QUANDO APRIAMO LA PORTA AGLI ALTRI FOCUS...Bukas Palad Mabolo a Cebu, visitato nell’ultima...

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SPAZIO FAMIGLIA www.afnonlus.org Viaggio nei progetti di AFNonlus FILIPPINE L’incontro con le origini nel percorso adottivo LA STORIA QUANDO APRIAMO LA PORTA AGLI ALTRI... INIZIATIVE, STORIE E PERCORSI PER ALLARGARE IL CUORE AFN Azione per Famiglie Nuove onlus Inserto redazionale allegato a Città Nuova - Novembre 2016 > afnonlus FOCUS Opportunità del sostegno a distanza

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SPAZIO FAMIGLIAwww.afnonlus.org

Viaggio neiprogetti di AFNonlus

FILIPPINE

L’incontro con leorigini nel percorsoadottivo

LA STORIA

QUANDOAPRIAMO LA PORTA AGLI ALTRI...INIZIATIVE, STORIE EPERCORSI PER ALLARGAREIL CUORE

AFN Azione per Famiglie Nuove onlus Inserto redazionale allegato a Città Nuova - Novembre 2016

>afnonlus

FOCUSOpportunitàdel sostegno

a distanza

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2 SpaziO Famiglia

In rete con associazioni, volontariato, famiglieper essere vicini a chi ha perso tutto

SPAZIOFAMIGLIA

13Insertopromozionaleallegato a Città Nuovanovembre 2016

CoordinamentoGiovanna Pieroni

Hanno collaboratoin questo numeroAnnalisa GiordanoPaola IacovoneAnita LeonettiLuca MagriGiulio MeazziniBarbara PandolfiGiovanna PieroniMarzia RiglianiAndrea Turatti

Progetto grafico e Art directionAlessandro Palmieri

IdeazioneAFNonlus

PresidenteAndrea Turatti

Sede legaleVia Isonzo, 64 00046 Grottaferrata (Roma) ItalyC.F. 920 1212 0587Tel. 06.97.60.83.47Fax. [email protected]

Il numero è statochiuso il 15 ottobre2016

Banca ProssimaIT 55 K 03359 01600100000001060

BancopostaIT 47 X 07601 03200000048075873

C/C postale48075873

Pagamento onlinecon carta di credito:http://pay.afnonlus.org

italiaPost-Terremoto

Oltre le muradi casa

Mentre continuiamo a lavorareper rispondere alle esigenzedel post-terremoto dell’aprilescorso in Ecuador, a fineagosto è partita la raccoltafondi per il sisma del centroItalia da parte di AFNonlus eAMU, che congiuntamentegestiranno i contributi. I varipossibili interventi diriqualificazione e di supportoal riavvio delle attivitàlavorative sono attualmente infase di valutazione in strettacollaborazione con le famigliecolpite, le associazioni e lerealtà di volontariato sul posto:una rete che col terremoto si èmossa già dalle sei di mattinadi quel 24 agosto e in pienaemergenza ha operato,

insieme alla Caritas e allaProtezione Civile, su tutti ifronti, ed è attualmenteimpegnata in questa azione diprossimità. L’intervento si prefigge dioperare secondo due direttrici:mettendo a disposizione unasomma per l'assistenza nelbreve termine alle famiglie chehanno perso i mezzi per viveree investendo nellariabilitazione del tessutosociale e produttivo delle zonecolpite.

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afnonlus

Arquata del Tronto. Foto di Francesco Ferri

della comunità coinvolta nel sisma

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3NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

Editoriale

Bambini per qualche ora

Il nostro impegno

In milioni si svegliano e non sanno se potranno mangiare, giocare, sperare. Che fare?

