INFEZIONI MICROBICHE DELL’APPARATO GASTROENTERICO
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INFEZIONI MICROBICHE DELL’APPARATO GASTROENTERICO
Principali meccanismi di difesa dellPrincipali meccanismi di difesa dell’’apparato digerenteapparato digerente
CAVITA’ ORALEDesquamazione della mucosaFlusso salivareDeglutizioneFlora batterica residenteIgA secretorieLisozima
ESOFAGOMovimenti peristalticiScorrimento di liquidi
STOMACOpH acido
INTESTINO TENUEPeristalsiMucoSali biliariDesquamazione dell’epitelioIgA secretorieTessuto linfoide (placche del Peyer)Popolazione batterica residente
INTESTINO CRASSOMucoPeristalsiDesquamazione
dell’epitelioPopolazione batterica
residente
Le situazioni che predispongono alle infezioni del tratto gastroenterico sono rappresentate dalle alterazioni anatomiche, dalle modificazioni dell’acidità dello stomaco e dalle modificazioni della popolazione microbica residente. I microrganismi patogeni hanno in comune laresistenza all’acidità gastrica e i batteri in particolare la presenza di alcuni fattori di virulenza come i pili, la produzione di tossine e la capacità di invadere l’epitelio.
MALATTIE INFETTIVE DELL’APPARATO GASTROENTERICO
Le infezioni dell’apparato gastroenterico derivano dall’ingestione di cibo o acqua contaminata da microrganismi patogeni o dalle loro tossine. I microrganismi patogeni generalmente contaminano cibo o acqua dopo essere stati eliminati con le feci da individui o animali infetti. La trasmissione di questi microrganismi è oro-fecale.
Principali manifestazioni cliniche:Stomaco → gastrite cronica, ulcera pepticaIntestino → diarrea, dissenteria, febbre entericaFegato → epatite
Rapporti tra microrganismi e apparato digerenteRapporti tra microrganismi e apparato digerente
Numerosissimi microrganismi (prevalentemente batteri, ma anche miceti e protozoi) vi si stabiliscono come residenti, colonizzando quei distretti che offrono loro idonee caratteristiche di habitat.
Molti microrganismi (batteri, virus, miceti, protozoi) estrinsecano in questa sede il loro potenziale patogeno
Certi microrganismi (es., salmonelle maggiori) causano danno sia localmente, sia in altre sedi corporee, che vengono raggiunte utilizzando questo apparato come stazione di partenza.
Per altri microrganismi il canale alimentare è essenzialmente il punto di partenza per raggiungere altre sedi dove si esplicheràil danno, senza una palese, o con minima, compromissione a carico di questo apparato.
Infezioni del tratto gastrointestinale
localizzate invasive
Patologia di origine alimentare
Intossicazioneingestione di
tossinapreformata
Tossinfezioneingestione di batteri
che produconotossine nell’apparato
digerente
Infezioneingestione di batteriche danno malattia
grazie alle lorocapacità infettanti, senza produzione di
tossine
Contaminazione di cibo o acqua
• ambiente• feci di soggetti malati/
portatori o da animali• lesioni di uomo o animali• portatori• latte materno
Salmonella typhiFEBBRE ENTERICA
Entamoebahistolytica, Balantidium coli
Shigella, Escherichia coli, salmonella, Yersinia
enterocolitica, Campylobacter jejuni, Clostridium difficile
DISSENTERIA
Giardia lambliaRotavirus, adenovirusVibrio cholerae (colera), Escherichia coli, Salmonella
DIARREA
HAV, HBV, HCV, HDV, HEVEPATITE
Helicobacter pyloriGASTRITE CRONICA
Helicobacter pyloriULCERA PEPTICA
PROTOZOIMICETIVIRUSBATTERIMALATTIA
Principali cause infettive del tratto gastrointestinale:
EnterobatteriEnterobatteriGli enterobatteri comprendono un grande numero di batteri,
a prevalente habitat intestinale nell’uomo e negli animali
• bacilli Gram-negativi
• asporigeni
• mobili per flagelli peritrichi o immobili
• quasi costantemente provvisti di pili
• aerobi-anaerobi facoltativi
• capaci di fermentare il glucosio
• ossidasi-negativi
La differenziazione delle specie si basa su reazioni biochimiche
Enterobacteriaceae
Patogeni opportunistici
Escherichia coli
Klebsiella pneumoniae
Enterobacter aerogenes
Serratia marcescens
Proteus spp.
Providencia spp.
Citrobacter spp.
Patogeni franchi
Salmonella spp.
Shigella spp.
Yersinia spp.
alcuni ceppi di E. coli
Escherichia coliEscherichia coliE. coli è un ospite normale dell’organismo umano in cui
rappresenta la specie predominante della comunità
batterica aerobia-anaerobia facoltativa residente
nell’intestino crasso.
E.coli è usualmente dotato della capacità di
fermentare il lattosio, proprietà che consente di
differenziarlo dai più importanti enterobatteri
patogeni a localizzazione intestinale (Salmonella e
Shighelle).
