Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio...

22

Transcript of Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio...

Page 1: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

Gender: la costruzione di una bufala

Benedetta Brandi

25 ottobre 2017

1

Page 2: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

PREMESSA

Mi imbatto per la prima volta nell'espressione TEORIA GENDER del tuttocasualmente, nel 2013, nell'Abbazia benedettina di Subiaco. Proprio nello studiodell'Abate Priore, scorgo un libretto e lo sfoglio curiosa. Si tratta di un libriccinoedito in occasione dell'assegnazione del �Premio San Benedetto per la promozionedella Vita e della Famiglia in Europa�, giunto alla sua XII edizione, attribuito conuna cerimonia solenne venerdì 24 maggio 2013 presso il monastero di Santa Scola-stica a Subiaco. Il Premio viene assegnato all'economista Stefano Zamagni, docentedell'Università di Bologna, autore di numerosi studi ed esperto di dottrina socialecattolica. Curiosa, vado in cerca della motivazione e, tra le righe, scorgo un esplicitoriferimento alla cosiddetta �Ideologia gender�.

Scoprirò solo più tardi che il premio è sempre stato assegnato a �gure di rilievonella difesa della vita e della famiglia, come i cardinali Bi� e Ratzinger, due nomiche si stagliano severi nel panorama della Chiesa post conciliare più reazionaria.È un caso molto fortunato che io mi imbatta in questo libretto, perché il nome diZamagni verrà chiamato in causa più volte negli anni successivi da chi cerca autore-voli e accreditate legittimazioni al PERICOLO GENDER. Zamagni, in un'intervistarilasciata ad Avvenire dirà un anno dopo:

�(. . . ) Per evitare di riprodurre il pensiero unico bisogna garantireil pluralismo, invece negli ultimi decenni i fondi di ricerca, le cattedreuniversitarie, gli spazi di pubblicazione andavano solo agli �allineati�.Questa è dittatura del pensiero. Vale per l'economia come per le scienzesociali, il diritto, la bioetica. L'individualismo libertario tende a farcredere che le preferenze degli individui abbiano lo stesso statuto dei lorodiritti: se preferisco diventare donna e generare un �glio devo poterlofare, se preferisco scegliere come dev'essere fatto il mio bambino devopoterlo fare. . .

Eppure non c'è solo il �diritto� dell'adulto che decide: c'è anche, peresempio, quello del nascituro. Che non viene mai riconosciuto, perchénon c'è nessuno che possa �negoziare� invece di chi non ha voce.�

La ri�essione sulla famigerata Teoria Gender sembra intrecciarsi, quindi, conquestioni ancora più complesse legate ai principi non negoziabili, alla bioetica, alconcetto stesso di famiglia. Si intreccia anche con ciò che nel frattempo avvienein Italia, con la realtà delle famiglie omogenitoriali sempre più numerose e quelladell'Editoria che le racconta, con il dibattito per la proposta di legge contro l'omo-fobia (il cosiddetto decreto Scalfarotto) e quello per le Unioni civili. A partire dal

2

Page 3: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

2015, il Gender diventa però lo spauracchio per tutti coloro che osteggiano con forzal'introduzione nella scuola di progetti educativi mirati al superamento e all'abbatti-mento degli stereotipi di genere e alla prevenzione di violenza di genere, omofobia ediscriminazioni a sfondo razziale. Iniziative, attività, progetti curriculari validissimie necessari posti in essere in molte scuole vengono così guardati con sospetto, in unclima di crescente allarmismo.

3

Page 4: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

GENDER: LA COSTRUZIONE DI UNA BUFALA

A partire dalla primavera 2015 la paura del Gender comincia a correre sul �lo.WhatsApp diventa il vettore di una delle bufale più complesse e intriganti dellastoria dei social. Riporto di seguito alcuni dei messaggi che, nello stile Catena diSant'Antonio, circolano trai i miei contatti dal mese di luglio:

4

Page 5: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

Sono solo tre dei numerosi messaggi in circolazione durante l'estate del 2015. Ana-lizziamo le caratteristiche del linguaggio:

• scarno e lapidario (lo conferma l'assenza di verbi a supporto della strutturadella frase, come negli strilli e nei titoli dei quotidiani);

• perentorio e allarmistico (l'uso per niente casuale del carattere MAIUSCOLOsottolinea l'emergenza che questo allarme riguarda proprio tutti);

5

Page 6: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

• con�denziale (quel �sai cos'è� sembra voler rassicurare il destinatario del mes-saggio, ignaro del pericolo, fagocitato dal pensiero unico: ora, per fortuna, c'èchi te lo spiega, in soli 30/40 caratteri!!!).

Le mie colleghe e conoscenti fanno rimbalzare questi messaggi nei gruppi Wha-tsApp di cui faccio parte. Le mie amiche vengono bersagliate nelle chat di mamme.Il tono è quello del �dagli all'untore�, ma � per far sicura presa sui destinatari � eccol'ingrediente segreto: mescolare ad arte verità e semplici illazioni, facendo ricorso adun registro informale, con una spolverata di errori grammaticali. Il mix è esplosivo:se a una notizia verosimile sommi una che non è veri�cabile, la bufala diventa credi-bile. Nessuna fonte autorevole all'orizzonte. La Vox populi diventa Vox Dei. Alcunidi questi messaggi citano in maniera errata stralci estrapolati maldestramente daltesto delle linee guida OMS (Guida per l'educazione sessuale dell'OrganizzazioneMondiale della Sanità), con il solo scopo di creare isterici allarmismi.

Per me è naturale pensare che sia una trappola in cui possono cadere solo il-letterati, non addetti ai lavori o analfabeti funzionali. Quanti potranno credere auna baggianata come �Questa teoria sostiene, senza termini di�cili ne ulteriori giridi parole, la non-esistenza di una di�erenza biologica tra UOMINI E DONNE, chedetto così potrebbe sembrare quasi una cosa bella e soprattutto giusta�?

