Ultra'Azzurro Gennaio 2011

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Il mensile dei Tifosi Napoletani

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EDITORIALE

IL MATCH

8 PRESENTAZIONEDI NAPOLI - JUVENTUS

5 DI GENNAROMONTUORI

10 NAPOLI - JUVENTUSVISTA DAIDOPPI EX

14 CAVANI QUAGLIARELLA

18 BRUNOGIORDANO

22 NAPOLI-JUVENTUSSTORY diMIMMO CARRATELLI

26 NAPOLIJUVENTUS1966/67

30 PALUMMELLAVS IDRIS

34 NAPOLI JUVENTUSCOPPA UEFA

38 IL PUNTO SUL SETTOREGIOVANILE

42 LA FOTO DEL MESE

44 NAPOLI LECCE

48 INTER NAPOLI

44301410

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del corriere espresso:

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Carissimi amici,

innanzitutto tantissimi auguri di buon anno a tutti voi.Purtroppo, l’inizio del 2011 non è stato positivo per il Napoli, che

ha giocato un match deludente alla Scala del calcio, giovedì sera. Comeai tempi d’oro, anche quest’anno è ritornata la maledizione dellasconfitta dopo le feste natalizie. Il ko a Milano ci poteva stare, ma ciaspettavamo qualcosa di più dai nostri giocatori più celebrati comeHamsik, Lavezzi e Cavani. Il 3-1 di Milano, secondo me, ha fatto risaltareancora una volta la mancanza di ricambi adeguati sulla panchina diMazzarri. L’Inter ha dimostrato che, nonostante le assenze di Sneijder,Eto’o, Julio Cesar e Samuel, tra i più forti al mondo, ci ha messo sotto. Midispiace dover constatare ancora una volta di avere ragione. Ladimostrazione e’ che, se si vuole fare il salto di qualità, il presidente DeLaurentiis deve mettere mano al portafogli.Ma voltiamo pagina, e cerchiamo di rifarci già stasera contro laJuventus. Sono fiducioso, perché, alla fine, il Napoli ha quasi sempredimostrato di potersela alla pari giocare con tutti.Eravamo già andati in stampa con parte del giornale ed avevamodedicato alcuni servizi al ritorno a Napoli di Quagliarella, ma il giocatoreha subito un grave infortunio contro il Parma. Non possiamo che faregli auguri di vero cuore per una pronta guarigione a un napoletano checomunque ha fatto bene nella nostra città. Mi chiedo: non è che questoinfortunio, che si profila lungo, possa riaprire le porte a un ritorno diQuagliarella in maglia azzurra, se la Juve decidesse di non riscattarlo?In questo numero, oltre alla presentazione del match con i bianconeri,corredata dai commenti dei doppi ex di lusso come Zoff, FabioCannavaro e Lippi, e curata come sempre da Salvatore Caiazza, ampiospazio alle supersfide del passato contro la Vecchia Signora con ilconsueto pezzo storico di Mimmo Carratelli, il racconto di un matchepico da parte del nostro opinionista Bruno Giordano (Juve-Napoli delprimo scudetto) e una particolare presentazione del match che riprendei duetti in trasmissione tra me e Idris. Poi, l’immancabile appuntamentocon la fotocronaca delle gare finora disputate, e un bilancio del 2010 sulsettore giovanile.Vi ricordo, infine, l´appuntamento con "Tifosi Napoletani", in onda ilgiovedì (ore 20.45) sulle frequenze di Tele A e Sky 868, con replica ilvenerdì (ore 22.30) su Tele A+ e Sky 929 e il sabato (ore 10) su Sky 868e Tv Capital. Da qualche settimana, siamo in onda anche il sabato (ore19.45) e il lunedì (ore 20.30) per i commenti pre e post-gara, sempre suTele A. Per tutti gli aggiornamenti potete sfogliare il nostro sitowww.tifosinapoletani.it. Un bacio alle persone che soffrono. Buonalettura e Forza Napoli

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E’ IN EDICOLAL

a casa editrice "Tifosi Napoletani" ha presentato con una

conferenza stampa il libro "I due scugnizzi PALUMMELLA

& MARADONA", scritto da Eugenio Chartier e con la

prefazione dell’Avv. Enrico Tuccillo, lanciato da pochi giorni sul

mercato.

Dei due protagonisti, Palumella e Maradona, potrete leggere cose,

che nei fiumi di inchiostro versati non sono state mai scritte. Di

Palumella, la cui passione per gli azzurri del Napoli l’ha portato

a dividere con essa finanche gli affetti familiari (che sono stati e

sono il vero scopo della sua vita), troverete aneddoti ed avventure

unici. Di Maradona, si è detto tutto, mi auguro tranne quel poco

da me scritto.

Il libro (illustrato da meravigliose foto) oltre che affascinarvi sarà

accompagnato da un Cd contente tre brani scritti e musicati da

Eugenio Chartier e Viviana Cozzolino, un brano del Maestro

Enzo Di Domenico ed uno di Piero Palumbo. Inoltre, potete

ascoltare di Gennaro Montuori la declamazione della poesia, di

cui è autore, “’A CURVA B”.

La conferenza stampa del libro si è svolta a Napoli giovedì 23 dicembre 2010. Nella foto da sinistra: Eugenio Chartier, l’Avv. EnricoTuccillo, Gennaro Montuori, l’ex Presidente azzurro Roberto Fiore, l’assessore allo Sport del Comune di Napoli Alfredo Ponticelli,l’ex azzuro Giuseppe Volpecina e lo storico giornalista Rai Salvatore Biazzo.

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American Sport Via Calore, 3 - Amorosi BNC.T.C. Sport Via F. Imparato, 192/198 - NapoliCrispino Moda Sport Via Toledo, 148 - NapoliCuore Azzurro C.so Garibaldi, 48 - Afragola NADribling Sport P.zza Cota, 16/18 - Piano di Sorrento NAEl Diez Via Circumvallazione Esterna, 43 - Melito NAG.T. Sport Wear Via E. Fermi, 13 - VillariccaGargiulo Fashion & Sport Via Roma, 334 - S. Antonio Abate NAHobby Sport Via E. Merone, 27 - Sant’Anastasia NAIdea Nueva Via Napoli, 105 - Castellammare di Stabia NAIl Paio Dispari C.so della repubblica, 124/B - Pozzuoli NAIl Paio Dispari Via Gemito, 22/24 - NapoliMessere Calcio & Calcetto Via Giulio Cesare, 78 - NapoliMida Sport by Kick Off Via Atellana, 46 - Arzano NAMina Sport Jambo C.C. Jambo - Trentola Ducenta CENon solo Pompea Via Lepanto, 205 - Pompei NAPlanet Sport 2 Via G.Donizetti, 66 - Qualiano NAScugnizz' vanitos' Via Napoli, 60 - Mugnano di Napoli NASport Point Via A. Moro, 1- Via Roma, 5 - Sant'Antimo NA

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IL MATCH

vs

Riecco la Signora. Mai come stasera per il Napoli c’è

l´occasione per spingere sempre più giù la nemica di

sempre. I sessantamila del San Paolo avrebbero voluto

avere contro anche quel Fabio Quagliarella che il 26 agosto scorso

se ne scappò nella Torino bianconera senza pensarci su due volte.

Quest´anno il big match con l´odiata Juventus era più atteso

proprio perché si doveva contestare un figlio di Napoli che troppo

poco era rimasto in riva al Golfo. Neanche un campionato e via

altrove per trovare un po’ di serenità mentale e soprattutto

calcistica. Ebbene, la maledizione partenopea ha voluto che lo

stabiese restasse fuori per l’infortunio capitatogli dopo 3 minuti

della sfida col Parma. Problemi al ginocchio destro che lo

terranno fuori per un bel po’ di settimane. Con o senza

Quagliarella, Cavani e compagni vogliono mettere il sigillo a

questo nuovo anno battendo i piemontesi. Sarebbe il massimo

per una squadra che ambisce a confermarsi la migliore di questo

torneo. Incassare l´intera posta in palio, poi, darebbe la chiara

identificazione di un gruppo che, al di là delle critiche, gioca un

buon calcio e può serenamente ambire alla zona Champions. Di

sicuro gli avversari zebrati non vanno sottovalutati. Certo,

mancheranno Quagliarella, Iaquinta e pure lo squalificato Melo,

ma Del Neri può contare su dei campioni che possono fare la

differenza in qualsiasi momento.

