Ultra'Azzurro Gennaio 2011
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Transcript of Ultra'Azzurro Gennaio 2011
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Responsabile:
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Vice Direttore:
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Hanno collaborato:
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S. Caiazza
A. Petrella
R. Sambuca
M. Barbaro
S. Nicolò
In redazione:
Carmine Montuori
Cinzia Montuori
I servizi fotografici sono di:
Agenzia Mosca
Copertina e poster di:
Pietro Mosca
Redazione e
Amministrazione:
Via Cesare Pavese
III Trav. 2/A int. 14
MUGNANO (NA)
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Impaginazione e
ideazione grafica:
Michele Montuori
Stampa:
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Località Case Diana
03030 Castrocielo (FR)
tel 0776 3741
fax 0776 374500
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di Napoli n. 4267/92 del
28/3/92.
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Event’s Agency s.a.s.MUGNANO (NA) • Via Cesare Pavese, III trav. 2/A
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Gli articolisti forniscono la propria prestazione a titolo spontaneo, gratuito eassumendosi la responsabilità.
EDITORIALE
IL MATCH
8 PRESENTAZIONEDI NAPOLI - JUVENTUS
5 DI GENNAROMONTUORI
10 NAPOLI - JUVENTUSVISTA DAIDOPPI EX
14 CAVANI QUAGLIARELLA
18 BRUNOGIORDANO
22 NAPOLI-JUVENTUSSTORY diMIMMO CARRATELLI
26 NAPOLIJUVENTUS1966/67
30 PALUMMELLAVS IDRIS
34 NAPOLI JUVENTUSCOPPA UEFA
38 IL PUNTO SUL SETTOREGIOVANILE
42 LA FOTO DEL MESE
44 NAPOLI LECCE
48 INTER NAPOLI
44301410
la spedizione in 24/48hlavorative è a cura
del corriere espresso:
Carissimi amici,
innanzitutto tantissimi auguri di buon anno a tutti voi.Purtroppo, l’inizio del 2011 non è stato positivo per il Napoli, che
ha giocato un match deludente alla Scala del calcio, giovedì sera. Comeai tempi d’oro, anche quest’anno è ritornata la maledizione dellasconfitta dopo le feste natalizie. Il ko a Milano ci poteva stare, ma ciaspettavamo qualcosa di più dai nostri giocatori più celebrati comeHamsik, Lavezzi e Cavani. Il 3-1 di Milano, secondo me, ha fatto risaltareancora una volta la mancanza di ricambi adeguati sulla panchina diMazzarri. L’Inter ha dimostrato che, nonostante le assenze di Sneijder,Eto’o, Julio Cesar e Samuel, tra i più forti al mondo, ci ha messo sotto. Midispiace dover constatare ancora una volta di avere ragione. Ladimostrazione e’ che, se si vuole fare il salto di qualità, il presidente DeLaurentiis deve mettere mano al portafogli.Ma voltiamo pagina, e cerchiamo di rifarci già stasera contro laJuventus. Sono fiducioso, perché, alla fine, il Napoli ha quasi sempredimostrato di potersela alla pari giocare con tutti.Eravamo già andati in stampa con parte del giornale ed avevamodedicato alcuni servizi al ritorno a Napoli di Quagliarella, ma il giocatoreha subito un grave infortunio contro il Parma. Non possiamo che faregli auguri di vero cuore per una pronta guarigione a un napoletano checomunque ha fatto bene nella nostra città. Mi chiedo: non è che questoinfortunio, che si profila lungo, possa riaprire le porte a un ritorno diQuagliarella in maglia azzurra, se la Juve decidesse di non riscattarlo?In questo numero, oltre alla presentazione del match con i bianconeri,corredata dai commenti dei doppi ex di lusso come Zoff, FabioCannavaro e Lippi, e curata come sempre da Salvatore Caiazza, ampiospazio alle supersfide del passato contro la Vecchia Signora con ilconsueto pezzo storico di Mimmo Carratelli, il racconto di un matchepico da parte del nostro opinionista Bruno Giordano (Juve-Napoli delprimo scudetto) e una particolare presentazione del match che riprendei duetti in trasmissione tra me e Idris. Poi, l’immancabile appuntamentocon la fotocronaca delle gare finora disputate, e un bilancio del 2010 sulsettore giovanile.Vi ricordo, infine, l´appuntamento con "Tifosi Napoletani", in onda ilgiovedì (ore 20.45) sulle frequenze di Tele A e Sky 868, con replica ilvenerdì (ore 22.30) su Tele A+ e Sky 929 e il sabato (ore 10) su Sky 868e Tv Capital. Da qualche settimana, siamo in onda anche il sabato (ore19.45) e il lunedì (ore 20.30) per i commenti pre e post-gara, sempre suTele A. Per tutti gli aggiornamenti potete sfogliare il nostro sitowww.tifosinapoletani.it. Un bacio alle persone che soffrono. Buonalettura e Forza Napoli
E’ IN EDICOLAL
a casa editrice "Tifosi Napoletani" ha presentato con una
conferenza stampa il libro "I due scugnizzi PALUMMELLA
& MARADONA", scritto da Eugenio Chartier e con la
prefazione dell’Avv. Enrico Tuccillo, lanciato da pochi giorni sul
mercato.
Dei due protagonisti, Palumella e Maradona, potrete leggere cose,
che nei fiumi di inchiostro versati non sono state mai scritte. Di
Palumella, la cui passione per gli azzurri del Napoli l’ha portato
a dividere con essa finanche gli affetti familiari (che sono stati e
sono il vero scopo della sua vita), troverete aneddoti ed avventure
unici. Di Maradona, si è detto tutto, mi auguro tranne quel poco
da me scritto.
Il libro (illustrato da meravigliose foto) oltre che affascinarvi sarà
accompagnato da un Cd contente tre brani scritti e musicati da
Eugenio Chartier e Viviana Cozzolino, un brano del Maestro
Enzo Di Domenico ed uno di Piero Palumbo. Inoltre, potete
ascoltare di Gennaro Montuori la declamazione della poesia, di
cui è autore, “’A CURVA B”.
La conferenza stampa del libro si è svolta a Napoli giovedì 23 dicembre 2010. Nella foto da sinistra: Eugenio Chartier, l’Avv. EnricoTuccillo, Gennaro Montuori, l’ex Presidente azzurro Roberto Fiore, l’assessore allo Sport del Comune di Napoli Alfredo Ponticelli,l’ex azzuro Giuseppe Volpecina e lo storico giornalista Rai Salvatore Biazzo.
American Sport Via Calore, 3 - Amorosi BNC.T.C. Sport Via F. Imparato, 192/198 - NapoliCrispino Moda Sport Via Toledo, 148 - NapoliCuore Azzurro C.so Garibaldi, 48 - Afragola NADribling Sport P.zza Cota, 16/18 - Piano di Sorrento NAEl Diez Via Circumvallazione Esterna, 43 - Melito NAG.T. Sport Wear Via E. Fermi, 13 - VillariccaGargiulo Fashion & Sport Via Roma, 334 - S. Antonio Abate NAHobby Sport Via E. Merone, 27 - Sant’Anastasia NAIdea Nueva Via Napoli, 105 - Castellammare di Stabia NAIl Paio Dispari C.so della repubblica, 124/B - Pozzuoli NAIl Paio Dispari Via Gemito, 22/24 - NapoliMessere Calcio & Calcetto Via Giulio Cesare, 78 - NapoliMida Sport by Kick Off Via Atellana, 46 - Arzano NAMina Sport Jambo C.C. Jambo - Trentola Ducenta CENon solo Pompea Via Lepanto, 205 - Pompei NAPlanet Sport 2 Via G.Donizetti, 66 - Qualiano NAScugnizz' vanitos' Via Napoli, 60 - Mugnano di Napoli NASport Point Via A. Moro, 1- Via Roma, 5 - Sant'Antimo NA
8
IL MATCH
vs
Riecco la Signora. Mai come stasera per il Napoli c’è
l´occasione per spingere sempre più giù la nemica di
sempre. I sessantamila del San Paolo avrebbero voluto
avere contro anche quel Fabio Quagliarella che il 26 agosto scorso
se ne scappò nella Torino bianconera senza pensarci su due volte.
