Tracce d'eternità nr.4

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T T T r r r a a a c c c c c c e e e d d d e e e t t t e e e r r r n n n i i i t t t à à à Tracce d’eternità Rivista elettronica di Storia Antica, Archeologia, Mitologia, Esoterismo ed Ufologia Riservata agli utenti del portale Tracce d’eternità Numero 4 (settembre 2009) LE INTERVISTE DI GIANLUCA RAMPINI MASSIMO TEODORANI CORRISPONDENTE INTERVISTA A MICHELE PROCLAMATO Questa rivista telematica, in formato pdf, non è una testata giornalistica, infatti non ha alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Viene fornita in download gratuito solamente agli utenti registrati del portale Tracce d’eternità e una copia è inviata agli autori e ai collaboratori. Per l’eventuale utilizzo di testi e immagini è necessario contattare i rispettivi autori. STRANGE di eSQueL DREAMLAND di Gianluca Rampini GLI ANELLI MANCANTI di Ines Curzio LIBRARSI di Simonetta Santandrea ANGOLO PRIVATO di Giovanna Triolo LIFE AFTER LIFE di Noemi Stefani ARCHEOLOGIA DI CONFINE di Yuri Leveratto UFOLOGIA di Roberto La Paglia MISTERI di Enrico Baccarini XAARAAN di Antonella Beccaria LO SPAZIO DELL’OTTAVA di Michele Proclamato LUOGHI MISTERIOSI di Isabella Dalla Vecchia CONFESSO, HO VIAGGIATO di Noemi Stefani URBIS HISTORIA di Simonetta Santandrea

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Il numero 4 (settembre 2009) della rivista elettronica "Tracce d'eternità"

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Tracce d’eternitàRivista elettronica di Storia Antica, Archeologia, Mitologia, Esoterismo ed Ufologia

Riservata agli utenti del portale Tracce d’eternitàNumero 4 (settembre 2009)

LE INTERVISTEDI GIANLUCA

RAMPINI

MASSIMOTEODORANI

CORRISPONDENTE

INTERVISTA A

MICHELEPROCLAMATO

Questa rivista telematica, in formato pdf, non è una testatagiornalistica, infatti non ha alcuna periodicità.Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale, ai sensidella legge n. 62/2001.Viene fornita in download gratuito solamente agli utentiregistrati del portale Tracce d’eternità e una copia è inviataagli autori e ai collaboratori.Per l’eventuale utilizzo di testi e immagini è necessariocontattare i rispettivi autori.

STRANGEdi eSQueL

DREAMLANDdi Gianluca Rampini

GLI ANELLI MANCANTIdi Ines Curzio

LIBRARSIdi Simonetta Santandrea

ANGOLO PRIVATOdi Giovanna Triolo

LIFE AFTER LIFEdi Noemi Stefani

ARCHEOLOGIADI CONFINEdi Yuri Leveratto

UFOLOGIAdi Roberto La Paglia

MISTERIdi Enrico Baccarini

XAARAANdi Antonella Beccaria

LO SPAZIO DELL’OTTAVAdi Michele Proclamato

LUOGHI MISTERIOSIdi Isabella Dalla Vecchia

CONFESSO, HO VIAGGIATOdi Noemi Stefani

URBIS HISTORIA

di Simonetta Santandrea

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Note a margine pag.2

Un’animainquieta

Simone Barcelli E’ notte fonda.D’accordo con l’amicaAntonella che queste sonole ore migliori per scrivere.Qualche ultimo ritocco eTracce si avvia alla suastesura definitiva, prontoper il download libero egratuito per gli utenti delnuovo portale.Siamo già al quarto numeroma non è ancora tempo dibilanci, troppo presto.Questa ‘creatura’, lo avretenotato, si evolve, seppur conimmensa fatica, ad ogni suauscita.E’ quindi difficile, in questomomento, comprenderequale strada le riserverà ilfuturo.Non abbiamo dubbi che lavia sarà, in ogni modo, insalita, eccome.Questa rivista elettronica hainfatti un’anima inquieta,assetata di conoscenza cheinsegue con frenesia.Tracce, nella nicchia che sista costruendo, è il frutto dinumerose collaborazioni,certamente ‘trasversali’.Su queste pagine gli autori,non solamente quelli giàaffermati, esternano teorie,ipotesi, pensieri, anchecongetture.L’obiettivo è confrontarsi inmaniera pacata, senza“alzare la voce”,

consentendo a tutti diesprimere la propriaopinione e dar luogo,quanto possibile, alcontraddittorio.I contenuti che andrete aleggere vanno chiaramentein questa direzione e nonpoteva essere diversamente.Si comincia con TeodoroDi Stasi, web master diPaleoseti.it, praticamenteuna vita dedicata allo studiodei Cerchi nel grano, che hapiù di un fastidioso‘sassolino’ nelle scarpe: èstato strattonato,malamente, per la camicia eha deciso di mettere nero subianco qualche utileprecisazione.ESQuel propone unostudio che, assieme aiprecedenti già pubblicati,merita particolareattenzione, se non altro peri risvolti che le sue teoriepotrebbero avere in unprossimo futuro, quandofinalmente qualcuno sidegnerà di dibatterne, senzapreconcetti.A seguire, un’altra esclusivaintervista di GianlucaRampini, stavolta faccia afaccia con MassimoTeodorani.Il nostro collaboratore dallaColombia, Yuri Leveratto,ci parla dei misteriosi

