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Controlli automatici Precisione in regime permanente © 2007 Politecnico di Torino 1 Controlli automatici 2 Precisione in regime permanente Reiezione di disturbi in regime permanente Risposta transitoria e risposta in frequenza Reiezione di disturbi a banda larga Esempi di analisi e simulazione Regime permanente e transitorio

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  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 1

    Controlli automatici

    2

    Precisione in regime permanente Reiezione di disturbi in regime permanente Risposta transitoria e risposta in frequenza Reiezione di disturbi a banda larga Esempi di analisi e simulazione

    Regime permanente e transitorio

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    © 2007 Politecnico di Torino 2

    Regime permanente e transitorio

    4

    Segnali canonici di riferimento: polinomiali e sinusoidaliInseguimento di segnali polinomialiInseguimento di segnali sinusoidaliImplicazioni sul progetto del controllore

    Precisione in regime permanente

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    Precisione in regime permanente

    6

    Schema di controllo

    Si consideri il consueto schema di controllo:

    e u yd

    ++

    F(s)ydes

    +

    rKr C(s)

    )s(F)s(C)s(Ga ⋅=

    Fdt d’anello

    = =ydes

    y(s) y(s)W(s) ; W (s)

    r(s) y (s)

    Fdt in catena chiusa

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    Specifiche in regime permanente: precisione

    L’asintotica stabilità del sistema in catena chiusa, che dovrà essere garantita dall’azione del controllore, assicura l’esistenza della condizionedi regime permanenteLa precisione con cui l’uscita insegue ilriferimento in tale condizione è spesso oggetto di specifica

    Le specifiche vengono formulate rispetto al valoremassimo in regime permanente dell’errore di inseguimento, definito come e = ydes – y, per un assegnato segnale di riferimento

    8

    Segnali canonici di riferimento

    Le famiglie di segnali canonici di riferimento di maggiore interesse pratico sono costituite daisegnali polinomiali e dai segnali sinusoidali

    k

    k 1

    t 1r(t) r(s) ,k 0,1,2,

    k ! s += → = = …

    00 2 2

    0

    r(t) sin( t) r(s)sω

    = ω → =+ ω

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    Segnali canonici di riferimento

    Le famiglie di segnali canonici di riferimento di maggiore interesse pratico sono costituite daisegnali polinomiali e dai segnali sinusoidali

    00 2 2

    0

    r(t) sin( t) r(s)sω

    = ω → =+ ωdes r

    y K r=

    Il fattore di scala Kr permette di assegnare a ydes l’ampiezza desiderata

    k

    k 1

    t 1r(t) r(s) ,k 0,1,2,

    k ! s += → = = …

    10

    Utilizzo di riferimenti polinomiali (1/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

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    Utilizzo di riferimenti polinomiali (1/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

    12

    Utilizzo di riferimenti polinomiali (1/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, L’uscita desiderata è un gradino di ampiezza KrPer un sistema meccanico con uscita in posizione corrisponde ad imporre posizione desiderata costante pari a Kr

    des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

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    Utilizzo di riferimenti polinomiali (2/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, Per k=1,

    des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

    des rr(t) t y (t) K t= → =

    14

    Utilizzo di riferimenti polinomiali (2/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, Per k=1,

    L’uscita desiderata è una rampa di coefficiente angolare KrPer un sistema meccanico con uscita in posizione corrisponde ad imporre velocità desiderata costante pari a Kr

    des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

    des rr(t) t y (t) K t= → =

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    Utilizzo di riferimenti polinomiali (3/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, Per k=1, Per k=2,

    des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

    des rr(t) t y (t) K t= → =2 2

    des rr(t) 0.5t y (t) 0.5K t= → =

    16

    Utilizzo di riferimenti polinomiali (3/3)

    I segnali di riferimento polinomiali sono di fondamentale importanza perché permettono di definire matematicamente i principali tipi di comportamento desiderabili per l’uscita di un sistema

    Per k=0, Per k=1, Per k=2,

    L’uscita desiderata è un arco di parabolaPer un sistema meccanico con uscita in posizione corrisponde ad imporre accelerazione desiderata costante pari a Kr

    des rr(t) (t) y (t) K (t)= ε → = ε

    des rr(t) t y (t) K t= → =2 2

    des rr(t) 0.5t y (t) 0.5K t= → =

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    Un esempio in ambito robotico (1/4)

