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FORMAZIONE PERMANENTE ATTI & ATTIVITA PROFESSIONALI III Corso informativo di base Febbraio 2014 TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO, DALLA PIANIFICAZIONE ALLA TUTELA IDRAULICA APPROCCIO INTEGRATO E SOSTENIBILE AL TEMA DELLA RIGENERAZIONE URBANA ing. Andrea Mori dott.ssa Maria Saccon pianif. Michele Saccon

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FORMAZIONE PERMANENTEATTI & ATTIVITA PROFESSIONALI

III Corso informativo di baseFebbraio 2014

TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO, DALLA

PIANIFICAZIONE ALLA TUTELA IDRAULICA

APPROCCIO INTEGRATO E SOSTENIBILE AL TEMA DELLA

RIGENERAZIONE URBANA

ing. Andrea Mori

dott.ssa Maria Sacconpianif. Michele Saccon

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Una riflessione sul ruolo della pianificazione alla luce dei recenti eventi alluvionali

Il Gazzettino di Treviso. Sabato 1 febbraio 2014«Piove senza sosta, in Veneto e Friuli torna l'incubo alluvione»MeteoWeb. Domenica 2 febbraio 2014«Maltempo, emergenza alluvione in Veneto: situazione critica a Portogruaro»

Il Gazzettino di Treviso. Venerdì 14 Febbraio 2014.«I fiumi sotterranei sono inarrestabili: Maserada fa aprire le fontane»La Tribuna di Treviso. Mercoledì 05 Febbraio 2014.«Il capannone diventa una piscina»

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«Le piene del Giavera e del Piavesella già ora di

un certo rilievo e destinate verosimilmente ad

incrementarsi soprattutto per le trasformazioni

territoriali in atto�»

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Una riflessione sul ruolo della pianificazione alla luce dei recenti eventi alluvionali

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Analisi dell’apparato normativo degli strumenti di pianificazione urbanistica e di tutela idraulica

P.T.R.C. Piano Territoriale Regionale di

Coordinamento

approvato con D.C.R. nº 250 del 13.12.1991

Nuovo P.T.R.C.

adottato con D.G.R. nº 372 del 17 febbraio 2009

Variante al P.T.R.C. (attribuzione della

valenza paesaggistica)

adottata con D.G.R. 427 del 10 aprile 2013

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Le normative urbanistica ed edilizia nazionali

• Legge 17 agosto 1942, n. 1150 Legge Urbanistica Nazionale (LUN)

• Decreto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444Limiti inderogabili di densità edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al verde pubblico o a parcheggi da osservare ai fini della formazione dei nuovi strumenti urbanistici o della revisione di quelli esistenti, ai sensi dell’art. 17 della legge 6

• Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137

• Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.

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Piani di AreaIl Piano di Area è uno strumento di specificazione del PTRC per ambitideterminati che consente di "individuare le giuste soluzioni per tutti quei contestiterritoriali che richiedono specifici, articolati e multidisciplinari approcci allapianificazione"

Altopiano Sette Comuni

Area Sandonatese

Auronzo Misurina

Bois Gares

Comelico - Ost Tirol

Delta del Po

Fontane Bianche

Garda - Baldo

Massiccio del Grappa

Medio Corso del Piave

Montello

Monti Berici

Palude del Brusà

Palav

Palalvo

Pianure e Valli Grandi

Veronesi

Prealpi Vittoriesi e Alta

Marca

Quadrante Europa

Tonezza Fiorentini

Piani di Competenza Pubblica

Le normative urbanistica ed edilizia nazionali

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Piani AmbientaliIl Piano ambientale ha valenza paesistica ai sensi dell’art. 124 della legge regionale 27.6.1985 n°61, e l’efficacia di Piano di area regionale; la sua approvazione comporta, quando si tratti diprescrizioni e vincoli, l’automatica variazione degli strumenti urbanistici, generali e attuativi, incorrispondenza delle prescrizioni e ai vincoli approvati.

Il Piano ambientale, relativamente al perimetro del Parco, sostituisce le prescrizioni e i vincoli delPiano Territoriale Regionale di coordinamento (PTRC).

Il Piano ambientale può essere attuato attraverso progetti speciali anche nei tempi successivi.

Piano ambientale del Parco Regionale dei Colli Euganei approvato con D.C.R. n. 74 del

07.10.1998

Piano ambientale del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile approvato con D.C.R. n.22 del 01.03.2000 e successive

varianti di settore approvate con D.C.R. n.58 del 26.07.2007

Piano ambientale del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo con

D.C.R. n. 15 del 24.02.1999Piano ambientale del Parco Naturale Regionale della Lessinia approvato con D.C.R. 42/97 e

successiva variante approvata con D.G.R.3467/2007

Piano ambientale del Parco Regionale del Delta del Po adottato con Delibera n. 18 del 17.12.2012

Piano del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi approvato con D.C.R. n. 60

del 15.11.2000

Piani di Competenza Pubblica

Le normative urbanistica ed edilizia nazionali

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P.T.C.P.Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento di pianificazione

urbanistica e territoriale attraverso il quale la Provincia esercita e coordina la sua azione di governo del territorio, delineandone gli obiettivi e gli elementi

fondamentali di assetto.

PTCP Belluno approvatocon

D.G.R. 1136 del 23 marzo 2010

PTCP Treviso approvatocon

D.G.R. 1137 del 23 marzo 2010

PTCP Venezia approvato con D.G.R. 3359 del 30 dicembre

2010

PTCP Rovigo approvatocon D.G.R. 683 - 17 Aprile

2012

PTCP Verona adottato con D.C.P. 52 del 27 giugno

2013

PTCP Vicenza approvatocon

D.G.R. 708 del 02 maggio 2012

PTCP Padova approvato con D.G.R. 4234 del 29 dicembre

2009

http://www.venetolavoro.it/sopralamediaweb/web/index/home/

Piani di Competenza Pubblica

Le normative urbanistica ed edilizia nazionali

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Direttiva 2001-42-CE e D.G.R. 791 del 31 marzo 2009 (V.A.S.)

Direttiva 2001-42-CE

Direttiva 2001-42-CE

Ambito d’applicazione

Piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente,sono soggetti ad una valutazione ambientale

Obblighi generali

La valutazione ambientale deve essere effettuata durante la fasepreparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla suaadozione o all'avvio della relativa procedura legislativa

Rapporto ambientale

Deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati,descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o delprogramma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevolialternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o delprogramma.

Consultazioni La proposta di piano o di programma ed il rapporto ambientale devonoessere messi a disposizione delle autorità ambientali e del pubblico, iquali devono disporre tempestivamente di un'effettiva opportunità diesprimere in termini congrui il proprio parere prima dell'adozione.

