Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 4 ... · lievito della nuova vita, che deve...

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Notiziario della Comunità Parrocchiale di Chiari - N. 4 - Aprile 2004 - Spedizione in a. p. Art. 2 Comma 20/c - Legge 662/96 - F. Bs.

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L ’Angelo - Aprile 2004

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L’AngeloNotiziario della Comunità parrocchiale

di Chiari (Bs)N. 4 - Aprile 2004 - Anno XIV nuova serie

http://www.parrocchiadichiari.orge-mail: [email protected]

Conto corrente postale n. 12509253Intestato Parrocchia Santi Faustino e Giovita

25032 Chiari (Bs)Registrazione N. 45/91 del 6 settembre 1991

Tribunale di BresciaEdito dalla Parrocchia

dei Santi Faustino e Giovita in Chiarivia Morcelli 7 - Chiari (Brescia)

Direttore responsabileClaudio BaroniRedazioneLuciano Cinquini, don Andrea Ferrari,Enrica GobbiHanno collaborato a questo numeroMons. Rosario Verzeletti, Bruno Mazzotti, Luisa Li-bretti, Maria Marini, Vittorio Iezzi, Roberto Bedo-gna, Emanuele Baroni, Caterina Chioda, FulvioCocciolo, Ida Ambrosiani, Giuseppe Delfrate, donFelice Rizzini, Primo Gandossi, Rosanna Agostini,don Alberto Boscaglia, don Mino Gritti.Copertina e retrocopertinadon Giuseppe FusariPreparazione copertinaGiuseppe SisinniTipografiaTipolitografia Clarense - di Lussignoli S. & G.

Suggestioni pasquali.Ci siamo lasciati guidare da due interpretazionigrafiche di don Giuseppe per proporre copertina

e retrocopertina. Il Cristo Crocifisso è già il Cristo glo-rioso che trionfa sulla morte e dà vita a tutta la Chiesa.Questa Chiesa di Chiari entra nel vivo della Visita pa-storale del Vescovo mons. Giulio Sanguineti e sa testi-moniare con gioia la sua appartenenza al Cristo e allaChiesa cattolica.Nell’interno, oltre alle pagine curate da don Alberto eda don Mino e alle tante pagine “classiche”, abbiamodeciso di pubblicare un inserto sull’Islàm. È tutt’altroche un invito a confondere le “fedi”. Alla “ricapitolazio-ne in Cristo” si arriva attraverso la strada della cono-scenza, del dialogo e dell’amore.

Ai collaboratori� Il materiale per il numero di maggio si consegna en-

tro lunedì 19 aprile 2004.� L’incontro di redazione per progettare il numero di

giugno 2004 è fissato per lunedì 3 maggio 2004,ore 20.30 presso la Canonica in via Morcelli, 7 .

SommarioLa parola del Parroco

La Pasqua di Cristo nel tempo dell’uomo 3Sante Quarantore 2004 4Sacro Triduo Pasquale 4Giornata del missionario clarense

Costruttori di pace 5Acli

Firmare l’otto per mille 5Sulle tracce dell’Angelo

L’Angelo in tutte le famiglie 6Inserto

L’Islàm visto da vicino 8Acli - L’ambiente è un bene prezioso 17Spazio Caritas

Centro Ascolto 17Inserto di Pastorale Giovanile

Centro Giovanile 2000 18Centro Giovanile Samber 22Da San Bernardino

Le facciate di san Bernardino 26Alexandrina Maria da Costa 27In viaggio con Domenico 28Mo.I.Ca. informa 28Festa degli anniversari di matrimonio 29Associazione Amici Pensionati e Anziani 29Giornata della memoria 2004

Per non dimenticare la Shoà 30Associazione Pensionati di Chiari 31Apostolato della preghiera 31Operazione Mato Grosso 31Cose sbalorditive

Io sono vergine... 32Clarensità

Antiche famiglie 33I ragazzi del ’49 33San Rocco 33Avis 34CAV 34Sport

Strutture nuove a Chiari 35Scuola d’infanzia Mazzotti-Bergomi

È tempo di teatro 36Cultura

La musica contro l’isolamento e la solitudine 36Tempo scout

Costruire il futuro 37Perle e perline... 37Calendario liturgico pastorale 38Offerte 38Anagrafe parrocchiale 39In memoria 39

Il prossimo numero de“L’Angelo” sarà disponibile

sabato 8 maggio 2004.

Carissimi Clarensi,la quaresima vissuta nella pre-ghiera, nell’impegno cristia-

no, nella penitenza e riconciliazione ciha costruiti protési verso la Pasqua dirisurrezione in Cristo. La risurrezioneinnesta in questo mondo, sottomessoal peccato e alla morte, il Giorno Nuo-vo, fatto dal Signore! Questo giorno èlievito della nuova vita, che deve cre-scere nell’uomo oltrepassando in lui illimite della morte, verso l’eternità inDio stesso. Nella prospettiva della Pa-squa, che ci vede pure intorno alla Vi-sita Pastorale del Vescovo Giulio, po-niamo alcune riflessioni importanti eutili riguardanti la nostra comunitàparrocchiale e ciascuno di noi.

La Parrocchia è un luogo per costruirela comunitàI giovani cristiani più impegnati e, conloro, gli adulti più sensibili, vanno al-lontanandosi da una concezione diparrocchia che si limiti essenzialmentealla distribuzione dei Sacramenti, con-solidata nelle proprie tradizioni edesperienze, più attenta a conservare,ma non sempre in sintonia con quellaConciliare intesa come “segno e stru-mento” di salvezza. Si fa strada infattila visione della parrocchia come luogoper costruire e fare esperienza di co-munione e di missione pastorale, di co-munità cristiana: un ambiente in cui,accettando i limiti di ciascuno, ogni“carisma” trovi ascolto, attenzione epossibilità concreta di realizzazioneper il bene di tutti in un clima di rinno-vata riconciliazione. In questa luce tro-vano significato tutti i gruppi operativi,le Associazioni e i movimenti dellaParrocchia e dell’oratorio. Alcuni van-no sostenuti e incentivati: i Ministran-ti, i Lettori, il gruppo delle pulizie e deldecoro del Duomo e delle varie Chie-se, i volontari, i gruppi caritativi e tuttigli altri gruppi presenti soprattuttonella vita e nell’organizzazione deglioratori e del Centro Giovanile 2000,meritevoli di attenzione, di apprezza-mento e di sostegno comunitario. Diessi si parla di volta in volta in occasio-

ne delle varie e diverse iniziative chedurante l’anno vengono messe in can-tiere con generosità e abbondanza dientusiasmo generale. Sta suscitandoentusiasmo e serenità la pastoralegiovanile che viene evidenziata anchesull’Angelo. I giovani, protagonisti dinovità e di creatività, sono davvero undono per la comunità e l’intera Città diChiari e portano, come nuovo motore,verso un orizzonte di freschezza socia-le e di vivacità comunitaria.

La nostra Parrocchia vuolela Chiesa del Cimitero restaurataI lunghi anni dalla sua edificazione, leintemperie del tempo, non ultime leconseguenze disastrose di un logoriocontinuo, chiedono uno sforzo enor-me da un punto di vista economico perattuare la riparazione completa deltetto e il restauro delle pareti esterne esoprattutto dell’artistica facciata cen-trale. L’interno poi ha pure un estremobisogno di consolidamento e di ripuli-tura, risanamento e restauro artistico.Questa Chiesa dedicata alla MadonnaBeata Vergine di Caravaggio accom-pagna tutti i nostri cari defunti a sepol-tura. Ella quale “porta del cielo” li pre-senta tutti a Gesù Cristo Risorto. Nonposso nascondere una forte preoccu-pazione personale e una trepidazioneper questo lavoro che chiede a mecome parroco il coordinamento. Nutrofiducia in tutti e in ciascuno. In questiquasi tre anni della mia permanenza aChiari molte persone mi hanno fattopresente la necessità di interventi perquesta Chiesa del Cimitero; molti han-no promesso la disponibilità di pensie-ro e di contributi, altri addirittura divoler aprire sottoscrizioni, appelli alleQuadre, altri infine il desiderio di met-tere a disposizione la propria profes-sionalità. Ebbene io dico a tutti chepuò essere l’ora di agire davvero echiedo a tutti di mettere in atto quantodetto e promesso. Io vi aspetto tutti.Anzi, sono i nostri cari defunti che ciaspettano tutti: onoriamo la loro me-moria e siamo loro riconoscenti. Insie-me alle “tegole di Santa Maria” portia-

mo “un dono ai nostri defunti”. Vorreiperciò chiamare questa ‘operazione’(restauro della Chiesa del Cimitero)Un fiore per i tuoi defunti. Si avvia quin-di la prima fase di studio, di riflessionie di programmazione; la raccolta difondi è presso l’Ufficio parrocchiale.Così la “Chiesa del cimitero diventeràun fiore per i nostri morti”.La memoria amorevole dei defunti e lacollaborazione fiduciosa di tutti sonole mie due monete più forti, di cuidispongo, per iniziare questo lavoronella invocata benedizione divina enella protezione della Vergine Maria.

La nostra Parrocchia celebrala Pasqua di CristoA mio modo di vedere, si possono rile-vare questi impegni.L’approfondimento e la crescita dellafede: i giovani, come del resto tutti, vo-gliono rendersi conto anche razional-mente del “perché essere cristiani”,del che cosa comporti il cristianesimo,per poter scegliere con consapevolez-za di causa ed essere pronti ad affron-tare la mentalità e la cultura del mon-do attuale in continuo cambiamento. IlCristo Risorto ci porti a scoprire la gio-ia della fede che sempre più va matu-randosi con l’ascolto della Parola diDio, il ricevere i Sacramenti e vivere lacarità.Gesti concreti di comunione: proprioperché si pensa alla Parrocchia comeluogo per costruire comunità, si metto-no in atto le iniziative le più diverse pernon isolarsi all’interno dei rispettivigruppi, ma per impegnarsi in un rap-porto di dialogo e di collaborazione,creando momenti di coordinamento,

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La parola del parroco

La Pasqua di Cristonel tempo dell’uomo

ridando vita e significato a quella strut-tura di comunione che è il ConsiglioPastorale Parrocchiale e partecipandocon intensità e validità di presenza alleiniziative della Zona Pastorale e dellaDiocesi.Una presenza significativa e coscientenella storia di ogni giorno: il rendersiconto della propria fede e il cercare difare comunità devono portare a scelteconcrete nel campo della liberazione,del servizio e della comunione vitale;sembra che nei giovani e nella comuni-tà parrocchiale maturi con progressio-ne crescente la convinzione che l’im-pegno di annunciare il Vangelo e, diconseguenza, l’azione concreta che nederiva, cioè la Pastorale, debbano es-sere un fatto di tutta la comunità e nonsolo di alcune persone che se ne assu-mono volontariamente l’impegno oche vengono delegate molte volte percolmare un vuoto. Tutta la comunità èimpegnata nell’azione pastorale. Lacomunità parrocchiale sente la neces-sità di momenti e di strutture di coor-dinamento non solo per motivi di effi-cacia pastorale, ma ben più per esserecredibile. All’interno della comunitàsorgono gruppi e associazioni, consigli eriunioni, settori e tavoli di lavoro, suddi-visioni e zone pastorali: tutto però deveconvergere verso la collaborazione reci-proca e la edificazione dell’unica comu-nità parrocchiale per favorire la comu-nione e la missione di tutti e di ciascuno.In Parrocchia si vive l’augurio di buonaPasqua per tutti!Il Papa Giovanni Paolo II ebbe a dire:“La Chiesa si avvicina oggi ad ogniuomo con l’augurio pasquale: l’augu-rio di costruire il mondo su Cristo eche si estende all’intera famiglia uma-na”. Cristo, nostra Pasqua, non cessadi essere pellegrino con noi sul cammi-no della storia ed ognuno lo può incon-trare perché Egli non cessa di essere“fratello dell’uomo” in ogni epoca e inogni momento. Vivete perciò la vostravita col senso della Pasqua! Il cristianoinfatti deve distinguersi proprio pertale senso pasquale della vita e dellastoria. E che cosa significa? Significaessere convinti che la risurrezione diGesù è l’avvenimento decisivo e deter-minante di tutta la storia umana, equindi della nostra esistenza, perché ledà garanzia di un significato trascen-dente ed eterno.

Gradite tutti l’augurio vivo diBUONA PASQUA!

don Rosario

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Sacro Triduo Pasquale 2004

Gesù nel mistero pasquale vive

con l’uomo la comunione e la missione di speranza

8 Aprile - Giovedì SantoGiornata dell’Eucaristia e del Sacerdozio❏ Ore 8.00 Ufficio delle Letture e Lodi

❏ Ore 16.30 S. Messa in duomo per ragazzi/e e pensionati

❏ Ore 16.30 S. Messa per i bambini di 1a e 2a elementare(chiesa “Emmaus” del Centro Giovanile)

❏ Ore 20.00 Concelebrazione solenne di tutti i sacerdoti “In coena Domini”con la “lavanda dei piedi” (Duomo)

❏ Ore 22.00 “Vegliate con me” Veglia al Cenacolo con e per i sacerdoti(Cappella del Santissimo Sacramento)

9 Aprile - Venerdì SantoCommemorazione della passione e morte di Gesù Cristo(magro e digiuno)❏ Ore 8.00 Ufficio delle Letture e Lodi

❏ Ore 15.00 Azione liturgica della morte del Signore

❏ Lettura della Passione di nostro Signore Gesù Cristo

❏ Adorazione della Santa Croce di Gesù

❏ Comunione Eucaristica

❏ Esposizione della Statua del Cristo Morto

❏ ore 16.30 Celebrazione della morte di Gesù per i bambini e ragazzi (Santa Maria)

❏ ore 20.00 Vespri - Processione solenne

10 aprile - sabato santoGiornata del silenzio e della preghiera❏ Ore 8.00 Ufficio delle Letture e Lodi - Bacio a Gesù Crocifisso

❏ Ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale

❏ Liturgia in quattro momenti: Luce - Parola - Battesimo - Eucaristia

11 aprile - Domenica di risurrezionePasqua: Cristo è risorto! Alleluia!

