UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP...

16
UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 A cura dell’Ufficio Comunicazione/URP

Transcript of UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP...

Page 1: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese

Rassegna Stampa

08 Novembre 2012

A cura dell’Ufficio Comunicazione/URP

Page 2: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Nell'inchiesta sono indagati

per abuso d'ufficio tutti i componenti la

giunta regionale

presenti al momento della

delibera con cui la Sarlo fu

nominata

Nomina della dirigente Sentiti Mancini e Caridi

Gli assessori regionali Giacomo Mancini e Antonio Caridi so­no stati interrogati dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Gerardo Dominijanni nell'ambito dell'inchiesta sulla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente generale del Dipartimen­to controlli della Regione. Nell'inchiesta sono indagati per abuso d'ufficio tutti i componenti la giunta regionale presenti al mo­mento dell'approvazione della delibera. Il primo ad essere senti­to, ieri mattina, è stato Mancini. Poi, nel primo pomeriggio, è toc­cato a Caridi, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Natale Po­limeri. L'assessore, ha riferito il difensore al termine dell'interro­gatorio, ha risposto alle domande formulate dal pm «chiarendo il modus operandi delle riunioni della Giunta regionale. Ritenia­mo di avere chiarito quanto contestato nel capo d'imputazione a dimostrazione della totale estraneità a quanto contestato». L'in­chiesta avviata dalla Procura ruota intorno alla nomina di Ales­sandra Sarlo, avvenuta nell'agosto 2011 dopo che un avviso inter­no non aveva portato all'individuazione di un candidato che aves­se i requisiti per l'incarico nella nuova struttura Controlli. La stes­sa Sarlo, nel 2010, è stata, per un breve periodo, commissario dell'Asp di Vibo Valentia. La dirigente regionale è la moglie del giu­dice Vincenzo Giglio, arrestato su impulso della Dda di Milano.

ISTITUZIONALE ASP VIBO Pag. 1

Page 3: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Se ne parla a Gioia

La salute globale

nuova sfida della sanità

GIOIA TAURO - "La salute globale: unasfidaperl'opera-tore sanitario": è questo il te-madiunconvegnopromosso dall'Ordine dei Medici della Provincia di Reggio, ed in particolaredallaCommissio-ne formazione ed aggiorna­mento, coordinata da Anto­nino Zema.

L'evento è in calendario per la giornata di sabato prossimo a Gioia Tauro pres­so l'Istituto Superiore Teolo­gico Pastorale Papa Giovan­ni XIII. La giornata formati­va sarà aperta dal saluto del presidente dell'Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano, e sarà moderata dal coordi­natore della Commissione aggiornamento, Antonino Zema e dal vicepresidente dell'Ordine dei Medici, Giu­seppe Zampogna.

Laprimarelazionesaràcu-rata da Sergio Corica, Re­sponsabile dell'Unità Opera­tiva di Ostetricia e Ginecolo­gia della Casa di Cura, Villa Elisadi Cinquefrondi ed avrà ad oggetto "ilprogetto "equal opportunities for healt: ac­tion for development: un pia­no di azione per promuovere la salute globale".

SANITÀ CALABRIA Pag. 2

Page 4: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

•S S ^ 1 ^ S S ^'SS»S.«"88 SS W «SSSK ^ , ,^*S«!SSS«KSW'W»"5S!5S « sss"sss *>• ss »«; s »; SS "W

ROMA Ancora tre anni di lacrime e sangue per il siste­ma sanitario regionale, e quindi per tutti i calabresi co­stretti a curarsi in Calabria. Slitta infarti al 2015 l'epilogo del Piano di rientro della spe­sa sanitaria che avrebbe do­vuto completarsi entro il 31 dicembre prossimo.

Piano di rientro prorogato: altri 3 anni dikcrime e sangue La decisione assunta ieri a Roma dal Tavolo Massicci

DI TERESA MUNARI

Ancora tre anni di lacrime e sangue per il sistema sa­nitario regionale, e quindi per tutti i calabresi costretti a curarsi in Calabria. Slitta infatti al 2015 l'epilogo del piano di rientro della spesa sanitaria che avrebbe dovu­to completarsi entro il 31 dicembre prossimo: la deci­sione assunta ieri al Tavolo Massicci si è resa necessa­ria non avendo il commissariamento raggiunto gli obiettivi prefissati e stando anche alla evidente applica­zione disomogenea del "piano" sul territorio.

E le conseguenze sono pesanti. La proroga che blin­da l'azione commissariale nega ai precari della sanità, circa 1.200 persone in tutta la Calabria, l'assunzione e qualsiasi sbocco diverso da altalenanti rinnovi. Ma ne­ga anche nei fatti alla nostra Regione ogni autonomia politica, gestionale ed amministrativa in uno dei setto­ri più delicati della amministrazione dovendo, il com­missario ad acta Scopelliri e i sub commissari Pezzi e D'Elia continuare ad agire su linee guida prefissate, ri­spondendo con cadenza trimestrale del proprio opera­to al ministro della Sanità, delle Finanze, ai tecnici del tavolo presieduto dall'ispettore capo dell'Igespes Fran­cesco Massicci, e dunque al Governo.