DIANDREA TURATTI

nne e Daniel (87 e 84 anni) incasa di riposo ricevono unpranzo troppo abbondante.Decidono di chiedere un solopasto per entrambi e con irisparmi sostenere a distanza

una bambina. La solidarietà non ha età! AFNonlus, nata dal Movimento FamiglieNuove, è facilitatrice di solidarietà donataa migliaia di bambini disagiati inseriti incentri sparsi nel mondo che così “vivonoqualche ora da bambini”. Cerca di

incarnare “l’essere sempre famiglia” cheChiara Lubich nel 2005 aveva dato aiFocolari, come motto da vivere ognigiorno. Questo è possibile grazie allagenerosità e continuità dei sostenitori.A Loppiano il convegno “povertà di

relazioni” ha evidenziato come l’uomo findalle sue origini quando nasce sopravviveperché riceve cure e accoglienza. Loconfermano i resti di Homo diNeanderthal ritrovati che, nonostante lemenomazioni, hanno raggiunto l’etàadulta perché aiutati dalla comunità. Manonostante questa esperienza disolidarietà, non sempre riusciamo a farlanostra e a svilupparla. È una conquistapersonale, molte volte influenzata dallafamiglia e dalla società, che possonofavorire o limitare questa spinta verso glialtri. Questi anni di crisi ci hanno insegnato chenella società attuale i proventi dellasolidarietà diminuiscono quandoprevalgono preoccupazioniprotezionistiche, e invece aumentanoquando ci sono politiche di aperturasociale.Ogni giorno vediamo le immagini dibambini di Aleppo in cerca dei proprigenitori o che sbarcano in solitudine sullenostre coste, o di quelli di Haiti a rischiomalattie infettive dopo l’uragano. Cosapossiamo fare? Siamo sopravvissuti allanascita perché qualcuno ci ha accolti e siè preso cura di noi. Possiamo attivarerisposte concrete, magariapparentemente piccole, come hannofatto Anne e Daniel (nella foto), ma cheunite a molte altre, aiuteranno a lenire leferite di queste catastrofi.

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Filippine Sostegno a Distanza di anita leonetti

4 NOVEMBRE 2016SpaziO Famiglia

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5NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

VITAIL NOSTRO OBIETTIVOMIGLIORARE LA LORO

Dopo un tirocinio di sei mesi, arriva per Anita l’opportunità di

partecipare alla missione AFNonlusnelle Filippine per conoscere

alcuni progetti

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6 NOVEMBRE 2016SpaziO Famiglia

Filippine Sostegno a Distanza[ ]

uando si sceglie di intra-prendere un viaggio, lo sifa con l’entusiasmo e l'in-coscienza di un bambino,con l’ansia di sperimenta-

re, noncuranti dell'ignoto. Se poi sitratta di un viaggio dall’altra parte delmondo, l’eccitazione diventa doppia,come la sete di conoscere culture eposti nuovi. Dopo un tirocinio di seimesi, durante il quale ho studiato afondo i progetti che AFNonlus realiz-za nelle aree più svantaggiate delmondo, ho maturato il desiderio dipoterli vedere da vicino, di respirarnele criticità e assaporarne la bellezza. Èper questo che ho subito accettatol’opportunità di partecipare alla mis-sione AFNonlus di tre settimane nelleFilippine, insieme a Carlos Costa,esperto di progettazione internazio-nale e alla responsabile dei progettiSAD per l'oriente, Rita Kotzur. A separarmi dalla meta venti ore di ae-reo e il pensiero che queste 7000 isoledisseminate nell’Oceano Pacifico mierano pressoché sconosciute. Pensie-

ro che mi ha permesso di vivere que-sta esperienza senza pregiudizi.Atterrati all’International Airport ofManila, di notte, non si riusciva a ve-dere fuori: l’aria pesante e la nebbioli-na di umidità appannavano i vetridell’immenso edificio. Guadagnatal'uscita, quattro braccia sventolanti edue sorrisi calorosi aspettavano me eCarlos Costa a bordo di un pick-upbianco: erano Rita, arrivata da una set-timana, e Tita, la referente del soste-gno a distanza di Bukas Palad Manila. Il nostro lavoro consisteva nel visitarei progetti che AFNonlus sostiene aManila e Cebu, attraverso l’associazio-ne Bukas Palad. Una realtà che da cir-ca trent’anni si occupa di aiutare i

bambini e le famiglie indigenti. In par-ticolare, a Manila Bukas Palad è pre-sente nei quartieri di Tramo, Tambo eBatasan Hill. Dopo qualche giorno di ambienta-mento, mi sono resa conto della vasti-tà della capitale Metro Manila. Con ol-tre 12 milioni di abitanti la metropoliè suddivisa in 17 città, ognuna conuna propria amministrazione. Dal si-stema amministrativo e burocratico siintuisce che il caos regna sovrano,specie nei quartieri grandi e più po-veri, detti barangay. Caos che si ritro-va anche nelle strade affollate di mac-chine, motorini, tricicli, colorati jeep-ney (tipico mezzo di trasporto pubbli-co) e banchetti per la vendita di cibo.