Mazzarri dal canto suo non si è lasciato trasportare dagli eventi.

Mai come in questo momento ha tutta la rosa a disposizione e

quindi può schierare la migliore formazione per far vivere

un´altra notte di sogno ai tifosi napoletani. Se i biglietti per

Napoli-Juventus sono finiti una settimana prima qualcosa vorrà

pur dire. Al di là del campanilismo, però, c´è da dare continuità

all´ottimo momento casalingo degli azzurri. Proprio al San Paolo

si è costruita una posizione di classifica da fare invidia. Grazie

anche a quel Cavani che nei minuti di recupero riesce sempre ad

essere fondamentale. Proprio stasera non si vorrebbe perdere

l´occasione per prendersi l´abbraccio dell´intero stadio così come

era capitato alla fine del 2010 contro Steaua Bucarest e Lecce.

Due colpi da maestro che regalarono prima la qualificazione

europea e poi un secondo posto che ha fatto trascorrere

serenamente il Natale ai sostenitori partenopei. Mazzarri avrà

l´imbarazzo della scelta e punterà anche su Lavezzi e Hamsik per

far piangere la difesa bianconera e per far godere i sei milioni di

tifosi azzurri sparsi in tutto il mondo.

SALVATORE CAIAZZA

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foto

R. O

limpi

o

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IL MATCHU

n privilegio unico. Non è da tutti poter alzare la Coppa del

Mondo da capitani dell'Italia. Dino Zoff e Fabio Cannavaro

ci sono riusciti. Il primo nel 1982, il secondo nel 2006.

Emozioni fortissime che hanno travolto i due personaggi. La storia

dice che entrambi hanno avuto la possibilità di conoscere il grande

calcio grazie al Napoli. Proprio così. L'allora portiere e l'attuale

difensore hanno conosciuto la piazza partenopea prima di

approdare altrove. E precisamente alla Juventus. E proprio da

bianconeri sono saliti sul gradino più alto del globo. Una casualità

che li tira in ballo per il big match del San Paolo tra il Napoli e la

Vecchia Signora. Inutile dire che se Zoff qualche perplessità sulla

propria fede calcistica ce l’ha, non può dire la stessa cosa Cannavaro.

D’accordo, il suo futuro dovrebbe essere dietro una scrivania nel

quartier generale a Vinovo, ma da qui a tifare contro la sua squadra

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del cuore in un confronto diretto ce ne vuole.

“Sono e resto tifoso del Napoli - ha detto il

difensore della Loggetta - e sinceramente avrei

preferito chiudere la mia carriera proprio in

azzurro. Ma questa è acqua passata, adesso mi

godo il sole degli Emirati e mi informo di come

vanno le cose in Italia. Non chiedetemi come

finirà, è una partita aperta a tutti i risultati.

D'altronde lo sappiamo tutti come è sentita

questa gara nella mia città. Il Napoli sta facendo

veramente bene, sta dimostrando di essere

cresciuto e mi fa piacere che i tifosi stiano vivendo

delle belle emozioni internazionali. L'augurio è che

si possa continuare su questa strada”.

“Quando andai alla Juve mi resi conto di

quanto era difficile vincere a Napoli”,

Dino Zoff non ha mai dimenticato la

sua esperienza in riva al Golfo. In maglia azzurra

si è divertito molto, ha conosciuto il calore dei

partenopei ma purtroppo non è mai riuscito ad

esultare per un obiettivo conquistato. Così come

Cannavaro, per vincere qualcosa, dovette dirigersi

in Piemonte, e precisamente a Torino, sponda

zebrata. In bianconero si tolse tante soddisfazioni

e la Coppa del Mondo fu l'epilogo della sua

carriera. Appeso le scarpette al chiodo ha fatto

anche l'allenatore e il ct della Nazionale. Adesso si

gode la pensione guardando il calcio in televisione.

Impossibile, però, non parlare di Napoli-Juventus.

“Mai come quest'anno - ha raccontato Zoff - la

sfida è molto sentita. Entrambe le squadre stanno

viaggiando ad altissimi livelli e si giocheranno fino

alla fine un posto in Champions. Personalmente

non so se sono preparate per lo scudetto, ma visto

come si sono messe le cose, ognuno può pensare

in grande. Il cuore mio, lo sanno i tifosi, è diviso a

metà. Spero che sia una bella domenica sera di

sport”.

Non ha vinto la Coppa del Mondo da

giocatore, ma Marcello Lippi la

soddisfazione di vedere tutti dall'alto se

l'è presa da allenatore. Anche lui nel 2006 è stato

un eroe a Berlino. Anche lui come Zoff e

Cannavaro ha avuto il privilegio di passare per

Napoli prima di andarsene alla Juventus a vincere

tutto. “La mia prima volta al San Paolo è stata

fantastica - ha ammesso Lippi - e poi ricordo

quando conquistammo la qualificazione europea.

Sono contento per come è cresciuta la società.

Sotto tutti i punti di vista. C'è un bel gruppo,

l'allenatore sa cosa vuole e il presidente ha le idee

chiare pure sul bilancio. Questa partita non

deciderà nulla a livello di stagione, anche perché

la classifica cambierà poco. Molto probabilmente

più a fine campionato”.

SALVATORE CAIAZZA

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IL CAMBIOdi STEFANO NAPOLITANO

E’stato l’acquisto principe della scorsa stagione. Fabio Quagliarella, napoletano di

Castellamare di Stabia, classe ’83, calcisticamente cresciuto a Torino, sponda granata,

finalmente corona il sogno di vestire la maglia della squadra della sua terra. E’ accolto con

tutti gli onori dalla tifoseria e dall’intero ambiente che da lui si aspettano grandi cose. Con Lavezzi

e Hamsik, almeno sulla carta, forma un tridente di tutto rispetto.

Purtroppo, l’inizio del nuovo Napoli targato Donadoni non è dei migliori. La squadra stenta e anche

il rendimento di Quagliarella ne risente. L’attaccante napoletano, sebbene animato da grandi

propositi, non riesce ad esprimersi come vorrebbe e potrebbe. Spesso in campo appare nervoso e

alla ricerca spasmodica della giocata ad ogni costo. All’ottava giornata, il presidente De Laurentiis

liquida Donadoni e affida a Mazzarri la guida tecnica della squadra. Il debutto del nuovo allenatore

è al San Paolo contro il Bologna. Risultato inchiodato sul pari fino a pochi attimi dalla fine. Poi,

proprio Quagliarella, inventa una giocata sulla sinistra, pallone al centro dell’area che Maggio deve

solo spingere in porta. Sono i primi tre punti dell’era-Mazzarri.

Ma già nella trasferta successiva a Firenze qualcosa accade tra il tecnico toscano e il bomber

napoletano. A pochi minuti dal termine, rigore per gli azzurri. Sul dischetto, si presenta proprio

Quagliarella. Tra lo stupore generale e la rabbia del tecnico. Il rigorista designato, nelle gerarchie

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della squadra, è Marek Hamsik. Mazzarri siede in panchina da poco

più di dieci giorni e, tra le altre cose, è anche impegnato a conquistare

la fiducia dello spogliatoio. Quagliarella, si fa parare il rigore da Frey.

Fortunatamente, l’errore non risulterà determinante. A pochi minuti

dalla fine, ancora Maggio, regalerà i tre punti al Napoli.

