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QualeImpresa LA RIVISTA NAZIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI 07/08 LUGLIO/AGOSTO2016 UNA COPIA 6,50 ANNO XLIII - N° 07/08 LUGLIO/AGOSTO 2016 - CONTIENE I.P. STORIA DI COPERTINA 46° CONVEGNO DI SANTA MARGHERITA LIGURE IL CAMBIAMENTO È OGGI PRIMO PIANO FED: SPAZIO AL FUTURO ENERGY SAVING E SOSTENIBILITÀ LAND IN SARDINIA #NIENTESTORIE

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QualeImpresaLA RIVISTA NAZIONALE

DEI GIOVANI IMPRENDITORI

07/08LUGLIO/AGOSTO2016

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I.P.

STORIA DI COPERTINA

46° CONVEGNO DI SANTA MARGHERITA LIGUREIL CAMBIAMENTO È OGGI

PRIMO PIANO

FED: SPAZIO AL FUTURO ENERGY SAVING E SOSTENIBILITÀ LAND IN SARDINIA

#NIENTESTORIE

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SOMMARIO

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Manuel Romano | [email protected] Arti Grafiche - Tropea

consulenza redazionale Romano Arti Grafiche - Tropea Via Don Mottola - 89861 Tropea (VV) - Tel. 0963.666424 Fax 0963.666907e-mail: [email protected] - www.romanoartigrafiche.it

coordinatore redazionale Giulia Bertagnolio Giovani Imprenditori Confindustria “ Viale dell’Astronomia, 3000144 Roma “ tel. 06 5903370 “ fax 06 5914529 e-mail: [email protected]

direzione e redazione Confindustria Viale dell’Astronomia, 30 “ 00144 Roma tel. 06 59031 “ fax 06 5914529www.confindustria.it “ www.giovanimprenditori.org

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Via Pasteur, 6 - 00144 Roma - tel. 06 5918856 “ 5920509Presidente Antonella Mansi Amministratore Delegato Luigi Paparoni

stampa e spedizione Romano Arti Grafiche - Tropea Via Don Mottola - 89861 Tropea (VV) - Tel. 0963.666424 Fax 0963.666907e-mail: [email protected] - www.romanoartigrafiche.itRivista associata all’Unione della Stampa Periodica Italiana - Aut. Tib. Roma n.15373 del 28|01|1974

rivista associata Unione della Stampa Periodica ItalianaAut. Tib. Roma n. 15373 del 28|01|1974

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numero chiuso in tipografia Agosto 2016pubblicità - per maggior informazionied eventuali prenotazioni di spazi pubblicitarisulla rivista quale impresa rivolgersi a:

Michela FantiniDirettore Giovani Imprenditori - Viale dell’Astronomia, 30 “ 00144 Romatel. 06 5903661- fax 06 5914529 - e-mail: [email protected]

abbonamenti Italia Euro 37,00 “ Estero Euro 47,00 “ ccp 343509

02 IL DIRETTORE

03 IL VICE

STORIA DI COPERTINA

04 #NIENTESTORIE FACCIAMO LA STORIA!

PRIMO PIANO

20 RISPARMIARE PER CRESCERE

24 FED: SPAZIO AL FUTURO

28 LAND IN SARDINIA

32 VERSO L’INDUSTRIA 4.0

36 “SQUADRA, ASCOLTO, RAPPRESENTANZA”

RUBRICHE

46 DAL TERRITORIO

50 QUALE BOOKS

52 QUALE HAPPENING

53 QUALE SMILE

55 QUALE EVENTS

64 SAVE THE DATE

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EDITORIALI

IL [email protected]

@GianniBalistrer

Durante il mio ultimo editoriale avevo evidenziato

i possibili rischi ma anche le opportunità di una

Brexit ed i rischi potenziali di una decisione del

popolo inglese che avrebbe impattato principal-

mente sulla crescita europea.

Che alla fine si verifichi o meno la Brexit e’ difficile stabilirlo, anche se un

dato è tratto e le conseguenze di medio lungo periodo per l’Europa e per

l’italia sono oramai evidenti e negative: volatilità dei mercati finanziari, crisi

bancarie e rallentamento di un’economia europea in affanno, soprattutto

dovuta principalmente ad un eccessivo debito, una eccessiva regiona-

lizzazione dei crediti ed una redditività (soprattutto per ricavi delle Lan-

densbank) che dipendono dal margine di interesse, oggi negativo.

Tutte le banche europee soffrono, infatti, per la bassa redditività (special-

mente quelle tedesche) e per i costi troppo elevati, anche se la dimensione

della possibile crisi bancaria non ha precedenti e riguarda non solo il sorve-

gliato speciale “Italia”: questa volta ogni singolo stato soffre per i problemi

del proprio sistema bancario, Italia e Portogallo per i propri crediti dete-

riorati, Germania e paesi nordici per i derivati delle grandi banche, in Gran

Bretagna è la crisi immobiliare a mettere in allarme gli analisti (vedi richie-

ste di uscita da fondi immobiliari per circa 15 mld di euro in un solo giorno).

Nonostante la crisi (soprattutto quella bancaria) parta da lontano (siamo

oramai al terzo anno) e non sia da addebitare alla Brexit, la politica Europea

ispirata da Berlino è stata fallimentare.

Ci si era illusi di aver risolto il problema con l’unione bancaria, tra l’altro ri-

chiesta a gran voce dall’Italia (ad oggi non completa per via della mancata

garanzia europea dei depositi) e a seguito dell’introduzione del Bail oggi

tutto si complica.

Infatti, dopo la stagione degli aiuti stato alle banche, utilizzati principalmen-

te nei primi anni della crisi dalla Germania e dalla Francia, si pensava che il

problema fosse solo Italiano (nel frattempo non avevamo seguito i francesi

ed i tedeschi rimandando il problema di anno in anno) e a seguito dell’intro-

duzione del bail e delle nuove regole ci si sta accorgendo che il problema

è sistemico e che se non si interviene rapidamente sulle banche per dare

certezza sul valore degli attivi di bilancio e sulla robustezza patrimoniale

non ne usciremo mai.

LE INCOGNITE BREXIT,BAIL IN E UNACRISI INFINITAOgni singolo Stato oggi soffre per i problemi del proprio sistema bancario, per i crediti o le difficoltà in campo immobiliare

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EDITORIALE

IL [email protected]

@giudicimat

Il mondo sta attraversando una rivoluzione digitale che coinvol-

ge le abitudini delle persone ed arriva fino al modo di lavorare e

di fare impresa. Questa rivoluzione ha già cambiato da tempo il

nostro modo di lavorare e di vivere ed è destinata a cambiarlo

sempre più profondamente.

L’economia tradizionale si trova ad arrendersi di fronte a quella digitale e si

aprono le porte del futuro, nuove economie nascono da quella “sharing” a

quella dei “maker” e il digitale è la chiave ed il perno di tutto.

Tutto ciò fa riflettere sulla necessità inderogabile di innovare i processi pro-

duttivi, creare nuove opportunità e nuovi mercati e sfruttare le nostre pecu-

liarità ed eccellenze per uscirne più competitivi sia in ambito europeo che

mondiale. L’Italia può e deve essere e rappresentare un’eccellenza in questa

rivoluzione, la posta in gioco è enorme e abbiamo i numeri per il successo

perché adesso non conta più la manodopera a basso costo ma le idee e la

capacità di execution.

Sono proprio questi i temi affrontati al FED, Forum dell’Economia Digitale,

organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria e da Facebook Italia,

il 14 luglio al MiCo, centro congressi di Milano.

Due forze che si sono unite per affrontare ed esplorare in modo concreto le

opportunità che il mondo digitale può offrire, dove gli invitati non potevano

che essere le istituzioni e le imprese (piccole, medie e grandi).

Non ci sono state solo parole e racconti ma confronti e proposte per aiu-

tare l’imprenditoria ad accogliere questa enorme sfida e portarla avanti in

una rete di cooperazione e collaborazione.

Tanti contributi che abbiamo in molti definito “inspiring” e che hanno por-

tato a immaginare un futuro diverso, interconnesso, innovativo e sociale.

Perché il mondo del digital si porta spesso dietro il concetto di sharing, ed

anche in questo caso si è voluto partire proprio da questa idea, generando

la creazione e la condivisione delle informazioni e dei contenuti e fornendo

opportunità e strumenti a tutti per accedervi.

Numerose le statistiche e i numeri che fanno riflettere sul nostro Paese,

come il fatto che il 60% degli italiani ritiene di non aver ricevuto una ade-

guata formazione digitale per le richieste del mercato del lavoro. La do-

manda che è stata aperta con questo Forum e cui tutti noi siamo tenuti, in

piccola o grande parte a rispondere è “What’s next?”, consapevoli che tutto

questo deve cambiare a partire da ora, o forse è già cambiato.

IMPRESAE DIGITALE“WHAT’S NEXT”?Al FED del 14 luglio a Milano, GI e Facebook danno vita ad un evento che guarda al futuro

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STORIA DI COPERTINA

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#NIENTESTORIE,FACCIAMO LA STORIA!#consapevolezza #passione #visione #responsabilità #coinvolgimentoIl 46° Convegno di Santa Margherita Ligure

di Stefania Zuccolotto,Responsabile Policy e Convegni

@StefaniaZucc

Èstata l’edizione dei record in termini di presenze: 1900 accrediti registrati nel-le giornate del convegno (oltre il 50 per cento in più rispetto allo scorso anno), i temi e il posizionamento dei

Giovani Imprenditori “usciti” dalle sale del Grand Hotel Miramare grazie al forte risalto su giornali e tv, ma so-

prattutto il massiccio uso dei Social che ha trasformato in top trend i nostri # di riferimento: #NienteStorie #Sml16 #NoiCiSiamo, con i Giovani imprenditori, staff e i partecipanti all’evento coinvolti per questo obiettivo. Ci siamo interrogati su quale mix abbia permesso questo risultato e diversi sono i fattori che hanno contribuito: è stato il primo convegno con la partecipazione del neo

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STORIA DI COPERTINA

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eletto Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, ed è stato il terzo e ultimo SML di Marco come Presidente GI in carica. Santa Margherita è il palco che l’ha visto cre-scere come Giovane Imprenditore, poi come Project Le-ader ed ora come Presidente Nazionale, con un 3Reg motivato e coinvolto a dare il meglio di sé, a partire dal suo Project Leader Simone Ghiazza a tutti i ragazzi e le ragazze coinvolte in ogni singolo aspetto organizzativo. È stata l’edizione delle novità e del mettersi in gioco, con il coinvolgimento di 25 studentesse e studenti di un isti-tuto alberghiero di Chiavari per la gestione dell’acco-glienza dei partecipanti attraverso il progetto di alter-nanza scuola lavoro, consentendo un’opportunità con-creta per conoscere l’emozione e la fatica del lavoro.Nei due giorni di convegno si sono alternati sul palco attori di mondi diversi, dalla politica all’imprenditoria alle Istituzioni, che coordinati da David Parenzo si sono con-frontati ed hanno dialogato su temi importanti di svilup-po e crescita del nostro sistema economico ed industria-le. Ci è stato anche mostrato l’impatto forte delle nostre posizioni: una ricerca condotta dall’Università di Torino e presentata durante l’evento, sottolinea come tante delle proposte ed idee nate sul palco di SML attraverso le tesi dei Presidenti GI nazionali sono in poco più di due anni e mezzo diventate legge. Dal primo Santa Margherita della presidenza Gay - in cui si è parlato di umanesimo industriale rivolgendo l’atten-

zione alla persona come punto focale per l’economia, la produzione, la ricerca e le istituzioni - è stato dichiarato a gran voce che #CiInteressa il nostro Paese. Nel secon-do anno ci si è concentrati su policy e politics facendo dialogare istituzioni, sindacati, imprenditori e politici, le-ader di partiti e membri del Governo, sedendosi attorno allo stesso tavolo per ragionare su quali soluzioni con-crete si possano mettere in campo per realizzare un pia-no di sviluppo comune per la nostra Italia. In questo ter-zo anno, #NienteStorie nasce dalla voglia e necessità di non poter aspettare oltre, di non voler assistere inermi ad un cambiamento sociale ed economico che sta avve-nendo in Europa e nel nostro Paese. Come quei ragazzi che nel 1989 hanno assistito e partecipato alla caduta del muro di Berlino, noi abbiamo la consapevolezza di voler-ci mettere in gioco con responsabilità e passione per contribuire ad un cambiamento. Ma non possiamo esse-re da soli e vogliamo che le tesi siano una spinta a coin-volgere impresa, sia start up sia di tradizione, politica e istituzioni, ognuno con il proprio ruolo, per tracciare la rotta verso la conquista del futuro che vogliamo. Defi-nendo un piano di sviluppo industriale che coinvolga operativamente quanti più attori sul territorio. Enzo Ferrari, imprenditore e dirigente sportivo, disse: “non si può descrivere la passione, la si può solo vivere” e questo Santa Margherita ne è stata la dimostrazione, quindi #NienteStorie, facciamo la Storia!

Il Presidente GI Marco Gay e il moderatore David Parenzo

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“IL CAMBIAMENTOÈ OGGI”Le parole del Capo dello Stato Matterella aprono i lavori della prima giornata di Convegno a Santa Margherita Ligure. Il Presidente GI Marco Gay: la crisi è stata il nostro muro

di Marzia Maiorano,Giovane Imprenditrice

@marzy83

Iragazzi sul muro di Berlino, l’immagine che apre i lavori, quell’impazienza del domani, con la consapevolezza che la guerra finita, ma la pace tutta da costruire. “La crisi è stata il nostro muro”, con queste pa-

role il Presidente GI Marco Gay, nel suo discorso, introdu-ce il vento del cambiamento. Infatti, ci sono giovani che non fanno più storie, ma la storia la stanno scrivendo: 52000 start up ad alta innovazione, 18mld fatturato, 118 mila posti di lavoro, internazionalizzazione e nuovi mer-

cati. Le macerie della povertà, dell’esclusione sociale e disoccupazione giovanile non si guariscono con i piani Marshall, ma con business plan. Allora niente storie; ser-vono fatti concreti per ogni città e piani industriali seri. Tricolore e piano industriale, è questo il binomio su cui puntare, e con una precisazione importante, per quest’ul-timo: “non vogliamo leggerlo a settembre, ma scriverlo insieme da oggi, noi ci siamo da ieri e non da domani”.Ed ancora la proposta di creare 100 imprese per salvarne una, con distretti produttivi locali e incubatori. Le aree a