    Per spostare un braccio robotico dalla posizione iniziale ad una posizione finale desiderata viene solitamente utilizzato un profilo di riferimentoin posizione di tipo 2-1-2 (cioè formato dalla sequenza di tre polinomi di ordine 2, 1, 2, rispettivamente), generato in modo da rispettare i vincoli di velocità ed accelerazione (e decelerazione) massime consentiteTale profilo corrisponde ad un profilo in velocità di tipo trapezoidale, ovvero ad un profilo di riferimento in accelerazione formato da una sequenza di gradini

    18

    Un esempio in ambito robotico (2/4)

    Profilo di posizione per uno spostamento da 0 a 0.5 rad

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5

    tempo (s)

    (rad)

    Riferimento di posizione

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    19

    Un esempio in ambito robotico (2/4)

    Profilo di posizione per uno spostamento da 0 a 0.5 rad

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5

    tempo (s)

    (rad)

    Riferimento di posizione

    Polinomio di 2° grado (arco di parabola)

    In questa fase la velocità cresce linearmente fino al valore maxconsentito

    20

    Un esempio in ambito robotico (2/4)

    Profilo di posizione per uno spostamento da 0 a 0.5 rad

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5

    tempo (s)

    (rad)

    Riferimento di posizione

    Polinomio di 1° grado (rampa)

    In questa fase la velocità rimane costante, pari al valore massimo consentito

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    21

    Un esempio in ambito robotico (2/4)

    Profilo di posizione per uno spostamento da 0 a 0.5 rad

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5

    tempo (s)

    (rad)

    Riferimento di posizione

    Polinomio di 2° grado (arco di parabola)

    In questa fase la velocità decresce dal valore massimo fino a zero

    22

    Un esempio in ambito robotico (3/4)

    Profilo di velocità corrispondente, con vmax= 0.25 rad/s

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.05

    0.1

    0.15

    0.2

    0.25

    tempo (s)

    (rad/

    s)

    Riferimento di velocita

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    23

    Un esempio in ambito robotico (3/4)

    Profilo di velocità corrispondente, con vmax= 0.25 rad/s

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.05

    0.1

    0.15

    0.2

    0.25

    tempo (s)

    (rad/

    s)

    Riferimento di velocita

    Polinomio di 1° grado (rampa)

    In questa fase l’accelerazione ècostante, pari al valore massimo consentito

    24

    Un esempio in ambito robotico (3/4)

    Profilo di velocità corrispondente, con vmax= 0.25 rad/s

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.05

    0.1

    0.15

    0.2

    0.25

    tempo (s)

    (rad/

    s)

    Riferimento di velocita

    Polinomio di grado zero (gradino)

    In questa fase l’accelerazione ènulla mentre la velocità rimane massima

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    25

    Un esempio in ambito robotico (3/4)

    Profilo di velocità corrispondente, con vmax= 0.25 rad/s

    0 0.5 1 1.5 2 2.50

    0.05

    0.1

    0.15

    0.2

    0.25

    tempo (s)

    (rad/

    s)

    Riferimento di velocita

    Polinomio di 1° grado (rampa)

    In questa fase la decelerazione ècostante, pari al valore massimo consentito

    26

    Un esempio in ambito robotico (4/4)

    Profilo di accelerazione corrispondente, con amax= 0.4 rad/s2

    0 0.5 1 1.5 2 2.5

    -0.4

    -0.3

    -0.2

    -0.1

    0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    tempo (s)

    (rad/

    s2)

    Riferimento di accelerazione

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    27

    Un esempio in ambito robotico (4/4)

    Profilo di accelerazione corrispondente, con amax= 0.4 rad/s2

    0 0.5 1 1.5 2 2.5

    -0.4

    -0.3

    -0.2

    -0.1

    0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    tempo (s)

    (rad/

    s2)

    Riferimento di accelerazione

    Questa fase termina quando la velocitàraggiunge il suo valore massimo

    Polinomio di grado zero (gradino di ampiezza amax)

    28

    Un esempio in ambito robotico (4/4)

    Profilo di accelerazione corrispondente, con amax= 0.4 rad/s2

    0 0.5 1 1.5 2 2.5

    -0.4

    -0.3

    -0.2

    -0.1

    0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    tempo (s)

    (rad/

    s2)

    Riferimento di accelerazione

    Polinomio di grado zero (gradino di ampiezza nulla)

    In questa fase la velocità èmantenuta pari al suo valore massimo

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    29

    Un esempio in ambito robotico (4/4)