La stagione di Quagliarella procede tra alti e bassi, sebbene il Napoli di

Mazzarri voli scalando posizioni in classifica. La squadra rallenta

quando si infortuna Lavezzi. L’argentino resta fuori sette gare. Il peso

dell’attacco ricade tutto sulle spalle di Quagliarella, ma supportato da

Denis che, in sette gare da titolare, realizza la miseria di una rete,

divorandosene una buona dozzina.

Il rientro del Pocho coincide con la ripresa del Napoli e dello stesso

Quagliarella che chiude la stagione in crescendo. Alla fine saranno 11

le reti realizzate in campionato. Il Napoli chiude al sesto posto e

finalmente torna in Europa dalla porta principale. Durante il

calciomercato estivo, non più condotto da Marino, nel frattempo

allontanato anche lui dalla dirigenza nel corso della stagione, il suo

sostituto Riccardo Bigon è impegnato a sfoltire una rosa

numericamente resa enorme dallo stesso Marino con acquisti folli.

Da rinforzare, ancora una volta, la prima linea.

Via Hoffer, vero e proprio oggetto misterioso e via anche Denis che,

malgrado i 27 anni -età nella quale un attaccante dovrebbe aver

raggiunto il massimo della maturazione- e malgrado Marino lo dipinse

come il nuovo Batistuta, il Tanque lo si ricorderà più per suoi gol falliti

che per quelli realizzati: appena 13 in circa 70 apparizioni.

Il vero botto di mercato del Napoli è l’acquisto di Cavani dal Palermo.

Fresco reduce da un ottimo mondiale con l'Uruguay. Prototipo

dell’attaccante moderno, appena 23enne, con ampi margini di

miglioramento, per caratteristiche tecniche e fisiche appare la spalla

ideale per Lavezzi. La vera prima punta che occorreva al Napoli già dalla

stagione precedente. Il Napoli mette così su una prima linea di tutto

rispetto. Cavani si va ad aggiungere a Lavezzi, Hamsik e allo stesso

Quagliarella. Ma, alla vigilia della prima trasferta europea della stagione,

ecco la notizia che nessuno si aspetta: il Napoli decide di cedere il

bomber stabiese alla Juventus. Quagliarella non ci pensa su neanche

un attimo. Vola a Torino e firma il contratto. Parla di occasione della

vita, di treni che passano una sola volta. Non sono passati neanche 12

mesi da quando era arrivato a Napoli e raccontava del sogno della sua

vita che si realizzava. I tifosi azzurri bene non la prendono….

Con la maglia bianconera, si vede un altro Quagliarella: scattante,

reattivo, più propositivo al gioco di squadra; giocate facile, palla di

prima. Certamente un giocatore più maturo che, senza ombra di

dubbio, mai si sognerebbe di presentarsi dal dischetto al posto di Del

Piero……

Al Napoli resta Cavani a fare coppia fissa con il Pocho. Pronti via e

l’uruguaiano fa subito vedere di che pasta è fatto: inizia a segnare a

raffica dall’inizio della stagione: di destro, sinistro, testa, classe e

potenza. Reti da opportunista e da fuoriclasse; insomma, davvero un

attaccante moderno. Un attaccante da almeno 18/20 reti a campionato.

Resta il rammarico di non averli potuti avere in rosa tutti e due. Però

vi è anche da dire che, forse, con l’esplosione di Cavani, per Quagliarella

non sarebbe stato facile trovare posto in squadra. A ciò si aggiunga il

fatto che l’attuale attaccante della Juventus, mai si era inserito

completamente nello spogliatoio del Napoli. Ed è risaputo che Mazzarri

è fervido sostenitore della coesione del gruppo e che, con questa forza,

è capace anche di sovvertire i valori tecnici e, fino ad adesso, i risultati

gli hanno dato pienamente ragione.

Una squadra, per ottenere certi risultati, deve avere un’anima, e il Napoli

la possiede; e tutti devono remare nella stessa direzione. Stasera, è quasi

normale che i fischi saranno tutti per Quagliarella e l’incitamento tutto

per Cavani e il Napoli. Il calcio è anche questo e anche di queste cose

vive.

Forza ragazzi, regalateci un'altra notte da sogno.

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L’INTERVISTA

Giordano: “Questo Napoli e’

Di sfide sull’asse Napoli-Juve se

ne ricordano tante. Per

svariati motivi. Una che

rimane impressa nella memoria

collettiva dei tifosi è il 3-1 a Torino

nell’anno del primo scudetto. A

raccontarcela è uno dei protagonisti di

quella fantastica epoca, quel Bruno

Giordano autore del secondo gol nel

match del “Comunale”, ora apprezzato

opinionista anche della nostra

trasmissione, “Tifosi Napoletani”.

“Come si può dimenticare quella

partita -racconta al telefono l’ex

bomber azzurro-. Al termine,

uscimmo dal campo con la

convinzione che eravamo una grande

squadra. Dopo un primo tempo

giocato su buoni livelli, ad inizio

ripresa subimmo il gol da Laudrup”. La

Juve credette di aver già ipotecato il

successo e invece…. “Invece, l’essere

andati sotto scatenò la nostra rabbia.

Il Napoli disputò un secondo tempo

straordinario, tra i più intensi, belli e

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come il mio, non molla mai!”

di MARIA BARBARO

spettacolari della sua storia, anche grazie al supporto morale

di 30mila spettatori, giunti a Torino da ogni parte e con ogni

mezzo. Segnai proprio sotto la curva occupata dai tifosi

azzurri e, dopo aver battuto Tacconi, corsi verso di loro per

abbracciarli idealmente tutti, ringraziandoli della loro

presenza sotto la Mole. Una bella giornata, indimenticabile”.

In quella stagione, Bruno Giordano fu protagonista anche di

altre reti importanti, sempre al Comunale, contro il Torino, a

Bergamo in campionato e nella finale di ritorno di Coppa Italia

e di numerosi assist, il più importante dei quali il tacco servito

a Carnevale il 10 maggio 1987 contro la Fiorentina, nella gara

che consacrò il Napoli campione d’Italia.

Tra il Napoli attuale e il tuo, ma soprattutto tra Cavani e

Giordano, si nota un grande comune denominatore.

Entrambi in gol molte volte nel finale. Può essere di buon

auspicio per la squadra di Mazzarri? “Mi auguro di sì -

dice l’ex goleador di Trastevere-. Quello attuale, come il

nostro, è un Napoli mai domo che si ferma solo quando

l’arbitro fischia la fine”. Dove potrà arrivare? “E’ un

campionato aperto a tante soluzioni. Negli anni passati

c’erano Inter e Roma. Adesso c’è molto equilibrio e fino

alla fine regnerà l’incertezza. Lo stesso Napoli ma anche

la Lazio, il Palermo possono recitare un ruolo di primo

piano fino alla fine”.

Veniamo a Napoli-Juventus di stasera. Chi saranno i

giocatori in grado di deciderla? “Sempre gli attaccanti”. Poi fa

leggermente un passo indietro. “Ma già predisporre una tattica

difensiva importante potrebbe sortire qualcosa di positivo per

il Napoli”. Sul fronte bianconero? “Occhio a Quagliarella, l’ex

dalle mille motivazioni in grado di creare problema. Scenderà

in campo cercando anche di farsi rimpiangere un po’”. Da un

grande ex attaccante che sapeva come bucare le difese

avversarie un grande consiglio a Mazzarri: non sottovalutare

il reparto offensivo della Juventus.

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NAPOLI-JUVEN

22

Una partita che vale un campionato. Questa era

l’etichetta che toccava, fra altri pochi match, al

confronto con la Juventus, specie nelle stagioni in cui

il Napoli non brillava e affidava alla sfida con la Juve

l’esibizione-clou che doveva riscattare tutto un campionato.

La rivalità con la Juventus è nata all’alba della serie A. Il

calendario del primo girone unico riservò al Napoli il debutto

proprio sul campo della Juventus (6 ottobre 1929) contro la

squadra di Combi, Rosetta, Caligaris (difesa leggendaria), più

Mumo Orsi all’ala sinistra, oriundo argentino dal dribbling

ubriacante, soprannominato “Gazzella”, vita notturna, sempre

pronto allo scherzo, e a mezz’ala sinistra il più matto dei

Cevenini, Luigi, terzo di cinque fratelli calciatori, figli di un

lattaio milanese. Lo chiamavano Zizì perché per i difensori era

fastidioso come una zanzara, gli ronzava attorno velocissimo

e pungeva in gol.