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sviluppo complesso hanno bisogno dell’ecosistema delle startup e pmi per proliferare e riqualificarsi. Allora facciamo la storia per negare il lamento di un’Italia che non ce la fa, di un’Italia troppo piccola, di un’Italia che invece è eccellente, che sa cosa vuole e lo dichiara a voce alta, senza storie, anche sul palco di Santa Marghe-rita. Lo hanno fatto l’AD IBM Enrico Cereda, il Country manager di Facebook Italia Luca Colombo, il VP Lavazza Marco Lavazza, l’AD L’Oreal Cristina Schocchia, nella pri-ma tavola rotonda del venerdì, “Senza confini”. IBM parla di 150 milioni di investimento per l’area Expo per un centro eccellenza in sanità. Facebook trasforma i suoi wall in opportunità di condivisione e oggi 50 milioni di aziende hanno una pagina sul più grande social net-work. Aprire i confini non è solo una questione digitale, ma anche di governance, perché introdurre nuovi mana-ger in azienda permette lo scale up, tanto che oggi La-vazza conta 3000 dipendenti in 90 paesi. Da Varsavia a Settimo Torinese, L’Oreal riporta intanto la produzione in Italia. #nientestorie, dunque: per crescere serve credito di imposta strutturale, premiare le aziende virtuose, ri-durre la burocrazia, accrescere la presenza on line, inve-stire sulla banda larga, collegare il pubblico con il privato. Discutono delle “ragioni delle Regioni” il Presidente Re-gione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il Presidente Regione Lombardia Roberto Maroni, il Presidente Regio-ne Liguria Giovanni Toti: il punto sulle best pratices sul territorio, le riforme necessarie per valorizzare le eccel-lenze dell’Italia e agevolare il lavoro delle imprese con un rapporto più snello con la PA. Le regioni chiedono ridu-zione della burocrazia, indennità ai manager in base ai risultati, fusione dei comuni, regole ferree per i clandesti-ni, adeguamento degli strumenti della PA. Intanto la ma-nifattura Italiana torna al centro: la prossima edizione del World Manifacturing Forum sarà in Italia, ed è motivo di orgoglio. Si tracciano i nuovi scenari della mobilità del futuro nella tavola rotonda Be Smart, con gli interventi di Maurizio Manfellotto, AD Hitachi Rail, Fabrizio Ruggiero, AD Eu-ropcar Italia e il Managing Director Google Italy Fabio Vaccarono. La metro Lilla di Milano (M5) è esempio di Smart mobility. L’interconnessione della mobilità è il fu-turo. In questo momento 2,9 collegate alla rete, con 2,2 device, al 2020 saranno 6 miliardi collegati alla rete: è la terza rivoluzione industriale. Non solo: l’economia digita-le prevede 1 milione di posti di lavoro in UE. Le ricerche sul Made in Italy aumentano e triplicano i numeri di anno in anno, parola di Google. Bisogna essere veloci perchè 7

anni persi nel traffico vanno convertiti in valore per la vita, servono piani seri di investimenti da oggi al 2050; per l’economia digitale dobbiamo affrontare il digital skills shortage. Sulle infrastrutture mette il punto il Ministro Delrio: il por-to è il nodo della rete che connette nord e sud, priorità è creare i corridoi per arrivare in Europa, secondo un prin-cipio di utilità. Bisogna lavorare sulla trasparenza e la le-galità: nel passato “abbiamo realizzato l’autostrada del sole in 8 anni, oggi noi facciamo 8 km all’anno!” E allora “promuoviamo il futuro”, con l’AD Cassa Deposi-ti e Prestiti Fabio Gallia e Ferdinando Giugliano (la Re-pubblica) che ribadiscono come servano aziende agili, non grandi, ed è necessario aprire il capitale delle impre-se e i Cda. Facciamo la Storia, e per farla servono cam-biamenti veri e funzionali. Oggi a CDP viene riconosciuto il ruolo di Istituto Nazionale di Promozione, è un cambio profondo di approccio. Nata 166 anni fa, oggi CDP è chiamata ad essere pro-attiva per gli investimenti a lun-go termine. Facciamo la Storia anche con la cultura in chiave indu-striale, mettendo al centro l’educazione, l’innovazione, la promozione e marketing territoriale. Lo ricordano Eva Degl’Innocenti, Direttrice MarTa e il Direttore Matera 2019 Paolo Verri nella tavola rotonda “di cultura si man-gia”: i musei non devono sostenersi solo con il pubblico, serve approccio manageriale, unito alla digitalizzazione. Facciamo la Storia o meglio la solita storia: i bandi foto-grafia esistono ancora e i cartelli in appalto impediscono ad altre aziende di partecipare, la corruzione rallenta pe-santemente lo sviluppo. #nientestorie è anche cio che chiede Piercamillo Davigo, Presidente Associazione Na-zionale Magistrati : l’applicabilità del nuovo codice ap-palti è “fantascienza”, servono operazioni sotto copertu-ra e che la politica prenda energicamente le distanze da chi ruba. Serve più ordine e meno leggi. Più potere all’au-torità Anticorruzione e i sistemi corrotti vanno affrontati disarticolandoli. In chiusura lavori, la parola al Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia che conclude la mattinata con la nuova riforma della PA. A chi le chiede se abolirà l’art 18, risponde che per il settore pubblico va fatto un distinguo doveroso rispetto al pri-vato. Tutto questo non toglie che le nuove regole cam-bieranno il volto della gestione della cosa pubblica. Mattinata terminata. Raccolti spunti, dato il via a proget-tualità. E raccolto con orgoglio l’invito del Presidente della Repubblica, che si aspettava dai Giovani Imprendi-tori “proposte di portata generale”.

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“LA PRIMA RIFORMA PER IL PAESE? ENTUSIASMO, CORAGGIO”Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a confronto con i Giovani Imprenditori: dagli investimenti alla giustizia, pas-sando per i rapporti internazionali, la PA, la Brexit, il Sud. Progetti per la crescita e piani strategici

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STORIA DI COPERTINA

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Uno scambio schietto, costruttivo e dinamico. Il dialogo tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i Giova-ni Imprenditori, in una sala Convegno gremita e appassionata dopo la prima

giornata di lavori, mette a fuoco progetti per la crescita e piani strategici per il rilancio dell’economia e delle imprese. Un botta e risposta che ha toccato diversi argomenti, cominciando dal Sud, su cui Renzi ha le idee chiare: il Mezzogiorno non sarà salvato dalle riforme, per quanto positivo possa essere il contributo di quella costituziona-le, ma dalla capacità completare ciò che è stato lasciato incompleto per decenni. Riguardo la città di Taranto, si è finora sottovalutata da parte della classe politica l’ur-genza di agire attraverso investimenti più incisivi e con una strategia portuale degna del Mezzogiorno. Cruciale anche l’attenzione alla legalità, in quanto il futuro del Sud dipende oltre che da scelte politiche e di indirizzo, dalla fame di un popolo, dalla sua voglia di mettersi in gioco e di portare a casa risultati concreti per valorizzare le ric-chezze di un Paese con tante potenzialità. L’obiettivo del Presidente del Consiglio è quello di riuscire ad innescare il giusto meccanismo per il quale lo Stato Italiano si con-figuri come il principale alleato di chi crede davvero nella crescita del Paese e per questa si impegna ogni giorno. IL VP Innovazione e Internazionalizzazione Gellini sposta l’attenzione su Brexit: Renzi consiglia di non affidarsi ai sondaggi e di non aumentare timori, pur consapevole del fatto che nel breve periodo ci saranno conseguenze ne-gative anche sull’Italia vista la turbolenza finanziaria che ha investito i mercati. Sul rapporto PA/imprese invece, la chiave per il Primo Ministro nella “semplicità”: anche per la pubblica ammini-strazione non dovranno più servire “istruzioni per l’uso”.Alla domanda del VP Organizzazione, Sviluppo Movi-mento e Relazioni interne Francesco Ferri che ricorda un incremento del debito pubblico di 300 miliardi di Euro negli ultimi 5 anni, Renzi risponde che il deficit si sta ridu-cendo, ma ancora non è a 0. Sul TTIP risponde che se non si tenta ora l’accordo, sarà molto difficile conseguirlo in futuro; il tentativo del Go-verno è quindi quello di raggiungerlo perseguendo il massimo della trasparenza, ed al contempo spiegando che non bisogna avere timore dei grandi accordi com-merciali internazionali.

A fronte alla richiesta di “domande cattive”, viene chiesto al Presidente del Consiglio se con l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti sarà possibile sconfiggere la corruzione, permettendo ai giovani imprenditori onesti di lavorare correttamente aggiudicandosi le gare solo su basi meritocratiche. Il Premier: gli strumenti che la nuova normativa introduce rappresentano un aiuto alle imprese e non un ostacolo e, facendo leva sull’importante ruolo giocato attualmente dall’ANAC; il vero problema dell’Ita-lia sta nella mancata certezza della pena, confermata dai soli 283 detenuti per corruzione. Ricorda che ripartiranno 40 miliardi di investimenti in nuove opere, che sono in atto approvazioni di leggi più severe per chi delinque e che con il bando della banda larga è scattata la sfida per trasformare il percorso pro-duttivo interno. Infine focus sui rapporti tra UE e Russia e la auspicata revoca delle sanzioni oggetto dell’embargo russo che hanno creato grandi disagi all’industria italiana e in parti-colare a quella alimentare. Il Premier evidenzia che si sta lavorando per poter accelerare il percorso di distensione diplomatica ed è fiducioso nella possibilità di firmare con nuovi accordi, di agire proficuamente anche nel settore dell’agroalimentare, inquadrando però il problema della Russia nell’ottica di una prospettiva più ampia. È tuttavia l’invito alla fiducia quello a cui il Presidente tie-ne di più: “L’unica riforma strutturale di cui ha bisogno il Paese – dice Renzi – è l’entusiasmo e la fiducia di chi può governarlo e il coraggio dei suoi imprenditori nel volersi rimboccare le maniche”.

di Fiorella Gallo,Giovane Imprenditrice

@fiorellaing

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STORIA DI COPERTINA

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La Presidente Eni Emma Marcegaglia, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il VP Confindustria per il Capitale Umano Giovanni Brugnoli, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il Presidente GI Marco Gay

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzie il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni

Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Presidente GI Marco Gay

STORIA DI COPERTINA

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VENERDÌ 10 ORE 18.00L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

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STORIA DI COPERTINA

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Qualità ed efficenza al centro del workshop sulla Lean Production. Il valore di una logistica che funzionaTHE TOYOTA WAY

di Caterina Sismondi,Giovane Imprenditrice

The Toyota Way”. Questo il titolo del workshop sulla Lean Production, or-ganizzato in occasione del 46° Conve-gno dei Giovani Imprenditori di Santa Margherita Ligure. Relatori Leonardo

Salcerini ed Emanuele Cesari, rispettivamente Managing Director e Toyota Academy Manager di Toyota Material Handling Italia. Obiettivo: approfondire il tema del To-yota Way e di come questo modello rappresenti il tetto di una casa che si erige su solide fondamenta, ossia il Toyota Production System e le sue declinazioni. Un pro-gramma - quello illustrato nel corso dei lavori - che si articola su 5 valori: Respect (rispetto), Teamwork (lavo-ro di squadra), Kaizen (cambiare per migliorare), Gen-chi Genbutsu (andare alla fonte), Challenge (perseguire obiettivi sfidanti). Ad oggi le aziende commissionano a consulenti logistici esterni i propri progetti di rifacimento, cercano fornitori per scaffali, software e automazione e li realizzano. Ma chi effettivamente deve poi lavorarci dentro non viene quasi mai consultato. Questo porta spesso l’azienda a rivolger-

si ad un provider logistico, ovvero qualcuno che gestisca il sistema, che a sua volta subappalta a terzi, mirando ad una efficienza non sempre operativa ma il più delle volte orientata solo all’abbattimento dei costi logistici. Quello che viene spesso sottovalutato è che la logistica incide più della produzione sul costo del prodotto; per raggiungere un vero vantaggio competitivo è dunque fondamentale far crescere le competenze anche in que-sto ambito. A dimostrazione di quanto detto, sono stati poi riporta-ti dall’Ing. Cesari due case history molto interessanti. Il messaggio è chiaro: il sistema Toyota deve fare qualità, e questa deve arrivare al consumatore finale. Non si limita quindi alla Lean Production, va oltre, va a lavorare in tutta la supply chain. A chiusura dei lavori, l’intervento del Project Leader Si-mone Ghiazza che sottolinea come queste nozioni siano fondamentali per allargare le possibilità e le prospettive innovando il Paese e cita la frase di chiusura di Toyota Academy: “Gli uomini imparano finché vivono. Le aziende vivono finché imparano”.

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Aziende più competitive e maggiore attenzione all’ambiente.Al workshop in collaborazione con EDF Fenice e RINA, la sfida per le città del domani

di Nicoletta Trucco Giovane Imprenditrice

@trucconicoletta

Nelle Smart City l’armonia delle perso-ne e il loro stile di vita convivono con l’efficienza della città e dell’ambiente che le ospita. Mobilità pulita e sosteni-bile, un’amministrazione efficiente ed

inclusiva, una qualità della vita elevata, una ricca offerta culturale, una riduzione dei consumi energetici pubblici e privati, sinergia tra le scelte dell’industria e della Pubblica Amministrazione, sono la chiave del successo delle città intelligenti. Per delinearne lo scenario futuro sono intervenuti il Di-rettore Corporate Fenice Spa Marco Steardo, l’Assessore all’Innovazione e all’Ambiente Città di Torino Enzo Lavol-ta, il Responsabile Ricerca & Laboratori Edison SpA Paolo Tosco e il Ceo Rina Services Michele Francioni. Modera-tore Giuseppe Di Martino, Responsabile Energia e Am-biente GI. In apertura Massimo Beccarello (VD Politiche Industriali Confindustria), ha esposto le proposte di Con-findustria sul fronte sostenibilità ed efficienza energetica. I nuovi scenari economici, industriali, sociali e ambientali che il mondo sta fronteggiando, richiederanno, per i de-cenni a venire, rinnovati sforzi per un uso efficiente dell’e-

nergia. L’Energy Efficiency Campus di EDF Fenice è un ottimo strumento di formazione che facilita e promuove relazioni e sinergie tra chi si pone obiettivi e strategie di risparmio energetico e sostenibilità ambientale.Torino è un esempio virtuoso di Smart City. Eletta dalla Commissione Europea seconda Capitale europea dell’in-novazione 2016, dopo Amsterdam, la città è oggi già smart grazie a piani settoriali, strumenti di governance, progetti europei e domani sarà ancora più smart grazie al coinvolgimento di istituzioni, imprese, enti, associazioni culturali e centri di ricerca che promuovono una mobilità partecipata, emissioni zero, meno burocrazia e servizi su misura per i cittadini. Efficienza energetica e policy di sostenibilità economi-ca ed ambientale sono leve per raggiungere maggiore competitività anche per le imprese. Carlo Rafele (Diret-tore Scuola Master Politecnico di Torino), nel presentare il Master “Efficienza energetica e sostenibilità nell’Indu-stria”, co-realizzato e finanziato da EDF Fenice, ne deli-nea i contenuti e le prospettive occupazionali per le nuo-ve figure formate. Ha concluso i lavori il VP Education e capitale umano Vincenzo Caputo.

IL FUTURO DELLE SMART CITY

Il PL Santa Margherita Ligure Simone Ghiazza e il CEO Rina Services Michele Francioni

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Dopo la first edition, a Santa Margherita Ligure un nuovo importante risultato per la competizione tra startup innovative, in diretta streaming su QVC Next

di Francesca Marzi Giovane Imprenditrice

@francismarzi80

Seconda edizione del G.I. StartUp Contest, dopo l’importante risultato raggiunto nella first edition del 2015. Questa volta il 3Reg ha puntato ancora più in alto, dando vita al primo Contest dedicato alle StartUp in di-

retta streaming su QVC Next. In Giuria Diego Ciulli, Manager Public Policy di Google Italia, Paolo Penati, C.E.O. di QVC Italia, Loris Lanzellotti G.M. di Shark Bites, Andrea Colombo Founding Partner di U-Start, Riccardo Ruscalla Co-Founder di iStarter, Massi-miliano D’Amico C.E.O. and Founder di Be-Come, Alberto Fioravanti Presidente di Digital Magics, Augusto Bandera Head of Corporate Sales di Vodafone, oltre a Benedet-ta Arese Lucini Senior Investments Advisor ed Andrea Cotrufo, membro del 3Reg e Chairman dell’evento con i membri del WS Team. Trecento StartUp iscritte, 50 pre-selezionate, 14 i Challen-gers sul palco per 7 minuti, tra pitch e Q&A, per convin-cere giurati e pubblico, composto da 250 persone in sala, oltre alle 150 collegate via streaming che avevano la pos-sibilità di interagire da remoto nel Q&A con l’App Veespo.

I 14 Pitches sono stati intervallati dagli speeches di due ex startuppers ormai celebri: Selene Biffi, Executive Di-rector di Plain Ink, e Davide D’Atri, C.E.O. & Founder di Soundreef. In palio per il vincitore 100mila Euro di investi-mento diretto, messo in palio da Shark Bites, ed un road show dedicato nel Club di Investitori qualificati di U-Start; per il Critics Award, una campagna di crowdfunding con OpStart ed un periodo di incubazione in iStarter. Il vincitore del G.I. StartUp Contest 2016 è Ales Tech, re-altà fondata da ex-studenti dell’Istituto Sant’Anna di Pisa, che ha partecipato con successo alla prima fase del Con-test indetto da Elon Musk, Patron di Tesla, per Hyperloop (il sistema di trasporto in Pod su rotaia del futuro che viaggeranno a 1.200 km/h), e che adesso è partner di 3 dei 30 Team che si contenderanno la progettazione del Pod nella fase finale a settembre 2016 in California: Ales Tech ha sviluppato e brevettato un sistema rivoluzionario di riduzione delle vibrazioni nei mezzi di trasporto ad alta velocità. Il secondo classificato è Kippy Vita, mentre i Critics Award sono andati ex equo ad Intendi-Me ed Axyon.

