Empolitan Gennaio 2011

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saltatempo e lupo alberto presentano Anno 3 - n. 24 - Gennaio 2011 - Gratuito Anno 3 - n. 24 - Gennaio 2011 - Gratuito www.empolitan.org Olevano R. - Finalmente l'amministrazione comunale di Olevano R. si decide ad agire sostenendo i propri cittadini contro il Piano Regionale Rifiuti recentemente approvato, che prevedeva Olevano come possibile base per un impianto di compostaggio di 60000 tonnellate annue. Lo fa votando in todo a favore della mozione di un'istituzione di una commis- sione consiliare sul compostaggio portata nel consiglio comunale del 29.12.2010 dai consiglieri di minoranza Petrucca e Cianca. Questa “Commissione Impianto di Compostaggio” è istituita con carattere tem- poraneo, con durata necessaria alle attività istitutive, seguendo ogni pro- cesso amministrativo relativo alle stesse, auspicando la validità del Consiglio Comunale attualmente in carica, date le vicine elezioni amministrative. continua a pagina 2 di Marianna Lozzi Genazzano - Un anno fa, esattamente il 17 gennaio 2010, mentre in paese si festeggiava Sant'Antonio Abate, in un incontro al Cinema Italia, la giunta Ascenzi presentava con orgoglio il bilancio di previsio- ne approvato entro il 31 Dicembre. Nel 2010 però c'è stato il terremoto della sentenza Tonelli e ora, con il problema di dover gestire il debito fuori bilancio, quello per il 2011 di bilancio verrà presentato entro il 30 Aprile, aspettando, ci dicono con fiducia (_|--|), che il Tribunale d'appello di Perugia nell'udienza del 10 Febbraio accolga la richiesta di sospensiva dell'esecutività della senten- za della causa supercitata. continua a pagina 5 di Marco Gasbarra di Flavio Pelle Si sveglia l’opposizione e lancia l’albergo diffuso San Vito - “Il responsabile dell’area tecnica […] - A tutti i cittadini proprietari di immobili ubicati nelle strade e piazze comunali servite da pubblica rete di fognatura nera regolarmente in eserci- zio, ma non ancora serviti dal servizio di depurazione, a procedere, entro e non oltre 90 giorni dalla presente, all’attivazione di idoneo sistema di depurazione per l’allaccio degli scari- chi di competenza alla rete fognante cittadina, comprensivo di tutti i tratta- menti così come previsti per legge. - A tutti i cittadini dotati di sistema di smaltimento reflui domestici previ- sti dalla legge (fossa IHMOFF) di provvedere alla regolare e periodica manutenzione dell’impianto come pre- visto dall’attuale normativa con rila- scio di regolare attestazione da parte della ditta specificatamente accredita- ta; […] “ Questo è un estratto dell’ordinanza n° 48 del 22 Dicembre 2010, emessa direttamente dall’ufficio tecnico comunale, al fine di chiarire, in modo perentorio, gli oneri degli abitanti di San Vito Romano in materia di gestio- ne delle acque reflue, delicato argo- mento regolamentato già sin dalla metà degli anni ’70 con normative sia nazionali, che, in seguito, regionali ed europee. Risale al 1977, infatti ed esattamente al 4 Febbraio, la prima delibera del Ministero dei Lavori Pubblici, attual- mente in vigore, riguardante la tutela delle acque dall’inquinamento, la quale detta le linee guida su acque reflue, potabili, aquedotti, sorgenti e reti di trasmissione. Trentaquattro anni dividono quindi l’ordinanza comunale dall’inizio della nuova era di smaltimento delle acque di scarico e tutto il tempo trascorso, unitamente a qualche passaggio sibilli- no dell’ordinanza, aprono spunti di riflessione che meritano un approfon- dimento. Andiamo con ordine. Emettere un’ordinanza ora, nel 2010/2011 indica che, nonostante il tempo trascorso per l’adeguamento degli scarichi, ci siano ancora abita- zioni nel nostro comune che trattano in modo non corretto, o, almeno, anche se adeguato, non certificato, le proprie acque di scarico, con un con- seguente rischio per l’ambiente. continua a pagina 4 Ordinanze natalizie di Claudio Ruggeri Commissione Compostaggio: osservazioni al piano Polverini Genazzano - E’ iniziato con una sconfitta il girone di ritorno dell’ Audace Genazzano, che è stata battuta 2-1 in quel di Tivoli. Una sconfitta che non compromette il cammino dei bianconeri, che infatti resta- no saldamente al comando, anche se il vantaggio sulla più immediata inseguitrice (Certosa ndr) è sceso a sole due lunghezze. E pensare che il 2011 era iniziato con due suntuose vittorie che avevano rilanciato la corsa della capolista dopo la frenata avve- nuta a dicembre con la sconfitta casalinga, la prima della stagione con il Certosa ( 0-1) e il deludente pareggio sul campo del fana- lino di coda Vigili Urbani (1-1). Audace Genazzano – Fortitudo 6-1 All’alba del nuovo anno l’Audace aveva schiantato la mal ridotta Fortitudo, presentatasi al “ Le Rose” in formazione largamente rimaneggiata con un perentorio 6-1, sancito da una tripletta di Zerboni, una doppietta di Casali e un gol di Ceccobelli. Una vittoria che rilanciava la corsa dell’Audace, proprio alla vigilia dello scontro diretto in casa dell’Atletico Grottaferrata, seconda in classifica a meno tre dai bianconeri. continua a pagina 11 L’Audace manca il knock out Storie che puzzano

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saltatempo e lupo alberto presentano

Anno 3 - n. 24 - Gennaio 2011 - GratuitoAnno 3 - n. 24 - Gennaio 2011 - Gratuitowww.empolitan.org

Olevano R. - Finalmente l'amministrazione comunale di Olevano R. sidecide ad agire sostenendo i propri cittadini contro il Piano RegionaleRifiuti recentemente approvato, che prevedeva Olevano come possibilebase per un impianto di compostaggio di 60000 tonnellate annue. Lo favotando in todo a favore della mozione di un'istituzione di una commis-sione consiliare sul compostaggio portata nel consiglio comunale del29.12.2010 dai consiglieri di minoranza Petrucca e Cianca. Questa“Commissione Impianto di Compostaggio” è istituita con carattere tem-poraneo, con durata necessaria alle attività istitutive, seguendo ogni pro-cesso amministrativo relativo alle stesse, auspicando la validità del ConsiglioComunale attualmente in carica, date le vicine elezioni amministrative.

continua a pagina 2

di Marianna Lozzi

Genazzano - Un anno fa, esattamente il 17 gennaio 2010, mentre inpaese si festeggiava Sant'Antonio Abate, in un incontro al CinemaItalia, la giunta Ascenzi presentava con orgoglio il bilancio di previsio-ne approvato entro il 31 Dicembre.

Nel 2010 però c'è stato il terremoto della sentenza Tonelli e ora, con ilproblema di dover gestire il debito fuori bilancio, quello per il 2011 dibilancio verrà presentato entro il 30 Aprile, aspettando, ci dicono confiducia (_|--|), che il Tribunale d'appello di Perugia nell'udienza del 10Febbraio accolga la richiesta di sospensiva dell'esecutività della senten-za della causa supercitata.

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di Marco Gasbarra

di Flavio Pelle

Si sveglia l’opposizione

e lancia l’albergo diffuso

San Vito - “Il responsabile dell’areatecnica […]

- A tutti i cittadini proprietari diimmobili ubicati nelle strade e piazzecomunali servite da pubblica rete difognatura nera regolarmente in eserci-zio, ma non ancora serviti dal serviziodi depurazione, a procedere, entro enon oltre 90 giorni dalla presente,all’attivazione di idoneo sistema didepurazione per l’allaccio degli scari-chi di competenza alla rete fognantecittadina, comprensivo di tutti i tratta-menti così come previsti per legge.

- A tutti i cittadini dotati di sistemadi smaltimento reflui domestici previ-sti dalla legge (fossa IHMOFF) diprovvedere alla regolare e periodicamanutenzione dell’impianto come pre-visto dall’attuale normativa con rila-scio di regolare attestazione da partedella ditta specificatamente accredita-ta; […] “

Questo è un estratto dell’ordinanzan° 48 del 22 Dicembre 2010, emessadirettamente dall’ufficio tecnicocomunale, al fine di chiarire, in modoperentorio, gli oneri degli abitanti diSan Vito Romano in materia di gestio-ne delle acque reflue, delicato argo-mento regolamentato già sin dallametà degli anni ’70 con normative sianazionali, che, in seguito, regionali edeuropee.

Risale al 1977, infatti ed esattamenteal 4 Febbraio, la prima delibera delMinistero dei Lavori Pubblici, attual-mente in vigore, riguardante la tuteladelle acque dall’inquinamento, laquale detta le linee guida su acquereflue, potabili, aquedotti, sorgenti ereti di trasmissione.

Trentaquattro anni dividono quindil’ordinanza comunale dall’inizio dellanuova era di smaltimento delle acquedi scarico e tutto il tempo trascorso,unitamente a qualche passaggio sibilli-no dell’ordinanza, aprono spunti diriflessione che meritano un approfon-dimento. Andiamo con ordine.

Emettere un’ordinanza ora, nel2010/2011 indica che, nonostante iltempo trascorso per l’adeguamentodegli scarichi, ci siano ancora abita-zioni nel nostro comune che trattanoin modo non corretto, o, almeno,anche se adeguato, non certificato, leproprie acque di scarico, con un con-seguente rischio per l’ambiente.

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Ordinanze natalizie

di Claudio Ruggeri

Commissione Compostaggio:osservazioni al piano Polverini

Genazzano - E’ iniziato con unasconfitta il girone di ritorno dell’Audace Genazzano, che è stata battuta2-1 in quel di Tivoli.

Una sconfitta che non compromette ilcammino dei bianconeri, che infatti resta-no saldamente al comando, anche se ilvantaggio sulla più immediata inseguitrice(Certosa ndr) è sceso a sole due lunghezze.

E pensare che il 2011 era iniziato con duesuntuose vittorie che avevano rilanciato lacorsa della capolista dopo la frenata avve-nuta a dicembre con la sconfitta casalinga,la prima della stagione con il Certosa ( 0-1)e il deludente pareggio sul campo del fana-lino di coda Vigili Urbani (1-1).Audace Genazzano – Fortitudo 6-1

All’alba del nuovo anno l’Audaceaveva schiantato la mal ridottaFortitudo, presentatasi al “ Le Rose” informazione largamente rimaneggiatacon un perentorio 6-1, sancito da unatripletta di Zerboni, una doppietta diCasali e un gol di Ceccobelli.

Una vittoria che rilanciava la corsadell’Audace, proprio alla vigilia delloscontro diretto in casa dell’AtleticoGrottaferrata, seconda in classifica ameno tre dai bianconeri.

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L’Audace mancail knock out

Storie che puzzano

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continua dalla prima

In queste settimane i membri delComitato hanno lavorato principal-mente per portare osservazioni alPiano regionale dei rifiuti propostodalla Giunta Polverini. I passaggidecisi ed adottati dal Comitatosono stati i seguenti

1) Proposta di una commissioneConsigliare sulla questione delcompostaggio, inizialmente aiquattro membri della minoranza inconsiglio comunale.

2) I consiglieri Petrucca e Ciancaaccettano la proposta, partecipanoa stilare unaprima versionedella mozioneche viene pre-sentata agli uffi-ci comunali. IconsiglieriRiccardi ’66 eStramazzi rifiu-tano la proposta.

3) Membri delcomitato incon-trano il sindacoil Sindaco perillustrare lamozione.

4) Incontroallargato a tuttala maggioranzaper stilare unaversione definiti-va e condivisadella mozione. Si cambiano princi-palmente alcuni aspetti organizza-tivi, ritenendo opportuno per velo-cizzare l’istituzione di fare indica-re ai gruppi di maggioranza eminoranza i componenti esternidella Commissione.

5) Consiglio comunale del 29.12.2010: la Commissione vieneistituita. Riccardi ’66 e Stramazziabbandonano l’aula durante la dis-cussione e non votano l’istituzione.