Gli azzurri di Garbutt partirono in treno alla volta di Torino

con una inevitabile scorta di panini e gassose e, alla stazione

di Alessandria, imbarcarono l’acquisto dell’ultimo momento,

il mediano Biagio Zoccola, un alessandrino proveniente da

Bari. A Torino il Napoli schierò Cavanna; Innocenti, Vincenzi;

Zoccola, Roggia, De Martino; Fenili, Mihalich, Sallustro, Vojak,

Gariglio. La Juventus: Combi; Rosetta, Caligaris; Barale, Viola,

Varglien; Munerati, Crotti, Zanni, Cevenini, Orsi.

Quella prima partita nella serie A a girone unico anticipò il

calore, il colore, l’animosità e la tensione delle sfide fra le due

squadre. Finì 3-2 per la Juventus e fu una battaglia. Match

drammatico e prova meravigliosa degli azzurri, così scrissero

i giornali napoletani. Il Napoli finì la partita in otto uomini.

Orsi, controllato dallo stabiese Roberto De Martino con una

ossessiva marcatura a uomo, entrò duramente sull´azzurro

alla fine del primo tempo. De Martino, azzoppato, si defilò

all’ala destra. Poi, fu colpito duramente Roggia, un altro zoppo

in campo. Più duramente ancora Zoccola che abbandonò il

campo. La furia fisica della Juventus non risparmiò Vincenzi

e Mihalich. Nella battaglia a tutto campo, la Juve acciuffò la

vittoria a cinque minuti dalla fine con Munerati.

Fu una partita esemplare dello strapotere fisico, caratteriale e

padronale della Juventus. Nacque così un forte spirito di

rivalsa, acceso ancora di più dal predominio dei bianconeri che,

negli anni Trenta, vinsero cinque scudetti di fila. La Juve

divenne la squadra da battere.

Nei confronti delle tre maggiori squadre italiane (Juve, Inter,

Milan), il bilancio complessivo del Napoli è in passivo (anche

con la Roma). Bilanci decisamente negativi in trasferta, però

favorevoli sul campo napoletano. Forte è lo scarto positivo con

l´Inter (31 vittorie degli azzurri, 16 pareggi, 17 sconfitte a

Napoli). Con la Juventus il Napoli stava sotto sul suo campo,

ma la squadra di De Laurentiis ha rimesso i conti in pari con

le tre vittorie consecutive degli ultimi tre anni. Lo score

casalingo degli azzurri con i bianconeri è ora di 20

vittorie, 24 pareggi e 20 sconfitte. Il match con la

squadra torinese, che chiude al “San Paolo” il girone

di andata, potrebbe segnare il sorpasso del Napoli.

Il Napoli degli anni Trenta, in nove confronti,

mise a segno 4 vittorie casalinghe contro la

Juventus con lo squillante 4-1 del

campionato 1938-’39. Era il Napoli di

Sentimenti II, Romagnoli, Castello, Pretto,

Piccini, Prato, Mian, Biagi, Gerbi, Rocco,

Venditto. Lauro aveva preso Nereo Rocco

dalla Triestina per 160mila lire.

Mezz’ala sinistra, esclusivamente

mancino, mise a segno uno dei quattro

gol di quella splendida giornata (due

reti Mian, una Piccini).

Nel dopoguerra, il Napoli affrontò la

Juventus 15 volte al Vomero

all’insegna del segno “x” (3 successi

azzurri, 9 pareggi, 3 vittorie

bianconere). Quel Napoli bissò il 4-1

di prima della guerra. Andarono a

segno Barrera, Venditto e due volte

di MIMMO CARRATELLI

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NTUS STORY

23

Busani. Umberto Busani, pisano, è stato una delle ali più veloci

del Napoli, un piccoletto dal cross irresistibile e buon goleador.

L’argentino Barrera era giunto dalla Lazio, centravanti statico

ma dal tiro molto potente. Giovanni Venditto era di

Marigliano, definito “l’Espresso di Marigliano”, ala sinistra che

in 175 partite in maglia azzurra mise a segno 27 gol.

Due vittorie sono rimaste leggendarie al Vomero. Il 3-2 del

campionato 1952-’53 col gol decisivo di Amadei al 90’ e il 4-3

del torneo 1957-’58 con la rete della vittoria di Bertucco allo

scadere del match.

Nel Napoli del 3-2, allenato da Monzeglio, giocarono Casari,

Comaschi, Vinyei, Castelli, Gramaglia, Granata, Vitali,

Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola. Indimenticabile

l’immagine di Carlo Parola, acrobatico centromediano

bianconero, famoso per le rovesciate volanti, che al gol di

Amadei abbracciò un palo della sua porta quasi in lacrime. La

Juve era in vantaggio di 2-0 con le reti di John Hansen e

Praest, favorite dalle papere di Casari. Poi il portierone

bergamasco impedì a Praest di segnare ancora. Evitò il terzo

gol juventino sedendosi letteralmente sul pallone. Quindi, la

rimonta azzurra con le reti in sequenza di Pesaola, Jeppson e

Amadei. Quel Napoli si piazzò quarto.

Nella domenica vomerese del 4-3, lo stadio della collina era

pieno come un uovo. La folla straripò a bordo-campo. Il

siracusano Concetto Lo Bello, uno dei migliori arbitri italiani,

dopo avere avuto lo sportivissimo assenso di Boniperti,

capitano della Juventus, autorizzò la disputa della partita

minacciando di interromperla al primo segno di intemperanza

dei tifosi seduti attorno al rettangolo di gioco.

Fu un match epico. Gol di Vinicio, autorete di Greco che deviò

in porta un colpo di testa di Charles, nuovo vantaggio azzurro

con Brugola. Nella ripresa pareggiò ancora Stacchini, ma segnò

nuovamente Vinicio. Quella partita non finiva mai. La Juve

pareggiò ancora con Montico. Il pallone picchiò su un

ginocchio di Pesaola e finì in rete. Ma fu poi il petisso a

pennellare dalla bandierina il cross vincente cercando la

testa di Vinicio. Un difensore bianconero respinse corto e

Bertucco, appostato in area, scaraventò il pallone alle spalle

di Mattrel prima che Lo Bello fischiasse la fine.

Di quella partita Lauro conservò a lungo nel suo studio

alla Flotta una gigantografia e dette a ciascun azzurro un

premio straordinario di centomila lire. Il Napoli giocò con

Bugatti, Greco, Posio, Morin, Franchini, Beltrandi, Di

Giacomo, Bertucco, Vinicio, Pesaola, Brugola. L’allenava

Amadei. Gli azzurri centrarono un altro quarto posto.

Con la Juventus era stato inaugurato ufficialmente lo

stadio “Ascarelli” il 23 febbraio 1930 (2-2, “doppietta” di

Buscaglia). Con la Juventus, il 6 dicembre 1959, si giocò

la prima partita al “San Paolo”, vittoria azzurra per 2-1

(gol di Vitali e Vinicio, per la Juve Cervato su rigore).

La squadra torinese rimase imbattuta a Fuorigrotta per

undici campionati (4 vittorie, 7 pareggi). Cadde finalmente al

secondo anno di Maradona con la celebre punizione

ravvicinata di Diego che lasciò di sasso Tacconi. Nei sette anni

del pibe, 4 vittorie del Napoli, 2 della Juve e un pareggio.

Il dopo-Maradona portò la Juve a spadroneggiare al “San

Paolo”. Sette anni di imbattibilità (5 vittorie, 2 pareggi). Il

bilancio delle partite casalinghe del Napoli contro la squadra

bianconera cominciò a pendere tutto a favore della Juventus.

