qualora l’acquirente desideri un preventivo comprensivo di tutti i costi di consegna.

“Ci ha davvero sorpreso ricevere un ordine di divani e tavoli, perché presumevamo che simili prodotti fossero disponibili in Australia”, afferma Stephen. “Tuttavia, l’elevato valore del dollaro australiano rendeva più conveniente acquistare i mobili da noi, anche tenendo conto dell’aggiunta del costo del trasporto”.

Sebbene la maggior parte delle vendite di Material Life riguardi il mercato nazionale, piccoli pacchi contenenti oggetti quali orologi o vasi sono stati spediti in Malesia, Hong Kong e Sudafrica. Articoli più grandi vengono trasportati via mare in container.

Stephen dà un consiglio a chi desideri cominciare ad esportare: “È importante scegliere una società di logistica affidabile, in particolare una che disponga di una buona tecnologia di ricerca di pacchi, per rimanere sempre informati su come procedono le consegne. È un aspetto fondamentale per tutelarsi e per soddisfare i clienti!”.

Lezioni strategiche

Strategia di ingresso nel mercato: reattiva

Strategia della supply chain: esportazioni dirette al consumatore

Strategia logistica: spedizioni cargo o di pacchi a seconda degli ordini

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli nell’UE

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Identificazione degli ostacoli nell’UELe PMI di tutta Europa e di tutti i settori stanno cogliendo le opportunità offerte dalle esportazioni. In genere, il primo approccio alle esportazioni è, per molte aziende, la spedizione verso altri Paesi membri dell’UE, dove circola prevalentemente una valuta comune e le dogane, le distanze e le barriere culturali non rappresentano veri e propri ostacoli. Gli esportatori esperti stanno adottando metodi per superare gli ostacoli che limitano l’attività di coloro che invece sono agli esordi.

1. Sicurezza dei trasporti Gli esportatori esperti sviluppano imballaggi adatti allo scopo. Essi offrono un’adeguata protezione dai danni e sono progettati per migliorare la reputazione del marchio. Per progettare imballaggi in grado di proteggere adeguatamente i loro prodotti, gli esportatori di grandi volumi investono in ricerca e sviluppo.

2. Sicurezza di Internet I proprietari di aziende online più oculati impiegano

una combinazione di protezione antivirus e tecnologia di autenticazione per tutelare i dati riservati dei loro clienti. Inoltre, consigliano alla clientela di prestare attenzione a eventuali minacce come, ad esempio, le truffe via e-mail.

Le due principali preoccupazioni che trattengono alcune PMI europee dall’esportare in Europa sono:

La posizione geografica di un Paese e la sua storia influenzano la sua attitudine verso le esportazioni. Trovandosi su un territorio insulare, ad esempio, le PMI del Regno Unito vedono le esportazioni come un “grande passo” rispetto a quelle della Germania, che considerano l’esportazione il naturale prolungamento delle attività commerciali nazionali.

Una valuta comune e la vicinanza ai mercati tedescofoni di Austria e Svizzera hanno fatto delle esportazioni parte integrante del DNA dell’economia tedesca. Un mercato comune semplifica la circolazione delle merci nei mercati che fanno parte dell’Unione Europea. La reputazione delle aziende tedesche come fornitrici di prodotti di qualità superiore contribuisce ulteriormente allo sviluppo del mercato.

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli nell’UE > Preoccupazioni per Paese

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Preoccupazioni per Paese

Il rischio di smarrimento o danneggiamento delle merci rappresenta la principale preoccupazione delle PMI quando effettuano esportazioni all’interno dell’UE. Circa un esportatore su cinque esprime anche delle preoccupazioni sulle normative di esportazione e/o su oneri di gestione e costi.

La sicurezza di Internet (phishing) è una delle preoccupazioni principali delle PMI di tutti i Paesi oggetto d’indagine, Regno Unito e Italia esclusi. Le microimprese tendono ad avere più preoccupazioni. Anche chi non ha mai esportato tende a preoccuparsi di più.

Ostacoli alle esportazioni nell’UETre principali preoccupazioni delle PMI esportatrici e non esportatrici dei sette Paesi oggetto d’indagine.

