UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ... · L'odissea di un tedesco salvato al...
Transcript of UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese ... · L'odissea di un tedesco salvato al...
UFFICIO COMUNICAZIONE/URP Direttore Dr Sandro Cortese
Rassegna Stampa
03 Luglio 2012
A cura dell’Ufficio Comunicazione/URP
Il tema del convegno promosso dalla Fidapa alla biblioteca comunale
Tutelare la salute della donna Suggerimenti e protocolli per migliorare la qualità della vita
diANTONELLAFURCI
"LA tutela della salute della donna in età adulta" è stato il tema di un altro incontro organizzato dalla Fidapa. L'associazione della sezione vibonese ha tenuto, infatti, un convegno per sviluppare e analizzare insieme con altre figure professionali del settore questo delicato argomento. Una iniziativa patrocinata anche dalla Regione Calabria - Fondazione regionale Calabr iaEtica e dall' Asp di Vibo Valentia. L'iniziativa, tenutasi nellasede della Biblioteca comunale, era finalizzata, come ha spiegato la presidente della Fidapa vibonese Sandra Genco, «alla necessità di informare e formaresututtigliaccorgimenticheoc-cor re compiere per garantire alla donna anziana una qualità di vita migliore e più consona alle aspettative che l'epoca del momento presenta». L'allungamento dell'età di vita, infatti, haposto nuovi obiettivi e traguardi. Pertanto, tanti sono stati gli argomenti trattati dagli specialisti durante il dibattito. Le due socie della Fidapa, quali la dietologa Caterina Santoro e Antonella Rotella, direttrice di una casa di riposo, hanno affrontato tematiche relative alla corretta alimentazione per le persone anziane e le situa-zionistressanticuispessosonosoggetti quando risiedono in istituti. Ma anche altri interessanti temi sono stati approfonditi, come quello relativo alle malattie che colpiscono le donne anziane. In
• •
La presidente della Fidapa di Vibo Valentia Sandra Genco
particolare quelle definite "nosocomiali" che sisviluppanonegliospedalie case di riposo di cui è stato il responsabile di Geriatria dell'Asp di Vibo, il dottor Giuseppe Battaglia, a darne delucidazioni. Mentre, su un'altra problematica molto attuale, e cioè sulla necessità dei corsi formativiper badanti, sièsoffermata invece la dottoressa Francesca Sconda, coordinatriceprovincialedelCentroper la famiglia. Corsi di formazione questi messi in atto dal Centro stesso e finalizzati appunto a qualificare assistenti fa
miliari. Tra il pubblico, inoltre, eranc presenti le trenta corsiste alle quali la presidenteGencohapoirilasciatounat-testato di partecipazione. Un convegno, dunque, che ha dimostrato quanto sia importante il lavoro di squadra tra le associazioni e le istituzioni nella diffusione di importanti informazioni di interesse sociale. Un'attività di collabora zione, infine, che la Fidapa - come ha tenuto a ribadire Sandra Genco - mette sempre al primo posto tra le sue attività.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ISTITUZIONALE ASP VIBO Pag. 3
Ben vengano i "focus" sulla Sanità Un quadro desolante senza fine
Un plauso a Calabria Ora che ha iniziato un'inchiesta col titolo "Sanità calabrese ai raggiX". Già il primo servizio hafotografa-to, purtroppo, una realtà negativa che i cit-tadinisperimentanodatemposullapropria pelle, e sulle proprie tasche, perché, non riuscendo ad avere risposte in tempi d'attesa accettabili, sono costretti a rivolgersi al mercato della medicinaprivataapagamento.E' la conferma che la sanità calabrese e cosentina offre, attraverso le sue strutture, un incremento esponenziale dei tempi d'attesaper l'accesso aìlevarieprestazionisanitarie specialistiche. Il quadro desolante e sconcertante ad un tempopuò essere estrapolato dalle otto tabelle suddivise per tipo d'indagine specialistica e strumentale riportate neìlaprima puntata dell'inchiesta e riguardanti ben nove strutture ospedaliere. E' il caso di riportare alcuni tempi d'attesa molto alti: per una colonscopia occorrono ben 730 giorni d'attesa a Polistena, 210 a Cosenza e 120 a Ros-sano-Corigliano; per una risonanza magnetica 120 giorni d'attesa a Reggio Calabria, 90 a Cosenza e Catanzaro; per una visita oculistica: 150 giorni d'attesa a Rossano-Co-rigliano, 120 a Vibo valentia, 60 a Catanzaro e 30 a Cosenza; per una mammografia
ìóogiorniaRossano-Corigliano, i2oaReg-gio e Cosenza, 116 a Vibo V, 114 a Lamezia; per una TAC ci vogliono 90 giorni a Cosenza, 40 a Catanzaro, 30 a Reggio e Polistena; per una visita ortopedica: 90 giorni a Vibo, 41 a Lametia, 30 a Locri; per una visita cardiologica: 120 giorni a Catanzaro, 110 a Reggio, 30/90 a Cosenza, 60 a Vibo Valentia. Ma è il caso di ricordare che da più anni siparla di abbattimento o anche riduzione dei tempi d'attesa daparte dipolitici, operatori, gestori. Ma invano! Visto che i tempi d'attesa crescono anziché diminuire. Le cause di questa amara e triste realtà del servizio pubblico sanitario vanno ricercate in due fattori. Inprimoluogononsipotenzianogli ambulatori pubblici territoriali e ospedalieri, che bisognerebbe, invece, tenere aperti tutti i giorni, sabato incluso. Poi l'introduzione legalizzata nel 1999, quand'era ministro della sanità l'On. Bindi, dell'Intra ed extra moenia ha di fatto prolungato molto i tempi d'accesso a visite e prestazioni con l'impegnativa delmedico curante. Per l'intra moenia (visite apagamento) invece non esistono tempi d'attesa.