Ma ci ha pensato il Napoli di Lavezzi e Hamsik a portare lo

score in parità. Il 3-1 del primo anno del ritorno del Napoli in

serie A fece imbestialire gli juventini per i due rigori messi a

segno da Domizzi dopo la rete di Gargano che pareggiava il gol

di Del Piero. L’anno dopo, un altro sorpasso azzurro: Hamsik

e Lavezzi “cancellarono” il vantaggio bianconero di Amauri.

L’anno scorso ancora disco rosso alla Juve: 3-1 replicando lo

spettacolare 3-2 dell’andata a Torino. Sempre in vantaggio la

Juve e sempre rimontata. A Torino i due gol di Hamsik e la rete

di Datolo a capovolgere il 2-0 per la Juve. A Napoli, illusorio

vantaggio di Chiellini e rimonta con Hamsik, Quagliarella e

Lavezzi. E nell’anno della serie B (2006-07) Juve inchiodata al

pareggio (1-1) da Bogliacino al “San Paolo”.

Insomma, col nuovo Napoli la Juve non l’ha ancora spuntata

a Fuorigrotta.

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26

NAPOLI-JUVE 1966/6

7

Una partenza ubriacante del Napoli, un quarto d’ora di

vero e proprio “tourbillon” azzurro, se c’era squadra in

campo che faceva “movimiento” era la squadra di

Pesaola, la Juventus appariva in chiara difficoltà, nonostante

la saldezza dei suoi reparti arretrati: guadagnava un angolo in

contropiede, ma prima Orlando, poi Juliano venivano atterrati

senza troppi complimenti, da un momento all’altro il Napoli

sarebbe potuto passare. E passava, infatti, al 16’ con una

splendida prodezza di Altafini. Gran palleggio del centravanti,

gran tiro e bolide che piegava le mani ad Anzolin proteso in

tuffo e terminava in rete. Ma dalla parte dei distinti il

segnalinee Racca restava con la bandierina alzata e l’arbitro, che

sembrava avesse accordato il goal, andava verso di lui.

Gli juventini, nel frattempo, forse perché conquistati dalla

prodezza di Altafini, si stavano avviando verso il centro del

campo, De Paoli raccogliendo il pallone stava per portarlo sul

dischetto della palla al centro: l’arbitro, invece, faceva cenno di

no. Il goal non era regolare! Leoncini che aveva visto il

segnalinee con la bandierina alzata aveva sollecitato

l’intervento dell’arbitro.

Negli spogliatoi il romano Sbardella (un giudice di gara con cui

la Juve ha avuto sempre partita vinta) attribuiva

l’annullamento del goal ad un fuorigioco di posizione di Canè.

Sul campo, al contrario, aveva fatto battere una punizione a

favore della Juve dal posto in cui si trovava Altafini al momento

del tiro.

Il goal annullato al Napoli ha falsato tutta la partita. La cronaca

è ben povera cosa. In effetti, dopo la rete di Josè non

convalidata si è trattato di un incontro “segnato”. Ha vinto la

Juve nel finale, con una rete di Favalli a quattro minuti dal

termine, mentre il Napoli, stroncato dal suo generoso

prodigarsi su un campo pesantissimo, era crollato. Non volendo

rinunciare a far gioco, non essendo abituata a calciare i palloni

fuori per guadagnare un risultato comunque utile come il

pareggio, la squadra azzurra ha pagato lo scotto di tanto

“perbenismo” calcistico, lasciandosi infilare da un veloce

contropiede.

Si può dire che la Juve ha vinto per la sua maggiore freschezza

atletica, ma è stato un errore della difesa napoletana (come a

Bologna) ad aprirle la porta del successo. In sede di consuntivo,

la Juve fa valere due palle-goal fallite (De Paoli e Cinezinho) per

legittimare il proprio successo contro una sola palla-goal del

Napoli (Bianchi): ma si dimentica, in questo bilancio, il goal

annullato di Altafini. Canè può essersi trovato in fuorigioco, in

quell’occasione, però si era mantenuto assolutamene estraneo

all’azione del centravanti, non intralciava la difesa juventina,

non collaborava alla marcatura. Un classico fuorigioco di

posizione irrilevante: l’arbitro, interpretando il regolamento,

avrebbe potuto concedere il goal. Non avrebbe commesso

alcuna ingiustizia! Sbardella ha invece decretato la sconfitta del

Napoli.

La cronaca: la fanghiglia del “San Paolo” per l’abbondante

pioggia minaccia di essere il vero avversario del Napoli di fronte

a una Juventus più di peso e impostata soprattutto sul piano

atletico. Ma il Napoli parte di slancio, nonostante le assenze di

rilievo di Girardo, Panzanato e Sivori. E, come la domenica

precedente a Bologna, non soffre di “complessi”. Attacca tra gli

applausi del pubblico. Gli azzurri manovrano a loro piacimento,

la Juve si chiude. Ronzon (11’) si lancia in avanti ed effettua un

traversone, Altafini precede Bercellino in elevazione, ma Canè

non arriva in tempo al momento della conclusione.

Juliano all’attacco (ottimo inizio della mezz’ala): azione

irresistibile, Leoncini non può fare altro che atterrarlo

clamorosamente. E poiché il Napoli insiste, giunge il goal di

Altafini, ma salta fuori l’annullamento già descritto. La partita

prosegue chiaramente falsata. Il Napoli continua nel comando

del gioco mentre vien fuori piano piano la Juve, decisa solo a

spazzar via palloni dalla propria metà campo.

Canè (23’) si fa luce sulla sinistra (Salvadore è in difficoltà): il

tiro è parato da Anzolin. La Juve non si fa ancora minacciosa,

il Napoli tenta il goal con un fendente di Juliano (26’) che sfiora

il palo (la mezz’ala, intanto, ha ricevuto un calcio da Leoncini).

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Il centrocampo del Napoli accusa una pausa per l’infortunio di

Juliano. La Juve si affaccia nell’area azzurra. Uno scatto di

Menichelli è annullato da Ronzon; De Paoli gira fuori di testa

un traversone di Favalli, Cinezinho conclude alto una sua

discesa. Riparte il Napoli. Scambio Altafini-Orlando (33’).

Juliano calcia a rete. Anzolin para. Bandoni è chiamato in causa

da Favalli, un tiro di Del Sol finisce alto. Il finale del tempo è

azzurro. Punizione di Emoli al 41’, pugno di Anzolin al pallone,

tiro di Bianchi, ribatte un ginocchio di Castano, Canè conclude

alto.

Ripresa: Emoli “toccato” da Salvadore zoppica, il centrocampo

azzurro è nuovamente in difficoltà. L’infortunio coincide con

una migliore organizzazione juventina a metà campo. Bandoni

compie una bella parata al 4’, De Paoli manda il pallone fuori

di testa (8’), ancora Bandoni risolve al 10’ un’azione di calcio

d’angolo. Il Napoli appare in difficoltà. La Juve ha più slancio e

diventa padrona del campo. Al 27’ giunge ad un soffio dal goal:

Bandoni sottrae a Cinezinho il pallone destinato in fondo alla

rete. Un minuto dopo De Paoli sfuggito a Zurlini compie un

tiro-cross che Bandoni abbranca in volo. Scosso dal pericolo, il

Napoli riparte all’attacco. Siamo alla mezz’ora. Bianchi, al limite

dell’area bianconera, si avventa sul pallone e calcia con forza a

rete, Anzolin devia miracolosamente in angolo: è l’unica palla-

goal del Napoli. Ora la partita mostra il predominio della Juve

che si conclude con il goal-beffa al 41’. Rimessa di Bandoni,

Ronzon appoggia a Juliano che “gira” verso Zurlini: Micelli si

sgancia in avanti per ricevere il passaggio dello stopper e lascia

incustodito Favalli. Zurlini non riesce a trattenere palla, Favalli

rapidissimo se ne impossessa e punta verso la porta azzurra.