Dal punto di vista sierologico gli stipiti di E. coli si
dividono in numerosi sierotipi sulla base de diversi
antigeni.
Antigeni H: flagelli
Antigeni O: endotossina
Antigeni K (Vi): capsula
Principali quadri patologici sostenuti da Escherichia coli
Infezioni endogene delle vie urinarie sostenute da molti sierotipi e, in particolare, dai sierotipi provvisti di pili
Infezioni esogene intestinali
Escherichia coli è probabilmente il più frequente agente di meningite neonatale (da infezione esogena intra partum), sostenuta soprattutto dagli stipiti provvisti di antigene capsulare K1
Gastroenteriti da Escherichia coli
Alcuni stipiti di E. coli sono gli agenti eziologici di enteriti, particolarmente gravi tra i bambini della prima infanzia, in conseguenza di infezioni (esogene) contratte per l’ingestione di alimenti contaminati con materiale fecale di soggetti infetti.
• EPEC E. coli enteropatogeni– Diarrea infantile
• ETEC E. coli enterotossigeni– Diarrea dei viaggiatori
• EHEC E. coli enteroemorragici– Sindrome uremico-emolitica
• EIEC E. coli enteroinvasivi– Dissenteria bacillare
• EAEC E. coli enteraggregativi– Diarrea dei viaggiatori
Gli stipiti EPEC e ETEC si localizzano a livello dell’intestino tenue e provocano la comparsa di enteriti diarroiche
Gli stipiti EIEC e EHEC si localizzano a livello dell’intestino crasso e provocano la comparsa di enteriti dissenteriche
Nell’azione patogena degli stipiti ETEC e EHEC gioca un ruolo essenziale la produzione di tossine.Gli stipiti EPEC e EIEC non producono tossine e la loro azione patogena è legata al danneggiamento diretto o indiretto (mediante l’innesco di fenomeni infiammatori) delle mucose intestinali.
SalmonelleSalmonelle• Mobili• Non fermentano il lattosio• Spesso producono H2S
Salmonella entericaoltre 2000 tipi antigenici:S. enterica subsp. enterica ser. EntericaS. enterica subsp. enterica ser. TyphiS. enterica subsp. enterica ser. TyphimuriumS. enterica subsp. enterica ser. Paratyphi AS. enterica subsp. enterica ser. Cholerae-suis
1 – Gastroenteriti: sono le manifestazioni morbose che si osservano con maggiore frequenza, generalmente con tendenza alla guarigione spontanea, sono causate da serovar ubiquitari ampiamente diffusi in animali da allevamento (salmonellosi “minori”).
2 - Salmonellosi sistemiche (tifo e paratifo): esclusivamente da serovar adattati all’uomo (S. typhi, S. paratyphi A, etc.).
Principali quadri patologici sostenuti da Principali quadri patologici sostenuti da salmonellesalmonelle
Fattori di Virulenza: ENDOTOSSINA
Fattori di Virulenza
Capsula (per S. typhi e alcuni ceppi di S. paratyphi)
Fattori di adesione e di penetrazione
Proteine della membrana esterna – capacità di sopravvivere all’interno dei macrofagi
Salmonellosi minori
S. entericaS. typhimuriumS. cholerae-suis
Gastroenteriti veicolate da alimenti (al primo posto pollame e uova)
Non c’è serbatoio umano
Sede: intestino tenue e crasso
Diarrea acquosa
Il passaggio delle salmonelle nel sangue è infrequente (S. cholerae-suis)
In genere, si risolvono spontaneamente in tempi brevi
Tifo
S. typhi
Febbre tifoide/Tifo addominale
L’uomo è l’unico serbatoio
L’infezione si contrae per ingestione di acqua o alimenti contaminati da feci di malati o di portatori (frutti di mare, frutta e verdura cruda)
Periodo di incubazione (dal contagio alla batteriemia secondaria): 7-14 giorni
Le febbri paratifoidi (sostenute da S. paratyphi A, B, C) sono meno gravi
Tifo
g
g
g
g
g
g
g
g
n
n
n
n
n
n
n
n
Tifo addominale
Diagnosi di tifo addominale
Emocoltura (prime 2 settimane)
Coprocoltura (settimane successive): Prima incubazione del materiale fecale in terreni liquidi di arricchimento (brodo al selenito, brodo al tetrationato) in cui lo sviluppo di E. coli èinibito, e successivo impiego di terreni selettivi che oltre ad inibire i batteri Gram-positivi ostacolano anche la crescita di E. coli (terreno S-S)
Sierologia (dalla 2°-3°
settimana): reazione di Widal, reazione di agglutinazione con la quale si ricercano nel siero del paziente anticorpi anti-salmonelle
Helicobacter pyloriHelicobacter pyloriLa patologia infettiva dello stomaco è dominata da Helicobacter pylori. E’ un patogeno specifico per la specie umana, in grado di colonizzare
cronicamente la mucosa gastrica e duodenale, chiaramente correlato
all’insorgenza di gastrite antrale, seguita in una variabile percentuale di soggetti
dall’insorgenza di ulcera gastrica e di ulcera duodenale e correlato, dal punto di
vista epidemiologico, all’insorgenza di adenocarcinoma gastrico.