Quel ne senza accento, poi, non sarà un campanello d'allarme? I grossolani errorigrammaticali che si accompagnano sempre a questi messaggi. . . fanno davvero solosorridere? Sta di fatto che chi scrive è in malafede, perché il primo grosso equivocorisiede nella errata accezione di �genere�. Lo spiega in modo semplice e come alsolito �ccante Michela Murgia sulla sua pagina Facebook:

(. . . ) Di cosa parliamo quando parliamo di sesso, genere, identità digenere e orientamento sessuale, termini tra loro NON intercambiabili?

Sesso biologico è la constatazione che sono nata con corpo femminile.

Genere è l'insieme di ruoli e comportamenti che la società si aspettada me in base al sesso biologico femminile e che mi sono stati insegnatisin da bambina cercando di spacciarmeli come innati e immutabili. Inrealtà, essendo frutto di costruzione sociale, cambiano nel tempo (perfortuna).

Identità sessuale mi sento una donna nella mia dimensione soggettiva.

Identità di genere mi sento una donna anche nella mia dimensionesociale, cioè in generale non fatico a comportarmi come la società si

6

Page 7: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

aspetta che si comporti una donna, salvo quando riconosco le aspettativecome oppressive: contro quelle combatto perché non ricadano sulle donneche verranno, come le donne nei decenni scorsi hanno fatto per me (. . . )

Ma occorre davvero ribadirlo? Purtroppo sì. I dati sull'analfabetismo funzio-nale in Italia lo confermano: a ignorare cosa si intenda per �genere�, a condividerequesti messaggi allarmistici e infondati sono in TANTI. Sulle pagine di Avvenire silegge: �Così sollecitata, sta sorgendo una forte contestazione che vede associazionie gruppi cattolici attivarsi per promuovere come possono azioni di contrasto anchein Parlamento�.

Si levano, però, anche voci autorevoli che cercano di demolire queste bufale e ildi�ondersi di falsi allarmismi. Una fra tutte quella della sociologa Saraceni:

In realtà esistono tante teorie di genere. Il concetto di genereè stato sviluppato dalle femministe americane per sottolineare come iruoli sociali attribuiti all'uno o all'altro sesso siano costruzioni sociali.In parole povere: non dipende dalla conformazione del corpo il fatto chel'uomo lavori in modo remunerato e la donna stia in casa, o che gli uominiguadagnino più delle donne, o che gli uomini si occupino di politica ele donne meno, così come non discende dalla conformazione del corpo ilfatto che le donne siano per natura più passive, dolci, e gli uomini piùaggressivi e così via: sono tutti costrutti sociali. Il corpo è importante,la conformazione del corpo è anche qualcosa che va ri�ettuta, pensata,elaborata, insomma non ignoriamo come siamo fatti, ma da questo nondiscendono né caratteristiche psicologiche né comportamenti sociali.

Tutto ciò, in modo diverso, è stato articolato in diverse posizioni teo-riche, le teorie di genere. Ma più recentemente, da qualche anno, (. . . )hanno invece tradotto le teorie del genere in un'unica grande

teoria, costruita come nemico da combattere. La teoria del ge-nere è stata tradotta come una sorta di teoria dell'androgino. Questoè un uso malinteso delle teorie di genere, che non riguardano l'o-mosessualità e l'eterosessualità, che sono solo alcuni dei modi di stare almondo.

Nel mese di giugno 2015, anche Michela Marzano cerca di interpretare la portatadi questa bufala sulle pagine di Repubblica (La crociata del gender, il fantasma cheagita i cattolici, 20 giugno 2015)

. . . Dopo che per secoli ci si è riferiti alle di�erenze esistenti tra gliuomini e le donne solo attraverso il termine �sesso�, negli anni Cinquan-ta, prima negli Usa con i lavori di John Money del 1955, poi anche

7

Page 8: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

in Europa a partire dagli studi di Claude Lévi-Strauss e di

Michel Foucault, si è cominciato a capire che sarebbe stato

meglio distinguere il �sesso� dal �genere�, anche semplicemente

perché il sesso rinvia direttamente alle caratteristiche genetico-

biologiche, mentre il genere designa il complesso di regole, im-

plicite o esplicite, sottese ai rapporti tra uomini e donne. Chinon ricorda la famosa frase di Simone de Beauvoir quando, ne �Il secondosesso� (1949), spiegava che non si nasce donna, ma lo si diventa? Fraseormai celebre, ma il cui signi�cato, forse, non è più così chiaro. Vistoche l'intellettuale francese non aveva alcuna intenzione di dire alle don-ne che potessero o meno scegliere di essere donne. Lo scopo di Simonede Beauvoir era solo quello di spiegare alle donne che avevano il dirittodi ripensare il proprio ruolo all'interno della società uscendo da queglistereotipi che, per secoli, le avevano rese prigioniere della subordinazio-ne all'uomo. Ripensare i ruoli di genere, quindi, non per cancellare ledi�erenze, ma per promuovere l'uguaglianza. Idee semplici e di buonsenso al �ne di uscire dall'impasse del naturalismo ontologico in baseal quale le donne dovevano �per natura� accontentarsi di procreare e dioccuparsi della vita domestica, lasciando gli uomini liberi di gestire la�cosa pubblica�. Che cosa è successo da allora?

