ANATOMIA RADIOLOGICA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE

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ANATOMIA RADIOLOGICA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE DOTT.SSA STEFANIA RIZZO Istituto Europeo di Oncologia- Milano Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica AA 2018-2019

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ANATOMIA RADIOLOGICA

DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE

DOTT.SSA STEFANIA RIZZO

Istituto Europeo di Oncologia- Milano

Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica

AA 2018-2019

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Apparato genitale femminile

• Utero

• Cervice

• Vagina

• Ovaio

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UTERO

• Organo pelvico centrale

• Impari e mediano

• Riceve lo sbocco delle tube

• Apertura inferiore in vagina

• Antiversoflessione

• Aspetto variabile con fasi del ciclo, età, stato

ormonale

• Lunghezza 6-9 cm, larghezza 3-4 cm, spessore

2,5 cm

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Utero: Fisiologia

• Gli estrogeni prodotti dalle cellule dello strato follicolare interno, che raggiungono un picco il 14° giorno del ciclo mestruale, inducono la rigenerazione dell’endometrio (fase follicolare o proliferativa).

• Dopo l’ovulazione il corpo luteo continua a produrre estrogeni ed inizia a produrre progesterone; i due ormoni predispongono l’endometrio all’annidamento dell’embrione (fase progestinica o secretiva).

• Se l’annidamento non ha luogo, alla degenerazione del corpo luteo segue una calo di estrogeni e progesterone, con degenerazione e sfaldamento dell’endometrio (mestruazione).

• Se l’annidamento avviene, si instaurano tutte le modificazioni della gravidanza.

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UTERO• Fondo

• Corpo

• (Istmo)

• Collo o cervice

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UTERO

ENDOMETRIO: Spessore variabile nelle varie fasi del ciclo.

ZONA GIUNZIONALE: Zona intermedia tra endometrio e miometrio

MIOMETRIO: Non variazioni di spessore con il ciclo, ma variazioni dell’intensità di segnale (RM)

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Utero: Anatomia rad

ECO: ecostruttura solida

di tipo muscolare per il

miometrio, ecostruttura

variabile con le fasi del

ciclo per l’endometrio

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ANATOMIA NORMALE

Ecografia sovrapubica

Utero

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ANATOMIA NORMALE

ECO

Endometrio

UTERO

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ANATOMIA NORMALE

ECO

UTERO:endometrio

Fase secretiva

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ANATOMIA TC

Anatomia zonale non valutabile; in alcune fasi del ciclo

mestruale può essere riconoscibile un’ipodensità

triangolariforme (con valori sovraliquidi, di circa +20-

30UH) dovuta alla cavità endometriale.

Utero

Vescica

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Utero: anatomia TC

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ANATOMIA NORMALE

RISONANZA MAGNETICAUTERO

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Sequenze RM

• Sequenze T2 su 3 piani

• T2 parassiali o parasagittali perpendicolari o parallele

all’asse lungo dell’utero

• T1 assiali (o para-sagittali psoas)

• T1 FS post Gd→ sospetta estensione extra-uterina

• Confronto c.e.T1-T2 →miomi e adenomiosi

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T1 50-120s post-Gd→ elevato c.e.miometrio, c.e.

intermedio tumore

consentono

Migliore valutazione dell’interessamento miometriale

rispetto alle T2

Maggiore sensibilità e VPN rispetto alle T1 smdc 1,2

Non risentono di variazioni della zona giunzionale

1 Barentz et al 2004, ARRS

2 Kinkel et al Eur Radiol 2009

Sequenze RM

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K endometrio

IB

T2 T2

T1 pre T1 post

50 sec

T1 post

90 sec

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CERVICE UTERINA

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Cervice

• Porzione inferiore dell’utero che si affaccia

in vagina

• Circondata dai fornici vaginali che la

dividono in porzione sopravaginale

(endocervice) e porzione vaginale

(esocervice)

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ANATOMIA RAD CERVICE

• ECO: Mucosa sottile e linea cavitaria endocervicale

in continuità con quella uterina come sottile strato

ecogeno (5-10 mm)

• TC: singoli strati non distinguibili (isodensi)

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ANATOMIA CERVICE RM

• ZONA CENTRALE

• ZONA INTERMEDIA

• ZONA PERIFERICA

• Pliche palmate e muco (iperintensa in T2)

• Stroma fibromuscolare (ipointensa in T2)