❏ Orario festivo delle SS. Messe - Vespri solenni in Duomo

SANTE QUARANTORE 2004

“Io sono il pane che dà la vita” (Gv. 6, 48)

4 aprile - Domenica delle Palme� Ore 14.45 Inizio delle Sante Quarantore

Esposizione dell’EucaristiaSeguono turni di Adorazione

5 e 6 aprilelunedì e martedì della Settimana Santa� Ore 7.30 Esposizione dell’Eucaristia

Celebrazione delle Sante Messe del mattinoSeguono turni di Adorazione

� 20.00 Reposizione del Santissimo SacramentoSanta Messa - Meditazione

7 aprile - mercoledì della Settimana Santa� 7.30 Esposizione dell’Eucaristia

Celebrazione delle Sante Messe del mattino9.00 Santa Messa Solenne - Benedizione Eucaristica

Processione all’Altare del SantissimoConclusione

Giornata del Missionario Clarense

Costruttori di pace

Il 25 aprile si terrà la quinta Giornatadel Missionario Clarense; la primainfatti l’avevamo organizzata nel

2000, anno giubilare. Quindi anche noicome gruppo missionario siamo al quin-to anno di attività. Abbiamo continuatoa mantenere i contatti con i missionariclarensi, che attualmente sono 19 in ter-ra di missione, mentre 5 sono rientrati.Dal momento che sono passati alcunianni dalla pubblicazione del fascicolo,allegato all’Angelo, che riportava unabreve biografia di tutti i missionari cla-rensi, per evitare di dimenticarli sarebbeopportuno ricordarli individualmente.Siamo riusciti un anno fa ad entrare incontatto con Madre Paolina Rodenghi,canossiana, da 58 anni in Argentina, or-mai a riposo: da quando l’abbiamo rin-tracciata ci ha più volte mandato sue no-tizie. Siamo riusciti a contattare ancheMadre Maria Borella, sempre canossia-na, in missione a Hong Kong, dove conti-nua ad operare nella scuola.Suor Angela Tomei, Suor Vittoria Soldi,Suor Donatella Lorini, tutte dorotee ePadre Flavio Festa, francescano, eserci-tano la loro attività pastorale e missiona-ria nel martoriato Burundi.Don Emanuele Vezzoli e Don TinoDusi, salesiani, sono sempre in Etiopia.Padre Pietro Vaglia pur non essendo,come dice lui, missionario effettivo, èsempre in Madagascar, dove a 76 annicollabora nell’attività di gestione dellacasa della Congregazione di S. Vincenzode Paoli nella città di Ihosy.Suor Maria Mantegari, figlia di MariaAusiliatrice, continua a testimoniare lacarità cristiana a Tunisi.Monsignor Giovanni Zerbini, vescovoemerito di Guarapuava, esercita la suaattività pastorale in Brasile.In Brasile c’è anche Padre Stefano Fo-gliata, che a 83 anni continua ad aiutare ibisognosi nella zona di Brasilia.Nel nord del Brasile, stato di Roraima inalta Amazzonia, opera Padre GiacomoMena, missionario della Consolata; più asud del Brasile c’è Padre Guido Motti-nelli, Rogazionista.Suor Ornella Terzi, lo sappiamo, e losanno in modo particolare i ragazzi del-l’oratorio, è a Frias, una delle zone piùpovere dell’Argentina.Don Ernesto Sirani e suo cugino Rena-to, uno sacerdote salesiano e l’altro laicodell’Operazione Mato Grosso, collabo-

rano sempre in tandem in Perù: donErnesto come parroco di diverse piccolecomunità della Cordigliera Andina eRenato come organizzatore, a Lima, del-l’attività di commercializzazione dei mo-bili prodotti dalle cooperative fondateda don Ernesto.Livio Brianza, focolarino, da una decinadi anni vive in una comunità del movi-mento in Albania, portando solidarietà eaiuto ai profughi e a persone che comun-que vivono situazioni di grave disagio.A questo bel drappello di missionari si èunito recentemente Umberto Bosetti, dicui abbiamo parlato nell’Angelo di feb-braio, volontario S.V.I. a S. Lucia (Be-lem) in Brasile.

Tutti questi missionari li ricorderemo inmodo particolare il 25 aprile. Il gruppomissionario, oltre a mantenersi in con-tatto con loro, li aiuta concretamente.L’anno scorso abbiamo cercato di soste-nere in modo particolare i progetti diSuor Ornella a Frias in Argentina. Que-st’anno faremo la stessa cosa con PadreGiacomo Mena, che si trova in Amazzo-nia fra gli indios Macuxi. È chiaro poiche ognuno di noi ha ampie possibilità disostenerli nelle forme più svariate, bastavolerlo.Un’ultima considerazione da fare ri-guarda l’età media dei nostri missionari:intorno ai sessantatré anni. È un po’alta… Sarebbe troppo bello che altri cla-rensi seguissero l’esempio di Umberto

Bosetti e andassero a infoltire la schieradi questi costruttori di pace e a ritoccar-ne l’età media. Comunque queste nonsono cose che si improvvisano... Lascia-mo fare anche alla Provvidenza.Per concludere ricordiamo che, come alsolito, domenica 25 aprile, Giornata delMissionario Clarense, in Piazza Zanar-delli, durante la mattinata, ci sarà la ban-cherella del commercio equo e solidale.Questa realtà, anche se minima nel con-testo del nostro sistema economico, è infase di espansione sia a Chiari che sul ter-ritorio nazionale. Chiaro segno che sem-pre più persone si orientano verso un tipodi economia più rispettosa dell’uomo,delle sue esigenze e della sua dignità.

Primo Gandossi

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Associazione Cristiana

Lavoratori

Circolo “Giovanni Urgnani”

Firmare l’otto per mille

Ilavoratori dipendenti e i pensionatihanno ricevuto dai rispettivi datoridi lavoro o dagli enti pensionistici il

modello CUD, riepilogativo dei redditiconseguiti nel corso dell’anno 2003. Se lapersona destinataria del modello CUD ètenuta o intende, per vari motivi, presen-tare la dichiarazione dei redditi attraver-so il 730 o l’Unico consigliamo di firmarel’otto per mille a sostegno della evange-lizzazione e delle molteplici opere carita-tive e di promozione umana svolte dallaChiesa cattolica in Italia e nel Mondo. Lafirma va posta sulla dichiarazione compi-lata dai CAF o dai commercialisti e noncosta assolutamente nulla, in quanto sitratta di destinare una parte del gettitoIrpef complessivo già trattenuto ai con-tribuenti, in particolare sulle buste pagao sulle pensioni.Sono molte le persone che non sono piùtenute a presentare alcuna dichiarazione,essendo esente dall’imposta Irpef la casadi abitazione. In tutti questi casi il lavora-tore o pensionato può comunque firmareil proprio modello CUD indicando lascelta dell’otto per mille a favore dellaChiesa cattolica.Per facilitare la raccolta e quindi la spedi-zione dei modelli Cud firmati è possibilerivolgersi fino al 30 giugno presso la sededelle ACLI di Chiari in Via G. B. Rota 10(con entrata dal parcheggio vicino allaCoop) al mattino di martedì, giovedì, ve-nerdì e sabato (tel. 030 /7002797); in al-ternativa all’Ufficio Parrocchiale in ViaGaribaldi che è aperto tutte le mattine(tel. 030 / 7101144).

Giuseppe Delfrate

L’Angelo in tutte le famiglie

EL’Angelo in famiglia ora vola, or-mai con ali robuste e sicure, versola seconda metà del secolo!

Ecco, difatti, il 1950: il bollettino sem-bra aver trovato il formato giusto, quat-tro pagine facilmente consultabili al co-sto di lire 5 (abbonamento annuo lire60). L’illustrazione in facciata vienemodificata: sparisce il bambin Gesù coni gigli e la schiera di angioletti; rimanesolo l’Angelo con il suo ramoscello d’u-livo ad augurare gloria a Dio e pace agliuomini. L’ultima pagina, titolata “Incasa nostra”, è dedicata alle cronachedella nostra parrocchia.Il 1950 è l’anno del Santo Giubileo edall’Angelo arriva l’invito a recarsi aRoma, ma “chi non può pellegrinare aRoma potrà lucrare le stesse indulgenzenella propria parrocchia. Per l’acquistodel S. Giubileo dovranno compiersi tut-te le opere prescritte: Confessione eComunione; quattro visite alla propriachiesa parrocchiale. Per tutti la recitadei 4 Pater, Ave, Gloria e il Credo”.Il 1950 è anche l’anno di nuovi santi ebeati.“L’Angelo in famiglia non può tacere inmezzo all’entusiasmo santo che è risuo-nato nel mondo intiero per la glorifica-zione di questa novella Agnese, purissi-mo giglio imporporato di sangue. PerMaria Goretti, la impavida fanciulla chenon temé la morte pur di conservare lasua purezza verginale, che perdonò mo-rendo l’uomo che l’aveva assassinata, ilrito si è rinnovato come a un tempo. E ilPontefice è sceso il 24 giugno in piazzaSan Pietro per riconfermare l’ammira-zione incontenibile della moltitudinecristiana per la giovanetta”.Ma non si esulta solo per la Goretti; c’èanche la beatificazione di DomenicoSavio che “a soli 15 anni, raggiunse l’e-roismo della Santità, col proposito chefu il programma della sua vita e che vor-remmo fosse quello di ogni giovane:Piuttosto la morte che il peccato!” e“l’apoteosi delle due Sante BrescianeBartolomea Capitanio e Vincenza Ge-rosa, proclamate Sante dalla parola in-fallibile del Papa il 18 maggio, festadell’Ascensione di G.C.”

Tuttavia, nonostante tanta e tale gioianell’Alto dei Cieli, sulla terra rimango-no ancora problemi. Questo, ad esem-pio. “L’elemosina (non la paga dellaMessa, come tante volte si dice) delleMesse è stabilita da S. E. Mons. Vesco-vo, tanto per le legatarie come per lemanuali (degli offerenti) in L. 200 per igiorni feriali e 250 per i festivi, tuttavia ifedeli ordinariamente vengono incon-tro ai bisogni della Chiesa e dei sacerdo-ti offrendo un aumento speciale se han-no qualche particolare esigenza di luo-go e di ora; soprattutto si tengono in do-vere di elargire oltre le elemosine, al-meno 50 lire per la sacrestia se doman-dano Messe nelle Chiese sussidiarie(fuori dell’orario quotidiano) per il per-sonale di servizio e per quanto occorreper la celebrazione”.

Anno 1951: L’Angelo, dopo aver spaziatoper un anno tra santi e beati, ritorna conle ali per terra. La famiglia parrocchialeviene colpita da un grave lutto: un inci-dente nello stabilimento delle TrafilerieGnutti provoca la morte di due operai eprocura gravi ferite ad altri sei. Tutta lacittadinanza prende parte al dolore dellefamiglie degli infortunati e fa “a gara pervenire in aiuto specialmente con la gene-rosità di parecchi donatori del propriosangue, con le offerte spontanee deglistessi compagni di lavoro e con la parte-cipazione composta, veramente cristianaalle cerimonie di suffragio”.La generosità dei clarensi viene nuova-mente rimarcata nel numero di dicem-bre, quando il prevosto, monsignor Ca-pretti, riferendosi alla tragica alluvionedel Polesine, scrive: “Anche a nome dei180 profughi nostri cari ospiti ringraziotutta la cittadinanza per la pronta gene-rosa corrispondenza all’invito che laGiunta Parrocchiale di A. C. rivolse alprimo annuncio che parte dei povericolpiti dalla sventura sarebbero stati ri-coverati a Chiari. Mentre scrivo la som-ma raccolta è di L. 852.000 oltre a quin-tali e quintali di indumenti di ogni gene-re e numerosissimi doni in viveri”.Riporto anche una curiosa comunica-zione del prevosto che ora fa quanto-

meno sorridere, ma che è segno deitempi che cambiano.“Richiamo l’obbligo di battezzare ibambini entro otto giorni dalla nascita.Il Parroco può concedere di differire ilbattesimo alla domenica successiva algiorno ottavo dalla nascita. Per differiredi più, necessita il permesso del Vesco-vo. I Vescovi Lombardi nell’ultimo Con-cilio Provinciale hanno stabilito: Qua-lunque speciale solennità (suono e para-menti sacri) si deve escludere nei battesi-mi dei bambini illegittimi di qualunquecondizione sieno i genitori. I bambini il-legittimi si portino al Sacro Fonte il gior-no feriale, evitando così pubblicità”.Alla faccia della carità cristiana!

Per il 1952 “atteso l’aumento continuodella carta, l’abbonamento annuo albollettino è fissato in L. 100”. Una cam-pagna promozionale parte nel mese dimarzo quando “L’Angelo in famigliavuole entrare in tutte le famiglie, anchese non abbonate, a portare una buonaparola, un paterno invito. La sua finali-tà è eminentemente ed esclusivamentereligiosa. È un angelo di carta, ma quan-to vi dice e quello che vi esorta parte daun cuore che vi ama e che non desiderache solo e tutto il vostro bene. Fate buonviso a chi ve lo offre; tenetelo in vista cosìd’aver presente l’orario delle Sante Mis-sioni e per ricordare le sue paterne paro-le. Chi desiderasse anche in seguito ilBollettino mensile ne avverta la zelatriceincaricata per la contrada”.Un anno di grazia, questo 1952, con lacelebrazione delle Sante Missioni (dal23 marzo al 6 aprile). I padri PassionistiAngelo, Cristoforo, Amedeo e Bernar-do arrivano a Chiari e, con grande zeloportano ovunque la Parola di Dio. “Lemissioni svolte a Chiari - sottolinea ilgiornale L’Italia del 22 aprile - hannoottenuto un grande successo che meritadi essere sottolineato e indicato”.Altro avvenimento dell’anno è il Con-gresso Eucaristico, dal 31 agosto al 7settembre. Il bollettino lo ricorda pren-dendo a prestito un articolo del giornaleL’Italia. “In un tramonto di autenticosapore settembrino, sotto un cielo cheimperlava il tenue azzurro, mentre lecampane diffondevano le loro festosenote si è solennemente concluso il Con-gresso Eucaristico di Chiari: si è alzatol’Ostensorio benedicente su una devotafolla che stipava la Piazza della Rocca,al termine di una raccolta processionenella quale soltanto gli uomini ebberol’onore di accompagnare il Sacramento.Magnifico epilogo di una settimanad’intensa preghiera, di sentito raccogli-

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mento, di studio”. Quanto costa tuttaquesta Grazia? Non lo so, ma il prevo-sto sollecita: “Le casse della chiesa sonovuote! Non si può sperare che anime ge-nerose vengano in aiuto? Per ora non simandano inviti speciali, e saremo benlieti se non vi saremo costretti, e potre-mo pubblicare presto gli elenchi degliofferenti”.

“Dove va vostro figlio alla sera?”: conquesto titolo quanto mai attuale il bol-lettino parrocchiale apre il 1953. È unanno senza avvenimenti clamorosi edanche L’Angelo vola tranquillo ed a vol-te persino sorride raccontando storielle,come questa sulla bellezza delle donne.Marito e moglie sono l’uno seduto difronte all’altro in casa loro. La moglie èappena tornata da uno degli istituti dibellezza. Il marito alza gli occhi dalgiornale e la guarda. “Per amor di Dio!”esclama. “Cosa ti sei fatta? Togliti subi-to quella roba dalla faccia!” La moglieva in camera per obbedire. Quando tor-na, il marito esclama: “Per l’amor diDio! Rimettiti subito tutto!”Al Santellone si benedice la nuova chie-sa, si celebra il mese mariano e “sottol’intelligente direzione del Prof. Lancinisi restaura il simulacro della MadonnaConsolatrice degli afflitti eseguito versoil 1490 dallo scultore clarense AntonioZamara; collocato prima in una dellechiese del centro ed in seguito nel San-tuario eretto in onore della Madonna diCaravaggio presso il cimitero”.Il 1953 è anche un anno di elezioni e congioia il bollettino comunica che “Il no-stro signor Sindaco Rag. Pietro Ceninifu eletto a Senatore per il nostro colle-gio con voti 59.536 dei quali 4832 nel

solo nostro Comune. A lui le nostrecongratulazioni e l’augurio che possaconcorrere efficacemente per la realiz-zazione del programma, tanto necessa-rio, della giustizia sociale secondo gli in-dirizzi segnati dal S. Padre nei suoi mes-saggi”.Passa così un altro anno con i suoi 306nati, 154 morti e 113 matrimoni.