Di teorie e di studi sul gender, negli ultimi anni, ne sono nati molti.C'è chi si è concentrato sugli stereotipi della femminilità e della mascoli-nità, cercando di mostrare che è da bambini che si introiettano modelli ecomportamenti; e che, se si continua a suggerire il fatto che i maschiettisono più adatti all'esercizio del potere e all'uso della razionalità mentrele femminucce sono più adatte ai mestieri della cura, di fatto non si riu-scirà mai a uscire dagli stereotipi (si pensi alle ricerche di Nicole-ClaudeMathieu, di Françoise Collin e di Luce Irigaray). C'è chi si è concentratosul bullismo e sui comportamenti violenti nei confronti di tutte coloro edi tutti coloro che non coincidono esattamente con l'immagine che ci fadell'essere una ragazza o una donna o dell'essere un ragazzo o un uomo,si pensi alle numerose ricerche pubblicate su The American BehavioralScientist Journal. C'è chi come Judith Butler o Jonathan Katz, ma lalista completa sarebbe lunga, ha cercato di spiegare e di mostrare chel'orientamento sessuale non è una conseguenza inevitabile della propriaidentità di genere, e che essere gay non signi�ca non essere pienamen-te uomini così come essere lesbiche non signi�ca non essere pienamentedonne. C'è in�ne chi ha cercato anche di lottare contro le discriminazio-ni legate alle incertezze identitarie, che portano alcune persone a voler

8

Page 9: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

cambiare sesso, non perché sia un capriccio o un gioco, ma perché accadeche ci si possa sentire prigionieri di un �corpo sbagliato� (si vedano tragli altri gli studi di Patrick Cali�a). Si capisce quindi bene come nonesista una, e una sola, �ideologia gender� ma un insieme eterogeneo diposizioni. Alcune più radicali, altre meno. Alcune talvolta eccessive, co-me certe posizioni queer di Teresa de Lauretis. Quasi tutte, però, voltea prendere in considerazione e sul serio la complessità del reale. Il fattoche, nella realtà, esistano tanti modi di essere e di sentirsi uomini e don-ne. Che ci sono donne che amano altre donne senza che per questo esseremeno femminili e uomini che amano altri uomini senza per questo esseremeno maschili. Che ci sono donne eterosessuali con tratti di mascolinitàe uomini eterosessuali con tratti di femminilità. Senza alcuna volontà disconvolgere l'ordine naturale delle cose e creare il caos. (. . . )

Contrariamente ai fantasmi di chi se la prende con l'insegnamentodel �gender�, � in nome di un controllo sulla morale � l'educazione al-l'a�ettività e alla tolleranza nei confronti delle tante di�erenze non hacome scopo quello di spingere i maschietti a diventare femmine o vice-versa. Esattamente come non si insegna a un eterosessuale a diventareomosessuale o a un omosessuale a diventare eterosessuale. Lo scopo èsolamente quello di favorire il rispetto di chiunque, indipendentementedalla propria identità e dal proprio orientamento sessuale, perché nonè vero che un gay o una lesbica siano dei mostri e non è vero che seuna bambina gioca con i soldatini o un bambino con le bambole siano�sbagliati�.

Nel settembre 2015 succede però che a credere all'esistenza di una fantomaticaTEORIA GENDER sia anche la Dirigente scolastica dell'Istituto Via Micheli diRoma. La sua lettera ai genitori, che avalla le sempre più dilaganti paure, balzasubito agli onori della cronaca. La psicosi collettiva alimentata da alcune testate(La Croce di Adinol� prima, La Verità di Belpietro poi), da gruppi come GenerazioneFamiglia, Comitato Difendiamo i Nostri Figli e da alcuni Sindaci leghisti che gridanoal pericolo Gender trova in questa lettera una sintesi perfetta e quasi grottesca.

La risposta del Ministero non si fa attendere: al richiamo u�ciale della dirigentesegue una circolare importante (Prot. AOODPIT n. 1972 del 15/09/2015) con cuila Ministra dell'Istruzione Giannini cerca di dare chiarimenti in modo u�ciale edesaustivo �riguardo a una presunta possibilità di inserimento all'interno dei Pianidell'O�erta Formativa delle scuole della cosiddetta Teoria del Gender che troverebbeattuazione in pratiche e insegnamenti non riconducibili ai programmi previsti dagliattuali ordinamenti scolastici�.

9

Page 10: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

Eccone uno stralcio:

La �nalità del suddetto articolo (art. 16 Riforma Buona Scuola NDR)non è, dunque, quella di promuovere pensieri o azioni ispirati ad ideologiedi qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la con-sapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona costituzionalmentegarantiti, anche per raggiungere e maturare le competenze chiave di Cit-tadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientranola promozione dell'autodeterminazione consapevole e del rispetto dellapersona, così come stabilito pure dalla Strategia di Lisbona 2000. Nel-l'ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentaleaspetto riveste l'educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, ela promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle di�erenzesenza alcuna discriminazione.

Infatti il Decreto legge 14 agosto 2013 (convertito nella legge n.193/2013), a cui si fa riferimento nel comma 16 della �Buona Scuola�,enuncia le �nalità del �Piano d'azione straordinario contro la violenzasessuale e di genere� che anche la Scuola è chiamata a perseguire:

a) prevenire il fenomeno della violenza contro le donne attraver-so l'informazione e la sensibilizzazione della collettività, ra�orzando laconsapevolezza degli uomini e ragazzi nel processo di eliminazione dellaviolenza contro le donne;

b) promuovere l'educazione alla relazione e contro la violenza e la di-scriminazione di genere nell'ambito dei programmi scolastici delle scuoledi ogni ordine e grado, al �ne di sensibilizzare, informare, formare glistudenti e prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discri-minazione di genere, anche attraverso un'adeguata valorizzazione dellatematica nei libri di testo;

(Omissis)g) prevedere speci�che azioni positive che tengano anche conto del-

le competenze delle Amministrazioni impegnate nella prevenzione, nelcontrasto e nel sostegno delle vittime di violenza di genere e di stalking;

h) de�nire un sistema strutturato di governance tra tutti i livelli digoverno, che si basi anche sulle diverse esperienze e sulle buone pratichegià realizzate nelle reti locali e sul territorio.