Insomma anche se al tavolo Massicci si è presenta­to un governatore-commissario consapevole che il pia­no non poteva dar esiti conclusivi entro il 31 dicembre, bisogna dargli atto che comunque ci ha messo la faccia ed ha registrato di buon grado una decisione che, per co­me stavano le cose, non poteva che sfociare in una pro­

roga. Lunga oltre ogni ragionevole aspettativa, ma co­sì è.

Ed anche l'ispettore Massicci deve aver capito le dif­ficoltà che sta incontrando il governatore nel realizza­re quanto stabilito, perché ha insistito molto sulla ne­cessità di ristabilire fra la governance del sistema sani­tario un clima di serenità e di collaborazione fattiva. Evidentemente le dimissioni del sub-commissario Pez­zi, annunciate e poi ritirate senza altra spiegazione che una sorta di insofferenza a criteri che non condivideva, a Roma non sono passate inosservate. Ma in realtà, a ben vedere, i rapporti fra Scopelliri e il generale sembra­no improntati sulla cordialità e allora cos'è che avreb­be indotto il sub commissario a dare forfait? Certamen­te dei travisamenti, ma determinati da chi, vicino al go­vernatore, non agisce nell'ottica di rendere più efficace la sua azione di governo. E la gestione della sanità in Ca­labria, con il flop registrato ieri, è la riprova della inade­guatezza di alcune responsabilità che Scopelliri asse­gna più in maniera fideistica, che obiettiva. Qualche esempio? Partiamo dalla scelta dei manager, quando le competenze nel campo dell'ambiente sembrano suffi­cienti per gestire un'azienda sanitaria come quella di Reggio che distribuisce servizi su una provincia dove in­sistono circa 700mila abitanti e senza il supporto di un direttore sanitario aziendale, peraltro previsto dalla leg­ge. Con le persone al posto giusto si riuscirebbe meglio a valutare se un ospedale deve essere chiuso per poten­ziarne un altro che ha invece migliori chances. E il ca­so di Melito Porto Salvo dove l'ostetricia è chiusa per leg-

SANITÀ CALABRIA Pag. 3

Page 5: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

gè, ma il personale resta a disposizione mentre dovreb­be supportare Reggio che scoppia o magari Locri.

Ma non è solo l'Azienda reggina a preoccupare. Si pensi all'annosa questione della "Fondazione Campa­nella" per la quale Massicci ha in mente un solo epilo­go: trovare una soluzione giuridica diversa da quella ipotizzata in commissione del consiglio regionale. E poi c'è Cosenza dove è dal 2007 che il legislatore calabrese

spera di poter accorpare in una sola le quattro aziende che resistono al tempo e alle lobby, ma ai consigliori di Scopelliri questo eclatante precedente non interessa, tant'è che suggeriscono una nuova legge, la proposta Chiappetta, che azzeri l'esistente per inglobare in una nuova azienda sanitaria tutti gli ospedali esistenti nel­la provincia.

E si potrebbe continuare, ma servirebbe?

TERNA Sopra, Scopelliti e i sub com­missari Pezzi e D'Elia

SANITÀ CALABRIA Pag. 4

Page 6: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Trentamila posti letto in meno nel 2015

1 TY1 *"1T"YF\1 / 1 £ Ì 1 T O f f l ì

j& l l l e l U U e l L i e i I c lH I I

TIPI IIOSITÌ osnipdali 11C1 11UOU1 u a p c u o u

di MARGHERITA DE BAC

E ntro II 31 dicembre le Regioni dovranno in­

dicare dove e come ridur­re 30 mila posti letto negli ospedali che saranno riuti­lizzati per altre funzioni. Si punta sull'efficienza e sull'eliminazione dei dop­pioni. À Roma, per esem­pio, solo ima cardiochirur­gia delle 8 presenti rispet­ta i nuovi criteri.

Salita Lo schema di regolamento per il 2013-2015

O l i 11 * É ^ H É É

OTJT^J^JHl CI I I / " \ T I A f l T l 1 A T T A IL, * I 1 1 l i • * B 1 1 m m i l i l i lLJ I I 1 w M I I Jf l oUclLcul e Olio 11 I t i IO

T i l • "11 * "Tik w "H *

Ze*M 1 1 1 1 E P—•! H 1 I I I I I I m / I fl I I I ^^" m_m

éTm V^ I 1 1 1 , 1 , 1 1 1 1LJL JOL JL V t | # 1 1 LJ IL y

II TY"nTllCrl£*fYV IhPATHTQIHHlIrl MQ A I IH I IYV I IP I ^ 1 I l 111 l i b i c i U® Li O l Leu I I l i c i Liei c u l l i l i i e l l e

ROMA — Trentamila letti in meno negli ospedali italiani. Assume concretezza la prospet­tiva, delineata dal decreto sulla revisione della spesa (spen-ding review) della scorsa esta­te.

Entro il 31 dicembre le Re­gioni dovranno indicare dove e come effettueranno la ridu­zione. Si dovrà passare nel prossimo triennio 2013-2015 a un rapporto di 3,7 letti ogni mille abitanti dall'attuale 4,2, la media nazionale. Lo 0,7% de­vono essere dedicati a riabilita­zione e lungodegenza di mala­ti che hanno superato la fase acuta. Alcune Regioni, come Emilia Romagna, Veneto, To­scana 0 Lombardia, hanno già avviato questa operazione, al­tre invece devono cominciare

quasi da zero e non a caso so­no quelle con maggior deficit, sotto piano di rientro. Il Moli­se è quella che deve ridurre di più (-33,2%), seguita dalla Pro­vincia autonoma di Trento (-20,9%) e Lazio (-19,9%).

