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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA
DIPARTIMENTO DI MEDICINA DIAGNOSTICA, CLINICA E SANITA
PUBBLICA
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
Sede di Modena
Presidente: Prof. Anna Iannone
TESI DI LAUREA
Infermiere in Anestesia:
Supporto di Necessit o Ruolo con Competenza Riconosciuta?
Relatore
Prof. Bruno Begliomini
Correlatore
Claudia Stefani
Studente
Elisa Bergamaschi
ANNO ACCADEMICO 2012/2013
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INDICE:
INTRODUZIONE 5
CAPITOLO 1
CENNI DI ANESTESIA 7
COMPONENTI DELLANESTESIA GENERALE 7
Ipnosi, o Abolizione della Coscienza 7
Miorisoluzione 8
Analgesia 9
ASSISTENZA INFERMIERISTICA IN ANESTESIA 10
Fase di Induzione 11
Fase di Mantenimento 12
Fase di Risveglio 14
JOB DESCRIPTION DELLINFERMIERE ADDETTO
ALLANESTESIA 15
CAPITOLO 2
LINFERMIERE ADDETTO ALL ANESTESIA IN ITALIA:
AUTONOMIA E RESPONSABILITA 20
Codice Deontologico 22
CAPITOLO 3
PRESENTAZIONE DELLINDAGINE E QUESTIONARIO 26
METODO E STRUMENTI UTILIZZATI 31
RISULTATI 32
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Risultati Complessivi Delle Tre Strutture Sanitarie Oggetto
dIndagine (Policlinico, Baggiovara, Sassuolo) 32
LIMITI DELLO STUDIO 37
CAPITOLO 4
DISCUSSIONE 39
CAPITOLO 5
LINFERMIERE IN ANESTESIA IN AMERICA 50
Responsabilit ed Autonomia 52
INFERMIERE IN ANESTESIA vs MEDICO ANESTESISTA 54
STANDARD PRATICI DEL CRNA 56
CAPITOLO 6
INFERMIERE IN ANESTESIA: PILLOLE DAL MONDO 59
La Cina Cerca Rinnovamento 59
Norvegia: la Competitivit Professionale Non Giova al Paziente 62
LINFERMIERE IN ANESTESIA NEL MONDO 63
CAPITOLO 7
CONCLUSIONI 65
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ALLEGATI
ESITO COMPLESSIVO DEI TRE OSPEDALI 68
ESITO COMPLESSIVO DELLAZIENDA OSPEDALIERO-
UNIVERSITARIA POLICLINICO 72
ESITO COMPLESSIVO DEL N.O.C.S.A.E BAGGIOVARA 75
ESITO COMPLESSIVO DEL NUOVO OSPEDALE CIVILE DI
SASSUOLO 79
BIBLIOGRAFIA 83
SITOGRAFIA 87
RINGRAZIAMENTI 88
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INTRODUZIONE
Nellambito operativo di Area Critica sinserisce il Blocco Operatorio, punto
cardine della chirurgia di una struttura ospedaliera. In questo contesto molte sono le
figure che operano e collaborano fra di loro, affinch questo sistema organizzato e
costituito da compiti ben distribuiti possa garantire la miglior assistenza per il
paziente. Tra queste figure spicca certamente il personale medico (chirurgico ed
anestesiologico), ma risulta fondamentale il personale infermieristico.
Lo scopo di questa tesi quello di indagare, sulla base delle normative e della
descrizione professionale, la figura particolare dellinfermiere addetto allanestesia
presente in Italia, cos come si presenta nella letteratura, per poi compararla con
quella realmente presente sul territorio modenese (nei tre ospedali sede dindagine) e
in America, dove invece questa facolt infermieristica ha assunto rilevanza ed
importanza (esistono infatti i CRNA, cio infermieri dediti allanestesia).
