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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di Bergamo Una casa per la montagna Anno XIX n. 94 / Dicembre 2015 / Bimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo” Dicembre 2015 Dicembre 2015 s s s Una ricca Vita Sociale Premio Alpinistico Marco e Sergio Dalla Longa Alpinismo Giovanile in festa cai dicembre 2015_cai giugno 09/12/15 13:26 Pagina 1

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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di BergamoUna casa per la montagna

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Premio Alpinistico Marco e Sergio Dalla Longa

Alpinismo Giovanile in festa

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Notiziario del Club Alpino ItalianoSezione e Sottosezioni di Bergamo

DICEMBRE 2015Anno XIX - n° 94

EditoreSezione di Bergamo “Antonio Locatelli”del Club Alpino Italiano (Associazione di Volontariato) Via Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035-4175475 Fax 035-4175480

Direttore responsabileMaurizio Panseri

Direttore editorialePiermario Marcolin

Comitato di redazioneMaurizio Panseri, Nevio Oberti, Luca Merisio, Glauco Del BiancoSEGRETERIA Clelia Marchetti

Hanno collaboratoPiermario Marcolin, Francesco Merisio,Roberto Colombari, Claudio Malanchini, Enrico Pelucchi, Maria Tacchini, Giancelso Agazzi,Nevio Oberti, Giulia Rivellini, Maurizio Agazzi, Massimo Adovasio

Consulenza grafica e fotografiaLuca Merisio

Progetto grafico e impaginazioneLucia Signorelli

Direzione e redazioneVia Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035.4175475, Fax 35.4175480Gli uffici sono aperti, lunedì, martedì,mercoledì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30, giovedì e venerdì dalle 14,30 alle 20,30e-mail: [email protected]

StampaLitostampa Istituto Grafico s.r.l.Via Corti 51, 24126 BergamoTel. 035.327911, Fax 035.327934

TrimestralePer arretrati e abbonamento annualerivolgersi in Segreteria.Articoli, disegni e fotografie, vengono restituiti solo se richiesti al momento della consegna. La redazione si riserva di pubblicare gli articoli pervenuti, nei tempi e con le modalità che riterrà opportune. La pubblicazione degli articoli implical’accettazione, da parte dell’autore, di eventuali tagli o modifiche ai testi.

Dato alla stampa il 10 dicembre 2015

Registrazione Tribunale di Bergamo N. 1 del 22 Gennaio 1998

Soci benemeriti della sezione

Le ALpi OrObiche La parola al Presidente

Carissimi Soci, se uno dei parametriper valutare lo stato di salute dellanostra sezione è il numero delle

“cose”organizzate e degli eventi che cihanno direttamente coinvolto dobbiamodedurre che siamo in ottima salute. Si stachiudendo un periodo veramente intenso econ l’intenzione di sottolineare l’importanzaper la nostra Sezione di quanto c’è statorichiamo gli accadimenti degli ultimi mesi.Parto dall’incontro con gli amici della SAT,che sono stati nostri ospiti la sera del 18 set-tembre. Un proficuo scambio di esperienzee di punti di vista su alcuni importanti temilegati alla vita associativa (organizzazionedella sezione, comunicazione, manutenzio-ne sentieri e rifugi, gestione rifugi) ci haconfermato nella volontà reciproca di prose-guire questi incontri di scambio.Il Consiglio allargato del 3 ottobre, che havisto riuniti consiglio direttivo, rappresen-tanti delle nostre commissioni, scuole, sotto-sezioni e gruppi, per definire insieme ilnostro CAI di domani ed alcune scelte eazioni per attuarlo.La decisione di presentare la candidatura diPaolo Valoti per la carica di presidente gene-rale del CAI. In questo periodo sono incorso le Assemblee Regionali dei Delegatiche procedono alla designazione delle can-didature per l’elezione del presidente gene-rale che avverrà nell’Assemblea deiDelegati nel maggio 2016 a Saint Vincent.Per ora le candidature sono due: PaoloValoti e Vincenzo Torti, entrambi del grup-po regionale lombardo cui spetta, per regolanon scritta ma da sempre applicata dellaalternanza per criteri di spettanza geografi-ca, la designazione della candidatura. Nelletre assemblee regionali svoltesi fino ad oggi,13/11, in una, lombarda, è prevalsa la candi-datura di Torti, nelle altre due Veneto - FriuliVenezia Giulia e Piemonte – Liguria – Valled’Aosta quella di Valoti. Sono due personevalide, con indiscusse capacità e competen-ze, certamente diversi tra loro, entrambi dilunga appartenenza al CAI e di maturataesperienza ai livelli centrali. Per la nostraSezione sarebbe un grandissimo onore se lascelta finale cadesse su Paolo Valoti. Uncammino non facile ma che, in ogni caso,darà al CAI un presidente generale capace epreparato.

La presentazione e la sottoscrizione il 23ottobre a Bergamo, presso la nostra sede,della “Carta di Milano per la Montagna” dicui scriviamo nelle pagine successive diquesto notiziario.Il 100° Congresso CAI svoltosi a Firenze il31 ottobre e 1 novembre scorsi, avente pertema “Quale volontariato per il CAI didomani”. È stato un congresso partecipatoper il resoconto del quale rimandiamo alleapposite pagine nel sito della CAI nazionaleed alla Newsletter Mondo CAI alla qualetutti possono iscriversi. I tre gruppi di lavo-ro “Volontariato nel CAI di oggi”, “Vo -lontariato nel CAI di domani”, “Associa -zionismo e Servizi”, che hanno preparato lerelazioni presentate al congresso, hannoricevuto mandato dal presidente generale edal Congresso di fare sintesi del dibattito edei vari contributi per portare alla prossimaassemblea di maggio 2016 alcune proposteconcrete per il CAI di oggi e di domani.L’intitolazione con pubblica cerimonia delparco pubblico, tra le vie Gleno e DasteSpalenga, a Giamba Cortinovis, il 5 novem-bre, nel giorno del 10° compleanno delPalaMonti. Anche di questo troverete il rac-conto nelle pagine successive.Il 6 novembre la serata per gli Amici delNepal, con la partecipazione dei tre alpinistiAnnalisa Fioretti e Marco Zaffaroni, presen-ti in Nepal nei terribili giorni del terremoto,e Marco Astori presente in quelli immedia-tamente successivi. Insieme a loro abbiamoindividuato il progetto cui destinare lanostra raccolta.A fine novembre, nei giorni 27 e 28, ilComitato Direttivo Centrale ed il ComitatoCentrale di Indirizzo e Controllo, svolgeran-no i loro lavori presso la nostra sede. Saràanche per noi l‘occasione di incontrare ilpresidente generale Martini ed i suoi colla-boratori. Un periodo veramente intenso,scandito da questi passi importanti chesiamo certi ci aiuteranno a proseguire consicurezza e tenacia la bellissima storia delstoria del CAI, scrivendo nuove pagine ric-che di contenuti.Approssimandosi la fine di questo anno2015 colgo l’occasione per augurare a cia-scuno di voi, alle vostre famiglie ed ai vostricari un sereno Natale ed un luminoso 2016.

Piermario Marcolin

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in questo numero

In copertina: In cammino (foto L. Merisio)

4-8 vita s ociale

Carta di Milano per la Montagna

Solidarietà per il Nepal

Parco Giamba Cortinovis

9-13 alpinis mo

Le 7 cime del Medasc

e il Premio Alpinistico Dalla Longa

14-16 alpinis mo giovanile

La grande festa

17-18 s peleologia

Un nuovo abisso

19-23 tam

Corsi Uscite e Attività

24-27 es curs ionis mo

28-29 biblioteca

30-31 commis s ione medica

32-35 cors i e programmi

Faccio cose, vedo gente

Piccole storie

“Faccio cose, vedo gente”: questofaceva dire Nanni Moretti adpersonaggio del suo film ‘Ecce

Bombo’. Sono passati parecchi anni maquesto personaggio è ancora in buona salu-te e spesso lo incontriamo. L’indefinitezza delle situazioni in cui ci siritrova, magari che non sono l’optimum,ma nelle quali bene o male si galleggiasenza infamia né lode, “evangelicamente”tiepidi. Quel personaggio non sapeva spie-gare, non aveva le parole per dire, per rac-contare chi fosse e quali contorni assumes-se la sua identità. Un banale e accomodantenulla, inconsapevole della propria posizio-ne, comodamente trasportato dall’onda.Finché l’onda c’è.Parliamo di cinema? Facciamo la critica adun film come in un colto cineforum da salad’essai?No, assolutamente. Parliamo di CAI. Siamo un sodalizio antico, passato attraver-so anni di storia che hanno trasformato ilmondo con tutto ciò che il mondo contiene,comprese le persone e il loro modo di vive-re, di essere e di vedere la realtà. Il mondoè cambiato ed è cambiato lo sguardo che lepersona hanno su di esso. Sono cambiati ilmodo di comunicare e di stare insieme. IlCAI (parlo qui della nostra sezione) è con-sapevole di questo ed ha ben chiaro che nonpuò rimanere indifferente essendo coscien-te che nell’indifferenza non può sopravvi-vere. Lo Spirito e gli Ideali dei fondatori sonosempre quelli e quelli rimangono, si, saldi echiari punti di riferimento, ma essere fieri econvinti dei propri ideali non significa tene-re gli occhi chiusi e cullarsi nell’incoscien-te convinzione che, dato che abbiamo lespalle coperte da una lunga e prestigiosatradizione, siamo attraenti. Lo Spirito e gli Ideali si devono incarnarenegli uomini che li interpretano, e questisono i soci CAI. Non vorrei che il socioCAI fosse colui che fa cose e vede gente. Siamo numericamente tanti. In un Clubquale il CAI è verrebbe naturale pensare chei soci si conoscano, si frequentino, abbianobasi ideali comuni e scopi condivisi; purnella diversità delle idee e aspirazioni perso-nali, si presume che sia un unico Sognoquello che si vuol far mutare in realtà.

Ma oggi, quanti dei tesserati sanno di esse-re tesserati al CAI? Quanti sanno cosa è ilCAI? Per divenire soci è sufficiente recarsi pres-so la segreteria, pagare il famigerato bolli-no, ed è fatta.Non credo che tutte le persone che si iscri-vono siano preventivamente informate sucosa è il CAI, la sua storia, il suo senso, gliideali e i valori che lo hanno fatto nascere elo sostengono e guidano. E, soprattutto,sappiano che divenendo soci, entrano in unruolo e tale ruolo deve essere interpretato. Ilbollino equivale ad una sottoscrizione diintenti, ad una dichiarazione esplicita dicondivisione di valori ed ideali: qualcuno losa? Non possiamo chiedere al nuovo socio difare questa parte e nemmeno a chi, fra itanti che formano l’importante numero deitesserati, iscritto da anni, rinnova automati-camente la sua adesione per tradizione,simpatia, o chissà che altro. Credo si debba andare incontro ai nuovi checi si avvicinano. Come? Approfittiamo delprimo contatto facendoci conoscere, rac-contiamo chi siamo, cosa e perché è il CAI.Sarebbe bello un “pacco benvenuto”: con-segnare all’atto dell’iscrizione una “CartaEtica”, lo Statuto, il Bidecalogo e quant’al-tro possa rendere esplicito il senso delnostro sodalizio. Di più: sarebbe auspicabi-le che il socio venisse informato che, dive-nendo membro di questo Club, si assumeanche degli oneri, degli impegni derivantidal sottoscriverne l’adesione ai principiispiratori. In poche parole: riempiamo ilbollino di significato e vita, non facciamoche resti solamente una formalità da appic-cicare ogni anno oppure un lascia passaretemporaneo unicamente per poter accederea una qualche offerta formativa che vieneproposta.Insomma, facciamo sapere ai soci che èbello dare il proprio tempo e le propriecompetenze per un progetto comune qualeè il CAI, per un Sogno che richiede adognuno la propria parte. E perché è bellofarlo insieme.

Nevio Oberti

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Senza dubbio un evento di portataepocale per il mondo dell’alpini-smo, considerato che il documento,

tenuto a battesimo il 23 ottobre al“PalaMonti - la casa per la Montagna”diventa ufficialmente un’appendice inte-grativa della Carta di Milano, il lascitotestamentario dell’Expo 2015. L’incipitdella carta recita che «la montagna e la suaricchezza e biodiversità ecologica, antro-pologica e culturale sono risorse fonda-mentali per assicurare il benessere dellepopolazioni del pianeta».A sigillare un momento tanto importanteAnnibale Salsa, past president generale delCAI; Ugo Parolo, sottosegretario alle poli-tiche per la montagna della RegioneLombardia; Alberto Mazzoleni, presidentedella Conferenza delle Comunità montanelombarde; Guido Fratta, coordinatore delSistema Orobie; Elena Carnevali in rap-presentanza di Enrico Borghi, presidenteUncem, l’Unione dei Comuni ed enti mon-tani; Matteo Rossi, presidente dellaProvincia, e con loro Paolo Valoti e ilnostro presidente Piermario Marcolin.È stata proprio la conferenza delle 23comunità lombarde a rilevare e sottolinea-

Le Alpi Orobiche - dicembre 2015

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Vita sociale

re al ministro alle Politiche agricoleMaurizio Martina – in qualità di presiden-te del coordinamento della Carta di Milano- come il manifesto ufficiale non si fosseoccupato della montagna, delle terre alte.Questo documento colma una grande lacu-na e condividiamo la soddisfazione che siail frutto di una riflessione che ha mosso iprimi passi nella Bergamasca.La montagna è un ambiente complesso,meritevole di una riflessione profonda,perché se perdiamo la montagna tutto ilsistema globale crolla.Come ha ricordato Annibale Salsa, all’in-domani dell’Unità d’Italia un politico scri-veva che i problemi dello Stato appenaformatosi erano due: la questione meridio-nale e quella montana. Posso affermareche si tratta di due nodi ancora attuali.Vivere in montagna è difficile ed è dovero-so dotarla di servizi, affinché essa possaavere un avvenire. Altrimenti si condanne-ranno i montanari alla sindrome del colo-nizzato. Dobbiamo tutelare la diversità e labiodiversità.La “Carta di Milano per la Montagna” èufficialmente uno dei 108 contributi allaCarta di Milano, un arricchimento fonda-

mentale per un manifesto che cerca dicoinvolgere tutti, donne e uomini, cittadinidi questo pianeta, nel combattere la denu-trizione, la malnutrizione e lo spreco, pro-muovere un equo accesso alle risorse natu-rali e garantire una gestione sostenibile deiprocessi produttivi. La Carta di Milano per la Montagna impe-gna governi, istituzioni e organizzazioniinternazionali a

- tutelare, sostenere e promuovere ilvalore dell’ambiente montano comeriserva preziosa di biodiversità di interes-se globale;

- promuovere un patto globale riguardole strategie alimentari urbane e ruraliin relazione all’accesso al cibo sano enutriente, che coinvolga le principaliaree metropolitane del Pianeta, le campa-gne, le aree marine e le aree montane;

- introdurre o rafforzare nelle scuole diogni ordine e grado e nelle mense sco-lastiche i programmi di educazione ali-mentare e promuovere la conoscenzadell’agro-biodiversità, dei prodotti agro-alimentari, dei cibi, della cultura e delletipicità delle Montagne;

- salvaguardare i patrimoni culturalitradizionali, i saperi locali, le autono-mie - promuovendo pratiche di autogo-verno quali espressioni di responsabiliz-zazione politico amministrativa perun’adeguata governance territoriale - e leidentità sociali, gli stili di vita e la capa-cità nei secoli di rapportarsi all’ambienteed all’uso delle risorse, comprese quellealimentari, in modo adattivo e realmentesostenibile mediante la promozione diun’agricoltura di tipo non intensivo indifesa delle nicchie produttive dellamontagna, non compatibili con modellidi tipo quantitativo agro-industriale;

- favorire politiche ed azioni che mirinoa garantire pari opportunità e condi-zioni socio-economiche tra i cittadinidelle pianure e delle montagne.

Presentata e sottoscritta al PalaMonti la Carta di Milano

per la MontagnaVit

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La carta di Milano per la Montagna è visualizzabile al seguente link:

http://carta.milano.it/la-carta-di-milano

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

verso un obiettivo comune,messo bene in luce dalle paroletratte dal blog di Zaffaroni, cheda alcuni anni è attivamenteimpegnato nella costruzionedi un presidio medico nelDolpo, una provincia nelnord-ovest del Nepal, tra lepiù povere del paese. “Se

l’alimentazione non è il

primo dei problemi in que-

sto Paese, la vera emer-

genza è costituita dalla

carenza sanitaria che

colpisce soprattutto

donne e bambini.