Deve essere, inoltre, sottolineato che il personale scolastico, a cui èa�dato il compito di educare i nostri ragazzi anche su queste delica-te tematiche, deve essere debitamente formato e aggiornato, così comeprevisto anche dalla legge 128/2013 che all'art. 16 let. D che pone all'at-tenzione delle scuole la necessità di favorire: � l'aumento delle competenze

10

Page 11: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

relative all'educazione all'a�ettività, al rispetto delle diversità e delle pa-ri opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere, inattuazione di quanto previsto dall'articolo 5 del decreto-legge 14 agosto2013, n. 93, convertito, con modi�cazioni, dalla legge 15 ottobre 2013,n. 119�.

In�ne, connessa e a integrazione delle azioni di cui sopra, è la Collabo-razione con l'Alleanza Europea per il contrasto all'�Istigazione all'Odio�(in sede internazionale �Hate Speech�). L'istigazione all'odio, così comede�nita dal comitato dei ministri del Consiglio d'Europa è espressionedi tutte le forme di di�usione ed incitazione all'odio razziale, alla xe-nofobia, all'antisemitismo e ad altre forme di intolleranza, espressionedi nazionalismi, discriminazione nei confronti di minoranze, di migranti.Altre forme di discriminazione sono la misoginia, l'islamofobia, la cri-stianofobia e tutte le forme di pregiudizio circa l'orientamento sessualee di genere. La campagna contro il �discorso d'odio� (Hate speech) è unprogetto coordinato con l'Alleanza parlamentare contro l'odio (No HateAlliance) del Consiglio d'Europa, partito nel 2012, e mira a combattere ilrazzismo e le forme di discriminazione on line, fornendo ai giovani e alleassociazioni le competenze necessarie per riconoscere e svolgere azionicontro le violazioni dei diritti umani, sempre attraverso la trasmissioneconsapevole delle conoscenze del diritto e dei diritti.

Alla luce di tale quadro normativo di rifermento, il MIUR intendesupportare e sostenere attivamente i tanti studenti, docenti e dirigentiscolastici impegnati nel di�cile lavoro quotidiano, a�rontando le proble-matiche relative a tutte le forme di discriminazione e contrastando ogniforma di violenza e aggressione contro la dignità della persona.

In tale ambito, alle scuole spetta il compito � nelle forme e modalitàche riterranno più opportune ed e�caci e che individueranno, sulla basedell'autonomia didattica e gestionale loro attribuita � di predisporre azio-ni nel rispetto di linee di indirizzo generale che saranno appositamentedivulgate dal MIUR. Tali linee � che saranno elaborate con il contributodi rappresentanti di associazioni ed esperti riuniti in un apposito tavolodi lavoro che sarà istituito presso il Miur � saranno utili a monitorare esupportare le scuole nelle azioni previste dal comma 16 dell'art 1 della L.107/2015, anche veri�cando l'attuazione del piano straordinario contro laviolenza sessuale e di genere, esclusivamente per la parte di competenzadell'istruzione.

Questa Circolare non ha alcuna eco mediatica di rilievo, di sicuro non sui social.Nessuno me ne invia copia, nessuno � guarda caso � me ne �whatsappa� il link;

11

Page 12: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

scopro anzi che in molte scuole non viene condivisa tempestivamente con i membridel corpo docente. Nel frattempo, però, l'allarme continua.Ecco come, sulle pagine di Repubblica, Maria Novella De Luca racconta questoallarme e la censura dei cosiddetti �libri Gender� (Gender, tra bufale e false credenze:così viene creato il pregiudizio, 1 ottobre 2015 ):

LIBRI all'indice a Venezia e la campagna contro le unioni civili. Le�scuole di Dio� di Staggia Senese e i manifesti che minacciano la �compra-vendita dei bambini� nelle strade di Roma. La famiglia naturale contro�l'omosessualismo�, i comuni della Lega che in Lombardia si proclamanode-genderizzati e gli appelli su WhatsApp delle mamme di Brindisi perdifendersi dal �genter� pronunciato con la T al posto della D. . . Le dele-gazioni di genitori che chiedono ai dirigenti scolastici di proteggere i loro�gli dalla �contaminazione� gay, i �lmati dei gruppi pro-life che annun-ciano un'apocalisse dei costumi, l'assessore veneto alle Pari opportunitàElena Donazzan che si scaglia contro i libretti delle giusti�cazioni per-ché, ormai da anni, non c'è più la parola mamma o papà. C'è un ventoche so�a al contrario in Italia, in questo autunno, a poche settimanedall'approvazione, forse, del testo sulle unioni civili al Senato, mentre sifa sempre più urgente la legge contro l'omofobia, e nelle scuole, seppuretimidamente, si inizia a parlare di parità tra i sessi e di �prevenzionedella violenza di genere�. Genere appunto, e non Gender, parola, anzibandiera, dietro alla quale in una nuova crociata, sempre più capillare epervasiva, si a�ratellano ogni giorno più forti i gruppi della destra catto-lica e della destra estrema. Una vera e propria �fabbrica del pregiudizio�.Nella quale si aggrega quella galassia rinvigorita dal successo del FamilyDay del giugno scorso, oggi decisa ad a�ossare ogni apertura verso leunioni omosessuali, ma anche verso quei nuovi linguaggi, suggeriti dal-l'Europa e dall'Oms, che dovrebbero insegnare ai bambini il rispetto tramaschi e femmine, radice della prevenzione di omofobia e femminicidi.�Ma le unioni civili andranno in aula il 15 ottobre � assicura la relatriceMonica Cirinnà � e approveremo il testo subito dopo la legge di Bilancio.La campagna anti-Gender non ci tocca�.

C'è forse una data di nascita della �fabbrica del pregiudizio�, che sipuò far risalire all'inizio del 2014, quando lo sparuto ma agguerritissimogruppo cattolico Giuristi per la vita, fondato dall'avvocato GianfrancoAmato, inizia una battente campagna di boicottaggio degli opuscoli anti-omofobia commissionati dall'U�cio anti discriminazioni del ministeroper le Pari opportunità, all'Istituto Beck di Roma. Libretti destinatiagli insegnanti, in cui per la prima volta si parla di nuove famiglie, di

12

Page 13: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

di�erenza tra genere (nascere maschi o femmine) e identità di genere(sentirsi maschi o femmine al di là della propria anatomia).