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Sicurezza Internet/phishing

Concorrenza nel mercato locale

Sicurezza Internet/phishing

Concorrenza nel mercato locale

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Costi di spedizione Normative e procedure di esportazione

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Sicurezza Internet/phishing

Normative e procedure di esportazione

Sicurezza Internet/phishing

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Ricevere il pagamento delle

merci

Sicurezza Internet/phishing

Concorrenza nel mercato locale

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Normative e procedure di esportazione

Concorrenza nel mercato locale

31 26 23 43 32 42

3939

35 27 37

3632

33 23 35

3132192023

% che ha fornito un punteggio di 4 o 5

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli nell’UE > Preoccupazioni per settore

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Preoccupazioni per settore

Le PMI nei settori automotive, industriale e retail hanno maggiori probabilità di considerare la concorrenza delle aziende locali dei Paesi target come ostacolo alle esportazioni all’interno dell’UE. Le normative e procedure di esportazione preoccupano le aziende del settore healthcare, mentre la sicurezza di Internet è un problema percepito in tutti i settori.

Ostacoli alle esportazioni nell’UE per settoreTre principali preoccupazioni delle PMI esportatrici e non esportatrici dei cinque settori oggetto d’indagine.

Concorrenza nel mercato locale

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Sicurezza Internet/phishing

Automotive

Normative e procedure di esportazione

Sicurezza Internet/phishing

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Healthcare

Sicurezza Internet/phishing

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Costi di spedizione

High tech

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Concorrenza nel mercato locale

Sicurezza Internet/phishing

Industriale

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Concorrenza nel mercato locale

Sicurezza Internet/phishing

Retail

% che ha fornito un punteggio di 4 o 5

41 36 36 42 38 35

32 31 30 37 30 29

34 33 24

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Superare gli ostacoli nell’UE > Sicurezza dei trasporti

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Superare gli ostacoli nell’UESicurezza dei trasporti

Gli esportatori esperti riducono il rischio di danneggiamento delle merci utilizzando adeguati imballaggi per garantirne il trasporto sicuro.

Se l’imballaggio protegge i prodotti, ciò che consente di stare tranquilli è l’assicurazione. È importante sapere se il costo di spedizione dei pacchi include l’assicurazione. Durante la negoziazione dei termini di trasporto e spedizione, occorre chiarire i casi in cui la responsabilità di danneggiamento o perdita viene trasferita all’acquirente.

conoscere il prodotto e scegliere del materiale per imballaggio adatto allo scopo;

determinare la quantità di spazio necessario per il prodotto e le relative protezioni;

assicurarsi che il prodotto non tocchi la scatola e gli altri prodotti;

i contenuti dovranno essere fissati in modo da rimanere fermi anche scuotendo il pacco;

applicare nastro autoadesivo in corrispondenza di tutte le giunzioni della scatola.

Lo sapevate?Le migliori società di logistica offrono servizi di consulenza sugli imballaggi. Dopo aver analizzato il modo in cui i prodotti passano attraverso le diverse fasi della supply chain, offrono consigli sugli imballaggi e possono testare a fondo i prototipi per garantire che siano in grado di sopportare lo smistamento su nastri trasportatori o l’impilamento durante trasporto e magazzinaggio. Inoltre, partner di logistica qualificati possono offrire imballaggi realizzati su misura in base alle esigenze di particolari segmenti, ad esempio imballi specifici per spedizioni di prodotti healthcare sensibili alla temperatura.

Test tipici includono: resistenza alla rottura, resistenza alla rottura dei bordi, compressione, resistenza dei prodotti agli urti e alle vibrazioni. Alcune apparecchiature speciali possono simulare condizioni climatiche invernali (gelo), tropicali (umidità) o desertiche (caldo secco). Alcuni governi e organismi municipali regolano l’imballaggio di alcune merci e la certificazione garantisce prove di conformità.