• Fibre muscolari (intensità intermedia in T2)

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ANATOMIA CERVICE TC

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Sequenze RM

• Sequenze T2 su 3 piani: anatomia zonale

• T2 parassiali perpendicolari all’asse lungo del canale cervicale

• T1 assiali o para-sagittali psoas

• T1 FS post Gd→se sospetta estensione extra-uterina

Facoltative:

• Diffusion-Weighted (DWI)

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Sequenze RM

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Sequenze RM

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Sequenze RM

DWI B=1000 ADC

DWI B=0T2

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MDCT

- Ricerca di linfoadenopatie L-A (N)

- Metastasi a distanza (M)

- Guida per eventuali biopsie TC guidate

- Pianificazione trattamento radiante

MR

- Valutazione del T (dimensioni, parametri, vescica, retto, parete

pelvica)

- Linfonodi pelvici

- Pianificazione di eventuale trattamento radiante

Tumori cervice: ruolo dell’imaging radiologico

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DIFFUSION-WEIGHTED IMAGING (DWI)

• L’intensità del segnale dipende dalla diffusione degli spin

eccitati, cioè dalla entità dei moti Browniani nel

microambiente.

• La diffusione è influenzata dalla struttura microscopica e dalla

organizzazione dei tessuti biologici, quindi può essere

espressione di cambiamenti degli organi e dei tessuti.

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VAGINA

• Impari e mediana

• Cranialmente fornice anteriore

fornice posteriore

• H in sezione trasversa

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Vagina: Anatomia

• Superiormente si inserisce obliquamente sulla cervice e inferiormente si apre nel vestibolo della vulva; forma un angolo di 60-70° con il piano orizzontale e di 90-100° con l’asse della cervice (antiversione dell’utero); è lunga 7-8 cm a livello della parete anteriore e 10-12 cm a livello di quella posteriore.

• Rapporti: anteriormente con il trigono della vescica e con l’uretra (setti vescico-vaginale e uretro-vaginale); posteriormente: con porzione peritonealizzata dell’ampolla rettale (cavo retto-uterino di Douglas), con porzione sottoperitoneale del retto (setto retto-vaginale); lateralmente: in alto con i fasci mediali dei muscoli elevatori dell’ano e con il diaframma urogenitale; in alto si riflette sul collo dell’utero formando un solco circolare, il fornice; clinicamente il fornice viene distinto in anteriore, laterale (pari e simmetrico) e posteriore.

• Drenaggio linfatico della vagina

Parte superiore: ai linfonodi iliaci interni ed esterni;

Parte inferiore: ai linfonodi inguinali.

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Ovaie: Anatomia

• Morfologia: pari e simmetriche, forma ovalare allungata, 2.5-5 cm di lunghezza, 1.5-3 cm di larghezza e 1-1.5 cm di spessore.

• Sede: nelle fossette ovariche, delimitate superiormente dai vasi iliaci esterni, postero-inferiormente dagli ureteri, anteriormente dall’inserzione sulla parete pelvica del foglietto posteriore del legamento largo dell’utero.

Nelle donne pluripare le ovaie possono trovarsi in posizioni diverse nella pelvi.

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OVAIE

• Corticale contenente follicoli e corpi lutei

Midollare costituita da connettivo, fibre muscolari, vasi e

nervi.

• Drenaggio linfatico: ai linfonodi pelvici, pre e paraaortici,

IAC.

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OVAIE

• Corticale superficiale

(stroma)

• Midollare (minore

densità di connettivo)

• Follicoli ovarici

subcorticali

(iperintensità T2)

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Ovaie: eco

•ECO: ecostruttura solida, con follicoli periferici in età fertile. In menopausa diventano più ecogene ed omogenee per l’assenza di follicoli

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Ovaie: TC

•TC: Densità solida, parenchimatosa, con isolate formazioni tondeggianti di densità liquida (-10/+10 UH), di diametro inferiore ai 2 cm, dovute a follicoli nel periodo riproduttivo.

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Ovaie: RM

•T1: segnale basso-intermedio in T1, con piccole immagini ipo o iperintense

•T2: stroma segnale intermedio-basso, corticale ipointensa, midollare relativamente iperintensa (minore connettivo).