Quest´anno il big match con l´odiata Juventus era più atteso
proprio perché si doveva contestare un figlio di Napoli che troppo
poco era rimasto in riva al Golfo. Neanche un campionato e via
altrove per trovare un po’ di serenità mentale e soprattutto
calcistica. Ebbene, la maledizione partenopea ha voluto che lo
stabiese restasse fuori per l’infortunio capitatogli dopo 3 minuti
della sfida col Parma. Problemi al ginocchio destro che lo
terranno fuori per un bel po’ di settimane. Con o senza
Quagliarella, Cavani e compagni vogliono mettere il sigillo a
questo nuovo anno battendo i piemontesi. Sarebbe il massimo
per una squadra che ambisce a confermarsi la migliore di questo
torneo. Incassare l´intera posta in palio, poi, darebbe la chiara
identificazione di un gruppo che, al di là delle critiche, gioca un
buon calcio e può serenamente ambire alla zona Champions. Di
sicuro gli avversari zebrati non vanno sottovalutati. Certo,
mancheranno Quagliarella, Iaquinta e pure lo squalificato Melo,
ma Del Neri può contare su dei campioni che possono fare la
differenza in qualsiasi momento.
Mazzarri dal canto suo non si è lasciato trasportare dagli eventi.
Mai come in questo momento ha tutta la rosa a disposizione e
quindi può schierare la migliore formazione per far vivere
un´altra notte di sogno ai tifosi napoletani. Se i biglietti per
Napoli-Juventus sono finiti una settimana prima qualcosa vorrà
pur dire. Al di là del campanilismo, però, c´è da dare continuità
all´ottimo momento casalingo degli azzurri. Proprio al San Paolo
si è costruita una posizione di classifica da fare invidia. Grazie
anche a quel Cavani che nei minuti di recupero riesce sempre ad
essere fondamentale. Proprio stasera non si vorrebbe perdere
l´occasione per prendersi l´abbraccio dell´intero stadio così come
era capitato alla fine del 2010 contro Steaua Bucarest e Lecce.
Due colpi da maestro che regalarono prima la qualificazione
europea e poi un secondo posto che ha fatto trascorrere
serenamente il Natale ai sostenitori partenopei. Mazzarri avrà
l´imbarazzo della scelta e punterà anche su Lavezzi e Hamsik per
far piangere la difesa bianconera e per far godere i sei milioni di
tifosi azzurri sparsi in tutto il mondo.
SALVATORE CAIAZZA
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foto
R. O
limpi
o
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IL MATCHU
n privilegio unico. Non è da tutti poter alzare la Coppa del
Mondo da capitani dell'Italia. Dino Zoff e Fabio Cannavaro
ci sono riusciti. Il primo nel 1982, il secondo nel 2006.
Emozioni fortissime che hanno travolto i due personaggi. La storia
dice che entrambi hanno avuto la possibilità di conoscere il grande
calcio grazie al Napoli. Proprio così. L'allora portiere e l'attuale
difensore hanno conosciuto la piazza partenopea prima di
approdare altrove. E precisamente alla Juventus. E proprio da
bianconeri sono saliti sul gradino più alto del globo. Una casualità
che li tira in ballo per il big match del San Paolo tra il Napoli e la
Vecchia Signora. Inutile dire che se Zoff qualche perplessità sulla
propria fede calcistica ce l’ha, non può dire la stessa cosa Cannavaro.
D’accordo, il suo futuro dovrebbe essere dietro una scrivania nel
quartier generale a Vinovo, ma da qui a tifare contro la sua squadra
11
del cuore in un confronto diretto ce ne vuole.
“Sono e resto tifoso del Napoli - ha detto il
difensore della Loggetta - e sinceramente avrei
preferito chiudere la mia carriera proprio in
azzurro. Ma questa è acqua passata, adesso mi
godo il sole degli Emirati e mi informo di come
vanno le cose in Italia. Non chiedetemi come
finirà, è una partita aperta a tutti i risultati.
D'altronde lo sappiamo tutti come è sentita
questa gara nella mia città. Il Napoli sta facendo
veramente bene, sta dimostrando di essere
cresciuto e mi fa piacere che i tifosi stiano vivendo
delle belle emozioni internazionali. L'augurio è che
si possa continuare su questa strada”.
“Quando andai alla Juve mi resi conto di
quanto era difficile vincere a Napoli”,
Dino Zoff non ha mai dimenticato la
sua esperienza in riva al Golfo. In maglia azzurra
si è divertito molto, ha conosciuto il calore dei
partenopei ma purtroppo non è mai riuscito ad
esultare per un obiettivo conquistato. Così come
Cannavaro, per vincere qualcosa, dovette dirigersi
in Piemonte, e precisamente a Torino, sponda
zebrata. In bianconero si tolse tante soddisfazioni
e la Coppa del Mondo fu l'epilogo della sua
carriera. Appeso le scarpette al chiodo ha fatto
anche l'allenatore e il ct della Nazionale. Adesso si
gode la pensione guardando il calcio in televisione.
Impossibile, però, non parlare di Napoli-Juventus.
“Mai come quest'anno - ha raccontato Zoff - la
sfida è molto sentita. Entrambe le squadre stanno
viaggiando ad altissimi livelli e si giocheranno fino
alla fine un posto in Champions. Personalmente
non so se sono preparate per lo scudetto, ma visto
come si sono messe le cose, ognuno può pensare
in grande. Il cuore mio, lo sanno i tifosi, è diviso a
metà. Spero che sia una bella domenica sera di
sport”.
Non ha vinto la Coppa del Mondo da
giocatore, ma Marcello Lippi la
soddisfazione di vedere tutti dall'alto se
l'è presa da allenatore. Anche lui nel 2006 è stato
un eroe a Berlino. Anche lui come Zoff e
Cannavaro ha avuto il privilegio di passare per
Napoli prima di andarsene alla Juventus a vincere
tutto. “La mia prima volta al San Paolo è stata
fantastica - ha ammesso Lippi - e poi ricordo
quando conquistammo la qualificazione europea.
Sono contento per come è cresciuta la società.
Sotto tutti i punti di vista. C'è un bel gruppo,
l'allenatore sa cosa vuole e il presidente ha le idee
chiare pure sul bilancio. Questa partita non
deciderà nulla a livello di stagione, anche perché
la classifica cambierà poco. Molto probabilmente
più a fine campionato”.
SALVATORE CAIAZZA
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IL CAMBIOdi STEFANO NAPOLITANO
E’stato l’acquisto principe della scorsa stagione. Fabio Quagliarella, napoletano di
Castellamare di Stabia, classe ’83, calcisticamente cresciuto a Torino, sponda granata,
finalmente corona il sogno di vestire la maglia della squadra della sua terra. E’ accolto con
tutti gli onori dalla tifoseria e dall’intero ambiente che da lui si aspettano grandi cose. Con Lavezzi
e Hamsik, almeno sulla carta, forma un tridente di tutto rispetto.
Purtroppo, l’inizio del nuovo Napoli targato Donadoni non è dei migliori. La squadra stenta e anche
il rendimento di Quagliarella ne risente. L’attaccante napoletano, sebbene animato da grandi
propositi, non riesce ad esprimersi come vorrebbe e potrebbe. Spesso in campo appare nervoso e
alla ricerca spasmodica della giocata ad ogni costo. All’ottava giornata, il presidente De Laurentiis
liquida Donadoni e affida a Mazzarri la guida tecnica della squadra. Il debutto del nuovo allenatore
è al San Paolo contro il Bologna. Risultato inchiodato sul pari fino a pochi attimi dalla fine. Poi,
proprio Quagliarella, inventa una giocata sulla sinistra, pallone al centro dell’area che Maggio deve
solo spingere in porta. Sono i primi tre punti dell’era-Mazzarri.
