2018 - Cotignola · cili anche dal punto di vista sociale, possa e debba necessariamente partire da...

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COTIGNOLA NOTIZIE N°8 2018 LA VOCE DEI REPERTI Capitello del tipo detto “a stampella” con croce scolpita (ca. VIII Secolo d.C.)

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COTIGNOLA NOTIZIEN°82 0 1 8

LA VOCE DEI REPERTICapitello del tipo detto “a stampella” con croce scolpita(ca. VIII Secolo d.C.)

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Luca PiovaccariSindaco del Comune di Cotignola

IN QUESTO NUMERO Più investimenti pubblicia servizio della crescita

IN COPERTINA La voce dei repertiCapitello del tipo detto “a stampella” con cro-ce scolpita (VIII Secolo d.C. circa), rinvenuto dagli archeologi nell’area del sito del castello di Cunio.

3 | Politica In memoria di Ivo Pasquali

di Insieme per Cotignola

Quelli che sperano nel fallimento del governo e del paese di I. Ricci Picciloni

Storia im possibile di Babbo Natale di S. Foschini

6 | Il Comune informa Lavori pubblici Un nuovo sistema di

allertamento per criticità idrogeologiche

9 | Personaggi L’addio al ciclismo

di Alan Marangoni

10 | Cultura Riflessioni intorno a Selvatico

di M. Fabbri

Alla scoperta dei siti archeologici cotignolesi di M. Cavalazzi

“Destinatario sconosciuto”, intervista a Nicola Bortolotti

Giobbe Covatta si racconta a Cotignola

15 | Scuola Un buon inizio per il nido

comunale “Il Cucciolo”

16 | Agenda Gli appuntamenti

dal 4 gennaio al 24 febbraio

Direttore responsabile: Giuseppe FalconiRedazione: Daniela Foralosso, Giuseppe Falconi,Matteo Mingazzini, Stefano SegantiProgetto grafico e impaginazione: Ufficio Stampa UCBRStampa: Tipografia TampieriAutorizzazione del Tribunale: Nr. 1225 del 3 marzo 2004Questo numero è stato chiuso il 19 dicembre 2018

Negli ultimi mesi abbiamo dovuto sop-portare la scomparsa di due grandi ammini-stratori della nostra città: Giovanni Ceroni e Ivo Pasquali. Giovanni e Ivo sono stati i rappresentanti di una politica mite e pacata al servizio dei più deboli. Due grandi uomi-ni che hanno dedicato interamente la loro vita agli altri senza risparmiarsi mai. Tutta la comunità si è stretta intorno alle loro fa-miglie in questi mesi tristi, testimoniando la grande riconoscenza per tutto quello che hanno fatto per Cotignola. Il loro esempio ci accompagnerà per sempre. Grazie alla lungimiranza e alla competen-za di amministratori come Giovanni e Ivo oggi possiamo contare su un bilancio co-munale solido e in salute che ci permette di programmare importanti investimenti per la comunità. Nella seduta del consiglio comunale del 26 novembre scorso, abbiamo potuto destinare una parte significativa dell'avanzo di amministrazione, accumula-to in anni di buona gestione, per finanziare una serie di investimenti che avevamo nel casset-to, ma che non avevano la necessaria copertura economica. Sto parlando di oltre un milione di euro che andranno a finanziare interventi sulla mobilità ciclabile per 200mila euro, sulla manutenzione delle strade per 550mila euro, sullo sviluppo del progetto di musealizzazione per 290mila euro e sull'ampliamento degli impianti di pubblica illuminazione per 100mila euro (all'interno del notiziario trovate le informazioni più dettagliate sui singoli interventi). Si tratta di interventi previsti nel nostro programma elettorale e che, grazie a queste risorse immediatamente disponibili, potranno essere avviati nei prossimi mesi. Sono investimenti in grado di migliorare la qualità della vita della nostra comunità perché incidono sulla sicurezza delle nostre strade, sullo sviluppo degli spazi per l'arte e la cultura, su una mobilità più soste-nibile per l'ambiente e per le persone. Sono da sempre convinto che il rilancio della nostra economia, dopo anni di crisi molto diffi-cili anche dal punto di vista sociale, possa e debba necessariamente partire da una rinnovata spinta agli investimenti pubblici, dai tanti piccoli investimenti che soprattutto i Comuni sono in grado di attivare in tempi rapidi, generando lavoro, indotto economico e qualificazione delle nostre città. L'auspicio è quindi quello che a tutti i livelli istituzionali si faccia di tutto per superare le ana-cronistiche regole del Patto di stabilità, che in questi anni hanno congelato risorse dei Comuni, che potevano invece essere messe in circolo generando crescita e sviluppo. Il Comune di Cotignola negli ultimi anni ha dimostrato grande capacità di saper cogliere ogni piccolo segnale di allentamento di questi vincoli, facendosi trovare pronto con progetti e idee nel cassetto; cito su tutti l'esempio del rifacimento del tetto delle scuole medie che è stato pos-sibile realizzare grazie al temporaneo svincolo degli investimenti sulle scuole dal Patto di stabilità, opportunità alla quale il Governo chiese di aderire nell'arco di una sola settimana. Il Comune aveva già redatto il progetto e questo ci consentì nel giro di poche settimane di av-viare i lavori. Abbiamo, inoltre, predisposto una serie di nuove assunzioni nel nostro Servizio Lavori pub-blici e Patrimonio che andranno a regime nei prossimi mesi, per migliorare ulteriormente la nostra capacità di presidiare al meglio questi lavori, dalle fasi progettuali a quelle esecutive. Con la promessa di veder presto realizzati questi interventi, approfitto di questo ultimo nume-ro dell'anno per fare a tutti i cittadini di Cotignola i migliori auguri per le prossime festività.

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PoLiTicA

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Vogliamo mettere da parte la politica e dedicare questo spazio al ricordo di Ivo Pasquali, la cui scomparsa ha lasciato un grande vuoto non solo sui banchi del Consiglio comunale, ma nell’animo di tutta Cotignola.Ivo ha dedicato tutta la sua vita alla politica, distinguendosi sempre per la capacità di mantenere, in ogni circostanza, il rispetto delle opinioni altrui, senza mai vedere nel suo avversario un nemico. Sue erano la capacità di non confondere mai la dialettica con attacchi personali e la volontà di mettere il bene comune davanti a qualsivoglia interesse personale.Sempre fedele ai principi repubblicani, è stato assessore del nostro Comune, è stato candidato sindaco, e in ultimo è stato il nostro capogruppo in questi ultimi quattro anni in Consiglio comunale, mettendo la propria esperienza al servizio dell’intero gruppo, permettendo a tutti i consiglieri di vivere un’esperienza non solo formale, ma attiva e formativa.Tutti a Cotignola conoscevano Ivo e chiunque avesse bisogno poteva aspettarsi da lui un sorriso, un aiuto, una parola di conforto: piccoli gesti che davano la misura del suo buon animo.Con Ivo abbiamo perso prima di tutto un amico.