    Profilo di accelerazione corrispondente, con amax= 0.4 rad/s2

    0 0.5 1 1.5 2 2.5

    -0.4

    -0.3

    -0.2

    -0.1

    0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    tempo (s)

    (rad/

    s2)

    Riferimento di accelerazione

    La velocità viene riportata a zero mentre lo spostamento ècompletato

    Polinomio di grado zero (gradino di ampiezza –amax)

    30

    Importanza dei riferimenti sinusoidali

    La capacità dell’uscita di un sistema di inseguire segnali di riferimento sinusoidali può essere vista come la sua capacità di inseguire un segnale di riferimento generico, le cui componenti in frequenza siano riconducibili ai segnali sinusoidali consideratiSpecifiche sull’errore massimo di inseguimento di segnali sinusoidali in regime permanente sono da intendersi come specifiche sulla capacità di garantire una buona precisione nell’inseguimento di segnali all’interno di una banda di pulsazioni di interesse

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    Precisione in regime permanente

    32

    Precisione in regime permanente

    Per analizzare la precisione con cui l’uscita insegue un riferimento polinomiale in regime permanente, sarà necessario considerare le seguenti caratteristiche del sistema:

    Il tipo di sistemaIl guadagno stazionario della funzione d’anelloLa funzione di trasferimento d’errore

    Questi tre elementi, insieme al grado del riferimento polinomiale, determinano la fedeltà di risposta del sistema in regime permanente

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    33

    Definizione di “tipo” di sistema

    Si consideri il consueto schema di controllo, in assenza di disturbi, con Ga(s) = C(s)F(s) in forma minima, priva di zeri in s = 0 e con r appartenente alla famiglia dei segnali polinomiali canonici:

    Il sistema chiuso in retroazione è di tipo h se la funzione Ga(s) ha un polo di molteplicità h in s = 0

    e yydes+

    rKr Ga(s)

    34

    Definizione di guadagno stazionario (1/2)

    Il guadagno stazionario di un sistema descritto dalla fdt G(s) è dato da:

    ove h è la molteplicità dell’eventuale polo di G(s) in s = 0Applicando la definizione di guadagno stazionario alla fdt d’anello Ga(s), il suo valore KGa risulta definito in funzione del tipo di sistema considerato

    { }hG s 0K lim s G(s)→= ⋅

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    35

    Definizione di guadagno stazionario (2/2)

    Se il sistema è di tipo 0 (non ha poli in s = 0):

    Ga aK G (0)= KGa è anche detto guadagno di posizione

    36

    Definizione di guadagno stazionario (2/2)

    Se il sistema è di tipo 0 (non ha poli in s = 0):

    Se il sistema è di tipo 1, con :

    Ga aK G (0)=

    { }Ga a as 0K lim s G (s) G (0)→ ′= ⋅ =

    KGa è anche detto guadagno di posizione

    a aG (s) G (s) / s′=

    KGa è anche detto guadagno di velocità

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    37

    Definizione di guadagno stazionario (2/2)

    Se il sistema è di tipo 0 (non ha poli in s = 0):

    Se il sistema è di tipo 1, con :

    Se il sistema è di tipo 2, con :

    Ga aK G (0)=

    { }Ga a as 0K lim s G (s) G (0)→ ′= ⋅ =

    KGa è anche detto guadagno di posizione

    a aG (s) G (s) / s′=

    2a aG (s) G (s) / s′′=

    { }2Ga a as 0K lim s G (s) G (0)→ ′′= ⋅ = KGa è anche detto guadagno di accelerazione

    KGa è anche detto guadagno di velocità

    38

    Osservazione

    Il guadagno stazionario rappresenta il guadagno della fdt in BF evidenziato nelle lezioni dedicate al tracciamento dei diagrammi di Bode, polari e di Nyquist

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    39

    Osservazione

    Il guadagno stazionario rappresenta il guadagno della fdt in BF evidenziato nelle lezioni dedicate al tracciamento dei diagrammi di Bode, polari e di NyquistSi riconsideri ad esempio la fdt

    Per

    2

    s 0.1G(s) 200

    s(s 0.2s 1)(s 10)+

    =+ + +

    20 G(j )

    jω→ ω →

    ω

    40

    Osservazione

    Il guadagno stazionario rappresenta il guadagno della fdt in BF evidenziato nelle lezioni dedicate al tracciamento dei diagrammi di Bode, polari e di NyquistSi riconsideri ad esempio la fdt