• bacilli Gram-negativi
• ricurvo a spirale
• mobile per la presenza di 5-6 flagelli unipolari
• aerobio-anaerobio facoltativo (tendenzialmente microaerofilo)
• presenta una assolutamente peculiare ed intensa attività ureasica
ureaammoniaca (basica)
bicarbonato (basico)
+
H. pylori penetra nello strato di
muco dello stomaco ed aderisce
alla superficie delle celleule
epiteliali della mucosa;
Produce ammoniaca
dall’urea per mezzo
dell’ureasi, neutralizzazndo
l’acidità gastrica;
Si divide e dà origine ad un
focus di infezione;
Induce infiammazione,
distruzione della mucosa e morte
cellulare che conduce all’ulcera
gastrica;
CONSEGUENZE DELL’INFEZIONE CON H. PYLORI (VARIE E CON GRADI CRESCENTI DI GRAVITA’)CONSEGUENZE DELLCONSEGUENZE DELL’’INFEZIONE CON INFEZIONE CON H. PYLORIH. PYLORI (VARIE E CON GRADI CRESCENTI DI GRAVITA(VARIE E CON GRADI CRESCENTI DI GRAVITA’’))
INFEZIONE: H. pylori infetta la parte
inferiore dello stomaco: l’antro
INFIAMMAZIONE: Nella stragrande maggioranza degli individui H. pylori causa infiammazione della mucosa gastrica (gastrite) spesso in
maniera asintomatica. L’infezione perdura per tutta
la vita
1) ULCERA (10-15%): l’infiammazione della mucosa gastrica può
portare ad ulcera gastrica o duodenale con gravi complicanze come
il sanguinamento
2) CANCRO GASTRICO (1%):
L'infezione con H. pylori èassociata con un aumento di 3-12 volte di sviluppare cancro allo stomaco;In regioni del mondo con alti tassi di cancro allo stomaco, anche la prevalenza dell'infezione con H. pylori è alta.
3) LINFOMI DEL TESSUTO LINFOIDE
ASSOCIATO ALLA MUCOSA
(MALT)
Le conseguenze dell’infezione dipendono da una stretta correlazione tra i fattori di virulenza del batterio ed i fattori dell’ospite o ambientali
SONO MOLTO NUMEROSI E PERMETTONO AL
BATTERIO DI• Colonizzare la mucosa
gastrica e sopravvivere nello stomaco
• Recare infiammazione e danno tissutale da cui il batterio può trarre nutrimento (sanguinamento)
• Persistere nonostante la risposta immune dell'ospite
DETERMINANTI DI PATOGENICITA’ DI H. PYLORIDETERMINANTI DI PATOGENICITA’ DI H. PYLORI
• E' prodotta in grande quantità da tutti gli isolati (5-10% delle proteine totali)
• CATALIZZA L'IDROLISI DELL'UREA AD AMMONIACA E CO2
(E’ altamente conservata tra gli isolati clinici tanto che può essere usata a scopo diagnostico: Test del respiro)
UREASIUREASI
PERMETTE UN INNALZAMENTO DEL pH E QUINDI DI SOPRAVVIVERE
ALL'ACIDITA' DELLO STOMACO
INDUCE INFIAMMAZIONE
L'AMMONIACA PUO' ESSERE CITOTOSSICA PER LE CELLULE
EPITELIALI GASTRICHE
PERMETTONO AL BATTERIO DI ATTRAVERSARE L'AMBIENTE ALTAMENTE ACIDO DEL LUME DELLO STOMACO E DI RAGGIUNGERE UN AMBIENTE PIU' PROTETTO
FLAGELLIFLAGELLI
ADERENZAADERENZACirca il 20% di H. pylori nello stomaco sono adesi alla superficie delle c. epiteliali;
ADESINEADESINE
CITOSSINA CITOSSINA
VACUOLANTE VACUOLANTE VacAVacA
Induce vacuoli acidi nel citoplasma di un’ampia varietà di cellule eucariotiche, determinando la morte cellulare
PROTEINA PROTEINA CaGCaG A A
(CYTOTOXIN ASSOCIATED GENE)(CYTOTOXIN ASSOCIATED GENE)
•induce proliferazione delle cellule epiteliali gastriche;•perturba l’organizzazione del citoscheletro;•interferisce con l’organizzazione e funzione delle giunzioni intercellulari con perdita dell’adesione cellula-cellula e della polarità dell’epitelio
Paesi in via di sviluppo:Paesi in via di sviluppo:L'infezione si verifica precocemente nel corso della vita; rapido incremento di
prevalenza prima dei 20 anni80% degli adulti è infetto
Paesi industrializzatiPaesi industrializzati:La prevalenza dell'infezione aumenta gradatamente con l'età (circa
1%all'anno);circa il 50% degli adulti è infetto
L'infezione è associata ad un basso livello socio-economico;
Una volta acquisita l'infezione tende a cronicizzare (senza trattamento) il sistema immunitario non è in grado di eradicare con successo l’infezione.