Ma già nella trasferta successiva a Firenze qualcosa accade tra il tecnico toscano e il bomber
napoletano. A pochi minuti dal termine, rigore per gli azzurri. Sul dischetto, si presenta proprio
Quagliarella. Tra lo stupore generale e la rabbia del tecnico. Il rigorista designato, nelle gerarchie
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della squadra, è Marek Hamsik. Mazzarri siede in panchina da poco
più di dieci giorni e, tra le altre cose, è anche impegnato a conquistare
la fiducia dello spogliatoio. Quagliarella, si fa parare il rigore da Frey.
Fortunatamente, l’errore non risulterà determinante. A pochi minuti
dalla fine, ancora Maggio, regalerà i tre punti al Napoli.
La stagione di Quagliarella procede tra alti e bassi, sebbene il Napoli di
Mazzarri voli scalando posizioni in classifica. La squadra rallenta
quando si infortuna Lavezzi. L’argentino resta fuori sette gare. Il peso
dell’attacco ricade tutto sulle spalle di Quagliarella, ma supportato da
Denis che, in sette gare da titolare, realizza la miseria di una rete,
divorandosene una buona dozzina.
Il rientro del Pocho coincide con la ripresa del Napoli e dello stesso
Quagliarella che chiude la stagione in crescendo. Alla fine saranno 11
le reti realizzate in campionato. Il Napoli chiude al sesto posto e
finalmente torna in Europa dalla porta principale. Durante il
calciomercato estivo, non più condotto da Marino, nel frattempo
allontanato anche lui dalla dirigenza nel corso della stagione, il suo
sostituto Riccardo Bigon è impegnato a sfoltire una rosa
numericamente resa enorme dallo stesso Marino con acquisti folli.
Da rinforzare, ancora una volta, la prima linea.
Via Hoffer, vero e proprio oggetto misterioso e via anche Denis che,
malgrado i 27 anni -età nella quale un attaccante dovrebbe aver
raggiunto il massimo della maturazione- e malgrado Marino lo dipinse
come il nuovo Batistuta, il Tanque lo si ricorderà più per suoi gol falliti
che per quelli realizzati: appena 13 in circa 70 apparizioni.
Il vero botto di mercato del Napoli è l’acquisto di Cavani dal Palermo.
Fresco reduce da un ottimo mondiale con l'Uruguay. Prototipo
dell’attaccante moderno, appena 23enne, con ampi margini di
miglioramento, per caratteristiche tecniche e fisiche appare la spalla
ideale per Lavezzi. La vera prima punta che occorreva al Napoli già dalla
stagione precedente. Il Napoli mette così su una prima linea di tutto
rispetto. Cavani si va ad aggiungere a Lavezzi, Hamsik e allo stesso
Quagliarella. Ma, alla vigilia della prima trasferta europea della stagione,
ecco la notizia che nessuno si aspetta: il Napoli decide di cedere il
bomber stabiese alla Juventus. Quagliarella non ci pensa su neanche
un attimo. Vola a Torino e firma il contratto. Parla di occasione della
vita, di treni che passano una sola volta. Non sono passati neanche 12
mesi da quando era arrivato a Napoli e raccontava del sogno della sua
vita che si realizzava. I tifosi azzurri bene non la prendono….
Con la maglia bianconera, si vede un altro Quagliarella: scattante,
reattivo, più propositivo al gioco di squadra; giocate facile, palla di
prima. Certamente un giocatore più maturo che, senza ombra di
dubbio, mai si sognerebbe di presentarsi dal dischetto al posto di Del
Piero……
Al Napoli resta Cavani a fare coppia fissa con il Pocho. Pronti via e
l’uruguaiano fa subito vedere di che pasta è fatto: inizia a segnare a
raffica dall’inizio della stagione: di destro, sinistro, testa, classe e
potenza. Reti da opportunista e da fuoriclasse; insomma, davvero un
attaccante moderno. Un attaccante da almeno 18/20 reti a campionato.
Resta il rammarico di non averli potuti avere in rosa tutti e due. Però
vi è anche da dire che, forse, con l’esplosione di Cavani, per Quagliarella
non sarebbe stato facile trovare posto in squadra. A ciò si aggiunga il
fatto che l’attuale attaccante della Juventus, mai si era inserito
completamente nello spogliatoio del Napoli. Ed è risaputo che Mazzarri
è fervido sostenitore della coesione del gruppo e che, con questa forza,
è capace anche di sovvertire i valori tecnici e, fino ad adesso, i risultati
gli hanno dato pienamente ragione.
Una squadra, per ottenere certi risultati, deve avere un’anima, e il Napoli
la possiede; e tutti devono remare nella stessa direzione. Stasera, è quasi
normale che i fischi saranno tutti per Quagliarella e l’incitamento tutto
per Cavani e il Napoli. Il calcio è anche questo e anche di queste cose
vive.
Forza ragazzi, regalateci un'altra notte da sogno.
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L’INTERVISTA
Giordano: “Questo Napoli e’
Di sfide sull’asse Napoli-Juve se
ne ricordano tante. Per
svariati motivi. Una che
rimane impressa nella memoria
collettiva dei tifosi è il 3-1 a Torino
nell’anno del primo scudetto. A
raccontarcela è uno dei protagonisti di
quella fantastica epoca, quel Bruno
Giordano autore del secondo gol nel
match del “Comunale”, ora apprezzato
opinionista anche della nostra
trasmissione, “Tifosi Napoletani”.
“Come si può dimenticare quella
partita -racconta al telefono l’ex
bomber azzurro-. Al termine,
uscimmo dal campo con la
convinzione che eravamo una grande
squadra. Dopo un primo tempo
giocato su buoni livelli, ad inizio
ripresa subimmo il gol da Laudrup”. La
Juve credette di aver già ipotecato il
successo e invece…. “Invece, l’essere
andati sotto scatenò la nostra rabbia.
Il Napoli disputò un secondo tempo
straordinario, tra i più intensi, belli e
19
come il mio, non molla mai!”
di MARIA BARBARO
spettacolari della sua storia, anche grazie al supporto morale
di 30mila spettatori, giunti a Torino da ogni parte e con ogni
mezzo. Segnai proprio sotto la curva occupata dai tifosi
azzurri e, dopo aver battuto Tacconi, corsi verso di loro per
abbracciarli idealmente tutti, ringraziandoli della loro
presenza sotto la Mole. Una bella giornata, indimenticabile”.
In quella stagione, Bruno Giordano fu protagonista anche di
altre reti importanti, sempre al Comunale, contro il Torino, a
Bergamo in campionato e nella finale di ritorno di Coppa Italia
e di numerosi assist, il più importante dei quali il tacco servito
a Carnevale il 10 maggio 1987 contro la Fiorentina, nella gara
che consacrò il Napoli campione d’Italia.
Tra il Napoli attuale e il tuo, ma soprattutto tra Cavani e
Giordano, si nota un grande comune denominatore.
Entrambi in gol molte volte nel finale. Può essere di buon
auspicio per la squadra di Mazzarri? “Mi auguro di sì -
dice l’ex goleador di Trastevere-. Quello attuale, come il
nostro, è un Napoli mai domo che si ferma solo quando
l’arbitro fischia la fine”. Dove potrà arrivare? “E’ un
campionato aperto a tante soluzioni. Negli anni passati
c’erano Inter e Roma. Adesso c’è molto equilibrio e fino
alla fine regnerà l’incertezza. Lo stesso Napoli ma anche
la Lazio, il Palermo possono recitare un ruolo di primo
piano fino alla fine”.