6) La commissione si riunisce i

giorni 7, 10 e 12 gennaio. É com-posta dal Sindaco Ranaldi, dueConsiglieri di maggioranza(Vesselli e Carletti) e due di mino-ranza (Petrucca e Cianca). Le com-ponenti esterne proposte dallamaggioranza, Riccardo Masci (viti-cultore, presente solo al secondogiorno) ed Eleonora Fornasari(biologa ambientale); dalla mino-ranza Jytte Keldborg (Danese diOlevanese, esperta di dirittoambientale e rappresente delMuseo centro-studi sulla Pittura dipaesaggio europea del Lazio,

coadiuvata dal Prof. Silvano DeGiusti) e da Fabio Ciolli (fisico,membro del Comitato).

7) Consiglio comunale del 14gennaio 2011. Viene letto il docu-mento presentato dellaCommissione. Interviene Riccardi’66 comunica che assieme aStramazzi ha indirizzato proprieosservazioni alla Regione e conte-sta l’istituzione dellaCommissione.

8) Si vota all’unanimità il docu-

mento pre-paratodalla

Commissione, anche con il voto diRiccardi ’66 e Stramazzi.

9) 18 gennaio: l’intervista delTGR Lazio al Presidente Zingarettiparla di un finanziamento per unimpianto ad Olevano (verosimil-mente quello di 800mila euro perla realizzazione dell’impianto daparte della comunità montanadell’Aniene da 3,1 milioni dieuro).

10) 20 gennaio: il Sindaco vienericevuta per l’impianto di compo-staggio in Regione. In seguitoannuncia una commissione di ser-

vizi (incontro traRegione, Provinciae Comunità monta-na dell’Aniene eComune) per defini-re l’eventuale can-cellazione dell’iterautorizzatorio del-l’impianto olevane-se.

In merito si stachiedendo di delibe-rare anche alleamministrazionilimitrofe.Il lavorodella Commissioneper la prima voltaha permesso diragionare a tuttocampo sul l'idea disviluppo per il terri-torio dell'Alta valle

del Sacco. Si spera che il coinvol-gimento dei comunilimitrofi con-senta di approfondire tale dibattitoper arrivare in modo concorde aproposte concrete. Osservazioni alla Proposta di

Piano Regionale Rifiuti del Lazio

(DGR N. 523 del 19.11.2010)

Il Consiglio Comunale diOlevano Romano, venuto a cono-scenza della Deliberazione dellaGiunta Regionale del Lazio N. 523del 19.11.2010, dall’oggetto“Adozione dello schema di Pianoregionale di gestione dei rifiuti delLazio”, in particolare l’Allegato“Sezione I: Rifiuti Urbani”, doveal paragrafo 10.2, capo SubATORoma si legge

“Ulteriori capacità di compostag-gio dovrebbero essere attivate nelcorso dei prossimi anni a seguitodel termine delle procedure auto-rizzatorie in corso ad AnguillaraSabazia, Olevano Romano eFiumicino.”;

rilevato che nello stesso allegatodel piano è riportata la previsionedella realizzazione di un impiantodi compostaggio in OlevanoRomano, per complessive 60.000tonn/annue, con entrata in funzioneprevista 2014;

e considerate le forti preoccupa-zioni sorte nella Comunità diOlevano Romano relativamentealla DGR stessa, intende manife-stare ed articolare a questaAmministrazione regionale la pro-pria estraneità all’iter autorizzato-rio indicato nella Deliberazione diGiunta Regionale citata e la conse-guente indisponibilità del territorioe della Comunità alla realizzazionedelle specifiche previsioni delPiano Regionale stesso, sia permotivi di carattere generale cheper la comune volontà dellaComunità espressa nell’annulla-mento di procedimenti amministra-tivi preesistenti tramite laDeliberazione del ConsiglioComunale n°15 del 12/02/2010,come meglio argomentato nelleragioni che seguono e meglio illu-strate nelle pagine seguenti

1. Contrario alle direttive europeee convenzioni internazionali

2. Contrario alle direttive nazio-nali e regionali

3. Contrario alle direttive e alledeliberazioni Comunali

4. Contrario all’opinione preva-lente della Comunità locale diOlevano Romano

5. Inadeguatezza delle infrastrut-ture di trasporto

6. Inadeguatezza delle StimeTecniche

7. Effetti negativi sulle risorseambientali ed antropiche

8. Effetti negativi sul Paesaggio esui Beni Culturali

9. Effetti negativi sull’economialocale, turismo ed enogastronomia

10. Effetti negativi su area vasta11. Effetti CumulativiFanno parte integrante delle pre-

senti osservazioni gli Allegatiriportati nel seguente elenco:

1. Mappa corsi d’acqua e vincolopaesaggistico

2. Mappa agropedologica3. Mappa degli insediamenti dif-

fusi4.Certificato indice densità resi-

denziale in area extraurbana5.Lettera per conoscenza ai

comuni limitrofi in area vastaMarianna Lozzi

OlevanoRendiconto sulla Commissione Compostaggio e

Osservazioni al piano Polverini

Olevano RomanoVia Roma, 64

Tel/Fax 06.95638272

Direttore responsabile

Corrado De PaolisAutorizzazione

Tribunale Tivoli n. 29/08 Reg.Stampa con Decreto del 21/11/2008

Editore

Associazione Culturale saltatempo

Redazione

Vicolo Lanzi n.1, Genazzano (Roma)tel. 06/9578225

Web http://www.empolitan.orgemail [email protected]

Tipografia

Tipolitografia Nuova Stampa Cave (RM) - Via Pio XII, 98

L’Empolitan - Anno 3, n. 24 Gennaio 2011

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Mancano ormai pochi mesialle elezioni amministrative,ma ad Olevano Romano ununico nome ripetuto più e piùvolte come futuro candidato asindaco, Giulio Riccardi(1966). Attualmente consi-gliere di minoranza con lalista “centro-sinistra perOlevano”, taglia i rapporticon quest'ultima intorno agliultimi mesi del 2010 e si alleacon esponenti PDL, andandocosì a creare una pseudo listae diventando candidato a sin-daco. Il problema non è che sia

una figura incandidabile ma“il futuro Sindaco” si riesce acomplicare la vita politica indue mosse, a occhio attentodel cittadino medio con unminimo di coscienza politica.Dapprima fuoriesce, o

meglio viene fatto fuoriusci-re, dalla lista con cui ha col-laborato per quattro anni giu-stamente per incompatibilità“ideali” e non solo. Infatticome tanti bravi politici ita-liani prima collabora, si favotare e diventa consiglierecon una lista POLITICA dicentrosinistra, poi in sentoredi amministrative va dovepiù gli è comodo. Si unisce aiconsiglieri di minoranza dicentrodestra, crea una lista esi candida a sindaco.

Secondo poi, sida la proverbiale“zappa sui piedi”non accettando la propostasulla mozione per l'istituzionedi una commissione consilia-re sul compostaggio propostaproprio dai consiglieriPetrucca e Cianca della lista“centrosinistra per Olevano”.Così, durante il consigliocomunale del 29.12.2010quando viene istituita la com-missione, Riccardi ’66, insie-me al consigliere di minoran-

za di centro-destra Stramazzi,abbandona l’aula durante ladiscussione non votando l’i-stituzione. Politicamente erro-

re di valutazione madornale,dato che i cittadini olevanesisia di destra che di sinistra adoggi non accettano l'idea diavere un impianto di compo-staggio sul proprio territorio.Immediatamente però appare

un manifesto per le strade diOlevano Romano, batte ban-diera PD ed esplica cosaavvenuto nel consiglio comu-nale, di cui sopra, sottoli-

neando la “scelleratezza”(a parer loro) con cui ilduo del PDL, con fieranonchalance, ha dribblatola votazione sul compo-staggio. E' interessanteanalizzare il perché questamossa sia avvenuta inquel particolare momento(tra la fine dell'anno equello venturo) ed è pro-babilmente figlia di un'ot-tima strategia: impossibi-litare una risposta imme-diata dell'avversario(essendo le tipografiechiuse) e oltremodo evi-denziare quanto la partepolitica opposta (vieneevidenziato il fatto che ilDottor Riccardi è candida-to a sindaco) tenga davve-

ro all'opinione pubblica degliOlevanesi. Dopo circa duesettimane (!!!) arriva anche ilmanifesto di risposta del Pdl

che ovviamente si sente presoin causa, il messaggio che sievince è questo: “Cosa direallora di voi e della vostraambigua posizione verso ilcompostaggio?”. E mentre siattende un altro manifesto dirisposta da parte del PD edell'amministrazione, avvieneuna cosa dissacrante: arriva ilmanifesto di una terza partein causa, il manifesto deimembri del Pdl locale (exiscritti AN). Nel manifesto inoggetto dichiarano di disso-ciarsi e di non ritrovarsi asso-lutamente nella “sedicente”lista di centrodestra capeggia-ta da Riccardi. Affermanoaltresì che “ questa presa diposizione non è frutto di scel-te maturate in loco, ma detta-ta da referenti politici PDL dizona che sono a conoscenzadella situazione creatasi adOlevano Romano che è indisaccordo con quelle chesono le direttive di partito”considerando il Dott. Riccardisempre e comunque un espo-nente della sinistra olevanese.Quindi cosa accadrà da qui a

poco, cosa offrirà il panoramapolitico olevanese? C'è anco-ra un po' di attesa ma sembrache ne vedremo delle belle daqui alle elezioni.

Marianna Lozzi

OlevanoBotte e risposte pre-amministrative

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Al via la prima edizione del Carnevale Sanvitesea cura dell’associazione culturale “San VitoMusica e Arte” e direttamente curata da MaccaroniFrancesco, Cianfriglia Luca, Martinoli Daniele eMastrogiacomo Roberto. La festa si terrà sabato 5Marzo dal pomeriggio alle ore 16.30 fino alle ore24.00 presso lapalestra comunaleall’interno dell’isti-tuto comprensivoAlcide de Gasperi, nel-l’edificio delle elementari;l’ingresso sarà sito in viadei Martiri e sarà riserva-to alle protagoniste delCarnevale, le maschere!

Durante la festa saràattivo il servizio bar e verrà assegnato il titolo dimaschera più bella ed originale con premiazione

annessa. La musica dadiscoteca intratterrà gliospiti, ma ad animare ledanze sarà anche lamusica dal vivo, ce n’è

per ogni gusto insomma. Lo scopo è senza dubbioil divertimento ma accanto a questo c’è la speran-za nella riuscita di una festa che gli organizzatoriauspicano di poter far divenire una ricorrenzaannuale. Punto cardine dell’organizzazione è peròanche l’impegno per la risoluzione dei problemiche, più o meno recentemente, affliggono le scuo-

le pubbliche italiane, la mancanza di fondiche non ha certo risparmiato la nostra scuo-la. Da tale consapevolezza nasce la volontàdi devolvere il ricavato del Carnevale all’i-stituto affinché il materiale didattico neces-

sario alla formazione dei nostri alunni, possaessere fortino dalla scuola stessa anzichédalle famiglie costrette a spese sempre cre-scenti per un’istruzione minacciata. Le altre

date del carnevale, 26 Febbraio, 6 e 8 Marzo, pre-vedono la sfilata di carri allegorici caratteristiciper le vie del paese. Ricordiamo che all’interno

della palestra è proibito fumare e raccomandiamole maschere di non indossare scarpe con tacco alfine di non danneggiare il manto del locale.

Come sottolinea Roberto Mastrogiacomo la spe-ranza è che tale manifestazione possa diventare unpunto fisso nel calendario eventi del nostro paese,a tal proposito un ringraziamento speciale va allapreside dell’istituto per la disponibilità offerta.

Roberta Proietti

Carnevale Sanvitese 2011 Maschere Divertimento e Beneficienza

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Quando tutto sembra spegnersi eanche l’imponente ruota cigolando arri-vare alla fine della sua corsa, i bambinisi accalcano verso l’uscita con ancoranelle guance stralci di zucchero filato.Un buffo Lucignolo ci condusse, nonricordo bene quando, se in questa vita,se eravamo davvero nati. Ricordo solol’emozione che provammo appenagiunti, così forte e coinvolgente da farnascere in noi una nitida consapevolez-za: non saremmo andati mai più via… equella magia non ci abbandonò per tuttoil resto della vita.