Proprio perch nel nostro paese tale figura infermieristica non riconosciuta
(non esiste la qualifica di Infermiere anestesista o Infermiere in anestesia),
questo scritto si propone di indagare solamente ci che realmente presente,
partendo da unanalisi dei documenti e da un questionario somministrato nella realt
locale, per poi fornire spunti a ricerche e studi futuri. Pertanto chi scrive non ha la
presunzione di soddisfare un quesito di ricerca, ma propone una tesi di tipo
compilativo.
Non meno importante, largomento, sebbene possa sembrare troppo
particolare o ambizioso per la realt infermieristica italiana, invece molto attuale e
vuole mettere in risalto quello che il vero e reale potenziale infermieristico: una
maggior autonomia, a cui si legano certamente una maggior responsabilit e una pi
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specifica formazione, ma che garantisce unassistenza migliore e di qualit al
paziente.
Infine, in un contesto sanitario segnato profondamente dalla crisi economica e
dalla logica di risparmio (talvolta a scapito anche della qualit dellassistenza),
questo scritto fornisce spunti di riflessione anche per quanto riguarda una politica
economica ospedaliera.
Come si potr vedere alla fine della discussione i vantaggi saranno parecchi:
per il paziente, per il professionista sanitario infermiere e per il SSN.
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CAPITOLO 1
Cenni di Anestesia
Il termine anestesia venne introdotto da O.W.Holmes nel 1846 per descrivere
una condizione che rende il paziente insensibile allo stimolo chirurgico. Bench sia
accettata questa definizione, risulta evidente che il fenomeno anestesia complesso.
Rees e Grey indicarono, nel 1950, le tre componenti fondamentali
dellanestesia: ipnosi, analgesia e miorisoluzione.
Il processo anestesiologico, in particolare quello concernente lanestesia
generale, presenta alcune fasi necessarie: induzione, mantenimento e risveglio.
Di seguito verranno spiegate brevemente le componenti fondamentali e le fasi
di anestesia sovra citate: le informazioni non saranno esaustive dellargomento
poich non questo lobiettivo della tesi in questione, ma saranno tali da garantire
una conoscenza minima al lettore.
Componenti DellAnestesia Generale
Ipnosi, o Abolizione della Coscienza
Lanestesia generale richiede la perdita di coscienza e della memoria
implicita ed esplicita di ogni evento prodottosi durante lintervento: quindi assenza
anche di ogni ricordo che possa emergere spontaneamente o attraverso un processo
di analisi del paziente. Il ricordo cosciente di un evento connesso con lintervento
un fenomeno sottostimato dallanestesia.
Pu accadere (molto raramente) che il paziente riferisca il riemergere dello
stato di coscienza in corso di intervento (awareness) e mantenga il ricordo di frasi
ed eventi dei quali ha avuto percezione. Lo stato di awareness (favorito dalluso
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predominante di oppiacei senza lapporto di anestetici alogenati) pu essere causa di
disturbi postoperatori di ordine psicologico/psichiatrico. Al fine di abolire lo stato di
coscienza del paziente, vengono utilizzati farmaci ipnotici/anestetici (es: tiopentone,
propofol o etomidate per via endovenosa e anestetici inalatori, quali sevoflurano e
desflurano) con il supporto di benzodiazepine (per ansiolisi e sedazione) e oppiacei
(per analgesia). Gli anestetici non hanno potere analgesico, ad eccezione della
ketamina, che ha tuttavia linconveniente di produrre delirio.
Miorisoluzione
Per miorisoluzione sintende labolizione del tono muscolare del paziente,
necessario per le esigenze chirurgiche; pertanto i miorilassanti sono sostanze che
producono una paralisi reversibile e flaccida della muscolatura scheletrica. La
miorisoluzione facilita lopera del chirurgo e consente al contempo di modulare
lutilizzo e la concentrazione degli agenti alogenati, dotati di una modesta e non
sufficiente capacit di miorisoluzione.
E bene ricordare che la depressione del tono muscolare de