Addio a Emilio Colombo - Basilicata · 2013. 6. 25. · Occorre un impegno maggiore delle nazioni...

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155 La Gazzetta del Mezzogiorno Il Quotidiano della Basilicata Scompare all’età di 93 anni Emilio Colombo. Le istitu- zioni lucane e l’intera comunità regionale e nazionale esprimono il proprio cordoglio e il dolore per la diparti- ta dell’ultimo padre della Costituzione italiana. Nato a Potenza nell’aprile del 1920, nella sua lunga car- riera politica e istituzionale, sempre interna alla Demo- crazia Cristiana dalla sua fondazione al suo scioglimen- to, è stato presidente del Consiglio, ministro degli Esteri, ministro del Tesoro, dell’Agricoltura, dell’Industria, del Commercio. Fu nominato senatore a vita nel 2003 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Dal 1986 al 2003 è stato presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore del- la Università Cattolica del Sacro Cuore. Il presidente della giunta regionale della Basilicata Vito De Filippo parla dell’inesorabile incedere della storia e ricorda le doti del grande statista che fu maestro di un’intera classe dirigente. Nel ripercorrere le sue tappe, è stato ricordato il suo ruo- lo nella costruzione dell’Unione europea, i suoi discorsi e i suoi successi nel corso della sua lunghissima carriara politica dall’Azione cattolica alla Democrazia Cristiana. La sua ultima uscita pubblica è stata la presidenza del Senato nella prima seduta di questa legislatura conclu- sasi con la proclamazione di Pietro Grasso quale nuovo presidente del Senato. A PAG. 2 e 3 Anno 3 Numero 373 del 25/06/2013 Politiche del Lavoro confronto in Regione Nido anche d’estate Istanze dei genitori Ri.Ca.Mo, progetto per il Canestrato Igp A PAG. 12 A PAG. 13 A PAG. 11 Confronto tra politica e associazioni per fare il punto sulla situazione in Basilicata Ieri l’assessore Martorano ha ricevuto le famiglie che chiedono un prolungamento del servizio Oggi a Villa d’Agri la presentazione dell’iniziativa coofinanziata dal Fesr Basilicata per innovare la filiera Addio a Emilio Colombo Una lunghissima carriera all’interno della DC e il percorso di tutte le più importanti tappe del cursus politico Scompare all’età di 93 anni uno dei protagonisti della storia repubblicana La Geocart, società di in- gegneria lucana, è al la- voro per assicurare nuove prestazioni in una serie di paesi in Europa e nell’area del Mediterraneo. Si tratta di metodologie e tecnolo- gie innovative che verran- no utilizzate dagli ispetto- ri dell’Onu impegnati ad effettuare controlli sulla presenza di armamenti o sull’effettuazione di test clandestini in violazione dei trattati di non prolife- razione nucleare. Avviata nel 2011, l’attività è in cor- so e la Geocart è l’unica società italiana impegna- ta in tali progetti. Unica società italiana ad aver avviato un’atti- vità di supporto agli ispettori dell’organismo La Geocart lucana al servizio dell’Onu per progetti di non proliferazione di esperimenti nucleari Pilastro della Democrazia Cristiana, ha attraversato da protagonista tutta la storia politica italiana fino allo scorso mese di marzo quando ha partecipato alla rielezione del presi- dente della Repubbluca Giorgio Napolitano ed ha partecipato alla elezione del nuovo presidente del Senato della Repubblica. Le sue condizioni di salu- te si erano aggravte nella nottata di domenica scor- sa e nella serata di ieri si è spento nella sua casa romana. Ricchissima la sua carriera politica nelle istituzioni. Muore all’età di 93 anni il senatore a vita, ultimo padre della costituente Scompare il più importante uomo politico lucano della storia repubblicana. L’addio a Colombo

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

Scompare all’età di 93 anni Emilio Colombo. Le istitu-zioni lucane e l’intera comunità regionale e nazionale esprimono il proprio cordoglio e il dolore per la diparti-ta dell’ultimo padre della Costituzione italiana. Nato a Potenza nell’aprile del 1920, nella sua lunga car-riera politica e istituzionale, sempre interna alla Demo-crazia Cristiana dalla sua fondazione al suo scioglimen-to, è stato presidente del Consiglio, ministro degli Esteri, ministro del Tesoro, dell’Agricoltura, dell’Industria,

del Commercio. Fu nominato senatore a vita nel 2003 dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Dal 1986 al 2003 è stato presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore del-la Università Cattolica del Sacro Cuore. Il presidente della giunta regionale della Basilicata Vito De Filippo parla dell’inesorabile incedere della storia e ricorda le doti del grande statista che fu maestro di un’intera classe dirigente.

Nel ripercorrere le sue tappe, è stato ricordato il suo ruo-lo nella costruzione dell’Unione europea, i suoi discorsi e i suoi successi nel corso della sua lunghissima carriara politica dall’Azione cattolica alla Democrazia Cristiana. La sua ultima uscita pubblica è stata la presidenza del Senato nella prima seduta di questa legislatura conclu-sasi con la proclamazione di Pietro Grasso quale nuovo presidente del Senato.

A PAG. 2 e 3

Anno 3 Numero 373 del 25/06/2013

Politiche del Lavoroconfronto in Regione

Nido anche d’estateIstanze dei genitori

Ri.Ca.Mo, progetto per il Canestrato Igp

A PAG. 12 A PAG. 13A PAG. 11

Confronto tra politica e associazioni per fare il punto sulla situazione in Basilicata

Ieri l’assessore Martorano ha ricevuto le famiglie che chiedono un prolungamento del servizio

Oggi a Villa d’Agri la presentazione dell’iniziativacoofinanziata dal Fesr Basilicata per innovare la filiera

Addio a Emilio ColomboUna lunghissima carriera all’interno della DC e il percorso di tutte le più importanti tappe del cursus politico

Scompare all’età di 93 anni uno dei protagonisti della storia repubblicana

La Geocart, società di in-gegneria lucana, è al la-voro per assicurare nuove prestazioni in una serie di paesi in Europa e nell’area del Mediterraneo. Si tratta di metodologie e tecnolo-gie innovative che verran-no utilizzate dagli ispetto-ri dell’Onu impegnati ad

effettuare controlli sulla presenza di armamenti o sull’effettuazione di test clandestini in violazione dei trattati di non prolife-razione nucleare. Avviata nel 2011, l’attività è in cor-so e la Geocart è l’unica società italiana impegna-ta in tali progetti.

Unica società italiana ad aver avviato un’atti-vità di supporto agli ispettori dell’organismo

La Geocart lucana al servizio dell’Onu per progetti di non proliferazione di esperimenti nucleari

Pilastro della Democrazia Cristiana, ha attraversato da protagonista tutta la storia politica italiana fino allo scorso mese di marzo quando ha partecipato alla rielezione del presi-dente della Repubbluca Giorgio Napolitano ed ha partecipato alla elezione

del nuovo presidente del Senato della Repubblica. Le sue condizioni di salu-te si erano aggravte nella nottata di domenica scor-sa e nella serata di ieri si è spento nella sua casa romana. Ricchissima la sua carriera politica nelle istituzioni.

Muore all’età di 93 anni il senatore a vita, ultimo padre della costituente

Scompare il più importante uomo politico lucano della storia repubblicana. L’addio a Colombo

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Basilicata Mezzogiorno

di Enzo Quaratino

“Oggi, nelle difficili condizioni dell’eco-nomia e della finanza e nella nuova di-namica multipolare serve più Europa. In una crisi così grave le grandi nazioni ven-gono chiamate a un impegno globale poichè, come dice il Presidente Obama, ‘siamo tutti nella stessa barca’”. Morto ieri a Roma, Emilio Colombo fece nel 2011 a Losanna, dopo aver ritirato la prestigio-sa medaglia Monnet, un discorso-testa-mento sull’Europa unita, che egli a lungo ha contribuito a far nascere e sviluppare.“L’Europa - aggiunse Colombo - non è an-cora entrata nella stagione di una com-piuta maturità politica, poichè manca di un influente Governo multinazionale, di una comune politica della sicurezza, estera e di difesa”. L’euro ha però “rappre-sentato una straordinaria risposta alla predisposizione di un terreno comune nelle politiche monetarie”, anche se “non ha impedito che l’Europa vivesse soprat-tutto la dimensione di grande mercato in cui l’economia, arbitrata dall’autorita’ monetaria, ha rivelato inevitabili debo-lezze in un mondo dominato dalle po-

tenze globali della finanza”.Come metodo “per contrastare la crisi e attuare politiche di rigore verso il debi-to sovrano” Emilio Colombo indico’ “un efficace aggiornamento delle istituzioni europee. Siamo a un passaggio difficile della storia del mondo; l’Europa deve affrontarlo con consapevolezza unitaria, respingendo l’illusione di scorciatoie af-fidate a sodalizi fra singoli Stati”. Perchè “dalle difficoltà è impossibile uscire da soli presumendo di capacità eroiche quasi temerarie”. Serve quindi “più re-sponsabilità” da parte dei singoli gover-ni, “ma anche più coordinamento nelle politiche di bilancio e sviluppo”. Quanto alla situazione italiana “mi sento di dire - raccontò Colombo - che, pur nel difficile momento che sta vivendo, l’Italia si sente ancora in Europa. Appare ancora forte la memoria dei principi ispiratori del pro-getto europeo, principi dettati da Gaspe-ri. Io - concluse - ho profonda fiducia che l’Italia possa ancora contribuire al supe-ramento dell’attuale crisi e allo sviluppo di quell’Europa che è stata la stella polare della mia vita politica”. (ANSA, Roma 25 giugno 2013)

Il discorso

testamento

sull’Europa unita

pronunciato

a Losanna: serve

un Governo

influente

e una politica

della sicurezza

estera e di difesa

Contro la crisi più EuropaDue anni fa a Losanna il suo discorso-testamento sulla Ue

Occorre un impegno maggiore delle nazioni per superare le difficili condizioni dell’economia e della finanza

PAG. 225.06.2013 N. 373

Di fronte all’incedere della storia si può solo restare in un rispettoso

silenzio. Ma con la scomparsa del presidente Colombo non scompare

solo lo statista, ma anche il maestro di molti di noi, di un’intera classe

dirigente. Per questo riesco ed esprimere in questo momento solo

un grande dolore.

Il commento a caldo del presidente Vito De Filippo appena appresa la notizia della morte del senatore a vita

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Basilicata Mezzogiorno

di Mario Restaino

“A De Gasperi ho date sempre del lei. Anche a Togliatti”: bastano quasi queste poche parole, det-te ad Arrigo Levi in una

recente “conversazione” che e’ insieme biografia e “volo” sulla storia e la po-litica italiana ed europea, a descrivere il carattere del senatore a vita Emilio Colombo - nato a Potenza l’11 aprile 1920 - morto ieri sera a Roma a 93 anni, esponente di rilievo della Democrazia Cristiana e fi-gura di primo piano della storia repubblicana.La carriera di Colombo - cominciata “ufficialmente” nel 1946 con l’elezione, grazie a quasi 21 mila voti, all’Assemblea Costituente - e’ stata costellata di suc-cessi ed e’ come una pelle tutta bianca con due soli nei, uno personale e uno politico. Quello personale risale al 2003 - lo stesso anno della nomina, deci-sa dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a senato-re a vita - quando ammise davanti ai magistrati della Procura della Repubbli-ca di Roma di fare uso di cocaina, per motivi tera-peutici. Il “neo” politico spunto’ nel 2001: dopo una vita passata ad essere eletto con suffragi larghis-simi, Colombo - a cui era stata “rifiutata” (lo disse

lui stesso) la candidatura nel Partito Popolare - fu duramente bocciato nella corsa al Senato, proprio nella “sua” Basilicata: can-didato indipendente con Democrazia Europea, fu

terzo con 11.433 voti (15,3 per cento). Ma chi era Emi-lio Colombo e che cosa ha rappresentato? Nato in una famiglia cattolica nella quale, la sera, si re-citava il Rosario (“ma era facoltativo”, ha precisato sempre a Levi), Colombo passo’ dalle organizzazio-ne cattoliche (incontro’

Papa Pacelli che prono-stico’: “Questo Colombo volera”, come scrivera’ poi Tullio Kezic ricordando una serata trascorsa a Po-tenza) direttamente alla

politica, in quella straordi-naria e sconvolgente sta-gione che fu la fine della Seconda Guerra Mondia-le e la scelta dell’Italia di rifiutare la monarchia e scegliere la repubblica. A contatto, nell’Assemblea Costituente, con i “gigan-ti” della storia politica (e non solo politica) italiana, Colombo mise in mostra tutte le sue doti, che lo avrebbero accompagnato sempre: eleganza, genti-lezza, facilita’ di rapporto con chiunque (piu’ tardi, era facile vederlo parlare con contadini lucani che lo avevano conosciuto giovanissimo come se si fossero visti spesso), ca-pacita’ di capire, spesso anticipare e controllare i processi politici. Potenza, fra l’altro, gli deve il suo grande ospedale e la scel-

ta di ingaggiare medici di grido: racconto’ piu’ tardi di aver avuto l’idea duran-te una visita ufficiale negli Stati Uniti, dopo aver tra-scorso una giornata fra le

strutture sanitarie di una citta’ americana invece di visitare le strutture spazia-li di Cape Canaveral, dove di solito gli ospiti italiani preferivano andare. La sua figura ha un posto di rilievo nella galleria degli uomini politici meridiona-li che hanno fatto la storia: non lascia testi da studiare ma seguire la sua vicenda - e trarne ispirazione, se cio’ e’ ancora possibile per chi faccia o voglia fare po-litica oggi, in Italia - puo’ riservare vantaggi di non poco conto. Ha salito tutti i gradini, resistendo a tutti i venti, anche nella Demo-crazia Cristiana, partito nel quale il suo ruolo non e’ pero’ mai stato di pri-missimo piano (anche se la sua era una posizione considerata e ascoltata. Ma vi ha avuto avversari, a

volte irriducibili: nel 1948 torno’ a Montecitorio da deputato, eletto con ol-tre 43 mila voti. Fu subito sottosegretario all’Agri-coltura (ma lo fu anche ai

Lavori Pubblici), poi anche Ministro (all’Agricoltura a 35 anni, nel primo Go-verno Segni; poi anche al Commercio estero, Indu-stria e Commercio, Esteri e, a lungo, al Tesoro, dove fu “eccellente”, come scris-se Indro Montanelli). Nel 1970 diventa Presidente del Consiglio e resta a Pa-lazzo Chigi fino al 1972. Altrettanto importante e’ la sua carriera europea: e’ negoziatore italiano (“ri-spettatissimo”, dice anco-ra Montanelli) in momenti importanti e partecipa all’azione che riporta in-dietro la Francia dalla poli-tica cosiddetta “della sedia vuota” voluta da De Gaul-le, e’ rappresentante al

Parlamento Europeo nel 1976. Tre anni dopo viene rieletto nel Parlamento Europeo con quasi un mi-lione di preferenze. Presie-de l’Assemblea europea per la prima volta nel 1977 e viene confermato nel marzo del 1979, anno du-rante il quale ritira anche il prestigioso premio “Carlo Magno”, assegnato all’uo-mo politico europeo che ha maggiormente contri-buito al processo di inte-grazione comunitaria, al quale aggiunto nel 2011 la medaglia Monnet “per gli alti meriti avuti nella nascita e nello sviluppo della Cee e dell’Unione Europea”. (ANSA, Potenza 24 giugno 2013).

