Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero N. 36 • AGOSTO 2015

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PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO N. 36 • AGOSTO 2015 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012 Rivista quadrimestrale ONLUS EMIGRAZIONE TRENTINA

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Emigrazione Trentina

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Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero

N. 36 • AGOSTO 2015Poste Italiane S.p.A.

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN

Tassa riscossa - Taxe perçue

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012

Rivista quadrimestrale

ONLUS

EMIGRAZIONE TRENTINA

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Indice

FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTEROPERIODICO DELL’UNIONE

DELLE FAMIGLIE TRENTINEALL’ESTERO O.N.L.U.S.

Via S. Martino 33 - 38122 TrentoTel. e fax 0461-237234

[email protected]

[email protected]: famiglietrentinetrento

Direttore ResponsabileRoberto Paccher

RedazioneGiorgia Pezzi

Giancarlo FilosoOskar Enrici

CollaboratoriNara Deromedis

Mario PacherLuana Perotto

Osvaldo Tonina

Grafica e stampaGrafiche Avisio - Lavis

Intervista

unIone famIglIe trentIne all’estero - 3

saluto nuoVo PresIDente Intervista 3 storIa DI emIgraZIone umberto senter 5 storIe e storIe standschützen tirolesi 6 CI Hanno lasCIatoJulio Cesar Jazmin 7 susanna senter 7 sofia Jazmin Paniagua 7 annIVersarIPierino Bonvecchio 7 InContro ConsultorIVisita dei consultori 8 Dalla seDememorie renzo uber 9 festa rione san martino 10 Viaggio di Kristian Pinamonti 11 Visita norma Da rui 12 serate culturali 13 Viaggio in Brasile 16 IntersCamBI gIoVanIlI Interscambi giovanili 17 Dall’esteroargentina 18 Brasile 21 Paraguay 21 svizzera 22 gastronomIa mousse 22 orzet 22 un Po’ DI DIaletto male non fa giuliano natali 23 elsa timioni 23

cerca persone

DOBBIAMO RAFFORZARE I RAPPORTI CON I TRENTINI ALL’E-STERO.

Ringrazio di cuore tutti coloro hanno sostenuto l’Unione, sia all’e-stero che nel territorio Trentino, e che mi hanno affidato il compito, assieme ai consiglieri, di guidare la nostra Associazione.Un particolare ringraziamento lo voglio rivolgere a tutti coloro che per lunghi e difficili anni hanno retto la nostra bella realtà, ed in particolare agli instancabili amici, il Presidente uscente Oliviero Vanzo e la Vicepresidente Rina Bonvecchio, agli affezionati consi-glieri Renzo Uber, Marta Bernabè e Ferruccio Bolognani, così come ai nostri numerosi soci e ai validi collaboratori, che hanno fatto si che l’Unione crescesse e potesse essere un apprezzato punto di riferimento per tutti gli emigrati trentini all’estero, in particolare in Svizzera, Brasile, Argentina e Paraguay, per un totale di circa duemila soci. Ringrazio inoltre i consiglieri uscenti che si sono nuovamente resi disponibili e quelli che affrontano questa esperienza per la prima volta. A tutti loro vanno il mio incoraggiamento e un sincero augu-rio di un buon lavoro, che, ne sono certa, non mancherà e darà a noi tutti e alla nostra base sociale grandi soddisfazioni.Il nuovo Consiglio di amministrazione continuerà nel solco tracciato dai fondatori e dagli amministratori che si sono susseguiti in tutti questi anni, rafforzando i legami con i trentini all’estero, promuo-vendo iniziative di sensibilizzazione culturale sul territorio trentino, fornendo servizi e consulenze in particolare nei rapporti con le isti-tuzioni trentine, nazionali ed europee. Ma siamo impegnati anche nella costituzione di nuove Famiglie all’estero per individuare le realtà non ancora conosciute o non organizzate. Particolare impegno lo riserveremo, ancor più di quanto fatto finora, ai giovani, figli e nipoti di emigrati, che non hanno conosciuto la nostra terra e non conoscono bene la nostra lingua. Con loro, che rappresentano la nuova realtà dell’emigrazione Trentina, va utiliz-zato un approccio diverso, più diretto e più moderno, utilizzando i nuovi linguaggi ed in particolare l’informatica ed i social network. Sono strumenti che hanno finalmente ridotto le distanze e i tempi di comunicazione e che consentono alla nostra associazione e ai nostri soci di interagire, con noi e fra di loro, direttamente e in tempo reale. Le positive esperienze dei soggiorni e degli scambi giovanili ci fanno ben sperare; tutti i giovani che sono stati in Trentino, una volta tornati in patria hanno costituito o rafforzato le nostre Famiglie. Questi giovani e a quelli che avvicineremo, dob-biamo dare fiducia perché hanno dimostrato di crederci e di voler lavorare seriamente. Un altro obiettivo della nostra associazione è anche quello di sen-sibilizzare politicamente i nostri rappresentanti istituzionali in Trentino, a Roma, a Bruxelles e all’estero per tutelare i diritti dei nostri emigrati e valorizzarne le potenzialità. Da sempre affermiamo che i nostri emigrati sono i migliori ambasciatori ed i più convinti sostenitori dell’identità e della qualità trentina all’estero. Molti di loro rivestono ruoli importanti e possono aiutare la nostra terra e la realtà in cui vivono a costruire collaborazioni utili e costruttive, ad avviare rapporti economici e commerciali, a promuovere turistica-mente il nostro e il loro territorio. Per questo intratteniamo ottimi rapporti con i Consiglieri provinciali e regionali, con la Giunta Provinciale e con il nostro Presidente Ugo Rossi, ma anche con i Parlamentari trentini e con quelli eletti in Brasile e Argentina, nonché con i nostri europarlamentari. Collabo-riamo attivamente con tutte le amministrazioni comunali e con le Comunità di valle del Trentino, allo scopo di rendere le nostre co-

munità sempre più coscienti della loro storia e dei legami con coloro che hanno dovu-to o voluto abbandonare la nostra terra. Si tratta pur-troppo di una storia che si ripete, sia per coloro che la-sciando i loro Paesi vengono in Trentino, sia per i sempre più numerosi giovani che lasciano la nostra terra per studiare o trovare un’occu-pazione.Un particolare ringrazia-mento va anche agli uffici del Servizio Emigrazione della Provincia per la disponibilità e la preziosa e qualificata collaborazione che ci hanno sempre riservato. Il progresso della tecnologia, la globalizzazione e la necessità di internazionalizzarci sempre di più ci impongono oggi di garantire, in particolare alle nuove generazioni nuovi servizi, specialmente nel campo dell’istruzione e della formazione professionale, anche attraverso stages e scambi studenteschi.La necessità di conoscere le proprie origini è di fondamentale im-portanza ed è per questo che la nostra Associazione continuerà a svolgere un ruolo di intermediazione tra l’oriundo e i propri di-scendenti e ne sosterrà tutte le iniziative che possano portare al recupero di un rapporto scomparso o allentato.Dobbiamo infine impegnarci di più per portare la storia e le sfide dell’emigrazione trentina anche nelle scuole, con l’obiettivo di far conoscere ai nostri giovani una storia drammatica ma anche avvin-cente, che ha conosciuto tante sconfitte ma anche tante vittorie. Così come dobbiamo favorire la diffusione del portale online della lingua trentina/italiana.In conclusione, l’Unione delle Famiglie trentine all’estero si impe-gnerà con tutte le proprie forze a mantenere saldo e forte il legame tra le nostre comunità all’estero e la nostra terra trentina. Non di-menticando il passato, ma con uno sguardo al futuro.Carissime amiche e carissimi amici all’estero, so bene che raccolgo un testimone importante, anche se la mia esperienza da Vicepresi-dente mi aiuterà sicuramente ad affrontare questo nuovo incarico. Ma so anche di avere al fianco una squadra unita ed appassionata, ricca di idee e di voglia di fare, come so di poter contare sull’aiuto e sui consigli degli amministratori uscenti e soprattutto del Presi-dente Oliviero Vanzo, che hanno dovuto affrontare momenti ben più difficili di quello attuale. So anche di poter contare sul prezioso e qualificato contributo dei nostri collaboratori e dei tanti volontari che ci aiutano.Voglio però dirvi che ho apprezzato e apprezzo ogni giorno di più il calore, la solidarietà e la grande determinazione che mi trasmettete Voi, che date senso al nostro impegno e che ci motivate con il vo-stro entusiasmo. Non dimenticherò mai i piacevoli momenti vissuti insieme in Svizzera e in Brasile, così come conservo nel cuore le vostre visite in Trentino. Tante sono state e tante saranno le emo-zioni reciproche, ma tanto e forte sarà soprattutto l’impegno che, insieme, dedicheremo ancora all’Unione e ai suoi progetti.Un abbraccio e un saluto a tutti, anche a nome di tutta l’Unione.