Si marcia dunque verso un sistema più moderno. Le paro­le chiave: meno ospedali (mol­to costosi e fonte di sprechi), più servizi territoriali, più ap~ propriatezza.

I criteri in base ai quali pro­cedere sono indicati in uno schema di regolamento sugli «standard qualitativi, struttura­li, tecnologici e quantitativi dell'assistenza ospedaliera». Salvo sorprese verrà esamina­to la prossima settimana dalla Conferenza Stato-Regioni, per

l'approvazione. Il documento è pronto, frutto del lavoro del ministero della Salute attraver­so l'agenzia per i servizi sanita­ri (Agenas) diretta da Fulvio Moirano, che ha in mano an­che il cosiddetto programma per la valutazione delle perfor­mance delle singole strutture.

Più che di sforbiciata, è cor­retto parlare di riconversione visto che i letti non verranno aboliti ma riutilizzati per fun­zioni diverse ad esempio resi­denze per anziani, lungodegen­za. Il taglio non sarà attuato at­traverso tanti piccoli interven­ti, un posto in meno lì, due in meno lì, secondo la logica del­la mediazione, specie nelle uni­versità.

Spariranno interi primaria-

LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 5

Page 7: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

ti-doppione (oggi si chiamano unità operative complesse) se­lezionati in base al bacino di utenza e al rendimento. Que­sto a garanzia dei pazienti. Più una struttura accumula espe­rienza e casistica, più è sicura, soprattutto per quanto riguar­da le alte specialità. Centri tra­pianti, cardiochirurgia, neuro­chirurgia. In molte realtà sono troppi e lavorano poco perché devono spartirsi i malati, a di­scapito della qualità.

Per alcune specialità (ad esempio by pass coronarico) vengono fissati dei limiti al di sotto dei quali non si dovrebbe scendere: almeno 150 l'anno. A Roma, tanto per fare un esempio, solo una cardiochi­rurgia delle 8 presenti rispetta questo ritmo. In Lombardia 10

su 18. «Chiudere i primariati?

Un'impresa, spesso non ci si riesce, si incontrano molte resi­stenza politiche», racconta Giu­seppe Zuccatelli, oggi subcom­missario della Sanità abruzze­se, intervenuto su questo tema al convegno organizzato a Ro­ma da «Meridiano Sanità» sul­la salute in Italia in tempo di crisi economica. «Bisogna rag­giungere l'indicatore sui letti stabilito dal ministero attraver­so l'eliminazione di reparti in­teri, unico modo per ottenere risultati duraturi ed efficaci sul piano economico e di recupero di personale. Infermieri e ausi­liari da utilizzare altrove e per coprire il turn over», analizza Zuccatelli. Dunque non tagli li­neari, ciechi 0 effetto di sointe

e pressioni. Lo schema di rego­lamento suddivide gli ospedali in tre categorie (liub, spoke e integrativi) in base a grandez­za e strutture. Si insiste sull'in­dice di occupazione dei posti letto che deve attestarsi su 80-90%: in reparti di 30 posti, ne devono essere occupati in media 28. Le misure antispre­chi funzionano così.

iSeSSSS « 5 » SSMIS S & O SM?*C. 8M9£S%W

mdebaciWcorriere.it

il piano Entro il 31 dicembre le Regioni dovranno indicare dove e come effettueranno la riduzione

Com'è il cielo sopra Milano? Com'è il cielo sopra Milano? Ingegneri, gruisti e operai-alpinisti che lavorano per costruire ì grattacieli nei cantieri di Porta Nuova e Citylife lo raccontano su Sette domani in edicola con il Corriere della Sera

LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 6

Page 8: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Le cifre

2.183 1,878

1.771 1.183

* 1 fi l(\

Molise La regione che deve tagliare di più

Campania Di quanto dovranno aumentare i posti letto in conseguenza della spending review

15 .9601 | i5,i37

Puglia 1.887 I I 21586 2157 2.174

Basilicata

Sardegn Campania 11442

Calabria

Posti letto 2009*

Posti letto dopo la spending review (applicando l'indice 3,7 ogni mille abitanti)

19,433 ! 18.689*

l l l i i

La stima dei posti ietto che si dovranno tagliare per effetto cieiìa spending review

iì tasso di occupazione dei letti di un reparto che si deve raggiungere

i posti ietto ospedalieri ogni mite abitanti che dovranno esserci dopo il provvedimento (dai 42 attuali)

ii tasso ospedalizzazione (numero di ricoveri in rapporto ai posti ietto per anno} ogni mille abitanti che deve essere raggiunto (dai 180 permiite attuale)

Fonte: Ministero delia Salute, stime di Quotidiano Sanità - 'strutture pubbliche e private accreditate EMANUELE LAMEDiCA

LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 7

Page 9: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Taglio a 20mila posti letto Il piano Balduzzi sugli ospedali: via un migliaio di reparti e poltrone