    Per

    2

    s 0.1G(s) 200

    s(s 0.2s 1)(s 10)+

    =+ + +

    20 G(j )

    jω→ ω →

    ω{ }G as 0K lim s G (s)→= ⋅

    È proprio il guadagno stazionario (di velocità)

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    41

    Funzione di trasferimento d’errore

    La funzione di trasferimento d’errore può essere calcolata applicando le regole di algebra dei blocchi allo schema di controllo:

    e yydes+

    rKr Ga(s)

    e,ydes a

    re

    a

    e(s) 1W (s)

    y (s) 1 G (s)

    e(s) KW (s)

    r(s) 1 G (s)

    = =+

    = =+

    42

    Errore in regime permanente (1/3)

    Sotto l’ipotesi che sia garantita l’asintotica stabilità del sistema in catena chiusa (altrimenti non esisterebbe regime permanente!), è possibile valutare l’errore di inseguimento in regime permanente applicando il teorema del valore finale:

    con e(s) = We(s)r(s)

    { }t s 0

    e lime(t) lim s e(s)∞ →∞ →= = ⋅

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    43

    Errore in regime permanente (2/3)

    Applicando il teorema del valore finale ai diversi casi possibili a seconda

    Del tipo di sistemaDel grado del polinomio di riferimento

    si ottiene l’analisi completa della precisione con cui l’uscita insegue il riferimento in regime permanente nelle diverse situazioni

    44

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)

    Sist

    ema

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

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    45

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)Si

    stem

    a

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞r r

    s 0a Ga

    K K1e lim s

    1 G (s) s 1 K∞ →⎧ ⎫

    = ⋅ ⋅ =⎨ ⎬+ +⎩ ⎭

    46

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)

    Sist

    ema

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞r

    2s 0a

    K 1e lim s

    1 G (s) s∞ →⎧ ⎫

    = ⋅ ⋅ = ∞⎨ ⎬+⎩ ⎭

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    47

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)Si

    stem

    a

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞r

    3s 0a

    2

    K 1e lim s

    1 G (s) s∞ →⎧ ⎫

    = ⋅ ⋅ = ∞⎨ ⎬+⎩ ⎭

    48

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)

    Sist

    ema

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    r r

    s 0 s 0a a

    K s K1e lim s lim 0

    1 G (s) / s s s G (s)∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = =⎨ ⎬ ⎨ ⎬′ ′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

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    49

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)Si

    stem

    a

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    r

    Ga

    KKr r r2s 0 s 0

    a a Ga

    K s K K1 1e lim s lim

    1 G (s) / s s G (s) s Ks∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = ⋅ =⎨ ⎬ ⎨ ⎬′ ′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    50

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)

    Sist

    ema

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    r r3 2s 0 s

    aa2 0

    aa

    K 1 s K 1e lim s lim

    1 G (s) / s s s G (s) s∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = ⋅ = ∞⎨ ⎬ ⎨ ⎬′ ′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 26

    51

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)Si

    stem

    a

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞2

    r r2 2s 0 s 0

    a a

    K s K1e lim s lim 0

    s1 G (s) / s s G (s)∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = =⎨ ⎬ ⎨ ⎬′′ ′′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    52

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)

    Sist

    ema

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞2

    r r2 2 2s 0 s 0

    a a

    K s K1 1e lim s lim 0

    s1 G (s) / s s s G (s)∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = ⋅ =⎨ ⎬ ⎨ ⎬′′ ′′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 27

    53

    Errore in regime permanente (3/3)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    Riferimento r(t)Si

    stem

    a

    r

    Ga

    K1 K+

    r

    Ga

    KK

    r

    Ga

    KK

    Errore in regime permanente

    ∞ ∞

    ∞2

    r r r2 3 2 2s 0 s 0

    Gaa a2

    K s K K1 1e lim s lim

    K1 G (s) / s s s G (s) s∞ → →⎧ ⎫ ⎧ ⎫⋅

    = ⋅ ⋅ = ⋅ =⎨ ⎬ ⎨ ⎬′′ ′′+ +⎩ ⎭ ⎩ ⎭

    54

    Osservazione 1

    Dato un segnale di riferimento polinomiale digrado h, un sistema di tipo h permette di ottenere errore di inseguimento in regime permanente finito, non nullo e che diminuisce all’aumentare del guadagnostazionario della fdt d’anello

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    r

    Ga

    K1 K+

    ∞r

    Ga

    KK ∞

    r

    Ga

    KK

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 28

    55

    Osservazione 1

    Dato un segnale di riferimento polinomiale digrado h, un sistema di tipo h permette di ottenere errore di inseguimento in regime permanente finito, non nullo e che diminuisce all’aumentare del guadagnostazionario della fdt d’anello