Monitoraggio Gli Stati membri controllano gli effetti ambientali significatividell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l'altro, di individuaretempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado diadottare le misure correttive che ritengono opportune

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D.G.R. 791 del 31 marzo 2009

• Allegato A: “Procedure di VAS per piani o programmi di competenza regionale”

• Allegato B: “Procedure di VAS per piani o programmi di competenza di altre Amministrazioni la cui approvazione compete alla Regione”

• Allegato B1: “Procedure di VAS per piani di assetto territoriale, comunale o intercomunale, redatti in copianificazione”

• Allegato C: “Procedure di VAS per piani o programmi di competenza di altre Amministrazioni”

• Allegato D: “Procedure di VAS per piani o programmi la cui iniziativa spetta alla Regione mentre l’approvazione compete ad altra Amministrazione”

• Allegato E: “Procedure di VAS per programmi transfrontalieri europei

• Allegato F: ”Procedure per la verifica di assoggettabilità a VAS”

Direttiva 2001-42-CE e D.G.R. 791 del 31 marzo 2009 (V.A.S.)

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In conclusione

PUA adottati di PRG non sottoposti a VASè sempre necessario sottoporre il PUA a Verifica di Assoggettabilità

PUA previsti dal PRG non attuati ma confermati dal PAT/PATI ed i cuieffetti non risultano valutati nel rapporto ambientale del PAT/PATI inquanto non presentavano elementi richiesti dal c.d. decreto sviluppoè necessario sottoporre i PUA a Verifica di Assoggettabilità del PUA salvo chenon ricorrano le ipotesi di esclusione. In ogni caso la Verifica di Assoggettabilitàriguarda solo gli elementi che non siano stati già oggetto di valutazione

Piano degli Interventi (PI)- se il RA del PAT ha considerato tutti gli effetti significativi derivanti dalle azionipreviste nel PAT, il PI non è sottoposto a procedura di assoggettabilità o a VAS.- se il RA del PAT non ha considerato tutti gli effetti significativi derivanti dalleazioni previste nel PAT, il PI è sottoposto a procedura di assoggettabilità all’esitodella quale sarà sottoposto o meno a VAS.

Accertamento della sussistenza della valutazione di tutti gli effetti significativi ècompiuta dalla Commissione VAS in sede di parere sul Rapporto Ambientaledel PAT.

Direttiva 2001-42-CE e D.G.R. 791 del 31 marzo 2009 (V.A.S.)

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Vincoli, tutele e fragilità nella pianificazione comunale

Valutazione delle alternative

Componentifisiche delpaesaggio

Componenti antropiche del

paesaggio

Compatibilitàidraulica

Verifica Dimensionamento

Verifica confini comunaliAggiornamento della CTRNDefinizione limiti viabilità e idrografia

AcquisizionePRG vigente

Tavola 2 Invarianti

Tavola 4 Trasformabilità

Tavola 1 Vincoli

Tavola 3fragilità

Rilievouso del suolo

Ecologia delpaesaggio: BTCe indici spaziali

Calcolo SAU esuperficitrasformabili

Criticità

Componentistrutturalidell’Ambiente

Componenti puntuali

dell’ambiente

Indaginigeologiche

Nella pianificazione del territorio comunale, oltre alle previsioni insediative

ed al progetto di piano vero e proprio, vengono passate in rassegna,

riconosciute e cartografate tutte quelle porzioni di territorio interessate da

vincoli e tutele derivanti da norme e strumenti della pianificazione

territoriale sovraordinata e per i quali si applicano specifiche normative di

riferimento.

Tra i livelli normativi sovraordinati alla competenza comunale, si rilevano:

Provincia Regione

Stato Comunità Europea

Struttura e metodologia del PAT (LR 11/2004 Regione del Veneto)

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La tutela idraulica prevista dalle normative vigenti

Concetti fondamentali,influenza dell’urbanizzazione sui deflussi meteorici,invarianza idraulica,piani delle acque

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Influenza dell’urbanizzazione sui deflussi meteorici

fonte:

Diversi processi

idrologici concorrono

alla formazione del

deflusso, a partire

dalla precipitazione

meteorica

La precipitazione viene in parte

intercettata dalla vegetazione, in

parte infiltra nel suolo, in parte si

accumula in piccoli invasi

Solo la parte rimanente,

infine, va a costituire il

deflusso superficiale

il sistema suolo –

vegetazione tende a

decurtare la quantità di

acqua precipitata che

arriverà alla rete

(precipitazione efficace)

La trasformazione territoriale porta un

profondo cambiamento dal punto di

vista idrogeologico: le acque di pioggia

normalmente infiltrate vengono

incanalate

• riduzione dei tempi di ritenzione

• aumento volume e velocità acque di

pioggia

aumento portate complessive

accompagnato da un aumento delle

sostanze inquinanti trasportate

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Compatibilità ed invarianza idraulica: obiettivi

COMPATIBILITA variazione di permeabilità superficiale � misure compensative per mantenere costante il coefficiente udometrico (invarianza idraulica)

mantenere la capacità di un bacino di regolare le piene e quindi di mantenere le condizioni di sicurezza territoriale

chi propone una trasformazione di uso del suolo deve accollarsi gli oneri del consumo della risorsa territoriale

in sostanza tenere conto dell’attitudine dei luoghi ad accogliere la nuova edificazione, considerando le interferenze con i dissesti idraulici presenti e le possibili alterazioni del regime idraulico che le trasformazioni del suolo possono determinare

INVARIANZAconservare la capacità di un bacino di regolare le piene e quindi di mantenere le condizioni di sicurezza territoriale

COMPATIBILITAdovrebbe significare, prima di tutto, che in fase di pianificazione è stata verificata l’ammissibilità della trasformazione urbanistica

effetti della riduzione di copertura vegetale

effetti della impermeabilizzazione dei suoli

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Cosa accade senza una corretta pianificazione?

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Interferenza tra reti di drenaggio urbano e canali di bonifica

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Principale normativa regionale

•2002 , 13 dicembre - DGRV n. 3637 “Indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici”

•2006, 10 maggio - DGRV n. 1322 “Nuove indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici”

•2007, 19 giugno - DGRV n. 1841 “Nuove indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici (attuazione sentenza TAR Veneto: estensione ai geologi)”

•2009, 6 ottobre - DGRV n. 2948 “Nuove indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici (attuazione sentenza Consiglio di Stato: estensione ai geologi)”

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Principale normativa regionale

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Strumenti di pianificazione per la difesa del suolo e la tutela delle acque(d.lgs 152/2006, d.lgs n. 49/2010 etc.)

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PTCP della Provincia di Veneziaadottato con deliberazione n. 2008/104 del 5/12/2008

approvato dalla Regione Veneto con DGRV 3359 del 30.12.2010

Norme Tecniche di Attuazioneart. 15 comma 13

I Comuni, d’intesa con la Provincia e con i Consorzi di bonifica competenti, provvedono alla predisposizione, a livello intercomunale in forma organica e integrata, di apposite analisi e previsioni, raccolte in un documento denominato Piano delle Acque, allo scopo di perseguire i seguenti obiettivi:

• integrare le analisi relative all’assetto del suolo con quelle di carattere idraulico e in particolare della rete idrografica minore• acquisire il rilievo completo della rete idraulica di prima raccolta delle acque di pioggia a servizio delle aree già urbanizzate• individuare, con riferimento al territorio sovracomunale, la rete scolante costituita da fiumi e corsi d’acqua di esclusiva competenza

regionale, da corsi d’acqua in gestione ai Consorzi di bonifica, da corsi d’acqua in gestione ad altri soggetti pubblici, da condotte principali della rete comunale per le acque bianche o miste

• individuare le affossature private che incidono maggiormente sulla rete idraulica pubblica e che pertanto rivestono un carattere di interesse pubblico

• determinare l’interazione tra la rete di fognatura e la rete di bonifica• individuare le misure per favorire l’invaso delle acque piuttosto che il loro rapido allontanamento per non trasferire a valle i

problemi idraulici• individuare i problemi idraulici del sistema di bonifica e le soluzioni nell’ambito del bacino idraulico• individuare, anche integrando e specificando le richiamate Linee Guida di cui all’appendice, apposite “linee guida comunali” per la

progettazione e realizzazione dei nuovi interventi edificatori che possano creare un aggravio della situazione di “rischio idraulico” presente nel territorio (tombinamenti, parcheggi, lottizzazioni, etc.)