Manca agli abitanti la

consapevolezza delle

potenzialità mediche,

per via della scarsa

istruzione e dell’iso-

lamento della regio-

ne”. Situazione nondiversa nelle altrezone povere delNepal colpite anchedal terremoto.Questa situazione comune ha reso possibi-le definire nelle sue linee principali il pro-getto che sosterremo e che per ora, anchenoi, chiamiamo “street doctor” e si propo-ne di fornire assistenza sanitaria di baseattraverso medici in grado di spostarsi daun villaggio all’altro trasportando l’indi-spensabile attrezzatura in uno zaino realiz-zato sulla base di un prototipo del 118 esuddiviso in scomparti per le diverseattrezzature. L’idea è che il medico, ac -

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Vita sociale

Si è svolta lo scorso 6 novembre lastraordinaria serata che ha riunitoAnnalisa Fioretti, Marco Astori e

Marco Zaffaroni per presentare il progettoal quale destinare la somma raccolta con lanostra sottoscrizione. Per un errore distampa sul precedente numero di questonotiziario abbiamo scritto che “la sommaraccolta al 25/8 ammonta a € 25.000”,anziché 21.500, poi saliti a € 24.144 conl’apporto dell’ape-ricena della serata e connuovi contributi.Non è stata una serata alpinistica, nono-stante i tre alpinisti presenti abbiano nelloro diario ascensioni sugli ottomila hima-layani. L’incontro, guidato da EmanueleFalchetti, ha preso le mosse dalle parole diMario Merelli, ricordate dal nostro presi-dente nel suo saluto: “Dalle montagne

himalayane abbiamo ricevuto molto e ci è

parso giusto lasciare qualcosa di nostro

che fosse concreto e tangibile e che andas-

se a vantaggio di queste regioni che in que-

sti anni tanto ci hanno dato”. Sono le paro-le che hanno ispirato la nostra iniziativaautonoma; che racchiude il senso dellachiamata di Annalisa Fioretti, Marco Astorie Marco Zaffaroni. Tre alpinisti, tre perso-naggi diversi, con i loro sogni ed i loro pro-getti, che oltre alla passione per le monta-gne himalayane in comune hanno l’asso-ciazione al CAI in questa o altra sezione ela presenza in Nepal nei giorni del terremo-to, Fioretti e Zaffa con spedizioni patroci-nate dalla nostra sezione di Bergamo, eMarco Astori nei giorni immediatamentesuccessivi al terremoto.Questa loro contemporanea presenza inquei terribili giorni ci ha suggerito di rivol-gerci a loro per capire come portare unaiuto concreto alla gente del Nepal, primaancora che alle sue strutture.Insieme a loro abbiamo individuato un pro-getto comune da sostenere con il fruttodella nostra raccolta. Potevamo anche sce-gliere di dividere in tre la somma raccolta,anche perché ognuno di loro è legato adun’associazione o ad iniziative in loco, esarebbe stato più semplice dare un terzo aciascuno, dandovi semplicemente comuni-cazione di questa scelta.Invece siamo riusciti a camminare insieme Zaino Street Doctor

Il CAI di Bergamo per il Nepal

Vita

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compagnato e assistito da personale infer-mieristico, si rechi nei villaggi nei periodipre e post monsonici, fermandosi negliospedali meno strutturati quando il meteonon lo consente.Restiamo in attesa di ricevere da MarcoAstori, referente del progetto sviluppatosotto l’egida dell’associazione RobyPiantoni onlus, i dettagli del medesimo chepubblicheremo sul nostro sito e su questonotiziario.Tutti i contributi ricevuti sono preziosi,importanti e segno che la solidarietà è unsentimento ed un comportamento diffuso; atutti coloro che hanno contribuito alla rac-colta rinnoviamo il nostro grazie. Un rin-graziamento particolare è però doveroso ai“Supporters Atalanta” per il “grosso” con-tributo versato, segno che passione per losport e solidarietà sanno allearsi efficace-mente.Nella speranza di potervi dire presto che ilprogetto è partito auguriamo a tutti voi unsereno natale e un prospero 2016.

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Lo scorso 5 novembre, decimo anni-versario dell’inaugurazione delPalaMonti, è stato scelto come

giorno ideale per l’intitolazione aGiambattista Cortinovis, Giamba per tuttinoi, del parco pubblico che l’amministra-zione comunale di Bergamo in rispostaalla nostra richiesta, ha concesso di dedi-care a questo cittadino esemplare e com-battente per la libertà, e ad un socio CAIcome pochi.Nell’anno in cui è stato ampliato e com-pletato con una variante ad anello ilSentiero delle Orobie, opera ideata e forte-mente voluta da Giamba, per la quale glifu assegnato alla memoria l’attestato dicivica benemerenza del Comune diBergamo il 20 dicembre 2003, è statooltremodo gradito ricordarlo alla cittadi-nanza con l’intitolazione di questo parcopubblico.

L’ideazione e la realizzazionedel Sentiero delle Orobie non èl’unico merito di GiambaCortinovis.Nel 1929 il ragioniere ventise-ienne Giovanni BattistaCortinovis fu promosso procura-tore capo contabile presso la sededi Bergamo del Credito Italiano.Ben presto tuttavia rassegnò leproprie dimissioni per non avervoluto aderire al Partito nazionalefascista. Giamba infatti non scesemai a compromessi con la propriacoerenza personale, nemmenoquando nel 1938 si dimise dal CAIdi Bergamo in risposta all’appropria-zione che il fascismo aveva allora operatonei confronti di un’istituzione liberale edalla tradizione gloriosa e rigorosamenteapolitica e apartitica, come egli sempresostenne. Oltre ad essere stato revisore deiconti della nostra sezione, Giamba fuanche un forte alpinista, con all’attivodelle prime ascensioni su pareti rocciosebergamasche (si pensi alle vie aperte sullaparete nord dell’Arera, sulla nord/est delMonte Secco, o sulla nord del Pizzo delBecco) e fu tra i primi a praticare assidua-mente lo scialpinismo e ad esplorare, sci aipiedi, le Orobie d’inverno.Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943Giamba si espose in prima persona orga-nizzando a Bergamo il primo Comitato diLiberazione Nazionale insieme a un picco-lo gruppo composto, oltre che dallo stessoGiamba, da Renato De Vecchi, LuigiMondini, Giacomo Paganoni e AldoTraversi, tutti esponenti del Partito d’azio-ne. Essi sostennero le prime bande parti-giane costituitesi a Bergamo e favorironola fuga dal carcere della Grumellina di2500 prigionieri alleati. Scoperti a seguitodi una delazione, furono tratti in arresto eprocessati da un tribunale militare tedesco:Giamba riuscì ad essere scagionato graziead un vizio di forma del codice di procedu-ra penale.Nel secondo dopoguerra e per la lunga sta-gione di vita che è seguita (Giamba è infat-

ti morto nel 2003, a pochi giorni dal suocentesimo compleanno), egli proseguì ilproprio impegno personale sui due piani dialpinista e cittadino.In montagna progettò e realizzò il traccia-to integrale del Sentiero delle Orobie.Negli anni Cinquanta contribuì infatti aindividuare ed allestire il percorso di unatappa importante come quella compresafra i rifugi Brunone e Coca, e alla finedegli anni sessanta ideò il sentiero attrez-zato della Porta, fra il rifugio Albani e ilPasso della Presolana. All’interno dellasezione bergamasca animò inoltre l’attivi-tà scialpinistica, fu membro dellaCommissione Culturale e presidente dellaCommissione Tutela ambiente montano,dove fu tra i maggiori sostenitori dellanascita del Parco delle Orobie. IlPalaMonti, la nostra attuale sede, è statocostruito anche sulla scorta delle sue ideee dei suoi consigli, oltre che con un suocorposo lascito.Al di fuori del CAI Giamba fu inoltre fon-datore, socio e segretario dell’Istituto ber-gamasco per la storia della Resistenza edell’età contemporanea. Giamba garantìper diversi anni l’apertura al pubblico del-l’istituto di via Tasso e depositò nell’archi-vio una raccolta importante di documentiche oggi costituisce il Fondo Cortinovis. La sua vicenda ci dice che il CAI. non èmai stato una torre d’avorio i cui abitantivivono isolati dal mondo che li circonda,

Le Alpi Orobiche - dicembre 2015

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Vita sociale

Intitolazione parco pubblicoa Giamba Cortinovis

Si scopre la targa

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

ma che i suoi soci provengono dalla socie-tà nel suo complesso ed essa rappresenta-no. Agli inizi in una Italia appena unifica-ta e che contava tra i suoi cittadini un tassodi analfabetismo vicino all’80%, il deside-rio di conoscenza e di scoperta spinse per-sone colte a riunirsi, dietro impulso diQuintino Sella, per poter insieme conosce-re le nostre montagne, studiandone lecaratteristiche geofisiche, e il modo divivere dei loro abitanti con l’intento dimigliorarne le condizioni di vita, impieto-samente e realisticamente descritte daimolti alpinisti inglesi che già avevano visi-tato le nostre Alpi. Con la generazioneseguente, soddisfatta in buona parte la setedi conoscenza, si cominciò a considerarela montagna quale palestra di vita e diardimento, ed i figli dei fondatori, cheerano stati massicciamente impegnatinelle guerre risorgimentali, si proposero diportare la loro pratica alpina al servizio diquella che era ritenuta l’ultima guerra delrisorgimento per la liberazione di Trento eTrieste. Erano i figli di quella borghesiache avrebbe formato i quadri dell’esercitonella prossima guerra, erano i ragazzi cre-sciuti leggendo il Giornalino dellaDomenica ed il Corriere dei Piccoli e chesarebbero diventati gli ufficiali di comple-mento, tenenti e capitani, ossatura del

Regio Esercito. Non a caso degli 11 socidel CAI di Bergamo caduti solo uno nonera ufficiale e ben otto erano alpini. Questi stessi ufficiali, finita la guerra,videro nel fascismo la via per affrontare iproblemi che la guerra aveva lascito inso-luti o addirittura creato. Superato il dram-matico dopoguerra e preso il potere ilfascismo, il CAI, che già nel periodo pre-bellico si era presentato come addestratoredella gioventù alla guerra in montagna, fuvisto come ideale centro di addestramentodella gioventù agli ideali di forza e di ardi-mento che il nuovo regime perseguiva. Fuquindi nazionalizzato, prima inserendolonel Comitato Olimpico Nazionale ItalianoCONI, poi direttamente nella struttura delPartito Nazionale Fascista PNF. Molti socinon condivisero la nuova situazione, checomportava l’obbligo d’iscrizione al PNF.Lo stesso presidente della sezione diBergamo, Perolari, deposto e sostituito perordini superiori da Antonio Locatelli, fudiffidato dal questore, dopo una cena con isuoi amici sciatori (l’attuale SciCAI) afondare associazioni alpinistiche fuori dalCAI, ed elencava nei suoi appunti il nomedei soci che venivano via via espulsi dalCAI per non essersi iscritti al partito. Unainteressante testimonianza di come convi-vevano nel CAI le varie anime si ha nel-

l’intervista rilasciata al socio e storicoStefano Morosini da Giamba negli ultimianni della sua vita. L’intervista ci fa vede-re un Locatelli in procinto di partire perl’Etiopia, che sfoga la sua disillusione conl’ex presidente Perolari, che aveva tenutocome vice, in presenza del giovaneGiamba già noto come antifascista.Chi ci accusa di volerci “rifare una vergi-nità” ricordando quei soci che dissentironodalle idee della maggioranza di alloradovrebbe tener presente questo strettolegame tra società ed associazione che nonera subordinazione ma osmosi di esperien-ze e culture che ne rendeva possibile ilcontinuo sviluppo sotto la copertura idealedalla comune passione per la montagna.Grazie quindi al Comune per questa intito-lazione che ci auguriamo saprà essereapprezzata da tutti i bergamaschi. A tutti isoci l’invito a prenderci cura di questoluogo, con il nostro passaggio, la nostrafrequentazione e la nostra e il nostro assi-duo controllo.

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Vita sociale

Discorsi inaugurali

Vita

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L’incontro con il cardinale monsi-gnor Loris Capovilla, nella suaabitazione di Cà Maitino, è stato

il giusto punto di arrivo del sentiero PapaGiovanni XXIII, inaugurato a Sotto ilMonte lo scorso 11 ottobre. Alla sua rea-lizzazione hanno dato il proprio tempo e leproprie competenze gli amici dellaCommissione Sentieri, ai quali va il nostroringraziamento ed il nostro apprezzamentoper il bel lavoro svolto.L’incontro con monsignor Loris Capovillaè stato organizzato da Pierino Angeloni, ildinamico ed efficacissimo presidente del-l’associazione Monvico.Abbiamo ascoltato parole lucide e puntua-li sui rischi che la pace mondiale sta cor-rendo e sulle cause che la minacciano ecompromettono, prima fra tutte il diffusobisogno di essere anti qualcuno. Con sicu-rezza e fermezza monsignor Capovilla ciha detto di non essere mai stato e di nonaver assunto mai atteggiamenti anti qual-cuno, ricordandoci in merito l’insegna-mento di papa Giovanni della “Pacem inTerris” e attraverso il racconto di alcuniepisodi della sua vita.Nel corso dell’incontro abbiamo conse-gnato al cardinale Capovilla una copia delnostro annuario del 1960, quello in cui èstata raccontata la conquista del NevadoGiovanni XXIII da parte della nostra spe-dizione guidata da Bruno Berlendis.Grande è stata la sua gioia nello scoprireche Papa Giovanni ha una cima che portail suo nome, in quelle Ande peruviane chegli hanno fatto ricordare e richiamare dagliAppennini alle Ande del bellissimo libroCuore.Ci ha saluto e ringraziato per il nostroimpegno a favore del creato e per la difesadella bellezza della nostre montagne,accompagnandoci con la sua benedizioneche ha esteso a tutti i soci del CAI diBergamo e che noi portiamo a voi attraver-so questo notiziario.

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Vita sociale

La Commissione Sentieri ricevuta da monsignor Loris Capovilla

Il Presidente e la Commissione da Monsignor Capovilla

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

di Maurizio Agazzi

C’era una volta… niente paura,non è una lunga fiaba che stoper cominciare, ma una leg-

genda breve breve, che racconta gli alboridella Val Caronno.Erano i tempi in cui regnavano i prati nelfondovalle e le genti locali avevano sco-perto da poco un notevole metallo: il ferro.In pochi erano propensi a carpirne il segre-to; tra loro due amici indaffarati nei buimeandri di un cunicolo roccioso della val-lata.L’interesse era grande giacché si potevanoforgiare utensili d’ogni genere e utilizzo.Ad un tratto però una forte riluce attiròl’attenzione di uno dei due amici il qualerestò folgorato dall’insolito splendore.Per la prima volta l’uomo aveva conosciu-to un nuovo prezioso minerale: l’oro.Comparvero soltanto sette pepite che però

fecero sorge-re una rabbio-sa competizio-ne tra i due.Non solamentel’oro quindi, mapure il più mostruosodei sette peccati capitalifece la sua comparsa: l’avarizia.I due amici, non riuscendo a trovare unaccordo, iniziarono ad oltraggiarsi a vicen-da escludendo in ogni modo la possibilitàdi spartirsi l’inaspettato regalo.Trascorsero tuttavia una manciata disecondi quando la montagna, infuriata edoffesa dall’egoismo umano, fece sprofon-dare l’oscuro cunicolo celando per sempreil terribile segreto, mutando le sette pepited’oro in altrettante perle rocciose: le “SetteCime del Medasc”.

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Le Sette Cime del Medasc

Ancor oggi, al calar del sole e durante gliinverni più rigidi, il “Medasc” lascia intra-vedere una stregata luce dorata.Il Piz Medasc [propriamente detto] è certa-mente “la” vetta bramata, una delle menoscalate delle Alpi Orobie, che appare dallaValle di Scais come una roccaforte protet-

Superato il bellissimo 'lamone' posto pocooltre la Forcella del Medasc (foto M. Agazzi)

Il traversino piu esposto del mondo per raggiungere la Forcella del Medasc(foto Y. Parimbelli)

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ta da erti bastioni e timorose piodesse.Sono sette le cime… altrettante le Perle.A tal proposito:”Dalla linea orografica principale, in cor-

rispondenza della Q. 2647, per sé di scar-

sa evidenza, si diparte un lunghissimo cre-

stone diretto prima a N e poi a NO, limi-

tante sulla sinistra il gran Vallone di

Porola, dividendolo dal minore selvaggio

alto circo dei Camer. Un primo tratto della

cresta poco inclinato e inciso a torrioni,

va fino ad un’ampia breccia che è stata

detta poco propriamente Forcella del

Medasc, dalla quale scende verso occi-

dente un canale, per solito nevoso, sulla

Vedretta del Medasc, e verso oriente un

brutto canale di ripidi rottami. Segue una

elevazione con due punti sommitali: per il

primo e maggiore, con la quota 2603, è

stato anche proposto il nome di Punta

Scotti mentre il secondo è quasi in corri-

spondenza della inserzione di una cospi-

cua diramazione orientale della cresta.

