tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

8

Transcript of tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Page 1: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012
Page 2: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Le NovitàTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPAII

R

1 6

4

2

3

5

Triste è un cane che èstato fotografato inun posto buio. Gio-

vanna Durì l’ha disegnato; epoiché non si vedeva moltobene il corpo, e anche la po-stura, l’artista si è fondatasul muso che invece ricor-dava bene. Così adesso lasua immagine è sulla coper-tina di un inconsueto libret-to: Vecchi cani.Si tratta di una raccolta di

disegni dedicati a quadrupe-di incontrati per strada, neiparchi, oppure visti nei cani-li dove languono. Cani di sco-nosciuti, di amici o parenti.Sono ritratti, in cui ogni ani-male compare con la suapersonalità e il suo sguardodel tutto unico; ma c’è ancheun testo in cui Giovanna Du-rì, di professione grafico edi-toriale, curatrice di catalo-

ghi e mostre, si rivela unascrittrice di talento: microracconti, descrizioni, brevinarrazioni; a volte lunghiquasi una pagina, a volte so-lo poche righe, ma davverocommoventi, come i disegnidei cani.Tina, alla pari di molti al-

tri bastardini, è piccola ebruttarella; Giovanna gli hadetto che era bella, e lei hasubito cambiato espressio-ne. Cleo ha la posa dei vecchicani: acciambellato insinua ilmuso tra le zampe; Sam ri-corda i segugi così come do-vevano essere secoli fa; Dada

è una cagnetta di campagna,come quelle che si vedononelle aie o sui pagliai; i canidi Napoli invece sono abili efurbi, eppure anche molto

coinvolgenti. Durì ha col-to le espressioni di que-sti cani, le loro differentiposture e le ha riportatesulle pagine, ne è uscitoun piccolo libro (12,5 x 16cm), progetto grafico di

Alfredo Mardero (il nomedell’autrice, piccolo piccolo,è tra le due parole del titolo),su carta paglierina in cui ilnero della china appare con

piacevole evidenza. L’hastampato la Galleria Nuages,che espone i disegni nel suospazio milanese. Ma anchesenza vedere l’esposizione –molto bella ed elegante – si èattratti da questo libriccinoche è insieme un diario, unaraccolta di racconti, un tac-cuino di disegni, un’autobio-grafia dell’autrice e una bio-grafia dei cani.Il tempo verbale che Durì

usa con più frequenza neisuoi testi è l’imperfetto, maanche il passato prossimo,tempi della nostalgia. I dise-gni possiedono poi una evi-denza davvero rara; con ilsuo tratto sicuro l’artista cirestituisce la forma del pelodegli animali, il loro manto,che è anche la livrea della lo-ro personalità. Un piccologioiello di parole e immagini.

L A C O P E R T I N ADIMARCOBELPOLITI

VitedacaniconpersonalitàBastardini, segugi, cagnettenei ritratti di Giovanna Durì

p Giovanna Durìp VECCHI CANIp Galleria Nuagesp pp. 60, € 12

1p Wislawa Szymborskap BASTA COSÌp Traduzione Silvano De Silvap Adelphi, pp. 92, € 10

Lavivacitàpenetrantedell’intelligenzanellasintesidellaparolapoetica.Ancoraunavolta,WisławaSzymborskaciraggiungeconisuoimessaggiconcretieironici,conmemorabilistacchiepigrammatici(«Perchéallafinfine/c’èl’ignoranzadell’ignoranza/emanireclutateperlavarsenelemani»)opresenzadipersonaggiemblematiciespeciali.Bastacosì iltitoloditredicipoesiepostume,scrittetral’ottobre2010eilnovembre2011eraccolte,conaggiuntadiautografi,daRyszardKrynicki,unodeimaggioripoetieuropeid’oggi.Unpiccololibrodaleggereconamoreetenersiaportatadimano.

MaurizioCucchi

2p Rex Stoutp NON ABBASTANZA

MORTAp Giallobeat, pp. 202, € 9

Pensavamodi aver letto ditutto trattandosi di RexStout.Ma trovareArchieGoodwinmaggiore dell’esercitoamericano eNeroWolfelontano dalla sua celebre casain arenaria e dalle sueorchidee che corre lungo ilfiume conFritz per dimagrireallo scopo di offrire braccia alfronte è davvero una chicca.LoStatoMaggiore anela peròad aver la sua intelligenza alservizio della Patria, non il suodito sul grilletto. Ed eccoallora una funambolica edivertentissima storia perrecuperarlo al suo anticomestiere.

Piero Soria

3p Christopher Moorep UNO STUPIDO ANGELOp Traduzione Giulia Balduccip Elliot, pp. 244, € 16,50

Dilagal’irriverenteeteneralucidafolliadiChristopherMooreinUnostupidoangelo:storiacommoventediunNatalediterrore,unafiabairrispettosadelmodellodickensianochesguazzatrasurrealismopopegoticosplatter,MarvelComicsemangagiapponesi;grazieancheaifuoriondadiRaziel,arcangeloimbranato,icuimiracolimettonoasoqquadrounpaesinocalifornianofrequentatodahabituédialcool,cannabisepsicofarmaci,nonchédaunpipistrellodellafrutta,un’amazzoneguerriera,maniacisessualiedefuntichiacchieroniimpreparatialruolodizombies.

RuggeroBianchi

6p Indro Montanellip NELLA MIA LUNGA

E TORMENTATA ESISTENZAp Rizzoli, pp. 404, €19,50

Letteredalmondodiieri,alritmodellaLettera22.MittenteIndroMontanelli,luisìmeritevolediunMeridiano(machenonassomigliasseadunsarcofago).Ecconeunavitaattraversolelettere(acuradiPaoloDiPaolo),disicurol’operasuamaggioreuscitadaquandoscomparve,nel2001.DaunprofessorelicealeaOjetti,daSpadoliniaLonganesiadArpino,idestinatari.Conunasolafedeltà,ilgiornalismo.NonacasoriconosceràinColetteladonnaideale:«Nonmichiedeaffattodiessereilsuocentroepensierocostante.Ioledicomagari:“Oggilasciamiinpace,perchévogliostartranquillo”eleimilasciastartranquillo».C’èuneditorialechepreme...

BrunoQuaranta

5p Irène Némirovskyp LA VITA DI CECHOVp Traduzione di Monica Capuanipp Castelvecchi, pp.189, € 17,50

«La letteraturahaquestodibello, chesipuòstareseduti, con lapenna inmano,pergiornate intereenonaccorgersidel tempochepassaesentire,nello stesso tempo,qualcosadi simileallavita».ConsiderazionediCechovcondivisadallaNémirovsky, chesentiva in lui,mortodi tisiquando lei avevaappenaunanno,unmaestro,un’animaaffine,unsismografodi sofferenzecheharicamatocon leparolecentinaiadi racconti,storiedi animeperse, intellettuali, bambini,contadini emercanti.Lo testimoniaquestaappassionatabiografia, scrittanel 1940,uscitapostumaeper laprimavolta tradotta in italiano.

Massimo Romano

4p Ray Bradburyp ORA E PER SEMPRE

Traduzione di Tania Di Bernardop

p Mondadori, pp.176, € 8,50

DueraccontilunghidiBradbury,mortoall’iniziodell’estate.Liscrisseintornoaglianni50,quandoavevaterminatolasceneggiaturadelMobyDickdiHouston.Ilsuocelebrenoiricordiamo,nelprimoracconto,èviratosullamalinconiadiunviaggiosenzaritornoversoTucson/Arizona.Unsolitarioreporter,spintodallo«spettrodelbisogno»incontramutantiperfetticongelatinelpassatoes’innamoradiNef,chehailvoltodellaHepburne(cuiilraccontoèdedicato).IlsecondoèiltentativoditrasferireilromanzomondodiMelvillenellagalassia,doveDiodormeunsonnoagitatomentreAchabcombattecontrolacometapiùluminosa«incantevoledistruttricedell’universo».

CamillaValletti

LO SCAFFALE

Chis’èaffacciatoinIslandasaquantosiavastalanaturaprimordialeerisibilelapresenzaumana.Unvillaggioèpochecase,s’incontranopiùpecoresparsecheabitanti.Insommaloscenariomenoadattoall’intrigogiallo,perchélassù,inquell’isoladominataleopardianamentedapietre,lave,vapori,ghiacciparechelecattiverieabbianopocospazio.Invece,inrivaaunfiordovieneritrovatoilcadaverediundanesechetieneintascaunfoglioconunaseriediletteremisteriose,legatealpiùfamosocodicedisaghevichinghe,il«LibrodiFlatey»(compilatosull’omonimaisolacheebbeunmonasteronelmedioevo,oggiabitatadamenodidieciindividui).Lestoriemeravigliose,violente,cupediammazzamentievendette,cheperBorgesstavanoallabasedelromanzooccidentale,siintreccianoconlatramamoderna(siamonel1960)chesvelaunaltrocadavere,unavvocatoindagatore,unsacrestanochecredeneglielfiebizzarripersonaggicarichidisegreti.Unbelgiallo,asciuttocomelerocced’Islanda,conunvagosaporedimaledizionibibliofile(cheoggifatantobestseller)eilcontornodelmondonordicosospesodaltempo.