In realtà si tratta di testi accurati e scienti�ci, privi di ogni propa-ganda, ma sulla Rete inizia un vero tam-tam dove per la prima voltaappare la parola Gender, attorno alla quale si coalizzano le sigle ultrà.Il messaggio è: attenti, dietro questa parola si nasconde la spinta a fardiventare i vostri �gli gay, cadranno le di�erenze tra maschi e femmine,a scuola verrà insegnata la masturbazione ai bambini.

Evidente la misti�cazione, eppure la campagna appoggiata anche dalcardinal Bagnasco convince il ministro Giannini (che o�re spiegazioniconfuse) a ritirare i libretti. Il termine Gender inizia a circolare nel ra-mi�cato mondo dei siti pro-life: dalla Croce di Adinol� a Tempi, dalSussidiario a La Nuova Bussola Quotidiana, Manif pour tous, Pro-Vita.Negli stessi mesi, molte associazioni e gruppi che nelle scuole portanoavanti il progetto Educare alle di�erenze destinato a insegnati e presididenunciano attacchi violenti e boicottaggi. A cominciare dall'associazio-ne Scosse, fondata da Monica Pasquino, che parla di una vera e propriacampagna di�amatoria. Il movimento anti-gender in poche settimanaraccoglie più di centomila �rme, e le invia al Miur chiedendo di fermare�chi insegna la teoria Gender� . . . Ricorda Federica M, maestra di scuo-la primaria della capitale: �Per mesi avevamo avuto incontri tranquillie pro�cui con insegnanti e genitori, poi un pomeriggio ci siamo trovatidavanti alla scuola un gruppo di pazzi che ci gridavano: �Siete froci eabortisti, viva la famiglia naturale�. Abbiamo concluso il corso, ma conpaura e disagio�.

Gender: la parola diventa popolare. Un ombrello sotto il quale sisommano le più diverse parole d'ordine, dalle campagne anti-aborto al-l'esaltazione della eterosessualità. Ma è contro l'approvazione alla Ca-mera del disegno di legge Scalfarotto sull'omofobia che la �fabbrica delpregiudizio� si riaggrega. Ammette con amarezza Giuseppina La Delfa,presidente delle Famiglie Arcobaleno che riunisce le famiglie omogenito-riali: �Per noi e per i nostri �gli la vita è diventata di�cile. Soprattuttonelle regioni del Nord. Questi gruppi fanno terrorismo psicologico, eormai presidi e insegnanti hanno paura anche di raccontare una �abadiversa . . . Il ministero dell'Istruzione deve reagire: non è giusto che inostri bambini vengano discriminati�. Se il fenomeno all'inizio del 2015è ancora carsico in tutta Italia, è nel marzo che la questione riesplode.Il caso arriva da Trieste, dove i gruppi di genitori, subito sostenuti dal�movimento� anti Gender, contestano l'arrivo nelle scuole d'infanzia di

13

Page 14: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

un programma sull'educazione di genere, dal titolo �Il gioco del rispetto�.Un vero e proprio kit per i più piccoli messo a punto da un gruppo dipsicologi, dove si sollecitano i bambini a fare i giochi che preferiscono,senza pensare se siano da maschi o da femmina. Il gioco prevede ancheche alla �ne di una corsa i bambini e le bambine mettano la mano unosul cuoricino dell'altro e dell'altra, per sentire che nonostante si sia disesso diverso, i cuori battono tutti allo stesso modo. L'accusa lanciatadai Pro-Life è pesantissima quanto misti�catoria: �Negli asili di Triestesi insegna ai bambini a toccarsi . . . �.

Ma è il 20 giugno 2015 che la �fabbrica del pregiudizio� trova la suaapoteosi, con il Family Day, organizzato dal Comitato Difendiamo i no-stri �gli e da tutta l'ultradestra cattolica. Al grido �Il Gender sterco deldemonio�, tra gli applausi dei neocatecumenali, il fantasma del Genderdiventa un nemico in carne e ossa da abbattere in ogni modo, per salvarel'innocenza delle nuove generazioni. Ormai è una valanga, spesso grot-tesca. A luglio l'incauto sindaco di Venezia decide di ritirare da tutte lebiblioteche scolastiche i famosi libri gender, delicate storie che raccon-tano oltre l'omogenitorialità anche adozioni e disabilità, guadagnandosil'ironia dei giornali di mezzo mondo.

Alla �ne del 2015 si assiste a un fenomeno signi�cativo soprattutto dal punto divista linguistico. Quello che prima veniva osteggiato come impianto teorico con ilnome di IDEOLOGIA GENDER (intercambiabile con �Teoria gender � anche tra lepagine dei documenti del Vaticano) diventa semplicemente GENDER. Complici ilsarcasmo di molti internauti e la tendenza squisitamente italiana di trovare pseu-donimi di facile e�etto, nasce IL GENDER. Parola che dovrebbe far tremare igenitori e chi teme ingerenze pericolose nell'educazione dei propri �gli (non a caso idetrattori del cosiddetto GENDER inventano lo slogan GIÙ LE MANI DAI BAM-BINI), ma che, alla �ne, si presta in rete a innumerevoli prese in giro. La parolagender viene spesso associata a parole come STOP o NO, che compaiono dappertut-to, dai campanili di Chiesa, a segnaletiche stradali, �no alla facciata della RegioneLombardia.

L'allarme per la cosiddetta Teoria Gender si nutre di un tam tam sui social so-prattutto nel 2015, all'indomani della pubblicazione di un Documento importantedella Riforma nota come Buona Scuola del Governo Renzi. Si tratta di un DecretoLegislativo che sembra spaventare Gandol�ni, Adinol�, Miriano e tanti altri cattolicipiù del famigerato art. 16 della Riforma.