BUKAS PALAD DA CIRCA TRENT’ANNIAIUTA I BAMBINI E LE FAMIGLIE DEIQUARTIERI INDIGENTI

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7NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

Carlos Costa, esperto di Cooperazione Internazionale

Fianco a fiancocon le comunità

a cura di Giovanna Pieroni

3 DOMANDE A...

Partendo dallatua esperienza,quali sono i

punti cardine deiprogetti AFNonlusnelle Filippine?Il progetto di soste-gno a distanza deicentri sociali nelle Fi-lippine è un'opera digrande impatto civi-le. Trasforma le feritesociali permettendoa chi è povero di do-nare e non solo rice-vere. Bukas Paladserve la comunità at-traverso programmiorientati alla promo-zione della crescitacomplessiva dei suoibeneficiari. Vivendoil motto "Liberamen-te diamo, riceviamoliberamente”, rag-giunge oltre 5.000

famiglie. I punti car-dine sono le perso-ne operanti nellestrutture, che si met-tono al servizio deglialtri.

Quali le po-tenzialità?Per garantire

una buona riuscitain un progetto di svi-luppo e assicurarnela sostenibilità neltempo, è fondamen-tale poter contare suuna rete di partnerin grado di condivi-dere le esperienze ele buone pratiche,nonché realizzareazioni in un’ampiaarea d’intervento einfine moltiplicare irisultati. Una dellepotenzialità su cui

possiamo contaresubito è la rete deicentri sociali BukasPalad e Pag-Asa ubi-cati nelle varie zonedelle Filippine: Mani-la (con Tramo, Tam-bo e Sulyap), Tagay-tay, Cebu, Davao eLa Union. Altra po-tenzialità sulla qualepossiamo contare èl’esperienza matura-ta nel tempo. Più ditrent’anni di lavorofianco a fianco conle comunità di riferi-mento dei centri so-ciali.

Quali gliaspetti da mi-gliorare?

Per garantire la so-stenibilità delle azio-ni, è opportuno mi-gliorare le modalitàoperative nella col-laborazione con icentri sociali nelleFilippine. Per farequesto sarà neces-sario riprogettare leattività a partire dal-la base e favorire an-cor più la partecipa-zione attiva delle co-munità locali, i diret-ti fruitori dei servizi(per l’intervista inte-grale vai sul sitowww.afnonlus.org).

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Ad accompagnarci nella visita deicentri sociali di Bukas Palad è sempreTita, che ci ha illustrato, insieme al re-sto dello staff, l’organizzazione di ognistruttura. A Manila le attività dei centri socialiconsistono in asili, ambulatori e servi-zi di assistenza alimentare per i ragaz-zi della zona. A Tambo è presente unapiccola produzione artigianale, realiz-zata dalle donne del posto, in partico-lare da Ninfa, che con pazienza si oc-cupa di cucire borse, borsellini e direalizzare graziosi gioielli. Il tutto vie-ne poi venduto su ordinazione o neimercatini stagionali. Nel quartiere di Batasan Hill, uno tra ipiù poveri della zona, si estendono lecase di Sulyap, un progetto di hou-sing realizzato a seguito della deva-stazione del tifone Hayan, nel 2013. «Ogni anno in queste zone si susse-guono numerosi tifoni. Durante i piùviolenti la popolazione che vive nellebaracche si ritrova con l’acqua fino asopra le ginocchia e rischia di perderetutto – ci spiega Tes, la responsabile

Nella pagina a fianco: progetto Housing diSulyap, l’asilo di Bukas Palad Mabolo a Cebu

e lo staff di Pag-Asa a Tagaytay

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8 NOVEMBRE 2016SpaziO Famiglia