GI STARTUP CONTEST 2016

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di Silvia Gatti,Giovane Imprenditrice

@GattiSilvia

Èun discorso appassionato quello del PL di quest’anno, Simone Ghiazza. Un di-scorso “rock”, sulle note di “a wind of change”, che ricorda quanto il Movimen-to abbia fatto e possa ancora fare per

il nostro Paese. Ed è l’Università di Torino a certificare quanto il Movimento sia sempre stato sentinella della contemporaneità: analizzando le tesi di SML degli ulti-mi vent’anni, infatti, abbiamo scoperto che nelle nostre tesi c’erano parole e termini che poco dopo sarebbero

METTIAMOCILA FACCIAIl PL Ghiazza apre i lavori del sabato: “è il momento del fare”. Da Santa Margherita agli Stati Uniti d’Europa

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diventate di patrimonio pubblico. Abbiamo raccontato la globalizzazione prima che diventasse scenario globale, ci siamo accorti dell’impatto della crisi prima ancora che questa paralizzasse il nostro Paese, abbiamo confeziona-to 118 proposte che sono diventate legge in 2,8 anni. Un convegno che grazie all’alternanza scuola-lavoro, per la prima volta ha dato la possibilità a 25 ragazzi di imparare sul campo ciò che in futuro dovranno fare per mestiere, perché vogliamo essere d’esempio e concretizzare nei fatti ciò che ogni giorno andiamo predicando nelle scuo-le e nelle aziende. Ed è una mattinata densa di ospiti istituzionali, i candida-ti sindaci Fassino, Raggi, Giachetti, Merola, Appendino; l’alto rappresentante dell’Unione Federica Mogherini, il Ministro degli Interni Angelino Alfano e il Sottosegretario Ivan Scalfarotto. Istituzioni e competenze diverse ma che convengono su una posizione: senza sinergia e una politi-ca europea in cui imprese e istituzioni lavorino insieme si va poco lontano. E’ fondamentale che le aziende portino

avanti le loro istanze in maniera trasparente, dice Scalfa-rotto, e che le istituzioni siano al servizio dei cittadini e delle imprese, difendendo e aiutando il made in a uscire dai confini nazionali e attraendo investimenti esteri, ribat-tono Mogherini e Fassino. Ed è George Hara, consulente per il Primo Ministro giapponese, a sottolineare quanto spesso ci si dimentichi di quanto una politica economica etica possa non solo cambiare il mondo, ma aiutare an-che le nostre economie, e ci dimostra in un’appassionata analisi come se aumentassero gli investimenti in educa-tion e sanità il reddito delle classi medie salirebbe. C’è bisogno anche di un cambio di linguaggio, narrati-va e valori, secondo Emma Marcegaglia, Presidente Eni, perché è alimentando la rabbia o incutendo timore con la politica del rigore che si sobillano le folle sensibili alle politiche populiste; è così che nascono i muri, quei muri che tanto costano poi nei fatti alle imprese e ai consu-matori, come dimostrato da Franz Kompatscher, sinda-co di Brennero. E’ questo invece il momento del fare, di

La Presidente Eni Emma Marcegaglia

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rialzare la testa e di abbattere questi muri, non di creare territori chiusi ma centri economici e culturali di scambio non solo con l’Europa ma con il mondo intero. Di svilup-po complesso discutono infatti l’AD Vodafone Italia Aldo Bisio, il DG Banco Popolare Maurizio Faroni, l’AD Simest Andrea Novelli. Territorio e capitale sono invece centra-li nel dibattito tra l’AD Assiteca BA Emenuele Cordero di Vonzo, l’AD EDF Fenice Nicolas Katcharov, l’AD Her-no Claudio Marenzi, il Managing Director Toyota Material Handling Italia Leonardo Salverini. Siamo l’unica generazione che non ha conosciuto la guerra, che non ha sentito il rumore delle bombe, ricor-da il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, ma abbiamo sentito quello delle chiusure dei cancelli, delle saracine-sche, in una crisi che è durata quanto entrambe le guer-re mondiali: è ora il momento dei fatti, di ripartire, del #nientestorie e del metterci la faccia, per concretizzare finalmente ciò che i padri fondatori dell’Europa avevano sognato: gli Stati Uniti d’Europa.

Ed è un appassionato Vincenzo Boccia, alla sua prima uscita ufficiale da Presidente di Confindustria dopo l’as-semblea di Maggio, a ricordare che gli imprenditori sono abituati a sfondarli i muri: i muri dei preconcetti, del pre-giudizio, dell’ansietà e dell’assuefazione. Per poi creare i ponti della difesa della lucidità del capire, della crescita, di una società aperta. Dei ponti basati sui contenuti e su-gli argomenti. Non faremo l’elenco al governo di ciò che non va, ma proposte per il paese, perché in Confindustria, la casa delle imprese, siamo abituati a fare così, a studia-re, capire, lavorare tutti insieme per un’Italia migliore. Ed ecco quindi la proposta: detassazione di premi di produt-tività, degli utili reinvestiti e uso di fondi strutturali per accelerare gli investimenti pubblici. Pubblico e privato in uno scambio virtuoso per costruire quel ponte virtuale che ci porti fuori definitivamente dalla crisi.

Il collegamento con il candidato Sindaco di Roma Virginia Raggi

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Correre per misurarsi con i propri limiti e sperimentare una concorrenza leale. Giovani Imprenditori in pista per sostenere il Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia e il CESVI

di Viola Margiotta,Presidente GI Lecce

@violamargiotta

Di tutti i risvolti che si porta dietro il convegno di Santa Margherita Ligu-re, quello che colpisce di più è il sa-per e poter coniugare temi, modalità di confronto e progettualità sfidanti

anche in ambiti molto diversi tra loro. Giunta alla sua se-conda edizione, la #SantaRun è la gara podistica che fa bene, non solo ai Giovani Imprenditori partecipanti che riescono a dar seguito al famoso adagio “mens sana in corpore sano”, ma anche e forse soprattutto alla ricerca. Quest’anno infatti il ricavato sosteneva il GILS, Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia, ed il CESVI, un ge-sto concreto di aiuto e solidarietà che ha coinvolto tante aziende che hanno supportato l’iniziativa e tanti amici e colleghi imprenditori che si sono messi in gioco, alcuni per la prima volta, cimentandosi con le due distanze pre-viste, 5 e 10 kilometri. Un percorso incantevole, il lungo-mare che collega Portofino a Santa Margherita, tra pini e bouganville, acqua trasparente e limpida ed un discreto agonismo diffuso hanno animato la competizione.

Niente scuse e #nientestorie dunque. Quando si corre intensamente si ha la sensazione di ragionare meglio. Il motivo è che gran parte del sangue in circolo è impe-gnato per irrorare i muscoli sotto sforzo e il cervello, che quando siamo fermi consuma il 20% delle nostre risorse energetiche, riceve meno energia.Si entra in uno stato di bassa intensità produttiva: non si pensa a molte cose, se non a quelle vitali. Si fa chiarezza. Si corre anche per questo. È una calzante metafora del fare impresa, della sfida che ogni giorno da imprenditori si raccoglie: ci si misura, ci si scontra coi propri limiti, si ingaggia gara e concorrenza. Non tanto con gli altri, quanto con le proprie performances, i propri risultati, le proprie certezze, tendendo a migliorare, sempre. Per vin-cere tagliando il traguardo.Chi ha vinto la seconda #SantaRun? Tutti i partecipanti, ma soprattutto la solidarietà.Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (Confucio)

SANTARUN 2016:VINCE LA SOLIDARIETÀ

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Un evento a basso impatto e una certificazione, per un continuo miglioramento degli standard “green”

di Lilia Acquilino Giovane Imprenditrice

@lilia.aquilino

Promuovere e supportare lo sviluppo so-stenibile del 46° Convegno Nazionale di Santa Margherita Ligure, integrando la sostenibilità ambientale e sociale in ogni scelta legata all’evento. Un obiet-

tivo ambizioso quello dei GI, che già dal 2014 avevano intrapreso il percorso della Certificazione Sostenibile dell’Evento in conformità alla norma UNI ISO 20 121:2013 e anche quest’anno, supportati da un partner d’eccellen-za quale RINA, hanno proseguito sulla stessa linea. Il nostro principale obiettivo come Giovani Imprendito-ri è quello di lasciare un’eredità positiva, promuovendo i principi della sostenibilità tra tutti i soggetti coinvolti nel convegno: partecipanti, fornitori, ospiti, stakeholders. Abbiamo quindi garantito il monitoraggio di tutta la ca-tena di creazione del valore, ridotto l’impatto ambientale dell’intero processo organizzativo con attenzione parti-colare agli aspetti della progettazione, location, food & beverage, mobilità, comunicazione, privilegiando prodot-ti e servizi che siano realizzati e forniti in modo sostenibi-le e possibilmente a km zero. Abbiamo spinto tutti a far

proprio il principio secondo cui la sostenibilità, integrata nelle strategie delle aziende , diventa arma per accresce-re la competitivitàe così la cultura d’impresa. Quest’anno abbiamo anche messo a punto per la prima volta un progetto di “Alternanza Scuola Lavoro”: in linea con i principi di sostenibilità espressi dalla norma UNI ISO 20 121:2013, abbiamo messo a punto una convenzione con l’istituto alberghiero di Caboto di Chiavari - sede distacca-ta di Santa Margherita Ligure - per offrire un opportunità professionale agli alunni delle classi 4°, che si sono occu-pati delle attività di Welcoming&Info del Convegno. Oltre al progetto di Alternanza Scuola Lavoro, grazie all’evento podistico SantaRun, la raccolta fondi benefica pro CESVI e GILS, ha portato risultati importanti. Tra gli aspetti ambientali monitorati: la raccolta differenziata, il contenimento dell’utilizzo della carta stampata, l’utilizzo di carta riciclata. Nell’ottica del continuo miglioramen-to stiamo già pensando a quali passi implementare per il convegno dell’anno prossimo, convinti che così come per “Santa” anche nelle nostre aziende dobbiamo essere portatori di quelli che sono i principi di “sostenibilità ”.

SEMPRE PIÙSOSTENIBILI

Gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Caboto (Chiavari) coinvolti nel Convegno

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IN COLLABORAZIONE CON

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PRIMO PIANO

di Giuseppe di Martino,Responsabile Energia e Ambiente GI

@dimartino_peppe

La forza delle idee semplici: ridurre il dispendio di energia conviene in azienda e non solo.Ecco come puntare sull’efficienza, senza rinunce sui risultati

RISPARMIAREPER CRESCERE

Se per “leggerezza” si intende “semplicità”, niente più del concetto di “risparmio ener-getico” rappresenta al meglio la forza delle idee semplici: ottenere lo stesso risultato, impiegando meno energia.

E invece ancora oggi utilizziamo troppa energia nei pro-cessi di realizzazione dei nostri prodotti, per riscaldare le abitazioni, per l’illuminazione delle città o semplicemente per raggiungere il posto di lavoro e, nell’opinione pubbli-ca energia e ambiente sono considerate un “peso” piut-tosto che un’opportunità. Eppure essere “green” convie-ne. Rivedere in chiave di efficienza energetica i processi e i sistemi tecnologici in base ai quali funzionano le nostre imprese e le aree metropolitane, non solo è sostenibile in ottica ambientale, ma anche economica grazie al rispar-mio di energia garantito nel breve periodo.

E un Paese come l’Italia ha tutto da guadagnare da un futuro energetico incentrato su innovazione, produzione da rinnovabili ed efficienza. Soprattutto l’uso efficiente delle risorse energetiche per la nostra industria, in larga misura manifatturiera con scarsa disponibilità di materie prime, rappresenta una condizione imprescindibile per la sopravvivenza nel nuovo contesto competitivo globale. È però fondamentale che le aziende prendano l’iniziati-va attuando una strategia della sostenibilità integrata al business che utilizzi gli strumenti adeguati per valutare il ritorno dell’investimento e dare visibilità alla propria azione, ma soprattutto spetta alle istituzioni individuare le scelte che possano aiutare soggetti privati a cogliere queste sfide. A partire da quella della transizione verso il modello low-carbon: si tratta di un percorso ormai irre-versibile, saldamente incardinato negli impegni europei

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PRIMO PIANO

EU 2030 e ribadito con forza con l’Accordo sul Clima di Parigi. E i benefici di questa transizione sono certamente superiori all’entità delle sfide. Se pensiamo infatti che “Una roadmap per passare ad una low carbon economy entro il 2050” (Roadmap della CE 2050) rileva che l’at-tuazione di un’economia low carbon potrà migliorare il rapporto costi-benefici e aumentare la competitività delle industrie e dei servizi promuovendo l’efficienza energetica e delle risorse, creare nuove professionalità e nuova occupazione, stimolare l’innovazione quindi nuo-ve tecniche e nuovi prodotti, creare nuovi mercati nel settore delle tecnologie di produzione energia low-car-bon e orientare i mercati verso beni e servizi da esse ge-nerate. Una scelta che richiede però un cambio di marcia nella politica energetica interna attraverso un sistema

credibile di sostegno alla green economy, declinata in ogni suo aspetto. In questo ambito, il successo nel raggiungimento di que-sti obiettivi dipenderà in larga parte dalle decisioni che verranno assunte a livello territoriale, in particolare nelle aree metropolitane, dove oggi si consuma la maggior parte dell’energia prodotta.Le città intelligenti sono chiamate a dimostrare ai propri cittadini che la qualità della vita e l’economia possono convivere grazie a investimenti green. Le potenzialità sono infatti enormi ed è proprio la chiave della sosteni-bilità che ci consentirà di ripensare le nostre città, inter-venendo sul patrimonio edilizio e la mobilità e per inne-scare innovazioni nella produzione distribuita di energia da rinnovabili.

MOBILITÀ ECOSviluppare nuovi modelli di mobilità a 360°per rispondere alle sfide del domani, essere in linea con le dinamiche che caratterizzano il mon-do del lavoro e i ritmi serrati di chi si muove nelle città metropolitane. Questo l’obiettivo con cui diverse aziende, impegnate nel settore della mobilità, stanno lanciando soluzioni green che consentano al cliente di spostarsi con sistemi diversi da quelli “tradizionali”. Tra queste an-che Europcar - presente al Convegno di Santa Margherita Ligure, con l’intervento dell’AD Fabrizio Ruggiero nell’ambito della tavola rotonda “Be Smart” - che annovera nella flotta un significativo numero di auto ibride dal 2014, ribadendo così la sua sensibilità nei confronti di una mobilità sostenibile. A Europcar fa capo Ubeeqo che ha sviluppato una piattaforma di mobilità multimodale per consumatori e aziende, proponendo all’utente diverse opzioni di trasporto tra cui servizio di car sharing, noleggio auto o noleggio con conducente, disponibile in Italia a partire da fine anno. Il fine ultimo è quello di valorizzare e rendere sempre più “appetibili” e semplici soluzioni alternative al posses-so dell’auto, per far sì che sempre più persone orientino lo sguardo verso una mobilità innovativa e sostenibile. È pensato in quest’ottica anche il progetto Autoliberté, lanciato in Francia sempre da Europcar. Rivolto a chi ha deciso di rinunciare all’auto di proprietà, Autoliberté garantisce, a fronte di un canone mensile, tariffe flat per spostamenti più lunghi. Dal suo osservatorio sul futuro della mobilità, Ruggiero è convinto che “l’orizzonte sarà sempre più rivolto verso servizi orientati ai bisogni del cliente smart. E verso politiche ecologiche nelle quali sono coinvolti tutti, privati e imprese. E’ importante incentivare da parte delle aziende un business model sostenibile - sottolinea Ruggero: da parte nostra, lo sforzo è quello di far sì che il mercato della mobilità offra al cliente, compreso il cliente corporate, una risposta valida che vada oltre la proprietà del veicolo e faccia bene all’ambiente”.

Modelli di trasporto green e soluzioni alternative all’auto di proprietà. Tra noleggio e car sharing, passando per Ubeeqo

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PRIMO PIANO

ENERGY SAVING: DA DOVE PARTIRE

La competitività delle imprese passa anche da una gestione ottimale dell’energia, per la quale oggi il prezzo, a differenza del passato, non rappresenta più la sola variabile. Ne è convinto Nicolas Katcharov, AD di EDF Fenice, intervenuto al Convegno di Santa Margherita Ligure nell’ambito della tavola rotonda del sabato mattina “Territorio e capitale”. “I costi sono scesi - sottolinea N. Katcharov - ma il punto resta quello della ricerca dell’efficienza, ossia il come consumare meglio. Le grandi aziende spesso agiscono in autonomia ma, sia per esse che per la PMI, la giusta interfaccia ed il giusto partner consentono loro di cogliere tutte le opportunità”. Per diffondere la cultura dell’efficienza energetica è necessario formare manager e professionisti in grado di indirizzare le aziende verso i sistemi più efficaci e sostenibili tramite una profonda conoscenza delle tecnologie, delle normative, delle leve finanziarie, degli aspetti certificativi e degli strumenti comunicativi. Per questo EDF Fenice ha agito su più fronti e ha promosso dal 2013 l’E-nergy Efficiency Campus, un hub di confronto fra gli operatori e di divulgazione delle eccellenze, presso il suo headquarter a Rivoli (TO). Il Campus ha già svolto circa 40 eventi con l’obbiettivo di sviluppare co-noscenza e innovazione dell’efficienza energetica e rinforzarne la filiera dei servizi. Si rivolge a una vasta platea: imprenditori e manager dell’industria, energy manager, banche e analisti finanziari, istituzioni, ossia certificatori, authority, legislatori e appartenenti alla pubblica amministrazione. Dal novembre 2016 inoltre EDF Fenice avvierà con il Politecnico di Torino un Master di secondo livello in “Efficienza Energetica e Sostenibilità nell’industria”. E’ fra i primi in Europa ed è rivolto soprattutto a neo laureati. L’obbiettivo del Master è formare nuove professionalità per consentire alle imprese di cogliere tutte le opportunità dell’ef-ficienza. Si calcola che le potenzialità del cosiddetto “energy saving” in Europa siano pari a 70 miliardi l’anno di giro d’affari, mentre in Italia i benefici potrebbero valere fino a 3 miliardi. In Italia i costi dell’ener-gia sono sempre stati più alti della media europea, anche se ora il divario è un po’ diminuito, e oggi - anche a detta di N. Katcharov - c’è la sensibilità necessaria per sviluppare competenze strategiche che possiamo utilizzare anche oltre confine, come volano per la crescita e a vantaggio di tutti.