Si è spento all’età di 93 anni il senatore a vita nato a Potenza nel 1920. Fu figura di primo piano della storia repubblicana

Il discorso di Colombo per i 40 anni della Regione Basilicata

“La carriera di Colombo è stata

costellata di successi ed è come una

pelle tutta bianca con due soli nei

Dagli organismi

cattolici alla poli-

tica, mise in mo-

stra tutte le sue

doti: gentilezza,

eleganza e facili-

tà di rapporti

Dava del lei a De GasperiColombo fu un protagonista della storia lucana, italiana ed europea

Fu premier, più volte ministro e anche presidente del Parlamento europeo. Una lunga carriera nella Dc

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 25.06.2013 PAG. 4

2 Martedì 25 giugno 2013

Addio all’ultimo CostituenteEmilio Colombo è scomparso ieri sera alle 23 nella sua casa di Roma

Primo piano

| LE U LT I M E ORE |

A destra Colombo nella nostra redazione. Sopra in Parlamento lo scorso 15 marzo,durante la rielezione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In basso asinistra l’ultima volta che ha votato

GUARDIAMO AL FUTUROCON I SUOI STESSI OCCHI

di PAOLO ALBANO

Sono qui con le dita ferme, incapaci di dire,soche stamoltomale enonmialzerò senonscriveròdi luiancora presente, con il respi-ro corto, ma presente. Non sarò capace di ri-cordarlo, voglio sentirlo, voglio parlargli.Sono davantialla suaporta nelsalotto dica-sa, sto lì in attesa con quelli che aspettano disalutarlo, di prendersi un sorriso, anche unrimprovero. Si un rimprovero per quelloche facciamo e per quello, soprattutto, chenon abbiamo fatto. Sa sempre tutto a comin-ciare dalla sua Potenza. Due estati fa, la ca-lura lo avvicina a Potenza, e a casa aspettacon la curiosità che è tutta sua, che qualcu-no lo vada a trovare, pochi, in verità, per far-si raccontare e raccontare fatti e fatti e fattiche ricorda con minuzia, una memoria diferro, collegando, tenendo insieme pensie-ri, storie chesonostoria, con lacolla che luiha sempre in abbondanza: gli ideali. So dalui cheun uomo chenon abbia idealiè desti-natoaperdersi, a nontrovarepiù lastrada,adiventarevecchio (e luinon loè). E’ la con-danna prevista per quelli che agiscono eoperano nella mediocrità, con l’orizzontecorto e senza un’emozione. Due estati fa èandato in giro per la città per scorgere le no-vità, la sera siamo andati in pizzeria a Pi-

gnola con Erberto, Giampaolo, Gino, Vin-cenzo, Rosalba, Vito, lo ha accompagnatoNicola che lo ama come un padre, c’è, natu-ralmente Anna, la sorella che lo segue dap-pertutto (non si sa ancora chi ha più preoc-cupazioni per l’altro). E’stato bene, ha bevu-to il vinobianco che gli piacemolto, ha fattoqualche stravizio lontano dagli occhi di An-na, ha riso di fronte alle piccole storie che gliricordiamo di quando lui, Presidente, Mini-stro, Eccellenza, veniva a Potenza e non glidavamo nemmeno il tempodi salire le scaleperché eravamo già li ad aspettarlo. La mat-tina sono andato a trovarlo, è già andato inCattedrale a sentire la Messa e fare unachiacchiera con i preti che incontra, il Ve-scovo e tutti quelli che gli si avvicinano ognivolta che passa. “Presidente e allora? “Nonc’è anima”miha dettoalzandola vocericor-dando Potenza e ,naturalmente “la Trinità,ma quando la riaprono? “ con la tristezzache qui accumula ogni volta che viene quan-do apprende le storie di Basilicata. E , poi,d’un tratto, mentre parliamo, rivolta il suostato d’animo, rovescia il malumore, accan-tona la tristezza e ci parla di quel che possia-mo fare, di quel che si deve fare per la Basi-licata. Una sera ci ha raccontato di Ugo LaMalfa, del laicissimo La Malfa (altri tem-pi,altri uomini: Colombo. Moro. Berlin-

guer. Almirante, Nenni, Zaccagnini etc etc).“A chi gli presentava la proposta della Fon-dazione Agnelli cheprospettava la riduzio-ne delle regioni perché troppe e la loro ag-gregazione, La Malfa lo sapete cosa disse? : “La Basilicata non va cancellata, è piccola maè una regione seria, governata da personeserie”. E ha riso appagato come se fosse ac-caduto qualche minuto prima. Deve cenare,lo lasciamomentre si raccomandaalnostrisogni, gli ideali sanno nutrirli, al nostroamore, il lucano ama la sua terra più dichiunque altro, alla passione che solo chi sasoffrire sa avere. “Statt buon” mi fa offren-domi il volto per un bacio. E’in vestaglia conuna gamba sull’altra e continua a muoverlain un moto continuo. Elegantissimo in ognigesto e in ogni cosa che indossa, anche orache qualche volta la cravatta non gli vieneperfetta. Un’altra cosa so da lui. Che solol’entusiasmo, quello consapevole che si hasolo quando si amano le cose che si fanno,rinvigorisce gli ideali e consegna sostanzaall’eleganza, Un’altra cosa so da lui. Che lafiducia non vamai persa e chela fede raffor-za lasperanza. Nel libro cheha presentatoaTorino qualche settimana fa (quanto gli ècostato andare alla Fiera del Libro per pre-sentare questa intervista con il suo amicoArrigo Levi) conclude “ E’ alle risorse della

politica che occorrerà ancora ricorrere, of-frendo il meglio delle nostre virtù naziona-li. Ei cattolicipossono essereancora –se vo-gliono e non da soli – una riserva di valori edi ricchezza per l’Italia”. Durante le celebra-zioni del150°dell’Unità d’Italia le parole piùvere sono state le sue:

“Il vero tema attorno al quale è necessarioriflettere si legherà sempre di più all’ur -genza di costruire le condizioni perché ven-ga rovesciato lo stereotipo che utilizza , nelpregiudizio antimeridionale, le scarse vir-tù della classe dirigente del Mezzogiorno dicui si intravedono le vischiosità, le appros-simazioni, leanemie dello spirito pubblico,le contiguità con la criminalità organizza-ta. …La prima prova di solidarietà dovreb-be essere offerta dalla classe dirigente me-ridionale verso i valori dell’etica pubblica,della qualità e della competenza. E’necessa -rio che parta dall’Università, dagli avam-posti della cultura del Sud, dai centri neiquali si forma e si elabora il sentimento civi-le, l’impegno a ripartire dal Mezzogiornonel declinare il decalogo dell’onestà, del ri-gore, delle virtù civiche al servizio di un rin-novato ideale,di una più fortepassione mo-rale e di un’idea ricostruttiva della coesionesociale e dell’unità del Paese”.

Punto.

Questi pensieri carichi di sofferenza sono stati tra-scritti poche ore prima della morte del senatore quan-

do l'epilogo della sua esistenza si andava delineandodi fronte ai suoi cari accorsi al capezzale.

di SALVATORE SANTORO

POTENZA -Nessuno come lui.Se neva il più importante politico lucanodella storia repubblicana. EmilioColombo era l’ultimo padre costi-tuente rimasto dopo la scomparsa diGiulio Andreotti il sei maggio scor-so. L’Italia intera perde un pezzo distoria che non tornerà più. Il poten-tino Emilio Colombo che era natol’11 aprile 1920 era senatore a vitadal 2003. Aveva 93 anni. E' scom-parso ieri sera intorno alle 23 nellasua casa a Roma. Le sue condizionisi erano aggravate nella nottata didomenica scorsa. Alle prime luci delgiornodi ierigli era stata sommini-strata l'estrema unzione. Ricchissi-ma lasua biografia: è statoil quindi-cesimo presidente del Consiglio, piùvolte ministro tra cui due volte agliEsteri e primo presidente del Parla-mento europeo.

Pilastrodella Dcfindalla metàdelsecolo scorso Colombo ha attraver-sato da protagonista tutta la storiapolitica italiana fino allo scorso me-se di marzoquando, ancora lucidis-simo, è stato parte integrante delprotocollo parlamentare per la rie-lezione del presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano. Lo si ri-corda in quella occasione fianco afianco con il trentenne lucano Ro-berto Speranza inuna sorta di staffettagenerazionale.

Per la storia: lau-reato in giurispru-denza e provenientedalla Gioventùdell’Azione cattolicaColombo fu elettoall’Assemblea Costi-tuente a26 anni,conpoco meno di 21 milavoti di preferenza.Nel 1948 fu eletto de-putato per la primavolta in Parlamento(ci è rimasto ininter-rottamente fino al 1992 per rien-trarcipoinel 2003quandofunomi-nato senatore a vita dall'allora presi-dente della Repubblica Carlo Aze-glio Ciampi). Il massimo del presti-

gio arrivò nell’agosto del 1970quando diventò presidente del Con-

siglio, incarico fi-no al febbraio del1972.

Ha guidato inol-tre in varie fasi del-la storia repubbli-cana i ministeridell'Agricoltura,dell'Industria, delCommercio, delTesoro, degli Este-ri edè statoancorasottosegretario al-l'Agricoltura e aiLavori pubblici.

Insomma un"gigante" non solo

in Italia ma anche a livello europeo.Colombo ebbe un ruolo nei negoziaticon la Francia all’epoca della politi-ca della "sediavuota" inaugurata daDe Gaulle: nel 1979 fu rieletto al Par-

lamento europeo concirca un milio-nedi votidi preferenza.E’stato pre-sidente del Parlamento europeo dal1977 e fu riconfermato nel 1979, an-no in cui gli fu assegnato il premio"Carlo Magno", attribuito ogni annoproprio all’uomo politico che contri-buisce di più al processo d’integra -zione europeo.

Di lui Francesco Saverio Nitti (al-tro presidenteespresso dallaBasili-cata dall'Unità d'Italia) nel 1946 dis-se: «È un colombo che volerà». Co-lombo è stato un protagonista dellatransizione della Dc negli anni '90insieme a Mino Martinazzoli e Roc-co Buttiglione.

Tra le ultime soddisfazioni inter-nazionali c'è da ricordare il 7 ottobre2011 aLosanna dovevenne insigni-to della medagliad'oro della Fonda-zione Jean Monnet in riconoscimen-to dei suoi meriti nella nascita e nellosviluppo dellaComunità economica

europea e dell'Unione europea.Ma al netto del panorama nazio-

nale e internazionale in cui si è sem-pre mosso da protagonista, EmilioColombo ha mantenuto sempre unlegame viscerale con la propria ter-ra laBasilicatae con lapropriacittànatale, Potenza. Già sofferente nonha rinunciato a votare nel seggio disempreavia delPopolonelcapoluo-go lucano nemmeno alle ultime ele-zioni politiche di febbraio. Dalle pri-me notizie ufficiali i funerali, per vo-lontà dello stesso Colombo dovreb-bero svolgersi a Potenza nei prossi-mi giorni.

Immediata la reazione della politi-ca alla notizia. Il primo a intervenireè stato un commosso presidente del-la Regione, Vito De Filippo: «Difronte all'incedere della storia si puòsolo restare in un rispettoso silen-zio. Ma con la scomparsa del presi-dente Colombo non scompare solo lo

statista, ma anche ilmaestro di mol-ti di noi, diun'intera classedirigen-te. Per questo riesco ed esprimere inquestomomento soloun grandedo-lore».

Anche dal nazionale le prime voci.Per il presidente della Commissioneculturaal Senato,AndreaMarcucci«la sua scomparsa ci rende tutti piùpoveri».

Immediato anche il commento diPierferdinando Casini: «Un altrogrande protagonista della storiaitaliana ci ha lasciato questa sera.Collaboratore di De Gasperi, uomodi governo illuminato e trasparen-te, europeista apprezzato in tutto ilmondo,Emilio Colombohatestimo-niato fino all’ultimo nel Senato dellaRepubblica la sua dedizione per leIstituzioni e per l’Italia. Lo ricordocon commozione ed affetto».

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LA MORTE DEL SENATORE

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 25.06.2013 PAG. 5

Martedì 25 giugno 2013 3Primo piano

di VITO DE FILIPPO

RIMANGO convinto che per un uomo cosìstraordinario come Emilio Colombo vadaspeso almeno diversamente e quantomenosuquel camposevero diverità egratitudinein cui le opinioni possono facilmente trova-relalorogiustificazione, lalorostoria, lalo-ro memoria.