Simone Barcelli ha 45anni ed è un ricercatoreindipendente di StoriaAntica, Mitologia eArcheologia di confine.Collabora con Storia inNetwork, Tuttostoria,InStoria, Edicolaweb,Acam, Esonet,OOPArt.it, Paleoseti eArcheoMedia, sui cuiportali sono pubblicati isuoi studi tematici.

Cari amici, dal 25settembre 2009 “Tracced’eternità”www.simonebarcelli.org èil portale che ospiterà tuttele iniziative dello staffredazionale dell'omonimarivista elettronica.Ringraziamo il web masterdi Paleoseti.it, Teodoro DiStasi, che ci ha finoraospitati per il download deiprimi tre numeri: conpazienza e disponibilità ciha aiutato a crescere,indicandoci spesso lastrada da seguire. GrazieTeo!

La redazione

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petroglifi di Quiaca, da luirinvenuti dopo la solitaestenuante escursione.E noi, comodamente inpoltrona, cercheremo dimetterci nei suoi panni, bensapendo che non si tratta diuna “fiction”.Roberto La Pagliapropone una tematicasempre dibattura, quella deinumerosi segnali cheprovengono dal nostropassato e che spesso nonriusciamo a cogliere nellagiusta maniera.Su Mothman, l’UomoFalena, è incentratal’attenzione di EnricoBaccarini, come sempreoltremodo preciso anchenella documentazione asupporto di quel che scrive.Simonetta Santandreaprosegue il suo viaggio percittà, facendo tappa aPontremoli e ponendo lasua attenzione sul labirinto.Abbiamo riesumato dal webun prezioso report a cura diAlessia Maineri, riferitoalla conferenza “UFO eParanormale”, svoltasi inquel di Pavia il 10 aprile2003. Tra i relatori, intempi davvero non sospetti,anche il nostro web master.E’ un piacere avere tra noiIsabella Dalla Vecchia,responsabile del portaleLuoghi Misteriosi,www.luoghimisteriosi.it,con un prezioso contributodedicato al mistero insitonelle Rotonde.Abbiamo cercato, con tutti ilimiti che ci riconosciamo,di raccontarvi il convegnoALCHIMIA ALCHIMIE,una manifestazione fuoridall’ordinario, giuntaquest’anno alla quarta

edizione nella magica SanLeo. Gli incontri inprogramma eranoveramente tanti (a volteconcomitanti) ed è statonecessario, nostromalgrado, operare dellescelte. Ecco che la nostraattenzione è andata allaconferenza di GiovanniFrancesco Carpeoro,direttore di Hera masoprattutto grande studiosodi simbolismo, e a quella diMichele Proclamato, che hapresentato al pubblico lesue innovative teorie e noilo abbiamo “interrogato”per i nostri lettori.Da par suo, AntonellaBeccaria ci mostra come sipuò ‘raccontare’ questamisteriosa città medievaleda un punto di vista moltopersonale (la copertina vidovrebbe già aver messo lapulce all’orecchio).Da circa un mese è possibileleggere il volume “Gli anellimancanti”, scritto d’esordiodi Ines Curzio: l’autrice celo presenta nell’omonimarubrica.Gianluca Rampini, nellasua Dreamland, parla diAlieni buoni e ci sottoponela lettura di uno scritto diNikola Duper, La Storiadi “Amicizia”.Simonetta Santandrea,in Librarsi (stavolta larubrica è in veste ridotta percomprensibli motivi dispazio) consiglia ai lettori“Il Santo Graal”, unsempreverde di FrancoCardini & Company,reperibile anche in versioneeconomica.Ed ecco, a seguire, il belracconto di Giovanna

Triolo, “La città deiviandanti”.Michele Proclamatoinizia, da questo numero, adillustrarci le suerivoluzionarie teorie nellarubrica “Lo Spaziodell’OTTAVA”.E’ Noemi Stefani che,nello spazio dedicato airesoconti di viaggio, ciracconta della sua ultimavisita in Tunisia, con bellefotografie scattate anche alceleberrimo Museo delBardo. La ritroviamo, chescrive di sfere di luce, nellasua rubrica Life after Life.C’è anche un suo resocontoda Cattolica per unconvegno tenutosi qualchegiorno fa.La corrispondenza diAntonella Beccariachiude in bellezza il numero4 di Tracce d’eternità.Con questo è tutto,appuntamento sul nuovoportale Tracce d’eternitàwww.simonebarcelli.org perle tante iniziative chevedranno la luceprossimamente.