BrunoVentavoli

p Viktor Arnar Ingólfssonp L’ENIGMA DI FLATEYp Traduzione e postfazione di Alessandro Stortip Iperborea, pp. 288, € 16,50

Page 3: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Narrativa italianaTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPA III

Il pubblico dei lettoriha bisogno di affezionarsi. Aldi là del caso, del singolo feno-meno da milioni di copie, esi-ste un inconscio legame checrea dipendenza e voglia ditrovarsi a proprio agio in unageografia, in un microcosmo,nei panni di qualcuno che puòdiventare di volta in voltaamico, confidente, eroe osemplicemente luogo comuneideale di un relax collettivo. E’successo con la saga di Mon-talbano, con le storie lacustridiAndreaVitali, con laCamil-la Baudino di Margherita Og-gero, ed è successo – in uncrescendo di accese toscanità esportate anche in terre le-ghiste o sudiste – con i beffar-di vecchietti del BarLume delpisanoMarcoMalvaldi.Quando un nuovo titolo ap-

pena approdato in libreriasvetta in alto nelle classifiche,l’affetto è diventato amore, ilcorteggiamento passione, lacuriosità attesa esaudita. Inverità Malvaldi ha già tentatodue volte – compreso questoagile, furbastroMilioni di mi-lioni – una strada alternativaai suoi strepitosi antieroi dellaterza età: con Odore di chiusoaveva messo in pista niente-meno che il grande cuoco Pel-legrino Artusi, mentre conquesto nuovo romanzo tentaun azzardo quasi epocale, gio-cando di riflesso con la bril-lante caccia al colpevole deiclassici più imitati, da AgathaChristie ai delitti impossibilidi Dickson Carr.

L’atmosfera è quella giu-sta: non una ricca magionenobiliare, ma un paesinoarroccato nella sua solitu-dine invernale – Monteso-di Marittimo – ove appro-dano due giovani studiosi,il genetista PiergiorgioPazzi e l’esperta di archivi– dal fisico tutt’altro chepolveroso – MargheritaCastelli. La peculiarità delborgo è quella che i suoiabitanti – quasi tutti di-scendenti dal gaudentemarchese Filopanti Palla –sono dotati di una naturaleforza erculea, tanto che il

posto è definito «il paese piùforte d’Europa».Pazzi e la Castelli dovrebbe-

ro svolgere una ricerca geneti-ca per risalire all’origine diquesto mistero, ma comincia-no a scoprire – al di là di unaserie spassosa di caratteri biz-zarri ed estemporanei – chebuona parte dei figli delle cop-

pie regolarmente coniugatehanno spesso uno dei due geni-tori diverso da quello anagrafi-co. Cosa c’entri questa «corni-ficazione» collettiva con la for-za degli abitanti è da valutare,ma il tono da commedia scol-lacciata a cui potrebbe appro-dare il romanzo devia all’im-provviso verso una classica,quasi indolore traccia gialla: lavecchia maestra AnnamariaZerbi Palla, presso la quale al-loggia il Pazzi, viene trovatadefunta – soffocata – dopo unanevicata memorabile che la-scia isolata la parte alta del-l’abitato. Milioni di milioni difiocchi di neve aiutano l’assas-sino a non lasciare tracce, tan-to che all’inizio il sospettato ri-sulta lo stesso Pazzi. Ma nelmondo goliardico e ammiccan-te di Malvaldi non c’è spazioper l’ovvietà, e la trama rivelascheletri in quasi tutti gli ar-madi, nonché una serie di tra-

gicomiche vicende passionaliche lasciano ben poca quietenel borgo più assurdo e appar-tato d’Italia.Come in uno qualunque dei

gialli più familiari, in un con-fronto aperto con i personaggiprincipali – sindaco e consorte,maresciallo, prete africanosenza vocazione e via dicendo– si risale alle origini delmale eal disvelamento del colpevole.In una miscela di acute carat-terizzazioni, battute ad effetto,atmosfere rilassate anche neimomenti cardine dei colpi discena, Malvaldi ha messo inpiedi una nuova pièce amisuradi lettore, dove il tempo vola eviene voglia di chiedere all’au-tore qualche capitolo in più,qualche personaggio dell’ulti-mo minuto, qualche rivelazio-ne inattesa. Facciamo spazio aldesco familiar-letterario: Mal-valdi si è conquistato il suo po-sto con simpatia contagiosa.

Pardini Con il cavallo Balionella ToscanaOtto-Novecento

AlgaloppoconPascoliePuccini

«Balio era divenuto unlampo scuro, di quelli cheavrebbero potuto gareggiarecoi fulmini, sparendogli dallavista come si fosse dissolto».Balio è un cavallo omerico, chesolo Nestore riuscirebbe a do-mare. Ma che Vincenzo Pardi-ni, l’amico di Tobino, sa mira-bilmente immaginarenellasuaofficina sensitiva. Era da tem-po che non gli sortiva una sto-ria così intonata, così estraneaalla tentazione omiletica comealle pulsioni pasoliniane ohardboiled, obbediente al richiamopiù suo, di lui medium france-scano del mondo animale -«pensieri,movimenti epersinoodori divengono linguaggio» -,lo specchio inesorabile di fron-te a cui porre il circo umano,inaffidabile, corrotto, gretto.Il postale è una discesa nel

mondo di ieri, fra Ottocento(l’estremo secolo) e Novecento,finoall’ascesadelfascismo.Suegiù per la valle del Serchio, perlaGarfagnana, per Lucca (l’hu-mus di Pardini), tra le AlpiApuanee l’Appennino,unageo-grafia mistica, accarezzata,non descritta, captata comeuneden, onorata di inchiostri pu-dichi, fanciulleschi, somma-mente spugneggiata, volendoonorare un verbo caro aEmilioCecchi.Liberio, l’alteregodiPardini,

è l’estremo vetturino, primache lamodernità, la strada fer-rata, il treno, congedi il postalesu cui hanno viaggiato - viag-giano in queste stesse pagine -Pascoli, Puccini, la beata ElenaGuerra, Jodo Cartamigli, ilbountykiller indigeno, rieccolo,di una remota finzione cheGio-vanniVeronesi eLeonardoPie-raccioni volsero in film.La sorte ha omaggiato Libe-

rio - immalinconito per una ci-viltà che va scomparendo - diun dono raro, unico, il cavalloBalio.Avenderglielo sono forsei Magi, aureandolo di elogi chenon saranno smentiti: «I suoiantenati hanno visto aprirsi ilMar Rosso. Calesse o diligenza

quando li traina lui non esistono;calpesta e disperde il tempo co-mepolvere».Regolando le redini, Vincenzo

Pardini restaura - naturalmentecalandovisi - un presepe rustica-no, di oste inmaniscalco, di stallaincasale,dibrigante inreligiositàprimitiva, ma non superstiziosa,di ruvidezza in sapore, di polverein vento, attraverso un lessicocrepitante, cosparso, non inon-dato, di toscanismi, salubri per-ché mai suonano posticci, tale lamanutenzione loro riservata.Un’asciuttezza che non si

smemora neanche quando la fa-vola sale a cassetta sorregge,

olia, Il postale, lesueruotechegi-rano come le ruote della vita. Ecosì Liberio Pardini vedrà tra-montare una belle èpoque, pa-tendo la ribellione del figlio uni-co, volontario nella GrandeGuerra, da cui tornerà invalidopermanente, scommettendoquindi sul violento color nero.Comenonavvertire, pascolia-

namente, uno scalpitio, «un ga-loppo lontano / più forte, / cheviene»? È la gozzaniana Signoravestitadinullaasedurre il vettu-rino, promettendogli che saràlieve sparire «nell’ombra dellavallata».

BRUNO

QUARANTA

SERGIO

PENT

p Vincenzo Pardinip IL POSTALEp Fandango, pp. 205, €15

Il giallo Dove si scopre che un genitoreè sovente diverso da quello anagrafico

NelborgodiMalvalditrionfano lecorna

p Marco Malvaldip MILIONI DI MILIONIp Sellerio, pp. 196, €13

«Milioni di milioni»:una nuova piècea misura di lettore,dove il tempofelicemente vola

«Il postale»:un ronzino omerico,un vetturinoche si congeda dallaciviltà rusticana

Page 4: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Non ha fortuna con i titoli ita-liani John Cheever. Già il romanzod’esordio (1957) del grande scrittoreamericano era stato lanciato con loscioglilingua impronunciabile GliWapshot,oraFeltrinelli–checonmeri-to, dopo le traduzioni di Garzanti eFandango, ne va raccogliendo l’operacompleta - titolaUna specie di solitudi-ne idiari,datatidaiprimianniQuaran-taaigiornidellamortenel 1982. Il librooriginale è semplicemente The Jour-nals of John Cheever, i diari di JohnCheever, eazzardareuntitolochesuo-na cattivo romanzo italiano alla modache poi diventa altrettanto scadentefilm -Una specie di solitudine conTonyServillo nella parte di Cheever -, puòconfondere i lettori.

E sarebbe un grande peccato, per-ché IDiari di JohnCheever, se possia-mo restaurare il titolo doc, sono unodei libripiùstraordinaridelXXsecolo,testimonianza di vita, gioie e tormentidi un artista capace di vivere i senti-menti da uomo comune, l’individuosemplicecelebratodalmusicistaame-ricano Aaron Copland nella Fanfaraper l’uomo comune, composta propriomentre il giovane Cheever è in divisamilitare durante la guerra. L’occhioraffinato dello scrittore può allonta-narlo dalla gente semplice, Cheever èinvece unico nel restituirvi, con Ce-chov, la sensazione che non esistanonormalità, banalità, routine, che ognisingolo istante della nostra vita siaunico, prezioso, eterno, purché «esa-minato», come chiedeva il filosofoNo-zicknel saggioThe examined life.