Il Gruppo consiliare“Insieme per Cotignola”

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di ilaria Ricci PicciloniCapogruppo MoVimento 5 Stelle Cotignola

Quelli che sperano nel fallimentodel governo e del paese

Mentre in Francia i gilet gialli manifesta-no contro il governo di Macron, colpevole di aver portato avanti politiche di impoverimento del paese, e con buona pace dell’informazione nostrana che (le rare volte che ne parla), bolla tutto come una semplice protesta contro il caro carburante, in Italia l’opposizione in Parlamen-to danza soffiando speranzosa sul fuoco della crisi di Governo, famelica attendendo di poter riprendere quel potere che ha detenuto per de-cenni e che ha provocato nel paese i noti danni che tutti conosciamo. E non importa che gli ita-liani, impoveriti e sfiancati da anni di politiche a favore di casta abbiano dato un chiaro segnale quel 4 marzo. Gli stessi che hanno tenuto il pa-ese imbrigliato in austerity e tagli al soldo dei burocrati Europei, per far lo stesso lievitare il debito pubblico come mai prima, solo oggi pro-pongono ricette di buon governo e si fanno di colpo accesi difensori dei deboli. Ed ogni trucco è lecito in questo , dall’informazione serva del potere che la stipendia per distorcere i fatti, alle balle sparate con ogni mezzo per avvelenare e inquinare l’opinione pubblica. Abbiamo visto intere settimane di servizi sulla piscina di gom-ma di casa Di Maio e sulla carriola sequestrata

mentre i droni lanciati sulla casa dei genitori del Vicepremier non li avremmo visti manco se ci fosse stato Provenzano in quella residenza. E nessuno si è chiesto come mai tanto furore se poi per mandare le forze dell’ordine a sgomberare il clan dei Casamonica a Roma c’è voluta una gra-cile ma forte sindaca Raggi mentre per anni e anni nessuno aveva osato toccarli quei “padroni della capitale” che indisturbati e a volte con il benestare di certa politica, spadroneggiavano senza tanta discrezione. E infatti il cittadino italiano, che notoriamente non è fesso, probabil-mente nemmeno ci casca in certe pagliacciate. Mentre altri trucchetti sono molto più subdoli da scovare perché richiedono la conoscenza di procedure istituzionali non a tutti note: una delle tattiche più comuni per spacciare il nul-la per oro colato consiste infatti nel chiedere emendamenti "migliorativi" ad una finanziaria o decreto, sapendo che chi è al governo non può approvarli dato che non ha ancora denaro a di-sposizione. Una volta che un emendamento è stato bocciato si va sui mass media e si sparla del governo che non ha "voluto" accettare una cosa di così grande importanza per la popolazione. I più attenti ovviamente si chiedono come mai chi è stato al governo per secoli non abbia realizzato queste cose quando avrebbe potuto farle senza problemi. E così ha fatto ad esempio Mara Car-fagna in questi giorni, presentando un emenda-mento per chiedere lo stanziamento di fondi per gli orfani dei femminicidi, emendamento che è stato bocciato facendole puntare il dito contro il Governo accusato, con questo giochino, di non aver pensato agli orfani. Ovviamente parliamo di un Governo in carica da poco più di cinque mesi a fronte di Governi durati 10 e più anni che hanno avuto come priorità i “salva banche” o le marchette per i potenti, i jobs act e l’abroga-zione dell’art 18 dello statuto dei lavoratori, le super infrastrutture fantasma, i soldi buttati in privilegi, i tagli alla sanità, i provvedimenti salva corrotti e gli svuota carceri, ecc. Ma che ci volete fare se solo oggi questi “illustri signori”

si accorgono di aver mandato a morire disabili, lavoratori, piccoli imprenditori, malati, cittadini che chiedevano solo una vita dignitosa ? Idem in questi giorni l’annosa questione dei treni re-gionali nei nostri territori, frutto di un accordo tra Trenitalia e la Regione: la giunta regionale si è guardata bene dall’ammettere che l’orario ferroviario regionale non è deciso da Trenitalia ma il contratto di servizio fra imprese ferrovia-rie e Regioni assegna a queste ultime il ruolo di programmatore - in quanto finanziatore - del servizio. Così è stato anche per la nuova offerta sulle linee per Ravenna che tanto ha sollevato proteste tra i pendolari. Peccato che qualche sostenitore del partito dominante in Romagna, abbia subito gridato contro il Governo. Lo stesso Governo che tra l’altro, nel rivedere il progetto del passante di Bologna ha mandato un mes-saggio molto chiaro al governatore della nostra regione: “incentivate la mobilità pubblica e so-stenibile, incentivate lo spostamento su rotaia e smettetela di studiare progetti per immettere sempre più veicoli su strada”. Ma si sa, se la stra-da dell'inferno è lastricata di buone intenzioni, non vi dico di cosa sono fatti i buoni propositi di chi ha perso un potere troppo lungamente dete-nuto.

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di Stefano FoschiniCapogruppo Libera Lista Cotignola

“Oh, oh, oh! Forza, amici miei, è ora di darsi da fare!”, disse Babbo Natale ai suoi aiutanti, raggruppati attorno a lui nel tepore emanato dal caminetto acceso, a luglio. “Ma Babbo”, risposero in coro i sudatissimi elfi, “siamo in estate, è troppo presto, mancano ancora sei mesi alle feste!”. “Come luglio, e per che diavolo di motivo il camino è acceso adesso? Mi pareva caldino…”.“È per colpa delle polveri sottili, adesso in Europa camini e stufe si possono accendere solo in estate. Non leggi mai un giornale? Ti avevo detto che avremmo fatto meglio a delocalizzare l’azienda all’estero, almeno adesso non camperemmo in una sauna finlandese…”, borbottò di mal umore Mamma Natale. “se proprio vuoi fare qualcosa, vai a vedere che le renne siano bollate e tagliandate, e metti i pattini da neve alla slitta, ci manca solo che ti facciano una multa, con tutte queste bocche da sfamare non possiamo mica buttare i soldi fuori dalla finestra!”. E così Babbo Nata-le si mise la giacchetta, che fuori era decisamente più fresco che in casa nonostante la canicola, e fece il giro delle officine e degli uffici, mettendosi pazientemente in fila davanti agli sportelli della motorizzazione. E fu così che il tempo passò allegramente mentre in fila attendeva il suo turno, e si fece dicembre in un attimo. Era tempo di caricare i doni sulla slitta, ma il suo sorriso si spense un pochino al momento di compilare il Documento di Trasporto, che da solo teneva metà del posto nella slitta. “Spera solo di non aver dimen-