A distanza di tempo, quello spettacolocosì imbarazzante e complesso non hasmesso di irradiare con i suoi coloricangianti e sovrannaturali. Ogni anno simanifesta tra l’equinozio di primavera equello di autunno quando il sole sorgeprecisamente a est e tramonta precisa-mente a ovest, ovunque. Tra i due equi-nozi la lunghezza del giorno eguagliaquella della notte e in questi periodi dicongiuntura favorevole ogni asino, sevuole, può trasformarsi in bambino.

Entrare in empatia con questi fenomeninon significa raggiungere uno stato maimmergersi in un processo. L'istante nelquale il sole passa attraverso ogni puntodi equinozio non è un processo staticoma dinamico, così l'equinozio è sempree solo un particolare istante, un’idea, unsogno, sempre da inseguire. Nella suaeccitata eclissi il sole fa l'amore con laluna generando una miriade di particelleche stringendosi tutte insieme creano

splendidi arcobaleni recanti ognuno, intutte le lingue del mondo, un calorosobenvenuto nel Paese dei balocchi.

Il lunapark saltatempista, sconclusiona-to e fattivo più che mai, sta riaprendo ibattenti con tutto il suo carico di entusia-smo e partecipazione. Spolverati e tiratia lucido i tendoni, oliate le macchine ele strutture, questo istabile carrozzone èpronto per rapirvi in un turbinio di fasci-no e seduzione dal quale vi staccherete afatica. La programmazione annuale pre-vede una formula orientata ormai su treappuntamenti fissi, diversi, apparente-mente in antitesi tra di loro.

Si parte con il Carnevale 2011. Ilmotore saltatempista guadagna girimentre le prodezze ingegneristichedegli amici carristi animeranno le sfilatedi giovedì 3, sabato 5, domenica 6 emartedì 8 marzo in un'atmosfera carne-valesca “da paura”. E' da otto anniormai che ci si diverte per le strade diGenazzano, bambini protagonisti eadulti che non perdono l'occasione perridiventarlo, almeno per qualche ora.Ma è sotto il tendone il cuore deifesteggiamenti. Si inizia venerdì 4marzo con i Rotting Flowers e gliHill'm'Piece, band locali a cui ognitanto sembra doveroso (ma è anche pia-cevole) dare spazio. Sabato sera veglio-ne in maschera... si danzaaa!!!Divertirsi sul set è sempre stata una pre-rogativa fondamentale per il dj e per lagente che osserva la consolle. I lororemix spumeggianti aumentano l’alto

grado di simpatia che un trio può darealla folla. Loro si chiamano Frank SentUs. Si divertono a remixare cartoon,sigle di telefilm, videogiochi e tutto ciòche li rende “Happy” e per l'occasioneapriranno la serata. Una bolgia dante-sca si dimena al ritmo dell'house e delrevival propinato da dj Lupin, dj Cekko& dj Axessor. Il veglione conclusivo dimartedì grasso è storia nota. In unaparola TottoX!!! Poco da dire, è ormai ildj uffciale del carnevale saltatempista,come sempre spalleggiato dai ragazzac-ci di cui sopra. Una discesa agl'inferi.Per il particolare appunta-mento che vede la conco-mitanza con la festa delladonna, ci saranno sorpresee intrattenimenti chetoglieranno il fiato.

L’esordio nel nuovo anno a dire il veroper saltatempo ci sarà domencia 13 feb-braio, dalle 10 alle 13, con SEMInarioun’incontro della Mu.S.A.C., la Mutuadelle sementi autoctone e contadinenata a Fermenti 2010. Una mattinata perincontrarsi, scambiarsi informazioni,contatti e. eventualmente sementi etalee. Un nuovo appuntamento dellaMu.S.A.C. ci sarà poi il 27 marzo peruna vera e propria festa della semina

Sempre in crescendo. La IX edizionedi Fuochi nella notte. E' il primo“evento” realizzato dall'associazione,quello al quale siamo tutti più affezio-nati. Nella cornice di piazzaS.Giovanni, ai piedi del castelloColonna, da venerdì 22 a lunedì 25aprile, viene riproposto il rito dei fuochidi San Marco, che in epoche passate e

fino alla metà degli anni '90 hannoriscaldato anima e corpo dei genazzane-si e non. Nati dalla tradizione religiosa ifuochi rappresentavano, in tempi lonta-ni, una forma di accoglienza per i pelle-grini che giungevano a notte fonda inpaese. Nella nostra rivisitazione, solo ilfuoco (purificatore o meno) resta, e l'ac-coglienza si trasforma in intrattenimentomusicale e culinario. Per ironia dellasorte quest’anno la Liberazione si pre-senta il lunedì dell’Angelo e i due

amanti, sacro e profano, hanno un’in-tera giornata da trascorrere insieme.Nella cornice del palco degli Elcini,in una Woodstock nostrana, si alter-neranno, dalle prime ore della matti-na fino a notte fonda, decine di band

che ebbre di allegria ci traghetterannolungo il corso della pasquetta.

A tavoletta. Una grossa responsabilità:Fermenti 2011. La VI edizione esplo-derà il 16-17-18 settembre, ma il lavorodi progettazione è già cominciato. Iltema è in via di definizione e il viaggioverso la riscoperta e valorizzazione diusi e tradizioni della nostra civiltà ruralee contadina è di nuovo iniziato. Ci siaspetta la disponibilità, l’impegno el’entusiasmo di tutti per far crescere emigliorare un appuntamento che èentrato ormai nel cuore di tutti.

Siamo giunti ormai a fine settembre eil solstizio d’autunno è ormai arrivato.La notte inizia a diventare sempre piùlunga e il Paese dei balocchi dimette leproprie insegne. Inizia il lungo inverno.

Giuseppe D’Attilia

L’associazionismo giovanile è unfenomeno che rappresenta quasi unanecessità. Questo non solo per lanaturale attitudine di ogni individuoad abbattere i limiti dell’individuali-smo per tuffarsi nella “mischia” dellasocialità; a Genazzano è una necessi-tà perché occasioni di ritrovo sono,all’ordine del giorno, mancanti. Èquasi una malattia cronica. La fermavolontà di non essere risucchiati dallaprovincial noia, sembra spingere iragazzi a decidere di segnare dellelinee di demarcazione tra il nulla e ilnulla rinforzato da qualche validaproposta. È un percorso partito già danon pochi anni con Saltatempo, ibri-dando il 25 aprile nazionale e paesa-no con Fuochi nella notte e riesuman-do l’antica tradizione di un Carnevaleche stava degenerando in meri com-battimenti tra bande di teen-ager. Da

lì la strada è stata certamente lunga enon ultima dimostrazione è stata larecente escalation di Fermenti. Inquesta sede non si vuole fare l’enco-

mio di un gruppo da statuto, cosa perdi più sconveniente sul giornale dellastesso. Il punto è quello di dimostrarecome l’assenza di stimoli funge, para-dossalmente, da catalizzatore nei con-fronti di nuovi.

Tarda primavera del 2010: si costi-tuisce ufficialmente l’AssociazioneCulturale Ninfea. La forza centripeta,come attesta anche il nome stesso,

sembra essere lavalorizzazione, omeglio lotta al pro-gressivo degrado, delNinfeo Bramantesco:ecco dunque che leprime tappe vedono iragazzi effettuare unmonitoraggio costan-te della zona pergarantire i minimilivelli di decoro.

Seconda tappa: la valorizzazione.Siamo alla fine di luglio dello scorsoanno e l’antica rovina sembra rivivereper tre giorni gli antichi fasti deglianni ’80 con esibizioni live, mostrefotografiche ed enogastronomia. Ciò

che caratterizza l’attività dell’as-sociazione, come hanno dimo-strato le recenti vicende inverna-

li, è promuovere un’attività a 360gradi: dal bookcrossing (letteralmente“scambio di libri”), alla partecipazio-ne allo sfumato festival della piccolae media editoria, per arrivare allevarie serate di musica dal vivo. È ilbilancio delle recenti tranches inver-nali: il 26 dicembre è stata la voltadel concerto di Musica Gospel all’in-terno del Castello Colonna. Stessacornice ma pubblico differente quelloche ha popolato il cortile la vigiliadell’Epifania: un piccolo popolominuto ha atteso l’arrivo della vec-chia Befana tra musica, distribuzionedi caramelle e dolciumi. Prossimeanticipazioni? Un torneo di scacchiaperto alla cittadinanza e ovviamentela seconda edizione del ninfeo Live,perno di un intero ed estremamenteaffaccendato, anno solare.

EM

Nuove leve dell’associazionismo genazzanese: Ninfea

GenazzanoSaltando sul DuemilaundiciEventi e manifestazioni dell’associazione culturale saltatempo

Page 5: Empolitan Gennaio 2011

segue dalla prima

Genazzano avrà così un po' direspiro, almeno fino alla conclusionedel secondo grado di giudizio.

Un anno fa il cronista si lamentavadei noiosissimi consigli comunali e"rimpiangeva" i duelli degli anni pas-sati fra l'ex sindaco Pitocco e il con-sigliere d'opposizione Mosca.Consigliere che invece, all'approva-zione del bilancio previsionale 2010,era addirittura assente.

Nelle ultime sedute dell'anno passa-to Mosca era già sembrato più pim-pante, cominciavano a riecheggiare itamburi di guerra ed ora il suo grup-po ha assestato un bel colpo.

Il 23 gennaio scorso, a un annoquasi esatto da quell'incontro dellamaggioranza e di nuovo in coinci-denza con la benedizione degli ani-

mali di Sant'Antonio (nessun riferi-mento ai suscettibilissimi, paranoici,politici locali di ogni schieramento,forma, colore o dimensione), adoccupare il Cinema Italia è l'opposi-zione questa volta, con l'assemblea"Il progetto dell'albergo diffuso nelcentro storico di Genazzano" orga-nizzata da Progetto civico per il cam-biamento e dall'associazione gemellaIdea nuova.

L'albergo dif-fuso è "unaproposta con-cepita peroffrire agliospiti l’espe-rienza di vitadi un centrostorico di unacittà o di unpaese, potendo

contare su tutti i servizi alberghieri,cioè su accoglienza, assistenza, risto-razione, spazi e servizi comuni pergli ospiti, alloggiando in case ecamere che distano non oltre 200

metri dal “cuore” dell’albergo dif-fuso: lo stabile nel quale sonosituati la reception, gli ambienticomuni, l’area ristoro." (fontewww.albergodiffuso.it sito ufficialedegli alberghi diffusi).

Genazzano e il suo centro storicosembrerebbero perfetti per un pro-getto del genere e infatti l'albergodiffuso era già un cavallo di batta-glia di Pitocco e spuntava qua e làanche in diversi programmi eletto-rali ai tempi delle comunali.

All'assemblea di domenica 23,quale ospite d'onore, era annunciatoAngelo Miele, guru degli ex socia-listi del circondario, già sindacodella Valmontone dei miracoli eattualmente consigliere regionalenella Lista Polverini. Il suo invitoda parte del Progetto civico per ilcambiamento non era dovuto solo avecchia conoscenza politica, l'ini-ziativa infatti è stata stimolata dal-l'imminenza di due avvenimenti:l'apertura del parco giochi oltre-maccareccia e una mozione dellostesso Miele al Piano Casa, prossi-mo all'approvazione in consiglioregionale. La mozione Miele preve-de deroghe per lavori di ristruttura-zione e cambi di destinazione d'uso"volanti" (il normale iter può dura-re anche anni) per quanto riguardalocali nei centri storici dei paesi delLazio, che si inseriscano in progettidi albergo diffuso.

Abbiamo contattato il leader delProgetto civico per il cambiamentoFrancesco Mosca, che ci ha annun-

ciato la prossima costituzione di uncomitato che si occupi di informare icittadini sulla questione e individuarequindi locali e strutture di variogenere interessate, al fine di delimi-

tare ilperime-tro del-l'albergodiffuso(nelqualesarebbe-ro poi invigore ledero-ghe). Hainvecesmentitole vocidi piazza

cha indicavano nel nascituro comita-to, il futuro gestore delle strutturedell'albergo diffuso (ricezione, pub-blicità etc.) eventualmente realizzato,se non altro perché certi discorsisono prematuri.