I Comuni, in sede di redazione del PI, in collaborazione con i Consorzi di bonifica competenti provvedono a”:• individuare le principali criticità idrauliche dovute alla difficoltà di deflusso per carenze della rete minore (condotte per le acque

bianche e fossi privati) e le misure da adottare per l’adeguamento della suddetta rete minore fino al recapito nella rete consorziale, da realizzare senza gravare ulteriormente sulla rete di valle

• individuare i criteri per una corretta gestione e manutenzione della rete idrografica minore, al fine di garantire nel tempo la perfetta efficienza idraulica di ciascun collettore

I piani delle acque: fondamenti normativi

L.R. 23 aprile 2004, n. 11

Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio

Art. 17 – Contenuti del Piano degli interventi (PI).

1. Il piano degli interventi (PI) si rapporta con il bilancio pluriennale comunale, con il programma triennale delle opere pubbliche e con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e regionali e si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di

piani urbanistici attuativi (PUA).

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Integrazione tra strumenti pianificatori

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Perimetrazione delle

ZONE CRITICHE

Integrazione tra strumenti pianificatori

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Contenuti ed elaborati del Piano Regolatore Comunale - PAT

b) dagli elaborati grafici che rappresentano le indicazioni progettuali;

I piani urbanistici a confronto

a) da una relazione tecnica che espone gli esiti delle analisi e delle verifiche territoriali necessarie per la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale;

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d) da una banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il quadro conoscitivo di cui all'articolo 10 e le informazioni

contenute negli elaborati di cui alle lettere a), b) e c).

c) dalle norme tecniche che definiscono direttive, prescrizioni e vincoli, anche relativamente ai caratteri architettonici degli edifici di pregio, in correlazione con le indicazioni cartografiche;

Contenuti ed elaborati del Piano Regolatore Comunale - PAT

I piani urbanistici a confronto

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Contenuti ed elaborati del Piano Regolatore Comunale - PI

I piani urbanistici a confronto

a) da una relazione programmatica che indica i tempi, le priorità operative ed il quadro economico;

b) dagli elaborati grafici che rappresentano le indicazioni progettuali;

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d) il prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale;

c) dalle norme tecniche operative;

Contenuti ed elaborati del Piano Regolatore Comunale - PI

I piani urbanistici a confronto

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f) da una banca dati alfa-numerica e vettoriale contenente il quadro conoscitivo di cui all'articolo 10 e le informazioni

contenute negli elaborati di cui alle lettere a), b) e c).

e) il registro dei crediti edilizi;

Contenuti ed elaborati del Piano Regolatore Comunale - PI

I piani urbanistici a confronto

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• Perequazione

• Credito edilizio

• Compensazione urbanistica

• Accordi pubblico-privato (art. 6)

Gli strumenti previsti dalla L.R. 11/2004

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Perequazione Urbanistica(art. 35 L.R. 11/2004)

1. La perequazione urbanistica persegue l’equa distribuzione, tra i proprietaridegli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciutidalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazionedelle dotazioni territoriali.

3. Il piano degli interventi (PI), i piani urbanistici attuativi (PUA), i compartiurbanistici e gli atti di programmazione negoziata attuano la perequazionedisciplinando gli interventi di trasformazione da realizzare unitariamente,assicurando un’equa ripartizione dei diritti edificatori e dei relativi oneri tratutti i proprietari delle aree e degli edifici interessati dall’intervento,indipendentemente dalle specifiche destinazioni d'uso assegnate allesingole aree.

http://pgt.voltamn.it/cose-il-pgt/novita-del-pgt/http://www.massimogiuliani.eu/Massimo_Giuliani/perequazione.html

Gli strumenti previsti dalla L.R. 11/2004

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E una Perequazione Idraulica è possibile?

gli strumenti previsti dalla L.R. 11/2004

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Credito edilizio(art. 36 L.R. 11/2004)

1. Il comune nell’ambito del piano di assetto del territorio (PAT) individua le eventualiopere incongrue (1), gli elementi di degrado (2), gli interventi di miglioramentodella qualità urbana e di riordino della zona agricola (3) definendo gli obiettivi diripristino e di riqualificazione urbanistica, paesaggistica, architettonica e ambientale delterritorio che si intendono realizzare e gli indirizzi e le direttive relativi agli interventi daattuare.

3. La demolizione delle opere incongrue, l’eliminazione degli elementi di degrado, o larealizzazione degli interventi di miglioramento della qualità urbana, paesaggistica,architettonica e ambientale di cui al comma 1, determinano un credito edilizio.

4. Per credito edilizio si intende una quantità volumetrica riconosciuta a seguito dellarealizzazione degli interventi di cui al comma 3 ovvero a seguito delle compensazionidi cui all’articolo 37. I crediti edilizi sono annotati nel registro di cui all’articolo 17,comma 5, lett. e) e sono liberamente commerciabili. Il PI individua e disciplina gliambiti in cui è consentito l’utilizzo dei crediti edilizi, prevedendo l’attribuzione di indici diedificabilità differenziati in funzione degli obiettivi di cui al comma 1 ovvero dellecompensazioni di cui all’articolo 37.

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Gli strumenti previsti dalla L.R. 11/2004

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1. I comuni, le province e la Regione, nei limiti delle competenze di cui allapresente legge, possono concludere accordi con soggetti privati perassumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevanteinteresse pubblico.

2. Gli accordi di cui al comma 1 sono finalizzati alla determinazione di alcuneprevisioni del contenuto discrezionale degli atti di pianificazione territoriale edurbanistica, nel rispetto della legislazione e della pianificazione sovraordinata,senza pregiudizio dei diritti dei terzi.

3. L’accordo costituisce parte integrante dello strumento di pianificazione cuiaccede ed è soggetto alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione.L’accordo è recepito con il provvedimento di adozione dello strumento dipianificazione ed è condizionato alla conferma delle sue previsioni nel pianoapprovato.