Più a NO è la elegante q. 2531 che è il

Medasc propriamente detto, quasi caratte-

ristica e bella vetta (‘meda’ nel dialetto

locale significa mucchio di fieno e più tipi-

camente gli accumuli regolari ben dispo-

sti, quasi depositi invernali in aperta cam-

pagna, dei fusti del grano turco; il nome

riflette la forma regolarmente piramidale

che la montagna mostra dal fondo valle),

che domina con forme regolari e ardite la

valle, da Vedello ad Agneda e, soprattutto

la conca di Scais. L’interesse estetico e

alpinistico è tutto offerto dal Medasc pro-

priamente detto”.Quello che vedrete in questa narrazione.La traversata –Cresta NO- richiede ungrande allenamento, su alcune relazioniviene data in 14 ore, e l’abbiamo portata atermine in 8 ore utilizzando protezioniveloci. Il grado seppur non altissimo,comunque un bel IV in ambiente severo, èdelicato per difetto della non buona quali-tà della roccia.L’attacco al lunghissimo crinale si effettuarisalendo un canale-colatoio (III-IV) rag-giungibile dalla Piana di Caronno, visibile

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Il lungo crinale delle 'sette perle rocciose'dalla Cima Soliva (foto M. Agazzi)

L'arrampicata nel primo canale di per se non difficile ma e resadelicata dalle rocce un po' umide

(foto M. Agazzi)

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

dalla Capanna Mambretti un po’ meno dalbasso, puntando all’avancorpo est postoalle pendici della lunga cresta.L’unica relazione che avevamo tra le maniconsigliava di aggirare svariati ostacolidurante la cavalcata mentre noi l’abbiamopercorsa praticamente… integralmente. Soltanto in un paio di punti: poco prima diraggiungere la Punta Scotti -sulla sinistra-e durante la discesa della stessa alla

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Un insaziabile bisogno di spazidi Giulia Rivellini

Un’ insaziabile bisogno di spazi mi tormentava, spazi dascoprire, da percorrere, da sormontare, da oltrepassa-re per poi ritrovarsi di nuovo, ancora d’ innanzi a nuovi

spazi, nuove distese, nuove forme spiegate, come un foglioaccartocciato e poi riaperto che ci offre volumi, altezze edepressioni.La mia anima si nutre di questo, di immensi spazi, di paginedi monti accartocciati, di cieli che ti lasciano senza respiro, disalite che ti portano al di sopra di tutto e discese che ti spro-fondano sempre più giù .Sentire la vita scorrere tra le dita, sentire la vita in ogni appi-glio che stringo, stringere forte e spingermi sempre più in alto,sentire il corpo in perfetta armonia con la natura, sentire che la

montagna ti accetta e si concede a te, questo cercavo dispera-tamente.Una fame sconosciuta mi assaliva all’ improvviso, a scuola, incasa, in città, come un cane che ti addenta il polpaccio e serrasempre più forte le sue fauci e allora cercavo disperatamentedi spingere il mio sguardo più in là, verso l’ orizzonte, nella spe-ranza di scorgere profili di monti lontani, contorni di cime cheancora non conoscevo e iniziavo a sognare, sognare di saliteinfinite e di pareti e cuspidi e guglie e cattedrali di roccia cheancora dovevo vivere.Sono un’ ingenua, giovane amante della montagna, ma speroche questa fame mi accompagni sempre.

Forcella del Medasc -sulla destra- abbia-mo appoggiato sui lati. Anche poco primadel Medasc “Sud” (quota 2647), ovverol’ultima delle sette cime, è giocoforzaabbassarsi verso destra (direzione di mar-cia – versante occidentale) per poi rag-giungere un’ultima esposta forcella neipressi della vetta finale (III-IV).Il rientro dal Passo dei Camer ha richiestol’utilizzo di una doppia per superare la

“potente bastionata rocciosa che corre fra

il Medasc e il Mottolone”.In loco non si trova pressoché nulla e noiabbiamo lasciato soltanto un cordino ado-perato per la calata.Con me, visto il carattere esplorativo eavventuroso dell’ascesa, il maestro di alpi-nismo Yuri “Parimba” Parimbelli.Una perla dopo l’altra e lo scrigno si stariempendo

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Alpinistico Marco e Sergio DallaLonga. Il Premio vuole essere lacelebrazione del gusto dell’avven-

tura abbinata all’audacia e al senso dell’e-splorazione nello scalare qualsiasi cima,per far conoscere le grandi ascensioni del-l’anno che vengono effettuate sulle mon-tagne bergamasche e non solo. Una grande visione d’alpinismo, dove tuttigli alpinisti Soci e non soci CAI, anche sennon residenti nella Provincia di Bergamo,possono partecipare presentando le lorosalite alpinistiche, senza alcun limitegeografico.Salite dove lo stile, lo spirito dell’esplo-razione, il livello tecnico, il rispetto del-l’ambiente, siano parte dominante, perchénon si tratta più di avere successo ad ognicosto.

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Eventi

Vi aspettiamo a Nembro il 26 febbraio 2016

IXa Edizione Premio Alpinistico “Marco e

Sergio Dalla Longa

reGOLAMeNTO

1. OrganizzazioneLa sezione del CAI diBergamo, il GAN GruppoAlpinistico Nembrese e lasottosezione del CAI diNembro e il Club AlpinoAccademico Italiano(CAAI) organizzano ilPremio Alpinistico Marco eSergio Dalla Longa. Gli stes-si nominano il comitatoparitetico che sarà compo-sto da due loro referenti a cuisi affiancherà un referentedel Comune di Nembro.Il Comitato Paritetico sioccupa degli aspetti organiz-zativi e logistici inerenti allaraccolta delle candidature eall’organizzazione dellaserata.Il Comitato Paritetico indicacadauno, due (2) nominativiper la costituzione dellaCommissione Giudicatrice.La commissione Giudica -trice sarà composta da unnumero dispari di membritra cui potrà essere previstala presenza di almeno ungiornalista, di un alpinista dichiara fama, non bergama-sco. A partecipare ai lavoridella Commissione verràinvitato (se proclamato)anche il vincitore “giovanepromessa” dell’anno prece-dente, sempre che non pre-senti una propria candidaturaper il Premio.Tra i membri dellaCommissione Giudicatricepotranno essere presenti irappresentanti del ComitatoParitetico, purché non abbia-no presentato alcuna candi-datura.Tra i membri dellaCommissione Giudicatricenon potranno essere presenticoloro che hanno presentatouna candidatura.La Commissione Giudica -trice, alla prima sedutanomina il suo Presidente edeffettua la selezione dellecandidature che partecipe-

ranno alla serata. La Commissione Giudica -trice visiona le candidatureselezionate e a suo insinda-cabile giudizio secondo i cri-teri di cui al successivopunto 3, assegna il PremioAlpinistico Marco e SergioDalla Longa, stendendone lamotivazione.La Commissione Giudica -trice, a suo insindacabilegiudizio, potrà stabilire una“Menzione Speciale” peruna salita presentata, e ilPremio per la “Giovane pro-messa”.

2. partecipazione I partecipanti potranno esse-re soci CAI e/o di altre asso-ciazioni alpinistiche berga-masche anche se non resi-denti nella Provincia diBergamo, e questi potrannoportare una loro candidaturaper una salita senza alcunlimite geografico.I partecipanti potranno esse-re anche alpinisti non iscrittia nessuna associazioneanche se non residenti inProvincia di Bergamo, pur-ché la candidatura riguardiuna salita/impresa geografi-camente localizzata nelleAlpi Orobiche.Il Premio prenderà in consi-derazione le attività effettua-te dal 1 dicembre alla stessadata dell’anno successivo,con termine ultimo perl’iscrizione e la consegna delmateriale richiesto fissataper il 15 gennaio di ognianno. La partecipazione avvienetramite la compilazione diun apposito modulo, corre-dato da relazione tecnica eda un’esauriente raccolta diimmagini relative alla salitain oggetto. Il modulo d’iscri-zione dovrà essere trasmessoin forma cartacea o per postaelettronica alla segreteria deiCAI Bergamo, o presso lasede del GAN di Nembro opresso la sottosezione del

CAI di Nembro. Nella serata dedicata allapremiazione, i candidatiselezionati relazioneranno alpubblico in merito alla pro-pria salita, anche avvalendo-si di documentazione foto-grafica.

3. criteri di assegnazione Il Premio vuole valorizzarela ricerca di nuovi itineraricon la massima economia dimezzi, abbinando il massi-mo profitto della propriaesperienza alpinistica, perraccogliere, senza agonismo,testimonianze della storiaalpinistica bergamasca.Saranno considerate indi-stintamente tutte le impresesvolte in montagna con rile-vante contenuto alpinisticoe/o esplorativo, fra cui inparticolare salite alpinistichenelle Orobie, nelle Alpi o sumontagne extraeuropee. Saranno considerati elemen-ti qualificanti l’originalità,l’impegno alpinistico e spor-tivo, lo stile, l’autonomiacon cui la stessa impresa èstata condotta, l’innovazionenella realizzazione, oltre cheil rispetto per l’ambientemontano. Viene premiato il gruppo o ilsingolo alpinista protagoni-sta della salita ritenutamigliore - ad insindacabilegiudizio della CommissioneGiudicatrice - fra quelleeffettuate dai partecipanti neidodici mesi antecedenti il 1dicembre di ogni anno.La Commissione giudicatri-ce si riserva di non assegna-re il Premio, in caso le candi-dature dell’anno non rispon-dano alle caratteristiche ealle finalità del Premio stes-so.

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Eventi Marco e Sergio Dalla Longa” alla memoria

MODULO D’ISCRIZIONE AL PREMIO ALPINISTICO “MARCO E SERGIO DALLA LONGA “

da inoltrare per posta elettronica, per posta ordinaria o consegna diretta a:

CAI Bergamo - Palamonti, Via Pizzo della Presolana 15 – 24125 Bergamo - [email protected]

GAN – Gruppo Alpinistico Nembrese, Via C. Nembrini - fermata TEB Saletti – 24027 Nembro – [email protected]

CAI sottosezione Nembro, Via Ronchetti 25 – 24027 Nembro – [email protected]

Partecipanti (nome, età, sezione CAI di appartenenza):..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Montagna e caratteristiche generali della salita:........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Data della salita:..........................................................................................................................................................................................

Relazione tecnica (max 2 pagine)

Documentazione fotografica:..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Indirizzo, numero telefonico ed indirizzo e-email dei partecipanti:..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Il Premio vuole valorizzare la ricerca di nuovi itinerari con la mas-sima economia di mezzi, abbinando il massimo profitto della pro-pria esperienza alpinistica, celebrando un alpinismo etico e ricco diemozioni. Un premio che vuole essere anche di stimolo a tutti i giovani, cheanche quest’anno troviamo protagonisti nelle salite presentate.Invitiamo gli alpinisti a presentare le proprie candidature e il pub-blico a partecipare alla serata conclusiva, momento che sarà riccodi soddisfazione e dove si coglieranno i frutti dell’impegno del CAIdi Bergamo, del CAI di Nembro, del G.A.N. (Gruppo AlpinisticoNembrese), il CAAI, del Comune di Nembro con la collaborazionedel Gruppo Alpini di Nembro.

Marco Dalla Longa

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di Massimo Adovasio

Sono trascorsigià otto mesida quando gli

Aquilotti di Bergamohanno incominciato a com-

piere i primi voli in montagna! In ottomesi li abbiamo visti crescere, li abbiamovisti imparare i principi fondamentali perfrequentare la montagna correttamente, liabbiamo visti fare mille domande, li abbia-mo visti fare gruppo, li abbiamo visti con-quistare la fiducia degli Accompagnatori diAlpinismo Giovanile, li abbiamo vistidiventare più sicuri e meno pasticcioni.Ma se gli Accompagnatori di AlpinismoGiovanile hanno dato il meglio di sè stessiper far loro conoscere la montagna, i nostriAquilotti con il loro modo di essere e vede-re le cose, con la loro semplicità, gioia,genuinità e trasparenza, hanno ritornato anoi la montagna osservata con i loro occhi econ la loro ottica. Vi garantiamo: una lorovisione molto speciale ed entusiasmante!Personalmente degli Aquilotti di questo 15°Corso di Alpinismo Giovanile, mi hannocolpito la loro vivacità e la loro voglia divolare e cercare la libertà. Durante le escur-sioni, appena ci si fermava e c’era uno spa-zio disponibile, loro si mettevano a correreed a giocare. Ed anche dopo 4-6 ore di cam-mino, ecco la stessa situazione. Questa chesi è presentata, è stata per loro una esigenzaparticolare ed importante: con il movimen-to, con il loro corpo, gli Aquilotti hannocercato di esprimere ed esternare quelle

emozioni, quelle sensazioni provate inmontagna, che ancora con la voce nonerano in grado di trasmettere. Come adesempio trasmettere emozioni tramite lamanualità. Il 19 settembre scorso alPalaMonti abbiamo messo in piedi “AG’sArt – laboratorio artistico #1”. Grandi foglidi carta bianca per terra, pennarelli, mate-riale colorato, colla, forbici ed avere adisposizione il grande anfiteatro della pale-stra del PalaMonti. Aqui lot ti, Ac compa -gnatori e qualche genitore insieme per dise-gnare con le proprie mani quello che è lamontagna dentrodi noi! L’Aqui -lot to Filippo midice: “Io non

disegno, poiché

non sono capa-

ce”. Gli ribatto:“Anch’io non

sono capace,

però segui insieme a me con il tuo penna-

rello questa linea che sto tracciando…”

Filippo ubbidisce, dapprima diffidente, poiall’improvviso il suo viso si illumina digioia e… incredibile: ha prodotto uno deimigliori elaborati realizzati nella giornata.Ma l’Alpinismo Giovanile è formato anchedagli Accompagnatori di AlpinismoGiovanile. Bergamo ha un bel gruppo dipersone qualificate o titolate, capitanate daMaurizio Baroni. In particolare sono perso-ne con esperienza nell’avvicinare gliAquilotti alla montagna.

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La grande festa degli Aquilotti

Giochi di conoscenza a Bratto tra Aquilotti e Accompagnatori

di Bergamo e Castione

Si disegna la montagna conimpegno di tutti: Aquilotti,

Accompagnatori e Genitori

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

Ma dopo otto mesi di voli in montagnadegli Aquilotti e otto mesi di accompagna-mento in montagna da parte degliAccompagnatori di Alpinismo Giovanile,bisognava senza alcun dubbio festeggiare.Una attività di Alpinismo Giovanile senzauna festa, non è Alpinismo Giovanile.Il 26-27 settembre scorso a Bratto nasce il“AG’s got talent”, dove i protagonisti sonogli Aquilotti. Insieme a loro anche i ragaz-zi dell’Alpinismo Giovanile di Bratto.Alcuni giochi per conoscersi, poi tutti acena e… poi tutti pronti per il grandeshow, dove ogni Aquilotto dovrà mostrareal pubblico sè stesso, le proprie abilità ed ipropri talenti nascosti. Abbiamo sceltoquesta dinamica, poiché dopo otto mesi divoli, gli Aquilotti avevano bisogno di

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Alpinismo giovanile

La foto

degli Aquilotti di bergamo

simpatica

L’ho toccato!! ....(foto di Antonio Rota – uscita AG Bergamo - Sentiero del Viandante del 31.05.2015)

a cura di Massimo Adovasio

esternare le proprie emozioni provate edera importante che lo facessero davanti ailoro coetanei ed al pubblico presente.Abbiamo lasciato che si creassero sponta-neamente più gruppi di tre o quattroAquilotti e abbiamo dato loro due ore ditempo per preparare qualcosa a loro piaci-

Si cena prima della Grande Festa Meglio ripassare le barzellette

mento da inserire nello spettacolo. Il lavo-rare in gruppo li ha facilitati, ma da vince-re era la paura di presentarsi davanti aglialtri e di sbagliare il copione e le battute.Dopo una partenza in sordina, dopo unaprima ricerca su cosa fare, grazie anche alnostro aiuto, gli animi degli Aquilotti sisono scaldati, la loro fantasia si è messa agaloppare come un puledro nell’immensi-tà del cielo e… tutto quello che hanno pen-sato è diventato top secret, inaccessibile,giustamente. Mi avvicino ai vari gruppidegli Aquilotti per verificare che non cifossero problemi e loro si chiudono a ric-cio, dicendomi che il loro segreto verràsvelato alle 21. Questo orario è stato vissu-to con trepidazione dagli Aquilotti, poichéa quell’ora dovevano dare il meglio di séstessi e la voglia era tanta di arrivare primiin classifica. E poi la giuria? “Mai sentiti

questi nomi - mi dicono i più piccoli - Miki

Zilli, Lautizzetto, Cornia De Filippo e

Melly Scotti”. In prima fila nel salone

L'Aquilotto cantautore

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Logo “Giovani”nel sito web del cAi bergamoa cura di Massimo Adovasio

Nella home pages del nuovo sitoweb del Club Alpino Italiano diBergamo www.caibergamo.it

compare un logo con la scritta “GiO-VANi”. Questo accesso è stato pensatoe creato per facilitare i giovani ed i gio-vanissimi a visionare le varie e speci-fiche attività che il Club Alpino Italianodi Bergamo ha progettato e realizzatoper loro. Il disegno del logo è statocomposto dalla matita della nostraLaura bellini (ASAG).“Il disegno che ho realizzato – affermaLaura – rappresenta una montagna pic-

cola, ma non per questo meno impor-

tante, affiancata da Montagne più

grandi e “vissute”, per indicare che in

qualsiasi momento i giovani possono

sempre contare sul nostro aiuto per

imparare cose nuove e che non rester-

anno mai soli.”.