EPIDEMIOLOGIA:L'infezione da H. pylori è una delle più frequenti infezioni dell'uomo;
Test del respiro: Il paziente beve una soluzione di urea marcata con l'isotopo 13C. Se nello stomaco è peresente H. pylori, l'urea viene idrolizzata dall'enzima ureasi del batterio ed ilcarbonio marcato viene ritrovato nell'aria emessa con il respiro)
DIAGNOSI DI INFEZIONE DA H. PYLORIDIAGNOSI DI INFEZIONE DA H. PYLORI
Esame istologico su biopsia: colorazione di Giemsa su biopsia gastrica prelevata mediante endoscopia
Esame colturale: lento ritmo di crescita, particolari esigenze nutrizionali e colturali.
Ricerca di antigeni sulle feci: enorme vantaggio di non essere invasivo, problemi di specificitàe sensibilità
Ricerca di anticorpi: Western Blot alta sensibilità e specificità ma alti costi,
ELISA-IgG sensibilità e specificità molto variabili tra kit diversi
PCR: real time per ureA/βglobina umana determina la densità batterica su biopsie gastriche, real-time su rRNA 23S
Molti virus possono causare danno epatico
Tuttavia con il termine EPATITE VIRALE si indica l’epatite causata da virus specificamente EPATOTROPI (tropismo ad infettare gli epatociti) e responsabili della maggior parte delle epatiti virali:
- HAV - HBV- HEV - HCV
- HDV
Trasmissione oro-fecale
Epatite acuta
Trasmissione parenterale
Epatite acuta, epatite cronica
EPATITE VIRALE
EPATITE VIRALE
• Sebbene l’organo bersaglio per ciascuno di questi virus sia il fegato, essi differiscono enormemente nellastruttura, nel tipo di replicazione, nella via di trasmissione e nel decorso clinico della malattia chedeterminano.
• I virus che causano epatite infettano e danneggiano ilfegato, causando i classici sintomi di ittero ed il rilasciodi enzimi epatici. Questi virus sono facilmentetrasmissibili poichè le persone infette sono contagioseprima, o anche in assenza, di sintomi manifesti
Epatite virale: la malattia
fase acuta dell’infezione spesso asintomatica: può essere scambiata per una forma influenzale, con febbre, nausea, malessere generale,
oppure può assumere la sintomatologia tipica dell’ epatite acuta.
• periodo di incubazione della durata variabile tra due settimane (epatite A) e sei mesi (epatite B)
• periodo preitterico, con la comparsa dei sintomi aspecifici similinfluenzali
• periodo itterico, caratterizzato (quando è presente) dalla colorazione giallastra della cute e delle sclere (ittero) e dall’emissione di urine scure, della durata di 2-4 settimane
• periodo della convalescenza, con la scomparsa dei sintomi e la normalizzazione degli indici di laboratorio; il periodo di convalescenza termina con la guarigione, il che avviene sempre, nel caso dell’epatite A e dell’epatite E, tranne alcuni rari casi in cui la malattia assume un decorso rapidamente ingravescente (epatite fulminante) che porta al decesso del paziente nel giro di alcuni giorni.
PATOGENESIPATOGENESI
INFIAMMAZIONE DIFFUSA DEL PARENCHIMA EPATICO INFIAMMAZIONE DIFFUSA DEL PARENCHIMA EPATICO CARATTERIZZATA DACARATTERIZZATA DA
NECROSI DEGLI NECROSI DEGLI
EPATOCITIEPATOCITI
INFILTRATOINFILTRATO
FLOGISTICOFLOGISTICO
EPATITE ACUTAEPATITE ACUTA
AUTOLIMITANTE CON AUTOLIMITANTE CON RESTITUTIO AD RESTITUTIO AD
INTEGRUMINTEGRUM
EPATITE CRONICAEPATITE CRONICA
PERSISTE CON PERSISTE CON POSSIBILE POSSIBILE
SOVVERTIMENTO DELLA SOVVERTIMENTO DELLA STRUTTURA EPATICASTRUTTURA EPATICA
NessunaCirrosi, epatite fulminante
Carcinoma epatocellulareprimario, cirrosi
Carcinoma epatocellulareprimario, cirrosi
NessunaAltre patologie associate
nosisisinoCronicità/ stato di portatore
Molto elevata
Grave
15-64
Improvviso
Parenterale, sessuale
Simile a viroide; involucro, RNA circolare
EPATITE D
4%
Di solito subclinica; 80% cronica
14-180
Insidioso
Parenterale, sessuale
Flavivirus; involucro, RNA
EPATITE C
1-2%
Occasionalmente grave
45-160