I posti letto disponibili

Dati 2011

Lombardia 39.691

Emilia R. 21.752

Veneto 20.503

Lazio 20.475

Piemonte 20.061

Campania 17.147

Sicilia 16.613

Toscana 14.575

Puglia 13.415

Liguria 7.801

Calabria 7.345

Marche 6.951

Sardegna 6.327

Friuli V.G. 5.790

Abruzzo 5.551

Umbria 3.635

PA Trento 2.600

Basilicata 2.555

PA Bolzano 2.304

Molise 1.346

Valle d'Aosta 585 -[il

Roberto Turno ROMA

Forse i8-2omila posti-letto in meno per i ricoveri ordinari, al­meno un migliaia di reparti dop­pione o poco (e male) impiegati che saltano, altrettanti primariati e poltrone di baroni della medici­na che tremano. E piccoli ospeda-letti in bilico. È pronta la grande dieta per gli ospedali italiani, sia pubblici che privati. Dopo la

ITALIA

237.022

spen ding review di questa estate,

IL GIRO DI VITE Strutture ospedaliere divise in tre fasce e sfoltimento basato su volume minimo delle prestazioni, bacino d'utenza e soglie di rischio

arrivano le regole applicative che il ministro della Salute, Rena­to Balduzzi, ha appena inviato al­le Regioni. Che dovrebbero tra­durle in propri provvedimenti en­tro fine anno.

Ma già i governatori sono pron­ti a frenare. Non accettano ulti­matum - ovvero che le misure sia­no ordinative, non indicative -la­mentando un'invasione di cam­po e il mancato coinvolgimento nellamessaapunto del documen­to. Insomma, sarà un nuovo testa a testa. Anche perché il regola­mento predisposto dal ministro della Salute insieme all'Econo­mia (per il testo si veda www.240resanita.com) intervie­ne pesantemente per riorganizza­re dopo decenni e dare un senso compiuto a livello nazionale alla rete ospedaliera nazionale. Con

l'obiettivo dichiarato di garanti­re livelli di assistenza omogenei in tutta Italia sia per l'adeguatez­za delle strutture, sia per le risor­se umane impiegate in rapporto ai pazienti "serviti" e al livello di complessità delle singole struttu­re e dell'interazione con la rete di assistenza sul territorio.

Un intervento poderoso e neces­sario, anche se ciascuna Regione potrà lamentare le proprie specifi­cità e qualcuna rivendicare gli in-terventigià attuati. Le ricadute pra­tiche in termini di tagli di posti let­to, di reparti, primariati e anche di ospedaletti, è così legata alle scel­te locali. Dove sarà inevitabile l'as­salto a difesa di ospedali, discipli­ne e poltrone. Quanto ai risparmi possibili dell'operazione, la spen-ding review (legge 135/2012) non li cifra, ma Balduzzi ha detto ripetu­tamente che per le Regioni ci sa­ranno sicuramente minori spese. Tutto sta a vedere i tempi di realiz­zazione e quanto, come e se, il si­stema terrà alle necessità di cura, anche per le possibili ricadute sul­le Uste d'attesa, aspettando che il territorio si attrezzi davvero alla deospedalizzazione.

«Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologi­ci e quantitativi dell'assistenza ospedaliera»: già dal titolo ilrego-lamento mette le cose in chiaro.

LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 8

Page 10: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

Con tre carte decisive da giocare nell'operazione di sfoltimento: i volumi minimi di prestazioni ef­fettuate, le soglie di rischio degli outcome di cura, il bacino d'uten­za della popolazione. Con un jol­ly per le Regioni che ospitano la mobilità dei pazienti in cerca di cure fuori casa.

Nell'ambito dell'aiterà valuta­zione saranno così costruiti gli standard delle prestazioni. Gli ospedali vengono distinti in tre classi: di base con un bacino di 8o-i5omila abitanti, con pronto soccorso e un numero essenziale di specialità; di primo livello, con i50-30omila abitanti, con diparti­menti di emergenza-urgenza con

numerose specialità e tecnologie avanzate; di secondo livello, tra óoomila e 1 milione di abitanti, prevalentemente ospedali-azien­da, Irccs, ospedali di grandi di­mensioni non scorporati dalla asl. Gli standard avranno valore per tutte le discipline, che saran­no puntigliosamente verificate. Dalla verifica arriveranno i tagli. E non mancheranno sorprese e interventi a volte troppo a lungo rinviati: che dire delle 15 cardie del Policlinico Umberto I?E, sem­pre all'Umberto I, che dire delle 20 diverse chirurgie che in un an­no hanno eseguito in tutto 400 in-terventisulla cistifellea in laparo­

scopia, ma solo una ne ha fatti più di settanta mentre a Parma lo stes­so risultato è stato raggiunto in soli tre reparti? Quanto alla car­diochirurgie, anche la Lombar­dia non scherza: ne ha 22, secon­do la società di cardiochirurugia ne basterebbero dieci.

Nella ristrutturazione ci sarà spazio per la rete dell'emergenza-urgenza, per la chirurgia ambula­toriale, i centri-traumi, le reti per l'ictus. E anche le cliniche accre­ditate col Ssn dovranno parteci­pare: quelle considerate di «inte­grazione» alla rete ospedaliera pubblica manterranno l'accredi­tamento solo se hanno più di 80 posti-letto per acuti.

LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 9

Page 11: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

dossier

Medicina tradizionale, fitoterapia, alimentazione,

DIFENDIAMOCI COME OGNI ANNO IL N05TR0 SISTEMA IMMUNITARIO È SOTTO ATTACCO: NON FACCIAMOCI COGLIERE IMPREPARATI!

di GIULIA CAGNACCI

\

E così minuscolo che ce ne vogliono oltre centomila messi in fila per fare lo spessore di un capello, ma

ogni autunno-inverno ci aspetta al varco, regalandoci malesseri o acciacchi assai più gravi: è il virus dell'influenza- «Una malattia che, proprio perché torna ogni anno, pren­diamo spesso sottogamba, considerandola poco più di un fastidio di qualche giorno e dimenticando che, invece, è una malattia di cui il nostro organismo farebbe sempre volentieri a meno e che può avere conse­guenze molto, molto gravi» precisa Fabri­zio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell'Università degli Studi di Milano, da anni in prima linea nello studio e prevenzione di questa patologia. «Evitarla o esserne colpiti in modo lieve è invece telativamente semplice, purché ce ne occupiamo in tempo, ricordandoci che così regaliamo una battaglia in meno al nostro corpo, già sottoposto ad attacchi su tanti altri fronti». Scopriamo allora con i nostri esperti come ci mette K.O. questo insidioso nemico deLLe nostre difese immunitarie e come difenderci da esso.

PICCOLI TRASFORMISTI ALL'ATTACCO «Fuori dal coipo umano il virus sopravvive solo qualche minuto, nelle goccioline re-spiratorie espirate da chi è già malato: ma è _ così che ci contagia, quando lo respiriamo J

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 10

Page 12: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

pmeopatia: tutti i rimedi

E INFLUENZA SE LA

FEBBRE sale sopra I 38° gradi, ci sono dolori muscolari o articolari e problemi respiratori.

ATTENZIONE ALLO

STARNUTO perché Lancia a oltre 150 Km orari le goccioline respiratorie, che arrivano a 2-3 metri di distanza.

SE DOPO 4-5

GIORNI non si è guariti, la visita dal medico è d'obbligo.

&A1 • '

UN PASSAGGIO VELOCE SOTTO IL RUBINETTO E DEL TUTTO INEFFICACE PER RIMUOVERE I VIRUS DALLE MANI: PALMI E DITA

VANNO INSAPONATI PER 10 SECONDI E SCIACQUATI PER ALTRI 30

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 11

Page 13: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

dossier INFLUENZA

I NOSTRI ESPERTI

PROFESSOR FABRIZIO PREGLIASCO

Virologo e ncercaiore del Dipartimento di Scienze Oiomeditne per la salute dell'Università degli Studi di Milana

PROFESSOR FABIO FIRENZUOLI

Professore di Fitoterapia all'Università di Firenze, diret­tore del Centro di Medicina integrativa presso l'azienda ospedal iero- uni versitar ia Careggi di Firenze

PROFESSOR EDOARDO FE1ISI

Professore di Medicinali omeopatici all'Università di Pavia, medico pneumolo-go e omeopata a Milano.

se qualcuno ha tossito o starnutito vicino a noi o quando tocchiamo una maniglia o un altro oggetto dove un malato ha depositato le goccioline respiratone, per esempio dopo essersi educatamente coper­to bocca e naso mentre tossisce o starnutisce» spiega il professor Pre-gliasco. «Una volta dentro di noi, le sue glicoproteine penetrano la membrana delle nostre cellule at­traverso i loro recettori, arrivano al nucleo e lo "contaminano" in modo da potersi riprodurre "fingendo" di essere una qualsiasi cellula del nostro organismo. Uno studio della Rockefeller University di New York pubblicato quest'estate su "Nacure" ha perfino identificato una pro­teina, la NSL, attraverso la quale il virus influenzale "imita" proprio una proteina umana fondamentale per la risposta anti-vitale, Pistone, per non farsi riconoscere subito come nemico». Risultato? «II vi­rus si moltiplica migliaia di volte in poche ore, ma contro l'influen­za, a differenza dagli altti virus, ci difendiamo con un eccesso di "citochine pro-infiammatorie"; in pratica, scateniamo una massic­cia campagna infiammatoria noi stessi contro il virus nel tentativo di ucciderlo: il naso ci cola perché produciamo un quantità di muco acquoso pei "lavarlo via" e la feb­bre ci sale perché questo accelera il metabolismo e quindi velocizza la battaglia contro l'aggressione contrastandola meglio».

