Unione Famiglie Trentine All'Estero - Periodico dicembre 2014 nr 35

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PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO Sarà colpa della infinita crisi italiana, saranno le opportu- nità offerte dall’Europa, sarà lo spi- rito che giustamente anima i gio- vani, sarà...sarà ma il fatto reale e vero è che un numero crescente di giovani trentini lascia la terra na- tale per cercare o accettare lavoro altrove, in Europa piuttosto che in Canadà, Australia, Stati Uniti e America del Sud. C’è una bella dif- ferenza fra chi lasciava il proprio paese cinquanta/sessanta anni fa e chi lo lascia oggi. Oggi ad andar- sene sono giovani preparati, spesso laureati, quelli che – nel linguaggio politico - vengono chiamati anche cervelli. C’è una ricerca condotta nella zona del Primiero proprio sui molti, troppi giovani che hanno lasciato quel ter- ritorio per andare a lavorare altrove (gran parte in Germania e Inghil- terra). Sono giovani motivati, che hanno studiato qui, ad ottimi livel- li, ma qui non hanno trovato poi le risposte che si aspettavano o le op- portunità di lavoro all’altezza della propria preparazione professionale ed accademica. A questi giovani è stato chiesto se vorrebbero torna- re, magari a fonte di un’offerta di lavoro in loco. La maggior parte ha risposto che tor- ATTUALITÀ Nuova emigrazione nuove sfide ARIA DI NATALE IN TRENTINO Dai mercatini un augurio di Buone Feste Ai nostri Associati ed ai nostri lettori quest’anno l’augurio di Natale e felice Anno Nuovo voglia- mo formularlo attraverso queste belle foto dei Mercatini di Natale del parco Asburgico di Levico. Quello dei Mercatini di Natale è un fenomeno che da qualche anno è esploso in tutto il Trentino. Mer- catini di Natale si allestiscono a Trento, Rovereto, Arco, Levico Ter- me, Pergine, Siror (Primiero), Mez- zolombardo, Rango (Bleggio) ecc. Riscuotono grande successo e si calcola che almeno mezzo milio- ne di turisti nel corso del mese di dicembre arrivi da tutta Italia per assaporare la magica atmosfera del Mercatino. segue a pag. 4 di Oliviero Vanzo - Presidente UFTE ONLUS IMPROVVISA MORTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE È scomparso Diego Moltrer Il 17 novembre all’età di 47 anni è scomparso per infarto mentre stava andando a caccia Diego Moltrer, presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige. Nativo e residente a Fieroz- zo in valle dei Mocheni era stato eletto in Con- siglio provinciale un anno fa. Eletto presidente del Consiglio Regionale si era distinto immedia- tamente per la capacità, chiarezza di linguaggio e alta moralità. In sostituzione di Moltrer alla guida del Consi- glio regionale è stata designata Chiara Avanzo, giovane consigliere. Alla famiglia Moltrer le condoglianze dell’Unione delle Famiglie. Alla nuo- va presidente l’augurio di buon lavoro. N. 35 • DICEMBRE 2014 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012 Rivista quadrimestrale

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Unione Famiglie Trentine All'Estero

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PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

Sarà colpa della infi nita crisi italiana, saranno le opportu-

nità offerte dall’Europa, sarà lo spi-rito che giustamente anima i gio-vani, sarà...sarà ma il fatto reale e vero è che un numero crescente di giovani trentini lascia la terra na-tale per cercare o accettare lavoro altrove, in Europa piuttosto che in Canadà, Australia, Stati Uniti e America del Sud. C’è una bella dif-ferenza fra chi lasciava il proprio paese cinquanta/sessanta anni fa e chi lo lascia oggi. Oggi ad andar-sene sono giovani preparati, spesso laureati, quelli che – nel linguaggio politico - vengono chiamati anche cervelli. C’è una ricerca condotta nella zona del Primiero proprio sui molti, troppi giovani che hanno lasciato quel ter-ritorio per andare a lavorare altrove (gran parte in Germania e Inghil-terra). Sono giovani motivati, che hanno studiato qui, ad ottimi livel-li, ma qui non hanno trovato poi le risposte che si aspettavano o le op-portunità di lavoro all’altezza della propria preparazione professionale ed accademica. A questi giovani è stato chiesto se vorrebbero torna-

re, magari a fonte di un’offerta di lavoro in loco. La maggior

parte ha risposto che tor-

ATTUALITÀ

Nuovaemigrazionenuove sfi de

ARIA DI NATALE IN TRENTINO

Dai mercatini un auguriodi Buone Feste

Ai nostri Associati ed ai nostri lettori quest’anno l’augurio di

Natale e felice Anno Nuovo voglia-mo formularlo attraverso queste belle foto dei Mercatini di Natale del parco Asburgico di Levico.Quello dei Mercatini di Natale è un fenomeno che da qualche anno è esploso in tutto il Trentino. Mer-catini di Natale si allestiscono a Trento, Rovereto, Arco, Levico Ter-me, Pergine, Siror (Primiero), Mez-zolombardo, Rango (Bleggio) ecc. Riscuotono grande successo e si calcola che almeno mezzo milio-

ne di turisti nel corso del mese di dicembre arrivi da tutta Italia per assaporare la magica atmosfera del Mercatino.

terra). Sono giovani motivati, che hanno studiato qui, ad ottimi livel-li, ma qui non hanno trovato poi le risposte che si aspettavano o le op-portunità di lavoro all’altezza della propria preparazione professionale ed accademica. A questi giovani è stato chiesto se vorrebbero torna-

re, magari a fonte di un’offerta di lavoro in loco. La maggior

parte ha risposto che tor-segue a pag. 4

di Oliviero Vanzo - Presidente UFTE

ONLUS

IMPROVVISA MORTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

È scomparsoDiego Moltrer

Il 17 novembre all’età di 47 anni è scomparso per infarto mentre stava andando a caccia Diego Moltrer, presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige. Nativo e residente a Fieroz-zo in valle dei Mocheni era stato eletto in Con-siglio provinciale un anno fa. Eletto presidente del Consiglio Regionale si era distinto immedia-tamente per la capacità, chiarezza di linguaggio e alta moralità. In sostituzione di Moltrer alla guida del Consi-glio regionale è stata designata Chiara Avanzo,

giovane consigliere.Alla famiglia Moltrer le condoglianze dell’Unione delle Famiglie. Alla nuo-va presidente l’augurio di buon lavoro.

N. 35 • DICEMBRE 2014Poste Italiane S.p.A.

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN

Tassa riscossa - Taxe perçue

Autorizzazione delTribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012

Rivista quadrimestrale

Indice

Come sapete, la Legge Finanziaria 2006 (Legge 23 dicembre 2005 n. 266) ha introdotto un nuovo strumento di acquisizione di risorse economiche in favore delle organizzazioni e associa-zioni appartenenti alla categoria del mondo non profi t, tra le quali le ONLUS e quindi anche l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. Considerando la diminuzione delle risorse pubbliche e spinti dalla volontà di aumentare la quota di autofi nanzia-mento dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, abbiamo deciso di sfruttare anche noi questo strumento.Ognuno di noi quindi può decidere di destinare la quota ob-bligatoria del 5 per mille all’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, semplicemente fi rmando in uno dei quattro riquadri presenti sui modelli di dichiarazione e scrivendo il codice fi -scale numero 96008250225 della nostra Associazione.Per eventuali donazioni alla nostra Associazione, è possi-bile fare il versamento tramite bonifi co bancario: su IBAN IT42M0830401 8070 0000 7772 897 inviando poi la rice-vuta o tramite fax al numero 0461-237234 o tramite email a: [email protected] tutti a sostenere l’Associazione anche attraverso que-sta opportunità e vi preghiamo di diffondere l’informazione an-che tra i vostri parenti e amici.Grazie fi n d’ora.

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FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTEROPERIODICO DELL’UNIONE

DELLE FAMIGLIE TRENTINEALL’ESTERO O.N.L.U.S.

Via S. Martino 33 - 38122 TrentoTel. e fax 0461-237234

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Direttore ResponsabileEttore Zampiccoli

RedazioneGiancarlo Filoso

Oskar EnriciFerruccio Bolognani

Mario PacherLuana PerottoNicole ParigotGiorgia Pezzi

Nara Deromedis

Grafi ca e stampaTipografi a Quaresima - Cles

STORIA DI EMIGRAZIONEVeneranda Bosarello Floriani 3STORIE E STORIELuigi Penner 5CI HANNO LASCIATOJoao Andreata de Souza Sottoriva 6Julio Paternoster 6ANNIVERSARI65 anni Luigi Marchetti e Lina Zanghellini 7Clara Gadotti 7Mariana Passardi 7NUOVI CONSULTORINominati dalla Provincia nuovi consultori 8DALLA SEDEViaggio a Solothurn 9Ariel Pasquini incontra in sede Margarita Bussolon 9Sindaco Ayala a Trento 10Libro Ornella Pezzini 11Visita in sede della prof. Bussolon 11DALL’ESTERODall’Argentina 12Dal Brasile 18Dal Paraguay 21Dalla Svizzera 22CUCINA TRENTINAZelten 23

ISCRIVITI ALL’UFTEAVETE TEMPO FINO AL

27 FEBBRAIO 2015Più saremo numerosi e più saremo forti e libe-ri: con questo appello invitiamo tutti, amici e conoscenti, ad iscriversi all’Unione della Fami-glie Trentine all’Estero. Sarà un modo concreto per condividere azioni di solidarietà e progetti a favore degli emigrati trentini e dei loro discen-denti. L’iscrizione costa 10 euro e c’è tempo per iscriversi fi no al 27 febbraio 2015, per poter aver diritto al voto alle elezioni della prossima prima-vera.Potete iscrivervi passando in sede o effettuando un bonifi co sulle seguenti coordinate bancarie: IBAN IT42M0830401 8070 0000 7772 897.