    Anche in assenza di disturbi (come ipotizzato) si ha comunque un errore intrinseco in regime permanente, che può essere ridotto aumentando il guadagno KGa (per quanto possibile!), ma non annullato

    56

    Esempio 1 (1/2)

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 29

    57

    Esempio 1 (1/2)

    Le funzioni Ga1(s) e Ga2(s) sono giàstate considerate fra gli esempi introdotti nella lezione dedicata ai “Margini di stabilità”

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

    58

    Esempio 1 (1/2)

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    Ga1(s) e Ga2(s) sono di tipo 1

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 30

    59

    Esempio 1 (1/2)

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    Ga1(s) e Ga2(s) sono di tipo 1KGa1=1.25; KGa2=1.875

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

    60

    Esempio 1 (1/2)

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    Ga1(s) e Ga2(s) sono di tipo 1KGa1=1.25; KGa2=1.875

    Sia r(t) = t con Kr = 1

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 31

    61

    Esempio 1 (1/2)

    Si considerino le fdt d’anello:

    che, chiuse in retroazione negativa unitaria, danno origine a sistemi asintoticamente stabili in catena chiusa, rispettivamente descritti dalle fdtW1(s) e W2(s)

    Ga1(s) e Ga2(s) sono di tipo 1KGa1=1.25; KGa2=1.875

    Sia r(t) = t con Kr = 1

    a1 a2 a110

    G (s) , G (s) 1.5 G (s)s(s 2)(s 4)

    = =+ +

    L’errore in regime permanente è finito, non nullo, pari rispettivamente a

    1, 2,e 0.8, e 0.533∞ ∞= =

    62

    Esempio 1 (2/2)

    0 5 10 150

    5

    10

    15Risposta a ydes(t) = t

    tempo (s)

    y1

    y2ydes

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 32

    63

    Esempio 1 (2/2)

    0 5 10 150

    5

    10

    15Risposta a ydes(t) = t

    tempo (s)

    0 5 10 150

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    1.2

    1.4Errore di inseguimento a ydes(t) = t

    tempo (s)

    y1

    y2ydes

    e1

    e2

    1,e 0.8∞ =

    2,e 0.533∞ =

    64

    Osservazione 2

    Un sistema di tipo h garantisce errore di inseguimento nullo in regime permanente per segnali di riferimento polinomiali di grado minore di h

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    r

    Ga

    K1 K+

    ∞r

    Ga

    KK ∞

    r

    Ga

    KK

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 33

    65

    Osservazione 2

    Un sistema di tipo h garantisce errore di inseguimento nullo in regime permanente per segnali di riferimento polinomiali di grado minore di h

    Il valore del guadagno KGa è ininfluentesull’errore in regime permanente, che è comunque nullo

    66

    Esempio 2 (1/2)

    Si consideri nuovamente la fdt d’anello:

    che in catena chiusa dà origine al sistema W1(s), asintoticamente stabileSia r(t) = ε(t) con Kr = 1

    a110

    G (s)s(s 2)(s 4)

    =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 34

    67

    Esempio 2 (1/2)

    Si consideri nuovamente la fdt d’anello:

    che in catena chiusa dà origine al sistema W1(s), asintoticamente stabileSia r(t) = ε(t) con Kr = 1

    a110

    G (s)s(s 2)(s 4)

    =+ +

    Poiché Ga1(s) è di tipo 1 ed il riferimento è un polinomio di grado zero, l’errore di inseguimento in regime permanente è nullo

    68

    Esempio 2 (2/2)

    0 5 10 150

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    1.2

    1.4Risposta a ydes(t) = ε(t)

    tempo (s)

    y1

    ydes

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 35

    69

    Esempio 2 (2/2)

    0 5 10 150

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1

    1.2

    1.4Risposta a ydes(t) = ε(t)

    tempo (s)

    y1

    ydes

    0 5 10 15-0.4

    -0.2

    0

    0.2

    0.4

    0.6

    0.8

    1Errore di inseguimento a ydes(t) = ε(t)

    tempo (s)

    e1

    70

    Osservazione 3

    Un sistema di tipo h non è in grado di inseguire un segnale di riferimento polinomiale di grado maggiore di h (l’errore in regime permanente diverge)