Naturalmentequi nonparlo soltantodel-la capacità indiscussa che ha avuto EmilioColombo di rappresentare i più alti verticiistituzionali dell'Europa e dell'Italia e nem-menodella pur formidabile frequentazionecon personalità che hanno cambiato in me-glio il corsodelmondo,quanto della sua in-stancabile e sempre giovane vicinanza alMezzogiorno.

Perché già adesso e con maggiore cura sidovrebbe raccontare di questa prossimitàpolitica, costituzionale, democratica concui Emilio Colombo ha attraversato la sualungastagioned'impegno, ponendolavocesempre a difesa di quella missione più altaed avanzatadi riconnessionedei poterie deidiritti del Mezzogiorno con lo Stato e l'Euro-pa.

Del resto, forse, è proprio con lo stesso toc-co veloce ed avido dei grandi ritrattisti d'e-poca, che si può ripercorrere il valore diquelle parolepiene d'urgenza, diquegli am-monimenti senza esitazione, di quei richia-mi veri alla responsabilità ed all'etica comu-ne che Emilio Colombo ha saputo lanciarecome un sasso nella discussione pubblica eche un Paese a misura normale dovrebbespeditamente ritrovare per uscire dal sonnod'indolenza e di tradimento in cui ha conse-gnato tutto il Mezzogiorno.

Perciò tutti noi non possiamo non chie-derci quanti buoni passi debba ancora fare ilmeridionalismo per riportare ad equilibriodefinitivo questo divario d'ingiustizia civi-le,economica, territorialeefarposto adunastagione di nuovi diritti e di migliori occa-sioni, ad un osservanza più corretta e leale didoveri e di risarcimenti che finalmente me-rita di avere il Sud, senza però lasciarsi impi-grire dal colpo d'ala del vittimismo e dall'usocomodo degli alibi.

Eppure la via d'uscita è facile.La partita sul Mezzogiorno deve allonta-

narsi dalla retoricadelle ombre sui cuisi ali-mentano enormemente i giudizi semplici esbagliati. Basterebbe, invece, scorgere l'a-nalisi lucida di Emilio Colombo e magari an-che quelladi maestriirregolari edal pensie-ro scomodo come Nicola Chiaromonte.

Basterebbe guardare meglio e con più at-tenzione ai territori, alle persone, alle espe-rienze istituzionali per scorgere la voce se-greta ed inascoltata dei meriti, dei funziona-menti democratici, delle efficienze di servi-zio, finanche della nuova morale pubblica.

Così si capirebbe, senza accomodamenti,che quella del Sud non è una partita solitariain una terra di nessuno, ma un risarcimentodella Storia da tutte le inquietudini e le nar-razioni tristi che di volta in volta ne hannoappesantito la fiducia, la voglia di riscatto,la passione intelligente.

E' solo per questa ragione e dentro feriteancora aperte che la Storia rivendica confermezza il suo diritto di verità e di giudizio.

Lo hanno compreso, nel tempo, perfinocoloroche suEmilioColombo hannosaputocoltivare la critica d'assalto, mitizzando l'ar-roccamento doroteo al potere. Hanno com-preso che la Storia, mai a caso, restituiscesempre il ben servito sulla portata giusta deisuoi eventi e dei suoi protagonisti migliori.

E naturalmente quello che ci ha restitui-to, con più serena oggettività e lontano dalleintemperie dello scontro polemico ed ideolo-gico, è la figura di un intellettuale vero, di unlucano dall'accento anglosassone, di unostatista d'altri tempi che ha saputo essereprotagonista di eventi da manuale, come lascrittura costituente della nostra carta re-pubblicana e molti altri passaggi d'epocache affaticano già la memoria degli storicidel novecento.

Oltremodo dovrebbe bastare soltanto

questo a zittire coloro chespargono i balsamivelenosidell'invidia, il più antico deimali, per indebolire il valoredella voce e della testimo-nianza di Emilio Colomboche appare, invece, comeuna sponda libera del pen-siero ingrado dimuovereaverità e capacità un tempotroppo avido di cose buone.

Perciò, quello che più ci appartiene e di cuisiamo più fieri è il nostro orgoglio lucanoversoEmilio Colomboe versolasua operadiresistenza e di libertà con cui ha difeso edanimato il Mezzogiorno e la Basilicata.

Questa esigenza che Colombo in una vitaintera ed ai massimi vertici istituzionali haprovato a raccogliere, a rappresentare, adintensificare oggi è più che mai viva.

Enonpuò cheesserelalinea feliceepoliti -ca che fa posare suldestino incerto del Mez-zogiornoun nuovoebellissimocarico di at-tenzioni e di idee. Ecco il passo giusto che de-ve avere il pensiero democratico e meridio-nale. Rafforzare gli spazi di parola e di rap-presentanza, scegliere la rivendicazione e laresistenza come passioni intelligenti, la-sciarsi alle spalle l'ingovernabilitàe le catti-ve scelte e mostrare di saper usare la stradadel riformismo e dell'innovazione affinchéil Mezzogiorno possa finalmente esseremolto più di una semplice espressione geo -

grafica emolto più di unluogo di peccatie difatalità, in cui pur l'avevano inabissato i pro-feti dell'inganno.

La vitadi EmilioColombo dimostraa tuttidi essere un insegnamento assoluto.

E' la scelta libera e democratica di comestare dinnanzi agli umori del mondo.Ugualmente lasua rêverieistituzionale,co -me la sua scrittura illuminista ed il suo ince-dere lento, ragionato, meditativo dentro ilcuore delle questioni significative, ci ap-paiono adesso più che mai un campo infinitodivirtù edicarismada sembrareil percorsodella Storiache tiene sollevata l'esistenza aldi sopra delle opacità, delle abitudini, dellecontingenze. Di Emilio Colombo è facilecomprendere come non siano solo le argo-mentazioni a renderlo persuasivo, ma lastessa chiaroveggenza delle immagini, pos-seduta quasi comeuncritico d'avanguardiache scopre il potenziale di verità delle cose e

delle parole. Nella giurisdizione minima e dicoscienza,a cuinessunuomo puòfacilmen -te sottrarsi mi sembra già una buona provadi libertà, una scelta etica ben collocata sul-l'asse del Mezzogiorno. Perchéin un modo onell'altro Emilio Colombo è tra i pochi adaver evocato l'identità del Mezzogiorno. Adaverla rappresentata e difesa ad oltranza.Un pensatore di secolo come Heidegger,aprendo il suo camminodi riflessione, ci halasciato una buona traccia per poter giudi-care le persone, i comportamenti, le azioni.

La grandezzadell'uomo, hascritto, simi-sura inbase aquel checerca eall'insistenzacon cui egli resta nella ricerca.

Ebbene Emilio Colombo ha saputo fare delMezzogiorno la sua ricerca, la sua insisten-za. E da parte nostra e con l'affetto di semprenon è che il nostro migliore augurio per ce-lebrare tutti assieme i suoi novant'anni. Conla regina Elisabetta d'Inghilterra

LA MORTE DEL SENATORE

QUESTO ritratto è stato composto dalpresidente della giunta regionale VitoDe Filippo in occasione del novantesi-mo compleanno del senatore due anniorsono. Lo riproponiamo perché resti-tuire un ricordo quanto più vivido pos-sibile del suo protagonista e di quelloche ha significato.

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Così ci raccontòLA BASILICATA

Lo statista e la sua terra da Nittia Woodcock, il potere, le grandi opere, i conflittiirrisolti in un'intervista di maggio 2007

di PARIDE LEPORACE

L'appuntamento inseguito per due settima-ne è nel suo studio romano di via Veneto. Lafedele segreta- ria che lo segue dal 1960 miricevenell'anticameradel quartopiano.Ar-rivo inanticipo ec'è il tempo diparlaredellafitta agenda del presidente. La grande stam-pa ètornata acercarlo peri Dicoe perl'allar-me lanciato da D'Alema. Poi ci sono gli uni-versitari che lo consultano per le tesi. E poi lerichieste dalle università cui si concede vo-lentieri. Le presentazioni di libri, i convegnie le grande adunate che convocano il senato-re a vita Emilio Colombo. E' un pezzo di sto-ria italiana quest'uomo di 87 anni che volòsull'aereo di Enrico Mattei quindici giorniprima del disastro di Bascapè. Un urgenteimpegno internazionale a Bruxelles, e lui,restio al volo, fu indotto a farsi prestare il ve-livolo del presidente dell'Eni. A quel tempogli statisti non avevano l'aereo personale.Capitò in mezzo ad una tempesta e il pilota sidistrasse. Colombo si spaventò molto e tor-nò in Italia in treno.

Appena giovane dissero dilui che sarebbevolatolontano. E'statointerlocutore deipo-tenti di mezzo mondo. Un provinciale che a27 anni entrò nella Costituente arrivandoda Potenza con un abito modesto nella stof-fa,ma dibuontaglio.Partiva dallaLucania,a quell'epoca povera ma dignitosa, che permetà del secolo breve non gli volterà quasimai le spalle. Alnostro giornale la suaenci-clopedica memoria serve per capire la Basi-licata diieri e quelladi oggi.In un oradi ser-rata conversazione lo statista offre ancheaneddoti di storia patria.Quando, ad esem-pio, a Pomigliano d'Arco all'Alfasud impo-sta ad Agnelli lasciò daparte il discorso pre-parato affrontando la folla con un irato in-tervento a braccio che sgonfia la dura conte-stazione sindacale. Ammonisce sullo scio-pero selvaggio in corso e conclude facendosiissare in trionfo dagli operai per inaugura-re quella fabbrica. Altro che vulcano freddo.Un Doroteotutto diun pezzoduro quandoilgioco sifa duro luiche ha governatola granparte dei ministeri romani.

Arrivapuntuale comeun orologiosvizze-ro e mi fa accomadore nel suo studio sparta-no. Chiede un tono di volume alto alla mia vo-ce espiega cheil saliscendialtimetrico dallasua amata Potenza verso il mondo gli provo-ca problemi di udito.Forse una piccola nar-cisistica bugia per mascherare gli acciacchidell'età che non intaccano una mente fervi-da e lucida nei ragionamenti e nell'analisi.

Si compiace che nella sua terra operinooggi tre quotidiani.Loprovoco dicendocheper lunghi anni ha scelto e imposto i diretto-ri della Gazzetta del Mezzogiorno. Si scher-nisce e afferma:“Quando dovevano sceglie-re mi consultavano insieme ad Aldo Moro”.Ma soche quandoqualche redattorelucanoandava all'attacco Bari rimandava qualchecaporedattore centrale di grido per un'in-tervista riparatrice con il Presidente. Glichiedo se ha mai provato negli anni del pote-re a far nascere un giornale tutto lucano.“Mi contattarono un paio di volte. L'econo-mia locale era debole. Io non avevo le possibi-lità,non sonomai statoricco. Esoprattuttonon avevo tempo per dedicarmi a questo”. Sidedicava al Paese e all'esercizio del potereEmilio Colombo, uno dei decani della Re-pubblica. Litigava con Gianni Agnelli e in-tercettava i mutamenti della prima globaliz-zazione. Parte il registratore che per oltreun'ora raccoglierà i suoi ragionamenti emolti ricordi.

Il Presidente è appena tornato dalla cele-brazione dell'Europa fatta a Potenza insie-me a Giulio Andreotti. Un bagno di folla. Os-servo che ad applaudirlo c'erano anche gliavversari diun tempo,gli excomunisti. Luiconorgoglio daBalenaBiancasvicola edice“c'erano molti democristiani”.Ma poi allar-ga lospettro: “C'era laborghesia potentina.Lei deve sapere che la società del capoluogosi strutturava nelle professioni. Mentre aMatera era più consistente la componentedell'agricoltura”. La memoria va alla suaPotenza e insegue i grandi avvocati. Ricor-da che quest'anno è il centenario di un giure-consulto illustre di Avigliano. Parliamo del-le prelibatezze al baccalà di quel paese e miconfida di essere stato direcente in un risto-rante “dove lo preparano divinamente”.Torniamo alle classe sociali. La Dc sapevacontenerle tutte. E in Lucania il consenso

venne soprattuttodai cetipoveri. Treconta-diniogni metroquadroneisottani diPoten-za. E inevitabilmente il ricordo intercettaAlcide De Gasperi. “Lo portai in questi sotta-ni e si mise le mani nei capelli”.