ticato niente, che se ti fermano siamo rovinati…” disse la Befana, che era passata a dare una mano per i preparativi. “Parli bene tu, vedremo quando sarà il tuo turno cosa riu-scirai a fare… già sei a rischio, con tutto quel carbone inqui-nante che trasporti…”, rispose Babbo avviando le renne e preparandosi a partire.Ed iniziò così la lunga notte di Babbo Natale. Svezia e Norve-gia passarono in un attimo, lì erano tutti ricchi, perfettini ed ordinati, ed anche i bambini non avevano bisogno di nulla, lo stato provvedeva già a tutti i loro bisogni, e nessuno vole-va uno straniero nella propria canna fumaria, ora che era stata pulita a puntino in attesa della calda stagione. Giunto in Inghilterra, a Babbo Natale vennero i cinque minuti, i controlli doganali non finivano più, e fra tasse di importa-zione, e poi di esportazione in uscita, si giocò la tredicesima in due e due quattro. Iniziando a pensare seriamente che fosse giunto il momento di andare in pensione, arrivò in Francia, dove rischiò di essere ghigliottinato per aver cer-cato di sfondare un blocco di giubbotti gialli in autostrada. Uscito indenne dalle ire francesi, ed in ritardo sulla propria tabella di marcia, si inoltrò nelle terre germaniche, certo di aver superato il peggio. Purtroppo per lui, i guai non erano ancora finiti: prima non volevano lasciarlo entrare perché non era siriano, e quindi straniero indesiderato, poi i tede-schi, assieme agli amici austriaci, pretendevano di vedere tutti i suoi conti fin nel minimo dettaglio, e dato che il diffe-renziale fra lo spread fra la “Babbo Natale S.R.L” e quello te-desco era troppo ampio, lo tennero bloccato fino a quando non si decise a firmare un pacco di obbligazioni lungo un chilometro a garanzia dei suoi bond. In Austria stessa sce-na, quindi venne scortato al confine italiano in malo modo con tutte le sue carabattole da venditore ambulante. “Ho già perso fin troppo tempo, bisogna che mi sbrighi a finire… voglio proprio provare questo traforo del Brennero, ma-gari faccio prima” si disse il buon Babbo, cercando di non perdere quel po’ di buonumore che gli era rimasto. Gira e rigira, non gli riuscì proprio di trovarlo, quel benedetto tra-foro, ed imprecando contro quel babbeo che ne aveva par-lato per primo, si decise ad intraprendere il solito viaggio ed imboccò l’autostrada come sempre. Tra rallentamenti, cantieri e tutor, giunse a Bologna, dove trovò ad attenderlo al casello una volante della polizia municipale, intenta a fare controlli ai valichi della ZTL Saltò fuori che, ad un con-trollo approfondito, i gas di scarico delle renne superavano

i livelli di PM10, e subì quindi un fermo giudiziario del mez-zo, nonché una multa salatissima, che gli fece dire addio al veglione di Capodanno, e pure al pranzo di Pasqua. Saldati tutti i conti, e dopo aver convinto le risentitissime renne a ripartire, Babbo Natale riprese il suo viaggio, doman-dandosi con terrore come avrebbe fatto a raccontare alla moglie che avrebbero dovuto mangiare pane e cipolla per il resto dell’anno. A Genova venne preso a pesci in faccia per non aver portato un ponte nuovo. “Porto regali , non faccio mica miracoli”, pensò amaramente massaggiandosi un bernoccolo, “avessi voluto fare ponti, avrei preso una laurea su Google in ingegneria, oppure mi sarei fatto eleg-gere ministro delle infrastrutture… cosa vuoi che ci voglia, qualche mese o qualche anno, ecchè sarà mai…”. A Firenze, fu costretto ad andare a trovare il Bambinello Matteo Ren-zi, che, sfrattato Gesù dalla mangiatoia, e attorniato dalla Beata Martina e da San Richetti, stava accapigliandosi con loro per la spartizione dei doni dei Re Magi, giunti ormai a destinazione. Preso dalla frenesia di terminare le conse-gne, Babbo lanciò le renne a tutta velocità, in barba a qual-siasi autovelox, verso Roma, dove si smarrì nel traffico per non aver visto l’albero di Natale, concordato come luogo di consegna. Imbottigliato sul GRA, ebbe il tempo di chiedere agli altri vacanzieri in fila, che lo indirizzarono verso uno spelacchiatissimo abete triste e buio, regalo della giunta capitolina ai romani. Salutata la Befana, che si era attardata a spazzare un po’ di aghi di pino caduti a terra, si rimise in viaggio con tristi pensieri per la testa. Giunto nella Terra dei Cuori, si commosse un pochino, sia per i fumi acri che ammorbavano l’aria, sia per l’interminabile coda sulla Salerno-Reggio Calabria. Convinto di fare il viaggio su un ponte lunghissimo, si meravigliò un attimo quando si vide costretto a stiparsi dentro ad un affollatissimo traghetto, partito in un ritardo furibondo. Giunto nelle isole senza più un euro in tasca, si consolò facendo un bagno al mare, senza potersi permettere di comprare neanche la forma di pecorino che la moglie gli aveva chiesto prima di parti-re. Rientrato finalmente in casa sua a giugno, standosene comodamente seduto in poltrona in costume da bagno di fronte ad uno schioppettante fuocherello, si ripromise una cosa. “Quest’anno, Natale a Cuba!”.Sperando in un Natale migliore di quello del povero Babbo, facciamo a tutti voi un sentito augurio di Buone Feste e di un Buon Anno Nuovo!

Storia im possibile di Babbo Natale

Dalla giornata europea dei Giusti alla Liberazione

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Lavori pubbliciUltimi aggiornamentiCompletato il nuovo arredo della Sala consigliare, che ha come primo obiettivo la necessità di dialogare con il nuovo pavimento della sala. Le mappe storiche della città e del forese del periodo Napoleonico sono visibili attraverso i vetri dei tavoli di arredo. Uniformi e coerenti le tonalità dei colori delle parti in legno di rovere bianco, oltre all’accostamento delle sedute. (foto 1)

Sono in corso lavori di ripavimentazione stradale e ristrutturazione dei marciapiedi quale completamento delle vie Garibaldi e D’Azeglio. (foto 2)

Verrà bonificata e arredata l’area attorno alla Torre dell’acquedotto in via Carducci.

Sarà asfaltata l’area di parcheggio tra via Alighieri e via D’Azeglio (davanti alla ex caserma dei Carabinieri).

Saranno poi asfaltate le vie Corletta e De Gasperi, oltre alla via Pascoli, fino all’intersezione con la via Gramsci e il parcheggio di via Cenacchio.

È stata rinnovata completamente la copertura della casa degli animali al parco Pertini per un valore di 13.800 euro. ( foto 3)

La copertura della sede sociale del centro sociale “Il Cotogno”, per la parte della veranda, è stata coibentata e ricoperta da materiale in cotto per una spesa di oltre 16.000 euro. (foto 4)

Definito un piano con spese a carico del Comune di sfalcio e potatura dell’area Sic-Zps all’interno del fiume Senio per un valore di 40.000 euro. La Regione Emilia-Romagna già sta intervenendo sulle sponde per la bonifica delle tane degli animali. L’intervento prevede la pulizia della sponda destra del fiume, per un totale di circa 600 metri da ripetersi fra 2 anni sulla sponda sinistra.

Con la completa adesione dei residenti, si sono avviate le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di costruzione della rete acquedottistica in “area Cavatorta”. L’intervento prevede la realizzazione della rete idrica a tutti i residenti sprovvisti e che hanno aderito alla proposta del Comune. La linea partirà dalla via Sabbiona fino al confine lughese. Valore dell’opera 110.000 mila euro circa, dei quali 40.000 circa a carico dei residenti stessi.