Veniamo a Napoli-Juventus di stasera. Chi saranno i
giocatori in grado di deciderla? “Sempre gli attaccanti”. Poi fa
leggermente un passo indietro. “Ma già predisporre una tattica
difensiva importante potrebbe sortire qualcosa di positivo per
il Napoli”. Sul fronte bianconero? “Occhio a Quagliarella, l’ex
dalle mille motivazioni in grado di creare problema. Scenderà
in campo cercando anche di farsi rimpiangere un po’”. Da un
grande ex attaccante che sapeva come bucare le difese
avversarie un grande consiglio a Mazzarri: non sottovalutare
il reparto offensivo della Juventus.
NAPOLI-JUVEN
22
Una partita che vale un campionato. Questa era
l’etichetta che toccava, fra altri pochi match, al
confronto con la Juventus, specie nelle stagioni in cui
il Napoli non brillava e affidava alla sfida con la Juve
l’esibizione-clou che doveva riscattare tutto un campionato.
La rivalità con la Juventus è nata all’alba della serie A. Il
calendario del primo girone unico riservò al Napoli il debutto
proprio sul campo della Juventus (6 ottobre 1929) contro la
squadra di Combi, Rosetta, Caligaris (difesa leggendaria), più
Mumo Orsi all’ala sinistra, oriundo argentino dal dribbling
ubriacante, soprannominato “Gazzella”, vita notturna, sempre
pronto allo scherzo, e a mezz’ala sinistra il più matto dei
Cevenini, Luigi, terzo di cinque fratelli calciatori, figli di un
lattaio milanese. Lo chiamavano Zizì perché per i difensori era
fastidioso come una zanzara, gli ronzava attorno velocissimo
e pungeva in gol.
Gli azzurri di Garbutt partirono in treno alla volta di Torino
con una inevitabile scorta di panini e gassose e, alla stazione
di Alessandria, imbarcarono l’acquisto dell’ultimo momento,
il mediano Biagio Zoccola, un alessandrino proveniente da
Bari. A Torino il Napoli schierò Cavanna; Innocenti, Vincenzi;
Zoccola, Roggia, De Martino; Fenili, Mihalich, Sallustro, Vojak,
Gariglio. La Juventus: Combi; Rosetta, Caligaris; Barale, Viola,
Varglien; Munerati, Crotti, Zanni, Cevenini, Orsi.
Quella prima partita nella serie A a girone unico anticipò il
calore, il colore, l’animosità e la tensione delle sfide fra le due
squadre. Finì 3-2 per la Juventus e fu una battaglia. Match
drammatico e prova meravigliosa degli azzurri, così scrissero
i giornali napoletani. Il Napoli finì la partita in otto uomini.
Orsi, controllato dallo stabiese Roberto De Martino con una
ossessiva marcatura a uomo, entrò duramente sull´azzurro
alla fine del primo tempo. De Martino, azzoppato, si defilò
all’ala destra. Poi, fu colpito duramente Roggia, un altro zoppo
in campo. Più duramente ancora Zoccola che abbandonò il
campo. La furia fisica della Juventus non risparmiò Vincenzi
e Mihalich. Nella battaglia a tutto campo, la Juve acciuffò la
vittoria a cinque minuti dalla fine con Munerati.
Fu una partita esemplare dello strapotere fisico, caratteriale e
padronale della Juventus. Nacque così un forte spirito di
rivalsa, acceso ancora di più dal predominio dei bianconeri che,
negli anni Trenta, vinsero cinque scudetti di fila. La Juve
divenne la squadra da battere.
Nei confronti delle tre maggiori squadre italiane (Juve, Inter,
Milan), il bilancio complessivo del Napoli è in passivo (anche
con la Roma). Bilanci decisamente negativi in trasferta, però
favorevoli sul campo napoletano. Forte è lo scarto positivo con
l´Inter (31 vittorie degli azzurri, 16 pareggi, 17 sconfitte a
Napoli). Con la Juventus il Napoli stava sotto sul suo campo,
ma la squadra di De Laurentiis ha rimesso i conti in pari con
le tre vittorie consecutive degli ultimi tre anni. Lo score
casalingo degli azzurri con i bianconeri è ora di 20
vittorie, 24 pareggi e 20 sconfitte. Il match con la
squadra torinese, che chiude al “San Paolo” il girone
di andata, potrebbe segnare il sorpasso del Napoli.
Il Napoli degli anni Trenta, in nove confronti,
mise a segno 4 vittorie casalinghe contro la
Juventus con lo squillante 4-1 del
campionato 1938-’39. Era il Napoli di
Sentimenti II, Romagnoli, Castello, Pretto,
Piccini, Prato, Mian, Biagi, Gerbi, Rocco,
Venditto. Lauro aveva preso Nereo Rocco
dalla Triestina per 160mila lire.
Mezz’ala sinistra, esclusivamente
mancino, mise a segno uno dei quattro
gol di quella splendida giornata (due
reti Mian, una Piccini).
Nel dopoguerra, il Napoli affrontò la
Juventus 15 volte al Vomero
all’insegna del segno “x” (3 successi
azzurri, 9 pareggi, 3 vittorie
bianconere). Quel Napoli bissò il 4-1
di prima della guerra. Andarono a
segno Barrera, Venditto e due volte
di MIMMO CARRATELLI
NTUS STORY
23
Busani. Umberto Busani, pisano, è stato una delle ali più veloci
del Napoli, un piccoletto dal cross irresistibile e buon goleador.
L’argentino Barrera era giunto dalla Lazio, centravanti statico
ma dal tiro molto potente. Giovanni Venditto era di
Marigliano, definito “l’Espresso di Marigliano”, ala sinistra che
in 175 partite in maglia azzurra mise a segno 27 gol.
Due vittorie sono rimaste leggendarie al Vomero. Il 3-2 del
campionato 1952-’53 col gol decisivo di Amadei al 90’ e il 4-3
del torneo 1957-’58 con la rete della vittoria di Bertucco allo
scadere del match.
Nel Napoli del 3-2, allenato da Monzeglio, giocarono Casari,
Comaschi, Vinyei, Castelli, Gramaglia, Granata, Vitali,
Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola. Indimenticabile
l’immagine di Carlo Parola, acrobatico centromediano
bianconero, famoso per le rovesciate volanti, che al gol di
Amadei abbracciò un palo della sua porta quasi in lacrime. La
Juve era in vantaggio di 2-0 con le reti di John Hansen e
Praest, favorite dalle papere di Casari. Poi il portierone
bergamasco impedì a Praest di segnare ancora. Evitò il terzo
gol juventino sedendosi letteralmente sul pallone. Quindi, la
rimonta azzurra con le reti in sequenza di Pesaola, Jeppson e
Amadei. Quel Napoli si piazzò quarto.
Nella domenica vomerese del 4-3, lo stadio della collina era
pieno come un uovo. La folla straripò a bordo-campo. Il
siracusano Concetto Lo Bello, uno dei migliori arbitri italiani,
dopo avere avuto lo sportivissimo assenso di Boniperti,
capitano della Juventus, autorizzò la disputa della partita
minacciando di interromperla al primo segno di intemperanza
dei tifosi seduti attorno al rettangolo di gioco.
Fu un match epico. Gol di Vinicio, autorete di Greco che deviò
in porta un colpo di testa di Charles, nuovo vantaggio azzurro
con Brugola. Nella ripresa pareggiò ancora Stacchini, ma segnò
nuovamente Vinicio. Quella partita non finiva mai. La Juve
pareggiò ancora con Montico. Il pallone picchiò su un
ginocchio di Pesaola e finì in rete. Ma fu poi il petisso a
pennellare dalla bandierina il cross vincente cercando la
testa di Vinicio. Un difensore bianconero respinse corto e
Bertucco, appostato in area, scaraventò il pallone alle spalle
di Mattrel prima che Lo Bello fischiasse la fine.