Simone [email protected]

ADDENDAdi Simonetta Santandrea

Queste righe portano unaprecisazione relativa alle fotodel doppio articolo per lasezione Urbis Historia“L’enigma degli occhi” e “Daqui partirono i Messaggericelesti?”, nel num.3 di Tracced’eternità: le foto sono trattedal sito www.luoghimisteriosi.it.Me ne scuso innanzitutto conIsabella, responsabile delportale e con i lettori per lamancata, ma assolutamentedovuta, citazione. Colgo inoltrel’occasione per salutare conaffetto proprio Isabella, cheinizia da questo numero unapreziosa collaborazione contutti noi di Tracce d’eternità.Benvenuta!

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Tracce d’eternitàRivista elettronica di Storia Antica, Archeologia, Mitologia, Esoterismo ed Ufologia

Riservata agli utenti del portale Tracce d’eternità

Numero 4 (settembre 2009)

Portalewww.simonebarcelli.org

Indirizzi di posta elettronica:[email protected]@fastwebnet.it

[email protected]

REDAZIONE

Simonetta Santandrea [email protected] Rampini [email protected] Barcelli [email protected] [email protected]

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This electronic magazine, in pdf format, is not a newspaper, ithas no periodicity. It can not be considered an editorial,under Law No. 62/2001. Is provided in a free download only for registered users ofthe portal and a copy is sent to the authors and collaborators.For the possible use of texts and images please contact therespective authors.

Esta revista electrónica, en formato pdf, no es un periódico,no tiene periodicidad. Por tanto, no puede considerarse comoun producto editorial, en virtud de la Ley N º 62/2001.Se ofrece en una descarga gratuita solo para usuariosregistrados del portal y se remita copia a los autores ycolaboradores.Para la posible utilización de los textos y las imágenes puedenponerse en contacto con los espectivos autores.

COLLABORATORI ED AUTORI

Dall’esteroChristopher Dunn [email protected] Seabrook [email protected] Roldàn Sànchez [email protected]é Antonio Roldàn [email protected] Leveratto [email protected]’ItaliaAntonella Beccaria [email protected] Barcelli [email protected] Di Stasi [email protected] [email protected] Baccarini [email protected] Rampini [email protected] Santandrea [email protected] Coppola [email protected] Crasto [email protected] Giudice [email protected] Panizza [email protected] Triolo http://blog.libero.it/AngoloprivatoNoemi Stefani [email protected] Curzio [email protected] Sabiu [email protected] Pietroselli [email protected] Margutta urgiddi.wordpress.comRoberto La Paglia [email protected] Dalla Vecchia www.luoghimisteriosi.itAlessia Maineri [email protected] Proclamato [email protected]

I primi tre numeri di “Tracce d'eternità” sono ancora disponibili, in download gratuito, sul portalewww.simonebarcelli.org

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ContenutiNOTE A MARGINE

Simone BarcelliUn’anima inquieta

pag.2

CROP CIRCLE

Teodoro Di StasiQuando un messaggioè frainteso, quandol'Uomo non si capacitadella bravura dei suoiconsimili

pag.6

STRANGE

EsquelIl cappello del mago

pag.14

LE INTERVISTEDI GIANLUCA

RAMPINI

Gianluca RampiniMassimo Teodorani

pag.25

ARCHEOLOGIA DICONFINE

Yuri LeverattoEl misteriode los petroglifos deQuiaca

pag.40

Il mistero dei petroglifidi Quiaca

pag.43

UFOLOGIA

Roberto La PagliaSegnali dal passato

pag.46

MISTERI

Enrico BaccariniMothman, l’UomoFalena

pag.50

URBIS HISTORIA

Simonetta SantandreaIl labirinto di Pontremoli(una via per scegliere)

pag.59

DOCUMENTI

Alessia MaineriReport Conferenza10 aprile 2003“UFO e Paranormale”

pag.66

COLLABORAZIONI

LUOGHI MISTERIOSIIsabella Dalla VecchiaIl mistero delle Rotonde

pag.77

CORRISPONDENZE

ALCHIMIAALCHIMIE

Simone BarcelliSimbolismo dell’anima

pag.83Simone BarcelliChi cerca, trova

pag.85Simone BarcelliL’uomo dell’OTTAVA

pag.88Antonella BeccariaSan Leo… in bianco enero

pag.92

GLI ANELLIMANCANTI

Ines CurzioGli anelli mancanti

pag.93

DREAMLAND

Gianluca RampiniGli alieni buoni

pag.95

Nikola DuperLa storia di “Amicizia”

pag.97

LIBRARSI

Simonetta SantandreaIl Santo Graal

pag.104

ANGOLO PRIVATO

Giovanna TrioloLa città dei viandanti

pag.106

LO SPAZIODELL’OTTAVA

Michele ProclamatoUn Guerriero del Futuro

pag.108

CONFESSO, HOVIAGGIATO

Noemi StefaniLa Tunisia

pag.116

XAARAN

Antonella BeccarlaLa teoria del complotto:miti e ragioni percredere e non credere

pag.118

LIFE AFTER LIFE

Noemi StefaniSfere di luce

pag.121

ULTIM’ORA

Noemi StefaniXXIII ConvegnoInternazionale 2009“Movimento dellasperanza” - Cattolica

pag.123

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Crop Circles pag.6

Crop Circles "Atlas Project":