Accordi Pubblico-Privato(art. 6 L.R. 11/2004)

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Limite della città

RenditaDifferenzialeurbana

RenditaAssolutaUrbana

RenditaTotale

Rendita agricola

Città Campagna

Rendita da perequare

Gli strumenti previsti dalla L.R. 11/2004

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(Legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50)

Regolamento regionale “Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale”(Dgr n. 1047 del 18 giugno 2013)

detta i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti di pianificazione territorialeed urbanistica (entro 180 gg) delle aree idonee all’insediamento delle medie strutturecon superficie di vendita superiore a 1.500 metri e delle grandi strutture di vendita:

�nei centri storici;

�all’interno del centro urbano;

�attraverso interventi di riqualificazione urbanistica di aree o strutture dismesse edegradate (sotto il profilo edilizio, urbanistico, socio economico).

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© 2013 Google https://maps.google.it

La nuova legge regionale sul commercio

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Interventi edilizi di ampliamento

In deroga alle previsioni dei regolamenti comunali e degli strumentiurbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali, ivi compresi ipiani ambientali dei parchi regionali, è consentito l’ampliamento degliedifici esistenti al 31 ottobre 2013 nei limiti del:

- 20 % del volume, o della superficie purché sia l’edificio chel’ampliamento insistano in zona territoriale omogenea propria;

- 10% del volume, o della superficie, nel caso di utilizzo ditecnologie che prevedano l’uso di energia rinnovabile;

- 15% per gli edifici residenziali contestulmente ad intervento diriqualificazione dell’intero edificio che porti la prestazioneenergetica in classe B;

- 5% per gli edifici residenziali e 10% per gli edifici ad uso diverso,qualora l’intervento preveda la messa in sicurezza sismica;

- 70% in caso di demolizione e ricostruzione che porti laprestazione energetica dell’edificio in classe A;

- 80% in caso di demolizione e ricostruzione qualora l’interventocomporti l’utilizzo delle tecniche costruttive legate all’ediliziasostenibile;

- 10% sugli edifici esistenti che comportano la rimozione e losmaltimento della copertura in cemento amianto.

L’ampliamento può essere realizzato in aderenza ovvero con lacostruzione di un corpo edilizio separato su stesso lotto o su lottoconfinante o su altro lotto di proprietà a non più di 200 metri.

Il Piano Casa - L.R. 8 luglio 2009, n. 14

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Art. 3 quater - Interventi su edifici in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica eidrogeologica.

1. Per gli edifici ricadenti nelle aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica oidrogeologica è consentita l’integrale demolizione e la successiva ricostruzionein zona territoriale omogenea propria non dichiarata di pericolosità idraulica oidrogeologica, anche in deroga ai parametri dello strumento urbanistico comunale,con un incremento fino al 50 per cento del volume o della superficie.

2. Limitatamente agli edifici a destinazione residenziale, la ricostruzione di cui al comma1 è consentita anche in zona agricola, purché caratterizzata dalla presenza di unedificato già consolidato e sempre che l’area non sia oggetto di specifiche norme ditutela da parte degli strumenti urbanistici o territoriali che ne impediscanol’edificazione.

[U]

Il Piano Casa - L.R. 8 luglio 2009, n. 14

http://ilnazionale.net/wp-content/uploads/2014/02/Alluvione-1.jpg

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OBIETTIVIa) evitare consumo di suolo non ancora urbanizzato perusi non rispondenti all'interesse generale e valorizzarlocome risorsa strategica per l'economia agricola e turistica,per l'ambiente, il paesaggio e la preservazione dellabiodiversità;

b) invertire il processo di urbanizzazione del territorio,riducendo le aree edificate o edificabili e favorendol'eliminazione dei fattori di degrado e il recupero delle areeurbane degradate;

c) riqualificare e valorizzare il tessuto edilizio urbano,incentivando l'uso ottimale degli edifici e degli spazi liberipubblici e privati e promuovendo la sostituzione edilizia ela qualità architettonica, strutturale ed energetica degliedifici e dell'edilizia sostenibile;

d) rivitalizzare la città pubblica, inclusi gli spazi liberiurbani, curando la qualità anche estetica e la rispondenzaai valori identitari e sociali della comunità locale, conparticolare attenzione alle specifiche esigenze dei bambini,degli anziani e dei giovani;

e) incentivare la demolizione e ricostruzione in altro sitocomunale idoneo di edifici che ricadono in aree dichiaratead alta pericolosità idraulica e geologica.

Progetto di legge n. 390 (DGR 20/DLL del 17 settembre 2013)Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa

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Art. 2 - Misure per il contenimento del consumo di suolo per finalità urbanistico-edilizie

2. Fino all’emanazione del primo provvedimento [della Giunta Regionale sui limiti alconsumo di suolo] non è consentito individuare nei piani degli interventi [U] aree dinuova urbanizzazione in misura superiore al 50 per cento delle superfici corrispondential carico insediativo aggiuntivo previsto dal PAT. Le eventuali nuove previsionipossono essere adottate entro e non oltre sei mesi dall'entrata in vigore della [U]legge.

3. Le previsioni di aree di nuova urbanizzazione, comunque denominate, contenute neivigenti piani regolatori generali e loro varianti, non ancora attuate, perdono efficaciaqualora non siano stati approvati e convenzionati i relativi piani urbanistici attuativientro tre anni dall'entrata in vigore della [U] legge.

5. Le limitazioni poste ai commi 2 e 3 non trovano applicazione nelle seguenti ipotesi:

[U]

g) aree destinate alla rilocalizzazione di edifici posti in aree a rischio idrogeologicoo idraulico e soggetti a demolizione;

h) aree individuate a compensazione di interventi di mitigazione del rischioidraulico o di interventi di messa in sicurezza del territorio, previaconclusione di un accordo di programma ai sensi dell'articolo 7 della leggeregionale 23 aprile 2004, n. 11;

Progetto di legge n. 390 (DGR 20/DLL del 17 settembre 2013)Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa

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Art. 3 – Riclassificazione di terreni edificabili – “Varianti verdi”

Entro il termine di novanta giorni dall'entrata in vigore della legge, e successivamenteentro il 31 gennaio di ogni anno, i comuni pubblicano nell'albo pretorio un avviso con ilquale sollecitano gli aventi titolo che abbiano interesse a presentare entro i successivisessanta giorni la richiesta di riclassificazione di aree edificabili, affinché siano privatedella potenzialità edificatoria loro riconosciuta dallo strumento urbanistico vigente. Ilcomune entro novanta giorni dal ricevimento valuta le istanze e le accoglie medianteapprovazione di apposita variante al Piano degli interventi

Art. 4 – Rigenerazione edilizia

Rispondono alla finalità della presente legge e sono da considerarsi di interesse pubblicoanche ai fini dell'eventuale rilascio di permessi di costruire in deroga:

a) la demolizione di manufatti privi di vincoli di protezione;

b) la demolizione di manufatti ricadenti in area soggetta a rischio idraulico ogeologico;

c) la demolizione di manufatti degradati o che comunque dequalificano il tessuto urbanocircostante alterandone negativamente i caratteri ed i valori architettonici, paesaggistici oambientali.

Per incentivare gli interventi è consentita la riutilizzazione della volumetria o dellasuperficie utile propria dei manufatti demoliti, parzialmente o totalmente, con destinazionid'uso anche diverse da quella attuale, in loco e/o in altra area compresa nel tessutourbano consolidato, in coerenza con i criteri informatori della pianificazione urbanisticacomunale.