Il 1954 è l’anno Mariano. L’Angelo l’a-veva già annunciato sul numero di no-vembre 1953. “Nell’Enciclica Fulgenscorona ultimamente emanata, il SantoPadre Pio XII indice l’Anno Mariano1953-54. Il prossimo anno, infatti, ricor-rerà il primo Centenario della procla-mazione del dogma dell’immacolatoconcepimento di Maria, il primo privile-gio da Dio accordato alla Vergine Santain vista di quello più eccelso della Ma-ternità Divina. Grandi celebrazioni ma-riane, corsi di predicazione, pellegri-naggi ai Santuari di Maria, saranno effi-caci mezzi per risvegliare negli animi ledevozione alla Madre Celeste. Soprat-tutto, onorerà la Vergine un più onestomodo di vivere che si ispiri alle virtù daLei praticate, e che faccia di noi figlinon degeneri di Madre sì grande. Atti-rate così le materne compiacenze, po-tremo attenderci una pace duraturafondata sulla mutua comprensione deipopoli.”Durante tutto l’anno il bollettino fa uncostante riferimento alla figura di Ma-ria e si arricchisce anche di una appositarubrica “Conosci tua Madre”. La prota-gonista è sempre Lei, di volta in voltapresentata come la Mater Dei e la Ma-ter Christi, come la Semper Virgo e laGratia Plena, come la Corredentrice ela Mediatrice, come la Regina e Coleiche credette.Anche la pagina di Chiari riflette questaattenzione a Maria e grande spazio vienededicato alle manifestazioni mariane, aipellegrinaggi (Bovegno, Madonna dellaCorona, santuario di Oropa, Caravag-gio, le chiese delle Quadre), alle rifles-sioni sui misteri gaudiosi, mentre “unapia persona che conserva l’incognito haprovveduto a sostituire le due vetrate delcoro in S. Maria conservando il sogget-to” ed i bambini guidati dalle Suore Ca-nossiane compiono un devoto corteocon recite e canti che “sempre commuo-vono anche gli adulti”.

Non so se gli Angeli si stancano, maquello della parrocchia di Chiari del1955 mi pare privo di energia, un pocosvogliato. Eppure le occasioni non man-cano: il 26 giugno si inaugura la sede

dell’ACLI in vicolo Asilo, in santa Ma-ria si affrontano i lavori per collocare, inuna nicchia dietro l’altare, la statua del-la Madonna e si apre una colonia a Bo-vegno per ragazzi e famiglie.A monopolizzare l’attenzione in questo1955 è l’Oratorio Maschile, la sua rea-lizzazione ed i suoi costi. Il Prevosto Ca-pretti, nonostante la salute cagionevole,manda continui richiami alla generositàdei clarensi che, come quasi sempre,largamente rispondono. La festa di SanLuigi, il 25 settembre, ne è la riprova:“Abbiamo visto con piacere in questaoccasione un segno di risveglio nelle no-stra gioventù. Davvero imponente la S.Messa e la S. Comunione generale;sono tanti davvero i nostri ragazzi quan-do vengono! Oltre a tutti i motivi di gio-ia che ogni festività porta con sé, è logi-co che chi è a capo della parrocchia gioi-sca di quelli soprattutto che denotanorisveglio spirituale e garanzia di una vitapiù cristiana per l’avvenire.”E per una vita più cristiana vengono for-niti consigli a genitori e figli sul fidanza-mento. “Quando due giovani si inten-dono ed i genitori danno l’assenso, allo-ra comincia il fidanzamento. È permes-so ai fidanzati, anzi è doveroso il visitar-si; conversando essi possono conoscersimeglio nel carattere ed anche alimenta-re l’affetto; non si trovino però mai soli.I genitori siano più che vigilanti, pen-sando che è sulla loro coscienza il maleche i fidanzati possono commettere,non li lascino un momento soli! Non èlecito fidarsi, trattandosi di moralità,neppure di coloro che sembrano timo-rati di Dio.”

Elia Facchetti

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Per gentile concessione dell’autore e direttore di MondoErre, Valerio Bocci, pubblichiamo questo inserto sul-l’Islàm, che abbiamo trovato nel numero di febbraio del-

la bellissima rivista per ragazzi.Perché? E perché proprio nel numero di Pasqua e dopo atti diterrorismo così gravi che hanno matrice sicura nel fondamenta-lismo islamico?Crediamo di corrispondere all’invito del Sommo Pontefice, cheritiene la strada della reciproca conoscenza e del dialogo l’unicaalternativa alla barbarie nella quale si sta infilando l’umanità,sempre più...Anche la nostra comunità è chiamata a conoscere i musulmani,che numerosi ormai vivono a Chiari, con associazioni proprie enegozi propri. Anche nella scuola, nella stessa classe, sono pre-senti alunni di etnie e religioni diverse, che debbono essere accol-te come ricchezza per un approfondimento della propria fede edelle ragioni che sostengono il nostro vivere.Il bellissimo inserto è pensato per ragazzi e per questo piace:comprensibile ai ragazzi, agli «ignoranti colti», a chi vuole sem-pre approfondire le proprie conoscenze.

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Il Centro Ascolto di Chiari: tutti i numeri del 2003

A completare l’articolo com-parso sull’ultimo numero deL’Angelo, offriamo la sintesi

dei dati che testimoniano l’attività delCentro per l’anno 2003.Incominciamo dalle persone addette alservizio: sono 10 e comprendono, oltread un responsabile laico e ad un assi-stente spirituale, due assistenti sociali,5 operatori Ascolto e due addetti di se-greteria. Risorse umane non ingenti sesi pensa ai carichi di lavoro imposti inquest’ultimo anno, che ha visto pre-sentarsi alla porta de L’Ascolto ben309 persone, di cui 42 italiane e 267straniere, in maggioranza sopra i tren-t’anni, e non soltanto residenti inChiari ma anche nei paesi limitrofi;più le donne che gli uomini fra gli ita-liani, più gli uomini che le donne fra glistranieri. Alcune persone sono inoltretornate più volte, e non sempre per lamedesima richiesta, così che i passaggicomplessivi sono stati 535.

Dei 267 stranieri, 164 provenivano daChiari, tutti gli altri, tranne 11 senzafissa dimora, da ben 13 diversi paesidel bresciano, in testa Castelcovati eRovato. Di questi, l’ottanta per centoerano regolari o in fase di regolarizza-zione. La richiesta prevalente, quasi il46%, è stata quella della ricerca di unlavoro (più donne che uomini) seguitadalla domanda di un aiuto per l’arredodell’abitazione (27%), per la ricerca diun appartamento (10%), per l’emer-genza freddo (8%) o più semplicemen-te per ottenere informazioni (9%).È interessante notare che queste per-centuali e queste priorità sostanzial-mente corrispondono nelle richiestesia degli gli stranieri, sia degli italiani.La povertà non ha confini!

La presenza più massiccia di stranieri èquella proveniente dai paesi dell’Esteuropeo (148 presenze), in testa la Ro-mania (67), l’Albania (43), la Molda-via (24) e l’Ucraina (12); seguono lepopolazioni africane (109 presenze)con prevalenza di tunisini (37) e ma-rocchini (37).

Le nazioni di provenienza sono comun-que 23; se si contano anche quelle rap-presentate da una o due unità, si puòdire che a Chiari avremmo la possibili-tà di conoscere il vasto mondo e le suesofferenze, dalla Russia all’Iran, dal-l’India ai Caraibi, dall’Egitto al Mon-tenegro.

Come ha potuto e saputo rispondereL’Ascolto a tante richieste, tenutoconto delle esigue risorse umane edeconomiche su cui può contare? Il ren-diconto del 2003 è presto detto: pocomeno di 14.000,00 euro di entrate dicui 5.000,00 a titolo di contributo delComune di Chiari per l’EmergenzaFreddo e 1.000,00 delle Parrocchie vi-cine della Zona VIII, il resto da priva-ti, Associazioni di volontariato e dallaGiornata del pane per il ProgettoGemma (poco più di 3.000,00 euro).Le uscite hanno sfiorato i 20.000,00euro e 8.000,00 di questi se ne sono an-dati in spese amministrative, telefonoe riscaldamento della sede, assicura-zione pulmino di servizio e tributi varidi legge.È tutto, o quasi... ci resta soltanto dichiedere ai lettori più attenti e sensibilidi esserci vicini, di non lasciarci soli!�

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Associazione CristianaLavoratori

Circolo “Giovanni Urgnani”

L’ambiente è un bene prezioso,difendiamolo insieme

Sono molte le persone che aChiari sono preoccupate per al-cune scelte di infrastrutture pe-

santi che potranno attraversare il no-stro territorio, ossia la campagna a suddella città, creando un enorme “sol-co” che devasterebbe una grandequantità di terra oggi adibita a fertileagricoltura. Il problema è stato ogget-to di forti discussioni in ambito pub-blico, a vari livelli, di confronti e verifi-che per evitare, o almeno arginare, unimpatto ambientale così traumatico.Ma la difesa dell’ambiente va attuataogni giorno, da tutti i cittadini, con ap-propriate scelte di vita. Mi riferiscoalle varie forme di inquinamento pro-dotto senza grandi riflessioni e preoc-cupazioni. L’inquinamento da fumi inenorme quantità, prodotti anche aChiari, e che vanno a sommarsi con al-tre forme di inquinamento già presentinell’atmosfera per la contaminazionedell’aria dovuta al surriscaldamentoprodotto da un eccessivo uso di carbu-ranti, ci porta ad interrogarci in meritoalla vita e a come vivere.Molti autorevoli studiosi invitano ascegliere forme alternative al petrolioper produrre l’energia necessaria allamoderna società industriale e consu-mistica, indicando nell’energia solareuna fonte pulita e rinnovabile, oltre-tutto, perché il petrolio non potrà du-rare molto a lungo. L’emissione nell’a-ria dell’anidride carbonica sta alzandopaurosamente i livelli delle temperatu-re, con conseguenze che la vita umana,in particolare quella più debole, non èin grado di sopportare. Inoltre provocalo scioglimento di parti considerevolidi ghiacciai, con conseguente ricadutaa valle di enormi quantità d’acqua informa precipitosa e non contenibiledai fiumi che sono portati a straripare,causando enormi danni, già registrati.La stessa acqua, bene prezioso dell’u-manità, dovrà essere protetta da ogniforma di inquinamento, oltre che esse-re usata con sobrietà, ossia senza inuti-li sprechi, consapevoli che essa è unpatrimonio indivisibile, e che ogni cre-atura ha il diritto di potervi accedere.Forse è il caso di dedicare più tempo espazi (insieme ai nostri ragazzi) a que-sti temi vitali, se vogliamo riscoprireuna nuova qualità della vita.

Giuseppe Delfrate

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Le facciate di San Bernardino

Continuano i lavori alla chiesa diSan Bernardino. Il tetto dellachiesa, dell’abside e delle varie

cappelle è stato ormai completamente ri-sistemato, come pure la cella campanariae l’impianto delle campane. Dopo un at-tento intervento ai muri perimetrali e al ri-facimento dell’intonaco mediante una pri-ma mano di aggrappante e intonaco civilecon grassello di calce, oggi siamo giuntialla fase finale del “vestito” della chiesa: latinteggiatura esterna ai silicati traspiranti.Le quattro facciate hanno presentato pro-blemi diversi a seconda del materiale che èstato rinvenuto, una volta scrostato il vec-chio e ammalorato intonaco esistente; lefessure sono state riparate mediante rico-struzione con “cuci e scuci”. Lo stesso ma-teriale costitutivo i muri non è omogeneo,sia per quanto riguarda il legante (moltoterroso) che per i mattoni in laterizio unitia pietre e sassi di varia natura, dimensionee forma (quasi sempre irregolare). L’into-naco delle facciate originarie era costituitoda inerti e leganti di calce e risulta dai con-trolli stratigrafici esperiti gravemente dete-riorato e cedevole.Le varie fasi delle lavorazioni relative agliintonaci sono state portate avanti insiemealle indicazioni della Sovrintendenza diBrescia, avvalorate da alcune nostre rela-zioni complete di analisi e valutazione stra-tigrafica. Per la facciata lato abside nonsono sorti problemi: si è proceduto a scro-stare e ad eseguire il nuovo intonaco comeda modalità precedentemente descritte. Lafacciata verso i chiostri è stata scrostata e sisono evidenziate alcune problematiche le-gate alla muratura; le fessure accertatesono state subito riparate. Egregio ed effi-cace è stato il lavoro di restauro eseguitonella cornice alta che segna la conclusionedel muro di elevazione della chiesa con lacopertura. La facciata principale, dopo es-sere stata scrostata (a causa del vecchio in-tonaco cedevole e per la presenza di feno-meni di “cartella”), viene ricostruita e sonostate recuperate le modanature esistenti diforma rettangolare senza dover demolirenulla di quanto presente in origine. Il muroin facciata, sul lato destro verso la Curazia,presentava una notevole fessura che è stataprontamente richiusa tramite un attentolavoro di spostamento e reinserimento deilaterizi e dei sassi (anche di notevole di-mensione), sempre e solo utilizzando il ma-teriale della stessa chiesa. Il protiro è statooggetto di restauro con la manutenzione

della copertura e il rifacimento dell’intona-co nelle specchiature.Sulla facciata del lato canale, si è interve-nuti con uno scrostamento totale dell’into-naco che proprio su questo lato presentavamaggiori problemi per fenomeni generaliz-zati di parti cedevoli e fessurazioni. Anchein questo caso si è proceduto con l’esecu-zione di aggrappante, intonaco con grassel-lo di calce e finitura ai silicati.È stata risistemata la zona verso i locali tec-nologici (volumi bassi) con manutenzionedella copertura e il restauro della piccolafacciata in mattoni e sassi, trattata e ripuli-ta con la applicazione di un protettivo sili-conico finale; durante queste fasi di “puli-zia” si è trovato un trave in rovere posto so-pra la finestra ad arco, si è deciso di valoriz-zarlo riportandolo “in vista” dopo oppor-tuno trattamento; anche la pietra arenariadi contorno alla medesima finestra vienerecuperata, mentre la soglia è stata sostitu-ita con medesimo materiale in pietra. LaCurazia, che prima dei nostri lavori avevaun intonaco a base di cemento, visibilmen-te in contrasto con la attigua facciata dellachiesa, è stata scrostata con seguente rifaci-mento dell’intonaco coerente a quello del-la chiesa stessa.Resta da demolire la canna fumaria esi-stente in cemento e restano da completarei lavori ai volumi bassi sul lato della sacre-stia verso il canale -mi riferisco alla zonadella attuale centrale termica realizzata

con intonaco a base di cemento e travetti dicopertura sempre in cemento che eviden-temente sono in totale contrasto con il re-sto della chiesa.In conclusione, stiamo sostituendo le vec-chie finestre in legno usurate con nuove fi-nestre in rovere, mantenendo rigorosa-mente il disegno di quelle originarie; i vetrisono stati attentamente valutati per arriva-re alla scelta di un colore “giallo cattedra-le”. Le finestre saranno tutte collegate adun sistema di apertura con comando elet-trico. Le reti di protezione delle finestrepresenti sulle facciate della chiesa ormaiammalorate e consumate dal tempo, ven-gono sostituite con nuove reti e telai metal-lici.Resta infine da menzionare il delicato la-voro eseguito con l’inserimento del nuovotirante fra il muro di perimetro in facciata eil primo pilastro della cappella entrandodal fondo della chiesa a destra. È stato ese-guito un carotaggio facendo grande atten-zione a non procurare vibrazioni ai muriesistenti mediante l’impiego di particolariaccorgimenti tecnici, in modo da fornire al-l’arco una nuova ossatura “curativa” di cuila cappella aveva assoluto bisogno, toglien-do la spinta dell’arco verso la muraturaesterna.La tinteggiatura ai silicati sulla facciataprincipale, sulle facciate laterali e sul cam-panile è quasi completamente conclusa: siè scelto di mantenere un colore “rosato”,in rispetto alla memoria storica e con le in-dicazioni e il benestare della Sovrintenden-za di Brescia, in modo da poter “differen-ziare” tutto e solo il corpo della chiesa dalresto dei volumi ad essa adiacente, volumiche in larga parte sono generalmente tuttidi tonalità giallognola.I lavori continuano a pieno ritmo, in vistadelle prossime festività pasquali.