La Presidente Giorgia Pezzi

Il nostro socio Irio Bini, di Rovereto, è alla ricerca di un suo parente emigrato in Sud America, Settimo Giuseppe Bini nato l’11/09/1861 e sembra arrivato in Argentina tra il 1885 e il 1889.

Chi avesse delle informazioni può scrivere una mail all’indirizzo: [email protected] o alla mail dell’Ufte: [email protected], oppure telefonare al numero di cell: 320 8243131.

Si cercano i contatti telefonici e l’indirizzo di Anabella Condini in de Villanueva nata a San Nicolas l’11 dicembre 1962. Ultimo domicilio segnalato: Campo Los Andes (Mendoza) nel 1996. Anabella era figlia

del nostro socio Luciano Condini, nato a Trento il 25 dicembre 1921 e deceduto a San Nicolas (Argentina) il 1 ottobre 1972, emigrato in Argentina nel settembre 1949. Presenze segnalate di Luciano: 1954 - BUENOS AIRES - Calle Echeverria n. 1537 (negozio-alloggio).1957 - ROJAS F.C.G.U. (prov. Buenos Aires) presso Maria Amalia Cabrera.1960 - SAN NICOLA - Calle Rivadavia n. 888.

Saluto della nuova preSidente

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storie di emigrazione...

UN EMIGRATO TRENTINO IN SVIZZERA

uMBerto Senter

unIone famIglIe trentIne all’estero - 54 - unIone famIglIe trentIne all’estero

Fra i tanti trentini emigrati in Svizzera quasi 70 anni fa, va sicuramente ricordato Umberto Senter

di Novaledo che per la sua onestà, laboriosità ed intel-ligenza, fece onore al suo paese natale e anche a tutto il Trentino. Umberto emigrò nella primavera del lontano 1947 spin-to, come tanti altri connazionali, dalle gravi difficoltà economiche post secondo conflitto mondiale. Iniziò con un lavoro fra i più umili, quello di stalliere presso un’azienda agricola in un paesino a pochi chilometri da Berna. Un anno dopo lasciò quel compito per trasferirsi poco lontano con mansioni di giardiniere, ma dovette ben presto ritornare all’agricoltura e sottostare per tre anni ad un duro lavoro che lo impegnava giornalmen-te per più di 15 ore. Successivamente, dopo aver fre-quentato alcuni corsi di specializzazione e di lingue, diventò capo squadra ed interprete nel campo edilizio. Entrò così come esperto alla manutenzione nel gran-de stabilimento per macchine tessili, quello del fra-telli Sulzer di Zuchwil Solothurn, e qui svolse per ben 30 anni la sua qualificata attività professionale fino al giorno del suo pensionamento. In questi lunghi anni, nel tempo libero si dedicò molto ai problemi dei suoi conterranei in terra di emigrazione elvetica, divenendo “uomo della prima ora” nella Fondazione della Famiglia Trentina di Solothurn, la prima associazione Svizzera fondata nel 1968. Umberto Senter fu per molti anni anche apprezzato presidente con mansioni socio-cul-turali in vari settori presso l’ufficio emigrazione e sede madre della provincia autonoma di Trento. Nel giugno del 1992 fu insignito del distintivo d’oro della Regione. Grande appassionato di musica sia classica che lirica, ma in particolar modo di quella sacra, fino a qualche anno faceva parte di due cori dove spesso interpreta-va anche impegnativi pezzi d’assolo. Per la sua lunga attività canora è stato insignito il 15 settembre 1996, dall’Ordinariato Vescovile di Solothurn e Basilea, della medaglia d’oro “Deo Meo Laudatio”. Umberto è stato insignito anche di un documento di onorificenza per i suoi 40 anni di appartenenza al Coro Parrocchiale di Derendingen Nuterbach in Svizzera e, in occasione del-la rassegna dei cori del Wasserant, gli è stata conferita la medaglia d’oro. Attualmente ricopre ancora la carica, conferitagli al-cuni anni fa, di presidente onorario della Famiglia Trentina di Solothurn della quale fu uno dei membri fondatori. In occasione di una delle sue ultime venute a Novaledo, fu ospite d’onore all’interno di una festa organizzata a Barco di Levico da Giancarlo Filoso, vi-cepresidente dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero e

grande sostenitore di tante iniziative in favore degli emigranti.Umberto ritornava spesso a Novaledo, almeno due vol-te all’anno per ritrovarsi con gli amici e i coetanei della classe 1930. Ora non più perché l’ultima volta risale a circa sette anni fa. Sia pur godendo ancora di buona salute, anche per lui gli anni si fanno sentire. Il 25 ottobre scorso, Umberto si è incontrato con i trentini in trasferta per l’ ”Incontro con gli Scrittori” a Solothurn. In quell’occasione ha voluto posare per alcune foto ricordo con i suoi ex connazionali e con il sottoscritto, amico e compaesano, giornalista Mario Pacher.

Mario Pacher

Luana Perotto, 34 anni, è avvocato. Discendente di trentini emigrati nel 1876, è nata in Brasile e si è trasfe-rita in Italia nel 2008. Opera nel settore del personale e si occupa di risorse umane.È laureata in giurispruden-za (UNISINOS - Brasile) e Sociologia - Ricerca Sociale (Università degli Studi di Trento).

Osvaldo Tonina è nato a Vigolo Baselga (Terlago) il 19 ottobre del 1946. E’ pensionato.E’ socio dell’UFTE dal 2005. Promotore e esecutore, in collaborazione con la Madrina Maria del Rosa-rio Castro (Argentina), del progetto UFTE “Scuola Agricola EFA 146 Macha-gay-Chaco-Argentina, ini-ziato nel 2010 e inaugura-to nel marzo del 2014.

Roberto Sebastiani ha 50 anni ed è un libero profes-sionista operando nel set-tore del vino e gastronomia occupandosi di organizza-zione, gestione e commer-cializzazione.E’ socio dell’UFTE da otto-bre 2014. Vive e opera a Lavis.

Pio Viola ha 48 anni e vive a Cavedago. E’ un avvoca-to e ha lo studio legale in via Romagnosi a Trento. E’ laureato in giurisprudenza. E’ socio dell’UFTE da anni e ora è stato eletto consigliere dell’Associazione”.

nuovi coMponenti nel conSiglio di aMMiniStrazione

Alice Eccli ha 25 anni e di professione fa l’impiega-ta commerciale. E’ laureata in mediazione linguistica. Socia dell’Associazione dal 2015, dopo aver partecipato all’edizione 2014 degli in-terscambi giovanili.Vive a Cembra e lavora a La-vis.

Bruno Girardi è nato in Francia nel 1937 da geni-tori provenienti dalla Val di Sole ed emigrati, appunto, in terra Francese nel 1924-25. Ha lavorato come vigile urbano di Lavis per 38 anni e contemporaneamente ha sempre collaborato con va-rie associazioni di volonta-riato.

Giancarlo Filoso, 54 anni, vive a Barco di Levico Ter-me. Lavora come operaio presso la Coster Tecnologie Speciali SPA di Calcerani-ca al Lago. Ha conseguito il diploma di congegnatore Meccanico.E’ socio dell’UFTE dagli anni ‘80 e a giugno è stato ri-confermato vicepresidente dell’Associazione.

Ettore Zampiccoli, 68 anni, laureato all’Università di Pa-dova, è un giornalista pro-fessionista. Già redattore dell’Agenzia Ansa di Roma, redattore capo del quotidia-no L’Adige, dirigente dell’A-zienda di promozione turisti-ca del Trentino. Attualmente è consulente di marketing e comunicazione nel settore turistico.E’ socio dell’Associazione da dieci anni e rappresentante della Niaf (Fondazione italo-americani con sede a New York) per il Trentino-Alto Adige.

dalla sede...

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storie e storie... ci hanno lasciato...