Cheever canta in chiesa da purita-no yankee e sentirete l’odore dei fiori, l’emozionedella fede, il confortodel ri-to. Poi, d’improvviso, la curvanella sa-goma di una donna, il respiro del fiatodi un vicino, rompe la grazia dell’in-canto e l’inferno della vita quotidianainghiotte l’autore. «Oh, che Paradisosembrava» si intitola una delle ultimenovelle (anche questa tradotta in ita-liano, chissà mai perché, «Sembravaproprio di stare in paradiso») e l’illu-sione dell’Eden, opposta all’orrore delnulla, accompagnaCheever in ogni ri-ga. Quando l’alcol lo riduce alla de-menza, se ne riscatta, con coraggio eumiltà stoiche, agli Alcolisti Anonimi.L’amore omosessuale, di cui si vergo-gna da giovane nei conformisti anni’50 e che in qualchemodo accetta pri-ma di morire, gli impone di recitarenei salotti la parte del gentleman delNew England, giacche di tweed e pul-lover Shetland giro collo, mentre oc-chieggia ai bagni pubblici sconosciutio desidera passanti frettolosi. Tor-menta la moglie Mary con frenesiesessuali e alcolismo, ma si sente a suavolta avvilito tra indifferenze e sarca-smi:eppurenondivorzia,perché,scri-ve in un racconto, «i John e le Mary

non divorziano mai», la proclama «miaprima, gentile,moglie».

La figlia Susan, che spesso umilia atavola sbronzo, diventa scrittrice e ri-corda il padre nelle struggenti memo-rie,Home before dark, A casa prima delbuio. John Cheever e la figlia Susanscherzavano,proponendosi l’unaltro ti-toli e quando a Susan viene in menteHome before dark, Cheever conclude

«Bellissimo,ma louserò io».Non farà intempoperuncancro,maamavaquel ti-tolo che include la polarità magica deiDiari. «Casa» è il mondo degli affetti,l’amore, i cani adorati, gli amici con cuigiocare a backgammon, il drink allegroche non è ancora droga, la letteraturache, come scrive nell’ultimo saggio,«può salvare ilmondo», la stimadei col-leghi, Bellow, Updike. Il «Buio», da cui

bisognaaffrettarsi tornare, è la lussuriacieca, odio non amore, l’impotenza ses-suale cheCheever descrive brutale, l’al-colismo, la pagina bianca da riempire eche sgomenta, la depressione.

Come il diarista tedesco VictorKlemperer, ultimo ebreo a Berlino du-rante il nazismo che registra ogni vio-lenza,ogniumiliazione,ognischiaffode-gli oppressori, Cheever annota la gioia

GIANNI

RIOTTA

I diari I meravigliosi «Journal» con pattinate,amanti fuggevoli, bottiglie di gin nascoste e ricercate

Cheever, confessionidalparadisoperduto

Il divertissement Una donna dei servizi segreti, un giovane autorepagato per essere antisovietico: lo scrittore si autodipinge nel romanzo Anni 70

IlmielediMcEwanhasaporedi spia

Anni 1970.SerenaFromeèunabella ra-gazzainglesefigliadiunvicariodiprovin-ciaeinpossessodiunamediocrelaureainmatematica.Troppo tardi aCambridgesièaccortadiavereseguitounavocazio-nesbagliata,mapoiharimediatoinpartediventando l’allieva adorante e poil’amantediunfascinosoprofessoredisto-ria, il quale prima di abbandonarla escomparirelaraccomandaperunimpie-goaLondra,neiservizisegreti.Incaratte-re con quanto sappiamo dai romanzi diLeCarré, oltre che comportare uno sti-pendiodafamequelladellaspiaèun’atti-vitàsquallidissima:dopomesiacataloga-re scartoffie, la prima operazione sulcampocheSerenasivedeaffidareconsi-stenelfingersipulitrice,equindiraschia-restratidisudiciumedaunappartamen-tino già usato comebase. Qui trova unatracciadelprofessorescomparso,chenelfrattempo si è autoesiliato in un’isoletta

nordicaedèmorto;malasciamoloperdere,lastoriacheIanMcEwanvuoleraccontareèun’altra,eriguarda il successivo incaricodiSerena.Allaquale,essendoellaconside-rata dai Servizi un’esperta di letteratura(leggemoltiromanzi,inedizionetascabile),vienechiestounpareresuungiovaneauto-repocopiùcheesordiente,taleTomHaley.

Sulla falsariga della Cia, che finanziasenzaapparirel’attivitàdiintellettualipiùomeno schierati contro il blocco sovietico -ha da poco fatto scalpore la scoperta che

proprio grazie ai suoi contributi sopravvi-veva Encounter, la prestigiosa rivista cuicollaboravano insospettabili come Ste-phenSpendereMaryMcCarthy-gliingle-si vogliono fare lo stesso in casa loro, sov-venzionando scienziati, architetti e via di-cendo, purché sembrino possibili antico-munisti. Ci vuole anche uno scrittore; equestoHaley oltre a qualche racconto hascrittoarticoli contro ledurezzedel totali-tarismosovietico.

Dopo averlo raccomandato alla com-missione, Serena deve così contattarlo espiegargli cheun’ente filantropico,dietrocui i Servizi si nascondono, vuole corri-spondergli un lauto compenso mensileper due o tre anni senz’altra condizioneche quella di dedicarsi full time alla suavocazione di narratore. Haley accetta,scrive un romanzo che vince il Jane Au-stenPrize,enaturalmentesibutta inunarovente relazione conSerena, reduce dauna tresca col suo superiore ai Servizi.Quest’ultimoperòègelosodilei,eallora...

MaMielenonèunromanzodispionag-

MASOLINO

D’AMICO

Ian McEwan

Ian McEwan

«Miele»

traduzione

Maurizia

Balmelli

Einaudi

pp.352, €20

Va in controtendenza la nuovacollana «Scrittori» di Ponte alleGrazie:Luigi Spagnol ha insistito appunto sulcontenitore editoriale, quale orienta-mentodi unpubblico che cerchi «la let-teratura» e non una sua contraffazione(o ilmero intrattenimento): ed èpotutosembrare l’uovo di Colombo (a dimo-strazionediquantoprofondasiastataladeregulationeditorialedell’ultimoquin-dicennio). Ancor più colpisce che, peresemplificare cosa sia «letteratura»,non si scelga un autore canonico comeCees Nooteboom (tra le proposte di«Scrittori») ma una poco più che qua-rantenne come Laura Pugno. Che conSirene,nel2007,sembravaessereriusci-taafaraccedereaunimmaginarioforte-mente autoriale un pubblico generali-sta;mache in seguitohadovuto fare, intuttiisensi,unpassoindietro.

Col raccon-toLacacciaPu-gno torna aisuoi procedi-menti più per-turbanti, quellicioè più conti-gui al suo lavo-ro poetico (re-cente La mentepaesaggio, nel-la collana «In-Numeri» diPerrone): dira-dare gli aloni,sfrondare iconnotati este-riori (tanto lin-

guistici ched’intreccio) perandarealnocciolo di immagini psichiche folgo-ranti, chesospendonoognispiegazio-ne razionale e rinviano alle struttureprofonde dell’esistenza (il sesso, ilsonno, il viaggio, la morte: tutte conmaiuscola mentale da emblema, daallegoria). Daniele Giglioli ha parlatodel «mito di un rito di cui si è perso ilsignificato»: e davvero siamo di fron-teaunarchetipoantropologico, quel-lo del «cacciatore-raccoglitore» cuitrent’anni fa Carlo Ginzburg dedicòunsaggio famoso.

In un contesto ancora più cupo elaconico che in passato (è in corsounaguerracivile tra fazioni impreci-sate, spadroneggia una polizia se-greta senza scrupoli, una polvererossastra ricopre ogni cosa), unadonnadai capelli rossi viene ritrova-ta cadavere nell’appartamentodi unex miliziano scomparso, Nord. Simette sulle sue tracce il fratello,Mattias, che con lui condivideunpo-tereproibito, la telepatia; e che lo se-gue lungo le pendici di un monte, ilGora,chesovrasta lacittàesulqualesi aggira una «Bestia» imprecisata eterrorizzante: barriera metafisicache divide la sottile pellicola della ci-viltà dall’anima selvatica e violentadel mondo. (Si pensa al torreggiareipnotico e sacrificale di un enigmati-co film Anni Settanta di Peter Weir,Picnic ad Hanging Rock.) Nel corsodell’ascesa entrambi i fratelli - i cuimonologhi, nella Caccia, si alterna-no - finisconoper fondersi conunpa-esaggio elementare che è, evidente-mente, un paesaggio psichico.

Come in Sirene, la specie umanatradisce i propri privilegi per tuffar-si in una dimensione ignota in cuicoincidono perdizione e salvezza.Cacciatore e cacciato (in una dialet-tica cheGiorgio Caproni ha ridefini-to una volta per tutte) si scambianodi ruolo sino al brivido dell’identifi-cazione. Nella mente del lettore, in-tanto, continuano ad accendersipresenze violente, inspiegabili e in-sieme perentorie: un manto fulvo,unodorepungente, colori accecanti.Siamo saliti e insieme sprofondati,ancoraunavolta, nelmondo crudelee inesorabile di LauraPugno.