Insidioso
Parenterale, sessuale
Hepadnavirus; involucro, DNA
EPATITE B
Pazienti normali 1-2%, donne gravide 20%
< 0.5%Mortalità
Lieve; donne in gravidanza, grave
LieveGravità
ImprovvisoImprovvisoEsordio
15-5015-50Giorni di
incubazione
Oro-fecale
Picornavirus; capside, RNA
EPATITE A
Trasmissione
Struttura del virus
CARATTERISTICA
Calicivirus; capside, RNA
Oro-fecale
EPATITE E
I VIRUS DELL’EPATITE
DECORSO CLINICO DELLDECORSO CLINICO DELL’’EPATITE ACUTA:EPATITE ACUTA:
PERIODO DI INCUBAZIONEPERIODO DI INCUBAZIONE: VARIA A SECONDA DELL: VARIA A SECONDA DELL’’AGENTE AGENTE
EZIOLOGICO (15EZIOLOGICO (15--50 GIORNI HAV, 250 GIORNI HAV, 2-- 6 MESI HBV, 15 GIORNI 6 MESI HBV, 15 GIORNI –– 4 MESI 4 MESI
HCV, 25HCV, 25--55 GIORNI HEV)55 GIORNI HEV)
PERIODO PREITTERICOPERIODO PREITTERICO: SINTOMI ASPECIFICI (ASTENIA, ANORESSIA, : SINTOMI ASPECIFICI (ASTENIA, ANORESSIA,
NAUSEA, VOMITO, FEBBRICOLA O FEBBRE) E PATOLOGIE DA NAUSEA, VOMITO, FEBBRICOLA O FEBBRE) E PATOLOGIE DA
IMMUNOCOMPLESSI (ARTRALGIE E MIALGIE)IMMUNOCOMPLESSI (ARTRALGIE E MIALGIE)
PERIODO ITTERICOPERIODO ITTERICO: COMPARSA DI SUBITTERO E ITTERO, : COMPARSA DI SUBITTERO E ITTERO,
EPATOMEGALIA, EPATOMEGALIA, AUMENTO DELLE TRANSAMINASI AUMENTO DELLE TRANSAMINASI (INDICE DI (INDICE DI
CITONECROSI EPATICA)CITONECROSI EPATICA)
CONVALESCENZACONVALESCENZA: RISOLUZIONE DELL: RISOLUZIONE DELL’’EPATITE CON RIDUZIONE EPATITE CON RIDUZIONE
PROGRESSIVA DEI VALORI DELLE TRANSAMINASI (GUARIGIONE). PROGRESSIVA DEI VALORI DELLE TRANSAMINASI (GUARIGIONE).
EPATITE: QUADRI CLINICIEPATITE: QUADRI CLINICI
EPATITE: QUADRI CLINICIEPATITE: QUADRI CLINICI
QUADRI CLINICI DI EPATITE ACUTA:QUADRI CLINICI DI EPATITE ACUTA:
EPATITE ASINTOMATICA (80EPATITE ASINTOMATICA (80--90% DEI CASI)90% DEI CASI)
EPATITE ANITTERICA (SINTOMI ASPECIFICI)EPATITE ANITTERICA (SINTOMI ASPECIFICI)
EPATITE ITTERICAEPATITE ITTERICA
LE EPATITI ACUTE POSSONO CRONICIZZARELE EPATITI ACUTE POSSONO CRONICIZZARE
LE EPATITI A ED E NON CRONICIZZANOLE EPATITI A ED E NON CRONICIZZANO
LE EPATITI B, D, C POSSONO CRONICIZZARELE EPATITI B, D, C POSSONO CRONICIZZARE
UNA COMPLICANZA DELLUNA COMPLICANZA DELL’’EPATITE EEPATITE E’’ LL’’EPATITE FULMINANTEEPATITE FULMINANTE
NECROSI MASSIVA DEL FEGATO CON GRAVE INSUFFICIENZA EPATICANECROSI MASSIVA DEL FEGATO CON GRAVE INSUFFICIENZA EPATICA
TRAPIANTOTRAPIANTO
EPATITI CRONICHE: EPATITI B, D, C CHE PERSISTONO PER OLTRE 6 MESEPATITI CRONICHE: EPATITI B, D, C CHE PERSISTONO PER OLTRE 6 MESII
FATTORI CHE INFLUENZANO LFATTORI CHE INFLUENZANO L’’EVOLUZIONE A EPATITE CRONICAEVOLUZIONE A EPATITE CRONICA
ETAETA’’
RISPOSTA IMMUNITARIA DELLRISPOSTA IMMUNITARIA DELL’’OSPITEOSPITE
IMMUNODEPRESSIONEIMMUNODEPRESSIONE
LL’’EPATITE CRONICA EEPATITE CRONICA E’’ SPESSO ASINTOMATICA SPESSO ASINTOMATICA
TRANSAMINASI ELEVATE PER PIUTRANSAMINASI ELEVATE PER PIU’’ DI 6 MESIDI 6 MESI
RICERCA DEI MARKER VIROLOGICIRICERCA DEI MARKER VIROLOGICI
DIAGNOSI DEFINITIVA CON AGOBIOPSIA DEL FEGATODIAGNOSI DEFINITIVA CON AGOBIOPSIA DEL FEGATO
CIRROSICIRROSI
CARCINOMA PRIMITIVO DEL FEGATOCARCINOMA PRIMITIVO DEL FEGATO
EPATITE: QUADRI CLINICIEPATITE: QUADRI CLINICI
IL VIRUS DELL’EPATITE B (HBV)
Distribuzione geografica dell’infezione da HBV
Alta IntermediaBassa
HBVHepadnavirus
DNA doppia elica
HBcAg
HBeAgHBsAgPolimerasi
DNA singola elica
Virus a DNA, provvisto di involucro, con capsidea simmetria icosaedrica di piccole dimensioni.Il genoma è circolare, a DNA parzialmente a doppio filamento
HBV contiene una polimerasi, una proteina P attaccata al genoma, cheè circondato dall’antigene del capside (HBcAg) e da un involucrocontenente l’antigene glicoproteico di superficie (HBsAg). L’antigeneproteico e (HBeAg) è un componente minore del virione
Il virione, detto ancheparticella di Dane, èparticolarmente stabile puressendo un virus con involucro.