Le nuove frontiere dell’efficienza energetica e la formazione di “green professionals”.La ricetta di EDF Fenice

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PRIMO PIANO

17.000 CHILOMETRIA ZERO EMISSIONI

Oltre sette miliardi di euro in tecnologie verdi. E’ quanto conta di investire Damler nei prossimi due anni, per dare nuovo impulso alla rivoluzione green già partita da tempo, come dimostrano i risultati di #IoSonoElettrica, il primo giro d’Italia con un’auto elettrica a impatto zero con cui Mercedes-Benz ha attraversato 18 grandi e piccole città lungo la Penisola da ottobre a dicembre per raccontare una mobilità elettrica vicina e concreta. A testimoniare l’impegno del Gruppo verso la sostenibilità, an-che la Classe C ibrida messa a disposizione degli ospiti del Convegno di Santa Margherita Ligure da Mercedes-Benz Italia, tra i main sponsor dell’evento. “Solo nei prossimi due anni investiremo 14,5 miliardi di euro nella ricerca e nello sviluppo, metà dei quali destinati alle tecnologie ‘verdi’. Facendo riferimento soltanto alle nostre auto, parliamo di 5,4 miliardi di euro”, sottolinea Thomas Weber, Membro del Board of Management di Daimler AG, Group Research e Mercedes-Benz Cars Development.L’obiettivo del Gruppo Daimler è quello di introdurre gradualmente auto elettriche e ibride in tutte le serie, e far diventare smart l’unico marchio ad offrire l’intera gamma di modelli sia con motori a com-bustione, sia nella versione alimentata a batteria. Un progetto in linea con lo spirito di #IoSonoElettrica, viaggio nel cuore del Bel Paese con cui tre Classe B Electric Drive hanno percorso più di 17.000 km, da Bolzano a Matera, da Genova a Bari, per unire gli italiani oltre i confini delle grandi aree metropolitane e dimostrare che la tecnologia è ormai matura e si può finalmente creare una vera cultura della mobilità elettrica. In ogni città il tour è stata l’occasione per incontrare tanti italiani, appassionati, istituzioni e addetti ai lavori. Ultima fermata del giro d’Italia, LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia che, grazie al progetto Impatto Zero®, ha compensato i 7.538 kg di CO2 generati dal tour contri-buendo alla tutela di oltre 15.000 mq del Parco del Ticino, alle porte di Milano.

Da Bolzano a Matera, da Genova a Bari, il tour italiano eco di Mercedes-Benz Italiaper una nuova cultura della mobilità elettrica

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PRIMO PIANO

FED:SPAZIOAL FUTUROIl primo evento nazionale sull’economia digitaleorganizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria e Facebook Italia.Forum dell’Economia Digitale: l’industria di domani è qui

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PRIMO PIANO

14luglio, Mi.Co. di Milano: il Presidente GI Marco Gay e il Country Manager di Facebook Italia Luca Co-lombo inaugurano il pri-

mo evento nazionale firmato GI e Facebook dedicato all’economia digitale. Un format innovativo, costruito con attenzione e visione del futuro. Al centro del dibat-tito l’evoluzione del digitale in Italia, con occhio attento alle strategie di marketing e all’analisi dei possibili futuri scenari. Un’agenda fitta di argomenti e interventi autore-voli, dai casi studio aziendali, alla politica d’innovazione locale e nazionale. Qui le aziende hanno modo di presen-tarsi e confrontarsi, sia quelle già altamente innovative, che le realtà ancora in crescita e che dovranno utilizzare la tecnologia digitale come opportunità. Leonardo da Vinci progettava macchine volanti in legno: oggi abbiamo elicotteri altamente tecnologici. In TV guardavamo “super car”: oggi abbiamo Siri sul nostro cellulare. Nel film “Ritorno al futuro” si raccontava un 2015 inimmaginabile, macchine volanti e occhiali virtuali: oggi questa tecnologia esiste davvero. Le intuizioni sono il mezzo attraverso il quale possiamo dare forma alla tecnologia. L’innovazione creata dall’uomo impatta su di noi, modifica la ns vita, cultura e economia. Dobbia-mo saperne trarre i vantaggi in termini sociali, economici e culturali. Il Presidente Gay cita alcuni esempi dell’eccellenza del Made in Italy digitale: nella motorvalley, la terra delle im-prese specializzate in automotiv, è stata prodotta la pri-ma macchina al mondo stampata in 3d con intelligenza artificiale. Raccoglie dati dall’ambiente esterno e li con-ferisce su un cloud per utilizzarli al bisogno. Sono idee che nel 2020 porteranno l’integrazione uomo macchina ad avere 500 milioni di profitto in più. Partendo dalla nostra eccellenza possiamo concepire un prodotto che realizza e offre nuovi servizi interattivi. Ad esempio un frigorifero che offre il prodotto alla temperatura giusta. “Necessaria una semplificazione che deriva dalla visione di una politica industriale che crede nell’innovazione e

negli investimenti - sostiene Gay - senza politica indu-striale il ritardo digitale costa all’Italia 2 punti di PIL all’anno”. Idee di base forti, sul palco del FED, proposte che por-tano a pensare in grande: formazione con lezioni di co-ding, un esperto digitale da inserire nel CDA delle azien-de, lavoro di squadra, più investimenti in infrastrutture immateriali. Occorre costruire il ponte digitale che unifi-ca l’Italia a due velocità, non solo nord a sud, ma Italia con Europa, Italia con il mondo. 4 miliardi di persone non sono ancora connesse a internet. Serve un cambio di marcia: ogni 10 persone connesse, una esce dalla pover-tà. Può inserirsi nel mondo del lavoro e diventare un con-sumatore consapevole. Rischi e opportuntà: in eventi avversi ci possono essere aziende che creano prodotti per affrontare rischi e salvare vite umane. Un sogno, quello del viaggio interstellare sul quale stanno inve-stendo Stephe e Zukenberg. Una sonda in orbita. Un coraggio che potrebbe cambiare i confini del mondo, per come lo conosciamo. Quello che ci rende unici è tra-scendere i propri limiti; la rivoluzione francese al grido di liberté egalité e fraternité ha costruito un pezzo di eco-nomia di democrazia di libertà. “La bellezza dell’econo-mia fatta con visione lungimirante farà dell’Italia un Pae-se ancora più bello, quel Paese che ci meritiamo per il nostro futuro”. Il digitale è il grande protagonista, sul palco del Mi.Co.: ne parlano tra gli altri il Consigliere per per l’Innovazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Barberis, il Ministro per la Semplificazione e la PA Marianna Madia, l’AD Cassa Depositi e Prestiti Fabio Gallia, l’AD Wind Ma-ximo Ibarra, il VP Facebook per Europa Medio Oriente e Africa Nicola Mendelsohn, il Founder e CEO WPP Martin Sorrell, gli oltre 2000 accreditati, l’hashtag #FED2016 secondo nei trend topic Twitter e oltre 135mila persone raggiunte dalla pagina Facebook dei Giovani Imprendi-tori. Dal dibattito in sala emerge la visione di un’industria in-novativa, sostenibile, interconnessa: è questo il modello verso cui il sistema produttivo italiano deve tendere, an-

di Michela Sciurpa,Comitato di Redazione Quale Impresa

@SciurpaMichela

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che e soprattutto attraverso lo sviluppo delle tecnologie digitali. Un tema su cui i GI sono da tempo in prima linea. L’obiettivo è accompagnare la trasformazione della se-conda manifattura UE facendo crescere le nostre startup grazie a un sistema di piccole, medie e grandi imprese alla ricerca di innovazione verso l’industria 4.0. “Il digitale è la più grande invenzione dopo quella del fuoco e dobbiamo ancora imparare ad usarla, a domar-la”, sottolinea Oscar Farinetti fondatore di Eataly. Il digi-tale consente una visibilità non paragonabile a nessun’al-tra modalità e ha cambiato, oltre al modo diverso del consumatore di conoscere un brand, la modalità di fare acquisti, ribadisce Cristina Scocchia AD di l’Oreal. Il pros-simo passo, per Farinetti, e’ di condurre il consumatore a comprare anche il fresco: in Italia incontriamo ancora delle barriere in tal senso, più che in altri Paesi europei. Essere online significa aumentare in modo esponenziale la possibilità di farsi conoscere, di promuovere i propri

prodotti. Aprirsi al digitale è per un’azienda un passo fondamentale, non solo in ambito comunicazione. La ca-pacità di raccogliere informazioni attraverso i Big Data e’ un altro passo da compiere: conoscere cosa piace e cosa interessa il consumatore consente di capire come inno-varsi, che cosa innovare e aiuta a creare un rapporto più intimo. Oggi, pensando al target dei giovani, l’ interesse e’ ormai centrato su un mondo che sia loro vicino, nel quale si ri-conoscono. E’ necessario parlare con le persone con il loro linguaggio. Essere online offre grandi possibilità a tutti: Internet e’ democratico. I relatori sul palco del FED raccontano storie diverse, esperienze sogni e traguardi concreti. Tutti sono d’accordo sul fatto che ogni azienda, piccola o grande che sia, qualsiasi cosa produca, trova oggi nel digitale un mezzo che rappresenta un aiuto re-ale per farsi conoscere, presentare, apprezzare. Le azien-de agricole, gli chef, le aziende che producono scarpe,

Nicola Mendelsohn, VP Facebook per Europa, Medio oriente e Africa

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gli artigiani, per fare degli esempi, hanno tutti in Internet dei potenziali acquirenti ai quali arrivare velocemente trasmettendo informazioni. Facebook ed Instagram sono le piattaforme più usate anche se differenti tra loro. La prima è n mezzo tramite il quale far conoscere la pro-pria realtà aziendale, le persone che ci lavorano, i proces-si di lavorazione e produzione. Creare emotività tramite contenuti accattivanti. Instagram - più legato alle imma-gini - è il mezzo ideale per promuovere un prodotto ed è più internazionale. Oggi, la realtà aumentata, che offre la possibilità di aggiungere contenuti, rappresenta una vera rivoluzione nel mercato dell’industria. Internet offre a tutti l’opportunità di lanciare e diffondere un’idea. Sa-turnino, che nasce musicista, e’ diventato imprenditore grazie ad un “negozio social”. Ha creato un brand dei suoi occhiali: ha aperto prima una pagina Facebook, poi il sito internet dove, sulla pagina iniziale campeggiava la sua foto con gli occhiali per poi inserire le foto solo degli

occhiali. Il fatto che fosse già noto lo ha favorito: in molti hanno cominciato a cercare, presso gli ottici, i suoi oc-chiali che però non erano ancora in distribuzione. Gli ot-tici si sono trovati ‘costretti’ ad ordinarli e così nell’ arco di tre stagioni ha venduto 18mila pezzi. Il digitale non ha certo escluso la parte artigianale che prevede la realizza-zione degli occhiali. Le piccole e medie imprese nella grande rete devono saperne sfruttare le opportunità. Sia che si vendano scarpe, mandorle o oggetti in legno, es-sere online significa aprirsi al mondo. Tradizione e inno-vazione digitale sono un connubio possibile, auspicabile e positivo. A fine giornata Luca Colombo e Marco Gay annunciano la seconda edizione del FED, che punta a diventare il punto di riferimento del settore: tra speech, le demo live e lo storytelling delle imprese, si è fatta stra-da l’idea che la rivoluzione digitale è, in tutti i settori, non solo un plus ma un’autostrada per la crescita. Appunta-mento nel 2017.

Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala

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Alla scoperta della Sardegna, delle opportunità di investimento presen-ti sull’isola ma anche delle bellezze naturalistiche e delle tipicità agro-alimentari. In tre parole “Land in Sar-

dinia”, l’evento nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, un volo diretto verso la Sardegna, che il 21 e 22 Luglio scorsi ha portato ad Oristano, sulla costa centro-occidentale, circa un centinaio di imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia, alla scoperta di una terra molto diversa da quella immortalata sulle copertine patinate delle riviste.Atterrare in Sardegna con la volontà di far conoscere un’altra isola, quella delle opportunità, di chi ci ha pro-vato e ci sta provando, di chi, maniche rimboccate, è convinto che fare impresa in Sardegna non sia solo un ottimo business, ma, ancor prima, un impegno sociale.Duemila chilometri di coste, poco più di un milione e mezzo di abitanti, un paesaggio generoso, ricco di mate-rie prime, cresciuto con il sole e forgiato dal vento, coste rocciose e lunghe spiagge di sabbia finissima: questa è la Sardegna presentata a tutti i Giovani Imprenditori che venerdì 22 Luglio hanno voluto partecipare al convegno “Land in Sardinia, L’isola delle opportunità”.Seconda per estensione, la Sardegna, grazie alla posizio-ne geografica strategica nel cuore del Mediterraneo, può

LAND INSARDINIAIl Consiglio Centrale GI per la prima voltasull’“Isola delle opportunità”.Infrastrutture, trasporti e potenzialitàdel territorio sardo al centro dell’evento del 22 luglio

di Eleonora Caddeo,Giovane Imprenditrice

@Elecaddeo

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rivestire oggi per l’Italia e per l’Europa un nuovo baricen-tro, uno scalo funzionale, operativo, agevole e innovativo nel dialogo sociale e imprenditoriale con il medio-oriente, il continente Africano, e il resto del mondo.Questo è emerso dalle riflessioni portate in sala, al Con-vento di San Domenico, dai Giovani Imprenditori di Con-findustria Sardegna, promotori dell’evento, spunto anche per gli interventi dei relatori del convegno: Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna, Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale del Banco di Sardegna, main sponsor dell’iniziativa, Massimiliano Daga, presiden-te del Consorzio industriale della provincia di Oristano, Francesco Redaelli, Ad Ondulor srl, Emanuele Varsi, della Ivi Pretrolifera, ed Elena Muntoni, del gruppo Delphina. Un’occasione di confronto importante dove sono sta-ti analizzati i punti di forza e le criticità dell’isola e del territorio di Oristano, avanzate proposte, condivise tante esperienze di impresa vincenti. Dalla centralità geografi-ca, alle opportunità mancate con una serie di infrastrut-ture mai decollate, si è dibattuto anche di difficoltà dei trasporti, cruccio della logistica e dei collegamenti sia per le persone sia per le merci, della vocazione digitale dell’isola, che grazie alla spinta del settore Ict sta riuscen-do con più forza a far conoscere il made in Sardegna, e ancora di turismo, forte della storia sarda, delle bellezze naturalistiche e delle tradizioni.

Uno spazio speciale è stato dedicato al comparto dell’a-groalimentare, grazie al workshop promosso da Groupa-ma e organizzato a conclusione del convegno, dal titolo “Groupama e Confindustria per uno sviluppo sostenibile. La cultura dell’agroalimentare e la gestione dei rischi”. Imprenditori e produzioni del settore, dal riso, all’olio, al vitivinicolo, rinomate per qualità e tipicità, sono state rac-contate e promosse. La Sardegna è un’isola dalle forti contraddizioni interne, un’isola ricca di opportunità, di possibilità di fare impre-sa nel cuore del Mediterraneo e le attività promosse da “Land in Sardinia” con forza hanno voluto mostrare la strada per la crescita e lo sviluppo di questo territorio, un percorso da condividere con istituzioni e investitori, con coraggio, determinazione e rispetto verso l’isola.Far atterrare il proprio business in Sardegna significa prima di tutto fare un patto con il territorio sardo, con le difficoltà insite nell’insularità, con i soliti carrozzoni di pubbliche amministrazioni lente, e a volte troppo poco in linea con i ritmi dell’impresa, ma ancor più significa intra-prendere un viaggio personale e professionale. La Sardegna è una scelta d’impresa, non una casualità. E se, ad un veloce colpo d’occhio, potrebbe sembrare un’impresa da folli, questa terra ripaga quotidianamente chi ha avuto e chi avrà il coraggio di sceglierla.