Sante Casella ex dirigente Sanità cosentina
SANITÀ CALABRIA Pag. 4
Zoom sul sistema sanitario Sanità Day, un convegno per discutere del sistema pubblico "No ad un sistema sanitario
pubblico povero peripoveri!". E questa la frase che ha fat
to da slogan al Sanità Day", la "giornata nazionale di mobilitazione della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, amministrativa, professionale e tecnica dipendente e convenzionata", indetta per il 28 giugno 2012. L'iniziativa e' stata presentata ieri al Benny hotel, di Catanzaro.durante una conferenza stampa delle organizzazioni sindacali. Molti i temi sul tappeto, troppi i nodi sciogliere, perché se la crisi dilania la sanità pubblica italiana.lo scenario, scendendo verso sud, sembra assumere connotazioni via via sempre più tragiche.
«La sanità pubblica italiana - ha dichiarato Antonio Gianni, coordinatore regionale - è costretta, ormai da alcuni anni, a sopravvivere tra le ristrettezze economiche imposte dagli ultimi governi e il pesantissimo intervento economico su dieci regioni, tra cui la Calabria, sottoposte a piano di rientro economico che, tradotto in cifre, per i cittadini calabresi significa, anche per il 2012, un incremento dell'imposizione fiscale nella misura
di 0,15% dell'Irap e dello 0.30% dell'addizionale regionale Irpef. Purtroppo, ancora più grave sembra essere la minaccia di un servizio pubblico ridotto ai minimi termini per le regioni più povere e la parte più povera della loro popolazione. Si assisterebbe all'avvento di un sistema sanitario con forti connotazioni privatistiche (per chi se lo può permettere).
E' presente in tutta Italia,
ma particolarmente nel Centro-Sud, il problema della tenuta dei Pronto-Soccorso degli Ospedali, che rappresentano spesso e volentieri runico presidio medico di vasti territori. Le dotazioni organiche continuano a ridursi, mentre più significativo è il ricorso al precariato per la professione medica e sanitaria che di fatto sembra rappresentare allo stato runico accesso possibile al Ssn. L'assistenza primaria stenta a trovare una valida soluzione che rilanci la necessità di una tutela sanitaria a tutto campo per tutti i cittadini. In questa situazione i Dirigenti medici e sanitari, senza contratto e senza convenzioni e con lo stipendio bloccato da anni fino a non si sa quando, sono lasciati so
li, esposti a tutti gli attacchi esterni in termini di contenzioso medico-legale e in alcuni casi di vero e proprio scontro fisico, mentre le Aziende non forniscono ormai nemmeno la tutela assicurativa anche in assenza di iniziative alternative di riskmanagement. Se questo è lo scenario Nazionale, in Calabria la situazione sta raggiungendo estremi inauditi di gravità. Un Piano di rientro ragionieristico imposto dall'Age-nase dal Ministero dell'Economia non sta trovando da parte dei responsabili della Sanità calabrese nessuna seria interlocuzione che ne limiti gli effetti negativi, mentre nello stesso tempo scoppia la polemica tra il tavolo nazionale e i commissari. Alla chiusura di molti piccoli Ospedali (che peraltro sta avvenendo col contagocce per non alienarsi il consenso già messo in forse dalle spinte localistiche) non è corrisposto nessun aumento di risorse e personale negli Ospedali più grandi, su cui di fatto è caricata l'assistenza, falcidiando invece il numero di posti-letto, di strutture e di personale con l'emanazione di Decreti quali il 106/2011 ed il 136/2011 che ,de facto, metto
no in ginocchio le Aziende Ospedaliere e gli ospedali spo-ke, mantenendo in vita la Fondazione "Campanella" come ibrido giuridico e sanitario ,non proponendo una organica e definitiva soluzione del nodo della Facoltà di Medicina». E sul "caso Campanella" anche Lino Puzzonia( Fvm) ha voluto dire la sua: «Il decreto 106 rappresenta una sorta di palleativo che la Regione Calabria ha ritenuto di utilizzare per affrontare il problema. Bisogna prendere atto, però, che Fondazione Campanella è un anacoluto funzionale non giuridico, voluto dalle passate amministrazioni, per mantenere alcuni equilibri politici dell' epoca.Il piano di rientro tiene conto del fatto che è una struttura accreditata.ora però si tratta di chiarire se all'Umg spetta un aumento del numero di posti letto. Il vero rischio è quello di scatenare una guerra tra poveri, tirando la coperta dei posti letto da una parte o dall'altra, nell'ambito di un piano di recupero che fa scendere, nella nostra regione, il numero dei posti letto pubblici al 2x 1000! Il risultato? I calabresi andranno a farsi curare altrove, in nord Italia».
Fausta De Rocco
SANITÀ CALABRIA Pag. 5
De Nardo: «I medici ospedalieri collaborino» «I medici ospedalieri, i medici universita
ri e i centri ambulatoriali collaborino con i medici di famiglia: basta "scaricabarile" a danno dei pazienti, spesso costretti a recarsi dal medico curante per ottenere ricette che invece dovrebbero essere compilate in ospedale e negli ambulatori». L'appelloèdel segretario generale della Fimmg di Catanzaro, Gennaro De Nardo. «Un uso appropriato del ricettario - dice il segretario del sindacato dei medici di famiglia - richiede responsabilità condivise. Pertanto è grave che il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera
Pugliese-Ciaccio, Alfonso Ciacci, non abbia ancora firmato il protocollo sottoscritto il 6 ghignodal direttore sanitario dell'Aspdi Catanzaro, dal direttore sanitario dell'azienda ospedaliero-nniversitaria Mater Domini e dalle organizzazioni di categoria, tra cui la Fimmg per i medici di famiglia». Per il segretario della Fimmg «il direttore generale del Pugliese-Ciaccio, Elga Rizzo, deve al più presto sciogliere il nodo. Si tratta infatti di un protocollo che offre dettagliate indicazioni operative in linea con le leggi in vigore e relative all'uso corretto del ricettario del Ser
vizio sanitario nazionale». «Di seguito - prosegue De Nardo - un
esempio di come utilizzare il ricettario: dopo una visita specialistica, se lospecialista ritiene necessarie determinate terapie, deve essere egli stesso a prescriverle, non il medi-codi base che ha richiesto la visita. Stessodi-scorso per i farmaci da prescrivere al momento in cui il paziente viene dimesso dall'ospedale: anche in questo caso la compilazione della ricetta spetta al medico ospedaliero, non al medico di famiglia».
r. e.