Quello storicoviaggio mi fa dire “Sassi”eper riflesso automatico scatta l'orgoglio diColombo.Erail1950. DeGasperièturbatoechiedeal giovaneEmilio:“Eora cosadicodaquesto balcone a questa gente?”. Colombosuggerisce al padre della Repubblica: “Glidica cherisolveremo questoproblema. Sen-za promettere miracoli. Sa non c'erano sol-di.Luipreparòildiscorso emifecevedereloschema. Parlò di politica estera. C'era laguerra di Corea”. Riflette su quella figura.“L'uomo era notevole. Poi annunciò il pro-getto della Cassa del Mezzogiorno e assunse

l'impegno sui Sassi”. Il ritornoaRomavedesubito il lavorio attorno ad una commissio-ne. “Si fece dare da me i nomi dei tecnici”. Ur-banisti, antropologi, sociologi e ManlioRossi Doria come mente pensante. Ha unvuoto di memoria, vorrebbe parlarmi di unodei progettisti. “Non ricordo ora, ma mi ver-rà”. Don Emilio raccoglie i pensieri e comeunelaboratore informaticodice “La popola-zione dei Sassi era di 4000 nuclei familiari,anzi 3800, 3900 per 12000 persone. Lei sache quando De Gasperi compì 70 anni, l'uni-co regalo che accettò fu che io gli portassi iltesto della legge sui Sassi di Matera”. Unprogetto che arriva al Consiglio dei ministrisenzaColombo presenteal tavolo perchéal-l'epoca era soltanto sottosegretario. Si acca-lora il presidente quando ripensa al Piano

regolatorediMatera. Unodeiprimid'Italia.Cerco d'incalzare su Potenza, la città che haanche amministrato, costruita molto male.“Quello è un grande guaio”. La macchinadel tempo ci porta al presente. A chi ha anco-ra un'idea delle questioni. “Ho suggerito alsindaco Santarsiero di fare un concorso in-ternazionale per la riurbanizzazione dellacittà”.Ritornanoaltri orgogli.Ilterremoto.“In quel disastro siamo riusciti a recuperaree riscoprire il centro storico. Suggerii io alsindaco Fierro il nome del professor Rugli,un bravo urbanista. Abbiamo ripreso i por-tali. Sisono costruitimolti edificiantisismi-ci”. Un guizzo e prende un libro in bozze suiterremoti potentini per cui sta preparandola prefazione. Riflette sulla contestazioneprecedente e dice: “Per il resto la città è cre-

Primo piano

Con il vescovo di Melfi, Petrone, a una inaugurazione

Colombo con Cossiga, in basso ascoltando la gente

Per il suocompleannoDe Gasperi accettòun solo regalo:il testo di leggesui Sassi di Matera

La nostra regioneha fatto grandiprogr essi.Non siamo ricchima stiamo megliodi prima

LA MORTE DEL SENATORE

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sciuta in modo disordinato. Potenza era solovia Pretoria. Per costruire si andò sul pen-dio che non era compostodi terreno solido. Igrandi scavi costrinsero ad edificare in al-tezza”.

Provoco l'uomo di potere sull'attualità. Lasua Basilicata che oggi irrompe nei mediapervicende pocoedificantidi malaffare.De-litti noir e inchieste giudiziarie che scuoto-no l'Italia.

L'ex Guardasigilli che quando governavateneva separati i poteri nella sua terra sbot-ta: “Mi rattrista moltoquesta cronaca nera.Mi conforta solo il fatto che da Potenza par-tono inchiesteche riguardanoi potentiniinmaniera limitata. Mi tormenta tutto questostrano inquinamento”. Colombo da buondoroteose la cava con il teorema lucanibra-

va gente. Glissa sulle contaminazioni, gliintrecci affaristici tra toghe e politica discambio. Si smarca affermando “Noi abbia-mo sempremantenuto unlivello buonodel-l'amministrazione edella gestione”che tra-dotto significa: non c'infilavamo in questestorie. Sul tavolo campeggia la sua intervi-sta al Corsera sull'allarme di D'Alema che te-me un altro '92. Inevitabilmente ne parlia-mo. “Non si tratta di una nuova Tangento-poli. Il problemaè la politica”. Lostatista mispiega le tare del bipolarismo imperfettoconconfronti mondiali.Riporto ildiscepolodi De Gasperi nella Basilicata attuale delblocco di potere che governa senza problemi“Da noi nei due poli ci sono uomini che ven-gonodallastessa scuola”. Colombo non diceche è la sua scuola personale ma la consegna

alla sua vecchia cara Balena Bianca. “Moltiprovengono dalla Democrazia Cristiana.Quellidelcentrodestra sonomenoorganiz-zati. Seguo poco le questioni locali, ma nonmi pare checi sia quel climadistruttivo tra ipoliche agitail quadronazionale”.Poi ilpiùvolte ministro con automatica retorica do-rotea si autoinvita all'obiettività “La classedirigente lucana attuale risente della buonascuolachehaavuto. Cisonodeidifettigene-rali ma non sono così forti come quelli nazio-nali”.

Al politico che vantava buona stampa dalFinancial Times per le sue conoscenze eco-nomiche chiedo se la Basilicata è ricca o po-vera. “La regione ha fatto dei grandi pro-gressi. Sia sul Pil, siacome reddito pro capi-te. Indubbiamente non è tra le regioni ric-

che.Ma seioguardo alpassato…”.E parteilracconto. “A Metaponto c'era il greto dei fiu-mi, non c'erano le coltivazioni di adesso. C'e-rala malariachecombattemmocon iDdt.Ioho viaggiato sugli elicotteri degli americaniche spruzzavano il disinfettante”.E Colom-bo rimembra quella geografia del sottosvi-luppo per tornare ad inorgoglirsi dei suoiinterventi. L'utilizzazione delle acque sem-bra il racconto di un condottiero dell'epocaMing. Inizia la declinazione delle dighe. Laprima pietra sul Bradanomessa con De Ga-speri. Il Sinni. Il Pertusillo. “Deve andare avederlaper l'impattoscenografico.E'bellis-sima”.

Colombo rivendica di aver difeso il suolodella sua terra con un'utilizzazione dell'oroblu che ha creato l'agricoltura di oggi. E sisofferma su quella non completata fermaper pastoieterritoriali eamministrative traenti e Regione. Definisce “pazzie” il fatto diaver voluto regionalizzare entità che fun-zionavano per Puglia e Basilicata. Comemolti uomini del primo centrosinistra an-che Colombo si mette le medaglie per le stra-de. Blocco nuove declinazioni opponendoche l'emigrazione però ha impoverito duegenerazioni. Colombo ritorna a Rossi Do-ria. “Grande tecnico. Io da ministro dell'In-dustria usaile Cameredi commercioper deipiani regionali visto che erano dotati di fi-nanziamento. Quello della Basilicata eracoordinato dalui. Quando disse chei lucanidovevano emigrare, Giorgio Amendola, cheera stato spesso capolista comunista in Lu-cania, iniziò una polemica formidabile. Manoi non potevamo assorbire tutto il brac-ciantato del vecchio latifondo. Avremmo po-tuto evitarlo con un processo di industria-lizzazione forzato. Ma quelle sono cose chenon si fanno”. E ritornano gli anni del terre-moto. “Abbiamo subito la speculazione delNord che ha creato molte scatole vuote”. Op-pongo che bisognava controllaremeglio e ilvecchio doroteo mi liquida con “una scienzadel poi cheè facile da applicare”.Quindi ric-chi o poveri?. “Se la situazione del Paese sitranquilizza potremo avere degli sviluppipositivi”.E ritornaal librosui terremoti.Gliautori fanno ricerca applicata alla geologia.Non trovanogiovani. Eil vecchiotimonierecon saggezza cinese torna “A quello schemaidrico che bisogna completare. Quello puòconsentire unaltro balzo inavanti dell'agri-coltura”. La discussione fa riemergere lostatista: “Bisogna restaurarelaBasentana.Quella è un'autostrada”.

Esiritornaagli anniruggenti.Quandoilministro chiamava Casmez, Anas, CassaDepositi e prestiti, tutti i gran commis perbattere cassa sui finanziamenti diretti. Pen-sa agli agricoltori diventati operai a Poten-za. Che coltivavano un tempo ortaggi “di cuispesso beneficiavo”. E Colombo la rivede lasua Potenza che haanche governato da sin-daco. Con quei contadiniche avevano ormaila casa, l'azienda e che pur essendo diventatioperai o impiegati rimanevano agricoltorinel pomeriggio.

E poi si scivola sulle difficoltà di dialogotradue provincechehannosempre fatto fa-tica ad essere Regione. Sugli anni in cui lostatista convinse Agnelli a portare indu-strializzazione. E che dialogò con Mattei.Ottenendo accordi moltopiù vantaggiosi diquelli di oggi con il petrolio. Mi dice che chista al comando oggi dovrebbe ottenere dipiù dalle multinazionali. Forse converrebbeconsultarlo.

L'aereoporto mai realizzato in Basilicatagli accende la lampadina per i trattati sullaCee che dovevano servire per l'agricolturadel Sud. I prodotti mai arrivati sui grandimercatiper le tare delle infrastruttureean-che per “la nostra tendenza a essere imbro-glioni mettendo sotto pregiatissime primefile, altre cassette con gli scarti dei raccolti.Sui mercati tedeschi si resero conto prestodella truffa”. Chiedo conto del pessimismocosmicolucano eluioffre questaconsidera-zione. “Non bisognaavvilirsi mai.Per i fon-di europeisiamo stati moltovirtuosi. Abbia-mo superatomomenti moltodifficili neldo-poguerra”.

Gli chiedo del suo maestro politico, DonVincenzo D'Elia, “Un uomo che sapeva vede-re il futuro. C'è un fondo del giornale La Pro-vincia in cui preconizza la Cassa del Mezzo-giorno.Pensava alla classe dirigente. Si pre-sentava bene nel vestire nonostante la gran-de povertà. Noi lo prendevamo in giro e lui cistava”.Gli ricordochehasconfitto in lonta-ne elezioni un certo Francesco Saverio Nitti .“Mi chiamava il sacrestanello.Siamo statiavversari. Ma io ho avuto rispetto per lui”.Riflette avoce altasul Melfese “il più intelli-gente epigono del Risorgimento”. Ne lodal'intuizione del Prestito di Caporetto, biasi-ma La guardia regia che non fermò il fasci-smo. Siamo andati veramente lontano neltempo.

“Ma fattu parlà assaie” dice compiaciuto.Ci salutiamo. Raccolgo iopensieri su questodialogo con la Storia. Prendo le scale medita-bondo e mi sento chiamare dalla segretaria“Dottore, dottore”. Salgo trafelatoconvintodiaver dimenticatoqualcosa.Trovo ilpresi-dente sulla soglia che mi dice “Il tecnico chefirmò il Piano regolatore di Matera è Picci-nato”.Diavolodi unColombo.Doroteoluca-no che conquistò il mondo. Ecco perché è vo-lato così in alto.

Primo piano

SI PARLA DI:

Agnelli e Fiatla Gazzetta del MezzogiornoIl baccalà di AviglianoSottani di PotenzaSassi di MateraDe GasperiSantarsiero, FierroMattei e il petrolioMetapontoDon Vincenzo D’EliaTerremoti e basentanaDighe e Rossi DoriaAmendola

In basso Ministro degli Esteri

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di CAMILLO LANGONE

Tira vento sul ponte di Montereale, non si capi-sce come mai la ringhiera sia così bassa, conquel salto pauroso che c'è sotto. Tira semprevento a Potenza, il capoluogo di regione più al-tod'Italia, appollaiato in cimaaunamontagnacircondata da monti bassi all'orizzonte, chenon difendono.

Qui si tengono i peperoni appesi al balcone, eseccano che è una meraviglia, e non marcisco-no mai. Non ammuffisce niente, a Potenza. An-che Emilio Colombo, nel suo studio di Via Pre-toria, risulta perfettamente conservato. Po-trebbe togliersi dieci o quindici anni se la suadata di nascita non fosse nel libro d'oro dei go-verni repubblicani: 1920. Sembrano di ierimattina le foto di lui abbarbicato allo scoglio diIschia, in costume a sfidare la mareggiataschiumosa. Apparse sopra un rotocalco, tur-bando anche osservatori meno innocenti dinoi, per l'audace vanità del sirenetto, per lascarsa o diversa democristianità a cui sembra-no alludere. Foto da mettere nell'album idealedel bagnante mediterraneo, assieme a quelle diGabriele D'Annunzio sulla spiaggia di Franca-villa (non solo quella solita, avvolto nel lenzuo-lo bianco, anche quell'altra, non avvolto) e ai ta-bleauxs vivants del barone von Gloeden, viziu-su a Taormina. Di fronte a certe immagini sivuole che il tempo si fermi, che la vita si eterni.Che Gabriele non perda mai i capelli, i baffi, per-fino i denti, come invece accadde subito dopo.Che Emilio torturi per sempre la cravatta diHermes, i revers perfetti della giacca sartoria-le, la poltrona girevole in legno e cuoio, comesta facendo adesso. O ancor meglio (tutto è pos-sibile seduti nell'occhio del ciclone, fra gli ar-genti e le tende preziose e i mobili antichi, men-tre fuori via Pretoria rumoreggia) che si torniindietro, magari al 1964 dello zenit democri-stiano ergo Doroteo: Segni presidente della re-pubblica, Moro presidente del consiglio, Ru-mor segretario del partito, Taviani ministrodell'Interno. (Nomi che il tempo ha schiacciatocontro l'unico piano di un passato che sembramai esistito, quasi fosse il '64 ma dell'Ottocen-to: Minghetti, La Marmora, Sella…). A maggioColombo ministro del Tesoro scrive a Moro unalettera di forma soave e sostanza velenosa: diceche l'inflazione è inagguato, che i salarivannofermati, che si smetta di sognare riforme im-possibili, insomma che la festa è finita. Un veropeccato, solo Arbasino se l'è goduta tutta facen-do in tempo a vivere scrivere pubblicare Fratel-li d'Italia nelle cui 1.371 pagine il nome di Co-lombo non c'è (o è velato?), eppure ci starebbebene. Da queste parti ce l'hanno fatta: LinaWertmuller gira I basilischi fra Palazzo SanGervasio e Spinazzola, paesi in cui il boom sem-bra ridursi al twist ballato dal bambino sullapiazza assolata.