Quando un messaggioè frainteso, quando l'Uomo nonsi capacita della bravura dei suoi

consimili

Teodoro Di Stasi E' il mese di Agosto2009, quando rimbalzain tutta la rete la notiziadel ritrovamento di unCrop Circles dalleproporzioni che nedecretano "il più grandeCrop Circles maicomparso su un campo

coltivato a grano",530x450 metri.Oltre alle sue misure, chegià da sole lascianopresagire la magnificenzadi questa opera, ci sitrova a contemplareun'immagine che lasciaattoniti: ad acchito la si

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associa all'opera diLeonardo chiamata"L'uomo Vetruviano", perpoi dovere constatare chevi è un elemento in più, leali, che quindi lo fannoassociare a "Mothman"ovvero l'Uomo Falena.Questa l'immagine (nellapagina precedente adimensioni maggiori)

A parte le interpretazioni,quello che si crea sin dasubito è l'eterno, quantoacceso in termini di toni,scontro/confronto tra chipensa che un opera similesia impossibile esserestata creata da esseriumani e i sostenitoridella spiegazione inveceper opera umana.

Chi scrive è da almenocinque anni che sostienela seconda ipotesisuggerita, ovvero quellaumana.Condivisibile o menoquesta è la mia posizione,frutto (come più voltescritto in altri contesti) diun percorso fatto diapprofondimenti,comparazioni, studio esperimentazione.

Tornando all'oggetto, omeglio, al Crop Circles diquesto articolo, loscontro si è fatto piùacceso dopo chequalcuno ha rivendicatola paternità della sua

creazione, che hachiamato "ProgettoAtlas".Gli autori, dichiaratisitali, sono un gruppoattivo dal 1997 e chehanno un sito dovepotrete visionare le lororealizzazioni, compresaquest'ultima:

http://www.xld-sign.com

Il gruppo di CirclemakersXld-Sign, tra le sue opere,annovera anche una che èstata ripresa dal fisicoEltjo Haselhoff, per i suoistudi sul fenomeno deiCrop Circles e che èconsiderato (a torto o aragione, io propendo perla prima) uno deimassimi esperti mondialisul fenomeno.Era la formazione del1997 chiamata "Degulden tunnel"

http://www.xld-sign.com/projecten/bekijk/De-gulden-tunnel

Non è servita taledichiarazione di paternitàa "qualcuno" (vedi Box apag.10), che ha ritenutoimpossibile che un uomosia in grado di creare unopera simile e dalcontenuto/messaggiocome quellorappresentato in questodisegno.

Uno di questi "qualcuno"è il simpatico AdrianoForgione che, nel suoBlog

http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.it

cosi intitola la notizia:"La più grandeformazione di sempre"

http://ilblogdiadrianoforgione.myblog.it/archive/2009/09/07/la-piu-grande-formazione-di-sempre.html

Ai commenti già presentisulla pagina correlataall'articolo, chi scrive(Teodoro Di Stasi) neaggiungeva uno suo, chequi riporto per esteso,non prima però diaggiungere una piccolaprefazione per faremeglio comprenderequello che poi è stato ilmio commento.

Adriano Forgione, inrisposta ad un commentoin particolare, scrittodall'utenteSchweinsteiger che glidiceva semplicemente diinformarsi quanto erastato sino ad ora discussoe detto su questo CropCircles nei forums, neinewgroups e nei luoghidove ci si scambiainformazioni e pareri sulfenomeno stesso,risponde stizzito einfastidito.

Il commento, che puòessere letto assiemeall'articolo ed a tutti glialtri commenti scrittidagli utenti che accedonoal Blog, era questo:

“Allora, dato che pervoi tutti i cerchi nelgrano sono fasulli,non portatemi leprove solo di questo.Attendo anche ilresto. Forza, attendo.

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Io non faccio silenzio,la mia assenza è statadovuta alle meritatevacanze.P.S. Puoi portarmiqualsiasi tipo diprova...devi primadimostrarmi che nonsi tratta di provacostruita e inoltre,tale prova la ESIGOper TUTTI e ripetoTUTTI i cerchi nelgrano sinora apparsi.Altrimenti, fatesilenzio, lo sanno tuttida vent'anni che partedel fenomeno èumano!!!! Dunqueattendo un apportoSERIO.”