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 3

storie di emigrazione

Con Veneranda Bosarello Floriani intervista in dialetto valsuganotto

di Ferruccio Bolognani

Non è diffi cile intervistare nonna Veneranda. Non teme il registratore, anzi, sembra che lo abbia at-

teso per raccontare cose, chissà quante volte ripensate e mai dette. Più diffi cile per me trascrivere la forma del suo taliàm per non perdere il suono dolce delle parole dialettali, talvolta venate da un portoghese che ha do-vuto studiare quando era fi oleta.

Mi chiamo Veneranda Bosarello Floriani. Me pai lè vigne-sto de la Italia. Lu non me ha contado muito perché en cuegli ani non ghera tanto dialogo come adesso. Me mama, che se ciama Renata, la conteva que la iera ve-gnesta da la Italiaf con so mama. me par da Ospedaleto. Io no go mai visto una fotografi a dend’onde la è vegne-sta. Nessuni de i so parenti non i ga mai scrito, me par que Ospedaleto era ne la Italia. Me digo che li è vignudi nel 1800 però no so el resto si otanta o setantaicinco. No è pudo visitar i paesi de me mae e de me pae perché se era poareti e non se podeva gastar tanto dinero. Me pia-saria perché cuando me fi ol Oldoní lè tornà da la Italia el mà contà bele robe perché a lu el ga piasesto tanto.

El papà de me mama el se ciameva Giovanni e tamben non me ricordo en che ani lè vignesto. Urca! Ne me ri-cordo cuando lè morto, però lè en bel pezot che lè morto perché mi eri ancora piciola. Mi son nata nel veintiocio e me parece che tenia 10 ani cuando lè morto. Me toca var-dar la lapide nel simiterio. Mi nona, la mae de mi mae, la sé ciameva Francisca Gianluca e tambien la è vignesta da la Italia. La è morta prima de mi nono, ma mi no sé perché non eri ancora nasesta. Me mama la se ciameva Renata. Naseu el seis de janeiro de 1905, là è morta el 12 de junio de 1993. Encoi la gavria 92 ani. Me mama la sé casada con me papà Fernando Busarelo, che è nasesto nel 1900 e lè morto el 24 de junio de 1954.

Da Fernando e Renata iè nesesto dose fi oi, un nenesigno lè moresto pechenigno. I me fradei i se ciameva Ervino, Anacleto, Poiseo, Veneranda, Jon Celio, Iracema. Olindo, Conrado, Onorato, Donsina e Marlene: Sete omeni e 4 done. Io soi nasesta a Rio Cedros perché alì li è vegnesti un nono e una nona e lì se à casado mi mare con mi pare e cosita là semo nasesti tuti.

Me ricordo che nel inverno fasea fredo. No ghera le scarpe come ancoi, bisogneva andar descolzi con poca roba con-tra el fredo. Lì andavo a scola e no ghera cuaderni perché se dropeva la tabela endove scriveva con el lapiz. Diverse volte cuando i me fradei i vegniva a casa de scola i tireva

fora la tabela e ”pinfete e panfete” i se la tireva ne la cabeza para litigar en poco e cosita i rompeva la tabela e alora i ciapeva na carga de bote con la bacheta de mi pare e de mi mama perché i doveva comprar na tabela de novo. E cosita se andeva a scola con na tabela nova. Se andeva a scola fi no al terzo ano perché non ghera otra scola. Le altre scole le è vigneste pù tardi. Però la clase se la ripeteva parece volte enfi n a doze o treze ani. E se incominzieva la scola a sete ani. Cuando l’era mezdì a scola se magneva le patate. A la sera se le meteva soto la zendro e cosita se le coseva per la scola. Prima le se laveva bem de la tera e se le meteva adentro ne le brase. A la matina se leveva su e se andeva a veder le patate. El pu furbo se leveva temprano e el ciapeva semper le pu bele. E li altri i ciapeva le pu brusade, però a mezdì i le magneva lo stess e li era contenti.

A la sera se faseva tutti dei mestieri e dopo se studieva a la luce de na candela. I mestieri de aiutar me pare era far el past per le bestie: vache, porchi, galine, cavai, de tuto ne! La me caseta la era de matoni e la ghe ancora e la ga cento e pochi ani. El pavimento l’era de “breghe” con le tavole de madera. Cuando mi nono lè vignesto el gaveva tambien una caseta de matoni, ma el pavimento no era de tavole de legno, ma de tera. L’altro nono Piero con la nona Teresa, genitori del me omo Livio, che li è vegnesti anca lori da la Italia forse da Villa Agnedo asta Rio Cedros, i ga encontrà i “bugheri”, degli indios che vi-veva nel mato. Li era cativi perché noialtri gavemo portà via la loro tera e lori, cosita, i vegniva e na volta li è entradi ne la casa del nono Piero e i ga portà via tut quel che i gaveva fi nanco le pentole donde i faseva de magnar. Cuando i parenti del me omo li è voltadi ensù a veder no ghera niente. I gaveva portà via tut, però i no ga copà nisuni perché i parenti iera scampadi con il caval, però i sa maladi de la paura che i gà pasà. Un parente de la me sogra, un certo Trentini, lè stà copà dai bugheri, perché lori i copeva i contadini che ocupeva la tera. I gaveva rabbia anche se per lori la tera la era tanta. Na note li è entradi ne la casa de Teresa, la mama del me marido Livio, cuando la era sola perché el so omo l’era andà a far na compra e à sentudo cantar. Ela penseva che el so omo estava tornando e cosità lo ciameva enveci era un bughero. La sa escondida e la sé salvada.

Mi parlo bem ancora el taliam perché ne la casa se parle-va semper el taliam che parlo e cosita el parlo anca an-coi. I ma dito che io parlo el dialeto. A scola l’era proibito parlar el taliam e se parleva el brasiliano. Cuando ghera

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el temporal me mama la ne ciameva tuti a pregar “Padre nostro, Ave Maria” e tute che le robe là en taliam, perché la gaveva paura. Me mama le me ensegneva “Dona lom-barda votu vegnir al balo con me”. Credo che no la canto da 65 ani. A scola ensegneva tuto diferente de adeso. Se empareva le “taboade” le tabeline che adeso no le ghè pu, me digo che no. Adeso lè tut diferente. Studievo la storia del Brasile cuando la capitale la era Rio de Janeiro, adeso la è Brasilia. Cuando fi niva la scola cuidavo i nena, i fradeloti pechegni, e faseva i mestioroti de netar fora la casa entan che se faseva de magnar e tuta cuela roba là. E se non fasevo bem vegniva una sciafa. La me ensegne-va tut me nona, perché me mama la andeva a lavorar a la colonia. Se magneva polenta, formaio, carne de le nose galine e dei pochi, cuando se faseva el salame.

En Ciesa se canteva en latin, perché el padre dè sti ani el diseva la Mesa en latin. Me ricordo “domino gobisco eco spirito tuo” e tute che le robe là. Me mama la me insegneva le orasion come la “Salve reina, Padre nostro” e avanti cosita. Me ricordo anca “Tantum ergo documen-to” però non me el remebro tut, na volta el sabia tuto, che se canteva en Ciesa cuando ghera la benedision del santisimo. Ghera la procesione del Venerdì santo, del Cor-pus Cristi, dei Doenti e se canteva “Santa Maria ora pro nobis”. Le tre campane che le è vegniste de la Italia le soneva per tuti. El padre che me ricordo l’è sta el padre Marsiglio che el voleva le veste longhe e no voleva le ma-neghe corte. Alora l’era proibido a fi ole andar en bicicleta e le done gravide cuando le era masa grose le doveva star a casa sensa andar en Ciesa. Cuando le encomenzieva ad aparecer le stava en casa e le partoriva en casa. E mi cuando ero piciola endomandeva a mi mama “dendonde lè vignesto ste popo?” e la me respondeva “lò trova zò

en del fi ume come Mose”. Prima de sposarme è conosido la verità meio de cuel che m’aveva dito a 13 ani le com-pagnie. Me soi casada a 21 ani con Livio, che l’era mi moroso, cuando lavoreva en l’ospedal de Blumenau.