HBsAg
HBsAg
Particella di Dane
Tubuli
Sfere
HBsAg
HBcAg
L’eccesso di HBsAg prodotto dagli epatociti nel corso dellareplicazione si aggrega a costituire le forme sferiche e tubularipresenti in quantità elevatissime nel siero dei pazienti
HBV - replicazione
Trasmissione Trasmissione delldell’’infezioneinfezione
Concentrazione dellConcentrazione dell’’HBV HBV nei liquidi biologicinei liquidi biologici
LL’’unico serbatoio unico serbatoio èè ll’’uomouomo
AltaAlta ModerataModerata
Bassa/NonBassa/Non
RilevabileRilevabile
sanguesangue spermasperma urineurine
sierosiero fluido vaginale fluido vaginale fecifeci
feriteferite salivasaliva sudoresudore
lacrimelacrime
latte maternolatte materno
Modalità di trasmissione:
• Contatti sessuali (rapporti omo- ed eterosessuali)
• Madre-figlio durante la gravidanza o al momento del parto (trasmissione perinatale)
• Esposizione percutanea
Trasfusione di sangue o ricezione di emoderivati
Attrezzature contaminate utilizzate per procedure in ambito sanitario
Uso di droghe iniettive
HBV - patogenesi
HBV può causare una sindrome acuta o cronica, sintomatica o asintomatica. L’instaurarsi di una o dell’altra forma sembra sia determinato dalla risposta immunitaria del soggetto all’infezione
Evoluzione dellEvoluzione dell’’infezione da HBV infezione da HBV per etper etàà allall’’infezioneinfezione
Infezione sintomatica
Infezione cronica
Età all’infezione
Nascita 1-6 mesi 7-12 mesi 1-4 anni Adolescenti e Adulti
0
20
40
60
80
100100
80
60
40
20
0
(%)(%) (%)(%)
HBV – infezione acuta
Settimane dall’infezioneSettimane dall’infezione
TitoloTitolo
Sintomi
HBeAg anti-HBe
anti-HBc totali
IgM anti-HBc anti-HBsHBsAg
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 52 100
HBsAg ANTI-HBsAg
HBeAg ANTI-HBeAg
ANTI-HBc IgM: INFEZIONE IN ATTO
HBV – infezione cronica
Settimane dall’infezioneSettimane dall’infezione
TitoloTitolo
IgM anti-HBc
anti-HBctotali
HBsAg
Acuta(6 mesi)
HBeAg
Cronica(anni)
anti-HBe
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 52 Anni
PERSISTENZA PERSISTENZA HBsAgHBsAg
PERSISTENZA PERSISTENZA HBeAgHBeAg
ANTIANTI--HBcHBc POSITIVO POSITIVO
HBV - diagnosi
Decorso sintomi clinici e presenza enzimi epatici nel sangueRicerca antigeni e anticorpi nel sangueRicerca di DNA virale nel siero e nei tessuti (HBV non ècoltivabile)
HBV - vaccinazione
Vaccino costituito da HBsAg ricombinante.In Italia è obbligatorio
Chi si deve vaccinare?
• Vaccinazione obbligatoria dal 1991• Tutti i nuovi nati nel primo anno di vita• I dodicenni (nei dodici anni successivi la legge)
• Obbligo per legge lo screening delle gravide nel terzo trimestre di gravidanza
• Persone a rischio:(personale ospedaliero,partner di portatori di HbsAg,politrasfusi,emodializzati,persone con lesioni croniche eczematose o psoriasiche della cute e delle mani,personale addetto alla lavorazione di emoderivati ecc…)
Capsideicosaedrico
HDV è responsabile del 40% delle epatitifulminanti
HDV è un virus difettivo che si serve di HBV per replicarsi.
