Apparato genitale maschile - assiri.it · Mentre i dotti dell’apparato genitale maschile...

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iridologica classica Il sistema genitale Maschile e Femminile Dr Giuseppe Tagliente Statte-Taranto Cell 330331304 / 3287791833 [email protected] www.taglientegiuseppe.it

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iridologica classica

Il sistema genitale Maschile e Femminile

Dr Giuseppe Tagliente Statte-Taranto

Cell 330331304 / 3287791833 [email protected]

www.taglientegiuseppe.it

Apparato genitale maschile

1. L’apparato genitale maschile 2. L’apparato genitale femminile 3. Il ciclo riproduttivo femminile 4. La gravidanza: lo sviluppo 5. La gravidanza: i cambiamenti materni 6. Il travaglio e il parto

Apparato genitale maschile

L’ apparato genitale maschile è costituito da diversi organi •i testicoli; •un sistema di dotti; •le ghiandole sessuali anesse; •strutture di supporto tra cui lo scroto e il pene.

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Lo scroto, o sacco scrotale, è un sacchetto che contiene i testicoli, assicurando protezione e il mantenimento di una temperatura adeguata (2-3 °C inferiore rispetto a quella corporea). È rivestito da pelle lassa, da una guaina connettivale e da muscolatura liscia.

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I testicoli sono una coppia di ghiandole di forma ovoidale. sono ricoperti da una rigida capsula bianca fibrosa introflessa e divisa in lobuli e in tubuli seminiferi dove vengono prodotti gli spermatozoi.

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Nei tubuli seminiferi sono presenti sia le cellule del Leydig che secernono testosterone sia le cellule del Sertoli che nutrono e proteggonogli spermatozoii

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La spermatogenesi è il processo in cui gli spermatidi maturano in spermatozoi e si divide in tre fasi 1.meiosi I; 2.meiosi II; 3.spermiogenesi.

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Ogni giorno nei testicoli vengono prodotti circa 300 milioni di spermatozoi che riescono a sopravvivere nel tratto riproduttivo femminile fino a circa 48 ore. Ogni cellula spermatica è costituita da •una testa, contenente materiale nucleare; •un acrosoma, cioè una vescicola piena di enzimi che favoriscono la penetrazione nell’ovulo; •una coda, utilizzata per la locomozione.

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All’inizio della pubertà, le cellule neurosecretrici dell’ipotalamo aumentano la secrezione dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Questo stimola l’ipofisi a secernere l’ormone luteinizzante (LH) e l’ormone follicolo- stimolante (FSH).

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L’LH stimola le cellule di Leydig a secernere l’ormone steroideo testosterone che insieme all’FSH induce la spermatogenesi. Infine le cellule del Sertoli secernono l’ormone inibina che inibisce la secrezione di FSH.

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L’epididimo è un organo a forma di virgola posto lungo il bordo posteriore del testicolo, dotato di un dotto dell’epididimo strettamente attorcigliato in cui avviene la maturazione degli spermatozoi che qui acquisiscono motilità e capacità di fecondazione.

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All’estremità terminale, il dotto dell’epididimo diventa meno convoluto e aumenta di diametro prendendo il nome di dotto deferente. I dotti deferenti hanno la funzione di immagazzinare gli spermatozoi mantenendoli vitali per diversi mesi.

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I dotti eiaculatori sono formati dall’unione dei dotti deferenti e dalla confluenza con i dotti provenienti dalle vescichette seminali. Hanno la funzione di espellere lo sperma nell’uretra. L’uretra nell’uomo è il dotto terminale dell’apparato genitale e funge da via di transito sia per lo sperma sia per l’urina. Si apre all’esterno tramite l’orifizio uretrale esterno.

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Mentre i dotti dell’apparato genitale maschile immagazzinano e trasportano gli spermatozoi, le ghiandole sessuali annesse secernono la maggior parte della componente liquida dello sperma. Esse sono •le vescichette seminali; •la prostata; •le ghiandole bulbouretali.

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Le vescichette seminali sono una coppia di sacchetti che secernono un fluido alcalino viscoso in grado di neutralizzare l’acidità dell’uretra maschile e del tratto genitale femminile che inattiverebbe o ucciderebbe gli spermatozoi.

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La prostata è una ghiandola a forma di castagna che secerne un fluido lattiginoso, leggermente acido, contenente diversi enzimi che digeriscono le proteine, come l’antigene prostatico specifico (PSA), oltre ad acido citrico e fosfatasi acida.

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Le ghiandole bulbouretrali hanno le dimensioni di un pisello e durante la stimolazione sessuale riversano nell’uretra una sostanza alcalina che protegge gli spermatozoi in transito dagli acidi presenti nell’urina che li neutralizzerebbero.

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Lo sperma è una miscela di spermatozoi e di secrezioni prodotte dalle ghiandole annesse contenente un numero variabile di spermatozoi, da 50 a 150 milioni per mL. Contiene anche un antibiotico naturale che può distruggere o limitare la diffusione di certi batteri presenti sia nello sperma stesso che nelle vie inferiori del tratto genitale femminile.