ANDREA

CORTELLESSA

John Cheever

«Una specie

di solitudine»

Traduzione

Adelaide Cioni

Feltrinelli

pp. 512, € 20

(in libreria

da mercoledì

prossimo)

Lo scrittore

americano

(nella foto)

è morto

nell’82

a 70 anni

Anticlassifica Pugno

Chihauccisoladonnacon i capellirossi?

Laura Pugno

«La caccia»

Ponte alle Grazie

pp. 144, € 14

NarrativaTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPAIV

Page 5: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Nochenonlopuoi incasellare ilNovecento, gli puoi giusto fare una di-chiarazione d’amore. Prendertelo tuttoperché tutto è irrimediabile, come nel-l’uomoenella donnache ti sta al fianco.Puoiperòdireche ilNovecentoèstato iltuocompagnodivita,edèstatouncom-pagno eccezionale e lo sembra special-menteadessocheèiltempodisalutarlo.E’unlungovibrantebaciol’ultimolibrodiGiampieroMughini (Addio gran secolodei nostri vent’anni), in cui si mischia ilsangueproprioaquellodelmondo,incuiogni esistenza e ogni lampo del bello eogni ideologia assassina si intreccianoein cui per fortunanon c’è asservimentoalladisciplina implacabiledella cronolo-gia.L’indicecomesempreèlamappadel-la rotta: l’ingresso nel Novecento di ungruppo di giovani siciliani; i giornali,

«Ecco, direi che sono proprio itreni merci il riflesso scatenante, quellochemifapiùimpressione,perché…anco-raadesso…vedereunvagonemerci,tantopiù entrare inunvagonemercimidàuneffetto violento di… rievocatorio insom-ma», spiega Primo Levi in un’intervista,quattroanniprimadimorire.Seicampidisterminioelefossecomu-

nieranoilvoltopiùomenonascostodellaShoah, luoghi deputati alla morte e inquantotalicircoscritti,quasiisolatidalre-sto, l’Europadiquegliannivideconipro-priocchimilionidipersonepassarelungoibinaridiunastrada ferratache laattra-versavainlungoeinlargo,perchéerafattaper comunicare.Nonperportare alma-cello.Iconvoglimercisonoilvoltopiùevi-dente,quasi sfacciatodiunosterminiodicui nessuno può dire: non sapevo, comeavreifattoasapere.Perchéqueitrenicari-chi di umanità passavanoper i paesi, so-stavanonellestazionioinmezzoallacam-

È una storia di santità vera edi documenti manipolati quella cheracconta con dovizia di particolari ecarte inedite Gianni Gennari nel suoTeresa di Lisieux, il fascino della san-tità. I segreti di una «dottrina» ritro-vata, un volume che ricostruiscel’autentica figura di una donna stra-ordinaria.Teresina del BambinGesù è ricor-

data nella devozione popolare comela «piccola santa», identificata con«l’infanzia spirituale» descritta nelVangelo di Matteo: «Se non divente-rete come bambini, non entreretenel regno dei cieli». Eppure lei,Thérèse Françoise Marie Martin,morta nel carmelo di Lisieux appenaventiquattrenne nel settembre 1897e canonizzata da Pio XI nel 1925, neisuoi scritti originali non usò mail’espressione «infanzia spirituale».Dal libro emerge in modo chiaro

che la dottrina dell’«infanzia spiri-

L’Album di Mughini Un inventario di miti

Cometi amoNovecento

MATTIA

FELTRI

quandoigiornalicontavano;leduefaccediLevTrockij;laParigiamatadaAdolfHitlere da Walter Benjamin; Nico e AndyWarhol; lecattiveragazze;gliassassini fradinoi; «Vocantando le lampade, le sedie, ivasiitalianidelsecolodiplasticaedicarta».Siimmaginaqualcosadipiùrapsodico?

Siimmaginaunsecolopiùrapsodico?Tut-toapparecosìdistante,EttoreSottsasssuunpianeta,IosifStalinsull’altro,unaspara-

toriadipiazzadegliAnniSettantaè il latooscurodiunaluna,epoiperòc’èunsolechetrattienelaforzacentrifuga:sonolecento-sessantapaginedelcapitolosuParigi,unostruggente libro nel libro, il senso ultimodelNovecentoinunacittà,especialmentequelladegli annidell’occupazionenazista,che è stata la scenografia dellemille rap-presentazioni manichee: tutti i cattivi diqui e tutti i buoni di là. Balle.Mai come inqueglianniemaicomelìfuladittaturadel-l’ambiguità, della zona grigia come unicoterrenodigioco.Acominciaredal siredelgovernodiVichy,PhilippePétain, l’eroediVerdun,messoallaguidadelcollaborazio-nismoufficialeperacclamazionedipopo-lo,perchénessunocomeluiavrebbesapu-toesseregarantedellagrandeurfrancese,odiquellochenerestava;seguirannoafineguerraun lacunoso e sbrigativo processoper tradimento, le folle sempre ululanti,mastavoltaperlaseverapunizione:arrivalacondannaamortecommutataincarce-reavita,eincellaPétainmorirànel1951,anovantacinqueanni.E’soltantoilprincipedi un regno di marionette volteggianti alvento.Unaltropessimoperdecreto,Céli-ne,senz’altropessimopertantecosescrit-te e dette, nondenuncia ungruppodi co-spiratorichesiriuniscealpianosottoilsuoappartamento a Montmartre. Così, unodopol’altro,decinediuominiperduti,mise-rabilioggi,fieramenterettidomani,aspie-garci com’era labile il confine, come vera-menteerano, comeveramente siamonoi,ora,ognigiorno.

Giampiero

Mughini

«Addio gran

secolo dei nostri

vent’anni»

Shoah L’ultimo viaggio

I treniverso il lagerchenonsivollevedere

ELENA

LOEWENTHAL

pagna, venivanoriempiti e svuotati di vite.Comeerapossibileignorarli?Eppurecosìèstato.Edèunastoriatalmenteterribilechenonc’èmododi raccontarla: sfugge, nonèdescrivibile, sta fuori d’ogni capacità dicomprensione.Ci ha provato Carlo Greppi in L’ultimo

treno. Racconti del viaggio verso il lager(Donzelli editore, con una introduzione diDavidBidussa).Greppièdottorandodisto-riacontemporaneaall’UniversitàdiTorino,eillibroèfondatosuunagrandemoledima-terialedocumentario,oltrechesuunasen-

sibilità profonda e sofferta.Madi fatto an-chequi, fraquestepagine, il viaggiodeide-portatisfugge:nesentiamoilracconto,qua-siliguardiamonegliocchi,ditantointanto.Maancoraunavolta, alla testimonianzadicoloro che sono tornati sfugge inevitabil-mente ildestinodimortecheaccomunavaquelcaricoumano:è lazonagrigiadel tor-nare,delnonesperireAuschwitzfinoinfon-do,findentrolecamereagas.«Tragliobiet-tivi che i sopravvissuti si sono posti nel ri-portareallalucelelorostoriec’èinnanzitut-to la costruzionediunamemoriapubblicaconsapevoledelledeportazionidall’Italia»,scriveGreppi.Forse è così, forse lamemoria è soloun

bisognoounasofferenzaotutteedueleco-seinsieme.Maècertocheanchequilarico-struzionestoricaarranca,passafrailprimae il dopo, nonriesceaentrare inquei carrimerciemostrarci l’inferno.Perchéèmoltosemplicementeinenarrabile.Greppioffreperaltroallettoreunaaccu-

rata ricostruzione delle deportazioni dalnostroPaese,dàvoceaitestimoni.Forseunminornumerodicitazioni«esterne»edepi-grafi avrebbe giovato, sono troppe e la ri-dondanzasvuota.Maaldilàdiquestoviziodi forma, il librorappresentaunapprocciointeressanteaqueglianni,eproprio il fattoche la trattazione sia circoscritta all’Italia(comeluogodipartenza,ovviamente:lade-stinazione è sempre lontana, è sempre losterminio) dà contodi unpassato chenonsempresièdispostiadammettere,daque-steparti.

Carlo Greppi

«L’ultimo treno»

Donzelli

pp. 281, €18

Santità La dottrina «corretta»

TeresadiLisieuxgli scrittimanipolati

ANDREA

TORNIELLI

tuale» era farina del sacco delle sorellediTeresa, discepole del gesuitaAlmirePichon. Così, scrive Gennari, per cin-quant’anni anni loro stesse, le sorelle,«hanno condotto tutti, Papi compresi,a vedere in lei una perfetta realizzazio-ne dell’insegnamento del loro diretto-re spirituale». E lo hanno fatto nelladivulgazione devozionale, nella pre-sentazione degli scritti di Teresa, mol-to spesso cambiati e manipolati, comepure nelle testimonianze e nella corri-spondenza che intrattennero con laSanta Sede per la preparazione dei di-

scorsi dei Pontefici dedicati alla santa.L’autore del libro ha conosciuto un

protagonista di questa vicenda, padreAndré Combes, che nel 1946 si recò aLisieux per studiare i testi di Teresa.In quattro anni di lavoro scoprì bensettemila manomissioni e chiese chevenissero emendati per restituire aifedeli ciò che veramente la santa scris-se.Ma quando propose la pubblicazio-ne integrale dei manoscritti, vennecacciato.Si deve a quell’iniziale manipolazio-

ne l’immagine non corrispondente allarealtà che venne presentata aPioXI, ilquale, nel 1932, reagì negativamentealla proposta di proclamare Teresinadottore della Chiesa. Bisognerà atten-dere il 1997 per la decisione in sensoopposto di Giovanni Paolo II, che laproclamerà invece dottore della Chie-sa, terza donna a diventarlo. MentreBenedettoXVI, il 6 aprile del 2011 defi-nirà la santa di Lisieux «guida soprat-tutto dei teologi».La vera dottrina di Teresa, spiega

dunque Gennari, non è l’«infanziaspirituale» in senso minimalista: nelsuo pensiero il modello unico, «En-fant de Dieu», è Gesù figlio di Dio, cheper grazia «divinizza» la creaturaumana con l’invasione d’amore delsuo Spirito, trasformandola in séstesso, come Teresa aveva esplicita-mente scritto in una lettera alla sorel-la Celina: «Siamo chiamate a divenirenoi stesse divine».