Come HBV, l’HDVpenetra per via parenterale
IL VIRUS DELL’EPATITE D (Delta)
involucro
singolo filamentocircolare
HDV:HDV: CARATTERISTICHE DELLCARATTERISTICHE DELL’’INFEZIONEINFEZIONE
TRASMISSIONETRASMISSIONE: VIA PARENTERALE, LA TRASMISSIONE VERTICALE E: VIA PARENTERALE, LA TRASMISSIONE VERTICALE E’’
POCO FREQUENTE POCO FREQUENTE
SOLO I PAZIENTI SOLO I PAZIENTI HBsAgHBsAg POSITIVI POSSONO ESSERE INFETTATI DA HDVPOSITIVI POSSONO ESSERE INFETTATI DA HDV
LL’’INFEZIONE DA HDV PUOINFEZIONE DA HDV PUO’’ AVVENIRE CONTEMPORANEAMENTE AVVENIRE CONTEMPORANEAMENTE
((COINFEZIONECOINFEZIONE) O SUCCESSIVAMENTE () O SUCCESSIVAMENTE (SUPERINFEZIONESUPERINFEZIONE) A QUELLA DA ) A QUELLA DA
HBVHBV
NELLA COINFEZIONE PUONELLA COINFEZIONE PUO’’ DARE LUOGO AD UNA EPATITE FULMINANTEDARE LUOGO AD UNA EPATITE FULMINANTE
NELLA SUPERINFEZIONE LNELLA SUPERINFEZIONE L’’HDV DETERMINA UN PEGGIORAMENTO DEL HDV DETERMINA UN PEGGIORAMENTO DEL
QUADRO CLINICO, CON FREQUENTE EVOLUZIONE A EPATITE CRONICA QUADRO CLINICO, CON FREQUENTE EVOLUZIONE A EPATITE CRONICA
ATTIVA E CIRROSIATTIVA E CIRROSI
PATOGENESI: PATOGENESI: EFFETTO CITOPATICO DIRETTOEFFETTO CITOPATICO DIRETTO
LA VACCINAZIONE CONTRO LLA VACCINAZIONE CONTRO L’’EPATITE B EEPATITE B E’’ EFFICACE ANCHE NEL EFFICACE ANCHE NEL
PREVENIRE LPREVENIRE L’’EPATITE DELTA.EPATITE DELTA.
SUPERINFEZIONEForma acuta grave cheporta la maggior parte dei pazienti allacronicizzazione; spesso associataall’epatite fulminante, all’epatite cronicaattiva e alla cirrosi
COINFEZIONEContemporaneaepatite acuta B e D, solitamenteautolimitante
HDV – infezione
HCVflavivirus
Virus con involucro, con un genoma a RNA positivo, checodifica per unapoliproteinaprecursore, scissa poi nellesingole proteinestrutturali e non strutturali.
Si conosconoalmeno 6 genotipie vari sottotipi, diversi per distribuzionegeografica
GENOTIPI di HCV
HCV è un virus molto eterogeneo perché molto mutante
•Sei genotipi maggiori, sulla base dell’analisi filogenetica delle regioni del core, E1 e NS5•Ogni genotipo è suddiviso in sottotipi minori
•Altro tipo di variabilità, le quasi-specie, cioè varianti spontanee o indotte dalla terapia e presenti nel singolo paziente infetto
In Italia i genotipi più frequentemente trasmessi sono il genotipo 1 e il genotipo 3,
Prevalenza dei vari genotipi di HCV
• Genotipi: Un genotipo differisce da un altro per più del 15 % nella regione UTR
• Ne sono stati descritti 6
• E tanti sottotipi designati da lettere
HCV:HCV: TRASMISSIONETRASMISSIONE
VIA PARENTERALE:VIA PARENTERALE: PER TRASFUSIONE DI SANGUE ED EMODERIVATIPER TRASFUSIONE DI SANGUE ED EMODERIVATI
VIA PARENTERALE:VIA PARENTERALE: TOSSICODIPENDENTI ED ESPOSIZIONE TOSSICODIPENDENTI ED ESPOSIZIONE
PROFESSIONALE PER USO DI SIRINGHE E STRUMENTI TAGLIENTI PROFESSIONALE PER USO DI SIRINGHE E STRUMENTI TAGLIENTI
CONTAMINATI CONTAMINATI
VIA SESSUALE:VIA SESSUALE: POSSIBILEPOSSIBILE
VIA TRANSPLACENTAREVIA TRANSPLACENTARE: LA PERCENTUALE DI TRASMISSIONE E: LA PERCENTUALE DI TRASMISSIONE E’’ DEL 5DEL 5--
6%. AUMENTA SE C6%. AUMENTA SE C’’EE’’ UNA COINFEZIONE CON HIVUNA COINFEZIONE CON HIV
HCV - patogenesi
HCV ha come unico serbatoio l’uomo. Viene trasmesso tramite sangue e derivati e, meno frequentemente, per via sessuale e congenita. Le infezioni cronicizzano fino all’80% dei casi. Raramente il virus causa epatite fulminante.