PierMario Marcolin presidente del CAI diBergamo, Daniele Tomasoni presidentedell’Alpinismo Giovanile del CAI diCastione della Presolana ed il presentatored’eccezione della serata Maurizio Baroni,presidente dell’Alpinismo Giovanile diBergamo. In sala gli Aquilotti di Bergamoe Castione, gli Accompagnatori di A.G. edi genitori. Una serata simpatica dove si èvisto ed udito di tutto, dalle scenette, allebarzellette, ai giochi di prestigio, a saggi diginnastica, con gli Aquilotti emozionatiche non hanno mai perso la loro vivacità.Se penso che in sole due ore, gli Aquilottisono riusciti a realizzare questo evento,ancora di più scopro la loro grande poten-zialità insita, la loro grande immaginazio-ne e fantasia, la loro grande voglia diconoscere e crescere. In otto mesi di

Alpinismo Giovanile, la montagna sicura-mente è stata per gli Aquilotti, un impor-tante collante per poter iniziare a volare escoprire il valore della propria vita. NoiAccompagnatori di Alpinismo Giovanile,di questo, ne siamo stati i testimoni.

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Gli Aquilotti e gli Accompagnatori dell’Alpinismo Giovanile di bergamo

Auguri di buone feste ed uno splendido 2016!

La nostra gioia,

sia per Voi,

felicità e tanta montagna!

La Giuria

Nelle due foto, il Presidente Pier Mario Marcolin saluta gli Aquilotti e arte ginnica degli Aquilotti

La Giuria prende appunti

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

di Francesco Merisio,

SpeleoClubOrobico CAI Bergamo

Quando nella lista di gruppo è arriva-ta una mail che faceva riferimentoad una possibile “ nuova stagione “

sul Menna nessuno immaginava che sipotesse arrivare a tanto.La ripresa delle esplorazioniLa Laca a nord del Passo di Menna (LoBg1291) è stata esplorata dal Gruppo GrotteSan Pellegrino, da catasto risultava essereun pozzo con sala terminale, con sviluppodi 38 metri e profondità di 23; l’ingresso sitrova a poca distanza dal Passo di Mennalungo il sentiero CAI 235 a 2000 metri diquota.19 luglio: decidiamo di rivisitare la zonache presenta numerosi buchi aspiranti equesta grotta non più percorsa da anni. Lacavità corrisponde al rilievo tranne che perun cunicolo oggi obliterato e per un nuovopassaggio che conduce sotto la sala finale.Fra i massi incastrati ci sono delle verticalima l’ambiente è fortemente instabile.26 luglio: girovagando lungo la cresta chesale verso la cima scopriamo l’ingresso diun pozzo di 16 metri che però chiude indetriti; nella Laca si scopre un passaggioche conduce a quella che sembrerebbe esse-re la “vera” grotta, dietro enormi blocchiincastrati appaiono pareti lavorate dall’ac-qua. Il “nuovo” ambiente porta con una ver-ticale che sarà da “armare” per scendere avedere cosa si nasconde alla sua base. Unadeviazione conduce ad una sala sovrastanteche porta quasi all’esterno (radici pendonodal soffitto).6 settembre: mentre una squadra scende ilsalto scoperto a luglio, fermandosi dopocirca 25 metri di dislivello in un sala con 2diramazioni molto strette, la squadra “rilie-vo” trova un passaggio tra i massi che sem-bra riportare all’ingresso (la grotta è comeun castello di carte, con passaggi e salesovrapposti), invece ci troviamo sulle par-tenze di 2 pozzi: il primo scende per unventina di metri, il secondo è enorme emolto profondo.12 settembre: rieccoci alla Laca, natural-

mente ben carichi di materiale, anche se civogliono 2 ore abbondanti di cammino daRoncobello! Mentre alcuni rilevano dacapo tutta la grotta e le nuove scoperte, altriscendono il pozzo più corto: dopo circa 20metri si arriva in una saletta con una fessu-rina a pavimento che sembra continuarestretta! “Armiamo” il pozzone: abbiamo130 metri di corda e numerosi attacchi. Ilpozzo è pulito, terrazzi con massi enormi eroccia sana. La corda da 70 finisce presto, sigiunta una 30, si scende a vedere un fondosecondario che chiude in detriti, risalita e

pendolo per arrivare ad un comodo terrazzoche presenta ben 4 vie. Decidiamo di scen-dere quella senza detriti, finisce la corda egiuntiamo un’altra 30. Siamo alla base, Ilpavimento su cui camminiamo è un’enor-me frana sospesa, tra i grossi massiocchieggiano buchi neri, 2 attirano la nostraattenzione; buttando dei sassi in quello adestra li si sente cadere per molti metri maci sono massi instabili. Quello a sinistra èpiù pulito, recuperata un’altra 30 scendia-mo: dopo un bel salto di 25 metri arriviamoin una sala che chiude in detriti e sabbia(Sabbionaia), a parete c’è una fessura nontransitabile oltre la quale si vede un altroambiente. Considerate le dimensioni degliambienti le nuove diramazioni prenderannonomi derivanti dall’opera di Rabelais“Gargantua e Pantagruel”, perché parla di

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Speleologia

La Laca a nord del Passo di Menna diventa un abisso

Nelle due foto, il Presidente Pier Mario Marcolin saluta gli Aquilotti e arte ginnica degli Aquilotti

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Ingresso a Laca a nord del passo di Menna (foto M. Rossi)

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giganti e perché “pantagruelico” è sinoni-mo di grandi mangiate e bevute in compa-gnia!19 settembre: siamo in 7 con un bel caricodi corde e attacchi come al solito, alla Baitadello Zoppo, il mitico Gianni ci offre uncaffè con buonissima grappa. Arrivati allaGrotta scendiamo veloci: 2 ad esplorare erilevare Gargantua (una delle 5 vie), 2 infondo alla Sabbionaia per aprire la fessurache porta all’altra sala, gli altri 3 ad esplo-rare il nuovo pozzo: Fracassatutto.Gargantua viene sceso seguendo la via cen-trale: la prima parte è un piano inclinato conmassi di crollo, un paio di brevi salti e lacorda da 50 finisce, viene giuntata la 40 suldoppiaggio quindi si scende e si cambiaparete, si doppia sul grande vuoto. Restanocirca 25 metri di corda, si arriva alla fine esi appronta il frazionamento, su questa viaper ora ci si ferma per mancanza di materia-le! Sotto ci sono almeno altri 30 metri dipozzo fino ad un ampio terrazzo sul bordodel quale si intravede una spaccatura in cuii sassi cadono per molti secondi! Lo scavoalla fessura della Sabbionaia procede lentotra un’imprecazione e una richiesta di trapa-no ma alla fine il passaggio viene aperto, aldi là una sala con pavimento ricoperto disabbia e un paio di camini di 15m in risali-ta. In Fracassatutto si parte con una cordada 50, bella verticale pulita tra pareti bian-chissime, frazionamento su sperone di roc-cia sopra un grosso ambiente con evidentisegni di passaggio d’acqua, altro salto da 12metri e finisce la corda. Il pavimento è puli-tissimo e senza detriti, sulla parete del pas-saggio più evidente c’è un bel pipistrello

che riposa. Ci si infila tra alcuni massi e c’èun’altra verticale, la morfologia cambia:soffitto inclinato liscio, pavimento a terraz-zi con pozze d’acqua e fossili nelle pareti.Si comincia ad armare con una 55, superati2 terrazzi dal terzo parte un pozzone dialmeno 50 metri! Con una sezione di 4 X 8.Grangola! Si “arma” finché finisce la corda,si giunta l’ultima corda e si arriva al fondo.Tra i massi a pavimento si cela una prose-cuzione, naturalmente scaviamo e in mez-z’ora apriamo il passaggio. Recuperata lacorda residua si “arma” e si scende un belsalto di 8 metri che prosegue poi con unaltro da 5 metri con partenza “scomoda” epoi... finisce la corda! Sotto la grotta conti-nua con un altro saltino di 4 metri e uno da10 metri; in fondo un pavimento con acquae forse un meandrino. Verso mezzanottesiamo tutti fuori, alla Baita dello ZoppoGianni ci prepara un “salvifica” pasta!Accompagnata da salame, formaggio, vinoe coccole al cagnone Rocky!26 settembre: siamo in 3, saliamo “leggeri”per esplorare le nuove vie e rilevare il piùpossibile. Arriviamo al Fondo inSospensione (-100m), due rilevano mentreuno va oltre la base di Grangola per allarga-re il passaggio e “armare” gli ultimi salti.La grotta qui chiude con piccolo meandroimpraticabile, siamo a -233m dall’ingresso,a metà di Grangola sondiamo una finestrache sembra portare in un nuovo pozzo...Risalendo verso il Terrazzo delle 5 Vie (-65m) recuperiamo delle corde per prosegui-re l’esplorazione in Gargantua. Scendiamo:dalle fine della corda da 40 usiamo in suc-cessione una 55, una 15 e una 25.

Arriviamo su un pavimento con 2 prosecu-zioni, siamo a -213m, mentre 2 salgonorilevando il terzo scende con una 30 fer-mandosi appeso nel vuoto sopra un altrolungo pozzo. Cambio di squadre e altri 2scendono in piena notte con una corda da70, raggiungono un terrazzo, altra verticale,breve salto e si fermano su un grandepozzo: Gargamelle. 20 ottobre: siamo in 2,scendiamo veloci fino alla base diGargantua (-213m), sostituiamo la corda da70 con altre più corte per ridurre gli sprechie ci caliamo lungo nuovi pozzi moltobagnati, superiamo brevi meandri, franesospese e, dopo aver bonificato la partenzadi un salto con un paranchino, arriviamo aquello che sembra essere il fondo di questaparte di grotta. Abbiamo usato tutto quelloche avevamo: corde finite, attacchi e chiodifiniti, fogli da rilievo finiti, siamo a -395mdall’ingresso in una saletta impostata sufrattura molto stretta con detriti a pavimen-to tra i quali l’acqua si insinua e sparisceverso le “Profondità Misteriose”...I “giochi” non sono ancora finiti: restano davedere varie finestre lungo Gargantua,Grangola e Gargamelle, un paio di meadri-ni prima del fondo, le fessure alla base deipozzetti da 20 metri nelle parti iniziali dellaGrotta, più svariati camini da risalire. Ungrazie a tutti coloro che condividono le fati-che del trasporto materiali, dell’esplorazio-ne e del rilievo. Un ringraziamento specialeal proprietario della Baita dello Zoppo checi accoglie al mattino con un caffè e, aspet-tandoci al rientro in piena notte, con un bic-chiere di vino e un piatto di pasta: il nostroangelo custode Gianni e il cagnone Rocky.

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Speleologia

Fossile (foto F. Merisio) Gasteropode fossile (foto G. Merisio)

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

di Enrico Pelucchi

Verso una metodologia di approccio allaTutela dell’Ambiente Montano: il casoesemplare della Val Masino

Si è tenuto, il 19 e 20 settembre, inVal Masino presso il Centro dellaMontagna di Filorera, il corso di

aggiornamento per gli operatori TAM delCAI Lombardia. Hanno partecipato unaventina di operatori provenienti da varieprovince lombarde. Esaminando le carat-teristiche geomorfologiche, antropiche eculturali della Val Masino, si è cercato diindividuare una metodologia di approccioalle problematiche ambientali in un’otticadi ricerca, conoscenza, esplorazione, defi-nizione di possibili soluzioni o interventi.L’esame di un contesto ambientale e antro-pico ben definito ha rappresentato una tes-sera di un mosaico ben più ampio connes-so con la realtà delle Alpi e più ancora delpianeta.Gli interventi sono stati aperti dalPresidente della TAM Lombardia RobertoAndrighetto che ha sottolineato la valenzaformativa, in termini di metodo, conoscen-

za e operatività, dei processi di aggiorna-mento, soffermandosi sulle più ampie pro-blematiche ambientali e sulla necessitànon più rinviabile di definire modelli estrategie operative per recuperare un rap-porto di equilibrio con la natura.Il sindaco della Val Masino DomenicoIobizzi ha tratteggiato, in una ampia pano-ramica sociale, culturale, storica e ammi-nistrativa, le problematiche di una vallesoggetta ad intense trasformazioni in rap-porto alle caratteristiche geomorfologiche:da una economia d’alpeggio ad una econo-mia di cava e turistica.Il geologo Michele Comi ha tratteggiato lecaratteristiche geologiche e morfologichedella valle, inserendole in un contesto spa-zio temporale di ere ed epoche ricostruibi-li attraverso l’esame di processi dinamiciche hanno continuamente modificato lasuperficie del pianeta e in particolare dellaVal Masino, ove dominante è il plutonegranitico, modellata da intensi fenomenierosivi. Simpatica esposizione per i fre-quenti richiami alla attività alpinistica checaratterizza i numerosi frequentatori dellavalle.Il responsabile dell’unità operativa

ERSAF di Morbegno, Italo Buzzetti, hainvece analizzato le problematiche con-nesse con la presenza e il valore di forestee alpeggi nonché delle vie di comunicazio-ne. In particolare ha rappresentato il pae-saggio per il suo valore in rapporto aimutamenti di destinazione economica delterritorio. Rappresentazione che prevedeuna maggiore attenzione agli aspetti natu-ralistici, alle relazioni antropiche, alla sal-vaguardia della biodiversità in rapportoalla intensa frequentazione delle Alpi.L’ing. Flaminio Benetti, ricollegandosiall’intervento di Michele Comi, ha rico-struito i processi e i fenomeni che hannocaratterizzato il formarsi della valle in rap-porto alle diversità geomorfologiche dellavicina Val Malenco ove predominano leformazioni di rocce serpentinose. Ha espo-sto i processi di mineralizzazione chehanno portato alla formazione del granitoe di particolari e significative strutture cri-stalline. Ha quindi esposto il piano caveprovinciale e in particolare la presenza dicave di granito in Val Masino, di cui unasola attualmente attiva, evidenziandone ilvalore per l’economia della valle. Dopoaver sostenuto come una non attenta pro-grammazione socio-economica potrebbegenerare conflitti tra le attività economi-che prevalenti, cava, agricoltura, zootec-nia, turismo, ha concluso ribadendo l’esi-genza di ricercare un equilibrio tra i setto-ri produttivi dove l’ambiente sia conside-rato un bene fondamentale per la comuni-tà. Il prof. Fausto Gusmeroli ha affrontato laproblematica delle risorse agrarie della ValMasino con un particolare riferimento allostato e al futuro degli alpeggi. La suacomunicazione ha spaziato dalle proble-matiche connesse con l’esame degli ecosi-stemi, il rischio di riduzione della biodi-versità, il rapporto tra ambiente e genetica.In particolare si è soffermato sugli effettidei processi inquinanti, sulle emergenzeconnesse con i cambiamenti climatici e labiodiversità, la necessità di difendere gliecosistemi, non consumare territorio conle cementificazioni, la valorizzazione dellabellezza della natura, il ritorno alla monta-gna.Il prof. Massimo Dei Cas ha affrontato iltema di come si vive in una valle alpina: ladimensione storica, le caratteristichesocio-psicologiche dei valligiani, le forme

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Corso di aggiornamentoper Operatori TAM Lombardia

Il metereologo Daniele Izzo(foto F. Catteruccia)

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di comunicazione, i percorsi connessi conle attività economiche prevalenti, l’insie-me delle simbologie connesse con l’elabo-razione dei miti, delle leggende, della rap-presentazione del mondo e delle relazionitra gli uomini.Enrico Pelucchi ha presentato un lavoroper immagini che nel ripercorrere gliambienti più significativi della valle, leacque, le montagne, le valli, i boschi, gliinsediamenti, le forme della viabilità,leattività, i segni delle terre alte, le opere dicontenimento, le simbologie e le espres-sioni dell’arte, ha cercato di individuare erappresentare come il territorio sia in uncontinuo processo di trasformazione e diadattamento alle prevalenti spinte econo-miche e sociali.L’arch. Oscar Del Barba ha rappresentato ifenomeni della pressione umana sulle Alpi

di Claudio Malanchini

1915 – 2015: 100 anni sono trascorsi dal-l’inizio di quella indimenticabile tragediacollettiva, vissuta dal nostro paese,dall’Europa e dal mondo, conosciuta comeprima guerra mondiale.La TAM ha voluto dedicare l’ultimo finesettimana di agosto, cioè il sabato 30 e ladomenica 31 a quella parte della nostra sto-ria, scegliendo quale meta di una escursio-ne l’Altopiano di Asiago; obiettivo: ricor-dare e non dimenticare quei tragici eventi.Nella recente conversazione con PaoloRumiz, svoltasi il 4 di novembre a SanPaolo d’Argon per la presentazione dellibro “COME CAVALLI DORMONO INPIEDI” (dedicato ai 100.000 militariaustroungarici di etnia italiana inviati acombattere sul fronte orientale, cioè neiCarpazi, contro i russi), il noto scrittore egiornalista triestino ha affermato chel’Europa di oggi è nata nelle trincee dellagrande guerra. Purtroppo di guerre ne sonoseguite altre (dalla seconda guerra mondia-le alla tragedia jugoslava, alla recente guer-ra in Ucraina).Condivido personalmente questa afferma-zione ed idea di un’Europa nata anche dalletrincee. Il miracolo di un continente (nontutto purtroppo) che ha goduto 70 anni dipace deriva anche da una riflessione collet-tiva sul non voler ripetere quanto vissero inostri nonni e padri. Come noto Il conflitto ebbe inizio il 28luglio 1914 (per l’Italia il 24 maggio 1915),con la dichiarazione di guerra dell’Imperoaustro-ungarico al Regno di Serbia in segui-to all’assassinio dell’arciduca FrancescoFerdinando d’Asburgo-Este, avvenuto il 28giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse oltrequattro anni dopo, l’11 novembre 1918 (per

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Con la TAMsull’Altopiano di Asiago a 100 anni dall’inizio della prima guerramondiale

e più in generale negli ambienti naturalicon le conseguenti e profonde trasforma-zioni e il tentativo di preservare il più pos-sibile la naturalezza dei luoghi. In partico-lare si è soffermato sul significato e valoredella “Convenzione delle Alpi” a cuihanno aderito tutti gli stati alpini, nonchésugli sforzi per contenere l’impattoambientale connesso anche con la diversadestinazione d’uso dei territori. Si è intrat-tenuto sul concetto di paesaggio e suglielementi che ne consentono la lettura non-ché sulle strategie dell’Europa per la suaconservazione e valorizzazione a fronte diinteressi contrastanti.La biologa Ileana Negri, dopo un interven-to volto a comunicare gli aspetti naturali-stici delle Alpi e in particolare della ValMasino e della Val di Mello, con una par-ticolare attenzione ai disequilibri provoca-ti dai fenomeni antropici, costruzione distrade, captazioni di acque, costruzione dicase, parcheggi, frequenza umana ecc., hacondotto il gruppo in una interessante esignificativa visita guidata alla Val Mello,soffermandosi a far osservare, anche conl’uso di strumenti didattici, le particolaritànaturalistiche: fauna, microfauna, flora,ecc. Quali sono gli spunti metodologici emersidal corso? Possiamo indicarli in tre macroaree: l’area dell’osservazione diretta, dicampo, dei processi ambientali; l’area deirapporti socio-economici e culturali colterritorio; l’area dei processi normativi ededucativi.