(Scritto da : adrianoforgione | 07/09/2009 inrisposta all'utenteSchweinsteiger)

Eccoci giunti, dopo ladovuta premessa, alcommento che inserivo:

“Caro Forgione,nonostante tu mi stiasimpatico (e lo dicoperchè ti ho potutoconoscere di personae parlarti in almenodue occasioni,Bergamo e Stresa) michiedo come fai aduscirtene fuori perl'ennesima volta conuna tuainterpretazione chevuoi imporre "costiquel che costi".Chiedi che ti venganofornite le prove chetutti i CC siano fattidall'uomo, e qui mideludi per quello chetu dovrestirappresentare ma che

tradisci: "unapersona che conosceil fenomeno e ne puòparlare concognizione,affrontandoserenamente ognicritica ad ipotesiesposte".Cosi non è e midispiace per te, seiuno dei rariricercatori chesistematicamentequando gli vieneofferta una risposta laignora bellamente.Servirebbe a qualcosarisponderti che èimpossibilesoddisfare la tuarichiesta, quantoinutile?Impossibile perchènon a tutti icirclemakersinteressadocumentare quelloche fanno, ed inutileperchè nella miglioredelle ipotesi tu saresticapace di inventartiqualcosa di nuovo purdi non ammettere lasemplice realtà.In questo specificocaso però hai unmodo concreto diaccertarti dellanatura umana delCC... contatta gliautori (di cui siconosce il sito ed inomi http: www.xld-sign.com) ecommissiona loro unCrop Circles cheabbia lecaratteristiche comequello di quello di cuitu pensi impossibilepotere essere stato

fatto da essere umano:-)Poi però prenditil'impegno di scriveresul tuo blog la verità1.Non volermene amale per quanto ti hoscritto, è solo permetterti davanti alfatto che staicollezionando un po’di figuracceultimamente (dallaurlata richiesta,arrivata poi con unarticolo di Grassi2,

1 C'è chi sospetta che l'autoredell'articolo in cui si ipotizzauna spiegazione nonantropica, Adriano Forgione,abbia troppi interessi e che lasua scelta di negare qualsiasievidenza è solo dettata da taliinteressi che comprendono:riviste, conferenze, consulenzeper programmi televisivi,libri...e non per ultimo lapropria reputazione...2 Adriano Forgione, in un suoprecedente articolo dedicatoad un Crop Circles comparso aEast Field il 7/7/2009poneva una richiesta su unparticolare del Crop Circlesche riguardava "intrecci dellespighe", ritenuti da lui"impossibili da realizzaredall'uomo". Non sono tardatele risposte, una su un forum,ad opera di Roberto L. che nelpost inserito l’08/08/2009alle 14:13:04 offre la suaspiegazione. Ed un'altra adopera di Francesco Grassi(studioso del fenomeno ecirclemakers, nonché co-autore di uno dei contributipiù importanti sul fenomenodei Crop Circles ). La rispostaalla domanda di Forgione sucome sia possibile realizzaregli intrecci delle spighecomparsi a East Field.Da notare che AdrianoForgione, nonostante abbiaavuto una risposta a ciò chechiedeva, sembra nonintenzionato ad ammettere diavere, ancora una volta,

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alla spiegazione diintrecci, a questa,dove ti si venivasemplicemente dettodi fare una ricerca inrete prima di lasciartiandare all'ennesimoed immotivatostuporemistico/misterioso/esoterico.Teodoro Di Stasi(sai, non mi piace chepoi qualcunocommenti dicendoche chi ti critica sinasconde dietropseudonimi onickname, sonoassolutamente serenoe cosciente di quantoti ho scritto).”

Scritto da : Teodoro |07/09/2009

La discussione èproseguita con una seriedi "botta e risposta", sinoa quando AdrianoForgione finalmente mirisponde (anzi, rispondeindirettamente, poichè èun rispondere a tutti icommenti non allineaticon il suo pensiero che glihanno scritto altri)

Riporto la parte che quiinteressa e mi riguarda:

“…2 - Non miinteressacommissionarenessuna formazione.Ti ringrazio Teodoro,ma a nulla servirà.

dimostrato di non conoscere enemmeno voler approfondiregli aspetti correlati ai CropCircles ed alla lororealizzazione ad opera degliuomini.