Principali suggerimenti per la preparazione dell’imballaggio:

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Superare gli ostacoli nell’UE > Sicurezza dell’e-commerce

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Sicurezza dell’e-commerce

Un tipo comune di frode è denominato “phishing”. Dei criminali persuadono le vittime a rivelare volontariamente informazioni sensibili o ottengono i dati delle carte di credito da aziende online affidabili ma che non hanno un adeguato sistema di sicurezza. I commercianti online esperti proteggono la loro attività nei modi seguenti:

invitando i clienti a fare attenzione alle e-mail sospette apparentemente provenienti dalla loro azienda e rassicurandoli sul fatto che non chiederanno mai loro di fornire i propri dati personali tramite e-mail;

utilizzando software antivirus aggiornati e programmi antispyware e dotando i propri computer di firewall hardware o software;

assicurandosi che i clienti abbiano password sicure, costituite da una combinazione di lettere e numeri e convalidando i nuovi clienti mediante un servizio di convalida dell’indirizzo o della carta;

istruendo i clienti a non fornire mai i numeri di ricerca dei trasporti a soggetti ignoti.

Lo sapevate?I principali fornitori di logistica offrono interfacce di programmazione di applicazioni (API) per la ricerca delle spedizioni che possono essere integrate nei siti Web dei negozi. Le cosiddette API di ricerca o tracking consentono a chi compra online di monitorare l’avanzamento delle spedizioni. Ciò consente non soltanto di vivacizzare l’esperienza di shopping online, ma rassicura anche i clienti sul corretto svolgimento delle consegne.

Le API possono essere fornite in versioni HTML di base o in versioni XML più avanzate. Le versioni XML richiedono solitamente un programmatore XML/Web in grado di codificare la funzionalità in un sito Web di e-commerce esistente e di integrare l’API nel design del sito Web.

Sebbene non sia possibile bloccare i tentativi di phishing, si può renderli meno efficaci mediante una combinazione di protezione antivirus, autenticazione e informazione dei clienti affinché prestino attenzione alle possibili minacce.

I commercianti online esperti proteggono la loro attività nei modi seguenti:

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli negli Stati Uniti

Identificazione degli ostacoli negli Stati UnitiGli Stati Uniti sono il Paese scelto dalla maggior parte delle PMI europee quando pensano a una strategia di ingresso in un mercato al di fuori dall’Europa attraverso un’attività di esportazione. Data la distanza del mercato statunitense, i proprietari delle aziende si preoccupano del fatto che le spese di trasporto accrescano il prezzo dei prodotti al punto di non poter più competere con i prodotti fabbricati a livello locale.

1. Normative e burocrazia Le aziende esperte di esportazioni riducono al minimo il rischio di ritardi in dogana avvalendosi di servizi di sdoganamento. Personale esperto che si occupa ogni giorno dello sdoganamento delle spedizioni è in grado di gestire gli aspetti più complessi e garantire che le merci siano consegnate in tempo.

2. Costi di spedizione Gli esportatori esperti sanno scegliere il tipo di trasporto

più adatto alla situazione, scegliendo l’alternativa più efficiente in termini di costi. Effettuare la consegna più tardi o spedire le merci via mare anziché via aerea possono tagliare i costi. Lo stoccaggio dei prodotti in magazzini all’estero può ridurre ulteriormente i costi ottimizzando la gestione delle scorte.

Le due principali preoccupazioni che trattengono alcune PMI dall’esportare negli Stati Uniti sono:

Fra il 51 e l’81% delle PMI sottoposte a indagine prevede che le proprie attività di esportazione rimangano statiche nei prossimi 12 mesi. Le PMI di Regno Unito e Germania sono più ottimiste rispetto a quelle degli altri Paesi: più del 40% degli esportatori attuali prevede infatti di aumentare le esportazioni nel corso dell’anno. Gli aspiranti esportatori sono riluttanti a iniziare a inviare le merci all’estero e la maggioranza degli intervistati in Belgio, Francia, Paesi Bassi, Germania e Regno Unito ritiene che non sia molto probabile o sia estremamente improbabile che inizi a esportare in un futuro prossimo. Le aziende in Italia e Polonia si sono dimostrate più ottimiste.

Esportatori attuali:Il volume di merci/pacchi inviati all’estero nei prossimi 12 mesi...

Aumenterà Rimarrà uguale Diminuirà

22

7%31 68 1

17 81 2

41 55 4

12 80 9

7%29 69 1

7%30 69 1

46 51 3

Aziende che attualmente non esportano:Prevedete di iniziare a esportare per la prima volta entro i prossimi 12 mesi?