Il progetto per andare in portodovrà comunque passare per ilComune, ente competente per icambi di destinazione d'uso sul pro-prio territorio, essere approvato inConsiglio e recepito dall'amministra-zione in carica, amministrazione che,anche nella peggiore ipotesi di scon-fitta in sede giudiziaria, dichiara divoler onorare fino al termine il suomandato.

Per questo, sempre Mosca, ha anti-cipato che chiederà al Sindaco diconvocare un Consiglio comunalestraordinario o comunque di inserireall'o.d.g. di una delle prossime sedutela discussione sull'albergo diffuso.

Abbiamo quindi chiesto ad Ascenziquale fosse la sua opinione sull'ini-ziativa del Progetto civico per ilcambiamento e si è detto sicuramentedisponibile ad intavolare una discus-sione.

Aldilà della normale dialettica poli-tica, per cui l'opposizione fa un'ini-ziativa, citiamo la presentazione del-l'incontro, "nonostante l'inerzia del-l'amministrazione", ora bisogneràvedere se da una parte non si avràpaura di regalare il progetto al paesedurante l'amministrazione degliavversari e dall'altra non si bocceràl'idea a priori.

Marco Gasbarra

Genazzano Si sveglia l’opposizione

e lancia l’albergo diffuso

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Egregio Direttore,nell’ultima edizione dell’”Empolitan”

del mese di novembre, a firma diMarco Gasbarra, rilevo un articolo daicontenuti non corretti e, per quanto miriguarda, sgradevoli ed offensivi.

Non ho piacere di conoscere il Sig.Marco Gasbarra, ma è molto evidenteche il mestiere di giornalista non gli èabbastanza consono.

Innanzitutto credo che un giornalista“capace” debba partecipare agli eventi,per poter riportare notizie veritiere enon scrivere articoli partendo da fonti“ del solo sentito dire”. A tal proposi-to, nell’articolo si legge che nei giornisabato 27 e domenica 28 novembre2010 si sono svolte soltanto le elezioniper il rinnovo del Direttivo, quandoinvece si sono svolte anche le elezioniper eleggere i candidati dell’assembleaprovinciale, con i seguenti risultati:iscritti: 220, aventi diritto al voto: 210,votanti:151,schede bianche-nulle: 3

-lista n°1: riformisti e area democra-tica uniti per Daniele Leodori: voti102

-lista n°3: rinnovamento e territoriocon Leodori: voti 46

Inoltre, credo che insultare e denigra-re non faccia parte di una deontologiagiornalistica; né tanto meno, dato chesiamo tutti dello stesso paese, preten-dere, attraverso lo scritto, di sminuirele proprietà del nome altrui e, allostesso tempo, classificare le personecome un “mix” o “vecchi marpioni”!

Vero è che gli anni che dedico allapolitica sono tanti e in questo lungo

periodoho semprepraticato concetti elementari, quali

il dialogo, il rispetto delle idee altrui eun’intensa attività democratica nellavita politica e sociale.

Mi sono sentito molto amareggiatonel leggere questo articolo e spero chequesto mio intervento, oltre che esserepubblicato nel prossimo numero, possaessere da stimolo per correggere formee vizi che sono tipici di “chiacchiere dipiazza”. Allo stesso tempo, spero cheun incontro con il Sig. Marco Gasbarrapossa far superare atteggiamenti edincomprensioni.

Certo di un vostro interessamento,porgo distinti saluti a Lei e al suo gior-nale.

Luigi Moretti

Riportiamo, a beneficio del lettore, ilpassaggio dell'articolo cui fa riferi-mento la lettera di Moretti “MassimoSantelli segretario PD. Non tesserati iDG" a proposito delle elezioni delsegretario locale del PD, apparso suL'Empolitan del Novembre 2010

“Ai 151 votanti (su 220 iscritti delPD) è stata quindi presentata un’unicamozione e un’unica lista per i 20membri del direttivo, 10 donne e 10uomini come da statuto, un ben assor-tito mix di facce nuove (Pier Giacomode Matti, Silvia D’amico, Cinzia DiFazio, Eleonora Minna, ChiaraFornace) e vecchi marpioni (GiggiMoretti, Giorgio Salvi, ErcolinoFransesini, Mario Ronzani) e quoteben calibrate di rappresentanti dellediverse anime del partito”.

Riceviamo e pubblichiamo

Page 6: Empolitan Gennaio 2011

6

continua dalla prima

Il responsabile dell’area tecnica,Geom. Enrico Micheli, sentito in pro-posito, ha confermato che le zone apartire da viale Sisto Jella, prose-guendo verso Genazzano ed alcuneabitazioni di via Guido Baccelli sonodirettamente interessate dall’ordinan-za, fugando ogni dubbio sul fatto chei problemi potessero riguardare soloaree più rurali.

La prima legittima domanda, quin-di, è il perché in tutti questi anni sisia ignorata questa situazione,lasciando il territorio senza un ade-guato controllo e tutela.

La seconda, però, è: perché inveceproprio ora?

L’ipotesi più sensata è che l’avventodell’ACEA ATO2 nella gestione del-l’impianto idrico comunale abbiaportato una ventata di legalità e diobblighi che prima erano stati rego-larmente ignorati quando il tuttoveniva gestito direttamente dalComune o da enti ad esso strettamen-te collegati, vedi il CEP, e che ora cisia bisogno di mettersi al riparo daeventuali rischi legali.

Un estratto del RegolamentoACEA (Agg. Al 2009), infatti,richiama direttamente ciò che puòsembrare un’anomalia dell’ordi-nanza, ovvero il punto 1, quelloin cui si obbliga esplicitamente amettersi in regola chi è servitodalle pubbliche fognature, noncollegate però ad un depuratorecomunale. Il paragrafo 7.4 delRegolamento, infatti, redatto dallasegreteria Tecnico Operativadichiara che << nelle zone urba-nizzate servite da pubblica fognaturapriva di depuratore finale ovverorecapitante ad un depuratore insuffi-ciente, Acea Ato 2 S.p.A. non puòaccettare domande di allaccio inpubblica fognatura. >>

Di fatto si sta sancendo l’irregolari-tà e l’inutilità di una siffatta pubblicafognatura, che unita al primo puntodell’ordinanza comunale di cui sopra,getta un’ombra, scomoda, sul comesia stato possibile permettere a civiliabitazioni di allacciarsi senza avere inecessari requisiti di trattamentoacque pre e post scarico, ovvero,come negli anni si è permesso cheacque reflue venissero deliberata-mente fatte defluire nel territoriosenza avere la necessaria forma didepurazione.

Impossibile giustificare il comporta-

mento con l’ignoranza, plausibile,invece, credere che qualcuno abbiachiuso un occhio,o forse tutti e due.Questa constatazione ci porta drittidritti ad un’altra domanda, ovvero,perché negligenze/ritardi altrui, deb-bano ora essere pagate da comuni cit-tadini che, però, negli anni hannoregolarmente pagato costi di unadepurazione che non avevano. Già,perché questi costi sono regolarmenteaddebitati sulla bolletta dell’acqua atutti, anche coloro i quali sono dotatidi fossa biologica privata (qualoranon abbiano ottenuto una esenzione).

A tal proposito ci sono molteplicisentenze che regolano questo aspettoe che, a partire dal 2000, trasformanola tassa di depurazione in tariffa diuna prestazione, legando pertanto ilpagamento di una somma all’esplici-ta fruizione di un servizio, o, qualoraesso non ci fosse, obbligano il rice-vente (il Comune di San VitoRomano in questo caso) a dirottaregli introiti in un apposito fondo vin-colato avente come finalità la costru-zione di un impianto di depurazione.

Ricapitoliamo: una parte di san vitonon è in regola con lo smaltimento diacque reflue e mentre i possessori difossa biologica debbono provvederesoltanto a certificare la regolaremanutenzione, altri, collegati a retefognaria comunale non allacciata adun depuratore, sono costretti, in 90gg, a provvedere alla costruzione diun impianto di autodepurazione. Tuttie due, però, hanno versato una quotaannua per il trattamento delle acqueche, qualora il Comune non abbia unfondo esplicitamente vincolato allarealizzazione di tali opere, ha indebi-tamente incassato. Dilungarci sullanecessità di una verifica dell’esistenzadi tale fondo, così come sull’opportu-nità di intraprendere un’azione collet-tiva nei confronti del comune non è loscopo primario di questo articolo,

quindi continueremo soltanto a porredelle questioni, cercando di stimolareil libero pensiero. Sempre legato aquesto aspetto, è, infatti, il quesitoriguardante chi dovrebbe essere ilresponsabile della qualità delle acquescaricate dalle pubbliche fognature echi, qualora essa non sia a norma,colui che debba provvedere a regola-rizzarsi. In questo caso la normativanon è molto chiara, ma per deduzionepotremmo legittimamente affermareche il Comune stesso o l’ente privatoche gestisce l’impianto siano quanto-meno co-responsabili, insieme agliutilizzatori eventualmente non anorma. Se è vero infatti che non èpossibile allacciare un’abitazionecivile (o area industriale) ad una pub-blica fognatura che non è servita daapposito impianto di trattamento, èaltresì vero che qualora questo fosseavvenuto, esso sia stato permessoconsapevolmente dall’ente proprieta-rio/ gestore e che quindi sia esso stes-so in difetto verso la collettività.

Difetto, questo, palese, a cui si stacercando di porre rimedio mediante

fondi provinciali (siparla di 250.000 euro)per la costruzione diun depuratore, presu-mibilmente da installa-re nella zona sud (laca-lità Accianesi) di Sanvito Romano, dove,già da qualche anno, siparla e si scrive in pro-posito.

Risale infatti al 2008una parziale ammissio-ne dell’allora respon-

sabile dell’Area 3, dott.ssa Urtesi,che, in alcune carte in nostro posses-so, dichiara l’esistenza di un colletto-re fognario comunale in quella zonache raggiunge un sito dove, in unfuturo, dovrà essere installato dallasocietà Acea ATO2 il secondo depu-ratore Comunale; certificando, difatto, l’esistenza di quella parte direte fognaria pubblica illegale, inquanto priva delle richieste misure ditrattamento acque ed aprendo unasorta di toto-scommessa per l’indivi-duazione del terreno che in questianni è stato oggetto di reiterato e pre-meditato inquinamento.

L’ACEA ATO2, invece, dal cantosuo, nello stesso Regolamento citatoin precedenza, alla voce “Depuratoricon capacità depurativa superiore a2.000 abitanti equivalenti” annovera

ben due depuratori presenti nelnostro territorio, di cui uno presso lalocalità Pastine, l’altro invece inlocalità Accianesi. Ignoto è chi abbiacensito questi impianti, certo è che sene esistessero veramente 2, pubblici edi tale dimensione, non ci sarebbe lanecessità di realizzarne un altro, cosìcome non ci sarebbe la necessità, daparte della Provincia di Roma, di ero-gare la somma di 250.000 euro.Intanto possiamo dire che nella stessacarta a firma dott.ssa Urtesi, vieneevidenziata l’esistenza di un apparatodi depurazione privato, realizzatodalla Ditta Costruttrice C.F.C. perservire, il nuovo agglomerato resi-denziale costruito proprio in localitàAccianesi.

Ora, dato che la somma del finan-ziamento è già pubblicizzata nei car-telloni elettronici proprio a copertura,probabilmente soltanto parziale però,della costruzione di un nuovo depu-ratore, la discrepanza fra la realtà eciò che invece è impresso su carta ciautorizza a formulare almeno 3 ipote-si, la migliore delle quali si riduce adun banale errore. La seconda, inve-ce, alla eventuale futura annessionedella struttura privata a gestione pub-blica, anche se è difficile ritenere cheabbia la portata dichiarata nel docu-mento ACEA. La terza e la peggiore,invece, lasciata al lettore malizioso,assimilerebbe quel documento ad unagiustificazione burocratica per gliallacci abusivi effettuati negli anni aquel fantomatico collettore illegale.