Per il 2019 sono previsti sul territorio nuovi investimenti per 1,842 milioni di euro: si tratta di interventi già progettati, pronti per iniziare la realizzazione a far data dalla primavera del prossimo anno.Nella tabella a fianco sono illustrati i principali interventi. (foto 5)

• 1° lotto musealizzazione Varoli (ampliamento con Casa Campedelli) 290.000 € • Raddoppio spogliatoi campo sportivo area Dalmonte 362.000 € • Strade, viabilità e sicurezza sia del capolugo che del forese 550.000 € • Pubblica illuminazione 120.000 € • Vie Zanzi / Canossa (realizzazione della intera pista ciclabile e nuova viabilità) 250.000 € • Riqualificazione del Parco Zanzi 80.000 € • Ristrutturazione ed interventi ai Cimiteri di Budrio e Barbiano 190.000 €

Totale: 1.842.000 €

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iL comune inFoRmA

Si sono completate con grande partecipazio-ne della cittadinanza cotignolese e anche dei Comuni limitrofi le celebrazioni per il Cente-nario della fine del primo conflitto mondiale e della ricorrenza dell’abbattimento del concitta-dino sergente pilota Giannetto Vassura, meda-glia d’argento al valor militare.All’aviatore della Grande Guerra è stato dedica-to il nuovo monumento presso l’aeroporto mili-tare di Miramare di Rimini, realizzato grazie anche al contributo di imprenditori cotignolesi e amanti del volo. Un libro in suo onore dell’au-tore Daniele Filippi stampato in mille copie è stato appunto a lui dedicato per non dimentica le sue gloriose storiche gesta ed imprese.Scrive il Resto del Carlino nel numero uscito

Un nuovo sistema di allertamentoper criticità idrogeologiche

Un risultato di comunità

Permetterà di informare i cittadini in modo tempestivo ed efficace

Concluse a Rimini le celebrazioni per Giannetto Vassura

È in fase di approvazione il piano della sicu-rezza della Protezione Civile della Bassa Roma-gna, finalizzato al sistema di allerta e agli enti preposti per la tutela dei cittadini e del territorio al verificarsi di criticità idrogeologiche e/o inon-dazioni.L'Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha messo in campo una serie di strumenti comuni-

cativi, informativi e gestionali in materia di Pro-tezione Civile a servizio dei cittadini. Tra questi ci sono la revisione del Piano di emergenza, che sarà approvato a gennaio dopo un confronto con i territori e il nuovo Web Sit Emerge, che consentirà anche ai cittadini di accedere alla banca dati del Piano di emergenza, conoscere i rischi, le ubicazioni delle aree di accoglienza e di ammassamento, consultare le planimetrie inerenti il rischio alluvione, i dati storici sugli allagamenti preesistenti e l'elenco dei soggetti esposti. Il Web Sit è inoltre in grado di raccoglie-re i dati durante un'emergenza, individuare per ogni area le diverse tipologie di soggetti espo-sti e, se necessario, si è in grado di informare i cittadini sulle procedure da adottare in fase di emergenza o di allerta, tramite l’Alert System, che consente di effettuare fino a 3.600 chiamate vocali contemporaneamente. Per ricevere inve-ce l’informazione direttamente sul proprio cel-

lulare è necessario registrarsi al sistema Alert System al seguente link: https://registrazione.alertsystem.it/cotignola.A questi sistemi si aggiunge poi la pagina sul sito AllertameteoER, in cui sarà possibile in fu-turo trovare informazioni preventive e in corso di evento sulle emergenze di Protezione civile.Il Piano e i nuovi strumenti saranno oggetto di una presentazione e confronto con i Comuni e con il volontariato prima della loro approvazio-ne definitiva. Seguirà poi un lavoro di divulga-zione che renda i cittadini parte attiva nel pro-cesso di prevenzione dei rischi.La scommessa futura è attivare i cittadini, in-formarli dei rischi e soprattutto renderli consa-pevoli delle azioni da mettere in atto. Nel corso di fenomeni calamitosi servono efficienza, rapi-dità ed efficacia della Protezione Civile, nonché il supporto dei cittadini informati e raggiunti attraverso i nuovi sistemi che verranno attivati.

INAUGURATOUN NUOVO DEFIBRILLATOREA ZAGONARA

Sabato 16 dicembre è stato inaug urato a Zagonara un nuovo defibrillatore, donato alla comunità dall ’associazione Vita Cuorev ivo Onlus di Barbiano. I defibrillatori comprati dalla Onlus barbianese sono 16, di cui 14 fissi e uno mobile dato ai Carabinieri della stazione di Cotignola per la pattuglia e uno mobile utilizzato per le manifestazioni di piazza, a disposizione delle varie associazioni. I 14 fissi sono installati nei campi sportiv i e nelle palestre di Cotignola e Barbiano, nelle farmacie di Cotignola e Barbiano, nel circolo della frazione di San Severo, nel circolo della frazione di Budrio, negli ambulatori medici di Cotignola e Barbiano.

il 9 novembre 2018: “Rimini è il fiore all’oc-chiello dell’aviazione dell’Esercito italiano. Il 7° Reggimento Aves “Vega” ha festeggiato i suoi primi 20 anni di vita con una cerimonia sobria e solenne, baciata dal sole, nobilitata dall’inaugurazione del monumento al sergente maggiore pilota Giannino Vassura, cui la parte militare dell’aeroporto di Rimini è intitolata fin dal 1934. L’opera, realizzata dallo scultore Enzo Babini, è stata resa possibile dall’impegno di alcune aziende e dal Comune di Cotignola. […] Per questo ad assistere allo scoprimento della stele, schierati dalla parte opposta dei reparti in armi, erano presenti anche alcune classi dell’istituto comprensivo Don Stefano Casadio di Cotignola”.

Lo sportivo cotignolese: “Correrò ancora, libero dai vincoli del professionismo”

Alan Marangoni e il suo addio al ciclismo

La vittoria all’ultima corsa e poi l’addio alla car-riera professionistica. Alan Marangoni, cotigno-lese classe 1984, lascia il ciclismo professionistico dopo dieci anni di intensa attività e tante emozioni.

Alan, partiamo dalla fine. La tua prima vittoria da professionista al Tour di Okinawa e poi il giorno dopo il saluto al ciclismo agonistico.Domenica 11 novembre è stata una giornata fanta-stica, unica. Tagliare finalmente il traguardo con le braccia al cielo è stata un’esplosione di emozio-ni, per me che ho avuto una carriera da gregario, quello che nel ciclismo viene definito un ciclista che lavora per la squadra e che solitamente aiuta altri a vincere. Nell’isola di Okinawa ho trascorso tre settimane e c’era un’energia particolare, è sta-ta un’esperienza anche spirituale. Frequentando persone del posto ho anche imparato la lingua giapponese. Sono felice di aver concluso così, quando l’ho voluto io e in questo modo, perché il più delle volte gli sforzi profusi non sono ripagati, ma questa volta è andata diversamente. Indimen-ticabile.

Come ti sei avvicinato al ciclismo?Ho iniziato ad andare in bicicletta grazie a mio padre Domenico che era direttore sportivo della Sc Cotignolese e mi portò a vedere il Giro d’Italia quando avevo 6 anni. Allora ci allenavamo su stra-da, non esisteva ancora la splendida pista protetta per il ciclismo costruita successivamente al Parco Pertini.

Quando hai capito di poter diventare un profes-sionista?Nel 2005 ho vinto il titolo di Campione nazionale inseguimento e nel 2006 a cronometro su strada tra gli Under 23. Lì ho capito che potevo fare il salto tra i professionisti, che effettivamente è avvenuto due anni dopo. Successivamente, la svolta è av-venuta a una tappa del Giro d’Italia 2010, quando dopo una fuga di 150 km, sono stato ripreso poco distante dal traguardo, ma mi sono fatto notare da squadre importanti.

La tua carriera è stata al servizio di campioni come Ivan Basso, Vincenzo Nibali, Peter Sagan, Rigoberto Uran. Il ciclismo è uno sport indivi-duale o di squadra?Il ciclismo è uno sport sia individuale che di squa-dra. Dietro alle vittorie dei singoli c’è sempre un gran lavoro di squadra fatto di allenamenti, di con-fronto, ma anche di esperienze vissute insieme, perché no, nel tempo libero, per trovare l’affiata-mento.