Mi l’ho conosido perché na me amica là gaveva el moroso e la me domandava se mi el piaceva. Ela la me aiudà a trovarlo cosità i do omini estava giunto para venirne a trovarne. Cuando ela là trova. la prima volta go dito de saludarmelo. E lu el mà scrito una carta e dopo de una ne è vignesto doi e dopo ne è vignesto trei carta. E cuando li è pasadi sete mesi me sono maridada el 20 setembre. E cosità li è nasesti sete fi oi. Doi li è morti. Mi gaveva i nomi lesudi en del giornal e metudi via para dar el nome a tuti. Una volta se faseva cosita pare encontrar i nomi pù bei, se dava una pasadina al giornal. El nome a Oldoni me ricorda el moroso de una me amiga, mi cuel nome lò messo via con cueli del giornal. A nesuni el ghe piaseva, però a mi me piaseva anca se l’era difi cil de ciamarlo. El 30 de novembre del 1968 è morto me marido e son rima-sta sola con i me fi oi.Anche i nipoti hanno ascoltato l’intervista e insieme alla nonna si sono messi a cantare: America, America, endove sarala sta America.

storie di emigrazione

nerà sì ma quando sarà in pensione. Le considerazione che si potrebbero fare su queste risposte sono molte-plici ma riassumendo si potrebbero indicare due valutazioni: molti gio-vani se ne vanno perché qui non tro-vano lavoro o lavoro adeguato alle proprie aspettative, una volta fuori – visto il mondo – non ambiscono a tornare. Tradotto in altri termini: il Trentino non è più in grado di offrire le opportunità richieste, il Trentino con l’emigrazione di questi giovani perde risorse, perde prospettive, di-venta sempre più vecchio. Se que-sta è la fotografi a va da sé che ci vorrebbe una politica diversa, che peraltro diventa diffi cile in un con-testo italiano.Quello che c’è da chiedersi è quali

dovrebbe o potrebbe essere il ruolo delle Organizzazioni che si occupano di emigrazione trentina e nella fatti-specie la nostra alla luce della nuo-va emigrazione e delle problemati-che che questo fenomeno sottende. Fatti salvi gli scopi di solidarietà e di intervento di sostegno a favore di nuclei e famiglie di emigrati e discendenti di emigrati di vecchia data, potrebbe essere opportuno fo-calizzarsi su orizzonti diversi. Innan-zitutto conoscendo meglio il mondo giovanile e le sue esigenze in ter-mini di aspettative e di prospettive di lavoro. Sarebbe utile fare dell’As-sociazione un canale di riferimento per chi cerca lavoro laddove opera-no – e bene – le nostre diramazioni all’estero. Potrebbero essere queste, attraverso un dialogo di andata e

ritorno, ad offrire ai nostri giovani occasioni di lavoro e di business. E potrebbero essere ancora le nostre diramazioni a garantire un rapporto funzionale tra questi giovani nuovi emigrati ed il Trentino. Per fare questo ci vogliono alcune premesse: una politica dell’emigra-zione innovativa, moderna ed aper-ta, una conoscenza più attenta ed approfondita della “nuova” emigra-zione ovvero di quelle centinaia di giovani che, nolenti o volenti, la-sciano il Trentino per cercare lavoro e crescita professionale all’estero. Gli strumenti per far questo non manca-no. E allora cominciamo a studiare un progetto ed un piano effi cace in questa direzione. Noi siamo e dob-biamo essere presenti.

SEGUE DA PAG. 1 “NUOVA EMIGRAZIONE :

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storie e storie

Luigi Penner, testimone vivente dell’ASARdi Oskar Enrici

Luigi Penner è nato il 16 gennaio 1923 a Bese-nello. Vive da solo in via Marighetto a Trento Sud

in un appartamento molto ordinato e pieno di foto, ricordo di lui e della sua famiglia. Luigi ricorda molto volentieri il suo passato, orgoglioso delle sue idee au-tonomiste e delle battaglie che ha fatto conservando ancora tanti appunti della sua gioventù e ricordandoli come se fossero ieri!Nella piacevole conversazione che ho avuto con lui, il primo ricordo del quale ha iniziato a parlarmi è sta-to quello dell’esperienza terribile della seconda guerra mondiale per poi proseguire con il periodo più felice dell’ASAR.

Seconda guerra mondialeDopo aver terminato gli studi iniziò a lavorare a Trento come impiegato alla Banca di Trento e Bolzano. Il 10 agosto 1942, a soli 19 anni, venne chiamato alle armi al distretto militare di Trento. Lo destinarono su-bito al reggimento che doveva partire per la Russia assieme ad altri quattro suoi amici che suonavano con lui nella banda e studiavano al conservatorio. Il mare-sciallo Rizzo, dopo che erano state scartate le ipotesi Russia e Battipaglia scelse una soluzione molto gradita a Luigi Penner, il 62° reggimento fanteria a Trento. Luigi nell’estate del 1943 fece un corso di 3 mesi per l’uso delle armi e poi venne messo nell’uffi cio comando plotone del 2° battaglione del 62° reggimento fanteria a Trento. Li si trovava molto bene fi nché non venne minacciato da un uffi ciale fascista che voleva mandar-lo al fronte a Gradisca d’Isonzo! Per fortuna per lui, un medico conoscente lo fece esonerare dal viaggio perché gli rilevò un’ernia inguinale. Dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia nel luglio 1943 fu istituito il coprifuoco e il 2 settembre gli americani spararono 21 bombe sulla caserma. La sera dell’armi-stizio, l’8 settembre 1943, il comandante della zona di Bolzano che aveva anche la giurisdizione su Trento radunò tutti i soldati nella caserma di viale Verona ma nella notte la caserma venne attaccata da parte dei tedeschi. I militari, tra cui anche Penner vennero presi e portati all’aeroporto di Gardolo dove trascorsero la notte; il 10 settembre vennero caricati sui vagoni-be-stiame dei treni alla stazione ferroviaria di Trento (75 persone per vagone quando il treno poteva portare al massimo 40 persone e 8 bestie). Qui iniziò la lunga prigionia di Luigi Penner in Austria e Germania che durò quasi 2 anni.Arrivò nell’enorme campo (lager) di Kaisersteubruck in Austria ai confi ni con l’Ungheria. Ricevette, assieme ad

altri trentini, la pro-posta di entrare nelle Waffen-SS ma rifi utò proclamandosi pri-gioniero di guerra e venne così conside-rato I.M.I. (Italiani militari internati).Nel campo, lui e gli altri trentini, passa-rono 15 giorni e poi vennero trasferiti al campo di lavoro a Wienerneudorf (pe-riferia di Vienna) la-vorando per un anno in una fabbrica dove si costruivano motori per aerei. Dopo che la fabbrica venne bombardata diverse volte Luigi dovette cambia-re stabilimento. Vennero spostati verso il Baden-Wurt-tenberg a Mosbach dove rimase fi no al 23 marzo 1945. Bisogna dire che dal 28 ottobre 1944 gli internati ita-liani vennero trasformati in lavoratori civili ospitati dalla Volkschule di Mosbach. Lì costruivano sempre motori per aerei fi no a quando la zona venne bombar-data e messo fuori uso costringendo i 5000 lavoratori a rifugiarsi nelle caverne; dove si rifugiò anche Luigi assieme ad altri trentini. In seguito vennero spostati e sistemati in famiglie di contadini svolgendo lavori agricoli fi no a luglio 1945.Nel frattempo Luigi aveva dei contatti, tramite uno zio, con gli americani. Questi ultimi, ai quali aveva dato l’indirizzo, prelevarono Luigi e lo portarono al campo di raccolta di Goppingen dove c’erano tutti gli ex prigionieri di guerra di diverse nazioni. I primi a partire furono i francesi, poi gli inglesi, americani, rus-si e via via. Gli italiani partirono per ultimi verso la città di Ulm, Luigi e un suo amico rimasero li 2 giorni e vennero disinfettati, poi presero un treno e arrivarono a Mittenwald, campo di smistamento. Luigi arrivò l’8 agosto 1945 a Bolzano e alle 13.30 arrivò alle poste vecchie di Besenello, dove c’era una fi tta nebbia pro-vocata da numerosi incendi. Entrò nella casa degli zii e pregò un amico di famiglia di avvisare i suoi genitori, suo papà e sua mamma arrivarono in bici e poterono fi nalmente riabbracciarlo.

ASARRitornato dalla guerra Luigi Penner aderì subito al-l’ASAR (Associazione studi autonomistici regionali) un

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movimento formato da moltissime persone che, già dal maggio 1945, richiedevano una vasta forma di auto-nomia e autogoverno. Il motto dell’ASAR era “Entro i confi ni della Repubblica italiana, autonomia integrale da Ala al Brennero”. Il movimento era composto da diverse anime, facevano parte persone di diversi partiti, dalla democrazia cri-stiana ai comunisti, dai socialisti ai separatisti. Luigi ricorda molto bene alcune manifestazioni che fece il movimento nel dopoguerra arrivando a oltre 100.000 tesserati.

In seguito all’accordo Degasperi-Gruber l’ASAR promos-se una manifestazione in piazza Italia il 15 settembre 1946 dove parteciparono quasi 20.000 asarini e Luigi era presente per rimarcare l’inscindibilità della Regione e la volontà del popolo trentino di avere la libertà am-ministrativa. L’evento, invece, che Penner ricorda or-gogliosamente è quello che avvenne il 20 aprile 1947 in piazza Fiera, quando l’ASAR voleva ribadire i suoi obiettivi e dare un segnale forte a Trento e a Roma circa i reali sentimenti della popolazione trentina. Luigi era vicino ad amici che poi andarono sul palco a parlare: Valentino Chiocchetti, Toni Ebner, Alfonso Salvadori, Saverio Caveri (presidente della val d’Aosta), Franco e Gino Bertoldi, Silvio Bortolotti e altri di cui non ricor-da i nomi. Ricorda benissimo, però, la folla immensa che occupava tutta la piazza e le vie adiacenti, si parla di 30.000 persone circa. C’erano bandiere del Tirolo, bande musicali e tanto entusiasmo, una vera manife-stazione del popolo.