95

98

1

11 84

33 12 56

9 91

7%28 14

6 20 74

5

5

58

Sì, probabile/Abbastanza probabile

Non molto probabile

Estremamente improbabile

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Sommario

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli negli Stati Uniti > Preoccupazioni per Paese

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Preoccupazioni per Paese

Il principale ostacolo percepito che impedisce alle PMI di esportare negli Stati Uniti è rappresentato dalle normative di esportazione e/o dagli oneri di gestione e costi. In generale, le microimprese tendono ad avere più preoccupazioni e tutte le aziende che non hanno mai esportato negli Stati Uniti hanno espresso timori relativamente ai costi di spedizione, alla sicurezza di Internet e alla concorrenza nel mercato locale.

Ostacoli alle esportazioni negli Stati UnitiTre principali preoccupazioni che impediscono alle PMI dei sette Paesi oggetto d’indagine di esportare negli Stati Uniti.

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Sicurezza Internet/phishing

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Sicurezza Internet/phishing

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Costi di spedizione Sdoganamento, dazi, gestione

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Costi di spedizione

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Costi di spedizione Sicurezza Internet/phishing

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Sicurezza Internet/phishing

Costi di spedizione

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Costi di spedizione Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

32 27 26 50 48 55

4445

37 43 40

3836

33 35 38

3633202128

% che ha fornito un punteggio di 4 o 5

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Sommario

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli negli Stati Uniti > Preoccupazioni per settore

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Preoccupazioni per settore

Il principale ostacolo alle esportazioni negli Stati Uniti per le PMI di tutti i settori è rappresentato dalle normative e procedure di esportazione e/o dagli oneri di gestione e costi. Anche i costi di spedizione sono un importante motivo di preoccupazione per le PMI dei settori automotive, high tech, industriale e retail.

Ostacoli alle esportazioni negli Stati Uniti per settore Tre principali preoccupazioni che impediscono alle PMI dei settori automotive, healthcare, high tech, industriale e retail di esportare negli Stati Uniti.

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Costi di spedizione Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Automotive

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Sicurezza Internet/phishing

Sdoganamento, dazi, gestione

Healthcare

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Costi di spedizione Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

High tech

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Sicurezza Internet/phishing

Costi di spedizione

Industriale

Normative e procedure di

esportazione e/o oneri di gestione

e costi

Rischio di danneggiamento/

smarrimento delle merci

Costi di spedizione

Retail

% che ha fornito un punteggio di 4 o 5

47 37 28 51 42 34

46 38 31 50 40 36

36 33 30

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UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Identificazione degli ostacoli negli Stati Uniti > Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti

Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti

Molti esportatori hanno una conoscenza limitata del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership), un accordo commerciale in fase di negoziazione tra UE e Stati Uniti. La conoscenza e la comprensione dell’accordo è ridotta in tutti i Paesi oggetto d’indagine e corrisponde al 21% o meno. Gli esportatori tedeschi sono quelli che lo conoscono meglio (47%), ma gli intervistati hanno dichiarato di non essere certi del probabile impatto del TTIP.

25

Conoscenza del TTIP

24% 14% 47% 11%27%14%12%Totale Conoscenza

Risposta suggerita Risposta spontanea

15

9 3 1 8 1311 11 6

14

74

28

19

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Sommario

Lo sapevate?Il TTIP è l’accordo commerciale in fase di negoziato tra UE e Stati Uniti, il quale potrebbe eliminare le barriere tariffarie e snellire la burocrazia semplificando le esportazioni. Ciò potrebbe costituire un vantaggio soprattutto per le piccole e medie imprese, che potrebbero non disporre delle risorse per gestire le complesse e costose procedure doganali su cui invece possono contare le aziende più grandi.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Superare gli ostacoli negli Stati Uniti > Snellire la burocrazia

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Superare gli ostacoli negli Stati UnitiSnellire la burocrazia

I clienti sono più contenti quando ricevono gli ordini con puntualità. Una fornitura affidabile consente loro di non avere scorte eccessive e, allo stesso tempo, di non temere di rimanere sforniti. I fornitori temono che i ritardi in dogana possano impedire alle merci di giungere a destinazione entro la data programmata.

Gli agenti doganali sdoganano migliaia di spedizioni ogni giorno, pertanto sono preparati ad affrontare le eventuali problematiche.

Il personale esperto è in grado affrontare utte le difficoltà e garantisce un accurato calcolo delle tariffe e delle tasse relative a tutti i settori, compresi quello healthcare e high tech.