14

Page 15: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

Prima di analizzare nello speci�co il famigerato DDL Fedeli, che lega il suo nomee il suo destino controverso a quello dell'attuale Ministra della Pubblica Istruzione,già Senatrice della Repubblica invisa alle destre ultra cattoliche per le sue posizioniapertamente progressiste, soprattutto in merito all'approvazione della Legge Cirin-nà, occorre guardare indietro.

Occorre capire bene, secondo me, in quale cornice si inserisce il DDL Fedeli.La cornice normativa, pedagogica e culturale è quella disegnata dalle Indicazioninazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'i-

struzione, che in gergo noi docenti chiamiamo gli Annali. Si tratta di un testo giàredatto nel 2007 per poi subire alcune integrazioni che non ne modi�cano di fattola sostanza (quella del 2012 è la versione de�nitiva). La generazione di insegnantidi cui faccio parte si è formata tenendo come punto di riferimento i PROGRAMMIDELLA SCUOLA ELEMENTARE del 1985 che proponevano come impianto valo-riale di riferimento per la scuola italiana quello della nostra Costituzione. Con laScuola dell'Autonomia del 1997 e gli Annali del 2012 non avviene una rivoluzionecopernicana, piuttosto si cerca di guardare a una società completamente diversa ri-spetto agli anni '90. La globalizzazione e le nuove tecnologie hanno disegnato scenaricompletamente nuovi. Il testo delle Indicazioni nazionali questi scenari li spieganocosì:

Una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità.: per ognipersona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che leopportunità. . .

�(. . . )La �nalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale dellapersona, all'interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione cultu-rale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazionedelle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.Lo studente è posto al centro dell'azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi,a�ettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi(. . . ).

. . . E per potere assolvere al meglio alle sue funzioni istituzionali, la scuola è datempo chiamata a occuparsi anche di altre delicate dimensioni dell'educazione. L'in-tesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di un'interazionetra le famiglie e la scuola, cui tocca, ciascuno con il proprio ruolo, esplicitare e con-dividere i comuni intenti educativi . . .

L'impianto valoriale rimane lo stesso, quello della Costituzione, ma lo sguar-do si allarga, si nutre di ri�essioni nuove e ampiamente condivise, prime fra tuttiquella sulla nuova cittadinanza e sulla sostenibilità. Ma vediamolo più da vicino

15

Page 16: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

questo famigerato DDL Fedeli, ovvero Introduzione dell'educazione di genere e dellaprospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistemanazionale di istruzione e nelle università.

Eccone alcuni stralci, che non sono che una fotogra�a veritiera della realtàodierna:

La cronaca quotidiana dei rapporti con�ittuali, e �nanche violenti,che spesso connotano le relazioni di genere, anche tra i più giovani(. . . ) impone di riconsiderare i percorsi formativi o�erti dalla scuo-la, nell'ottica di promuovere il superamento degli stereotipi di genere,educando le nuove generazioni, lungo tutte le fasi del loro apprendi-mento scolastico, al rispetto della di�erenza di genere. Tra gli obiettivinazionali dell'insegnamento nella scuola italiana è divenuto, pertanto,indi�eribile. . .

. . . informare i giovani in merito alle conseguenze negative degli ste-reotipi di genere, nonché a incoraggiarli a intraprendere percorsi di studie professionali superando visioni tradizionali che tendano a individuarlicome tipicamente �maschili� o �femminili�. . .

. . . al �ne di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altrapratica basata sull'idea dell'inferiorità della donna, su ruoli stereotipatiper donne e uomini.

ll DDL fa inoltre esplicito riferimento al Piano d'azione straordinario contro laviolenza sessuale e di genere (approvato a Maggio 2015), con l'obiettivo di superaregli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, (. . . ) nel rispetto dell'identità di genere,culturale, religiosa, dell'orientamento sessuale (. . . ). Non è un caso che il 16 maggiodel 2016, dunque un anno dopo, arrivi una circolare importante destinata a tuttigli ordini di scuola in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia. Maleggendo con attenzione il testo integrale del DDL si scopre di più: è vi si ricordache stato introdotto un codice POLITE, Pari opportunità nei libri di testo,promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consigliodei ministri tra il 1999 e il 2001 (MICA IERI EH!!!), volto a garantire che i nuovilibri di testo e i materiali didattici fossero realizzati in modo da favorire lo sviluppodell'identità di genere e da rimuovere gli stereotipi.

Se la società cambia, cambia anche il modo di raccontarla, necessariamente. Iome ne accorgo perché, da docente �pendolare�, ho modi di sfogliare, consultare eadottare libri di testo molto diversi. Chi ha �gli in età scolare avrà visto comparireun Babbo Natale sempre più nerd, piccoli cittadini più responsabili, coetanei coni tratti somatici più svariati e � perché no? � anche su sedia a rotelle, donne che

16

Page 17: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

esercitano professioni diverse ecc. I nuovi eroi sui libri di testo non hanno superpoteri, sono cittadini e cittadine che diventano modello di legalità o di coraggio, co-me Peppino Impastato, Bebe Vio e Rosa Parks. Non si tratta di politically correct,ma di una fotogra�a realistica del presente (di un presente che in un attimo è giàpassato, come la pagina con gli sms che ormai non invia più nessuno!!!)