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Il pene contiene l’uretra ed è una via di transito per lo sperma eiaculato e per l’urina secreta. La radice è la porzione più vicina all’addome. Il corpo, la porzione centrale, è costituito dai due corpi cavernosi che affiancano il corpo spugnoso centrale contenente l’uretra. L’estremità distale leggermente ingrossata è il glande in cui si apre l’orifizio uretrale esterno.

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Con l’eccitazione sessuale si verifica l’erezione, cioè l’ingrossamento e l’indurimento del pene favorito dalla dilatazione delle arterie che fanno affluire più sangue grazie agli impulsi nervosi provenienti dal sistema parasimpatico. L’eiaculazione è la potente espulsione di sperma dall’uretra verso l’esterno dovuta a un riflesso del sistema simpatico coordinato dai segmenti lombare e sacrale del midollo spinale.

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Gli organi dell’apparato genitale femminile comprendono •le ovaie; •le tube uterine; •l’utero; •la vagina; •genitali esterni, che nel loro insieme prendono il nome di vulva; •le ghiandole mammarie.

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Le ovaie sono un paio di organi che producono gli ovociti secondari e ormoni quali progesterone, estrogeni, inibina e relaxina. Sono ricoperte dall’epitelio germinativo al di sotto del quale si trova la corticale, una regione di tessuto connettivo denso contenente i follicoli ovarici. Ogni follicolo consiste di un ovocita e di un numero variabile di cellule follicolari che gli forniscono nutrimento durante lo sviluppo.

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Il processo di accrescimento del follicolo procede fino a diventare un follicolo maturo (o di Graaf) grande e pieno di liquido, che si romperà per espellere un ovocita secondario. Ciò che resta del follicolo dopo l’ovulazione si trasforma nel corpo luteo secernente ormoni e successivamente nel corpo albicante.

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Si definisce ovogenesi la formazione dei gameti nelle ovaie. L’ovogenesi si svolge nella stessa sequenza della spermatogenesi e passa attraverso la meiosi e la maturazione.

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Ai lati dell’utero si trovano due tube uterine (o trombe di Falloppio), che servono per gli ovociti secondari come vie di transito dalle ovaie all’utero. L’estremità imbutiforme di ciascuna tuba, l’infundibolo, si apre presso le ovaie nella cavità pelvica e termina in proiezioni digitiformi chiamate fimbrie.

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Lo strato muscolare intermedio, il miometrio, consiste di muscolatura liscia e le sue contrazioni aiutano a espellere il bambino durante il parto. La porzione più interna o endometrio è, invece, una membrana mucosa che fornisce nutrimento al feto in via di sviluppo oppure che si sfalda ogni mese con la mestruazione.

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La vagina è un canale muscolare elastico che si estende dall’esterno del corpo femminile fino alla cervice uterina. Ha il compito di accogliere il pene durante i rapporti sessuali, costituisce la via di uscita del flusso mestruale ed è il condotto attraverso cui transita il bambino durante il parto.

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Il perineo è l’area posta fra le cosce e le natiche presente in entrambi i sessi in cui si collocano i genitali esterni e l’ano. Col nome di vulva si indicano i genitali femminili esterni che comprendono le grandi labbra, le piccole labbra, il clitoride, il prepuzio e il glande.

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Le ghiandole mammarie, poste sul torace, sono ghiandole sudoripare modificate per la produzione di latte. Ogni mammella presenta una sporgenza pigmentata chiamata capezzolo circondata da un’area circolare di pelle pigmentata detta areola. Internamente ogni ghiandola mammaria si presenta suddivisa in lobi disposti radialmente.

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Internamente ogni ghiandola mammaria si presenta suddivisa in lobi disposti radialmente. La funzione delle ghiandole è la lattazione ovvero la sintesi, l’escrezione e l’emissione di latte associate alla gravidanza e al parto.

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Il ciclo ovarico comprende una serie di eventi che si svolge nelle ovaie durante e dopo la maturazione di un ovocita. Il ciclo uterino (o mestruale), controllato dagli ormoni steroidei rilasciati dalle ovaie, si svolge a livello dell’endometrio uterino in modo che sia pronto all’eventuale impianto di un ovulo fecondato e quindi alla gravidanza.

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L’ormone rilasciante le gonadotropine (GnRH), secreto dall’ipotalamo, controlla il ciclo ovarico e quello uterino inducendo il rilascio di •ormone follicolo-stimolante (FSH): avvia lo sviluppo del follicolo e la secrezione di estrogeni dal follicolo; •ormone luteinizzante (LH) induce l’ovulazione e promuove la formazione del corpo luteo.

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Gli estrogeni •promuovono lo sviluppo e il mantenimento delle strutture riproduttive femminili; •stimolano la sintesi proteica; •abbassano il tasso di colesterolo.

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• Progesterone: insieme agli estrogeni prepara e mantiene l’endometrio per l’impianto di un ovulo fecondato e per predisporre le ghiandole mammarie alla secrezione di latte.

• Relaxina: rilassa le pareti uterine diminuendo le contrazioni del miometrio.