Marisa Belloli in aliante(Aeroporto Valbrembo)

Visita al Centro Geofisico Alpino di Varese (foto D. Donadoni)

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l’Italia il 4 novembre 1918). Perdite: morti:16.652.000 (militari: 9.912.000 di cui651.000 italiani; civili: 6.740.000, di cui589.000 italiani); militari dispersi:7.750.000; militari feriti: 21.380.000.

Il primo colpo di cannone da parte italianadella prima guerra mondiale, che sancì l’en-trata in guerra da parte del regio esercito, fusparato proprio sull’Altipiano di Asiago,dal Forte Verena, alle ore 4 del 24 maggio1915.L’intero Altopiano, che un tempo si trovavaal confine tra l’Impero austro-ungarico e ilRegno d’Italia, fu così direttamente interes-sato dagli eventi della Grande Guerra: inte-ri paesi come la città di Asiago vennerocompletamente rasi al suolo. Nel 1916,durante l’Offensiva di Primavera (oStrafexpedition), infatti, l’esercito austro-ungarico sfondò improvvisamente sul fron-te trentino costringendo l’esercito italianoad evacuare frettolosamente la popolazionecivile dai centri abitati. La Strafexpeditioncostituì la più grande battaglia in territorimontani mai combattuta dall’uomo. Entrateormai nella memoria collettiva le battaglie egli scontri sul Cengio, sullo Zebio, a MonteFior, alle Melette, sull’Ortigara, ecc.Durante i 3 anni di guerra, sull’Altopianovennero lanciate dai vari eserciti non menodi 1,5 milioni di bombe ed i soldati impe-gnati in battaglia furono oltre 1 milione.

«Sull’Altipiano, comprese le bombarde

pesanti da trincea, non v’erano meno di

mille bocche da fuoco. Un tambureggia-

mento immenso, fra boati che sembravano

uscire dal ventre della terra, sconvolgeva il

suolo. La stessa terra tremava sotto i nostri

piedi. Quello non era tiro d’artiglieria. Era

l’inferno che si era scatenato. Trombe di

terra, sassi e frantumi di corpi si elevavano,

altissimi, e ricadevano lontani. Tutto il ter-

reno tremava sotto i nostri piedi. Un terre-

moto sconvolgeva la montagna.» (Emilio

Lussu “Un anno sull’altipiano”).

Nei due giorni trascorsi sull’Altopiano,sotto la guida di Edoardo, ex alpino delposto, profondo conoscitore dell’altopianoe delle vicende belliche, abbiamo visitato ilforte italiano di Punta Corbin e quello di

Verena assieme al Sacrario militare delLeiten dove riposano 54.286 caduti italianoed austroungarici di cui oltre 33.000 ignoti.

La visita al Sacrario ha costituito unmomento particolarmente toccante e fontedi una riflessione collettiva; nello scorrerele migliaia di nomi riportati sulle lapidi, nelprendere atto delle numerose sepolturecomuni contraddistinte ciascuna da unasemplice grande epigrafe “3226 militi igno-ti”, nel leggere alcune lettere di caduti con-servate nel piccolo museo, ne siamo uscitisconvolti, con “il groppo alla gola”, ponen-doci la domanda sul come si fosse potutaverificare una tragedia di tali proporzioni.Abbiamo consegnato e lasciato, in segno diricordo, un gagliardetto della nostra sezio-ne, assieme alla recente pubblicazione chericorda i nostri soci caduti nel conflitto.

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Nel corso della escursione abbiamo anchepotuto conoscere: l’interessantissimo Museo dell’acqua diAsiago che, in occasione del 100° anniver-sario dell’inizio guerra ha ospitato unasezione dedicata alla sete sofferta dai solda-ti nelle trincee ed alla difficoltà degliapprovvigionamenti idrici al fronte;il magico sito archeologico-geologico diAltar Knotto (comune di Rotzo, una delleisole di lingua cimbra, di origine tedescamedioevale presenti in altopiano).

Con un pensiero commosso ai caduti di tuttii fronti, un grazie sentito a Laura Baiziniper aver proposto ed organizzato questauscita oltre i confini della nostra regione.

Sacrario del Leiten(foto C. Malanchini)

Asiago (foto D. Donadoni)

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di Maria Tacchini

Da cinque anni, alla ripresa delleattività dopo le ferie estive, lacommissione TAM (Tutela

Ambiente Montano), nell’ambito dei pro-pri obiettivi culturali, propone un tema, dicarattere naturalistico/ambientale, daapprofondire e su cui riflettere, ritenendola conoscenza base essenziale per pro-muovere sensibilità e azioni di tutela. Gliargomenti che si sono succeduti sonostati: Conoscere l’ambiente delle Orobie

(dal punto di vista naturale e antropico), Ifunghi, I semi ed i frutti delle nostre mon-

tagne, Gli alberi che più spesso incontria-mo nel nostro cammino.Il pubblico che segue questi “mini-corsi”è il più vario, da chi si sente alle primearmi sull’argomento a chi cerca approfon-dimenti specifici; al test di gradimento cheviene consegnato alla fine ha sempre

di Claudio Malanchini

Dal 2 al 18 ottobre si è svolta aBergamo la XIII edizione diBergamoScienza. 17 giornate di

eventi aperti gratuitamente al pubblico:conferenze, incontri con scienziati tra iquali tre Premi Nobel, laboratori, mostre,spettacoli. Il tutto trattato, come d’abitudi-ne, con un linguaggio divulgativo.Numerosissimi gli argomenti proposti tra iquali astronomia e spazio, medicina e neu-roscienze, futuro, tecnologia ed innovazio-ne, scienza, alimentazione ed ambiente. Iltutto finalizzato ad avvicinare la scienzasoprattutto ai giovani ed a renderla com-prensibile ed accessibile senza barriere cul-turali e sociali.Anche la nostra Sezione ha collaborato,come per lo scorso anno, alla edizione diBergamoScienza 2015. L’argomento pro-posto è conseguenza del convegno interna-zionale VisMont “Agricoltura, ambiente,territorio: una Visione innovativa per l’agri-coltura di Montagna” svoltosi il 27 luglio alPalaMonti del quale avevamo fornito noti-zia sui precedenti numeri di Alpi Orobichedi giugno e settembre. “L’agricoltura di montagna: ricerca evisioni innovative” ha costituito il temacurato dalla nostra Sezione perBergamoScienza 2015.L’iniziativa è stata coordinata con passionee competenza da Amedeo Locatelli con ilcontributo di Claudio Malanchini, DarioRossi, Cristina Persiani e Maria Tacchini.Un grazie a quanti altri hanno sostenuto taleiniziativa: il CREA (Consiglio per la ricer-ca in agricoltura e l’analisi della economiaagraria), dal quale dipende l’Unità di ricer-ca per la maiscoltura di Bergamo con laDr.ssa Elisabetta Lupotto e Paolo Valoti, irelatori del Convegno VisMont le cui rela-zioni sono state in parte utilizzate nella ini-ziativa, il Parco delle Orobie Bergamaschecon il suo presidente Ivan Caccia ed il diret-tore Mauro Villa, la Società Agricola“l’agrifoglio” con Maurizio Facchinetti el’AFAVB (Associazione Frutticoltori ed

Agricoltori di valle Brembana). Un altrograzie collettivo a quanti altri hanno fornitocollaborazione e suggerimenti a cominciaredal nostro presidente Marcolin; un graziespeciale infine a tutti i volontari che hannomesso a disposizione il loro tempo peraccogliere al PalaMonti, dal lunedì alvenerdì, le scolaresche ed il sabato e ladomenica il pubblico al PalaMonti nei 15giorni di durata della iniziativa, da domeni-ca 4 a domenica 18 ottobre.Questi gli argomenti che sono stati propostidi volta in volta ai visitatori in un tempo dicirca 1 ora:la proiezione di un filmato sulla attività delCAI;una presentazione ricca di contenuti e spun-ti di riflessione sul tema della “Agricolturadi montagna”.La presentazione è costituita da cinquemoduli (1. perché CAI Bergamo su agricol-tura di montagna; 2. valorizzazione delle

risorse agricole e forestali montane; 3. sfidedella frutticultura in montagna: piccoli frut-ti e zafferano; 4. biodiversità e domestica-zione piante aromatiche, alimentari, offici-nali in montagna; 5. opportunità di forma-zione scolastica)Ad integrazione della presentazione è stataallestita una mostra costituita da 12 postersul tema della agricoltura, presentati daautori diversi in occasione del ConvegnoVisMont del 27 di luglio.Il Parco delle Orobie Bergamasche, partnerdella iniziativa, ha fornito un totem grazieal quale era possibile accedere ad informa-zioni riguardanti l’area protetta.Con l’iniziativa si è ritenuto importante sot-tolineare che l’agricoltura di montagna hauna valenza molto particolare, offrendo unagamma di prodotti e servizi estremamentepositivi a livello ambientale, sociale e pro-duttivo. Si è ritenuto altresì importante parlare del

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Il Corso “La testa fra le nuvole”risposto solo una parte dei partecipanti;comunque, le valutazioni soddisfacenti gra-tificano il nostro sforzo e ci motivano nelproporre un’attività analoga anche per ilprossimo anno.La formula “standardizzata” consta in quat-tro serate e tre escursioni; se è vero cheanche l’argomento di quest’anno avrebbemeritatamente richiesto più incontri, lanostra scelta è di un’attività non troppoimpegnativa, che dia delle chiavi di letturae degli spunti su cui, poi, ognuno possadocumentarsi in modo corrispondente aipropri interessi.

Quest’anno, le angolazioni diverse da cui sipuò considerare il “cielo” ci hanno indottoa proporre ”La testa fra le nuvole” per ilcorso che si è svolto al PalaMonti fra il 16settembre ed l’11 ottobre scorsi.Infatti, pensiamo al ruolo che il cielo hanella nostra vita quotidiana, svegliandoci il

Il CAI Bergamo per BergamoScienza 2015su l’agricoltura di montagna, ricerca e visioni innovative

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

mattino con il sole piuttosto che con densistrati nuvolosi sopra di noi, al fascino dicieli stellati o ai colori di cui si tingono lenuvole in tramonti infuocati, all’ispirazioneche i cieli hanno dato a pittori e poeti; inol-tre, sempre più spazio assumono le previ-sioni meteorologiche nel programmare sva-riate attività umane ed è esperienza perso-nale di molti come il tempo influisca sullemeteoropatie. Alla fine, però, i limiti ditempo hanno circoscritto gli argomentisulla meteorologia, dando un taglio essen-zialmente tecnico.“La testa fra le nuvole” è stato seguito dauna cinquantina di partecipanti, quarantaiscritti, soci e non, e i componenti dellacommissione.Nelle serate si sono alternati, come relatori,il professor Daniele Izzo, insegnante alLiceo Aereonautico di Bergamo e collabo-ratore del centro Epson meteo, AndreaBosoni del Centro MeteorologicoLombardo (CML), il dott. Lorenzo Craveri,meteoroagronomo della Regione e NevioOberti, istruttore di escursionismo e consi-

gliere della sezione CAI di Bergamo.

Sarebbe alquanto riduttivo sintetizzare inpoco spazio la serie di argomenti trattati;chi è interessato potrà trovare, a breve, lerelazioni sul sito del CAI (www.caiberga-mo.it) nella pagina della commissioneTAM.La meteorologia è una scienza giovane ecomplessa, a cui non si può chiedere di fareprevisioni del tempo sicure dato il numerodi variabili in gioco, la difficoltà nel rileva-re grandi numeri di valori e, soprattutto, ilfatto che gli eventi locali sono influenzatida interazione a livello globale.Strumenti di rilievo sempre più sofisticatied elaboratori dei dati sempre più potentipermettono oggi di ridurre le incertezze edaumentare l’attendibilità delle previsioni.Abbiamo anche sentito che, oltre alle fontiufficiali (Aereonautica militare ed Arpa) ecentri professionali, molti appassionati evolontari si interessano attivamente dimeteorologia; lo stesso CML lavora su baseassolutamente volontaristica.

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territorio montano, e di alcuni aspetti legatiall’economia agricola e forestale sviluppan-do una riflessione sulle potenzialità presen-ti e ai possibili percorsi di valorizzazionecon una attenzione particolare alle attivitàagricole.

Nell’aver focalizzato l’attenzione su alcunitemi quali le risorse forestali ed alcune col-ture da reddito particolari, e valorizzazionedi produzioni locali (piccoli frutti, zaffera-

Nel progettare i nostri “mini-corsi” è diffi-cile supporre se la risposta sarà positiva onegativa ed un altro problema è trovaredelle mete consone all’argomento e garanti-re la riuscita “prenotando” il bel tempo.Nella prima uscita, a Monte Campione, cisiamo trovati letteralmente immersi nellenubi e, dopo una breve visita alla capanninameteorologica, l’unica cosa possibile è statamettersi a tavola di fronte ad un buon cibo.Il sole, invece, ha rallegrato sia la visita,molto apprezzata, al Centro Geofisico diVarese, (consigliabile una visita al Centro,situato nella casa del prof. Furia che moltiricordano come storico meteorologo dellaRAI), sia all’Aeroporto di Valbrembo, gra-zie alla cortesia ed alla preparazione delpersonale della scuola di “Volo a vela”,padroni di casa veramente cordiali.Una nota piacevole in più: il volo in alianteofferto dalla “Scuola di Volo a vela” diValbrembo ed estratto fra i partecipanti, havisto solcare i cieli, impavida, la nostracarissima decana Marisa.

no, piante aromatiche ed officinali e settoreerboristico) abbiamo voluto ribadire il con-cetto che la montagna non è marginalità; alcontrario costituisce un contesto ricco dirisorse con un grande potenziale se gestitocorrettamente e con competenza.

Si è ritenuto altresì di ribadire:l’interesse ed il ruolo del CAI nel settore,anche nello spirito del nuovo Bidecalogo(linee di indirizzo e di autoregolamentazio-ne del CAI in materia di ambiente e tuteladel paesaggio) che, tra i suoi 20 punti illu-stranti le linee guida del CAI per l’ambien-te, ne dedica uno, l’8, alle Terre Alte, attivi-ta’ umana ed agricoltura di montagna.Il concetto espresso dal nostro past presi-dent generale Annibale Salsa relativo alfatto che: “il cAi non può accettare ilfuturo di una montagna spopolata. Sevogliamo bene alla montagna dobbiamovoler bene in primis agli abitanti dellamontagna”. L’agricoltura può rappresenta-re un valido argine allo spopolamento dellamontagna ed al mantenimento di un equili-brio idrogeologico del territorio.

BergamoScienza 2015 si è chiusa il 18 diottobre con successo: 145.413 le presenze

di pubblico registrate nei 17 giorni dellaXIII edizione.I visitatori al CAI per questa edizione 2015sono stati 219 suddivisi fra 170 studenti su10 sessioni e 49 privati su 5 sessioni.Sempre collegata a BergamoScienza 2015venerdì 9 ottobre al PalaMonti si è svoltauna serata dedicata ad “Alimentazione emontagna”. Oriana Pecchio (Elisir di lungavita: la dieta Hunza tra leggenda e realtà),Giorgio Martini (L’alimentazione neglisport di montagna) e Giorgia Carabelli(L’alimentazione in montagna) LucaBarcella e Giancelso Agazzi della commis-sione medica CAI Bergamo, hanno raccon-tato delle abitudini delle popolazioni deimonti e delle loro tradizioni, della dietadegli escursionisti e degli atleti che parteci-pano alle gare in montagna, dei regimi ali-mentari in alta quota.L’argomento proposto ha riscosso successoed apprezzamento da parte dei visitatori;visitatori che hanno avuto modo di cono-scere la nostra sede, il PalaMonti e le mol-teplici attività che vengono perseguite. Si è da poco conclusa questa manifestazio-ne ed è già ora di pensare alla prossima edi-zione di BergamoScienza 2016 ed al temada sviluppare.