Bisogna capire che Moro è cresciuto col favo-nio, il vento caldo che spira da terra e che sner-va e slomba e stramazza negli eterni pomeriggidelle estati pugliesi. Pertanto, mette la letterasoave e velenosa nel cassetto, sperando che maine esca. Colombo, tonificato dal vento di Poten-za sempre fresco anche in agosto, a queste pi-grizie non ci sta. La lettera, da privata che fin-geva di essere, filtranei solitimodi eviene resapubblica dal Messaggero. Shock. Spavento. Ri-dimensionamento: della spesa, dei socialisti,dei keynesiani in qualsivoglia partito militino.Da qui nasce l'idea diffusa per decenni di Co-lombo uomo della destra economica, bankita-liano e confindustriale. Caduta del governo,anche, ma non di Colombo che rimane ministrodel tesoro per tutti i favolosi anni Sessanta. Iltempo è un vortice di nomi e facce che trascinaverso il 1970 quando Potenza fornisce all'Ita-lia, prima e finora unica volta, il presidente delconsiglio. Realizzando con duemilatrecento

anni di ritardo il suo destino onomastico diven-ta la Potenza.Eanche la Popolosa, con conse-guente esplosione dei grattacielini, quelli percui Saverio Vertone la definisce la più bruttacittà d'Italia, forse del mondo, certo d'Europa.Esagerato: i palazzoni democratici che salgo-no dal Basento su per via Vaccaro muovono sìall'assalto dell'acropoli ma non la espugnano.In virtù di orografia, non per altro, Potenza evi-ta la fine di Roma dove il cemento uccide il po-nentino. Continua a svettare ariosa intorno avia Pretoria, che oltre al decumano è anche ilcrinale, e dal ponte di Montereale, sua conti-nuazione, la democrazia sottostante risulta,per così dire, molto bassa di gamba.

Queste cose Colombo non vuole sentirsele di-re e in verità suonano sgraziate in uno studio-bomboniera dove l'unico oggetto moderno è iltelefono. Con il suo troppo pieno, i legni caldi, leluci basse degli abatjour, lo sfolgorio degli ar-genti lustrissimi, l'ambiente sarebbe piaciuto aMario Garbuglio, scenografo caro a LucchinoVisconti:non siamobenintesodalle partiprin-cipesche del Gattopardo bensì da quelle alto-borghesi dell'Innocente. Con l'ulteriore impic-ciolomento dato dai volumi potentini che an-che nei palazzi storici, causa freddo, modestiadelle rendite fondiarie, generale austerità dicostumi,nientehannoa che farecongli interi-nati spazi di Palazzo Salina. Si torni allora ai572 giorni di Palazzo Chigi quando, secondostorici malevoli,dopoi dispiaceri degli ultimiSessanta, grazie a Colombo la borghesia italia-na, l'alleato americano e la curia romana avreb-bero potuto dormire sonni tranquilli. Il mode-ratismo è scritto nel nome e anche appartieneall'inevitabile. In queste regioni prevale il co-gnome Palombo, dialettale, mentre Colombo èraro e suona compitamente italiano, quasi eli-tario. Si diffonde in questi anni l'icona irra-diante del Colombo chic, doroteo di buon taglio,cliente del sarto Litrico, mai sudato, sempreperfettamente rasato, curato, pettinato. Deltutto impermeabile al matrimonio, anche, me-more della lezione di Baudelaire: Ladonnaè ilcontrario del dandy. Se fosse sposato e con figlioggi sarebbe un nonno decrepito mentre cosìfacendo ha piegato lo spazio-tempo, mantenu-to la pelle liscia e seppellito intere generazionidi elettori.

E sempre, potere e piacere, Roma e Potenza,democrazia cristiana e partito popolare, conun'urbanità di modi che è propria ed esclusivadel gentiluomo meridionale, nato e cresciuto inquesta città che altri dicono insensibile al bello,pulita solo perché costantemente spazzata dalvento, abitata da nipoti di pecorari e figli di mu-ratori. Kissinger per lui ha un solo aggettivo:cortese. Con queste qualità entra in letteratu-ra. Raffaele Nigro vorrebbe parlarne male ma-nonci riesce, lo chiama il Governatore e nellepagine di Adriatico ne descrive la sfolgoranteentrata postelettorale a Melfi, in un tripudio dibandiere bianche. Gaetano Cappelli, romanzie-

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LA MORTE DEL SENATORE

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 25.06.2013 PAG. 9

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re esterofilo, quando parla del sommo concitta-dino riscopre la topografia patria e diventatasentimentale: Avevo cinque o sei anni e mi tro-vavo tutto solo in via Mazzini. All'improvvisomi apparve Emilio Colombo, una specie di san-t'Antonio da Padova, ma più elegante. Rimasifolgorato dalla sua bellezza mistica e anche luimi notò, fermandosi per darmi una carezza.Questo mi apparve subito come un viatico perun futuro radioso. Infatti, molti anni dopo,quelle stesse mani mi consegnarono il PremioBasilicata. Colombo assegna premi ma a lui chili dà? Padre costituente, presidente del consi-glio, presidente del parlamento europeo, venti-nove volte ministro (più di Andreotti), europei-sta (più più di Andreotti), atlantista (più piùpiù di Andreotti), mai nulla a che fare con Tan-gentopoli: i numeri di questo primatista repub-blicano sembrano fatti apposta per il Senato avita. Ma chi sono i suoi sponsor, ora che dei con-giurati del convento di Santa Dorotea (correval'anno 1959) soltanto lui è sopravvissuto? Latraduttrice Fernanda Pivano ha dalla sua Lo-renzo Cherubini e Barbara Palombelli, lui forseMango, che però non fa opinione. Ma l'Ultimodei Dorotei non si limita a mettere in comuni-cazione con gli anni Sessanta arbasiniani ebeat, reca memoria del primo Amato e poi giùgiù di Tambroni, di De Gasperi, addirittura diFrancesco Saverio Nitti, uomo dell'Ottocento,primo ministro pre-fascista, battuto in anticheelezioni proprio dal sacrestanello, come il vec-chio notabile chiamava il giovane Colombo. PerPalazzo Madama il Gran Basilisso non confidacerto nei suffragi del Partito popolare, ironica-mentescarsi, menoancora neimaneggi del se-gretario Castagnetti, dossettiano alieno da raf-finatezze. Semmai nella cabala dei Tre Mari edei Due Nomi: questa è l'unica regione italianache pur piccola piccola ha tre versanti, IonioAdriatico Tirreno, e si permette il lusso di dueappellativi, Basilicata e Lucania. A questo pun-to può avvicinarsi al tavolino dei liquori (in-gombro di bottiglie e foto incorniciate in argen-to che lo raffigurano insieme ai Grandi dellaTerra) e concedersi e offrire un whishyno(niente Aglianico del Vulture, forse non si in-tona con questi damaschi e queste boiserie). Co-lombo, anche se non ho i cinque anni innocentidel Gaetano Cappelli anni Cinquanta, mi con-geda con una carezza. La mano che ha toccatola mano di tutti i papi e di tutti i presidenti dallaCostituente a oggi, di migliaia di elettori in de-cine di campagne elettorali, tocca me. La storiaprecipita in un anche gesto segreto in una stan-za di via Pretoria, materia che subito svanisceperché non è niente, solo la geografia esiste etutto il resto è sogno, polvere alzata dal vento.Prima che cada a terra per sempre bisogna cor-rere in piazza Prefettura dove una giovanedonna sta aspettando per l'aperitivo, racconta-re tutto, provare a tramandare.

TRATTO DA “ITALIANIVI INVIDIO”FAZI EDITORE 2001

Primo piano

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 25.06.2013 PAG. 10

Martedì 25 giugno 2013 I V

POLITICA IN LUTTOSI È SPENTO NELLA SUA CASA A ROMA

IL «LANCIO» A 26 ANNILa sua carriera cominciò «ufficialmente»nel 1946 con l’elezione, grazie a quasi21mila voti, nell’Assemblea Costituente

PALAZZO MADAMANel 2001 il «dispiacere» della mancata elezioneal Parlamento. Dopo le ultime elezioni, haguidato lui il Senato nella prima riunione

Addio Colombo, ultimo costituenteEra nato a Potenza l’11 aprile 1920. Se ne va ad un mese dalla morte di Andreotti

MIMMO SAMMARTINO

l Erano all’incirca le 23.05 di ieri sera quando ilsenatore a vita Emilio Colombo, l’ultimo padrecostituente della Repubblica, è mancato nella suacasa di Roma. Le sue condizioni, nelle ultime ore,si erano aggravate e, al termine della giornata, ilcuore non ha retto. Nato a Potenza l’11 aprile 1920,Emilio Colombo ha attraversato da protagonistatutta la storia politica italiana del Secondo Do-poguerra e anche parte di quella europea, rico-prendo incarichi di primissimo piano – fino allanomina a senatore a vita, nel gennaio del 2003, perdecisione dell’allora Presidente della Repubblica,Carlo Azeglio Ciampi - ma senza mai interrompereun legame con la sua città e la sua regione che nehanno fatto il «dominus» quasi incontrastato perdecenni.

Laureato in giurisprudenza e proveniente dallaGioventù di Azione Cattolica – in quel periodostorico autentica «fucina» di uomini che hannoguidato l’Italia o hanno avuto responsabilità insettori importanti del Paese – Colombo fu elettoall’Assemblea Costituente a 26 anni, con poco me-no di 21 mila voti di preferenza. Alle elezioni per laCostituente, nel 1946, si incrociò nel confrontoelettorale, nella circoscrizione Potenza-Matera,con il Francesco Saverio Nitti, anch’egli lucano. Ilvecchio statista, che capeggiava la lista Unionenazionale per la ricostruzione, si chiese: «Ma checosa vuole quel sagrestenallo?». In seguito sarà lostesso Nitti a rispondere a quella domanda af-fermando: «È un Colombo che volerà...».

E così accadde. Nel 1948 Emilio Colombo fueletto deputato, con oltre il doppio dei voti ottenutidue anni prima: è il decollo definitivo di una car-riera che lo porterà, nell’agosto del 1970, a di-ventare Presidente del Consiglio, incarico che con-serverà fino al febbraio del 1972. Prima era statovarie volte ministro (Agricoltura e foreste, In-

dustria e commercio, Commercio, Tesoro, Esteri)e sottosegretario (Agricoltura, Lavori pubblici).

In campo europeo, Colombo ebbe un ruolo neinegoziati con la Francia all’epoca della politicadella «sedia vuota» inaugurata da De Gaulle: nel1979 fu rieletto al Parlamento europeo con circa unmilione di voti di preferenza. È stato presidente delParlamento europeo dal 1977 e fu riconfermato nel1979, anno in cui gli fu assegnato il premio «CarloMagno», attribuito ogni anno proprio all’uomopolitico che contribuisce di più al processo d’in -tegrazione europeo.

L'unico, forse, grande «dispiacere» di una vitapolitica eccezionale è stata la mancata elezione alParlamento del 2001: Colombo, candidato comeindipendente con Democrazia Europea – in una

fase politica molto accesa all’interno del suo schie-ramento - ottenne oltre undicimila voti (il 15,3 percento). Due anni dopo, però, la nomina a senatore avita gli restituì tutto con gli interessi. Dopo leultime elezioni, ha guidato lui il Senato nella pri-ma riunione. Una giornata durante la quale si èvisto ruggire ancora il vecchio leone quando hacontrastato, sul piano interpretativo, una uscitadel leghista Roberto Calderoli.

Il 6 maggio scorso ha partecipato alle esequiefunebri del suo amico-avversario Giulio AndreottiNon se la sentì di rilasciare dichiarazioni quelgiorno. Solo una frase: «Non posso dire altro, senon che sono addolorato». Entrambi avevano vis-suto, nell’esperienza della Dc, un percorso pa-rallelo. Fra alleanze e rivalità. Ma si sentivano

AMICINEMICIEmilioColombo eGiulioAndreotti. Sisono spenti adistanza di unmese l’unodall’altro[foto Tony Vece]

.

entrambi figliocci di Alcide De Gasperi. D’altraparte, questa sua storia lo stesso Colombo ha vo-luto riordinarla nella recente «conversazione» -biografia e lettura della storia politica italiana edeuropea - che il senatore Colombo ha avuto conArrigo Levi. «A De Gasperi - affermava tra l’altro -ho dato sempre del lei. Anche a Togliatti». E lui haricordato gli inizi della propria vicenda. Il fatto diessere nato in una famiglia cattolica nella quale, lasera, si recitava il Rosario («ma era facoltativo»),passò dalle organizzazioni cattoliche direttamentesulla scena politica. Con la scelta della Repubblicacontro la Monarchia e l’approdo, già preceden-temente ricordato, alla Costituente dove ebbe mo-do di sedere accanto ai «giganti» della storia e dellapolitica italiana.

Ebbe così la grande opportunità di mettere ingioco le proprie doti: l’acume, l’intelligenza po-litica, il garbo. La sua capacità di relazionarsi coni grandi ma anche con gli umili contadini lucaniche andavano ad ascoltarlo nei suoi comizi. Fu ilprotagonista, tra l’altro, della riforma agraria nelMezzogior no.

Ebbe un rapporto viscerale e profondo con Po-tenza, la sua città, che tra l’altro gli deve il suogrande ospedale. E la scelta di chiamarvi a la-vorare medici di grido. Ebbe grandi estimatori edeterminati oppositori. ma su una cosa non puòesserci dubbio: è stata una grande figura che halasciato il segno. L’ha lasciato in Italia dentro laquale ha vissuto gli ultimi anni non senza il di-sagio di chi sentiva messi in discussione, coneccessiva superficialità, i valori costituzionali. Acominciare dal principio della Repubblica demo-cratica parlamentare. Con il suo pregiudizio ne-gativo verso i tentativi presidenzialisti. Contro letendenze plebiscitarie, autoritarie e dalla forteaccentuazione personalistica. È rimasto fino allafine convinto che «le classi dirigenti si formano neipartiti». E dunque «sono necessari partiti veri».