André Agassi nella sua autobiografia confessa di odiare il tennis. Il tuo rapporto col ciclismo?Io ho un rapporto di amore-odio col ciclismo: negli anni ho fatto tanti sacrifici, ho rinunciato a tante esperienze per mantenere la condizione psicofisi-ca ottimale e spesso mi chiedo che cosa avrei po-tuto fare in alternativa. Ma non ho rimpianti: tanti ciclisti una volta ritiratisi non mettono più piede sui pedali, mentre io continuo ad amare il ciclismo,

scenderò in strada con gli amici e correrò ancora, libero dai vincoli del professionismo.

Un episodio divertente della tua carriera?Al termine del Tour de France 2013 eravamo a Pa-rigi e rientravamo a piedi in hotel dopo la festa fi-nale. Peter (Sagan) era piuttosto allegro e ha inizia-to a scherzare coi passanti, ma uno non ha gradito e ne è nata una discussione. Alla fine, non so come, il tipo ha tirato un pugno in faccia… a me!

Un ragazzo che inizia a praticare ciclismo oggi, che tipo di aspetative può avere?È sempre più difficile, perché il ciclismo sta diven-tando uno sport elitario. Le squadre non aspettano più la maturazione graduale di un ragazzo, com’e-ra una volta e come effettivamente è successo a me. Ora sono cambiate le esigenze e si chiede la vittoria nel breve termine, il talento deve esplodere subito, altrimenti… avanti un altro! Quindi direi difficile, ma non impossibile.

I ragazzi delle scuole di Cotignola sono coinvolti nel progetto “Vivere la legalità”. Altri atleti cotignolesi hanno detto loro che il doping è purtroppo ovunque. Una tua considerazione.Fino al 2008 i casi di doping nel ciclismo erano all’ordine del giorno. Poi l’Unione Ciclistica Inter-nazionale ha cambiato le regole, ha introdotto il passaporto biologico e iniziato a fare controlli del sangue e delle urine a domicilio e a sorpresa in qualsiasi momento dell’anno. A mio avviso si è fatta molta pulizia e le cose sono cambiate in meglio, ap-poggio questa scelta. Sarei felice di parlare di que-sto e altro in un incontro aperto alla cittadinanza.

Un pensiero su ciò che è stato e sul tuo futuro?In carriera ho conquistato gli obiettivi che mi ero prefissato: correre insieme ai più grandi campio-ni, decidere quando ritirarmi e vincere almeno una gara, per cui non ho rimpianti. E soprattutto ho vissuto quella che definisco una “vita ciclistica” che non è fatta solo di gare. Ora inizierò una nuova esperienza lavorativa a Londra, per un network inglese dedicato al ciclismo.

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Riflessioni sparse e domande intorno a Selvatico

L’arte contemporanea è una fregatura, un inganno che non serve a niente

Selvatico è una mostra di arte contempora-nea, nel caso specifico una mostra di pittura e offre uno spaccato abbastanza credibile ed esau-stivo sulla pittura italiana contemporanea (nelle ultima due edizioni ha coinvolto ben 76 artisti, alcuni di fama internazionale). Pittura contemporanea che dialoga con il museo e le collezioni presenti. E già qui qualcosa cam-bia.È una mostra collettiva, corale e plurale nel senso che coinvolge molti artisti chiedendo loro non solo di inviare ed esporre un quadro o un dipinto, ma di rispondere a un tema che governa e guida tutta la mostra. Quindi, di essere dispo-sti all'ascolto e all'incontro. E a mettersi in gioco rinunciando a un po' del proprio ego.

Il tema di questa edizione è dato dalla polarità innescata dall'affiancarsi di due parole: fantasia e fantasma, che ci sono sembrati due termini capaci di descrivere e abbracciare le molte di-rezioni della pittura, non solo di quella contem-poranea. Ossia una tensione presente dentro ai dipinti e al dipingere che potremmo sintetizzare tra il raccontare storie da una parte e una, oppo-sta, che ci presenta la cosa veduta come se fosse vista per l'ultima volta. Non ancora del tutto per-duta (pensate ai volti che giungono a noi dall'an-tichità, corrosi, feriti, commoventi ed eroici).Selvatico è un progetto che mette in relazione i luoghi (la geografia, il paese, i suoi edifici e pa-lazzi, la storia e il paesaggio tutto) con le persone (gli artisti e gli sguardi da fuori che qui conver-gono, insieme agli sguardi di chi questi luoghi li

vive e abita lavorandoci e attraversandoli quoti-dianamente) e le cose materiali e immateriali (le collezioni, le memorie, le tradizioni, le identità e le vocazioni di un paese). Perché le cose sono dei contenitori di storie, scrigni da interpretare e schiudere, custodi muti che possono aprire al racconto e al viaggio, e portarci via, a seguire narrazioni che vanno avanti e indietro nello spazio e nel tempo. Che le cose e gli oggetti, se in-terrogati a dovere, innescano sempre l’immagi-nazione e l’invenzione. I bambini lo sanno bene, gli archeologi pure, e spesso anche chi visita un museo, museo che è sempre un luogo della fanta-sia, e non solo dei fantasmi.Questo dialogo e intreccio tra mondi, questa atti-tudine e preferenza per le differenze e diversità, e pluralità e modi di vedere molti, congiunzione

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tra mondi, è resa possibile qui dalla presenza dell’arte contemporanea che significa poi, molto concretamente, lavorare, progettare e incon-trarsi con artisti viventi, di varia provenienza geografica, giovani o meno, e insieme a loro costruire una mostra che nasce dal luogo e che senza questo luogo non potrebbe esistere. Tutto più complesso certo che farsi spedire quadri belli e allestire una mostra da soli e in tranquil-lità, ma anche decisamente più divertente e sor-prendente perché la forma cresce con andamen-ti quasi vegetali, necessita di coltivazioni, tempi e cure. E compromessi e sorprese. Selvatico è una specie di nido, un nido delle idee.Crediamo, siamo convinti che ci si debba met-tere in ascolto del luogo, trasformarlo sempre, e prendersi qualche rischio, sbagliare, fare tentativi, ma cercare di disegnare qualcosa che prima non c'era e che pure altrove non esiste.A partire da un piccolo centro che sembra sulla carta non aver niente a che fare con l’arte con-temporanea e che invece diventa capace di tra-sformarsi, nel tempo, in luogo di attrazione, con forza centrifuga che porta fuori e fa conoscere altrove quel che qui si fa, e forza centripeta che qui fa convergere energie, percorsi e mondi, sguardi e idee.Su trenta artisti chiamati ad esporre venti-sette erano presenti all’inaugurazione del 24 novembre, credetemi, cosa per nulla scontata!