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di Roberto Colombari

Bummm Fssssss Bammm Tatatatata

Urla concitate, urla di dolore, frene-tiche, isteriche urla di migliaia diuomini che non sapevano il moti-

vo di un sacrificio che era stato deciso daicosiddetti “grandi capi”. Nel frattempo lospettro della morte calava sul quel montetondeggiante e verdeggiante, ricco di floraalpina. Da luogo di pascolo per i mandria-ni delle tre province divenne luogo dimorte; il verde dell’erba si tinteggiò sem-pre di più del rosso del sangue che si ver-sava ad ogni raffica di mitraglia, ad ognisparo di cannone.Dal bucolico muggito delle mandrie alpascolo all’assordante fracasso delle armi.Ah se solo questo luogo potesse parlare,raccontare tutte le storie, persona per per-sona, invece…

Monte Grappa giugno 2015, giornata della commemorazione Silenzio, silenzio e ancora silenzioMa se ci si ferma ad ascoltare ciò che que-

sto luogo ha da dirci, si può ancora udire,mischiato al rumore del vento, l’eco deltuonare dei cannoni, il tragico canto dellamitraglia, le assordanti voci delle armi difuoco e quelle altrettanto disumane delle“armi bianche”: ma sopra a tutto vaganonell’aria ancora le urla delle migliaia diuomini che un secolo fa qui furono gliinvolontari protagonisti di tre lunghi annidi sterminio…Qui la Morte sembra abbia voluto lasciarea monito l’ombra del suo passaggio.

Nell’ultima e calda domenica di giugno,con Nicola, Roberto, Luisa, Barbara e altriamici eravamo lì a percorrere uno dei tantisentieri che partono dalla cima del MonteGrappa e gli girano attorno ad anello.Passo dopo passo, albero dopo albero,fiore dopo fiore, erba dopo erba, sassodopo sasso, ci siamo lasciati condurredalla Storia – lì anima viva - attraverso unsalto all’indietro di 100 anni: testimoni delpassaggio della Grande Guerra affinchépossiamo a nostra volta ricordare per rac-contare e raccontare per ricordare quelleindimenticabili emozioni che lasciano unsegno nella coscienza (meglio ancora nel-l’anima)….

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Escursionismo

Monte Grappa 1915-1918

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

iScriZiONi

Le iscrizioni al corso saranno aperte da sabato 7 novembre 2015 e si chiuderanno lunedì 4 gennaio 2016La quota del corso è di euro 120,00 per i soci cAi e deve essere versata interamente all’atto dell’iscrizione e comprende:trasferimenti con pullman durante l’escursioni (al raggiungimento di almeno 30 persone); l’assistenza tecnica degli accompagnatori

reGOLAMeNTO

il corso è aperto ai soci cAi. posti disponibili n. 40. È necessario presentare certificato medico attestante l’idoneità alla pratica sportiva non agonistica. Le lezioni teoriche inizieranno alle ore 21 presso la sede sociale del palaMonti. È richiesto l’utilizzo di ciaspole e bastoncini telescopici personali, ed abbigliamento adeguato alla stagione. È richiesta una adeguata preparazione fisica. Durante le escursioni è consigliato l’uso dell’ArTVA, pala e sonda personali.

Durante l’anno 2016 si programmeranno i corsi di escursionismo base ed avanzato con inizio nel mese di aprile e con chiusura a giugno. Troverete i programmi nel sito del cAi cliccando sul link della Scuola “G. Ottolini”

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Escursionismo

La Scuola di Escursionismo “G. Ottolini” organizza:

Corso per escursionismo in ambiente innevatocon uso delle ciaspole

Direttore del corso: Nevio Oberti (Ae – eAi) tel. 338 2215426

Vicedirettore del corso: Giovanni Sartorio (Ae – eAi) tel. 347 0136010

prOGrAMMA

8 gennaio 2016: conoscenza della neve - introduzione sul tema valangheScuola di Escursionismo G. Ottolini

13 gennaio 2016: l’autosoccorso e i metodi di ricerca(ArTVA, pala e sonda) Scuola di Escursionismo G. Ottolini

equipaggiamento – progressione con le ciaspoleScuola di Escursionismo G. Ottolini

21 gennaio 2016: pianificazione di un’escursione e sua conduzione(traccia e microtraccia) – lettura bollettino della neveScuola di Escursionismo G. Ottolini

Le lezioni si effettueranno nella sede del palaMonti con inizio alle ore 21.

eScUrSiONi iN AMbieNTe iNNeVATO

10 gennaio 2016: (località – in Svizzera - da decidere in base all’innevamento)

17 gennaio 2016: “Sicuri sulla neve” (Giornata nazionale organizzata con cNSAS-SVi)

31 gennaio 2016: (località – in Valle d’Aosta - da decidere in base all’innevamento)

Le escursioni saranno seguite da accompagnatori della Scuola di Escursionismo e saranno effettuate con qualsiasi condizioni di tempo.

Come ogni anno anche per

il 2016 la Scuola di

Escursionismo Giulio

Ottolini, propone un corso di

Escursionismo in Ambiente

Innevato, rivolto a tutti coloro che

volessero approfondire le tem-

atiche relative alla riduzione del

rischio dovuto alla presenza di

neve e le tecniche di intervento di

autosoccorso in caso di incidente

valanghivo.

Le lezioni saranno tenute da com-

ponenti della Scuola e vi saranno

tre uscite pratiche, una delle quali

sarà la partecipazione alla GIOR-

NATA NAZIONALE SICURI

SULLA NVEVE, in collabo-

razione con il Soccorso Alpino.

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Una bella collaborazione tra laCommissione sentieri di Bergamoe l’Alpinismo giovanile della

sezione SEM di Milano, si è concretizzatadomenica 27 settembre. Appuntamentoalle otto a Cornale di Pradalunga con l’o-biettivo di lavorare insieme al sentiero 539che porta alla Pratolina e, da lì, alla vettadel Monte Misma. Sì, lavorare, perché larichiesta degli accompagnatori milanesiera quella di far fare ai giovani l’esperien-za diretta di come vanno segnati i sentieri.La “filosofia” del gruppo infatti non èquella di insegnare a salire i monti, punto.Questo è certo uno degli obiettivi ma nonl’unico e, forse, neppure il principale.Infatti, come scrivono loro stessi, l’ambi-ente montano è il contesto “più idoneo perrealizzare esperienze formative di gruppo,che aiutino i nostri giovani nel loro percor-so di crescita”.Per questo i corsi che organizzano propon-

gono attività molto differenziate, sia peretà che per tipologia, spaziando dall’escur-sionismo all’arrampicata su roccia e ghiac-cio ma anche con iniziative per conoscerela cultura alpina, le specificità dell’ambi-ente montano e - proprio qui, sulle pendicidel Misma - il ruolo dei sentieri e lemodalità della loro cura.La Commissione sentieri ha cercato dioffrire loro un’effettiva esperienza sul

campo, fornendo in pochi minuti alcuneinformazioni essenziali sulla funzione deisentieri e sul modo di segnarli, riservandol’effettivo passaggio di conoscenze all’im-

parar facendo, insieme.Sono stati quindi formati dei piccoli grup-pi di ragazzi e adulti ed a ciascuno è statoassegnato il compito di aggiornare e/ocompletare la segnaletica orizzontale ditratti specifici di sentiero. Per questo - inqualche caso utilizzando l’auto - i diversigruppi si sono portati sul tratto loro asseg-

nato ed hanno provveduto a “dipingere” iclassici segnavia bianco/rosso e lebandierine con il numero del sentiero.La dimensione ludica del dipingere – spes-so con risultati adeguati, qualche voltaforse un po’ troppo “artistici” - ha favoritola riflessione sulle modalità più opportunedi segnare. Ad esempio: in quali punti èindispensabile la bandierina con scritto ilnumero del sentiero, a che distanza tra diloro mettere i segnavia nelle diverse situ-azioni, dove materialmente dipingeretenendo anche conto del rispetto dovutoall’ambiente ecc. ecc. Proponendo questiargomenti come problema da risolvereconcretamente nel lavoro in un dato puntodel sentiero, la risposta dei ragazzi è semprestata positiva e, ad un certo punto, eranoloro stessi a trovare la soluzione migliore.La mattinata è volata e solo dopo le 13 ivari gruppi si sono ritrovati alla Pratolina.Qui, tra i castagni centenari che quest’an-no hanno ripreso a fruttificare, la grigliatapreparato dal Gruppo alpini della Forcella.Poi il rientro, con la promessa di rivederciil prossimo anno, per una nuova esperien-za di gioco e di apprendimento con i sen-tieri.

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Commissione sentieri

Giovani alpinisti milanesi dipingono il Misma

I ragazzi della SEM con gli strumenti di lavoro

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

Nell’ambito dell’accordo con la Provincia per la valoriz-zazione dei sentieri delle Orobie è nato il progetto“Sentieri e rifugi Orobie con Google Street View

Trekker”, un’opportunità di portare le Orobie nel mondo. Perrealizzare le riprese necessarie Google ha messo a disposizionedell’Unione Bergamasca CAI l’attrezzatura necessaria (zainocon fotocamera) nei mesi di settembre/ottobre scorsi.Analogamente al più noto Street View questo progetto ha comefinalità quella di riprendere nella sua completezza la salitalungo un sentiero restituendo una visione a 360°. Per fare que-sto è stata inviata da Google l’attrezzatura necessaria che con-siste principalmente nello zaino che contiene le batterie e ildisco di memoria e che sostiene le fotocamere per le riprese. Iltutto per un peso di 22 kg da caricarsi sulle spalle! Anche laCommissione sentieri ha collaborato all’iniziativa con tre usci-te lungo i sentieri che conducono a rifugi. Infatti tra i 2.000 kmdi sentieri “CAI” si è ritenuto dare la precedenza a quelli checonducono appunto ai rifugi delle Orobie in gestione alle diver-se sezioni dell’Unione bergamasca. Si spera di riuscire a com-pletare tutte le salite in tempo utile per fornire così a tutti gliutenti del web le immagini delle Orobie. Ad oggi pochi sono isentieri in Italia e nel mondo che sono stati rilevati con questetecnologie e resi disponibili, riteniamo sia un’importanteopportunità per promuovere le nostre montagne.

Nella seduta del 30 ottobre 2015 la Giunta regionale suproposta dell’Assessore Antonio Rossi ha adottato ladelibera “Manutenzione e riqualificazione dei sentieri

della montagna lombarda…” con la quale si mette a disposizio-ne un fondo di circa 2.200.000 €. Tale importo gestito alleComunità Montane (circa 97.000 € per ognuna) sarà assegnatoai quei comuni, o associazioni di comuni, che presenterannoprogetti finalizzati al miglioramento della percorribilità, dellasegnaletica attraverso interventi di diverso tipo, dalla sistema-zione del fondo, di ponti, muri, ecc.. oppure come la posa ditabelle segnavia o di bacheche informative. Anche i comunimontani delle Orobie quindi potranno predisporre progetti permigliorare e riqualificare, almeno i parte, quella che è la reteprincipale dei sentieri bergamaschi che supera i 2.000 km disviluppo. In diversi tratti, soprattutto a quote più elevate, sonoinfatti necessari interventi per rimodellare il fondo sentiero, perricostruire muri a secco, per sistemate smottamenti, ecc.. men-tre in altre zone esistono lacune riguardo alla segnaletica, pocopresente o rovinata dal tempo. Il CAI si trova coinvolto inprima linea in questi progetti in quanto la delibera stessa vieneespressamente riconosciuto il partenariato di altri soggetti tra iquali il CAI, soggetti che poi possano concorrere utilmenteall’ideazione delle proposte di intervento nonché alle azionisuccessive quali ad esempio la manutenzione dei percorsi ol’informazione agli escursionisti. Un impegno significativo daparte della Regione che vede i frutti della collaborazione inessere tra la Regione ed il CAI. Le proposte progettuali dovran-no essere presentate dai comuni entro il febbraio 2016, i lavoridovranno iniziare entro il settembre 2016 e risultare completatientro il settembre 2017.

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Commissione sentieri

I sentieri orobici su Google Street View

La Regione stanzia2.200.000 €

per i sentieri lombardi

Lavori sistemazionedella segnaletica

In camminocon il GoogleTrekker

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Biblioteca

il caso delle fotografie

senza nome.

guarda bene queste foto …

riconosci il posto?

chi l’ha vista?

Il Concorso chi l’ha vista? pubblicato sul numero 93 de Le

Alpi Orobiche è stato vinto da Francesco (Franz) rotaNodari che ha riconosciuto nella prima foto il Mont Durand,

3713 m a sinistra e la pointe de Zinal, 3789 m a destra; mentrenella seconda foto la pointe de Zinal vista dalla cresta provenien-te dal Mont Durand.Complimenti!! Il premio può essere ritirato negli orari di apertura della Biblioteca.

Se hai un’idea su dove possano essere state scattate scrivi a [email protected] oppure vieni a trovarci in biblioteca. Il primoche indovinerà, riceverà, in segno di ringraziamento, un libro dellacollana “Licheni” dell’editore CDA & Vivalda.

Se nella consultazione del nostro archivio fotografico consultabileon-line riscontri qualche inesattezza o puoi completare didascaliemancanti contattaci!

Novità in biblioteca

Novembre è stato un mese ricco di novità per la Bibliotecadella Montagna. È infatti avvenuto, ad opera del SistemaBibliotecario Provinciale a cui aderiamo, il cambio di

software per la gestione del patrimonio librario e multimediale;software che permette a noi di effettuare le operazioni da banco(prestiti, interprestiti, gestione utenti, ecc.) e permette a voi dieffettuare ricerche sul catalogo on-line e prenotazioni dei libriche vi interessano.Questo cambio di gestione ha richiesto uno sforzo non indiffe-rente a tutti i volontari che operano in Biblioteca per seguire legiornate di formazione necessarie per imparare ad usare almeglio il nuovo software.La Biblioteca è rimasta chiusa in modo straordinario dal 27 al 30novembre per consentire il passaggio dal programma in uso inprecedenza al nuovo programma.

Cosa cambia per l’utente?La cosa principale è che non sarà più valida la tessera che è statarilasciata in passato: sarà quindi necessario fare in biblioteca unanuova tessera o utilizzare la CRS (la carta regionale dei servizi).Migliorano inoltre la grafica e le funzioni di ricerca e consulta-zione del catalogo e delle risorse on-line. Nel prossimo numerode Le Alpi Orobiche vedremo più in dettaglio queste nuove fun-zionalità.Ricordo intanto a tutti che dal nuovo sito www.rbbg.it, anche dacasa, è possibile accedere al nostro catalogo documentale cercan-do quindi libri o dvd della Biblioteca della Montagna ma anchedi tutte le biblioteche della provincia. Registrandosi poi sul sitoè anche possibile prenotare il libro di proprio interesse venendopoi a ritirarlo in Biblioteca. Per registrarsi al sito è necessario essere in possesso della tesse-ra. Se sei interessato ad averla per accedere ai servizi dellaBiblioteca e al prestito dei libri, passa in Biblioteca negli orari diapertura e provvederemo a offrirtela gratuitamente.

Orari apertura e chiusure festiveOrari di apertura

lunedì - mercoledì - venerdì: 21-23martedì - giovedì - sabato: 15.30 - 18.30

chiusure Straordinarie

immacolata: 7 e 8 dicembrechiusura di Natale: dal 24 al 26 dicembreFine anno: dal 31 dicembre al 6 gennaiochiusura di pasqua: dal 26 al 28 marzo

Per informazioni [email protected]

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Ghiaccio salatoGiampaolo Betta, Versante Sud

Guida che propone una sceltadi vie rappresentative dell’inte-ro gruppo delle Alpi Apuanecon una prevalenza per le salitemoderne degli ultimi decenni,durante i quali si sono rivolu-zionate le tecniche, i materiali eil modo di vivere la montagnainvernale. Cerca inoltre di dareuna visione completa di quellache è la storia alpinistica diqueste montagne, grazie ainterventi diretti dei protagoni-sti delle varie epoche che, con iloro scritti o con lunghe chiac-chierate con gli Autori, hannoraccontato aneddoti e salitespesso avvolte in un alone dileggenda.

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Biblioteca

Non ti farò aspettareNives Meroi, Rizzoli

Questa storia comincia (male) efinisce (bene) sul Kangchen -dzonga, la terza vetta più altadella Terra. È una storia epica,non solo di alpinismo, mad’amore e di crescita interiore.Siamo nel 2009 e Nives Meroi èin corsa per diventare la primadonna ad aver conquistato iquattordici ottomila del pianeta.A poche centinaia di metri dallavetta del Kangch, il maritoRomano non si sente bene e siferma. Che cosa sceglie di fare,allora, Nives? Proseguire dasola, conquistando un’altracima utile per la vittoria, comemolti le avrebbero suggerito?

il grande cuore dell’alpinismoSpiro Dalla Porta Xydias

e Dante Colli (a cura di),

Giovane Holden Edizioni

Questo libro intende chiarire, aldi là di ogni teoria e ogni prassi,l’essenza fondamentale dell’al-pinismo. Oggi infatti il rapportouomo-montagna viene conside-rato e catalogato su basi essen-zialmente pragmatiche, tecni-che, oppure ludiche, sportive,con qualche spazio riservato aconcetti superiori quali esplora-zione e conoscenza.