    00Tipo 2

    0Tipo 1

    Tipo 0

    t2/2tε(t)

    r

    Ga

    K1 K+

    ∞r

    Ga

    KK ∞

    r

    Ga

    KK

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 36

    71

    Osservazione 3

    Un sistema di tipo h non è in grado di inseguire un segnale di riferimento polinomiale di grado maggiore di h (l’errore in regime permanente diverge)

    Il comportamento in regime permanente dell’uscita del sistema in catena chiusa (che è comunque asintoticamente stabile) è tale da far crescere indefinitamente la differenza fra ydes e y

    72

    Esempio 3 (1/2)

    Si consideri ancora la fdt d’anello:

    che in catena chiusa dà origine al sistema W1(s), asintoticamente stabileSia r(t) = 0.5t2 con Kr = 1

    a110

    G (s)s(s 2)(s 4)

    =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 37

    73

    Esempio 3 (1/2)

    Si consideri ancora la fdt d’anello:

    che in catena chiusa dà origine al sistema W1(s), asintoticamente stabileSia r(t) = 0.5t2 con Kr = 1

    a110

    G (s)s(s 2)(s 4)

    =+ +

    Poiché Ga1(s) è di tipo 1 ed il riferimento è un polinomio di grado due, l’errore di inseguimento in regime permanente diverge all’aumentare del tempo t

    74

    Esempio 3 (2/2)

    0 5 10 150

    20

    40

    60

    80

    100

    120Risposta a ydes(t) = 0.5t

    2

    tempo (s)

    ydes

    y1

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 38

    75

    Esempio 3 (2/2)

    0 5 10 150

    20

    40

    60

    80

    100

    120Risposta a ydes(t) = 0.5t

    2

    tempo (s)

    ydes

    y10 5 10 15

    0

    2

    4

    6

    8

    10

    12Errore di inseguimento a ydes(t) = 0.5t

    2

    tempo (s)

    e1

    76

    Sistemi con zeri in s = 0 (1/2)

    Se Ga(s) presenta (almeno) uno zero in s = 0, il sistema risulta certamente di tipo 0: essendo in forma minima per ipotesi, Ga(s) non può presentare poli in s = 0

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 39

    77

    Sistemi con zeri in s = 0 (1/2)

    Se Ga(s) presenta (almeno) uno zero in s = 0, il sistema risulta certamente di tipo 0: essendo in forma minima per ipotesi, Ga(s) non può presentare poli in s = 0

    Il sistema non è in grado di inseguire riferimenti polinomiali di grado superiore a zero

    78

    Sistemi con zeri in s = 0 (1/2)

    Se Ga(s) presenta (almeno) uno zero in s = 0, il sistema risulta certamente di tipo 0: essendo in forma minima per ipotesi, Ga(s) non può presentare poli in s = 0

    Il sistema non è in grado di inseguire riferimenti polinomiali di grado superiore a zeroA causa della presenza di (almeno) uno zero ins = 0, il guadagno stazionario KGa risulta nullo

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 40

    79

    Sistemi con zeri in s = 0 (2/2)

    Per r(t) = ε(t), e quindi ydes(t) = Kr ε(t), l’errore d’inseguimento in regime permanente risulta:

    re K∞ =

    80

    Sistemi con zeri in s = 0 (2/2)

    Per r(t) = ε(t), e quindi ydes(t) = Kr ε(t), l’errore d’inseguimento in regime permanente risulta:

    L’uscita del sistema in catena chiusa converge a zero in regime permanenteindipendentemente dal riferimento a gradino applicato (anche W(s) presenta infatti lo stesso numero di zeri in s = 0 della funzione d’anello)

    re K∞ =

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 41

    Precisione in regime permanente

    82

    Errore dalla risposta in frequenza (1/2)

    Ricordiamo che la risposta in regime permanente di un sistema asintoticamente stabile ad un ingresso sinusoidale è descritta dalla sua risposta in frequenza

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 42

    83

    Errore dalla risposta in frequenza (1/2)

    Ricordiamo che la risposta in regime permanente di un sistema asintoticamente stabile ad un ingresso sinusoidale è descritta dalla sua risposta in frequenzaFacendo riferimento al consueto schema di controllo, si consideri in particolare:

    r(t) = sin(ω0t) Riferimento sinusoidale

    84

    Errore dalla risposta in frequenza (1/2)