Come si è visto, le implicazioni e leperplessità che una ordinanza natali-zia può regalare possono essere mol-teplici, così come i risvolti che questavicenda potrà offrire nel medio-lungoperiodo. Intanto non possiamo esi-merci dal denunciare la latitanzadelle amministrazioni comunali suc-cedutesi in questi 30 anni, che difatto non sono riuscite a risolvere ocontenere il problema, portandolofino al punto in cui il pettine ha rag-giunto i nodi, ormai ben saldi, cosìcome la negligenza di tutti quei pri-vati cittadini che, pur sapendo, hannoevitato di regolarizzare la propriaposizione, nonostante un quadro nor-mativo chiaro e collaudato.

Concludiamo dicendo che nelleprossime settimane cercheremo di tra-sformare le nostre ipotesi in certezzeandando ad intervistare i diretti inte-ressati al fine di togliere eventualidubbi di legalità che possono sorgerein condizioni di parziale informazione.

Claudio Ruggeri

San VitoRegolarizzazione scarichi fognari di utenze privateSpunti di riflessione

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Era il 10 giugno 2009. Fiat e Chryslerfirmavano l'accordo che avrebbe messofine ai loro problemi finanziari.Problemi che la società italiana si tra-scinava dal 2002. Perdite dovute aglieccessivi investimenti e alle uscite chetalvolta superavano le entrate.

Ma ripartiamo almeno dal 2005.Marchionne, amministratore delega-

to della Fiat, risolleva l'azienda daglianni bui del trienni precedente, alpunto da dichiarare che il 2005, per laFederazione Automobili Torino, rap-presentava un punto di svolta. Infatti,mentre nel 2004 la Fiat aveva avutoperdite per più di 2 mld e mezzo dieuro, nel 2005 la nuova gestione Fiataveva garantito già un utile netto di1,4 mld, con riduzione di 2/3 del debi-

to industriale. Tutto ciò, restituiva allaFiat credibilità e fama in campo inter-nazionale.

La Fiat riprese fiato e riprese la pro-duzione: furoni ideati e diffusi nuovifurono firmati con importanti caseautobobilistiche, quali la Tofas,Zastava, Suzuki, Ford, ServeestalAuto e Tata Mototors, nonché conIveco e SAIC, nel campo dei veicoliindustriali e dei motori pesanti.

Il 2005 si configurava sempre di piùcome l’anno della svolta, del miracoloindustriale. Si tornò a produrre; si pro-dusse bene. Anzi, si sovraprodusse.

Fu vera gloria?Con grande dispiacere della casa auto-

mobilistica italiana, gli anni successivinon furono per nulla rose e fiori.

Ben presto, la crisi economica mon-diale, la concorrenza dei mercati asia-tici, il calo dei consumi e le flessioninel mercato automobilistico europeooltre che italiano, provocarono perditesempre più frequenti e aumento deidebiti dovuti agli investimenti e allaproduzione: sembrava che il denarofosse destinato ad uscire e a non rien-trare mai più in Fiat.

Uno spiraglio di luce si cominciò avedere nel 2008, quando si verificò lacrescita dell' 1,5% rispetto al 2007.Ma il debito aumentava notevolmentee il mercato finanziario crollò di 10punti percentuali. Nel quarto trimestredel medesimo anno il gruppo le perdi-te ammontavano a -17,2% rispetto al2007.

La Fiat reagì a questi dati critici, inve-stendo ancora nel settore agricolo e neiveicoli di lusso. Ma l’aumento di introi-ti per Iveco non fu sufficiente a coprirel’aumento degli ulteriori debiti contrattiper il rilancio: l'utile netto diminuì del16,2% rispetto al 2007, corrispondentea 1,7 miliardi di euro, a fronte dell’in-cremento del 36% del debito.

L'anno critico per la Fiat fu il 2009,quando si registrò l'ammanco di 800mln: un anno «incredibilmente diffi-cile, devastante in modo impensabilee senza precedenti perl’economia».Ma Marchionne continuòad insistere: «il gruppo è stato ingrado di gestire la crisi. Il 2009 è l’an-no dell’accordo con la Chrysler, salu-tato con positività dallo stessoObama. «Con questa alleanzaChrysler avrà forti chance di successoper un brillante futuro. Oggi sonostati fatti i passi necessari per ridare aChrysler una nuova vita: Fiat è l'unicapossibilità di salvezza»: PerMarchionne, un’alleanza che avrebbepermesso«di mettere insieme la tecno-logia Fiat, che è tra le più innovative eavanzate al mondo, le sue piattaformee i suoi propulsori per vetture piccolee medie nonchè la sua vasta rete didistribuzione in America Latina e inEuropa con il grande patrimonio dellaChrysler, che ha una forte presenza inNord America e lavoratori pieni di

talento e di impegno». L’ accordogarantì a Fiat una quota del 20%.

Fu vera gloria?Il 2010 parve essere l’anno della

rimonta, con lo sbarco nel mercatoamericano, ma in realtà si trattavadegli ultimi gemiti di un moribondo.La competitività, si sa, richiede forzae sforzi notevoli.

Fu così che ben presto cominciaronoad essere chiusi stabilimenti su stabili-menti, prima per 15 giorni, poi perperiodi più lunghi: a gennaio 201030000 lavoratori furono madati incassa integrazione: si fermaronono glistabilimenti di Mirafiori, Cassino,Pomigliano d’Arco, Melfi e alla Sevel.A motivare la scelta dell’azienda, «ilforte calo degli ordini e la conseguentenecessità di adeguare i livelli produttivialla domanda». Dal 7 marzo 2010,bloccato anche l’indotto.

Il resto è storia di questi giorni: pro-posta di aumentare la produttività,incidendo sul numero degli operai esui turni di lavoro, proposta alternati-va di dislocazione della produzione inmercati più convenienti, operai sullegru e sui tetti, proteste ai cancelli,accordi con la Fiom ed un referendumpositivo per pochi punti percentuali…

Fu vera gloria?A voi l’ardua sentenza.

Lucia Testa

Cronistoria di una Storia cronica

Genazzano artico!!!

La storia, un circolo vizioso nel quale l’uomo ine-vitabilmente ritorna sempre sui suoi passi anche adistanza di secoli, un percorso arduo dove lottare èquasi sempre il miglior modo di conquista. Quellastoria scritta dai nostri errori, dalla nostra gloria,dal nostro progresso. Quasi sempre gli avvenimentipassati aiutano a comprendere il mondo di oggi e acrescere nel proprio intimo. Seguire le orme deinostri avi è indiscutibilmente un modo per noninciampare dove loro sono già caduti, cercando dievitare i loro errori.

Durante una delle tante (e immancabili nel corsodella settimana ) lezioni di storia, la classe eraeuforica, idee che traboccavano ovunque, quasi lanostra testa non ce la facesse più a contenerle, con-fronti tra passato e presente, eravamo quasi impaz-ziti. La nostra professoressa girava trepidante tra ibanchi cercando di afferrare ogni nostro concetto.Stavamo studiando il periodo fiorente della grandeindustrializzazione del 1800 e, come un flash-for-ward dei film, subito i nostri pensieri si sono ricol-legati alle testate giornalistiche che occupano ulti-mamente sempre la prima pagina dei quotidiani: ilcaso Fiat.

‘800 e 2010 … sono passati circa duecento anni...In tutta Europa, verso il 1800, il fenomeno del-

l’industrializzazione, già avviato nel secolo prece-dente, raggiunse il suo massimo splendore: furonoinventate le macchine a vapore, che facilitarono laproduzione; molti ricchi borghesi poterono investi-re i propri risparmi per far sorgere una nuova fab-brica; molti cittadini trovarono finalmente lavoro ele condizioni di vita migliorarono grazie al salariomaggiore, ma soprattutto nacque la classe operaia,che acquistò sempre più importanza, che da quel

momento divenne protagonista della nuova econo-mia. La produzione ebbe un maggiore impulso e fufavorita dall’utilizzo di macchine che ridussero itempi aumentando i ritmi di fabbricazione. Il lavo-ro manuale si era così ridotto a vantaggio di unamaggiore specializzazione degli operai necessariaal funzionamento di tali macchine. Ma i problemisopraggiunsero quando i padroni delle aziendedovettero necessariamente effettuare un taglio delpersonale, perché difficile da mantenere con i fondia disposizione. La classe operaia si trovò, quindi,disagiata e con potere assai minore rispetto all’im-prenditore. Nacquero così i primi sindacati deilavoratori i cui rappresentanti iniziarono ad incal-zare i proprietari con richieste sempre più ingenti acausa dei salari diminuiti vertiginosamente e dellesituazioni di lavoro assai dure. Ora è ben chiaro ilpunto di confronto.

Gli operai della Fiat, oggi come allora, rivendica-no gli stessi diritti, tanto faticosamente conquistatidagli operai ottocenteschi. La storia si ripete, siassiste ad una vera e propria “terza rivoluzioneindustriale”. I sindacati perdono potere contrattualea causa della crisi economica diffusa in tutto ilmondo che fa aumentare la disoccupazione; i dirittidei lavoratori vengono sacrificati in nome del pro-fitto. Si accetta qualunque compromesso per salva-re almeno il posto di lavoro: ne è la riprova il refe-rendum di Mirafiori. I lavoratori e i cassaintegraticontrari alle decisioni di Marchionne, sono scesi inpiazza dando voce alle loro proteste: sono stateaumentate le ore lavorative giornaliere, a causadell'ingente bisogno di produrre anche in mancanzadel personale sufficiente, perciò i lavoratori sonocostretti a fabbricare anche il quantitativo di pezzi

prodotto da un attuale cassaintegrato;sonostati concessi loro tre pause da 10 minuti

(oppure due da 20) con una pausa mensa di 30;sono stati privati dell’autorizzazione allo scioperoavente il fine di discutere sull’impresa e ne valeanche il licenziamento. Molto personale di etàavanzata si è visto costretto a soccombere alledecisioni prese dalla dirigenza, pur di preservare ilproprio posto di lavoro avendo una famiglia dasostenere. La Fiat, infatti, aveva: se nel referendumavessero prevalso i “no” la produzione di autosarebbe stata spostata all’estero dove il costo dellavoro è molto più basso. In Serbia, infatti, un ope-raio assunto all'ex fabbrica della Zastava, ora diproprietà del Lingotto, guadagna 500 euro lordi almese e costa alla Fiat 750 euro in contrapposizioneai 1750 euro di un operaio di Mirafiori e diPomigliano.

A distanza di 200 anni la medesima situazione sipresenta nella storia dello sviluppo del paese: glioperai stanno attraversando un momento di crisi,proprio come allora, vedendosi privare dei dirittiprevisti nel contratto di lavoro. Il personale cercain tutti i modi di scendere a compromessi, ma inva-no, costretti a tacere pur di non perdere il posto.Nel 1800 si è avuta la forza e il coraggio di com-battere e ci si è sacrificati per ottenere questi diritti,lo stesso coraggio che oggi sembra mancare, datal’impotenza dei sindacati, o essere vanificato dairicatti. Ma può essere giusto chinare il capo eacconsentire senza avere alcuna voce incapitolo? 200 anni di storia, 200 anni diprogresso; eppure, dopo 200 anni,siamo inciampati laddove i nostri aviseppero saltare ostacoli e guadagnaretraguardi.

Elisa De Paolis

San Vito

Caso Fiat: la problematica agli occhi della storia

7

Parte con questo numero una col-

laborazione con l’Istituto compren-

sivo “Silvio Pellico” di San Vito

Romano, già fautore di un giornale

online, denominato “Lo strillone” e

coordinato dalla professoressa

Cristina Galizia.

La redazione de L’Empolitan è

lieta di accogliere queste giovani

leve e si augura che questo sia solo

l’inizio di una proficua collabora-

zione volta a stimolare la voglia di

informare ed esporre un’opinione

nelle generazioni future.