Ma allora cos'è che spaventa davvero? Nello slogan GIÙ LE MANI DAI NOSTRIFIGLI, i Comitati sostenitori del FAMILY DAY sintetizzano tutte le loro ancestralipaure. Prima fra tutte quella che a scuola si insegni educazione sessuale o, ancorpeggio, che la scuola sia vittima della pericolosa deriva omosessualista e globalista(tra i primi ad utilizzare questi neologismi c'è il �losofo Fusaro), che ci sia un azzera-mento delle di�erenze tra i sessi biologici, con una conseguente promiscuità/�uiditàdi identità sessuale imposte sin dalla tenera età tra i banchi di scuola, all'insaputadelle famiglie. Se ne convince anche l'entourage del Papa, tanto che Francesco, inuno dei suoi viaggi, parla di �pericolo gender�. È notizia molto recente quella di unasua ulteriore precisazione riguardo alla spinosa questione:

Un nuovo inizio dev'essere scritto nell'ethos dei popoli, e questo puòfarlo una rinnovata cultura dell'identità e della di�erenza. L'ipotesi re-centemente avanzata di riaprire la strada per la dignità della persona

17

Page 18: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

neutralizzando radicalmente la di�erenza sessuale e, quindi, l'intesa del-l'uomo e della donna, non è giusta. Invece di contrastare le interpreta-zioni negative della di�erenza sessuale, che morti�cano la sua irriducibilevalenza per la dignità umana, si vuole cancellare di fatto tale di�erenza,proponendo tecniche e pratiche che la rendano irrilevante per lo sviluppodella persona e per le relazioni umane. Ma l'utopia del �neutro� rimuovead un tempo sia la dignità umana della costituzione sessualmente dif-ferente, sia la qualità personale della trasmissione generativa della vita.(Discorso di Papa Francesco alla Ponti�cia Accademia per la Vita: 5ottobre 2017 )

L'attenzione si sposta dunque su una presunta volontà di cancellare la di�erenzasessuale, attraverso un'utopia del neutro. Trovo personalmente strano e sospetto,però, che le parole di un Papa così inviso alle destre cattoliche e agli ultraconservatoriratzingeriani, considerato pericoloso per l'apertura nei confronti dei fratelli migrantie dei musulmani, dei divorziati e degli omosessuali, diventino acqua da tirare al pro-prio mulino per le Sentinelle in Piedi e gli amici del Bus della Libertà. Non bisognanemmeno dimenticare che nel 2016 nasce lo SPORTELLO GENDER in Lombardia,Liguria e Basilicata. Il call center voluto dalla Lega in Regione Lombardia si rivele-rà un clamoroso �op. Poche notizie si hanno dell'esperienza ligure e di quella lucana.

Come docente di scuola primaria, io trovo pretestuosa e priva di fondamentol'accusa che nella scuola pubblica stia insinuandosi il cosiddetto Gender e con essol'utopia del �neutro�, cioè la volontà di cancellare la di�erenza sessuale attraversoprogetti educativi orchestrati da una sorta di Grande Fratello orwelliano. È un'of-fesa alla mia intelligenza e alla mia professionalità.

Se la risposta del Ministero dell'Istruzione nella già citata circolare non basta atranquillizzare Gandol�ni e quelli del Family Day, a farlo dovrebbero essere le piùfeconde istanze della nostra Costituzione. Difatti, nella Circolare del 2015 si leggeun chiaro riferimento al rispetto dei princìpi costituzionali:

I maggiori dubbi dei genitori scaturiscono da una non corretta inter-pretazione del comma 16 della legge 107/2015 di Riforma su �La BuonaScuola� che recita testualmente: �Il piano triennale dell'o�erta forma-tiva assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendonelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, laprevenzione della violenza digenere e di tutte le discriminazioni, al �nedi informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulletematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge14 agosto

18

Page 19: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

2013, n.93, convertito, con modi�cazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n.119�.

La previsione di tale disposizione risponde all'esigenza di

dare puntuale attuazione ai princìpi costituzionali di pari dignitàe non discriminazione di cui agli articoli 3 (Tutti i cittadini hanno paridignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di ses-so, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizionipersonali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli diordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'egua-glianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umanae l'e�ettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politi-ca, economica e sociale del Paese), 4 (la Repubblica riconosce a tutti icittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano e�et-tivo questo diritto), 29 (La Repubblica riconosce i diritti della famigliacome società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinatosull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dallalegge a garanzia dell'unità familiare), 37 (La donna lavoratrice ha glistessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano allavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento del-la sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambinouna speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimodi età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minoricon speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto allaparità di retribuzione.) e 51 (tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sessopossono accedere agli u�ci pubblici e alle cariche elettive in condizio-ni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal �ne laRepubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tradonne e uomini. La legge può, per l'ammissione ai pubblici u�ci e allecariche elettive, pari�care ai cittadini gli italiani non appartenenti allaRepubblica. Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto didisporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suoposto di lavoro) nonché a quanto previsto dal diritto europeo che proibi-sce la discriminazione per ragioni connesse al genere, alla religione, alleconvinzioni personali, handicap, età, orientamento sessuale o politico.

La bufala gender ha assunto oggi contorni sempre più confusi, ma il sistema at-traverso il quale si autoalimenta ormai da anni è secondo me sempre lo stesso. Faleva su timori che chiunque lucidamente riterrebbe fondati, ad esempio �Speriamoche a nessuno salti in mente di costringere bambini in età scolare a giochi sconve-nienti�. Nel meccanismo della bufala, si fa presto a parlare alla pancia dei genitori

19

Page 20: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

insinuando �ATTENZIONE!!! In una località imprecisata e in una scuola impreci-sata bambini in età scolare sono stati costretti a giochi sconvenienti�. Difatti, chilancia questi allarmi non precisa mai dove, quando, in quali circostanze una cosa cosìpazzesca e decisamente deprecabile sarebbe avvenuta. Se l'indicazione geogra�ca èprecisa, la notizia è � il più delle volte � misti�cata. Così vengono infatti demoniz-zate alcune attività educative di ampio respiro proposte in alcune scuole (penso alcaso del Gioco del Rispetto nelle scuole di Trieste) e �nalizzate non all'annullamentodelle di�erenze, ma al superamento di stereotipi e pregiudizi duri a morire.