Progetto di legge n. 390 (DGR 20/DLL del 17 settembre 2013)Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa

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Art. 5 - Disposizioni in materia di credito edilizio.

I crediti riconosciuti ma non utilizzati, sono impiegabili esclusivamente nelle aree per lequali sia venuta meno l'edificabilità, purché si pervenga ad una complessiva riduzionedella superficie coperta rispetto a quella prevista e non attuata.

Art. 6 - Interventi di rigenerazione urbana.

I comuni individuano con una o più deliberazioni gli ambiti urbani degradati o inadeguatida assoggettare a interventi di rigenerazione urbana, ambientale e sociale.

Per ambiti urbani degradati o inadeguati si intendono gli ambiti urbani contraddistinti dauna o più delle seguenti caratteristiche:

a) degrado edilizio,

b) degrado urbanistico,

c) degrado socio-economico.

È esclusa dall'ambito applicativo della legge la disciplina di cui alla legge regionale 8luglio 2009, n. 14, i cui interventi sono da considerarsi alternativi alla presente legge.

Progetto di legge n. 390 (DGR 20/DLL del 17 settembre 2013)Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il miglioramento della qualità insediativa

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Il riconoscimento della complessità dell’attuale situazione:

- Tramonto del modello economico, anche territoriale, basato sui distretti - Perdita dei riferimenti originali alla base dello sviluppo economico - territoriale

Rende fondamentale capire l’attualità del rapporto tra sviluppo dei distretti produttivi e assetto urbanistico per risolvere il problema della manutenzione e del riuso di ampie porzioni di territorio

Multi-scalarità della visione

Pratica edilizia

Piano di Recupero

Piano Urbanistico Attuativo

Comprensione della complessità

Dalla singola componete

All’interazione tre le diverse componenti

Piano degli Interventi

Piano di Assetto del Territorio

I limiti temporali dell’approccio lineare

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Esempi concreti

OBIETTIVI DEL PAT

- Innalzamento della Qualità della Vita e Riqualificazione degli Spazi Urbani

- Potenziamento dei Fattori di Sostenibilità del Settore Primario

- Incremento del Turismo e delle Funzioni di Accoglienza del Territorio

- Riconversione dell’Apparato Produttivo

- Ridisegno del Sistema della Mobilità

- Tutela e Potenziamento delle Risorse Ambientali

DOCUMENTO PRELIMINARE

I limiti temporali dell’approccio lineare

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12

Evoluzione del quadro generale:

Il rapporto multiforme tra sviluppo dei modelli produttivi e il loro impatto sul territorio in Italia può essere sintetizzato in 4 macro-fasi:

- Impresa diffusa senza piani urbanistici né pianificazione (sottoscala e garage)

- Prime aree artigianali (capitalismo e capannoni)

- Consolidamento dei distretti produttivi (anni ‘70-’80: coscienza dell’impatto delle infrastrutture sulle dinamiche economiche e quindi distretto e programmazione urbanistica)

- Globalizzazione e crisi della logica del «distretto infinito» (ora è necessario capire come recuperare il dismesso e l’abbandonato del tessuto produttivo)

I limiti temporali dell’approccio lineare

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I soggetti coinvolti:

15

Ma occhio ai tempiU

Il caso:IMPIANTO AGRO-INDUSTRIALE ESISTENTE E FUNZIONANTE

Necessità: AMPLIAMENTO

La situazione di partenza: P.U.A. PER L’AMPLIAMENTO ADOTTATO E CONVENZIONE

FIRMATA TRA PRIVATO E AMMINISTRAZIONE

1. PdC che già rispetta le sagome del P.U.A.iter previsto:

2. DIA per Spostamento CABINA ENEL

3. PAS Adeguamento Depuratore e Impianto bio-gas

4. SUAP Ampliamento

5. PdC Progettazione architettonica

25

I limiti temporali dell’approccio lineare

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15

I limiti temporali dell’approccio lineare

Il modello tradizionale di sviluppo della strategia: basato sull’analisiU

Formulare la strategia3

StrategicQuestionStrategicQuestion

StrategicOptionsStrategicOptions

InternationalInternational

LocalLocal

RegionalRegional

NationalNational

Organic growthOrganic growth

Acquisition/Merger

Acquisition/Merger

PartneringPartnering

Retail customersRetail customers

IndustrialcustomersIndustrialcustomers

Both, nospecialization

Both, nospecialization

OpportunisticOpportunistic

Focus on corecompetenciesFocus on corecompetencies

Leave corporatescope unchangedLeave corporate

scope unchanged

Diversify in newindustries

Diversify in newindustries

Market regionMarket regionInstrument to

achieve growthtargets

Instrument toachieve growth

targetsCustomer focusCustomer focus Diversification

strategyDiversification

strategy

Realizzare la strategia4Umsetzungsprojekt

• e-Business-Strategie und ersteSchritte festlegen undkommunizieren-> Straffung und Verbilligung derWertschöpfungskette-> Einsparungspotential im Einkauf->Kundenbindung erhöhen->Anschluss an Stand der Techniknicht verlieren

• e-Procurement (Holderbank)• Systembau• Projektmanagement ALFA+

• Sponsor: Hr. Gernandt• Projektleiter: Hr. Krane• Projektteam intern: Einkauf, Verkauf, Instandhaltung,

Logistik, EDV, Sparten

• Verfügbarkeit interner Ressourcen/Kapazitäten: ein Mannvollzeit!

• Know How Aufbau• Rückhalt durch Geschäftsführung und Führungskräfte• Koordination BDZ

Ziele des Projekts Abhängigkeiten zu / von anderenProjekten

e-Business Strategie

Verantwortung und einzubeziehendeOrganisationseinheiten

Kritische Erfolgsfaktoren

Zeitplanung/Ressourcenbedarf

• Insgesamt: 3 Monate• Projektleiter: 5 Tage/Woche, Möglichkeit zum Besuch von

externen Firmen (Client Toasting)• Team: fallweise in Workshops• Externer Berater

• Task Force gründen (31. Jul.)• Konzept: Nutzungsmöglichkeiten,

Voraussetzungen, Ansatz / Vorgehen,Umsetzungsplanung (30. Nov.)

• Vorstandsentscheid (20. Dez.)• Umsetzung:

- Einkauf (30. Apr. 2001)- Verkauf (30. Apr. 2001)- Plattform (30. Jun. 2001) ?

