Una bufala teatrale

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 Una bufala teatrale da primato di Enrico Pieruccini 

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8/3/2019 Una bufala teatrale

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Una bufala teatrale da primatodi Enrico Pieruccini 

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Involontariamente sostenuta da prestigiose agenzie stampa, da importantiteatri stabili e da autorevoli testate cartacee e on line, agli inizi del 2009 i-nizia a girare in Italia una bufala da primato. A distanza di due anni emezzo in rete quella bufala c’è ancora. Meno rispetto ad allora: su siti diagenzie stampa che sfornano decine di comunicati al giorno e su testatequotidiane on line non c’è più traccia. Ma su tanti altri siti resta in grande

evidenza. A conferma della perpetuazione dell’errore on line che resiste altempo. Un perpetuarsi favorito dall’estrema facilità del “copia-incolla” chenegli anni può addirittura amplificare imprecisioni ed errori.

La bufala o, meglio, l’assurdità è che Luchino Visconti avrebbediretto una commedia della Ginzburg quando era già morto datredici anni mentre Laurence Olivier l’avrebbe diretta ormaimorente tre anni dopo essersi ritirato dalle scene.

I FATTI

Natalia Ginzburg nasce il 14 luglio 1916 e muore il 7 ottobre 1991. Nel1989 scrive la sua ultima commedia, L’intervista .Ed eccovi l’incredibile. Martedì 7 aprile 2009 al Teatro Camploy di Vero-na va in scena, nell’ambito di una rassegna di cui curo l’ufficio stampa,L’intervista  di Natalia Ginzburg. Un allestimento bellissimo con MariaPaiato, Valerio Binasco e Azzurra Antonacci. Regia dello stesso Binasco.Uno spettacolo di alto livello a conferma delle doti registiche di Binasco.Attori, regista e tecnici fanno dunque la loro parte. Non gli addetti alla co-municazione. Qualche giorno prima, accingendomi a scrivere il comunica-to mi accorgo infatti che in rete gira un’assurdità. Quasi tutte le presenta-zioni riportano che L’intervista  era stata messa in scena la prima voltada Laurence Olivier a Londra e da Luchino Visconti in Italia.

Porca la miseria! Com’è possibile? Luchino Visconti nasce il 2 novembre1906 e muore il 17 marzo 1976, tredici anni prima che la Ginzburg scrivaL’intervista . Laurence Olivier nasce il 22 maggio 1907 e muore l’11 luglio1989 dopo essersi ritirato dalle scene nel 1986, tre anni prima che la Gin-zburg scriva L’intervista .Le cose non quadrano. Dopo averci pensato un po’, comincio a capire co-sa può essere successo. Probabile che in una struttura che si occupa dicomunicazione abbiano affidato all’ultima ruota del carro (uno stagista adesempio) il compito di scrivere una scheda sull’Intervista della Ginzburg.Quello, andando in rete, s’imbatte in un’altra commedia della Ginzburg,L'inserzione  del 1969 andata in scena al Teatro San Babila di Milano il21 febbraio di quell’anno con la regia di Luchino Visconti. Ne erano inter-

preti Adriana Asti (Teresa), Franco Interlenghi (Lorenzo), Mariangela Me-lato (Elena), Antonella Bracco Scattorin (Giovanna) e Luciano Bartoli(Muchacho). Sfiga vuole (per il nostro stesore) che L’inserzione giunga inItalia un anno dopo la prima assoluta di Londra, all’Old Vic il 24 settembre1968. A Londra, con la regia – a quattro mani – di Donald MacKechnie eLaurence Olivier allora direttore artistico del National Theatre, era andatain scena col titolo The Advertisement nella traduzione inglese di HenryReed. Nel cast Joan Plowright (Teresa), Anna Carteret (Elena) ed HelenBourne (Giovanna) e altri attori della compagnia del National Theatre.Un percorso insolito per una commedia italiana scritta da un’autrice italia-na ma la Ginzburg era ben introdotta a Londra grazie al marito che era uncelebre anglista. Accadde così che L’inserzione  (scritta nel 1965) fu tra-

dotta in inglese e messa in scena in prima mondiale nientepopodimeno-che dalla compagnia del National Theatre.

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Il povero stesore, fuorviato dal cognome Ginzburg (glielo concediamo unaccostamento ad Allen Ginsberg?) deve avere pensato che l’autrice erainglese o americana, e che la commedia era nata come The Advertise- 

ment . Definito questo, deve avere pensato che nel 1969 era stata tradottaInserzione mentre quarant’anni dopo, nel 2009, il traduttore aveva preferi-to Intervista . Poco conta (limiti anche con l’inglese?) che siano due voca-

boli con due significati diversi. Non a caso L’inserzione ha come filo con-duttore il mondo delle inserzioni a pagamento mentre L’intervista ha sullosfondo il giornalismo culturale.E Visconti e Olivier? Nella fretta niente niente che sia limitato a chiedereal collega della scrivania accanto chi fossero questi due registi e alla ri-sposta “due grandissimi del cinema e del teatro a livello internazionale”,lui sia partito in quarta.

Il risultato è questa breve agenzia di quel 7 febbraio 2009, probabileincipit di tutto il pasticcio.

Roma, 7 feb. - Va in scena da martedi' prossimo al Teatro Eliseo, nell'interpreta-zione di Valerio Binasco e Maria Paiato ''L'intervista'', ultima delle nove opere

prodotte da Natalia Ginzburg per il teatro, che annovera tra i suoi piu' importantiallestimenti quello di Luchino Visconti e di Laurence Olivier.

Parecchi la riportano tale e quale. Ma c’è anche chi ci lavora e incrementale bestialità.Scritta nel 1988 e messa in scena sia da Luchino Visconti che da sir Laurence O-livier L’intervista è l’ultima delle commedie della Ginsburg che qui dipinge un de-cennio della vita italiana tra il 78 e l’88, anni difficili in cui tutto sembrava dissol-versi nel nulla da cui a tratti emergeva, magari in maniera confusa, la voglia ditrovare qualche nobile ideale da salvare.

Grandioso quel “tra il 78 e l’88” abbinato a Visconti e Olivier.

Qui addirittura si cita L’inserzione :

In seguito si interessò alla scrittura di testi teatrali, dando origine ad una forma e-stremamente personale di commedia. Fra le nove opere da lei prodotte, le piùimportanti sono: "Ti ho sposato per allegria" (1965), che fu portata in scena, congrande successo, dall'attrice Adriana Asti; "L'Inserzione" e "La segretaria" en-trambe del 1968; e l'ultima commedia: "L'intervista", che venne rappresentata conla regia di Laurence Oliver a Londra e quella di Luchino Visconti in tutti i maggioriteatri italiani.

Qui si tenta di dire, senza tra l’altro riuscirci, che fu rappresentata all’OldVic interpretata dalla National Theatre Company.

Maria Paiato, attrice superba in scena e persona semplice nella vita, è statal’indimenticabile Miriam Mafai di “Il Silenzio dei comunisti” e la commovente MariaZanella di un monologo che le valse il premio Ubu 2005. Questa volta è la prota-gonista di una commedia di Natalia Ginzburg, rappresentata nel 1968 nienteme-no che al National Theatre di Londra con la regia di Laurence Olivier e ripresa inItalia di Luchino Visconti.

Facendo su Google il search “Ginzburg Intervista Olivier Visconti” ci sipuò rendere conto di come questa assurda bufala sopravviva alla grande.Perché se da un lato è scomparsa da siti di agenzie stampa e di quotidia-ni, dall’altro ha fatto il suo ingresso in altri siti all’interno di biografie dellaGinzburg.