Anno XV n. 81 / Ottobre 2012 / Bimestrale / “Poste ... alpi orobiche/le alpi orobiche n 81 -...

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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di Bergamo Una casa per la montagna Ottobre 2012 Ottobre 2012 Anno XV n. 81 / Ottobre 2012 / Bimestrale / “Poste Italiane Spa - Spediz. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46), Art. 1, Comma 2, DCB Bergamo” Dibattito: modificare o no l’articolo 1 Alpinismo: vie nuove e grandi ripetizioni Speleologia: novità al Buco del Castello Eventi: Il Grande Sentiero al PalaMonti TAM: un’attività intensa Dibattito: modificare o no l’articolo 1 Alpinismo: vie nuove e grandi ripetizioni Speleologia: novità al Buco del Castello Eventi: Il Grande Sentiero al PalaMonti TAM: un’attività intensa

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Notiziario della Sezione e Sottosezioni CAI di BergamoUna casa per la montagna

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Notiziario del Club Alpino ItalianoSezione e Sottosezioni di Bergamo

OTTOBRE 2012Anno XV - n° 81

EditoreSezione di Bergamo “Antonio Locatelli”del Club Alpino Italiano (Associazione di Volontariato) Via Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035-4175475 Fax 035-4175480

Direttore responsabileMaurizio Panseri

Direttore editorialePiermario Marcolin

Comitato di redazioneMaurizio Panseri, Luca Merisio, Paolo Grisa, Glauco Del Bianco, Lucio Benedetti, Chiara CarissoniSegretaria: Clelia Marchetti

Hanno collaboratoPiermario Marcolin, Maurizio Panseri,Paolo Valoti, Pietro Gavazzi, Nevio Oberti, Paolo Panzeri, Tito Arosio, Rosa Morotti, Norbert Joos,Franz Rota Nodari, Matteo Bertolotti,Stefano Codazzi, Ivo Ferrari, Gege Agazzi, Claudio Malanchini,Maria Tacchini, Luca Pellicioli,Colombelli Maurizio

Consulenza grafica e fotografiaLuca Merisio

Progetto grafico e impaginazioneLucia Signorelli

Direzione e redazioneVia Pizzo della Presolana 15, 24125 BergamoTel. 035.4175475, Fax 35.4175480Gli uffici sono aperti, lunedì, martedì,mercoledì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30, giovedì e venerdì dalle 14,30 alle 20,30e-mail: [email protected]

StampaLitostampa Istituto Grafico s.r.l.Via Corti 51, 24126 BergamoTel. 035.327911, Fax 035.327934

BimestralePer arretrati e abbonamento annualerivolgersi in Segreteria.Articoli, disegni e fotografie, vengono restituiti solo se richiesti al momento della consegna. La redazione si riserva di pubblicare gli articoli pervenuti, nei tempi e con le modalità che riterrà opportune. La pubblicazione degli articoli implical’accettazione, da parte dell’autore, di eventuali tagli o modifiche ai testi.

Dato alla stampa il 13 ottobre 2012

Registrazione Tribunale di Bergamo N. 1 del 22 Gennaio 1998

Soci benemeriti della sezione

LE ALPI OROBICHE La parola al Presidente

Nell’estate di quest’anno insiemeall’esplosione di un caldo da recordche ha messo a dura prova anche le

persone dal fisico asciutto e più resistentialle temperature elevate, c’è stata anchel’esplosione di una polemica ancora viva,ben riassunta nei titoli “Montagne come unluna park?”, “Orobie luna park?”. Con glistessi effetti del caldo essa ci sta mettendoalla prova, ci vuole vedere dentro, prendereposizione ferma e chiara. Elicotteri che sor-volano le nostre cime, motocross e quadorganizzati in frange che attraversano sen-tieri e mulattiere, fuochi d’artificio e maxifari per illuminare le cascate del Serio sonogli elementi che hanno portato MicheleCorti, a porre la domanda “opportunitàoppure oltraggi?” Raccogliendo la provoca-zione l’Eco di Bergamo ha proposto ai suoilettori un sondaggio, chiedendo di rispon-dere alla domanda : “Luna-park Orobie”opportunità o oltraggio?Su più di 2.000 risposte il 25% dice oppor-tunità, il 49% oltraggio e il 26% ci vuolebuon senso.E il CAI cosa risponde?Più volte e da più parti mi è stata posta que-sta domanda, alla quale purtroppo non ho larisposta del CAI ma solo la mia personale,e quella di quei soci dei quali conosco ilpensiero. Ci sono documenti CAI che ine-quivocabilmente ispirano e sostengono lapercentuale di chi risponde oltraggio, ma cisono pratiche tra le nostre attività cherimandano alla terza risposta “ci vuolebuon senso” e c’è chi riconosce che nontutto ma qualcosa è un’opportunità.Grazie a La Stampa di mercoledì 19/9“L’Apocalisse sulle Alpi”, così è stato tito-lato l’articolo di Davide Sapienza, ha rag-giunto dimensione nazionale, da Pantelleriaal Monte Bianco, come mi ha scritto Clara,mettendomi in indirizzo per conoscenza inuna mail inviata alla redazione di Orobie.Certamente con lei condivido che l’effettochiaramente negativo dell’articolo nongiova al territorio orobico.Neppure giova ad individuare correttamen-te tutte le variabili che interagiscono perdefinire il “turismo sostenibile” dalla mon-tagna, e più in generale quali forme di turi-smo sono compatibili con il rispetto e latutela dell’ambiente montano.Consapevolmente ho scelto di non portareil CAI Bergamo sul terreno della polemica,non raccogliendo provocazioni e nonrispondendo all’ironia di alcuni giudizi nei

nostri confronti; noi, assicuro la signoraClara, non abbiamo alcuno “spasmodicobisogno di emergere, di ottenere visibilità”.Consapevole invece del cammino cheabbiamo da compiere per giungere ad unavoce univoca, condivisa, ad una sola voceCAI sui temi ambientali, ho colto l’oppor-tunità dello spazio disponibile sul prece-dente numero del nostro notiziario per chie-dere la pubblicazione della bozza delNuovo Bidecalogo, contenente le linee diindirizzo e di autoregolamentazione delCAI in materia di Ambiente e Tutela delPaesaggio.L’analisi e la discussione di questo docu-mento è uno dei punti centrali dell’ordinedel giorno del Consiglio allargato del 22settembre al rifugio Magnolini, scelto loscorso anno come sede di questo incontro,scelto senza spirito di polemica né con spi-rito connivente ma unicamente nello spiritodi amicizia che lega il CAI ai gestori dellarete dei rifugi distribuiti sulle nostre monta-gne. Con questo incontro prende avvio uncammino di analisi, discussione, confrontoche coinvolge il Consiglio direttivo dellaSezione di Bergamo, presidenti e/o rappre-sentanti delle varie Commissioni, Scuole eGruppi, presidenti e/o rappresentanti delleSottosezioni e delle Sezione Bergamaschedel CAI.L’auspicio è di pervenire in breve tempo adun documento condiviso, chiaro e puntualeche rappresenti la voce del CAI in temaambientale, da sottoporre alle rispettiveAssemblee dei soci per la condivisione eapprovazione. Voce che solo allora potremoportare all’esterno come la voce del CAI,non solo come la voce del suo presidente odi qualche socio. Questo nella consapevo-lezza che solo questo cammino rispetta ilpensiero e la voce di tutti voi soci. Ed a cia-scuno di voi chiediamo di farci conoscere ilvostro punto di vista, chiedendovi un’atten-ta lettura della bozza del NuovoBidecalogo. Più che in passato, nel prossi-mo futuro dovrà essere chiaro che l’adesio-ne al Club Alpino Italiano comporta l’ac-cettazione, meglio la condivisione, dellelinee di indirizzo in materia ambientale cheverranno decise dall’Assemblea Nazionale,anche sulla base delle osservazioni che levarie Sezioni avranno presentato.E la preparazione di un nostro documentocon le nostre osservazioni, da portare agliorgani regionali e centrali, è l’obbiettivoimmediato cui puntare.

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IN QUESTO NUMERO

In copertina: Grand Pilier d’Angle (foto F. Rota Nodari)

Piccole storie

estivo o nel freddo di un’alba autunnale,gli occhi continuano a catturare immagini,cambiando prospettiva senza esitazioni ela fotografia che fisso e ripongo nei casset-ti della memoria non è mai la stessa.Abbassarsi e modificare il proprio punto divista, sino a sentire il profumo della terra ea respirare la polvere, mi regala sensazionistraordinarie. Posso assaporarle per unmomento, o lasciarle libere di andare oancora riporle dentro di me per condivi-derle.Passo dopo passo salgo e ritrovo quellaradice contorta che emerge tra le rocce e laterra, quel blocco affiorante dalla formabizzarra, quel profilo all’orizzonte chericorda il viso di un vecchio assopito. Ilsudore scende negli occhi e brucia, il pesodello zaino mi schiaccia a terra, ho già vis-suto queste sensazioni ma oggi è ancoradiverso. Alzo gli occhi verso le pareti escorgo una linea mai vista iniziando a pre-gustare il momento in cui sarò lassù. Mivolto e prima di continuare il cammino,ancora per un attimo osservo il mondo chesi stende sotto il mio sguardo.

Anche questa mattina mi incammi-no lungo il solito sentiero. Quantevolte l’ho percorso in questi anni,

all’andata e al ritorno dalle pareti verticali.Il sentiero è sempre lo stesso, uguali sonoil bosco, le radure ed i pascoli che attraver-sa, salendo sino ai ghiaioni che abbraccia-no le bastionate rocciose. I giorni cambia-no con l’incedere delle stagioni e il tra-scorrere del tempo, ma il sentiero noncambia, sale e scende lungo i fianchi delmonte. Ogni volta che mi incammino nonè mai uguale all’altra: “perché ogni nostropasso - come mi ricorda l’amico Davide -è un’attenzione”, un evento in cui ognicontatto con la terra assorbe e disperdeenergia ed emozioni. Bisognerebbe ascol-tare il proprio passo come se fosse unico,sentire la cedevolezza del terreno frescodel bosco, il frusciare dell’erba che sfiorale caviglie e il crepitare della ghiaia smos-sa dalle suole. Bisognerebbe affrontare ilcammino con una disponibilità incondi-zionata ad aprirsi ai luoghi attraversati e aquello che ogni volta possono raccontarci.Mentre salgo nel caldo di un pomeriggio

Tu mi dicevi che la verità e la bellezza e non fanno rumoreBasta solo lasciarle salire, basta solo lasciarle entrare

È tempo di imparare a guardareÈ tempo di ripulire il pensiero

Cristina Donà - “Settembre”

Prospettive (foto M. Panseri)

4 - 10 VITA SOCIALEConsiglio Direttivo in quota

CamminaOrobie

Dibattito – Modifica art. 1

11 - 13 EVENTIIl Grande Sentiero 2012

Sentieri Creativi

14 - 23 ALPINISMODivine Providence e Sperone Walker

82 x 8000 di Franz

Vie Nuove: Presolana, Pizzo del Becco e Sengio Alto

24 - 26 SPELEOLOGIANovità ad Buco del Castello

27 ALPINISMO GIOVANILEIl nostro primo 4061

28 - 31 TAMIl nuovo bidecalogo – considerazioni

Mezzi motorizzati in montagna

32 - 33 ESCURSIONISMOCamminare, solo camminare?

34 COMPETIZIONI

35 - 37 BIBLIOTECA

37 POSTA DEI SOCI

38 - 46 CORSI E PROGRAMMI

47 COMMISSIONE MEDICA

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Di fronte ad una Presolana appenavelata dalle brume autunnali, con lapartecipazione del Presidente

Piermario Marcolin del Consiglio Direttivodella Sezione del CAI di Bergamo dei rap-presentanti delle Sezioni di Lovere (ospite),Treviglio, Clusone, Piazza Brembana,Romano di Lombardia, delle Commissionie delle Scuole oltre che ai rappresentanti dialcune Sottosezioni si è svolto al Rifugio,intitolato alla medaglia d’oro al valore mili-tare Leonida Magnolini, il ConsiglioDirettivo allargato. I lavori si sono articola-ti su tre punti fondamentali: l’UnioneBergamasca CAI, cammino percorso e pro-grammi futuri; il Bidecalogo già oggetto dipresentazione sul numero di luglio delnostro notiziario nel testo completo e le ini-ziative in cantiere relativamente al 140°della nostra Sezione ed al 150° del CAINazionale. Dopo la consueta foto di gruppoil Presidente ha dato avvio ai lavori ricor-dando che si tratta del 13° Consiglio inquota e di come si definisse negli anni pre-cedenti “strategico”. In merito al primo punto Andrea Carminatidella Sezione di Piazza Brembana, ha ripor-tato le scuse di Paolo Valoti per la sua assen-za dettata da un impegno al CAI Centrale,ed è stato delegato dallo stesso nell’illustra-re il punto all’ordine del giorno. Ha ricordato come l’Unione Bergamascarappresenti un’alleanza di comuni valoriche, pur senza un patrimonio proprio, ha ilfine di organizzare attività tra le Sezioni eSottosezioni, dibattere su argomenti edisporre sessioni condivise che hannovalenza nazionale e territoriale, unire le

forze economiche e umane soprattutto difronte alle istituzioni. Sono poi intervenuti iPresidenti o delegati delle Sezioni per dareil loro saluto e condividere il progettodell’Unione Bergamasca. Unanime è stato ilringraziamento a Paolo Valoti per il suoimpegno e la sua volontà nel dar vita a que-sta unione. Relativamente al secondo punto cioè ilBidecalogo: ha introdotto il tema PiermarioMarcolin sottolineandone l’importanza e lavalenza, il sottotitolo del documento “Lineedi indirizzo e di autoregolazione del CAI inmateria di Ambiente e Tutela del Pae-saggio” riassume in breve i temi contenuti. Il Consiglio della Sezione CAI di Bergamone ha già discusso in due sedute decidendopoi di portarlo in questo Consiglio allargato.Il Bidecalogo contiene molti spunti impor-tanti sui temi ambientali oltre ad essere pro-pedeutico all’adesione della nostra Sezioneal Centro di Etica Ambientale (CEA).Quella discussa è solo una bozza che è statadistribuita a tutte le realtà territoriali perchéne analizzino i contenuti e facciano perveni-re pareri, correzioni, integrazioni per poiessere oggetto di approvazione al prossimoConsiglio Nazionale CAI che si terrà aTorino nel 2013 e prima ancora a Seregno ilprossimo 25 Novembre 2012 al ConsiglioRegionale. Ne è seguita una proficuadiscussione alla quale hanno partecipatopressoché tutti i presenti: la sintesi allaquale si è pervenuti vedrebbe il NuovoBidecalogo come un raccoglitore di coman-damenti e come tale sintetico e ribadisce lanecessità che ognuno ne parli nelle proprierealtà mettendo a fuoco gli articoli e calan-

doli nel proprio territorio formulando poidegli enunciati precisi da riportare in unprossimo Consiglio Direttivo allargato chesi svolgerà al Palamonti entro le prime duesettimane di novembre. Tutto ciò per essereattori protagonisti e non solo meri esecutorie per arrivare ad un documento unico fruttodi una condivisione di un CAI Bergamasco.Relativamente al 3° punto, PiermarioMarcolin ha chiesto a tutti la flessibilitànella stesura dei programmi di ciascunarealtà per essere presenti alle iniziative del140° Sezione CAI di Bergamo e 150° CAINazionale che vede coinvolti tutti (a tal pro-posito sono state distribuite copie del pro-gramma iniziative 150° CAI Nazionale).Claudio Malanchini ha ricordato che le ini-ziative del 150° partiranno il 23 ottobre2012 per concludersi il 23 ottobre 2013 datadi fondazione del CAI a Torino nel 1863.L’occasione del 140° del CAI Bergamopotrebbe essere quello di far conoscere ciòche siamo e non ciò che non siamo. I pro-getti proposti sono in sintesi: l’inaugurazio-ne dell’ Ostello Curò con il recupero di noti-zie biografiche di Antonio Curò; la già inau-gurata bacheca CAI sul Sentierone; la stesu-ra di una guida escursionistica per ragazzi;una mostra diffusa tra Enti di Bergamo(Biblioteca Civica; Musei della città) con lapresenza di eventuali vele in città; eventiartistici nei Rifugi (vedi 2012 sentieri crea-tivi); trekking e salita al Monviso;Cicloturismo sulle Orobie; UltratrailPalamonti – Sentiero Orobie - Palamonti;12 salite alpinistiche che raccontano la sto-ria dell’alpinismo bergamasco ed una spedi-zione extraeuropea su una vetta inviolatacon carattere esplorativo dedicata ai giovanifino a 25-27 anni. Fondamentale sarà ladecisione del Consiglio su quali e quanterisorse economiche e umane stanziare perogni singola iniziativa.

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Vita sociale

Consiglio direttivo in quota al rifugio Magnolini

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22 settembre

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

a cura di Paolo Valoti

Le Prealpi e Alpi Orobie costi-tuiscono una straordinariaopportunità perché abbiamo

«in casa» ambienti naturali unici,dove possiamo vivere momenti dibenessere fisico, mentale e interiore,e di educazione ai grandi valori dellamontagna, che la montagna offre atutti.La «Camminaorobie», realizzatainsieme dai soci Ana e Cai di Bergamo, havoluto rivolgere un chiaro invito a tutti,giovani e famiglie, appassionati e ammira-tori delle vette per vivere insieme l’espe-rienza, tra sentimenti autentici e forti emo-zioni, del camminare sui sentieri, dell’ac-coglienza nei rifugi, e della ricca amiciziacelebrata nelle cattedrali della natura alpinabergamasca, tra l’altro, nel decimo anni-versario dell’Anno Internazionale delleMontagne (2002-2012).Domenica 8 luglio scorso «Cammina-orobie» ha permesso di raggiungere i 13rifugi coinvolti (Benigni, Gherardi, AlpeCorte, Longo, Laghi Gemelli, Calvi,Baroni, Merelli-Coca, Curò, Albani,Tagliaferri, Olmo, Magnolini) per lanciareil messaggio «la montagna unisce: alpini,alpinisti e amici» e per confermare lacomune passione per la montagna che hastimolato tutti i partecipanti, compresi gliamici disabili di Casa Endine dell’Ana,guidati dalla capocordata Rosetta Molteni,

e del gruppo disabili del Cai condotti permano dai capocordata Nino Calegari eFilippo Ubiali.Le cronache su «L’Eco di Bergamo» hannofatto conoscere l’ottima riuscita di «Pennenere e alpinisti: una cordata umana per riu-nire le Orobie», un esperimento di valoriz-zazione del territorio montano, dei sentieridelle Orobie e dei rifugi bergamaschi, e didiffusione dei valori alpinistici e alpini allapresenza dei Presidenti Cai e AnaPiermario Marcolin e Carlo Macalli.Di questo successo esprimiamo la nostrariconoscenza ai soci Ana e Cai che hannolavorato sodo per la riuscita di questa «stra-voglia di montagna», ai giovani talentidella New Pop Orchestra che hanno tenutoil concerto al rifugio Gherardi, organizzatidal Gruppo Giovani Alpini ANA diBergamo e coadiuvati dal Centro Serviziper il Volontariato, ai componenti del CoroAlpini Valcavallina che si sono esibiti al

rifugio Alpe Corte, ai sacerdoti che hannocelebrato le Sante Messe nel «tempio piùbello della natura», come sottolineato dapadre Armando Gherardi, cappellano dellasezione Ana, ai volontari del Soccorso alpi-no della VI Orobica, assieme alle istituzio-ni che hanno aggiunto il loro concreto«nodo», come il Consiglio Regionale diLombardia e il Consorzio Bim Lago diComo e fiumi Brembo e Serio. Per ultimo, ma non sono ultimi, una specia-le gratitudine ai gestori dei rifugidell’Unione Bergamasca delle sezioni esottosezioni del Cai, veri custodi dellemontagne e autorevoli ambasciatori delleOrobie.La «Camminaorobie» è stata un’avventuracollettiva indimenticabile per tante ragioni.

Un modo per unire le forzedel prezioso, infatica-bile e insostituibilevolontariato per lamontagna; un’oppor-tunità per far conoscerel’azione operosa e gra-tuita di Cai e Ana afavore del bene comunedella montagna e del-l’ambiente alpino; masoprattutto è stata unanuova dimostrazionedella bella cordata Ana eCai di Bergamo impegna-ta nella nostra comunitàbergamasca per far cre-

scere giovani e nuove passioni per la mon-tagna, avendo come fondamento i valoridell’amicizia e della solidarietà.

Vita sociale

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Vita sociale

Camminaorobie: avventura indimenticabile

Foto in alto: concerto della New Pop Orchestra al rifugio Gherardi

Al centro: foto di gruppo al rifugio Alpe Corte

In basso: la targa commemorativa posta al rifugio Alpe Corte

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Finalmente, grazie alla sensibilità edisponibilità dell’Immobiliare Fierafacente capo alla Famiglia Perolari

ed all’assiduo e determinato impegno del-l’amico e socio Gennaro Caravita, la stori-ca bacheca CAI è ritornata sotto i Porticidel Sentierone. In una posizione nuovarispetto al passato, nell’angolo verso laChiesa di S. Bartolomeo, ma sotto i Porticidel Sentierone. Non c’era assembleaannuale dei Soci negli ultimi anni in cuinon ce ne venisse ricordata la mancanza.È stata inaugurata il 7 settembre alle ore18 alla presenza dei discendenti diFrancesco Perolari, presidente della nostraSezione negli anni 1923 – 1926 che vollela realizzazione e posa della prima bache-ca nell’anno 1927.Con loro erano presenti il sindaco diBergamo Franco Tentorio e l’assessoreTommaso D’Aloia, il vice presidente delConsiglio Regionale Carlo Saffioti, il pre-sidente del CONI Valerio Bettoni, accu-munati da fedele amicizia verso il CAIBergamo. Con loro gli amici di Orobie e

Moma Comunicazioni,la presidente delConsiglio DirettivoRegionale CAI RenataViviani e soprattutto unbel numero di nostrisoci tra i quali i past presidents NinoCalegari, Germano Fretti, Adriano Nosarie Paolo Valoti.Un ritorno affettivo sì, ma soprattutto unritorno che ha il significato di riportare un“punto CAI” nel cuore della Città, soprat-tutto ora in cui la nostra sede non è più nelcentro della città ma decentrata in zonaCeladina.Particolarmente ricco di significato ilgesto di Francesco Perolari, pronipote del-l’antenato Francesco, consigliere delegatodell’Immobiliare Fiera, proprietaria dellasuperficie su cui è posata la bacheca, cheha deciso di azzerare il canone di occupa-zione della superficie donando al CAIBergamo un contratto di comodato gratui-to a tempo indeterminato. A lui un grandee particolare ringraziamento per questo

gesto di amicizia e generosità nei confron-ti del CAI Bergamo.Un ringraziamento particolare anche aGiorgio Perolari, nipote dell’antenatoFrancesco, che ci ha onorato con la suapresenza e con le sue parole, dimostrandoche il legame con la famiglia Perolari èvivo e forte.Il nostro doveroso grazie va poi rivolto aquanti hanno lavorato per la progettazione,la realizzazione e l’allestimento: l’architet-to Stefano Rota, il fabbro ArturoSfondrini, lo studio tecnico Trend per ilplexiglass, il socio Luca Merisio per laprima pagina esposta.Ora sta a noi cogliere e far fruttare l’op-portunità offerta da questo punto informa-tivo, la cui gestione è stata affidata allacommissione Culturale.

Le Alpi Orobiche - ottobre 2012

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Vita sociale

La Bacheca CAI è tornata sotto i Portici del Sentierone

In ricordo della Guida Alpina Antonio Baroni

Domenica 23 settembre ai piedi delDiavolo di Tenda all’attacco dellavia Baroni, un bel gruppo formato

dai rappresentanti del Comune di SanPellegrino Terme, della nostra Sezione

CAI e della Scuola Orobica, dalle guidealpine Mauro Scanzi e Miki Oprandi e daaltri alpinisti ed escursionisti, ha scopertola targa posata in ricordo della GuidaAlpina Antonio Baroni nel centenariodella sua morte all’attacco della via dallostesso aperta sulla parete SO nel maggio1876.Nella breve e familiare cerimonia è statoreso omaggio ad Antonio Baroni, nato aSussia il 31 luglio 1833 e morto a SanPellegrino Terme il 21 aprile 1912, padre epioniere dell’alpinismo bergamasco.Padre, perché come prima guida alpinabergamasca, quindi come primo accompa-gnatore titolato di gente in montagna, simerita questo appellativo.Pioniere, perché se scorriamo l’elencodelle sue ascensioni l’aggettivo “PRIMA”

appare per numerose nostre montagne:Presolana Orientale (24 settembre 1875),Diavolo di Tenda (parete SO maggio 1876,cresta NNO 5 giugno 1876, prima ascen-sione invernale 15 marzo 1882, cresta sud8 luglio 1889, parete SE 3 luglio 1897)Diavolino (maggio 1876), Torena,Grabiasca, Diavolo di Malgina, Recastello(4 settembre 1876), Gleno, Pegherolo,Pizzo Coca (luglio 1877) e Punta di Scais(3 luglio 1881), Redorta (per la val di Coca13 luglio 1889), solo per citarne una parte.Particolarmente significativo e meritevoledi essere riconosciuto il gesto della ScuolaOrobica che in alcune cordate con le guideMauro Scanzi e Miki Oprandi ed altreguide hanno ripetuto, prima della cerimo-nia, la salita della via Baroni.

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

Ricordo dei Soci Defunti

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Vita sociale

Ponteranica, 03-09-2012

Caro Gianfranco, ci sembra ieri che, seduti al tavolonel prato della tua Luvrida davanti

alla polenta fumante e a un buon bicchieredi vino, si parlava delle cose da fare nelprossimo futuro, tanti progetti appena fini-ti ed altri ancora da iniziare. Perché il pen-siero che ripetevi con convinzione era chenon bisogna mai pensare solo a se stessima fare qualcosa di utile da lasciare perchi continuerà a camminare dopo di noi.Siamo tornati in Luvrida, non eravamopreparati alla tua scomparsa e forse incon-sciamente volevamo verificare se fossi là,seduto al tavolo ad aspettarci con il sorri-so e gli occhi luminosi con i quali ci acco-glievi ogni volta che ci ritrovavamo. No!Non c’eri. Improvvisamente ci è sembratoiniziato l’autunno. Tante sarebbero le coseda dire per ricordati, si tante. Mai ti abbia-mo visto un momento inoperoso. Mentremangiavi e si parlava di argomenti diversi,riuscivi a inserire una parentesi nei discor-si per farci osservare un qualcosa da fareche a tutti noi era sfuggito. Abbiamo persi-no pensato che fosse un modo molto vela-to per augurarci una lunga vita lascandocitante cose da finire.Ci tenevi tanto a visitare il rif. Alpe Cortee finalmente ci siamo andati l’8 di Luglio,non stavi per niente bene ma facevi di tuttoper non darlo a vedere. Lì hai potuto vede-re realizzati alcuni dei tuoi progetti: il tele-fono SOS e il Potabilizzatore per l’acqua.Ma il lavoro svolto non ti bastava e haicercato di rendere utile la tua presenzascrivendo subito una lettera ai giornali persegnalare la precarietà della strada diaccesso, non adatta ai disabili a cui è dedi-cato il rifugio. Non temere ricordiamobene i tuoi consigli - bisogna andare avan-ti e fare sempre meglio, guai a lasciarsiandare - lo dicevi anche quando tanto benenon stavi, ma guai ad ammetterlo, cambia-vi subito argomento. Sei andato avanti, manon ci lasci soli, il tuo esempio ed i saggiconsigli, che ci hai trasferito in questi anni,hanno creato tra noi un legame talmenteforte che sicuramente ti sentiremo alnostro fianco per molti anni ancora.Ciao Gianfranco

Ciao Gianfranco

Cappelletta al rifugio Laghi Gemelli

Vita sociale

Domenica 11 novembre 2012 alle ore 11.00

al PalaMonti Santa Messa nel ricordo dei Soci defunti

Gianfranco nei pressi del rifugio Tagliaferri

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Art. I.1 ( 1 ) – Costituzione e finalità1. Il Club alpino italiano (CAI), fondatoin Torino nell’anno 1863 per iniziativadi Quintino Sella, libera associazionenazionale, ha per iscopo l’alpinismo inogni sua manifestazione, la conoscenza elo studio delle montagne, specialmentedi quelle italiane, e la difesa del loroambiente naturale.