BASILICATA PRIMO PIANO

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Basilicata Mezzogiorno

“In una situazione oc-cupazionale di grande sofferenza, non pos-siamo sottrarci al do-vere di fare un’attenta analisi del mercato del lavoro in Basilicata, incrociando le richie-ste che vengono dalla parte datoriale con le domande dei lavorato-ri. In Basilicata, come nel resto del Paese, bi-sogna ripartire dal lavoro perché è solo con nuova e rinforzata occupazione che si rimette in moto l’economia”. Lo ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive e Lavoro della Regione Basilicata, Marcello Pittella. “L’azione meritoria messa in campo dal Dipartimento, – ha spiegato Pittella – mira proprio a fornire utili strumenti che possano generare una ricaduta occupazionale in grado di sod-disfare il bisogno di lavoro. In questo scenario si inseriscono bene misure come il microcredito, l’apprendistato e il credito d’imposta che consentono a giovani inoccupati di entrare nel mondo del lavoro.Il nostro obiettivo – ha aggiunto l’assessore – è quello di continuare ad investire in questi interventi così da creare nuove opportunità di occupazione in particolare per i giovani, i disabili, i destinatari di ammortizzatori sociali e le giovani eccellen-ze lucane. Il lavoro – ha aggiunto Pittella – è al primo posto negli impegni e nelle preoccupazioni del governo regionale”. Commentando l’iniziativa del Comitato di Coordinamento Istituzionale per le Politiche del Lavoro, Pittella ha detto: “Ben vengano iniziative come questa che ci consentono di individuare una program-mazione operativa quanto più rispondente alle esigenze di lavoro, per dare rispo-ste concrete ed efficaci alle pressanti e motivate richieste occupazionali”.“Il mio auspicio, che si traduce nell’obiettivo di tutto il governo regionale – ha con-cluso il vicepresidente della Giunta – è che nessun giovane lucano, in un prossimo futuro, debba essere costretto a lasciare la nostra regione perché questa terra non è in grado di offrirgli un’opportunità lavorativa che gli possa consentire una vita dignitosa”.

“Entro la fine del 2013 - ha annunciato l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Falotico - sarà completata la messa in campo delle azioni attuative del Programma Operativo Basilicata 2007/2013 per i diversi Assi di intervento con il contributo del partenariato e nel rispetto dei tempi imposti dalla chiusu-ra della programmazione. All’interno di questo settore – ha aggiunto l’assessore - promuoveremo una serie di iniziative per soddisfare due bisogni primari: da un lato dare attenzione e aiuti alle perso-ne che vivono in condizioni di disagio e dall’altro offrire risposte occupazionali a quella platea di titolati, tra cui gli Oss, che potranno coordinarsi attraverso coope-rative e società attraverso l’utilizzazione del microcredito e di un bonus formativo che incentivi la loro specializzazione. Vo-gliamo quindi creare un indotto nel ter-zo settore che, partendo dalle richieste di assistenza di anziani e disabili, arrivi anche a soddisfare le esigenze occupa-zionali di tanti giovani che vorranno av-viare iniziative imprenditoriali finalizzate all’impresa sociale”. Per quanto riguarda gli interventi del Po Basilicata 2007/2013, l’assessore ha detto che “sull’Asse I potrà essere rafforzato il supporto alla forma-

zione continua dei soggetti già inseriti nel mondo del lavoro e in aziende che hanno esigenze di innovazione come il settore dell’automotive”. Sempre a valere sull’Asse I e in sinergia con l’Asse IV “si po-trà procedere alla sperimentazione con l’Università degli studi della Basilicata per esperimenti di apprendistato di alta formazione che prevedono l’utilizzo di gruppi di ricerca direttamente all’inter-no delle aziende, così da formare nuovi profili professionali così da avvicinare le competenze dei laureati e ricercatori lu-cani alle esigenze delle piccole e medie imprese della Basilicata”.

La presentazione del volume “Il lavoro in una società coesa e solidale”, che raccoglie gli interventi dei relatori intervenuti alla giornata di studio che si è svolta a Mate-ra lo scorso 11 dicembre 2011, ha rappresentato l’occa-sione per analizzare la situazione del mercato del lavoro in Basilicata. Il Comitato di coordinamento istituzionale per le Poli-tiche del Lavoro, ha convocato nel pomeriggio di ieri nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, presso il Di-partimento sanità, tutti i soggetti interessati al mondo occupazionale per metterli a confronto raccogliendo riflessioni, richieste, proposte e suggerimenti. Dai sindacati alle associazioni datoriali, dai tecnici esperti delle tematiche del lavoro ai riferimenti politici e istituzionali della Regione, tutti intorno allo stesso tavo-lo per capire com’è cambiato lo scenario occupazionale nell’era post Fornero.“Il Comitato di Coordinamento Istituzionale per le Politi-che del Lavoro - ha spiegato il presidente Rocco Giusep-

pe Maggio - nell’adempimento della sua missione isti-tuzionale non è venuto mai meno al dovere di animare il dibattito politico sui temi del lavoro; di sollecitare il coinvolgimento degli enti che nella regione costituisco-no il sistema integrato dei servizi per l’impiego. L’obiet-tivo – ha aggiunto il presidente del Comitato di coordi-namento istituzionale per le Politiche del LavoroMaggio – è quello di contribuire in maniera concreta a ridare centralità alle politiche del lavoro, nella convinzione che la questione lavoro deve e dovrà rivestire un’importan-za centrale in tutta l’azione politica regionale”.Alla giornata di studio hanno partecipato, tra gli altri, personalità ed esperti come Antonio Viscomi - profes-sore Ordinario di Diritto del Lavoro all’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro; Michele Regina del Centro Studi Consulenti del Lavoro di Roma; Alessandro Ferdinando Leon - presidente del centro per l’impiego Cles ed infine Elena Vigilante, dell’Università degli Studi di Bari.

In veste istituzionale hanno preso gli assessori regionali alle Attività produttive e Lavoro della Regione Basilica-ta, Marcello Pittella, e alla Formazione Roberto Falotico.Tutte le indicazioni e le riflessioni presentate da ogni partecipante al forum, incluse le relazioni dei tecnici e le osservazioni delle associazioni sindacali e datoriali, saranno raccolte dal Comitato che le analizzerà in ma-niera scientifica per tracciare un quadro della situazione occupazionale attuale, nonché delle politiche attive del lavoro attraverso interventi mirati che puntino a contra-stare il problema della disoccupazione. “Affinchè – ha concluso il presidente Giuseppe Maggio – a tutti i cittadini lucani sia garantito il diritto al lavoro e con esso a condizioni di vita dignitose a ad una più ampia e partecipata coesione e sociale”.Un simposio dunque, rivelatosi utile per fare il punto della situazione sulle problematiche e sulle opportunità del mercato del lavoro in Basilicata che ha chiamato a raccolta molti degli attori a vari livelli che ogni giorno si trovano, ognuno dal canto suo, ad affrontare questo tipo di problematiche.

Pittella: il lavoro è nostra priorità

Il tavolo dei relatori

Gli assessori in un momento dell’incontro

Momento di studio organizzato a più voci per fare il punto sulla situazione in Basilicata

La platea della sala Inguscio

Occupazione: politica e associazioni a confrontoIniziativa del Comitato di Coordinamento per le Politiche del Lavoro

Falotico: entro dicembrele azioni del Po 07/13“Gli interventi mirano allo sviluppo di relazioni tra la formazione e la ricerca con le realtà produttive”

L’obiettivo è che la

questione lavoro deve

e dovrà rivestire

un’importanza centrale

in tutta l’azione

politica regionale

Non siamo mai

venuti meno al dovere

di sollecitare gli enti

che costituiscono

il sistema integrato

dei servizi per l’impiego

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Basilicata Mezzogiorno

Attivare per la prima vol-ta, anche nei mesi estivi, il servizio di asilo nido a Potenza, come prolun-gamento delle attività di presa in cura dei bambi-ni dai tre mesi ai tre anni d’età. E’ questa l’esigenza espressa nella giornata di ieri in un incontro in di-partimento dai genitori e dai sindacati all’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martora-

no.Genitori e organizzazioni sindacali hanno chiesto un impegno del diparti-mento per attivare un’in-terlocuzione con il Co-mune di Potenza al fine di ottenere, anche nei pros-simi mesi di luglio, agosto e settembre, il servizio di asilo nido in città.Nella riunione, l’assessore Martorano ha manifesta-to attenzione alle istanze rappresentate al tavolo ed

ha ribadito che il diparti-mento Salute è disponibi-le a trovare soluzioni che possano alleviare i disa-gi delle famiglie, fermo restando la necessità di aprire un confronto con il Comune di Potenza, ente competente nell’orga-nizzazione del servizio di asilo nido nel proprio ter-ritorio, per poter valutare le reciproche disponibilità per provare ad estendere tale servizio anche ai mesi

estivi.L’incontro è stato aggior-nato per il prossimo ve-nerdì 28 giugno per un successivo esame della questione.L’asilo nido è una istituzio-

ne di carattere assistenzia-le ed educativo derivante da esigenze della società moderna: la madre, pur avendo il diritto di usu-fruire di periodi di assen-za dal lavoro per il primo

anno di vita del bambi-no, ha spesso difficoltà a provvedere all’assistenza del piccolo; qui si inserisce il nido, che le viene in aiu-to accogliendo minori dai tre mesi ai 3 anni di età.Venerdì prossimo, l’incon-tro con l’amministrazio-ne comunale di Potenza potrà dare delle prime risposte al quadro della situazione cercando di conciliare le esigenze del-le famiglie.

Ieri al tavolo presso il dipartimento Saluteascoltati alcuni genitori. Presto un confrontocon il Comune di Potenza

“Il finanziamento a carico del Programma Operativo Val d’Agri del progetto di pulizia dei fiumi nella Val-le per un milione di euro, che intervenendo positi-vamente sull’assetto idro-geologico contribuirà a risolvere i problemi dei di-pendenti del Consorzio di Bonifica rappresenta una lodevole iniziativa messa in atto dal presidente del-la Regione Basilicata, Vito De Filippo e dall’assessore all’Agricoltura, Nicola Be-nedetto”. E’ quanto ha annunciato il consigliere regionale del Partito democratico, Pa-squale Robortella, il quale è intervenuto dando noti-zia dell’avvenuto finanzia-mento del progetto “per il mantenimento della qua-lità ambientale con inter-venti di efficientamento

delle acque che avverrà, appunto, con l’anticipa-zione di somme da parte del Programma Operati-vo che saranno poi prese in carico dall’Ufficio So-stegno del dipartimento Agricoltura”.“Si tratta di un consistente segnale di attenzione – ha tenuto a precisare Robor-tella – a quella Val d’Agri che dà un grande contri-buto alla Regione Basilica-ta ed al Paese”.L’esponente della maggio-ranza di centrosinistra in Consiglio regionale, ha te-nuto a specificare che “Un sostegno che sarà reso ul-teriormente significativo con un’ulteriore dotazio-ne finanziaria che la Giun-ta si appresta a prevedere in sede di assestamento di bilancio. E’ proprio il caso di dire –

ha concluso il consiglie-re regionale del Pd - che questa volta la politica è riuscita a creare un esem-pio di scuola di buona am-ministrazione: fare di due problemi, la difficile situa-zione del Consorzio e la necessità di interventi di efficientamento delle ac-que, una opportunità, con un progetto che risolve il problema e dà lavoro”.

In alto una panoramica della Val d’Agri. In basso il fiume Agri

Per l’estensione del servizio

importante sarà il dialogo

con l’amministrazione del capoluogo

L’incontro è fissato per il 28 giugno

“Lodevole

Iniziativa del

presidente

De Filippo e

dell’assessore

Benedetto”

Asili nido anche d’estateDalla Regione la massima attenzione alle istanze delle famiglie

Un prolungamento delle attività per i loro figli. E’ la richiesta di alcune madri all’assessore Martorano

Robortella annunciarisorse per la Val d’Agri“In arrivo un milione di euro dal Programma Operativo Val d’Agri per il progetto pulizia dei fiumi”

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Basilicata Mezzogiorno

Ha debuttato in questo week end anche nel Parco dell’Appennino Lucano, il primo evento di NaturArte, facendo registrare una buona partecipazione. La manifestazione, itinerante nei Parchi della Basilicata per tutta l’estate, è approdata anche a Grumento Nova, protagonista con l’esposizione dei mercatini del vener-dì e la rappresentazione della storia, della fauna e della flora del Parco.Sabato invece, al bosco Maglie, tra una natura inconta-minata, si è esibito l’artista di caratura internazionale: il

chitarrista ucraino Enver Izmailov e il gruppo popolare lucano degli Amarimai. Alla fede e alla cultura delle popolazioni del territorio è stata dedicata, infine, la domenica con i percorsi con-sigliati della fede, delle tradizioni, dell’archeologia e dello sport outdoor, che hanno condotto i visitatori nei santuari e nelle case museo dell’area, con l’immancabile visita agli scavi di Grumentum e al sito archeologico di Armento. Particolarmente coinvolgente la serata di sa-bato con la musica penetrante di Izmailov, alla quale si sono aggiunte le note popolari e suggestive degli Ama-rimai, il gruppo viggianese che unisce il nobile suono dell’arpa e del violino agli strumenti della tradizione pa-storale, dalla zampogna alla ciaramella, dal cupa cupa all’organetto.

Ri.Ca.Mo è l’acronimo di Ristrutturazione Cane-strato di Moliterno, un progetto dedicato all’in-novazione della filiera del pregiato prodotto lucano. Oggi se ne discute in un convegno, dedicato ad allevatori e produttori, a Villa d’Agri presso l’azien-da sperimentale Bosco Galdio dell’Alsia. Il progetto è cofinanziato dalla misura 124 del Fesr 2007-2013 della Regione Basilicata nell’asse dedi-cato a “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi pro-dotti, processi e tecnolo-gie, nel settore agricolo

e alimentare e in quello forestale”.Capofila di RiCaMo è

l’azienda Masseria Grieco che con l’ azienda Viola e con le collaborazioni dell’Università di Foggia, di Bari e Lesvi (Laborato-

rio di Economia dello Svi-luppo Locale), vogliono realizzare interventi per

migliorare la competitivi-tà del comparto lattiero caseario lucano promuo-vendo l’ammodernamen-to aziendale e l’innova-zione verso la qualità e la sicurezza alimentare. Di come si procederà, se

ne sta discutendo a Villa d’Agri. La giornata servirà proprio a illustrare i diver-si obiettivi agli operatori del settore. Si parte dalla definizione degli standard di qualità del Canestrato IGP, attra-verso una serie di speri-mentazioni sui processi di lavorazione. Tra gli obiettivi di innova-zione anche il confeziona-mento, con la sperimenta-zione di nuovi macchinari. Il progetto verificherà

anche le potenzialità di valorizzazione del siero al fine di ridurre l’impatto ambientale e trasformare quello che rappresenta, ad oggi un costo per le aziende, in una nuova op-portunità economica.