HCV infezione acuta
85%15%
Infezione persistente
Epatite cronica
Insufficienza epatica
Cirrosi Carcinoma epatocellulare
Guarigione
6% 20% 4%
HCV – infezione acuta
Sintomi +/-
Tempo dall’infezione
Titolo
anti-HCV
ALT
Normale
0 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4AnniMesi
RNA HCV
HCV – infezione cronica
Sintomi+/-
Tempo dall’infezione
Titolo
anti-HCV
ALT
Normale
0 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4AnniMesi
RNA HCV
HCV - diagnosi
Ricerca di anticorpi anti-HCVRicerca di RNA virale (HCV non è coltivabile)Tipizzazione
HCV - vaccinazione
La messa a punto di un vaccino è ostacolata dalla diversità di sequenza tra i vari gruppi e dalla notevole eterogeneità tra i vari isolati.
IL VIRUS DELL’EPATITE A (HAV)
AltaIntermediaBassaMolto bassa
Distribuzione geografica dell’infezione da HAV
HAVpicornavirus
RNAsingolo filamentopolarità positiva
CAPSIDEicosaedrico nudo
VPgProteina attaccata all’estremità 5’
Il capside è molto resistenteagli acidi e ad altri trattamenti
Esiste un solo sierotipo di HAV
HAV interagiscespecificatamentecon un recettoreespresso sullecellule epatiche.
HAV - replicazione
A differenza di altri picornavirusHAV non è citolitico e vienerilasciato mediante esocitosi
HAV - patogenesi
HAV viene ingerito e probabilmente entra nel circolo sanguigno attraverso l’orofaringe o attraverso il rivestimento epiteliale dell’intestino per raggiungere il suo bersaglio, costituito dalle cellule parenchimali del fegato.Il virus si riproduce in queste cellule e viene rilasciato nella bile e da qui nelle feci
HAV è rilasciato nelle feci ad alte concentrazioni e si trasmette attraverso la via oro-fecale (attraverso acqua e alimenti contaminati)
HAV è molto resistente e può sopravvivere per diversi mesi in acqua dolce e in acqua salata. Acque di scolo possono contaminare i bacini d’acqua e infettare i molluschi.
HAV - infezione
Infezione
Sintomi clinici
Settimane
Rispo
sta
HAV nelle feci
HAV - diagnosi
Decorso sintomi cliniciIdentificazione della sorgente infettaRicerca anticorpi IgMRicerca acido nucleico virale (HAV non è facilmente isolabile)
HAV - vaccinazione
Vaccino costituito da HAV uccisoVaccinazione consigliata a chi si reca in zone ad alta endemia
IL VIRUS DELL’EPATITE E (HEV)
Distribuzione geografica dell’infezione da HEV
HEVcalicivirus
I virioni sono nudi, con capsideicosaedrico costituito da una proteinaprincipale
Il genoma è a RNA a polarità positiva
Gli isolati di HEV presentano una moderataeterogeneità genetica; tuttavia, su base sierologica l’HEV presenta un singolo sierotipo
HEV - patogenesi
HEV si trasmette per via oro-fecale, soprattutto attraverso acque contaminate. Ospite è la specie umana.
Il sito primario di replicazione è probabilmente il tratto intestinale e presumibilmente il virus giunge al fegato tramite la vena porta, si replica nel citoplasma degli epatociti e viene rilasciato nella bile e nel sangue.
I sintomi e il decorso della malattia da HEV sono molto simili (generalmente più gravi) a quelli dovuti ad HAV. Non si ha cronicizzazione.
Il grado di mortalità associato all’infezione da HEV è di 1-2%. Nelle donne in gravidanza si ha elevata incidenza di epatite fulminante, che in media è del 20% dei casi.
HEV - infezione
Settimane dall’infezioneSettimane dall’infezione
Titolo
Titolo
Sintomi
ALT IgG anti-HEV
IgM anti-HEV
Virus nellefeci
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
HEV - diagnosi
Indagini sierologicheRicerca di RNA virale
HEV - vaccinazione
Non sono ancora disponibili vaccini approvati.
HEV, a differenza di HAV, è estremamente labile nell’ambiente e nell’intestino, pertanto la carica virale infettante contenuta nelle feci è piuttosto bassa. Si riduce l’incidenza di epatite da HEV migliorando le condizioni igieniche.
NessunaCirrosi, epatite fulminante
Carcinoma epatocellulareprimario, cirrosi
Carcinoma epatocellulareprimario, cirrosi
NessunaAltre patologie associate
nosisisinoCronicità/ stato di portatore
Molto elevata
Grave
15-64
Improvviso
Parenterale, sessuale
Simile a viroide; involucro, RNA circolare
EPATITE D
4%
Di solito subclinica; 80% cronica
14-180
Insidioso
Parenterale, sessuale
Flavivirus; involucro, RNA
EPATITE C
1-2%
Occasionalmente grave
45-160
Insidioso
Parenterale, sessuale
Hepadnavirus; involucro, DNA
EPATITE B
Pazienti normali 1-2%, donne gravide 20%
< 0.5%Mortalità
Lieve; donne in gravidanza, grave
LieveGravità
ImprovvisoImprovvisoEsordio
15-5015-50Giorni di
incubazione
Oro-fecale
Picornavirus; capside, RNA
EPATITE A
Trasmissione
Struttura del virus
CARATTERISTICA
Calicivirus; capside, RNA
Oro-fecale
EPATITE E
I VIRUS DELL’EPATITE