Cosa dovrebbe farmicapire?Come si realizza unfalso? No grazie”

Scritto da : adrianoforgione | 08/09/2009

Bene, avuta la rispostanon credo che vi fossealtro da aggiungere, senon un ultimo commentorivolto a Forgione dovescrivevo:

“Ciao Adriano, grazieper avermi risposto,mi è sufficientequanto scrivi inquesta parte:…2 - Non mi interessacommissionarenessuna formazione.Ti ringrazio Teodoro,ma a nulla servirà.Cosa dovrebbe farmicapire? Come sirealizza un falso? Nograzie.-…Pemettimi però difarti un solo appunto:se tu ritieniimpossibile da partedi esseri umanirealizzare una figuracosì complessa, comepuoi doporispondermi che NONti servirebbe a nullacommissionare aglistessi circlemakers,che si sono attribuitila paternità di questodisegno, diricreartelo, perchèsarebbe un falso!!!Allora, o l'essereumano non è in gradooppure lo è.Vabbè, lasciamoperdere. Ti seiinfilato, tu e tal MikePlato, in un vicolo

cieco e continuateostinatamente avolere difendere lagaffes fatta. Per me èchiusa qui.Ti salutoamichevolmente espero di potertiincontrare in giro peroffrirti un caffè.Mi sei simpatico e loconfermo ancora: tiho conosciuto e possodire che tu seirealmente così, unapersona che crede inquel che dice e quelche fa, senza ingannoe senza vergogna.

Scritto da : Teodoro |08/09/2009

Quello che però dovevaaccadere ancora era sullasoglia della porta, quandoeccolo dirompentearrivare, per opera di talMike Plato... che così siesprime sul suo Blog

http://mikeplato.myblog.it

(SIC!)

VEDO CHE SULBLOG LADISCUSSIONEIMPAZZA.NON SO SE I VARIDENIGRATORI EMESTATORI QUI ESUL BLOG DIADRIANO SIANO IMEDESIMI.MA HO QUALCOSADA DIRE ACOSTORO, AITEODORO E AGLISCHWEINSTEIGE.VOI VENITE QUI,SPARATE A ZEROSULLE GERARCHIE

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CELESTI, CI DATEDEI FACILICREDULONI,OFFRITE UNAPATERNITA' UMANAA QUESTEFORMAZIONI. CIVENITE A DIRE CHENON APPENASCOPRIAMO UNAFORMAZIONE COMEQUELLA OLANDESE,CE LA BEVIAMO EDIMOSTRIAMOTUTTA LA NOSTRAINGENUITA',DIMOSTRIAMO DIESSERE SOGNATORIINFANTILI.VOI INVECE SIETEDEGLI IPOCRITI,DELLA PEGGIORSPECIE.

Tratto da:http://mikeplato.myblog.it/archive/2009/09/08/aggiornamenti-sul-crop-olandese.html

Chiamato in causa mi èparso quanto menoindispensabileintervenire, con questocommento:

Buongiorno Mike,Guardi (le do del "lei"perchè NON ho ilpiacere né diconoscerla né diavere mai condiviso ilmio pensiero) si tolgasemplicemente i suoidubbi nella manierapiù semplicepossibile: contatti gliautori e chieda loro direplicargli laformazione.Poi, però, abbia ilcoraggio di scrivereche lei è uninsultatore a fondoperso.La salutoTeodoro Di Stasi

Scritto da : Teodoro |08/09/2009

A differenza delprecedente, questo talMike Plato si esibisce inquello che io ritengo unodegli spettacoli piùindegni dell'essereumano: continua ainsultare e a fare

ragionamenti che nonhanno né capo né coda,racchiudendo nelle suerisposte deliri,vaneggiamenti, picchi diinaudita perdita dicontrollo, anche se daparte mia la richiesta discendere alla discussionecon toni meno accesi ècontinuata, invana.Lascio al lettore leggersitutto lo scambio avuto.Lascio al lettore scoprireche questa persona mi haonorato con l'apertura diuna nuova notizia daltitolo "PER ME LAQUESTIONE E'CHIUSA".

http://mikeplato.myblog.it/archive/2009/09/08/per-me-la-questione-e-chiusa.html

Eh no, per me invece "laquestione non è chiusa",e visto che mi risultaimpossibile proseguire esopportarel'atteggiamento di questapersona intendo oradimostrare perché quelbellissimo Crop Circles èopera di chi ne rivendicala paternità.In mio aiuto ci sono almomento delle immaginiad alta risoluzione, pochema sufficienti, che sonostate inserite sul sito:

http://defotograaf.smugmug.com/gallery/9196806_CYoie#614269856_wRA3a

La prima immagine cheprendo ad esempio èquella scattata il 7/08/09alle ore 6:24 scaricata inalta risoluzionesono evidentissime lelinee di costruzione,dove?

Ci sono due dati dichiarati dagli autori del Crop Circles, uno vede lapartecipazione di 60 persone per la realizzazione, mentre un altro neindica 52. Chi ne ha voglia si può divertire a contare in questa foto(scattata la sera prima alla realizzazione del Crop Circles) quantisono…

http://1.bp.blogspot.com/_WUnGHF3a91w/SqaH672ZBmI/AAAAAAAABCY/Pq8i-21eZh8/s1600/atlas1.jpg

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Eccole! Non serveevidenziarle, sono benvisibili, vi pare?