Gennaro De Nardo
SANITÀ CALABRIA Pag. 6
L'odissea di un tedesco salvato al Magna Graecia La Germania plaude a Cardiochirurgia di Germaneto
-V' - • l »
- *. " »' " V
In un periodo di crisi così grave, caratterizzato da N U OVO crisi dei mercati, da crisi della politica, da scarse ri-RICONOS sorse, dall'incertezza sul futuro, da contrasti trai va-CIM E N TO ri leader politici sulle soluzioni da adottare e dove lo Il policlinico "spread" turba il sonno di molti paesi europei, sem-del Campus bra che l'unica nazione immune da questi problemi di sia la Germania. Germaneto Infatti la Cancelliera Merkel, forte riceve un dei fondamentali economici del suo nuovo paese, dà l'impressione di voler det-attestato di tare le regole, escludendo quella cai-stima e cistiche dopo la pesante sconfitta con qualità da un l'Italia, al resto dei paesi europei, ripaziente tagliandosi per la Germania il ruolo della lontana di "prima della classe". Germania In questo contesto fa piacere notare come anche Non tutta la la "vituperata" sanità calabrese, afflitta da mali en-Calabria è demici e che ogni giorno deve fare i conti tra enormi malasanità difficoltà con piani di rientro, scarsità di risorse.o
spedali da chiudere.tagli e controtagli, riesca comunque ad affermarsi ed a far ricredere proprio i cittadini europei più ricchi e avvantaggiati, i "primi della classe".
Infatti è proprio da un cittadino tedesco e dai suoi familiari che sono giunti ringraziamenti e manifestazione di stima, rispetto e considerazione nei confron
ti del sistema sanitario calabrese. Il signor W.D. Z., di 61 anni, in vacanza in Cala
bria, si recava nel pomeriggio del 5 giugno scorso al pronto soccorso di Lamezia per un dolore persistente al torace e dispnea.
Qui veniva prontamente posta diagnosi di infarto e disposto l'immediato trasferimento, tramite la centrale operativa 118, presso la Cardiologia dell'ospedale Pugliese, diretta da Cassadonte, dove veniva sottoposto ad esame coronarografico, eseguito da Ferrara, il quale riscontrava gravissime lesioni coronariche che richiedevano un intervento chirurgico.
Il paziente prontamente trasferito presso l'unità operativa di Cardiochirurgia dell'Università Magna Graeca, diretta da Renzull, veniva operato in urgenza da Cristodoro, e dopo il necessario trattamento di assistenza in Terapia Intensiva, veniva dimesso in settima giornata, perfettamente guarito.
Raggiungeva così il vicino aeroporto di Lamezia e volava nella sua Germania, con negli occhi ancora lo stupore per la scoperta di un efficienza fino ad allora ritenuta una prerogativa "teutonica", e la gratitudine per quegli operatori sanitari, come i cardiochirurghi Cirillo, Zofrea e Bevacqua e tutto il personale, che lo avevano assistito con efficienza e competenza ed in pochi giorni gli avevano ridato la vita ed il piacere di poter ritornare quanto prima a godere delle bellezze della Calabria, testimoniando che lo
"spread sanitario" tra la Germania Diagnosi ^ ^ policlinico di Germaneto è mol-y • r t to limitato.
ul UyartO E c o n ] a percezione che forse lofi guarigione ro, i tedeschi, non sono sempre i al settimo "primi della classe".
L unita operativa di cardiochirur-giomo già dell'azienda ospedaliera Mater
Domini si caratterizza sempre più come presidio insostituibile per l'emergenza cardiochirurgica in Calabria, specie nel periodo estivo.
Infatti in estate essa si trova costretta a fronteggiare un utenza cosmopolita di turisti stranieri, immigrati, emigrati calabresi rientranti per le ferie, i quali costituiscono ormai il 10% dei pazienti operati. Questi stessi pazienti, una volta guariti, rientrano nei loro paesi di provenienza portando la gratitudine e la stima per i sanitari calabresi nei paesi più lontani, quali l'Australia, il Canada, l'Argentina, etc.
r.c.
SANITÀ CALABRIA Pag. 7
Mai più medici aggrediti come a Reggio Calabria ANCORA una volta siamo costretti ad assistere inermi alla inaudita violenza di gente criminale e mafiosa per cultura e comportamento. Il riferimento è rivolto all'incredibile vicenda degli Ospedali Riuniti della nostra città, dove un medico del Pronto soccorso, tra i più apprezzati per preparazione, professionalità e umanità, è stato brutalmente aggredito dai parenti di una paziente. Nell'ipotesi più remota, praticamente impossibile, il collega si fosse reso responsabile di un qualsiasi atto non consono al suo ruolo, chiunque l'avrebbe potuto denunciare e ottenere giustizia così come vuole la nostra democrazia, evitando così l'utilizzo di metodi "fai da te".
Nel manifestare la piena solidarietà al collega e la vicinanza a tutto il team-medici del Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti ribadisco con forza che tutto ciò non deve più accadere.