Di quella partita Lauro conservò a lungo nel suo studio
alla Flotta una gigantografia e dette a ciascun azzurro un
premio straordinario di centomila lire. Il Napoli giocò con
Bugatti, Greco, Posio, Morin, Franchini, Beltrandi, Di
Giacomo, Bertucco, Vinicio, Pesaola, Brugola. L’allenava
Amadei. Gli azzurri centrarono un altro quarto posto.
Con la Juventus era stato inaugurato ufficialmente lo
stadio “Ascarelli” il 23 febbraio 1930 (2-2, “doppietta” di
Buscaglia). Con la Juventus, il 6 dicembre 1959, si giocò
la prima partita al “San Paolo”, vittoria azzurra per 2-1
(gol di Vitali e Vinicio, per la Juve Cervato su rigore).
La squadra torinese rimase imbattuta a Fuorigrotta per
undici campionati (4 vittorie, 7 pareggi). Cadde finalmente al
secondo anno di Maradona con la celebre punizione
ravvicinata di Diego che lasciò di sasso Tacconi. Nei sette anni
del pibe, 4 vittorie del Napoli, 2 della Juve e un pareggio.
Il dopo-Maradona portò la Juve a spadroneggiare al “San
Paolo”. Sette anni di imbattibilità (5 vittorie, 2 pareggi). Il
bilancio delle partite casalinghe del Napoli contro la squadra
bianconera cominciò a pendere tutto a favore della Juventus.
Ma ci ha pensato il Napoli di Lavezzi e Hamsik a portare lo
score in parità. Il 3-1 del primo anno del ritorno del Napoli in
serie A fece imbestialire gli juventini per i due rigori messi a
segno da Domizzi dopo la rete di Gargano che pareggiava il gol
di Del Piero. L’anno dopo, un altro sorpasso azzurro: Hamsik
e Lavezzi “cancellarono” il vantaggio bianconero di Amauri.
L’anno scorso ancora disco rosso alla Juve: 3-1 replicando lo
spettacolare 3-2 dell’andata a Torino. Sempre in vantaggio la
Juve e sempre rimontata. A Torino i due gol di Hamsik e la rete
di Datolo a capovolgere il 2-0 per la Juve. A Napoli, illusorio
vantaggio di Chiellini e rimonta con Hamsik, Quagliarella e
Lavezzi. E nell’anno della serie B (2006-07) Juve inchiodata al
pareggio (1-1) da Bogliacino al “San Paolo”.
Insomma, col nuovo Napoli la Juve non l’ha ancora spuntata
a Fuorigrotta.
26
NAPOLI-JUVE 1966/6
7
Una partenza ubriacante del Napoli, un quarto d’ora di
vero e proprio “tourbillon” azzurro, se c’era squadra in
campo che faceva “movimiento” era la squadra di
Pesaola, la Juventus appariva in chiara difficoltà, nonostante
la saldezza dei suoi reparti arretrati: guadagnava un angolo in
contropiede, ma prima Orlando, poi Juliano venivano atterrati
senza troppi complimenti, da un momento all’altro il Napoli
sarebbe potuto passare. E passava, infatti, al 16’ con una
splendida prodezza di Altafini. Gran palleggio del centravanti,
gran tiro e bolide che piegava le mani ad Anzolin proteso in
tuffo e terminava in rete. Ma dalla parte dei distinti il
segnalinee Racca restava con la bandierina alzata e l’arbitro, che
sembrava avesse accordato il goal, andava verso di lui.
Gli juventini, nel frattempo, forse perché conquistati dalla
prodezza di Altafini, si stavano avviando verso il centro del
campo, De Paoli raccogliendo il pallone stava per portarlo sul
dischetto della palla al centro: l’arbitro, invece, faceva cenno di
no. Il goal non era regolare! Leoncini che aveva visto il
segnalinee con la bandierina alzata aveva sollecitato
l’intervento dell’arbitro.
Negli spogliatoi il romano Sbardella (un giudice di gara con cui
la Juve ha avuto sempre partita vinta) attribuiva
l’annullamento del goal ad un fuorigioco di posizione di Canè.
Sul campo, al contrario, aveva fatto battere una punizione a
favore della Juve dal posto in cui si trovava Altafini al momento
del tiro.
Il goal annullato al Napoli ha falsato tutta la partita. La cronaca
è ben povera cosa. In effetti, dopo la rete di Josè non
convalidata si è trattato di un incontro “segnato”. Ha vinto la
Juve nel finale, con una rete di Favalli a quattro minuti dal
termine, mentre il Napoli, stroncato dal suo generoso
prodigarsi su un campo pesantissimo, era crollato. Non volendo
rinunciare a far gioco, non essendo abituata a calciare i palloni
fuori per guadagnare un risultato comunque utile come il
pareggio, la squadra azzurra ha pagato lo scotto di tanto
“perbenismo” calcistico, lasciandosi infilare da un veloce
contropiede.
Si può dire che la Juve ha vinto per la sua maggiore freschezza
atletica, ma è stato un errore della difesa napoletana (come a
Bologna) ad aprirle la porta del successo. In sede di consuntivo,
la Juve fa valere due palle-goal fallite (De Paoli e Cinezinho) per
legittimare il proprio successo contro una sola palla-goal del
Napoli (Bianchi): ma si dimentica, in questo bilancio, il goal
annullato di Altafini. Canè può essersi trovato in fuorigioco, in
quell’occasione, però si era mantenuto assolutamene estraneo
all’azione del centravanti, non intralciava la difesa juventina,
non collaborava alla marcatura. Un classico fuorigioco di
posizione irrilevante: l’arbitro, interpretando il regolamento,
avrebbe potuto concedere il goal. Non avrebbe commesso
alcuna ingiustizia! Sbardella ha invece decretato la sconfitta del
Napoli.
La cronaca: la fanghiglia del “San Paolo” per l’abbondante
pioggia minaccia di essere il vero avversario del Napoli di fronte
a una Juventus più di peso e impostata soprattutto sul piano
atletico. Ma il Napoli parte di slancio, nonostante le assenze di
rilievo di Girardo, Panzanato e Sivori. E, come la domenica
precedente a Bologna, non soffre di “complessi”. Attacca tra gli
applausi del pubblico. Gli azzurri manovrano a loro piacimento,
la Juve si chiude. Ronzon (11’) si lancia in avanti ed effettua un
traversone, Altafini precede Bercellino in elevazione, ma Canè
non arriva in tempo al momento della conclusione.
Juliano all’attacco (ottimo inizio della mezz’ala): azione
irresistibile, Leoncini non può fare altro che atterrarlo
clamorosamente. E poiché il Napoli insiste, giunge il goal di
Altafini, ma salta fuori l’annullamento già descritto. La partita
prosegue chiaramente falsata. Il Napoli continua nel comando
del gioco mentre vien fuori piano piano la Juve, decisa solo a
spazzar via palloni dalla propria metà campo.
Canè (23’) si fa luce sulla sinistra (Salvadore è in difficoltà): il
tiro è parato da Anzolin. La Juve non si fa ancora minacciosa,
il Napoli tenta il goal con un fendente di Juliano (26’) che sfiora
il palo (la mezz’ala, intanto, ha ricevuto un calcio da Leoncini).
27
Il centrocampo del Napoli accusa una pausa per l’infortunio di
Juliano. La Juve si affaccia nell’area azzurra. Uno scatto di
Menichelli è annullato da Ronzon; De Paoli gira fuori di testa
un traversone di Favalli, Cinezinho conclude alto una sua
discesa. Riparte il Napoli. Scambio Altafini-Orlando (33’).
Juliano calcia a rete. Anzolin para. Bandoni è chiamato in causa
da Favalli, un tiro di Del Sol finisce alto. Il finale del tempo è
azzurro. Punizione di Emoli al 41’, pugno di Anzolin al pallone,
tiro di Bianchi, ribatte un ginocchio di Castano, Canè conclude
alto.