Con la fi ne dell’ASAR che si sciolse dopo le elezioni regionali del 1948 e la conseguente vittoria della DC, Luigi Penner aderì al PPTT. Luigi racconta che diverse volte gli autonomisti vennero umiliati e offesi da ex partigiani, da rappresentanti della DC e dal vescovo. Le prime riunioni del PPTT si tenevano in segreto nella buia cameretta di vicolo Gaudenti a Trento, arredata con un tavolo e alcuni banchi in legno grezzo piene di spine.

storie e storie

ci hanno lasciato

JOAO VERGILIO SOTTORIVA ci ha lasciati il 28 novembre scor-so. Figlio di Luiz Sottoriva e Te-reza Andrin, era nato a Soledad, l’8 luglio 1924, sposato poi con Maria Bianchetto. Ha avuto die-ci 10 fi gli, 20 nipoti e 11 pro-nipoti.E’ sempre stato un contadino, disposto ad aiutare le famiglie più bisognose ed amava lavora-

re in gruppo. Non gradiva coinvolgimenti politici, perché avrebbero potuto creare confl itti con i suoi amici. La fami-glia, il lavoro e la chiesa cattolica erano la sua forza.E’ stato sepolto a Itatiba do Sul, dove ha vissuto per oltre 60 anni. E’ una città con poco più di 4000 abitanti, impres-sionante il numero delle persone presenti al funerale.

JULIO PATENOSTER Venerdì 5 settembre è scomparso Julio Paternoster, segretario della Famiglia Trentina di Còrdoba.In particolare don Julio, come lo chiamavano, ha partecipato attivamente alla nostra fami-glia fi n dalla sua fondazione. Nel 2008, suo fi glio Facundo, ha benefi ciato degli inter-scambi giovanili; in questo

modo egli è riuscito a contattare la famiglia e vedere le meraviglie del Trentino.A tutti i familiari le condoglianze dell’Unione delle Fami-glie Trentine all’estero.

A sinistra Carlo Devigili e a destra Luigi Penner

anniversari

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Nozze di platino a TaióI coniugi Lina Zanghellini e Luigi Marchetti, di Tajó, Santa Catarina, Brasile, hanno festeggiato il 65° anniversario di matrimonio il 24 luglio 2013 e quest’anno celebrano i 66 anni di vita assieme. Lina Zanghellini è nipote di Zaccaria Zanghellini, nato a Samone verso l’anno 1859 e Luigi Mar-chetti è nipote di Pietro Marchetti, nato a Albiano verso l’anno 1831. Si sono sposati a Tajó il 24 luglio 1948.Lina Zanghellini è nata a Tajó il 10 giugno 1930, fi glia di Giuseppe Zanghellini ed Ana Luzzani e Luigi Marchetti è nato il 21 febbraio 1923, a Benedito Novo, Santa Catari-na, ed è fi glio di Giuseppe Marchetti e Rosa Filippi. Luigi e Lina hanno 10 fi gli, 21 nipoti e 3 pronipoti. Ambedue sono soci della Famiglia Trentina di Tajó.

Clara Gadotti, cento anni compiutiClara Angela Gadotti, ha compiuto 100 anni il 12 mag-gio 2014. E’ discendente di Angelo Cattoni di Cavedi-

ne che il 1875 era immigrato a Rio dos Cedros, Brasile con la moglie Antonia Uber ed i fi gli Domenica Dozo-lina, Udarico e Teresa.Udarico Cattoni e Maria Bagatolli hanno avuto 13 fi gli, di cui, il secondo, Giovanni Cattoni, ha sposato Catari-na Lenzi: sono i genitori di Clara Angela Cattoni, nata a Rio dos Cedros, il 10 maggio 1914. Clara e Angelo si sono sposati il 18 aprile 1936 ed hanno abitato a Tajó fi no il 1973. Angelo Gadotti è deceduto il 30 maggio 1965 a 52 anni. Nel 1973 Clara è andata ad abitare nel vicino comune di Rio do Cam-po insieme ai fi gli. Angelo e Clara hanno avuto sette fi gli Dacilde, Nilva, Catarina, Amelia, Antonio, Felicio e Vilde, 27 nipoti e 32 pronipoti.

Nonna Passardi 100 cin cinNonna Mariana Passardi il prossimo 2 febbraio 2015 compirà 100 anni. E’ una donna molto forte, una lottatrice. La signora Mariana Maziejuk è nata in Polonia il 2 febbraio 1915 e all’età di 15 anni emigrò in Argentina stabilendosi a Obera, provincia di Misiones. Il signor Elio Passardi, professione ebanista, è nato il 21 novembre 1904 a Pieve di Bono, val Giudicarie, fi glio di Reggina Poletti e Clemente Pas-sardi. Raggiunse l’Argentina nel 1933, in cerca di lavoro, recandosi prima a Tandil, per poi passare nella provincia del Chaco e stabilirsi defi nitiva-mente a Obera Misiones nel 1939.Mariana e Elio si sposarono e formarono una famiglia di 4 fi gli: Julio Clemente, Jose Alberto, Norma Regina e Ruben Lorenzo, che nel tempo hanno dato otto nipoti e sei pronipoti.Oggi, la signora a 99 anni, cucina, adopera ancora la macchina da cucire e usa altri oggetti di piccole dimensioni.

nuovi consultori

Con la delibera del 4 settem-bre la Giunta provinciale ha

deciso i nuovi consultori all’estero per la XV legislatura. La Giunta ha nominato dieci consultori che aiu-teranno i trentini residenti all’este-ro e che collaboreranno con la Pro-vincia per le attività svolte a favore dell’emigrazione trentina.Ecco i loro nomi: Gustavo Fabian Cristofolini per Nord Argentina, Mariano Rocca per il Sud Argentina, Elton Diego Stolf per il Centro Nord Brasile, Alceu Xenofon-tes Lenzi per il Sud Brasile, Omar Andrès Daud Albasini per il Cile, Maria Laura Vera Righi per l’Uru-guay, Leonardo Cortes Manica per il Messico, Lucia Larentis Flaim per il

8 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

Nominati dalla Provinciai nuovi consultori

Canada, Luca Dorigatti per gli Stati Uniti e Silvano Rinaldi per l’Austra-lia. Chi volesse contattare i consul-tori o vare più notizie può andare sul sito: http://www.mondotren-tino.net/consultori_trentini_este-

ro/-consultori/pagina4.html.Ai nuovi consultori l’UFTE augura buon lavoro e garantisce la massi-ma collaborazione per le iniziative che vorranno intraprendere.

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dalla sede

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 9

VIAGGIO IN SVIZZERA

Viaggio a Solothurndi Mario Paccher

L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha organizzato nell’ottobre scorso un interessante

viaggio sociale-culturale in Svizzera. La trasferta è sta-ta progettata in occasione di un evento speciale che la Famiglia Trentina di Solothurn ha indetto, in collabora-zione pure con l’UNITRE e il COMITES, per la settimana culturale italiana di Basilea. Oltre venti i trentini che a bordo di un pullman hanno raggiunto ancora in mat-tinata la città di Solothurn e dove poi, nel pomeriggio presso l’aula magna della scuola, ha avuto luogo l’in-contro uffi ciale fra rappresentanti dell’Associazione di Trento e quelli della cittadina svizzera. Da parte tren-tina erano presenti la vicepresidente dell’Associazione Giorgia Pezzi con l’ex vice Rina Sommadossi, nonché la presidente delle Famiglie all’Estero Argentine Margarita Bussolon, di origine trentina (Vallarsa) venuta in Ita-lia anche per questo appuntamento. Durante il viaggio è giunto, via telefono, il saluto del presidente Oliviero Vanzo, impossibilitato a prender parte alla trasferta. Il ritrovo, particolarmente cordiale, è iniziato con un “incontro con gli scrittori”: Franco Supino accompa-gnato dal musicista Pino Masullo ed il trentino Fran-cesco Roat che ha presentato il suo nuovo libro “La pienezza del vuoto”. Fra gli svizzeri c’era il presidente

dell’Unione Fa-miglie all’Este-ro di Solothurn Vito Agosti e Umberto Senter, emigrato da No-valedo, suo pae-se natale, più di 70 anni fa e che fu il primo pre-

sidente dell’Associazione Famiglie di Solothurn e ora presidente onorario.Nella giornata di domenica, sulla via del ritorno, il gruppo di trentini è stato portato a visitare la città di Lucerna con i suoi inconfondibili dipinti ed il lungo ponte che sovrasta il lago.

Ariel Pasquini incontra in sede Margarita Bussolon

Ariel Pasquini, originario della città di Resi-stencia in Argentina, è ritornato nella terra

dei suoi avi più di 10 anni fa e si è stabilito a Trento con la sua famiglia anche attraverso l’aiuto di Margarita Bussolon, la Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia, dove Ariel ha collaborato per anni. In ottobre, in occasione della visita in Trentino di Margarita, Ariel e Maria, sua moglie, hanno voluto incontrarla per ringraziarla ma so-prattutto per riabbracciarla dopo 10 lunghi anni di lontananza.