6 - unIone famIglIe trentIne all’estero

Quando l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Unghe-ria, nel maggio 1915, lo fece in un momento de-

licatissimo per l’Impero asburgico, durante il quale in Galizia era in pieno corso l’offensiva di Gorice-Tarnow (fu una delle più grandi battaglie del primo conflitto mondiale, che portò gli austro tedeschi a riconquistare i territori perduti dall’inizio della guerra, spostando la linea del fronte in territorio russo) e non era assolu-tamente possibile spostare truppe dal fronte orientale (Galizia – Serbia - Russia) per coprire l’aggressione Sa-bauda sul nuovo fronte venutosi a creare con l’Italia.Il Tirolo in particolare si trovava in una situazione pre-occupante:considerato secondario rispetto al fronte dell’Isonzo dove l’esercito italiano voleva condurre la guerra, il saliente tirolese si trovava quasi sprovvisto di truppe, con le sole guarnigioni dei forti e qualche corpo di Gendarmeria e Guardia di Finanza a controllo dei con-fini.Per sopperire alla mancanza di uomini non restò altro che innalzare il limite di età per l’arruolamento nella leva in massa, dai 42 ai 50 anni, e chiamare alle armi i tiratori immatricolati (Standschützen) che per limiti di età o altre motivazioni non erano già stati inquadrati nei reparti regolari dell’esercito. Si trattava pertanto di ragazzi dai 15 ai 19 anni e anziani sopra i 50.Furono gli Standschützen tirolesi paesani a salvare il fronte tirolese, rispondendo in massa e immediatamen-te a migliaia alla chiamata alle armi dell’imperatore Francesco Giuseppe.Oltre 23.000 si presentarono presso le loro sedi dei Casini di Bersaglio in tutto il Tirolo storico la notte del 23 maggio 1915.

Nella parte italiana della regione del Tirolo (Tirolo ita-liano o Welschtirol) furono 6.331 i tiratori immatricola-ti mobilitati per difendere i confini dall’invasore.Suddivisi in 45 unità tra battaglioni, reparti, compa-gnie e formazioni, gli Standschützen del Tirolo italia-no vennero collocati nei settori dei quali provenivano, sia rispetto dell’antico Landlibell del 1511 al quale i tirolesi rimasero sempre legati, sia perché in quanto esperti del territorio e dei luoghi, essi risultavano di fondamentale importanza per guidare sul territorio gli altri reparti di madrelingua tedesca sopraggiunti per difendere il fronte tirolese.Tennero il fronte quasi da soli (vie erano alcuni reparti dell’Alpenkorp bavarese) per diversi mesi fino a otto-bre del 1915, allorquando vennero spostati dal fronte orientale e specialmente dalla Galizia alcuni reparti di Kaiserjäger tirolesi a dar man forte ai nostri eroi armati spesso con vecchi fucili usati per il tiro al bersaglio nei Casini di Bersaglio.Portavano una divisa che li distingueva dai militari normali, essendo loro il residuo di una antica tradizio-ne della difesa territoriale tirolese, sul bavaro di me-tallo di color argento l’aquilotto tirolese con incisa la scritta “HÄNDE WEG VON TIROL” il monito chiaro “ GIU’ LE MANI DAL TIROLO”.Rimasero al fronte fino all’ultimo giorno di guerra e molti di questi dopo la fine della guerra furono presi dagli italiani nelle loro case e finirono i loro giorni nei campi di concentramento a L’Asinara (Sardegna) e altri campi sparsi in mezza Italia.

Osvaldo Tonina

GLI STANDSchüTZEN TIROLESI – GLI EREDI DEGLI SchüTZEN DI ANDREAS hOfER

Salvarono il Fronte tiroleSe nel 1915-1918

La Famiglia Trentina di Resistencia è addolo-rata per la scomparsa di Julio Cesar Jazmin di 46 anni, avvenuta il 13 marzo scorso. E’ stato direttore e docente di lingua italia-na dell’Istituto Educativo Bilingue ``Amici´´ U.E.P nº 41. La salma è stata sepolta nel ci-mitero di San Francisco Solano.Lo ricorderemo sempre come un maestro amato da tutti e con una grande premu-ra nell’insegnamento della lingua italiana. Esprimiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia

Susanna Senter-Inäbnit, mo-glie di Umberto Senter, è ve-nuta a mancare all’affetto dei suoi cari il 14 luglio a Deren-dingen in Svizzera.Era nata il 12 aprile 1932 sempre a Derendingen. Susan-na lascia il marito Umberto Senter, i figli Sefora e Detlef Durchdenwald-Senter, Damia-no Senter, Bernardo e Karin Senter-Meister, i nipoti Loris-Bernhard e Dominik Senter.Riposa nel cimitero di Deren-dingen.

La Famiglia di Resistencia, il direttore, il legale rappre-sentante, gli insegnanti e gli studenti dell’Istituto Educa-tivo Bilingue ``Amici´´ U.E.P nº 41 annunciano triste-mente la scomparsa di Sofia Jazmin Paniagua, professo-ressa di italiano di soli 21 anni. I bambini la ricordano come un’insegnate premuro-sa nei loro confronti. Siamo vicini alla famiglia e soprattutto a sua madre, si-gnora Patricia Lazcano.

anniversari...

Quest’anno decorre il decimo anniversario della morte di Pierino Bonvecchio. Era stato socio so-

stenitore della nostra Associazione a favore della quale aveva saputo testimoniare con grande discrezione e signorilità le sue doti di generosità.Pierino Bonvecchio aveva dedicato la sua vita alla fa-miglia ed al lavoro, era costruttore, orgoglioso della sua azienda, iscritta ininterrottamente alla Camera di Commercio dal 1941 ad oggi. Personaggio di spessore, Bonvecchio aveva portato avanti l’azienda fino alla metà degli anni Ottanta e gli anni del suo «boom» sono stati quelli fra i Sessanta e i Settanta quando sedeva anche nel direttivo del-la sezione costruttori edili di Assindustria. Il nome di Pierino Bonvecchio è legato anche alla costruzione del caseificio Abasciano mentre una delle sue ultime opere è stato il complesso residenziale di Villazzano, quello che si trova lungo la strada poco prima dell’Enaip. A settembre dello scorso anno è stato presentato, presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione, il volume dedicato all’archivio aziendale dell’Impresa di costru-zioni Pierino Bonvecchio, curato da Roberto Marini per

la Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento. La commissione toponomastica di Trento, a gennaio aveva preso al vaglio anche l’ipotesi di dedicargli una via, idea che in futuro verrà sicuramente riproposta.

pierino Bonvecchio

unIone famIglIe trentIne all’estero - 7

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consultori... dalla sede...

unIone famIglIe trentIne all’estero - 9

Dal 23 al 27 febbraio si sono

riuniti a Trento i 10 rappresentanti del Trentino all’estero no-minati dalla Giunta provinciale. Essi sono espressione delle terre di maggior emigrazio-ne storica del Trentino e rappresentano più di 400.000 discenden-ti trentini sparsi nel mondo. Per cinque giorni la Conferenza dei consul-tori all’estero, si è riunita per avviare il percorso della nuova legislatura in tema di emigrazione. Molti i temi e i contesti che i nuovi consultori hanno avuto modo di approfondire e dibattere:• la realtà economica trentina e la sua apertura ai mercati esteri, in particolare alle zone di storica emi-grazione trentina;• le politiche nazionali per la nuova emigrazione;• il mondo dei social network per tenere sempre più stretti contatti con le comunità di riferimento.Era presente anche il vice Segretario del C.G.I.E. (Con-siglio Generale degli Italiani all’Estero – Ministero de-gli Affari Esteri) per i Paesi dell’America Latina, Fran-cisco Nardelli, di origine trentina. Fanno parte della Conferenza dei Consultori anche i consiglieri Luca Zeni e Claudio Civettini .Queste le aree rappresentate: il Brasile, l’Argentina, poi Cile, Uruguay, Messico, Stati Uniti, Canada e Au-stralia.

QueSti i noMi dei nuovi conSultoriBrasile: Alceu Xenofontes Lenzi (Brasile del sud: Santa Catarina, Rio Grande do Sul); Elton Diego Stolf (Brasile del centro-nord).Argentina: Gustavo Fabián CristofoliniI (Argentina del Nord); Mariano Roca (Argentina del Sud: Buenos Aires Capita-le Federale, Province di Buenos Aires, Chubut, La Pam-pa, Neuquen, Rio Negro, Santa Cruz, Tierra del Fuego).Cile: Omar Andrés Daud Albasini.Uruguay: Maria Laura Vera Righi.

conFerenza conSultori

Messico: Leobardo Cortes Mànica.Stati Uniti: Luca Dorigatti.Canada: Lucia Flaim Larentis.Australia: Silvano Rinaldi.

In serata una delegazione delle Famiglie Trentine all’Estero si è incontrata a cena con alcuni consultori, assieme al senatore Panizza, per approfondire alcune tematiche.

unIone famIglIe trentIne all’estero - 8

Renzo Uber è nato a Trento il 30 novembre 1929 ed è stato fino a giugno di quest’anno compo-

nente del Cda dell’Unione delle Famiglie Trentine all’E-stero.