GianPietro Serina

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Il gruppo degli operai impegnati nel restauro conservativo della Chiesa di San Bernardino.

Alexandrina Maria da Costa

Dopo duemila anni di Cristiane-simo, il mondo non sembracambiare: ogni giorno delitti,

stragi, bestemmie, sopraffazioni, guer-re. Eppure qualcosa cambia. Papa Gio-vanni Paolo II ce ne dà un segno, elevan-do agli onori degli altari una moltitudi-ne di beati e di santi. La santità fuoriescein tutte le parti del mondo dalla radiceprofonda del Cristianesimo, che il fangodel male non riesce a soffocare.Fra i beati che vengono proclamati do-menica 25 aprile, figura anche una coo-peratrice salesiana, Alexandrina Mariada Costa (30 marzo 1904/gennaio 1955),portoghese di Balazar, provincia diOporto. Fino ai quattordici anni nientedi eccezionale si verifica nella sua vita diragazza contadina, piuttosto testarda evanitosa. Allegra e vivace, forte e gene-rosa, contribuiva col suo lavoro perquanto poteva all’andamento della po-vera famiglia. Si distingueva per lo spiri-to di preghiera, per la diligenza nel cate-chismo, per l’amore ai poveri.Frequentò la scuola solo per un anno, inun paese vicino. Nel mese di marzo del1918, si trovava con la sorella maggioreDiolinda e un’amica a lavorare di cucito,quando tre uomini malintenzionati leassalirono per abusarne. Alessandrina sisentì perduta e, saltando dalla finestra,cadde al suolo tramortita. Ripresasi,scacciò gli intrusi. Uno di essi tornò an-cora alla carica in altre circostanze e furespinto. Per Alessandrina la castità èun dono del Signore, da conservare a co-sto di qualsiasi sacrificio. Incomincia al-lora il suo calvario: dolori fortissimi, ri-coveri, esami. A diciannove anni si misea letto per sempre, assistita dalla sorellaDiolinda, mentre la mamma continuavaa lavorare fuori casa per guadagnare ilnecessario per la vita. Si trattava di para-plegia midollare per compressione alta,probabilmente di origine organica.Dopo momenti di scoraggiamento etentativi di evasione, si rifugiò nella pre-ghiera, fece novene e voti, cui si unironoi parenti e le amiche.Più volte si aggravò fino a ricevere gli ul-timi sacramenti. Il Signore l’aspettava.Cominciò a chiedere l’amore alla soffe-renza e si offrì vittima per i peccatori.Guidata da una forte e sentita devozio-ne alla Madonna, riscoprì il Sacramentodell’Eucaristia: “Mio buon Gesù, Voisiete prigioniero e anch’io lo sono. Voisiete prigioniero per mio Bene, io losono delle Vostre mani…”.Mentre faceva queste offerte, cominciò

a sentire dentro di sé un calore brucian-te, una forza inspiegabile che la elevavasu su dalla terra, mentre qualcosa lacomprimeva interiormente, sì da lasciar-la esausta. In una di queste occasioni, lesi profilò chiaro il programma che il Si-gnore le affidava: “Soffrire, Amare, Ri-parare”.Erano i primi passi nella vita mistica, percui l’anima è elevata dalla Grazia allapercezione sperimentale di realtà diver-se, conosciute per fede e amate con cari-tà perfetta. I doni dello Spirito Santo,specialmente il dono dell’intelletto equello della sapienza, affinarono la suaanima e il suo cuore; il suo spirito, pur vi-vendo nel corpo e sulla terra, acquistò,per così dire, una sua speciale sensibilitàin ordine alle cose divine. La presenza diDio è sentita da Sandrina come un ab-braccio, come un peso dolcissimo, comeuna brezza che le dà conforto, come unfuoco, come una luce perfetta, come unamusica, come qualcosa che l’asseta e chel’affama. Il pensiero, il contatto con ilpeccato la fa fremere, rabbrividire e sve-nire, la riempie di nausea e le tormental’olfatto ed il gusto. Quest’insieme di per-cezioni aumenta in un crescendo semprepiù perfetto fino alla Passione, nel 1938,fino alla sua morte mistica, nel 1944,quando si compie in lei l’incenerimento diogni suo interesse terreno.Dopo di esso entrò nella piena notte del-lo spirito. Durante il periodo che va dal1934 al 1944, in cui Alessandrina attra-versa soprattutto la purificazione deisensi, il demonio agisce su di lei comeuno spirito che ha una certa libertà equindi ha un’azione anche sul corpo dilei. Dal 1944 in poi, quando Sandrina èelevata al matrimonio spirituale, il de-monio potrà continuare a tormentarla,ma solo nell’immaginazione e in distan-za. Si moltiplicano i fenomeni mistici, so-prattutto le estasi. Dal 1938 al 1942 ripe-te tutti i venerdì la Passione del Signoreanche nel suo corpo; dopo, fino alla mor-te, continuerà la Passione interiormente.Dal 1942 fino alla morte, mantiene undigiuno perfetto, vivendo solo dell’Euca-ristia. Si sente fidanzata e sposa del Si-gnore. Soffre la morte mistica, l’animava in cielo e il corpo rimane per maggioridolori, in espiazione dei peccati del mon-do. Durante la notte oscura, si sente tra-sformata in peccato e soffre le pene del-l’inferno. Nel 1945 scambia il cuore conquello di Gesù. Si possono seguire tuttiquesti fenomeni da un’ampia documen-tazione, in quanto il direttore spirituale

l’aveva obbligata a dettare alla sorellatutto quanto il Signore operava in lei.Pur nell’ardore della sua vita mistica,Alessandrina è rimasta una creaturaumana, dolce e soave; conservò tuttal’ingenuità e il candore negli affetti fami-liari e nelle amicizie; la sua vita intellet-tuale è intensa, così le sue facoltà e i sen-si. Il moltiplicarsi dei fenomeni mistici,nonostante l’impegno suo e dei familiari,trapelò ed è finito anche sulla stampa.Da qui gli esami ripetuti da parte dei teo-logi e dei medici.Per quanto riguarda il digiuno, Sandrinavive per quaranta giorni segregata nel-l’ospedale della Foce del Duro, sotto lastretta sorveglianza dei medici. La scien-za si dichiara impotente a spiegare lacosa e così gli altri fenomeni. Incomin-ciano le visite all’ammalata per ottener-ne preghiere. I peccatori si convertono alsuo capezzale; non mancano le predizio-ni. Per sua intercessione, il Portogalloviene preservato dalla seconda guerramondiale. Scrive ripetutamente a PapaPio XII ed ottiene che il mondo vengaconsacrato al Cuore Immacolato di Ma-ria Santissima.Nel 1945 viene iscritta tra le Cooperatri-ci Salesiane, ad opera del suo secondodirettore spirituale, don Umberto M.Pasquale, che sarà il suo primo biografo.Per la sua corrispondenza e per una gra-zia specialissima del Signore, Sandrinaarrivò a tale altezza di santità che Gesù,nell’aprile del 1955, a pochi mesi dallamorte, poteva dirle durante un’estasi: ”Mia figlia, mia figlia è così alta , così su-blime la tua follia d’amore per Gesù eper le anime, sono tanto grandi, tantomisteriosi i prodigi della vita divina ope-rati in te, nella tua anima, che questi pro-digi, questa vita divina, rimane quasi atutti incompresa”.

D.R.F.

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In viaggio con Domenico

Il 2004 è l’anno di Domenico Sa-vio, allievo di don Bosco all’Ora-torio di Valdocco, probabilmente

il più famoso tra i santi fanciulli. Il 12giugno si ricordano i cinquant’annidella canonizzazione di questo ragaz-zo, morto a 15 anni non ancora com-piuti a Mondonio, in provincia di Tori-no e proclamato Santo nel 1954 daPapa Pio XII. Per celebrare questa ri-correnza, è stato organizzato un pelle-grinaggio delle spoglie mortali di Do-menico Savio che, dalla Basilica diMaria Ausiliatrice a Torino dove sonocustodite, ha raggiunto le case salesia-ne di tutta Italia. Durante il mese difebbraio, l’urna ha fatto tappa in Ligu-ria, Toscana, Veneto, Friuli e nelleMarche. Dal 6 al 13 marzo è stata ac-colta nel territorio dell’Ispettoria sale-siana lombardo-emiliana e da SanBernardino, sabato 6 marzo, un grup-po di giovani ha reso omaggio alle spo-glie, presso la Parrocchia milanese diSant’Agostino. Martedì 9 marzo, an-niversario della scomparsa di Dome-nico Savio, nel Duomo di Milano glistudenti delle scuole paritarie lombar-de gestite dai Salesiani - come SanBernardino - hanno partecipato allasolenne concelebrazione eucaristicapresieduta dal Cardinale Dionigi Tet-tamanzi, in presenza dell’Ispettoredon Eugenio Riva.L’11 marzo il “viaggio” di Domenicoha toccato Bologna-Sacro Cuore: nelDuomo di Bologna, venerdì 12 marzo,il Cardinale Giacomo Biffi ha presie-duto la celebrazione. È stata quindi lavolta della Sicilia e della Sardegna: ilpellegrinaggio si è concluso domenica4 aprile a Roma, da dove si è compiutoil rientro a Torino. Con queste nume-rose soste, l’urna ha percorso tutto ilsuolo italiano: non si è trattato dun-que di un’iniziativa esclusiva per la Fa-miglia Salesiana ma è stata offertal’opportunità di un incontro di pre-ghiera a largo raggio.“Diventare santo” era l’ideale perse-guito da Domenico Savio che ha colti-vato, con determinazione assoluta edinsistenza sorprendente per la giovaneetà, il desiderio ed il bisogno di “farsisanto”. Il giovanetto da don Bosco haricevuto tre indicazioni, semplici maefficaci, sintetizzate nella cosiddettaFormula della Santità: stare allegri,perché ogni turbamento che toglie la

pace non viene dal Signore; svolgere ilproprio dovere quotidiano, senza ambi-zione ma per amore del Signore e per di-ventare un uomo vero; fare del bene aglialtri.È una proposta di santità raggiungibileper ciascuno e commisurata al propriovissuto personale. Non è una formulet-ta da poco, frutto di una visione sempli-cistica che nega le difficoltà di tutti igiorni: è una lezione che, se applicatacon costanza, riesce ad andare oltre illimite degli orizzonti soggettivi, apren-dosi ad una dimensione che trascendeil singolo individuo e dà spessore allatotalità del proprio essere.Non è casuale che il “fanciullo-capola-voro” di don Bosco, tenace nei propo-siti e trascinante nell’esempio, pur nel-la gracilità della costituzione fisica, siaanche il protettore delle mamme in at-tesa: lo scapolare di Domenico Savio,l’abitino -come si suole chiamare- sim-boleggia una richiesta di intercessioneassidua pure ai nostri giorni. Dalla bio-grafia di Domenico, è noto l’episodiodi intervento tempestivo e risolutoredel ragazzo che visita la propria mam-ma, durante il travaglio difficoltosoper la nascita della sorellina: la devo-zione delle gestanti per San DomenicoSavio esprime la trepidazione che ac-compagna la gioia della maternità,supportata dalla preghiera fiduciosanella protezione del “piccolo-grande”Santo per i bambini in viaggio che si af-facciano alla vita. La santità del fan-ciullo espressa nella gioia di servireDio e farlo amare dagli altri, è diventa-ta testimonianza presente e reale cheha suscitato un intenso richiamo altransito delle spoglie mortali nell’iti-nerario che, in quest’anno 2004, ha ac-colto Domenico in viaggio tra noi.

rag

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MO.I.CA

INFORMA

Il 22 febbraio scorso - come previstodal nostro programma - ci siamo in-contrate in sede per “chiacchiere fradonne e frittelle di Carnevale”. Lariunione è risultata piacevole. Èsempre gradevole ritrovarsi e gli ar-gomenti non ci mancano mai.

Il 23 febbraio eravamo invitate aMilano, nella sede provvisoria dellaRegione Lombardia, ad una tavolarotonda alla quale hanno preso par-te varie personalità delle Associa-zioni per la famiglia e della politica.La nostra presidente nazionale,Tina Leonzi, ha ribadito il ruolodella donna che lavora in casa per lafamiglia e le implicazioni che po-trebbero derivarle in uno Stato fe-derale Si aspettava l’intervento delMinistro Bossi, il quale avrebbe do-vuto rispondere alle questioni postesu questo importante argomento:purtroppo gli è stato impossibile in-tervenire e i nostri interrogativi ri-mangono, per ora, in sospeso.

Il 7 marzo scorso abbiamo celebra-to, anticipandola di un giorno, l’an-nuale festa della donna. Ci siamo ri-trovate in Duomo alla Messa dellenove. Alle 15, nel teatrino del Rota,abbiamo assistito ad una commediabrillante, rappresentata dalla Com-pagnia “La Lampada” di Pompia-no. La sala era al completo e nonsono mancate numerose risate asottolineare le battute e le situazio-ni più divertenti. La giornata si èconclusa con una cena al RistoranteZucca.