A MANILA I PROTAGONISTI DELLE NOSTRE VISITE SONO STATISEMPRE I BAMBINI

del Centro di Sulyap –. È per questoche sono state costruite 50 case, perdare un tetto alle famiglie più biso-gnose». Nelle due settimane di soggiorno aManila, i protagonisti delle nostre visi-te sono stati i bambini i cui sorrisi e ri-sate risuonavano in tutte le strutture.«Qui cerchiamo di dare ai piccoli unfuturo migliore. Con l’asilo i bambiniricevono un pasto completo al gior-no e, grazie al sostegno a distanza, al-cuni di essi possono proseguire glistudi con successo», afferma Tita indi-cando orgogliosamente un cartello-ne con le foto di alcuni ragazzi nelgiorno del loro diploma. Stesso orgo-glio e passione li abbiamo ritrovati inAlessandra, Aurelio e Belen, il teammanagement del centro sociale diBukas Palad Mabolo a Cebu, visitatonell’ultima settimana di permanenzae situato in uno dei quartieri più diffi-cili di questa città in forte espansione,pulsante di vita e di turismo.«Durante le vacanze estive – ci spiegaAlessandra – organizziamo diversi

workshop per i ragazzi del sostegnoa distanza e in particolare, lo scorsoanno, grazie all’aiuto di un nostroamico regista, abbiamo svolto un la-boratorio di cinema. Alla fine di que-sto i ragazzi hanno realizzato un cor-tometraggio speciale sulle loro storie.Il risultato è stato davvero commo-vente».Alcuni ragazzi riescono a uscire dallostato di miseria dal quale provengo-no. Escono dalle strade sterrate, dallebaracche con tetti di lamiera e porterotte, mettono le scarpe ai piedi e siriscattano con impegno e determina-zione, aiutati dall’incessante lavoro dipersone di buon cuore. «Ogni posto è una miniera» scrivevaTiziano Terzani e dopo le mie tre set-timane nelle Filippine, non posso checondividere queste parole. Manila e isuoi odori, i suoi contrasti, gli sguardidei bambini scalzi, la povertà cruda,l’ospitalità delle persone in cui mi so-no imbattuta: tutto è ricchezza, uma-nità. Basta fermarsi ed essere pronti ascavare. J

Corso di pasticceria alla bakerydi Bukas Palad Mabolo a Cebu

Filippine Sostegno a Distanza[ ]

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9NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

FOCUS Abc del Sostegno a Distanza

GLI OBIETTIVI DEL SADLavorare con l’infanziasvantaggiata e le popolazionilocali, promuovere rapportidi reciprocità

l Sostegno a Distanza punta al benesse-re del bambino, con l’obiettivo di metter-lo nelle condizioni di rimanere nel pro-prio Paese, seguito dalla famiglia d’origi-

ne. I programmi sono a supporto di situazionidi disagio socio-economico e prevedono: n Alimentazione, garantendo possibilmenteun pasto al giorno presso strutture scolasti-che e/o centri sociali. n Percorsi formativi attraverso lezioni regolarie di rafforzamento, corsi di sostegno e avvia-mento professionale, fornitura di materiali di-dattici e divise scolastiche. n Prima assistenza sanitaria con visite di con-trollo, medicinali, sussidi per ricoveri ospeda-lieri e corsi di igiene e prevenzione.Il nostro obiettivo attraverso queste azioni, èfavorire lo sviluppo di uno stile di vita comu-nitario in cui i collaboratori locali sostengonole persone del posto in un percorso di riscattosociale. All’interno di questo, bambini e adulti,vivendo, fin dall’inizio del programma, in uncontesto solidale e fraterno, maturano una co-scienza che spesso li porta a “ridonare” ciò chehanno ricevuto nel tempo a chi ha più biso-gno di loro.Il sostenitore, a sua volta, nel rapporto di co-noscenza reciproca e alla pari con il minore, simisura e si arricchisce di esperienze cultural-mente diverse dalla propria. Per maggiori in-formazioni, consulta il sito www.afnonlus.org

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IL VIAGGIODIANASTASIAdi annalisa giordano (psicologa formatrice AFNonlus)

Alla ricerca delle origini: nei luoghidell’infanzia tra passato e presente, coni genitori biologici e adottivi