Nel numero 76 di Le Alpi Orobiche – set-tembre 2011 – a pagina 33, nella sezione“Posta dei Soci”, Piero Nava in risposta aMassino Silvestri citava l’art. 1 delloStatuto del CAI, ribadendo che l’articolo èchiaro sulle finalità del sodalizio: “Conl’alpinismo, senza se e senza ma, al primoposto.”Nel numero 79 – maggio 2012 – a pagina19 e 20, nella sezione ”Alpinismo” pubbli-chiamo l’interessante articolo inviatoci daPiero Nava dal titolo “Modifiche all’art. 1dello Statuto? No, Grazie!” in cui, dopoavere ripercorso i momenti in cui si èdiscusso sulle modifiche dell’articolo 1,prosegue con un’esaustiva e interessantedisamina degli statuti delle associazionialpinistiche di ben 22 nazioni. Al terminerimarca che tutti gli statuti analizzati,all’articolo 1, individuano nell’alpinismolo scopo primario, quindi conclude affer-mando che il nostro articolo 1 non ha biso-gno di sostanziali modifiche e sarebbeeventualmente auspicabile una sua revisio-ne formale “per ragioni di modernità epragmatismo”.Nel numero 80 – luglio 2012 – nell’edito-riale “La parola al Presidente” PiermarioMarcolin coglie gli stimoli lanciati daPiero Nava ringraziandolo per il suo con-tributo e sottolineando l’autorevolezza del-l’autore. Quindi esprime il suo pensiero,vicino alle posizioni di Annibale Salsa,che non è contrario alla modifica propostain quanto porta ad un recupero del valoredella conoscenza, riconoscendone il suoprimato sulla pratica. Il Presidente si augu-ra quindi che la diversità di vedute nelmerito di un cambiamento, stimoli i soci al

dibattito e al confronto. Siamo quindi lietidi vedere che gli stimoli di Piero Nava el’invito di Piermario Marcolin non sonocaduti nel vuoto, ciò vuol dire che l’argo-mento è di sicuro interesse ed attualità, diseguito pubblichiamo i quattro contributiinviatici e speriamo che altri ne arrivinoper il prossimo numero.

Senza se senza madi Pietro Gavazzi - Presidente Commissione Alpinismo

In un momento in cui la nostra attenzionee sensibilità è richiamata su problematichepiù scottanti, non possiamo però perdere lesollecitazioni che ci giungono dal nostropresidente Piermario Marcolin. Dopo icontributi di Piero Nava, nel numero 80 –luglio 2012 - del nostro bimestrale Le AlpiOrobiche, il Presidente effettua un’appro-fondita riflessione, su una proposta chepotrebbe cambiare non solo l’anima, maanche la storia e il futuro del Club AlpinoItaliano. Mi riferisco ad una nuova riscrit-tura dell’Art. 1 del nostro Statuto, in quel-la parte dove c’è un preciso impegno nelpromuovere l’alpinismo. Proposta formu-lata da Annibale Salsa alcuni anni fa, e cherecentemente è ritornata alla ribalta.Nel 2010, come ci ricorda Piero Nava, tra-mite Le Alpi Orobiche, si chiedeva ai Sociuna partecipazione al dibattito, sulla pro-posta di tale modifica, senza ricevernealcun contributo. Dobbiamo ringraziarePiero Nava, per l’esaustiva e approfonditacomparazione dei diversi statuti dellemaggiori Associazioni Alpinistiche mon-diali, riportata nel numero 79 di Le AlpiOrobiche – maggio 2012 -.Penso che nessun socio abbia perso perstrada il valore della conoscenza dellamontagna, che il CAI, ha sempre sviluppa-to e trasmesso non solo ai suoi iscritti.Ogni anno le Commissioni, che costitui-scono la spina dorsale del nostro sodalizio,sviluppano importanti e circostanziate atti-vità che permettono di approfondire e con-dividere la conoscenza della montagna, neisuoi vari aspetti. L’impegno e l’organizza-zione, in questi anni, sono stati indirizzatiin modo considerevole, verso “…la stradadegli aspetti conoscitivi ed ambientali del-l’andar per monti…”Ritengo che è nostro compito oggi, e per il

futuro, contribuire a mantenere l’attenzio-ne verso le “terre alte”, perché non subi-scano ulteriori danni, spesso irreparabili.Abbiamo purtroppo assistito ad interventiedilizi ed urbanistici e alla realizzazione diopere dalla dubbia funzionalità, che hannoprovocato perdita di territorio innescandofenomeni di degrado ambientale e dissestoidrogeologico, provocando danni incalco-labili all’ambiente e all’economia monta-na senza comunque arginare il problemadell’abbandono della aree rurali. Tutto ciòha portato inevitabilmente ad una perditadi memoria della storia di quei luoghi ealla perdita delle potenzialità anche econo-miche che queste aree portano con se.Accanto a ciò, il CAI ha promosso e svi-luppato anche l’aspetto alpinistico/sporti-vo, raccogliendo le sollecitazioni di unasocietà civile che si modifica ed interpretal’evoluzione di ogni attività umana.Questo non può far dimenticare che i Padrifondatori del CAI, sia nazionale che berga-maschi, svilupparono una attenta edapprofondita attività Alpinistica, che defi-nirei di grande rilievo.Nel 2013 la nostra Sezione compirà 140anni, 150 saranno gli anni del CAINazionale, e credo che non potremo per-dere per strada la propria anima, ovvero“l’alpinismo in ogni sua forma e manife-stazione”È un nostro diritto e dovere, come ci ricor-da Marcolin, far sentire la nostra voce, maritengo opportuno che si debba tenerefede, senza storpiarlo, al nostro percorso dialtissimo valore storico e sociale, restandocomunque sempre disponibili ad un con-fronto. Vogliamo analizzare il rapportoalpinismo ed avventura? Alpinismo esport? La degenerazione dell’alpinismo?Lo possiamo fare, e son certo che saprem-mo trarne un grande valore aggiunto per ilnostro agire. Sviluppare l’alpinismo, deverimanere la priorità del nostro operare.Questo significa continuare a trasmetterecultura, storia, conoscenza della monta-gna. L’alpinismo come cuore pulsante diuna Associazione (CAI) che vuole contri-buire attraverso i gesti e le opere di ieri,oggi e domani, per non dimenticare dadove veniamo. Non posso quindi che con-dividere e sottoscrivere la riformulazionedell’Art 1, proposta di Piero Nava, fattaesclusivamente per “ragioni di moderni-tà…” come egli sottolinea, ma che non tra-

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Modifiche dell’articolo 1dello Statuto

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disce lo spirito dei nostri Padri fondatoridell’Alpinismo e del nostro Club.Concludo esprimendo soprattutto, in modoforte e determinato, che io sto CON L’AL-PINISMO, SENZA SE E SENZA MA, ALPRIMO POSTO

Alcuni pensieridi Nevio Oberti

Vorrei esprimere alcuni pensieri che l’edi-toriale di Piermario Marcolin, pubblicatosul numero di luglio di questa rivista, hamosso dentro di me. Pensieri che, peraltro,da tempo covo e che le parole del nostropresidente hanno riacceso. Non so se si giungerà ad una modificadell’Articolo 1 dello Statuto; credocomunque che un onesto e franco dialogonon faccia male a nessuno e tanto meno alCAI. Anche solo, e non è poca cosa, permettere in luce ancor più l’unità dellediverse anime che lo compongono. Come giustamente sottolinea Marcolin,nessuno vuole portare l’alpinismo insecondo piano: credo invece si debbaaffiancare ad esso altro, intendendo conciò tutto quanto è cultura della montagnaÈ indubbiamente costitutiva di una asso-ciazione come il CAI una forte connota-zione culturale, intesa sia in senso lato chedeclinata nelle specificità tipiche dellamontagna: come ambiente naturale; risor-sa per gli uomini; tradizione; conoscenzascientifica e via dicendo, senza stare ora adeclinare un elenco che non potrebbe sicu-ramente essere esaustivo. Conoscenza perché indissolubilmentelegata all’amore per la montagna, con tuttociò che ne consegue. Se amo conosco, seconosco amo. È conseguenza diretta: seamo rispetto! Il termine conoscenza èinfatti inserito proprio nel testodell’Articolo 1, dove si cita che scopo delCAI è “l’alpinismo in ogni sua manifesta-zione”. Quindi, a mio modo di vedere, nonè da mutare questa espressione dell’Art. 1,considerato che la definizione già è ampiae dovrebbe ricomprendere al suo internotutto quanto “fa” ed “è” montagna. Dico“dovrebbe” in quanto forse qui sta il noc-ciolo del problema: che sia necessario unchiarimento su cosa si intenda oggi, adistanza di 150 anni, per “alpinismo”?Questo alla luce dell’evoluzione che l’al-

pinismo ha avuto in questo secolo emezzo, ulteriormente accelerata negli ulti-mi 40/50 anni anche grazie, come in ognicampo dell’agire umano, allo sviluppodella tecnologia e della tecnica.Ovviamente non si vuole assolutamentedetronizzare l’alpinismo dalla sua primaposizione, ma forse un chiarimento sul suosignificato potrebbe essere di buon auspi-cio. Lancio solamente questa domanda,non ho né l’autorevolezza né la cultura perpotermi permettere di dare indirizzi o for-mulare proposte, vi sono sicuramenteall’interno del CAI persone assai più tito-late rispetto al sottoscritto per poter fareciò. Come socio vorrei però esprimere ilmio accordo con quanto scritto daMarcolin riguardo al valore positivo cheun aperto dibattito, al di là dell’esito chene potrà semmai derivare, sempre portacon sé. Anche solo per il fatto di poter darvoce alle molte e molte anime che com-pongono questo nostro sodalizio. Grazie.

Alpinismo ora e sempre di Paolo Panzeri

La lettura dell’editoriale a firma delPresidente Piermario Marcolin, nonché larilettura della lettera e del successivo con-tributo di Piero Nava, hanno messo inazione i miei neuroni. E fin qui niente distrano, capita a molti di pensare. Poi men-tre un pomeriggio facevamo due tiri inValgua ci sono state pure le chiacchierecon Maurizio Panseri. Alla fine tutto que-sto scrivere e parlare di alpinismo mi hastuzzicato a tal punto che mi sono ritrova-to davanti alla tastiera a scrivere. Questamattina mi è venuta una serie di pensieriche ho cercato di organizzare e di mettereinsieme. Difficile dare organicità a tantistimoli e tante riflessioni su un tema cosìcomplesso e che sento in modo particola-re. Ci provo.L’alpinismo è una attività che porta natu-ralmente colui che la pratica ad esprimersiai propri massimi livelli mentali e fisici.Partendo da questa definizione ora facciodue osservazioni. La prima osservazione èdi carattere sociale.La nostra società negli ultimi 40 anni ècambiata in modo notevole: le motivazionidel vivere di noi italiani, grazie al consu-mismo di massa, non sono più quelle lega-

te al soddisfacimento delle esigenze pri-marie dell’esistenza. Ora ognuno di noiappare uguale a tutti gli altri e per il biso-gno di autostima, in modo contraddittorio,sembra costantemente ricercare un “rico-noscimento pubblico”. Sembra quindi chela motivazione principale del nostro viveresia “apparire” da qualche parte. Che si trat-ti della vita lavorativa o del proprio tempolibero vedo sempre più il rischio che per laforma si perda di vista la sostanza delnostro agire. Questa deriva purtroppo èpresente anche nel nostro muoversi tra imonti. Ecco un aneddoto di collegamentofra le osservazioni per distrarre e sorridere,anche se con un po’ di amarezza. Un gior-no di quest’estate, dopo quasi due ore dipiacevole traversata semi pianeggiante,verso le 12 ho iniziato una salita più omeno ferrata ad un rifugio ed ho incontra-to una bella signora, elegante e attrezzatain modo perfetto. Dopo due chiacchiere hosaputo che era partita alle 8 da un rifugio ametà della traversata, cioè lei aveva fatto iltratto pianeggiante in quattro ore, io inuna. Premesso che non sono un superman,mi sono sentito in dovere di farle notareche il tempo stava cambiando e bisognavaaffrettarsi. Le ho ricordato le solite cose: ifulmini, il freddo, la grandine, l’acqua equant’altro. La signora in tutta risposta miha redarguito dicendomi che dovevo aspet-tarla perché io ero esperto, ma le ho rispo-sto che davo priorità ad un ragazzino cheera con me e quindi ad arrivare alla miameta nel più breve tempo possibile, prefe-ribilmente prima che si scatenassero glielementi. La sera, non vedendola giungereal rifugio, preoccupato ho telefonato al suorifugio di partenza e ho saputo che vi eraritornata alle 18, raccontando dell’impresasolitaria che aveva compiuto nella bufera(solo sua). Era felice! La seconda osservazione riguarda la com-petenza alpinistica. Un po’ dappertutto nelmondo una persona è definita un “buonalpinista” se con regolarità abituale scalasu tutti i terreni su vie di grado attorno alTD ed è capace di affrontare senza proble-mi difficoltà tecniche attorno al 6a. Io nonho dati a livello nazionale, quindi mi limi-to ad osservare che a livello centrale esezionale nel CAI le composizioni deiconsigli, delle commissioni, delle scuole,ma anche delle delegazioni del soccorsoalpino. Insomma se leggo i nomi dei com-

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ponenti delle strutture dirigenziali e di ser-vizio del nostro sodalizio, vedo che la per-centuale di “buoni alpinisti” che ne fannoparte è molto bassa quasi ovunque. Citengo a precisare che non ho nulla controtutti coloro che non sono alpinisti e regala-no il loro tempo per organizzare le attivitàdel Club, anzi meritano tutto il nostro rico-noscimento. Però mi chiedo dove sonofiniti i “buoni alpinisti”, forse non sonointeressati a contribuire alla vita del nostrosodalizio o forse non hanno trovato il giu-sto spazio. Non riesco a capire da doveabbia origine questa carenza, ma mi sem-bra di poter dire che il CAI abbia perso, inquesti ultimi 40 anni, molta competenzaalpinistica. Non voglio concludere questemie due osservazioni col metterle insiemeal mio concetto iniziale di alpinismo, per-ché mi rattristerei non poco. Così comenon voglio esprime giudizi sull’operato dichi, alpinista o non, dedica il suo tempoalla vita del Club. Si deve però prendereatto di questo fenomeno.Sono altresì convinto che noi siamo unademocrazia proporzionale e quindi sidovrà aspettare a lungo un qualsiasi cam-biamento nel CAI, però dobbiamo fareattenzione perché molti giovani italianiche fanno “buon alpinismo” non si iscrivo-no più al sodalizio, se non per l’assicura-zione e sempre più spesso si fanno soci diclub alpini all’estero.Se oltre alla perdita di queste competenzealpinistiche toglieremo la centralità dellaparola Alpinismo nell’art. 1 dello statuto,non vedo un futuro roseo per la nostraassociazione.Povero CAI, perdendo il fuoco della suaattività si disperderà come polvere nelvento.

L’alpinismo e la nascita del Club Alpino Italiano

di Maurizio Panseri

Prima di pensare alle eventuali modifichedell’articolo 1 del nostro Statuto, ripen-siamo alle origini del nostro sodalizio.Anzi, per meglio dire, avendo ben chiarala proposta di Annibale Salsa su comemodificare l’articolo 1, che prevede ditogliere “l’alpinismo in ogni sua forma”come scopo centrale e fondante, relegan-dolo a semplice mezzo al servizio della“conoscenza della montagna”, facciamoun salto nel tempo.Il 12 agosto del 1863 Quintino Sella, exministro del Regno d’Italia, in compagniadel conte Paolo Ballada di S. Robert, disuo fratello cavalier Giacinto e del baroneGiovanni Barracco, risale la Val Varaita eraggiunto Casteldelfino, si incammina trai boschi e sui sentieri di Vallanta ed intra-prende la scalata del Monviso dal versan-te sud. Quel giorno Quintino Sella e gliamici dimostrano che l’alpinismo non è asolo appannaggio degli Inglesi, che inquegli anni collezionavano prime salitesu tutto l’arco alpino. In quella giornatadi azione, in cui al cammino e alla scala-ta si intervallano osservazioni e rilieviscientifici, vengono poste le fondamentaper la fondazione del Club AlpinoItaliano. In quella lontana estate di 149anni fa, a quota 3841 metri, QuintinoSella, come scrisse in una lettera, presoatto che a Londra era stato fondato unAlpin Club e a Vienna un Alpenverein, sidisse: “Ora non si potrebbe fare alcunchédi simile da noi? Io crederei di sì.”Il nostro CAI nasce quindi sulla vetta diun monte, dopo una giornata di scalata efatica, e non nel regno della conoscenza

di allora, tra le mura del RegioPolitecnico di Torino che ha la sua sede alCastello del Valentino. In questo luogo il23 ottobre 1963 viene ratificata tale scel-ta con la fondazione ufficiale e la sotto-scrizione dello statuto da parte di oltreduecento appassionati di montagna.Questo disquisire attorno ad eventualimodifiche dell’articolo 1, potrebbe appa-rire a molti inutile e capzioso ma ritengosia importante porvi la giusta attenzione,poiché l’articolo oggetto della discussio-ne non è una sequenza di semplici paroleordinate casualmente ma dell’espressionedi una volontà da parte di chi ha fondatola nostra libera associazione. Con i dovu-ti distinguo: a cosa pensereste se qualcu-no arrivasse domani proponendo di modi-ficare l’articolo 1 della costituzione ita-liana? Immagino che tutti ci metteremmoin allarme e prenderemmo la questionemolto seriamente.Tornando quindi alla nostra “libera asso-ciazione nazionale” ritengo che voleremodificare nei suoi contenuti l’articolo 1affermando un presunto primato dellaconoscenza sull’azione e giustificandociò con il bisogno di adeguarsi all’evolu-zione del nostro rapporto con la monta-gna, non lo ritengo affatto efficacie edutile.Innanzitutto per onestà storica, in quantocome già detto, il Club è nato da una gior-nata d’alpinismo e non da una seppurnobile disquisizione accademica. Poi per-ché se perdiamo l’alpinismo come ele-mento fondante e lo sostituiamo con laconoscenza dell’ambiente montano,diverremmo altro, e ci sono già diverseassociazioni che si occupano prioritaria-mente di questo. Nel merito non ritengocorretto impostare la discussione come sefosse in gioco il primato dell’alpinismosulla conoscenza o viceversa, e posto inquesti termini lo reputo un falso proble-ma. Per questo motivo mi riaggancio alleorigini e ritengo che per il CAI l’azione,ovvero “l’alpinismo in ogni sua forma”,sia scopo fondante e in grado di generareconoscenza. Tale deve restare il nostroscopo: promuovere l’alpinismo in ognisua forma in modo tale che stimoli allaconoscenza, allo studio e al rispetto del-l’ambiente e della storia delle nostremontagne. Attorno a tale scopo farei unariflessione ed esplicherei meglio cosa si

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CAI Sezione di Bergamo CAI Sottosezione di Nembro GAN Nembro Comune di Nembro

Organizzano la VIa edizione 2012 del Premio Marco e Sergio dalla Longa

Aspettiamo le vostre candidature.Regolamento e modulo per la candidatura disponibili sul sito www.caibergamo.it

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montagne. Attorno a tale scopo farei unariflessione ed esplicherei meglio cosa siintende per “alpinismo in ogni suaforma” e ritengo che in tale definizione cistia tutto il nostro modo di andare in mon-tagna, dall’escursione alle scalate estre-me, effettuate in ogni stagione.Inoltre se come afferma Annibale Salsa, asostegno della sua proposta, l’andare inmontagna oggi “ha portato a sottovaluta-re quella conoscenza teorico-pratica deiterritori montani”, non è modificando unarticolo che risolviamo il problema. Senon vi è “una consapevole e responsabilepratica dell’alpinismo” piuttosto chiedia-moci cosa possiamo fare per invertire latendenza, chiediamoci cosa dobbiamofare affinché sempre più giovani si avvi-cinino alla montagna con un bagaglio diconoscenza che li renda consapevoliappieno del loro agire del loro modo difare “alpinismo in ogni sua forma”. Lanostra associazione ritengo sia chiamata aquesto, a canalizzare le proprie energienella promozione e sostegno di tutte quel-le iniziative dove l’azione tra i monti enegli ambienti naturali è inscindibiledalla conoscenza e dal rispetto. Per rag-giungere questo obbiettivo, proprio per-ché i tempi cambiano, dobbiamo andareverso una maggiore capacità di rinnova-mento, dove presupposto fondamentale èla capacità di ascoltare e fare emergere ibisogni e le sensibilità, di chi frequenta lamontagna.Questa è una partita tutta da giocare dovesaranno le nostre azioni unite al nostrosapere che potranno incidere sull’andareper monti e non questa proposta di modi-fica dell’articolo 1.Ben vengano quindi tutti momenti didiscussione e di incontro che saremo ingrado di crearci ed organizzare.

Buon Alpinismo a tutti.

a cura di G.C. Agazzi

“Ottant’anni fa un’imposizio-ne del governo fascista,annullando ogni facoltà

decisionale, obbligava il Club AlpinoItaliano a entrare nei ranghi del CONIspostando d’autorità la sua sede da Torinoa Roma. Ottant’anni fa, anche controquell’imposizione, veniva fondato il GISM(Gruppo Italiano Scrittori di Montagna)col non celato intento di affermare il dirit-to alla libertà e di sostenere la prioritàdella cultura e dell’etica contro i tentatividi abbassare l’alpinismo al livello di com-petizione sportiva e di strumento politicopropagandistico. Da allora il nostroSodalizio ha combattuto sempre, conintransigenza adamantina e fedeltà al pro-prio ideale, contro ogni tentativo di devia-zione cui è stato oggetto il rapporto del-l’uomo con il Monte. Per cui oggi, soste-nuti dall’unanime volontà del Corposociale, dalla loro prassi e dalla loro sem-pre crescente produttività artistica e lette-raria, i soci del GISM riuniti a Cortinad’Ampezzo affermano con forza e convin-zione derivate da ottant’anni di lotta coe-rente l’assoluta essenza artistica e spiri-tuale dell’Alpinismo, che ne fanno un’atti-vità etica al di sopra di ogni concettosportivo e agonistico, e la necessità dicombattere i ripetuti, continui e colpevoliattentati all’integrità e alla genuinità dellanatura alpina.”Cortina d’Ampezzo, 28 giugno 2009

Come ogni anno si sono tenuti l’assembleaed il raduno nazionale annuali del GruppoItaliano Scrittori di Montagna (GISM).Quest’anno i due eventi sono stati organiz-zati a Finale Ligure nei giorni 8-9-10 giu-gno 2012. Molti i partecipanti nella locali-tà della Liguria molto cara agli alpinistiche sono soliti ritrovarvisi per arrampicaresulle numerose falesie della zona.L’assemblea ha avuto luogo nel centro diFinalborgo presso l’Auditorium di S.Caterina, in uno dei più bei borghi d’Italia.Al tavolo sono saliti Spiro Dalla PortaXydias che è stato confermato all’unani-mità presidente per un altro mandato.Christian Roccati ha moderato e organiz-zato l’evento con grande maestria. Sulpalco dell’Auditorium sono saliti PieroCarlesi, vicepresidente vicario, IreneAffrendanger, Dante Colli. Dopo la rela-zione morale del presidente, si è procedu-to all’approvazione del bilancio da partedei revisori dei conti. È stato elettoall’unanimità quale nuovo consigliere ilvaldsotano Marco Blatto che sostituisceBepi Magrin nel Consiglio Direttivo. Èseguita l’assegnazione di alcuni premi spe-ciali.L’incontro d’autunno si terrà a Cogne,mentre il raduno annuale nel 2013 verràorganizzato a Fiera di Primiero nelleDolomiti.