Gianni Gennari

«Teresa di

Lisieux, il

fascino della

santità»

Lindau

pp. 616, €38

dipattinare sul ghiaccio, la felicitàdi fal-ciare l’erba con il figlio («sono l’ultimogentleman che sappia imbracciare unafalce»), l‘amante fuggevole a Manhat-tan, labottigliadiginnascostaericerca-ta, il tanfo della stanzetta dove si na-sconde,provandoa insegnarealcollege,il terroredi disperdereper sempre il ta-lento.Leggere i Diari di Cheever è incon-

trare un amico colto e franco, Montai-gne nostro contemporaneo, che guidal’auto, telefona, guarda la tv, ma che alcontrario del saggio francese sa dispe-rarsi e penare come noi. Nei giorni digioia sarà per voi voce allegra, nelle orecupe unamano – sia pur tremante per iMartini - di incoraggiamento, fratelloprovatodaldestinomaemersodallape-na incurvatoe integro.Romantico, eroi-co, ironico, elegante, dolce, John Chee-ver è nella felicità come tutti sogniamodi essere, nell’angoscia come temiamodi finire. Aprendo i Diari conoscereteuno scrittore e riconoscerete voi stessi.E’, temo, il contrario di «una specie disolitudine», è un’assoluta, armonica,umanità.

twitter@riotta

Nessuno ha mai visto Dio:l’affermazionecheGabriellaCaramorehapostocometi-

toloper ilsuo libropiùrecente(Mor-celliana,pp. 78, € 10,00)nonè l’escla-mazionediunoscetticoodiunnega-tore dell’esistenza di Dio, bensì unaveritàche,paradossalmente,ritornapiù volte proprio nel Nuovo Testa-mento, riprendendo in modo menobrutalel’adagioveterotestamentario«ChivedeDio,muore!».ManelVan-geloenellaPrimaletteradiGiovannil’affermazionesembrasolofornire lospuntoperandareoltreeinprofondi-tà:«...seciamiamogliuniglialtri,Diorimaneinnoi,el’amorediluièperfet-to in noi» (1Gv4,12,riportatoinesergodallaCa-ramore); «... ilFiglio unigenitolo ha narrato»(Gv 1,18, nellatraduzione ame cara). E inentrambiicasiillettoreèriman-datoacogliere itrattidiDionel-l’uomo: che siail Figlio di Dio,Gesù di Naza-ret, o l’amorereciprococapa-cedicreareunadimora stabileperl’Emmanuele,ilDio-con-noi.Le pagine sapienti che ci offre la

curatrice della rubrica radiofonicaUomini e profetinonvoglionofornireun’esegesidei testibiblici,mapiutto-sto invitare ciascuno, indipendente-mentedalcredocheprofessa,ariflet-tere su ciò che dà senso alla propriavita:laparolaeilsilenziochel’avvolgeelasostiene,letracced’amore«chesiritrovano nelle creature umane cheinvocanoDio», l’assunzionedella re-sponsabilità gli uni verso gli altri,l’aver«curadichièintornoanoi».L’autrice definisce sobriamente

questi scritti come «occasionali»,quasi a sminuirne laportata, perchénatidaoccasioniparticolari,dainvitia condividere il proprio pensiero difronteaunpubblicodiascoltatorichevolevanosentire lasuavocenonme-diatadalleonderadio.Iocredoinveceche siano «occasionali» in un sensodiverso,piùforte:sonoautenticheoc-casioniperpensare:sestessi,glialtri,l’Altro, lerelazioniquotidianee leop-portunità irripetibili che dall’incon-troconl’altropossononascere.E se siamoonesti connoi stessi –

comeloèlaCaramorequandodialo-gaconisuoiinterlocutori–dobbiamoriconoscerechetantodellanostrain-capacità a vedereDio dipende dallecaricature con cui lo tratteggiamo,dalle false immaginidietro lequali lonascondiamo,dallamiopiadelnostrosguardo ripiegato su noi stessi, dalnostro rifiuto di discernere nel voltodel prossimo quell’immagine di Dio chenienteenessunopotràcancella-redaunessereumanoperchévièsta-taimpressadaDiostesso.Sono pagine ricche di domande

piùchedirisposte–segnodiautenti-caricercadi senso–equesteultime,quandocisono,rifuggonodalloscon-tato,dallasoluzioneabassoprezzo:sinutrono invecedi fatica, di esercizio,di «ascesi», quell’arte spirituale chenonèaltroche«uncampodisemina,doveprovareafarcresceregermoglidi umanità», dove coltivare con pa-zienzaeamore traccevisibili delDioinvisibile.

Gabriella

Caramore

«Nessuno

ha mai visto Dio»

Morcelliana

pp. 78, €10

gio,disincantatoomeno,eneppureunro-manzodi sentimenti.Questavolta infattil’estroso McEwan ha voluto concedersiun gioco squisitamente letterario, conprotagonista se stesso. Come lui infatti ilpromettenteTomHaley, suo coetaneo, èdottorando all’università del Sussex; co-me lui ha esordito con racconti a sfondoinquietante, talmente simili a quelli delprimoMcEwan che proprio uno di loro,anticipatorediunrecente,postapocalitti-co romanzo di CormacMcCarthy, dà lospunto al libro con cui Haley vince il suopremio.ComeMcEwannellostessoperi-odo,HaleyfaamiciziaconMartinAmmis,Ian Hamilton e altri giovani letterati fa-mosi.EnellasituazionesicomportacomeforseMcEwansognachesisarebbecom-portato se fosse capitato anche a lui,quando ne aveva bisogno, l’arrivo di unasplendidadonnanontroppointelligenteaoffrirgli sesso,denaroe lapiena libertàdicreare - si comporta cioè usando la pro-priaavventuracomematerialeperunro-manzo, per raccontare il quale addirittu-rasicalaneipannidellacorruttrice.Il divertissement è elegante, e la sche-

maticità dell’assunto, dissimulata dallaconsuetafelicitàdiMcEwannell’inventa-revividiparticolarirealisticiedescrivereatmosferediquellaInghilterradivisatraiduefiacchipremierHeatheWilsonepre-occupata dai terroristi irlandesi. Se sololavicendachedàl’ossaturafossepiùinte-ressante, o almeno credibile, staremmoparlandodiunaciambellacolbuco.

LONTANOEVICINO

ENZO BIANCHI

Cercando

ilTuovolto

invisibile

Caramore: «Nessunoha mai visto Dio»

SaggisticaTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPA V

Page 6: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

LetturaTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPAVI

Lettera aperta

Unmovimentodei lettori, subito

Chi rappresenta nella politica italiana le esi-genze della cultura? A parole, tutti. Nei fatti,nessuno: non c’è una singola forza politica

che abbia ai primi posti della sua agenda reale l’in-vestimento nel principale fattore di sviluppo di unpaesemoderno. Questa semplice e drammatica re-altàèsottogliocchidi tutti. I librinonfannoeccezio-ne: giorno dopo giorno a biblioteche e scuole, asso-ciazioni e istituzioni chepromuovono la letturaven-gono sottratte le risorse minime per funzionare, avolte tra le proteste di qualche scrittore o intellet-tuale, a volte - quasi sempre nei piccoli centri - nelsilenzio della rassegnazione.Che fare? Occorre creare unmovimento dei let-

tori. E’ urgente che tutti coloro che hanno a cuore ilfuturo dei libri facciano sentire la loro voce in ma-niera assai più forte, strutturata e coerente. Diecianni fa in Puglia si costituì la rete dei lettori dei«Presididel libro».Daldesideriodiconfrontarsiconle altre esperienze di promozione della lettura che«fungheggiano in tutta Italia» (come scrisse Um-berto Eco) nacque poi il Forum del libro: un incon-troannualechesiètenutoprimaaBaripoiaCaglia-ri,Perugia, Ivrea,Materaequest’annoaVicenza.AlForum per la prima volta si sono ritrovati insiemebibliotecari ededitori, insegnanti e librai, esponentidi associazioni private e di istituzioni pubbliche, ac-comunati dall’idea che la diffusione de libri possaessere una leva formidabile per lo sviluppo cultura-le, civile ed economicodel nostroPaese.IntornoalForumènata l’Associazioneomonima,