Per quest'ultimo episodio, di manifesto, palese atteggiamento mafioso, i responsabili, facilmente identificabili, dovranno essere condannati e puniti severamente, per un duplice motivo, ovvero perché rei di avere commesso un'aggressione e per aver contribuito ad alimentare le dicerie circa la mentalità e il comportamento mafiosi dei calabresi e dei reggini inparticolare.
Un altro appello è rivolto al presidente dell'Ordine dei medici, affinché intervenga nel processo che vedrà alla sbarra gli infami e vili aggressori del collega, e si dichiari parte civile con l'Ordine che rappresenta, e inoltre, affinché si organizzino, seminari di diffusione di materiale ad hoc e quant'altro possa essere d'aiuto alla ripresa dei rapporti di fiducia tra medico e paziente e si interrompa una volta per tutte questo circolo vizioso di diffidenza dei pazienti e dei loro parenti nei confronti del medico e viceversa si abbia una migliore disponibilità da parte dei medici nei confronti dei pazienti. Solo così forse, finirà il linciaggio gratuito a cui ormai da troppi anni, molti professionisti sono rimasti esposti oltre il consentito, nei Pronto soccorsi, nelle guardie mediche, all'arrivo delle ambulanze del 118 e persino nelle s trut ture private dove il Pronto soccorso non esiste.
Saverio Laganà Medico Specialista
Lettere: 11 Quotidiano
| ^ ^ E che tristezza chiudersi in celle soffoca
SANITÀ CALABRIA Pag. 8
Malgrado la riconversione arrivano nuovi servizi
Ambulatorio di andrologia allo Sditesi d'America
Candido Francica
Il direttore Francica
«A breve l'unità
inseminazione
artificiale»
diFRANCESCAMEDURI
SCILLA - Tra pochi giorni presso lo "Scillesi d'America" sarà attivo un ambulatorio di Andrologia, in aggiunta ai diversi servizi già funzionanti al suo interno. Arrivano come sempre puntuali le risposte - sicuramente non quelle auspicate -alle voci che reclamano la riattivazione delle attività ospedaliere (chirurgia, posti letto ecc.) all'interno del presidio sanitario di Scilla, che nei
programmi del governatore Giuseppe Scopelliti, commissario ad acta della sanità calabrese, è destinato a diventare un centro di assistenza primaria territoriale (Capt).
Insomma, anche se lo "Scillesi d'America" non può più dirsi un ospedale, gli attori coinvolti nella sua trasformazione tengono a ribadire che a Scilla continua a esistere una struttura sanitaria capace di garantire il diritto alla salute dell'ampissima utenza che da anni si reca nella cittadina della Costa Viola per ricevere cure e assistenza.
Al riguardo ecco le novità annunciate ieri in conferenza
stampa dal direttore dello "Scillesi d'America", Candido Francica. «C'era in programma - ha detto -l'apertura del laboratorio di Andrologia e del servizio di inseminazione artificiale. Questo ha avuto l'ultima tranche di finan
ziamento e sarà operativo nei prossimi mesi, mentre nell'ambito del progetto sperimentale "attività multidisciplinare per laprevenzione e la cura delle patologie andrologiche - obiettivo PSN cure primarie", è stato istituito l'ambulatorio di Andrologia, il cui responsabile sarà lo specialista Nicola Ilacqua. Questa direzione sanitaria - ha sottolineato Francica - coglie l'occasione per ringraziare il direttore generale dell'Asp reggina, Grazia Rosanna Squillacioti, che ne ha disposto l'insediamento così come a suo tempo aveva promesso».
Il direttore sanitario dello "Scillesi d'America" ha quindi passato in rassegna i servizi attualmente attivi nel presidio, una sorta di puntualizzazione per dire che lo stesso non è stato spogliato di tutto. Anzi. «Siprecisa-haassicurato Francica - che il pronto intervento h.24 era e rimane un punto di riferimento per soccorrere i pazienti, con codici bianco, verde e giallo. Mentre i codici rossi e/o quelli più gravi, dopo le prime cure, vengono velocemente inviati presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria per il prosieguo dell'iter diagnostico e terapeutico. Oggi -ha poi aggiunto - presso lo "Scillesi d'America" sono attive le Unità Operative di Riabilitazione cardiologica di tipo estensivo a ciclo continuo h.24, di Ne-frodialisi, di Radiologia e del Laboratorio Analisi. Inoltre funzionano i seguenti servizi ambulatoriali: Endocrinologia, Oncologia, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Oculistica, Allergologia, Pediatria, Gastroenterologia, Cardiologia ed Ecocardiografia. Infine -ha concluso Francica - una postazione Suem con due ambulanze disponibili ».
SANITÀ CALABRIA Pag. 9
©SPESALE L'ex primario sotto accusa per aver falsificato una cartella clinica
^ M l w v 1CFli.il I I U H I s f M s l s f i 1? Wwm%MMW%0%M*VW H C l V a i l M C l i % ^ l | #
.^S '>w*-.-
• « ' • * • • ;
* • * • • •
. . ^ '-{f.-'v--
?_•>-,,• ../•• • k . < j -••••A '"•:-•••• ^ V % ' ^
•mjwjy--t^i/- . # : * • » ; . . . - . . . t i * '
L'ospedale lametino
Tre medici davanti al Gip del Tribunale lametino giovedì mattina, e fra questi anche il direttore generale dell'Asp Gerardo Mancuso con l'accusa di falsità materiale risalente a cinque anni fa, quand'era primario del reparto medicina nell'ospedale
lametino. Altri due suoi colleghi, Lina Casalinuovo e Mosè Battone, devono invece rispondere di lesioni personali colpose su una paziente colpita da ictus.