    Ricordiamo che la risposta in regime permanente di un sistema asintoticamente stabile ad un ingresso sinusoidale è descritta dalla sua risposta in frequenzaFacendo riferimento al consueto schema di controllo, si consideri in particolare:

    r(t) = sin(ω0t)

    re

    a

    e(s) KW (s)

    r(s) 1 G (s)= =

    +

    Riferimento sinusoidale

    Fdt d’errore, asint. stabile

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 43

    85

    Errore dalla risposta in frequenza (1/2)

    Ricordiamo che la risposta in regime permanente di un sistema asintoticamente stabile ad un ingresso sinusoidale è descritta dalla sua risposta in frequenzaFacendo riferimento al consueto schema di controllo, si consideri in particolare:

    r(t) = sin(ω0t)

    re

    a

    e(s) KW (s)

    r(s) 1 G (s)= =

    +

    L’errore di inseguimento in regime permanenteè dato dalla risposta di We(s) all’ingresso r(t)

    Riferimento sinusoidale

    Fdt d’errore, asint. stabile

    86

    Errore dalla risposta in frequenza (2/2)

    L’errore di inseguimento in regime permanente èpertanto dato da

    conE=|We(jω0)|ϕe=arg(We(jω0))

    p 0 ee (t) E sin( t )= ⋅ ω + ϕ

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 44

    87

    Errore dalla risposta in frequenza (2/2)

    L’errore di inseguimento in regime permanente èpertanto dato da

    conE=|We(jω0)|ϕe=arg(We(jω0))

    L’errore massimo in modulo in regime permanente risulta pari proprio a E:

    p 0 ee (t) E sin( t )= ⋅ ω + ϕ

    r

    a 0

    KE

    1 G (j )=

    + ω

    E è piccolo se Ga(jω0) è sufficientemente grande

    88

    Esempio (1/4)

    Si consideri ancora la fdt d’anello:

    che in catena chiusa dà origine al sistema W1(s), asintoticamente stabileSia r(t) = sin(ω0t) con (1) ω0= 0.05 rad/s oppure (2) ω0= 0.5 rad/s; Kr = 1L’errore di inseguimento massimo in regime permanente, indicato nei due casi con E1 e con E2 rispettivamente, può essere calcolato analiticamente e valutato in simulazione

    a110

    G (s)s(s 2)(s 4)

    =+ +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 45

    89

    Esempio (2/4)

    10-2

    10-1

    100

    101

    102

    -270

    -225

    -180

    -135

    -90

    Fase

    (gra

    di)

    -100

    -50

    0

    50

    100

    System: Ga1 Frequency (rad/sec): 0.05 Magnitude (dB): 28

    System: Ga1 Frequency (rad/sec): 0.5

    Magnitude (dB): 7.62 Mod

    ulo

    (dB

    )

    Diagrammi di Bode di Ga1

    Pulsazione (rad/sec)

    |Ga1(j0.05)||Ga1(j0.5)|

    Si prevede di ottenereE1 E2

    90

    Esempio (3/4)

    Tenendo conto che

    si ottiene:E1 = |We(j0.05)| = 0.04E2 = |We(j0.5)| = 0.445

    Il sistema è in grado di inseguire con buona precisione segnali di riferimento sinusoidali con una pulsazione ω0 per le quali Ga(jω0) 1, ovvero con ω0 < 0.1 rad/s

    e 0

    0 0 0

    1W (j )

    101j (j 2)(j 4)

    ω =+

    ω ω + ω +

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 46

    91

    Esempio (4/4)

    0 50 100 150 200 250 300-0.06

    -0.04

    -0.02

    0

    0.02

    0.04

    0.06Errore di inseguimento a ydes(t) = sin(0.05t)

    tempo (s)

    E1 = 0.04

    92

    Esempio (4/4)

    0 50 100 150 200 250 300-0.06

    -0.04

    -0.02

    0

    0.02

    0.04

    0.06Errore di inseguimento a ydes(t) = sin(0.05t)

    tempo (s)

    0 5 10 15 20 25 30-0.5

    -0.4

    -0.3

    -0.2

    -0.1

    0

    0.1

    0.2

    0.3

    0.4

    0.5Errore di inseguimento a ydes(t) = sin(0.5t)

    tempo (s)

    E2 = 0.445

    E1 = 0.04

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 47

    Precisione in regime permanente

    94

    Precisione con r(t) polinomiale (1/2)

    In generale le specifiche di precisionerelative all’errore di inseguimento in regime permanente a segnali di riferimento polinomiali impongono vincoli

    Sul tipo di sistema in catena aperta, cioè sul numero di poli in s = 0 che la fdt d’ anello Ga(s) deve presentareSul guadagno stazionario minimo della fdtd’anello