Stiamo organizzando, nella settima-na dopo la Pasqua, la gita di prima-vera all’insegna della cultura. Visite-remo Cremona con l’aiuto di unaguida professionista. Il programma èesposto nella nostra bacheca.

Auguri a tuttiper una Santa Pasqua!

Ida Ambrosiani

I giovani trovano in Maria,come San Domenico Savio,

la sorgente della santità eroica

Festa degli anniversari

di matrimonio

E Dio disse: “Facciamo l’uomo a no-stra immagine e nostra somiglianza”.Dio creò l’uomo a sua immagine, a im-magine di Dio lo creò. Maschio e fem-mina li creò. (Genesi 1,26)

La Curazia di San Bernardino,nel corso del mese di marzo,ha proposto un calendario di

incontri per le coppie che hanno volu-to dare risalto al proprio anniversariodi matrimonio. La ricorrenza di que-sta data risulta, durante l’anno, unafesta della famiglia e, in particolare,della coppia di sposi che ad essa hadato origine. L’occasione non va tra-scurata o riesumata solo per i fortu-nati che tagliano il traguardo dellenozze d’argento, d’oro o di diamantema segna, anno dopo anno, il cammi-no degli sposi, con quella scadenzaresa indimenticabile dall’incisione ri-portata - come vuole la tradizione -sulla vera nuziale. Gli sposi che han-no aderito all’iniziativa si sono trovatia Samber con don Gianni ogni marte-dì sera per tre incontri settimanali,dal 9 fino al 20 marzo alle ore 21.00,nella casa del Curato: a concluderegli appuntamenti serali, domenica 21marzo è stata celebrata in forma co-munitaria la Messa delle ore 10.30,seguita da un simpatico rinfresco au-gurale, in un’atmosfera ormai resa fa-miliare dalla reciproca conoscenza ditutti gli intervenuti. I momenti di con-fronto e di riflessione rivolti agli sposinelle tre serate hanno fornito lo spun-to per ripensare i gesti quotidiani del-la vita di coppia. In particolare, si èposto l’accento sull’arte del dialogo,capace di superare le difficoltà e le in-comprensioni della realtà di tutti igiorni ma anche di stemperare, con lareciproca comprensione, la monoto-nia del tran-tran domestico. Entrarein dialogo significa soprattutto impa-rare ad ascoltare, non solo parlarecon l’altro: il tempo trascorso insiemeappare il vero banco di prova dellavita matrimoniale. Il rapporto di cop-pia, lontano dall’immagine pubblici-taria e superficiale dei “due cuori euna capanna”, diventa creativo e per-sonalizzato se percepito come motivo

di crescita che non appanna l’amoreconiugale nel grigiore della monoto-nia. Il matrimonio non va intesocome il luogo dell’idillio: i dissapori,le divergenze e i motivi di discordiamettono spesso in discussione l’equi-librio della coppia. Anzi, i conflitti -affrontati e non evitati - sono supera-bili se costruttivi e non distruttivi:

possono migliorare la qualità dellarelazione e ridisegnano con maggiorerealismo i rapporti reciproci, nell’ac-cettazione dell’altro. La vera comuni-cazione riesce a guardarsi dentro consincerità, in amicizia e con senso del-l’umorismo, per imparare ad amare.La complicità dei gesti quotidiani su-scita conoscenza e comprensione nel-l’armonia della coppia. Il dialogo chesi costruisce giorno per giorno nelmatrimonio non è un egoismo a due,ma coraggio di chiarire, di parlare edi agire che accompagna due personecapaci di mettere tutto in comune.“Dove c’è carità e amore, lì c’è Dio”, haripetuto don Gianni alla festa deglianniversari di matrimonio: la Paroladi Dio ha le risposte all’incomprensio-ne tra uomo e donna. Non si elimina-no i conflitti, le fatiche, le sofferenze ela disgregazione se ci si ferma alle solecause umane. L’uomo è incapace direalizzare una decente storia d’amorese perde il suo rapporto con Dio. Latensione all’unità degli sposi e alla se-

renità della vita familiare sta alla basedel cammino e si manifesta in un’au-tentica religiosità della coppia. Nelladiversità psicologica e biologica ci siprende carico della felicità dell’altro,per amarsi nella diversità, finito iltempo del tu e dell’io per cominciare iltempo del noi. Ricordare gli anniver-sari di matrimonio è un modo per rin-novare, all’interno della comunità pa-storale, le promesse matrimoniali epotenziare le energie positive, indi-spensabili per continuare a vivere lediverse stagioni dell’amore coniugale.

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ASSOCIAZIONE AMICI

PENSIONATI E ANZIANI

Marzo!!! L’inverno non vuole la-sciare il passo alla primavera, perònonostante la neve e la pioggia leprime gemme occhieggiano suirami degli alberi. Pasqua è vicina!L’augurio dell’Associazione a tuttigli anziani e ai cittadini di Chiari èche la pace e la serenità riescano afugare le brutture delle guerre.Come già annunciato sono iniziati iviaggi per le cure alle Terme di Tre-score. Il 19 aprile inizia il terzo tur-no. È importante e urgente, per ra-gioni di turni che vengono fissatidalla Direzione delle Terme, la pre-notazione anticipata, da fare perso-nalmente per le prestazioni di fan-ghi, idromassaggi, massaggi e visitespecialistiche per le ventilazionepolmonari. Non serve la prenota-zione per le cure inalatorie sempli-ci: basa l’impegnativa del medico dibase. Le iscrizioni si ricevono pressola nostra Sede in Villa Mazzotti,tenendo presente che il nostropulmino porta 8 persone per turnodi due settimane.Si ricorda che l’apertura della Sedeè dalle 14.30 alle 18.00 tutti i giornidella settimana (tel. 030-7001944);solo alla domenica sera si balla dalle20.30 in poi. Il 18 aprile alle ore15.00 nella nostra Sede si terràl’Assemblea Annuale per la presen-tazione agli Associati del BilancioConsuntivo del 2003.Ancora auguri di una Buona SantaPasqua a tutti da parte dell’Associa-zione.

Il PresidenteLuciano Leni

GIORNATA DELLA MEMORIA 2004

Per non dimenticare la Shoà

In ricordo del 27 gennaio 1945,quando le forze alleate varcaronoi cancelli del lager nazista di

Auschwitz-Birkenau, da quattro anniè stata indetta la “Giornata della Me-moria”. Tener vivo il ricordo di questocapitolo tragico della storia contem-poranea serve a non dimenticarel’Olocausto, l’odio razziale che ha ca-usato lo sterminio di milioni di inno-centi e le epurazioni selvagge che con-dussero alla prigionia e alla morteebrei, emarginati, esponenti religiosi elaici del mondo cattolico, oppositoridel regime nell’Europa dei totalitari-smi. La memoria diventa strumentoper costruire un mondo migliore emantenere alto il rispetto per chi è di-verso.Va tenuta desta perché ancora oggi, indiverse parti del mondo, c’è chi togliela vita ad altri esseri umani che hannoidee o religione differenti dalla pro-pria. I genocidi non sono scomparsicon la seconda guerra mondiale: lacronaca porta alla ribalta i massacritra etnie diverse in centro Africa, latragedia della guerra civile che insan-guina il Sudan come pure i conflitti egli atti di terrorismo che calpestano, innome di esasperazioni ideologiche, ilrispetto che va riconosciuto ad ogniuomo.La “Giornata della Memoria” ha of-ferto lo spunto per una riflessione piùapprofondita, condotta dall’insegnan-te di Lettere, prof.ssa Laura Ferri, nel-la classe Terza A della Scuola Media“San Bernardino”: gli studenti si sonodocumentati sulle persecuzioni razzia-li subite dagli ebrei durante il nazismocon letture tratte dal libro di PrimoLevi Se questo è un uomo, una delle piùtoccanti testimonianze sulle atrocitàcommesse nei campi di sterminio. Laproiezione di filmati e il confronto conmateriale raccolto dai ragazzi sul temadelle discriminazioni razziali hannodato spunto alle seguenti riflessionipersonali degli allievi, sulla tracciaproposta dall’insegnante.

Oggi molti si chiedono cosa abbia porta-to a far diventare degli uomini persecu-tori dei loro simili. Nei campi di rieduca-zione nazisti, anche il nome veniva sosti-tuito da una serie di numeri e le persone

del tutto private della propria dignità edei propri diritti. A noi che siamo abi-tuati ad avere tutto e a non rinunciare aniente, tutto ciò non sembra accettabile:“Meditate che questo è stato” ha detto ilPresidente della Repubblica Ciampi,traendo spunto da un famoso brano diPrimo Levi. “Ripetetelo ai vostri figli” -ha aggiunto - così che non si ripeta unatragedia del genere e ognuno tragga un-’occasione per riflettere dagli sbagli dellastoria.

Daniele Gandossi

È una cifra impressionante pensare acirca 6 milioni di ebrei morti nei campidi concentramento nazisti. Una delle te-stimonianze che ci fa rendere conto delledisgrazie nei lager è il brano che abbia-mo letto in classe, tratto dal libro di Pri-mo Levi “Se questo è un uomo” in cuil’autore parla della sua deportazione adAuschwitz nel febbraio 1944 che chiari-sce la tremenda crudeltà dei campi disterminio.

Aurelio Uberti

Il 27 gennaio è l’appuntamento segnatodalla Giornata della Memoria che do-vrebbe rappresentare un’occasione dinatura istituzionale per vedere accomu-nate le forze, i partiti, i movimenti e tutti isettori della società in ricordo dell’Olo-causto, nel rifiuto di ogni forma di di-scriminazione e di razzismo. Noi checrediamo in una società multiculturale,multireligiosa, multietnica siamo con-vinti che la commemorazione del 27gennaio, giorno in cui vennero aperti icancelli di Auschwitz, rappresenti l’oc-casione per chiudere i cancelli ai razzi-smi vecchi e nuovi e ai nazionalismi.

Giorgia Pasquali

Credo che sia molto importante tenervivo il ricordo dell’Olocausto perché sipossa costruire un futuro nel quale tutti ipopoli siano alla pari. Per fare questooccorre non cadere nuovamente neglierrori passati che portano a tragediecome quelle alle quali abbiamo assistito.È importante tenere vivo il ricordo conla testimonianza di chi ha vissuto e pro-vato sul proprio corpo quei terribili mo-menti. Purtroppo però se da una parte sistanno educando i giovani al rispetto ealla tolleranza, esiste ancora la realtà

dell’antisemitismo: tener vivo il ricordoserve a non cadere negli stessi errori delpassato.

Davide Zacco

Qualcuno può chiedersi: “Ma perché nel2004 si sta facendo tanto per questaGiornata della Memoria”? La risposta èsemplice: non dobbiamo dimenticarequel che è successo perché queste atroci-tà non si ripetano. Sviluppare la temati-ca sul nazismo, mentre si celebrava l’e-vento, ci ha fatto capire che episoditanto terribili non devono mai piùaccadere.

Stefano Calabria

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Abbonamenti sostenitori

€ 25,00 - Zorba-Prandolini, AntonelliMaria, Zanotti Carlo, Cassetti Teresa,Marella Lorenzo, Tota, Metelli Sergio,Folchi Elda, Fontana Erminia, Fortuna-to Agnese, Begni Giuseppe, DelfrateGuido, Tenchini Iore Adele, ZerbiniGiovanni, Zanni Bruna, Boccardelli Sil-vana, Vertua Elena, Mondini Edgardo,Bicocchi Alessandra, Bonotti Giulio,Metelli Lidia, Massetti Angela, MetelliGino, Ferrari Leonardo, RigamontiMario, Chionni Ferrari Luigina, LoriniAmabile, Olivini Narcisa, Siverio Irma,Vezzoli Luigi, Montini Renato, SiverioEmanuela, Maifredi Enrico e Monica,Iore Natale, Metelli Sergio.€ 28,00 - Terzi Luigi. / € 30,00 - LocatelliGiulia, Bossini Fulvio, Vermi Bruno,Locatelli Luigi, Claretti Bruno, Marti-nelli Vittoria, Gazzoli Marì, SalvoniMauro, Lancini Giacomo, Rapetti Da-niele, Canevari, Zambellini Bruno, Ter-zi Ennio, Parravicini Paolo, Caratti Pao-la, Piccinelli Luciano, Franzini PierFranco, Grassini Miriam.€ 35,00 - Facchetti Santino, sorelle Fac-chetti. / € 40,00 - Frialdi Giancarlo,Grassi Dante, Galetti Florinda, TosiEster, Casaletti Angelo Plato.€ 50,00 - Cogi Faustino, Olivari Giusep-pe, Brignoli Pasquale, Donini Luciano,Dotti-Chionni, Famiglia Bulgarini, Siga-lini Alberto, Famiglia Morstabilini, Vez-zoli Gianfranco, Famiglia Ebranati, Pe-scali Palma Morsia, Rocco Mario, Cam-podonico Franco, Businaro Marì, Gaz-zoli Mario, Peta Margherita, N. N. 2.€ 100,00 - Associazione Amici Pensio-nati e Anziani.

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ASSOCIAZIONE PENSIONATI DI CHIARI

Dopo il Carnevale, passato all’insegna della pioggia e del freddo intenso, eccoci im-mersi nel tempo forte di Quaresima, nel quale ci andiamo preparando alla SettimanaSanta che precede la S. Pasqua di Resurrezione, la solennità più importante della no-stra religione. Le piccole rinunce cui ci sottoponiamo rinfrancano il nostro spirito egiovano al corpo... e lo si vede sui volti di tanti pensionati che frequentano la sede,quando sanno rinunciare a qualche golosità, che sempre il nostro circolo mette a di-sposizione dei soci.In occasione della benedizione delle case, abbiamo pensato anche a questa nostracasa comune, nella quale passiamo tante ore della settimana, chiedendo a monsignorprevosto che venga a farci visita con due parole di incoraggiamento.La vita del sodalizio, in fondo, è parte della nostra vita; e lo si è visto anche in occasio-ne della festa della donna, quando si è voluto sottolineare, con il piccolo omaggio del-le primule appena fiorite, la riconoscenza nei confronti delle donne che si dedicano alservizio, in famiglia e fuori. Un gesto apprezzato, che speriamo resti vivo nella tradi-zione.Il 15 marzo abbiamo partecipato numerosi alla S. Messa celebrata nella cripta disant’Agape da Mons. Prevosto in suffragio dei nostri soci defunti. Un modo significa-tivo di stare ancora con loro.È con soddisfazione che ripensiamo alla riuscitissima gita del 5 marzo a Saint Vin-cent, che con i suoi stupendi panorami invernali e l’ottima cucina, ha entusiasmato ipartecipanti, che poi hanno provato anche l’emozione delle giocate al Casinò de LaVallée. Il ritorno in fraterna allegria è stato allietato anche da un graditissimo spunti-no offerto dall’associazione. Insomma, per un giorno, abbiamo lasciato a casa le no-stre preoccupazioni e ci siamo ripromessi di ripetere più spesso questa esperienza.In attesa della data delle elezioni per il rinnovo del Consiglio per la scadenza del man-dato, invitiamo tutti gli iscritti che credono nel miglioramento dell’Associazione, adiscriversi in Sede per candidarsi al nuovo Direttivo.I soggiorni programmati per l’estate: Gatteo Mare - turni di 15 giorni che vanno dal 18giugno al 2 luglio e dal 2 al 16 luglio (è possibile anche la partecipazione di famigliecon bambini); Pesaro - altri due turni che si svolgono dal 16 al 30 agosto e dal 30 ago-sto al 13 settembre.Ulteriori informazioni in sede, aperta tutti i giorni, compresi festivi, dalle 15.00 alle18.00. Le prenotazioni si raccolgono inderogabilmente entro la data del 5 maggio2004.

