U NIVERSITÀ DEGLI S TUDI DI R OMA “ T OR V ERGATA” Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e...
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA
“TOR VERGATA”
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e NaturaliCorso di Laurea Triennale in Fisica
Calibrazione ed analisi datidel monitor di carica
per l’esperimento RAP pressola Beam Test Facility dei
Laboratori Nazionali di Frascati
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA
“TOR VERGATA”
Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e NaturaliCorso di Laurea Triennale in Fisica
Calibrazione ed analisi datidel monitor di carica
per l’esperimento RAP pressola Beam Test Facility dei
Laboratori Nazionali di Frascati
Perché l’esperimento RAP
Perché l’esperimento RAP
Nel 1997 sono stati osservati segnali dovuti al passaggio di raggi cosmici; l’interazione tra i raggi
cosmici e l’antenna viene descritta dal modello Termoacustico
Dal 1993 è in funzione ai LNF il rivelatore per onde gravitazionaliNautilus
Verde: misure di NAUTILUS Nero: dati attesi per la componente adronicasecondo il modello termoacustico
Quando Nautilus ha lavorato in regime superconduttivo è stata riscontrata la presenza di fenomeni in cui l'energia rilevata dall'antenna appariva essere molto maggiore di quella attesa; al contrario, in regime non superconduttivo, la frequenza di eventi particolarmente energetici appariva in accordo con il valore teorico atteso
Una particella ionizzante attraversa
un cilindro metallico
rilascio di energia
riscaldamento locale
eccitazione dei modi vibrazionali
2 (1 )TH
V
LB W
C M
Il modello termoacusticoIl modello termoacusticoL’ampiezza dell’oscillazione del primo modo longitudinale è
Verificato solo a temperatura T=300K
Proporzionale al parametro di Grüneisen(γ)
Tiene conto di:a) correzioni dell’ordine O[(R/L)2]b) Dimensioni finite dello spot del fascio
RAP:l’apparato sperimentale
RAP:l’apparato sperimentale
• Rivelatori risonanti• Il sistema di sospensione• Il sistema criogenico• I trasduttori
Per i test è stato utilizzato il fascio di elettroni fornito dalla Beam Test Facility
di DAΦNE
RAP:l’apparato sperimentale
RAP:l’apparato sperimentale
Antenna: cilindro diAl5056 50x18 cm, 35 Kg = 5096 Hz @ 296 K
Due piezoelettrici ceramici Pz24 connessi in parallelo permettono di misurare l’ampiezza delle oscillazioni della barra dovute all’innalzamento locale della temperatura causato dal rilascio di energia da parte del fascio
Antenna: cilindro di niobio27x10 cm, 18 Kg = 6373 Hz @ 290 K
Il sistema di sospensione, costituito da 7 filtri meccanici, permette di garantire un’attenuazione di -150dB in un intervallo di frequenza che va da 1.7 KHz a 6 KHz
maxm
VB
G
RAP:l’apparato sperimentale
RAP:l’apparato sperimentaleMassima energia del fascio : 800 MeV e- 500 MeV
e+ Frequenza impulsi : fino a 50 HzDurata impulsi : 1 – 10 nsSpread in energia : 1 %Particelle per impulso : fino a 1010
Criostato a elio liquido(+ refrigeratore a diluizione)
RAP:finalitàRAP:finalità
THBTHBConfrontare il valore dell’ampiezza delle oscillazioni del primo modo vibrazionale dei rivelatori Bm con quello che ci si aspetta dal modello termoacustico BTH
mBmB
Verifica del modello termoacustico a T< 300K e in stato superconduttore
Eventuali deviazioni dal modello in corrispondenza della transizione conduttore-superconduttore
Sommando il contributo energetico dovuto a ogni particella secondaria è possibile ottenere l’energia totale rilasciata da un elettrone alla barra
La simulazione (GEANT) tiene conto:della reale geometria del sistema, del materiale del criostato e del rivelatoredelle caratteristiche del fascio di elettroni disponibile alla Beam Test Facility (BTF)
Simulazione Monte CarloSimulazione Monte Carlo2
(1 )THV
LB W
C M
453 39 EE MeV
Distribuzione delle particelle secondarie per un e- di 510MeV che attraversa la barra di niobio.
W EW N E N
453 39 EE MeV
1W E
W E N
Calibrazione ICTCalibrazione ICTQuando il fascio attraversa l’Integrating Current Transformer (ICT) viene indotta una corrente proporzionale a quella del fascio tale che
Attraverso la bobina di calibrazione è possibile indurre in modo “controllato” una corrente nell’ICT. Ciò simula quanto avviene con un bunch reale di elettroni
1out beamI dt I dt
R
Calibrazione tramite oscilloscopio
Calibrazione tramite oscilloscopio
Configurazione utilizzata per la calibrazione tramite oscilloscopio
Profili di un segnale in ingresso e il corrispondente segnale in uscita con le rispettive integrazioni.