Ripresa: Emoli “toccato” da Salvadore zoppica, il centrocampo
azzurro è nuovamente in difficoltà. L’infortunio coincide con
una migliore organizzazione juventina a metà campo. Bandoni
compie una bella parata al 4’, De Paoli manda il pallone fuori
di testa (8’), ancora Bandoni risolve al 10’ un’azione di calcio
d’angolo. Il Napoli appare in difficoltà. La Juve ha più slancio e
diventa padrona del campo. Al 27’ giunge ad un soffio dal goal:
Bandoni sottrae a Cinezinho il pallone destinato in fondo alla
rete. Un minuto dopo De Paoli sfuggito a Zurlini compie un
tiro-cross che Bandoni abbranca in volo. Scosso dal pericolo, il
Napoli riparte all’attacco. Siamo alla mezz’ora. Bianchi, al limite
dell’area bianconera, si avventa sul pallone e calcia con forza a
rete, Anzolin devia miracolosamente in angolo: è l’unica palla-
goal del Napoli. Ora la partita mostra il predominio della Juve
che si conclude con il goal-beffa al 41’. Rimessa di Bandoni,
Ronzon appoggia a Juliano che “gira” verso Zurlini: Micelli si
sgancia in avanti per ricevere il passaggio dello stopper e lascia
incustodito Favalli. Zurlini non riesce a trattenere palla, Favalli
rapidissimo se ne impossessa e punta verso la porta azzurra.
Bandoni tenta l’uscita disperata. Favalli segna ugualmente con
un tiro rasoterra nell’angolino alla destra del portiere. E’ finita!
tratto dal settimanale di fotodocumentazione sportiva tuttonapoli del 1966
30
I TIFOSI
V
Dopo le ultime vittorie del Napoli che stanno
facendo sognare un’intera città, ecco che il San
Paolo si prepara ad ospitare quello che può essere
definito l’evento calcistico dell’anno, che chiuderà il girone
d’andata di questo campionato: Napoli-Juventus. Era quasi
dai tempi di Maradona e Platini, che le due formazioni non
erano in lizza per lo scudetto e quest’anno, finalmente, i
tifosi delle due squadre potranno vivere alla pari una sfida
all’ultima rete. Poche ore dopo l’apertura dei botteghini,
sono stati già venduti circa 40.000 biglietti che, sommati ai
12mila abbonati del San Paolo, faranno registrare il tutto
esaurito per la partita dell’anno.
Una sfida contro la Juve dell’ex attaccante azzurro Fabio
Quagliarella molto sentita da tutti i tifosi partenopei che
vogliono dare un dispiacere al bomber di Castellammare di
Stabia, andato via dal Napoli dopo un solo anno di
contratto. Il passaggio alla Vecchia Signora è, per molti,
ancora un boccone indigesto, anche se Cavani e company
stanno portando alle stelle l’entusiasmo di tutto il popolo
partenopeo per la gran forma dimostrata dalla squadra
finora. Il dibattito è molto acceso anche in casa Tifosi
Napoletani, tra il conduttore della trasmissione, Gennaro
Montuori, ed il giornalista Idris. I toni del dibattito sono
sempre molti accesi ma si contengono sulla scia dello
scherzo e del gioco reciproco. Nel corso delle puntate, infatti,
il direttore di Tifosi Napoletani continua ad accusare Idris
della poco professionalità con cui parla della propria
squadra del cuore e di come, negli anni passati, abbia giocato
in modo poco pulito per la conquista del tricolore. “Gli
scudetti, se vinti, devono essere meritati sul campo. La
storia ha insegnato che la Juventus non ha eguali sotto
questo aspetto. Comunque, il Napoli di Maradona, con la
Ma.Gi.Ca, ha fatto piangere tutti i tifosi bianconeri. Ricordo
ancora il 3-1 a Torino in cui il bomber Giordano mise il
sigillo su una grande vittoria. Questa gara trascina con sé
molte rivalità: tanti tifosi juventini presenti nella nostra
città non aspettano altro che questa sfida. Sono convinto
che il Napoli vincerà 2-0 con i gol di Cavani e Lavezzi che
faranno piangere l’ex di turno. A tal proposito invito tutti i
tifosi azzurri a non fischiare Quagliarella come ex calciatore
Palummella
31
S
del Napoli ma come atleta della Juve, un agonismo
pulito nel rispetto degli avversari”. Sull’altro
versante, invece, Idris difende la sua fede calcistica,
accusando i napoletani di peccare di presunzione:
“Non vi lusingate, la Juve porterà a casa i tre punti
ed uscirà dal San Paolo vittoriosa. La Vecchia
Signora non ha mai rubato nulla, i titoli che ha
conquistato sono stati merito della squadra”. E
mentre Palummella esorta il suo ‘avversario’ a
smettere di parlare di calcio ed andare a mangiare
le banane, lui “mangia le noccioline”, scatenando
ancora di più i toni del dibattito. E tra battute e
minacce di querele, il siparietto si conclude con
Montuori che definisce Idris un “biscotto
all’amarena”: un miscuglio di idee che si finalizza
con l’andare dove gli conviene. Due personaggi
contro, una sfida, un risultato: pure questa è
Napoli- Juve.
ROSA SAMBUCA
Idris
GADGET‘A puteca 'e Spaccanapoli C.C. Iamm Via Napoli, 270 - Arzano NAAlias Via Mazzini 166/168 - Battipaglia SAAmbra Via Napoli, 251 - Mugnano di Napoli NABiblia Via Andrea d'Isernia, 61 - NapoliC’Art Via Roma, 90 - C/mare di Stabia NACandy House C. C. Auchan ARGINE Via Aargine - NapoliCandy House C. C. Auchan Giugliano - Giugliano NACandy House C. C. Auchan Mugnano - Mugnano di Napoli Candy House C. C. Campania - Marcianise CECandy House C. C. Quarto Nuovo - Quarto NACart. Paperissima Via Nazionale, 47 - Torre del Greco NACartolibreria Scaramuzzo Via M. De Rosa, 64 - S. Anastasia NACasa Mia Piazzetta Guantai, 3 - (Camaldoli) NapoliCuore Azzurro C.so Vittorio Emanuele II, 98 - Acerra NAD’angelo Raffaella Via Ettore Corcione, 112 - Aversa CEDitta Gianluigi Puopolo Corso Italia, 70 - Acerra NAEccetera Via Roma, 33 - Sant'Antimo NAEdicola Attanasio Via Roma, 57 - Gragnano NAFantafortuna C. C. Auchan Le Ginestre - Volla NAFantasie di carta Via Palmieri, 1 - San Sebastiano al Vesuvio NAFantasy Carta Via L. Da Vinci, 133 - Portici NAFumo & Fortuna C.C. Carrefour - Casoria NAFutura Via Vittorio Emanuele, 58 - Pomigliano D’Arco NAGabrifollia… Via Staffetta, 127 - Lago Patria NAGadget One Via Plinio il Vecchio, 15 - C/mare di Stabia NAGiò School Via S. Rosa, 30 - S. Giorgio a Cremano NAHollywood Via Marconi, 127/129 - Mariglianella NAHumo Via Boscofangone Vulcano Buono - Nola NAIaforte Via Mazzocchi, 119 - S. Maria Capua Vetere CEIl Matitone Piazzetta Tanucci, 26 - S. Giorgio a Cremano NAIl Papiro Corso Resina, 240 - Ercolano NAIl Villaggio del regalo C.so Vittorio Emanuele, 162 - Torre del Greco NAIncontro Via G. Di Vittorio, 2 - Qualiano NAJ & M di Falco Via Roma, 2 - S. Gennaro Vesuviano NAKeidea C.C. I Pini S.S. Sannitica, 87 Km 9 - Casoria NAKeidea Via Roma, 166 - Frattamaggiore NAL'angolo dei desideri Corso Regina, 65 - Maiori SALa Bottega della Carta Via Nazionale delle Puglie, 27 - Casoria NALa casa di Alice Corso Italia, 240 - Sorrento NALe follie di Frangio Via Leonardo Da Vinci, 13 - Pomigliano D’Arco NAMercerie Ghiggi Via O. Fragnito, 77 - NapoliMozzillo Vai Nazionale delle Puglie, 172/174 - CasalnuovoNapoli nel cuore Via S.Maria a Cubito, 654 - NapoliNapoli nel cuore Store Via Napoli Capodimonte - NapoliNapoli Store C.C. Il golfo dei desideri MANDI - Afragola NAPaper Office Via Don Morosini, 57 - S. Giorgio a Cremano NASballo Via Roma, 95 - Torre del Greco NASballo C.so Umberto I, 343 - Torre Annunziata NAScegliere… C.so Umberto I, 247 - MariglianoSchool Gadget Viale L. Da Vinci, 152 - Portici NASerel Piazza Municipio, 13 - Agerola NATabacchi Brescia Via Nuova Macello, 48 - Poggioreale NATabacchi di Blasi Via Mazzini, 13 - Fontanarosa AVTedesco Via Strettola S. Anna alle Paludi, 24 - Napoli
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IL PRECEDENT
Quando Renica piego
34
Resta una delle più belle partite di sempre, Napoli-
Juventus, ritorno dei quarti di finale della Coppa
Uefa 1988-’89, tra azzurri e bianconeri, al San
Paolo difficili da dimenticare. Per le emozioni sul campo,
lo spettacolo sugli spalti e, più in generale, per quel
“romanticismo” del calcio che fu.