Un successo anzi. E quasi tutti hanno prodotto delle nuove opere appositamente. Una ventina circa di loro poi, a settembre, è stata a Cotignola qualche giorno per sopralluoghi e per produrre alcune opere insieme e conoscersi e annusare i posti in cui sarebbero state esposte le loro opere. Il comune di Cotignola e il Museo Varoli fanno poi una cosa decisamente in controtendenza: non potrebbero permettersi di offrire un getto-ne o un compenso agli artisti (anche perché vo-gliamo costruire delle mostre plurali e numero-se che abbiano un andamento corale e diventino occasione di confronto e riflessione tra artisti) ma si sono impegnati a fare il minimo, che mi-nimo di questi tempi non lo è per nulla, anzi è moltissimo, ovvero coprire le spese di viaggio e l'ospitalità agli artisti. E questo grazie alla col-laborazione preziosa e indispensabile con l’as-sociazione Primola, che non è solo paglia come sapete, ma anche molto e molto altro, un gruppo di persone e una comunità che quotidianamente lavora per fare di Cotignola un posto che metta al centro la cultura e il fare, che poi è la nostra storia e identità italiana. Se siete ancora perplessi fatevi un giro, tastate con i vostri occhi e se proprio non vi fidate an-cora sappiate che al museo stanno lavorando giovani ragazze e ragazzi, bravissimi, che sa-pranno guidarvi e che vi aiuteranno ad orien-tarvi nel labirinto di spazi e opere. Perché con la cultura non si mangia vero? Così, senza

nulla togliere al volontariato e alla generosità di persone anziane in pensione che operano in tanti musei del territorio, la nostra scelta è stata un’altra, ancora controcorrente e preziosa, e di questa andiamo davvero fieri e orgogliosi. Gioe-le e Arianna dopo aver frequentato i corsi della Scuola Arti e Mestieri da bambini, sono tornati a frequentare questi luoghi e laboratori, prima come volontari e apprendisti nei nostri corsi e centri estivi, e ora collaborano con noi al mu-seo e non solo: uno studia al DAMS di Bologna, l’altra all’Accademia di Belle Arti di Ravenna… ancora convinti che non ci siano collegamenti e sbocchi tra lo studio e il mondo del lavoro? Con-vinti che questo modello e buona pratica non si possa esportare altrove?E poi due nuove collaboratrici: Chiara e Bea-trice, neolaureate, stanno iniziando a gestire le aperture e le visite guidate del museo e delle mostre sotto il coordinamento di Cecilia che insieme a Pamela e Alice gestisce l’associazione Selvatica. Formandole costantemente e facendo-gli imparare qualcosa che potranno anche por-tare altrove, che mica siamo gelosi o impauriti: un sapere tecnico, una capacità relazionale, e soprattutto l’idea che l’arte possa essere stru-mento di emancipazione, crescita e incontro. Viva Selvatico!Buone mostre, felici vacanze e festività,

massimiliano Fabbri

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“Bassa Romandiola” è un progetto del dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna, partito nel 2009 con lo scopo di ampliare le nostre conoscenze sul patrimonio storico-archeologico della bassa pianura ravennate. Una delle attività principali effettuate è quella della ricognizione archeologica, cioè l’ispezione delle campagne con lo scopo di d’individuare nuovi siti archeologici, mapparli e studiarli. Sono in particolare i mezzi agricoli, infatti, che intaccando le stratificazioni archeologiche sepolte, portano in superficie i reperti. Dopo avere indagato il territorio di Lugo (2009 e 2016), Conselice (2011), Fusignano (2012), Bagnacavallo (2012 e 2016), tra il settembre e l’ottobre di quest’anno 13 archeologi dell’Università hanno indagato il territorio comunale di Cotignola, ispezionando un campione di territorio di ca. 16 kmq sui 35 kmq. Questo è stato reso possibile grazie all’appoggio dell’Amministrazione comunale di Cotignola, delle associazioni di categoria, della ditta Gemos, dell’associazione il Cotogno e dell’Oasi perfetta Letizia.

Nel corso della campagna cotignolese sono stati raccolti più di 600 reperti archeologici, è stata percorsa da ogni archeologo una media di 18 km al giorno, per un totale di più di 2500 km percorsi dall’intera equipe, e sono stati individuati 7 nuovi siti archeologici con una datazione incentrata sul pieno e basso Medioevo (XI/XII - XV secolo). Tra queste ne spiccano due in particolare, quelli di due castelli, il castello di Budrio di Cotignola (XIII-XV secolo) e quello di Cunio (XI-XIV secolo). In entrambi i casi si tratta della prima volta che

vengono identificate le tracce archeologiche certe dei due insediamenti fortificati medievali, che, grazie alla ricerca, sono stati posizionati, delimitati e datati con maggiore sicurezza. Sono anche stati realizzati circa quaranta carotaggi sparsi nel territorio cotignolese, con lo scopo di ricostruire l’evoluzione geomorfologica della zona; questi hanno permesso anche di individuare piani di calpestio antichi sepolti (dall’Età del Bronzo in poi) e di ottenere campioni di terra, poi sottoposti ad analisi paleobotaniche, con lo scopo di ricostruire l’evoluzione ambientale nel corso delle epoche passate.

Si è trattato, quindi, del primo passo di una ricerca archeologica, fondamentale per avere un quadro generale grazie a un approccio sistematico. L’obiettivo raggiunto era quello di raccogliere dati sull’evoluzione del paesaggio storico cotignolese e quello di indirizzare ricerche future, in particolare modo di scavo archeologico, visto l’elevato potenziale informativo dei siti del territorio rurale cotignolese, primo tra tutti il castello di Cunio, oppure dei centri urbani, come Cotignola stessa o Barbiano.

marco cavalazzi

Alla scoperta dei paesaggi storici cotignolesi e dei suoi siti archeologiciStoria del Progetto “Bassa Romandiola”, a caccia di archeologia in Bassa Romagna

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In occasione della Giornata della memoria, che ricorre il 27 gennaio, l’Amministrazione comunale di Cotignola vuole ricordare le vittime e offrire una occasione di riflessione attraverso questo spettacolo tratto dal libro di Katherine Kressmann-Taylor Destinatario sconosciuto. Lo spettacolo andrà in scena il 17 gennaio al Teatro Binario di Cotignola in due momenti: alle ore 11 per i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Luigi Varoli” e alle ore 21 aperto a tutta la cittadinanza. L’attore Nicola Bortolotti ci regala questa breve intervista.

Quest’anno Cotignola ha scelto di ricordare la Giornata della memoria portando in scena il vostro spettacolo tratto dal romanzo Destinatario sconosciuto. Un testo forte e

Lo spettacolo andrà in scena al Binario il prossimo 17 gennaio

“Destinatario sconosciuto”, intervista a Nicola Bortolotti

con un crescendo sempre più intenso che si conclude in un finale che è come un pugno allo stomaco. Perché la scelta di questo romanzo?Quando, per caso, ci siamo imbattuti in questo breve romanzo, siamo rimasti folgorati dalla sua trama “noir” assolutamente avvincente, e, insieme, dal fatto che, in maniera unica, questo testo ci permettesse di parlare di temi che hanno segnato la Storia del Novecento, attraverso una vicenda “piccola”, privata, l'amicizia fra due amici, che subisce un drastico e drammatico cambio di rotta, proprio a seguito di eventi che hanno segnato la storia dell'umanità intera.

Questo spettacolo fa parte di un progetto culturale ben più ampio...Con questo, come con altri lavori, cerchiamo sempre di coinvolgere, anche fisicamente con

noi sul palcoscenico, pezzi delle specifiche comunità che di volta in volta incontriamo nei diversi luoghi in cui ci capita di portare i nostri spettacoli. Questo per poter raccontare insieme storie che riguardano sempre un po' tutti noi.

Originale e coinvolgente l’idea di cercare in ogni città la complicità del pubblico e delle realtà locali, da qui l'idea di interessare i ragazzi delle scuole medie.Come si concretizzerà a Cotignola?I ragazzi delle scuole medie di Cotignola, che saliranno insieme a noi sul palco, incarneranno la musica che c'è dentro questo testo, cantando brani che ripercorreranno in musica il tragitto che noi seguiremo attraverso le parole: una sorta di narrazione parallela attraverso la musica per raccontare l'anima della storia che porteremo in scena.