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ORISTANOTERRA DI NAVIGANTIE NAVIGATORI

Per la prima volta nella storia di Confindustria i Giovani Imprenditori sono atterrati in Sardegna, ad Oristano, guidati dal presidente Marco Gay, dai Vice Presidenti Gian Giacomo Gellini e Alessio Rossi, dal Consiglio di Presidenza e da una settantina di associati da tutta Italia.L’incontro mensile dei GI, in programma la mattina di venerdì 22 Luglio, si è svolto nella splendida cor-nice del Convento di San Domenico, nel centro storico di Oristano.Due ore di confronto e proposte, culminate con un breve lunch nel vicino chiostro del Carmine, la sede del Consorzio Uno, l’università di Oristano, nata dalla collaborazione tra gli atenei di Cagliari e di Sassari. Per due ore, il chiostro è diventato un piccolo borgo del gusto, con le degustazioni formaggi, salumi, prodotti artigianli e vini gentilmente offerti da rinomate aziende locali.

UN VIAGGIOALLA SCOPERTA DEL GUSTOE DELLE TRADIZIONI SARDE

Un’esperienza unica quella che ha visto i Giovani Imprenditori coinvolti nella serata del giovedì sera, a Tharros, città fenicia che racconta la storia millenaria di un territorio, la penisola del Sinis, e la sua centralità, sin dai tempi più antichi, nelle attività commerciali di tutta l’isola. Camminando lungo il sentiero di basalto che dal parcheggio conduce alle rovine della città fenicia, oltre 180 invitati, si sono potuti immergere in un percorso del gusto, dai crudi di pesce, alle tipiche pa-nadas sarde, fagottini di pasta di pana ripieni di verdere e carne, agli affettati locali, formaggi, sott’oli riproposti per la grande distrubuzione con lo stesso gusto che esige la tradizione, vini e dolci rigoro-samente made in Sardegna.E se il banchetto servito agli ospiti ha deliziato il palato, la cornice del golfo di Oristano, il Capo San Marco e le colonne di Tharros che si riflettevano sul mare calmo della sera hanno certamente riempito gli occhi di immensa bellezza.

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VERSOL’INDUSTRIA 4.0

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di Matteo Giudici,Vice Direttore Quale Impresa

@giudicimat

GIULIOPEDROLLO

Vice Presidente Confindustria per la Politica Industriale

INTERVISTA A

Gli anni passati nel Movimento dei Giovani Imprenditori, l’esperienza al vertice di Confindustria Veneto, l’av-ventura alla guida di Linz Electric, il chiodo fisso della “reputazione d’im-

presa”. Pedrollo si racconta. Qui parla della sua idea di crescita, dei driver strategici per l’industria 4.0, del con-tributo di Confindustria al piano industriale che il Gover-no ha annunciato per l’autunno

La ripresa è ancora fragile. Con quali strumenti Con-findustria intende accelerare la crescita? C’è un solo modo per dare stabilità e forza alla ripresa. Servono investimenti, sia pubblici che privati. Il gap con gli investimenti pre crisi in macchinari e mezzi di trapor-to è ancora pari al 18%. Un divario difficile da colmare. Gli investimenti non sono tutti uguali. Vanno selezionati interventi in settori chiave in grado di smuovere intere fi-liere produttive. L’effetto moltiplicativo può aiutare mol-to a dare agli investimenti tutta l’energia da infondere al sistema economico.

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Internazionalizzazione e innovazione. Come spingere su questi driver strategici per lo sviluppo? La variabile tempo è cruciale. Occorre agire in fretta per non rimanere indietro, né sui mercati nuovi che altrimen-ti vengono “occupati” da imprese di altri paesi, né sulle nuove tecnologie che poi vogliono dire competitività. Non solo, ma le destinazioni commerciali profittevoli cambiano velocemente così come le tecnologie. Ancora una volta è questione di velocità.

Il Presidente Gay ha lanciato l’idea del “creare 100 aziende per salvarne una”. Come favorire questa inte-grazione fra imprese tradizionali e innovative? È un’idea che ritengo possa funzionare se strutturata bene. Lo dico sulla base dell’esperienza fatta a Verona in cui abbiamo da un paio d’anni avviato un progetto che si chiama Impresa Per Impresa che mira proprio a creare occasioni di incontro e scambio fra imprese se-nior e start up per realizzare degli spin-in. Serve a dare futuro alle start up ma anche ad “iniettare” innovazione nelle aziende strutturate. Un modo nuovo di accedere all’innovazione.

Quanto e come il percorso fatto fino ad ora, in azienda e in Associazione, ha influito nella tua formazione? 14 Anni fa ho scelto di fondare Linz Electric, che produce alternatori per generazione elettrica, per diversificare il business di famiglia. E’ stata un’ opportunità per testare le mie capacità di imprenditore. Solo provando si può capire se lo si è davvero! Sono diventato Presidente GI di Verona nel 2008, anno dell’inizio della crisi. Una grande esperienza, cui devo moltissimo. In quegli anni ho im-parato tanto, anche sui giovani e le loro capacità. Sono convinto che quando ci troviamo in un vicolo cieco sia dai giovani che dobbiamo ripartire. Nel 2013 il ritorno in Confindustria Verona come Presi-dente senior. Un nuovo ruolo. La Reputazione d’Impresa è da sempre una mia fissazione. In Italia le imprese sono conosciute più per gli errori che per i lori successi. Rac-contare il lato bello e vero delle imprese è invece essen-ziale per dare alle parole ‘sviluppo industriale’ l’accezio-ne positiva che meritano

Il Presidente di Confindustria Boccia ti ha affidato la delega alle Politiche industriali. Quali sono le priorità dell’agenda di politica industriale? L’incarico che il Presidente Boccia ha deciso di affidar-mi è di grande responsabilità. Sono onorato della fidu-

cia che il Presidente ha riposto in me e ben consape-vole dell’impegno che questo incarico richiederà. La nostra idea è quella di una politica industriale in grado di spingere le imprese ad essere sempre più innovati-ve, investire, affrontare le grandi sfide di questo secolo, dalla sostenibilità ai cambiamenti demografici, puntan-do sulla qualità e sulla nostra consolidata capacità in-dustriale. Vogliamo un’industria innovativa, sostenibile e interconnessa. Ma più che di misure “shock”, c’è bisogno di maggiore qualificazione delle politiche pubbliche che più impattano sulle imprese, nella consapevolezza che la nostra economia dovrà essere sempre più innovativa per continuare ad essere competitiva. L’innovazione deve permeare tutte le politiche settoriali, dall’ambiente alla mobilità, dalle costruzioni alla logistica. La nostra priorità è potenziare il sistema di ricerca e innovazione del Paese. Abbiamo un ritardo significativo in termini di qualità e quantità della spesa in ricerca, sia pubblica che privata: ricordiamoci che noi spendiamo l’1.3% del PIL a fronte di 2,2% della Germania, senza dimenticare che l’UE ci ha chiesto di raggiungere un target medio del 3%. Credo che ci sia bisogno di puntare a realizzare una vera filiera che parta dalla ricerca pubblica e arrivi fino a quella pri-vata, orientando la spesa pubblica nelle aree a fallimen-to di mercato ed utilizzando la leva privata in maniera sinergica o esclusiva dove ci sono ritorni effettivi per le imprese.

I parchi scientifici, gli incubatori, la digitalizzazione come nuova frontiera del manifatturiero, l’industria 4.0. Cosa manca all’Italia per competere con i Paesi più avanzati sul fronte Innovazione? Quello che manca, o meglio, è inefficientemente orga-nizzata, è una vera infrastruttura di soggetti che ope-rando sul territorio sappiano svolgere il ruolo di motori di innovazione, pubblica e privata. In Germania esistono Marx Planck e Frauhnofer, in Gran Bretagna i Catapult centers, in Francia i Poli di innovazione. Ogni paese ha declinato tali “infrastrutture”, in funzione della propria struttura produttiva e della propria tradizione formativa e industriale. Noi guardiamo al modello degli innovation hub, che siano inseriti nel contesto europeo, anche te-nuto conto del fatto che la Commissione europea pun-ta a finanziare digital innovation hub per promuovere la trasformazione digitale dell’industria, mettendo in rete le esperienze attive nei singoli stati membri. Occorre, però, che questi soggetti siano in grado non solo di far “cir-colare” la ricerca e l’innovazione, ma soprattutto di ac-

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compagnare le imprese nella progettazione degli inve-stimenti, per rendere finanziabili e sostenibili le iniziative imprenditoriali, accrescendo skills di business e project management. Incidere sulla qualità progettuale non è secondario, in un contesto di ampia liquidità sui merca-ti finanziari, ma di scarsa o debole capacità di impiego nell’economia reale.

La politica dovrebbe giocare un ruolo in questa par-tita. Il Ministro Calenda ha annunciato un piano indu-striale entro l’autunno. Come contribuirà Confindustria alla sua elaborazione? Permettimi di correggere il “condizionale”: la politica deve giocare un ruolo in questa partita. Se ci guardiamo intorno, quasi tutti i Paesi europei da anni si sono dotati di piani di sviluppo industriale con orizzonti di lungo pe-riodo, penso a Francia, Olanda, Germania, Belgio e anche alla Gran Bretagna, che è tornata a parlare di industria. Se andiamo fuori dall’UE, Stati Uniti, Cina e India sono lanciati in una competizione internazionale in chiave in-dustriale che guarda già alla metà di questo secolo. Il Mi-nistro Calenda ha annunciato un piano per Industria 4.0 che prenderà forma nei prossimi mesi e che, però, credo che debba costituire anche l’occasione di una riflessione ampia sul futuro del sistema industriale del Paese. Il tema della trasformazione digitale dell’industria va ricondotto

nella riflessione per la fabbrica del futuro, per l’industria del futuro, puntando a declinare una politica industria-le incentrata sull’innovazione e affrontando temi chiave per le imprese legati alla loro crescita dimensionale, alla realizzazione di investimenti innovativi, alle nuove pro-fessionalità e allo sviluppo di nuovi mercati e di nuovi contesti produttivi in risposta alle sfide sociali, ambien-tali e internazionali. Ci tengo anche a dire che si tratta di temi che trovano ampia condivisione a livello nazionale e che di recente la Commissione attività produttive ha indicato nel documento conclusivo dell’indagine cono-scitiva sulla definizione di una strategia italiana per In-dustria 4.0. L’attenzione rivolta dal Parlamento al tema della ricerca e dell’innovazione come leva strategica per affrontare le sfide demografiche ed energetiche ci trova concordi e testimonia la trasversalità di questo campo per l’intera economia nazionale. I segnali arrivati fino ad oggi sono positivi. Il Ministro ha già sollecitato Confindu-stria a fornire contributi, analisi e proposte per il piano straordinario di politica industriale che intende presen-tare. Anche se al momento la focalizzazione del Governo è sulla definizione di un modello italiano di “Industria 4.0”, abbiamo comunque colto l’occasione per invitare il Ministro ad ampliare la riflessione sulle opportunità di rilancio del sistema di R&I.

La Squadra del Presidente Vincenzo Boccia

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“SQUADRA,ASCOLTO,RAPPRESENTANZA”

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di Gianni Balistreri,Direttore Quale Impresa

@GianniBalistrer

Dopo l’esperienza al vertice degli im-prenditori altoatesini, oggi è a capo di un organismo nato per raccorda-re meglio le istanze territoriali nella governance di Confindustria. Ecco la

sua “ricetta” per rimuovere barriere e divisioni.

Quali le prime azioni concrete che metterà in campo? Tre le parole chiave che riassumono il senso del lavo-ro che il Consiglio delle Rappresentanze Regionali è chiamato a svolgere: squadra, ascolto, rappresentanza. Il nostro Organismo, dovrà avere un ruolo privilegiato nell’ascoltare e rappresentare la voce dei territori e delle imprese, trasferendone il punto di vista nel posiziona-mento confederale sui principali temi di attualità; come pure toccherà al Consiglio elaborare spunti e posizioni sui principali dossier di interesse regionale, a partire dalle politiche di coesione. E’ un lavoro pieno di potenzialità straordinarie che deve partire da una grande capacità di ascolto.

Assieme al Presidente dei Giovani Imprenditori Marco Gay e del Presidente della Piccola Industria Alberto Ba-ban, è uno dei tre VP di diritto di Confindustria. Com-pletano la nuova squadra i VP elettivi Brugnoli, Ferra-rini, Mansi, Mattioli, Pedrollo e Stirpe. Quanto conta il lavoro di squadra quando si guarda a grandi obiettivi come quelli che la Presidenza Boccia si prefigge? Conta tantissimo. Il programma del Presidente Boccia tocca tutti gli aspetti rilevanti della competitività, e dun-que le leve da azionare sono tante: relazioni industria-

li, credito e finanza, reti di impresa, riforma dello Stato, questione fiscale ed energetica, infrastrutture materiali e immateriali, industria 4.0, capitale umano. Per raggiun-gere questi obiettivi, Boccia pensa a una Confindustria con una leadership collettiva, che sappia contribuire ad azionare nel modo giusto tutte queste leve, rafforzando la sua capacità di rappresentanza e di servizio alle im-prese: ci sarà bisogno del contributo di tutti.

È la prima volta che Assoimprenditori Alto Adige è rappresentata all’interno della Presidenza nazionale di Confindustria. Quale il valore aggiunto che potrà por-tare grazie alla sua esperienza? La mia esperienza è quella di un imprenditore radica-to nel territorio ma che guarda ai mercati internazionali, alla costante ricerca dell’innovazione.Al tempo stesso, l’esperienza di uomo di frontiera, mi insegna tutti i giorni che i muri sono quanto di meno utile c’è all’attività d’im-presa e allo sviluppo. Anche in Confindustria, lavorerò per rimuovere barriere e divisioni, puntando sul confron-to costruttivo.

Mettere al centro i territori, fare rete e creare aggrega-zioni. Quale la strada maestra per riuscirci? Avere la consapevolezza che l’impresa è tanto più forte quanto più riesce a trasformare in valore la relazione con il territorio che la ospita: lacapacità di aggregazione è fortemente legata alla capacità di valorizzare questo le-game virtuoso. Un’ impresa innovativa fa crescere il ter-ritorio. Un territorio più competitivo stimola l’impresa a fare sempre meglio.

STEFAN PANVice Presidente Confindustria ePresidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionalie per le politiche di coesione territoriale

INTERVISTA A

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In che modo ritiene si possa spingere sull’acceleratore per sviluppare le “autostrade informatiche”, fondamen-tali per arrivare ad una maggiore coesione territoriale? Le nuove tecnologie digitali, driver fondamentali per la cre-scita, ci spingono a innovare prodotti e processi produtti-vi, organizzazione del lavoro e modo di stare sul mercato. L’infrastruttura informatica è parte essenziale dello scena-rio: una collaborazione virtuosa di investimenti pubblici e privati è la strada per sostenerla. Altrettanto importante è la diffusione della cultura digitale: bisogna far capire, alle imprese per prime, che questo sarà lo scenario del futuro.

Quale il possibile ruolo dei giovani in questo scenario? I giovani di oggi sono concreti ed essenziali. Per loro, parte-cipare all’evoluzione ed allo sviluppo delle tecnologie è un fatto naturale: saranno gli apripista di questo processo di diffusione delle conoscenze digitali.

Ha più volte sottolineato che “Confindustria ha bisogno di essere unita: di Boccia convince soprattutto la voglia di fare insieme”. Un approccio che ritiene essenziale non solo per l’associazione, ma per tutta l’Europa. Può ap-profondire questo punto? Nella sua relazione di insediamento, il Presidente Boccia ha sottolineato che per far funzionare al meglio il nostro

Sistema, il centro deve saper raccogliere le sollecitazioni e le proposte delle imprese, di cui le Associazioni industriali sono portatrici, elaborandole per ricercare le soluzioni mi-gliori da prospettare agli interlocutori politici e da far giun-gere fin nel cuore dell’Europa. Questo ruolo è fondamen-tale soprattutto oggi che nuvole nere hanno oscurato il blu dell’orizzonte europeo. Da qui il ruolo centrale della sede europea di Bruxelles. Il nostro Sistema è forse il meglio at-trezzato per far arrivare fino a Bruxelles questa voglia di fare insieme: noi ci mettiamo in gioco, il rilancio del sogno europeo può ripartire da qui.

Ha evidenziato il forte legame che il Presidente ha e vuo-le portare avanti con il territorio. Può indicare tre propo-ste operative con le quali Confindustria intende rafforza-re questo legame? Portare sempre più Confindustria al passo con i tempi si-gnifica far funzionare al meglio la nostra rete, che ha nel territorio le sue radici. In sintesi ciò significa intensificare i momenti di ascolto delle imprese, rafforzare gli strumen-ti di analisi delle tendenze dell’economia dei territori; dare con maggiore chiarezza agli organismi confederali la mis-sione di sintetizzare il punto di vista dei territori. L’organi-smo che ho l’onore di presiedere dovrà essere in prima fila in questo lavoro.