Ghiaccio delle OrobieV. Cividini, M. Romelli

Versante Sud

Durante i rigidi inverni orobici,caratterizzati da precipitazioniabbondanti e marcate escursionitermiche, pareti a quote mode-rate si trasformano in selvaggiversanti glaciali: il terreno digioco ideale per un numerosempre crescente di appassiona-ti che, armati di piccozze e ram-poni, tracciano le loro ormelungo linee ghiacciate di ognidifficoltà. Ai numerosi canaliormai classici si aggiungonoogni anno nuovi itinerari dighiaccio e misto moderno suversanti quasi inesplorati, dovela fantasia degli alpinisti trovaancora libertà di espressione.

La montagna dentroHervé Barmasse,

Editori Laterza

“Appendo l’amaca. Sotto di me

il vuoto, sopra di me le stelle.

Guardo le luci della vallata e mi

sento in pace. Non vorrei essere

in nessun altro posto.” Unodegli ultimi eredi dei grandialpinisti del passato racconta lasua storia.

Lo zen e l’arte di scalare le montagneLuigi Mario,

MonteRosa Edizioni

È la storia di un uomo curioso,onesto e coraggioso che, ancoragiovane, ha raggiunto una gran-de abilità nell’arrampicata, masì è accorto che nell’arrampica-ta e nelle montagne non c’era larisposta alle sue domande.

cibo e identità localeMichele Corti, Sergio

De La Pierre, Stella Agostini,

Centro Studi Valle Imagna

Nulla di quanto è descritto inquesto libro esisteva quindicianni fa. A Gandino era scompar-sa da decenni la produzione delprestigioso mais “spinato”, ilpiù antico della Lombardia. E aCorna Imagna procedeva a sten-to la produzione, ormai quasi“clandestina”, del tradizionale“stracchino all’antica”. A partireda una ricerca sul campo ampiae approfondita, con approcciscientifici diversi ma conver-genti nella comune valorizza-zione di sistemi agroalimentarie “patrimoni territoriali” virtuo-si, i tre studiosi hanno percorsoe analizzato queste ed altreesperienze come esempi para-digmatici di una rinascita di luo-ghi della Lombardia non omo-logati ai modelli dominanti.

Scialpinismo nelle Alpi Giulie orientaliPaul Ganitzer, Versante Sud

Il carattere ripido e selvaggiodegli itinerari si ritrova soprat-tutto nel Gialuz (Jalovec), nelTricorno (Triglav) e nel gruppoM a r t u l j e k - R a z o r- P r i s a n i(Prisojnik). Ma le Alpi Giulieorientali hanno anche una carat-teristica del tutto opposta: vi sitrovano infatti vasti altipianicarsici circondati da cime dalleforme affascinanti, capaci diemozionare ogni scialpinista.Scenari perfetti sia per escursio-ni di un giorno, sia per solitarietraversate di più tappe.

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di G.C. Agazzi

Si è tenuto dal 25 al 26 settembre2015 presso l’auditorium della sta-zione intermedia delle nuove funivie

del Monte Bianco il XVII° ConvegnoNazionale della Società Italiana diMedicina di Montagna. Hanno partecipatoal Convegno un centinaio di congressisti,provenienti da ogni parte d’Italia.La prima sessione, moderata da E. Visetti eG. Strapazzon, ha visto per primo l’inter-vento di G. Bassi, anestesista di MassaCarrara, che ha parlato della gestione deldolore in ambiente difficile, analizzandosensibilità e tollerabilità soggettiva, tratta-mento con un singolo farmaco o con piùfarmaci, analgesia precoce. In realtà nonesiste un farmaco antidolorifico ideale pertutte le condizioni. Il relatore ha parlato dianalgesia periferica e sistemica. Ha parlatodegli aspetti legislativi della terapia deldolore. Ha parlato anche dei farmaci cosid-detti “off label”.M. Milani, direttore sanitario del CNSAS,ha parlato dell’arresto cardio-respiratorio edella diagnosi di morte in montagna, valu-tandone i criteri e dicendo che si tratta diuna diagnosi medica.È seguita un’interessante comunicazione diA. Sciolla a proposito della “sindrome dasospensione”, un tipo particolare di patolo-gia che colpisce chi pratica alpinismo,canyoning, speleologia, e lavori che sisvolgono in stato di sospensione, legati adun’imbragatura. Sono stati valutati i varistudi pregressi che si sono occupati di que-sta particolare patologia, in particolarequelli del gruppo del Prof. Miserocchidella Bicocca di Milano (progetto“Sospesi”). Quaranta individui studiati conriportato il 10% di episodi sincopali. Nontutti gli imbraghi vengono tollerati in modouguale. Nel caso di sindrome da sospensio-ne, si verificano una diminuzione del ritor-no venoso al cuore, insufficienza di circo-lo, insufficienza respiratoria, ipossia cere-brale con conseguente sincope, e rabdo-miolisi, ovvero una distruzione del tessutomuscolare. L’evento sincopale costituisceun fenomeno molto grave con serio rischiodi morte se il soccorso non avviene in

tempi molto brevi. Si tratta, la sospensione,di un fenomeno ortostatico che porta a unepisodio ipotensivo. Non c’è evidenza chel’ipossia cerebrale sia la causa della sinco-pe. Non pare vi sia correlazione con età,sesso, allenamento. Occorre riportare ilpaziente a terra il prima possibile per evita-re la morte precoce. Si verificano unsovraccarico di volume con il clinostati-smo, passaggio in circolo di metaboliti tos-sici, e sviluppo di aritmie maligne. Almomento non ci sono evidenze che suppor-tino la tesi secondo la quale la posizioneorizzontale sia potenzialmente fatale per ilpaziente. Quindi, in questi casi, vannoseguite le linee-guida previste per soccor-rere una paziente traumatizzato, senzamodifiche. Si deve, perciò, affermare chechi è morto dopo un episodio di sospensio-ne è morto nonostante il soccorso, ma nona causa di quest’ultimo. La“Crush syndro-me” è rara in caso di sospensione inferiorealle tre ore: dovuta a acidosi lattica e rab-domiolisi. Si verifica un fenomeno di ipo-perfusone degli organi vitali. In caso disospensione passiva superiore alle due ore,il paziente deve essere trasportato pressoun centro di dialisi. Lasciare che il pazien-te muova le gambe, sollevandole finchénon venga calato. L’imbragatura va rimos-sa, se possibile. Si devono prevenire l’ipo-termia, e somministrare liquidi e ossigeno.Lasciare il paziente a terra e iniziare i pro-tocolli previsti per le manovre di ALS.La seconda sessione del convegno è statamoderata da L. Festi, presidente dellaCommissione Centrale Medica del CAI eda F. Peinetti, primario della Divisione diChirurgia Vascolare dell’ospedale di Aosta.Nel corso della sessione G. Strapazzon haparlato di ipotermia, considerandone lostato dell’arte. Il relatore ha affermato chel’ipotermia va cercata. Ha parlato della ria-nimazione cardio-respiratoria “intermitten-te” nel paziente ipotermico. Ha illustrato lanuova “avalanche check list”, un particola-re algoritmo da poco messo a punto dallaCommissione Medica della CISA-IKAR.Ha parlato delle tre classificazioni esistentia riguardo dell’ipotermia (American HeartAssociation, “On site staging ofHypothermia”, Danzl, classificazione sviz-

zera, la più utilizzata). Ha parlato dellevarie metodiche di misurazione della tem-peratura nel paziente ipotermico, dellequali la migliore è quella esofagea (“gol-den standard”). È poi, intervenuto il dr. D.Piccolo sempre del reparto di ChirurgiaVascolare dell’ospedale di Aosta. Piccoloha parlato dei congelamenti che colpisconoarti superiori e inferiori. Il relatore ha affer-mato che spesso i pazienti affetti da conge-lamenti sono sottovalutati, curati in ritardo,o in modo improprio. Il tempo fa sicura-mente la differenza. È assolutamente indi-spensabile la prevenzione che evita molticongelamenti anche gravi. Occorre valuta-re la gravità del congelamento già sulcampo. Il relatore ha parlato delle due clas-sificazioni esistenti circa i congelamenti:quella adottata in Italia e quella messa apunto da E. Cauchy in Francia. Le dueclassificazioni sono abbastanza sovrappo-nibili, secondo protocolli specifici.Occorre anche attuare la prevenzionesecondaria.È seguita una sessione, moderata da G.Giardini, presidente della Società Italianadi Medicina di Montagna e responsabiledell’ambulatorio di Medicina di Montagnadell’Ospedale di Aosta e da M. Pesenti-Compagnoni, primario del ProntoSoccorso dell’Ospedale di Aosta. Si è par-lato di Telemedicina. G. Pellegrini ha fattoun’introduzione sulla Telemedicina. Haaffermato che questa nuova disciplinaintende spostare le informazioni, evitandodi spostare le persone, ovvero gli ammala-ti, riducendo i ricoveri, specie nelle zone dimontagna, migliorando lo stile di vita dellepersone. Tutto ciò è in grado di contenere icosti, riducendo l’inappropriatezza deiricoveri in ospedale. Si tratta di un suppor-to essenziale nelle strategie di sviluppo diun sistema sanitario orientato verso il terri-torio, con una riorganizzazione sistemicadei servizi socio-sanitari. Molto utile tra-mite l’uso appropriato della Telemedicinala gestione a distanza dei pazienti anziani(“long term care”). Si è parlato di tele-con-sulto, di tele-monitoraggio e di tele-assi-stenza., ne hanno parlato R. Riva, C.Pedone, F. De La Pierre, A. Bergamo,soprattutto a proposito di malattie croni-

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“La medicina di Montagna sul Monte Bianco”

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

che, quando, spesso, i pazienti non si pos-sono muovere. È possibile servirsi, attra-verso la telemedicina, di strumenti quali lospirometro, il capnografo, il saturimetro,specie nei pazienti in terapia domiciliarecon ossigeno per gravi problemi respirato-ri, dove il monitoraggio è molto importan-te. A. Bergamo ha parlato delle possibilitàdi utilizzare la telemedicina nei rifugi, tra-mite un ambulatorio virtuale distribuito inalta montagna. È seguita una interessantecomunicazione del Prof. W. Flick, che haparlato degli aspetti legali della telemedici-na, purtroppo molto presenti in Italia,rispetto ad altre nazioni come la Francia,per esempio. Occorre stendere delle linee-guida e formalizzare la telemedicina comeun atto medico.Nel pomeriggio si sono tenute alcunecomunicazioni libere. E. Bartesaghi ha par-lato delle variazioni interindividuali nelmicrocircolo polmonare, dopo esposizionead ipossia ipobarica. A. Prestini di Tione,responsabile dell’ambulatorio di medicinadi montagna dell’ASL di Trento, ha illu-strato un progetto di quattro anni chiamato“Guide Alpine per guadagnare salute”, chesi occuperà di malattie croniche-degenera-tive, e anche di alcuni soggetti trapiantati diorgano. Il progetto verrà realizzato tra il2015 e il 2018. L. Bastiani dell’Istituto diFisiologia Clinica dell’Università di Pisaha presentato un lavoro realizzato in Nepalper studiare la velocità di conduzione del-l’onda sfigmica in 72 sherpa.È seguita una serata presso il CentroCongressi di Courmayeur a proposito delterremoto in Nepal con esperienze a con-fronto insieme al CNSAS Valdostano,Onlus Sanonami, DISVI,CCM, GRT,Explora Nunaat International e EvK2-CNR. Ognuno dei relatori ha portato delleimportanti testimonianze. È seguito undibattito.Il 26 settembre il convegno è continuatocon altre sessioni, la prima delle quali haparlato di lavoro in alta quota. Sono inter-venuti R. Francesconi, amministratoredelegato delle Funivie del Monte Bianco,che ha parlato dei lavori effettuati nel corsodella costruzione della nuova funivia,ripercorrendo la storia della funivia fin daisuoi inizi e descrivendo le varie fasi deilavori di costruzione dei nuovi impianti,sottolineando le varie difficoltà incontrate.La sessione è stata moderata da O. Pecchio

e M. Castelli. S. Ravet, responsabile delcantiere, ha parlato della sicurezza in uncantiere di alta quota.A. Delogu ha parlato dei controlli sanitaripreventivi e degli effetti acuti causatiall’alta quota. G. Taino, dell’Università diPavia, ha, invece, parlato della sorveglian-za sanitaria e dei criteri per un giudizio diidoneità, soffermandosi su raccomandazio-ni congiunte S.I.Me.M.- ALML riguardan-ti il lavoro in quota.La sessione successiva, dedicata alla pre-venzione e all’ambulatorio di medicina dimontagna, moderata da E. Bottacchi e C.Angelini, ha visto come relatori G.Giardini che ha parlato di cefalea e malat-tie cerebrovascolari in montagna. L.Carenini ha parlato del paziente epiletticoin montagna. U. Faraguna ha, invece, trat-tato i disturbi del sonno in quota. A.Bergamo, dermatologa di Trento, ha parla-to dei problemi della pelle in montagna,facendo presente che la salute della pelledipende da come la si tratta nei primi ventianni di vita. Occorre grande cura nell’espo-sizione al sole nei primi anni di vita pernon causare serie conseguenze da vecchi.Nella sessione del pomeriggio, presso ilCentro Congressi di Courmayeur, con lamoderazione di G. Strapazzon e A.Ponchia, sono continuate le comunicazio-ni. Il Prof. Montarolo, fisiologo del -l’Università di Torino e responsabiledell’Osservatorio A. Mosso al Col d’Olen,

ha raccontato la storia di Angelo Mosso edei suoi studi riguardanti l’ipossia sulMonte Rosa tra fine ‘800 e primi del ‘900.V. Veratti ha parlato della Scuola diFisiologia sui ghiacciai del Cervino. Sonoseguite una serie di comunicazioni a propo-sito del Progetto “Resamont 2” “Ricercasul Monte Bianco”. G. Giardini ha illustra-to il progetto e il suo contesto europeo. Il Prof. Miserocchi, fisiologo di Milano, haparlato dell’ipertensione polmonare inipossia: errore biologico o reazione funzio-nale? L. Pratali, cardiologa dell’Istituto diFisiologia Clinica dell’Università di Pisa,membro del Direttivo S.I.Me.M., ha parla-to dell’adattamento della funzione cardio-vascolare e del rischio di male acuto dimontagna in quota. Infine i genetisti S.Malacrida di Varese e P. Laveder di Padovahanno presentato un’interessante relazionesugli adattamenti genetici alle alte quote.Il convegno si è concluso a tarda sera. Èseguita una conferenza, moderata da O.Pecchio, dal titolo “Le guide del MonteBianco sulle montagne del mondo “. Sonointervenuti Gioacchino Gobbi ,presidente“Grivel Mont Blanc” e Giulio Signò, presi-dente della Società delle Guide Alpine diCourmayeur. Si è parlato della storia delleGuide Alpine del Monte Bianco, delle loroimprese e delle loro spedizioni e, in paral-lelo, dei vari materiali da loro utilizzati nelcorso degli anni.

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ConvegnoCourmayeur 2015

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corso di sci e snowbordadvanced di dicembreper tutti i livelli (*) in un unicoweek-end al TonaleDal 10 al 13 dicembre 2015(da giovedì sera a domenica)

Il corso di sci pre-nataliziocondensato in un unico week-end con partenza giovedì seracon 3 pernottamenti al Passodel Tonale. Tre giorni di lezio-ne in gruppi di soli 4 allievi permaestro per una maggiore effi-cacia dell’apprendimento; treore intense di lavoro per ognilezione, riprese video com-mentate immediatamente sulcampo con il proprio istruttorela prima e la terza lezione per-metteranno di valutare di per-sona i miglioramenti ottenuti. Una vera full immersion di scima anche una mini vacanzapre-natalizia per i vostri even-tuali accompagnatori, chepotranno aggregarsi senza par-tecipare alle lezioni.

(*) Il livello di ammissionenon è vincolante ad eccezionedei principianti e primo livel-lo che non saranno ammessi incaso si dovessero prevederelezioni sulle piste delGhiacciaio del Presena.

Il costo per i soci C.A.I. è di305,00 euro e comprendeviaggio A/R, 9 ore di lezione,soggiorno mezza pensione perdue giorni con accesso gratuitoal centro wellness, viaggio inpullman da Bergamo A/R.Per i non soci CAI è previstauna maggiorazione di 35,00euro Skipass Adamelloski pertre giorni - 53 euro!

corsi collettivi di gennaio2016 per 4 sabati al Tonale9, 16, 23, 30 gennaio 2016

Dopo il successo della scorsaedizione i corsi di sci e snow-

board anche quest’anno ven-gono organizzati al sabato esolo per 4 giornate sulle pistedel Passo del Tonale

corso di sci da discesa48a edizioneIl corso di sci da discesa classi-co in lezioni collettive è desti-nato ad allievi di qualsiasilivello, da chi mette sci e scar-poni per la prima volta, al piùesperto sciatore in cerca del-l’affinamento della propria tec-nica..

corso di snowboard16a edizioneIl corso di snowboard riscuoteogni anno successo ed è rivol-to a coloro che intendono muo-vere i primi passi sulla tavolain sicurezza guidati da un mae-stro, che seguirà un massimodi otto allievi in gruppi omoge-nei suddivisi per livello tecni-co. Anche chi è già più espertotroverà modo di perfezionarela propria tecnica nei salti e neivari “flips” & “tricks” all’in-terno dello snowpark.