QUEST'ANNO TRE CEPPI VIRALI «Quest'inverno l'influenza sa rà più vivace perché, invece di doverci difendere da un solo virus, ne dovremo fronteggiare tre: il virus A (H IN 1) dell'influenza suina, già

Nemici al microscopio Nell'influenza di quest'anno

dovremo fronteggiare tre diversi virus: il virus A (H1N11

dell'influenza suina (in foto), già presente l'anno scorso e due

anni fa, e due nuove varianti, la H3N2 del virus A, chiamata

«Victoria», e il virus B/Wisconsin.

presente l'anno scotso e due anni fa. e due nuove varianti, la H3N2 del virus A (chiamata Victoria) e il virus B/Wisconsin. Per quesco, ci aspet­tiamo un'influenza medio-forte con un numero di malati da 4 a 6 milioni, a seconda di quanto saran­no rigide le temperature a gennaio, febbraio ed eventualmente marzo. L'attacco verrà sferrato soprattutto dopo Natale, mentre prima avremo a che fare con i virus para-influen­zali, incrementati soprattutto dagli sbalzi di temperatura. Riconoscere­mo la differenza dai sintomi perché si può parlare di influenza solo se ci sono ere condizioni presenti con­temporaneamente: febbre improv­

visa sopra i 38°, dolori muscolari o articolari e problemi respiraton di diverso tipo, come tosse, naso che cola o chiuso e mal di gola».

LA CORAZZA DEL VACCINO Che la pinna facile arma contro il contagio sia il vaccino lo sappiamo un po' tutti, ma come la mettiamo con la massiccia campagna messa in campo di due anni fa quando per il virus A (H1N1) si parlò di pandemia, cioè di epidemia gene­ralizzata e poi superammo l'inver­no senza troppi guai? «Il rischio di

Il decalogo anti-contagio O Lavarsi bene e spesso le mani. © Usare fazzoletti usa-e-getta. © Coprire naso e bocca con una sciarpa in seta o cotone sui mezzi pubblici o dove

c'è chi tossisce e starnutisce. © Vestirsi a strati per non sudare o avere freddo. © Evitare gli sbalzi di temperatura, per esempio coprirsi e scoprirsi entrando e uscendo dai negozi. © Tenere calda la testa- col raffreddarsi i naso e gola, cala l'effetto-barriera

delle cellule del tratto respiratorio contro (a penetrazione dei virus. © Mai lasciare i capelli umidì, a maggior ragione prima di uscire di casa. © Fare sport regolarmente.- si sviluppano così le endorfine che rinforzano il sistema immunitario. © Umidificare e arieggiare gli ambienti. © Non scambiarsi affettuosità se si è malati.

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 12

Page 14: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

ì pandemia è stato reale, ma proprio la massiccia campagna di vaccina­zione e prevenzione ha fatto sì che da noi i danni siano stati contenuti. Ci è andata bene: avremmo forse preferito avere qualche decina di milioni di persone a letto e diecimila e più casi gravi o magari mortali?», osserva il professor Pregliasco. «Il vaccino, allora e anche oggi, è e resta un'opportunità per tutti, mentre diventa un salvavita per le persone fragili. Parlo in particolare di tutti gli anziani sopra i 65 anni, dei malati cronici, di tutte le persone dai sei mesi di vita in su, perle quali l'influenza può determinare una complicanza grave e di chi ha problemi respira­tori o cardiaci: il solo fatto che cuore e respiro con la febbre alta accelerano fortemente è un for­tissimo rischio, tant'è che ogni anno stimiamo in 2-3.000 le persone che perdono la vita per le conseguenze dell'influenza. Ovviamente, rivacci­no non protegge da natte le forme non dovute a virus influenzali e a volte non evita completamente la malattia perché "copre" in media all'80%, ma ne attenua i sintomi e il rischio di complicanze. Non ha effetti collaterali e non devono far­lo soltanto le pochissime persone intolleranti alle proteine dell'uovo. Si ricordi però che servono almeno 10 giorni perché il vaccino si "attivi" e ci protegga, perciò vale la pena di farlo entro novembre».

SEI ALLEATI PER STARE MEGLIO Se poi ci capita di essere colpiti dal virus, niente paura: «L'importan­te è ridurre i picchi dei sintomi e non i sintomi stessi, cioè la febbre

sopra il 38,5° e non a 37,2°, l'in­tontimento e i dolori la sera prima di dormire o una volta al giorno. Mai farlo però per 24 ore di fila, perché altrimenti rischiamo so­lo di non permettere alle nostre difese naturali di agire, creando l'illusoria sensazione di stare be­ne mentre invece la malattia fa il suo corso e sono "cancellati" solo i sintomi dal farmaco da banco. Sono loro il pilastro principale del

trattamento nelle sindromi influenzali e para-in­

fluenzali, ma vanno usati con misura e "mirati": gli antista­minici contro naso che cola, starnuti e

congiuntivite; i vaso­costrittori, contenuti

negli spray, contro il naso chiuso; colluttori e pastiglie

anticongestionanti o disinfettanti contro il mal di gola; sedativi, flu­idificanti e mucolitici contro la tosse; polveri assorbenti, come il caolino e il subgallato di bismuto, e fermenti lattici in caso di diarrea; e, infine, anti-infìammaton con azione antidolorifica e antipireti­ca contro dolori e febbre alta Se non si è guariti dopo 4-5 giorni, la visita dal dottore è d'obbligo».