Page 8: Empolitan Gennaio 2011

La FIAT, uscendo da Confindustria, hadi fatto rescisso il Contratto CollettivoNazionale di Lavoro (CCNL) di riferi-mento minando irreparabilmente ilsenso e il valore della ‘contrattazionecollettiva’ in Italia. Con i referendum diPomigliano e Mirafiori, la casa automo-bilistica torinese si è assunta una grossaresponsabilità dinnanzi non solo a quei

lavoratori che con la vittoria dei‘SI’(grazie al voto degli impiegati nellostabilimento piemontese) hanno dettoaddio ad una serie di diritti sino a quelmomento tutelati dal CCNL di cuisopra, ma anche di fronte all’Italia inte-ra. Parliamo della stessa FIAT i cuinumeri dimostrano che, al contrariodelle principali case automobilisticheeuropee, ha perso quote di mercato (-1,1%) e che, nel biennio 2009-2010, halanciato meno nuove autovetture rispet-to agli stessi competitors (solo 16 se siconsiderano anche i ‘restyling’).

Quel voto, però, cela una serie diragioni che nulla hanno a che vederecon i contenuti dell’accordo proposto daMarchionne. Dai dati tratti da UmbertoMarengo (Università di Cambridge)emerge che chi ha votato ‘NO’ l’hafatto perché quello stesso accordo èstato percepito giustappunto come un‘ricatto’. Motivazioni come ‘avere una

compagna’ oppure dei ‘figli’, hannospinto la gran parte dei lavoratori (nonsolo quelli iscritti alla FIOM, COBAS eai Sindacati di Base) ad accettare il dik-tat della famiglia Agnelli. Ciò vienedimostrato dal fatto che nessuno delcampione analizzato (circa 510 operaiusciti dai cancelli di Mirafiori) ha fidu-cia in Marchionne (oltre l’80% degli

iscritti o meno ai sindacati) e tantomenonella sbandierata ‘Fabbrica Italia’ laquale, dopo la perdita (finiti gli incenti-vi) di circa 1 miliardo di euro, promette(ma non garantisce, chiaramente) attra-verso Morgan Stanley un pareggio deiconti solo a partire dal 2013. Ciò loattesta la fiducia che i lavoratori iscrittia FIOM/COBAS/Sindacati di Basehanno nei loro rappresentanti (oltre il63%) e, di converso, la sfiducia che gliiscritti ai sindacati firmatari dell’accor-do hanno in questi ultimi (circa il 62%).Un verdetto amaro per Marchionne, laFIAT e quindi per la famiglia Agnelli;una conquista per la Camusso e Landiniche ritengono fondamentale la ‘contrat-tazione collettiva’ snobbata per mero emiope calcolo particolaristico dall’ADdella FIAT.

I timori e le perplessità dei sindacati edei lavoratori FIAT, in prospettiva,potrebbero diventare un incubo per tutta

la forza produttiva italiana ossi per tuttii lavoratori del settore pubblico e priva-to (circa 17 milioni di lavoratori) inquanto il recesso della FIAT dal CCNLdei metalmeccanici potrebbe essere ilprimo di una lunga serie, qualsiasi sia ilsettore e la categoria di riferimento, pur-ché giustificato da ‘legittime’ difficoltàin termini di competitività e produttivi-

tà. Durante il fascismo vi erauna contrattazione collettiva ditipo corporativista, in cui ognicategoria di lavoratori avevaun proprio sindacato, ma gliaccordi erano stabiliti dalloStato, il quale pretendeva ilmassimo della produzione ascapito sia del lavoratore chedel datore di lavoro. Il benedell'economia di Stato era l’o-

biettivo principale del governo fascista.E’ solo grazie alla Costituzione che l'at-tività sindacale viene riconosciuta comelibera e indipendente e con personalitàgiuridica e i conseguenti effetti dellacontrattazione collettiva vengono rico-nosciuti e resi effettivi verso tutti. E’,infatti, secondo l'art. 39, 4° commadella Costituzione, che il contratto col-lettivo ha effica-cia obbligatoria'erga omnes’,ossia verso gliappartenenti allacategoria allaquale il contrattosi riferisce attri-buendo ad essoefficacia di normagiuridica. In Italiaci sono, oggi, ben416 CCNL relati-vi a 13 settori

lavorativi.Ogni lavora-tore in Italia ha diritti e doveri sancitidal CCNL di riferimento. Ogni contrat-to è il frutto di una concertazione tra isindacati dei lavoratori e le confedera-zioni dei datori di lavoro (spesso con ilGoverno che fa da promotore e/o arbi-tro) dal quale scaturiscono degli accordiautonomi (chiamati Contratti Collettividi Lavoro) con cui si stabiliscono iparametri e le regole fondamentali aiquali dovranno attenersi i contratti dilavoro individuali. Questo sino al votodi Pomigliano e Merafiori. Questo dopoche un ‘accordo’ aziendale, in deroga adun CCNL ed alla Costituzione, ha resomerce il capitale umano (i dipendentiFIAT), giustificando questa ‘operazio-ne’ finanziaria (perché non può definirsialtrimenti) come l’inizio di un processodi rilancio, di ammodernamento dell’u-nica azienda privata italiana che in 30anni ha percepito aiuti statali pari a 7,6miliardi di euro ai quali bisogna aggiun-gere altri 1,15 miliardi di ammortizzato-ri sociali (CGIA di Mestre), pagatiovviamente anche dalla FIAT.

Andrea Rocca

416 Contratti Collettivi di Lavoro a rischio dopo il ‘SI’ di Mirafiorilavorolavoro

Ai lettori dell’EmpolitanIn risposta alla lettera aperta dei genitori degli alun-

ni anticipatari pubblicata nel n. 23 del mese diNovembre 2010, i Docenti ed il personale A.T.A.dell’ I. C. “Garibaldi” di Genazzano, chiedono questospazio, non per giustificarsi, ma per invitare tutti ariflettere su alcuni punti che, se fossero stati presi inconsiderazione da subito, avrebbero evitato questa tri-ste ed incresciosa situazione.

L’impressione forte (se non la certezza) da parte deigenitori….di una faida…tra D. S. e UNA PARTE delcorpo docente e non docente avrebbe dovuto interes-sarli e farli riflettere sulle motivazioni e le angolatu-re! Si sono chiesti, questi genitori, perché le docentiTUTTE sono contrarie all’ingresso selvaggio di que-sti bambini? Hanno preso in considerazione le infor-mazioni e le affermazioni che le docenti da subito econ chiarezza hanno dato riguardo la loro posizione ele problematiche che si erano venute a creare intorno

a questa vicenda? Ricordando cheNovembre è di 30 gg., quando la fre-quenza è stata sospesa per i gg. 29 e 30hanno pensato a chiederne i motivi esuccessivi sviluppi anche alle docenti osi sono totalmente affidati al D. S.? Ilmanipolo di eroi non ha mai indossato

occhiali scuri per coprire i propri occhi e non stacombattendo una battaglia contro 9 indomiti fanciulli(12 per l'esattezza, come risulta dagli elenchi!), vuolesolo il rispetto del proprio lavoro e della propria pro-fessionalità cercando di garantire un fruttuoso inter-vento educativo sia per i più piccoli, nel rispetto delleloro esigenze, che per quelli più grandi (si ricorda, atale riguardo, che ogni sezione della Scuoladell’Infanzia di Genazzano è eterogenea, cioè forma-ta da bambini di 2 anni e mezzo, 3, 4 e 5 anni).

In un contesto nazionale , dove anche i dipendentidell’Istruzione pubblica devono portarsi la carta igie-nica da casa, i genitori degli alunni anticipatari diGenazzano passeranno alla storia:

1.per aver creduto a quello che veniva detto lorosenza documentarsi

2.per NON aver creduto alla buona fede delleDocenti ed alle loro informazioni verificabili

3.per aver permesso di essere usati e strumentaliz-zati insieme ai loro bambini

4.per essersi disinteressati di verificare se i locali, leattrezzature, i giochi…fossero adatti e funzionali alleesigenze dei loro piccoli

5.per aver portato le Forze dell’Ordine a scuola purdi far frequentare i loro figli soltanto per 3 (diciamotre) ore.

Chi vuole capire ed informarsi può: richiedere i verbali degli interminabili Consigli di

Istituto in cui si è parlato, discusso e deliberato a pro-

posito degli anticipatari. leggere la L. 53 della Riforma Moratti, la Circolare

Ministeriale n. 4/2010 o il D.P.R. 89 tutto questo, per documentarsi personalmente senza

affidarsi a quanto viene riferito. Chi di voi, poi, è genitore si chieda con quale

coraggio e amore, i genitori della lettera aperta abbia-no potuto ABBANDONARE e possano pensare dilasciare ancora per tutto il ciclo della Scuoladell'Infanzia i propri figli in un simile covo di vipere!?! Perché leggendo la lettera aperta ed un altrodocumento da loro scritto ed inviato anche alle Forzedell'Ordine, è questo quello che viene da pensare!!!Noi, perdonateci per la presunzione, un’ idea ce lasiamo fatta: essi, nonostante tutto, sono certi dellanostra professionalità, perché ci conoscono!! Spiace,comunque, che nei due scritti non vi è cenno del fattoche i bambini vengono a scuola volentieri e sereni!!!Vogliamo concludere ricordando che è pericolosopassare alle accuse scritte se le stesse non sono sup-portate da riscontri oggettivi. Noi docenti abbiamodalla nostra parte Atti visionabili da tutti e potremmonon soprassedere e lasciar cadere frasi offensivi elesive. Siamo tutte qua per dare il nostro contributoformativo alla Scuola ed alla comunità di Genazzano,e perché no,al mondo intero!

Genazzano, 9 Dicembre 2010

Le docenti ed il personale A.T.A. Della Scuola

dell’Infanzia di Genazzano

Riceviamo e pubblichiamo

8

Page 9: Empolitan Gennaio 2011

9

L’osservatorio PM10 Retuvasa pub-blica la sua rielaborazione delleinformazioni presenti on-line nellabanca dati dell’Arpa Lazio circa larilevazione di PM10 dal 2006 al2010, relativamente ai Comuni diColleferro, Anagni e Frosinone.

Ricordiamo che attualmen-te l’osservatorio rielabora idati rilevati quotidianamentedall’ARPA in cinqueComuni della Valle delSacco (oltre ai tre già men-zionati, Ceccano eFerentino).

I grafici prodotti dall’os-servatorio, da oggi a disposi-zione della cittadinanza sulsito www.retuvasa.org, con-sentono di seguire in temporeale e in termini visivamen-te più immediati l’andamen-to della presenza di Pm10 nella Valledel Sacco. Agevolano inoltre un con-fronto più immediato con i dati “sto-rici” degli anni precedenti.

In questa sede non intendiamoesprimere valutazioni scientifichecirca le cause di emissione di Pm10nella Valle del Sacco. Prendiamo

semplicemente atto di quanto a colpod’occhio i grafici e le tabelle indica-no inequivocabilmente: una mediaannuale e un numero di giorni disuperamento della soglia di legge chetestimoniano come la qualità dell’ariasia pessima in termini di particolato

sottile. Nonostante un sensibile maancora del tutto insoddisfacentedecremento negli anni (non dimenti-cando però che i dati del 2009, forseinfluenzati da fattori meteoclimatici,sono risultati in leggera controten-denza rispetto al 2008).

Ci limitiamo poi a segnalare alcune

delle misurepiù urgentiper una più corretta interpretazionedel fenomeno:

- maggiore rappresentatività dellecentraline di monitoraggio dellePm10, che oggi assicurano una

copertura del territorio sufficien-te per rendersi conto della gravi-tà del fenomeno ma ancora ina-deguata a comprendere precisa-mente le cause;

- analisi del particolato sottilein modo da comprenderne ade-guatamente la composizione chi-mica e dunque la pericolosità,nonché indicazioni sulle proba-bili fonti emissive;

- realizzazione di una rete dimonitoraggio delle molto piùpericolose Pm2.5, ai sensi dellalegge 155/2010 (che recepisce la

direttiva europea 50/2008).Riguardo poi alle misure più urgenti

in termini di soluzione del problema,sottolineiamo come quanto previstodal Piano regionale di Risanamentodella qualità dell’aria e dalle ordinan-ze dei Comuni più virtuosi circa ladiminuzione dell’emissione di parti-

colato derivanti dal traffico veicolare,produzione industriale, riscaldamentodomestico, pratiche agricole, non siaal momento accompagnato da unalucida consapevolezza istituzionaleche l’introduzione di nuovi impiantiad alto impatto ambientale, anche intermini di particolato, risulta incom-patibile, in base al principio di pre-cauzione, con la morfologia dellaValle del Sacco, considerata la suaorografia e le condizioni meteoclima-tiche sfavorevoli, con frequenti feno-meni di inversione termica.