Ri.Ca.Mo: la filiera si innovaDalla definizione degli standard di qualità fino a nuovi processi di confezionamento Faccia a faccia tra allevatori e produttori sul futuro dei prodotti lattiero caseari

Oggi la presentazione del progetto sul Canestrato di Moliterno per la competitività del comparto

Aziende al passo con i tempi Ristrutturazioni per una maggiore qualità e sicurezza alimentare

Coofinanziato dal Fesr Basilicata 2007-2013 per lo sviluppo di prodotti e processi tecnologici in agricoltura

NaturArte, un weekenddalle mille emozioni...

Approdata a Grumento nova l’iniziativa itinerante che coniuga natura, storia e folklore

Primo appuntamento nel Parco dell’Appennino Lucano. Esibizione del chitarrista Izmailov al bosco Maglie

Rendiconto finanziario 2012Audizione De Filippo

Le cinque Commissioni permanenti del Consiglio regionale di asilicata (Af-fari Istituzionali, Bilancio e Programmazione, Attività produttive e Territorio, Politica sociale, Controllo Verifica e Monitoraggio), riunite in seduta con-giunta, hanno approvato a maggioranza il disegno

di legge della Giunta sul “Rendiconto generale della regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2012”. Ogni Commissione ha votato separatamente sul testo, che passa ora all’attenzione dell’Aula per la definitiva approva-zione. Favorevoli al prov-vedimento i consiglieri di Pd, Idv, Psi, Pu, Sel, Udc e Gaudiano e Singetta del gruppo Misto; contrario il

Pdl; astenuto Navazio del Gruppo Misto.L’approvazione del prov-vedimento è stata prece-duta dall’audizione del presidente della Regione, Vito De Filippo, e del diri-gente generale del dipar-timento Presidenza della Giunta, Angelo Nardozza, che hanno risposto alle domande dei consiglieri regionali su diversi aspetti di carattere tecnico – fi-nanziario e politico.

Servizi assistenziali Romaniello (Sel)

La situazione di assistenza agli anziani nel Vulture, con l’impegno di una tren-tina di donne dipendenti di cooperative sociali ad assicurare i servizi nono-stante non percepiscano il salario da sei mesi, non è solo il risultato più odio-so del “patto di stabilità”, accompagnato dai tagli statali dei due governi

precedenti (Berlusconi e Monti), ma è anche la testimonianza che il si-stema socio-assistenziale in Basilicata, così come è stato definito negli ulti-mi anni, non può reggere più”. E’ quanto sostiene il capogruppo SEL in Con-siglio Regionale Giannino Romaniello per il quale l’emergenza sociale va oltre i cittadini beneficia-ri del COPES e coinvolge settori sempre più ampi

tra i quali i lavoratori con mobilità in deroga, con Cig in deroga, ecc., con una platea complessiva che oramai sfiora le 8 mila unità. Perciò è necessario pen-sare di realizzare proget-ti mirati sul tema della riqualificazione urbana, della utilizzazione di que-sto personale per l’assi-stenza alle persone che ne hanno bisogno, un pro-getto speciale.

Dal ConsiglioGli scavi di Grumentum

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La nostra migliore energiaè il cervello dei nostri giovaniCrediamo nella cultura come investimento, nella formazione come strategia. Per questo sosteniamo programmi che vadanooltre la scuola e guardino alle imprese

Istruzione è crescita

Formazione

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Intesa col Ministero e sostegno all’Università:puntiamo sulla cultura e sulle capacità dei ricercatori lucani

Sperimentazione dell’Apprendistatoprofessionalizzante per incentivare l’inserimento dei nostri giovaninel mondo del lavoro

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 25.06.2013 PAG. 14

Martedì 25 giugno 2013VIII I

«CERVELLI» LUCANIL’ASCESA DELLA GEOCART DI POTENZA

La tecnologia lucanaal servizio dell’Onucontro i test nucleari

l Talento ed eccel-lenza lucani sonoprotagonisti al tavolotecnico di Vienna peri servizi di alta tec-nologia e le metodo-logie da mettere a di-sposizione dell’O nu .La società di inge-gneria Geocart staassicurando nuoveprestazioni, come giàaccaduto in questi ul-timi anni, in una se-rie di Paesi in Euro-pa e nell’area del Me-diterraneo. Le lorotecnologie e le meto-dologie vengono uti-lizzati dagli ispettoridell’Onu impegnati a effettuare ispezionirelative alla presenza di armamenti oall’effettuazione di test clandestini in vio-lazione dei trattati di non proliferazionenu cl e a re.

Geocart, spiega l’ingegnere Antonio Co-langelo, «è una società nata in Basilicata,da sempre attenta ad investire nella ricercae nello sviluppo di tecnologie innovative daimpiegare nei settori del monitoraggio am-bientale, della progettazione ambientalefinalizzata alla mitigazione dei rischi an-tropici e naturali, della caratterizzazionedel territorio e delle infrastrutture». Geo-

cart offre servizi connessi all’e l ab o r a z i o n edi immagini satellitari e al trattamento didati acquisiti mediante rilievi aerei e ter-restri con l’impiego delle più efficaci tec-nologie. La società affianca alla disponi-bilità di tecnologie innovative, la crescitacostante delle competenze e della specia-lizzazione del proprio personale. Persegui-re questo scopo per Geocart significa «in-vestire nelle eccellenze, nella formazionedei giovani che rappresentano il motore diun modello d’azienda, oggi in grado di ri-chiamare l’attenzione di Enti ed Istituti diricerca accreditati in Italia e all’e s t e ro » .

Il fatturato della società negli ultimi an-ni ha avuto un trend di crescita costante, ilcui 20% è stato investito in attività di ri-cerca e sviluppo nell'ambito di programmitecnico-scientifici. L’attività di ricerca at-trae e coinvolge all’interno della Geocarteccellenze lucane e provenienti da fuoriregione. Grazie ad un team selezionato dioltre 50 specialisti tra ingegneri, informa-tici, fisici, geologi, forestali e tecnici esper-ti Cad e Gis. Dalle alluvioni, alle frane, agliincendi. Dai gasdotti, alle discariche. Dallereti, alle grandi opere. Con strumenti emetodi innovativi l’attività della societàlucana ha per oggetto il monitoraggio delterritorio e la vulnerabilità ambientale.

Alle tecnologie avanzate si affianca ildecisivo investimento sulle risorse umanenell’ambito di sistemi che integrano fattoriprofessionali, scientifici e tecnologici. Conquesto bagaglio Geocart, dalla perifericaBasilicata, è diventato partner, fonritore diservizi, soggetto collaboratore con molteistituzioni ed enti: Ministeri, Regioni, Pro-vince, Comuni, Istituto Superiore della Sa-nità, Comunità Montane, Autorità di Ba-cino, Agenzie regionali e provinciali diProtezione Ambientale, enti di ricerca co-me l’Agenzia spaziale italiana, le Univer-sità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche,Enel, Terna, Sogin, Ferrovie dello Stato,Anas, Società Autostrade, Total, Sogesid evia dicendo.

Un patrimonio che si è posto in evidenza

anche in dimensione internazionale. Sindal 2000, infatti, Geocart ha acquisito no-tevole competenza nella definizione e suc-cessiva attuazione tecnico-scientifica, lo-gistica, operativa e finanziaria di progettiinternazionali aventi ad oggetto la valu-tazione della vulnerabilità ambientale, laprogettazione e controllo di infrastrutture,la salute dei cittadini, ed i grandi rischiindustriali, a favore di Enti centrali e pe-riferici dei Paesi di nuova e/o prossimaadesione all’EU. Questo ha permesso allasocietà di rafforzare la propria presenza inPolonia, Romania, Estonia, Serbia, Unghe-ria e di attivare sinergie in fase di de-finizione in Paesi più lontani quali il Ka-zakistan e la Cina.

Di particolare rilievo, come si diceva, èl’attività di supporto tecnico, avviata nel2011 e tuttora in corso, sviluppata da Geo-cart, unica società italiana, in favore dellaCommissione dell’Onu denominata Ctbto(Preparatory Commission for the Com-prehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Orga-nization) in progetti che prevedono l’im -piego di tecnologie innovative nell’ambitodella definizione delle procedure (e testsviluppati in paesi esteri) previste dal Trat-tato internazionale di non proliferazionedegli esperimenti nucleari, finalizzata adefinire linee guide e protocolli necessariai commissari Onu nelle loro ispezioni.Iniziativa in via di svolgimento.

[mi.sa.]

le altre notizieP OT E N Z A

SERVIZI

Raccomandate da casacol postino telematicon La tecnologia di Poste Italia-

ne fa compiere un nuovopasso avanti alla qualità deiservizi: a Potenza ora è pos-sibile spedire raccomandateda casa o dall’ufficio grazieal «postino telematico». Ilportalettere dotato di stru-menti telematici potrà ac-cettare le Raccomandate,anche con avviso di ricevi-mento, destinate a tutto ilterritorio nazionale e rila-sciare la ricevuta di spedi-zione al mittente, che potràcompiere l’operazione co-modamente dalla propriaabitazione o dall’ufficio sen-za recarsi all’ufficio postale.La raccomandata a domici-lio può essere richiesta chia-mando il numero verde diPoste Italiane 803.160 o tra-mite il sito www.poste.it.

INGEGNERE Antonio Colangelo

ISPEZIONI L’Onu indaga su test clandestini in violazione dei trattati anti-nucleare

ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

Marsico Nuovo invasodai «fanti piumati»Bersaglieri, che passione

l Lo scorso fine settimana a MarsicoNuovo, nell’incantevole scenario della Vald’Agri, in occasione del 177° anniversariodella fondazione del Corpo dei Bersaglieri,antica specialità dell’Arma di Fanteriadell’Esercito, si è svolto il raduno inter-regionale Bersaglieridel Sud Italia.Migliaia di«Fanti Piuma-ti» in congedoed in serviziop rove n i e n t idalla Basilica-ta, Calabria,Campania, Mo-lise, Puglia e Si-cilia, hanno af-follato le stradecittadine in untripudio di suonie colori.

L’evento è sta-to realizzato inc o l l ab o r a z i o n econ il ComandoMilitare Eserci-to Basilicata, ilComune diMarsico Nuo-vo, le Presiden-ze Provincialidi Potenza eMatera e l’As -sociazione Na-zionale Bersa-glieri. Oltrealla presenza di nu-merose autorità civili, militari e religiosedella Regione, hanno preso parte alla ma-nifestazione il Prefetto Antonio Nunzianteil Comandante della Brigata «Garibaldi»gen. Luigi Chiapperini unitamente ad unarappresentanza del Comando Militare.

LA CURIOSITÀ L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA POTENTINA «91ESIMO LEGIONARI LUCANI» IMPEGNATA IN SIMULAZIONI DI ATTACCHI E DI DIFESA

Quando la guerra diventa giocoBoom del «softair» in Basilicata, strategie belliche senza morti e feriti

l Il titolo anche se denota grande violenza è ilcontrario di quanto si pensa, difatti si sta par-lando di softair o tiro tattico sportivo, disciplinache anche in Basilicata, si è guadagnata lasimpatia e il consenso di tanti appassionati,giovani e meno giovani di ambo i sessi chegiocano con l’arte della guerra enfatizzandoazioni belliche con il massimo controllo. Così,l’associazione sportiva potentina 91° LegionariLucani, ha organizzato una gara coinvolgendoaltri tre club e precisamente gli Arditi di Lavello,i Ranger del Vulture di Rapolla e Gyber Lions diPotenza, il tutto con una rappresentanza di circaun centinaio di atleti che si sono cimentati insimulazioni di attacchi e difesa, nonché dellarelativa strategia, utilizzando vestiti e materialesimile ad un gruppo d’assalto vero, natural-mente riprodotto in maniera eccellente da azien-de che ormai sono diventate una realtà in-ter nazionale.

In realtà il «softair» o «soft air» o tiro tatticosportivo è un'attività ludico-ricreativa di squa-dra basata sulla simulazione di tattiche militari.Il softair si distingue dalle altre attività basatesulla simulazione di azioni belliche per l'utilizzodelle Air Soft Gun (in inglese letteralmentearma ad aria compressa, Asg) da cui appuntoprende il nome. È caratterizzato da una grandevarietà di giochi diversi che spaziano da unapproccio meramente ludico ad un approccio ditipo sportivo, da un approccio ricreativo ad unapproccio strategico-simulativo, comprendendovarie sfumature all'interno di questi quattroestremi. Viene praticato in qualsiasi ambienteurbano o naturale, a qualsiasi ora, con qualsiasicondizione atmosferica. Gli eventi possono du-rare da poche ore a qualche giorno. Gli ap-passionati di softair si chiamano softgunners eamano dotarsi di un nome di battaglia. Il nomederiva dall'inglese, sebbene in inglese il gioco siachiamato airsoft o air soft. Il softair è nato in

Giappone negli anni '80, in seguito all'inven-zione delle Asg a scopo collezionistico , bre-vettate e prodotte lì per la prima volta , infatti lìla detenzione di armi da fuoco è vietata dalla finedella seconda guerra mondiale e per lo stessomotivo sono più di tre generazioni che in talePaese non esiste un esercito formalmente detto.Oltre l’aspetto prettamente sportivo, esiste unvalore aggiunto che la partica di queste azionicomporta, difatti per ben quattro giorni i ragazzidel club potentino si sono impegnati nel ripulirela pineta del Parco Rosellino, gentilmente messaa disposizione dall’Amministrazione comunale,al fine di esercitare in sicurezza la competizione,altresì la loro presenza in aree boscate, si-curamente potrebbe rappresentare un ottimodeterrente contro piromani ed altri distruttoridella natura che sorpresi dalla presenza deisoftgunners , sicuramente potrebbero non com-

mettere più le squallide azioni che portano agliscempi più orrendi contro la natura che è unbene di tutti e deve essere salvaguardata perl’interesse di tutti e delle future generazione,pertanto ben venga anche l’apporto di più pre-senza umana come forma di prevenzione.