Un momento dell’Assemblea di maggio

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In che modo guarda ai mesi a venire e alla crescita che gli imprenditori, e il Paese, attendono? Per accompagnare la ripresa, credo sia importante riparti-re da quello che conosciamo meglio e che sappiamo fare meglio: la nostra industria. Dobbiamo raccontare l’identità industriale di questo Paese che, solo grazie alla vocazione al “fare” dei suoi imprenditori, sta mettendo alle proprie spalle la crisi ed i suoi effetti. Sebbene i segnali siano timidamente positivi, la strada da percorrere è ancora lunga. Per riporta-re il Paese ai livelli pre-crisi, dobbiamo lavorare a fondo per rendere ancora più competitive le nostre imprese, miglio-rando i fattori che le favoriscono. Proprio di fronte a shock improvvisi come l’esito del referendum inglese è essenziale concentrarsi sui fondamentali delle nostre imprese: la capa-cità di aprirsi al mondo con coraggio e dinamismo sono la nostra ancora di salvezza per il futuro.

Il tema delle città metropolitane e delle dinamiche econo-mico-sociali che le caratterizzano è stato al centro del no-stro Convegno di Santa Margherita Ligure di giugno. In che modo possiamo incentivare i meccanismi virtuosi che na-scono nell’ambito di queste realtà, e come invece frenare derive che portano a fenomeni di disgregazione sociale? Nel nuovo assetto economico generato dalla società dell’in-formazione e dalla velocità delle comunicazioni, le città han-no assunto un ruolo sempre più centrale, non solo in Italia, ma

a livello globale. La soluzione istituzionale adottata in Italia, quella appunto delle città metropolitane, può favorire questi processi e sfruttarne le potenzialità economiche grazie ad un ruolo più forte di programmazione e pianificazione strategica e alla possibilità di affrontare, insieme, le opportunità econo-miche e le criticità sociali.Questa dimensione di area vasta può rivelarsi vincente se saprà coniugare in maniera virtuosa questi due profili, e se saprà essere un livello istituzionale flessibile e non burocrati-co: i tempi di risposta, proprio perché la velocità è l’elemento discriminante, sono decisivi.

Il titolo del nostro Convegno di Santa Margherita Ligure è “Niente storie, facciamo la storia”. A evidenziare il ruolo forte dei giovani e delle imprese nel promuovere azioni volte al cambiamento e allo sviluppo. Come sgombrare il campo da fattori che ostacolano la realizzazione di pro-getti virtuosi? Il Convegno di Santa Margherita ha lanciato un segnale mol-to forte, una vera svolta culturale: la consapevolezza che il futuro non lo fanno gli altri, ma è nelle nostre mani, nelle mani dei giovani che fanno impresa. Chi fa impresa crea la ricchezza della società, abbatte muri e costruisce ponti, ga-rantisce il futuro. Come Confindustria siamo i promotori di questo cambiamento e saremo in prima fila per individuare proposte e azioni per favorirlo.

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PRIMO PIANO

di Francesco Ferri,Vice Presidente Organizzazione,

sviluppo Movimento e relazioni interne@fraferri75

Fare la nostra parte”. Sembrerebbero solo quattro parole. È invece è molto più che un semplice proclama: è un vero mani-festo. Capace di risuonare anche al pa-lazzo del Quirinale, nella sala neo-rinasci-

mentale che da fine ‘800 ha ospitato lo studio prima del Re d’Italia e poi del Presidente della Repubblica. È stato proprio questo il messaggio principale che il Pre-

sidente Gay ha portato all’attenzione di Sergio Matta-rella, durante l’Udienza privata che si è svolta lo scorso 8 giugno, alla presenza del Consiglio di Presidenza dei Giovani Imprenditori. Fare la nostra parte, ovvero aver voglia di esercitare il ruolo che ci spetta in un Paese troppo spesso abituato al rimpallo delle responsabilità. Un filo conduttore che in due anni ha animato i Giovani Imprenditori nella costruzione di un rapporto nuovo tra

La Presidenza GI incontra il Capo dello Stato

“FARE LA NOSTRA PARTE”

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PRIMO PIANO

impresa e politica e che ha trovato in questo incontro il suo apice. Come ha detto il Presidente Gay, “è finito il tempo in cui ci si presentava con la lista della spesa, serve maturità e coraggio per dare spinta alla ripartenza dell’Italia”. In questa ottica, sono stati esposti attività, progetti e fi-nalità del Movimento. Senza tralasciare le proposte più concrete, come quelle relative alle “aree di sviluppo com-plesso”, che poche ore dopo sarebbe stata presentata al Convegno di Santa Margherita Ligure. Un impegno lodato da Sergio Mattarella, accompagnato nell’incontro dal Segretario Generale del Quirinale Ugo Zampetti e dal Capo della Segreteria Simone Guerrini. Il Capo dello Stato ha ribadito la stima e il dialogo co-stante instaurato prima con Giorgio Squinzi e poi con

il nuovo Presidente di Confindustria Boccia. E proprio dentro Confindustria l’impegno dei Giovani Imprenditori può avere un’importanza fondamentale per avvicinare le nuove generazioni alla tendenze più innovative del mon-do produttivo. L’incontro si è concluso con la consegna al Presidente di un piccolo dono: la spilla dei Giovani Imprenditori. Un omaggio sicuramente diverso da quello che Capi di stato in visita ufficiale hanno lasciato al Quirinale negli anni, ma non per questo meno significativo, perché è il simbolo dell’appartenenza, del legame e dell’identità del Movimento. E anche se il Presidente, con una battuta, ha detto di non poter più soddisfare i requisiti per diventare Giovane Imprenditore, da oggi potrà sentirsi ancora più vicino a chi ogni giorno vuole “fare la propria parte”.

LO STUDIO DEL PRESIDENTEÈ la stanza dove il Presidente della Repubblica incontra i Capi di Stato in visita ufficiale e dove si svolgono le consultazioni con i segretari di partito per la formazione del Governo. All’epoca in cui il Quirinale era sede dei pontefici era la camera da letto estiva del papa; nell’allestimento napoleonico divenne camera da pranzo dell’imperatore, mentre alla fine dell’800 re Umberto I la utilizzò come studio. A quest’ultima fase storica risale la decorazione del soffitto, realizzato in stile neorinasci-mentale. La stanza è arredata con mobilio risalente al ‘700 e all’800. In particolare la scrivania del Presidente è di manifattura francese di metà del ‘700 e proviene dalla Reggia di Parma.

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PRIMO PIANO

I Giovani Imprenditori ancora una volta a confronto con una rappresentanza del Governo degli Stati Uniti.Il dilogo con Charles H. Rivkin, assistente del segretario di stato John Kerry

di Luca Donelli,Presidente G20 YEA

@lucadon82

Negli anni dedicati alle relazioni inter-nazionali per i Giovani Imprenditori abbiamo avuto la fortuna di dialo-gare in numerose occasioni con rap-presentanti del governo americano.

L’ultimo in ordine cronologico è stato Charles H. Rivkin, assistente del segretario di stato John Kerry, incontrato assieme alla Presidenza del movimento presso la Fore-steria di Confindustria a Roma in Giugno. L’incontro ha confermato una linea comune già emersa chiaramente nei precedenti incontri ovvero il forte legame, interesse e disponibilità verso gli imprenditori ed un approccio mol-

to pragmatico ai temi al centro del dibattito. Col tem-po abbiamo avuto modo di verificare sul campo quanto questo non sia solo un segno di cordialità nei confronti dei propri interlocutori, ma una chiara strategia che vede l’imprenditoria e la diplomazia economica come leva uti-le allo sviluppo sia in territori che necessitano di stabiliz-zazione socio-economica che in quelli dove è possibile intensificare la collaborazione. Programmi come il Glo-bal Entrepreneurship Program e la Young Transatlantic Innovation Leaders Initiative (YTILI) ne sono un chiaro esempio che vede coinvolti in prima persona il Presiden-te Obama, John Kerry e proprio Charles H. Rivkin.

UN PONTECON GLI USA

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PRIMO PIANO

IL 25 MAGGIO L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRAORGANIZZATA DAI COMITATI RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESAE POLITICHE DI GENERE GI E SKILLS IMPRENDITORIALI E ASSOCIATIVI

CAPITANICORAGGIOSI

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PRIMO PIANO

27

Francesco

FERRI

Organizzazione,

Sviluppo Movimento e Relazioni Interne

Alessio

ROSSI

Sviluppo Economico e Startup

Vincenzo

CAPUTO

Education e Capitale Umano

Gian

Giacomo

GELLINI

Innovazione e

Internazionalizza-

zione

E E E

E E E

E E E

E E E

27

Francesco

FERRI

Organizzazione,

Sviluppo Movimento e Relazioni Interne

Alessio

ROSSI

Sviluppo Economico e Startup

Vincenzo

CAPUTO

Education e Capitale Umano

Gian

Giacomo

GELLINI

Innovazione e

Internazionalizza-

zione

E E E

E E E

E E E

E E E

28

Gianni

BALISTRERI

Direttore

uale mpre a

Marco

CAMUCCIO

Made in

E E E

E E E

E E E

Nicola

ALTOBELLI

Rapporti

Internazionali

e omunitari Strategic Alleances

E E E

Giorgio

BELLUCCI

Skills Imprenditoriali

e Associativi

E E E

29

iu eppeDI MARTINO

Energia e Ambiente

uca Giovanni

DONELLI

Rapporti

Internazionali

e omunitari Strategic Alleances

Matteo

GIUDICIVice Direttore

uale mpre a

E E E

E E E

Massimo

GRANDE

eindu triali a ionen ra trutture e

Competitività

E E E

30

aura TINARI

Responsabilità

Sociale d’impresa e

Politiche di Genere

ian uido RIVA

Trasferimento

Tecnologico e Ricerca

E E E

E E E

Stefania

ZUCCOLOTTO

Policy e Convegni

E E E

Emiliano

NOVELLI

Expo 2015

e New Media

E E E

30

aura TINARI

Responsabilità

Sociale d’impresa e

Politiche di Genere

ian uido RIVA

Trasferimento

Tecnologico e Ricerca

E E E

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Stefania

ZUCCOLOTTO

Policy e Convegni

E E E

Emiliano

NOVELLI

Expo 2015

e New Media

E E E

30

aura TINARI

Responsabilità

Sociale d’impresa e

Politiche di Genere

ian uido RIVA

Trasferimento

Tecnologico e Ricerca

E E E

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Stefania

ZUCCOLOTTO

Policy e Convegni

E E E

Emiliano

NOVELLI

Expo 2015

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Responsabilità

Sociale d’impresa e

Politiche di Genere

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Trasferimento

Tecnologico e Ricerca

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ZUCCOLOTTO

Policy e Convegni

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Emiliano

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Expo 2015

e New Media

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Marco

Gabriele

GAY

Presidente Nazionale

Giovani Imprenditori

di on ndu tria

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Gianni

BALISTRERI

Direttore

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Marco

CAMUCCIO

Made in

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Nicola

ALTOBELLI

Rapporti

Internazionali

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E E E

Giorgio

BELLUCCI

Skills Imprenditoriali

e Associativi

E E E

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PRIMO PIANO

di Laura Tinari,Responsabile Comitato RSI e politiche di genere GI

@LauraTinari

Responsabilità, coraggio, consapevo-lezza sono le parole alla base del no-stro impegno sia come imprenditori e imprenditrici che come Giovani Im-prenditori e parte attiva del sistema

associativo di cui abbiamo scelto di far parte. Possiamo essere infatti noi i veri protagonisti di quella “rivoluzione culturale” di cui il neo Presidente Enzo Boccia ha parlato fin dal suo primo discorso in Assemblea e che darà alla nostra Associazione una nuova portata sociale. Il discor-so di Boccia si inserisce pienamente nel percorso che come Movimento stiamo facendo e che oggi ci porta a presentare il nostro secondo Bilancio Sociale naziona-le. Per noi uno strumento, un mezzo in più, ma tra i più importanti, per dialogare sia al nostro interno che con l’esterno. Trasparenza e coinvolgimento, responsabilità e condivisione, coraggio e onestà, questi sono i valori che si concretizzano in un rapporto di fiducia con i nostri in-terlocutori e che si rivelano proprio nel Bilancio Sociale. Maggio 2015 - maggio 2016 è un nuovo anno da raccon-tare, vissuto intensamente tra impegni presi al momento dell’insediamento di questa Presidenza e nuove idee e attività che ci vedono custodi e paladini del valore del fare impresa. Dodici mesi di visione e progetti: dalla po-litica industriale ai rapporti internazionali, dall’education alla responsabilità sociale, fino alla comunicazione e alle altre tantissime attività dei GI. Rendicontando quanto fatto abbiamo l’opportunità di spiegare il significato del-le scelte che compiute e delle decisioni prese; la nostra capacità di essere sempre “sul pezzo”; il nostro stesso spirito di Giovani Imprenditori, perché “valutare i risultati non è mai semplice, ma chi fa impresa sa che i bilanci

non si chiudono a fine esercizio ma si aprono ogni mat-tina” come ci ricorda sempre il nostro presidente Marco Gay. E la nostra volontà, redigendo il bilancio sociale, è anche quella di guardare al domani, ponendo le basi per quanto continueremo a portare avanti e progettare nel nostro terzo anno di mandato. Tutti insieme, nazionale e territori, perché il senso del #noicisiamo è anche questo: preferire i fatti alle parole, mettendoci in gioco in prima persona, non risparmiarci se c’è da lavorare e progettare insieme. Questo documento è l’esito di un lavoro di squadra, gui-dato dai due Comitati Rsi e Politiche di genere e Policy e Convegni insieme al supporto della Segreteria Nazio-nale, ma che ha coinvolto tutti i Comitati e i componenti della Squadra di Presidenza, che hanno così avuto l’oc-casione di confrontarsi anche essi stessi con un lavoro lungo un anno. Redigendo lo scorso anno il primo Bi-lancio Sociale nazionale, io e Stefania ci siamo date un preciso obiettivo da condividere con tutti i GI: lasciare in eredità una policy per il Movimento per dare evidenza al nostro interno e verso l’esterno di cosa sia l’impegno GI, esempio di valori etici, di trasparenza e di merito, nei quali continuiamo a credere per poter contribuire allo sviluppo del nostro Paese. E così quella della responsa-bilità resta per noi la strada sulla quale ci impegniamo a continuare a muoverci, perché come ha detto il Presi-dente Boccia “crescere deve essere la nostra ossessione. Il nostro dovere, la nostra responsabilità verso il Paese”. Allora non possiamo che andare avanti, sempre più con-vinti che stiamo facendo bene, perché le responsabilità fanno crescere!

Il Bilancio Sociale GI 2015-2016

SULLA STRADADELLA RESPONSABILITÀ

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DAL TERRITORIO

Un team affiatato, concentrato sui propri obiettivi e capace di dosare strategia ed entusiasmo, nel rispetto dei talenti di ciascuno: è questa la ricetta per un business vincente secondo i GI torinesi

di Sarah Mancini,Unione Industriali Torino

@SaraccaMancini

Un’Assemblea tutta dedicata al pote-re del team. L’hanno organizzata il 18 maggio i Gi di Torino, pensando l’in-tera giornata per i GI, ma anche ri-volgendola a studenti universitari,

startupper, professionisti ed imprenditori d’ogni età che ha offerto diversi momenti di confronto e di lavoro con-creto su come creare, potenziare e sviluppare un gruppo di lavoro vincente. A partire dal workshop formativo a cura del noto Coach Livio Sgarbi (Ekis) che al mattino ha affrontato i temi della leadership, della comunicazione persuasiva, della motivazione, della scelta degli obiettivi e dell’importanza di dare e ricevere feedback. Di tutto ciò che è indispensabile fare per motivare al meglio i propri collaboratori per raggiungere alte prestazioni ed obiettivi ambiziosi. Nel primo pomeriggio si è poi svol-ta, in anteprima nazionale, la prima “Unconference in the round”: un format innovativo organizzato in collabora-zione con Yes4To (www.yes4to.it) rivolto a studenti uni-versitari ad aspiranti neo imprenditori, per condividere domande sulla creazione di una start-up, e mettere a fat-tor comune le risposte di imprenditori ed esperti d’im-presa. La giornata si è conclusa con la tavola rotonda

“L’unione fa la forza”, che ha chiuso con successo il ciclo d’incontri “OGGI-Officina Gruppo Giovani Imprenditori”, realizzato dai GI torinesi in collaborazione con Univer-sità, Politecnico, incubatori e numerosi partner attivi sul territorio (www.ggi-academy.it). Molti i protagonisti d’eccezione di questa serata ricca di testimonianze, tra cui il Presidente dei Giovani Impren-ditori di Confindustria Marco Gay, e del fondatore del Gruppo Abele don Luigi Ciotti, che nel LIVE TALK d’a-pertura ha sottolineato come la parola “unire” si debba tradurre in mettere insieme competenze, passioni ed impegno, ma anche cercare in modo corale giustizia e verità. Una “unione” che nella nostra Associazione esiste, che va rafforzandosi e che ogni giovane imprenditore ha merito di estendere al di là del movimento GI. In questa cornice di energia ed entusiamo si è svolta an-che l’Assemblea privata dei GI torinesi, che ha nomina-to nuovo Presidente GGI Alberto Maria Barberis – a lui la preziosa eredità di Cristina Tumiatti - ed ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo. Tra le priorità del mandato: education, internazionalizzazione e attenzione costante alle start-up. Perché creare nuove imprese e nuovi team è una priorità, per far ripartire l’economia.