Vogliamo al riguardo ricordare sola-mente che lo stesso Ente NazionaleAviazione Civile, bocciando il pro-getto dell’aeroporto civile diFrosinone in primo luogo per ragionidi rotte di volo e di sicurezza, hasostenuto in termini nettissimi l’in-compatibilità ambientale di un aero-porto nella Valle del Sacco. E cheevidentemente le filiere di produzio-ne e incenerimento delle biomasseipotizzate a più riprese negli scorsianni rappresentano, oltre che un pro-getto di risanamento della Valle delSacco di dubbia fattibilità economicae di esiziali conseguenze per l’agro-zootecnica tradizionale, una paleseinsensatezza in termini ambientali.

Retuvasa

Elaborazione dell’Osservatorio Pm10 Retuvata

ambienteambiente

Te ne andrai e lascerai che l'Alta PressioneColleferina venga ad annunciarci l'imminentePrimavera? O resterai per ricordarci che con te nonsi scherza? Attenderemo che Febbraio si faccia tuoportavoce e ci dica cosa avrai scelto.

Ti credevamo smarrito. Pensavamo che ti fossiscordato del nostro paese Genazzano. Dopo tutto,negli ultimi anni, hai scelto di visitarci di soppiattoe solo raramente ci hai mostratotutto il tuo splendore. Abbiamovissuto momenti di sconforto,non lo neghiamo. Quell'AltaPressione, impertinente, t'avevaconfinato lontano. Forse t'avevapersino intimidito, fino a doman-darti perché mai avresti dovutospossarti nel cercare di sconfig-gerla. Nei modelli ti osservava-mo distante, una sorta di mirag-gio. E tutti a chiedersi se laPrimavera ti avrebbe sconfitto.

Ci siamo talmente scoraggiatida gettar via il calendario.Passavano i giorni e di te neppu-re l'ombra. Qualcuno, per colpadell'Anticiclone, non riusciva avedere neppure al di là del pro-prio naso. Qualche altro vagavanegli altipiani di Guadagnolo

alla ricerca della neve.Già, caro Inverno, sinoall'altro ieri eri stato egoista. Avevi lasciato che laneve ci snobbasse. L'avevi dispensata in lungo e inlargo su gran parte d'Europa. E su di noi? Per fortu-na abbiamo le Alpi e se è vero che qualche voltat'ostacolano, è anche vero che son capaci d'attrarti.Ma tu lo sai...la speranza è l'ultima a morire. Ci

siamo scervellati, èvero. Abbiamo pic-chiato la testa traModelli e indici cli-matici. Non ci siamoabbattuti e più passa-vano i giorni più latenacia sembravapremiarci.

Forse è vero, illavoro paga. Alla finei meriti vengonoriconosciuti e tu,osservandoci, haideciso che era giuntal'ora di dir basta.Basta con tutta quellanebbia! Basta conl’alta Pressione! Sì,proprio così. Basta.Non era plausibile

che Gennaio navigasse nell'anonimato più assoluto.Per di più nel clou della stagione! Forse t'abbiampregato. Chi lo sa. Fatto sta che finalmente haideciso di ascoltarci e ti sei destato dal tuo letargo!

Eri sonnolento, ma ce l'hai fatta. Sei venuto, offe-so, un po' rabbioso. Non troppo, certo, puoi far dipiù. Ma quanto basta. Quanto basta per rammentar-ci che questo è il tuo periodo. Lo sarà per un altromese, forse un po' di più. Ed allora ti chiediamo...cosa hai in serbo per Febbraio?

Analizzare i Modelli è snervante. Potessimo farlo,lo chiederemmo direttamente a te. E sai perché?Perché anche i Modelli sono là, impantanati, achiedersi come e se colpirai. Navigano a vista, allaricerca di un piccolo cenno. Ogni tanto appare edallora scorgiamo, in lontananza, bianchi scenari.Sono alla ricerca di un tuo ruolo. Comprimario oprotagonista? Difficile dirlo. Le risposte le hai sol-tanto tu. Noi attendiamo, in religioso silenzio.Siamo certi, o quasi, che comunque vada tornerai avisitarci. Sarà tra una settimana? Dieci giorni? Duesettimane? Mah, chissà... Noi, semplici cultori dellameteorologia, attendiamo i "memorabili" giornidella Merla (dal 27 al 31 gennaio) e ci domandia-mo se, da tradizione, deciderai di ricacciarla nellacappa del camino. Non ce ne voglia, avrà tempo emodo di librarsi in volo. Siam disposti ad aspettareanche la cannelora (2 febbraio).

Ora è il tuo tempo, non farti spodestare. Sarebbeun vero peccato. Perché poi verrà Marzo e come sidice... neve marzolina dura dalla sera alla mattina.

Il Colonnello Marco Giulimondi

Caro inverno... ora cosa hai in serbo?

meteorismimeteorismi

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Prima di parlare dei risultati dellaprima squadra, è doveroso ricordarela premiazione della squadra Under16 del CHL San Vito Romano avve-nuta il 28 ottobre a Palazzo Valentini.Nella sede della Provincia di Roma,infatti, i ragazzi hanno ricevuto lemedaglie e le congratulazioni diPatrizia Prestipino, assessore allePolitiche del Turismo, dello Sport edelle Politiche Giovanili. Grande èstata la soddisfazione espressa dalpresidente Cinti edagli altri dirigenti.All’incontro hannopartecipato, oltreall’assessore, il pre-sidente dellaFederazione ItalianaHockey, Luca diMauro, e il sindacodi San Vito,Amedeo Rossi.Entrambi hanno sot-tolineato l’impor-tanza di questorisultato, il primo, sispera, di una lungacarriera, e hannoaffermato come losport costituisca un momento diaggregazione e una risorsa educativa

che forma il carattere degliatleti anche nella vita quo-tidiana.

Torniamo ora alla crona-ca sportiva. L’ultimo turnodi campionato prima dellapausa invernale ha visto il

CHL San Vito Romano affrontarel’HC Tevere al Tre Fontane di Roma.Il San Vito, superiore dal punto divista atletico, ha tenuto quasi sempreil pallino del gioco in mano. I bian-co-rossi passano in vantaggio con DePaolis sugli sviluppi di un cornercorto. Anche la Tevere va in golsfruttando un’azione scaturita da uncorto. La corsa del San Vito control’esperienza della Tevere diventa illeitmotiv del match. Solo verso la

fine del secondo tempo i bianco-rossitrovano finalmente il gol partita conMido su corner corto diretto.Concluso il girone di andata al secon-do posto nel girone, a un punto dallacapolista Avezzano, il campionatoresta fermo per circa tre mesi, e tornadi scena la Coppa Italia.

Il 21 novembre, ancora contro l’HC

Tevere, ma sul campo di casa, i bian-co-rossi hanno vita facile. Nel primotempo Mastrantonio porta in vantag-gio i suoi sugli sviluppi di un cornercorto. Poi Ferrazzi raddoppia di drivee Cinti fa 3-0 su corner corto diretto.Nel secondo tempo Fayyaz colpisceun palo, e non succede nient’altrofino agli ultimi minuti, quando laTevere trova il gol della bandieradopo tre corti consecutivi.

Il 28 novembre è la volta della tra-sferta contro ilCampagnano. Ilprimo tempo siconclude sullo 0-0con la constatazio-ne che i valori tec-nici delle duesquadre non conta-no, perché il fondodissestato del ter-reno di giococausa imprevedibi-li rimbalzi alla pal-lina, che diventaquasi indomabile.Data l’impossibili-tà di stoppareanche la rimessa

dei corner corti, il tiratore si incaricasia di ricevere che di tirare. E ilCampagnano passa in vantaggioproprio in questo modo “alternati-vo”, ma necessario, di battere questotipo di punizioni, e lo fa con undrive diretto dell’esperto Fiorelli,giocatore che ha militato molti anniin serie A1 con la Roma. All’1-0 dei

padroni dicasa,risponde allo stesso modo Mido, rice-vendo e tirando, questa volta di push.Il Campagnano riesce a trovare larete del definitivo 2-1 nell’ultimominuto di gioco, con un gol fotocopiadel precedente, sempre grazie allostesso tiratore.

Il 5 dicembre, contro l’HC Eur, ilSan Vito fa il proprio dovere batten-do i romani in casa per 6-1. Segnaprima Mido su corner corto, poiMastrantonio, e nella ripresa finisco-no sul tabellino dei marcatoti ancheFayyaz, Toscano, poi di nuovoMastrantonio e Fayyaz. Purtroppo itre punti non sono sufficienti, perchéil Campagnano vince con la Tevere epassa quindi al turno successivo diCoppa Italia, dove incontrerà squadredi serie A2 e A1.

Durante questa lunga pausa dell’at-tività agonistica, che durerà almenofino a febbraio, il San Vito continuaad allenarsi in palestra perché, comesostiene il coach Mattei, non simigliora la tecnica individuale se nonsi acquisisce maggiore forza fisica.

Max Denny

Campionato in pausa, torna la Coppa Italia e la palestra

10

Classifica serie B, girone C/a

H. AVEZZANO 10

CHL SAN VITO ROMANO 9

HC OLIMPIA TORRE S. SUSANNA 5

HC TEVERE 4

NCR LAZIO 0

CHL San VitoCHL San Vito

Nella ridente cittadina di Olevano Romano si èsvolto intorno ai primi di dicembre il 1° TopMatch di Biliardo (specialità “stecca 9 birilli tuttidoppi”) della stagione 2010-2011 che ha visto lapartecipazione delle 32 migliori stecche delleregioni Lazio e Abruzzo che si sono confronta-te in veri e propri entusiasmanti duelli all’ulti-mo “filotto” davanti a oltre cinquecento spetta-tori.

Per la cronaca si aggiudica il prestigioso tro-feo Ermando Mariani de L’Aquila, in finalesull’omonimo (e ottimo) Francesco Mariani diLadispoli, già finalista nella scorsa stagionedei campionati italiani (nella stecca 5 birilli)che della Coppa Lazio (5-9 birilli). L'incontro,di elevato livello tecnico e agonistico, è rima-sto in perfetto equilibrio fino a metà partita,quando il romano ha dovuto cedere il passo aduna serie incessante di colpi e invenzioni digioco che hanno dimostrato il valore assolutodi Ermando quale campione, oltre che di tecni-ca, anche di intelligenza tattica, costringendoFrancesco ad una continua ed estenuante dife-sa, conclusasi poi con la resa delle armi (piùche dignitosa) contro il più esperto e concen-trato rivale.

La “prima” di questa nuova manifestazione, cheha riscosso grande successo in termini di pubblicoe partecipazione, è stata organizzata dal “CSBMickey Mouse club” di Antonio Lupi, che da anni

rappresenta una risorsa ed un vero punto di riferi-mento per tutti gli sportivi e gli amatori della pro-vincia e della regione. Sede di una delle più impor-tanti scuole di biliardo sotto la direzione di ungrande campione del passato quale è stato il masterPino Russo, il Mickey Mouse di Olevano Romanooffre ampie possibilità di crescita per gli sportiviche desiderano affinare le proprie conoscenzebiliardistiche, ma anche per trascorrere serenamen-te e in compagnia il tempo libero (gli interessatipossono rivolgersi direttamente ad Antonio Lupitelefonando al numero 06.9564489 o scrivendo [email protected] per richiedere gratuitamente latessera di iscrizione al club).

Ancora complimenti a tutti i partecipanti eappuntamento alle prossime tappe dei “TopMatch” di biliardo, che si svolgeranno via via apartire da gennaio in tutte le province del Lazio(prossima tappa Frosinone) in un tour che sicura-mente saprà soddisfare l’interesse di tutti gliappassionati di questo bellissimo gioco, che oggirappresenta uno degli sport più appassionanti delpanorama nazionale e internazionale.