La storia Adozioni Internazionali

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11NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

oglio tornare nel mioPaese e conoscere lamia mamma e il miopapà, che mi hannomesso al mondo». Conquesta frase Anastasia,ragazza lituana di 16anni, spiega a Salvato-re e Teresa, genitori

adottivi, che è piena di dubbi, chevuole conoscere la sua storia e visita-re il Paese natale. E’ nata infatti in Li-tuania e all’età di 5 anni è stata adot-tata da una famiglia italia-na insieme ad un altro deisuoi tre fratelli. L’incontrocon le origini può esseredoloroso e richiede un la-voro psicologico capacedi affrontare tutte le sfac-cettature. Questa scoper-ta di sé, questa ricucituradel presente con il passa-to per Anastasia, Salvatoree Teresa è durata circa unanno. Una ragazza adotta-ta, infatti, vive sentimenticontrastanti: desiderio diconoscere le origini, pauradi scoprire qualcosa didoloroso, senso di colpaper aver “lasciato” nel suoPaese un pezzo di famiglia. A questosi aggiunge la paura di “tradire” i ge-nitori adottivi confidando la voglia diritornare. Ma anche i genitori adotti-vi, da parte loro, hanno dovuto met-tere in campo il coraggio, la pazienzae la tenacia di parlare delle propriepaure elaborandole, ma soprattuttodi accettare l’inquietudine di Anasta-sia, senza mai farla sentire sola. La scorsa estate tutta la famiglia, fra-tello compreso, si è recata in Lituania,accompagnata dalla referente AF-Nonlus nel Paese, Vilma Banytè. Ana-stasia ha visitato i luoghi della sua in-fanzia, ritrovato le peculiarità del suoPaese, ma soprattutto incontrato igenitori biologici. Le emozioni che

ha suscitato questo incontro sonostate molteplici, contraddittorie, in-tense. Ci sono stati abbracci, alle do-mande sono seguite risposte, pezzidi vita hanno trovato collocazionenei ricordi. Le figure genitoriali, vissu-te con connotazioni confuse e nega-tive, ora Anastasia le ha riscopertecosì come sono, con i loro limiti e leloro risorse. Racconta: «Ho sempre sperato di ri-vederli, ho immaginato tante voltecome mi sarei sentita, come loro

avrebbero reagito… Quel cancelloera l’ultimo muro da abbattere, machissà perché avevo paura di varcar-lo. Tutte le paure sono svanite quan-do ho visto mia madre che mi guar-dava; mi è corsa incontro, poi si èbloccata come se si fosse ricordataqualcosa e ha cominciato a tremare.Ho visto che era a disagio, quindi hofatto quello che lei avrebbe voluto

fare e l’ho abbracciata. Poco dopo hopianto, allora non sapevo perché, oraso che era per il sollievo di sapereche mi voleva bene e che stava bene.L’emozione più grande però è stataquella di vedere mio padre: l’avevosempre immaginato come il cattivodella storia e l’avevo odiato per que-sto, volevo picchiarlo, ma non ci so-no riuscita. Come potevo combatte-re contro i suoi occhi che mi trasmet-tevano dolcezza, rammarico e felici-tà? Tutte queste emozioni, in quel

momento, mi hannoscombussolato tanto dafarmi ammutolire… E’ sta-to mio fratello Eugenio achiedere notizie. Poi lamia mamma biologica ciha spiegato la causa del-l’abbandono. Sapeva cheavevo bisogno di sapere(...). Lasciarli è stato diffici-le, li avevo appena ritrova-ti, ma ho capito che dove-vo vivere la mia vita e lorola propria. Chissà, forsequalche volta potremo in-contrarci di nuovo (…)Ringrazio i miei genitoriattuali per avermi per-messo di vivere questa

esperienza, grazie alla quale ho ritro-vato me stessa. Tornare a casa mi haricordato quella che volevo essereda piccola…»Anastasia è rientrata in Italia più se-rena, con una consapevolezza dellapropria storia. Forte del desiderio diraccontare la sua esperienza per aiu-tare chi, come lei, ha vissuto o sta vi-vendo una situazione simile. J