Wichtige Meilensteine

12

Analizzare la situazioneattuale1

Naturaldevelopment

Divest /strategic hold

Selectivedevelopment

Analizzare gli sviluppifuturi2

Naturaldevelopment

Divest /strategic hold

Selectivedevelopment

Fonte: Prof. Marco Vedovato - Università Ca’ Foscari Venezia - Dipartimento di Management

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15

I limiti temporali dell’approccio lineare

Un approccio alternativo – definizione dell’intento strategico e gestione dell’incertezza

Formulare la strategia3

StrategicQuestionStrategicQuestion

StrategicOptionsStrategicOptions

InternationalInternational

LocalLocal

RegionalRegional

NationalNational

Organic growthOrganic growth

Acquisition/Merger

Acquisition/Merger

PartneringPartnering

Retail customersRetail customers

IndustrialcustomersIndustrialcustomers

Both, nospecialization

Both, nospecialization

OpportunisticOpportunistic

Focus on corecompetenciesFocus on corecompetencies

Leave corporatescope unchangedLeave corporate

scope unchanged

Diversify in newindustries

Diversify in newindustries

Market regionMarket regionInstrument to

achieve growthtargets

Instrument toachieve growth

targetsCustomer focusCustomer focus Diversification

strategyDiversification

strategy

Realizzare la strategia4Umsetzungsprojekt

• e-Business-Strategie und ersteSchritte festlegen undkommunizieren-> Straffung und Verbilligung derWertschöpfungskette-> Einsparungspotential im Einkauf->Kundenbindung erhöhen->Anschluss an Stand der Techniknicht verlieren

• e-Procurement (Holderbank)• Systembau• Projektmanagement ALFA+

• Sponsor: Hr. Gernandt• Projektleiter: Hr. Krane• Projektteam intern: Einkauf, Verkauf, Instandhaltung,

Logistik, EDV, Sparten

• Verfügbarkeit interner Ressourcen/Kapazitäten: ein Mannvollzeit!

• Know How Aufbau• Rückhalt durch Geschäftsführung und Führungskräfte• Koordination BDZ

Ziele des Projekts Abhängigkeiten zu / von anderenProjekten

e-Business Strategie

Verantwortung und einzubeziehendeOrganisationseinheiten

Kritische Erfolgsfaktoren

Zeitplanung/Ressourcenbedarf

• Insgesamt: 3 Monate• Projektleiter: 5 Tage/Woche, Möglichkeit zum Besuch von

externen Firmen (Client Toasting)• Team: fallweise in Workshops• Externer Berater

• Task Force gründen (31. Jul.)• Konzept: Nutzungsmöglichkeiten,

Voraussetzungen, Ansatz / Vorgehen,Umsetzungsplanung (30. Nov.)

• Vorstandsentscheid (20. Dez.)• Umsetzung:

- Einkauf (30. Apr. 2001)- Verkauf (30. Apr. 2001)- Plattform (30. Jun. 2001) ?

Wichtige Meilensteine

12

Analizzare la situazioneattuale1

Naturaldevelopment

Divest /strategic hold

Selectivedevelopment

Fonte: Prof. Marco Vedovato - Università Ca’ Foscari Venezia - Dipartimento di Management

Visualizzare gli sviluppifuturi2

Future Tetra Pak‘s growth

markets andopportunities

Industrydrivers

Future IndustryLandscape

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I limiti temporali dell’approccio lineare

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I limiti temporali dell’approccio lineare a Roncade

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I limiti temporali dell’approccio lineare a Roncade

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Integrazione PAT– PI per risposte integrate

AMBITI DAL P.I.

VIABILITA DA P.R.G.

ZONA C DA P.R.G.

ZONA F DA P.R.G.

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Mancanza di integrazione tra i soggetti ed i loro strumenti deputati

Quando la realtà supera la fantasia U

A fronte di un’imprenditoria, a volte anche molto creativa, vessata dalla follia di norme stratificate che rendono quasi impossibile attuare le proprie idee, c’è chi cerca di aiutare imprese e lavoratori

U e lo sconforto lascia il posto alla creatività

http://www.vincitorievinti.com/2013/10/un-giorno-di-ordinaria-follia.html#more

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Mancanza di integrazione tra i soggetti ed i loro strumenti deputati

14

Esempi concreti

L’impresa e i privati cittadini hanno specifiche necessità che pongono a noi e alla Pubblica Amministrazione

Siamo riusciti a dare risposte? Come?

Il percorso partecipativo non sempre chiude positivamente l’insieme di obiettivi pre-fissati.

L’esperienza fatta con PAYS.MED.URBAN, progetto europeo co-progettato dalla Regione del Veneto, insegna che la pratica partecipativa, anche dove attiva, deve produrre risultati concreti per non tradire le aspettative dei cittadini e impedire l’attuazione degli obiettivi e l’ottenimento dei risultati sperati.

(http://www.paysmed.net/pays-urban)

Riscontrando la necessità di realizzare alloggi da destinare a prima casa

Con il PI sono stati individuati una serie di “incentivi ed interventi agevolati” per i cittadini maggiorenni residenti nel territorio comunale e non che avessero presentato istanza, tra cui:- la definizione di ambiti edificabili puntuali soggetti a specifica scheda norma con diverse tipologie di «bonus» volumetrico- quote perequative agevolate

Quando non ci siamo riusciti: perché?

Quando ci siamo riusciti: perchè? Perché l’Amministrazione dialoga con i cittadini permettendo loro di esprimere le proprie necessità e, con il supposto dei tecnici, risolve eventuali problemi e risponde alle richieste emerse, nel rispetto delle norme (per quanto complesse) (http://www.comune.altivole.tv.it)

Qualche esempioU

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Mancanza di integrazione tra i soggetti ed i loro strumenti deputati

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Conseguenze delle trasformazioni del territorio

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A.05

A.05

C.04

X.01

A.07A.04

C.04

B.05

B.04

B.01

B

A.09

A.06

A.07

A.07A.04

A.03

A.02

A.02

A.01A.01

A.01

A

A

Conseguenze delle trasformazioni del territorio

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PAUSA PRANZO

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8

rigenerazione SOCIALE, co-working, co-housing, social housingrigenerazione STRUTTURALE, ENERGETICA, STATICA ed ESTETICA di strutture edilizie

ed aggregati urbani, eco villaggi, eco quartieri rigenerazione AMBIENTALE e PAESAGGISTICA

SOSTENIBILITÀ SOCIALESPAZI URBANI ATTRATTIVI

INTEGRAZIONEAREE SICURE

SOSTENIBILITÀ ECONOMICAFLESSIBILITÀ

ECOMIA DI PROGETTOPROSPETTIVE DEL CICLO DI VITA

SALUTE

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALEACQUA

STRUTTURE VERDIDIVERSITÀ

BUONA CLIMATIZZAZIONE

rigenerazione urbana, sostenibilità e approccio integrato

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rigenerazione urbana, sostenibilità e approccio integrato

Vauban (Friburgo)

Inizio 1996

Termine 2009

40 CooperativeIl progetto

Democratico

Solidare

Multiscalare

Produttivo

Verde

Eco-compatibile

Da ex-caserma francese dismessa di 38 ettari, a nuovo quartiere che

ospita 5.000 abitanti in 2.000 appartamenti.

Project Group Vauban e il Forum Vauban

Obiettivo raggiunto: accogliere famiglie giovani

Per la realizzazione e la partecipazione anche dei «redditi più bassi»

Tutto il quartiere è dotato di elevati standard di riduzione dei consumi ed un alto numero di unità abitative sono case

passive o “Energy plus”, il che significa che producono più energia pulita di quanta ne abbiano bisogno.

Vi è un impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente da trucioli di legno e gas naturale, agganciato alla rete del

riscaldamento,

Cresce inoltre la presenza di impianti solari, che ad oggi sviluppano il 65% dell’energia prodotta. L’acqua piovana viene raccolta ed utilizzata per le case e per l’irrigazione del terreno.