Auguri di Buona Pasqua ai nostri lettorie ai loro familiari, a tutti salute e armonia nella vita.

Per la DirezionePietro Ranghetti

Apostolato della Preghiera

Intenzione di preghieradel mese di aprile

Preghiamo affinché con particolare cura sipromuovano una solida preparazione deicandidati agli Ordini Sacri e la formazionedei Ministri ordinati.

Scrive Padre P. Donadoni: «Nella II letteraa Timoteo (1/6) si legge questa frase: ti ri-cordo di ravvivare il dono di Dio che è in te.Queste parole di San Paolo possono appli-carsi alla così detta ‘formazione permanen-te’ che tutti i sacerdoti sono invitati a prati-care per alimentare “il dono di Dio” rice-vuto con l’Ordinazione sacerdotale. Il sa-cramento dell’Ordine conferisce al sacer-dote la Grazia sacramentale che lo rendepartecipe non solo del potere e del ministe-ro di salvezza di Gesù, ma anche e soprat-tutto del suo Amore. È un dono che assicu-ra al sacerdote tutte quelle grazie attuali,necessarie e utili nello svolgimento del mi-nistero che ha ricevuto. La ‘formazionepermanente’ consacra e aiuta lo svolgi-mento dinamico proprio del sacramentodell’Ordine. Anche i Padri del Sinodo nehanno dichiarato la necessità, in particola-re per sostenere ed accrescere la fedeltà alministero e per attuare un ‘processo di con-tinua conversione’. Ed è lo Spirito Santo afar crescere nel sacerdote quest’azione dicostante conversione e maturazione di san-tità per accrescere in lui l’amore per Gesù eil servizio dei fratelli. La formazione per-manente è un’esigenza intrinseca del donodell’Ordinazione e del ministero sacra-mentale ricevuto, dono che si rivela semprenecessario».

Operazione Mato Grosso

Pasqua della solidarietà a favore delle missioni del MatoGrosso nei paesi più poveri del Sud America: Bolivia,Perù, Ecuador e Brasile.

La raccolta annuale per tutto il territorio di Chiari e Cologne ver-terà sul ritiro di ferro, vetro, carta, vestiti.Due motivi esaltanti per il nostro lavoro: dare un aiuto, un impul-so, un incoraggiamento a chi ha bisogno, a chi sta peggio di noi perfarli emergere, aiutandoli ed abituandoli a reggersi da soli e con-temporaneamente contribuire con una “operazione di pulizia” permigliorare l’ambiente in cui viviamo.Il nostro Centro Operativo di Raccolta si trova in fondo a Via Sil-vio Pellico nel piazzale antistante la discarica comunale, dove saràallestito un mercatino di “Robe ece” per gli appassionati e non, ilcui ricavato è da aggiungere a quello della raccolta e poi devolutoai progetti dell’Operazione Mato Grosso.Venite a vedere, a trovarci, a conoscerci e chi può portare conmezzi propri direttamente al Centro Raccolta ciò che vuole offri-re, lo faccia e per questo noi lo ringraziamo.

Nei giorni dall’8 al 12 aprile i nostri ragazzi passeranno comunqueper le vostre case a chiedere e ritirare ciò che avete preparato.La maggior parte dei ragazzi che lavorano per la raccolta non sonodi Chiari ed hanno quindi scarsa conoscenza dei luoghi; vi chiedia-

mo di segnalarci ogni possi-bile nostro errore o mancan-za per ritardi ed altro: chie-diamo la collaborazione ditutti.Gli attuali progetti dell’Ope-razione Mato Grosso sono ilcompletamento del Centrodi Istruzione Professionaledi Chacas dove oltre all’inta-glio e lavorazione del legnoviene insegnata l'arte di scol-pire il porfido e una pietralocale e alle donne di crearetappeti, maglioni e derivatidalla lana.Aiutiamo questa gente por-tando la scuola e insegnandoun lavoro in modo che pos-sano poi con la loro forza vivere una vita più dignitosa e indi-pendente. Grazie per quanto vorrete offrirci e arrivederci alprossimo anno.

OMG Gruppo di Chiari

Io sono vergine…Sei cretina e deficiente.

Questo è stato detto in una tra-smissione della televisione,un anno fa, nello svolgimen-

to di uno di quei giochi che si fanno disolito dalle 11.00 alle 13.00 in giorniferiali.Una ragazza, interrogata scher-zosamente e con ironia sulla sua iden-tità, se era o non era vergine, risposeprontamente: “Sì, io sono vergine e in-tendo rimanere tale fino al matrimo-nio” e giù tutti a ridere. Guardate unpo’. Che la verginità oggi non sia più dimoda è una verità solare, evidente. Èstata fatta un’inchiesta in una scuolaliceale di Torino, è stato chiesto alleragazze se avevano o no fatta una e-sperienza di rapporti sessuali tra loroo con maschi, il 70 per cento hanno ri-sposto di si. Quelle del no sono stategiudicate vittime di un complesso diimmaturità psicologica, di ignoranzasupina o deficienza educativa, prigio-niere di una mentalità arenata ai tabùche vietano ancora la libertà e i piaceridella sessualità. Una signora di grandefama, presentatrice alla televisione,quando ha sentito un’altra signorinaaffermare che era vergine, ebbe unareazione di sdegno e immediatamentedisse: «Non mi faccia ridere, una si-gnorina bella e intelligente come leisarebbe ancora vergine e se ne vantaplatealmente come se questo fosse unfregio decorativo e distintivo da mo-strare al pubblico come un diadema oaddirittura un trofeo di vittoria? Maallora quelle ragazze, e sono tante for-tunatamente, che non sono più vergi-ni, sono da reputarsi inferiori e menostimabili di quelle che sono rimastevergini? Sarebbe come dire che chi si ètagliato le unghie è meno onorata diquella che se le è mantenute? Ma percarità, la prego, signorina, non facciadi queste scoperte. Per conto mio ilsuo caso è frequente tra le ragazze me-nomate, deficienti e non realizzate equindi logicamente rifiutate, e quindimai sverginate». Questo discorso l’hosentito io con le mie orecchie. Mi sonosentito rivoltare il sangue. Avrei volu-

to gridare a squarciagola: “Ma siamotutti matti?”. Non sappiamo più di-stinguere valori da disvalori, il benedal male? Ma siamo tutti succubi dellamenzogna, non sappiamo più distin-guere e valutare la verità e non siamopiù capaci di dire pane al pane e vinoal vino? Ma che razza di paragone èquello delle unghie? Le unghie si ta-gliano e crescono di nuovo, ma la ver-ginità, che è una cosa ben diversa e as-sai superiore alle unghie, una voltapersa, non si recupera più. Non è unvalore assoluto la verginità e in caso dimatrimonio la si può eliminare senzaconseguenze. Ma fuori dal matrimo-nio e soprattutto in caso di attesa delmatrimonio, la verginità non contaproprio nulla? Sarebbe proprio unafutilità, una inutile pretesa, esigere odesiderare e trovare la sposa (o lo spo-so in un altro senso) integra, candida,pura come un giglio? Le statistiche re-centi registrano che metà dei matri-moni falliti sono di coloro che si sonoconcessi tutto prima di sposarsi e almatrimonio sono arrivati già vecchi.Quando una volta si diceva: «È arriva-ta al matrimonio con il suo onore, cioèintegra, vergine», ora è una sciocchez-za oppure una gioiosa e orgogliosa af-fermazione? Certo qualche volta nonera vero, ma questo non estingue lanobiltà e la fierezza di quando eravero. Del resto tanti giovani non vo-gliono sposarsi perché dicono: «Dovetroviamo oggi una donna onesta, pura,affidabile?». Deficiente e immaturachi vuole conservarsi vergine a ognicosto? Purtroppo l’hanno detto piùvolte di Maria Goretti e di Teresa Mo-rosini e altre ancora che si sono lascia-te uccidere piuttosto che perdere lagrazia di Dio e la loro integra e prezio-sa verginità. Erano sceme? Pare pro-prio di no se la Chiesa le ha messe su-gli altari. Chi oserebbe dire che S.Agnese, S. Lucia, Madre Teresa, S.Cecilia e tante altre tutte martiri dellaloro purezza, sono state delle deficien-ti? Anche tra i pagani anticamente laverginità era considerata una perlapreziosa. Le vestali, sacerdotesse delladea Vesta, vergini caste, attendevanoad alimentare il fuoco nel tempio dellaDea. Erano tenute in tale venerazione

che quando uscivano erano sempreaccompagnate da un ufficiale dell’e-sercito. Se incontravano un condanna-to a morte avevano il potere di gra-ziarlo e rimetterlo in libertà. Deficien-te chi è vergine? Basta vedere comeriescono a scuola le ragazze che sicomportano in un certo modo che iltacere è bello e così anche i ragazzi. Laverginità specialmente dei giovani fa-vorisce anche buona salute. Tanti gio-vani hanno contratto certe malattie in-guaribili come l’AIDS, proprio per iloro costumi disordinati. Leggevo sulCorriere della Sera del 30 Gennaioc.a. che alla visita pre militare su 250mila giovani, 120 mila sono stati giudi-cati non idonei al servizio militare.Come mai? Non sarà forse per certamala condotta che tengono?Voglio finire con un aneddoto raccon-tato da P. Gabriele Amorth primoesorcista d’Italia, residente a Roma.Ebbene in una rivista che io ho letto,ha raccontato che in una classe femmi-nile di liceo classico, una alunna chiac-chierando in un intervallo disse cheera vergine: una gran risata di presa ingiro, perché purtroppo al giorno d’og-gi sembra che il vizio debba cammina-re a testa alta e che la virtù debba ver-gognarsi. Poi, alla chetichella, una peruna, anche le altre a dire: «Che ti cre-di? Di essere vergine solo tu? Sonovergine anch’io, di nascosto sotto voce,che nessuno sentisse e se ne accorges-se». Questo è bello. Fa sperare chequello che appare e che la televisionevuol far credere non è vero. Tante gio-vani forse se non avessero rispettoumano dichiarerebbero la loro bella di-gnità e con orgoglio di essere cristiane,oneste, illibate e belle. La vera bellezzaè interiore e in qualche modo si rifletteanche all’esterno. Questa credo è unabella conclusione alla mia lunga chiac-chierata sulla verginità.

don Davide

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Bibliotecadon Luigi Rivetti

Via Garibaldi 3

Orario di aperturaDomenica 9.00 - 11.00Giovedì 9.00 - 11.00

15.00 - 17.00Sabato 9.30 - 11.00

Antiche famiglie: famiglia Bosetti

«Quante bele cesuline ghè a Ciare?».«A parte ’l Dòm e Santa Maria, ghè la cesadel Cimitero, le cese dele quadre, chele decampagna: ’nsoma ghe n’è ’n töcc i cantù, lesarà ’na quarantina…».«E come jè tignide bè!».«Ga oerès a chela!».La chiesetta dedicata ai Santi Fabiano eSebastiano - chissà perché si ricorda sol-tanto il secondo? - sta nell’omonima viacircondata da un bel giardino curato.Dietro ci sono alcuni locali che un tempoerano abitati dalla famiglia Bosetti: Gio-vanni, assistente alle Trafilerie Gnutti, lamoglie Elvira Zani e i tre figli: Tina, casa-linga, Piero, elettricista e Alfredo, dipen-dente della Sip.Elvira svolgeva le funzioni di sagrestana,coadiuvata da Anna Galli.«A magio ghè ’l ruzare: la cesa la ga de ri-splènder coi fiur del nost giardì…».Giovanni lavorò per molti anni nella Sviz-zera tedesca, dove operò con varie mansio-ni in una fonderia. Certo avrebbe preferitorimanere a Chiari ma, giovanotto appenaritornato dal servizio militare, gli fu offertodi andare a raccogliere tessere per il parti-

to. Scelse l’espatrio, in compenso i suoi su-periori svizzeri furono molto contenti di luie del suo lavoro: bravo e onesto lo definiro-no.«Elvira?».«Se ghét, Giuan?».«Ghét töt la sumensa per l’órt?».«Certo!».«Ta sa desmènteghet nigótt, però…».Poi, nelle belle giornate, partiva con la suacanna da pesca, alcune esche e via all’Oglio.Dove i pesci abboccavano, eccome se ab-boccavano…

I ragazzi del ’49

Eccoli, ben allineati nella foto ricordo allafine della V elementare. Il maestro si chia-mava Ettore Loda; la fotografia, scattatanel cortile delle scuole elementari di piazzaRocca, è del 1959. Meritano una nota ledue piantine poste simmetricamente ai latidella scolaresca a motivo di decoro. I ra-gazzi dovrebbero avere tutti dieci anni, mace n’erano anche di quindici, pluriripetenti.Uno di questi era un certo Montini al qualeil maestro, vista l’età quasi adulta, aveva af-fidato un incarico di responsabilità: ognimattina doveva versare nei calamai, da unbottiglione, la dose d’inchiostro necessariaper la giornata. Solo che un bel mattino ilmaestro lo chiamò nel mezzo della difficileoperazione, lui si voltò senza smettere diversare e tutto l’inchiostro finì sulle gambe- allora si portavano i pantaloni corti anched’inverno - del compagno De Antoni. C’e-ra poi Pierino, che conosceva a memoria leformazioni di tutte le squadre di serie A -Sivori e Charles, Nordhal e Liedholm,Ghezzi e Buffon non avevano segreti perlui - e Antonio, che collezionava fumetti

conservandoli con cura quasi religiosa.«Ma perché non fai come gli altri bambini:quasi non li leggi per paura di sciuparli!».«Perché… ho come un presentimento…chissà se fra quaranta, cinquant’anni diven-teranno rari e preziosi?…»Si riconoscono: Giorgio Grassi (oggi sacer-dote), Giacomo Cenini, De Antoni, Rena-to Palazzi, Roberto Bosetti, Filippini,Antonio Pescini (che ci ha portato la foto-grafia), Gianni Rubagotti, Fernando eGiovanni Terzi, Belotti, Giuseppe Baresi,Vito Memoli, Ramera, Roberto Turla,Montini, Fappani, Imberti, Lorenzo Gue-rini, Battel e Meraviglia (di origine tosca-na), Daniele Festa, Libretti, Guizzi, Ba-glioni, Alfredo Cittadini, Gottardi, Alghisie Giuseppe Canevari.Qualcuno destinato a rimanere per un al-tro anno da ripetente; qualcuno pronto perl’avviamento o le scuole medie; i più, pro-babilmente, l’indomani già al lavoro.