Gruppo Italiano Scrittori di Montagna - GISM 2012

Finale Ligure.Assemblea generale del GISM

(foto GC. Agazzi)

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Il grande sentiero. Habitat, culture,avventure - Edizione 2012

a cura della redazione

Anche quest’anno il Grande Sentieropassa negli spazi della nostra sede,con una mostra, quattro appunta-

menti e numerosi ospiti prestigiosi.Il Grande Sentiero 2012, anche quest’annosostenuto dalla nostra sezione, si ispira aduna citazione di Henry David Thoreau dawalking, dall’idea del cammino pensata intutte le sue più ampie possibili articolazio-ni. Ma dello scrittore americano, più cheuna limitante citazione ritroveremo, in que-sta edizione, lo spirito, la curiosità, il muo-versi nel mondo con vivacità e consapevo-lezza. La rassegna bergamasca, giunta allasua quarta edizione, dedicata ad “Habitat,Culture, Avventure” avrà la sua apertura il9 novembre, proprio al Palamonti, e si pro-trarrà fino al 17 novembre a Bergamo, perproseguire poi a Nembro il 23, 28 e 30novembre e chiudersi a Colere il 5 gennaio2013. Il programma è ricco di nuove pro-poste e stimoli, di interessanti legami tra ifilm e le variegate iniziative presenti in car-tellone. Come sempre, all’interno della ras-segna i percorsi sono diversi, trasversali epiacevolmente spiazzanti. Il programmacinematografico propone anteprime asso-lute e film storici, fiction e documentariTorniamo ora agli appuntamenti fissatipresso il Palamonti. Venerdì 9 novembre,come già anticipato, l’apertura dell’intera

rassegna è prevista per le ore 18. Presso lasala Curò, Alberto Benini, scrittore e sto-rico dell’alpinismo, presenta la mostradedicata a “Gigi Vitali - L’alpinista simpa-tico” che resterà allestita sino a Dicembrepresso i nostri spazi. Sabato 10 novembresarà presente Marianne Chaud, antropo-loga e cineasta più volte premiata al FilmFestival di Trento e già ospite della nostrarassegna. Alle 21 presso la palestra ci pre-senterà il suo ultimo lavoro e racconterà ilsuo recente viaggio in Zanskar, ormai suaseconda patria. Martedì 13 novembre,alle ore 18,00, presso la palestra d’arrampi-cata, il fortissimo alpinista Pietro Dal Prà,ex enfant prodige dell’alpinismo italiano,arrampicherà con i frequentatori del nostromuro di scalata e presenterà il progettoCLIMB FOR LIFE sulla donazione del

midollo osseo, che tra i testimonial dipunta annovera il più forte climber delmomento: il giovanissimo Adam Ondra.Alle ore 21,00 ci sposteremo all’Audito-rium di Piazza della Libertà per seguire lasua serata. Venerdì 16 novembre, alle ore18,00, presso la sala Curò, gli scrittori egiornalisti Davide Sapienza e Franco Mi-chieli presentano in anteprima nazionale illoro libro “Scrivere la natura” editore Zani-chelli. Sarà un interessante momento diconfronto con due professionisti della scrit-tura. Alle ore 21,00 la serata prosegue pres-so Auditorium di Piazza della Libertà, doveSapienza e Michieli, si confronteranno conSilvia Poeta regista del film “San Martino”che verrà proiettato in chiusura di serata.Sabato 17 novembre, alle ore 18,00 acco-glieremo al PALAMONTI il presidente

Il Grande Sentiero passa dal PalaMonti

Sabato 17 novembre - Mick Fowler (the first ascent Gojung)

Sabato 10 novembre - Marianne Chaud

Venerdì 16 novembre - Davide Sapienza e Franco Michieli

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dell’Alpin Club Inglese, il fortissimo alpi-nista Mick Fowler. Rientrato da poco dallasua ultima spedizione himalayana, ciintratterrà presentando il suo libro “Sughiaccio sottile” e potremo confrontarci echiacchierare con questo personaggio cheda sempre rivendica di non essere un alpi-nista professionista. Dimostrando che sipuò fare alpinismo ad alto livello pur dedi-cando solo il tempo libero, a prova di ciòevidenziamo che più volte è stato nomina-to per il Piolet d’Or ed una volta si è aggiu-dicato l’ambito premio alpinistico. Anchequesta serata, dopo il primo momento con-viviale, alle ore 21 si sposteràall’Auditorium di Piazza della Libertà,dove Fowler ci parlerà delle sue ultimespedizioni.Molti altri sono gli appuntamenti e gli ospi-ti che IL GRANDE SENTIERO porterà traBergamo, Nembro e Colere. Per seguire larassegna ed avere maggiori informazioniwww.ilgrandesentiero.itCogliamo l’occasione per ringraziareLAB80, motore instancabile della manife-stazione, e la rivista OROBIE che da sem-pre la sostiene. Infine non vogliamo dimen-ticarci di ringraziare la Cineteca Centraledel CAI, in particolare modo PinoBrambilla, per la preziosa collaborazionenel reperire e fornire i documenti storicinonchè il BIM (Bacino Imbrifero Montano)che ha aiutato la nostra associazione asostenere parte dei costi di questa importan-te manifestazione. Vi aspettiamo numerosi.Buona partecipazione a tutti

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Martedì 13 novembre - Pietro Dal Pra(impegnato su Silbergeiger)

Sentiero Creativi. Dal 9 novembreappuntamento al Polarescoa cura della Redazione

Non ci sono segnavia che indicano i“Sentieri creativi”. Stanno, primadi tutto, dentro la testa e la voglia di

sperimentare di giovani che, su impulsodell’Assessorato alle Politiche giovanili delComune di Bergamo e del CAI di Bergamo,mettono alla prova le loro inclinazioni epassioni artistiche all’interno di alcuni deglispazi più suggestivi delle Orobie, dialogan-do con questo straordinario teatro naturale. Il risultato è un percorso di scoperta, che siapre alla curiosità degli amanti dell’arte edella montagna e li conduce lungo sentierigià battuti, ma con spirito nuovo. “Sentieri Creativi” nasce a seguito dellafirma, nel 2010, di un protocollo d’intesasiglato dal Comune di Bergamo con CAI diBergamo per promuovere la conoscenza ela pratica della montagna per le nuove gene-razioni. L’obiettivo del progetto è quello direalizzare un connubio tra giovani creativi emontagna attraverso progetti artistici realiz-zati direttamente in quota, lungo i sentieri eall’interno dei rifugi delle Orobie bergama-sche. A seguito del bando aperto di raccoltadelle proposte, riservato a giovani under 30della provincia di Bergamo e chiusosi nelmese di aprile, una commissione dedicata,con il supporto dell’Accademia Carrara diBelle Arti, ha selezionato otto fra le propo-ste artistiche pervenute. Successivamente,grazie anche al lavoro dell’artista bergama-sca Clara Luiselli, alla quale è stata affidatala curatela dell’edizione 2012 di “SentieriCreativi”, in stretto dialogo con i giovaniartisti e secondo le loro esigenze sono statedefinite le modalità di allestimento e indivi-duate le localizzazioni di ciascuna opera,abbinando ad ognuna di esse almeno unrifugio delle Orobie. I progetti artistici, alle-stiti in quota dal 14 luglio al 30 di settem-bre, hanno approcciato in maniera estrema-mente diversa e originale le tematiche eambientazioni relative alla montagna, met-tendo a tema alcuni luoghi specifici (la

“sfinge” della valle dell’Inferno, i resti dellateleferica che dall’Alpe Corte conduce sinoal Branchino, ma anche lo stesso sentierodelle Orobie) e tratti peculiari della monta-gna bergamasca (l’endemismo delle Alpiorobiche), oppure suggerendo riflessioni sulrapporto tra l’uomo e la natura o, ancora,utilizzando tecniche come il moss graffiti(graffiti con il muschio), oppure mettendoin dialogo lo spazio esterno, naturale, conl’interno delle abitazioni. Il progetto non siconclude tuttavia con la fine della bella sta-gione. “Sentieri Creativi” continua presso loSpazio Polaresco, a partire dal 9 novembre,con una mostra collettiva che ospita tutti iprogetti che hanno preso parte all’iniziativa.Un modo per portare le atmosfere dell’altaquota in città, ma anche per lanciare ilbando del prossimo anno: i sentieri creativinon finiscono mai. Di seguito l’elenco deigiovani artisti, i nomi delle opere e l’abbina-mento con gli spazi di realizzazione:1.Barbora Bobovcakova,

Endemismo nelle Alpi Orobiche – Rifugio Antonio Curò

2.Chiara Cavalleri, Sui miei passi – Lungo il sentiero delle Orobie dal 14 luglio. Poi presso il rifugio Laghi Gemelli

3.Anna Agliardi, La finestra come simbolo, Rifugio Baroni al Brunone

4.Gruppo Creativo Permanente,Riflettere sulla montagna – Teleferica Alpe Corte – Branchino

5.Letizia Delprato, Esperimento n. 1 – Rifugio Albani

6.Ilaria Pesenti, Le stagioni della sfinge – Rifugio Benigni

7.Pietro Bonfanti, Auto allegoria – Rifugio Coca

8.Jacopo Andriolo e Riccardo Sangalli,Tuedio – Rifugio Calvi

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a cura di Tito Arosio

Non tutte le vie sono uguali, nondico sulla carta, ma ai nostri occhidi climber-alpinisti.

Ci sono vie che inizi a conoscere per unevento particolare. Al primo stage dellaMountain Academy (M.AC.) conobbiDavid Ravanel, sulla terazza del RifugioTorino mi indicò e spiegò una via passan-te proprio nel centro del grande scudo delPilier d’Angle. Ravanel, nel 1989, fu ilprimo ripetitore della via. Mentre parlava,aveva tutta la mia attenzione, guardavoammirato l’imponente scudo dove passa lavia, ma archiviai l’idea di ripeterla nellasfera di “un giorno-forse mai”.Dopo un’iniziale conoscenza della via,possono succedere altri episodi che ripor-tano l’attenzione e la curiosità su di essa.Così inizia ad essere non più una via cometante altre, ma la Via su cui fantasticare.L’anno successivo all’incontro con

Ravanel, durante l’ultimo stage dellaMountain Academy, sulla terrazza delRifugio Torino, Ferran ed io, parliamodello scudo del Pilier d’Angle, e Ferran miconfessa che il suo più grande sogno èripetere quella linea. In camera da letto, midice, proprio sopra il letto ha appeso unposter con il tracciato della via autografa-to da Gabarrou, colui che ha aperto DivineProvidence. Ad un tratto arriva SimonAnthamatten, una giuda della M.AC., checi illumina dicendo di averla ripetuta edaverla fatta tutta da capocordata. Ci rac-conta brevemente della sua ripetizione,avvertendoci che le difficoltà non sonosolo circoscritte allo scudo, ma anche allaparte iniziale a causa della roccia di scarsaqualità, alla fine conclude che la via nonpossiede le caratteristiche per venire mitiz-zata, ma che itinerari cosi si fanno senzatante storie.Passa qualche mese e trovo un articolo suVertical (rivista francese di montagna) che

parla di questa salita. L’articolo percorretutta la storia di Divine Providence e rac-conta di una recente ascensione in libera,da parte del team di alpinismo giovaniledel CAF. Sul sito dell’autore dell’articoloè presente un’ottima relazione aggiornatariguardante lo scudo del Pilier d’Angle. Èfatta, tutti gli elementi per sognare ci sono.Passa qualche anno, un pomeriggio mitrovo con Saro al bivacco della Furche.Prepariamo la prima doppia si parte perDivine Providence, non c’è spazio per idubbi, dopo aver letto centinaia di voltel’articolo di Vertical ed essermi addormen-tato tantissime volte con lo schizzo dellavia tra le mani, la preparazione psicologi-ca è arrivata alla fine. Si va! Iniziano ledanze, dopo qualche doppia siamo sulghiacciaio della Brenva, c’è già una trac-cia. Scopriremo poi che due britannici ciprecedono di un giorno. Arriviamo all’at-tacco senza troppi problemi, nonostantenon sia certo una passeggiata di piacereraggiungere la base del Grand Pilierd’Angle. Bisogna passare dal vecchioRifugio Ghiglione, risalendo un pendio dighiaccio a 50°, e poi scendere nuovamen-te fino al ghiacciaio della Brenva. Quindisi raggiunge il Col Moore e, dopo qualchedoppia e un po’ di arrampicata in discesain una zona instabile, si rimette piede sulghiacciaio. Da qui, una traversata, sotto laminaccia dei leggendari seracchi dellaMajor e della Poire, ci conduce ai piedidella parete est del Grand Pilier d’Angle,che con i suoi 900 metri di dislivelloincombe sopra di noi. Approfittiamo del-l’ultima luce della giornata per fare qual-che tiro, ci rendiamo subito conto che inparete c’è più neve del previsto: meglio,perché avremo sempre acqua per i bivac-chi; peggio, perché sullo zoccolo e nellaparte finale le cose si complicano. Il bivac-co è ottimo, la notte trascorre tranquilla,senza pensar troppo allo scudo che svettasopra le nostre teste. Il giorno seguentetutto fila alla perfezione, perdiamo un po’di tempo lungo lo zoccolo a causa dellaneve che rende la progressione più labo-riosa. I tiri sullo scudo ci fanno sudare manon esageratamente. A sera siamo suun’ottima cengia da bivacco. Ci mancasolo qualche tiro per uscire dallo scudo,ma preferiamo fermarci. Abbiamo le manitutte spellate ma siamo esaltati e felici.Sentiamo che il sogno si sta realizzando.

Divine Providence - Grand Pilier d’Angle

Saro impegnato sulle prime ostiche lunghezze dello zoccolo (foto T. Arosio)

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Grandes Jorasses - Sperone Walker

La notte passa senza problemi e la mattinaci svegliamo con delle nubi minacciosesopra le Grandes Jorasses che si estendonorapidamente, la mia prima frase del giornoè: “le doppie qua no, è un casino”.Partiamo senza aspettare il sole - che fred-do! - e con tre tiri laboriosi siamo fuoridallo scudo e dalle difficoltà. La gioia èpresente ma la stanchezza si fa sentire. Lenubi per fortuna si dissolvono con il veni-re del giorno. Con alcuni tiri di misto arri-viamo in vetta al Pilier. Siamo al settimocielo ma siamo ben consci che la faticavera è tutta da venire, mi echeggia inmente una frase dell’articolo di Vertical:“..la peculiarità del Grand Pilier d’Angle:quando è finito c’è né ancora!” e, alzandolo sguardo verso la vetta del Bianco, nonposso che essere concorde, ancora 550metri di dislivello ci separano dalla vettadel Bianco, oltretutto su un terreno chenon concede distrazioni. In tre faticoseorette siamo in vetta, purtroppo un fortevento da nord non ci concede di festeggia-re a dovere e iniziamo subito la discesaverso il Rifugio Gouter.Il sogno si è realizzato e penso di godermiun meritato riposo e vuoto mentale primache si presentino altri sogni. “Purtroppo”non sarà cosi, visto che esattamente unasettimana dopo mi troverò in vetta alleGrandes Jorasses, dopo aver salito lo spe-rone “Walker”. Quando si è acclimatatibisogna approfittarne!

di Rosa Morotti e Norbert Noppa Joos

All’inizio di agosto io e Noppa erava-mo alle Petites Jorasses dove abbia-mo salito la via Anouk, 800metri di

arrampicata stupenda su un ottimo granito.Per un’intera giornata siamo stati immersi inun ambiente unico, quello del gruppo delleGrandes Jorasses, Courtes, Droites, Verte,Dru e Aiguilles de Chamonix. Piu’ volte ilmio sguardo era fisso sulla parete Nord delleGrand Jorasses, ancora vivo nella mia menteil ricordo di quell’invernale allo SperoneCroz nell’ormai lontano 1997, con Sergio.La mia attenzione è per lo Sperone Walkerdove, lungo quei 1200metri di parete, sale lastorica via di Cassin.Alla fine della giornata mi son detta perchènon tornare per provare a salire quel fanta-stico Sperone. E cosi’ sabato 18 agosto io eNoppa ripartiamo di nuovo con destinazio-ne Grandes Jorasses. Questa volta con noic’é anche il giovane Tito Arosio che fa cor-data con Roli Simeon, un amico di Coira.Alla sera siamo al rifugio Leschaux e alle 4di mattina della domenica, risaliamo il peri-coloso ghiacciaio, ridotto in pessime condi-zioni, fino ad arrivare ai piedi dello SperoneWalker. La nostra idea è quella di salire piu’in fretta possibile evitando un bivacco inparete, per cui , non portiamo nulla perbivaccare. Alle 7 attacchiamo la via, velocisaliamo i primi 200 metri, evitando le scari-che di sassi che scendono dall’alto e portan-doci cosi’ verso sinistra dove la parete è piu’sicura. Saliamo con le scarpette d’arrampi-cata per essere piu’ voloci fino alle cengiesotto il diedro di 30metri. Qui c’è neve percui cambiamo le scarpe e calziamo i rampo-ni. Arrivati alla base del diedro Rebuffat ci

chiediamo se Cassin è proprio salito di qua.Ebbene si, saliamo il diedro portandoci poiun po’ a destra per uscire poi su placche dif-ficili e ghiacciate. Poi di nuovo su e un po’a destra, fino alla base del diedro di 75metri. Lo superiamo con tre tiri di corda, laroccia è sana e l’arrampica è stupenda. Alsuo termine di nuovo su fino alle placchenere e grigie dove la montagna si fa’ piu’ripida. Purtroppo le condizioni della paretenon sono cosi perfette come pensavamo, percui piu’ volte dobbiamo mettere e togliere iramponi, cosi’ la nostra salita viene un po’rallentata. Arriviamo alla torre grigia, un tirodopo l’altro la superiamo, fino ad arrivarealla base del nevaio triangolare. Si sta facen-do buio, Tito e Roli si fermano per bivacca-re. Io e Noppa saliamo il nevaio e altri 2 tiridi difficile misto lungo i camini rossi. Poi ilbuio ci costringe a fermarci, non ci resta chescavare nella neve due piccoli posti dovepassiamo seduti una lunga e fredda notte.Lentamente arriva mattina e alle 7 i primiraggi di sole cominciano a scaldare i nostrifreddi corpi. Saliamo spediti verso l’alto,attraversando a destra su placche ripide eghiacciate per salire di nuovo diretti lungodiedri e fessure bagnate fino sullo filo dellosperone. Risaliamo velocemente con altritiri di corda su roccia solida lo sperone finoall’ultimo colatoio che ci conduce finalmen-te sulla cima vera e propria delle GrandesJorasses. Diedro di noi arrivano subitoanche Tito e Roli. La giornata è stupenda, lagioia è immensa e il panorama è unico.Siamo contenti. Un altro sogno si è realizza-to. Noppa è felice di aver salito con me que-sta via, 32 anni dopo la sua prima ascensio-ne. Ringrazio Noppa, Tito e Roli per avercondiviso con me questa bellissima salita.

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Saro al “cambio gomme”(foto T. Arosio)

Roli, Tito, Noppa e Rosa in vetta alle Jorasses

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a cura di Franz Rota Nodari

Ci son sogni che a volte stenti a cre-dere possano realizzarsi.Sicuramente non dopo le vicissitu-

dini e le prove alle quali la vita spesso tisottopone. Se otto mesi fa, in un lettod’ospedale, qualcuno mi avesse detto cheavrei portato a termine il mio “progetto”alpinistico (per quanto “insensato” adalcuni possa sembrare), non gli avrei cre-duto minimamente. Salire quei 6Quattromila che ancora mi mancavano perarrivare alla fatidica quota 82 sembravaimproponibile. E mestamente nemmenoosavo pensarci. Invece eccomi qua a rac-contare le ultime bellissime salite che por-tano a coronare un piccolo grande sogno.

Dritti alle DROITES (4000 m) con bivaccodal pendio del Col des Droites con bivacco e discesa dal canalone SW

L’approccio per questa montagna stavoltaè differente. Dopo essersela lasciata sfug-gire da nord per le condizioni “maibuone”, dopo essersela lasciata sfuggirecon approccio sciistico a fine marzo sta-volta si decide per un “dritto” da valle.Partiamo quindi con materiale da bivaccodalla stazione di Montenvers decisi a sali-re fin dove le fatiche e le condizioni lo

consentono, per avere vantaggio sul matti-no seguente. Con me c’è Ale, per la suaprima volta nel bacino del Talèfre. Giuntidirettamente sul bacino del ghiacciaiodopo la ripida, ormai arcinota, ferrata, deinuvoloni si accalcano sulle montagne.Conosciamo le previsioni, ma non posso-no che preoccuparci. Sotto il pendio delCol des Droites l’itinerario è evidente epare molto meno roccioso di quel che pen-sassimo. Proseguiamo sempre con calma,facendo diverse pause per bere e mangia-re. Quando cominciamo a salire su neve,come da programma, non fa più caldo e laprogressione procede bene. Unica cosasiamo immersi nella nebbia. Solo verso iltramonto tutto si apre alle spalle regalan-doci emozioni inimmaginabili. La lunapiena illumina la nostra via. Dalla nevepassiamo alla roccia e al misto per supera-re un salto di misto divertente. Ultimi pen-dii ripidi (50°) e troviamo un gruppo disassi nella neve che fa al caso nostro. Ciancoriamo ed eccoci nei sacchi con le stel-le a darci la buona notte. L’indomani,nonostante una brezza leggermente fasti-diosa, dormo talmente profondamente danon sentire la sveglia. Ale mi desta avvi-sandomi che è già chiaro - Cavolo si stavacosì bene! - Pronti-via! Un the caldo edelle barrette e siamo in movimento: pocaneve ed eccoci sulla fascia rocciosa.Arriva il sole dal lato delle Courtes: che

giornata! Inizialmente su rocce instabili,poi via via che si sale su bei blocconi diottimo granito con passaggi a volte legger-mente atletici. Guadagniamo metri, un po’in conserva, un po’ a tiri. Il ghiaccio resi-duo regala comunque anche dei passaggidi misto da affrontare con due piccozze.Giunti al pendio sommitale siam direttialla vetta con grande soddisfazione. Lenuvole sono arrivate, ma non destanoancora preoccupazione. La temperatura ètutt’altro che tropicale. Scendiamo ora sulversante SW con la serie di doppie che siusano venendo dal Lagarde in primavera.Il primo tratto non è comodissimo, ma poici velocizziamo e il tutto assume un buonritmo. Verso la base del canale un paio discariche dall’alto ci fanno capire che è oradi svignarsela. Del resto il versante delleCourtes non era tanto più sicuro. Superatala crepaccia con un bel salto, proseguiamonel dedalo di crepacci del ghiacciaio diTalèfre. Quando siam sulla morena però siscatena il temporale annunciato, che vede-vamo provenire dal Bianco. Sotto un sassoattendiamo che diminuisca. Scendere dallaferrata con questi temporali che si susse-guono ci sembra una cosa stupida e quan-tomeno pericolosa. Optiamo quindi per lanotte al Couvercle. L’indomani, sotto lapioggia, scendiamo sulla Mer de Glacecostatando il graduale innevamento dellealte cime per queste fredde perturbazioni.Una gran bella salita con un grande sociodimostratosi all’altezza delle situazioni.Come dice qualcuno il 4000 più basso, manon per questo il più facile…

Il Grande Pilastro Angolare di PEUTEREY (4243 m)Grand Pilier d’Angle, 4243 & 4304 m, daiBivacchi Crippa-Lampugnani per il ColEcclesMont Blanc de Courmayeur e Mont Blanc,4810Discesa “via normale del Papa” dalRif.Gonella

Eravamo già stati ai Bivacchi Crippa eLampugnani, appollaiati su una spalla delPic Eccles, due anni fa con Mara, per farela Brouillard. Nulla è cambiato: il solito“rush” finale per accaparrarsi gli ultimiposti liberi. Il solito nido d’aquila conpanorama mozzafiato, ove attendere lanotte con acrobazie equilibristiche sul pre-

Ottantadue per quattromilaAlba su Les Aiguilles Du Diable

(foto F. Rota Nodari)

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cipizio, per convivere con gli altri ospiti.Stavolta però abbiamo un nuovo amico,Denis, con cui condividere le meravigliedi questo Versante del Bianco (sì, non hosbagliato a digitare: versante con la Vmaiuscola). Eravamo già stati anche al Coldi Peuterey con Marco l’anno scorso dopola magnifica Nord della Aiguille Blanche.Nulla è cambiato: lo stesso senso di liber-tà e al contempo di maestosità schiaccian-te. Lo stesso senso di lontananza dallaciviltà. Ma per quante volte si torni in unluogo così pregno di fascino, le emozionisaranno sempre massime. L’anno scorso,dopo un’obbligatoria attesa in un crepac-cio per le mancate condizioni di portanzadella neve, avevamo proseguito per ilCouloir Eccles alla vetta del Bianco diCourmayeur, giungendovi al buio. Ancheper questo tornare non “alla cieca” era unacosa che ci invogliava. Dai bivacchi, giun-ti al Colle Eccles, dove parte la celebrecresta Innominata, con due doppie attrez-zate da 60m siamo sui ripidissimi pendiisotto i Piloni che attraversiamo in velocità.Alle 5:30 siamo presso il “nostro” crepac-cio. Superata la terminale, giungiamo aquello che pensiamo essere l’attacco dellavia (e forse lo sarà), ma ci respinge…que-

sto però non è AD!!!! Proseguiamo fino atrovare un nuovo cheminement che per-mette di alzarsi. Si susseguono tiri conghiaccio, placche, diedri e colouir in nevefantastica per arrivare alla cresta.Proseguiamo di conserva, ma non andia-mo veloci come speravamo. Giunti sullacresta che dà sul versante Nord (magnifi-que!!!) siamo a 4243m della vera vetta. Ilfilo si fa ora aereo e nevoso e da mozzareil fiato. Gendarmi e torrioni, traversi emo-zionanti. Fino a superare il gran gendarmesul lato nord e tornare su quello sud perarrivare alla quota maggiore (ma non lavetta principale), 4304m, dove incrociamole tracce provenienti dal couloir Eccles:variante grazie alla quale spesso le cordatesi fregiano di avere salito questa monta-gna. A prescindere dal “gioco” dei colle-zionisti opinabile e discutibile quantovogliamo, il giro del GPA è un viaggioavventuroso e per noi imperdibile. Per ilmagnifico crestone nevoso, ottimamentetracciato, tanto evidente dal fondovalle,saliamo a sbucare al tramonto sul MontBlanc de Courmayeur. Il “pernotto” allaCapanna (?) Vallot, la discesa dal RifugioGonella e l’eterno Miage saranno solo ilcorollario finale (per quanto faticoso) perfinire questa ennesima magnifica esperien-za su uno dei versanti “nobili” del MonteBianco, a volte tanto bistrattato (cosa cheviene in mente a guardare la Vallot o lenormali super trafficate).

La cresta DIABOLICA…e son 82!!!Arete du DIABLE: Corne du Diable, 4064m, Pointe Chaubert, 4074 m, PointeMédiane, 4097 m, Pointe Carmen, 4109m, L’Isolée, 4114 m

Era il 2008 quando con Roby ci avventu-rammo su queste guglie. Purtroppo, un’er-rata previsione meteo da parte di OHM, dicui ci fidammo, ci portò a dover abbando-nare rocambolescamente la cresta a 3/5nella bufera. Stavolta sono con Mauro(INGE) che coglie al volo la mia proposta.Come prima esperienza per la cordata saràun super successo. Ma veniamo alla nostrasalita finale. Ci portiamo al classico ColFlambeau domenica pomeriggio per piaz-zare la tenda. Come da previsione nonsaremo soli: sembra un accampamento contanto di piazzole nella neve. E’ notte quan-do per primi lo lasciamo. Giunti nella

Combe Maudit facciamo un po’ fatica adorientarci, ma, sulla memoria dell’annopassato, troviamo il percorso giusto. Icanali di fronte scaricano già e ciò non cifa stare tranquilli, ma proseguiamo. Soloquando saremo in cresta comincerà il“delirio” anche sul nostro canale. L’alba èstrepitosa e le rocce della Corne du Diableancora freddine mi ricordano pure quantostretti sono qui i gradi e danno il benvenu-to a Mauro. Ora, calzate le scarpette, è luia proseguire con disinvoltura sullaChaubert. Due doppie ed eccoci di frontealla MEDIANE. I due tedeschi sono giàlontani; siamo solo noi. Il diedro è favolo-so con passaggi atletici, esposti. Il traversopoi richiede strani movimenti. Giunti allaFenêtre, salire il blocco sommitale regaladella “ginnastica” in quota. Doppia pauro-sa con pendolo al colle della Carmen e viaper i diedri di IV. Per di più con ghiaccio…Giunti alla sella tra le due vette, un’ultimacrestina improteggibile di V (fonte Moran)conduce alla vetta. Nel mentre (sono circale 14) il cielo si è coperto. Il Bianco e laPeuterey non si vedono più e le Jorassessono nel temporale. Cosa succede? Cirisiamo! Le previsioni erano chiare circal’“assenza di precipitazioni”. I giustificatitentennamenti alla base dell’Isolee vengo-no fugati non appena si apre il cielo dinuovo: si va! Senza zaino si “vola”. Il pas-saggio chiave è duro, intenso, atletico, mabreve. Mauro lo supera con maestria. Ilseguito, sino alla vetta, è il più bel tiro sugranito mai fatto. Si arrampica su quarzicon tanto vuoto sotto le chiappe da far rab-brividire. In cima, dove Mauro entra nelclub con 30 salite, io ne “esco”.L’emozione è tanta e gli occhi sono umidi.Due doppie e possiamo ripartire, ora congli scarponi, ma come diceva il WinstonWolf di un famoso film (Pulp Fiction):“Beh, non è ancora il momento di comin-ciare a farci i p…. a vicenda”: la cresta èancora lunga e il pericolo temporale nonancora scongiurato. Lo stesso leitmotiv vaavanti anche scendendo dal ghiacciaio alCol du Midi e in seguito nella traversatadel Glacier du Géant, dove le condizionisono al limite e ci cimenteremo in salti epassaggi molto delicati su ponti precari.Alla tenda giungeremo a notte fonda. Solol’indomani smontato il campo con tuttacalma avremo il tempo di realizzare ilcompiuto. E ora sotto con un altro 4000.