“In breve vi racconto la mia vita, in particolare il pe-riodo che ho lavorato in Svizzera, un momento molto importante per il sottoscritto. Dopo l’apprendistato alle ITI di Trento, nel 1943 ho dovuto lasciare gli studi causa gli eventi bellici. Su-bito dopo aver fatto il militare nella Marina, che a quel tempo durava 3 anni, ho cominciato a cercare lavoro ma purtroppo non erano tempi facili per trovare un’occupazione. Non avevo esitato a cercare un’alter-nativa anche all’estero, esattamente in Svizzera, e non passò molto tempo quando mi chiamarono nel settore alberghiero. Dopo due anni ho cambiato lavoro pas-

sando nel settore della filatura e tessitura imparando le diverse trame dei tessuti. Passati altri due anni ho cambiato nuovamente trovando lavoro nel settore del-la meccanica grazie alle relative conoscenze che ave-vo imparato a scuola. Tale impiego aveva bisogno di un’estrema precisione ma al sottoscritto dava tante soddisfazioni e durò ben 27 anni fino a raggiungere la pensione. Poi sono rientrato definitivamente in Italia con mia moglie che mi è sempre stata vicino ed ho iniziato a interessarmi dei nostri connazionali in Svizzera. I tren-tini, negli anni ’70-’75, grazie a un nostro censimento, erano circa 8.150 e questo ci ha dato l’occasione di creare un’associazione di trentini in Svizzera. Questo lavoro fu molto impegnativo ma grazie alla collabora-zione dei comuni, del Consolato, dell’Ambasciata e na-turalmente con il passa parola dei nostri conterranei, il risultato fu oltre le più rosee previsioni. L’attività svolta da questa associazione ci permise di venire spesso a contatto con le istituzioni per trovare la soluzione ai diversi problemi. Lavorammo moltis-simo per formare uno Statuto che rappresentasse nel miglior modo i trentini. Infine ho fatto parte anche del consiglio pastorale del-la missione cattolica e per due anni sono stato pre-sidente delle “Colonia libera italiana” del cantone di Zurigo.Con questo concludo la mia storia”.

Renzo Uber

MeMorie di renzo uBer

Riunione consultori

Cena consultori

Consegna del cavalierato a Zurigo

VIA cLAUDIA AUGUSTA, 1738056 LEVIcO TERME TN

Tel. 0461 706 131 cel. 339 7747139fax. 0461 708151

[email protected]

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dalla sede...

PROGETTO chAcO A MORI

Festa di primavera a MoriNell’ambito della Festa di primavera promossa a Mori da tutte le Associazioni di Volontariato

valligiane, il neoconsigliere dell’UFTE Osvaldo Tonina e Maria de Rosario Castro madrina della Scuola agricola EFA 146 del Chaco, hanno partecipato per conto della UFTE con uno stand, esponendo materiali eseguiti a mano dalle donne del Chaco argentino. Nell’occasio-ne hanno esposto fotografie e materiali riguardanti il loro progetto iniziato nel 2009 e concluso con l’inau-gurazione nel 2014 della scuola agricola nel Chaco a Macagay. Alla giornata hanno partecipato gli Schützen di Vezzano che hanno fatto dei gustosissimi strauben molto apprezzati dalla gente, il ricavato è stato devo-luto alla Fondazione “Camino in Arco Iris”, il nuovo progetto al quale si sta lavorando per dare un avvenire a ragazze e bimbi vittime di violenza nel Chaco dove esiste una percentuale altissima di questi casi.Assieme ai lati della casetta in legno data per l’occa-sione dal Comune di Mori alla UFTE per le varie espo-sizioni del progetto e materiali Chachegni, oltre agli Schützen di Vezzano con i loro strauben c’era il signor

Giorgio Pisoni di Calavino col vestito tipico tirolese che scolpiva delle bellissime stelle alpine in legno che la gente comprava aiutando così la Fondazione argen-tina per il nuovo progetto.

Sabato 16 maggio l’Unio-ne delle Famiglie Trentine

all’Estero ha organizzato uno stand nella tradizionale festa “Il fiume che non c’è” nel rione San Martino a Trento. La festa è riuscita molto bene con diverse persone passate a salutarci e in-teressate all’UFTE.L’associazione, oltre a un picco-lo buffet, ha presentato e ven-duto due tipi di vini argentini. Il ricavato della vendita è stato devoluto a favore del progetto “Acqua scuola inclusiva e mon-do più giusto” che si svolgerà ad Eldorado in Chaco (Argentina) e del progetto “Rifugio destinato alle donne vittima di violenza” a Puerto Tyrol in Chaco.

“IL fIUME chE NON c’è”

FeSta nel rione San Martino a trentoCongratulazioni a Carla Nar-delli, nostra collaboratrice brasiliana che si è laureata a pieni voti nel corso di lau-rea magistrale in Filologia e Critica Letteraria. Il Titolo della tesi è “Da Rovereto a Nova Trento – confronti in diacronia e in diatopia sulle versioni di un testo teatrale in dialetto”. Nella foto Carla Nardelli con Lorenza Fracalossi e Anto-nella Giordani dell’Ufficio emigrazione della Provincia di Trento.

La redazione e tutto il Cda si con-gratula con la neo consigliera dell’UFTE Luana Perotto per essere diventata mamma. Complimenti!

Kristian Pinamonti è un giovane trentenne di Levico Terme che ha deciso di piantare tutto,

lavoro, genitori e amici e intraprendere un viaggio in Sudamerica che si ricorderà per tutta la vita. Una storia, che finora lo ha portato a visitare paesi come Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina, Cile, Bo-livia e Perù; ritornerà in Italia a fine anno.L’8 gennaio 2015 ha iniziato la sua grande avventura, il suo grande viaggio. Dopo aver letto di altre perso-ne che hanno fatto la stessa cosa su libri, blog e siti e visto film su viaggi ha pensato perché non lo può fare anche lui. Nella prima parte del suo viaggio, Kri-stian ha voluto conoscere alcuni emigrati di seconda o terza generazione che ancora oggi si sentono molto legati alle loro origini e hanno voglia di conoscere i luoghi di nascita dei loro avi.Per tutto il 2015 viaggerà in lungo e in largo il Su-damerica. «I ritmi di vita sono più tranquilli che in

viaggio di KriStian pinaMonti in Sud aMerica

Trentino, la gente vive meglio ed è più felice. In Bra-sile la vita non è impossibile - ci racconta - e avendo un lavoro si può avere una bella casa con piscina. Altra differenza sono le misure, qua è tutto enorme, un campo di soia o grano può coprire una superficie come tutto Pergine. Ed è solo di un agricoltore, le cit-tà sono megalopoli, come Buenos Aires o San Paolo. Il viaggio di Kristian Pinamonti prosegue fino a rag-giungere i tre staterelli della Guyana, Suriname e Guyana Francese. Da lì, poi, ritornerà in Brasile per rientrare quindi a casa, a Levico.

Nel prossimo numero del giornalino parleremo della seconda parte del grande viaggio nel Sud America dell’amico e socio Kristian Pinamonti Terme che se-guiamo passo per passo grazie al suo blog aggiornato di frequente.

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Serata a grigno

Mercoledì 27 maggio ad ore 20.30 l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha organiz-

zato la terza serata storico-culturale nell’arco del 2015 presso l’Auditorium delle Scuole Don Milani di Pergine Valsugana.La serata dal titolo “Storie di Emigrazione Trenti-na....Perginese e dintorni” ha visto la partecipazio-ne di un numeroso pubblico interessato alle proprie origini e tradizioni dei loro avi che all’inizio e nel corso del ’900 sono stati costretti ad emigrare nel Sud America.La conferenza storica è stata allietata da un apprez-zatissimo coro Genzianella di Roncogno, e coordi-nata egregiamente dal nostro socio Alessio Marchio-ri di Pergine e ha visto come relatore principale il dottor Lino Beber che ha fatto un escursus storico sull’emigrazione trentina e dell’Alta Valsugana in particolare.

Serata a pergine

Il 2 e 3 maggio ha fatto visita presso la nostra sede di Trento Norma Maria Da Rui con la figlia

Paola di otto anni.Norma è vicepresidente della nostra Famiglia Trenti-na di Benedito Novo in Brasile e ha studiato a Tren-to nel 2000, dove ha ottenuto la laurea in Gestione Aziendale all’Accademia di Commercio e Turismo ed è corrispondente del Consolato Italiano. Norma ha sempre avuto una grande passione per il Trentino perché la sua mamma è discendente di Albiano di cognome Odorizzi e papà di Mel, Belluno. Sono 8 anni che non ritornava in Italia e per non sopporta-re più la nostalgia lei e la sua bambina Paola, hanno deciso di intraprendere questo lungo viaggio, per conoscerci tutti.Norma e Paola dopo essere state accolte dal Cda dell’UFTE per il benvenuto ufficiale domenica 3

viSita di norMa Maria da ruimaggio, insieme al nostro socio Roberto Sebastia-ni che l‘ha ospitata e alla vicepresidente Giorgia Pezzi è stata invitata dalla nostra Associazione ad un momento conviviale presso il ristorante Caccia-tore di Vetriolo Terme. Subito dopo si sono recati a visitare l’Expo di Levico Terme dove è stata salutata anche dal Senatore Franco Panizza.In questa occasione gli è stato consegnato il gagliar-detto della famiglia Trentina di Benedito Novo.