Dopo l’andata giocata a Torino due settimane prima, con
un Napoli con la testa altrove, battuto da un tiro e due
gol (all’epoca la maglia rossa non è che portasse bene),
seguirono due gare in campionato non proprio da
conservare nell’album dei ricordi: a Pescara, la cui
trasferta (0-0 il punteggio) si ricorderà più per il pugno
di Gasperini a Maradona e per le contestazioni a Bianchi
per aver tenuto Careca per 54’ in panchina, e il 12 marzo
in casa, contro il Cesena, superato solo grazie a
un’autorete di Chiti a 10’ dalla fine.
Ma, comunque, mercoledì 15 marzo 1989, lo stadio San
Paolo si presenta pieno come un uovo fresco. A riempirlo,
anche la decisione dell’ingegner Ferlaino di vietare la
diretta Rai nella zona di Napoli. E così, circa 80mila
napoletani di tutte le “etnie” si presentano a Fuorigrotta
per sostenere Maradona e compagni. Prima ancora che
la squadra, sono loro a crederci. L’impresa non è delle più
semplici, bisogna rimontare un 2-0 che già equivale ad
una sentenza inappellabile.
Ma tant’è, le vittorie più belle sono quelle meno attese.
di ANDREA PETRELLA
TE
o’ Tacconi al 119’
35
Stadio vestito a festa con le curve che si esaltano -in
fatto di scenografie- e danno il meglio di sé quando
bisogna allestire coreografie per le gare di coppa.
Sullo 0-0 l’arbitro annulla un gol di Laudrup, che
forse era regolare. Prima del Napoli si scatenano le
curve, anzi la curva. Dalla “B” parte il
“Porompompero”, coro lanciato qualche settimana
prima, il 26 febbraio, durante la vittoriosa sfida
contro il Lecce (4-0), destinato a diventare la
maggior causa di “pelle d’oca del tifo”. Sul campo, poi
Carnevale, e Maradona su rigore, nel primo tempo,
portano la squadra sul 2-0, annullando di fatto il gap
dell’andata. Tutto questo, mentre, dall’intera area
f legrea impazzano le telefonate al centralino dei
Vigili del Fuoco perché si teme un terremoto in atto.
Ma sono “solo” le oscillazioni dell’impianto di
Fuorigrotta a far vibrare i palazzi dei rioni
circostanti, i cui residenti -privati dalla diretta tv
almeno fino al 90’ (i supplementari sono trasmessi
in chiaro all’interno della rubrica “Mercoledì Sport”,
ndr)- stanno alla finestra con un orecchio attaccato
alla radiolina e un altro orientato verso lo stadio per
cercare di carpire qualche dettaglio in più della
partita, attraverso gli umori dei tifosi. Due a zero
fino al 90’, poi anche nei supplementari rimane la
stessa. E, quando ormai si profilano i calci di rigori
(con molti a volerli evitare perché la volta
precedente, a Tolosa, erano stati fatali), ecco che con
costanza e insistenza, un indomito Antonio Careca
conquista un pallone al limite dell’area bianconera,
si spinge sul fondo e mette al centro il pallone della
disperazione sul quale si avventa quel pezzo di
“marcantonio” di Alessandro Renica, colpendolo di
testa e girandolo alle spalle di un attonito Tacconi. E’
il minuto 119: e da quel momento in poi è una samba
completa al San Paolo con scene di sano delirio sugli
spalti da parte di 80mila estasiati e fortunati tifosi.
Il Napoli vince 3-0 accedendo alle semifinali Uefa
contro il Bayern Monaco.
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38
SETTORE GIOVAUn anno positivo perle giovanili azzurre
Passato il 2010, è ormai tempo di bilanci in casa delle giovani
promesse targate Napoli. Nel complesso, è alquanto positivo
per le quattro formazioni azzurre (Primavera, Berretti, Allievi
e Giovanissimi nazionali) che iniziano il nuovo anno con rosee
prospettive. Un terzo posto con uno score di 20 punti per gli
azzurrini di mister Miggiano (nella foto) che, dopo un punto d’oro
conquistato contro il Pescara ed uno 0-0 contro il Siena, pareggiano
in casa della capolista Lazio sfiorando l’impresa fino all’ultimo
respiro. Un punto importante per la Primavera che, al di là della
classifica, è composta da un gruppo di ragazzi che nel giro di pochi
mesi sono migliorati tantissimo sia come singoli che come squadra,
con la consapevolezza che bisogna ancora colmare il gap con le
grandi.
Perfetta media inglese, invece, per la Berretti che, nelle ultime gare,
colleziona due vittorie, due pareggi ed una sconfitta, con un terzo
posto in classifica a quota 27. Per onor di cronaca la squadra di
mister Mollo prima supera di misura l’Aversa Normanna, poi
conquista solo un punto in una gara opaca contro il Matera
(terminata 0-0, ndr), una super vittoria contro il Campobasso (4-0
il punteggio, ndr) a dimostrazione di forte grinta e volontà, quindi
ancora un pari (2-2, ndr) contro il Virtus Lanciano e per finire,
chiude l’anno con una sconfitta contro il Benevento. Una prova di
maturità fallita in una gara affrontata senza concretezza, mai
“azzannata” con la voglia di vincere, quella che rende una buona
squadra una grande squadra. Ma i mea culpa possono essere lasciati
alle spalle: la squadra ha grandi potenzialità e possiede tutte le carte
in regola per riconcquistare la vetta della classifica.
Volano sempre più in alto gli Allievi di Ciro Muro che consolidano
la vetta della classifica dopo aver fatto bottino pieno contro Juve
Stabia (0-3 il punteggio), Paganese (4-1), Virtus Lanciano (1-7),
Avellino (1-0) ed infine Cavese (1-2). Un gruppo che ha sempre più
voglia di crescere, grintoso e maturo per affrontare palcoscenici
importanti e raggiungere traguardi ambiziosi. Le dieci vittorie su
dodici gare disputate la dicono lunga sulla forza di questa squadra
che rappresenta una vera e propria macchina da gol all’interno di
tutto il vivaio azzurro.
Soddisfatto il tecnico dei baby della “cantera” azzurra, Nicola Liguori,
che chiudono l’anno con il botto: primo posto in classifica in
condominio con il Frosinone a 34 punti. Dopo i successi contro
Paganese, Atletico Roma e Aquila (tutte e tre finite 6-0, ndr) ed un
pari con il Giulianova, si chiude con la vittoria contro il Sorrento:
sotto l’albero ben quattro gol. L’anno era partito con qualche
titubanza, poi c’è stata una forte ripresa. Anche se il mantra rimane
sempre quello di migliorare per non ricadere nei cali di attenzione.