10 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

dalla sede

Nel mese di ottobre è venuta a Trento il sindaco di Resistencia, Aida Ayala, città della provincia

argentina del Chaco, che conta una signifi cativa pre-senza di discendenti di emigrati trentini.Il sindaco argentino ha incontrato l’assessore provin-

ciale all’Università e ricerca, Sara Ferrari. Ayala era ac-compagnata dal segretario alle relazioni istituzionali Adrian Veleff e dalla segretaria Olga Saporiti.L’incontro, al quale hanno preso parte anche Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Cultura, Antonella Giordani del Servizio Emigrazione e Solida-rietà internazionale e Oliviero Vanzo, presidente del-l’Unione Famiglie trentine all’estero, è stato molto cor-diale ed ha permesso di approfondire le relazioni tra i due territori.Parlando del tema dell’emigrazione l’assessore Sara Fer-rari ha parlato di “un pezzetto della nostra identità che è andata a vivere altrove e rappresenta un legame che rimane nel tempo”. “Siamo in un contesto storico parti-colare che ci richiede grande impegno in ambito locale ma ci impone anche di saper dialogare con il resto del mondo. Questo processo può essere agevolato se si coltivano le esperienze, le storie e le tradizioni che il fenomeno dell’emigrazione porta con sé”.La delegazione argentina ha espresso la volontà di ap-profondire i rapporti di collaborazione con il Trenti-no non solo in campo culturale ed artistico ma anche

VISITA DA PARTE DI UNA DELEGAZIONE ARGENTINA

Sindaco Ayala a Trento

Nuovo statutoper l’UFTE

L ’ a s s e m b l e a straordinaria dei

soci ha approvato il 12 dicembre scorso il nuo-vo Statuto dell’Unione delle Famiglie Trenti-ne all’estero. Frutto di un paziente lavoro di revisione ed aggiornamento voluto dal Consiglio di Amministrazione, il nuovo Statuto introduce alcune interessanti novità. Tra le altre la possibilità per le diramazioni estere di votare per corrispondenza. In tal modo viene ga-rantito alle Famiglie all’estero un ruolo più attivo e partecipativo in occasione del rinnovo degli Organi direttivi dell’Unione.All’interno dell’assemblea straordinaria sono state formalizzate le dimissioni del dottor Diego Turri come revisore dei conti e sostituito con il signor Francesco Libardi. Al dottor Turri un ringraziamento per il lavoro svolto e al signor Libardi l’augurio per il nuovo incarico.

nell’ambito dell’artigianato e dell’imprenditoria in ge-nerale. Il sindaco Ayala ha sottolineato l’importanza della cultura nel tenere vive le tradizioni e nel far sí che i legami non si allentino.Durante la sua visita in Italia, Aida Ayala ha avuto un signifi cativo incontro con Papa Francesco a Roma, seguito da importanti incontri in diversi comuni, fa-cendo conoscere diversi progetti bilaterali sviluppati in tutto il territorio del Chaco.

dalla sede

La prof.ssa Margarita Isabel Bussolon, dopo 20 anni è ritornata nella sua terra d’origine in Val-

larsa (TN), esattamente nella frazione Creneba. Mar-garita è nata a Resistencia nel Chaco in Argentina nel 1957. Da 22 anni lavora presso la Scuola U.E.P. come legale rappresentante e è presidente dell’ente.Si occupa della gestione dei rapporti con il governo, ministero dell’Educazione, della Cultura, della Scienza e della tecnologia della provincia del Chaco.Per 22 anni è stata docente presso la scuola di Educa-zione Speciale n°11 – Sordi e Ipoacustici - a Resisten-cia in Chaco.E’ rappresentante di zona per assistenza sociale agli italiani all’estero e ai loro discendenti. E’ socia fon-datrice del Circolo Trentino del Chaco, l’associazione amici della cultura italiana e Famiglia Trentina di Re-sistencia, ecc.

Ha incontrato dopo tanti anni i suoi parenti, in par-ticolare Martino Faustini. Nei giorni che è rimasta in Trentino ha visitato diversi luoghi e ricevuto la visita di diverse persone, tra cui il sindaco di Vallarsa Gere-mia Gios e il senatore Franco Panizza.

E’ venuta Ornella Ines Pezzini a trovarci con il marito e ci ha fatto vedere il suo nuovo libro “SUL SENTIERO DEGLI ANTENATI” Un ritorno nel Trentino. Il libro è stato presentato in agosto nel paese d’origine, Nomesino, Val di Gresta.

ORNELLA PEZZINI PRESENTA

“Il sentiero degli antenati”

Visita di Margarita Isabel Bussolon

E’ venuta Ornella Ines Pezzini a trovarci con il marito e ci ha fatto vedere il suo nuovo libro “SUL SENTIERO DEGLI ANTENATI” Un ritorno nel Trentino. Il libro è stato presentato in agosto nel paese d’origine,

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 11

dall’estero...

La scuola agrotecnica Eldorado - provincia di Misiones - ha organizzato un incontro per il

progetto dell’acqua potabile con l’ingegnere forestale Juan Lopez, il capo dei vigili del fuoco Portillo, il pre-sidente della Famiglia Trentina di Eldorado Quirino As-son, Alfredo Mutinelli originario di Mori e la presidente della Famiglia Trentina di Resistencia Margarita Bussolon originaria della Vallarsa.

FAMIGLIA TRENTINA DI ELDORADO

DALL’ARGENTINA

Progetto acqua potabileDomenica 23 novembre 2014 c’è stato un incon-tro tra i parenti a casa della nonna Asson alla

città di Eldorado per i suoi splendidi 90 anni portati in grande forma e con una grande voglia di vivere.Margarita Bussolon e i parenti con tanta gioia hanno ascoltato la storia della sua vita e della sua famiglia. Hanno partecipato i presidenti delle famiglie trentine di Resistencia, Posadas e Eldorado.

Nonna Asson

Giovedi 4 dicembre nella Scuola Elementare di Puerto Tyrol - Chaco si è riunito il Cda della

Famiglia Trentina di Puerto Tyrol con la presidente della Famiglia Trentina di Resistencia per discutere i seguenti argomenti:1 Organizzazione di fi ne anno da riportare all’ordi-

ne del giorno sabato 20 dicembre in Puerto Tirol alle ore 21,00.

2 Vacanze estive, tutto gennaio senza attività e ri-presa delle attività del gruppo Folk trentino Tiro-les il giorno 3 febbraio 2015.

3 Progetto dei diversi tour di partecipazioni del ballo dentro e fuori provincia del Chaco, col suo presidente e professore Gustavo Borchichi.

4 La Famiglia Trentina di Puerto Tyrol sarà respon-sabile della parte artistica dell’incontro Sudame-ricano delle Famiglie Trentine del 2015 a Eldorado Misiones in Argentina.

Augurando a tutti un buon Natale 2014 di pace in famiglia e un buon Anno a tutti voi.

FAMIGLIA TRENTINA DI PUERTO TYROL CHACO

Programma del 2015

12 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

dall’estero...

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 13

Le mie motivazioni e le aspettative per l’inter-scambio giovanile erano enormi: desideravo ar-

dentemente conoscere la terra della mia famiglia, co-noscere la cultura e le attività tipiche della provincia di Trento e non sentirmi solo un turista perché fi n dal-l’infanzia mi hanno ricordato che le mie origini erano di Praso (Valle delle Chiese).Con l’occasione ho conosciuto la val Giudicarie dove sono nati i miei bisnonni, trovando gente cordiale e disposta a parlarmi della zona, con cui mantengo una comunicazione permanente perché mi sento parte del-la loro terra. Inoltre, insieme alla Famiglia Trentina di Resistencia, posso comunicare la mia esperienza e le nuove conoscenze in modo che altri connazionali pos-sano amare la terra trentina come faccio io.Apprezzo profondamente l’opportunità che mi hanno

dato e spero di tornare a Trento per il master all’Uni-versità di Trento, in quanto sarebbe un sogno che si avvera.

FAMIGLIA TRENTINA DI RESISTENCIA

“Diana Suarez: la mia esperienza in Trentino”

Nella città di Resistencia, la piccola Vittoria Be-len Ojeda Pontoon, ha partecipato al 2° Incontro

di Mini Volley tra il Comunale Club di Villa Don Enrique e Club de Regatas di Resistencia, con la massiccia par-tecipazione di diversi gruppi di ragazzi provenienti da diversi club della provincia.Vittoria ha vinto la sua prima medaglia nella categoria di 5 anni raggiungendo il suo obiettivo.Congratulazioni a Jorge Parra, insegnante di Vittoria, che con 25 anni di esperienza è uno dei più bravi mae-stri di Resistencia.

Sport nella cittàdi Resistencia

Sabato 27 settem-bre la Famiglia

Trentina di Resistencia ha partecipato all’even-to “Universo immigrati” organizzato dalla Casa della Cultura della città di Resistencia.La Famiglia Trentina di Resistencia ha partecipato con uno stand assieme ad altre regioni d’Italia con il bal-letto del gruppo Folk Tiroles Trentino.