C’è stata grande partecipazione di pubblico alla serata organizzata presso “l’antica Pieve”

a Grigno, dall’Emigrazione Trentina assieme all’U-nione delle Famiglie Trentine all’estero di Trento il 7 febbraio scorso. Un momento di grandi ricordi fatto coincidere con il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale. Nel corso della serata sono intervenuti il prof. Ferruccio Bolognani che ha rela-zionato sul mondo dell’emigrazione Trentina e il vi-cepresidente dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero Giancarlo Filoso che ha illustrato scopi e finalità dell’Associazione, dei suoi progetti umanitari porta-ti avanti. Filoso si è soffermato poi sull’importanza di non far perdere questa parte importante di storia sofferta dai nostri emigranti. Sono state proiettate anche diverse diapositive riguardanti tutte le fami-glie trentine associate, mentre il coro Genzianella di Roncogno ha intonato alcuni canti indicati alla ricorrenza. Parole di elogio per questa iniziativa sono venute dal senatore Franco Panizza, dalla pre-sidente del consiglio regionale Chiara Avanzo, dai consiglieri provinciali Walter Kaswalder e Lorenzo Ossanna, dal sindaco di Grigno Leopoldo Fogarotto e dal suo assessore Nadia Meggio. In quella serata è stata inaugurata anche una mostra fotografica, con una sezione dedicata all’emigrazione di Grigno e Tezze, che è rimasta aperta fino al 28 febbraio.

La serata è stata voluta e coordinata dalla nostra socia Anna Stefani che con l’aiuto di alcuni collaboratori, Igi-nio Morandelli, Angelo Sartori e della Biblioteca comu-nale, ha arricchito la mostra con moltissimo materiale visivo e documenti, scovati tra le famiglie del posto. Un grazie perciò particolare a Lei per la buona riuscita della manifestazione. Mario Pacher

La serata ha avuto dei momenti emozionanti quando sono state fatte vedere delle immagini d’epoca con i nostri emigranti costretti a partire lasciando la propria terra.

La Provincia Autonoma di Trento grazie alla collaborazione del Commissariato del Governo, ha messo a disposizione un nuovo applicativo che riguarda l’anagrafe degli italiani residenti all’estero (A.I.R.E.)I trentini residenti all’estero ammontavano nel 2012 a circa il sette per cento della popolazione, percentuale destinata ad aumentare a seguito dei nuovi emigrati e soprattutto del riconoscimento della cittadinanza italia-na ai discendenti dei trentini emigrati prima della Grande Guerra (legge n. 379 del 2000). I dati sono organizzati in modo tale da poterne ricavare una grande messe di informazioni, a livello di singolo Comune, Comunità di valle e Stato estero di destinazione, con raffronti fra gli anni.I dati sono attualmente aggiornati all’anno 2012, ma a breve termine saranno disponibili fino al 2014. L’applicativo è riportato sul sito dell’Ufficio emigrazione (www.mondotrentino.net) dove fra le altre cose si trova l’applicativo nati in Trentino 1815-1923. L’A.I.R.E. è stata istituita con legge 27 ottobre 1988 n. 470 e contiene i dati degli italiani nati in Italia che si trasferiscono all’estero, per i quali l’iscrizione è obbligatoria quando la permanenza all’estero supera i dodici mesi, e quelli che si riferiscono alle persone nate all’estero e che hanno la cittadinanza italiana anche se non hanno mai risieduto in Italia, ed è gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero.L’iscrizione all’A.I.R.E. è un diritto-dovere del cittadino italiano all’estero ed è il presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti come ad esempio la possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplo-matico-consolare nei Paesi appartenenti all’U.E.; di ottenere il rilascio o il rinnovo di documenti di identità e di viaggio ed altre certificazioni; di rinnovare la patente di guida (solo in Paesi extra europei).L’elaborazione dei dati relativi al Trentino è curata dall’Ufficio emigrazione della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Informatica Trentina.Si ringrazia fin d’ora quanti vorranno segnalare eventuali errori scrivendo a [email protected] Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo.

applicativo per conoScere i trentini reSidenti all’eStero

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Serata a ceMBraL’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero di Trento ha organizzato una serata sull’e-

migrazione a Cembra il 13 marzo alla sede della comunità ed è stata seguita da un buon numero di pubblico. Dopo l’intervento dell’assessore alla cultura della comunità di valle Sofia di Crisci e della Lucia-na Gasperat, consigliera delegata del comune di Cembra, il coro con i suoi splendidi costumi stori-ci ha deliziato il pubblico con 5 canzoni dedicate all’emigrazione. Lo storico Roberto Bazzanella ha raccontato l’emigrazione trentina e della val di Cembra partendo dall’800 con l’emigrazione dei trentini in America e proseguendo con l’emigrazione nelle miniere in Belgio.Il vicepresidente dell’Unione Famiglie Trentine all’Este-ro Giancarlo Filoso, ha mostrato un piccolo filmato di due famiglie emigrate rispettivamente in Cile, a La Sere-na e in Nord America, in Pennsylvania. Filoso si è soffer-mato poi sull’importanza di non far perdere questa parte importante di storia sofferta dai nostri emigranti. Sono state proiettate anche diverse diapositive riguardanti le famiglie trentine associate. Importante è stato anche l’intervento di Alice Eccli, ra-gazza della val di Cembra e neoconsigliera UFTE, che ha raccontato la propria esperienza degli interscambi gio-vanili, facendo commuovere il folto pubblico presente in sala con dei ricordi e episodi avvenuti.Alla fine è intervenuta anche l’altra vicepresidente Gior-gia Pezzi che ha ricordato l’impegno e le cose che ha fatto l’associazione. Parole di elogio per questa iniziati-va sono venute dal senatore Franco Panizza e dal con-sigliere provinciale Lorenzo Ossanna. Alla fine è stato allestito un ricco buffet molto apprezzato dal pubblico.

Oskar Enrici

eventi FuturiL’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, da questa edizione del giornalino, incomincerà a dare delle informazioni sugli eventi in programma. Al momento dell’uscita del bollettino l’associazione sta organiz-zando diverse serate, in particolare mercoledì 18 settembre alle 20.30 al teatro comunale a Centrale di Bedollo, a Vigo Meano, una serata con Loredana Cont a Cles il 7 novembre e il 20 novembre Mario Sandri della Famiglia Trentina di Solothurn organizza una serata sull’astronomia.

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Venerdì 20 marzo l’Unione delle Famiglie Trenti-ne all’Estero ha incontrato presso il Grande Hotel

Trento una delegazione di dieci sindaci dello stato bra-siliano di Santa Catarina e appartenenti all’Associazio-ne A.M.A.V.I. (Consorzio Comuni).Essi hanno fatto una visita istituzionale in Trentino, per vedere l’organizzazione dei servizi nei Comuni trentini, dai tributi alla raccolta rifiuti, il sistema e le modalità d’intervento della Cooperazione trentina, la realtà dell’agriturismo trentino e la filiera delle produ-zioni biologiche.Il gruppo di sindaci proviene da un’area dove vivono numerose comunità composte in larga parte da perso-ne oriunde trentine. Oltre la metà dei primi cittadini brasiliani in visita in questi giorni in Trentino porta infatti cognomi trentini e quattro di loro sono oriundi trentini.Nell’incontro, si è parlato di possibili scambi, soprat-tutto culturali e cooperativistici tra comuni, tra i quali Levico Terme che ha subito avanzato l’ipotesi di farsi

promotore di questa iniziativa.Con l’occasione ci è stato consegnato un pacco con-tenente, parte di produzione discografica della Corale “La Rimembranza” della Famiglia Trentina e Bellunese di Taiò. Per contraccambiare, ho consegnato a tutti i sindaci il nostro stendardo accompagnato dal biglietto da visita ribadendo la nostra piena disponibilità e col-laborazione rivolta agli interscambi.Infine ho augurato a nome della nostra Associazione una lieta permanenza in Trentino e un arrivederci, fa-cendo presente che ci stiamo attrezzando per l’orga-nizzazione di videoconferenze, per una più efficace collaborazione.Ringrazio, la nostra socia e collaboratrice Carla Nardel-li, che oltre ad aver aiutato Antonella Giordani nelle traduzioni, per tutta la giornata, durante la visita al Comune di Vigolo Vattaro e alla casa di S. Madre Paoli-na, ha tradotto anche il mio intervento.