“HO SEMPRE SPERATO DIRIVEDERLI… QUEL CANCELLO ERAL’ULTIMO MURO DA ABBATTERE”

VAnastasia con la famiglia

adottiva di Marigliano(Napoli) nel suo Paese

natale in Lituania

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E’ ARRIVATO di Barbara e Enrico Friso

Un bel sorriso, il voltosimpatico, uno zainettopiccolo: con questobagaglio inizia la nuova avventura

Migranti Orizzonte famiglia

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13NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

quasi Natale quandodecidiamo di dareun senso più auten-

tico a questo periodo di va-canza, ospitando Mamadou,uno dei tanti ragazzi sbarcatiin Italia, proveniente dal Mali. Questa nuova esperienza diaccoglienza propostaci daAFNonlus l’abbiamo vissutain modo più semplice delprevisto grazie all’aiuto deinostri figli: dal primo sì dettocon la tipica semplicità deibambini, entusiasti dell’ideadi avere un “fratello” africanoin casa, fino all’affrontare ilquotidiano che grazie a loro èstato immediato e senzaschemi. Fin dal primo minutoMamadou è a tutti gli effettiuno di noi: apparecchia la ta-vola, carica la lavastoviglie,guarda la tv con i ragazzi, aiu-ta Enrico a pulire il giardino.Tutto senza chiedere nulla.Avendo figli piccoli, non sape-vo cosa potesse servire ad unragazzo della sua età, ma poimi sono detta: «sono una ma-dre, quindi farò la madre!». Homesso in pratica quello che rie-sce più facile ad un genitore,

È

MAMADOU

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14 NOVEMBRE 2016SpaziO Famiglia

Migranti Orizzonte Famiglia[ ]

sorriso, il volto simpatico e unozainetto piccolo piccolo! Nonha portato granché, gli mancail pigiama e il necessario per latoilette. Cerchiamo subito diprovvedere, aiutati da amici eparenti contenti di dare unamano.I giorni trascorrono tra una gi-ta a Roma, la visita alla Mo-schea di Centocelle, cene conamici e la festa di Capodanno.Il primo gennaio, per i 18 annidi Mamadou, insieme a nostrafiglia Emma prepariamo unatorta speciale per festeggiarlocon la comunità presente.Il legame tra noi continua do-po la sua partenza. Ci sentia-mo spesso, fino a quando Ma-madou torna a trovarci in esta-te. Il 16 agosto siamo tutti al-

l’aeroporto adaccoglierlo, conuna predisposi-zione diversadalla prima volta,con la gioia di ri-vedere un perso-na cara, di fami-glia, che torna acasa. Organizzia-mo una gita di tregiorni in monta-gna con la tenda.Poi una mattinatutti in pigiama in

salone davanti ad un docu-mentario per conoscere il Ma-li nelle sue tradizioni: lui sorri-de e parla a lungo. VisitiamoRoma di notte, comperiamoqualcosa per lui, cuciniamopiatti tipici romani, ci confron-tiamo sull’importanza del-l’istruzione e del suo sogno dilavorare. Diversi sono i suoi so-gni rispetto a quelli dei miei fi-gli. Decisamente il mondo nonè uguale per tutti!Ora continuiamo a pensare alui. Vorremmo aiutarlo a trova-re il lavoro che sogna, cono-

scere ed aiutare la sua famigliad’origine che, impegnandosieconomicamente per permet-tergli di arrivare in Italia, deveadesso colmare il debito delviaggio. Insomma ci piacereb-be che lui sentisse di potercontare anche sulla sua nuova“famiglia” italiana. Sentirsi accolto ed avere unafamiglia a distanza su cui con-tare, può dare a Mamadoumaggior fiducia nel futuro euno stimolo in più ad inte-grarsi nella società. Anche la nostra famiglia è cre-sciuta. Ha imparato a non chiu-dersi, e a guardare le proprieesigenze misurandole rispet-to a quelle del prossimo. J

Da alcuni anni ragazzi che vivono incomunità di accoglienza della Sicilia, sonostati ospitati per periodi di vacanza dafamiglie di Roma, Lanciano, Ancona,Cosenza e Milano. Esperienze come queste, hanno dato laspinta necessaria per la nascita delprogetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”,che promuove l’integrazionesociolavorativa dei ragazzi attraverso laformazione professionale, tirocini nelleaziende e attraverso il rapporto con unafamiglia pronta a sostenerli (vedi sitofaresistemaoltrelaccoglienza.it).