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Sul Grand Pilier D’Angle (foto F. Rota Nodari)

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di Matteo Will Bertolotti

Mi perdo con lo sguardoall’orizzonte. Nonconosco nemme-

no il nome del monte cheho di fronte ma “senzachiedere permesso”e soprattutto senzarendermene contomi isolo su que-sta piccola vettada due metriquadrati perden-domi nel mioinfinito.Alla miadestra una vec-chia sosta a chio-di con un grovigliodi cordini di dubbiatenuta. Alla mia sini-stra una nuova sosta afix. Due epoche a confron-to e io seduto nel mezzo acavalcarle. I miei compagni sono50 metri sotto di me, alla base della pare-te. Dovrei raggiungerli quanto prima macon un po’ di presunzione rubo il lorotempo e me ne approprio.Abbiamo salitouna nuova linea. Nuova per noi quantome-no. Ieri dalla Cavalcata del Tricorno ilPilati ha adocchiato una fessura, un cami-no, uno spigolo, un’avventura. Oggi, dopoaver risalito il ripido vajo abbiamo giocatocon la roccia e la sua intimità.La via èbreve ma tutti noi abbiamo potuto metter-

momento non posso che non pensare a luie all’incidente che lo costrinse a trascorreda solo diverse ore sull’altopiano delleMesules. Per lui fu una gioia; un dialogoinfinito con la montagna. Altri tempi. Altrigiorni grandi.Ora è tardi e devo scendere.Sono contento e nulla in più posso chiede-re a questa giornata. I miei amici continua-no a sorridere e a scherzare come due fra-telli. Insieme ridiamo fino a tarda sera.Insieme, seduti ad un tavolino con la tova-glietta rossa, progettiamo il nostro futuro.

Solo

Sengio Alto –I torre occidentale del TricornoVIA PREDONI E BALOSSI

19 luglio 2012 – Luca Pilati, MatteoBertolotti, Diego FilippiSviluppo: 120 m – L5 - Difficoltà V+,IV+Attacco: 45 minuti da Malga Cornettorisalendo il Vaio del TricornoBella via su roccia buona, lasciatoun chiodo di passaggio e fix allesoste. Portare una serie di friends ecordoni per spuntoni e clessidre.

ci in gioco con un terreno dove le certezzenon esistono. Dove un passo ne segue unaltro con una tranquillità che insegna arespirare.Gradi, difficoltà e tutte le altreputtanate ora non m’interessano. Tra qual-che giorno scriverò una relazione, Diegofarà certamente un disegno. Forse un gior-no verrà anche ripetuta ma nessuno potràmai appropriarsi o comprendere le emo-zioni che questa giornata ci sta regalando.La salita è stata condivisa. Insieme, tutti etre, abbiamo arrampicato. Cosa si puòchiedere di più? Chi beve birra con me sache l’ammirazione che ho verso EttoreCastiglioni è qualcosa di anormale, percerti versi maniacale… e in questo

Sengio Alto, I Torre occidentale del Tricorno

(foto M. Bertolotti)

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a cura di Valentino Cividini

Ogni volta che giungevo alla basedello spallone del Pizzo del Beccoosservavo, alla sua estrema destra,

una porzione di parete ancora vergine checulmina su un torrione. Un pilastro triango-lare delimitato a destra dal canale della via“Super Mario” e a sinistra dai camini dellavia “Becche al becco”. Lo zoccolo basale èpiù discontinuo e con roccia meno compat-ta soprattutto sul lato sinistro dove abbiamotrovato segni di passaggio, probabilmenteun tentativo. Sulla destra dello zoccoloinvece la roccia è buona e più compatta cosìda poter accedere alla parte alta con unalinea interessante, che sale un diedro con

Pizzo del Becco – Avancorpo nord Via Heidi4 agosto 2012 – Valentino Cividini,Tommaso Rubbi e un caro amicoSviluppo: 330 m – L8 - Difficoltà VIAttacco: 2.30 – 3 ore da Carona(Valle Brembana) salire al lago diSardegnana e puntare all’evidenteparete, al cospetto della nord delPizzo del Becco. Via alpinistica su roccia buona,lasciati sei chiodi, due di passaggio equattro alle soste. Portare una seriedi friends, cordini, martello e chiodi

Via “Heidi”

un’arrampicata entusiasmante dal saporealpinistico. Dopo un lungo periodo di attesaper meteo cattivo, al primo giorno di ferie,con le previsioni non proprio buone.Insieme a Tommy ed un amico riusciamo araccogliere una bella soddisfazione. Giuntialla base dello zoccolo dopo un primo ten-tativo sul lato sinistro, dove troviamo rocciapessima, intuiamo che si può salire più adestra e collegare lo zoccolo al torrionefinale con un facile traverso. Così inizia lanostra piccola avventura dopo aver piantatoun chiodo con cordino rosso all’attacco. Iprimi due tiri li sale Tommy superando conarrampicata sicura anche il diedro delsecondo tiro. Raggiunto Tommy prendo il

materiale e passo avanti. Salgo fino allacengia erbosa dopo aver superato brevirisalti senza difficoltà particolari. Sulla cen-gia traversiamo verso sinistra fino alla basedella placca triangolare lasciando alcuniometti. Da qui proseguiamo in centro al tor-rione sfruttando un percorso logico e linea-re. Con tre tiri di bella arrampicata arrivia-mo in cima allo stesso. È bello poter vivereancora oggi nel 2012 un’emozione simile.Aprendo una via dai contenuti classici chesupera diedri e fessure ed alcuni tratti inplacca senza difficoltà esasperate conun’arrampicata varia. Lungo la linea di sali-ta ci sono passaggi caratteristici che cihanno regalato emozioni indelebili.Emozioni esaltate dalla prima ascensione edalla sorpresa che la roccia ci ha riservato.Così lungo essa abbiamo incontrato: Il die-dro del 2° tiro con appigli a buchetti, laplacca triangolare, la fessura ad orecchia ela placca a funghetti. Credo che questi pas-saggi siano oltre ad un punto di riferimentoper l’arrampicatore, un momento di scalataentusiasmante e caratteristico in un luogoincantato dalla pace. Questa salita mi hadato molta gioia e soddisfazione con ilvalore aggiunto della dedica a mia figlia“Adelaide”. Il merito della dedica va ancheai miei compagni di salita che mi hannospronato a dare questo nome alla via, com-prendendo il mio sentimento.Se qualcuno è alla ricerca di un’arrampica-ta alpinistica lontano da tutto e tutti, sicura-mente potrà passare una bella giornata incompagnia di “Heidi” al Pizzo del Becco.Buone Scalate

Rosy sul passaggio dell’Orecchia(foto di P. Pellegrini)

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a cura di Stefano Codazzi

Lo spazio sembra saturo. Le placco-nate a destra del classicissimoSpigolo Sud della Presolana

Centrale, dove corre la storica via dei fratel-li Longo, sono percorse da un labirinto divie, alcune delle quali prese d’assalto inogni fine settimana. Echi verticali,Spigolando e Gianmauri sono le più getto-nate, forse perché, oltre la roccia fantastica,hanno in comune una chiodatura sicura afix e chiodi e soste a fix attrezzate per unaveloce discesa in doppia. Hemmental stras-se avrebbe bisogno di un bel restiling, manonostante ciò viene ripetuta di sovente,così come la più impegnativa Yook Yook.All’estrema destra della parete vi sono altredue vie poco o per nulla frequentate, forseperché meno conosciute o perché l’attaccoè posto alla sommità di ripide rampe erbo-se, ma entrambe offrono una scalata su roc-cia favolosa, la Pegurri-Carrara è la piùimpegnativa, mentre Camminando conTina non supera il 6a+ e presenta una chio-datura ottima a fix. Lo scorso anno, a destradella Gianmauri è nata la via dei Koren, conchiodatura sistematica a fix ravvicinati edifficoltà elevate,nell’occasione è stata risi-stemata la linea, originariamente salita inartificiale, della Via dei Nossesi. A benguardare c’è ancora un lembo di rocciacompatta ancora libero, Daniele ci mette

sopra gli occhi e un giorno mi invita adandare sulla sud per ripetere la Yook Yook,stupenda via aperta da Ugo Pegurri congrande intuito e azzardo nel lontano ‘87(170m 6c max 6b+ obbl ) e nel contemporichiodarla, le soste e gli spit lungo il per-corso erano precari. Quel giorno abbiamosemplicemente sostituito i vecchi spit del-l’otto con fix del dieci e richiodato le sostecon fix e anello di calata. Non abbiamoassolutamente toccato i chiodi originali emodificato l’impegno, il numero e ladistanza tra le protezioni è rimasto tal quale.Già durante l’avvicinamento, mi raccontache a destra e a sinistra della Yook avevaintravisto una nuova possibile linea di sali-ta e che gli sarebbe piaciuto provare l’espe-rienza di aprire dal basso. Mentre scaliamosulla Yook, mi mostra la linea che ha inmente e esprime anche il desiderio che vor-rebbe chiodarla limitando al massimo l’usodei fix, per lasciare spazio alla libera eall’uso di protezioni veloci come i friendAlien che, a suo avviso, si adattano benis-simo ai buchi della Presolana. Detto, fatto! Due giorni dopo la richiodatu-ra della Yook, ci ripresentiamo alla basedella sud carichi di entusiasmo. Parto io inapertura sullo zoccolo iniziale, poi Danieleche si trova subito a suo agio sulle vertica-li sequenze a buchi, spingendo al limite le

sue capacità arrampicatorie e, utilizzandoabilmente e frequente gli “Aliens”, limitaal minimo l’uso del trapano per piazzare ifix. Apre così instancabilmente uno dopol’altro tre stupendi tiri, scovando unasequenza di buchi inaspettata che lo impe-gnano non poco. Nasce così una nuova edimpegnativa linea di salita sulla parete suddella Presolana, che per lo stile d’aperturae per l’elevato impegno che richiederà airipetitori si stacca notevolmente dalle altrelinee presenti in questo settore. La via,aperta il 9 agosto dal basso, sale una stu-penda sequenza di placche verticali abuchi, su calcare da favola. La lunghezzza complessiva è di 150 metrie presenta difficoltà massime di 7a+/b edifficoltà obbligate di 6c+, protetta da rarifix a cui integrare con sapienza friend –Alien - nei numerosi buchi presenti. Lesoste sono state attrezzate a due fix conanello, ottimali anche per le calate in cordadoppia lungo la via o sulla vicina Yook.Siamo poi tornati il 30 agosto e Daniele èriuscito nella rotpunk della via. Gli amiciGiangi Angeloni e Alessandro Ceribellisono poi saliti per effettuare la prima ripe-tizione confermando, con nostro grandepiacere e soddisfazione la bellezza, l’impe-gno e la difficoltà che questa nuova via pro-pone.Si ringrazia Climbing Technology per ilsupporto tecnico della salita.

Alien Presolana Centrale – Parete sudVIA ALIEN

9 agosto 2012 – Daniele Natali eStefano CodazziSviluppo: 150 m – L4 - Difficoltà7a+/b (6c+ obbligatorio) S3 IL1 : 5c 50m - L2 : 7a+/b 40m - L3: 6b+ 25m - L4 : 7a+ 35mAttacco: 1,30 ore dal Passo dellaPresolana, a destra della Gianmauri,scritta alla base.Via decisamente impegnativa su roc-cia ottima, lasciati 14 fix lungo i tirie due fix con anello alle soste. Peruna ripetizione, portare 10 rinvii,una serie di friend completa ALIEN(osimili) più 2 e 3 BD, kevlar per cles-sidre. ALLENARSI!

Stefano sulla seconda lunghezza(foto D. Natali)

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a cura di Ivo Ferrari

Adestra e sinistra luccicanti piastri-ne salgono a goccia d’acqua versol’alto e nel mezzo ci sono io, da

più di cinque minuti sto cercando di capi-re dove salire, qual è il migliore movimen-to da fare. Un sole caldissimo riflette suquesta compatta placca, mi ci vorrebberogli occhiali, Sto arrampicando lungo unalinea divenuta col tempo leggendaria, l’ul-tima protezione, una clessidra piccola pic-cola è già abbastanza lontana per emettereun lungo urlo in caso di caduta. Che lineafantastica! Aperta in un epoca dove solo“pochi” erano in grado di uscire dai pro-teggibili diedri e lanciarsi verso l’ignoto.lungo placche all’apparenza inscalabili,protetti più dal coraggio che da protezionivere.Vecchiaccio, Stefano Tribioli, Zarathustra,sono alcune delle linee che negli annihanno alimentato la mia fantasia, vie suroccia fantastica, aperte in modo pulito,

perfetto! Nei primi giorni d’agosto, graziead un simpatico Ivo Scappatura, sono riu-scito a ripeterle rimanendone estasiato. Adogni lunghezza scoprivo qualche cosa, adogni lunghezza capivo che la fantasia ed ilcoraggio non hanno limiti, ma soltanto incima mi sono reso conto che ora, purtrop-po, di quell’epoca rimane ben poco.Un’infinita di linee, varianti e piastrineinox rendono le spalle del Gran Sasso unsicuro parco giochi. Sulla placca del famo-so ultimo tiro del Vecchiaccio un resinatoin caso di volo ti fermerebbe dopo quattro,cinque metri. Su questa placca dell’ultimofamoso tiro, Pierluigi Bini, in apertura,sali “pulito” in compagnia delle sueSuperga e di tanta testa e incoscienza. Sehai un mancamento di coraggio, se la testati abbandona sulla Stefano Tribioli puoiscappare lungo una vicinissima linea aspit, lì ti serve solo l’ avambraccio che asua volta diventa sterile se non è coman-dato dalla testa. Zarathustra, che è unaperla, ti fa capire che a volte il tempo è

passato per niente, tutti vogliono fare elasciare il proprio segno, a volte ci riuscia-mo, a volte “sporchiamo” un lenzuolo cheera rimasto bianco grazie alla bravura dichi ci ha preceduto. Forse tutto non è per-duto, forse, ed è bello sperarlo, ci sonoancora persone dotate di coraggio e fanta-sia, capaci di spostarsi , di vedere oltre,capaci di farmi sognare, ragazzi giovanicresciuti con l’etica vecchia, uomini chesanno scalare anche se la sicurezza non èsicura. Ho inserito le chiavi e acceso ilmotore, guardato il Gran Sasso, sorriso ecapito che ci ritornerò, grazie a loro.UN GRAZIE: a Loretta Spaccatrossi e IvoScappatura per avermi accompagnato neisogni verticali.a Pierluigi Bini - Vito Plumari - MassimoMarcheggiani - Giampaolo Picone - BeppeAldinio - Angelo Monti - Paolo Abbate -Maurizio Tacchi per avere creato tre lineestupende. a Lorenzo Angelozzi - Andrea diDonato e Andrea di Pescasio perché aveteocchi giusti per guardare oltre.a Federica, Dario e Marinella perché misopportano sempre ed infine alla GrandeGrimpe di Nembro per l’ottimo materiale.

Non tutto è perduto

Un mare di rigole, sulla via“Vecchiaccio” (foto I. Ferrari)

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di Matteo Will Bertolotti

Lentamente sui chiodi a pressionedella Cismon ’85 alla Cima Cam-piglio Frecciarossa 9610. Ore 6.50.

Bang on time direbbero gli inglesi. Il trenoviaggia con una precisione assoluta. Il mioocchio cade sul monitor del corridoio doveTrenitalia, con un po’ d’orgoglio, informasilenziosamente i viaggiatori che il convo-glio sta viaggiando a 300 Km orari.Stratosferico penso tra me e me. Velocitàmai raggiunta prima. Milano-Roma inpoche ore; meno di quelle che richiedereb-be un viaggio in aereo.E’ mattina presto ele poche ore di sonno della scorsa notte

s’impadroniscono di me con molta facilità.Mentre sto per chiudere anche la secondapalpebra, un sorriso mi si stampa sulle lab-bra e la mente mi riporta alla domenicaprecedente e alle ore che ho trascorsoimmobile attaccato alla parete.Lo spaziodell’arrampicata: un posto dove l’unicavelocità costante è quella della lancettadell’orologio che segna i secondi. Secondiche diventano minuti. Minuti che diventa-no ore.Non so che ora sia e non ho vogliadi scoprirlo. So solo che sta piovendo adirotto da diverso tempo e che Paolo èintento a giocare con la telecamera cercan-do di registrare emozioni. Io sento freddoalle mani e con forza sempre maggiore,quasi a sperare di aumentare la circolazio-ne del sangue, tengo strette le mezze cordeche mi legano ad Ermanno. Ermanno è untipo forte. Uno che non ha paura delmeteo. Uno che non ha paura delle lancet-te. Una volta ha passato 72 ore immobileattaccato ad una parete che la mia menteha spesso sognato. La sveglia è suonataalle 4 e tutta la notte ha piovuto a dirotto.Dopo aver indossato i calzini, sono quasisicuro che ben presto ritornerò sotto lecoperte perché sono certo che né Ermannoné Paolo vorranno salire al rifugio Brenteicon questo meteo. Mi sbaglio di grosso eben presto inizia il breve viaggio versoVallesinella.Ultimamente gioco con lestaffe. Il mondo capovolto mi piace e nonso dire il perché. Qui tutto funziona inmaniera strana. Non so che cosa effettiva-mente mi piaccia di questo lavoro di car-penteria. So che ogni salita è una festa. Soche ogni volta che infilo il piede nella staf-fa sono felice. Condividere la felicità diuna salita con i miei compagni di cordata ètutto quello che chiedo alla montagna. ConPaolo e Luca abbiamo recentemente ripe-tuto la via Istantes al Monte Cimo. Le pro-tezioni sono buone ma nonostante tutto illibro di via vanta poche firme quasi a testi-moniare l’assoluto disinteresse verso que-sta disciplina. Il giorno dopo la ripetizioneErmanno al telefono mi rimprovera di nonaverlo invitato e così è lui a lanciare ildado per il weekend successivo.La via chestiamo salendo è impegnativa. I chiodi apressione sono artigianali e costruiti dal-l’apritore durante gli anni di servizio nel-

l’aereonautica. Umberto Maramponimpiegò ben 4 giorni per salire e chiodare,rigorosamente a mano, queste cinque lun-ghezze di corda. Cinque lunghezze chefanno passare la voglia di ripetereVertigine al Monte Brento. Cinque lun-ghezze per ricordarci che il tempo scorresempre uguale e che l’uomo deve viverloal meglio. Cinque lunghezze che sfidano ilvuoto per ricordarci che l’alpinismo hadiverse facce e che ognuno di noi scegliequella che preferisce. Cinque lunghezzeimpegnative che ci insegnano che in mon-tagna, come nella vita, tutte le difficoltàvanno affrontate con decisione.Il silenzioche circonda la valle viene rotto dall’urlogioioso del mio compagno che finalmenteha raggiunto la sosta. Mollo le corde e convelocità ne facilito il recupero adErmanno. Paolo sale davanti a me e inbreve siamo sotto il grande tetto di novemetri. I chiodi sono distanti e qui inizia lanostra acrobazia. Lentamente, a volte don-dolando, a volte mettendoci orizzontali eparalleli alla parete progrediamo. Nellamia mente non c’è nulla. Non un pensiero,non una preoccupazione. C’è solo il mioanimo felice. Raggiungo la fine del tetto eun sospiro esce dalla mia bocca. Sotto dime non c’è nulla. Il vuoto totale. Le neb-bie che per ore ci hanno protetto lentamen-te si alzano. La pioggia smette di cadere eil rifugio Brentei che ancora custodiscel’anima del grande Bruno Detassis ci salu-ta. La valle è completamente deserta e soloun paio di escursionisti armati di mantellarossa ci notano e ci guardano incuriositi.Ora la parete strapiomba ancora ma il trat-to più impegnativo è superato. Le due lun-ghezze che ci separano dal sentiero dellebocchette ci richiedono ancora parecchiotempo, ma non ha importanza. Il Crozzondi Brenta fa il suo ingresso e sorride alpensiero che esista ancora qualche pazzointeressato a correr dietro ad una fila dichiodi. Noi lo salutiamo con un inchino.Scendiamo a Vallesinella abbastanza infretta. Una tappa al rifugio Casinei perporre fine a una sete tremenda. LasciamoErmanno alla sua piccola casa sperduta nelbosco di Massimeno e salutiamo i capriolie le caprette che quotidianamente si pren-dono cura di lui. Il viaggio verso Bergamoprosegue lentamente e senza intoppi.Domani sarà un altro giorno. Domani saràun’altra avventura.

Le Alpi Orobiche - ottobre 2012

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Frecciarossa 9610

Luci ed ombre(foto M. Bertolotti)

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a cura di Paolo Grisa

Ore 19.25, un orario in cui teorica-mente è il momento di infilare lagambe sotto al tavolo e prepararsi

alla cena. Io, tanto per finire la giornata,me ne sto con le mani incastrate in unamitica fessura su un masso di pochi metrie i piedi che continuano a sgusciare fuoriquando, a un certo punto, gli altri, che fin-gono di parare una mia probabile cadutami chiamano dicendo che il mio cellularevibra. Prima che finiscano di dirlo, le maninastrate son già sgusciate fuori anche loroe sono a terra. Come mi aspettavo èMaurizio che mi chiama per confermarmiil programma dell’indomani. Sento un po’di delusione nel suo tono quando gli dicoche sono a Ceresole - forse già temeva un

mio bidone per il giorno successivo - cheperò scompare subito quando confermoche si, fra 2 orette e mezza sarò a casa edomani sarò puntuale al ritrovo in direzio-ne Lizzola. In una giornata in cui il meteopromette sole sfavillante su tutte le Orobiee temperature da bikini, abbiamo la genia-le idea di salire in scooter, al ritorno evite-remo così il tipico rientro seriano fermi incoda dietro ai milanesi.

Vista dalla strada che porta a Valbondionela parete appare come una lunga gobbadiagonale molto invitante… se poi unoguarda dov’è il paese e dov’è la strutturasubito pensa “comodo! 0 dislivello”,ovviamente in realtà è noto che quandoqualcuno ti propone qualcosa di cui nonhai mai sentito parlare la rogna è cosascontata. La cosa impressionante è comeMaurizio riesce, come un cercatore di trac-ce indiano, a trovare sempre il percorsomigliore e a incrociare i due spezzoni dicorda, promessi dalla relazione, ed ormaimuschiosi. Questi appaiono come fanta-smi in mezzo a una vegetazione lussureg-giante in cui non solo non ci vediamo ipiedi ma a volte nemmeno il bacino.All’andata mi faccio scappare qualche sci-volata di troppo dei cui effetti risentirò afine giornata. Terminato l’avvicinamento,il passaggio chiave, si può dir “superato”.L’entusiasmo di Maurizio alla fine è perògiustificato, la via è bella e soprattuttomolto varia: un diedrino iniziale, dellebelle lame fisiche, qualche placchetta diaderenza protetta il giusto, una placcamolto verticale di continuità e persino duemeravigliose fessure gemelle ad incastroche niente hanno da invidiare a quelle sucui ero ieri in valle dell’Orco, con l’unicadifferenza che sono qui, a due passi dacasa, nelle nostre Orobie. Certo, la paretenon ha il colpo d’occhio tipico delPinnacolo di Maslana quando esci dalbosco. Il Pizzo della Corna è una strutturapiù articolata, qualche cengia a volte inter-rompe la continuità dei tiri, ma la qualitàdella roccia, quella è la stessa!Proseguendo a comando alternato una lun-ghezza dietro l’altra, l’entusiasmo diMaurizio va in crescendo, e riuscirebbeanche a contagiarmi se non fosse che manmano anche la dimensione della mia cavi-glia aumenta, sicuro risultato di qualchescivolata di troppo lungo “l’agevole” avvi-cinamento. Oltretutto la stanchezza delgiorno prima negli incastri di corpo delCaporal si fa man mano sentire, così lascioa lui l’onore di terminare gli ultimi due tiri.Lungo ritorno, ravanoso come l’andata ein cui da solo mi sarei già perso diecivolte, zoppicando sull’unica caviglia sanapenso che si, forse domani, dopo un buonriposo, si forse domani, dirò che si è tratta-to proprio di una gran bella via. Una veraperla purtroppo sconosciuta!

Domani sarà... una gran bella via

Pizzo della Corna, Pilastro nordVIA PATRIZIO MERELLI

17 maggio 1992 - Angelo Todisco,Mario Merelli, Luca Ruggeri, DarioNani, Patrizio BosioSviluppo 250 m – L7 - Difficoltà 6b+(6a obbligatorio) SR3 IIAttacco: 1 ora da Lizzola per traccepoco evidenti, attacco sulla verticaledi uno strapiombo, su un murettofessurato che poi diviene diedroaperto che conduce ad una cengiaalberata.Discesa in doppia sulla via. La scala-ta è simile a quella del Pinnacoloanche se il pilastro è più articolato.

Paolo sul tiro chiave(foto M. Panseri)

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Il corso si svolgerà secondo il seguentecalendario:21/09 Presentazione corso con proie-

zione di filmati (ingresso libero)29/09 Anteprima del corso: visita alla

Grotta Europa (Bedulita)12/10 I lezione teorica: Breve storia del

gruppo e Materiali 14/10 I lezione pratica nella palestra del

Palamonti: tecnica, abbigliamen-to e alimentazione

19/10 II lezione teorica: Geologia e car-sismo, Speleogenesi

21/10 II lezione pratica: Buco del Castello (Capovalle di Roncobello)

26/10 III lezione teorica: Soccorso inGrotta e Organizzazione CNSAS

28/10 III lezione pratica: palestra ester-na (località da definire)

09/11 IV lezione teorica:BioSpeleologia ed Ecologia

11/11 IV lezione pratica: Bus di Tacoi(Spiazzi di Boario, Gromo)

16/11 V lezione teorica: Storia eOrganizzazione della Speleologia

18/11 V lezione pratica: Abisso La Dolce Vita (Monte Arera, Oltre il Colle)

23-25/11 E’ prevista l’uscita di fine corsofuori Regione (località da definire)

Il corso è aperto a tutti i maggiori di 16anni, non richiede particolari doti atletichema a causa delle caratteristiche degliambienti e della scomodità di molti pas-saggi è richiesta una certa agilità e capaci-tà di adattamento. Questo corso è finaliz-zato all’apprendimento delle tecniche diprogressione su corda, si imparerà cioè adaffrontare in piena sicurezza passaggi ver-ticali facendo uso dei materiali tecnici.Tutti i venerdì sera il ritrovo per le lezioniè fissato alle 21.00, a causa di necessitàorganizzative l’orario effettivo di iniziopotrà subire variazioni. Durante le medesi-me verranno date indicazioni di dettagliosulla successiva uscita pratica. Tutte lelezioni, così come la presentazione e laprima palestra, si svolgeranno nella sededel CAI di Bergamo, il “Palamonti”.Condizione obbligatoria per la partecipa-

zione al corso è il tesseramento al C.A.I.Le iscrizioni si effettuano presso la segre-teria della sezione oppure direttamenteallo SCO. Costo dell’iscrizione: 130 €più il costo della tessera CAI per i nonsoci. Chiusura iscrizioni: Giovedi 11Ottobre 2012. La quota di partecipazioneal Corso comprende l’assicurazione per leuscite e il noleggio del materiale indivi-duale, il gruppo metterà a disposizionetutto il materiale collettivo. Il numeromassimo dei partecipanti è limitato a 20iscritti, è obbligatoria la presentazione diun certificato medico di idoneità alla prati-

ca sportiva non agonistica.Ricordiamo i nostri contatti per ogni eve-nienza, anche prima e durante le uscite inambiente:Max cell: 3338628803 e-mail: [email protected] cell: 3394295515 e-mail: [email protected] cell: 3287537387 e-mail: [email protected]

Per informazioni: www.speleocluborobico.orge-mail: [email protected]

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XXXIV Corso d’Introduzione alla Speleologia

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

di Giovanni Merisio

Come Speleo Club Orobico abbiamo“fatto un po’ nostra” questa grotta,la teniamo pulita, la teniamo arma-

ta, e ogni tanto ci spingiamo in rami late-rali poco frequentati...in un certo senso è lanostra seconda casa, la culliamo, ci siamoparecchio affezionati, e come in un rito diiniziazione tutti coloro che prendono parteai nostri corsi di introduzione alla speleo-logia devono passare dal Buco delCastello, come se dovessero essere battez-zati o che altro.Anche quest’anno abbiamo rivolto moltedelle nostre attenzioni al Buco delCastello, abbiamo ripercorso i meandri epozzi che portano al fondo per verificarecome fosse effettivamente il sifone finale,abbiamo ripercorso rami laterali e le risali-te in cerca di qualcosa di nuovo, abbiamosvolto battute esterne per trovare i possibi-li ingressi alti, abbiamo anche ripercorso ilRamo delle Vergini, lo abbiamo riattrezza-to, lo abbiamo maledetto per il fango e peralcune strettoie.C’è chi lo ha percorso per riarmarlo, chic’è andato solo per farci un giro, e chiinvece lo ha disceso per provare ad inne-scare il sifone terminale con la speranza diriuscire a svuotarlo e passare oltre, ma irisultati non son stati quelli sperati, amonte del sifone naturale se ne è creatouno artificiale, ciò ci ha costretti a rinviareuna possibile immersione, ma fortunata-mente, in una delle recenti rivisitazioni, siè potuto constatare che il sifone artificialein si era svuotato naturalmente.L’idea di fare un’immersione direttamentenel sifone terminale poteva essere rimessain gioco, si è dato il via alla macchinaorganizzatrice.Vengono recuperate più notizie possibili inmerito alle immersioni passate, contattan-do direttamente Adriano Vanin, che in pas-sato, si parla del 1973, aveva tentato dipassare il sifone, fermandosi però di fron-te alla fessura a pavimento.Tutte queste notizie son state passate allospeleo sub Massimiliano Cicchelero dettoCik, speleo sub di grande e lunga esperien-za, facente parte della commissione

Soccorso Speleo subacqueo del CNSAS.Domenica 19 agosto, la data decisa perl’immersione, siamo in tutto in sette, cin-que dello Speleo Club Orobico CAIBergamo, più Mauro Bombardelli“bomba” (anch’esso speleo sub) eMassimiliano Cicchelero.