che quest’anno ha lanciato l’idea di una legge di ini-ziativa popolare sulla promozione del libro e dellaletturaehachiamatoadiscuterlachi con i libri lavo-ra nel pubblico e nel privato ma anche tutti coloroche credono nel valore essenziale della lettura (labozzadella leggeèsul sitodell’associazionewww.fo-rumdellibro.org in una versione aperta e integrabi-le).Neiprossimimesi, inattesadelnuovoParlamen-to, l’associazione ha organizzato una serie di incon-tri su temi«caldi» legatial futurodel libro:dallapro-prietà intellettuale (di cui discuteremo oggi a Mila-no nell’ambito di Bookcity) allo sviluppo economicolegatoalla lettura (aOrvieto il 9dicembreeNapoli il15 dicembre) al rapporto tra libri e legalità, al ruolosociale delle librerie e delle biblioteche scolastiche.Lo faremo incontrando gli operatori del mondo dellibro e della scuola ma più in generale i lettori forti.Quelli che leggonoanche igiornali e frequentanoIn-ternet, vanno al cinema e al teatro, visitano le mo-stre aimusei e si spostano per i festival letterari, af-follandoogni anno il Salonedel librodiTorino.Secondo le statistiche, se li contiamo, tutti insie-

me sono almeno cinque milioni. Non è la maggio-ranza, certomaneancheuna setta. Potremmodefi-nirla una élite. O meglio una élite solo potenziale,perché ha assai scarso potere. Se lo avesse proba-bilmente funzionerebberomeglio non solo le scuolee le università ma anche gli ospedali e i trasportipubblici e poiché le economie più forti nel mondosonoquellechepiù investono inricerca, formazionee cultura, l’Italia probabilmente non avrebbe unospread così alto. La nostra classe dirigente, che avolte sembra soffrire di analfabetismo di ritorno, èla diretta conseguenza dei nostri bassi indici di let-tura. Uniamoci intorno ai buoni libri, conquistiamonuovi lettori al nostromovimento e facciamoci sen-tire insieme: vedrete che ci governeranno personemigliori...

GIUSEPPE LATERZA

Il long seller Sepúlveda Mex diventa amico del gattoMix:la scommessa di ripetere l’exploit della «Gabbianella»

Untopomessicanoimprigionato fra i libri

La Gabbianella è de-dicata ai figli dell’autore, ilGatto ai suoi nipoti. L’una èambientata ad Amburgo,con disastro petrolifero an-nesso; l’altro indueapparta-menti di Monaco di Baviera,con tetti annessi. Sono en-trambe opere di Luis Sepúl-veda, sono due favole diquelle che, come si dice,piacciono a grandi e piccini,tornano utili per le strennedi Natale. Viene il dubbioche il secondo arrivato, Sto-ria di un gatto e del topo chediventò suo amico, già piùsmilzopernumerodi paginerispetto alla gloriosa Storiadi una gabbianella e del gattoche le insegnò a volare del1996, sia stato pure dilata-to aumentandone ilcorpo tipografico,per lo meno nel-l’edizione ita-liana, curatada Guanda.Ma la ten-tazione diripetere ilt r i o n f ocommer-ciale dellaGabbianel-la dev’esse-re parsa irre-sistibile: duemi-lioni di copie e 80edizioni soltanto inItalia, 40 mila copie ri-stampate ogni anno perchénulla diventa long seller co-me i libri per ragazzi, un filma cartoni animati (di EnzoDalò e dello studio LanternaMagica) che si portò a casa12 miliardi di lire, un Nastrod’argento e un premio al fe-stival del cinemaper bambi-ni di Montreal.Anche se non ce la faces-

se a raggiungere quel suc-cesso, questa Historia deMix, de Max y de Mex (purenella traduzione del titolonon si è sfuggiti al calco) hacomunque il pregio della po-esia e dell’essenzialità, enfa-tizzate dalle illustrazioni diSimonaMulazzani.Mix è ungatto «dal profilo greco»,Max il suo umano di riferi-mento, Mex un topo messi-cano imprigionato in una li-breria e con il gusto per i ce-reali da prima colazione. Di-ventano amici nonostante ipregiudizi. Max, prima diconoscere Mex, diventa an-che cieco, all’inizio pensan-do «che la mancanza di lucee la delicata nebbiolina chein casa avvolgeva ogni og-

getto fossero colpa dell’inver-no».Nel descrivere la sua con-

dizione Sepúlveda non cedeal pietismo, proprio come ac-cadeva per la morte della ma-dre della gabbianella, e que-

sto ce lo rende più simpatico:«Da quel giorno tutto rimaseal suo posto. Se qualcuno spo-stava una sedia, poi doveva ri-metterla dove l’aveva trovata,

e le porte restavano aperteperchéMix potesse muoversicon facilità». Ancora più inso-lito, per noi abitanti del paesedei bamboccioni, il fatto cheMax si emancipi a diciott’annie vada a vivere da solo (benin-teso conMix) in «un apparta-mentino in una strada tran-quilla con molti alberi», siapure conqualche aiuto econo-mico dei genitori. Quasi inuna citazione deimusicanti diBrema, il gatto e il topo unen-do le forzemettono in fuga unladro. E soprattutto dimo-strano che «i veri amici condi-vidono il meglio che hanno».Max esiste veramente, è il

figlio dello scrittore cileno edè cresciuto con un sorianone

ora asceso alla grande diste-sa di comignoli dei cieli. Cheaveva davvero il profilo gre-co, come c’informa una notafinale dell’autore, rivelandofra l’altro di sentirsi lui stessoun gatto, anzi di essere «la

reincarnazione di quello pre-ferito da un mandarino». Sesperate nella trilogia, aspet-tatevi dunque un gatto anchenell’atto finale.

Sepúlveda«Storia di ungatto e deltopo che

diventò suoamico»Guanda

pp.82, €10

La «Gabbianella» ha venduto finora due milioni di copie, 80 edizionisoltanto in Italia, 40 mila copie ristampate ogni anno, un film acartoni animati (di Enzo D’Alò e dello studio Lanterna Magica)

Una storiaambientatain due appartamentidi Monaco di Bavieracon tetti annessi

EGLESANTOLINI

Luis Sepúlveda è natonel 1949

È autore del bestseller«Storia di una

gabbianella e del gattoche le insegnò a volare»

(1996)

Unendo le forzei due eroi mettonoin fuga un ladroe condividono ilmeglio

Page 7: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

ClassificheTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012LA STAMPA VII

AIPUNTI CasaSellerioresistealverticeconilgiocodisquadra:se Camilleri perde oltre 5000 copie e il valore deisuoi 100 punti si riduce a 15mila scarse,Malvaldi

neguadagna1000,insiemenecontano25mila.Epurscen-dendoèbencoriacealaJames,chesommandoGrigio,Neroe Rosso è ancora a quota 19 mila. La novità in maggiorascesaèilritornodellaMazzantini,graziealfilmdelmari-to Castellitto (mentre più debole è l’effetto Bertolucci perAmmaniti, comunque anche lui in tabella). Venuto almondo, uscito nel 2008, il 5° più venduto nel 2009 con ilpremioCampiello,siconfermaunodeirarilongseller(nellerilevazioni della nostra classifica da 128 settimane), libri

che attraggono con lentezza ma assiduità diventando«evento», conquistando lettori deboli e non lettori, forsepropriopergliingredientiindigestiamolticritici,quel«to-nomelodrammatico»el’«enfasiinsopportabiledelfallaci-smoviscerale»(cosìstilettavaGiovannaRosainTirature‘10, il Saggiatore). Per ora debbonomettersi in coda i fre-schi di stampa, come Manfredi riscrittor d’Omero e DeCarlo architetto di megacommedia apocalittica (12° e 13°assoluti),lasentimentaleBignardiel’indagatorioCostan-tini(18°e19°).L’altronuovoingressotraiprimi10èlasua-dentespystory(manonsolo)diMcEwancheciriportaconeleganzaeacume,senzabisognodieffettispeciali,aiservi-

zisegretidiLeCarré,benpiùraffinatieprecisidiquellidel-l’improvvidoPetraeus.Bisognerebbe leggere romanzi conla velocità della protagonista Serena Frome («potevo fi-nirnedueotreallasettimana»)perseguirelafeliceondatadell’Einaudi,conMurakami,Roth,laMunroeilMariasinarrivo.Sempreassentedaiprimi20 la saggistica chepro-priononnevuolsaperedellesudatecarteditecnicieprofes-sori.LìprimeggialasagafamigliaredellaGruberedentrail prolifico Rampini con una ragionevole e incoraggiantedifesa della generazione Anni Cinquanta. Quella che airottamatori consiglia,a titolo chiuso, il romanzoBompia-nidiRovereto:MiopadrevotavaBerlinguer.