ANTIBIOTICI EANTI-VIRALI? MAI FAI-DA-TE Attenzione, poi, alle finte scorcia­toie: «Gli antibiotici sono del tut­to inefficaci contro i virus, anzi, ci indeboliscono nella battaglia contro di essi; perciò non vanno mai presi all'inizio dell'influenza, se non per chi soffre di pacologie respiratorie croniche. Comunque, solo il medico può dire quando servono davvero, se riconosce i

sintomi di un'infezione batterica che si sovrappone a quella virale, di solito mai prima di 4-5 giorni». E gli antivirali servono davvero? «Servono tantissimo, ma solo se c'è vera influenza e non semplici malanni da raffreddamento; e so­lo in casi di particolare "fragilità", per esempio bimbi che si ammala­no spesso, anziani e malati cronici con problemi respiratori; anch'es­si vanno prescritti dal medico, ricordando che vanno assunti per settimane o mesi dall'inizio della stagione fredda per la prevenzio­ne e ai primi sintomi delPactacco acuto perché dopo 36-48 ore non servono più».

PER APPROFONDIRE

vjvvrj.salute.gov.it Prevenzione e controllo dell'influenza, raccoman­dazioni aer la stagione 2012-2013. Fer togliersi ogni dubbio, l'elenco compito delle aersone a rischio e quindi da vaccinare.

~ V

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 13

Page 15: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

dossier INFLUENZA

FITOTERAPIA: ALZIAMO LE DIFESE «

Liberiamo il naso

Con gli olii essenziali di lavanda

(in foto), timo ed eucalipto

si possono decongestionare

le mucose del naso.

L a fitoterapia offre di­verse armi con proprie­tà anti-infìammatorie

e anti-virali ben collaudate, cioè testate sia sul fronte dell'efficacia, sia su quello della sicurezza» spiega Fabio Firenzuoli, pioniere della fitoterapia in Italia e oggi profes­sore di Fitoterapia all'Università dì Firenze, nonché direttore del Centro di Medicina integrativa presso l'azienda ospedaliero-universitaria «Careggi» di Fi­renze. Con due avvertenze quando si tratta di influenze e sindromi para-influenzali: «In primo luogo, gli adulti sani senza particolari con­dizioni di rischio non dovrebbero preoccuparsi troppo di evitare in­freddature e influenze, consenten­do all'oiganismo di superarle da sé; per gli altri, invece, i fitoterapia possono essere impiegati nella pre­venzione, anche insieme al vaccino, in modo da ridun'e il rischio delle complicanze più gravi».

PREVENZIONE: PER POCHI... «La prevenzione ha senso per an­ziani, bambini facili ad ammalarsi

e persone con problemi respiratori o cardiovascolari, ma, più che sulla rinomatissima echinacea, sulla cui efficacia gli ultimi studi pongono alcuni dubbi, noi puntiamo sul-l'uncaria tomentosa, che si estrae da una liana dell'Amazzonia, ha buone proprietà anti-infiammatorie e im-munostimolanti; o sull'astragalo, una leguminosa usata dalla medi­cina cinese che agisce tonificando e stimolando il sistema immunitario. Vanno prese da quando inizia a fare freddo a tutto febbraio».

...E TANTE CURE PER TUTTI • Raffreddore «Quando perdia­

mo la funzione del naso e le mu­cose non funzionano più bene, apriamo la porta a virus e batteri; per recuperarla possiamo farci uti­lizzare gli olii essenziali di eucalip­to, timo o lavanda: ne bastano 1-2 gocce negli appositi diffusori, mai vicini al letto, durante la notte, per aiutare a decongestionare i tessuti e a fluidificare il muco. Utile è anche una tisana ottenuta mettendo in una tazza d'acqua fredda 2 chiodi di garofano e un frammento di can­

nella, fatta bollire 2 minuti, ripo­sare per 30 e flirtata, aggiungendo poi un cucchiaio di miele e mezzo limone spremuto». • Mal di gola «In caso di itritazione acuta, è utile la propoli, derivata dalla resina delle api, che attraverso sciacqui e gargansmi penetra con buoni effetti anti-infiammatori e anti-virali». • Gastroenterite «Per recuperare i liquidi e ridurre i sintomi è uti­le alternare 2-3 tazze di tè, nero o verde, con altre 2-3 di camomilla concentrata, ottenuta cioè met­tendo in infusione 2-3 bustine per tazza: sia i polifenoli del primo, sia i flavonoidi della seconda han­no virtù anti-vitali e astringenti; la camomilla, inolcre, è un buon anti-infiammatorio». Convalescenza «Chi fatica a tor­nare in forma, purché non soffra dì pressione alta e assuma farmaci-anticoagulanti, può ricorrere al gin­seng di origine cinese: è un ottimo tonico che dà un'immediata sfer­zata di energia e stimola il sistema immunitario; bastano 2-3 giorni, ma si può arrivare fino a 10».