Giunti al solito tornate da cui parte il sen-tiero che conduce al Buco del Castello,prepariamo i sacchi avendo cura di nondimenticare nulla che possa compromette-re l’immersione, ci dividiamo i pesi vistoche avremo una serie di pozzi e meandrida superare.Imbocchiamo il sentiero animati dalla spe-ranza di un esito positivo dell’immersione,e più o meno speditamente percorriamo laprima parte del Ramo Principale fino al

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Assalto al “Buco del Castello”

Pozzo ramo del segno di zorro 1(foto F. Merisio)

Ramo delle Vergini.Immersione sifone (foto G. Merisio)

Nuove prospettive d’esplorazione al Buco del Castello

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bivio sotto la Buca delle Lettere, da quiprendiamo il Ramo delle Pisoliti fino altraverso che ci permette di intercettare ilRamo delle Vergini, e tra fango e strettoiee gallerie con chiari passaggi di acquagiungiamo al sifone terminale.Dopo i dovuti preparativi alle ore 15.15l’immersione viene effettuata, l’attesa èestenuante, per noi che rimaniamo sullesponde del sifone il tempo scorre e ledomande in testa si moltiplicano in modoesponenziale... Il tempo passa e di Cik nemmeno l’ombra,verso le 15.40 il silenzio viene spezzatodal rumore delle bolle che dalla profonditàdel sifone corrono verso l’alto fino a rag-giungere il pelo dell’acqua, poi di seguitotra le acque ormai torbide appaiono le lucidel faretti sub, e poco dopo Cik è fuori dal-l’acqua.Nessuno meglio di Cik può raccontare ciòche si nasconde oltre il sifone...

“Forzare la strettoia vista nel lontano1973 da Enrico Frontini e Adriano Vanin,era una delle poche possibilità che avevodi passare il sifone del Ramo delle Vergini.L’immersione ha inizio con un tratto semisommerso, lungo una decina di metri,dopodiché l’andamento declina portando-mi a una profondità di sei metri, la visibi-lità non è delle migliori, le pareti del sifo-ne sono abbastanza pulite, mentre il fondoè costituito da un deposito di fango, non visono diramazioni, è una condotta bendefinita, la strettoia descritta è stata tro-vata lungo l’unica via logica…passarlanon è stato un giochetto da ragazzi. Sirisale, vedo la superficie, ho passato ilsifone: caspita che ambiente! Sono in unacondotta, lastricata da ciottoli diVerrucano Lombardo, chiudo i rubinettidelle mie due piccole bombole, lascio l’at-trezzatura sul bordo del sifone e decido diandar avanti, la curiosità ha preso ilsopravvento. Vado a destra poi a sinistra,dritto, destra, saltino di due metri, prose-guo…sono a circa 100mt dal sifone, ora laroccia è diversa, è marcia, la condotta halasciato spazio a interstrati sub orizzonta-li, lame fragili. L’andamento è comunqueverso il basso…dopodiché la zona si fapiù complessa, ma continua. È tempo ditornare, devo riaffrontare lastrettoia…decisamente più rognosa rispet-to all’andata, ci lavoro per qualche minu-

to, scavo, sposto le bombole, non vedopiù, sono solo sul filo, mi lascia…sonolibero. Pinneggiando verso l’uscita, unpensiero mi fa’ sorridere.”

Dopo diversi anni che non venivano svol-te attività esplorative nel Buco delCastello, esso ci ha svelato qualcosa dinuovo, e chissà, forse avrà altro damostrarci, ora sappiamo qual’è la via, dob-biamo solo organizzarci e passare oltre ilsifone ed esplorare questa nuova galleria.La soddisfazione per la buona riuscita del-l’immersione è grande, ora dovremo orga-nizzarci e coordinare al meglio le forze a

disposizione, fortunatamente per le prossi-me attività possiamo affidarci ancora allaprofessionalità e all’esperienza di Massi-miliano Cicchelero e inoltre si è già resodisponibile anche Mauro Bombardelli,entrambi hanno diverse immersioni edesplorazioni alle spalle, e tra di loro c’èuna buona sinergia.Nei prossimi mesi ci attiveremo per rende-re percorribile il sifone, e speriamo che ilBuco del Castello ci stupisca per l’ennesi-ma volta.Ringrazio tutti coloro che hanno partecipa-to e contribuito a questo piccolo grandesuccesso.

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Speleologia

Ramo delle Vergini.Castello Mammelloni (foto F. Merisio)

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

vento forte sono riuscite a spostare qualcunodi noi nonostante fossimo pesanti per tutto ilnostro equipaggiamento. Il freddo era pun-gente tanto che la mitica Nutella che, qualcu-no di noi portava nello zaino, era diventatacosì solida che era impossibile pensare dispalmarla. Addio all’ipotetica scorta di ener-gia con i baffi! Peccato non avere la liquiri-zia e lo zucchero tanto consigliati da uno deinostri accompagnatori. Il silenzio e lacostanza accompagnava il passo di tutti noi el’orgoglio per ciò che stavamo affrontando cidava la forza per continuare. Che bellovederci tutti in cordata e saperci sicuri graziealle inevitabili attenzioni che le guide e inostri accompagnatori ci hanno saputo dare.Davanti ai nostri occhi il sole illuminava inmodo quasi “fastidioso” il bianco incontami-nato del ghiaccio. Incredibile stiamo tuttiscalando quella che solo ieri era per noi unsogno. Vediamo la cima. La cordata di Luca,Mattia e Simone prende il tratto più impe-gnativo. Lo strato di neve e ghiaccio era cosìsottile che la paura che i ramponi non potes-sero tenere era veramente alle stelle. La miti-ca Madonnina era a pochi metri da tutti noi ela voglia di abbracciarla o semplicementeavvicinarsi ad essa, ci ha caricato ancora dipiù per lo sprint finale. Le cordate diArianna, Gaia e quella di Roberta e Stefanoprendono la via normale, quella, ahimè piùtrafficata. Le prime due alpiniste arrivanofinalmente su quello che sembrava essere unluogo adatto dove potersi rifocillare; ma que-sta è stata una pura illusione in quanto iltempo di sedersi e le povere ragazze sonostate “assalite” dal continuo via-vai di altrecordate; spagnoli, tedeschi, francesi.Sembrava che tutti quanti si fossero dati l’ap-puntamento in quel preciso momento eluogo. Arianna e Gaia sono state il punto diappoggio per molti di loro; chi si aggrappa-va al loro ginocchio, chi alla loro testa,insomma non un momento di pace pergodersi il momento di gloria. Il freddo pun-gente si è impadronito del loro corpo , ma latorta ed il the caldo del loro capo cordata,hanno riscaldato un po’ i loro animi. Roberta

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Alpinismo giovanile

di Marzia, Arianna, Gaia, Simone, Luca, Mattia, Roberta e Stefano

19 luglio 2012Ore: 4.30 - È da un’ ora che siamo svegli.La pila frontale, l’imbrago, il freddo e le stel-le ci hanno accompagnato verso quello che èl’inizio di questa incredibile esperienza chetutti noi affronteremo.La paura di non poter essere all’altezza diraggiungere la vetta si è impadronita di noidurante tutta la notte. Nella stanza in cui dor-mivamo si respirava una grande eccitazioneche ha impedito ad alcuni di noi di chiudereocchio. C’era Simone che, con la sua pilafrontale, continuando a passeggiare lungo lacamera, illuminava inevitabilmente a giornol’abitacolo. Arianna e Luca, presi dall’eufo-ria della quota, parlavano e ridacchiavanofelici nel pensare a ciò che li avrebbe attesi dilì a poche ore. I pensieri di tutti noi, le ansiee le paure erano soprattutto dettate dalleparole che il giorno prima ci erano state dettedalle guide: “I crepacci… le punte dei ram-poni… quella della picozza… la corda chedoveva sempre rimanere ben tesa” sonodiventati un incubo comune. Ore: 5 - E’ giunta l’ora della colazione,breve, ma importante. Dopo di essa i grandicapi danno l’ordine di partire.Ore: 5.30 - Una lunga fila di piccole luci rap-presentava tutti noi. Un lungo serpente che siarrampicava lungo quello che era il sentieroche ci avrebbe portato sul Gran Paradiso. Permolti di noi camminare al buio è risultatoessere meno faticoso del previsto, anzi quasipiacevole. Passo dopo passo, l’alba arrivavaad illuminare il nostro cammino. Con unordine secco e ben preciso da parte delleguide, tutti noi calziamo i ramponi e divisi incordate da quattro, attacchiamo con grintal’inizio del ghiacciaio. La strana sensazionedi avere delle punte sotto i piedi non ci haimpedito di stringere i denti e credere sempredi più in noi stessi. Ecco il sole! Sono le 6 edavanti a noi solo la luce del nuovo giorno ela distesa di ghiaccio vivo; le raffiche di

e Stefano, gli inseparabili fratelli, vista la malparata, hanno ripiegato sull’immediatadiscesa evitando così lunghi momenti di atte-sa per arrivare in prossimità dellaMadonnina. Nei loro sguardi si potevacogliere una timida e silenziosa gioia. Ilpanorama era veramente mozzafiato ed ilcielo terso ci hanno regalato la vista a 360°su tutti quelli che erano i monti intorno a noi.Che fortuna essere in questo luogo meravi-glioso e grandioso. Simone ha abbracciatoamorosamente per tutti noi la caraMadonnina e siamo orgogliosi che ci abbiarappresentato tutti quanti. La rabbia per il troppo freddo, la non libertàdi muoversi, la gioia immensa e indescrivibi-le di essere riusciti a salire la vetta del GranParadiso, l’impressione di volare, la soddi-sfazione personale e la pace con il mondointero sono state alcune delle tante sensazio-ni che i nostri cuori hanno provato.Ovviamente tutto questo è stato possibilegrazie all’allenamento guidato dai nostriaccompagnatori che, con grande passione, cihanno avvicinato a questa indimenticabileesperienza. I consigli tecnici delle guide alpi-ne sono stati fondamentali per comprenderele varie manovre che hanno permesso di sali-re, in piena sicurezza, fino alla vetta e ridi-scendere poi al Rifugio Vittorio Emanuele.Dire che siamo contenti è dire veramentepoco. Questa giornata è stata un’ulterioreoccasione per rafforzare il nostro legame diamicizia che ci unisce ormai da anni. Diconoche “chi trova un amico, trova un tesoro” noiinvece, tutti insieme, diciamo che, grazie alCAI, abbiamo trovato il PARADISO.

Alpinism

o giovanile

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Ovvero “LINEE DI INDIRIZZO e diAUTOREGLAMENTAZIONE del CAIin MATERIA di AMBIENTE e TUTE-LA DEL PAESAGGIO”

di Claudio Malanchini Consigliere Centrale CAI-CoordinatoreCommissione Consigliare PSA(Politiche Socio Ambientali)

La pubblicazione integrale del testodel nuovo “BIDECALOGO” sulnumero precedente di luglio de Le

Alpi Orobiche merita un commento daparte dello scrivente che ha coordinato insede centrale CAI il lavoro di redazionedello stesso. Il testo pubblicato trova la suaorigine in un’esigenza emersa nellaAssociazione, fatta propria dagli OrganiDirettivi del CAI, formalizzata nell’obietti-vo n. 11 – Area 3 (Politiche di IndirizzoNazionali ed Internazionali) del PDP (Pianodelle Performance) per il triennio 2011-2013 qui di seguito riportato:“alla luce dei cambiamenti climatici in attoe del grande interesse che oggi rivestel’equilibrio dell’ecosistema montano ènecessario che il CAI rivisiti i suoi docu-menti d’indirizzo approvati nell’arco di piùdi 30 anni (Bidecalogo 1981, Charta diVerona, Tavole di Courmayeur, Mozione diPredazzo) così pervenendo ad un documen-to unitario ed articolato, che riassuma laposizione del CAI in merito alle molteplicitematiche ambientali dei nostri giorni NelPDP 2011-2013 tale obiettivo si prefiggeentro il 2013 la completa redazione eun’adeguata pubblicizzazione del citatodocumento”.Il documento è stato elaborato con un lungoe complesso lavoro dalla Commissioneconsigliare centrale PSA (Politiche SocioAmbientali) con la indispensabile collabo-razione della TAM centrale (si è particolar-mente distinta in tale lavoro la nostra ItalaGhezzi componente della CCTAM) e delComitato Scientifico Centrale. L’elaboratoè stato presentato dallo scrivente, a nomedel Consiglio Centrale, all’AssembleaNazionale dei Delegati 2012 svoltasi il 19 e20 maggio a Porretta Terme (Bo).Il documento è composto da una Premessae due Parti. Nella premessa si evidenzia che

l’ambiente montano costituisce il “terreno”nel quale si svolge principalmente l’attivitàdel CAI. Pertanto le molteplici attività delsodalizio devono essere improntate a coe-renza per quel che riguarda la tutela deivalori ambientali; da ciò discende l’effica-cia e la credibilità di qualunque iniziativa eposizione che il CAI stesso volesse intra-prendere in difesa dell’ambiente montano.A seguire il documento si articola indueparti, volutamente distinte e tra loro equili-brate, ciascuna articolata in 10 puntiParte prima: Posizione ed impegno delCAI a favore dell’Ambiente Montano edella sua tutela (punti 1–10, riguardanti laposizione del CAI sulle grandi tematicheambientali riguardanti la montagna).Parte seconda: Politica di autodisciplina(punti 11–20, riguardanti la posizione delCAI in termini di autoregolamentazionenello svolgimento delle proprie attività isti-tuzionali ed associative. Tra gli elementiinnovativi introdotti, quello SANZIONA-TORIO è reperibile a conclusione deldocumento. Il documento pubblicato sulleAlpi Orobiche di luglio corrisponde alla“bozza” presentata alla Assemblea deiDelegati di Porretta Terme; tale “bozza” è

stata trasmessa a tutti i Gruppi Regionali(ed attraverso loro alle Sezioni ed al corposociale), nonché agli Organi TecniciCentrali dando loro tempo sino a novembreper la presentazione di osservazioni e pro-poste. Raccolte le osservazioni il documen-to subirà un passaggio in ConsiglioCentrale e verrà poi sottoposto in occasionedel 150° del CAI ai Delegati riunitinell’Assemblea che si svolgerà a Torino; incaso di approvazione diverrà poi vincolanteper l’Associazione tutta, organismi e soci.Successivamente alla approvazione occor-rerà impegnarsi per una adeguata pubbliciz-zazione e diffusione capillare del documen-to, elaborando un testo semplice (quellopresentato è volutamente articolato e com-plesso) in distribuzione per tutto il corposociale. La nostra Sezione ha preso in cari-co ed in esame con impegno il documento;il NUOVO BIDECALOGO è stato esami-nato dalla Commissione TAM, illustrato inConsiglio direttivo il martedì 31 luglio;verrà nuovamente illustrato e discussosabato 22 settembre al Consiglio allargatodelle Sezioni e Sottosezioni orobiche cheavrà luogo al Rif. Magnolini; obiettivo: tra-smettere le osservazioni al CAI Lombardiache ha posto l’argomento all’o.d.g. dellapropria Assemblea dei delegati di autunno(novembre).

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Nuovo “Bidecalogo”

Nuovo Bidecalogo CAI: considerazioni

di Maria Tacchini (Presidente della Commissione TAM)

Non è mancato e non mancheràl’impegno della Commissionenell’ analisi del nuovo

Bidecalogo (vedi testo pubblicato sul nr.di luglio delle Alpi Orobiche): in genera-le, lo vediamo come un documento- basedi politica ambientale, dal quale, nellaversione che verrà approvata, potrannoemergere linee sintetiche di comporta-mento, un nuovo Bidecalogo.Lo riteniamo un documento ricco, artico-lato e complesso, come complessa è lamateria a cui si riferisce; in tal sensorichiede un serio confronto sulle linee dipensiero e sulle strategie attuative con-fronto soprattutto fra chi nel CAI non lapensa allo stesso modo, se, davvero, l’in-

tenzione è quella di giungere a posizionisostenibili che diventino punto di riferi-mento da rispettare e che i soci dovrannocondividere. Se pensiamo alle emergenzeche ci vengono segnalate, ai dibattiti sulruolo e destino dalla montagna e alladomanda che si sente spesso “ma il CAIche dice?” questa si presenta come un’oc-casione per riuscire a dare risposte nonsolo evasive. Apprezziamo grandemente illavoro fatto, siamo grati agli autori dellosforzo compiuto per illustrare un pensieroche corrisponde al nostro. Chiediamo chele parti relative “al nostro impegno” sianosottoposte all’analisi di tecnici competenti(vedi: energia – caccia – patrimonioboschivo, - rifugi …) in grado di dare sug-gerimenti sul da farsi, basandosi su espe-rienze e conoscenze aggiornate, in campiche evolvono a grandissima velocità.

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a cura di Claudio Malanchini

Durante questa calda estate nonsono mancate le segnalazioni per-venute al CAI in merito ad emer-

genze ambientali. Tra queste molte hannoriguardato:il transito su sentieri e mulattiere delleOrobie di mezzi fuoristrada, in particolaredi moto singole od anche in gruppi nume-rosi;l’organizzazione di manifestazioni sporti-ve di fuori stradisti (enduristi) tra le qualiquella svoltasi il 26 agosto a Bossicoseguita il sabato 15 e la domenica 16 dalXVI trofeo “Gino Reguzzi” – ValliBergamasche Revival 2012 in alta ValBrembana (Carona-Foppolo-Valleve). Lamanifestazione della Val Brembana, auto-rizzata dalle competenti Istituzioni, haavuto quale terreno anche il Parco delleOrobie bergamasche inclusi ambiti consi-derati ad alta naturalità ai sensi del Pianopaesistico Regionale.Il CAI è intervenuto riunendo il proprio“tavolo di lavoro” sull’argomento coordi-nato dal Consigliere Luca Pellicioli; gliincontri sono avvenuti i mercoledì 29 ago-sto e 12 settembre, con la presenza in taleultima data del Dr. Cigliano e della Sig.raColleoni rispettivamente Comandante edIspettore della Polizia locale dellaProvincia di Bergamo. È stata inoltratarichiesta, tanto alla Comunità Montana diVal Brembana quanto al Parco delleOrobie, di accesso agli atti autorizzativiper la manifestazione di Val Brembana del15 e 16 settembre. Sul tavolo diverse ipo-tesi; il CAI intende fare sentire la propriaopinione, orientata alla considerazione diesigenze molteplici, ma nel rispetto (que-sto è il problema) della normativa vigente(L.R N.31/2008).Ad agosto la stampa locale - L’Eco diBergamo e le sorgenti di informazionetelematica - hanno dedicato spazio ad unacceso dibattito sulla domanda se leOrobie si stiano trasformando in un grande“luna park”, al servizio del tempo libero omeno. Durante l’estate, ma non solo, lamontagna viene utilizzata come terrenoper le più svariate attività ed iniziative:concerti in quota con trasporto via elicotte-

ro di pianoforti e spettatori paganti, gare,manifestazioni culturali e sportive, circo-lazione di fuoristrada quali moto e quad,spettacoli notturni con fuochi d’artificio,illuminazione di pareti e cascate (Serio),eventi gastronomici, incontri teatrali e let-terari, proiezioni cinematografiche, con-certi in quota, gare di sky running che siaggiungono alla circolazione dei mezzifuoristrada. Il tutto con l’impatto ambien-tale dovuto anche al portare in montagnasempre più persone. Argomenti che coin-volgono anche la nostra Associazione eche meritano una attenta riflessione sulsignificato della montagna; temi cherichiedono tavoli comuni di discussione econcertazione con la presenza degli ammi-

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Emergenze ambientali

Si ricorda ai soci, agli amici delle sottosezioni e agli amanti della montagnadi raccogliere le fotografie scattate durante l’estate sui temi:

1) Escursioni sociali; 2) Ambienti montani; 3) In bianco e nero; 4) Così no! (fotografie che documentano aspetti e comportamenti negativi nellafrequentazione e/o nell’utilizzo del territorio montanoper partecipare al concorso fotografico “Giulio Ottolini”, indetto dallaCommissione Tutela Ambiente Montano e dal Circolo di fotografia di montagnadella Commissione Culturale del CAI di Bergamo.Ogni autore potrà presentare per le categorie 1, 2 e 3 al massimo tre opere com-plessivamente e ogni opera dovrà riportare sul retro: la categoria, il titolo, ilnome dell’autore. Solo per la categoria n. 4 “Così no!” si accettano anche repor-tage fino a 5 foto in aggiunta alle 3 precedenti. Le opere dovranno avere formato 20 x 30 cm e potranno essere a colori o inbianco e nero. Verranno premiati i primi due classificati per ogni categoria. Il costo della partecipazione è di 10 euro. La quota dovrà essere versata al momento della consegna delle foto presso lasegreteria del CAI di Bergamo. Per coloro che invieranno le foto tramite il servi-zio postale la quota dovrà essere posta in una busta chiusa all’interno del plicocontenente le foto. Data ultima della consegna del materiale venerdì 30 novem-bre 2012. Data inaugurazione mostra e premiazione sabato 12 gennaio 2013,ore 16 presso il Palamonti.

nistratori e degli operatori per discutere dicosa si possa o non si possa fare, di chesignifichi sviluppo, valorizzazione e tute-la, assumendo poi decisioni unitarie. Ilpensiero del CAI è che l’uomo si debbaadeguare alla montagna evitando, al con-trario, di adeguare questa alla nostre esi-genze usi e consumo. Posizione che ritienecomunque fondamentale la presenza del-l’uomo in montagna a patto di una convi-venza e sviluppo sostenibili.L’importante, però, è che non passi l’ideache la montagna sia un grande “luna park”dove tutto è lecito; la montagna è benaltro; è emozione speciale di per sé stessae non necessita di essere valorizzata coneffetti speciali.

Concorso fotografico “Giulio Ottolini”edizione 2012

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Ottobremartedì 2, sabato 6, martedì 9 e mercoledì 24Prosecuzione del corso funghi con usci-ta sul campo (Valpiana di Gandino) edaltre serate a cura della dr.ssa Manzoni,del dr. Bacis del Centro Antiveleni degliOspedali Riuniti di Bergamo e delSoccorso Alpino sulla prevenzione degliincidenti legati alla ricerca dei funghi;chiuderà il dr. Camerlenghi, ampliandoil tema con una serata sui licheni.domenica 28 Escursione e Festa di chiusura della atti-vità TAM. Partenza dal Palamonti alle

di Maria Tacchini

Il 12 Settembre si è tenuto al Palamontil’incontro fra i partecipanti al tavolo dilavoro sulla questione “mezzi motoriz-

zati sui sentieri e mulattiere di montagna”e il Comandante della Polizia Provincialedi Bergamo Dott. Alberto Cigliano,accompagnato dal Commissario AggiuntoM. Ginevra Colleoni. La riunione è statapresieduta da Luca Pellicioli, consigliere ecoordinatore del tavolo, ed ha visto la pre-senza del Presidente Piermario Marcolin edi numerosi rappresentanti di Sezioni,Sottosezioni e Commissioni. Il Comandante della Polizia Provinciale hagentilmente aderito all’incontro di caratte-re informativo e formativo su un temaattuale e complesso, oggetto da tempo didiscussioni all’esterno ed all’interno dellanostra Associazione perché, a fronte di unquadro normativo che sembra chiaro, lapercorrenza dei mezzi sul territorio apparealquanto deregolamentata.La riunione si é aperta con illustrazionedella normativa vigente in materia dimezzi motorizzati la cui circolazione èregolamentata da un lato, dal Codice dellestrada, dall’altro dalle Leggi Regionali inmateria forestale. In Lombardia la princi-pale legge di riferimento é la L.R n° 31

del 5/12/08 “Testo unicodelle leggi regionali inmateria di agricoltura, fore-ste, pesca e sviluppo rurale”e nelle specifico dall’art.59comma 1 dove si legge sia ladefinizione di stradeagro–silvo-pastorali sia “iltransito è disciplinato da unregolamento comunale,approvato sulla base di cri-teri stabiliti dalla Giuntaregionale”.Inoltre prosegue poi alcomma 3 dove afferma“sulle strade agro-silvo-pastorali, sulle mulattiere esui sentieri è vietato il tran-sito di mezzi motorizzati, adeccezione di quelli di servi-zio e di quelli autorizzati inbase ai regolamenti comu-nali, di cui al comma 1”. Al comma 4 si estendono i divieti, salvo lenote deroghe, per i terreni appartenenti alpatrimonio forestale, boschi e pascolidella Regione. Ai Comuni il compito distendere i Piani di viabilità e di segnalare idivieti. La legge in oggetto chiarisce a chi compe-te la funzione di vigilanza e accertamento

delle violazioni e indica le sanzioni ammi-nistrative pecuniarie.Al termine di questa presentazione èseguita l’illustrazione delle altre disposi-zioni Regionali che regolano la materia etutta una serie di informazioni sulle assicu-razioni obbligatorie per i proprietari e con-ducenti degli autoveicoli che gli stessidevono possedere. Nell’analisi del feno-

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8.30 e ritrovo alle 9 al Piazzale SandroPertini a Trescore dal quale assieme agliAmici della Sottosezione di Trescore-Valcavallina raggiungeremo Gandossocamminando per sentieri attraverso ilParco Locale di Interesse Sovracomunaledel Malmera-Montecchi-Colle degliAngeli; a Gandosso ci attende un simpa-tico momento in compagnia accompa-gnato da assaggini sfiziosi; nel pomerig-gio castagnata (boröle);venerdì 26 - domenica 28Aggiornamento nazionale dei titolatiTAM. Avrà luogo a Sud, cioè a Massafra(Puglia - Taranto).