San Rocco

«Scultìm an po’, s’cècc, sarèsel mia ura de fa’na bela fotografia töcc ansema che diantiala cesa de San Roch?».«Come no? Ciame me fradèl Genio e l’èsübit fada! Dopo la egnerà buna de dagaala murusa…».«Per chel ardaróm se ’l sarà ’l caso!…».Sono, da sinistra: Giacomo Cappelli, im-bianchino; Paolo Cavalleri, muratore; TinoRanghetti, Ernesto Festa e FrancescoLoda, ferrovieri; Mauro Cavalleri, calzola-io. Vivevano tutti nel popolare quartiere diSan Rocco, allora denominato «il paesel-lo», al tempo in cui ci si aiutava tutti reci-procamente e non si stava a far tante storiese uno aveva bisogno dell’altro. Basje deminestrù, calt al mesdé e riscaldàt ala sera,pà e murtadela, pulenta e ’na fèta de salàm…Vogliamo ricordare Angelo Cavalleri, ope-raio alle Trafilerie Gnutti, sposato con Ter-restre Morgano dalla quale ebbe otto figli:

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Vanda, Olga, Paolo, Maria, Rosi, Gianna,Mauro e Giuseppe.Vogliamo anche ricordare la festa di SanRocco, il sedici agosto, quando il risöl delvicolo e della piazzetta brillava come mar-mo pregiato sotto le vigorose spazzolatedelle donne del rione e ad ogni angolopiante e fiori rallegravano i presenti.«Gnari girì ala larga perché se spurchìff al vi-col o ’l sagràt fif i cönc con nualtre!».«Te Giuseppe sét pront a sèrver messa? Apurtaga le ampulìne al prét?».«Luciano sunadùr e Franco i staghe prontico le fisarmoniche che stasera ulóm balà!».Orlando Tradati, titolare di una rinomatapelletteria, stava a guardare dall’ingressodel suo cortile e commentava: «Bravi ra-gazzi, bravi…». E tra un ballo e un coro siandava a bere una gazosa o un bicchiere divino al licinsì dela siura Bocchi, dov’era in-vitato anche il sacerdote.Con un salto da ferragosto a Natale - faciletra le righe di uno scritto - vogliamo ricor-dare il vicolo quando si riempiva del profu-mo dei panettoni San Faustino, preparati aregola d’arte nella fabbrica di Davide Pere-go ed Ernesto Corneo. Bei tempi!

Franco Rubagotti

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AVIS

UN SEGNO INDELEBILE

L’indicazione evangelica di non fare agli altri ciò che non vorremmo fossefatto a noi stessi, è anche una delle leggi fondamentali della convivenzacivile. Quest’indicazione traslata al positivo, cioè fai agli altri quello che

vorresti fosse fatto a te stesso, acquista un valore aggiunto, acquista spessoreed ovviamente è ancora più difficile da mettere in pratica. Il mondo del vo-lontariato è costruito su questa volontà nel fare, disinteressatamente e gratu-itamente. Si basa sulla soddisfazione che si ha nel sapere che un proprio gestoha reso felice o aiutato qualcuno.In questo preciso contesto l’associazione AVIS s’inserisce come mezzo e stru-mento per permettere a chiunque di poter lasciare un segno nella vita di qual-cun altro. Ed i segni che a volte si lasciano sono indelebili come l’opportunitàdi salvare delle vite.Donare è estremamente gratificante. La riconoscenza che un donatore di san-gue si aspetta è già contenuta nella sacca che, terminata la donazione, esce dalcentro trasfusionale e viaggia verso qualche letto di un anonimo malato di unqualunque ospedale. Dopo una donazione di sangue, l’iscritto all’AVIS ècompiaciuto per aver fatto qualcosa per qualcuno, senza sapere chi è questoqualcuno, pur sapendo che questo qualcuno non potrà mai ringraziarlo.Eppure c’è bisogno di dire grazie.Il Consiglio direttivo dell’AVIS di Chiari ha colto l’occasione dell’assembleaordinaria annuale svoltasi il 28 febbraio 2004 per ringraziare tutti donatori at-tivi iscritti, per la preziosa attività svolta nell’anno 2003. Il presidente France-sco Begni ha sottolineato come le donazioni continuino a garantire l’autosuf-ficienza delle strutture ospedaliere della nostra zona, ma come si debba conti-nuare a reclutare nuovi donatori, in particolar modo nelle fasce d’età più gio-vani. Tutto questo come investimento (e gli investimenti in valori umani nonpossono che dare un alto rendimento) per un futuro di solidarietà.Sulla base di queste considerazioni s’inserisce la decisione che il Consiglio di-rettivo ha preso di far celebrare una Santa Messa in suffragio degli avisini de-funti. Un modo di dire grazie anche a coloro che, dopo aver lasciato il propriosegno nella vita di qualcun altro, ora sono tornati alla casa del Padre. La SantaMessa sarà celebrata sabato 17 aprile 2004 alle ore 18.00 in parrocchia.Il consiglio direttivo dell’AVIS di Chiari invita tutti a partecipare alla SantaMessa, così da evidenziare il senso di gratitudine che la comunità ha nei con-fronti di chi agisce senza aspettarsi nulla in cambio.

La segreteria

C. A. V.

Centro Aiuto alla vita

Che cosa èIl C. A. V. è un’associazione di volontari, quindi senza sco-po di lucro, che si propone di aiutare le famiglie in difficol-tà. In particolare fornisce aiuto alle future mamme e ai lorobambini offrendo un supporto materiale ed un incoraggia-mento morale.

Dove siamoSiamo in Chiari in via Morcelli n. 5, nella sede della Caritas,ogni mercoledì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.00 (telefo-no 030-7001600).

I nostri ambiti di interventoAiutiamo le future mamme fornendo vestaglie, camicie danotte e indumenti necessari per il parto. Per i neonati abbia-

mo abitini, tutine, maglioncini, bavaglie, cuffiette, scarpine,babbucce, pannolini, omogeneizzati, passeggini, lettini, cul-le, giochi e materiale scolastico.

Come potete aiutarci

Chiediamo aiuto a tutti voi per raccogliere il materiale ne-cessario per aiutare i nostri piccoli amici. Ogni mercoledì alC. A. V. potete portarci ciò che a voi non serve più, ma cheinvece può essere molto utile a loro. Sicuri della vostra sen-sibilità e generosità vi ringraziamo fin da ora. Potete diven-tare anche voi soci del C. A. V. telefonando al numero030-7001600 oppure passando nella nostra sede a dare lavostra disponibilità.

Per tutti gli sportivi

strutture nuove a Chiari

Ultimamente, entrando al BarSport, mi sento un po’ a disa-gio. Sarà che non so che dire

dell’Inter, e sto abbottonato, sarà chem’infastidisce parlare di quella partedello sport che non riesco ad amare,perché non è più gioco. Ho sostenutospesso che è l’aritmetica a decidere chiè bravo e chi meno, chi vince e chi per-de. Ma io parlavo di numeri piccoli, diconti da fare sulle dita: gol segnati,schiacciate riuscite, canestri realizzatie punti in classifica. Ora basta! O sonomilioni o non se ne parla! Ma nonsono gol, schiacciate, canestri o punti:sono euro. Metteteci di tutto: concor-si, diritti, ingaggi, premi… e deficit!Metteteci il fatto che tutto questo èspesso maldestramente e, a volte,poco onestamente amministrato. Mametteteci soprattutto l’amarezza chenasce nel constatare che questa trotto-la milionaria impazzita gira, in realtà,solo su se stessa fino a porsi fuori daglieventi. Che tristezza vedere giocare lepartite di calcio in un giorno di luttoatroce!Ma ora mi occupo dell’argomento cheavevo in mente per questo mese.Non mi pare necessario richiamaredati per sottolineare la buona diffusio-ne dell’attività fisica e sportiva a Chia-ri. Abbiamo più volte potuto constata-re che i numeri sono piuttosto alti eche la varietà delle discipline ed attivi-tà frequentate è ampia. È un fenome-no positivo, che riguarda varie fasced’età e che ha riflessi positivi nella vitasociale di tutta la comunità. Questogiustifica l’attenzione che l’Ammini-strazione comunale dedica a questosettore. Si possono evidenziare alcuniaspetti nei quali il Comune è presenteper sostenere l’attività sportiva ad ognilivello. Possiamo partire dal sostegnoeconomico che viene dato a gruppi esocietà in varie forme, ma, come so-stiene lo stesso assessore Partegiani,non è questo l’aspetto fondamentale,aldilà della consistenza e della formadegli aiuti. Il più importante contribu-

to che l’Amministrazione deve fornireè quello della disponibilità di impiantie strutture, del loro buon funziona-mento e manutenzione e dell’organiz-zazione del loro utilizzo. In questosenso si è mosso per decenni l’assesso-rato allo sport con la valida collabora-zione del comitato sportivo. Una pa-noramica veloce sulla situazione attua-le consente di rilevare che, per quantoriguarda le palestre, l’offerta è in gra-do di soddisfare le richieste.Ma queste sono notizie abbastanzascontate per cui è meglio occuparsidelle novità. Sono trascorsi decenni diattesa ma finalmente Chiari avrà unapista di atletica. La struttura era previ-sta ed attesa da anni non solo dalla so-cietà Libertas Chiari, ma anche da altrigruppi e dalle scuole. Per la LibertasChiari avranno fine le trasferte per gliallenamenti e le difficoltà organizzati-ve per gare di livello ufficiale nel ri-spetto delle normative del Coni. Pertutti gli altri, ed in particolare per lescuole, si apre la possibilità di organiz-zare e gestire agevolmente e nel mi-gliore dei modi le manifestazioni spor-tive che fanno parte dei progetti for-mativi. Anche altre realtà sportive tro-veranno vantaggio dalla nuova realiz-zazione. Infatti è previsto che all’inter-no della pista venga realizzato un cam-po di calcio del quale potranno usufru-ire anche le società amatoriali. L’ulti-ma sorpresa è data dalla possibilità direalizzare le tribune che prima nonerano previste. Con questa strutturadovrebbe realizzarsi presso il centro divia SS. Trinità un complesso sportivointegrato con pista, campi di calcio, pa-lazzetto dello sport e pallone geodeti-co, ristrutturato. Il mese di maggio ve-drà il completamento delle opere e l’i-nizio dell’utilizzo.Per completare correttamente il qua-dro devo anche citare le questioni insospeso ed i problemi da risolvere.Innanzitutto dovranno essere definitele convenzioni ed i regolamenti per lagestione e l’utilizzo dei vari impianti.Gli interlocutori dell’Amministrazio-ne saranno le Società sportive. Per ilpalazzetto di via Lancini sono necessa-ri adeguamenti dei locali adibiti a bar,mentre il centro tennis di via S. Seba-stiano necessita di interventi sull’im-pianto elettrico. Negli ultimi mesil’Amministrazione comunale ha dovu-to affrontare l’emergenza provocatadall’inquinamento del terreno riscon-trato sul campo dello stadio comunale.

Mentre prosegue il monitoraggio dellasituazione sono allo studio i migliori ri-medi, quelli più efficaci e con minoreimpatto. Dal cassetto dei sogni esce unprogetto: si sta concretamente pensan-do ad una struttura artificiale di ar-rampicata da realizzare, con la parteci-pazione del CAI, presso la Scuola me-dia Toscanini. Per Chiari, che ha unatradizione ed una passione alpinisticaradicate, questo è un autentico regalo.Un servizio di grande importanza èrappresentato dalla medicina dellosport. Dal 7 settembre 2002 è attivo,presso il palazzetto di via SS. Trinità,lo studio dove opera il dottor AlbertoCortili in convenzione con il Comunedi Chiari. Per i cittadini di Chiari e pergli iscritti alle società sportive clarensiè gratuito il rilascio del certificato d’i-doneità per l’esercizio di attività spor-tiva non agonistica. Per l’esercizio diattività agonistica dei maggiorenni èstata concordata la tariffa agevolata dieuro 25. Le attrezzature sono quelle ri-chieste dal CONI e dall’Asl e la certifi-cazione rilasciata risponde alle leggivigenti nell’ambito sportivo-agonisti-co. Così il dottor Cortili commenta lasua attività: “Il valutare le giovani levesportive di Chiari mi ha dato spunto discoprire un mondo che se non si vive indiretta non si riesce neanche ad imma-ginare per la sua brillante dinamica”.Se un rammarico rimane ancora è nelnon completo utilizzo di questo servi-zio serio e prezioso. Va ricordato an-che l’attenzione che l’assessorato allosport, in collaborazione con quello al-l’istruzione, riserva alle scuole per sup-portare con fondi e personale qualifi-cato la realizzazione delle proposte diattività motoria e sportiva previste neiPiani di Diritto allo Studio. Nel pre-sentare il bilancio l’assessore ha fattopresente che “… quanto stanziato nelbilancio… è un investimento perché,oltre ad educare ed aggregare, crea si-curezza”.

Bruno Mazzotti

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SCUOLA D’INFANZIA

MAZZOTTI-BERGOMI

È tempo di teatro...

Sono la mamma di una bambinache frequenta la scuola d’infan-zia Mazzotti-Bergomi. Quest’an-

no ho fatto la scelta di partecipare allospettacolo di Carnevale insieme alle al-tre mamme.Ecco la mia opinione...Il teatro... metafora di vita: incontro dipersone, di esperienze e di vissuti...Nascita di nuovi rapporti umani attra-verso l’uso del gioco e del mettersi ingioco...Esperienza di vicinanza e di lontanan-za fra vite così diverse, ma incredibil-mente simili...Vissuti che s’intrecciano sullo sfondodi un comune denominatore: i nostrifigli...Voglia di partire da un progetto per ar-rivare insieme alla meta...Collaborazione e scontro con il solo edunico desiderio di riuscire ad inventa-re una danza, per divertirci, per diver-tire...Gioia di abbandonare la solita routineper scoprire, inaspettatamente, che allascuola dei nostri bambini anche noimamme possiamo ancora imparare...Mettere a disposizione i nostri talenti ele nostre abilità per sorprenderci e persorprendere...Occasione di relazione e di dialogocon Suor Giò, le nostre maestre, le in-servienti, le cuoche e tutti coloro chelavorano all’interno della scuola...Insomma... il teatro, metafora di vita, èstato per più giorni il protagonista, in-sieme a tutte le mamme!Un grazie particolare va al mio gruppoafricano... Pedercini Patrizia, DeboraMercandelli, Edda Zotti, Simona Ca-labria, Resi Zini, Giusi Gottardi, Lilia-na Gherardi, Franca Garzetti, MichelaBerta, Maria Grazia Gandelli e ElenaViola.