LUCIANO GENTA

Margaretringrazia

Sergio

��������������AB��CD�EDF�������������B��F���F��F�CBB����������������B�����F��F�B��F�F��AFB����F������D���B�� ��A������B�F�������CDFD�F������F����B�����A�����B�B����F��ABD��F�B����A������D��B�B����B��� ���DB�BD��B�F�����������A�B���C���BD���E��A�F�������A�������

Narrativaitaliana

Narrativastraniera

Saggistica Varia Tascabili Ragazzi

1. Una voce di notte 100CAMILLERI14,00SELLERIO

1. Cinquanta sfumature di grigio 53JAMES14,90MONDADORI

1. Eredità. Una storia della mia famiglia 17GRUBER18,50RIZZOLI

1. Mettiamoci a cucinare 23PARODI17,90RIZZOLI

1. Venuto al mondo 44MAZZANTINI14,00MONDADORI

1. Colora con Peppa Pig 12D’ACHILLE3,90GIUNTIKIDS

2. Milioni di milioni 69MALVALDI13,00SELLERIO

3. Il corpo umano 34GIORDANO19,00MONDADORI

4. Il mio nome è Nessuno 29MANFREDI19,00MONDADORI

5. Villa Metaphora 26DECARLO19,50BOMPIANI

6. Di tutte le ricchezze 20BENNI16,00FELTRINELLI

7. L’acustica perfetta 18BIGNARDI18,00MONDADORI

8. Alle radici del male 18COSTANTINI19,50MARSILIO

9. Io e te 17AMMANITI10,00EINAUDI

10.Fai bei sogni 16GRAMELLINI14,90LONGANESI

2. Cinquanta sfumature di nero 40JAMES14,90MONDADORI

3. Storia di un corpo 39PENNAC18,00FELTRINELLI

4. Cinquanta sfumature di rosso 36JAMES14,90MONDADORI

5. La danza dei draghi 30MARTIN19,00MONDADORI

6. Miele 30MCEWAN20,00EINAUDI

7. Caduto fuori dal tempo 29GROSSMAN18,50MONDADORI

8. 1Q84. Libro 3. Ottobre-dicembre 21MURAKAMI18,50EINAUDI

9. Sarò la tua ombra 19DEAVER18,50RIZZOLI

10.L’inverno del mondo 18FOLLETT25,00MONDADORI

2. Voi avete gli orologi, noi... 13RAMPINI16,00MONDADORI

3. Italiani di domani 12SEVERGNINI15,00RIZZOLI

4. Open. La mia storia 12AGASSI20,00EINAUDI

5. Trans Europa Express 12RUMIZ18,00FELTRINELLI

6. La guerra sporca dei partigiani... 10PANSA19,50RIZZOLI

7. Vangelo e Atti degli apostoli 9

1,60SANPAOLOEDIZIONI

8. I segreti d’Italia 9AUGIAS19,00RIZZOLI

9. Il palazzo e la piazza 8VESPA19,00MONDADORI

10.Come un cane in chiesa 8GALLO15,00PIEMME

2. L’oroscopo 2013 17FOX10,00CAIROPUBLISHING

3. Guardaroba perfetto 8GOZZI14,90RIZZOLI

4. Il nostro Sic 8SIMONCELLI19,00RIZZOLI

5. Se vuoi fare il figo usa lo scalogno 8CRACCO15,90RIZZOLI

6. Guarire senza medicine 7MORELLI17,50MONDADORI

7. Cinquanta sbavature di Gigio 7CALABRO’10,00SPERLING&KUPFER

8. Il diavolo e la rossumata 7CASATIMODIGNANI14,90MONDADORIELECTA

9. E mo’ te spiego Roma 6TOTTI12,50MONDADORI

10.L’oroscopo 2013 5FOX15,00CAIROPUBLISHING

2. Rue Pigalle e altri racconti 12SIMENON10,00ADELPHI

3. I guerrieri del ghiaccio 11MARTIN10,50MONDADORI

4. Bianca come il latte 10D’AVENIA13,00MONDADORI

5. Sorgo rosso 10MOYAN13,50EINAUDI

6. Il Piccolo Principe 9SAINT-EXUPÉRY7,90BOMPIANI

7. L’ultima riga delle favole 9GRAMELLINI11,00TEA

8. La solitudine dei numeri primi 7GIORDANO13,00MONDADORI

9. La caduta dei giganti 7FOLLETT15,00MONDADORI

10.Le prime luci del mattino 6VOLO13,00MONDADORI

2. Le canzoncine di Peppa Pig 11

9,90GIUNTIKIDS

3. Gioca con Peppa Pig! 10D’ACHILLE4,90GIUNTIKIDS

4. Attacca-stacca di Peppa Pig 9D’ACHILLE5,90GIUNTIKIDS

5. Ottavo viaggio nel regno 9STILTON23,50PIEMME

6. Gioca e impara con Peppa Pig 9D’ACHILLE5,90GIUNTIKIDS

7. Il mio primo dizionario 5

9,90GIUNTI JUNIOR

8. Una gita nel bosco 4D’ACHILLE4,50GIUNTIKIDS

9. La fatina dei dentini 4D’ACHILLE4,50GIUNTIKIDS

10.L’armadio dei giocattoli 4D’ACHILLE4,50GIUNTIKIDS

6 39

Storiadiuncorpo

PENNACFELTRINELLI

1 100

Unavocedinotte

CAMILLERISELLERIO

5 40

CinquantasfumaturedineroJAMESMONDADORI

7 36

Cinquantasfumaturedi rossoJAMESMONDADORI

2 69

Milionidimilioni

MALVALDISELLERIO

8 34

Il corpoumano

GIORDANOMONDADORI

3 53

CinquantasfumaturedigrigioJAMESMONDADORI

9 30

Ladanzadeidraghi

MARTINMONDADORI

4 44

Venutoalmondo

MAZZANTINIMONDADORI

10 30

Miele

MCEWANEINAUDI

I PRIMIDIECI INDAGINENIELSENBOOKSCAN

IL NUOVO SAGGIO UNO STRAORDINARIO VIAGGIO

ALLA SCOPERTA DELL’ARTE E DEL MISTERO

IN LIBRERIA E IN EBOOK

NATIVITÀ, FUGHE E PASSIONI NELL’ARTE

VITTORIO SGARBI NEL NOME DEL FIGLIO

Page 8: tuttoLIBRI-N1838_17.11.2012

Diario di letturaTuttolibri

SABATO 17 NOVEMBRE 2012

LA STAMPAVIII

trounmondoenorme,daisuoidise-gniesceunatenerezzaincredibile».

E i libridel suomondo,quellidarileggere?

«LaDivinaCommedia,perignoran-za,peravereiltempoelapossibilitàdi sviscerarla, cogliendone le sfu-mature.Hoamatomolto,per lasuamusicalità,unraccontolungodiSil-vioD’Arzo,Casa d’altri. E poi, sonoripetitivo, ma i romanzi chemi so-migliano di più sono quelli brevi diFenoglio. La paga del sabato, direi. Inquellepaginec’èuneroismotra-gico, pieno di umanità, di errori epiccole tragedie, che ancora micommuove. Mi sarebbe tanto pia-ciuto stringere lamano a Fenoglio.Passo semprea “salutarlo”quandovadoalcimiterodiAlba».

E alla fine siamo tornati lì. Ne-gli stessi luoghi e con gli stessilibri di quando era bambino esi intrufolava nella bibliotecadellavilla.

«Stopertraslocareenellacasanuo-vaneavròunauguale. I libri,esubi-to dopo i dischi, sono l’unico veropossedimento mio e di mia mogliePaola. Io qualcuno lo darei anchevia,perfarlocircolare.Leino,litienetutti,lepiaceaverlilì.Mainfondoharagione, i libri sonobelli.Anche fisi-camente».

GianmariaTesta

Ilcantautore

La vita e le opere. Gianmaria Testa, classe 1958, vive nelle Langhe. Da quando ha mandato al Festival di Recanati la suacassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, ha inciso ottodischi: Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Daquesta parte del mare (2006), il live SOLO – dal vivo (2009) e l’ultimo Vitamia (2011)-, più di 2000 concerti in Francia,Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portagallo. FOTO © MARCO CASELLI NIRMAL

e luimihachiamato:“Ragazzo,vaiacomprareunabottigliadiacqua!”».

HatrovatoilsuccessoinFrancia,che rapporto ha con quella cul-tura?

«Alla letteratura francese mi sonoavvicinato in modo scolastico e, daragazzo,nonerofandiBalzacoZola.La prospettiva è cambiata quandohopotutoleggereinversioneorigina-le.Miapproccioinmanieradiversaailibri eagli autori, perchédiversaè lamiapadronanzadellalingua.Unosututti La trilogia della città di K. di

Agota Kristof. Ho letto persino Trecavalli di Erri De Luca, pensandol’avessescrittoinfrancese».

ConErriDeLucaaveteportatoinscena«Attraverso»e«Chisciottee gli invincibili». E’ un amico, èancheunodei«suoi»scrittori?

«Inrealtàhoconosciutoprimalesuepoesieepoilui.Isuoilibriliholettitut-ti. L’ultimo l’ho avuto, dattiloscritto,mentreeravamoinsiemeintournée.Credochesiastatodifficilepertuttiedue:autoreelettorevicini.Mal’ami-cizia supera l’imbarazzo, anch’io gli

Voce di collina Con Pavese, lo scrittore della «Malora»rappresenta i caratteri della terra in cui l'artista vive,storie intrise di un eroismo tragico pieno di umanità

“IlmiograzieinfinitoaFenoglio”

facciosentire lemiecanzoni inante-prima. Certo, guardare in faccia loscrittore un po’ modifica la lettura.Lo stesso mi è successo con Jean-Claude Izzo.E’ comequandovedi latrasposizionecinematograficadiunlibroescopriilvoltodeiprotagonisti.Per fortunaperme, entrambieranocomemelieroimmaginati!».

E’anchecitatoinunlibrodiIzzo:iprotagonisti di «Marinai perdu-ti»ascoltanolasuamusica.