Le iniziative dell’autunnoNovembrevenerdì 23Serata dedicata alle TERRE ALTE sul te-ma “Il CAI E LE TERRE ALTE: un impe-gno per la gente di montagna” per unsostegno alla Cultura Alpina edAppenninica: dalla Montagna chescompare alla montagna che vive.Relatori: Dr. Mattia Sella (PresidenteComitato Scientifico Centrale del CAI)e prof. Mauro Varotto (CoordinatoreNazionale del Gruppo di RicercaTERRE ALTE - Comitato ScientificoCentrale del CAI).

Mezzi motorizzati: un percorso con molte tappe

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di Claudio Malanchini

Intensa è stata l’attività che ha coinvolto laCommissione nel corso della lunga caldaestate 2012.

Le escursioniDopo l’uscita in notturna al Monte diNese, per osservare il cielo il 15 giugno,con elevato numero di partecipanti, hannoavuto successo anche le escursioni delledomeniche successive. Il 23 giugno si èaffrontato il tema “acqua ed energia” convisita alla Centrale Enel di Edolo. Il 15luglio abbiamo effettuato una camminatalungo l’Adda da Brivio al Museo leonar-desco di Paderno, in sostituzione di altrameta in Alta Val Brembana a causa mal-tempo. Domenica 29 luglio abbiamo presoparte alla festa annuale della montagna acura del CAI Valle Brembana al bivaccoZamboni. Meta del sabato 25 e delladomenica 26 agosto è stata l’Alpe Campo-Rifugio Griera in Val Varrone (zona MonteLegnone).

Riportiamo ora il contributo di un sociopartecipante alle escursioni:Al Monte di NeseTommaso e la rana La sera del 15 giugnoun bel gruppo di persone, in compagnia diesperti dell’Osservatorio astronomico diBrembate Sopra, la Torre del Sole, ha scel-to di fare quattro passi verso il Monte diNese, per poi fermarsi a leggere il cielo.Salendo abbiamo incontrato uno stagno,dove le rane ci hanno salutato con il lorogracidare. Quando siamo scesi formandouna lunga fila come di lucciole, Tommaso,un bambino di otto anni, ci stava davantitutto impettito con il suo frontalino; gli hodetto che allo stagno, avvicinandoci concautela, avremmo potuto vedere le rane emi ha risposto:”io la rana l’ho vistaprima”. Poi abbiamo visto Marte, Saturno,Cassiopea, il Grande Carro, la StellaPolare e, per ben due volte, la piattaformaspaziale internazionale, ma… prima larana. Grazie Tommaso, che ci aiuti a tene-re i piedi per terra.Gianfranco Marconi ( CSTAM – CAI –BG – luglio 2012)Oltre alle escursioni e alla nostra presenza

in materia di emergenze ambientali abbia-mo inoltre partecipato ad altre iniziative.

Mostra del Brembo: le Acque, le Genti,la StoriaLa mostra è stata ospitata a San GiovanniBianco su richiesta della AmministrazioneComunale presso la Casa Museo Ceresa damartedì 7 a domenica 19 agosto.L’affluenza di pubblico è stata notevole.

Progetto nazionale TAM 150 X 150°La Commissione ha aderito al progettonazionale TAM 150 X 150°: il progetto siprefigge di raccogliere almeno 150 segna-lazioni provenienti da tutta Italia su locali-tà, ambiti ed emergenze di particolarevalenza (ricordate il FAI-Fondo AmbienteItaliano con l’iniziativa “i luoghi delcuore” ?); le segnalazioni verranno raccol-te in una pubblicazione da presentare nel2013 in occasione del 150° del CAI; allesegnalazioni seguiranno iniziative CAIlocali per fare conoscere e valorizzarequanto segnalato, a cominciare dalla orga-nizzazione di escursioni e visite mirate.Noi abbiamo segnalato in apposite schedeil fenomeno geologico della piegadell’Albenza, l’area umida di Valtorta, ilcomprensorio sciistico Val Seriana-Scalvee l’antico maglio di Clanezzo, purtroppoormai in avanzata rovina.

VarieDomenica 9 settembre abbiamo partecipa-to alla giornata “famiglie in montagna”svoltasi al Poieto (Selvino). Nell’otticadella trasversalità e della collaborazione inambito CAI e con altre Associazioni aven-ti scopi analoghi non sono mancatimomenti di incontro con il CAI Lissone:domenica 8 luglio, in occasione della festaper il 40° del Rifugio Lissone in Valle diAdamè (BS), con il CAI di PiazzaBrembana il 29 luglio, con gli AMICI DIPUSDOSSO in occasione della manifesta-zione folkloristica con il GruppoArlecchino e gli Zanni (di San GiovanniBianco) svoltasi sabato scorso 4 agosto adIsola di Fondra e con il CAI di Trescore -Val Cavallina la domenica 2 settembre allacamminata per colli e vigneti.

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La TAM tra giugno e novembremeno è stata posta attenzione alla distin-zione tra gare organizzate con l’autorizza-zione delle Istituzioni competenti dall’usoindividuale dei tracciati. Volendo ricordare in sintesi alcuni punti dimaggior interesse va sottolineato che ilCorpo di Polizia Provinciale è attualmentecostituito da 15 persone che storicamentesi sono occupate prevalentemente di cacciae pesca. I relatori hanno descritto diversesituazioni che mettono in evidenza le gran-di difficoltà che gli agenti di vigilanzaincontrano nello svolgere le mansioni loroaffidate al quale va aggiunto il limitatocoordinamento fra gli Enti Istituzionali acui è demandata la vigilanza del territorio.Si può quindi constatare la grande difficol-tà (qualcuno, sfiduciato, sostiene impossi-bilità) di contenere i danni provocati daun’espansione del fenomeno. Un grandenumero di utenti poco rispettosi su traccia-ti mantenuti principalmente dal lavoro divolontari, spesso inseriti in aree fragili, dielevato valore paesaggistico e ambientalee meta di chi, della montagna, desideraancora apprezzare, immagini, profumi,suoni, silenzi autentici. Il ruolo più impor-tante è svolto dai Comuni, che devono sti-lare i Piani di viabilità, indicare i divieti,dare autorizzazioni, collaborare nella vigi-lanza. Dopo questo incontro il tavolo dilavoro proseguirà nell’itinerario intrapre-so, consapevole dei propri limiti, ma con lavolontà di contribuire ad una fruizioneconsapevole del patrimonio naturale.A questo fine ci sembra utile portare aconoscenza dei soci la scheda cheOrobievive (coordinamento di associazio-ni ambientaliste quali FAB, WWF,Legambiente, Italia Nostra e alcune altre edi singoli) ha predisposto per chi vogliasegnalare l’incontro con i mezzi motoriz-zati, là dove ne sia vietata la circolazione,lungo itinerari di escursione. Tale schedapuò essere scaricata dal sito www.orobie-vive.net. Di segnalazioni ne sono arrivateveramente tante, anche in Sezione, la sche-da si presta ad un rilievo più preciso ed èpredisposta per essere inoltrata alleIstituzioni competenti. Anche se nell’in-contro con la Polizia Provinciale abbiamocapito che una segnalazione ha una rile-vanza limitata e non può essere utilizzatacome prova, riteniamo utile, in tal modo,far pressione su quanti hanno, per legge, ilcompito di governare il territorio.

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di Nevio Oberti

Certo che l’assaggio d’autunno diquesti giorni potrebbe far pensareche il tempo delle scarpinate in

montagna stia volgendo al termine e favenire voglia di tornare a baita, ma ilcalendario delle escursioni ha ancora inserbo delle ottime mete e l’estate ancoranon se ne è andata. Quindi non archiviamoanzitempo i nostri scarponi, anzi: zainosempre pronto e carico di voglia di salirein alto con gli amici.A parte il fatto che anche con il cielo nuvo-loso - se non è premonitore di diluvi - èpiacevolissimo andare per monti e scorge-re il variare dell’orizzonte a seconda deicapricci del vento e delle nebbie; annusareil profumo del bosco bagnato; scorgere lecime che ora appaiono ora scompaiono,come a farci simpaticamente l’occhiolino. Andare in montagna è bello! È bello, supe-rato il trauma del risveglio proprio quandopiù piacevole sarebbe il dormire, arrivareall’alba e scoprire i volti delle altre perso-ne che ci accompagneranno lungo la gior-nata. È bello allacciarsi gli scarponi emuovere il primo passo, sentire il fiato chepian piano si abitua al ritmo. È bello segui-re il sentiero, scoprire nuovi scorci ad ognicurva. Camminare in compagnia. Dopo tutto camminando per le valli, sullependici dei monti, attraversando passi, èun po’ come muoversi dentro un museodove le opere che osserviamo ci stupisco-no e ci gratificano. Ci muoviamo all’inter-no di un infinito museo all’aria aperta checi accarezza lo sguardo e non ci chiede ilbiglietto d’ingresso, o delle particolaricompetenze tecniche: ci viene richiestounicamente il rispetto e la consapevolezzadi attraversare luoghi in certo qual modoammantati di sacralità. Può anche succedere, e tanti sui nostrimonti sono i luoghi in cui ciò può accade-re, di camminare attraversando la storia.Come è successo con l’escursione di fineluglio che ci ha portati ad immergerci inluoghi carichi di memorie, monti sui qualisi è combattuta la 1a Guerra Mondiale. La zona era quella del Passo del Tonale,all’epoca del primo conflitto zona di con-fine e di aspro e sanguinoso confronto tra

le truppe italiane ed austriache, dal qualeci siamo incamminati seguendo per untratto il “Sentiero della Pace” o“Friedenspfad” che dal Trentino si snodaper oltre 450 chilometri di sentieri, stradeforestali, trincee e camminamenti che con-giungono lo Stelvio alla Marmolada, riper-correndo la linea del fronte della PrimaGuerra Mondiale (www.enrosadira.it/sen-tierodellapace/index.html).Saliti al Passo dei Contrabbandieri abbia-mo potuto osservare dall’alto una dellemete del nostro andare: il Rifugio Bozzi,antica caserma della Guardia di Finanzanel XIX secolo (infatti è posto propriosotto il Passo Contrabbandieri), poiComando Militare durante il conflitto ‘15-‘18. In questi luoghi furono di stanza i fra-telli Calvi, Sora, Larcher, Bozzi, Battisti,per citare i più conosciuti. Nella zona del Montozzo, dove sorge ilRifugio Bozzi, sono state restaurate le trin-cee e gli alloggiamenti militari e si puòanche visitare un piccolo ma interessantis-simo museo, ricco di notevoli reperti. Così il camminare via via si arricchisce divoci e immagini che accompagnano losguardo. Si trasforma in un percorso cheattraversa i luoghi fisici e contemporanea-mente i luoghi della memoria: altri piedi

hanno calcato i nostri medesimi sentieri,altri sguardi hanno scrutato ciò che noi oraosserviamo, altri pensieri si sono libratisopra questo paesaggio ed ora, accumulatie conservati dal tempo e legati indissolu-bilmente al territorio attendono solamenteil nostro ingresso per arricchirsi ed arric-chirci. È come una storia che si costruiscepasso a passo e i nostri passi sono segniche la portano avanti: il racconto del qualesiamo al contempo fruitori e costruttori. Eil miracolo è che tutto ciò ci arriva daquella che è una delle azioni più semplicied immediate che possiamo compiere: una

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Camminare, solo camminare?

A memoria(foto N. Oberti)

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

di Nevio Oberti

Sabato 8 settembre si è tenuta a Selvino la Sessione Preliminare del VII CorsoRegionale Accompagnatori di Escursionismo, volta a selezionare tra i moltiASE della Regione Lombardia che hanno presentato domanda di ammissio-

ne, oltre che alcuni da fuori regione, coloro che erano in possesso dei requisititecnico/culturali richiesti per poter accedere al Corso. La Sessione ha occupato l’intera giornata, prima con una parte pratica inCornagera dove sono state valutate le competenze dei partecipanti in merito aorientamento, lettura e interpretazione sul terreno della carta topografica, capa-cità di muoversi in sicurezza in ambiente su percorsi classificati E ed EE, oltre chepadronanza delle principali manovre di corda. Nel pomeriggio è stato effettuato un test composto da una serie di domande dicarattere generale che abbracciavano un po’ tutto quanto fa parte del bagagliotecnico-culturale di un Accompagnatore: dalla conoscenza delle forme e tradi-zioni dell’ambiente montano, alla botanica, alla geologia, alla meteorologia, alprimo soccorso, alla struttura e alle funzioni del CAI, al ruolo istituzionaledell’Accompagnatore e all’orientamento. Insomma, tutto quell’insieme di cono-scenze necessarie e richieste dal CAI per poter assumere questo ruolo. Si è trattato di una giornata importante anche per la nostra Sezione, in quanto frai candidati al Corso erano presenti cinque membri della Scuola di EscursionismoGiulio Ottolini: Delia Caravella, Alberto Baggi, Sergio Bortolotti, Fabio Buttarellie il sottoscritto. Superate l’apprensione e la tensione della giornata, presentatesi già alla vigiliacon quella sensazione da “notte prima degli esami” che tutti noi avevamo ormaigià relegato fra i ricordi, alla fine è arrivata la gioia per la notizia che tutti 5 era-vamo stati ammessi al Corso e potevamo quindi cominciare l’avventura. Un grazie va sicuramente alla Scuola che, grazie al fattivo e prezioso impegno e

sostegno di tutti i suoi componenti, ha per-messo di raggiungere questo risultato. Nonpuò mancare un augurio di “Buon Lavoro”ai 5 che si apprestano ad iniziare un percor-so impegnativo ma sicuramente foriero digrandi soddisfazioni.

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Escursionismo

IN BREVE DALLA SCUOLA OTTOLINI

“VII Corso Regionale Accompagnatori di Escursionismo”delle prime che impariamo da bambini eche ci accompagna per tutta la vita riser-vandoci, di quando in quando, la meravi-glia di scoprire che non si esaurisce unica-mente nel moto fisico, ma è un portale checi apre innumerevoli esperienze.Camminare nelle Terre Alte riserva sem-pre innumerevoli sorprese e, fra le tante,anche immergersi nella storia è una di que-ste. Sono terre cariche di suggestioni inostri monti e questo richiede sempre quelrispetto doveroso verso un ambiente che sesiamo in grado di accogliere con il giustospirito, ci accoglie egli stesso regalandoci

ogni volta dei nuovi tesori dei quali è gelo-so e, al tempo stesso, generoso custode. È viva la montagna: viva per la gente checi vive e ci lavora; per il tempo che su diessa ha lavorato costruendo storia e storie;per sé stessa in quanto ambiente naturale.Fare escursioni in montagna ha il signifi-cato di camminare dentro un universo delquale siamo parte. L’escursione cui ho accennato è un prete-sto in quanto ogni volta che andiamo adattraversare le Terre Alte, ogni volta che ciinoltriamo in esse, se apriamo bene gliocchi, se usiamo lo sguardo che abita innoi, scopriamo sempre un nuovo aspetto

che va oltre la già notevole bellezza delcamminare. Camminare è il mezzo che ciporta all’incontro con l’ambiente. Sta a noiaffinare gli strumenti per poter coglieretutto quanto in esso è presente e che essoinstancabilmente ci propone.Di occasioni ne abbiamo molte e, scorren-do il calendario della Commissione diEscursionismo (www.caibergamo.it) visono ancora diverse proposte che ci porte-ranno in luoghi sicuramente meritevoli,oltretutto con il valore aggiunto di un’otti-ma compagnia. Non perdiamo le possibili-tà che abbiamo ancora per poter goderepreziosi attimi di “sospensione”.

Rifugio Bozzi con museo e fortificazioni.(foto N. Oberti)

Rifugio Bezzi. Croce e bandiera

(foto N. Oberti)

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di Luca Pellicioli

Ad un anno esatto di distanza dallaprima edizione, domenica 2 giu-gno 2012 si è svolto “Orobie

Vertical 2012 - Memorial Bossetti” orga-nizzata da Mario Poletti in collaborazionecon la Sezione di Bergamo del CAI.Tracciato impegnativo che, con partenzadalla chiesa di Valbondione, in poco più di4 km di sviluppo lineare porta a compierei 1000 metri di dislivello sino a raggiunge-re il Rifugio Coca.Sempre affascinanti queste gare dove gliatleti si mettono alla prova con la faticadella salita ed il desiderio di domare, con ipropri piccoli passi, il sentiero che sale.Una sfida aperta dove il sudore abbondasul “viso scolpito” degli atleti ma evaporarapidamente subito dopo l’arrivo lascian-do spazio al sorriso ed alla felicità di averraggiunto il traguardo. Un’ottima organizzazione ha favorito lapresenza di numerosi iscritti infatti sonostati oltre 250 gli atleti che si sono posizio-nati alla linea di partenza e che sono stati

accompagnati durante il loro sforzo dallapresenza di numerosi spettatori ed escur-sionisti lungo l’intero percorso.La cronaca della gara ha visto il pluricam-pione del mondo di corsa in montagnaMarco De Gasperi (Forestale) dettare ilritmo gara sin dalle prime battute per poicedere il passo durante un’emozionantevolata a Bernard De Matteis (Esercito) cheha tagliato per primo il traguardo con l’ot-timo tempo di 39’43”52. Al terzo posto diclassifica il valdostano Xavier Chevrier(Valli Bergamasche) seguito dal compa-gno di squadra Massimiliano Zanaboni eda Tadei Pivk (Aldo Moro Paluzza).Nella gara femminile la vittoria è andata aMaura Trotti (Morbegno) con il tempo di51’25”33 seguita a breve distanza daDebora Cardone (Valetudo SkyrunningItalia) e Elisa Compagnoni (AltaValtellina).Da segnalare che al termine della manife-stazione l’organizzazione ha deciso didevolvere due Euro della quota di iscrizio-ne di ogni concorrente al fondo “Un aiutosubito Terremoto in Emilia” promosso daCorriere della Sera e Tg La7.

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Competizioni

“Orobie Vertical”

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Atleti impegnati nella OROBIE VERTICAL(foto M. Zanga)

Partenza della OROBIE SKYRAID(foto M. Zanga)

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

Domenica 9 settembre 2012Monte Cornagera (1312m) - Monte Poieto (1400 m)

Anche la Biblioteca della Montagnaha partecipato con entusiasmo alquarto raduno provinciale

“Giovani e famiglie in montagna” portan-do in quota tutta la sezione bambini eragazzi. Questa sezione, inaugurata pochi anni fa,si sta sempre più arricchendo di testiriguardanti la montagna, i fiori, gli anima-li… rivolti alla più tenera età.Tante famiglie si sono così avvicinate concuriosità alla nostra realtà scoprendo unaricca e stimolante letteratura e saggisticaper i loro figli.Per l’occasione è stato possibile effettuareanche il servizio di prestito e ben dodicibambini e ragazzi hanno portato a valle, altermine della giornata, il loro piccolo libronello zaino! Grazie al servizio di interpre-stito provinciale lo potranno riconsegnarenella biblioteca del loro paese.Arrivederci al prossimo anno!

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Quarto Raduno ProvincialeGiovani e Famiglie in Montagna

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Autore: Reinhold MessnerTitolo: ON TOP donne in montagnaEditore: Corbaccio, Milano 2012“La donna è la rovina dell’alpinismo”così nel 1911 sentenziava ironico PaulPreus, il filosofo fra gli arrampicatoriliberi. Cento anni più tardi, l’emancipa-zione femminile si è fatta strada finlassù, mentre la competizione fra lealpiniste d’alta quota per i quattordiciottomila fa notizia sui giornali. Tantodiscussa è stata la gara degli uominisulle più alte montagne della Terra -record di altezza, speed climb, SevenSummits e i quattordici ottomila -,altrettanto illuminante è la concorrenzafra le donne. I media tendono a metter-le in competizione, e a discutere ani-matamente le loro motivazioni, stile eaddirittura morale. Da HettieDyhrenfurth fino a Lynn Hill che realiz-za ciò che nessun uomo prima di lei èmai riuscito a compiere; da WandaRutkiewicz ad Angelika Rainer; daJunko Tabei, la prima donna sulla vettadell’Everest, fino ai vertici di oggi rap-presentati da Gerlinde Kaltenbrunner,Nives Meroi, Edurne Pasaban e OhEun-Sun, seguiamo le migliori alpinisted’alta quota fino al momento in cui unadi loro raggiunge per prima il traguardodei quattordici ottomila. Ma ben piùaffascinanti delle vittorie sono perReinhold Messner la naturalezza e lapresenza fisica con le quali nel corsoultimi cento anni le donne hanno occu-pato, passo dopo passo, il territoriodominato dal potere “macho” al disopra degli ottomila metri.

Autore: A. Parodi, R. Pockaj, A. CostaTitolo: Nel cuore delle alpi liguriEditore: Andrea Parodi Editore,Genova 2012La collana “Sentieri e rifugi” era statainaugurata nel 2010 dalla guida sulleAlpi Marittime orientali e centrali, nume-ro 2 in ordine geografico. Ora esce final-mente la guida sulle Alpi Liguri, contras-segnata dal numero 1. Quest’ultima èdedicata ai gruppi montuosi delMongióie e del Marguaréis, posti

all’estremo lembo sud-occidentale dellacatena alpina ed affacciati verso il MarLigure che, nelle giornate limpide, facapolino all’orizzonte. Sono montagnebellissime anche in autunno: con il gial-lo dei larici e dei faggi, il rosso dei cilie-gi, con l’atmosfera sospesa, quasi incan-tata, che precede l’inverno, con l’ariatersa che scopre panorami impensabilinella maggior parte delle giornate estive,con la luce ancora calda del vicinoMediterraneo. Non è rivolta soltanto agliescursionisti esperti ed allenati: oltre cheper le lunghe traversate e le ascensionialle cime, può essere utilizzata per pro-grammare brevi e facili escursioni cheportano a rifugi, laghetti, antichi villaggi,conche erbose, cascate e valichi, indica-ti nelle descrizioni come mete interme-die ed elencati nell’Indice dei luoghi infondo al volume.

Autore: Matteo Della BordellaTitolo: Arrampicare in Svizzera, vie e falesie scelteEditore: Edizione Versante Sud, Milano2012Chi meglio di Matteo Della Bordellapoteva raccogliere il testimone lasciatoda Aristide Quaglia e Fulvia Mangili,autori della prima edizione diArrampicare in Svizzera? Pubblicata nel2004 ed esaurita da diversi anni, questaguida raccoglie una selezione di itine-rari di arrampicata di tutte le difficoltà,dal facile all’estremo sulle pareti piùimportanti di tutta la Svizzera, e alcuneproposte di belle falesie mete a sé stan-ti o compendio alle vie lunghe.L’esperienza personale dell’autore, cheha ripetuto numerosi itinerari tra quelliriportati, unita al costante confrontocon amici ed alpinisti locali, ha per-messo di avere informazioni aggiornate

e precise sulle aree prese in considera-zione. Una parte importante del lavororiguarda le pareti del Wenden e delRätikon, terreni d’azione preferiti dal-l’autore, che in questa guida e per laprima volta in Italia ha voluto descrive-re itinerari fin’ora sconosciuti e di gran-de bellezza, ponendo questa raccoltaall’avanguardia come completezza eprecisione.

Autore: Laura CanalisTitolo: I mammiferi delle Alpi, comericonoscerli, dove e quando osservarliEditore: Blu edizioni, 2012Benché elusivi e spesso diffidenti neiconfronti dell’uomo, i mammiferi sonotra gli animali più interessanti da osser-vare per l’espressività e la vivacità cheli caratterizzano e per i vari e comples-si modelli comportamentali che sono ingrado di adottare. Delle 118 specie dimammiferi note allo stato attuale inItalia, quasi una novantina trova il pro-prio habitat sulla catena alpina. Questaguida si propone di aiutare anche i nonesperti a riconoscere le singole specie,fornendo elementi utili a individuarnela presenza attraverso l’identificazionedei segni lasciati sul territorio (come peresempio le orme), specificando zone didiffusione, habitat e caratteristiche diogni animale e illustrandone abitudini ecomportamenti. 89 schede complete dinome scientifico, nome volgare in quat-tro lingue, cartina dell’areale di distri-buzione sull’arco alpino e dati relativi amisure, abitudini alimentari, biologiaillustrano le caratteristiche di ognimammifero, corredate da splendidefotografie che sottolineano gli elementimorfologici utili all’identificazione eguidano gli appassionati alla scopertadel mondo animale che popola le Alpi.

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Recensioni

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

Autore: Carlo A. MattioTitolo: Passeggiate nelle valli cuneesi,54 itinerari per tuttiEditore: Blu edizioni, 2012Una raccolta di itinerari nelle vallatecuneesi rivolta a escursionisti “soft”.Camminatori alle prime armi, famigliecon bambini, gruppi di amici che si ritro-vano per la classica gita in montagna mahanno scarsa esperienza escursionistica,frequentatori dei sentieri che hannointerrotto la pratica per qualche anno eintendono riprendere in maniera gradua-le: tutti coloro che amano la montagnama per i motivi più diversi non intendo-no sottoporsi a fatiche troppo gravosetroveranno nella guida un utile strumen-to pensato apposta per loro. Itinerariselezionati in base alla facilità, un arcoterritoriale variegato, mete non troppobattute, fruibili dalla primavera all’au-tunno, punti d’arrivo panoramici, conpeculiarità ambientali, geologiche, stori-che, culturali; questi i criteri seguiti nellascelta delle passeggiate, per offrire a tuttila possibilità di godersi una bella gita inmontagna, all’insegna dell’escursioni-smo rilassato. Valli Po, Varaita, Maira,Grana, Stura, Gesso, Vermenagna, Pesio,Ellero, Casotto, Tanaro.

Autore: Jerzy KukuczkaTitolo: Un grande tra i giganti della TerraEditore: Alpine Studio, 2012Jerzy Kukuczka, conosciuto affettuosa-mente come “Jurek”, è stato il secondouomo al mondo ad aver conquistato levette dei 14 Ottomila. Jurek fu uno deipiù grandi alpinisti del mondo e unaccanito sostenitore delle salite in stilealpino in Himalaya, senza l’uso di ossi-geno e disdegnando le imponenti egoffe spedizioni che erano tipiche diquegli anni in Himalaya. Seguendo

questo suo modo di essere, sui gigantidi 8000 metri ha aperto sette vie nuovee compiuto ben quattro prime saliteinvernali! Capire dove sarebbe arrivatouno come Jurek se dotato degli stessimezzi in uso agli occidentali in queglianni, è oggi cosa impossibile, perché èdifficile poter immaginare qualcosa dipiù grande. Jurek Kukuczka è mortodurante un tentativo alla parete Sud delLhotse, nel 1989.

Autore: Dieter GrabbeTitolo: La camminata veloce,più magri, più sani e sempre in forma senza faticaEdit.: Edizioni il punto d’incontro, 2012Vuoi perdere peso ma ti scoraggiall’idea di cominciare a fare sport? Tipiacerebbe praticare jogging ma haiproblemi alle articolazioni o alla circo-lazione? Stai pensando di cominciare acorrere ma sei completamente fuoriforma? La camminata veloce ti offre unottimo modo per allenarti e bruciarecalorie senza sfinirti e in maniera asso-lutamente sicura!

“IL GRANDE ALPINISMO” Collana DVDLa Gazzetta dello SportLa collana di dvd “Il Grande Alpinismo”pubblicata dalla Gazzetta dello Sportpropone alcuni dei migliori film e docu-mentari di montagna. L’opera, realizza-ta in collaboarazione con il Trento FilmFestival, comprende “La morte sospesa”,“North Face – una storia vera”, “Torredel vento – Prima assoluta di una cimaimpossibile”, “Beyond the summit”,“Asgard Project”, “Cold”, “Linea conti-nua”, “Manolo”, “Big Stone”, “Kinglines”, “Alone on the wall”, “Karl”,“Everest sea to summit” e molti altri tito-li. Un viaggio appassionante tra i mitidell’alpinismo e dell’arrampicata contitoli inediti e versioni restaurate.