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Comico, attore, scrittore, attivista e viaggiatore. Tutto questo è Giobbe Covatta, che è stato al Teatro Binario di Cotignola lo scorso novembre per parlare dei diritti dei bambini, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. A Cotignola, Covatta ha portato in scena “La divina commediola”, in cui, parlando per paradossi continui, mette in luce tutte le assurdità tra la prospettiva di vita dei bambini africani e i figli dell’Occidente civilizzato. Tra una risata e l’altra, lo spettacolo è la sua lettura in rima della Carta dei diritti del Bambino, da cui emerge un quadro impietoso. Giovanni Barberini, responsabile dell’area cultura del Comune di Cotignola, l’ha incontrato per un’intervista.

Che impressione hai avuto di questo teatro?È bellissimo, è veramente molto particolare. È inutile che te lo dica, lo sai meglio di me. Ha una serie di dettagli - perché non è soltanto un dato di recupero nel senso che è recuperato in spazi che non erano destinati a tale uso - ma è stato fatto in maniera straordinariamente curata per cui insomma è veramente molto bello.

Hai fatto un giro in questa piccola provincia romagnola, ma forse eri già stato in Romagna, no?Sì, ma devo dire che la Romagna ha una infinità di teatri, per cui è facile girare la Romagna quando

fai questo mestiere. Tecnicamente facile, nel senso che ci sono talmente tanti teatri che quando si viene in Romagna si rischia di rimanerci per un bel pezzo.

Questo riferimento anche molto simbolico a Dante, la Divina commediola. Perché Dante in questo spettacolo?Guarda in realtà io amo, ovviamente, raccontare cose che mi stanno a cuore e per fare questo devo transitare attraverso una serie di meccanismi, altrimenti diventa una cosa noiosa. Diventa un comizio. E io non ho nessuna intenzione di fare comizi, io faccio il comico, faccio un altro mestiere. Il comico fa le domande, non dà le risposte: è questo il ruolo del comico, quindi dei comici che danno delle risposte: diffidate!

Ogni riferimento è casuale!È assolutamente casuale! Detto questo però quello che mi serve sono degli appoggi che mi permettano di percorrere strade che sono legate alla comicità e, quindi, che ravvivino di volta in volta il discorso, tutto qua.

Certo, tu sei un comico però il testo del tuo spettacolo è un testo serio, cioè parli di cose serie e gravi...Ma fa ridere!

Fa ridere la gravità. Ieri sera mi hanno detto che hanno riso tutti molto...Ma questo è il mestiere del comico, raccontare le cose facendo ridere, se no è raccontare barzellette, ma che ce ne importa!

Parlaci del tuo forte legame con l’Africa: so che ti hanno anche intitolato una scuola.Sì. Il mio legame con l’Africa è strettissimo e antico. La prima volta che sono andato in Africa con una telecamera - perché in precedenza c’ero già stato molte volte - era il 1994 per cui stiamo parlando veramente di tanti anni fa. E negli anni, come sempre succede, man mano che fai le cose perché le ami, impari. E più le ami, più impari a conoscere luoghi, persone, motivazioni e io ho imparato ad amarle sempre di più.

Ci torni di frequente quindi?Sto progettando di tornarci. L’anno prossimo ricorre il trentennale della carta dei diritti dell’infanzia per cui sto pensando adesso una cosa da fare proprio per questa occasione.Perché in realtà sono tutte quelle cose che noi raccontiamo e delle quali ci riempiamo la bocca ma senza avere la consapevolezza di che cosa è, di che stiamo parlando.

Secondo: la carta dei diritti è un documento firmato da 190 paesi del mondo. I paesi del mondo sono 193 quindi tecnicamente l’abbiamo firmata tutti. Allora 25 anni fa quando ho cominciato ad andare in giro per il pianeta, armato di telecamera, fino ad oggi: “cazzarola da 25 anni… ne saranno successe di cose: niente!”

No? semmai è peggiorata la situazione?In molti casi sì. Per cui sono quei documenti che si firmano per salvarsi la coscienza ma “aiutiamoli a casa loro” non è mica una intenzione, è una legge. Firmata dalla cooperazione internazionale. La cooperazione internazionale obbliga tutte le nazioni firmatarie a versare lo 0,7% del PIL, quindi è inutile continuare a dire parole senza che queste corrispondano a dei fatti.Mi riferisco a tutto quel linguaggio che si usa adesso: l’invasione. Trump per esempio: gli invasori, i messicani. Basta andare in un vocabolario e cercare “invasione”. Non significa quello che dicono questi, questi parlano un’altra lingua, non parlano italiano. Parlano una lingua che hanno inventato e che sperano che possa sostituire la lingua ufficiale, non è così. La lingua italiana, per fortuna, è straordinariamente bella, piena di sfumature e piena di significati, ogni parola significa una cosa: usiamole!

Bella questa riflessione sul linguaggio, proprio perché fai l’attore e usi il linguaggio come strumento per parlare, quindi devi avere cura dei significati…Per forza! facendo poi il comico, sostituire una parola con un’altra per arrivare a un effetto è una cosa che faccio una volta ogni 40 secondi, fa parte del mio mestiere.

E invece questo interesse, questa focalizzazione sulla carta dei diritti dell’infanzia: perché i bambini? Che ruolo hanno i bambini?I bambini hanno, per quanto mi riguarda, un ruolo fondamentale che è la nostra visione del futuro. Se noi abbiamo una visione del futuro, è a loro che la dobbiamo consegnare. Perché se io ho una visione del futuro, posso immaginare i prossimi 7 o 8 anni ma oltre non vado. Quindi se non consegno ai bambini, alle nuove generazioni, una visione che io penso essere una visione bella significa che non ho un’idea del futuro. Poi ovviamente ognuno pensa che la propria sia la migliore e ognuno cerca di difendere e di sostenere le proprie ragioni, cerca di convincere gli altri che le proprie ragioni sono migliori delle altre. Qualcuno avrà ragione, qualcuno avrà torto… non so a quale categoria appartengo io.

L’attore-comico è stato intervistato prima di esibirsi al Teatro Binario

Giobbe Covatta si racconta a Cotignola

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ScuoLA

ScuoLA

Il nido d'infanzia di Cotignola è stato oggetto di attento monitoraggio, nel corso degli ultimi 5/6 anni scolastici, con lo scopo di migliorare la struttura e i suoi servizi. Sono stati effettuati alcuni interventi di miglioramento della struttura: si è provveduto alla sistemazione della sezione piccoli con alcuni angoli morbidi, una zona riposo con tappeti per ovviare alla carenza di spazi per il collocamento dei lettini, è stata riservata grande attenzione alla progettazione e programmazione del servizio attraverso un sempre più appropriato utilizzo degli spazi.Ulteriore elemento di innovazione da quest’anno, il nido comunale accoglie anche i lattanti dai 6 ai 36 mesi; elemento questo che ha dato la possibilità a molte famiglie di vedere esaudito un bisogno, evidentemente molto presente nel territorio, al punto che si è passati

dai 23 iscritti dell’anno educativo 2017/2018 a più di 40 nell’anno educativo 2018/2019! L'aumento dell'utenza ha contribuito all'introduzione di una maggiore flessibilità nell'accoglimento delle domande e nella modalità di fruizione del servizio: le graduatorie sono di fatto aperte continuamente e i bimbi possono essere accolti fino al completamento dei posti disponibili (42 complessivi).Oltre a una progettazione educativa calibrata sulle età dei bambini, gli elementi qualificanti del nido sono la partecipazione e il sostegno alla genitorialità.A Cotignola è molto forte anche la relazione tra il nido d’infanzia e il territorio, e sono attive collaborazioni con la biblioteca “L. Varoli”, la Scuola arti e mestieri, le scuole dell’infanzia, in un’ottica di collaborazione e incremento di opportunità… perché "per crescere un bambino occorre un intero villaggio".