«Dalìsiamodiventatiamici.Misonoconfrontatoconluiognivoltachemi

Questa è la storia di unbambino cresciuto in campagna,l’universoinuncortile,maconadi-sposizioneunabiblioteca enorme,con le pareti foderate di libri ordi-nati,sufinoalsoffitto.Volumidaco-prirecon lepaginedeLaGazzettadelPopolo,pernonrovinarli,daleg-gereconvoracitàestupore.«Eralacasapadronalecuiimiei

genitori facevanodacustodi – rac-contaGianmariaTesta -.Mi infila-voall’ultimopianoeprendevo,aca-so.Così ho lettoLa Tregua, primadiSequestoeunuomo.HoscopertoPaveseeFenoglio,SalgarieVerne.E’ stata lamia finestra aperta sulmondo.Anchese,coltempo,miso-noresocontochequellochesol’hoimparato lì, nell’aia della cascina.Alloradivoravo i libri,nonmisareimai permesso di non finirne uno,anche senon lo capivo.Adesso, seunononmipiace,lolascio.Forseso-nodiventatomenocurioso,oppurel’etàhaattenuatol’ingordigia».

Pavese e Fenoglio sono gli au-tori che più incarnano i valoridellaterraincuiviveedellaRe-sistenza,percuispessocanta.

«LeggerePaveseeFenoglioall’ini-ziomihadatolasensazionedisco-prire una cosa quasi impudica.QuelladiLalunae i falòeLamalo-ra, nonostante la distanza di ven-t’anni, era la mia stessa poveracampagna. I personaggi uguali aquellicheincrociavotutti igiorni, liavevoanche incasa.Mi faceva l’ef-

fettodiquandocisiannusaipropriodori,conunaspeciedidisgustatopiacere.Leriletture, specialmentediFenoglio,mihannopoiconvintochesiastatounodeigrandidel se-condodopoguerra.Lasuacapacitàdi descrivere un microcosmo, erenderlo universale, l’ho ritrovatain certi romanziminori di Tolstoj.AncheselasolitudinediPadreSer-gioeLasonataaKreutzerlehosoloimmaginate, il mondo di Fenoglioinvecel’hovissuto».

EJoséSaramago,cuihaanchededicatounospettacolo?

«Il Progetto Saramago, nato dal-l’incontroconGiorgioGallione,miha fatto scoprire Il racconto del-l’isola sconosciuta, in cui ritrovo lospiritodimoltemiecanzoni.Alde-butto è stato stranoavere l’autoreinprimafila,chepoièvenutoasalu-tarci: lamia seconda volta con unPremioNobelperlaLetteratura.Ilprimoerastatonel1974,facevoilli-ceoaFossano,doveera incarcerel’avvocato Giovan Battista Laza-gna, accusato di essere il “grandevecchio” del terrorismo. Quandol’hanno liberato ho marinato lascuola. Ad accoglierlo c’era DarioFo.SapevochieraperMisteroBuf-fo.Misonoavvicinatotimidamente

ELENAMASUELLI

«Ho molto amato,per la suamusicalità, unracconto di SilvioD’Arzo, Casa d’altri»

ILSUOLIBRO

è venuta la tentazione di dedicarmialla stesuradi un libro.Essere scrit-torinoncomportanecessariamenteunapresenza,eiononaneloallasce-na. Sento un po’ la quota di ridicolochec’ènellostarelìdasoli,amplificatieilluminati,implicaunpiacerenarci-sistico.Mentresuonoogni tantomelochiedo:“Cosastofacendoqui”?Iz-zomihasempredettocheiromanzi,auncertopunto,siscrivonodasoli.Amenonèancoracapitato.Però“im-pagino” i miei lavori: per me è pre-ponderante che temi e tonalità co-struiscanounastoria».

Intanto si è regalato la «NinnaNannadeisogni».

«All’iniziosiintitolavaNinnaNannaper Emma. Me l’ha commissionataun amico per la sua nipotina. Io hotergiversato, me ne ero anche di-menticato,maluièstatotenace.So-lodopoènatoilprogettoconGalluc-ci.SonocontentocomeunbambinocheAltanabbiacreatodelleillustra-zionimeravigliose: deve avere den-

Ninnanannadeisogni

La Ninnananna dei sogni diGianmaria Testa, un teneroinvito a godersi il mondo fata-to che il sonno regala, popola-to da ghiri, pinguini e cocci-nelle, festeggia i dieci anni del-la collana «Illustrati» di Gal-lucci. È stato Vengo anch’io!No, tu no a inaugurare la serie

libro da leggere-cd da ascoltare,dedicata ai bam-bini, ma che tan-to piace ancheagli adulti. Stes-sa filosofia deipiù piccoli «Indi-struttilibri». Vo-lumetti maneg-gevoli, solidi, co-loratissimi, neiformati grandealbum o 12,5x14cm, con motivettiantichi da risco-prire (Ciao mare,Heidi, 44 gatti) o

creazioni ad hoc, trasformatein fiabe da celebri disegnatori.I libri, le storie e la musica perla prima biblioteca. Altan hanegli anni dato vita anche a Civuole un fiore di Sergio Endri-go, Per te di Jovanotti, Un bim-bo sul leone di Celentano; Ema-nuele Luzzati ha regalato unvolto al Pasqualino Marajà diMigliacci e Modugno.

Gianmaria Testa

«Ninna nanna dei

sogni

disegni di Altan

Gallucci

pp. 32, €16,50

Viaggioal centrodelladittatura

Lamattinadopoperprimaco-sa chiesi se qualcuno aveva os-servato i fiocchi che «abitano

nelle nuvole». [...] Allora un ragazzinodisse: «Compagna, prima dobbiamocantare l’inno». Iochiesi: «Voleteodove-te?», i bambini urlarono in coro: "Sì, vo-gliamo". Mi arresi e lasciai cantare l’in-no. E come il giorno prima in un batterd’occhio stavano nel loro semicerchio,premettero lemani sulle cosce, allunga-ronoilcollo,alzaronogliocchiecantaro-no, cantarono. Finché dissi: «Bene, oracerchiamo di cantare la canzone dellaneve».Alloraunabambinadisse: «Com-pagna, dobbiamo cantare l’inno fino in

sorveglianza occhiuta dei bambini mi pa-ralizzava.[...]Ladistruzioneneibambinidicinqueannieragiàcompiuta.Ma questo costituiva la metà dei fatti.

L’altrametàeradatadallabacchetta.Tutti

i bambini, tranne quelli di rango, della cuiprovenienza ero stata informata perché litrattassi bene, incassavano automatica-mente la nuca in qualunque modo o mo-mentomifossiavvicinataa loro.Nontene-volabacchettainmano,maloroeranocosìabituatiallebottechemisbirciavanoconle

facce deformate dalla paura e implorava-no:«Nonpicchiare,perfavorenonpicchia-re».Equelli cheerano fuoriportatagrida-vano:«Oraleprenditu,oraleprenditu».Nonusai labacchettaneancheunavol-

ta. La conseguenza fu che pur chiedendoattenzione, spiegando e anche gridandononriuscii a ottenerepiùdi cinqueminutidifilato di ascolto. Anche per questo eratroppo tardi. Le cose dette di solito, nonimporta con quale registro, non erano unmezzo di comprensione. Alla trance dellaretoricacorrispondevasoloilbastone.Quei bambini cercavano di costringer-

miasoddisfareillorobisognodiesserepic-chiati. Si sentivano piantati in asso, eranosospesi nel loro vuoto isterico perché lebotte non arrivavano. Piangere sotto labacchettaeraperlorol’unicacosachelifa-ceva sentire una persona. Li tirava fuoridallacollettività.

Passando davanti alle porte mezzeapertedelle altre classi sentivo i colpi e gliscricchioliidellebacchettee ibambinichepiangevano. Per la direttrice e le collegheche picchiavano e forse ancor più per ibambini che volevanopiangere, io eroperlo stesso motivo un’incapace: per gli uninonmimostravodispostaafarlo,perglial-trinoneroingradodiusarelabacchetta.Maanch’iomisentivosempremenoal-

l’altezza.Nonriuscireadiventarecomegli

altri enonpoter restarecom’ero–nonerapossibile risolvere questo conflitto. Dopoduesettimanemilicenziai.[...]

©CarlHanserVerlagMünchen2003Publishedbyarrangementwith

MarcoVigevaniAgenziaLetteraria©2012Kellereditore

fondo». Sarebbe stato inutile chiedere dinuovosevolevano farlo, dissi solo: «Alloracantatelotutto».Cantaronolestroferima-nenti. Il semicerchio si sciolse.Tutti, tran-neun ragazzino, tornaronoa sedersi ai lo-ropiccolibanchi.Ilragazzinovennedame,mi guardò in faccia e chiese: «Compagna,perchénonhacantato connoi?L’altrano-stra compagna ha sempre cantato connoi». Sorrisi e risposi: «Se canto con voi,non sento se cantate bene ono». Ebbi for-tuna, il piccologuardianononsiaspettavaquellarisposta.Neppure io.Ritornòalsuoposto. Non faceva parte del gruppetto deiquattro bambini importanti. Per il mo-mento ero fiera dellamia bugia.Ma le cir-costanzepercuisidovevaarrivareesieraarrivati a quella bugia mi tolsero la tran-quillitàperl’interagiornata.Ognimattinaandavoallascuolamater-

na sempre più controvoglia. La continua

Il canto dei bambinifin dalla prima parolasuonava febbrile e freneticola voce era semprepiù alta, aspra e veloce

f Segue da pag. I

HERTAMÜLLER

Cercavano di costringermia soddisfare il loro bisognodi essere picchiati, sospesiin un vuoto isterico perchéle botte non arrivavano