• Inibina: inibisce la secrezione dell’FSH e dell’LH.

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Fase mestruale (o mestruazione): dura circa 5 giorni durante i quali vengono eliminati sangue e cellule in sfaldamento dei tessuti dell’endometrio. Fase preovulatoria: è il periodo compreso fra la fine della mestruazione e l’ovulazione. Sotto l’influsso dell’FSH nelle ovaie diversi follicoli crescono finché uno solo diventa il follicolo dominante.

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Fase ovulatoria: con l’ovulazione, si verifica la rottura del follicolo maturo e l’espulsione di un ovocita secondario nella cavità pelvica. Fase postovulatoria: dopo l’ovulazione il follicolo maturo collassa sotto lo stimolo dell’LH, le restanti cellule follicolari si ingrossano e vanno a formare il corpo luteo (fase luteinica).

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Se l’ovocita non è stato fecondato, il corpo luteo permane per due settimane e poi degenera in corpo albicante. Se, invece, l’ovocita viene fecondato, il corpo luteo persiste oltre le due settimane e viene mantenuto dalla gonadotropina corionica umana (HCG).

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La gravidanza è la sequenza di eventi che hanno inizio con la fecondazione e procedono con l’impianto dell’embrione nella parete uterina, lo sviluppo embrionale e poi fetale e sfociano nella nascita.

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Con la fecondazione il materiale genetico dell’ovulo e dello spermatozoo si fondono a formare un nucleo diploide. Dopo che uno spermatozoo è penetrato al suo interno, l’ovocita secondario completa la meiosi 2 fase dividendosi in un ovulo maturo più grande e in un corpo polare più piccolo destinato a disintegrarsi.

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Poco dopo la fecondazione, lo zigote va incontro a una serie di divisioni mitotiche (segmentazione) fino a formare una morula che procede verso l’impianto nell’endometrio uterino

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Successivamente tale sferula prende il nome di blastocisti dove è possibile distinguere una massa cellulare interna, da cui si svilupperà l’embrione vero e proprio, e un trofoblasto corrispondente alla porzione fetale della placenta.

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Durante la seconda settimana di gravidanza le cellule della massa cellulare interna si differenziano in due strati, l’ipoblasto e l’epiblasto, al cui interno si formerà la cavità amniotica.

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Gastrulazione: il disco embrionale si trasforma da bi a trilaminare, con tre strati germinativi detti endoderma, mesoderma ed ectoderma. La parete del sacco vitellino forma una tasca vascolarizzata chiamata allantoide.

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Nel frattempo si assiste alla formazione dei villi coriali, proiezioni digitiformi contenenti i vasi sanguigni fetali. La placenta consente il passaggio di nutrienti e ossigeno dal sangue materno a quello fetale. La connessione diretta tra placenta ed embrione è costituita dal cordone ombelicale.

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Nei primi 3-4 mesi di gestazione il corpo luteo dell’ovario continua la secrezione di progesterone ed estrogeni che mantengono inalterato il rivestimento uterino e preparano le ghiandole mammarie alla lattazione. Il corion secerne nel sangue la gonadotropina corionica (HCG), che stimola il corpo luteo a mantenere la produzione di ormoni.

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La relaxina aumenta l’elasticità della sinfisi pubica e contribuisce alla dilatazione della cervice uterina durante il parto. L’ormone lattogeno placentare (HPL) predispone le ghiandole mammarie alla lattazione. L’ormone rilasciante la corticotropina (CRH) stabilisce il momento della nascita e aumenta la secrezione del cortisolo, necessario per la maturazione dei polmoni fetali.

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Con il procedere della gravidanza, le dimensioni dell’utero aumentano progressivamente. Il seno si ingrandisce preparandosi alla lattazione. Il volume del sangue circolante, la gittata cardiaca, il ritmo cardiaco aumentano per soddisfare il bisogno del feto di ossigeno e nutrienti.

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Il travaglio è il processo durante il quale il feto viene espulso dall’utero attraverso la vagina al momento del parto. L’aumentato livello di estrogeni inibisce l’effetto del progesterone dando avvio alle contrazioni della parete uterina.

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Il travaglio si suddivide in tre fasi 1.dilatazione: caratterizzata dalle contrazioni dell’utero, dalla rottura del sacco amniotico e dalla dilatazione completa della cervice; 2.espulsione del feto; 3.espulsione della placenta.

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La lattazione è definita come l’insieme della produzione e dell’emissione di latte da parte delle ghiandole mammarie. Il principale ormone coinvolto nella produzione lattea è la prolattina (PRL). Lo stimolo principale al mantenimento della produzione è la suzione del capezzolo da parte del neonato.

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Nei primi giorni dopo il parto, le ghiandole mammarie producono il colostro, un liquido denso e giallastro ricco di anticorpi e fattori protettivi per il neonato. Il latte materno, invece, è una soluzione sterile che contiene i nutrienti necessari e sufficienti allo sviluppo del bambino nei primi tre mesi.

Apparato genitale

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Occhio sx Maschio testicolo

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