Bisogna essere costanti per esprimere un calcio piacevole e
soprattutto vincente. L’obiettivo stagionale resta quello di
continuare a crescere, per esser pronti alle fasi finali. Non basta esser
competitivi, gli strumenti per fare bene nei playoff ci sono tutti: si
deve solo continuare a sudare per rendere al meglio quando servirà.
Finisce così il 2010 dei Giovanissimi (foto sfondo di Aurelio Talpa),
con la convocazione nello stage in Under 15 di Tutino e Romano.
La società partenopea sta costruendo un grande club anche a livello
di vivaio e per i ragazzi è un grande stimolo. Qualcosa si sta
muovendo. Ma l’interesse di Mazzarri per alcuni giovani come
Maiello o Ciano, e l’allargamento degli scouting non basta. Napoli è
terra fertile di talenti e lasciarseli sfuggire per poi trovarseli campioni
contro è un errore che non si può ripetere se si vuole avere come
esempio la “cantera” del Barcellona. ROSA SAMBUCA
39
ANILE
LA FOTO DEL MESE
foto d
i: Renato O
limpio
Grava compie unintervento straordinariosulla linea di portanegando il gol dell’ 1 a 0al Lecce al 92° minuto.Una prodezza che vale
quanto un gol.
44
45
Il solito infinito Napoli. “Non c’è due, senza tre”, recitava un vecchio adagio.
Ecco che allora, così come Palermo e Steaua, anche il Lecce deve inchinarsi alla
zona-Napoli, rilettura in chiave moderna di quella appartenuta per decenni a
Renato Cesarini. Così come contro la Steaua, a siglare la stoccata decisiva è stato
Edinson Cavani, adesso a quota dieci reti in classifica marcatori. Che si trattasse
di una partita ostica, Mazzarri lo sapeva bene. In settimana il tecnico azzurro
aveva invitato i suoi a non abbassare la guardia. Vecchia volpe del pallone, le sue
previsioni si dimostrano presto avverate. Il Lecce, orfano di Di Michele, gioca
senza paura e concede pochissimo a un Napoli rabberciato in difesa (terzetto
inedito Santacroce-Cribari-Grava) e poco propositivo davanti (pesante l’assenza
di Lavezzi). Primo tempo dal ritmo blando, ravvivato solo da una botta da fuori
di Zuniga, messa in angolo da Rosati al 37’. La manovra azzurra cresce nella
ripresa. Hamsik al 7’ riceve da Yebda ma spara su Rosati, bravissimo poco dopo
ad opporsi a Sosa, appena subentrato a Zuniga. La buona prova del pacchetto
difensivo convince Mazzarri a lanciare nella mischia Dumitru per Santacroce.
Mossa a sorpresa che disegna un Napoli inedito con Maggio centrale di destra e
Yebda esterno destro. Davanti Cavani, Hamsik, Sosa e Dumitru. Il Lecce non si
scompone. Anzi, è pericolosissimo in contropiede con Piatti, che salta
praticamente tutta la difesa, ma si lascia ipnotizzare da De Sanctis. Dall’altra
parte, Cribari, Yebda e Hamsik (nell’ordine) si arrendono alla sfortuna. Comincia
il recupero. Mentre il San Paolo spera nel nuovo miracolo, Corvia con un tocco
morbido supera De Sanctis in uscita. Sulla linea spunta il piede di Grava a
scacciare via la sconfitta. Nemmeno il tempo di tirare il sospiro di sollievo che
Cavani va in velocità, si libera nella trequarti leccese di tre avversari e lascia
partire un destro che si infila nel sette alle spalle di Rosati. Napoli 1, Lecce 0: il San
Paolo impazzisce. La marcia del Napoli continua.
di ROSA SAMBUCA
Celi di Campobasso 7
Rosati 6.5
Donati 6
Gustavo 5
Fabiano 5.5
Brivio 6
Grossmuller 6
30’ st Rispoli sv
Vives 6.5
38’ st Coppola sv
Olivera 6
Mesbah 5
Piatti 5
34’ st Corvia sv
Ofere 5.5
A disp.: Benassi, Sini,
Bertolacci e Jeda
All.: De Canio 6
NOTE: Spettatori: 30 mila circa.Espulso al 47’ st l’allenatore del Lecce De Canio, per proteste.
Angoli: 13-2 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 5’.
93’
De Sanctis 7
Santacroce 6.5
21’ st Dumitru 6
Cribari 6.5
Grava 7
Maggio 6
Gargano 5
Yebda 5.5
Dossena 5.5
34’ st Vitale sv
Hamsik 6
Zuniga 5.5
5’ st Sosa 5.5
Cavani 7.5
A disp.: Iezzo, Rullo,
Blasi e Maiello
All.: Mazzarri 6
48
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Comincia male il 2011 del Napoli. Fedele alla negativa tradizionedei tempi d’oro, la trasferta a San Siro subito dopo le feste lascial'amaro in bocca agli azzurri. Il 3-1 con cui Leonardo battezza il
suo ritorno in panchina suona come un pesante stop alle speranzepartenopee d'alta classifica, che dovranno fare i conti, moltoprobabilmente, anche con la ritrovata forma della Roma oltre chedell'Inter. Partenza subito in salita con il gol di Thiago Motta dopocentoventi secondi, a conclusione di una manovra orchestrata daStankovic. Napoli timido e molle in mezzo al campo con grossedifficoltà sull'asse di sinistra Dossena-Aronica. Al 25', però, su azioned'angolo Pazienza brucia tutti e gira di testa in rete, tornando al gol incampionato dopo un anno esatto (l'ultimo il 6 gennaio 2010all'Atalanta). Poco dopo Maggio ha sul destro la palla del vantaggio:tiro a lato. Il brivido sveglia l'Inter. Milito al 36' fallisce da ottimaposizione dopo aver rubato il tempo a uno spaesato Aronica. Passa unminuto, Maicon fugge sulla destra e crossa perfettamente perCambiasso che incorna il pallone del 2-1. Nella ripresa il Napoli cercadi accelerare, ma più di un esterno sul fondo di Hamsik su cross bassodi Cavani non riesce a costruire. Musica per le orecchie dei nerazzurri,che al 10' calano il tris. Protagonista ancora Thiago Motta che, suglisviluppi di un corner, sfugge a Dossena e di testa fa secco De Sanctis.La partita, di fatto, si chiude qui. L'Inter sfiora il quarto gol conZanetti, poi controlla senza problemi le ultime scorribande degliospiti. Buona la prima per Leo. Ora il Napoli sarà atteso domenica daun'altra sfida importante, con la Juve al San Paolo. Non c’è tempo peri rimpianti. Rialzati Napoli!
di ROSA SAMBUCA
Rocchi di Firenze 6
De Sanctis 6
Campagnaro 5
Cannavaro 5
Aronica 5
Maggio 5.5
Gargano 5
13’ st Yebda 6
Pazienza 6.5
31' st Sosa sv
Dossena 5
21’ st Zuniga 6
Hamsik 5.5
Lavezzi 6
Cavani 5
A disp.: Iezzo, Grava,
Santacroce e Dumitru
All.: Mazzarri 5
NOTE: Spettatori: 60mila circa. Angoli: 8-3 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 4’.
25’55’
37’
2’
Castellazzi 5.5
Maicon 6
Lucio 6.5
Cordoba 6
Chivu 6
Zanetti 6.5
Cambiasso 7
Thiago Motta 7.5
41’ st Muntari sv
Stankovic
35’ st Mariga sv
Pandev 6
38' st Biabiany sv
Milito 5,5
A disp.: Orlandoni, Ranocchia,
Materazzi e Santon.
All.: Leonardo 6.5