Universo immigrati

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14 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

Con una bellissima poesia trentina si é aperta la cena del 20o anniversario dell’Associazione Civile

Famiglia Trentina di Rafaela. Da Trento molti decenni fa molti trentini si stabilirono nella città di Rafaela in Argentina. Il 23 agosto 1994, a Rafaela, due discendenti del Tren-tino, Alberto Baldessari ed Eduardo Donatti hanno fon-dato l’Associazione Civile Famiglia Trentina di Rafaela.Numerose attività sono organizzate dalla Famiglia Trentina tra le quali la Carovana delle Fisarmoniche, il concorso letterario e fotográfi co, il giorno del Bambi-no Trentino, la Festa delle Culture, la partecipazione a tutti gli eventi culturali e memoriali della città, atti di solidarietà e soprattutto il Coro San Vigilio, che può essere sintetizzato come la punta di diamante della voce della Famiglia Trentina non solo in città, ma an-che in tutte le provincie dell’Argentina dove cantano.

I giovani della Famiglia si sono distinti in diversi semi-nari, congressi e conferenze, tra loro spiccano: Alejan-dra Nieto Longhi, Maria Andrea Donatti, Marcela Valler, Marcela De Philippis, Jorgelina Donati e Mario Palmie-ri. Il Consiglio di Amministrazione eletto dalla Assemblea Generale Ordinaria attualmente è composto del presi-dente Juan Carlos Zanoni, vicepresidente Maria Elena Panizza, segretaria Marcela Fabiana Valler, tesoriera Vanessa Sofi a Panizza, membri vocali: Marcela De Phi-lippis e Mario Palmieri, vocale alternativo Giorgina Do-nati e revisori dei conti Susan Vecchio.L’esistenza dell’Associazione senza l’appoggio incon-dizionato della sede madre dell’Unione delle Famiglie

FAMIGLIA TRENTINA RAFAELA

20° anniversario della Famiglia Trentina di Rafaela

Nella foto vi è uno dei fondatori Alberto Baldessari con l’attuale presidente dell’associazione Juan Carlos Zanoni.

Nella foto ci sono nativi e discendenti del Trentino che hanno partecipato alla festa.

cerca persone

Il nostro socio Irio Bini di Rovereto è alla ricerca di un suo parente emigrato in Sud America, Settimo Giuseppe Bini nato l’11/09/1861 e sembra arrivato in Argentina tra il 1885 e il 1889.

Chi avesse delle informazioni può scrivere una mail all’indirizzo: [email protected] o alla mail dell’Ufte: [email protected] oppure telefonare al numero di cell: 3408243131.

Si cercano i contatti telefonici e l’indirizzo di Anabella Condini in de Villanueva nata a San Nicolas l’11 dicem-bre 1962. Ultimo domicilio segnalato: Campo Los Andes (Mendoza) nel 1996. Anabella era fi glia del nostro socio

Luciano Condini nato a Trento il 25 dicembre 1921 e deceduto a San Nicolas (Argentina) il 1 ottobre 1972, emigrato in Argentina nel settembre 1949. Presenze segnalate di Luciano:1954 – BUENOS AIRES – Calle Echeverria n. 1537 (negozio – alloggio).1957 – ROJAS F.C.G.U. (prov. Buenos Aires) presso Maria Amalia Cabrera.1960 – SAN NICOLAS – Calle Rivadavia n. 888.

Trentine all’Estero non sarebbe possibile, a cui va la nostra eterna gratitudine. Anche il nostro apprezza-mento è rivolto alla Provincia Autonoma di Trento che attraverso le loro decisioni politiche non dimentica i suoi emigrati e discendenti trentini. Non possiamo di-menticare la Società Italiana Vittorio Emanuele II di Rafaela che ospita nel suo edifi cio storico gli incontri ed eventi importanti. I 20 anni della nostra Famiglia Trentina sono un tra-guardo importante perchè l’obiettivo di “unire le radici ai rami,” ha dato i suoi frutti: i nativi sono uniti a noi,

i discendenti, le famiglie, gli amici e la preziosa pre-senza della Famiglie Trentine di El Dorador, Posadas, Resistencia, Luque e Las Varillas.Alla cena della Famiglia il menù ovviamente era ar-gentino accompagnato dai canti eseguiti dal coro San Vigilio, dalla banda Agrupacion Gerardo e il minishow della Carovana delle Fisarmoniche.Ma la perla della notte, precisamente la perla dell’ovest proprio come chiamano la città di Rafaela, è stato il video dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero che ha fatto vedere i posti di origine di alcuni oriundi.

Nella foto il Consiglio di amministrazione Minicarovana dele fi sarmoniche

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 15

La Famiglia Trentina di Rafaela ha partecipato an-cora una volta al Festival delle culture, organiz-

zata dal comune di Rafaela. La nostra associazione ha venduto torte di mele, noci e vin brule. Erano presenti anche la Società Italiana, l’associazioni dei piemontesi e lombardi, altri gruppi di tedeschi, spagnoli, francesi, ebrei, svizzeri, boliviani, popoli aborigeni e “criollos”, con i quali abbiamo avuto un ottimo scambio.La festa è cominciata alle 18 ed è fi nita alle 23, du-rante la quale sono stati presentate varie mostre ar-tistiche di ogni associazione. La famiglia Trentina di Rafaela é stata rappresentata dalla Carovana delle Fi-sarmoniche.Lo spettacolo si è concluso con l’esibizione di un can-tante argentino noto come Donald della città di Bue-nos Aires. Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare il comu-ne di Rafaela per averci invitato a questo importante evento e incoraggiarli a continuare ogni anno nella ricerca della pace.

Festival delle culture alla Famiglia Trentina di Rafaela

dall’estero...

16 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

Tutti gli anni, per l’arrivo della primavera, la Aso-ciación Civil Familia Trentina de Rafaela organiz-

za la Carovana delle Fisarmoniche.Quest’anno, precisamente il 21 settembre a partire dal-le 16:30 dal Bulevar Santa Fe y Alvear hasta la Plaza 25 de Mayo y bulevar Santa Fe, i musicisti hanno marciato con le fi sarmoniche. I suonatori hanno fatto la loro esibizione dal vivo da-vanti a un migliaio di persone presenti fi no alle ore venti. Era presente anche il coro maschile “San Vigilio” della Asociación Civil Familia Trentina de Rafaela, di-retto dalla professoressa Veronica Ghiano con la colla-borazione dei maestri Remo Ferrari, Gerardo Ricciardi-no e Diego Almarante.Il repertorio, data la diversità dei musicisti è vario: soprattutto musica italiana, in particolare quella del Trentino, ma anche da altre parti del mondo come la Svizzera, Spagna e Argentina.Questo evento musicale ha come fi nalitá quello di ri-cordare gli antenati che oltre a lavorare e popolare la terra argentina, hanno arricchito il loro patrimonio culturale con le canzoni e strument musicalii, in parti-colare la fi sarmonica.I musicisti che si sono esibiti in questa occasione sono stati: Francisco Fhur (Susana), Mario Stefanetto (Zenon

Pereyra), Mauro Bo (Pte Roca), Hugo Bo (Roca), Ruben Enrico (Pte. Roca), Otmar Torino (Ramona), Alberto Klein (San Jorge), Nilo Burket (San Francisco), Abel Vittone (San Jorge), Miguel Blatter (Susana), Osval-do Massacesi (San Jorge), Omar Spila (Roca), Omar Barbero (San Jerónimo), Gerardo Ricciardino, Roberto Tosseto, Diego Almarante, Jorge Muller, Ramón Ingara-mo, Prospero Caro, Remo Ferrari, Elzo Blatter, Agustín Blatter, Emilio Zurschmitten, Orlando Forni, Juan José Ferrando, Miguel Ibarra (batteria); Dario Imfeld, Maria-no Forni, Elisa García, Carlos Buffa e Carlos Walker.Durante la festa è stata letta la lettera dell’Unione Fa-miglie Trentine all ‘Estero fi rmata dal vicepresidente Giancarlo Filoso. Sono stati ringraziati per l’importante collaborazione il senatore provinciale CPN Alcides Calvo dellá cittá di Rafaela, il sindaco Arq. Luis Castellano, l’assessore alla cultura Marcelo Allasino, il commissario di Governo dr. Fernando Muriel, tutto il personale co-munale che ha lavorato per questo evento, la Societá Italiana Victor Manuel II, la comisión Vecinal del Bar-rio Amancay e l’annuciatore Oscar Demonte della Radio FM San Patricio 102.3.Come ogni anno, la commissione direttiva ha concluso l’evento con una cena per tutti i musicisti e coristi.

Rafaela, 15a carovana delle fi sarmoniche

dall’estero...

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 17

dall’estero...