Contrasto tra corticale e midollare meno evidente in menopausa

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OVAIE: RM

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Ovaie: RM

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LESIONI OVARICHE

Ruolo dell’imaging

• Differenziare masse tumorali benigne/maligne

US, RM

• Stadiazione pre-operatoria:

TC

• Recidiva

TC, PET

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Ovaie: tumori benigni a potenziale maligno

Aspetti clinici

• denominati anche “borderline” ( 15% dei tumori epiteliali)

• buona prognosi e spesso suscettibili di terapia conservativa

• la categoria dove si verifica il maggior numero di errori diagnostici

• nessuno dei fattori predisponenti all’insorgenza dei carcinomi (uso di contraccettivi orali, età del menarca, numero di gravidanze, ecc) è stato dimostrato con significatività statistica

• asintomatici nel 23% dei casi, oppure dolore/distensione addominale, massa palpabile

• la diagnosi è istologica.

Lesioni cistiche con pareti a tratti irregolari, setti talora ispessiti e vegetazioni endolesionali.

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Ovaie: tumori borderline

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Ovaie: carcinomi di origine epiteliale

Modalità di diffusione:

• transperitoneale: omento, regione subfrenica destra e Douglas

• Linfatica

vene ovariche →paraaortici e paracavali

legamento largo →iliaci esterni, ipogastrici e otturatori

legamento rotondo →inguinali

• Ematogena →fegato, polmone, encefalo, osso, surreni, reni e milza.

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Peritoneal spaces

• Rectouterine pouch (of

Douglas)

– Deepest or most inferior

point of peritoneal cavity

– Can accumulate fluid

– Access for post.

colpotomy

• Vesicouterine pouch

– Frequent site of chronic

endometriosis

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8 spaces

Retzius

Vesicovagin

al

Rectovagina

l

Presacral

Paravesical Paravesical

Pararectal Pararectal

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Vesicovaginal space

• Borders– Anterior: Detrusor fibers

– Posterior: Endopelvic fascia

– Lateral: Vesicouterine webs

• Space– Allows access to:

• Bladder

• Cervix

• Vagina

• Distal ureters

• Surgery– Hysterectomy,

sacrocolpopexy

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Rectovaginal space

• Borders

– Anterior: Posterior

vaginal wall

– Posterior: Rectum

– Lateral: Uterosacral

ligament

• Allows for exposure of

Rectum and Vagina

Page 51: ANATOMIA RADIOLOGICA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE

Vesicovaginal

Rectovaginal

Presacral

Space of Retzius

Page 52: ANATOMIA RADIOLOGICA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE

Paravesical Space

• Borders

– Anterior: Pubic symphysis

– Posterior: Cardinal Ligament

Web

– Lateral: External Iliac Vein,

obturator internus muscle

– Medial: Obliterated umbilical a

• Surgical Significance

– Exposes pelvic nodes,

cardinal web, vagina, rectum,

bladder, obturator fossa

– Pelvic Lymph node dissection,

Radical hysterectomy

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Pararectal Space

• Borders

– Anterior: Cardinal Ligament

Web

– Posterior: Sacrum

– Lateral: Internal Iliac Artery

– Medial: Ureter, rectum

• Surgical Significance

– Exposes proximal 2/3 of the

pelvic ureter

– Exposes Internal Iliac vein,

nodes

– Entry to presacral space

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PELVIC MUSCLES, PELVIC

FLOOR

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Muscles

• Piriformis– Origin:

– Anterior sacrum and sacrotuberous ligament

– Exits pelvis through greater sciatic foramen

– Insertion:– Greater trochanter of the

femur

– Function:– Lateral rotation and abduction

of the hip with flexion

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Muscles

• Obturator internus

– Origin: ischium and rim of the pubis

– Insertion: greater trochanter of the femur

– Function: lateral rotation and abduction of the hip

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Muscles

Piriformis

Page 58: ANATOMIA RADIOLOGICA DELL’APPARATO GENITALE FEMMINILE

Levator AniFunction – pelvic support

• *Iliococcygeus– Origin: arcus tendineus of levator ani

– Insertion: coccyx

• *Pubococcygeus– Origin: posterior aspect of superior pubic ramis

– Insertion: coccyx

• *Puborectalis– Origin: posterior aspect of the pubis

– Bilateral muscles meet in middle behind rectum

– Function: close distal vagina; displace posterior rectum anteriorly

– ** Most important muscle for Kegel exercises

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PIRIFORME

LEVATOR ANI

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M. OTTURATORE

INTERNO

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Pelvic Floor