Lo sdoganamento elettronico ha inizio ancora prima che le spedizioni raggiungano il confine e l’avanzamento delle consegne può essere attentamente monitorato grazie alle tecnologie di ricerca. Le principali società di distribuzione di pacchi e documenti dispongono di servizi per l’invio elettronico dei documenti doganali per evitare errori e ritardi nell’elaborazione.

Inoltre, si possono organizzare alcune procedure speciali relative allo sdoganamento, quali cauzioni per temporanea importazione, preparazione di dichiarazioni di esportazione o coordinamento dei rimborsi dei dazi doganali.

La conoscenza dei programmi doganali più recenti, quali i servizi di dichiarazione e riconciliazione doganale in remoto, consente alle aziende di rimanere all’avanguardia nel commercio internazionale.

Molti esportatori esperti riducono al minimo il rischio di ritardi avvalendosi di un servizio di sdoganamento. Di seguito i vantaggi:

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Lo sapevate?L’outsourcing della gestione degli inventari consente agli esportatori di raggiungere rapidamente nuovi mercati grazie ad efficienze di trasporto integrate. Entrare in un’infrastruttura di distribuzione all’estero già esistente significa poter immagazzinare le merci più vicino ai clienti, riducendo i costi e i tempi di transito delle consegne.

La tecnologia di gestione degli inventari consente di mantenere le scorte a livelli ottimali, il che può ridurre l’impiego del capitale circolante. Un network di punti di distribuzione consente di utilizzare percorsi alternativi quando si verificano eventi inattesi, riducendo così il rischio di interruzioni. Un flusso ininterrotto dei prodotti e la consegna puntuale di ordini importanti sono fondamentali.

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE Risultati > Superare gli ostacoli negli Stati Uniti > Riduzione dei costi di spedizione

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Riduzione dei costi di spedizione

Esportare significa trasportare le merci per lunghe distanze e sostenere costi che possono innalzare il prezzo di vendita finale. Gli esportatori più abili ricercano soluzioni logistiche in grado di ridurre al minimo i costi del trasporto, al fine di garantire la competitività dei prezzi dei propri prodotti.

Scelta di metodi di consegna adatti al tipo di prodotto e alle esigenze dei clienti. I costi si riducono se le tempistiche di consegna sono maggiori, poiché le merci possono essere inviate a destinazione via terra anziché per via aerea. Se il prodotto da spedire non è deperibile e il cliente non ha urgenza di riceverlo, potrebbe essere più opportuno scegliere una consegna più lenta.

Invio di grandi spedizioni via cargo mare anziché via cargo aerea. I tempi di consegna sono più lunghi ma i costi delle spedizioni marittime sono considerevolmente inferiori se si esportano volumi elevati.

Stoccare i prodotti in magazzini all’estero consente il consolidamento delle merci e la spedizione cargo via mare; la spedizione si può poi deconsolidare nei magazzini prima di inviare rapidamente i singoli articoli ai clienti. I tempi di consegna e il costo complessivo per il trasporto si riducono considerevolmente.

Alcune strategie da prendere in esame includono:

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Sommario

UNO SGUARDO DA VICINO ALL’EXPORT DELLE PMI EUROPEE

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ConclusioneLe PMI europee sono sicuramente attratte dall’idea di esportare. Esse stanno esplorando nuove frontiere per le esportazioni e dovrebbero essere incoraggiate a sfruttare le numerose opportunità d’affari all’interno e all’esterno dei confini europei.

Dopo aver acquisito familiarità con il commercio all’interno dell’Europa, le PMI stanno allargando il loro raggio d’azione verso le superpotenze economiche mondiali: Stati Uniti e Cina. Grazie all’accesso a servizi di logistica e tecnologie di comunicazione, le distanze si sono ridotte.

Con l’aiuto di servizi professionali di sdoganamento, i mercati si sono aperti anche ai settori altamente regolamentati come, ad esempio, quello healthcare. Ma le opportunità esistono per tutti i tipi di attività. Tutte le PMI, dal settore automotive a quello high tech, stanno scoprendo i vantaggi del commercio internazionale.