Nel marzo 2007 a Nicoletta
Gigliotti, di Platania, viene diagnosticata una cerebropatia vascolare. A curarla per prima è Lina Casalinuovo medico del pronto soccorso, poi Mosè Bar-tone del reparto di medicina interna. Secondo l'accusa i due dottori per evitare danni alla paziente avrebbero dovuto trasferirla entro tre ore all'ospedale "Jazzolino" di Vibo dove si sarebbe occupata di lei l'unità operativa con personale specializzato nel trattamento dell'ictus al cervello. Nel nosocomio vibonese invece Nicoletta Gigliotti arriva il giorno successivo.
Secondo il pubblico ministero Mancuso, da primario del reparto, avrebbe alterato la cartella clinica della paziente.
Giovedì i familiari della Gigliotti chiederanno la costituzione parte civile nel processo attraverso il loro avvocato Tommaso Colloca del foro lametino, mentre gli imputati saranno difesi dagli avvocati Salvatore Aiello Ratta di Crotone e Giovanni Vecchio di Vibo. •$ (v.l.)
SANITÀ CALABRIA Pag. 10
Dirigenti, toghe, acquisti pubblici ecco la scure di Bondi sulla spesa Tfl KPfhfVIfiYICi' flWTVfllì uPPVPtfì Stfli\)fl-Tvfl
In ciintturs di cirnvo 11 \.ULN XJWJ v i C l w v / l l l l l l l o o o . 1 1 \ J
o LlllC LloUlLC LlCllO kjlclLiJ
P I T l I I T l T i n 11 t l P I X A T U Ì IP CI I l i l i l I l U 11 p c i h u i i d i c 1 U d i i C o C l V I Z J I Llv/ i lCl
b1 1 * * * X *
r%l1(~*Cl i1TTITniTI1CtT5ì'7'ir\TIP
VALENTINA CONTE
Un frenetico lavoro di limatura accompagna la gestazione della spending review. I dicasteri resistono ai tagli. Il malumore si diffonde tra gli statali che temono misure troppo severe, tra mobilità e voci di blocco
delle liquidazioni, necessarie a garantire i prepensionamenti in deroga alla riforma Fornero. Il decreto che rivede la spesa pubblica, atteso a giorni in Consiglio dei ministri, dovrebbe recuperare 5 miliardi per sterilizzare l'aumento dell'Iva in autunno, finanziare la ricostruzione in Emilia, la
spesa per gli "esodati", le missioni intemazionali. I risparmi più consistenti verranno dalla razionalizzazione degli acquisti, in particolare nel comparto della sanità, predisposta in queste ore dal commissario Bondi.
Valori in euro
PREZZI ATTUALI
ANTITROMBINA dosaggio 1.000 UI in flacone EPOETINAALFA dosaggio 40.000 UI In fiala
STENT CORONARICI in acciaio inossidabile PROTESI D'ANCA in ceramica
PREZZO DI RIFERIMENTO
RISTORAZIONE GIORNALIERA A PAZIENTE
PREZZO DI RIFERIMENTO
PULIZIA AREA AD ALTO RISCHIO canone mensile a! mq LAVANDERIA a giornata di degenza
9,40
3,48
3,50
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 11
S a n i t à aue s inngne ane memone
unmiliardo di spese inmeno In te armi 1 Ornila esuberi sforbiciata ai buoni pasto
SAN ITA a dieta. Il ministro Balduzzi punta a un miliardo di risparmi per il 2012: 600 milioni dall'acquisto di beni e sera-zi, 350 milioni dalla spesa farmaceutica (sale dal 2,4 al 3,2% quella ospedaliera,
scende dal 13,3 all'11,3% quella territoriale), 135 milioni dalla riduzione della spesa in convenzione per la specialistica e le case di cura. La prima voce di tagli terreb
be conto di "prezzi target" per farmaci e attrezzature (ma anche ristorazione, pulizia e lavanderia negli ospedali), messi online sul sito dell'Autorità di vigilanza pericontrattipubblicLGiàpronto un primo elenco con 132 prezzi di riferimento. Una siringa sterile dovrebbe costare 2 centesimi, i pasti di un paziente 9,40 euro al giorno, quello del dipendente non oltre i 4,62 euro.
TAGLI lineari sugli statali, alla cieca, accusano i sindacati. Non incideremo sulla carne viva, rassicurano dalla Funzione pubblica. L'ipotesi più accreditata è la doppia rasoiata alle piante organiche di
ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici,
| ["ijjLÌ I ricerca: viail20% dei dirigen-""' "*~ ti e il 10% dei dipendenti,
scelti tra gli over 60 o comunque vicini al pensionamen
to. In numero assoluto, si va daun'ipote-si soft dì 10 mila "esuberi" in un triennio, a quella choc di 100 mila. Si punta a risparmiare tra i 400 e gli 800 milioni. Anche limando i buoni pasto a 7 euro per tutti, sforbiciando del 10% distacchi e permessi, incidendo sulle consulenze (valgono 1,3 miliardi l'anno), riducendo le auto blu, accorpando funzioni all'interno dei ministeri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
ÌPrepensioasnteati n 0-Uv alllll (Mi HuiU
h* 1 1 "TJ-^
Ì'ÀÌ'À ninni ira l a l a iliUUiiila
In soffitta i "tribunalini" risparmi fino a 600 milioni
IL PREPENSIONAMENTO è la carta che il governo intende usare per asciugare il comparto pubblico. I dipendenti con più di 60 anni sono 230 mila (25 mila nelle amministrazioni centrali). In questa pla
tea, i candidati all'uscita (a meno di 2 anni dalla pensione) , saranno posti in mobilità all'80% dello retribuzione base per un biennio (di fatto conio stipendio dimez
zato) , come prevede la legge Brunetta. A questi si aggiungono coloro che avevano i requisiti prima della legge Fornero, a cui si pensa di derogare (con l'ipotesi di congelare laliquidazione fino ai 66 anni). Per chi è più lontano dal ritiro, dopo lamobi-lità scatta il ricollocamento presso altre strutture pubbliche o, qualora impossibile, arrivaillicenziamento.Tredicesime salve.