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rigenerazione urbana, sostenibilità e approccio integrato

Loccioni è una realtà che integra idee, persone e tecnologie nello

sviluppo di sistemi automatici di misura e controllo, per migliorare la

qualità, l’efficienza e la sostenibilità di prodotti, processi ed edifici.

Concretamente per rispondere alle esigenze aziendali rispettando

comunque ambiente e qualità nel lavoro, con il progetto Flumen, ha

messo in sicurezza un tratto di fiume (l’Esino), e valorizzato il

territorio facendolo diventare una risorsa.

Qualche dato:

5500 mq di legna recuperata per biomassa

2.000.000 € investimento

30 persone coinvolte nei lavori

10 persone impegnate nella manutenzione

3 micro-centrali idroelettriche installate, per un totale di energia

prodotta di 580 MW/h all’anno, pari al consumo medio di 225

famiglie

http://www.loccioni.com/

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incongruenze tra invasi compensativi, riserve antincendio e risparmio idrico

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incongruenze tra invasi compensativi, riserve antincendio e risparmio idrico

intervento “piano casa”

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regolamento edilizio del comune di Treviso: norme idrauliche

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l’applicazione delle norme vigenti porta a…

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reti complesse…

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complicazioni varie…

elenco CBAR + esempi da una nostra relazione

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alcuni limiti dei nostri regolamenti

Invaso compensativo: 10 mc

Superficie disponibile 10 mq: livello 100 cm � franco 20 cm significa un margine del 20%

MAU

Superficie disponibile 100 mq: livello 10 cm � franco 20 cm significa triplicare il volume!!

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conflitto tra spazio pubblico e spazio privato

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conflitto tra spazio pubblico e spazio privato

Il concetto di rigenerazione deve essere colto non solo come riuso/recupero del patrimonio dismesso ma occasione di riqualificazione della città e ripensamento della progettazione

e pianificazione urbanistica

Tecnologia ed innovazione, qualità della vita

Una risposta

concretaIl progetto

http://www.brooklyngrangefarm.com

I temi

nuovi lavori

micro-produzioni

per l’auto sostentamento

nuove tecnologie per

l’efficienza energetica

Possibili soluzioni

The Queens rooftop garden of Brooklyn Grange

Brooklyn Grange è un’azienda agricola, finanziata mediante una combinazione di capitale privato, i prestiti, eventi di raccolta fondi di base e piattaforme di crowdfunding come kickstarter.com e ioby.com

Aperto nella primavera del 2010 su un tetto di un edificio del Queens a New York, è diventato in pochi anni un centro di richiamo per tutti i newyorkesi che cercano prodotti biologici e rifornisce vari mercati e

ristoranti della città.

Tutto questo grazie all’iniziativa di Ben Flanners, un ingegnere industriale che, nel 2009, ha partecipato al primo orto urbano su un tetto di New York e che è riconosciuto come esperto di agricoltura

urbana.

Quello degli orti urbani è un vero e proprio fenomeno che sta interessando l’Italia e non solo, e lo dimostra anche uno studio di

Legambiente e CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), che hanno identificato delle nuove professionalità, quelle degli “urban farmer”, agricoltori impegnati a coltivare terreni posti nei centri abitati

facendone orti produttivi di primizie di ogni specie.

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conflitto tra spazio pubblico e spazio privato

Il concetto di rigenerazione può essere colto non solo come riuso/recupero del patrimonio dismesso ma occasione di riqualificazione della città e ripensamento della progettazione

e pianificazione urbanistica

Aumentare le dotazioni a verde e collettive, pensando

a manutenzione e gestione

Una risposta

concreta

L’idea

Reliquie ferroviarie e aree attrezzate: il parco Gleisdreieck a Berlino

Il Dipartimento per lo Sviluppo Urbano di Berlino, apre nel 2006 una concorso di progettazione, vinto dallo studio berlinese Atelier

Loidl.

La strategia adottata è, fin dall’inizio, di coinvolgere la comunità locale nella realizzazione del parco Gleisdreieck e di rispettare le infrastrutture presenti (le linee ferroviarie), realizzando una zona di

connessione e di risarcimento alla cementificazione e gentrificazione.

La partecipazione ed integrazione delle richieste dei cittadini nella pianificazione del luogo, permettono di bonificare la zona e

caratterizzarla come luogo di incontro e convivialità.

Il risultato è un’enorme oasi pubblica naturale, accessibile a tutte le ore, nel cuore pulsante di Berlino

http://www.atelier-loidl.de/

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considerazioni economiche elementari

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considerazioni economiche elementari

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considerazioni economiche elementari

Comprensione del dismesso e delle nove logiche di mercato

Non è più sufficiente l’inserimento di nuova cubatura ma servono idee nuove rispetto alla crisi del mercato tradizionale

Significa anche ridare futuro a porzioni di territorio e beni immobili che oggi sono fuori mercato

Pensando a quale sarà probabilmente il mercato tra 20 anni

- consumi

- versatilità funzionale,

- riuso e ripristino dell’area

La crisi (economica e immobiliare) ha evidenziato limiti strutturali del mercato e i tassi di crescita del costruito degli anni passati non si ripeteranno.

L’attenzione – anche per rilanciare le attività di imprese e professionisti – deve quindi essere spostata sulla necessità di rigenerare il patrimonio edilizio esistente.

In termini energetici innanzitutto, visto che più di un terzo degli appartamenti italiani sprecano energia, ma parallelamente al patrimonio edilizio, non deve essere dimenticata dimensione dello

spazio pubblico.

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considerazioni economiche elementari

Istituzione di un premio per progettisti under 30 premio (www.premiofedericomaggia.it), promosso dalla Fondazione Sella Onlus, Ordini provinciali di architetti e ingegneri, con l’obiettivo di far conoscere il cospicuo

patrimonio industriale dismesso biellese e di mettere in atto strategie per il suo riuso che consentano di innescare processi virtuosi per la città, incoraggiando

contemporaneamente il confronto tra giovani progettisti

Il concetto di rigenerazione deve essere colto non solo come riuso/recupero del patrimonio dismesso ma occasione di riqualificazione della città e ripensamento della progettazione

e pianificazione urbanistica

Migliorare la qualità estetica/architettonica e l’inserimento del contesto

Il problema

L’idea

Contenitori da ripensare: centro piemontese del tessile di qualità, Biella

La manifattura tessile ha segnato tutto lo sviluppo urbanistico dell’area, tante fabbriche sono sorte nel centro di Biella ma oggi, a

fronte della crisi del settore, e dell’isolamento infrastrutturale, rimangono interessanti esempi di archeologia industriale.