UNO SGUARDO INCAPACE DI ALTEZZE

di Colombelli Maurizio

È decisamente diffuso nel popolo mate-rialista non capire affatto i motivi dicoloro che si cimentano in ardite ascen-sioni sui monti al solo scopo di raggiun-gerne le cime, con i relativi rischi, ma,soprattutto, con immensa gioia. Le per-sone sensibiloi solo ai beni materialiasseriscono che se ad ogni vetta raggiun-ta corrispondesse un ritrovamento indenaro o in tesori, allori sì che si giustifi-cherebbe l’ardimento, le sofferenze e lefatiche che questi uomini spendono inquesta attività.In conclusione, coloro che rivolgono losguardo solo in basso, e/o monetizzanotutto, non comprendono questa operosa enobile azione degli alpinisti ritenendoladel tutto inutile e per niente redditizia.Reputo ciò, un modo di pensare gretto edingeneroso. Ma, come dicevano gli anti-chi, solo ciò che non ha fine “utilitaristi-co” è veramente libero perché a nullaasservito. Lo sforzo per giungere alla vetta e allacontemplazione come attività supremanobilita l’uomo e lo rende libero.Dedicato al “Gruppo del lunedì” del CAI e all’indimenticabile Alberto Consonni

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Posta dei soci

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Ponte dell’Immacolata a Bor-mio … Livigno e … terme!

Dal 6 al 9 dicembre 2012(da giovedì sera a domenica)Apertura iscrizioni: giovedì 4ottobre ore 14.30Programma di massima.Partenza giovedì 6 ore19 perBormioVenerdì 7 si scierà a Bormiolocalità sita nel cuore dell’AltaValtellina che permette di sciaredai 3000 metri del MonteVallecetta ai 1.200 metri delloski stadium in paese. Nel 2005ha ospitato i Campionati delMondo di Sci Alpino. Tra le suepiste, la più esaltante è sicura-mente la Pista Stelvio, palco-scenico ogni anno a fine dicem-bre della discesa libera maschi-le di coppa del mondo. Bormioè località termale di grande pre-gio, e per chi ricerca unmomento di stacco dallo stressquotidiano i Bagni Vecchioffrono uno splendido centrobenessere con diversi percorsitermali (piscina esterna panora-mica, vasche interne, saune ebagni di vapore naturali in grot-te scavate all’interno dellamontagna).Sabato 8 andremo a sciare aLivigno una fra le più ampie,rinomate e apprezzate localitàdella Valtellina, che occupa unampio altipiano a 1800 m sulconfine tra Italia e Svizzera. Laneve è assicurata da novembrea maggio sui due versanti dellaskiarea, il Mottolino e la Costadel Sol - Carosello 3000. Moltorilevante l’ampia area dedicataallo sci nordico che può sfrutta-re il fondovalle per oltre 40 kmdi piste sempre perfettamentebattute e le aree attrezzate dedi-cate allo snowboard.Zona extra-doganale, Livigno èla capitale valtellinese delloshopping, a cui non si puòrinunciare.Domenica 9 si scierà a Bormio

… salvo chi volesse dedicarel’intera giornata alle terme.

Trattamento di mezza pensionenel rinomato Hotel LariceBianco (www.laricebianco.it)sito a pochi passi dalle piste dasci e dal centro del paese.Nel viaggio serale di andata, laCommissione offrirà uno spun-tino; la cena di giovedì sera del-l’hotel, invece, la recupereremodomenica 9; il rientro aBergamo sarà in tarda serata(h.23/23.30 circa).Ulteriori dettagli verranno pub-blicati sul sito internetwww.caibergamo.it/scialpinoentro il 24 settembre 2012.

ASSICURAZIONI E MINO-RENNI - ATTENZIONE!:vedi quanto espressamente cita-to nel “Regolamento Gite”.Per tutto quanto non espressa-mente citato fa fede il “Rego-lamento Gite”

I CORSI FULL IMMERSIONSki Advanced - 5a edizione:

dal 13 al 16 dicembre 2012Anche questa nuova edizione2012 del corso pre-Natalizioviene proposta con una novità!Nessuna sveglia all’alba per lapartenza, ma anticiperemo ilviaggio al giovedì sera ed esse-re venerdì mattina già al Tonale,riposati, pronti per il primogiorno di lezione.Al nostro arrivo in hotel i mae-stri della Scuola di sci TonalePresena ci daranno il benvenuto Visto il successo dello scorsoanno resta invariata la formuladelle tre giornate consecutive dilezione in gruppi di soli 4 allie-vi per maestro per una maggio-re efficacia dell’apprendimen-to; tre ore intense di lavoro perogni lezione, riprese videocommentate la sera in hotel conil proprio istruttore permette-

ranno di valutare di persona imiglioramenti ottenuti.Le 9 ore di lezione effettuate intre giornate consecutive daràcome risultato una maggioreefficacia all’apprendimento. Ilsabato sera infine potremoapprofondire eventuali aspettitecnici, dubbi o semplicementedivertirci durante la cena inhotel in compagnia di tutti inostri istruttori.Una vera full immersion di scima anche una mini vacanzapre-Natalizia per i vostri even-tuali accompagnatori, che po-tranno aggregarsi senza parteci-pare alle lezioni.Il livello di ammissione non èvincolante ad eccezione deiprincipianti e primo livello chenon saranno ammessi in caso sidovessero prevedere lezionisulle piste del Ghiacciaio delPresena.

Programma del corso:giovedì 4 ottobre

dalle ore 14.30 apertura iscrizioni (max 40 allievi);

martedì 11 dicembreore 19.30 riunione pre corsopresso il Palamonti;

giovedì 13 dicembreore 19.30 PARTENZAin autobus (ritrovo ore 19)

da venerdì 14 a domenica 16 Dicembre:lezioni pratiche al Passo delTonale (9 ore complessive)

sabato 15 cena in hotel con gli istruttoridella Scuola di Sci TonalePresena.

Costo del corso:Il costo per i SOCI CAI è di 280€ e comprende:- viaggi in pullman da Bergamo

A/R;- cocktail di benvenuto in Hotel

con i maestri della scuola- 9 ore di lezione in gruppi da 4

allievi per maestro;

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Programmi e corsi

- riprese video commentate conil proprio istruttore la seradirettamente in hotel;

- 2 HB + 1 BB presso l’HotelDahu (*** S) www.hotelresi-dencedahu.it;

- accesso gratuito per le duegiornate al centro wellness(piscina, sauna, bagno turco,idromassaggio, tisaneria, ecc.)

Il costo per gli eventualiaccompagnatori SOCI CAI è di180 € e include il viaggio inpullman la sistemazione inHotel, compresi gli accessi alcentro wellness.Per i non soci CAI è previstauna maggiorazione di 30 euro.

Le iscrizioni si aprono giovedì4 ottobre dalle ore 14.30 pressola segreteria del Palamonti finoad esaurimento dei primi 40posti disponibili (più al massi-mo 10 accompagnatori).Età minima 14 anni all’iniziodel Corso - minorenni solo seaccompagnati (vedi quantoespressamente citato nel“Regolamento Gite”).

ASSICURAZIONI - ATTENZIONE!Vedi quanto espressamentecitato nel “Regolamento Gite”.

Skipass:Lo skipass Adamelloski per tregiorni sarà acquistato a prezziparticolarmente vantaggiosiriservati al nostro corso: 3 gior-ni di Skipass Adamelloski - 70€!

Trasporto: previsto in autobuscon ritrovo giovedì 13 dicem-bre al Palamonti alle ore 19(partenza alle ore 19.30).Rientro domenica 16 dicembreore 17 (dal Passo del Tonale)

Snowboard Camp - 2a

Edizione: dal 15 al 17 marzo

SCI ALP

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

2013 - apertura iscrizioni: 17gennaio 2013Dopo il successo della scorsastagione, ritorna per il secondoil Corso intensivo di Snow-board dedicato a chi vuoleincrementare le proprie capaci-tà tecniche all’interno deglisnowpark.Il corso, che avrà la durata di 3giorni a partire dal venerdì alladomenica 17 marzo inclusa,prevede 3 ore di lezione giorna-liere pratiche coi maestri dellasucola di snowboard del Tonale.Verranno effettuate anche delleriprese video che saranno com-mentate a fine giornata insiemeal proprio maestro che forniràpareri e analisi tecniche ad ogniallievo.Il pernottamento avverrà inappartamenti nei pressi delPasso del Tonale. Il livello del corso non sarà vin-colante, (ovviamente non èammessa la partecipazione achi non abbia mai messo aipiedi una tavola da snowboardo a chi non è ancora in grado dieffettuare le prime curve). Il corso è stato pensato su 3giorni consecutivi per massi-mizzare i risultati: la continuitàgarantisce di consolidare i

miglioramenti, consente dimemorizzare al meglio i sugge-rimenti tecnici e di sperimenta-re subito le nuove acquisizioni.Inoltre la formula del weekendoffre la possibilità ai parteci-panti di fare gruppo, divertirsi egodersi gli après-ski che il com-prensorio mette a disposizione.Di sera il comprensorio in que-sto periodo offre molte attività:dal centro benessere al pub, alladiscoteca, sempre ricordandoche la mattina alle 10 dovremoessere puntuali e attivi sullepiste. Vi aspettiamo numerosiper questa tre giorni di puroamore per la neve e la monta-gna, aumentando la voglia disentire l’aria sotto le vostretavole.Vittorio, Andrea e Giulio Vi ter-ranno compagnia e si preoccu-peranno che lo svolgimentodelle attività siano regolari, pro-mettendovi assistenza per qual-siasi necessità abbiate. I dettaglisul programma e i costi delloSnowboard Camp sarannodisponibili a breve sul sitowww.caibergamo.it/scialpino.

I CORSI DI GENNAIODal 6 gennaio 2013

(5 domeniche)

Ottima compagnia, tanto diver-timento, i migliori maestri e(speriamo) tanta neve.Questi gli ingredienti principaliper una nuova edizione di suc-cesso dei diversi corsi cheriproponiamo ai nuovi e affe-zionati allievi ritornando sullesempre innevate piste del Passodel Tonale.

Sci da discesa – 45a EdizioneIl corso di sci da discesa classi-co in lezione collettive è desti-nato ad allievi di qualsiasi livel-lo, da chi mette sci e scarponiper la prima volta, al più esper-to sciatore in cerca dell’affina-mento della propria tecnica.Le classi con una media di 8allievi per maestro verrannoformate in base alle capacitàdegli iscritti durante la selezio-ne che si terrà domenica 6 gen-naio, prima dell’orario di lezio-ne! Di seguito, dalle 10 alle 13per le 5 Domeniche in calenda-rio gli iscritti saranno affidatiagli insegnamenti degli espertimaestri della Scuola SciTonale-Presena. Al terminedegli orari di lezione sarà possi-bile sciare liberamente finoall’orario di ritrovo serale per ilrientro a Bergamo previsto per

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le ore 16 (16.30 partenza), adeccezione dell’ultima domenicaprevisto per le ore 18.30 al ter-mine delle premiazioni e dellafesta finale del corso.

Sci fuori pista – 30a EdizioneProposta per chi invece possie-de già una buona/ottima tecnicadi discesa e vuole migliorarsinell’affrontare anche i tratti dipista non battuti.Il corso avrà come campo scuo-la i terreni non battuti adiacentialle piste sfruttando così la risa-lita con gli impianti, e permet-tendo di operare in condizionidi massima sicurezza.A discrezione dei maestri e infunzione dell’abilità degliiscritti (e neve permettendo)varieranno i vari tipi di disceseproposte per un apprendimentopiù graduale. Saranno ammessial corso esclusivamente i primiotto iscritti che possiedono unbuon/ottimo livello tecnico supista. Per ovvie ragioni nonsono ammessi principianti esarà facoltà del maestro di sciescludere eventuali allievi chenon dispongono delle capacitàtecniche necessarie per affron-tare in sicurezza il corso o il cuilivello è eccessivamente infe-riore rispetto al resto del grup-po; tali allievi passeranno alnormale corso di discesa supista.SICUREZZA i partecipanti alCorso di Fuori Pista dovrannoOBBLIGATORIAMENTEessere dotati della normaledotazione di autosoccorso(pala, sonda, ARTVA).Il corso si svolgerà solo nelcaso in cui sia raggiunto ilnumero minimo di partecipanti(7/8 allievi di livello tecnicoequivalente)

Snowboard – 13a EdizioneIl corso di snowboard riscuoteogni anno sempre più successo

ALPINO

Fuori pista al Vareno (foto M. Panseri)

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ed è rivolto a coloro che inten-dono muovere i primi passisulla tavola in sicurezza guidatida un maestro, che seguirà unmassimo di otto allievi in grup-pi omogenei suddivisi per livel-lo tecnico. Anche chi è già piùesperto troverà modo di perfe-zionare la propria tecnica neisalti e nei vari “flips” & “tricks”all’interno dello snowpark.

Programma dei corsi di gennaio(Discesa, Snowboard,Fuoripista, Telemark)Costo dei corsi: la quota di par-tecipazione ad ogni disciplinaper i soci CAI rimane invariatadallo scorso anno a 155,00€ ecomprende: 15 ore di lezionecollettive; lezione teorica insede; viaggio in pullman daBergamo; aperitivo serata dipresentazione corsi; tariffe pernoleggio attrezzature vantag-giose; convenzioni con ristori/self servicePer i NON soci CAI è previstauna maggiorazione di 30 €.Skipass:Dalla quota d’iscrizione sonoesclusi gli skipass che sarannoacquistati di volta in volta aprezzi riservati alle scuole (29€ anziché 38€). Gli skipassverranno forniti su supportomagnetico (Key Card) per sem-plificare a tutti l’accesso agliimpianti.Sicurezza e lezioni teoricheGrazie alla consueta collabora-zione con i volontari dell’asso-ciazione FISPS-AKJA sezioneLombardia (FederazioneItaliana Sicurezza e SoccorsoPiste Sci) il corso sarà integratoda una serata teorica dedicataalla sicurezza sulle piste, nozio-ni di primo intervento, meteoro-logia, neve e valangheInoltre i volontari dell’AKJA,in base alle loro disponibilitàdai servizi di presidio delle

località sciistiche, si aggreghe-ranno ai nostri gruppi coinvol-gendoli nella dimostrazionepratica dei concetti base sullasicurezza.Iscrizioni: apertura iscrizioni:da giovedì 4 ottobre in orario disegreteria con compilazioneobbligatoria del modulod’iscrizione (scaricabile dal sitowww.caibergamo.it/scialpino)fino da esaurimento dei postidisponibili. Età minima 14 anniall’inizio del Corso - minorennisolo se accompagnati (vediquanto espressamente citato nel“Regolamento Gite”).

ASSICURAZIONI - ATTENZIONE !Vedi quanto espressamentecitato nel “Regolamento Gite”.

Date dei Corsi:4 ottobre giovedì

apertura iscrizioni;2 gennaio mercoledì

ore 19: presentazione dei corsipresso il Palamonti

6 gennaio domenicaselezione e 1 a lezione pratica;

13 gennaio domenica2a lezione pratica;

15 gennaio martedì (da confermare) ore 20.30presso il Palamonti: lezioneTeorica sulla Sicurezza con i volontari dell’AKJA

20 gennaio domenica3a lezione pratica;

27 gennaio domenica4a lezione pratica;

3 febbraio domenica5a lezione pratica e festa finalecon i maestri (rientro previsto intarda serata)

8 febbraio venerdì cena di fine corso presso il“Rifugio in Città” al Palamonti

Ritrovo e orari: il ritrovo per lapartenza è fissato presso ilPalamonti, sede del CAI Ber-gamo, in via Pizzo della Pre-

solana, 15 (zona Palacreberg).Raduno ore 6.15 - partenza ore6.30 (in base alle esigenze èpossibile prevedere una fermataad Albano/S. Paolo d’Argon -zona ex “Ca’ Longa”).

Noleggio Materiali:Sono state stipulate condizionidi noleggio dell’attrezzatura perla singola giornata direttamenteal Passo del Tonale, particolar-mente vantaggiose e riservate aipartecipanti ai corsi.È anchepossibile la formula noleggio ditutta l’attrezzatura (sci o tavola,scarponi, bastoncini) per l’inte-ra stagione (maggiori dettaglisul sito sezione NOLEGGIOMATERIALI 2012/2013).La commissione Sci Alpino,FISPS-Akja e la Scuola SciTonale Presena raccomandanol’utilizzo del CASCO durantela pratica dell’attività di sci esnowboard.

I CORSI JUNIORDal 19 gennaio 2013

(5 sabati)Corso Sci Junior– 20a EdizioneLa Commissione Sci Alpino delCAI di Bergamo anche que-st’anno ha deciso di riproporre,a grande richiesta, un corso didiscesa per bambini dai 6 ai 14anni!Visto il grande successo degliscorsi anni e l’ottima collabora-zione con la scuola dei maestri,il corso Sci Junior verrà orga-nizzato al Passo della Pre-solana, una località sciistica aipiedi della Regina delle Orobie.La Conca della Presolana, a soli46 km dalla città, consente diarrivare in poco meno di un’orae poter scendere dal pullmangià alla partenza degli impianti.Il bar della zona gode di ampioparcheggio e soprattutto di unavisuale completa sulle piste dasci, qui i genitori posso assiste-

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re indirettamente allo svolgi-mento delle lezioni. Come con-statato dall’esperienza prece-dente e concordato con il quali-ficato staff dei maestri della“Scuola di Sci-Conca dellaPresolana”, le lezioni si svolge-ranno creando le condizioniperché i bambini possano fami-liarizzare facilmente con questosport e trovare il piacere di con-dividere in gruppo. La scuola èspecializzata nell’avvicinamen-to a questo sport per i piccolialla prima esperienza.Un’attenta selezione, all’iniziodel corso, suddividerà gli allie-vi in 7 classi, a seconda dellivello di preparazione.

Corso Snowboard Junior - 2a

EdizioneAnche quest’anno verrà forma-ta una classe di sei allievi snow-boarder. I requisiti sono iseguenti: bambini/ragazzi di etàcompresa tra i 9 e i 14 anniiscritti alla 1a edizione 2012 oche hanno già acquisito unadiscreta autonomia con la tavo-la e nell’utilizzo degli impiantidi risalita; qualora i suddettinon rinnovassero l’iscrizioneper la 2a edizione, i sei postisaranno disponibili solo per unaclasse di sei principianti! Attenzione! Questa classe disnowboard sarà garantita solose si raggiungeranno sei iscritti.

Programma dei corsi Junior(Sci e Snowboard)Ogni sabato circa 5 membridella commissione Sci Alpinoattenderanno i bambini al piaz-zale del Palamonti (sede CAI diBergamo) alle 8.30, orario fissa-to per la partenza. I genitori pre-senti, che vorranno sciare duran-te le ore di lezione dei bambinie/o nel pomeriggio, potrannobeneficiare di particolari con-venzioni per il costo dello ski-pass. Al termine delle suddette

SCI ALP

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lezioni i bambini verrannoaccompagnati sul pullman;durante il viaggio di ritornopotranno essere proiettati cartonianimati e si potrà fare una picco-la merenda. I bambini sarannoriconsegnati alle famiglie sem-pre presso il Palamonti, indicati-vamente verso le ore 13.30.

Tempi e organizzazioneIl corso si svolgerà sulle pistedel Passo della Presolana per 5sabati consecutivi, per un totaledi 10 ore di lezione, dalle ore 10alle ore 12; per l’ultima giorna-ta è prevista, dopo la lezione,una piccola gara (dalle ore 12alle 13) e un momento finale difesta con rinfresco. I maestri,all’avvio, valuteranno le capaci-tà di tutti gli allievi ed organiz-zeranno sette classi di sci,garantendo un livello piuttostoomogeneo con una media di 6/8ragazzi per maestro. Anche que-st’anno la settima classe saràformata da snowboarder e pren-derà il via solo se si raggiunge-

ranno almeno 6 iscrizioni. L’etàminima per poter accedere alcorso sci è di 6 anni compiutiall’inizio del corso, mentre perlo snowboard è di 9 anni.Certificazioni: l’iscrizione èsubordinata alla presentazionedel certificato medico d’idonei-tà alla pratica sportiva non ago-nistica o eventuale autocertifi-cazione.

Precauzioni tecniche:PER I MINORI DI 14 ANNI E’OBBLIGATORIO L’USO DELCASCO (Legge 363 - 24DICEMBRE 2003)Assistenza: durante il trasportoe per tutti i 5 giorni di lezione, iragazzi saranno assistiti daalcuni componenti dellaCommissione di Sci Alpino.Tale assistenza continuerà indi-rettamente sulle piste da sci,anche quando i ragazzi sarannoaffidati ai maestri della ScuolaSci Conca della Presolana perle lezioni.Costi: la quota di partecipazio-

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Programmi e corsi

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Consultare il Regolamento sul sito www.caibergamo.it

ne, invariata rispetto all’annoscorso, per i soci CAI è pari a105,00 € e comprende: 10 oredi lezione di sci collettive(inclusa la selezione) e l’ag-giunta dell’eventuale gara difine corso; premio di fine corso;viaggio in pullman SAB granturismo da Bergamo, Pala-monti, sede del CAI; Per i NONsoci CAI è prevista una mag-giorazione di 25,00 euro“Essere Socio CAI Conviene!”

Skipass:Per il Mattinale Corso SciJunior destinato ai bambini èprevisto un costo pari a 8,50 €per ogni sabato di lezione(come da convenzione gruppoCAI), mentre per adulti sciatoriil mattinale è pari a 11,50 €.Sono previste anche convenzio-ni particolari per gli ski-passgiornalieri dei bambini (11,50€) e per i genitori accompagna-tori che volessero fermarsi oltrel’orario del corso e tornare coni propri mezzi il giornaliero

costerà 18,50 € (da richiedereagli organizzatori).N.B: gli abbonamenti sonovalidi nell’intero comprensorio“Presolana + Monte Pora”

ASSICURAZIONI - ATTENZIONE !Vedi quanto espressamentecitato nel “Regolamento Gite”.Programma del corso:

sabato 12 gennaio 2013:ore 10.30 presentazione delcorso presso il PALAMONTI;

sabato 19 gennaio 2013:selezione e lezione;

sabato 26 gennaio 2013: lezione;

sabato 2 febbraio 2013: lezione;

sabato 9 febbraio 2013:lezione;

sabato 16 febbraio 2013:lezione, eventuale gara e pre-miazione

Iscrizioni: le iscrizioni si apro-no martedì 13 novembre 2012fino ad esaurimento dei postidisponibili, in orario d’ufficiopresso la segreteria del CAI diBergamo, in via Pizzo dellaPresolana, 15 a Bergamo.

Ritrovo e Orariopartenza/ritorno:Il ritrovo è previsto alle 08.15 alPalamonti, la partenza è fissataalle ore 08.30. Il rientro è previ-sto, indicativamente, per le ore13.15, ma l’orario può variarein funzione del traffico. Per l’ul-timo giorno di corso si preve-de un orario posticipato di rien-tro (ore 16 circa, da stabilire).Per qualsiasi altra informazionesul corso, potete contattaredirettamente una delle respon-sabili del corso al cellulare dellacommissione: 334/3157830.

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Promemoria prima di una discesain neve fresca (foto M. Panseri)

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Scopo della Scuola è diffonde-re la pratica dello sci fondo-escursionismo, disciplina chesi prefigge di effettuare escur-sioni su percorsi caratterizzatida contenuti dislivelli tipo tra-versate, utilizzando le tecnicheproprie dello sci di fondo e didiscesa, escludendo i percorsicon grandi dislivelli che richie-dono tecniche sci alpinistiche.Organico della scuolaDirettore StefanoLancini (INSFE)Vicedirettore AlessandroTassis (INSFE)Segretario Giulio Gamba(ISFE)

Istruttori:Alberto Andreani (IS),Cristina Baldelli (ISFE),Lucio Benedetti (ISFE), Sergio Benedetti (ISFE),Luciano Berva (ISFE), Roberto Bonetti (ISFE), Giovanni Calderoli (ISFE),Chiara Carissoni (IS), Glauco Del Bianco (ISFE), Cinzia Dossena (ISFE),Anacleto Gamba (ISFE),Gianni Mascadri (ISFE),Osvaldo Mazzocchi (ISFE),Massimo Miot (ISFE),Pierrenato Pernici (IS),Giulio Roncalli (ISFE)

38° CORSO BASEDirettore del corso: StefanoLanciniIl corso è articolato nei seguen-ti distinti livelli di formazione:livello SFE1: il programmadidattico si propone di avvici-nare il socio alla pratica dellosci fondo escursionismo attra-verso l’apprendimento delletecniche elementari dello sci difondo e di discesa; livello SFE2: il piano di inse-gnamento, rivolto ai soci già inpossesso delle tecnichedescritte al precedente livelloSFE1, si prefigge attraverso

apposite lezioni pratiche e teo-riche di far acquisire ai parteci-panti le tecniche e le conoscen-ze dello sci fondo-escursioni-smo, mediante il miglioramen-to delle tecniche dello sci difondo e delle tecniche di disce-sa, sia su percorsi tracciati chefuori pista. Sono previstelezioni itineranti con sposta-menti fra diverse località.

Programma del corsomartedì 6 novembre

Inaugurazione alle ore 20.45presso Palamonti-sede CAI.Apertura ufficiale del corsocon presentazione del corpoistruttori e illustrazione delprogramma.

Lezioni teoriche: si svolge-ranno presso il Palamonti-sedeCAI alle ore 20.45.

Giovedì 8 novembre:equipaggiamento e attrezzatura

Giovedì 15 novembre: orientamento

Giovedì 22 novembre:sciolinatura teorica e pratica

Giovedì 29 novembre: allenamento-alimentazione

Mercoledì 12 dicembre: neve e valanghe - autosoccorsoLezioni pratiche a secco

Domenica 11 novembre:escursione a squadre.

Domenica 18 novembre:escursione con prova pratica diorientamentoLezioni pratiche su neve: lelezioni della durata di circa 3ore, si svolgeranno indicativa-mente in con il seguentecalendario e possibili destina-zioni:

domenica 25 novembreSt.Moritz (CH)

domenica 2 dicembrePasso Lavazè

sabato 8 dicembrePasso Maloja (CH)

domenica 16 dicembreForte Kerle

domenica 23 dicembreattraversata Zuoz-Zernez (CH)eventuale recupero: 6 gennaio2013. Il trasporto è con bus organiz-zato con partenza dal parcheg-gio del Palamonti, ritrovo ore6.15 e partezza ore 6.30; previ-sto rientro a Bergamo per leore 18.30 circa.La direzione, in funzione del-l’innevamento si riserva dimodificare date e località dieffettuazione delle lezioni pra-tiche. Durante le lezioni prati-che sulla neve potranno essereeseguite delle riprese video ascopo didattico. Le date per levisioni dei relativi filmatisaranno comunicate durante losvolgimento del corso.Chiusura: mercoledì 16 gen-naio 2013 serata di chiusuradel corso con consegna degliattestati.Modalità d’iscrizione e quotadi partecipazione: le iscrizio-ni si apriranno lunedì 22 otto-bre, orari d’ufficio. Al corsopossono iscriversi i soci CAImaggiori di 14 anni o coloroche effettueranno l’iscrizioneal CAI entro il 31/10/2012 e sichiuderanno ad esaurimentodei posti disponibili. Le iscri-zioni devono essere effettuatepresso la sede CAI e sarannoaccettate solo dietro presenta-zione dei seguenti documenti:- certificato medico di sana

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Programmi e corsi

costituzione fisica ed idoneitàalla pratica sportiva non ago-nistica

- domanda d’iscrizione debita-mente compilata e firmata(disponibile presso la segre-teria)

- 1 fotografia formato tessera- versamento dell’intera quota

d’iscrizione di € 220.Per i giovani minori di anni 18è previsto uno sconto di € 20. NB: le iscrizioni non sarannoaccettate senza la consegnadel certificato medico.La quota di iscrizione dà dirit-to a:- 5 lezioni teoriche;- 2 lezioni pratiche a secco;- 5 lezioni pratiche sulla neve;- spostamenti in pullman, ove

previsto, durante il corso;- “pass cumulativo” di accesso

alle piste di fondo;- copertura assicurativa, uso

del materiale collettivo, assi-stenza tecnica, dispense;

- attestato di partecipazione.