L’UNIONE FA LA FORZA

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DAL TERRITORIO

Il Gruppo GI di Confindustria Basilicata avvia un percorso formativo per far entrare la cultura 2.0 nelle aziende: dalla creazione di nuovi business, all’archiviazione dei dati; dall’ottimizzazione dei processi all’uso professionale dei social media

di Antonella Di Noia, Comitato Regionale GI Confindustria Basilicata

@antoDNon

Nel “vortice” di novità portate dalla ter-za rivoluzione industriale, le tecnolo-gie entrano nella quotidianità di tutti: basta una connessione dati sul pro-prio smartphone per “curiosare” sul

web. E le imprese come reagiscono di fronte a questa ri-voluzione del digitale? In molti sono diffidenti: gli scaffali sono ancora pieni di faldoni, mentre si continua a parlare di dematerializzazione, e chi è sui social media non ha altro di meglio da fare.Il gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Basilica-ta ha messo in piedi un percorso formativo per rendere consapevoli le imprese delle potenzialità offerte dagli strumenti digitali. Il percorso è iniziato con un doppio appuntamento, il 9 marzo e il 21 aprile, rispettivamente a Potenza, nella sede di Confindustria, e a Matera presso lo stabilimento Calia Italia, dedicato al tema del “cloud”: è stato spiegato, grazie alla collaborazione delle aziende Enecom e Welcome Italia, come garantisca l’archiviazio-ne e il monitoraggio dei dati in totale sicurezza.

Altra tappa è stata l’evento organizzato il 10 maggio, a Potenza, presso la sede di Confindustria, sulle potenzia-lità dei social media e su come le imprese possono usarli per dare maggiore visibilità al proprio brand. Durante il seminario, organizzato con la collaborazione di Banca Mediolanum e Mediolanum Corporate University, è in-tervenuto Umberto Macchi, esperto di comunicazione e marketing. Siamo iperconnessi: nel 2000 erano on line 360 milioni di persone nel mondo e nel 2014 sono diventate più di 3 miliardi, con una crescita del 764%. Oggi è sul web più della metà del globo e in Europa le persone che accedo-no a internet sono oltre il 75%.Si trascorrono on line oltre 30 ore al mese: la maggior parte dei “navigatori” europei fa shopping e dedica un terzo del proprio tempo ai social media.Diventa quindi fondamentale instaurare con loro un rap-porto di fiducia che si tradurrà in maggiore visibilità per il proprio brand.

L’IMPRESA DIGITALE

L’intervento del Presidente GI di Confindustria Basilicata Francesco D’alema

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DAL TERRITORIO

Oltre 400 studenti marchigiani hanno partecipato al progetto “Learning by doing: school & university”, promosso dai giovani imprenditori del sistema Confindustria delle Marche e giunto alla sua seconda edizione regionale

di Elisa Lorenzetti,Comitato Regionale GI Confindustria Marche

@ConfMarche

Un progetto che ha l’obiettivo di cre-are una sinergia tra scuola e mondo del lavoro, usando come metodologia quella del laboratorio. In altre parole: imparare sul campo.

Sono state, infatti, le aziende del territorio a formulare specifiche richieste di intervento su argomenti di loro in-teresse che sono state poi presentate alle scuole e alle Università. Istituti e Facoltà hanno aderito a seconda del-le competenze e delle tematiche e hanno iniziato a lavo-rare sui progetti a gennaio per terminare intorno alla fine di aprile. I ragazzi, coadiuvati dai loro professori, sono stati accolti all’interno delle aziende e seguiti da un tutor che è poi andato nelle scuole per seguire l’evoluzione dei progetti. Il 31 maggio 2016, davanti a oltre 200 presenti tra studenti, professori e imprenditori si è svolta la pre-miazione dei due progetti vincitori. A fare da padrone di casa, nella sede di Confindustria Cristiano Ferracuti, presidente Giovani Imprenditori Marche: “Grazie per aver lavorato tanto: questo è il primo passo per capire quello che sarà il vostro domani.”

Insieme a Ferracuti anche i presidenti dei gruppi giova-ni delle territoriali hanno portato un saluto agli studen-ti: Massimiliano Bachetti– Presidente G.I Ascoli Piceno, Diego Boinega– Delegato Education Pesaro, Marco Del Moro– Presidente G.I. Ancona, Angiolo Mannini– Presi-dente G.I. Fermo e Simona Reschini– Presidente GI Ma-cerata. Trenta progetti presentati, per altrettanti istituti superio-ri e atenei, e due vincitori, a cui è andato un premio di 1000 euro ciascuno. Nella categoria Università è risultato vincitore il progetto “Rebranding e content marketing per la riformulazione del target” dell’Università Carlo Bo di Urbino realizzato per l’azienda EBWorld di Pesaro. Per la categoria scuole è risultato vincitore il progetto “Web e comunicazione aziendale applicato ad un per-corso di formazione” del Liceo scientifico Rosetti di San Benedetto del Tronto realizzato per l’azienda Centro Studi Formazione di San Benedetto.

TRA SCUOLA E AZIENDAIL PASSO È BREVE

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DAL TERRITORIO

Cinque giorni intensi, a Dubai, per approfondire la conoscenza e sviluppare relazioni commerciali con uno dei mercati più importanti e fervidi a livello mondiale. Con questo obiettivo il Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Milano Monza e Brianza ha organizzato la missione negli Emirati Arabi Uniti

di Mattia Macellari,Giovane Imprenditore

@mattiamacellari

Una settimana di incontri, dal 22 al 26 maggio, per comprendere come gli Emirati Arabi Uniti si siano evoluti quale hub di accesso verso i paesi dell’area del Golfo, con oltre 70milioni di passeggeri

internazionali nel 2014 e per incontrare imprenditori di uno dei più importanti mercati per i prodotti del “made in Italy”. Un’esperienza intensa quella del Gruppo Giovani Impren-ditori di Assolombarda Milano Monza e Brianza , che dal 22 al 26 maggio scorsi ha organizzato e preso parte a una missione per approfondire la conoscenza e sviluppare nuo-ve relazioni commerciali con uno dei mercati più importan-ti e fervidi a livello mondiale. “Questa missione imprendito-riale è stata fondamentale per incrementare e migliorare il business della mia azienda- dichiara Mattia Macellari, Vice Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombar-da Confindustria Milano Monza e Brianza- creando un rapporto con l’università”. Un’opportunità per condivide-re contatti e aprire nuove relazioni anche per le imprese di servizi come sottolinea Ivan Bizzo, Vicepresidente dei Giovani di Assolombarda. Gli Emirati rappresentano il se-condo mercato al mondo per i prodotti del nostro Paese, le esportazioni italiane di prodotti belli e ben fatti (BBF) stanno crescendo. “Sono molte le opportunità negli Emi-

rati Arabi per il mondo manifatturiero - afferma Lara Botta Vice Presidente GGI - ed avere un punto di riferimento sur place è essenziale per condurre trattative e relazioni “. La missione del GGI di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza è stata l’occasione non solo per approfon-dire le opportunità di business e aprire nuove relazioni ma anche per consolidare quelle già in fase di sviluppo. “Alcuni aspetti culturali e di mercato - sottolinea Attilio Magni, Vice Presidente GGI Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza - sono stati stimolanti per nuove idee e sinergie nel settore Newborn del quale mi occupo”. Per le imprese italiane è un mercato molto interessante poiché i tassi di crescita presenti e futuri rappresentano trend che in poche altre aree del mondo possono essere trovati. “Dubai con la sua posizione strategica e la sua diversificata struttura eco-nomica - conferma Paul Renda, Consigliere GGI Assolom-barda Confindustria Milano Monza e Brianza - offre conti-nui stimoli e possibilità di business da tutta l’area del Golfo, con Arabia Saudita ed Iran in primis”. L’economia nazionale emiratina, da oltre 5 anni, è progressivamente in crescita attirando così l’attenzione di tutte le principali economie mondiali. Un ultimo dato: Expo Dubai 2020 rappresenta un ulteriore prospettiva di crescita ed opportunità di business per le imprese del nostro Paese.

EMIRATI ARABI,NUOVA FRONTIERAPER IL MADE IN ITALY

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QUALE BOOKS

PRIVACY E CONTROLLO DEILAVORATORI ALLA LUCE DEL JOBS ACT Autore: Gabriele FavaEdizione: Guerini NexPrezzo: € 23,00

101 PICCOLE RIVOLUZIONISTORIE DI ECONOMIA SOLIDALE E BUONE PRATICHE DAL BASSO Autore: Paolo CacciariEdizione: AltreconomiaPrezzo: € 11,90

Il 24 settembre 2015 è entrato in vigore il D. Lgs n. 151/2015, attuativo di una delle deleghe con-tenute nel Jobs Act, che modifica e riformula l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori in materia di videosorveglianza, adeguando le disposizioni e le procedure preesistenti alle innovazioni tecnologiche e alla loro introduzione nei contesti aziendali. La riscrittura dell’articolo 4 rappre-senta un primo passo verso il superamento di una norma risalente a 45 anni fa, ormai desueta, e ha il pregio di adeguare le esigenze organizzative e produttive aziendali alle necessità im-poste dal diritto, senza che il lavoratore sia arbitrariamente sottoposto al controllo a distanza da parte del datore di lavoro. È stato diversamente regolamentato l’utilizzo degli impianti au-diovisivi e dei dispositivi di controllo: i dati e le informazioni raccolti sono ritenuti utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che ne sia data al lavoratore adeguata informazione nel rispetto della normativa sulla privacy. Tale controllo non può certamente essere considerato un’indebita ingerenza nella riservatezza del lavoratore; nel nostro ordinamento i diritti del lavoratore sono ampiamente tutelati sotto il profilo della garanzia della riservatezza, in virtù dell’atteggiamento da sempre assunto dal Garante rispetto alla protezione dei dati personali. È consentito il controllo a distanza dei lavoratori solo a fronte di un’esigenza organizzativa o produttiva, al fine di tutelare la sicurezza del lavoro e del patrimonio aziendale e a condizione che si raggiunga un accordo con le rappresentanze sindacali unitarie o aziendali. Scopo di questo lavoro, quindi, sarà quello di accertare se il nuovo equilibrio tra contrapposti interessi possa consentire una lettura più moder-na ed attuale del portato normativo applicabile all’uso delle nuove tecnologie all’interno dei luoghi di lavoro.

Paolo Cacciari racconta 101 buone prassi di economia solidale e di buen vivir, dall’agricoltura alla finanza, dall’urbanistica alla salute: una raccolta - curatissima e aggiornata - di progetti da tutta Italia, capaci di scardinare il sistema fondato sul capitale. Un meticoloso lavoro di ricerca e narrazione: le iniziative di un “popolo” - sempre più numeroso - di “obiettori di coscienza al mercato”. Sono i decrescenti e i “transizionisti” delle Transition Towns, i contadini della filiera corta e i consumatori critici, i banchieri etici e i produttori di pubblica felicità, i restauratori di case (o di cose) e i permacultori, gli ingegneri rinnovabili e i pubblicitari pentiti e molti altri. Una rete ampia e plurale che propone di trasformare i nostri stili di vita a tutto vantaggio dell’am-biente e delle persone. L’invito è a partecipare, con la propria personale “rivoluzione”. Scrive Cacciari “Il cambiamento ci sarà solo se sapremo immaginare una vita diversa, liberata dagli imperativi del sistema economico che ci soverchia”. Nell’ampia presentazione, Aldo Bonomi sottolinea la dimensione locale delle “piccole rivoluzioni”: “[Questo libro] è anche un repertorio di protagonismo dei luoghi. Dove fare impresa di comunità e rivitalizzare spazi dismessi, condividere conoscenza e beni, disegnare filiere corte e circuiti solidali”.

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QUALE BOOKS

LORO DIRANNO, NOI DICIAMOVADEMECUM SULLE RIFORME ISTITUZIONALI.LE RAGIONI DEL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE Autore: Gustavo Zagrebelsky e Francesco PallanteEdizione: Editori LaterzaPrezzo: € 8,50

IL DILEMMA DELL’INNOVATORECOME LE NUOVE TECNOLOGIEPOSSONO ESTROMETTERE DAL MERCATO LE GRANDI AZIENDE

Autore: Clayton M. ChristensenEdizione: Franco AngeliPrezzo: € 27,00

Gustavo Zagrebelsky e Francesco Pallante argomentano per il rinnovamento di una demo-crazia partecipata, contro le modifiche della Costituzione – di cui si vorrebbero cambiare ben 47 articoli (oltre un terzo del totale) – e contro la legge elettorale. Oltre alle critiche di merito (contraddizioni, errori concettuali, complicazione del sistema), vengono messe in evidenza le forzature procedurali che hanno connotato il percorso di approvazione delle due leggi. Ne emerge un quadro tutt’altro che rassicurante: le nuove regole del gioco politico risultano es-sere, a giudizio degli autori, sempre più un’imposizione unilaterale basata su rapporti di forza incostituzionali – leggi approvate in tutta fretta e al costo di qualunque forzatura.Il libro si chiude offrendo al lettore il confronto, articolo per articolo, del testo della Costituzio-ne vigente con quello che scaturirebbe dalla riforma. Ciò allo scopo di offrire al cittadino una chiara visione d’insieme del nuovo dettato costituzionale.

Come dimostra in questo ormai classico libro Clayton M. Christensen, professore alla Har-vard Business School, mentre spesso le grandi multinazionali falliscono quando si trova-no di fronte a cambiamenti di mercato e di tecnologia, le piccole e medie imprese che sanno ascoltare i consumatori, che anticipano con le loro antenne competitive nuovi bi-sogni emergenti e che puntano aggressivamente su innovazioni tecnologiche “dirom-penti”, hanno grandi possibilità di successo. Attraverso un’analisi dei modelli d’innova-zione di una serie di settori (dall’industria dei computer a quella farmaceutica, da quella automobilistica a quella siderurgica), Christensen dimostra come le innovazioni dirom-penti tendano a non essere inizialmente ben accolte dalla maggioranza dei clienti, indu-cendo le imprese che dominano il mercato a non investire in esse. Il risultato di tale scelta è che queste aziende finiscono con il precludersi la possibilità di crearsi nuovi mercati e di acquisire nuovi clienti per i prodot-ti del futuro. Trascurando le opportunità offerte dai rapidi e continui cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca, spianano così la strada ad aziende più agili e intraprendenti, consentendo loro di cavalcare le nuove grandi ondate di crescita del settore. Dalle lezioni dei successi e dei fallimenti delle imprese leader, Christensen ricava una serie di criteri e regole per trarre profitto dal fenomeno delle innovazioni dirompenti. Questi principi, basati su casi concreti, sono utili per determinare quando è giusto non dare ascolto ai clienti, quando investire nello sviluppo di prodotti con performance più basse, che promettono margini minori, e quando coltivare piccoli mercati anche a spese di altri apparentemente più grandi, affrontando con successo il “dilemma dell’innovatore”.

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QUALE HAPPENING

MONDASANTA2016

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QUALE HAPPENING

WHAT’S NEXT?

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RINNOVICARICHE

PRESIDENTI REGIONALILIGURIA9 giugno – Matteo Giudici subentra ad Alessio Albani

PRESIDENTI TERRITORIALITERAMO30 maggio – Antonella Ballone è eletta Presidente del neo costituito GGI

LECCE 15 giugno 2016 - Alessio Tundo subentra a Viola Margiotta

LA SPEZIA 1 luglio 2016 - Sara Filippetti riconfermata per il secondo mandato

PADOVA 4 luglio 2016 - Anna Viel subentra a Rodolfo Cetera

PARMA 7 luglio 2016 - Lorenzo Zerbini subentra a Gian Paolo Ghiretti

ASSOLOMBARDA MILANO MONZA E BRIANZA 19 luglio 2016 - Mattia Macellari subentra a Emiliano Novelli

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QUALE EVENTS

FORLÌ-CESENA 19 GENNAIOIl GGI Forlì-Cesena ha riunito il Consiglio Direttivo presso lo stabilimento di Longiano della storica Azienda alimentare Gruppo Martini. I GI hanno potuto visitare una delle realtà industriali più antiche e allo stesso tempo più all’a-vanguardia del settore, scoprendo tutte le fasi del processo produttivo della linea di alimenti precotti di Martini. La data scelta per questo Consiglio Di-rettivo è particolarmente importante perché è la stessa in cui, 90 anni prima, veniva fondata a Forlì Confindustria Forlì-Cesena con il nome di Unione degli Industriali della Provincia.