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considerazioni economiche elementari

Il concetto di rigenerazione deve essere colto non solo come riuso/recupero del patrimonio dismesso ma occasione di riqualificazione della città e ripensamento della progettazione

e pianificazione urbanistica

Aumentare l’accessibilità alla residenza, al lavoro e ai servizi

Creare ospitalità temporanea a costi calmierati per rispondere alle mutate esigenze lavorative e non solo

Zona di Pietra Alta

(Torino)

Da quello che era il «palazzone delle Poste», 10 mila metri quadrati, è stato trasformato in residenza per il social housing

temporaneo

Una risposta

concreta

L’idea

Costituito da due grandi edifici di 9 piani di altezza, presenta 58 camere per uso hotel 3 stelle e 122 unità residenziali

completamente arredate, con cucina ad induzione; tutte le unità abitative sono dotate di servizio Wi-Fi gratuito ed il controllo delle utenze viene effettuato grazie al sistema di domotica. Le formule

commerciali sono differenziate a seconda dei periodi di permanenza, rendendo possibile un’offerta abitativa a costi calmierati che possa contribuire concretamente a risolvere

l’emergenza e l’esigenza abitativa della città.Il progetto Sharing s.r.l. col supporto di due partner finanziari, Oltre Venture e la cooperativa sociale D.O.C. s.c.s.

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dall’approccio tradizionale al low impact development

L'espressione smart city indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. La città intelligente

riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso e innovativo delle ITC, in particolare nei campi della

comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=AvbQX8PPHzE

I 6 pilastri della smartintegration:

smart economy

smart mobility

smart government

smart enviroment

smart living

smart people

Partiamo dai presupposti

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dall’approccio tradizionale al low impact development

L'espressione smart city indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.

Reinventare il nostro sistema energetico sulla base di un modello a basse emissioni di carbonio è la sfida più importante del XXI sec

Il progetto

Una risposta

concreta

Significa

TORINO SMART CITY - http://torinosmartcity.csi.it/

SMART ENVIRONMENT: Qualità dell’ambiente urbano

SMART MOBILITY: Mobilità sostenibileSMART ECONOMY: Economia della conoscenza

SMART LIVING: Living LabSMART PEOPLE: Qualità sociale

SMART PARTNERSHIP: Inclusione sociale

SMART INTEGRATION

10 febbraio 2009 a Bruxelles, la Città di Torino ha ufficialmente sottoscritto il Patto dei Sindaci.

iniziativa su base volontaria per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale con l’obiettivo di ridurre di oltre il

20% al 2020 le proprie emissioni di anidride carbonica (CO2)

51 sono le azioni di progetto, volte a favorire il risparmio energetico, incrementare l’efficienza energetica ed il ricorso a fonti energetiche rinnovabili

Diventare “città intelligente” anche attraverso la ridefinizione della propria struttura amministrativa con la costituzione della“Fondazione Torino Smart City per lo

Sviluppo Sostenibile” un modello integrato e flessibile di finanziamento e gestione delle progettualità che accompagneranno il percorso strategico della Città.

Obiettivo

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dall’approccio tradizionale al low impact development

fonte: LID low impact development – A design manual for urban areas

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dall’approccio tradizionale al low impact development

fonte: LID low impact development – A design manual for urban areas

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dall’approccio tradizionale al low impact development

fonte: LID low impact development – A design manual for urban areas

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dall’approccio tradizionale al low impact development

fonte: LID low impact development – A design manual for urban areas

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.010.nl/catalogue/book.php?id=737#

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.010.nl/catalogue/book.php?id=737#

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.urbanisten.nl/wp/?portfolio=waterplein-benthemplein

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.urbanisten.nl/wp/?portfolio=waterplein-benthemplein

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.010.nl/catalogue/book.php?id=737#

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.010.nl/catalogue/book.php?id=737#

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

fonte: Florian Boer, Marcus Vermuelen – Watersquares

http://www.urbanisten.nl/wp/?portfolio=waterplein-benthemplein

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soluzioni resilienti: Rotterdam 2035

https://www. http://vimeo.com/80602633

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soluzioni resilienti: Oulu, Finland, 2005

fonte: Atelier Dreiseitl – Toppilansaari park (Oulu, Finland)

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l’erba del vicino è sempre più verde?

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l’erba del vicino è sempre più verde?

Nella realizzazione delle recinzioni dovranno essere garantite, con

adeguati manufatti, le vie di deflusso naturale delle acque.

REGOLAMENTO EDILIZIO TREVISO P.R.G. 2001 art. 49bis – comma 5

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gli orientamenti della Commissione europea

Commissione europea – comunicato stampa

Ambiente: orientamenti per limitare l'impermeabilizzazione del suolo

Bruxelles, 12 aprile 2012 — L'impermeabilizzazione del suolo, ossia la copertura del terreno con materiali impermeabili, è una delle cause principali di degrado del suolo nell'UE. L'impermeabilizzazione dei suoli incide spesso sui terreni agricoli fertili, mette a repentaglio la biodiversità, aumenta il rischio di inondazioni e di rarefazione delle risorse idriche e contribuisce al riscaldamento climatico. I nuovi orientamenti sulle migliori pratiche al fine di limitare, contenere o compensare l'impermeabilizzazione dei suoli, resi pubblici oggi dalla Commissione europea, contengono esempi di politiche, legislazioni, meccanismi di finanziamento, strumenti di pianificazione locale, campagne d'informazione e molte altre migliori pratiche attuate in tutta l'UE. Negli orientamenti, si raccomanda una pianificazione territoriale più intelligente e l'utilizzo di materiali più permeabili al fine di preservare il nostro suolo.

La formazione del suolo è un processo estremamente lento (occorrono diversi secoli per formare un centimetro di suolo); l'impermeabilizzazione comporta quindi danni significativi al suolo, e spesso una sua perdita definitiva. Per tale ragione, sebbene lo sviluppo delle infrastrutture debba essere sostenuto per favorire la crescita economica, è necessario rendere la gestione del territorio più efficiente e responsabile.

L'impermeabilizzazione del suolo può essere limitata grazie a una pianificazione territoriale intelligente e a una riduzione dell'espansione urbana. D'altro canto, è possibile mettere a frutto il potenziale di sviluppo nelle zone urbane, ad esempio, riqualificando aree industriali dismesse. Le misure di attenuazione prevedono l'impiego di materiali permeabili anziché di cemento o asfalto, un sostegno alle "infrastrutture verdi" e un utilizzo più diffuso dei sistemi di recupero delle acque naturali. Laddove le misure locali di attenuazione siano insufficienti, sarà possibile definire misure di compensazione che migliorino le funzioni dei suoli altrove.

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conclusioni

le acque di pioggia sono da sempre considerate un problema, per cui si è cercato in tutte le maniere di provvedere ad una loro rapida e completa raccolta e rimozione dai centri abitati

sfortunatamente questo approccio ha causato serie alterazioni al ciclo idrogeologico nelle aree interessate che hanno comportato modificazioni negative ai corpi recettori come quantità (portate eccessive e concentrate) e come qualità (acque sempre più inquinate da inquinamento diffuso

CAMBIO DI MENTALITA E APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

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fonte: susdrain.org

http://www.youtube.com/watch?v=LMq6FYiF1mo

conclusioni

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bibliografia indicativa

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FORMAZIONE PERMANENTEATTI & ATTIVITA PROFESSIONALI

III Corso informativo di baseFebbraio 2014

TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO, DALLA

PIANIFICAZIONE ALLA TUTELA IDRAULICA

APPROCCIO INTEGRATO E SOSTENIBILE AL TEMA DELLA

RIGENERAZIONE URBANA

ing. Andrea Mori

dott.ssa Maria Sacconpianif. Michele Saccon