La quota di partecipazione adogni disciplina per corsi per isoci CAI è 120,00 € e com-prende: 12 ore di lezione col-lettive; lezione teorica sullasicurezza in sede, viaggio inpullman da Bergamo, aperitivoserata di presentazione corsi,tariffe per noleggio attrezzatu-re vantaggiose, convenzionicon ristori/self service. Per iNON soci CAI è prevista unamaggiorazione di 30 €Dalla quota sono esculsi gliskipass acquistati ogni sabatoa prezzi riservati alle scuole(27 € anziché 41€).

corsi di sci e snowboard Junior (da 6 anni per sci; da 9 anni persnowboard)

per 5 sabati mattino al Passodella Presolana23, 30 gennaio, 6, 13, 20 feb-braio 2016Anche quest’anno il corso didiscesa per bambini dai 6 ai 14anni verrà organizzato al Passodella Presolana le lezioni sisvolgeranno creando le condi-zioni perché i bambini possanofamiliarizzare facilmente conquesto sport e trovare il piace-re di condividere in gruppo. Lascuola è specializzata nell’av-vicinamento a questo sport peri piccoli alla prima esperienza.Un’attenta selezione, all’iniziodel corso, suddividerà gli allie-vi in classi, a seconda del livel-lo di preparazione.

La quota per corsi Junior (sci osnowboard) per i soci CAI è110,00 € e comprende 10 oredi lezione collettive inclusa laselezione e l’eventuale gara difine corso; viaggio in pullmanda Bergamo e premio di finecorso. Per i NON soci CAI èprevista una maggiorazione di25 €Dalla quota sono esclusi gliskipass mattinali acquistatiogni lezione a 9,50 € (adultiaccompagnatori mattinale12,50 €) oppure skipass gior-naliero 12,50 € per i bambini -19,50 € adulti.

Snow-camp “push it 5th edition”dal 11 al 13 marzo 2015 -corso freestyle di snowboardPer acquisire o migliorare leproprie capacità all’internodegli snowpark!

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Le Alpi Orobiche - dicembre 2015

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Programmi e corsi

fare gruppo, divertirsi e goder-si gli après-ski che il Tonalemette a disposizione!costo: lezioni (9 ore) + pernot-tamento (2 notti) + skipass per3 giorni: 230€ ! (+ 30€ per iNON soci CAI).Apertura iscrizioni dal 18gennaio 2016 INFO: Vittorio340 5986014riunione pregita obbligatoria:lunedi 7 marzo 2016 ore 19.30presso il PalaMonti

Le iscrizioni ai tutti i corsi(**) sono già apertePer verificare la disponibilitàdi posti rivolgersi in segreteria(035 4175475). Per maggioriinformazioni sui diversi pro-grammi dei vari corsi e orarivedere il precedente numerodella rivista o visitare il sitodella Commissione SCI ALPI-NO all’indirizzo www.caiberg-amo.it nella sezione ATTIVI-TA’(**) ad eccezione del Push it

età minima 14 anni all’iniziodel corso* - minorenni solose accompagnati (vedi quanto espressamentecitato nel “regolamentoGite”)*corsi sci Junior 6 anni –snowboard 9 anni compiutinel 2016eventuali rinunce dopo l’ini-zio dei corsi non darannodiritto a nessun tipo di rim-borso.

Assicurazioni(vedi quanto espressamentecitato nel “Regolamento Gite”)

cALeNDAriO GiTe di un giorno

6/12/2015 domenica

cervinia 17/01/2016 domenica

Obereggen

corsi di sci alpino

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

6/02/2016 sabato

La plose 13/02/2016 sabato

Andermatt (ch) 20/02/2016 sabato

Sci e terme – a Foppolo e Sanpellegrino (***)28/02/2016 domenica

Madesimo12/03/2016 sabato

La Thuile

(***) programma: ritrovo alPalaMonti alle ore 7.45Partenza alle ore 8. Si scia finoal primo pomeriggio sulle pistedi Foppolo e Carona. Intornoalle 16 ci avviamo verso leNuove Terme di SanPellegrino dove concluderemola giornata tra saune, bagni divapore e un ricco aperitivo. Ritorno a Bergamo previstoper le 22.costo gita: 55 euro per i soci e60 euro per i non soci.La quota comprende: viaggio emerenda, skipass giornaliero,ingresso alle terme e aperitivoa buffet.La quota sarà da versare intera-mente all’atto dell’iscrizioneApertura iscrizioni: giovedì 4febbraio 2016

cALeNDAriO GiTe di più giorni

4-5 marzo 2016

venerdì sera + sabato

Notturna(sulla pista Cacciatori) ad AndaloVieni a sciare con noi di nottesulla pista cacciatori! E ilgiorno dopo su tutto il com-prensorio di Andalo!costo gita: 140,00€ (+ 20,00€per i NON soci)La quota include: - viaggioA/R in pullman - merenda/cena offerta sul pullman dopola partenza - pernottamento inhotel *** con colazione -ski-

pass Paganella (per notturna +giornaliero sabato) (escluso: - supplemento stanzasingola: + € 15.00)partenza venerdì 4 marzo ore16 (ritrovo 15.45) al PalaMontirientro previsto per la sera disabato Il comprensorio soddisfa ognitipo di sciatore:10 piste blu,con vari gradi di difficolta peraccompagnare i principiantinella loro evoluzione, 13 pisterosse per gli amanti dello sci, 1pista nera per i piu esperti; e unampio snowpark ricco di strut-ture. iscrizioni dal 12 gennaio 2016presso la segreteria CAI BG

19-20 marzo 2016

sabato e domenica

Madonna di campiglio(Pernottamento al RifugioGraffer)programma: ritrovo 19 marzo

alle 5 con partenza 5.30 dalPalaMonti ed arrivo aMadonna di Campiglio. Si consiglia di portare unozaino con il necessario per lasera, che potremo lasciaredirettamente al rifugioGraffer.Rientro domenica 20 marzo.Nota: la sistemazione in rifu-gio prevede camerate da piùposti lettocosto della Gita: 76,00 € per soci CAI96,00 € per i NON soci CAILa quota comprende: traspor-to A/R in pullman gran turi-smo; la cena del sabato sera epernottamento; la prima cola-zione della domenica mattinaSkipass (prezzi validi previoacquisto cumulativo per grup-pi) 2 giorni di sci nella SkiareaCampiglio Dolomiti (liberoaccesso agli impianti di

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Programmi e corsi

Madonna di Campiglio,Pinzolo e Folgarida Marilleva)Adulti e Senior Euro 69,00 –Junior Euro 48,00 Apertura iscrizioni 16 febbra-io 2016 presso il PalaMonti Riunione pre-gita obbligatoriamartedi 15 marzo ore 19 pres-so il PalaMonti

Maggiori informazioni su tuttal’attività della CommissioneSci Alpino e il dettaglio di ognisingola gita con orari, costi ealtre particolarità è disponibilesul sito www.caibergamo.itnella sezione ATTIVITA’

Per contattare direttamente lacommissione scrivete a:[email protected] trovare la CommissioneSci Alpino anche su Facebook( S c i a l p i n o - S n o w b o a r d -Caibergamo)

corsi di sci alpino

TESSERAMENTO 2016

Ricordati di rinnovare, non aspettare!

Rinnova la tua fedeltà di Socio e fai iscrivere nuovi Amici

Quote Associative

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ORDINARI 57,00 € 52,00 €

FAMILIARI 30,00 € 25,00 €

GIOVANI 22,00 € 17,00 €

Integrazione Massimali Assicurativi: 3,80 €

Contributo per ricevere via posta

il Notiziario Sezionale “Le Alpi Orobiche”: 5,00 €

Soci di età compresa fra i 18 e i 25 anni (nati negli anni compresi tra il 1991 e il1998) Ordinari Juniores stesso importo della categoria Soci Familiari

NB - “E’ necessario presentarsi, sia per i nuovi Soci che per i rinnovi con la CartaRegionale dei Servizi per il codice fiscale”.

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regolamento ATTiViTÀ

iscrizioni:per le escursioni di un giornole iscrizioni si raccolgono insegreteria il venerdì sera dellasettimana precedente a partiredalle ore 18.30 e si chiudono ilvenerdì successivo.L’iscrizione si considera avve-nuta con il versamento dellaquota e il rilascio dei dati e delrecapito telefonico. Non sonoritenute valide iscrizioni tele-foniche senza il versamentodella quota.Non verranno accettate iscri-zioni di minorenni se nonaccompagnati da un genitore.

riunione preliminare:si effettua per le gite di duegiorni e per la SettimanaBianca, il giovedì prima dellapartenza dalle 18.30 alle 19.Un responsabile sarà comun-que reperibile al numero:320.1152483.

Disdette:per le attività di una giornata,eventuali rinunce da partedegli iscritti sono ammesse secomunicate in segreteria entrole ore 18 del giovedì antece-dente alla partenza. L’importosarà recuperato interamentecon l’iscrizione alla successivaattività in programma.Per attività di più giorni, ladisdetta con il rimborso avver-rà solo se sarà possibile lasostituzione con altro nomina-tivo.

Attrezzatura:ogni partecipante deve essereequipaggiato con sci, scarpet-te, bastoncini, scioline e abbi-gliamento adatto alle caratteri-stiche delle escursioni secondole indicazioni fornite dagliaccompagnatori.I non soci NON dispongono di

copertura assicurativa controgli infortuni e interventi delsoccorso alpino.Le attività, anche se program-mate possono essere sospeseper cause di forza maggioreanche lo stesso giorno dellapartenza. In questo caso lequote saranno rimborsate alnetto delle spese già sostenuteper l’organizzazione.

Dicembre

Domenica 6 dicembre 2015sabato 12 dicembre 2015domenica 20 dicembre 2015Escursioni da definire in fun-zione delle migliori condizionidi innevamentoDirezione: Lucio Benedetti,Sergio Benedetti, ChiaraCarissoni, Osvaldo MazzocchiApertura iscrizioni: 27novembre; 4 dicembre; 11dicembre 2015

Gennaio

Sabato 9 gennaio 2016passo Lavazè (TN)Sull’altopiano fra Trentino e

Alto Adige, a 1800 m, pisteperfettamente preparate enumerosi itinerari, sono ingrado di soddisfare sia lo scia-tore esperto che il principiantecon panorami stupendiDirezione: OsvaldoMazzocchi, Alberto Andreani,Massimo MiotApertura iscrizioni: 28 dicem-bre 2015

Sabato 16 gennaio 2016campra (SViZZerA)il Centro nordico di Campra èin grado di soddisfare le esi-genze di tutti i fondisti. In unpaesaggio magnifico dallecaratteristiche tipicamente nor-diche, il Centro è la strutturapiù attrezzata nelle Alpi sviz-zere per lo sci di fondo.Direzione: Lucio Benedetti,Francesca Mattioni, DaniloRantucciApertura iscrizioni: 8 gennaio2016

Sabato – domenica 23 - 24 gennaio 2016Valle d’Aosta (cogne- Saint barthlemy)

Le Alpi Orobiche - dicembre 2015

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Programmi e corsi

Saint Barthlémy: a 2000 metri,una delle più belle piste dellaValle d’Aosta. Immerso nellanatura, consente di sciare conun’ottima insolazione.Cogne: sede della Marcia GranParadiso, 80 km di piste traboschi, torrenti e ponticelli.Pernottamento: Hotel Etoile duNordDirezione: Massimo Miot,Lucio e Sergio Benedetti,Chiara CarissoniApertura iscrizioni: 29 ottobre2015Riunione preliminare obbliga-toria: giovedì 21 gennaio 2016ore 18,30

Domenica 31 gennaio 2016Monte bondone (TN)Il Centro Fondo delle Viote sitrova nella splendida conca aipiedi delle Tre Cime del MonteBondone. Più di 35 Km dipiste con anelli di varia diffi-coltà e chilometraggio.Direzione: Lucio Benedetti,Chiara Carissoni, AlbertoAndreani, Danilo RantucciApertura iscrizioni: 22 gennaio2016

Febbraio

Domenica 7 febbraio 2016Lessini (Vr)Le piste si snodano sul -l’Altopiano della Lessinia nel -le Prealpi Veronesi, nel cuoredel Parco Naturale Regionale,ed offrono agli appassionatispettacolari panorami che spa-ziano dagli Appennini alleDolomiti. Piste battute adattea tutte le difficoltàDirezione: Lucio Benedetti,Chiara Carissoni, DaniloRantucciApertura iscrizioni: 29 gennaio2016

Da sabato 13 a sabato 20 febbraio 2016

commissione sci Fondo escursionismo

Luci e ombre in Valzurio (foto M. Panseri)

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dicembre 2015 - Le Alpi Orobiche

Settimana biancaDobbiacoLa località di Dobbiaco, con lefrazioni di Valle San Silvestroe Santa Maria, viene denomi-nata a pieno diritto la portadelle Dolomiti. Una settimanadi gite guidate con gli sci difondo e non solo! Dobbiaco,l’Alta Pusteria e le Dolomiti viaspettano. Pernottamento:Hotel Monica.Direzione: Lucio Benedetti,Gianni MascadriApertura iscrizioni: 24 novem-bre 2015Riunione preliminare obbliga-toria: giovedì 11 febbraio 2016ore 18,30

Domenica 21 febbraio 2016Zuoz – Zernez (Svizzera)Un grande classico dell’AltaEngadina: Dopo la piana diZuoz, il percorso diventaondulato ma mai difficile.Attraverso il Parco Nazionalesi scopre l’Engadina più veraimmersi nei suoi meravigliosiboschi innevati. Zernez è ilnostro punto di arrivo.Direzione: Alberto Andreani,………………..Apertura iscrizioni: 12 febbra-io 2016

Sabato 27e domenica 28 febbraio 2016rAid di Asiago Panorami sempre nuovi e fore-ste immense di larici e abeti.Un intero week-end nel paradi-so dello sci nordico. Una incre-dibile rete di strade che d’in-verno, opportunamente prepa-rate, diventano bellissime pisteper lo sci di fondo. Pernottamento: albergo allaVecchia Stazione.Direzione: Lucio e SergioBenedetti, Massimo Miot,Chiara CarissoniApertura iscrizioni: 29 ottobre2015

Riunione preliminare obbliga-toria: giovedì 25 febbraio 2016ore 18,30

Marzo

Domenica 6 marzo 2016Trenino del berninaRaggiunto Tirano in bus, siarriva alla stazione delMorteratsch sullo spettacolareBernina Express, Patrimoniodell’Umanità. Da qui, inforcatii nostri sci, si scende fino araggiungere Pontresina dove ciattende il nostro bus per il rien-tro.Direzione: Lucio e SergioBenedetti, Chiara CarissoniApertura iscrizioni: 30 novem-bre 2015

Domenica 13 marzo 2016rhêmes-Notre-DameLe piste di fondo di Rhêmes-Notre-Dame sono una delleprincipali attrattive turistichedella valle durante la stagioneinvernale. Nell’ampio fondo-valle sono tracciate splendidepiste di fondo immerse in unpaesaggio incantevole.Direzione: Roberto Bonetti,Francesca Mattioni, AlbertoAndreaniApertura iscrizioni: 4 marzo2015

Domenica 20 marzo 2016riale (Val Formazza)La località di Riale, bellissimopaesino Walser, è l’ultimalocalità abitata della ValFormazza. La pista di fondo sisnoda nei pressi della conca diRiale salendo fino alla diga delLago Morasco.Direzione: Osvaldo Mazzoc -chi, Alberto AndreaniApertura iscrizioni: 11 marzo2016

Gli Aquilotti di bergamo volano anche in inverno

Ci sono ancora tre uscite per giovani dagli 8 ai 17 anni, perosservare la montagna d’inverno, per stare insieme e fare grup-po, per ciaspolare, par pattinare, per mangiare insieme unapizza, per scoprire la sorpresa della quarta uscita!Una grande avventura nella magia dell’alpe in inverno insiemeagli Accompagnatori di Alpinismo Giovanile del CAI diBergamo.Una avventura che non si può perdere! Vieni con un tuo amicoo una tua amica! Ti aspettiamo!

www.caibergamo.it

[email protected]

19 dicembre 2015: pattinaggio & pizza!

17 gennaio 2016: ciaspolata!

14 febbraio 2016: Gita a sorpresa…

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Programmi e corsi

alpinismo giovanile

commissione sci Fondo escursionismo

Gli Aquilotti... ciaspolano... (foto A. Rota)

cai dicembre 2015_cai giugno 09/12/15 13:27 Pagina 35

Page 36: Una ricca Vita Sociale P rem i oA lp nst cM aS gD L ... Alpi Orobiche... · ca, la designazione della ... nelle altre due Veneto - Friuli V enz i aG u lP mo t –Lg r d’Aosta quella

Il Presidente ed il Consiglio,

le Redazioni del notiziario

e dell’annuario augurano a tutti......buone festeed un felice 2016

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