Bandoni tenta l’uscita disperata. Favalli segna ugualmente con

un tiro rasoterra nell’angolino alla destra del portiere. E’ finita!

tratto dal settimanale di fotodocumentazione sportiva tuttonapoli del 1966

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30

I TIFOSI

V

Dopo le ultime vittorie del Napoli che stanno

facendo sognare un’intera città, ecco che il San

Paolo si prepara ad ospitare quello che può essere

definito l’evento calcistico dell’anno, che chiuderà il girone

d’andata di questo campionato: Napoli-Juventus. Era quasi

dai tempi di Maradona e Platini, che le due formazioni non

erano in lizza per lo scudetto e quest’anno, finalmente, i

tifosi delle due squadre potranno vivere alla pari una sfida

all’ultima rete. Poche ore dopo l’apertura dei botteghini,

sono stati già venduti circa 40.000 biglietti che, sommati ai

12mila abbonati del San Paolo, faranno registrare il tutto

esaurito per la partita dell’anno.

Una sfida contro la Juve dell’ex attaccante azzurro Fabio

Quagliarella molto sentita da tutti i tifosi partenopei che

vogliono dare un dispiacere al bomber di Castellammare di

Stabia, andato via dal Napoli dopo un solo anno di

contratto. Il passaggio alla Vecchia Signora è, per molti,

ancora un boccone indigesto, anche se Cavani e company

stanno portando alle stelle l’entusiasmo di tutto il popolo

partenopeo per la gran forma dimostrata dalla squadra

finora. Il dibattito è molto acceso anche in casa Tifosi

Napoletani, tra il conduttore della trasmissione, Gennaro

Montuori, ed il giornalista Idris. I toni del dibattito sono

sempre molti accesi ma si contengono sulla scia dello

scherzo e del gioco reciproco. Nel corso delle puntate, infatti,

il direttore di Tifosi Napoletani continua ad accusare Idris

della poco professionalità con cui parla della propria

squadra del cuore e di come, negli anni passati, abbia giocato

in modo poco pulito per la conquista del tricolore. “Gli

scudetti, se vinti, devono essere meritati sul campo. La

storia ha insegnato che la Juventus non ha eguali sotto

questo aspetto. Comunque, il Napoli di Maradona, con la

Ma.Gi.Ca, ha fatto piangere tutti i tifosi bianconeri. Ricordo

ancora il 3-1 a Torino in cui il bomber Giordano mise il

sigillo su una grande vittoria. Questa gara trascina con sé

molte rivalità: tanti tifosi juventini presenti nella nostra

città non aspettano altro che questa sfida. Sono convinto

che il Napoli vincerà 2-0 con i gol di Cavani e Lavezzi che

faranno piangere l’ex di turno. A tal proposito invito tutti i

tifosi azzurri a non fischiare Quagliarella come ex calciatore

Palummella

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31

S

del Napoli ma come atleta della Juve, un agonismo

pulito nel rispetto degli avversari”. Sull’altro

versante, invece, Idris difende la sua fede calcistica,

accusando i napoletani di peccare di presunzione:

“Non vi lusingate, la Juve porterà a casa i tre punti

ed uscirà dal San Paolo vittoriosa. La Vecchia

Signora non ha mai rubato nulla, i titoli che ha

conquistato sono stati merito della squadra”. E

mentre Palummella esorta il suo ‘avversario’ a

smettere di parlare di calcio ed andare a mangiare

le banane, lui “mangia le noccioline”, scatenando

ancora di più i toni del dibattito. E tra battute e

minacce di querele, il siparietto si conclude con

Montuori che definisce Idris un “biscotto

all’amarena”: un miscuglio di idee che si finalizza

con l’andare dove gli conviene. Due personaggi

contro, una sfida, un risultato: pure questa è

Napoli- Juve.

ROSA SAMBUCA

Idris

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GADGET‘A puteca 'e Spaccanapoli C.C. Iamm Via Napoli, 270 - Arzano NAAlias Via Mazzini 166/168 - Battipaglia SAAmbra Via Napoli, 251 - Mugnano di Napoli NABiblia Via Andrea d'Isernia, 61 - NapoliC’Art Via Roma, 90 - C/mare di Stabia NACandy House C. C. Auchan ARGINE Via Aargine - NapoliCandy House C. C. Auchan Giugliano - Giugliano NACandy House C. C. Auchan Mugnano - Mugnano di Napoli Candy House C. C. Campania - Marcianise CECandy House C. C. Quarto Nuovo - Quarto NACart. Paperissima Via Nazionale, 47 - Torre del Greco NACartolibreria Scaramuzzo Via M. De Rosa, 64 - S. Anastasia NACasa Mia Piazzetta Guantai, 3 - (Camaldoli) NapoliCuore Azzurro C.so Vittorio Emanuele II, 98 - Acerra NAD’angelo Raffaella Via Ettore Corcione, 112 - Aversa CEDitta Gianluigi Puopolo Corso Italia, 70 - Acerra NAEccetera Via Roma, 33 - Sant'Antimo NAEdicola Attanasio Via Roma, 57 - Gragnano NAFantafortuna C. C. Auchan Le Ginestre - Volla NAFantasie di carta Via Palmieri, 1 - San Sebastiano al Vesuvio NAFantasy Carta Via L. Da Vinci, 133 - Portici NAFumo & Fortuna C.C. Carrefour - Casoria NAFutura Via Vittorio Emanuele, 58 - Pomigliano D’Arco NAGabrifollia… Via Staffetta, 127 - Lago Patria NAGadget One Via Plinio il Vecchio, 15 - C/mare di Stabia NAGiò School Via S. Rosa, 30 - S. Giorgio a Cremano NAHollywood Via Marconi, 127/129 - Mariglianella NAHumo Via Boscofangone Vulcano Buono - Nola NAIaforte Via Mazzocchi, 119 - S. Maria Capua Vetere CEIl Matitone Piazzetta Tanucci, 26 - S. Giorgio a Cremano NAIl Papiro Corso Resina, 240 - Ercolano NAIl Villaggio del regalo C.so Vittorio Emanuele, 162 - Torre del Greco NAIncontro Via G. Di Vittorio, 2 - Qualiano NAJ & M di Falco Via Roma, 2 - S. Gennaro Vesuviano NAKeidea C.C. I Pini S.S. Sannitica, 87 Km 9 - Casoria NAKeidea Via Roma, 166 - Frattamaggiore NAL'angolo dei desideri Corso Regina, 65 - Maiori SALa Bottega della Carta Via Nazionale delle Puglie, 27 - Casoria NALa casa di Alice Corso Italia, 240 - Sorrento NALe follie di Frangio Via Leonardo Da Vinci, 13 - Pomigliano D’Arco NAMercerie Ghiggi Via O. Fragnito, 77 - NapoliMozzillo Vai Nazionale delle Puglie, 172/174 - CasalnuovoNapoli nel cuore Via S.Maria a Cubito, 654 - NapoliNapoli nel cuore Store Via Napoli Capodimonte - NapoliNapoli Store C.C. Il golfo dei desideri MANDI - Afragola NAPaper Office Via Don Morosini, 57 - S. Giorgio a Cremano NASballo Via Roma, 95 - Torre del Greco NASballo C.so Umberto I, 343 - Torre Annunziata NAScegliere… C.so Umberto I, 247 - MariglianoSchool Gadget Viale L. Da Vinci, 152 - Portici NASerel Piazza Municipio, 13 - Agerola NATabacchi Brescia Via Nuova Macello, 48 - Poggioreale NATabacchi di Blasi Via Mazzini, 13 - Fontanarosa AVTedesco Via Strettola S. Anna alle Paludi, 24 - Napoli

Telephone Service Via Lazio, 27 - Napoli

Vertolomo Via Casa D'Antuono, 37 - S. Antonio Abate NA

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IL PRECEDENT

Quando Renica piego

34

Resta una delle più belle partite di sempre, Napoli-

Juventus, ritorno dei quarti di finale della Coppa

Uefa 1988-’89, tra azzurri e bianconeri, al San

Paolo difficili da dimenticare. Per le emozioni sul campo,

lo spettacolo sugli spalti e, più in generale, per quel

“romanticismo” del calcio che fu.