Un buon inizio per il nidocomunale “Il Cucciolo”Dai 23 iscritti del 2017/2018 a più di 40 di quest’anno

IL MAGAZINE ONLINE “NO VIOLENCE AGAINST WOMEN” DELLA COTIGNOLESE ALICE ROMAGNOLI SI AGGIUDICA IL PREMIO NAZIONALE E-TWINNING INDIRE

Dal 7 al 9 novembre, nell’ambito della Conferenza Nazionale eTwinning di Catania, la prof.ssa Alice Romagnoli di Cotignola, docente del Polo di Lugo, ha ricevuto uno dei 5 Premi di Qualità Nazionale assegnati dall’Indire (l’Istituto Nazionale di Didattica), tra gli oltre 1500 progetti presentati. Nella città etnea, la prof.ssa Romagnoli era presente anche nelle vesti di relatrice e referente di un gruppo di lavoro per la disseminazione della pratica didattica del “gemellaggio elettronico”, l’eTwinning, programma europeo nato proprio per incoraggiare le scuole europee a creare progetti collaborativi basati sull'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.La sua classe IV U tur (che comprende ben 6 studenti cotignolesi), collaborando con una classe francese del liceo Mermoz di Saint Louis ed una del liceo Piri di Cukurova, in Turchia, ha prodotto un magazine online dal titolo “No violence against women” (scaricabile dal link https://madmagz.com/magazine/1351616), nel quale si raccontano storie di donne vittime e di donne che, invece, hanno lottato e vinto la loro battaglia. Nella motivazione del premio si sottolinea il tema dei diritti umani e l’empatia originata dalle realtà esaminate, la metodologia ludica inclusiva e coinvolgente, l'integrazione e la comunicazione costante tra gli allievi dei tre stati.

Da venerdì 4 a domenica 6 gennaioPiazza Vittorio Emanuele IIE’ trèb in piàza

Musica, intrattenimento, si mangia e si beve attorno al fuoco con le associazioni di volontariato, sportive, di promozione sociale e CotignolaInvita.

Venerdì 4 gennaioOre 15: accensione del fuoco, saluto del sindaco e della giunta comunale.Dalle 17: Aldo e la sua fisarmonica.Dalle 18: apertura punti di ristoro.Ore 21: musica con la Pneumatica Emiliano Romagnola, canti e balli della tradizione.

Sabato 5 gennaioDalla prima mattinata la brace è accesa per la cottura dell'aringa.Ore 14.30: gimkana per bambini a cura di Società Ciclistica Cotignolese e Alan Marangoni Fans Club. Scambio di figurine a cura del Cotignola Calcio.Dalle 18: apertura punti di ristoro.Ore 21: musica con il gruppo folk Quinzan. Canzoni della tradizione contadina, brani per bambini che trasmettono allegria contagiosa e vivace, altri riflessivi e poetici.

Domenica 6 gennaioDalla prima mattinata la brace è accesa per la cottura dell'aringa.Ore 15: la Fatina Arcobaleno intratterrà il pubblico con spettacoli di magia e giocoleria, baby dance, balli di gruppo e bolle di sapone. Merenda con cioccolata calda e panettone e befana per tutti i bambini. A cura di CotignolaInvita e della Pro Loco. Dalle 18: apertura punti di ristoro.Ore 21: concerto attorno al fuoco, musica con il Duo Jamin-à.

Sabato 12 gennaio, ore 17Teatro BinarioStorie dell'arte Dieci relatori provenienti da ambiti e discipline diverse per il racconto di dieci differenti opere, dallo sterminato atlante della pittura di tutti i tempi: Raffaella Zama (storica dell’arte), Claudio Musso (critico d'arte e curatore), Giovanni Blanco (artista), Giovanni Gardini (storico dell’arte), Jean Talon (scrittore), Consuelo Battiston (attrice), Irene Biolchini (critica d'arte e curatrice), Alessandro Giovanardi (storico dell’arte), Nicola Samorì (artista), Sabrina Foschini (poetessa).

Giovedì 17 gennaio, ore 21Teatro BinarioDestinatario sconosciutoIn occasione della Giornata della memoria, uno spettacolo tratto dal breve romanzo epistolare della scrittrice Katherine Kressmann Taylor, pubblicato nel 1939.

Sabato 19 gennaio, ore 16Scuola Arti e MestieriLaboratorio Casa dolce CasaLavoro a maglia con Daniela.

Sabato 19 gennaio, ore 21Teatro BinarioInfanzia felice - una fiaba per adultiRassegna Sipario 13. Info e prenotazioni al 373 5324106, [email protected].

Mercoledì 23 gennaio, ore 21.30Teatro BinarioPaolo Benvegnù DuoUna selezione di brani estratti dalla trilogia di dischi del cantautore Paolo Benvegnù, Hermann, Heart Hotel e H3+ si incontra con una proiezione che unisce in unico flusso le immagini e le opere di tre edizioni di Selvatico: Una testa che guarda, Foresta, Fantasia/Fantasma.

Sabato 26 gennaio, ore 21Teatro BinarioTrovata una sega!Rassegna Sipario 13. Info e prenotazioni al 373 5324106, [email protected].

Sabato 16 febbraio, ore 16Scuola Arti e MestieriLaboratorio Casa dolce CasaBambole in stoffa con Giovanna.

Domenica 24 febbraio, ore 17.30Teatro Binario“Ti Amo! No Grazie!”Spettacolo del gruppo teatrale Genesi Musical, rassegna “Sipario Off!”. Info e prenotazioni al 373 5324106, [email protected].

AgenDA

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VISITE GUIDATEA SELVATICO

Per i bambiniDomenica 30 dicembre dalle 10.30 alle 14.45 Cotignola - Fusignano - CotignolaPartenza alle 10.30 da Cotignola (piazza Amendola) per il museo “San Rocco” di Fusignano. Due opzioni per il pranzo (al sacco o al ristorante “Ponte di ferro”).

Info, costi e iscrizioni a [email protected], tel. 0545 908812

Per gli adultiSabato 29 dicembre, dalle 15 alle 16.30Cotignola - Fusignano - CotignolaPartenza alle 10.30 da Cotignola (piazza Amendola) per il museo “San Rocco” di Fusignano. Servizio gratuito.

Domenica 13 gennaio, dalle 10 alle 15.15Cotignola - Ravenna - Fusignano - CotignolaPartenza alle 10.30 da Cotignola (piazza Amendola) per Ravenna (scarico in piazzale Aldo Moro),partenza alle 11 da Ravenna per il museo “San Rocco” di Fusignano, poi alle 12.30 pranzo in ristorante.

Info, costi e iscrizioni a [email protected], tel. 320 4364316(chiamare tra le 8.30 e le 12.30).