Giancarlo Filoso

incontro con i Sindaci catarinenSi

Visita del gruppo di imprenditori turistici religiosi di Nova Trento alla casa natale di Madre Paulina a Vigolo Vattaro con il nostro

consigliere dell’Ufte Roberto Sebastiani.

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interscambi giovanili

Dopo il pranzo di benvenuto offerto dall’UFTE al Bicigrill di S. Giuliana di Levico, si è concluso

domenica 19 luglio al ristorante Panarotta di Vetriolo il soggiorno di tre settimane per i 22 ragazzi provenienti dal sud America e rientrante nel progetto degli “Inter-scambi giovanili” organizzato dalla Provincia Autono-ma di Trento. Come ci ha testimoniato la responsabile dell’Ufficio Emigrazione Antonella Giordani, “Si tratta di una inizia-tiva che mette in contatto diretto i giovani residenti in Trentino con giovani di origine trentina resi-denti all’estero. I ragazzi venuti in Trentino ancora lo scorso 3 luglio e che sono ritornati nelle loro terre martedì 21 luglio, di età compre-sa fra i 18 e i 35 anni, sono stati selezionati fra tutti quelli che a suo tempo ne avevano fatto richiesta. Sono stati ospi-tati presso famiglie disponibili ad accoglierli di tutto il Trentino e questi ragazzi a loro volta ricambieranno, entro i due anni successivi a questa prima fase, l’ospi-talità presso le loro case all’estero. Sono tutti giovani discendenti dalla seconda alla quinta e anche sesta ge-nerazione e che coprono quindi le diverse emigrazioni nel tempo. Quest’anno abbiamo una composizione fat-ta di persone che sono emigrate in tutta l’America del nord, centrale e sud America dal 1875 in poi, ma in passato abbiamo avuto anche discendenti di famiglie emigra-te in Bosnia dal 1881 e fino al 1970 circa, dalla Svizzera e di altri Stati. Tutte le nostre valli, ha continuato la coordinatrice signora Giordani, hanno dimostrato grande sensibilità a questa iniziativa, in particolare la Valsugana, la valle di Non e la Vallagarina e la maggior parte dei giovani venuti quest’anno non erano mai stati in Italia

e nemmeno in Europa. Un particolare degno di nota che desidero sottolineare, è che molti ragazzi venuti dal Brasile, a distanza di 140 anni parlano ancora il dialetto trentino, tant’è che lo stato di Santa Catarina l’ha riconosciuto come patrimonio universale”. Presenti all’allegro incontro anche i vertici dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero, l’ente che ha collaborato in que-

sto progetto. In particolare Giorgia Pezzi e Giancarlo Filoso che con-cordemente hanno affermato: “Con questo progetto noi abbiamo fatto da supporto per far conoscere a questi ragazzi le terre dei loro avi e tutto quello che offre il Trenti-no”. Il sindaco di Borgo Fabio Dal-ledonne: ”Si tratta di un progetto eccezionale. Il fatto più significa-tivo è forse quello di far conoscere

a questi ragazzi i nostri usi, costumi e tradizioni. Mi ha colpito molto sentire un ragazzo discendente da una famiglia di Samone, parlare il dialetto valsuganotto di 150 anni fa”. A questo punto si è avvicinato a noi un giovane, tale Juan Pablo Sotelo discendente da una famiglia di Levico Terme e residente in Argentina nella città di Avellaneda, che con giusto orgoglio, mostran-doci la sua carta di identità rilasciata giovedì 16 luglio 2015 dal comune di Levico Terme a firma del sindaco

Michele Sartori, ci ha dichiarato di essere ora cittadino levicense a tutti gli effetti. “Mio nonno, Joas Pietro Moschen, ha detto, è partito da Levico nel 1878 ed è arrivato nel 1879 ad Avellaneda, una cit-tà di 30 mila abitanti popolata e in parte costruita dagli emigranti trentini e friulani”.

Mario Pacher

levico terMeINTERSCAMBI GIOVANILI 2015

Meeting e convention 21 Marzo 2015FlorianopoliS - S. catarina

VIAGGIO IN BRASILE E INCONTRO SINDACI CATERINENSI

Per iniziativa della Famiglia Trentina di Floria-nopolis e Circolo Italo-Brasiliano di Santa Cata-

rina, sabato 21 marzo 2015 si è tenuto il 2° incontro delle Associazioni italo-brasiliane dello Stato di Santa Catarina. Le due istituzioni, che da diversi anni operano nel-la vita associativa della comunità cittadina, hanno avuto come scopo principale quello di informare e chiarire le missioni degli organi ed istituzioni del go-verno italiano presenti nella giurisdizione consolare di Paranà e S. Catarina, includendo i diritti, i doveri e le responsabilità che hanno i cittadini italiani nei confronti di tali Istituzioni. A seguire, è stata defini-ta la riunione congiunta delle Famiglie Trentine del Brasile, Argentina e Paraguay. A questi due incontri di notevole rilievo, hanno partecipato la vicepresi-dente dell’U.F.T.E. Giorgia Pezzi ed il Senatore Franco Panizza.Grazie alla collaborazione di tutti ed in particolar modo di Joao Andreata, presidente della Famiglia Trentina di Florianópolis, si sono potute unire le va-rie Famiglie Trentine all’Estero con la sede madre di Trento. E’ stato anche il modo per presentare le varie attività associative ed i lavori svolti dalle diverse co-munità. Questo è stato finalizzato anche per rafforza-re e incentivare la vicinanza e la collaborazione tra le Associazioni e le Famiglie all’Estero.Poco prima che si parlasse della storia dell’Associazio-

ne, siamo riusciti a raggruppare tutti i rappresentanti delle famiglie e poter interagire tra di loro, affron-tando temi economici, sociali e culturali. Anche se le distanze sembrano oggi superate, la possibilità di conoscersi e toccare con mano gli usi e costumi “trentini” di una volta, non è paragonabile alle co-municazioni via web. Il Senatore Panizza ha manifestato e dato il suo con-tributo per proseguire nel rilascio della cittadinanza italiana, mentre Giorgia Pezzi ha sottolineato la forza umana e lo spirito di cui gode in questo momento l’Associazione. La numerosa partecipazione e la testi-monianza da parte delle autorità presenti sono state motivo di orgoglio e di grande stimolo per continuare a fare sempre di più sia in loco che all’estero. All’in-contro hanno partecipato anche il Senatore Fausto Guilherme Longo, l’Onorevole Fabio Porta e Renata Bueno, il Console Italiano Enrico Mora di Curitiba, il Viceconsole italiano Attilio Colitti, i Consultori del-la Provincia Autonoma di Trento Alceu Lenzi e Elton Diego Stolf, il Presidente del CGIE Walter Petruzziel-lo, il Presidente del Comites Luis Molossi, il giorna-lista della rivista italiana del Brasile “Insieme” Desi-derio Peron, il Presidente del Circolo Italo/Brasiliano di Santa Catarina Alessandra Carioni ed il suo Vice Presidente Franco Gentili ed infine l’Onorevole Car-men Zanotto eletta nel Parlamento a Brasilia. A loro un vivo ringraziamento per la partecipazione e per le parole di incoraggiamento.

Giorgia Pezzi

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Mario Gadotti è nato a Lavis il 4 gennaio 1907 (sua mamma era Ma-ria Fronza e suo papà Giovanni Ga-dotti).Da giovane emigrò in Argentina e arrivò a Quitilipi, nella provincia del Chaco. Si sposò con Emilia Natta ed ebbero tre figli: la figlia maggiore Maria Margarita Gadotti purtroppo è deceduta, Alberto Gadotti è l’attua-le presidente della Famiglia Trenti-na di Quitilipi ed Elda Pia Gadotti, socia fondatrice del Circolo Trentino del Chaco.Tra i suoi numerosi nipoti da ricor-dare Orlando Gadotti, creatore della bandiera della Provincia del Chaco.

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alcuni eMigrati trentini in argentina

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L’Unione delle Famiglie Trentine dell’Argentina (Formosa-Chaco-Corrientes e Misiones) ha fatto una mostra dal titolo “La ricostruzione dell’identità attraverso la fotogra-fia”. Fra le foto il signor Luigi Lar-cher nato il 29 dicembre 1908 a Ruffrè in Val di Non. La fotografia, che vedete sotto, è stata scattata nel 1922 davanti a casa sua con la sua famiglia ed alcuni amici. Fra loro riconosciamo Anna Larcher, Gennaro Larcher, Rosalia Larcher, Barbara Larcher, Luigi Larcher, Basi-lio Larcher (padre) e Ernesto Larcher (con la fisarmonica).Luigi Larcher era emigrato da solo in Argentina. Attualmente sono più di 40 discendenti tra figli, nipoti e pronipoti.