La bellissima giornata sportiva si è conclusacon la premiazione di tutti i partecipanti e irelativi dirigenti da parte del presidente re-gionale dello Csen di Basilicata Sandrino Caf-faro che riconosce alla disciplina un forte mo-mento di formazione della persona in quantouna delle regole fondamentali, consiste nel ri-conoscere di essere stato colpito e quindi di-chiararsi perdente, con grande senso di umiltà erispetto dell’avversario di gioco, pertanto il ri-spetto di regole e comportamenti sociali, si-gnifica garanzia di crescita sana per una societàc iv i l e.

GRUPPOI militari del91esimoLegionariLucaniprotagonistidell’evento

.

STELLETTE Alcuni momentidella manifestazione

AT T UA L I T À

Page 16: Addio a Emilio Colombo - Basilicata · 2013. 6. 25. · Occorre un impegno maggiore delle nazioni per superare le di cili condizioni dell economia e della nanza 25.06.2013 N. 373

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 25.06.2013 PAG. 15

Martedì 25 giugno 2013 I XIMATERA CITTÀ

Una festa della Brunada vivere in tranquillitàIl Comitato per la Sicurezza ha stabilito le misure da adottare

LE TESTIMONIANZE LO DICONO DUE DELLE MAMME CHE HANNO APERTO LE PORTE DELLE LORO CASE PER ACCOGLIERLI

«Ospitarli è una esperienza che consigliamo»

SOLIDARIETÀ SONO 38 E ANCHE QUESTO ANNO SARANNO OSPITI DELLE FAMIGLIE MATERANE PER UN PERIODO DI VACANZA

Ai bambini bielorussi un inattesogiro sulle «pantere» della Polizia

ENZO FONTANAROSA

l Non capita certo tutti i giorni dipoter provare l'ebbrezza di una corsa suuna “pantera” o in sella a una moto dellaPolizia. Sarà stato pure un girare in tondonel cortile interno della Questura, al suo-no assordante delle sirene e con i lam-peggianti accesi, ma per quei bambinibielorussi è stata una esperienza emo-zionante. Nessuno escluso, tutti in seriecapelli biondo grano e grandi occhi colordel cielo, hanno mostrato espressioni chela dicevano lunga sulla grande gioia e lostupore per una accoglienza così specia-le. Da ieri, circa quaranta di questi gio-vani, di età dai 7 ai 17 anni, sono ospiti incittà per i mesi estivi. La loro è una va-canza disintossicante dagli effetti del di-sastro di Chernobyl, che ancora fannosentire la loro nefasta influenza sulla lorosalute. La comitiva è giunta nell'ambitodel progetto che da dodici anni vienepromosso dalla Onlus “Accoglienza senzaconfini”. L'iniziativa, quest’anno, si è ar-ricchita del supporto della Polizia, che hamesso a disposizione un proprio autobusper accompagnare il gruppo da Roma incittà. Ieri, in Questura, c'è stato l'incontrotra i bambini e le famiglie lucane che liospiteranno. Dopo una sentita cerimo-nia, nella Sala “Pa l at u c c i ”, dove hannoricevuto un piccolo omaggio sotto formadi cappellini e articoli di cancelleria, eprima di essere ospiti a pranzo nella men-sa, gli agenti hanno portato tutti a bordodei loro mezzi e mostrato come si lavorain Questura. Ancora una volta, hannopromosso quell’immagine del poliziottoamico che in città li vede impegnati, spe-cie con i ragazzi in età scolare, con di-

verse attività.«La Polizia ha patrocinato questa ini-

ziativa perchè noi crediamo nei giovani,che sono il nostro futuro – ha detto ilquestore Pasquale Errico –. Il mio au-gurio è che trascorrino un bel soggiornoe che resti loro il ricordo di questo mo-mento giocoso con la polizia italiana». Unconcetto che ha ribadito Francesco Ru-b i n o, presidente di “Accoglienza senzaconfini”: «Se i bambini sono l'essenza delfuturo, ci siamo dedicati ai piccoli bie-lorussi perchè il loro futuro è a rischio –ha evidenziato –. Contribuiamo per ladecontaminazione in una maniera deltutto naturale perchè allontanandoli dalloro territorio di provenienza riescono adecontaminarsi fino al 70 per cento. La

nostra Onluls si occupa dell'accoglienzatemporanea dei minori che sono in dif-ficoltà nei Paesi del mondo con princi-pale attività e dedizione per i bambinibielorussi vittime della tragedia di Cher-nobyl». Ma da quanti bambini è compostoquesto gruppo? «Sono in tutto 38, oltreagli interpreti e accompagnatori, e per lopiù saranno ospitati in famiglie. Dieci diloro, che provengono da orfanotrofi, erientrano nel progetto “Nuova accoglien-za”, alloggeranno invece nella strutturaricettiva dell'Istituto Alberghiero, gentil-mente concessa della preside CarmelaS a n t o ro » .

Il vicequestore aggiunto Luisa Fasa-no ha aggiunto che «la Polizia si sentevicina a questi bambini che vengono da

l L’approssimarsi dei festeggiamenti in ono-rer della patrona della città, Maria Santissimadella Bruna, mette in primo piano la sicurezzadei cittadini nel giorno più lungo per i ma-terani. Il Comitato provinciale per

l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presiedutodal prefetto Luigi Pizzi, nella riunione di ieriha preso in esame le misure concordate inoccasione della solennità del 2l u g l i o.

Nell’arco dell’intera giornatanulla è stato lasciato al casoperchè tutto si svolga nel pienorispetto della tradizione ma sen-za che si corra alcuno rischioper l’incolumità di quanti as-sisteranno e parteciperanno at-tivamente ai vari momenti checompongono la festività fin dal-le prime luci del giorno.

Nel corso dell’incontro in Pre-fettura, infatti, è stato concor-dato che concordato che l’ac -censione delle batterie lungo il percorso dellaProcessione dei Pastori, avvenga nel rispettodelle disposizioni ministeriali che attualmenteimpongono il rispetto della distanza di si-curezza che è di trenta metri dal pubblico. Trale altre misure che saranno adottate, c’è quelladi installare un sistema di transenne leggere,che saranno legate tra loro, che cingerannol’intera piazza Vittorio Veneto ed il restantepercorso fino a piazza San Francesco d’Assisi,ovviamente con apertura di vie di fuga in caso

di necessità.Per acconsentire a tutti di assistere al mo-

mento clou della processione serale, quellodella distruzione cel carro trionfale in car-tapesta in piazza Vittorio Venero, sarannoinstallati tre maxischermi nella stessa piazzaoltre che in piazza San Francesco d’Assisi enella Villa Comunale.

Per quanto ri-guarda il nume-ro dei cavalieriammessi alla sfi-lata mattutina eserale, questonon potrà esseresuperiore a ot-tanta. Inoltre,una volta scor-tato e portato adestinazione ilcarro trionfalein piazza SanFransceco, ses-

santa di loro defluiranno da via Ridola e mentregli altri venti potranno assistere ai tradizionalitre giri che il manufatto di cartapesta effettuerànello spiazzo antistante la Banca Popolare delMezzogiorno. Al termine, solo dieci di lorocavalieri potranno seguire il carro fino inpiazza Vittorio Veneto dove avverrà l’assaltoper la distruzione del manufatto in carta-pesta.

Non è stato nemmeno trascurato il benesseredegli animali. Per cui, nel corso della riunione,

si è deciso che i cavalli dovranno essere inpossesso di certificato sanitario, di certificatodi provenienza e di test di Coggins. Alla sfilata,inoltre, non potranno essere ammesse cavallegravide. Gli animali dovranno essere condottida persone esperte e dovranno essere dotati dicalzari antiscivolo o ferri gommati. Per l’ab -beveraggio dovranno essere utilizzati conte-

nitori singoli. Infine, durante lasfilata, dovrà essere garantita lapresenza di un veterinario li-bero professionista, che assi-curi l’assistenza sanitaria con-tinua nonché la presenza, perciascun equide, di un palafre-n i e re.

Saranno, poi, adottate azionidi contrasto per ogni forma diillegalità e in particolare neiconfronti dei venditori ambu-lanti abusivi. Saranno, inoltre,potenziati i servizi di accoglien-za e di assistenza e soccorso.

Ricoridamo, infine, che il Comitato di si-curezza si è riunito alla presenza dei verticiprovinciali delle Forze di polizia, del presidentedell’Amministrazione provinciale, del vice sin-daco di Matera, del comandante provinciale deiVigili del Fuoco, del dirigente del Servizioveterinario dell’Asm, del rappresentante dellaCuria arcivescovile, del presidente del Co-mitato organizzatore dei festeggiamenti di Ma-ria Santissima della Bruna e del presidentedell’Associazione Cavalieri. [effe]

IN PIAZZA Il carro trionfale della Bruna edizione 2010 [foto Genovese]

In tv e sul webTrm seguirà tutte le fasi

dell’edizione 2013Anche quest’anno è prevista la massima

copertura comunicativa dei riti religiosi e de-gli altri eventi civili programmati nell’ambitodei festeggiamenti della Bruna. L’emittenteTrm, comunica l’Arcidiocesi di Matera, effet-tuerà i servizi televisivi (in diretta e in differi-ta) fino al 6 luglio. La programmazione ri-guarda tutti i canali televisivi (su digitale ter-restre e sul satellite), ma la festa potrà essereseguita anche attraverso il web (streaming,You Tube live streaming, mobile e socialnetwork). Le emittenti e i portali web potran-no gratuitamente usufruire del segnale dalserver principale delle produzioni televisiveeffettuate da Trm durante tutto l’arco dellagiornata del 2 luglio. «Aspettando il 2 luglio»è il programma contenitore in diretta tutti igiorni (già dal 17 giugno, con due finestre diapprofondimento con ospiti, interviste, com-menti, immagini). La trasmissione viene pro-posta all'interno del palinsesto di Trm H24 aiseguenti orari: 14.45; 15.15; con replichepreviste in fascia di prima serata e di secon-da serata: 19.15.19.45, 23.15,23.45. Le stes-se avranno una loro ulteriore visibilità sul ca-nale Trm ai seguenti orari: 9.30, 9.45, 19.0019.15; 22.00, 22.15. Il 2 luglio, la diretta tv pervivere tutte le fasi salienti della festa, sin dallamattina alle ore 6.

l . Sono le voci di due donne checon le loro famiglie hanno deciso diaccogliere bambini bielorussi. Non èla prima volta che lo fanno. Anzi,auspicano che tutti vogliano seguireil loro esempio. Come afferma Ca -terina Gambetta: «È l’ottavo annoche partecipo attivamente all’inzia -tiva – racconta –. È una esperienzache arricchisce. Ci si rende conto del-la differenza tra i nostri figli, ai qualinon manca nulla, rispetto a questibambini. Soprattutto quelli che ar-rivano dagli istituti, che non hanno ilpunto di riferimento della famiglia.

Per noi è stato un privilegio ognianno ospitare una bimba che abbia-mo visto crescere. Ora compie 18 an-ni e dal prossimo anno potrà venirequi solo come accompagnatrice. Conlei ci sentiamo mensilmente per te-lefono, ormai ha imparato a parlarebene l’italiano. Quando tornerà inBielorussia ha detto che si iscriveràall'Università e seguirà gli studi difisoterapia. Quella di accogliere que-sti bambini è una esperienza che in-vito tutti a fare per imparare a viverenon solo per noi stessi e per le nostrefamiglie». E solo da tre anni che, in-

vece, Nunzia Limatola, che fa pureparte del gruppo Cisom, ospita unabambina: «Lei però ha una sua fa-miglia – spiega –. È una esperienzameravigliosa che consiglio a tutti, dàtanta gioia. Si dà a questi piccoli unapossibilità di allungamento della vitalontano dalle radiazioni di Cherno-byl. Si allacciano rapporti e ci si sentenel resto dell’anno. Ho pure fatto unviaggio in Bielorussia per andare atrovare dove vive e ho potuto con-statare come, purtroppo, i loro disagisono tanti. Quando vengono qui, perloro è tutto un altro mondo».

VVFF Eugenio BarisanoP R E F E T TO Luigi Pizzi

IL GIORNO PIÙ LUNGOASPETTANDO IL 2 LUGLIO

LIMITI DA NON OLTREPASSAREUn sistema di transenne leggere cingerà tuttal’area da piazza Vittorio Veneto e per ilrestante percorso fino a piazza San Francesco

FOTO RICORDOIN QUESTURAAlcuni bambini inposa con ilquestore Pasqua-le Errico nellasala “Pa l a t u c c i ”nel corso del-l’incontro con lefamiglie ade-renti al progetto«Accoglienzasenza confini»[foto Genovese].

una realtà a dir poco disagiata. Questaesperienza ci arricchisce totalmente ed èstata possibile grazie alla Onlus che sicompone di persona armate di buona vo-lontà, che credono nei progetti diffici-lissimi e nell'aprire i confini in sensovero, e non per “r i e m p i re ” convegni, male loro case di questi bambini». Alla buo-

na riuscita dell'iniziativa, inoltre, non vatrascurato il contributo del Cisom, il Cor-po italiano di Soccorso dell'Ordine diMalta, il cui capogruppo materano Sal -vatore Pellegrini, nel corso dell’incon -tro nella sala stampa della Questura, hapure consegnato un attestato di bene-merenza al questore Errico.

CERIMONIA Nella sala stampa [foto Genovese]