Il boom delle tecnologie informatiche ha semplificato i processi di acquisizione e fidelizzazione dei clienti, a prescindere dalla loro ubicazione. Sono disponibili soluzioni logistiche innovative, adatte alle varie esigenze aziendali o al volume di merci vendute.

Le aziende di tutti i settori hanno iniziato a vendere online. Gli ostacoli che impediscono loro di vendere ancora di più possono essere superati con l’aiuto delle aziende più grandi, dei governi e degli accordi commerciali internazionali.

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Sommario

UPS WHITE PAPER | SME Export Explorations > About UPS

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Informazioni su UPSSebbene UPS operi in oltre 220 Paesi e territori di tutto il mondo, la sua attività è simile a quella di una PMI. Ciò dipende dal forte orientamento al cliente e dallo stretto legame con le comunità alle quali offre i propri servizi. Ci sono autisti che da 20 anni si occupano di ritirare pacchi nelle stesse vie delle città europee. Conoscono i clienti per nome.

UPS ha costruito un network logistico globale che consegna in media 16,9 milioni di pacchi e documenti ogni giorno, con circa 2.000 strutture operative in tutto il mondo. Questi pacchi sono trasportati da una flotta di distribuzione che include 237 jet e 96.028 automobili, furgoni, autoarticolati e motociclette, che comprendono a loro volta più di 3.000 veicoli che sfruttano tecnologie e carburanti alternativi.

Appoggiandosi a questo network, le PMI possono pensare in grande e competere in grande, senza dover creare un’infrastruttura globale per essere fisicamente grandi. Le PMI possono scegliere i servizi e le tecnologie di logistica di UPS più adatti alle specifiche sfide che si trovano ad affrontare. Sulla base dell’esperienza acquisita esportando milioni di ordini in tutti il mondo e per anni, UPS ha sviluppato le soluzioni più adatte per le PMI che esportano.

UPS è fermamente convinta che le esportazioni possano favorire la crescita delle PMI, aprendo loro l’accesso a nuovi mercati. L’esperienza in nuovi mercati favorisce la nascita di prodotti innovativi, che a sua volta alimenta la crescita delle aziende. Le società che hanno successo sono quelle che dimostrano di essere in grado di esplorare agilmente nuovi mercati e nicchie e di reagire rapidamente ai cambiamenti nel panorama economico.

Servizi e strumenti UPS per le PMI:

Servizio di consulenza sugli imballaggi UPS dispone in Europa di un laboratorio specializzato di progettazione e collaudo dei pacchi, che offre un servizio di consulenza sugli imballaggi da parte di personale esperto. In questo modo, le PMI possono progettare imballaggi in grado di sopportare le sollecitazioni durante il trasporto e di ridurre al minimo il rischio di perdita o danneggiamento.

Servizi cargo e pacchi UPS può trasportare qualsiasi tipo di carico, dalle buste consegnate in una notte via corriere ai carichi non containerizzati che necessitano di attrezzature particolari per poter essere imbarcati sulle navi. Ogni anno, UPS movimenta il 2% del PIL mondiale.

Tecnologia di ricerca Ogni spedizione affidata a UPS può essere rintracciata grazie a varie soluzioni tecnologiche, a seconda della frequenza delle spedizioni e della modalità di trasporto impiegata. Sono disponibili soluzioni specializzate, capaci di rispondere alle esigenze delle PMI in crescita che iniziano a integrare la gestione degli inventari di magazzino nelle proprie supply chain globali.

Servizi di sdoganamento Grazie alla disponibilità di strutture di sdoganamento in tutti i principali mercati del mondo (che rappresentano il 76% del commercio internazionale complessivo), UPS copre i centri globali di attività delle PMI. I servizi di sdoganamento vengono svolti con coerenza, affidabilità e flessibilità.

UPS Access Point™ Il network degli UPS Access Point™ consente il ritiro rapido, efficiente e conveniente dei pacchetti presso dei punti vendita, ad esempio edicole o drogherie. Il network degli UPS Access Point™ aiuta i rivenditori a migliorare l’esperienza di shopping online e l’assistenza ai clienti con un’alternativa alla consegna dei pacchetti a domicilio.

Soluzioni informatizzate UPS Paperless® Invoice offre agli esportatori la comodità di inviare la documentazione commerciale a UPS in formato elettronico, senza dover allegare documenti cartacei.

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