Lo stesso particolare lo sinota in un’altraimmagine, quella scattatapochi minuti dopo daaltra angolazione...

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Queste linee, se seguite,portano ai centri deicerchi del del disegnoNon pretendo che,sull'esempio di quantosopra riportato, io possaancora essereconvincente, d'altrondechi non ha mai realizzatoun disegno in un campoignora cosa siano le lineedi costruzione, cosi comeignora molto altro delfenomeno.Ok, proviamo allora avedere un altro esempio...avviciniamoci un po’ dipiù all'interno deldisegno...

...le spighe.Oh già, le spighe, perchéè da anni che ogni voltadevo leggermi di spighespezzate come autenticitàdi un disegno "creatodall'uomo", di bordi deldisegno "non puliti" e dialtre particolarità...edeccole allora :-)

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Non credo che serva allettore, ma aggiungo unanota: da questoparticolare dell'immaginesi vede anche come ilgrano è stato allettato(ovvero… "pressato") ecome presenti le stessecaratteristiche che esperti(o pseudo/esperti,dipende dai punti divista) hanno più volteutilizzato per "attaccare" icirclemakers... undisordine, un'armoniacaotica, mentre, sempreper questi esperti opresunti tali, i disegni neicampi genuinipresentano le spigheadagiate dolcemente alsuolo, armonicamentecome se un pettine leavesse accarezzate, senzacreare sbavature (SIC!) oaltre caratteristicheritenute "importanti" perla valutazione.

Mi fermo qui, perché noncredo sia necessarioandare a sottolineare condelle immagini tutti iparticolari che ho potutonotare in meno di 10minuti.Giusto per accennarvenee poi incuriosirvi eandarveli a cercare -questi segni dicostruzione- provate adandare al "cuore" dellaformazione (sempre conle immagini ad altarisoluzione... notatequalcosa?Oppure, sempre dalleimmagini, provate acercare la "traccia" chesegue “tutti" i cerchi delleali...Ora, però, giungo altermine di questo miointervento: credete cheAdriano Forgione, o talMike Plato, nel momentoin cui sarà disponibile il

"Making Of", comepreannunciato da uno deicirclemakers autori allostesso Forgione3 inrisposta ad un suointeressamento, avràmodo di ammetterepubblicamente... mi sonosbagliato e chiedo scusa atutti (soprattutto il talMike Plato…?)IO credo proprio di NO!

Teodoro Di [email protected]

3 Adriano Forgione riporta inun commento la risposta avutain seguito al suo contatto con ilgruppo di circlemakers autoredel Progetto Atlas, queste leparole:“Hi Adriano,Thank you for your reaction.We are right now working on a"making of" documentarywhich will answer yourquestions.The fact that you doubtwhether we would be able tomake this is in fact the biggestcompliment you could give us.Best regards and take care,Remko Delfgaauw-- XL D-SIGN”.

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Strange pag.14

Il cappello delmago

eSQuel Il conflittopsiche/materia

In fisica classica conmateria si indicaqualsiasi cosa che abbiamassa e occupi spazio oalternativamente lasostanza di cui gli oggettifisici sono composti4.

La psiche è un terminecon cui tradizionalmentesi usa individuarel'insieme di quellefunzioni cerebrali,emotive, affettive erelazionali dell'individuo,che esulano dalla suadimensione corporea emateriale5.

Uno dei pilastri dellaposizione dominante inordine al rapportopsiche/materia è la netta,monolitica divisione fraoggettività e soggettività.

In forza di tale divisione,si afferma che qualsiasifenomeno per potersidire reale deve essere

4http://it.wikipedia.org/wiki/Materia_(fisica )5http://it.wikipedia.org/wiki/Psiche

oggettivo, ossia devefondarsi su dati o fatticoncreti, veri,sperimentabili.

Dati o fatti direttamenteconnessi al mondo reale etangibile della materia.Tutto ciò che non può inqualche modo esserericondotto alla materia è,di conseguenza, definitocome ‘soggettività’.

Il mondo delle idee, delleemozioni, delleintuizioni, dellesensazioni, l’interoambito onirico e qualsiasialtra cosa riconducibilealla vita psichica ricade,senza eccezioni,nell’ambito dellasuddetta soggettività,ossia in un regnosostanzialmente preclusoall’indagine scientifica(i.e. alla veraconoscenza).

Non a caso la c.d.psicologia non rientra nelnovero delle ‘scienze’ ed èdescritta, piuttosto, comeuna disciplina che studiail comportamento degliindividui e dei loroprocessi mentali ma che

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giunge a conclusioni perle quali, data la dubbiaapplicabilità del metodoscientifico, èsostanzialmente nonrendibile un giudizio diverità.

Sotto questo profilo, lopsicologo più che ad unoscienziato assomiglia adun artigiano (un artista seè molto bravo) che, cometale, armeggia

(con tanto di ‘mestiere’)con fenomeni destinati arimanere in gran parteoscuri e sostanzialmenteincompresi.