Marino Panizza è nato il 22 aprile 1952 a Vermiglio, splendido paese della val di Sole, dove tutti si conoscono e amano la

propria terra. I suoi genitori, Francesco Panizza e Celestina Slanzi, nativi di Ver-miglio dopo la seconda guerra mondiale, al fi ne di cercare nuove opportunità nella loro vita, hanno deciso di recarsi in Sud America. In un primo tempo si sono trasferiti in Cile, però le loro aspettative non vennero soddisfatte e allora si spostarono in Argentina, il pae-se che li ha accolti a braccia aperte e con grande sacrifi cio e duro lavoro sono riusciti a costruire una famiglia.Marino è il terzo fratello, gli altri sono: Andrea Emilio il più grande, Mario Renato e Maria Rosa. Solo Mario vive a Buenos Aires, gli altri vivono a Rafaela, provincia di Santa Fe.Tutti e quattro hanno formato una famiglia: Marino, ha sposato Ma-ria Elena Peralta, da questa unione nacquero Vanessa Sofi a, sposata con Cristian Rudolf e Sebastian Andres commercialista sposato con Melina Cecilia Haspert.Marino ha completato la scuola elementare, ma da giovane aiutava

il padre nell’at-tività di fabbro. Questa attività è stata portata avan-ti da Marino nel corso della sua vita, insieme alle attività di piombatura e idraulico. Ora il lavoro è stato ereditato dai fi gli. Marino era una persona sempre di buon umore, aveva un cuore grande, pieno di gioia, aveva la risata contagiosa e amava il suo lavoro, la sua famiglia, la terra che lo ospitava e la sua ter-ra natale, il Trentino. Ha lavorato attivamente nella Famiglia Trentina di Rafaela per molti anni e ha aperto la strada alla sua moglie Maria Elena e Vanesa sua fi glia.

Marino Panizza (1952- 2009)

Marino al centro della foto

Lo scorso 7 dicembre il direttivo della Famiglia Trentina di Arroyito si è riunito per celebrare e festeggiare l’anniversario della fondazione. In tal occasione non è mancato un brindisi ed uno scambio di auguri per

le prossime festività.

FAMIGLIA TRENTINA DI ARROYITO

Anniversario famiglia trentina di Arroyito

dall’estero...

DAL BRASILE

18 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

E’ una grande gioia ascoltare il “Coro Poveretti ma Alegretti” della Famiglia Trentina di Benedito

Novo a Santa Catarina – Brasile, che si presenta in tut-ta la regione cantando diverse musiche italiane. Que-st’anno il coro ha partecipato a diverse manifestazioni con bellissime presentazioni. Presidente del coro è la signora Etelvina Murara. Questo gruppo di cantanti è anche il coro uffi ciale della Parrocchia São Roque del Centro di Benedito Novo. Ad agosto, il coro ha cantato durante la celebrazione eucaristica in omaggio ai 25 anni di sacerdozio del Fra-tello Mario Rohde, che è originario di Benedito Novo. Alla cerimonia era presente il vescovo Dom José Negri,

nato a Milano.A fi ne novembre il circolo ha svolto un incontro di chiusura dell’anno 2014 scambiandosi gli auguri di Na-tale. Nell’occasione i soci hanno pregato in italiano e cantato delle belle musiche italiane tramandate dai loro antenati. Tutti i soci presenti sono stati ringrazia-ti: Harry Dallabrida presidente della famiglia ed ex-sin-daco di Benedito Novo, Mario e Oliva Darui, Adelita M. D. e Jose Pedro Panoch, Dirce e Valdir Frainer, Norma Maria Da Rui, Paola Da Rui Gadotti, Albertina Menestri-na Panoch, Vanda Loppnow, Ermelinda Loppnow, Ivan-dro, Anita e Luana Klitzke, Luiz Carlos Marcello, Walter Doege e Osnir Floriani.

FAMIGLIA TRENTINA DI BENEDITO NOVO

Successi per il Coro Poveretti ma Allegretti

La Famiglia Trentina di Florianopolis, in occasio-ne della celebrazione del 16° anniversario della

fondazione ha esposto una mostra di disegni su pietra realizzati da Franco Gentili, originario della Lessinia, al confi ne fra le regioni del Trentino Alto Adige e del Veneto. Il presidente Andreata, per rendere omaggio alla pro-vincia di Trento, ha pensato di esporre 20 quadri dei più signifi cativi castelli del Trentino.I disegni sono fatti sulla pietra, sono straordinaria-mente belli e suggestivi e stanno avendo un grande riscontro. Andreata spiega che il Trentino è una regio-ne di castelli, che raccontano secoli di storia e sim-boleggiano il carattere forte e fi ero delle sue gente. “Per noi emigranti i castelli sono il simbolo del nostro passato e rappresentano l’orgoglio e la forza dei nostri

antenati”.La Famiglia Trentina di Florianopolis mette a dispo-sizione la mostra a tutte le associazioni di emigranti trentini del Brasile e promette di concluderla a Tren-to il prossimo anno con gli auspici dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero di Trento.

FAMIGLIA TRENTINA DI FLORIANOPOLIS

Mostra di disegni dei castelli trentini a Florianopolis

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 19UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 19

dall’estero...

Il 4 dicembre la Famiglia Trentina di Floriano-polis ha avuto l’onore di ricevere la visita del

Console Generale d’Italia della giurisdizione dello stato del Paraná e Santa Catarina, Enrico Mora, nell’occa-sione accompagnato dal vice console onorario di Flo-rianópolis Attilio Collitti e il presidente dei comitati signor Gianluca Cantoni. Durante la visita quest’ultimo ha avuto l’occasione di conoscere la sede dell’organiz-zazione, e tutti i servizi per i corsi di lingua e cultura italiana, così come lo spagnolo e altre lingue. Appro-fi ttando del momento ha avuto l’occasione di vedere la mostra di dipinti a inchiostro su pietra Sao Tome del-

l’artista trentino Franco Gentili, il cui tema è “Castelli del Trentino.” Per l’occasione il Console Enrico Mora ha elogiato l’iniziativa di organizzare mostre, notando che il sito offre le migliori condizioni di luogo e di spazio per ospitare questo tipo di opere d’arte, aggiungendo inoltre che nel corso del prossimo anno potrebbe esse-re inviato attraverso il Consolato, altro materiale per essere esposti nella sede della Famiglia Trentina.Gianluca Cantoni ha anche elogiato il lavoro sociocul-turale organizzato dalla Famiglia Trentina evidenziando che l’esercizio di identità italiana avrà sempre risultati migliori con il lavoro di queste associazioni.

Incontro con il Console Italiano

La famiglia Trentina di Florianopolis ha festeg-giato il XVI anniversario il 7 novembre nella sede

a Florianópolis. Hanno partecipato all’evento, oltre ai presidenti delle famiglie trentine e circoli italini del Brasile, John Andreata de Souza e Franco Gentili, soci, amici e sostenitori della cultura italiana che vivono nella nostra capitale, dimostrando un’esemplare inte-grazione associativa tra le due entità.Nello stesso giorno è stato aperta una mostra di dipinti di Nanjing su pietra São Tomé “Castelli del Trentino” allestita dal dottor Franco Gentili, presidente del Circo-lo italiano del Brasile, che rimarrà aperta fi no alla fi ne di dicembre 2014. Durante l’evento sono stati assegnati il titolo di mem-bro onorario al signor Sandro Incurvati e al socio bene-merito dott. Franco Gentili, come riconoscimento per

i suoi servizi e i contributi alla famiglia trentina di Florianopolis negli ultimi anni.

XVI anniversario della famiglia di Florianopolis

20 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

dall’estero...

Il 16 agosto 2014 abbiamo festeggiato l’ottava edizione delle “radici di Santo Antao”, che è il

tradizionale programma della Famiglia Trentina di San-to Antao, decisa a mantenere viva la storia dell’emi-grato trentino in Brasile. La cena è stata servita con costumi tipici degli emigra-

ti italiani e accompagnata da insalate e vini pregiati attraverso le immagini dei santi. Dopo cena il coro della Famiglia Trentina ha coinvolto il pubblico con le canzoni tipiche. E’ stato ricordato, che con l’emigrazione, nel nostro comune arrivarono anche 20 famiglie trentine.

FAMIGLIA TRENTINA DI S. ANTAO

Le radici di S. Antao

La Famiglia Trentina di Timbó e Rio dos Cedros lo scorso novembre ha organizzato un bellissima

gita in autobus per conoscere la meravigliosa isola di Florianópolis. Il nome ha origine da “Marechal Flo-riano Peixoto” e nell’anno 1823 la città era diventata capoluogo della provincia di Santa Catarina. La città è collegata alla terra ferma con tre ponti: la Colombo Salles, la Pedro Ivo Campos e la storia Hercilio Luz.All’ingresso della città il gruppo ha visitato il centro storico: tra le tante cose, spiccano l’albero gigan-te “fi gueira”, il museo storico Cruz e Souza e la bel-lissima cattedrale Metropolita con la Madonna del Destero. Poi riprendendo il bus e vedendo altri posti incantevoli della città il gruppo si è spostato verso il lago da Conceicão dove l’acqua è salmastra e ci sono favo-losi ristoranti a base di pesce. Prima di ritornare, alcune persone del gruppo hanno deciso di fare dei tuffi nella bellissima acqua dalla spiaggia della Gioacchina.

FAMIGLIA TRENTINA DI TIMBÒ E RIO DOS CEDROS

Gita nell’isola di Florianopolis

UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 21

dall’estero...