Mamadou nellasua stanza aCatania. Sotto: ingita al Parconazionaled’Abruzzo. In basso: serata alGianicolo

donare amore incondizionato. Il giorno del suo arrivo in casanostra siamo molto emozio-nati. Tutti i miei timori, il nonsaper come comportarmi pernon farlo sentire di troppo, pernon fargli pesare il suo sog-giorno come se fosse un’ope-ra di “carità”, lasciano il postoad un affetto e un legame na-turale, che si manifesta sin dal-l’inizio. Mamadou arriva a Roma dallaSicilia insieme ad altri 2 ragaz-zi, Idrissa dal Senegal e Mah-madou sempre dal Mali: un bel

“Fare sistema”

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15NOVEMBRE 2016 SpaziO Famiglia

NEWS

Camerun: ambulanza per FontemDa Fontem ci comunicano che è arrivata l’ambulanza tanto attesa nella gioia ditutti! Un’ambulanza per trasportare i malati gravi fino all’ospedale della cittàpiù vicina. Il progetto, in partnership con AMU, prevede anche lo stipendiodell’autista e la costruzione di un garage. Grazie ai vostri contributi, AFNonlusha potuto inviare 17.000 euro.

Up2me, le novità I corsi, l’incontro con itutor e i nuovi sviluppi

Eventi, “Chiara e lafamiglia”

Dopo i 13 corsi attivati inItalia, Up2me si è diffusoanche in Slovenia, in Belgio,in Brasile e in India. Durante un incontro con itutor in Italia nel mese digiugno, si è fatto il puntosull’andamento del progetto.Si è valutato il materiale,l’andamento dei gruppi, irapporti con i genitori e gliesperti; un’impressione: «cisiamo sentiti tutti parte diuna grande équipe chelavora insieme». Si sono poimesse le basi per ilprogramma della prossimascuola tutor di Madrid, dal 22

al 27 novembre 2016, a cui sisono iscritte finora 70persone con partecipazionida Europa, Canada, Egitto,Filippine, Perù, Brasile e

Burkina Faso. Sono in fase dipreparazione le primecinque sessioni per ilpercorso parallelo formativo,in italiano e in spagnolo, per i

genitori dei ragazzi. Questopercorso verrà presentatoalla scuola di Madrid. Inpreparazione anche unaguida generale per tutor.

ascoli, convegno medico-scientifico Una riflessione sugli aspetti sanitari dell’adozione

riflessione e alconfronto sugliaspetti sanitari,psicologici,pedagogici legatialla realtàdell’adozione. Sisono approfonditi ifattori chedeterminano lasalute dei ragazziadottati,metodologie,strumenti e strategiedi intervento damettere in atto nellevarie tappe delpercorso adottivo.Particolareattenzione è data

Il 22 Ottobre pressola Sala degli Specchi(Confindustria) diAscoli Piceno si èsvolto il Convegnomedico-scientificopromosso daAFNonlus eUnaFamigliaPerTutti,in collaborazione conFondazione Cassa diRisparmio AscoliPiceno. Titolo:“Accogliere AdottarePrendersi cura. Lasalute del bambino eil ruolodell’operatore”. IlConvegno ha offertoun contributo alla

agli aspetti relazionalie alla umanizzazionedelle cure passandodal concetto del“curare” a quello piùampio del prendersicura. Per infowww.famigliedicuore.org

Per l’anniversario di ChiaraLubich e nella ricorrenza del50mo di Famiglie Nuove, dal10 al 12 marzo 2017 aLoppiano è previsto l’evento“Chiara e la Famiglia”. Altrieventi in contemporanea intutto il mondo per rifletteresulla famiglia nel contestodelle sfide di oggi, alla lucedella spiritualità dell’unità.

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afnonlus

ORA STO BENE!GRAZIE AL SOSTEGNO A DISTANZA

RICEVO ALIMENTAZIONE, SCOLARIZZAZIONE E CURE MEDICHE