L’artista Alfredo Santiago Pertile, nato il 4 settem-bre 1915 a Puerto Tyrol e morto il 21 settembre 1990. E’ discendente di Angelo Pertile di Borgo Valsugana, che era partito da Trento a 52 anni e arrivato a Resi-stencia nella Provincia del Chaco nell’anno 1879.La sua infanzia e l’adolescenza, Al-fredo la trascorse insieme ai suoi genitori e ai suoi nonni a Puerto Tyrol facendo lavori nelle campagne e mantenendo le sue origini tirolesi.Diplomatosi all’istituto d’arte, subi-to dopo divenne professore di arte. Fu il primo insegnante a tenere un corso di arte nel Chaco e fu anche il primo direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Resistencia tanto che ora l’istituto porta il suo nome.Il 7 maggio 1973 sposò Terminda Cristina Gonzales ed ebbero tre figli: Mario Abel Pértile (medico), Aldo Dante Pértile (medico) e Elda Aida Pértile (commercialista e deputata Provinciale).

FaMiglia trentina di eldorado - MiSioneS

L’Unione delle Famiglie Tren-tine dell’Argentina (Chaco-Corrientes e Misiones For-mosa) rende omaggio ad

un grande artista di fama internazionale discendente del Trentino, originario di Barco di Levico, nato nella provincia del Chaco; ci rife-riamo al vincitore del Premio Pulliltzer, il signor Josè Luis Raota.

DALL’ARGENTINA

Josè Luis Raota

La Famiglia Trentina di Mi-siones festeggia la nascita del figlio di Aldo Bussolon e nipote di Achille Bussolon na-tivo di Pian della Vallarsa. La Famiglia si complimenta con la mamma e il papà e con il più piccolo di tutti, il bambino Lio-nel che andrà ad aumentare la generazio-ne dei trentini residenti all’estero.

FaMiglia trentina di raFaelaStoria del coro di

San vigilio di raFaela

Il coro di San Vigilio ha ripreso la sua attivi-tà. La Famiglia Trentina di Rafaela ha reso noto ai suoi membri e alla comunità che l’at-

tività del coro è ripresa il giorno 5 marzo 2015. Le iscrizioni sono aperte ai nuovi membri e le prove saranno il giovedì dalle 20,30 alle 22,30 nella società italiana (Pueyrredón 262). Per maggiori informazioni scrivete alla mail: [email protected]. Il coro maschile San Vigilio è nato nel marzo 2004, grazie all’interesse, all’entusiasmo e al desiderio di un gruppo di discendenti trentini che cercavano di man-tenere e rivitalizzare il canto della terra lontana dei loro antenati. Il 28 agosto dello stesso anno il coro ha fatto il suo debutto con un gruppo formato da voci maschili, sotto la direzione della Prof. Veronica Ghiano. Anche se l’idea originale era quella di cantare canzoni alpine, si è deciso di ampliare il repertorio con canti argentini e latinoamericani. Nel corso della sua vita il coro ha preso il nome di San Vigilio, dal patrono di Trento, e ha partecipato a vari incontri corali a Rafae-la, nella vicina località di Santa Fe e nelle province di Cordoba e Entre Ríos.

Coro San Vigilio

Benvenuta clarita! Clara Sofia Rudolf è nata il 17 marzo 2015 ed è figlia di Vanessa Panizza e Cristian Ru-dolf, nipote di Mari-no Panizza (emigrato da Vermiglio) e Maria Elena Peralta. Clara ha anche un fratello che si chiama Renzo. Lo hanno annunciato Vanessa (Tesoriere) e Maria Ele-na (Vicepresidente) membri del Consiglio Direttivo della Famiglia Trentina di Rafaela.

cena della FaMiglia trentina di raFaela

Sabato 11 Aprile, il coro maschile San Vigilio di Ra-faela ha organizzato la cena annuale vissuta in un clima di vera amicizia e gioia. Gli stessi coristi hanno cucinato, servito ai tavoli e cantato, ma questa volta non lo hanno fatto con la solennità di un coro, ma in un modo assolutamente informale guidata dalla carissima Prof. Veronica Ghiano.

Lionel Bussolon

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Eugenio Zanoni, figlio di Giovanni Zanoni e Ca-terina Zadra è nato il 29 dicembre 1910 a Cis,

in valle di Non. Ha partecipato come militare alla Se-conda Guerra Mondiale nella campagna d’Africa con-tro l’impero britannico. Fu imprigionato dagli inglesi e ha passato un brutto periodo mangiando scarafaggi e topi.Trascorsi questi brutti anni si sposò nel mese di ot-tobre 1948 con Maria Zanoni Zadra (figlia di Giorgio Zadra e Olimpia), anch’essa di Cis.Eugenio, invitato da suo zio Serafino Zanoni, decise di emigrare a Rafaela il 19 dicembre 1948 arrivando in Argentina il 7 gennaio 1949. Arrivato a Rafaela in-cominciò subito a lavorare in un’azienda di frigoriferi della città.Dopo alcuni mesi si è trasferita anche sua moglie arri-vando in Argentina il 14 giugno 1949. Maria Zadra non viaggiava da sola perché era incinta di Juan Carlos che nacque il 2 luglio 1949 a Rafaela. Purtroppo il 19 lu-glio, dopo poche settimane dal parto morì la moglie di Eugenio. Juan Carlos e suo padre per due anni e mezzo hanno vissuto dallo zio Serafino Zanoni e sua moglie.Il padre di Juan Carlos aveva incontrato Rosa Santoni e si era risposato. Eugenio Zanoni morì il 10 agosto 1978.Juan Carlos ha iniziato a lavorare a 14 anni nel com-mercio e lavorò per 44 anni nel settore. Ha sposato

Cristina Diaz il 24 maggio 1975 dalla quale ha avuto 3 figli: Cristian Fer-nando, Juan Pablo e Jorgelina Natalia. Cristian si é sposato con Anabel e hanno 2 figli: Mirko e Luca. Juan Carlos da 18 anni fa parte del consiglio direttivo della Famiglia Tren-tina di Rafaela. Ri-corda i primi anni come un bel mo-mento, ricevevano frequentemente visite dall’Italia. Con orgoglio ricorda che la Famiglia Trentina di Rafaela aveva un program-ma alla radio LT 28 Rafaela, e si chiamava “l’Italia nel cuore” e veniva sempre trasmesso la domenica.A lui è sempre piaciuto cantare, prendendo le prime lezioni al Collegio San José. Ha cantato in diversi cori ma il suo più grande orgoglio è quello di essere stato uno dei fondatori del coro maschile di San Vigilio.

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Juan carloS zanoni, Figlio di eMigrati trentini

cenSiMento FaMiglia trentina di reSiStenciaLa Famiglia Trentina di Resistencia informa che è incominciato il censimento degli emigrati trentini

2015/16.Vi aspettiamo da lunedì al venerdì dalle ore 17.30 alle 20.00 in via Saavedra, 134 a Resistencia.Portate fotocopia della carta d’identità (anziani) e do-cumentazioni dell’immigrato/vecchie foto/ approdo/passaporto vecchio ecc.Si può chiamare per telefono al seguente indirizzo: 0362-4431073/0362-4572486 o al cel./Whatsapp: 03624223233.Aggiorna i tuoi dati per essere informato delle attività trentine ed eventuali benefici di borse di studio che si realizzano attraverso la provincia autonoma di Trento.

DALL’ARGENTINA

DAL BRASILE

FaMiglia trentina di Benedito novoA febbraio è stato festeggia-to il 58° compleanno di Harry

Dallabrida, ex sindaco di Benedi-to Novo e attuale presidente della Famiglia di Benedito Novo. Harry è stato festeggiato da più di 100 ami-ci che gli hanno fatto una bellissima festa a sorpresa con musica dal vivo e da mangiare un buonissimo Chur-rasco (simile alla Fiorentina), oltre a delle buonissime torte.Alla festa erano presenti diversi po-litici e presidenti di diverse asso-ciazioni, tutta la famiglia di Harry e Jurema Dallabrida, Norma e Paola Da Rui e tutti i carissimi amici di Harry.