A TAVOLA LA DIETA GIUSTA

« E a tavola, ma durante l'intero anno, che si fa la vera prevenzio­

ne dell 'influenza, perché solo così ci si costruisce nel tempo il "carico" di vitamina C che ci protegge nella stagione ftedda: basta un'alimentazione quotidia­na ricca di frutta e verdura per ammalarsi di meno e con sintomi molto più leggeri» si raccomanda il professor Fabio Firenzuoli, autore, tra l'altro, del libro di­vulgativo «I colori della salute»

(edizioni Tecniche Nuove) sulle proprietà benefiche della frutta e verdura in relazione ai di versi pigmenti colorati „_ . n • > " O G N I GIORNO

«Purtroppo, pero, 9 / > si DEVONO italiani ogni 10 se ne dimenticano e non raggiungono nem­meno la sufficienza, a cui si arriva consu­mando ogni giorno 5 porzioni tra frutta e ver­dura e di colori diversi. Arrivia­mo sguarniti all 'appuntamento

con l'inverno delle uniche difese ucili! La spremuta di arance non

fa quasi nulla se si comincia a berla quando siamo

già attaccati dai virus. Premessa l'importan­za fondamentale di frutta e verdura con­sumate ogni giorno,

base della salute e del­la prevenzione, si può

ricorrere anche agli integra­tori alimentari durante autunno e inverno, ma sempre come extra

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 14

Page 16: UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ...€¦ · UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese Rassegna Stampa 08 Novembre 2012 ... la sua azione di governo.

?

e mai come alternativa» aggiunge il professor Pregliasco. «In questo caso, è bene puntare su quelli ric­chi di più vitamine: C, ma anche E e del gruppo B; infine, aggiungerei zinco, sali minerali e probiotici. E vero poi che bisogna bere un paio di litri di spremuta di arance per introdurre il grammo di vitamina C necessario ogni giorno, un'im­presa, che tra l'altro creerebbe ine­vitabili problemi gastnci, ma bi­sogna sempre ricordare che tutte le vitamine assunte direttamente dagli alimenti hanno una poten­za assai superiore a quella delle vitamine "di sintesi", cioè pro­dotte in laboratorio, per esempio gli integratori: per costruirsi lo "scudo" anti-virale, basta davvero una spremuta al giorno e un'ali­mentazione quotidiana ricca di vitamina C. Tra le verdure, quelle che ce ne forniscono di più sono i peperoni, primi in assoluto, se­guiti da cavolfiori e rucola: gli spinaci, invece, ne contengono un tetzo rispetto ai peperoni. Tra i frutti, ricchissimi ne sono: ribes, kiwi, papaia e fragole, seguite poi dagli agtumi» conclude il profes­sor Firenzuoli.

OMEOPATIA: LA CURA DOLCE

Anche l'omeopatia offre utili rime­di per prevenire e curare i sintomi più diffusi dell'influenza e dei virus

para-influenzali: «La cura è sempre indivi­duale ed è sempre bene almeno telefonare al medico omeopata, ma esistono preparati efficaci cui si può validamente ricorrere con l'auto-medicazione» spiega Edoardo Feli-si, professore di medicinali omeopatici all'Università di Pavia, oltre che medico pneumologo e omeopata a Milano. Tutti i prodotti, il cui nome in latino è seguito da una sigla che ne indica la diluizione, vanno

sciolti sotto la lingua lontano dai pasti e assunti per massimo 4-5 giorni, a esclusione di quelli per prevenzione e convalescenza. «Per i bambini, le dosi sono uguali a quelle per gli adulti perché i globuli vengono di solito diluiti in acqua o inghiottiti invece di essete sciolti in bocca e quindi l'assorbi­mento è ridono» aggiunge l'esperto. Dopo 3-4 giorni, se i sintomi non passano e se ci sono complicazioni come bronchiti oppute otiti, bisogna rivolgersi al proprio medico curante. Ecco i consigli sui prodotti da uti­lizzare durante la stagione fredda.

ECCO I GRANULI CHE CI AIUTANO PREVENZIONE Sia contro l' influenza, sia contro i virus para-inf luenzal i : Anas barbariae 200 K una dose a sett imana da ottobre-novembre fino a fine febbraio, o metà marzo se il periodo influenzale è più lungo.

CURA Anas barbariae 200 K. una dose o mezza dose, nei bambini, ogni 8 ore per le pr ime 24 ore.

Per l'influenza «classica» con febbre, debolezza, dolori articolari e muscolari forti, tosse e mal di gola: Bryonia alba 7-5 CH, 3-5 granuli, 4 volte al giorno.

Se compaiono febbre e dolori osteo-muscolar i , ma non disturbi respiratori : Rhus tox, o edera velenosa, 7 CH, 3-5 granul i , 4 volte al dì.

Se c'è solo mal di testa forte, con dolori muscolari , stanchezza e senso di prostrazione. Gelsemium o gelsomino selvatico 9 CH, 3-5 granul i , 4 volte al giorno.

Se la forma è solo gastro­enterica con nausea e diarrea: Podophyllum 7 o 5 CH, dopo ogni scarica di diarrea; oppure Arsenicum album 9 CH, stessa posologia.

Se c'è forte mal di gola: Bryonia 5-7 CH o Gelsenium 9 C H , più Belladonna 7CH,

tutt i 3-5 granul i , assunti in alternanza per un totale di 6 dosi al giorno.

Per i raffreddori parainfluenzali con naso che cola: Allium cepa, o cipolla rossa, 5 CH, 3-5 granuli , 4 volte al giorno.

Se dopo qualche giorno i l muco intasa seni paranasali e tube con inizio di sinusite e dolore alle orecchie: Kali muriaticum 5 CH, 3-5 granuli, 3-4 volte al dì.

- 4 CONVALESCENZA Per r imettersi in forza: Sulfur iodatum 9 o 15 CH, 5 granuli una volta al giorno per una settimana.

MEDICINA&FARMACOLOGIA Pag. 15