TRIBUNALI, province, prefetture, società pubbliche. I risparmi di spesa toccano anche Giustizia e Interni. Il "piano Severino" prevede di recuperare 600 milioni dalla nuova geografia giudiziaria
con il taglio dei "tribunalini" (e di "procurine" e sedi distaccate), ma anche dalla gara unica nazionale per il
liyjJJjyP noleggio delle apparecchiature diintercettazione e dal
la riduzione dei processi d'appello col nuovo filtro. Il "piano Cancellieri" punta a rastrellare 200 milioni dalle centrali uniche di acquisto per le forze dell'ordine e alla razionalizzazione delle prefetture. Mentre saranno cancellate tra 42 e 60 Province (su 107). E i membri dei eda delle società partecipate dallo Stato non quotate, scenderanno a 3. Salterà un terzo delle poltrone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 12
T% V JL' V ° A.' K % 7\(VCYÀ 177211 0" 1 HPCillKTi i\az,iuiiaiiZi/jaLi ejii tivULiikjti
none ie piemie uigdiiitiie
SACRIFICI in vista anche per il comparto della Difesa. Il piano Bondi, destinato a razionalizzare tutti gli acquisti della pub -blica amministrazione e mettere un freno agli affitti pagati per gli uffici pubblici
(forse bloccati fino al 2014), avrebbe in serbo anche un capitolo per il dicastero delle "stellette". Il metodo Consip (la centrale acquisti del ministero dell'Economia) sareb
be così esteso anche alle gare per carburanti, vestiario, catering e facchinaggio del ministero della Difesa. Con esclusione, però, degli armamenti. Mentre le piante organiche del dicastero guidato da Giampaolo Di Paola potrebbero essere sfoltite del 5-10%. Per quanto riguarda l'Istruzione,invece, èin progetto lafusio-ne dei piccoli atenei e delle sedi decentrate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I ©aro BilOHI PASTO I ticket per gii statali avranno un valore massimo di 7 euro Puno (dimezzati in alcuni casi). La spesa complessiva vale 10 milioni l'anno
SS Ss? w S S"aSM* Boa
Ne scompariranno almeno 42, quelle prive di due requisiti su tre: oltre i 350 mila abitanti, sopra i 3 mila km quadrati, 50 municipi
UFFICI GIUDIZIARI Tribunali, procure, sezioni distaccate. Più di 280 potrebbero essere chiusi per effetto della revisione delle circoscrizioni
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 13
arze e smngne d oro lo SpGSG p£LZZ6 CLGIÌG ASI Confronto impietoso tra prezzi di mercato e costi affrontati L'authority dei contratti pubblici: si paga fino a 5 volte di più
PAOLO RUSSO ROMA
È una vera e propria mappa degli sprechi sanitari quella consultabile da ieri con un colpo di click sui prezzi di riferimento dei beni e servizi di Asl e ospedali pubblicati dal sito dell'Autorità per la Vigilanza sui i contratti pubblici. Tra il «prezzo giusto» individuato dall'au-thority e quello medio praticato dalle aziende sanitarie ci sono differenze di prezzo che sfiorano il 500%, non solo per protesi dove la qualità può fare la differenza, ma anche per semplici bende. Prezzi in libertà rilevati per 408 tipologie di beni e servizi dai farmaci ad uso ospedaliero, ai dispositivi medici, ai servizi di ristorazione e pulizia, considerati a maggior impatto sulla spesa per beni e servizi sanitari. Per ciascun bene è pubblicato il prezzo medio d'acquisto attuale e quello «di riferimento» che dovrebbero praticare Asl e ospedali. Un condizionale destinato a diventare imperativo con l'imminente varo della spending review, che prevede di ridurre del 3,7% i 32 miliardi di spesa per beni e servizi proprio applicando i nuovi prezzi di riferimento. Come dire che la stragrande maggioranza delle aziende sanitarie pubbliche dovrà disdire gli attuali contratti di ac
quisto e stipularne di nuovi (senza pagare penali), visti gli esorbitanti prezzi di acquisto rilevati dall'authority. Che sui dispositivi medici mette le mani avanti, specificando che «durante la rilevazione statistica è stata rilevata un'elevata variabilità di prezzo imputabile, tra l'altro, a fattori qualitativi nonché ad ulteriori specifiche tecniche». Un conto è acquistare una protesi di ultima generazione in titanio, un altro un dispositivo «Made in China». Ma cosa dire quando le differenze lambiscono o superano il 400% per l'identica tipologia di prodotto, come il caso delle protesi vascolari rette usate per gli aneurismi, che in media le nostre Asl acquistano a 1130 euro anziché a 293 come «suggerisce» l'authority? O ancora, come spiegare i 1027 euro di prezzo medio d'acquisto di uno stent coronarico contro il «giusto prezzo» di 217? Ma sin qui possono entrare in gioco le differenze dovute al diverso tasso di innovatività di un dispositivo. Decisamente più difficile è riuscire a capire perché si acquisti mediamente a 7,85 euro una «medicazione in film di poliuretano» che serve per le medicazioni al ginocchio contro l'euro e 32 centesimi considerato equo dalle tabelle on line e che se applicato ovunque farebbe ri
sparmiare il 500% solo su questo dispositivo. Stesso discorso vale per le siringhe monouso da 10 mi, pagate 7 centesimi quando ne basterebbero 3 o le semplici garze sterili, pagate in media 8 anziché 3 centesimi.