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

    © 2007 Politecnico di Torino 48

    95

    Precisione con r(t) polinomiale (2/2)

    Poiché

    note le caratteristiche di F(s), tali specifiche determinano vincoli sul numero di poli in s = 0 che la C(s) del controllore deve presentare e sul suo guadagno stazionario minimo

    aG (s) C(s) F(s)= ⋅

    Controllore Sistema da controllare

    96

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (1/3)

    Sia n0,F il numero di poli in s = 0 di F(s) (noto)Sia n0,C il numero di poli in s = 0 di C(s) (da determinare)Per garantire errore di inseguimento finito in regime permanente a r(t) polinomiale di grado k, Ga(s) deve essere di tipo k

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

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    97

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (1/3)

    Sia n0,F il numero di poli in s = 0 di F(s) (noto)Sia n0,C il numero di poli in s = 0 di C(s) (da determinare)Per garantire errore di inseguimento finito in regime permanente a r(t) polinomiale di grado k, Ga(s) deve essere di tipo k

    Se n0,F < k, dovrà essere n0,C = (k - n0,F)

    98

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (2/3)

    Se n0,F k, non è necessario introdurre poli in s = 0 in C(s), perché l’errore in regime permanente risulterà comunque

    Finito, se n0,F = kNullo, se n0,F > k

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    99

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (3/3)

    Per garantire errore di inseguimento nullo in regime permanente a r(t) polinomiale di grado k, Ga(s) deve essere (almeno) di tipo k + 1

    100

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (3/3)

    Per garantire errore di inseguimento nullo in regime permanente a r(t) polinomiale di grado k, Ga(s) deve essere (almeno) di tipo k + 1

    Se n0,F < k + 1, dovrà essere n0,C = (k + 1 - n0,F)

  • Controlli automatici Precisione in regime permanente

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    101

    Vincoli sul numero di poli in s = 0 (3/3)

    Per garantire errore di inseguimento nullo in regime permanente a r(t) polinomiale di grado k, Ga(s) deve essere (almeno) di tipo k + 1

    Se n0,F < k + 1, dovrà essere n0,C = (k + 1 - n0,F)

    Se n0,F k + 1, non è necessario introdurre poli in s = 0 in C(s), perché l’errore risulteràcomunque nullo in regime permanente

    102

    Vincoli sul guadagno stazionario

    Una specifica sull’errore di inseguimento massimo in regime permanente ad un riferimento r(t) polinomiale di grado k determina un vincolo sul guadagno stazionario minimo KGadella fdt d’anello (e quindi sul Kc del controllore) solo se, una volta assegnato n0,C in maniera definitiva, Ga(s) risulta di tipo k

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    103

    Vincoli sul guadagno stazionario

    Una specifica sull’errore di inseguimento massimo in regime permanente ad un riferimento r(t) polinomiale di grado k determina un vincolo sul guadagno stazionario minimo KGadella fdt d’anello (e quindi sul Kc del controllore) solo se, una volta assegnato n0,C in maniera definitiva, Ga(s) risulta di tipo kPoiché in tal caso l’errore in regime permanente èdato da una funzione decrescente di KGa, si ha la nascita di un vincolo della seguente forma:

    Ga max Ga Ga,min C C,mine (K ) e K K K K∞ ≤ ⇒ ≥ ⇒ ≥

    104

    Precisione con r(t) sinusoidale (1/2)

    Le specifiche di precisione relative all’errore di inseguimento in regime permanente ep a segnali di riferimento sinusoidali impongono vincoli sull’andamento in frequenza della fdtd’anelloPer r(t) = sin(ω0t), si ha:

    rp max max a 0 min

    a 0

    Ke e e G (j ) G

    1 G (j )≤ ⇒ ≤ ⇒ ω ≥

    + ω

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    Precisione con r(t) sinusoidale (2/2)

    Affinché |Ga(jω0)| sia sufficientemente elevato, la pulsazione ω0 deve essere piccola rispetto alla ωc in cui |Ga(jωc)| = 1In altre parole, il sistema in catena chiusa potràinseguire con buona precisione segnali sinusoidali solo se di bassa frequenza

    Nelle prossime lezioni sarà analizzato in dettaglio il comportamento in frequenza di Ga(jω) e saràsuccessivamente ripreso e completato il discorso sulle implicazioni determinate da specifiche sull’inseguimento di segnali sinusoidali