Dopo l’andata giocata a Torino due settimane prima, con

un Napoli con la testa altrove, battuto da un tiro e due

gol (all’epoca la maglia rossa non è che portasse bene),

seguirono due gare in campionato non proprio da

conservare nell’album dei ricordi: a Pescara, la cui

trasferta (0-0 il punteggio) si ricorderà più per il pugno

di Gasperini a Maradona e per le contestazioni a Bianchi

per aver tenuto Careca per 54’ in panchina, e il 12 marzo

in casa, contro il Cesena, superato solo grazie a

un’autorete di Chiti a 10’ dalla fine.

Ma, comunque, mercoledì 15 marzo 1989, lo stadio San

Paolo si presenta pieno come un uovo fresco. A riempirlo,

anche la decisione dell’ingegner Ferlaino di vietare la

diretta Rai nella zona di Napoli. E così, circa 80mila

napoletani di tutte le “etnie” si presentano a Fuorigrotta

per sostenere Maradona e compagni. Prima ancora che

la squadra, sono loro a crederci. L’impresa non è delle più

semplici, bisogna rimontare un 2-0 che già equivale ad

una sentenza inappellabile.

Ma tant’è, le vittorie più belle sono quelle meno attese.

di ANDREA PETRELLA

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TE

o’ Tacconi al 119’

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Stadio vestito a festa con le curve che si esaltano -in

fatto di scenografie- e danno il meglio di sé quando

bisogna allestire coreografie per le gare di coppa.

Sullo 0-0 l’arbitro annulla un gol di Laudrup, che

forse era regolare. Prima del Napoli si scatenano le

curve, anzi la curva. Dalla “B” parte il

“Porompompero”, coro lanciato qualche settimana

prima, il 26 febbraio, durante la vittoriosa sfida

contro il Lecce (4-0), destinato a diventare la

maggior causa di “pelle d’oca del tifo”. Sul campo, poi

Carnevale, e Maradona su rigore, nel primo tempo,

portano la squadra sul 2-0, annullando di fatto il gap

dell’andata. Tutto questo, mentre, dall’intera area

f legrea impazzano le telefonate al centralino dei

Vigili del Fuoco perché si teme un terremoto in atto.

Ma sono “solo” le oscillazioni dell’impianto di

Fuorigrotta a far vibrare i palazzi dei rioni

circostanti, i cui residenti -privati dalla diretta tv

almeno fino al 90’ (i supplementari sono trasmessi

in chiaro all’interno della rubrica “Mercoledì Sport”,

ndr)- stanno alla finestra con un orecchio attaccato

alla radiolina e un altro orientato verso lo stadio per

cercare di carpire qualche dettaglio in più della

partita, attraverso gli umori dei tifosi. Due a zero

fino al 90’, poi anche nei supplementari rimane la

stessa. E, quando ormai si profilano i calci di rigori

(con molti a volerli evitare perché la volta

precedente, a Tolosa, erano stati fatali), ecco che con

costanza e insistenza, un indomito Antonio Careca

conquista un pallone al limite dell’area bianconera,

si spinge sul fondo e mette al centro il pallone della

disperazione sul quale si avventa quel pezzo di

“marcantonio” di Alessandro Renica, colpendolo di

testa e girandolo alle spalle di un attonito Tacconi. E’

il minuto 119: e da quel momento in poi è una samba

completa al San Paolo con scene di sano delirio sugli

spalti da parte di 80mila estasiati e fortunati tifosi.

Il Napoli vince 3-0 accedendo alle semifinali Uefa

contro il Bayern Monaco.

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Page 37: Ultra'Azzurro Gennaio 2011

Antigua Argenti Corso Meridionale, 27/28 - NapoliAurea Gioielli e Arte Via Roma , 101 - Sant'Antimo NAEuro D Via G. Leopardi, 94 - NapoliFashion Jewels Capretti Via S. Quasimodo, 15 - Mugnano di Napoli NAG.M. Oro Via B. Cellini, 5/7 - Portici NAGioielleria Gianni Via B. Tanucci, 68 - NapoliGioielli Esposito Via Roma, 271 - Melito NAL'oasi d'oro Corso Durante, 128 - Frattamaggiore NAMeridiana Oro Corso Regina, 208 - Ercolano NANavy Time P.za Francese, 31 - NapoliOro Fantasy Vai A. Pecchia, 171 - Arzano NAOro Fascino srl Piazza Cirillo, 15 - Casoria NAOro Più Via Nazionale delle Puglie, 193 - Casalnuovo NAOrologeria Esposito Via Nazionale, 1 - NapoliOropiù srl Corso Umberto, 181 - Caivano NAPezzuto Ciro Piazza Kennedy, 5/6 - Qualiano NAPianeta Oro Via Amendola, 102/104 - Afragola NAPlatino Corso Campano, 357 - Giugliano NARaiola Gioielli Via Tenente A. Cirillo, 68/70 - Boscoreale (NA)Russo Preziosi Via S. Rosa, 1 - Casavatore NASara Gioielli Via Annunziata, 19 - Acerra NA

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38

SETTORE GIOVAUn anno positivo perle giovanili azzurre

Passato il 2010, è ormai tempo di bilanci in casa delle giovani

promesse targate Napoli. Nel complesso, è alquanto positivo

per le quattro formazioni azzurre (Primavera, Berretti, Allievi

e Giovanissimi nazionali) che iniziano il nuovo anno con rosee

prospettive. Un terzo posto con uno score di 20 punti per gli

azzurrini di mister Miggiano (nella foto) che, dopo un punto d’oro

conquistato contro il Pescara ed uno 0-0 contro il Siena, pareggiano

in casa della capolista Lazio sfiorando l’impresa fino all’ultimo

respiro. Un punto importante per la Primavera che, al di là della

classifica, è composta da un gruppo di ragazzi che nel giro di pochi

mesi sono migliorati tantissimo sia come singoli che come squadra,

con la consapevolezza che bisogna ancora colmare il gap con le

grandi.

Perfetta media inglese, invece, per la Berretti che, nelle ultime gare,

colleziona due vittorie, due pareggi ed una sconfitta, con un terzo

posto in classifica a quota 27. Per onor di cronaca la squadra di

mister Mollo prima supera di misura l’Aversa Normanna, poi

conquista solo un punto in una gara opaca contro il Matera

(terminata 0-0, ndr), una super vittoria contro il Campobasso (4-0

il punteggio, ndr) a dimostrazione di forte grinta e volontà, quindi

ancora un pari (2-2, ndr) contro il Virtus Lanciano e per finire,

chiude l’anno con una sconfitta contro il Benevento. Una prova di

maturità fallita in una gara affrontata senza concretezza, mai

“azzannata” con la voglia di vincere, quella che rende una buona

squadra una grande squadra. Ma i mea culpa possono essere lasciati

alle spalle: la squadra ha grandi potenzialità e possiede tutte le carte

in regola per riconcquistare la vetta della classifica.

Volano sempre più in alto gli Allievi di Ciro Muro che consolidano

la vetta della classifica dopo aver fatto bottino pieno contro Juve

Stabia (0-3 il punteggio), Paganese (4-1), Virtus Lanciano (1-7),

Avellino (1-0) ed infine Cavese (1-2). Un gruppo che ha sempre più

voglia di crescere, grintoso e maturo per affrontare palcoscenici

importanti e raggiungere traguardi ambiziosi. Le dieci vittorie su

dodici gare disputate la dicono lunga sulla forza di questa squadra

che rappresenta una vera e propria macchina da gol all’interno di

tutto il vivaio azzurro.

Soddisfatto il tecnico dei baby della “cantera” azzurra, Nicola Liguori,

che chiudono l’anno con il botto: primo posto in classifica in

condominio con il Frosinone a 34 punti. Dopo i successi contro

Paganese, Atletico Roma e Aquila (tutte e tre finite 6-0, ndr) ed un

pari con il Giulianova, si chiude con la vittoria contro il Sorrento:

sotto l’albero ben quattro gol. L’anno era partito con qualche

titubanza, poi c’è stata una forte ripresa. Anche se il mantra rimane

sempre quello di migliorare per non ricadere nei cali di attenzione.