DAL PARAGUAY

Il Circolo Sportivo e Culturale Italo-Paraguay ha organizzato il tradizionale “Caffè Culturale”,

dove si sono incontrati membri e invitati speciali del Circolo.Hanno partecipato all’incontro del Circolo Italo-Pa-raguay: Elisabetta Deavi, Domenico di Mattia, Mario Bort, Teresa, Nilsa, Ana y Amalia Mayeregger, Enedina Aycock, Gisella Di Mónica, Ada de Emategui, Stela Tor-res - Gini y Marité Gutiérrez.In questa occasione, il Dr. Domenico di Mattia ha fat-to un breve discorso sulle grandi fi gure della storia italiana. Dopo la presentazione, i partecipanti hanno condiviso un delizioso spuntino, dove sono stati ser-

viti caffè, succhi di frutta e bibite accompagnati da deliziosi dolci e snack salati.

Caffe’ culturale del circolo italo-paraguay

L’ambasciatrice italiana in Paraguay, dott. An-tonella Cavallari, ha incontrato la comunità ita-

liana, nella giornata dei “Giovedì Culturali” parlando dell’Italia alla guida dell’Europa e indicando le priorità del semestre di presidenza italiana. Alla presenza dell’ambasciatrice è stato fi rmato un partenariato tra il personale e il Circolo Sportivo e Culturale italo-paraguayano a benefi cio della comuni-tà italiana con i piani gratuiti per comunicare con gli italiani in Paraguay.

Incontro ambasciatrice italiana in Paraguay

La Famiglia Trentina di Tajó realizza ogni anno, nel mese di aprile, la Festa della Famiglia. Il

principale scopo è quello di riunire, nella località di Vargem II, i vecchi cittadini di Ribeirão da Vargem, che sono stati indenizzati per la costruzione di una diga. Con la formazione del bacino, più di cento fami-glie italiane, la maggioranza trentine, hanno dovuto spostarsi in altri comuni dello Stato di Santa Catarina

ed anche del Brasile. Le principali attrazioni della festa sono la messa ita-liana, il pranzo tipico italiano, presentazione del coro della Famiglia Trentina di Taió ed il ballo con musiche folkloriche italiane. La torta realizzata in maniera artistica rappresenta sempre qualcosa dell’antica Ribeirão da Vargem. La prima torta rappresentava la chiesa di Ribeirão da Var-gem che è stata distrutta con la costruzione della diga. Ogni anno, durante la festa si fa un omaggio ad una persona che abitava nella località di Ribeirão da Var-gem, prima della costruzione della diga. Quest’anno l’omaggio è stato fatto a Clara Angela Gadotti, che ha compiuto cento anni.

FAMIGLIA TRENTINA DI TAJÒ

Festa della famiglia di TajòFESTA DELLA FAMIGLIA TAJO’

La Famiglia Trentina di Tajó realizza ogni anno, nel mese di aprile, la Festa della Famiglia. Il

principale scopo è quello di riunire, nella località di Vargem II, i vecchi cittadini di Ribeirão da

Vargem, che sono stati indenizzati per la costruzione di una diga. Con la formazione del bacino, più

di cento famiglie italiane, la maggioranza trentine, hanno dovuto spostarsi in altri comuni dello

Stato di Santa Catarina ed anche del Brasile.

Le principali attrazioni della festa sono la messa italiana, il pranzo tipico italiano, presentazione del

coro della Famiglia Trentina di Taió ed il ballo con musiche folkloriche italiane.

La torta realizzata in maniera artistica rappresenta sempre qualcosa dell’antica Ribeirão da Vargem.

La prima torta rappresentava la chiesa di Ribeirão da Vargem che è stata distrutta con la costruzione

della diga. Ogni anno, durante la festa si fa un omaggio ad una persona che abitava nella località di

Ribeirão da Vargem, prima della costruzione della diga. Quest’anno l’omaggio è stato fatto a Clara

Angela Gadotti, che ha compiuto cento anni.

22 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO

dall’estero

DALLA SVIZZERA

Domenica 29 giugno 2014, presso il Blockhaus di Derendingen, ha avuto luogo la tradizionale festa sociale della Famiglia Tren-

tina di Solothurn. Già di buon mattino, sono arrivati i componenti del direttivo per dare una mano e si è notata presto la solita ottima organizzazione che ha da sempre caratterizzato l’associazione trentina, tutti amici che senza risparmio di energie sono lì pronti per ogni eve-nienza. È stata una bella festa, un momento di aggregazione tra tutti i soci e simpatizzanti.Dopo un ghiotto pranzo a base di polenta, spezzatino, formaggio e vino trentino, dolci di ogni genere e le foto di rito sono stati fi ssati gli appuntamenti del prossimo anno certi di bissare con la passione che ci contraddistingue. Un grazie particolare va al direttivo, ai collaboratori e a tutti i partecipanti che hanno reso ancora possibile la realizzazione di questo bel evento.

Festa della famiglia di Solothurn

La Famiglia Trentina di So-lothurn ha fatto una gita di

sette giorni nel Sud d’Italia: la pri-ma tappa del nostro viaggio è stata l’Abbazia di Montecassino, fondata da S.Benedetto intorno all’anno 529 d.c. Distrutta più volte in passato e sempre ricostruita, fu oggetto di un feroce bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Al ter-zo giorno dopo la prima colazione, ci siamo imbarcati per Capri, l’isola con il blu del cielo e l’azzurro del suo mare, con le sue strette stradine, il giardino di Axel Munthe, i panorami-cissimi giardini del Parco di Augusto con la celebre Via Krupp, le tante incantevoli grotte. Il quarto giorno, abbiamo fatto una passeggiata ar-cheologica nell’antica città di Pom-pei, sepolta da una coltre di cenere e lapilli per un’improvvisa eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Nel pomerig-gio abbiamo visitato il centro sto-rico di Napoli, il Palazzo Reale, la Basilica di San Francesco di Paola, il Teatro S. Carlo, la Galleria Umberto I e l’imponente Maschio Angioino. Il quinto giorno, abbiamo percorso una delle strade panoramiche più

belle d’Italia: la costiera Amalfi tana. I suoi paesi sono uno diverso dall’al-tro, ognuno con le sue tradizioni e le sue peculiarità che la rendono uni-ca. La giornata è terminata con una bella escursione in barca nel Golfo di Salerno. Il sesto giorno è stato dedicato alla visita a San Giovanni Rotondo, del Convento-Santuario di San Pio da Pietrelcina, giuntovi il 28 luglio 1916. Stupendi i mosaici delle trentasei nicchie della rampa nella

Nuova Chiesa, che rappresentano a sinistra la vita di San Francesco e a destra quella di San Pio. Il setti-mo e ultimo giorno, prima di pren-dere l’Autostrada del Sole, abbiamo visitato il Santuario di Loreto che conserva, secondo un’antica tradi-zione, la dimora terrena di Maria a Nazaret, trasportata “per ministero angelico”, prima in Croazia e poi nel territorio di Loreto.

Sette giorni in sud Italia

Lo Zelten

ALLA SCOPERTA DELLA CUCINA TRENTINA

“Sono un’anima zingara rinchiusa nel segno lasciato da una penna su un foglio di carta, che prima o poi svanirà per tornare al punto da cui è partita ... e sulla carta reste-rà solo il solco di una piccola sfera e non avrà più colore ... Mi piace parlare, mi piace osservare, mi piace descrivere ciò che vedo nella lingua che, nella mia mente risulta più naturale ... non si tratta di tornare indietro e recuperare vecchi detti, si tratta solo di vivere e di parlare per come si è, vivendo il presente nella sua interezza ed il futuro nel

suo essere un raggio di sole. Potrò sembrare un ottimista e magari lo sono, però si sta così bene ... “.Con queste parole Giuliano Natali, più conosciuto come Diaolin, si presenta sul suo sito (http://www.diaolin.com). Diaolin è nato a Sover nel 1962, fa il sistemista con Software libero da una vita, è membro del LinuxTrent Oltrefersina da sempre ed è un poeta. Scrive in Italiano, Inglese ed in dialetto di Sover, che è la sua lingua madre.

INGREDIENTI6 tuorli - 6 albumi (bianchi a neve) - 4 etti zucchero - 1/2 Kg. di miele - 3 cucchiai marmellata di prugne - 3 etti burro - frutta secca varia(noci,pinoli,mandorle,scorze d’arancia e di limone candite, fi chi, uvetta) – ndr. Circa 500g - arancia mandarino limone - 2 etti farina grano saraceno - 4 etti farina bianca 1 bustina lievito - 1 pizzico di sale

PROCEDIMENTO Preparare in un recipiente tutta la frutta secca a pezzi, scorza di limone grattugiata e il succo dei tre agrumi. Mescolare e lasciare riposare. Montare gli albumi a neve. Sbattere in una terrina burro, zucche-ro uova, unire miele e marmellata poi la farina e un pizzico di sale e mescolare bene.Aggiungere poi tutta la frutta secca e lavorare l’impasto per 10 minuti incorporando alla fi ne lievito e bianche d’uovo montate a neve. Porre in teglia unta e infarinata (3 circa) per uno spessore di circa 2 cm.Guarnire con noci, ciliegie candite e mandorle a piacere. Magari disegnate un fi ore ... con le mandorle e le cilie-gie e magari un cedro candito è facile. Mettere in forno a 150/180 gradi per 50 minuti circa.Togliere dal forno quando la superfi cie e’ di colore bruno.

gastronomia

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AuguriBuone Feste