La partecipazione al corsorichiede ai partecipanti unaminima condizione di allena-mento fisico per le uscite inambiente montano.Compatibilmente con la dispo-nibilità della Scuola (per circa15 persone) e con le propriecaratteristiche fisiche, saràpossibile noleggiare l’interaattrezzatura (sci-scarpe-

SCUOLA NAZIONALE SCI F

Nella conca dei Campelli Val di Scalve

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

bastoncini), per l’intera duratadel corso al costo di 30 €.

AGGREGATI AL CORSOÈ prevista la possibilità diaggregarsi alle uscite sullaneve, per il solo trasporto inbus e per un numero limitato dipersone, acquistando un abbo-namento alle 5 uscite;il relativo costo è di € 90 per isoci CAI e € 120 per i nonsoci. Le iscrizioni per gliaggregati si apriranno merco-ledì 14 novembre.Ogni allievo è tenuto a rispet-tare scrupolosamente il regola-mento riportato nella domandad’iscrizione e nel programma.

13° CORSO JUNIORDirettore del corso SergioBenedettiIl corso junior è riservato airagazzi soci CAI di età compre-sa fra 8 e 14 anni. Il corso ècomposto da 2 uscite a secco, 4lezioni pratiche sulla neve che siterranno il sabato pomeriggiodalle ore 15.00 alle ore 16.30 supiste da fondo di località nellabergamasca e una gita facoltati-va di un’intera giornata.ProgrammaL’inaugurazione del corso saràeffettuata domenica 13 genna-io 2013 alle ore 9.30 presso “lacasetta del Borghetto” nelcomune di Mozzo (viaS.Stefano), dove verrà eseguitauna breve “escursione asecco”. Domenica 20 gennaioore 9.30 prova pratica di orien-tamento in località SantuarioMadonna della Castagna aPaladina. Le lezioni pratichesulla neve si svolgeranno sullapista di Valbondione (BG)nelle seguenti giornate: sabato2-9-16-23 febbraio 2013.Il ritrovo per le lezioni è fissa-to alle ore 14.45 direttamentesui campi da sci, pertanto iltrasporto dei ragazzi è total-

mente a carico dei genitori.In occasione del Carnevale, lasera del sabato 9 febbraio saràpossibile pernottare pressol’ostello del centro di fondo, ela domenica sciare in compa-gnia. Adesione facoltativa.Sabato 9 marzo ore 16 presso ilPalamonti sede CAI chiusuradel corso e consegna diplomi.Domenica 10 marzo gita facol-tativa di fine corso al PassoCoe.Durante il corso è possibi-le il noleggio dell’attrezzaturada sci presso il centro di fondodove verranno svolte le lezionisulla neve.

IscrizioniLe iscrizioni potranno esserefatte presso la Segreteria delCAI Bergamo, a partire damercoledì 12 dicembre, con lapresentazione dei documenti:- certificato medico di sana

costituzione fisica ed idoneitàalla pratica sportiva non ago-nistica

- domanda d’iscrizione debita-mente compilata e firmata dalgenitore

- una foto tessera- versamento della quota

d’iscrizione di € 25- tessera CAI in regola con il

pagamento delle quote asso-ciative

La quota di iscrizione com-prende: n.4 lezioni sulla neve,2 uscite a secco, coperturaassicurativa e attestato di par-tecipazione. Nella quota diiscrizione non sono compresiil costo del “pass” di accessoalle piste durante le lezioni, e ilcosto della gita di fine corso.Il corso verrà effettuato se visaranno almeno 10 iscritti.

21° CORSO AVANZATODirettore del corso GiulioGambaLivello SE2 - Il programmadel corso, cui potranno accede-

re soci CAI che hanno prece-dentemente frequentato uncorso base SFSE1 e ritenutiidonei dalla direzione dellascuola, si propone di fornireall’allievo un’adeguata prepara-zione tecnica onde permetterglidi percorrere nella massimasicurezza gli itinerari classicidello sci di fondo escursioni-smo, su percorsi essenzialmen-te in fuori pista anche in nevefresca; inoltre di acquisire lacapacità di condurre autonoma-mente un’escursione. Gli allieviche dimostreranno di averacquisito pienamente le tecni-che avanzate dello sci di fondoescursionismo, potranno conse-guire il livello SE2. Al corso èpossibile partecipare solo consci da sciescursionismo.

Programma del corsoMercoledì 13 febbraio 2013 -Ore 20.45 presso la Sede CAIApertura ufficiale del corso e

presentazione del programma.Lezioni teoriche

Mercoledì 20 febbraio 2013Ore 20.45 presso la Sede CAIOrientamento – Cartografia -Individuazione e preparazionedi un’escursione

Mercoledì 27 febbraio 2013Ore 20.45 presso la Sede CAINeve e valangheMercoledì 6 marzo 2013

Ore 20.45 presso la Sede CAIAutosoccorso travolti davalanga - ARTVA

Mercoledì 13 marzo 2013Ore 20.45 presso la Sede CAIPreparazione escursione week-end

Lezioni pratiche su neveLe lezioni si svolgeranno inlocalità dell’arco alpino con ilseguente calendario:

Domenica 24 febbraio e 3-10 marzo 2013escursione con ripasso delletecniche di discesa

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Programmi e corsi

Sabato e domenica 16-17 marzo 2013week-end con pernottamentoLe località di destinazione ver-ranno comunicate in seguito.La Direzione, a seconda del-l’innevamento, si riserva dioperare opportune variazioni.Chiusura del corso

Giovedì 27 marzo 2013serata di chiusura del corso.

Modalità d’iscrizione e quotadi partecipazioneLe iscrizioni si apriranno mar-tedì 29 gennaio 2013.Quota d’iscrizione: € 80.Sono escluse le spese di vitto ealloggio per l’week-end del16-17 marzo.Al corso possono iscriversi iSoci CAI maggiori di 18 anni.Le iscrizioni devono essereeffettuate presso la Sede CAI,orari d’ufficio, e sarannoaccettate solo dietro presenta-zione dei seguenti documenti:- certificato medico di idoneità

alla pratica sportiva non ago-nistica

- domanda d’iscrizione debita-mente compilata e firmata,disponibile presso la Segre-teria.

La quota di iscrizione dà dirit-to a:- 4 lezioni teoriche- 5 lezioni pratiche sulla neve - copertura assicurativa- uso del materiale collettivo e

assistenza tecnica.Ogni allievo è tenuto a rispet-tare scrupolosamente il regola-mento di seguito riportato.Il corso verrà effettuato se visaranno almeno 8 iscritti.La Scuola dispone di un nume-ro limitato di attrezzatura danoleggiare ai partecipanti (sci-scarpe-pelli) al prezzo di € 30per l’intero corso.

CI FONDO ESCURSIONISMO

Consultare il Regolamento sul sito www.caibergamo.it

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SCUOLA DI SCIALPINISMO BEPI PIAZZOLI - BERGAMO

Argomenti trattati: uso del-l’attrezzatura, scelta del per-corso, effettuazione della trac-cia in salita e discesa, alimen-tazione, allenamento e prontosoccorso in montagna, topo-grafia e orientamento, osserva-zione del terreno, meteorolo-gia, interpretazione dei bollet-tini nivologici e meteorologici,prevenzione delle valanghe(valutazione del pericolo ecomportamento), tecnichericerca e soccorso del travoltoda valanga, tecniche di bivac-co, educazione alpinistica.

Chiusura del corso: venerdì 8marzo 2013 serata di chiusuradel corso e consegna degli atte-stati di frequenza.

Modalità, condizioni e quotad’iscrizione:Le iscrizioni si aprono giovedì8 novembre 2012 alle ore 18 esi chiudono il 6 dicembre2012. Sono ammessi alla scuo-la allievi di ambo i sessi di etàsuperiore a 15 anni (i minoren-ni devono essere autorizzati daun genitore) fino a esaurimen-to dei 40 posti disponibili tota-li; viceversa non sarà effettua-to se non si raggiungerannoalmeno 20 iscritti. Anche se ilprogramma è generalmenterispettato la direzione puòdisporre variazioni per impre-viste situazioni particolari.Eventuali rinunce dopo l’iniziodel Corso non daranno diritto anessun tipo di rimborso.Per la partecipazione al corsonon è richiesta alcuna partico-lare capacità e esperienzaalpinistica, ma è necessarioessere in possesso di una suffi-ciente tecnica sciistica e di unminimo di allenamento. Le iscrizioni dovranno essereeffettuate presso la segreteriadella sede CAI in Via Pizzodella Presolana,15 - 24125

BERGAMO e saranno accetta-te solo dietro la completa pre-sentazione dei documenti:- domanda d’iscrizione debita-

mente compilata e firmata,stampato disponibile pressola segreteria o su internet:www.cai-bergamo.it

- 2 fotografie formato tesseracertificato medico d’idoneità(attività sportiva non agoni-stica)

- versamento dell’intera quotad’iscrizione pari a:€ 120.00 per i soci CAI (€ 100.00 per i minori di 18anni)€ 170.00 per i non soci (€ 150.00 per i minori di 18anni)

La quota d’iscrizione com-prende: manuale di scialpini-smo, attestato di frequenza,uso del materiale collettivo,assistenza tecnica, assicurazio-ne infortuni CAILa quota d’iscrizione non com-prende la quota per gli sposta-menti durante le uscite prati-che. Se il numero degli iscrittial Corso sarà adeguato si valu-terà l’utilizzo dell’autobus.

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Programmi e corsi

La scuola si prefigge l’obietti-vo di fornire all’allievo unapreparazione teorica e praticaadeguata, che gli consenta dipraticare lo scialpinismo e losnowboard alpinismo nellecondizioni di massima sicurez-za, dandogli quindi la possibi-lità di poter continuare a prati-care questo sport anche parte-cipando alle gite scialpinisti-che sociali organizzate dallasezione e sottosezioni, cheoffrono le migliori occasioniper apprezzare al meglio ladisciplina.La scuola organizza i corsi discialpinismo base (SA1) e disnowboard alpinismo base(SBA1): entrambi destinati aiprincipianti ai quali non èrichiesta alcuna particolarecapacità e esperienza alpinisti-ca, ma è necessario essere inpossesso di una sufficiente tec-nica sciistica/snowboard e diun minimo di allenamento.

Organico della scuolaIstruttori nazionali di scialpini-smo: Consuelo Bonaldi,Alessandro Calderoli, MarioMeli, Alfio Riva, Paolo Valoti.Istruttore regionali di scialpi-nismo e snowboard alpinismo:Andrea BalsanoIstruttori regionali di scialpi-nismo: David Agostinelli,Massimo Bonicelli, RobertoCaprini, Damiano Carrara,Gabriele Dolci, GiorgioLeonardi, Pietro Minali,Alessandro Mutti, RobertoVitali.Istruttori sezionali di scialpini-smo: Marco Manzoni, MatteoMarconi, Caterina Mosconi,Alessandro TomasoniIstruttori sezionali di snowbo-ard alpinismo: GiorgioPiazzalungaAiuto Istruttori sezionali discialpinismo: Ettore Colombo,Michela Milesi

38° Corso di scialpinismobase (SA1)Si terrà dal 30 novembre 2012al 3 marzo 2013. È rivolto atutti coloro che si voglionoavvicinare, con la giusta impo-stazione tecnica ed in pienasicurezza, a questa affascinan-te disciplina sportiva. Scopodel corso è far crescere e colti-vare la passione per la monta-gna invernale insegnando, conlezioni teoriche in sede e lezio-ni pratiche in ambiente, le tec-niche scialpinistiche fonda-mentali necessarie per affron-tare coscienti e preparati escur-sioni invernali guidate.6° Corso snowboard alpinismo base (SBA1)Si terrà 30 novembre 2012 al 3marzo 2013. Rappresenta l’in-vito ai tanti appassionati disnowboard a vivere la monta-gna e i suoi fuoripista nelmodo più puro e appagantesempre in grande sicurezza.La partecipazione ai corsi SA1e SBA1 è aperta a tutti, soci enon soci CAI.Serata informativa: giovedì30 novembre 2012 alle ore 21presso la sede CAI.

Lezioni teoricheGiovedì sera 6, 13 e 20 dicem-bre 2012, 10, 17, 24 e31 genna-io, 8 e 15 febbraio 2013 ore 21.

Lezioni praticheDomenica 16 dicembre 2012,13, 20 e 27 gennaio, 3 e 10 feb-braio 2013,sabato16 e domeni-ca 17 febbraio 2013.N.B. Nei giorni 24 febbraio e 3marzo 2013 la Scuola organiz-zerà 2 ulteriori uscite (extraCorso e non obbligatorie), inconcomitanza con l’inizio delprogramma gite scialpinistichedella Sezione, dedicate agliallievi dei Corsi con program-ma da definirsi.

Verso il Ferrantino(foto M. Panseri)

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

Sottosezione Leone PellicioliCarlo NembriniVia Ronchetti 25 24027 Nembroaperto il martedi e il venerdidalle 20.30 alle 22.30www cainembro.it [email protected]

Da ottobre a gennaio 2013 a cura del Gruppo STNCorso di arrampicata sporti-va Junior 2012/2013In collaborazione conl’Oratorio, corso di arrampica-ta per bambini e ragazzi di ele-mentari e medie.Il corso sarà tenuto da istrutto-ri FASI

Domenica 7 ottobre In mattina: Giornata sensibiliz-zazione Pulizia Sentieri(Percorso Vita)Nel pomeriggio: Castagnatain OratorioCastagnata organizzata con gliamici del GAN in Oratorio.

Domenica 7 ottobre a cura del Gruppo STN6° “CORNI” Boulder JuniorContestScopri il gioco dell’arrampica-ta!

In occasione della Castagnatain Oratorio, sesta edizionedella “garetta/gioco” per bam-bini nati dal 1999 al 2007,morbidi “voli” sui materassi ericchi premi per tutti!

Domenica 14 ottobreSanta Messa in montagnaSanta Messa in ricordo di tuttigli amici caduti in montagna.

Novembre - dicembre35° Corso di scialpinismoSA1-SA2Il corso di scialpinismo è unclassico della nostra sottose-zione che grazie all’esperienzaalpinistica e scialpinisticadegli istruttori della scuolanazionale Sandro Fassi con-sente di fornire ai partecipantiuna preparazione che permettedi svolgere automaticamentel’attività scialpinistica conconsapevolezza e sicurezza.Requisiti minimi per poter par-tecipare al corso sono unabuona padronanza dello spaz-zaneve, anche su terreni “diffi-cili”, una buona preparazionefisica e spirito di gruppo.

Novembre - dicembre11° Corso di snowboard alpinismoOrmai punto di riferimento peri riders “tavola in spalla” ilcorso in parallelo a quello discialpinismo, per quantoriguarda le tematiche dellasicurezza e parte alpinistica,ma indipendente per gli argo-menti specifici alla tavola eciaspole. È opportuno specifi-care che il corso vuole rispon-dere alle necessità di muoversiin sicurezza in ambiente mon-tano, pertanto alla competenzaalpinistica è data molta impor-tanza. Non si tratta quindi diun semplice corso di snowbo-ard-escursionismo, ma di veroe proprio snowboard-alpini-smo.

Programm

i e corsi

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Programmi e corsi

SOTTOSEZIONE DI NEMBRO

Per il XXXVI° Corso di scialpinismo ( SA1 – SA2)e il XII° Corso diSnowboard AlpinismoOrganizzati dalla ScuolaNazionale di Scialpinismo eAlpinismo “Sandro Fassi”CAI NembroLe iscrizioni, corredate dalladomanda di ammissione debi-tamente compilata e da un cer-tificato medico di idoneità, siricevono presso la segreteriadel C.A.I. di Nembro in ViaRonchetti 25 (ex biblioteca),nei giorni di martedì e venerdìdalle ore 21.00 alle ore 22.30 apartire da martedì 2 ottobre2012.La serata iniziale e di presenta-zione dei corsi è fissata pergiovedì 8 novembre.La quota di iscrizione è di150€ più 30€ quale anticiposulle quote del pullman.E’ richiesta l’iscrizione alC.A.I. che garantisce la coper-tura assicurativa in caso diintervento del soccorso alpino.Maggiori e più precise infor-mazioni, oltre ai moduli diiscrizione, verranno fornitenella sede della scuola presso ilCAI di Nembro nei giorni eorari di apertura oppure sul sitowww.cainembro.it o inviandouna e-mail all’indirizzo [email protected]

Venerdì 30 novembreCena Sociale

Venerdì 21 dicembreAuguri di NatalePresso la sede scambio degliauguri di Natale e aperturaanno associativo.

NewsLa Scuola “Sandro Fassi”organizza nel mese di maggio2013 il XI° corso di alpinismobase A1 dedicato alla memoriadi Ferruccio Carrara.

GRUPPO ESCARGOT

Martedì 2 ottobre MTB/CicloturismoDai Gonzaga - Non più laclassica del MincioDa Peschiera a Mantova attra-verso un insolito itinerario

Giovedì 4 ottobreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte Monoccola (2686 m) -Val CamonicaCase di Val Paghera (1200 m)– Malga Monoccola (1791 m) -Bivacco Mattia (2594 m) -Monte Monoccola (2686 m) -Lago di Sensipie (2306 m) edella Rossola (2154 m) - BaitaPile (2095 m) - Malga Dois(1720 m) - Case di Val Paghera(1200 m) Bivacco Mattia (2594 m) -Monte Listino (2746 m) A/R

Martedì 9 ottobreMTB/CicloturismoTradizionale chiusura a MontisolaIn bici, ma anche a piedi

Giovedì 11 ottobreEscursionismo/Alpinismo FacilePasso Branchino (1815 m) -Corna Piana (2302 m) - Val SerianaValcanale (sbarra, 1130 m) -Rifugio Alpe Corte (1410 m) -Passo Branchino (1815 m) -Baita GAN (1562 m) - Baitadel Vaghetto Bassa (1429 m) -Ex albergo Sempreneve (1210m) - Valcanale Rifugio Alpe Corte (1410 m) -

. Baita GAN (1562 m)Passo Branchino (1815 m) -

Bocchetta Ovest (2078 m),Passo Est (2130 m) e Cima diCorna Piana (2130 m) - BaitaGAN (1562 m)

Giovedì 18 ottobreEscursionismo/Alpinismo Facile

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Prato Val Sorda (1386 m) -Malga Pratolungo (1478 m) -Malga Guccione (1427 m) -Monte Altissimo (1703 m) -Malga Mine (1314 m) -Balestrini (1171 m) - Dassine(876 m)da Malga Guccione (1427 m)direttamente alla CapannaPlay (1377 m)

Giovedì 22 novembreEscursionismo/Alpinismo FacileMontagnina (1598 m) - PizzoFormico (1636 m) - ValSerianaClusone Eliporto (550~m) -Rifugio. S.Lucio (1027 m) -Stalla Pianone (1189 m) -Forcella Larga (1470 m) -Montagnina (1598 m) - MonteFogarolo (1529 m) - CascinaSucco Monte - Rifugio.S.Lucio (1027 m) - Clusone(550 m) dalla Stalla Pianone (1189 m)direttamente alla CascinaSucco Montedalla Forcella Larga (1470 m)al Pizzo Formico (1636 m) A/R

Giovedì 29 novembreEscursionismo/

Alpinismo FacileMonte Maddalena Trekking(874 m) - BresciaBrescia, S.Eufemia (150 m) -Monte Maddalena (874 m) -Costa di Montedenno (854 m)- Monte Salena (862 m) -Pozza del Sarisì (740 m) -Cascina Nicolini (740 m) -Pozza Bresciana (720 m) -Cascina Margherita (565 m) -S. Gottardo (412 m) - DossoTorre (469 m) - S.Eufemia(150 m) Via Marina

Giovedì 6 dicembreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte Palanzone (1436 m) -Triangolo LarianoCaglio (850 m) - Colma delPiano (1124 m, OsservatorioA s t r o n o m i c o / R i f u g i oStoppani) - Monte Palanzone(1436 m) - Bocchetta diPalanzo (1210 m) - BoccaVallunga (902 m) - Santuariodi Campoé - Caglio (850 m)

Giovedì 13 dicembreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte di Lovere (1038 m) -Sebino occidentalePoltragno (299 m) - Carassone- Bossico (858 m) - Monte diLovere (1038 m) - Ceratello(790 m) - Qualino - S.Giovanni - Poltragno (299 m)

Giovedì 20 dicembreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte Misma (1160 m) - Val SerianaAbbazia, località Premaioni(386 m) - Fonte di Mele -Monte Misma (1160 m) -S.Maria (819 m) - Baita NonnaGina (850 m) - Corna Clima(861 m) - Prati Alti (780 m) -Fontana dei Borai - Abbazia(414 m) - Premaioni (386 m)dalla Fonte di Mele direttamente alla Chiesa di S. Maria

SOTTOSEZIONE DI NEMBRO

Rifugio Capanna 2000 (2000m) - Val SerinaPian Bracca (1122 m) - Caseradi Vedro (1674 m) - RifugioCapanna 2000 (2000 m) -Rifugio. SABA (1560 m) –Pian Bracca (1122 m)

Giovedì 25 ottobreEscursionismo/Alpinismo FacilePiz Tri (2308 m) - Valle CamonicaLoritto (959 m) - C. Bruno (1506m) - Bondena (2000 m) - Piz Tri(2308 m) - Bondena (2000 m) -Campello di Landò (1836 m) - F.Vet (1706 m) - Lezza (1139 m) -Loritto (959 m) da Bondena direttamente a Campello di Lando

Mercoledì 31 ottobreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte Golla (1982 m) - CimaFoppazzi (2097 m) - ValSerianaGorno, località TrinitàSambrogno (1020 m) - BaitaSucco (1241 m) - Sella Cimedi Belloro (1250~m) - BaitaPiazza (1259 m) - Casera(1372 m) - Baita Foppelli

Le Alpi Orobiche - ottobre 2012

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Programmi e corsi

(1608 m) - Bivacco Mistri(1790 m)- Sella Grem - CimaFoppazzi (2097 m) - MonteGolla (1982 m) - Rifugio. CAILeffe (1756 m) - Sella (1250m) - Gornodal Bivacco Mistri (1790 m)direttamente al Rifugio. CAILeffe (1756 m)

Giovedì 8 novembreEscursionismo/Alpinismo FacileRifugio. Cà S.Marco (1830 m) - Val BrembanaValmoresca (930 m) - Grasselli(1358 m) - Dosso Gambetta -Casera del Dosso (1720 m) -Casera Ancogno (1759 m)-Rifugio. Cà S.Marco (1830 m)- Stallone (1648 m) - CaseraPonteranica (1606 m) - Lago diValmora (1546 m) -Valmoresca (930 m) da Casera Ancogno (1759 m)direttamente al Lago diValmora (1546 m)

Giovedì 15 novembreEscursionismo/Alpinismo FacileMonte Altissimo (1703 m) -Val CamonicaCroce di Salven (1109 m) -

Salendo al Pizzo Formico(foto M. Panseri)

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ottobre 2012 - Le Alpi Orobiche

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Commissione medica

Primo soccorso e fondamenti di medicina di montagnaClub Alpino Italiano Sezione di Bergamo Commissione Medica

Autunno 2012

Adempiendo ad uno dei propri scopi statutari, laCommissione Medica del CAI Bergamo promuove laripresa del corso di medicina già organizzato dalla sezio-

ne a partire dal 1984. La pratica sempre più diffusa delle attivitàin ambiente alpino, nelle molteplici forme, presuppone nei prati-canti numerose conoscenze ed esperienze per acquisire un mini-mo di autonomia e sicurezza nell’attività. Al pari delle conoscen-ze più rivolte alla pianificazione e gestione delle escursioni (mate-riali, cartografia, tecniche di progressione, ecc.), le nozioni esami-nate nel corso possono contribuire ad aumentare il livello di sicu-rezza e le capacità operative in eventi che malauguratamenteimponessero – nelle fasi iniziali – un “fatelo da soli”, in attesa del-l’arrivo di più organizzati soccorsi. Addestrare ad una praticasemplice e corretta di primo soccorso per diverse emergenze sani-tarie, presentare aggiornate forme di prevenzione: come avvici-narsi ad un infortunato? Effettuare correttamente l’immobilizza-zione di un arto? Come inoltrare correttamente una richiesta disoccorso in montagna? Cos’è un servizio di elisoccorso? Lanecessità di essere tempestivi ed efficaci impone giocoforza lasemplicità dell’intervento, da svolgere quasi sempre con pocherisorse a disposizione (persone e mezzi): come riuscirvi?Un corso quindi che si sforzerà di puntare a nozioni e dimostra-zioni semplici, che più facilmente possano essere comprese, ricor-date ed applicate. La possibilità di inserire bene queste tematichenella non sempre facile realtà della montagna è favorita dallascelta dei relatori, medici ed infermieri professionali qualificatinei rispettivi settori di competenza, praticanti assidui dell’am-biente alpino, alcuni di essi anche tecnici del CNSAS e dei servi-zi regionali di elisoccorso: non solo quindi professionisti dellamateria, ma anche particolari conoscitori dei risvolti che un inter-vento di soccorso può assumere quando praticato in montagna.Le lezioni si svolgeranno presso la sede del CAI, via Pizzodella Presolana 15, Bergamo, con inizio alle ore 20,45 e secon-do l’allegato calendario dal 1 ottobre al 12 novembre 2012.Necessaria l’iscrizione e versamento della quota presso lasegreteria del CAI: iscrizioni aperte dal 10 settembre, 40 postidisponibili.Sarà rilasciato attestato di frequenza senza valore legale ai parte-cipanti che avranno frequentato almeno sette prime delle novelezioni.

01 Ottobre lunedìApertura e presentazione del corsoProblematiche dell’azione di soccorso. Valutazioni iniziali,approccio all’infortunato. Il SSUEm 118 Commissione MedicaCAI Bergamo - Dr. O. Valoti

04 Ottobre giovedìAllenamento e affaticamento - Dr. D.Malgrati

08 Ottobre lunedìAlimentazione in montagna. Patologie della cute in quotaDr. Sileo - Dr. A. Barcella

11 Ottobre giovedìAlte e medie quote. Disturbi della psiche e del comportamentoDr. L. Burgoa - Dr. G. Ortelli - D.ssa F. Lanfranchi

15 Ottobre lunedìFarmaci nel primo soccorso. Ipotermia e congelamentoProf. GB. Parigi - Dr. L. Barcella

18 Ottobre giovedìFunghi velenosi e morso di vipera - Dr. G. Bacis

22 Ottobre lunedìTraumi, ferite, emorragie. Bambini e anziani in montagna.I.P. A.Spinelli - Dr. G. Agazzi.

29 Ottobre lunedìL’occhio e le sue difese in montagna. Abbigliamento in montagna.Dr. G. Leopardi INSA - C. Bonaldi

05 Novembre lunedìLa rianimazione (BLS) - Dr. M. Moretti - I.P E. LazzariniI.P. A. Spinelli

12 Novembre lunedìIl CNSAS e l’attivazione del soccorso organizzato. Chiusura delcorso. Delegato VI Orobica - R. Ronzoni - Dr. Calderoli.

20° Corso di educazione sanitaria

Com

missione m

edica

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