Bisogna essere costanti per esprimere un calcio piacevole e

soprattutto vincente. L’obiettivo stagionale resta quello di

continuare a crescere, per esser pronti alle fasi finali. Non basta esser

competitivi, gli strumenti per fare bene nei playoff ci sono tutti: si

deve solo continuare a sudare per rendere al meglio quando servirà.

Finisce così il 2010 dei Giovanissimi (foto sfondo di Aurelio Talpa),

con la convocazione nello stage in Under 15 di Tutino e Romano.

La società partenopea sta costruendo un grande club anche a livello

di vivaio e per i ragazzi è un grande stimolo. Qualcosa si sta

muovendo. Ma l’interesse di Mazzarri per alcuni giovani come

Maiello o Ciano, e l’allargamento degli scouting non basta. Napoli è

terra fertile di talenti e lasciarseli sfuggire per poi trovarseli campioni

contro è un errore che non si può ripetere se si vuole avere come

esempio la “cantera” del Barcellona. ROSA SAMBUCA

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ANILE

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LA FOTO DEL MESE

foto d

i: Renato O

limpio

Grava compie unintervento straordinariosulla linea di portanegando il gol dell’ 1 a 0al Lecce al 92° minuto.Una prodezza che vale

quanto un gol.

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45

Il solito infinito Napoli. “Non c’è due, senza tre”, recitava un vecchio adagio.

Ecco che allora, così come Palermo e Steaua, anche il Lecce deve inchinarsi alla

zona-Napoli, rilettura in chiave moderna di quella appartenuta per decenni a

Renato Cesarini. Così come contro la Steaua, a siglare la stoccata decisiva è stato

Edinson Cavani, adesso a quota dieci reti in classifica marcatori. Che si trattasse

di una partita ostica, Mazzarri lo sapeva bene. In settimana il tecnico azzurro

aveva invitato i suoi a non abbassare la guardia. Vecchia volpe del pallone, le sue

previsioni si dimostrano presto avverate. Il Lecce, orfano di Di Michele, gioca

senza paura e concede pochissimo a un Napoli rabberciato in difesa (terzetto

inedito Santacroce-Cribari-Grava) e poco propositivo davanti (pesante l’assenza

di Lavezzi). Primo tempo dal ritmo blando, ravvivato solo da una botta da fuori

di Zuniga, messa in angolo da Rosati al 37’. La manovra azzurra cresce nella

ripresa. Hamsik al 7’ riceve da Yebda ma spara su Rosati, bravissimo poco dopo

ad opporsi a Sosa, appena subentrato a Zuniga. La buona prova del pacchetto

difensivo convince Mazzarri a lanciare nella mischia Dumitru per Santacroce.

Mossa a sorpresa che disegna un Napoli inedito con Maggio centrale di destra e

Yebda esterno destro. Davanti Cavani, Hamsik, Sosa e Dumitru. Il Lecce non si

scompone. Anzi, è pericolosissimo in contropiede con Piatti, che salta

praticamente tutta la difesa, ma si lascia ipnotizzare da De Sanctis. Dall’altra

parte, Cribari, Yebda e Hamsik (nell’ordine) si arrendono alla sfortuna. Comincia

il recupero. Mentre il San Paolo spera nel nuovo miracolo, Corvia con un tocco

morbido supera De Sanctis in uscita. Sulla linea spunta il piede di Grava a

scacciare via la sconfitta. Nemmeno il tempo di tirare il sospiro di sollievo che

Cavani va in velocità, si libera nella trequarti leccese di tre avversari e lascia

partire un destro che si infila nel sette alle spalle di Rosati. Napoli 1, Lecce 0: il San

Paolo impazzisce. La marcia del Napoli continua.

di ROSA SAMBUCA

Celi di Campobasso 7

Rosati 6.5

Donati 6

Gustavo 5

Fabiano 5.5

Brivio 6

Grossmuller 6

30’ st Rispoli sv

Vives 6.5

38’ st Coppola sv

Olivera 6

Mesbah 5

Piatti 5

34’ st Corvia sv

Ofere 5.5

A disp.: Benassi, Sini,

Bertolacci e Jeda

All.: De Canio 6

NOTE: Spettatori: 30 mila circa.Espulso al 47’ st l’allenatore del Lecce De Canio, per proteste.

Angoli: 13-2 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 5’.

93’

De Sanctis 7

Santacroce 6.5

21’ st Dumitru 6

Cribari 6.5

Grava 7

Maggio 6

Gargano 5

Yebda 5.5

Dossena 5.5

34’ st Vitale sv

Hamsik 6

Zuniga 5.5

5’ st Sosa 5.5

Cavani 7.5

A disp.: Iezzo, Rullo,

Blasi e Maiello

All.: Mazzarri 6

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Comincia male il 2011 del Napoli. Fedele alla negativa tradizionedei tempi d’oro, la trasferta a San Siro subito dopo le feste lascial'amaro in bocca agli azzurri. Il 3-1 con cui Leonardo battezza il

suo ritorno in panchina suona come un pesante stop alle speranzepartenopee d'alta classifica, che dovranno fare i conti, moltoprobabilmente, anche con la ritrovata forma della Roma oltre chedell'Inter. Partenza subito in salita con il gol di Thiago Motta dopocentoventi secondi, a conclusione di una manovra orchestrata daStankovic. Napoli timido e molle in mezzo al campo con grossedifficoltà sull'asse di sinistra Dossena-Aronica. Al 25', però, su azioned'angolo Pazienza brucia tutti e gira di testa in rete, tornando al gol incampionato dopo un anno esatto (l'ultimo il 6 gennaio 2010all'Atalanta). Poco dopo Maggio ha sul destro la palla del vantaggio:tiro a lato. Il brivido sveglia l'Inter. Milito al 36' fallisce da ottimaposizione dopo aver rubato il tempo a uno spaesato Aronica. Passa unminuto, Maicon fugge sulla destra e crossa perfettamente perCambiasso che incorna il pallone del 2-1. Nella ripresa il Napoli cercadi accelerare, ma più di un esterno sul fondo di Hamsik su cross bassodi Cavani non riesce a costruire. Musica per le orecchie dei nerazzurri,che al 10' calano il tris. Protagonista ancora Thiago Motta che, suglisviluppi di un corner, sfugge a Dossena e di testa fa secco De Sanctis.La partita, di fatto, si chiude qui. L'Inter sfiora il quarto gol conZanetti, poi controlla senza problemi le ultime scorribande degliospiti. Buona la prima per Leo. Ora il Napoli sarà atteso domenica daun'altra sfida importante, con la Juve al San Paolo. Non c’è tempo peri rimpianti. Rialzati Napoli!

di ROSA SAMBUCA

Rocchi di Firenze 6

De Sanctis 6

Campagnaro 5

Cannavaro 5

Aronica 5

Maggio 5.5

Gargano 5

13’ st Yebda 6

Pazienza 6.5

31' st Sosa sv

Dossena 5

21’ st Zuniga 6

Hamsik 5.5

Lavezzi 6

Cavani 5

A disp.: Iezzo, Grava,

Santacroce e Dumitru

All.: Mazzarri 5

NOTE: Spettatori: 60mila circa. Angoli: 8-3 per il Napoli. Recupero: pt 1’; st 4’.

25’55’

37’

2’

Castellazzi 5.5

Maicon 6

Lucio 6.5

Cordoba 6

Chivu 6

Zanetti 6.5

Cambiasso 7

Thiago Motta 7.5

41’ st Muntari sv

Stankovic

35’ st Mariga sv

Pandev 6

38' st Biabiany sv

Milito 5,5

A disp.: Orlandoni, Ranocchia,

Materazzi e Santon.

All.: Leonardo 6.5

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