DAL PARAGUAy

Compleanno Harry Dallabrida

La mia esperienza con gli interscam-

bi giovanili originari dal Trentino è stata straor-dinaria e soprattutto mi ha permesso di co-

noscere al meglio le mie origini. E’ l’occasione per sen-tirsi più trentina, ciò che erano una volta i miei nonni. “Mi sento Heidi” è stata la prima cosa che ho pensato quando sono arrivata a Trento con il disegno animato delle montagne di Heidi e i laghi alpini dove vivevano i miei nonni. Se potessi definire le persone del Trentino in brevi parole posso dire che sono delle persone che conservano le proprie tradizioni. Quando ho visitato il Museo degli Usi e Costumi a San Michele ho visto che hanno mantenuto gli oggetti che utilizzavano tutti i giorni. La modalità di vita di quel tempo può far capire il passato e creare un futuro migliore per il progresso della società.Ho condiviso con gli altri ragazzi la testimonianza si-mile e il luogo d’origine. Questa stessa caratteristica viene osservata nella testimonianza di Scorsese nel suo documentario “Il mio Viaggio in Italia”, dove racconta la storia dell’immigrazione della sua famiglia e le in-fluenze del cinema italiano nel suo viaggio cinemato-

grafico. Il regista newyorkese di origine siciliana, rin-grazia i film del neorealismo italiano che fanno vedere in particolare il silenzio dei loro nonni sulle loro origini. Nadia racconta il suo viaggio, 14 ore di volo dal Para-guay all’Italia.Si immagina la situazione dei suoi nonni che hanno dovuto lasciare la famiglia, la terra per imbarcarsi e navigare per giorni in precarie condizioni l’oceano Atlantico per arrivare in un posto sconosciuto dove parlavano un’altra lingua. Queste barche sono state te-stimonianze di dolore sradicamento, ma di immenso coraggio. A 24 anni ho scoperto che il Trentino è totalmente diverso da quello che mi avevano raccontato da que-sta storia triste. Nonostante la crisi economica che ha colpito l’Italia, la provincia di Trento è una delle più prospere e ordinate di tutte quelle che ho visto nel mio tour in Italia. Nelle tre settimane del mio soggiorno mi hanno fatto sentire parte del Trentino, soprattutto mi ha colpito la cordialità della gente non solo dalla famiglia che mi ha ospitato e organizzatori dello scam-bio ma anche per strada, nei bar per bere un caffè o chiedere indicazioni. Un esperienza che mi ha fatto sentire orgogliosa delle mie origini trentine.

nadia dorigoni: il Mio trentinoviSto e viSSuto da vicino

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unIone famIglIe trentIne all’estero - 23

dialetto...

LE NOSTRE POESIE

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dall’estero...

MouSSe di Frutto della paSSione

(MaracuJa) dal BraSile

DALLA SVIzzERA

FeSta Sociale della FaMiglie trentina di SolothurnDomenica 28 giugno 2015, presso il Blockhaus di Derendingen, ha avuto luogo la tradizionale festa sociale della Famiglia Trentina di Solothurn.

Già la mattina presto sono arrivate le persone componenti del direttivo per dare una mano con l’ottima organizza-zione che da sempre contraddistingue l’associazione trentina. È stata una bellissima festa, un momento di aggregazione tra tutti i soci e sim-patizzanti che dopo un gustosissimo pranzo a base di polenta, spezzatino, for-maggio e vino trentino, dolci di ogni genere, hanno fatto le foto di rito e fissato l’appuntamento per il prossimo anno, certi di bissare con la stessa passione che ci contraddistingue. Un ringraziamento particolare va a tutto il direttivo e a coloro che hanno parte-cipato e hanno reso possibile la realizzazione di questa bellissima festa.

Vito Agosti

INGREDIENTI1 lattina di latte condensato zuccheratola stessa misura (1 lattina) di succo concentrato di frutto della passione (si trova nei negozi etnici)la stessa misura (1 lattina) di panna da cucina

PROCEDIMENTOFrullare i 3 ingredienti per qualche minuto (fino ad ottenere una crema omogenea).Versare la mousse in una ciotola e lasciar raffreddare in frigo per un paio d’ore.

SENTIRSI DIR PAPÀChe poreti che i era ‘sti ani, quande che i nostri noni i neva al de là del mar ‘n zerca de laorar. ‘L vedo sul bastimento, ‘n mezo ai emigranti, ‘l nono Mansueto! Restava ch’ la nona coi tosati e elo ‘l vedo col so’ fagoto de poche robe, coi so’ ricordi, la so’ passion, le lacrime, ‘n quel longo viazo sul mar, tra le borasche e le paure, verso ‘Brasile a far tante fadighe. E tutti i dì a suar, a taiar fora i alberi nei boschi, a far su strade, a tirar bore da la matina a l’albezar, fin a la sera.Chissà le lacrime che sarà nà ‘n quel piato ‘nte l’ora de ma-gnar! No aver lì ‘ntorno i so’ tosati, con quei oceti azuri o ‘n poco scuri e quei rizoti biondi! Che voia de sentirse dir: “Papà!”...E den ‘nte le barache, de sera, ‘n quele selve scure, al ciaro de candela, i averà parlà ‘ntra lori del so’ paese, de la so’

gastronomia

orzet a la trentina

TEI, ANEMAti che sès i mè pensérivèi chi e bala ‘nsèma a midestrigandome pasiondesmentegade ‘n de i tò òcie pò lasa le bolìfe che sia lum‘mpizàde ‘mpò,daighe ‘n soldo al sonadorche ‘l ne ‘n sònia una depùe pò cònta chiche ès tico i tò làori odor de pèrsech

tèi, ànemaGiulianotu, ragazzatu che sei i miei pensierivieni e balla assieme a medistruggendomi la passionedimenticata nei tuoi occhie lascia che le faville siano lucisempre accese,dai un soldo al suonatoreche ce ne suoni ancora unae poi racconta chi tu seicon le tue labbra odor di pesca

Giuliano “Diaolin” Natali

INGREDIENTIOrzo perlato grosso – fagioli di LamonPorro – sedano – carote – zucchine – patateOsso di prosciutto crudo o pancetta stufata

PREPARAzIONE

Ammollare e lessare i fagioli al dente; Tagliare le ver-dure a dadolata.Ammollare per c.a. ½ h l’orzo perlato.In una pila da fuoco mettere poco olio, l’osso di pro-sciutto e a distanza di 5’ una dall’altra: porro, carote, patate, zucchine.Lasciare cuocere a fuoco dolce per c.a. 1H quindi ag-giungere l’orzo e i fagioli.Far riprendere il bollore, abbassare la fiamma e cuoce-re per c.a. 1H e ½.A cottura ultimata deve risultare una minestra cremo-sa; a piacere si può aggiungere poco latte o spessirla con poco burbagnè e cuocere ancora per qualche minuto.

Questa minestra

risulta migliore scaldata

il giorno successivo.

tera, de la so’ zente. E forsi, per sentirse pù vezini, i averà cantà “ La Valsugana” coi oci lustri.Chissà come i contava le giornae, contenti de quele ormai za passae! E dì per d’ se sgrandiva quel muciato dei so’ guadagni, però i passava pian i ani!Ma ‘l dì che po’ i tornava ‘n le so’ tere, che feste ‘n quee case: aver ‘ntorno quei cari so’ tosati, co quei cceti azuri o ‘n po’ pù scuri e quei rizoti biondi, sentirse dir: “Papà!”E da quel so’ fagoto che nel tornar a casa l’era più grosso , vegneva fora ‘n poco de cafè corai rossati e mori per far recini, carobole e ‘n pochi de soldi fati coi so’ suori, i so’ strapazi e tanto stranio de la so’ dona e dei so’ tosati.Era tornà da la Merica ‘l papàe, ‘ntra quei muri fumegai e scuri,la luce, ‘l sole e la felizità.

Elsa Timioni in Dandaro - deceduta nel 2012

LA COLPAl’ài vista mi, dalbòn l’ài vista coi mè òcil’è sta’ na stéla che la usmàva dré la lunaa sconfionàr qoel brigolàr de pés ‘n te ‘l cielfin dré da ‘l mont ‘n do che ‘l tendeva ‘n redesèl

el le à ciapade tute, ‘nsèma, e s’è fat nòtle se è lagàde tör par giro da na fàdache la ga ‘l mus che cambia cìfe dì par dìfasèndo creder che fus colpa de ‘n sol cép

ma tut de ‘n trat el sbròca ‘n sgiànz de istà broèntae ‘n te ‘n sfiantùgem tut bolìfe a scarmenónfòrsi stanòt se è delibrà valgunie ‘l ciel l’è a strìse istess a i scuri de preson

l’ho vista io, davvero l’ho vista, con i miei occhi è stata una stella che pedinava la luna | a strattonare quel bruli-chio di pesci nel cielo | fin dietro al monte dove era tesa una rete | le ha prese tutte, insieme, e s’è fatto buio | si son lasciate prendere in giro da una fata | col viso che cambia aspetto giorno per giorno | facendo credere che la colpa sia del sole fiacco | improvvisamente esce un caldo raggio d’e-state | ed in un lampo una fontana di lucciole sparpagliate | forse stanotte qualcuno si è liberato | e il cielo è a strisce come le imposte di una prigione

Page 13: Periodico dell’unione delle famiglie trentine all’estero N. 36 • AGOSTO 2015

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