Non va molto meglio quando si scorre la tabella dei 132 prezzi riferiti a 43 principi attivi farmaceutici ad esclusivo uso ospedaliero. Un anti infettivo come la levofioxicina in flaconi da 500 mg registra una differenza di circa il 300% tra il prezzo medio di acquisto (3,22 euro) e quello «di riferimento» (0,80 euro). L'enoxaparina sodica in fiale, farmaco contro la trombosi venosa, viene acquistata dagli ospedali a un prezzo medio di 2,1 euro anziché a 86 centesimi, che secondo l'Autorità per i contratti pubblici sarebbe facile spuntare. E persino sui costosissimi medicinali antiaids, come il ritonavir abbinato al lapinavir, si viaggia su differenze a tre cifre (circa 100% in più tra prezzo «giusto» e quello medio di acquisto).
Va un po' meglio sui servizi di pulizia, dove per quelli «a medio rischio» la differenza è del 25 % e per i pasti, dove con uno sforzo si può risparmiare circa il 10%. Ovviamente senza mettere a dieta nessuno, se non Asl e ospedali spendaccioni.
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 14
LeYofloxaeiiia Costo giusto Flacone
500 mg antinfettivo
i nazionale
^asti paziente >r l'intera CostogJUStO iornata ^>. M ^-*
Media costo nazionale
Differenza Differenza
pinaw 100+25 mg Costo giusto trattamento anti Hiv
acos azionale
Differenza
• #
nm i.ooo ui Costo giusto
male
r Meni coronarico Rivestito C0St§ gÌUStO
Siringhe monouso Costo gÌUStO 10 mg senza ago
male Media costo nazionale
Differenza
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 15
r Protesi vascolari. Rette Dracon Costo gÌUStO maglie cura aneurisma
jarze 5 strati C0St0 gÌUStO 3X10 .fik if'%£"^
naie Media costo nazionale
Differenza
Per ogni pasto Costo gÌUStO consumato » *-*/-».
i costo nazionale
snza aleggio
leria a kg Costo giusto
sto nazionale
ifferenza > Differenza
l 0,6 mg C0St0 giiStO trattamento J J S~*.*~
male
volte a dì CostogJUStO er 7 giorni nq al mese)
Media costo nazionale
Differenza
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 16
Enoxaparina sodica Fiale 6000 ul Costo gÌUStO cura trombosi
Lavanderia a fornata Con noleggio CostogìUStO
edia costo nazionale
fferenza Differenza
medicazione CiStogìUStO ginocchio dieci metri
i costo nazionale
3I1Z3
Pulizia medio rischio 1 volta al dì CostogìUStO per 7 giorni (mq al mese)
ionale
Differenza
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 17
Il rapporto online
«Le spese delle Asl: prezzi inspiegabili» ROMA — Comprare una siringa dovrebbe costare ad una Asl o un ospedale solo 2 centesimi, invece può costare da 3 a 65 centesimi, mentre una protesi all'anca può variare da 284 a 2.575 euro da una Asl all'altra E gli inserti di tibia si pagano da 199 euro fino a 2.479 euro, 12 volte in più. Il costo dei pasti per paziente non dovrebbe superare 9,40 euro, la mensa per i dipendenti, invece, 4,62 euro a testa. E risparmi si potrebbero ottenere anche dai servizi di lavanderia. Sono alcuni esempi dei prezzi di riferimento e di quelli reali di un ampio paniere di beni e servizi acquistati dal Servizio sanitario nazionale pubblicati ieri online dall'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici (Àvcp). Dati che confermano la necessità di definire costi standard negli acquisti della Sanità, pari a una spesa di 35 miliardi l'anno, per evitare le inspiegabili differenze di prezzo riscontrate e gli sprechi conseguenti.
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 18
Sanità, arrivano i prezzi di riferimento il paniere L'autorità sui contratti pubblici fissa i costi standard: dai due centesimi delle siringhe ai 3,5 euro della lavanderia
DA ROMA
omprare una siringa sterile dovrebbe costare ad una
Asl o un ospedale solo 2 centesimi e non 65 come avviene in qualche parte della Penisola. Mentre il costo di una giornata alimentare di un paziente non dovrebbe superare
i 9,40 euro, e il singolo pasto del dipendente non dovrebbe andare oltre 4,62. E risparmi si potrebbero ottenere anche dai servizi di lavanderia, non superando il costo, per ogni paziente, di 3,50 euro per ogni giornata di degenza. Sono questi alcuni esempi dei prezzi di riferimento di un ampio paniere di beni e servizi acquistati dal Servizio Sanitario nazionale e pubblicati online dall'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici (Avcp) al termine di un minuzioso lavoro di indagine. E il primo passo verso l'individuazione dei costi standard nella sanità, una metodologia che ora il supercommissario anti-sprechi Enrico Bondi punta a introdurre in tutti gli ambiti della pubblica amministrazione. Obiettivo dell'Avcp è quello di intervenire su una serie di categorie, dai dispositivi medici ai principi attivi, dal servizio di ristorazione ai servizi di pulizia e di lavanderia, che incidono in maniera rilevante sul contenimento della spesa e dalle quali si potrebbero ottenere risparmi importanti, considerato che i beni e servizi acquistati dal comparto Sanità valgono circa 35 miliardi, ovvero il 30% del Fondo sanitario nazionale. I parametri, sempre inferiori al prezzo medio attuale, individuati dall'Autorità in base ad una serie di griglie realizzate
dell'Agenas e previsti dalla Manovra 201 I, potranno dunque essere utili alle Regioni per le nuove gare d'acquisto, così da ridurre quella "forbice" dei prezzi per gli acquisti delle Asl che, oggi, raggiunge addirittura il
1.200% tra diverse realtà. Con differenze di prezzo per l'acquisto di una stessa tipologia di beni che sono spesso macroscopiche: così, una siringa può costare da 3 a 65 centesimi e il prezzo di una protesi all'anca può variare da 284 a 2.575 euro. Discorso analogo per gli inserti di tibia, che servono per ridare mobilità al ginocchio: in questo caso si pagano da 199 fino a 2.479 euro, 12 volte in più. «I prezzi rilasciati vanno comunque interpretati con cautela -sottolinea l'Autorità - tenuto conto dell'eterogeneità che spesso caratterizza i beni ed i servizi acquisiti». Si tratta, in sostanza, di un primo passo sulla strada della razionalizzazione, in attesa del provvedimento sui costi standard che dovrebbero entrare in vigore dal 2013.