QUALEEVENTSAGENDA

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QUALE EVENTS

FORLÌ - CESENA MARZO/MAGGIO Si è svolta tra marzo e maggio la prima fase del progetto del GGI di Con-findustria Forlì-Cesena rivolto agli studenti degli istituti superiori, “Made in Italy”. Una serie di lezioni frontali in cui i GI spiegano ai ragazzi cosa significa lavorare e produrre in Italia, sottolineando l’alto valore aggiunto di un prodot-to realizzato dentro i confini nazionali. Il progetto, che rientra nelle attività di collaborazione con le scuole per quanto riguarda l’alternanza scuola lavoro, ha già fatto tappa in quattro diversi istituti scolastici con oltre 620 studenti coinvolti.

FORLÌ - CESENA 30 MARZOVisita aziendale all’estero per il GGI di Forlì-Cesena. Il 30 marzo, infatti, una delegazione del Gruppo si è recata a Stoccarda negli stabilimenti produttivi di Porsche. La visita è durata una mezza giornata e ha permesso di esplorare tutti i reparti della linea di produzione dei modelli Carrera, Cayman e Boxster, tra cui i reparti: assemblaggio motori, rivestimento interni, verniciatura, logi-stica e allestimento vettura. Porsche applica da tempo la Lean Production, articolandola in una produzione prevalentemente just in time.

COMO 5 APRILEIl GGI Como ha organizzato una visita aziendale presso lo stabilimento di Festo Spa, leader nel settore dell’automazione industriale che si è distinta rispetto ai competitors per l’investimento tecnologico fatto durante gli ultimi anni, che ha portato ad ampliare la gamma di prodotti offerti. Fondamentale la scelta aziendale di attivare un servizio di formazione, consulenza e suppor-to post vendita per i clienti

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QUALE EVENTS

COMO 5 MAGGIOIn occasione di una riunione del Consiglio Direttivo, il GGI di Como ha orga-nizzato una visita aziendale presso lo stabilimento della Stamperia Cassina Rizzardi Spa, azienda tessile del territorio.

COMO 27 APRILEIl 27 aprile si è svolta la finale della seconda edizione di X-Student, format originale per preparare gli studenti di V ad affacciarsi sul mondo del lavoro e capire meglio l’imprenditoria del nostro territorio e le sue esigenze. Quest’an-no hanno partecipato 19 classi di vari istituti del territorio, circa 400 studenti. Ogni fase di istituto prevedeva che 3/4 studenti si sfidassero sostenendo un colloquio davanti ad una giuria di imprenditori. La giuria a termine della sfida decretava un vincitore, passando insegnamenti chiave. I 19 studenti, vincitori delle fasi del proprio istituto, si sono poi confrontati in un colloquio di gruppo e i migliori

COMO 6 MAGGIOIl 6 maggio, il Presidente dei GI di Como Marco Taiana ha portato la sua testi-monianza, in qualità di Vice Presidente di Unindustria Como con delega alla sostenibilità, nell’ambito del convegno: “La sostenibilità fa business” all’inter-no della manifestazione NOW - Festival della sostenibilità.

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QUALE EVENTS

CUNEO 25 MAGGIO Il 25 maggio i GGi di Cuneo hanno organizzato un’interessante visita allo stabilimento dell’Agrimontana di Borgo San Dalmazzo. L’azienda, nata per la produzione di marron glacès, ha poi allargato la produzione a confetture, marmellate, gelatine di frutta e prodotti per gelaterie artigianali, tutti senza additivi e conservanti.

FORLÌ - CESENA 6 MAGGIORiunione d’eccezione per il GGI di Confindustria Forlì-Cesena che, approfit-tando di un invito di Costa Mediterranea, nel tardo pomeriggio del 6 mag-gio, ha svolto la riunione del Direttivo a bordo della Costa Mediterranea. I GI hanno incontrato alcuni manager del Gruppo Costa Crociere, ripercorrendo la storia dell’azienda e analizzando le strategie di marketing, di crisis mana-gement e di gestione delle risorse umane. In chiusura, una visita guidata della nave.

POTENZA 10 MAGGIO Nell’era della comunicazione che viaggia sempre più sui canali digitali, le im-prese devono saper cogliere le opportunità offerte dai nuovi strumenti di promozione della corporate identity. Il GGI di Confindustria Basilicata, per sensibilizzare le aziende lucane al tema, ha organizzato il 10 maggio un se-minario dal titolo “Le nuove frontiere della comunicazione d’impresa: i social network”, in collaborazione con Banca Mediolanum e Mediolanum Corporate University e con l’intervento di Umberto Macchi, esperto di comunicazione, social network e marketing. Bisogna adottare un’ottica “marketing orien-ted”, a partire dal corretto uso dei social media, per creare nuovi business, consolidare e ampliare la rete di contatti.

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QUALE EVENTS

FORLÌ - CESENA 26 MAGGIOUna giornata di alta formazione per il GGI di Confindustria Forlì-Cesena che il 26 maggio si è recato a Solomeo (PG) per visitare la sede del noto brand Brunello Cucinelli. I Giovani sono stati guidati in un tour negli stabilimenti produttivi, dove hanno potuto vedere come nascono i modelli originali delle collezione, dalla fase del disegno alla cucitura del primo capo. Il Gruppo è poi salito in cima alla collina su cui sorge Solomeo, il borgo ristrutturato dallo stesso Brunello Cucinelli che, negli anni 90, ha collocato qui la sede della sua azienda.

PADOVA 26 MAGGIOIl 26 maggio il GGi di Padova è stato ospite di Automobili Lamborghini S.p.A., presso la sede storica Sant’Agata Bolognese (BO). Iniziando dal Museo Lam-borghini, i GI hanno potuto ammirare la crescita della nota casa automobili-stica, che dal 1963 ad oggi è riuscita ad imporre nel mondo il proprio marchio come punto di riferimento per le supersportive di lusso. La modernissima catena di montaggio è in perfetto equilibrio tra un’elevata innovazione tec-nologia, e un’artigianalità fortemente legata alla mano dell’uomo. Un forte imprinting emozionale è stato dato anche dalla possibilità di provare su stra-da alcuni dei modelli di punta della scuderia emiliana.

ALESSANDRIA 27 MAGGIO Confindustria Alessandria ha premiato, il 27 maggio, gli studenti degli istituti superiori provinciali che hanno partecipato alla gara “La tua idea d’impresa”. Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria, e Manuel Alfonso, Presi-dente GGI Alessandria con delega all’Education, hanno assegnato tre premi in borse di studio. Il primo premio è stato conferito ex aequo al “Sobrero” di Casale Monferrato, e al “Nervi-Fermi” di Alessandria, ed il terzo premio al “Balbo-Lanza” di Casale Monferrato. I due Istituti primi classificati hanno partecipato anche alla finale nazionale del concorso promosso da Confindustria, GGI e SFC . L’Istituto “Sobrero” ha vinto il premio nazionale “Innovazione” promosso da Federchimica, Cosme-tica Italia e Ucimu. La premiazione nazionale si è svolta a Roma alla Luiss.

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QUALE EVENTS

RIMINI 6/7 GIUGNO Il GGI di Unindustria Rimini da anni porta avanti con successo il ciclo di visi-te aziendali in eccellenze dell’imprenditorialità italiane e non solo. Obiettivo, permettere ai GI di conoscere direttamente realtà di successo e creare così un confronto sul campo sui temi del fare impresa. L’ultimo appuntamento, il 6 e 7 giugno con la visita, organizzata in collaborazione con la Gioielleria Tamburini di Rimini, alla sede di IWC SCHAFFHAUSEN, azienda svizzera pro-duttrice di orologi di lusso, del Gruppo Richemont. I GI, guidati dal Presidente GI di Unindustria Rimini, Mariateresa Colombo, sono stati coinvolti in un per-corso conoscitivo della mission e dei reparti produttivi dell’azienda.

COMO 27 MAGGIO La comunicazione efficace dell’azienda di oggi passa da canali in parte ine-splorati e si confronta con la difficoltà sempre maggiore a interessare, coin-volgere e convincere il consumatore/cliente. C’è uno strumento efficace che propone un approccio innovativo: lo storytelling ossia la narrazione dell’a-zienda, che punta a stabilire una relazione significativa tra azienda e mercato, dando spazio alla dimensione emotiva, che apre a un coinvolgimento da par-te del potenziale cliente/consumatore. Il 27 maggio il GGI di Como ha propo-sto un corso, organizzato da Parolario, con Andrea Di Gregorio “Rafforzare il brand attraverso lo storytelling” per affrontare questo tema e capire come declinarlo in azienda.

FORLÌ - CESENA 1 GIUGNOI ragazzi del Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci De Calboli, insieme al GGI di Confindustria Forlì-Cesena, hanno vinto il primo premio del progetto regio-nale Crei-Amo l’Impresa, classificandosi al primo posto ex-equo con gli stu-denti dell’istituto “Primo Levi” di Vignola (MO) che hanno partecipato con i GI di Confindustria Modena. Gli studenti di Forlì hanno presentato il progetto “TWEEFALL”: un’azienda che produce protezioni realizzate in amido di mais miscelato con acqua per le articolazioni dei bambini tra i 3 e i 9 anni.

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QUALE EVENTS

RIMINI 15 GIUGNO Favorire l’incontro e la collaborazione delle migliori idee imprenditoriali con le aziende, generando così un duplice beneficio: da un lato incentivare la creazione di nuove imprese, dall’altro portare innovazione in prodotti, servizi, processi e modelli di business del sistema produttivo esistente. Partendo da questa idea, mercoledì 15 giugno, ad Unindustria Rimini si è tenuto un incontro fra Start Up ed imprese del territorio dedicato alla pre-sentazione del progetto Up Idea! Start Program. Dopo il saluto del Presidente GI di Unindustria Rimini, Mariateresa Colombo, il Direttore programma accelerazione LUISS ENLABS, Augusto Coppola, è intervenuto sul tema “Startup: moda o necessità? Valutare e investire in star-tup come elementi di innovazione del proprio business e differenziazione del proprio portfolio”.

BELLUNO 8 GIUGNO Il Gruppo Giovani Imprenditori di Belluno e l’Istituto Tecnico Segato di Belluno, nell’ambito consolidato percorso di collaborazione tra scuola e impresa, hanno intrapreso un progetto finalizzato alla realizzazione di 3 stampanti 3D, conclu-sosi lo scorso 8 giugno. L’iniziativa ha coinvolto le classi quinte di Meccanica – Meccanotronica e consisteva nella ideazione e presentazione di un progetto, per poi passare alla realizzazione materiale delle stampanti: Gli studenti sono stati seguiti in tutto il percorso da un’azienda associata. Elena Pison, presidente del GGI commenta: «Penseremo per il prossimo anno ad altri progetti perché la soddisfazione di lavorare con studenti e insegnanti è stata importante.

CUNEO 24 GIUGNONell’ambito dell’annuale Assemblea, il GGI di Cuneo ha organizzato un convegno per riflettere sulle prospettive di internazionalizzazione delle imprese cuneesi. Dopo i saluti del Presidente Franco Biraghi, l ‘intervento del Presidente GGI Cu-neo Enrico Galleano ha introdotto le due tavole rotonde coordinate dal Prof. Cantino. Nella prima tavola, Giandomenico Genta, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha avanzato proposte di supporto finanziario, Eugenio Puddu, socio di Deloitte & Touch Spa ha sottolineato l’importanza del Made in Italy e Alberto Maria Martinelli, managing director senior advisor Private Banking International Singapore ha fatto il punto sulle potenzialità del sud-est asiatico per le imprese italiane. A seguire la parola a Federico Cellini, managing director Italmec; Debora Garetto, AD Portalupi Salumi; Alberto Ribezzo AD Antica Di-spensa e Giole Lorenzin (Simplast). Chiusura di Simone Ghiazza, Presidente GI Piemonte.

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STORIA DI COPERTINA

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AREZZO 4 LUGLIONell’ambito del programma di attività annuali del GGI di Arezzo, che prevede anche incontri testimonianza con imprenditori e visite aziendali ad eccel-lenze di vari settori, lo scorso 4 luglio si sono svolte due visite aziendali, alle quali hanno partecipato anche alcuni componenti dei Gruppi Giovani Im-prenditori di Siena e Grosseto. La prima visita ha riguardato Graniti Fiandre di Castellarano (RE), dove i partecipanti hanno incontrato Gianfranco Sassi (Direttore Key Account & Business Development) che li ha accompagnati nella visita allo stabilimento produttivo ed impianto di logistica maximum fiandre extralite. La seconda visita ha riguardato una parte della produzione dello stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese (BO), seguita dalla visita al museo Lamborghini.

AREZZO 24/25 GIUGNOIl corso “Public Speaking” è stato promosso dai Giovani Imprenditori di Arez-zo, in collaborazione con i Giovani Imprenditori di Siena e di Grosseto e si è svolto gli scorsi 24 e 25 giugno presso la Delegazione di Arezzo di Confin-dustria Toscana Sud. Il corso, che aveva l’obiettivo di ampliare le potenzialità comunicative delle persone, imparare a gestire l’ansia e acquisire le tecniche per esprimersi al meglio di fronte ad un uditorio di ogni dimensione, ha for-nito ai partecipanti conoscenze e strumenti pratici per migliorare le proprie competenze comunicative, persuasive e diventare più efficaci di fronte a qualsiasi pubblico. Le due giornate di formazione sono state intervallate da una cena conviviale organizzata per la sera di venerdì 24 giugno presso un ristorante aretino nella splendida cornice di Piazza Vasari.

MODENA 29 GIUGNO Si è svolta il 29 giugno scorso, nella suggestiva cornice di Villa Sorra, la tra-dizionale “cena d’estate” del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Modena. I presenti hanno potuto visitare la splendida tenuta, oggi di proprie-tà comunale, ed in particolare il famoso giardino “romantico” dell’Ottocento estense, nel quale è stato organizzato l’aperitivo. Come sempre gli oltre 100 ospiti sono stati invitati a sostenere una causa: i 3.200 euro raccolti verranno devoluti al restauro di una antica lapide e due statue site nel giardino della stessa villa. La serata si è conclusa con una animazione musicale firmata dai Sensi di Colpa.

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STORIA DI COPERTINA

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COMO 6 LUGLIO Mercoledì 6 luglio alle 18.30 presso l’Aero Club di Como si è svolta l’assem-blea annuale dei Giovani imprenditori. Tema di quest’anno “Don’t forget to fly”, filo conduttore degli interventi l’innovazione. Sono intervenuti Marco Ta-iana, Presidente GI Como, Alessandro Rimassa, Founder di “TAG Innovation School” e autore di “Generazione 1000 euro”, Adriana Santanocito (Founder di Orange Fiber) ed Enrico Casati (Founder di Velasca) moderati da Alessan-dro Rimassa, Alessandro Benetton, Imprenditore e founder di “21 Investimen-ti”. La serata si è conclusa con Street Food Experience in riva al lago.

MANTOVA 7 LUGLIO Una visita aziendale interessante e dai grandi numeri, quella organizzata daiGI di Mantova, guidati da Andrea Ruberti: le porte del maxi centro di di-stribuzione AMAZON a Castel San Giovanni (Piacenza) si sono aperte per far scoprire il dietro le quinte degli acquisti su AMAZON, leader mondiale nel settore dell’e–commerce. La società ha aperto il proprio sito italiano di e-commerce nel 2010; l’anno successivo è stato inaugurato il primo nucleo del polo distributivo italiano, con 100 addetti. I volumi di attività sono aumentati esponenzialmente, arrivando ad occupare nel 2016 ben 1.500 dipendenti a tempo indeterminato. L’età media dei dipendenti Amazon in Italia è di 25 anni, il 40% del totale sono donne, ha raccontato Barbara Coronella, respon-sabile PR Italia di Amazon. Le merci esposte sono milioni, consegnate al rit-mo di una ogni 4 secondi.

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QUALE APPOINTMENTS

21 E 22 OTTOBRE CAPRI, CONVEGNO NAZIONALE GI

18 NOVEMBRESIRMIONE, CONSIGLIO CENTRALE GI

19 NOVEMBRESIRMIONE, EVENTO GI LOMBARDIA

15 DICEMBREROMA, CENA AUGURI NATALE GI

16 DICEMBREROMA, CONSIGLIO NAZIONALE GI

SAVETHE DATE

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L’Etica dell’Eccellenza