Le tracce continue corrispondono ai segnali integrati
Ampiezza segnale 2V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
9.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
R
Ampiezza segnale 3V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
9.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
RRisultati della calibrazione
tramite oscilloscopioRisultati della calibrazione
tramite oscilloscopioAmpiezza segnale 1V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 4509.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
R
Ampiezza segnale 3V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
9.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
R
(1 )kxy s e b
R diventa costante solo per segnali oltre i 150nsAndamento indipendente dall’ampiezza del segnale
10,6 0,2asR s b
s=0.61±0.10b=9.98±0.08k=0.0067±0.0015
Ampiezza segnale 1V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 4509.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
R
s=0.73±0.11b=9.84±0.10k=0.0098±0.0040
s=0.53±0.13b=9.98±0.13k=0.0141±0.0086
Ampiezza segnale 2V
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
9.59.69.79.89.9
10.010.110.210.310.410.510.610.710.810.911.011.111.2
Durata Impulso (ns)
R
Calibrazione tramite QDCCalibrazione tramite QDC
Configurazione utilizzata per la calibrazione tramite QDC
Eseguita con l’elettronica utilizzata per l’esperimento RAP
Necessaria per evidenziare l’eventuale introduzione di rumore al segnale da parte degli apparati elettronici
Distribuzione dei conteggi QDC relativi a un segnale di ampiezza 1V, durata 30ns e tempo di salita 5ns
Calibrazione tramite QDCCalibrazione tramite QDC
Prima di iniziare la presa dati è stato determinato il piedistallo relativo ai canali del QDC utilizzati
Pin=573±6Pout=210±5
I=3042±8O=441±5
in
out
I PR
O P
Risultati della calibrazione tramite QDC
Ampiezza segnale 1V
0 10 20 30 409.0
9.5
10.0
10.5
11.0
11.5
12.0
12.5
Durata Impulso
R
Misura compatibile con il valore asintotico delle misure fatte con l’oscilloscopio
R=10,6±0,3R=10,6±0,3
Analisi dati RAPAnalisi dati RAP
Schema del sistema di acquisizione dei dati relativi alla carica del fascio utilizzato durante l’esperimento RAP
Q D R K SQ = Carica del bunch di elettroni
D = Differenza tra i canali QDC di una singola misura e il relativo piedistallo
R = Rapporto di trasformazione dell’ICT
K = Fattore di conversione di carica del QDC
S = fattore di riduzione del segnale dovuto allo splitter
Analisi dati RAPAnalisi dati RAP
Piedistallo σ
742.8 4.9
REAL FUNCTION ele(ped,sped)[…]REAL pQ,diff,sped,errpq,Z Z=0.008/2. IF((drh0-ped)>sped) THEN diff = (drh0-ped) ele= (diff)*100.*10.6*2./4096.*1e7/1.6 pQ = (diff)*100.*10.6*2./4096. errdiff = (1.+ (sped)**2)**0.5 errpq=(pQ)*((0.3/10.6)**2.+Z**2.+((errdiff)/(diff))**2.)**0.5 ELSE ele= -1 pQ = -1 ENDIF write (*,*) idnevt,ele,pQ,errpq,diff,errdiff END
Analisi dati RAPAnalisi dati RAPOra Carica(pC) Errore(pC)
14.45.00 11,5 2,6
14.48.00 12,5 2,6
14.50.00 5,8 2,6
14.51.00 11 2,6
14.55.00 19,8 2,6
14.56.00 24,4 2,7
14.57.30 19,8 2,6
14.59.00 24,4 2,7
15.00.00 23,4 2,7
15.01.30 65,8 3,2
15.03.00 63,2 3,1
15.04.30 60,7 3,1
15.11.30 52,4 3
15.13.00 58,6 3,1
15.31.00 120,2 4,3
Ora Carica(pC) Errore(pC)
15.32.45 133,6 4,6
15.34.15 136,7 4,7
15.38.00 138,3 4,7
15.40.00 186,4 5,9
15.41.40 201,4 6,3
15.43.15 212,3 6,5
16.21.00 161,1 5,2
16.24.00 195,7 6,1
16.25.30 177,1 5,6
16.27.00 193,2 6
16.33.00 8,9 2,6
16.34.00 7,9 2,6
16.35.00 5,3 2,6
16.36.00 4,8 2,6
16.37.00 5,3 2,6
3%Q
Q
54%Q
Q
Q D R K S
Analisi dati RAPAnalisi dati RAPNota la carica di un singolo bunch di elettroni è possibile risalire facilmente al numero N di e- da cui è composto
Grazie ai risultati del Monte Carlo è possibile allora trovare l’energia rilasciata alla barra da un singolo bunch
QW N E E
e
W Q EW Q E
1EE N
A causa del comportamento calorimetrico della barra risonante, si ha
ConclusioniConclusioni
L’errore relativo associato all’energia rilasciata alla barra da un singolo bunch è equivalente a quello della carica del bunch stesso e, di conseguenza, anch’esso ha come limite inferiore l’errore relativo con il quale si è determinato il rapporto R di trasformazione dell’ICT
In corrispondenza dei bunch con una carica maggiore di 60pC si sono ottenuti errori relativi al numero di elettroni incidenti ragionevolmente contenuti (3%-5%); per impulsi di carica inferiore l’errore raggiunge anche il 50%. Il 3% (ICT) rimane in ogni caso un limite inferiore per tale errore.
ConclusioniConclusioni
SC
m (4.5K) = 0.605 (SC)m (12.K) = 1.011 (NC)m (81K) = 1.086 (NC)m (275K) = 1.015 (NC)
preliminary
preliminary
ConclusioniConclusioni