A questo proposito ecco come Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'etàevolutiva, ricercatore presso il dipartimento di scienze biomediche dell'Universitàdegli Studi di Milano più volte chiamato in causa dai NOGENDER per gli interventia favore di una cultura che scardini gli stereotipi di genere, spiega l'educazione digenere:

Educare al maschile e al femminile: l'educazione di genere mira aquesto. E se cresciamo �gli maschi e �glie femmine ci rendiamo spessoconto che il loro concetto di maschile e femminile è spesso �modellatoe conformato� a stereotipi di genere potenti e in�uenti, che agiscono insilenzio. Tra maschi spesso ci si ripete frasi che suonano come slogan,tipo: i veri uomini non devono piangere mai, meglio morto che gay, il verouomo non deve chiedere mai. E questo genera disconnessione da se stessie dagli altri, dai propri vissuti emotivi e da quelli di chi ci vive intorno.Le ragazze spesso coltivano l'idea che ad essere sexy ed ammiccanti sidiventa popolari, che magrezza è = a bellezza (. . . ). E spesso rischianodi usare aspetti molto importanti della vita, come l'immagine corporeae la sessualità, in modo autolesivo, rispettando una serie di canoni estandard anch'essi stereotipati (. . . ).

La preoccupazione primaria di Gandol�ni, Adinol�, Pillon, Savarese, Ruiu, Co-ghe, Amato (per citarne solo alcuni) resta comunque l'usurpazione del ruolo predo-minante della famiglia per quanto riguarda l'educazione all'a�ettività e alla sessua-lità dei bambini. In uno scenario di deriva omosessualista e di �uidità di genere,chi potrà difendere i bambini? Per fortuna, la realtà e la pratica educativa nellescuole italiane vanno in tutt'altra direzione. Basti pensare a un passaggio chiavedelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ci-clo d'istruzione:

. . . la faticosa costruzione di un'interazione tra le famiglie e la scuola,

cui tocca, ciascuno con il proprio ruolo, esplicitare e condividere i comuni

20

Page 21: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

intenti educativi. . . .

A questo proposito, la Ministra Giannini rimarca già nel 2015:

Non può mancarsi di sottolineare, il compito fondamentale a�dato aigenitori di partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al percorso edu-cativo e formativo dei propri �gli esercitando il diritto/dovere che l'art.30 della nostra Costituzione riconosce loro (. . . )le famiglie hanno il

diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione

dei propri �gli a scuola i contenuti del Piano dell'O�erta For-

mativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente

il Patto educativo di corresponsabilità per condividere in ma-

niera dettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione

scolastica autonoma, studenti e famiglie. Questa opportunità of-ferta ai genitori, consentirà di scegliere la scuola dei propri �gli dopo averattentamente analizzato e valutato le attività didattiche, i progetti e letematiche che i docenti a�ronteranno durante l'anno che, in ogni caso,dovranno risultare coerenti con i programmi.

Fate caso a questo passaggio, in particolare: (. . . )il compito fondamentale

a�dato ai genitori di partecipare e contribuire, insieme alla scuola, al

percorso educativo e formativo dei propri �gli. . .Questa opportunità of-

ferta ai genitori, consentirà di scegliere la scuola dei propri �gli dopo

aver attentamente analizzato e valutato le attività didattiche, i progetti e

le tematiche che i docenti a�ronteranno durante l'anno.

Le garanzie a tutela della famiglia e dei bambini, dunque, esistono già e da moltianni: l'interazione e la collaborazione tra scuola e genitori sono già garantite dalcosiddetto Patto di Corresponsabilità educativa (D.P.R. n. 249/98 integrato emodi�cato dal D.P.R. n. 235/07), che è la dichiarazione esplicita e partecipata deidiritti e doveri che regolano il rapporto tra la scuola, le famiglie e gli alunni.

Mi sembra allora che la bufala gender nasca in seno ad un'ondata reazionariache, nel nostro paese, mira a ostacolare percorsi di sensibilizzazione alla parità digenere e di educazione al rispetto delle di�erenze nelle scuole. Chi accusa noi docentidi favorire � consapevolmente o inconsapevolmente � questi percorsi educativi perminare la famiglia o negare le di�erenze di genere è davvero in malafede. Comespesso accade, in momenti di grande transizione storica, di fronte a trasformazionidi imprevedibile portata, si ergono barricate di reazionari che invocano soluzionisbagliate per emergenze sociali nuove (penso a chi in Italia dice che il femminicidio

21

Page 22: Gender: la costruzione di una bufala · diritti: se preferisco diventare donna e generare un glio devo poterlo ... una baggianata come Questa teoria sostiene, senza termini di cili

è un'invenzione delle femministe, l'omofobia una frottola delle fantomatiche lobbygay!).

Che l'Italia fosse un paese recalcitrante al cambiamento lo sapevamo già. Ce loraccontano il caso giudiziario di Franca Viola, la storia di Maria Gabriella Luccioli(tra le prime donne a entrare in Magistratura grazie al Concorso del 1963), il nuovoDiritto di Famiglia che arriva a riconoscere diritti paritari ai coniugi solo nel 1975, latardiva abolizione della barbarie del delitto d'onore (1981). Ce lo confermano questedate, ma anche la dilagante xenofobia e l'antisemitismo che quasi sempre sono fruttodi �analfabetismo di ritorno�. Di fronte ai dati allarmanti che riguardano fenomenicome cyberbullismo e femminicidio, la scuola deve interrogarsi e ad attivarsi, contempestività. Ed è necessario che anche il livello del dibattito culturale attorno aqueste tematiche (ad esempio l'educazione all'a�ettività e alla sessualità tra i banchidi scuola) rimanga alto, non si faccia condizionare da infondati allarmismi, non sinutra di bufale o, peggio, di un oscurantismo che credevamo superato.

Benedetta Brandi

Composto con LATEX

ZZ

22