Patrizia Pedercini Ramera

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CULTURA

La musica contro l’isolamento

e la solitudine

Le Serate Musicali, e-vento culturale ormairadicato nella vita del-

la città di Chiari, con l’edizione2004 consolidano il legamecon la comunità clarense attra-verso una scelta nuova e insoli-ta, parallela al programma tra-dizionale, sempre di alta qua-lità. La musica infatti è un ve-icolo privilegiato di messaggi,capace di suscitare sentimen-ti e riflessioni, ma anche diinstaurare un profondo lega-me con il dolore. E ciascunodi noi potrebbe testimoniar-lo, nel ricordo personale ecollettivo. Anche all’internodella nostra comunità civile edella convivenza quotidianala sofferenza e il disagio esi-stenziale aspettano da tutticomprensione, vicinanza, at-tenzione.Una risposta profonda, ma rispettosa e riservata, all’angoscia della solitudineè il programma La musica e il disagio che, inserendosi nel contesto più ampiodella manifestazione, vuole testimoniare solidarietà e augurare uno spazio diserenità possibile. E la compenetrazione tra musica e sofferenza sarà vissutaproprio nei luoghi in cui, giorno dopo giorno, il dolore si consuma: saranno al-lora l’Ospedale Mellino Mellini, l’Istituto Pietro Cadeo, la Fondazione Berti-notti-Formenti con la realtà del Rustico Belfiore ad ospitare, fisicamente, e adincarnare la nuova proposta culturale. Alla musica sarà così meglio ricono-sciuto il ruolo esistenziale che da sempre le compete; alla sofferenza, che spes-so esorcizziamo con il distacco, sarà dato il calore della vicinanza consapevolee quel segno di speranza che la musica, più di altre espressioni della creativitàumana, sa produrre.La città di Chiari nella sua storia ha costruito risposte concrete ai bisogni so-ciali sempre più incombenti e svolge un ruolo centrale nel territorio di appar-tenenza; anche questa iniziativa vuole perciò essere segno e messaggio di unasensibilità diffusa verso i bisogni dell’altro, in una logica di “prossimità” forie-ra di una convivenza solidale.Il programma si realizzerà in tre incontri: domenica 28 marzo, presso la Fon-dazione Bertinotti-Formenti, “La Musica incontra il Disagio”; domenica 18aprile nell’Istituto Pietro Cadeo “Solitudine... Coraggio... Incontro...”; sabato5 giugno presso l’Azienda Ospedaliera Mellino Mellini “Il cammino della spe-ranza”.Un’altra significativa innovazione nella stagione concertistica 2004 delle Sera-

te Musicali è l’apertura al territorio, che si è realizzata nella collabora-zione con le Comunità di Orzinuovi e Rovato, dove avranno luogo alcu-ni degli eventi musicali in programma.Il concerto di apertura della manifestazione, che continuerà fino al 6giugno, si è tenuto a Chiari il 19 marzo nella chiesa di Santa Maria: lenote di due grandi sinfonie di Mozart, nell’interpretazione dell’orche-stra “I virtuosi di Praga”, hanno dato l’avvio ad una proposta culturaleche si conferma di alto livello.�

Costruire il futuro

A metà dell’anno scout ognicapo fa il punto della situa-zione della sua unità, si inter-

roga sul cammino dei suoi ragazzi.Insieme si fanno le verifiche di metàanno rispetto alla programmazione disettembre, al progetto che si volevaperseguire. Cominciano allora a sor-gere dubbi, ansie, sogni perché forsenon tutto sta andando come previsto.E ci si interroga, ma…Non sempre “fare dei progetti” sui no-stri ragazzi è sbagliato; è sbagliatoquando cerchiamo un assoluto deter-minismo: faccio questo per ottenerequello, senza lasciare spazio alla crea-tività dei bambini e dei ragazzi e allavariabilità delle situazioni. A partequeste deviazioni, però, avere un pro-getto per i nostri ragazzi significa pen-sare a loro, volere loro bene, dedicareloro tempo ed energie in modo finaliz-zato e consapevole. Il progetto, poi, haanche un valore aggiuntivo molto at-tuale: il contesto d’oggi non aiuta aprogettare a lungo termine; nulla èeterno, è vincente solo chi guadagnatutto subito e chi cambia in fretta ciòche ha conquistato. È invece solo inse-gnando la gradualità e la fatica dellaconquista delle cose che si rendono lepersone responsabili e protagonistedella loro vita. L’importanza di averequalcuno che pensa un progetto per teemerge con forza nelle situazioni di di-sagio, quando manca una persona cheabbia nel cuore e nella mente il tuo do-mani: è importante saper immaginareun futuro bello per i nostri ragazzi. Ilprogetto può quindi avere un duplicevalore: essere un mezzo, uno strumentopedagogico, essere un fine, un obiettivoeducativo.

Come strumento pedagogico il Proget-to Educativo di Gruppo può essere vi-sto come una ricetta contro la routine,uno stimolo alla ricerca e al rinnova-mento. È un collegamento fra i princi-pi ideali e teorici dello scoutismo e delPatto Associativo e la realtà concretadei ragazzi di oggi, in questo ambienteed in questa specifica realtà. È unostrumento di impegno, di confronto everifica per il lavoro dei diversi capi sia

con i bambini della stessa età, sia ga-rantendo una unitarietà di intenti edobiettivi per i ragazzi delle età succes-sive. È infine uno strumento di rilan-cio, di ripensamento dello stile con cuil’adulto si pone verso il bambino - ra-gazzo per evitare di sedersi, invecchia-re, fermarsi, ripetersi in modo automa-tico senza seguire le mutazioni deitempi e le esche educative e le poten-zialità positive di rinnovamento delmondo che ogni generazione ha.Ma il progetto può intendersi anchecome fine, obiettivo educativo: l’obiet-tivo di insegnare ai ragazzi a progetta-re, costruire gradualmente, la loro vitae a realizzarsi come persone significa-tive e serene.Per Lupetti e Coccinelle questo avvie-ne con l’impegno nella conquista delleprede, impegno che prevede la dichia-razione di un obiettivo raggiungibiledal bambino con le sue forze, l’esecu-zione di piccoli passi per concretizzar-lo, la presentazione di quanto realizza-to alla propria comunità.Per Esploratori e Guide l’educazioneal sapersi progettare si concretizza conla realizzazione dei progetti delle im-prese di squadriglia e con la individua-zione e il progressivo miglioramentodelle proprie competenze. Le piccolesoddisfazioni delle specialità e dellecompetenze fanno apprendere, attra-verso l’esperienza, che è davvero pos-sibile costruire un proprio sogno, conle nostre mani, con la volontà, l’impe-gno, la dedizione ed il tempo.Per Rover e Scolte l’obbiettivo si raffi-na attraverso i momenti di servizio in-dividuali, il confronto comunitario suigrandi temi, e il cammino realmentefatto con i piedi sulle strade e sui sen-tieri del mondo. Tutto questo porta,nella Progressione Personale, a indivi-duare una strada di crescita che, attra-verso le scelte e gli impegni della Par-tenza, porti alla realizzazione delle po-tenzialità di ciascuno perché faccia“del proprio meglio, per essere pronto,per servire gli altri” ed essere così unapersona felice.

Lina Marella

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● Il popolo era adunato in piazza pereleggere il vescovo. Ad un tratto unragazzino gridò:- Ambrogio vesco-vo! Ambrogio era il prefetto man-dato da Roma a governare la pro-vincia e non era nemmeno prete.Ma allora il popolo era sovrano perle nomine delle cariche ecclesiasti-che, e tutto il popolo milanese cheaveva imparato ad ammirare e adamare Ambrogio nella sua caricacivile, gridò che lo voleva vescovo.Ambrogio era umile quanto bravo,e appena capì che stava per piom-bargli addosso la responsabilità dipastore delle anime, prese unamula e scappò da Milano. Ma lamula alle porte della città cominciòa far la ritrosa e poi si fermò e nonvolle più proseguire. Il popolo chel’aveva rincorsa la raggiunse facil-mente e Ambrogio fu portato intrionfo a Milano, che da allora inpoi l’ebbe suo vescovo.

● Holman Hunt aveva terminato unsuo quadro. Rappresentava Gesùdavanti ad una porta. Prima diesporlo, l’ottimo pittore volle senti-re il parere di alcuni amici. Tuttiammirarono la bellezza della figuradivina di Gesù, solenne e rispettosapresso la casa oscura. Nessuno tro-vava difetti ed errori; ma finalmen-te uno osservò: - Maestro, mi pareche manchi qualcosa alla porta dicasa. Come si può entrare, se nonc’è la maniglia? Il pittore rispose: -Amico, hai ragione, non ho dipintola maniglia alla porta della casa.Però ricordati che la porta, cui Cri-sto bussa, si apre solo dall’interno! -Sì, siamo solamente noi che possia-mo spalancare il nostro cuore al Si-gnore.

● Si racconta che un giorno, il Vesco-vo di Vigevano, gli mostrava conuna certa soddisfazione il giardinoannesso all’episcopio e, uno deipresenti osservò che l’arcivescovodi Milano vi avrebbe potuto pren-dere un po’ di necessario riposo. IlBorromeo rispose subito: «La santaBibbia è il boschetto più adatto peril mio riposo».

Card. Carlo Maria Martini

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Aprile1 G S. Ugo V.

Primo del mese2 V S. Francesco da Paola

Primo del meseAstinenza

3 S S. RiccardoPrimo del mese

Is 50,4-7; Sal 21,8-9.17-20.23-24;Fil 2,6-11; Lc 22,14 - 23,56Inizio Sante Quarantore

5 L Lunedì SantoSante Quarantore

6 M Martedì SantoSante Quarantore

7 M Mercoledì SantoConclusione Sante Quarantore

8 G Giovedì Santo9 V Venerdì Santo

Astinenza e digiunoProcessione della Via Crucis

10 S Sabato Santo

Col 3,1-4 (1Cor 5,6-8); Gv20,1-912 L Lunedì dell’Angelo

At 2,14.22a-32; Sal 15,1-2.5.7-11; Mt 28,8-1513 M S. Ermenegildo14 M S. Valeriano15 G B. Cesare de Bus16 V S. Bernardetta Soubirous17 S S. Simeone

Gv 20,19-3119 L S. Fortunata

Consiglio di Oratorio20 M S. Agnese21 M S. Anselmo22 G S. Leonida23 V S. Giorgio24 S S. Fedele

Ap 5,11-14; Gv 21,1-1926 L Beato G. Battista Piamarta, sacerdote bresciano27 M S. Zita28 M S. Pietro Chanel29 G S. Caterina da Siena30 V S. Pio V

Maggio1 S S. Giuseppe artigiano

Inizio del mese mariano - Festa del Lavoro

At 13,14.43-52; Sal 99,2-3.5; Ap 7,9.14b-17;Gv 10,27-30

3 L Ss. Filippo e Giacomo4 M S. Ada

Comunità educativa dell’Oratorio5 M S. Irene

Opere Parrocchiali

I nipoti Ortani in memoria della zia Tersa 150,00Piero in ricordo della mamma 100,00Comunione ammalati 315,00F. N. 15,00Benedizione famiglie 325,00N. N. 50,00N. N. 250,00Le Quadre per la Chiesa di S. Rocco 300,00Le Quadre per la Chiesa di S. Giacomo 300,00Le Quadre per la Chiesa della SS. Trinità 300,00Le Quadre per la Chiesa del Cimitero 300,00

Tegole per Santa Maria

N. N. in memoria dei propri defunti 50,00Le amiche di Federica in memoria di Emilio Barbieri 125,00N. N. 20,00Angioletta e Anna in memoria della cara Maria Luigia 100,00In memoria di Agape e Pasquale Boraschi 20,00Cassettina Chiesa 177,00N. N. 25,00F. L. 20,00La figlia in memoria dei genitori Maria e Giacomo 50,00

Centro Giovanile 2000

Chiara Angela Facchetti, in occasione del Battesimo 100,00N. N. 100,00Mario, Roberto, Danilo e Marcoin ricordo dello zio Giulio 200,00In memoria di Rosa Piantoni 100,00N. N. 750,00Comunità S. Giovanni, ultima domenica di febbraio 41,80Chiesa Ospedale, ultima domenica di febbraio 70,16Mario Betti 100,00N. N. 100,00In memoria di Francesco Loda 100,00Ultima domenica di febbraio, busta della generosità 3.707,70Offerte cassettina centro Chiesa 108,00Pina a ricordo della cara defuntaMaria Lorini vedova Bettinardi 30,00Le Quadre per il Centro Giovanile 2000 300,00

6 G Primo del meseS. Domenico Savio

7 V Primo del meseS. Flavia Domitilla

8 S Primo del meseS. Vittore

At 14,21-27; Sal 144,8-13; Ap 21,1-5;Gv 13,31-33a.34-35Sante Cresime

Dal 14 febbraio al 15 marzo 2004

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Battesimi11. Marika Baldassari12. Eleonora Carminati13. Damiano Fogliata14. Andrea Ghidini15. Alessia Pinelli16. Ester Vertua17. Dario Traversari18. Roberta Warnakulasuriya Tukappulage

Matrimoni4. Ugo Nigro con Margherita Corna5. Lori Girolamo Zizzi con Giuliana Formenti

Defunti30. Angelo Platto 6431. Giuseppa Savoldi 8832. Gaetano Ioli 7233. Angelo Mirani 8134. Rosa Marin 8935. Faustino Goffi 8436. Giovanna Bosetti 8137. Cesare Angoli 6638. Natale Zanni 8939. Maria Sorsoli 86

Anna Piantoni19/10/1956 - 20/2/1990

Ester Goffi in Piantoni27/11/1926 - 30/4/2000

Giacomo Ravizza18/2/1920 - 15/3/1987

Teresa Festa13/1/1923 - 14/4/2000

Francesco Boccardelli5/7/1926 - 2/9/2000

Aldo Mingardi29/5/1932 - 1/5/1997

Arturo Lorenzi23/8/1931 - 28/4/1969

Regina Facchetti ved. Bonassi22/1/1928 - 14/2/2004

Margherita Demaria ved. Gorla23/1/1905 - 3/4/2001

Maria Gorla26/10/1927 - 8/4/1999

Ricordo di Maria Martinazzi

(Mariulì)

M. 18 gennaio 2004

A poco tempo dalla sua scomparsa, la Conferenza SanVincenzo de’ Paoli commemora con commozione l’atti-va appartenenza di un’aggregata che fu prodiga di ge-nerosità e di dedizione alla causa dei più deboli. Si puòcertamente affermare che in tale compito era sostenutada una personalità con un senso innato della bontà cari-tativa. Va sottolineato che, in occasione del compimen-to dei 50 anni di ininterrotto servizio nelle fila del-l’Associazione, il Consiglio Nazionale di Milano l’avevainsignita della medaglia d’oro. Un dovuto riconosci-mento ad un cuore di tal fatta.

Da parte loro i giusti,morti in pace con Cristo,sono diventati più vicini a Dioe quindi anche a noi;operano nella storiacon maggiore efficaciadi quando erano sulla terra,a somiglianza del Signore Gesùche ha dispiegatola sua potenza salvificasoprattutto dopo la sua mortee risurrezione.