Manuel Lozzi

Top Match di biliardo “Lazio-Abruzzo” a Olevano R.

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segue dalla prima

A.Grottaferrata – Audace

Genazzano 0-5

Un’autentica resa dei conti a metàstagione quella andata in scena alcomunale di Grottaferrata, per unasfida che ha sancito la netta superio-rità dei bianconeri nostrani, che pro-prio in occasione del match piùimportante di questa prima parte dicampionato hanno sfoderato la classi-ca prestazione perfetta, che ha anni-chilito l’undici castellano.

Infatti al pronti via l’Audace era giàin vantaggio, grazie a un gol diCasali che risolvevaun’insistita azioneoffensiva dei bian-coneri.

Il vantaggio ospitemandava in confu-sione la formazionegrottaferratese, cheiniziava a vacillareogni qual volta ibianconeri, benmessi in campo daBono, superavano lametà campo avver-saria.

Dopo il vantaggioinfatti l’Audace fiu-tava l’occasione dichiudere il match, e colpiva il palocon Ceccobelli direttamente da azio-

ne d’an-golo, eanche una traversa sempre con lostesso Ceccobelli che su punizionesfiorava di nuovo il raddoppio.

Raddoppio che arrivava poco dopo,grazie al solito Ceccobelli che racco-glieva un corner corto dalla destra edopo aver fintato il tiro con il sini-stro, fulminava il portiere di casa conun bolide di destro sul primo palo. Ilprimo tempo andava in archivio conil risultato di 2-0 per l’Audace e lasoddisfazione dei tanti tifosi genazza-nesi presenti in questa insidiosa tra-

sferta.A inizio ripresa il

copione non cambia-va, e ancoraCeccobelli colpivacon una punizionelaterale che sorprende-va l’inerme difesa dicasa.

A questo punto lapartita era finita econtinuava il monolo-go dei bianconeri checolpivano altre duevolte grazie a due pro-dezze di Zerboni, esfioravano la sestarete con un azione

personale di Bruni.Un successo schiacciante dunque

che mandava in fuga i bianconeri, elasciava la formazione di casa a lec-carsi le ferite inferta dalla furia deiragazzi di Bono.Pro Tivoli C.R. – Audace

Genazzano 2-1

La domenica seguente l’Audace eraattesa da un'altra ostica trasferta, inquel di Tivoli, contro una squadrache ha viaggiato nelle posizioni divertice per tutto il girone di andata, eche aspettava la sfida alla capolistacome un autentica ultima spiaggiaper rientrare in gioco per le posizionidi vertice.

La Pro Tivoli infatti partiva con ilpiglio giusto edopo pochiminuti trovavail vantaggiocon un grantiro dalladistanza.

L’Audacereagiva peròda grandesquadra qualè, e seppurlontana daglistandart rag-giunti solo una settimana prima aGrottaferrata, metteva alle corde ilrivale e trovava il pareggio con ilsolito Casali che di testa concretizza-va un assist al bacio di Traversi.

La furia della capolista non si pla-cava dopo il pareggio, infatti pocodopo i bianconeri avevano un ottimaoccasione per il vantaggio, dopo che

il direttore di gara decretava unpenalty dopo uno sciagurato tocco dimano di un difensore locale.

Casali però falliva il tiro dagli undi-ci metri, infatti dopo aver spiazzato ilportire il suo destro si stampava sulpalo, mandando in archivio il primotempo.

Nella ripresa la partita era equilibra-ta, ancora Casali falliva un ottimaoccasione per il vantaggio, pocoprima che uno sciagurato interventoin area di Ascenzi, causasse il rigoreche decideva il match a favore dellacompagine tiburtina.

Ora i bianconeri dovranno riprende-

re il cammino, iniziando dall’impe-gno casalingo contro la Romulea, perpoi rendere visita al Morena e tornareal “ Le Rose” contro il LepantoMarino, tre partite da non sottovalu-tare ma che possono essere se affron-tate con il giusto piglio largamentealla portata dei bianconeri.

Flavio Pelle

Una striscia di cinque vittorie consecutive, lamaggior parte delle quali avvenuta dopo prestazioniconvincenti e contro avversari di grande spessore.E' questo il bottino ottenuto dalla Junioresdell'Audace Genazzano a cavallo tra il vecchio e ilnuovo anno.

Un filotto che ha permesso ai ragazzi mister Russo,di viaggiare a una sola lunghezza dalla capolistaCiampino, attesa al “Le Rose” il 12 febbraio, per unmatch che già da oggi si annuncia come decisivo invista degli ultimi mesi della stagione.

Una squadra che partita in sordina, con l'obiettivodi raggiungere quanto prima una tranquilla salvez-za, ha saputo sorprendere strada facendo , ritrovan-dosi dopo metà stagione a lottare per posizioniinimmaginabili all'alba del campionato in corso.

La svolta c'è stata il 12 dicembre in quel di MonteSan Giovanni Campano, quando l'Audace, in for-mazione rimaneggiata per squalifiche e infortuni haespugnato il campo dell'allora capolista con il risul-tato di 2-1, grazie a una doppietta di Marco Pelle,fin'ora capocannoniere della squadra con 9 reti.

Dopo la vittoria sull'ostico campo ciociaro e il rin-vio per neve della gara interna con l'Alessandrino ibianconeri sono ripartiti proprio dal recupero delmatch rinviato a dicembre contro la compagineromana, che presentatasi al “ Le Rose” il 5 gennaio

per il recupero è stata travol-ta con un perentorio 6-1 gra-zie alle doppietta dei difen-sori Nica e Colelli e ai goldei due bomber Fazi e Pelle.

Il sabato successivo la sfida con la Pol. De Rossiè stata archiviata con un secco 3-1 per l'Audace,che grazie alla doppietta di Fazi e al gol di Moroniha così espugnato il campo della compagine roma-na e si è presentata lanciata ai due scontri direttiche ha cavallo tra il girone d'andata e quello diritorno hanno lanciato i bianconeri nelle posizionidi vertice.

Infatti l'ultima d'andata havisto l'undici genazzaneseopposto al Ceccano, un sfida dialta classifica che ha sancito sulcampo la superiorità della squa-dra di Russo che ha battuto iciociari con il più classico deirisultati (2-0) firmato con ungol per tempo da Pelle e Fazi,con quest'ultimo che ha colpitoper due volte l'incrocio dei palicon due micidiali punizioni.

L'ultima delle cinque meravi-glie invernali della compaginegenazzanese è stata la più bella,più bella perchè più sofferta eperchè il valore e il blasone del-l'avversario imponevano ai

genazzanesi una prestazione monstre per poter riusci-re a strappare i tre punti.

Infatti nell'ultimo turno al cospetto dei giovanibianconeri si presentava la Lupa Frascati, compagi-ne che ha detta di tutti risultava essere la più attrez-zata per la vittoria finale.

I castellani, infatti si presentavano al “Le Rose”con il chiaro intento di rientrare in corsa per leposizioni di vertice, dopo un girone d'andata al disotto delle aspettive.

Una punizione del solito Fazi dopo dieci minuti,portava in vantaggio l'Audace che poi riusciva agestire l' 1-0 per tutto il macth , riuscendo a respin-

gere gli attacchi dei castallani, e sfio-rando addirittura più volte il raddop-pio, specie con Pelle che ha tu per tucon il portiere frascatano colpiva ilpalo.

Ora i giovani bianconeri sono attesidall'insidiosa trasferta in quel diSant'Apollinare, partita ostica che faràda prologo all'attesissimo big matchcon il Ciampino, che guida la classifi-ca con una sola lunghezza di vantaggiosu audace e Colleferro, edue sul Monte SanGiovanni Campano, peruna lunga volata a quattroche infiammerà tutto ilgirone di ritorno.

Flavio Pelle

L’Audace manca il knock outDopo la goleada di Grottaferrata, brusco stop a Tivoli

Audace GenazzanoAudace Genazzano

Le cinque meraviglie della junioresI giovani bianconeri a un punto dalla vetta della classifica

Juniores GenazzanoJuniores Genazzano

Prima Categoria girone F

Audace Genazzano 36

Certosa 34A.Grottaferrata 33Pro.Tivoli Cineto 32Gallicano 29A.Carchitti 28Lepanto Marino 22Romulea 22Semprevisa 21La Vetrice 20Fortitudo Roma 18Gregoriana 17Morena 14Rocca Priora 12Real Tuscolano 11Vigili Urbani 10

11

Juniores regionale girone D

Ciampino 34Audace Gen. 33

Colleferro 33M.S.G. Campano 32Ceccano 26Lupa Frascati 26Casilina 26Sora 26Fortitudo 22Tecchiena 22De Rossi 19Sant'Apollinare 18Morolo 17V.Brocostella 15Torrice 5Alessandrino 4

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Attacca j’asino addo vo’ jo padroneAttacca j’asino addo vo’ jo padrone di Tax

punto di vistapunto di vista

Questo è uno spazio dedicato a chi vuole comunicare una notizia, un evento, un istante scrivendo con la luce, ovvero con la fotografia.

Titolo e immagine, esclusivamente inediti, che potete inviare all’indirizzo mail:

[email protected]

Risoluzione di almeno 1024 x 768 pixel 300 dpi. Nome del file: NomeAutore_TitoloImmagine.jpg

DIUESSE + Don Juan & The Saguaros

1 Febbraio Auditorium (Teatro Studio)HONKEYFINGER + Dirty Trainload

3 Febbraio Sinister Noise ClubLaura VEIRS + Led To Sea

4 Febbraio Circolo degli ArtistiThe BARBACANS

4 Febbraio Sinister Noise ClubCUT + Saint Lips

5 Febbraio Circolo degli ArtistiBUD McMUFFIN

5 Febbraio Sinister Noise ClubThe CYBORGS

5 Febbraio BrancaleoneGAY BEAST

6 Febbraio Sinister Noise ClubI DEMONI

6 Febbraio Muzak (Via di Monte Testaccio 38)VELVET CONDOM

10 Febbraio Fanfulla 101Tommaso LOSTIA & The One Eyed Shot Band

10 Febbraio Sinister Noise ClubTYING TIFFANY + Spiral 69

10 Febbraio Circolo degli ArtistiQUINTORIGO

11 Febbraio Circolo degli Artisti

ibrido_xN

11 Febbraio Sinister Noise ClubPHONIC CULTURE CLUB

12 Febbraio Sinister Noise ClubFOR A SALESWOMAN SAKE + Nut

13 Febbraio Sinister Noise Club

JUNIP

14 Febbraio Circolo degli ArtistiUK SUBS + The Vibrators

15 Febbraio Circolo degli ArtistiTHE RIVATI

17 Febbraio Sinister Noise ClubTRIBRACO

17 Febbraio BrancaleonejudA + Sense Of Akasha

17 Febbraio Locanda AtlantideEILDENTROEILFUORIEILBOX84

19 Febbraio Sinister Noise ClubThe QUEERS

19 Febbraio Forte Prenestino

KUTSO

19 Febbraio BlackoutWICKED MINDS + L’impero delle Ombre +

Black Land + Witche’s Brew + Graal

20 Febbraio InitWIRE + Weekend

21 Febbraio Circolo degli ArtistiEASY STAR ALL STARS

22 Febbraio Circolo degli ArtistiFran HEALY

23 Febbraio Circolo degli ArtistiThe OLD SEED

23 Febbraio Sinister Noise ClubFREE MORAL AGENTS w/Ikey (Mars Volta)

+ Subtitles + Frank Sent Us

24 Febbraio Circolo degli ArtistiKRUK

24 Febbraio Rising LoveAZURE RAY

25 Febbraio Circolo degli ArtistiA MODERN SAFARI

25 Febbraio Sinister Noise ClubSIMIAN MOBILE DISCO

25 Febbraio Room 26The JOY FORMIDABLE + Milk White

26 Febbraio Circolo degli ArtistiMAMMOOTH

26 Febbraio Faenas CafèESKIMO TRIO

26 Febbraio Sinister Noise Club

CosaFareNonFareCosaFareNonFare

SEMInario - Incontro della Mu.S.A.C.

Mutua delle sementi autoctone e contadine

13 Febbraio ore 10-13Castello Colonna - Genazzano