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA Pag. 19
OGGI IN GIUNTA LA LEGGE CHE DETTA LE NUOVE REGOLE E LA FUSIONE DELL'ORGANISMO PER GLI ACQUISTI NELL'AGENZIA REGIONALE SANITARIA
Asl, stop alle gare: appalti solo attraverso la centrale unica Le aziende liguri potranno agire in autonomia solo per bandi inferiori ai 40 mila euro. Obiettivo: risparmiare 25 milioni di euro
LE ASL liguri non potranno più indire gare per appalti di importo superiore ai quarantamila euro. La competenza passa alla Centrale Regionale di Acquisto che, a sua volta, si scioglie nell'Agenzia regionale sanitaria. Effetti della spendigreview nazionale, ma anche del bisogno della Liguria di risparmiare ancora (e di più) per l'acquisto di beni e servizi destinati alla sanità soprattutto ora che da Roma si ha la (quasi) certezza che il sistema sanitario ligure dovrà fare a meno di altri 30 milioni di euro (1 miliardo per l'Italia), tagliati via dal commissario straordinario del governo Enrico Bondi.
Oggi il disegno di legge messo a punto dagli assessorati alla Sanità e all'Economia sarà portato in giunta. Punto di forza: tutti gli appalti di importo superiore ai 40 mila euro (ma nelle ultime ore si è discusso di abbassare il tetto a 30 mila euro) saranno "affare" della nuova centrale regionale di acquisto che diventa il braccio operativo dell'Agenzia regionale della sanità. Per ogni cosa, dalle apparecchiature sanitarie alle medicine, dalle attrezzature alle grandi macchine diagnostiche, le Asl liguri dovranno affidarsi alla nuova centrale.
Mala legge, che dovrà essere approvata anche dal Consiglio regionale, porta con sé altre novità. La pri-maèchelaCentrale acquisti diventaparte integrante e soggetto del sistema sanitario (fino ad oggi era un consorzio); e la seconda è che il personale dei provveditorati passano dalle strutture delle Asl alle dipendenze della Centrale che dividerà il territorio
ligure in tre macro aree e il coordinatore sarà l'attuale direttore Giorgio Sacco. Non faranno riferimento allaCentrale, però, né il Gallierané l'Ospedale Evangelico. La proiezione dei risparmi possibili ha portato la Regione Liguria ad accelerare. Fino ad oggi, complessivamete, la Centrale è riuscita a far risparmiare il 20% sugli appalti che le sono stati affidati, complessivamente una media trai 6 e i 7 milioni all'anno. Cifra che aumenterebbe sensibilmente se le procedure standardizzate messe a punto dalla
Centrale riguardassero tutti i beni e i servizi messi a garadalle Asl ligurieche ammontano acirca500mi-lioni all'anno. «Il 20% di risparmio ottenuti in media sulle gare che abbiamo seguito è giustificato dal fatto che sono stati scelti gli appalti più onerosi, quelli su cui sapevamo che si poteva limare il costo -spiega Sacco - Ma se la proiezione deve essere fatta su tutti i beni e i servizi messi a gara dalle aziende, la percentuale scenderà un poco, pur restando notevole nella cifra complessiva». L'obiettivo sono circa 25 milioni. Nel frattempo l'assessorato alla Salute si è portato avanti con il lavoro e nei giorni scorsi alle Asl liguri è stata recapitata una nota firmata da Claudio Montaldo per invitarle a predisporre un "report" (con relativa documentazione) su tutte le gare superiori ai 40 mila euro indette ed aggiudicate negli ultimi quattro anni. Elenco da consegnare nel giro di 15 giorni alla Centrale, tanto per dire della fretta e della fame di risparmio della Regione AL.COST.
INIZIATIVE LOCALI Pag. 20
PER IL COLOSSO GLAXO MAXI MULTA DA 3 MILIARDI $
FARMACI NEL MIR INO. Record da 3 miliardi di dollari per la casa farmaceutica britannica Glaxo, che si è dichiarata colpevole e ha deciso di patteggiare con il governo Usa. Il gruppo ha autorizzato l'utilizzo sbagliato di due farmaci (Paxil e Wellbutrin) e non ha riportato le corrette avvertenze su un terzo farmaco (Avendia). Da qui, la multa più salata nella storia Usa per quanto riguarda il settore farmaceutico.
AZIENDE FARMACEUTICHE Pag. 21
PAOLO CORNAGLIA FERRARIS HPf^
LA DIFFICILE RELAZIONE P\ TRA MEDICI E PAZIENTI É * v
medici sanno quanto possano essere maleducati certi pazienti. Pretese, minacce, rifiuto d'accettare limiti, richieste di privilegi e esenzioni sono all'ordine del giorno.
Molti curanti hanno la sensazione che le cose vadano sempre peggio e la maleducazione (propagata dalle Tv) diventi uno standard comportamentale. Impossibile instaurare con costoro una relazione di cura basata sulla reciproca fiducia, pur essenziale a cure appropriate. La sanità pubblica può sostenersi solo se si sviluppa con i curanti una relazione di buona qualità, se il medico può fidarsi dei propri pazienti e non averne timore.
Quando così non è, i sanitari prescrivono più esami e più farmaci, sebbene inutili, per evitare denunce. La minoranza vociante di maleducati danneggia anche chi avanza corrette rivendicazioni, non spreca, non pretende falsi certificati, e chiede solo d'essere curato in modo equo, solidale, umano e competente, perché paga le tasse.
[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA
SEGR.GENERALE&PERSONALE Pag. 22