Non m’interessa quidiscutere i guai dellapsicologia occidentale.Tuttavia, se questiesistono sono persuasoche derivino proprio dallapremessa sopra esposta.

Per più di cent’anni glipsicologi sono partitidall’assunto che tuttoquanto andavanoinvestigando fosserecluso nel mondo dellasoggettività e questo li haportati a trattare ognisingolo fenomenoosservato come unsostanziale parto dellamente del singolo, unastoria personale, magaridrammatica, ma semprechiusa fra gli spalti dellamente.

Da qui alla scelta dellachimica come panacea ditutti i ‘disturbi psichici’non c’è stato nemmenobisogno di fare un passo(sic!).

Tuttavia e durante lostesso periodo nel qualela psicologia ufficiale

evolveva (si fa per dire), ilmondo ha conosciuto esperimentato un’altrarealtà.

Una realtà parallela, permolti aspetti disturbantee che si pensava morta esepolta sotto secoli dirazionalismo, s’ènuovamente presentataall’uomo occidentale ed ècresciuta viepiù,nonostante lo sguardo deisapienti fossepervicacemente rivoltoaltrove.

Sto parlando di tuttiquegli aspetti attribuiti alsovrannaturale dalla‘cultura popolare’ e chehanno condito (eseguitano a condire)l’esistenza di molti.

Fra questi certamentel’ESP, ma anche le out ofthe body experiences(oobe), i sogni lucidi e,infine, l’intero fenomenoUFO (con la sua bravacoda fatta di abduction).

In altre parole, una seried’eventi inspiegabili oanche solamente strani

che s’infilanonell’esistenza (di veglia enon) delle persone il piùdelle volte senza chiederepermesso.

Il presente lavoro si basasu due articoliprecedenti6 nei quali

6“IM-Teoria” scaricabile qui:http://www.paleoseti.it/e107_plugins/content/content.php?content.167 e “Vita-Ombra estruttura del Multiverso”scaricabile qui:

http://www.paleoseti.it/e107_plugins/content/content.php?content.173

ipotizzavo l’esistenza delMultiverso (cosa perniente nuova, in effetti) eper il quale avevoabbozzato ancheun’ipotesi di struttura.

L’idea di fondo era, oltrel’esistenza di creazionidiverse dalla nostra,poiché basate su uncorredo dimensionalediverso, quella di quattroambiti psichici inrapporto progressivo dicontenuto a contenente:

Inconscio Personale (IP,coincidente con la singolaconsapevolezza7)contenuto in unInconscio Collettivo (IC,relativo a tutti i terrestri ecoincidente con il nostropianeta), InconscioUniversale (IU, relativo atutte le consapevolezzeesistenti nel nostrouniverso, ne consegueche ogni ipotetica ‘razza’esistente nel nostrouniverso avrà un suo ICcontenuto dell’IU diquell’universo) eInconscio Multiversale(IM, relativo a tutte leconsapevolezze esistentinell’intero multiverso,perciò ad ogni creazione èattribuito un proprio IU).

L’idea progrediva nellaformulazione dell’ipotesid’esistenza di un networkpsichico, trasversale atutte le creazioni, capacedi permettere fra queste

7Per consapevolezza s’intendeuna singola coscienza separatadal tutto, come può essere ilsig. Mario Rossi oppure unalieno abitante su un diversopianeta in quest’universo o inun altro universo.

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una comunicazione ditipo, appunto, psichico.

Ciò che, quindi, sirenderebbe responsabiledi una talecomunicazione nonsarebbero le “strutture”dei singoli universi (cosaesplicitamente esclusadalla M-teoria), bensì leconsapevolezzeeventualmente esistentiin tali universi,assumendo che alcune diqueste consapevolezzeabbiano imparato aviaggiare nell’IM.

Stiamo parlando diipotetici viaggiatoridimensionali, ossia di‘individui’ che hannoappreso il modo perspostarsi fra le diversecreazioni esistenti permotivi che, almeno per ilmomento, non c’interessainvestigare.

Ora, assunta l’esistenzadi altri universi e,all’interno di questi, dialtre consapevolezzediverse da noi, è facileconcepire l’insieme ditutte le creazioni come untutto unico dotato diconsapevolezza, nonché edi conseguenza la‘materia’ che costituiscequesto tutto comeespressione della stessamatrice.

Il punto centrale, dunquee per quel che ci riguarda,sarebbe non tanto distabilire un primato frapsiche e materia. Quanto,piuttosto, di presupporrel'esistenza di un 'mattone'capace di descrivere ilMultiverso in ogni suaparte.

Forse proprio ciò che ifisici hanno chiamatoBosone di Higgs8.

Ora e senza entrare nellespecifiche fisiche delbosone (un po’ perché mene manca la competenza,un po’ per una sorta ditimido pudore), quandoimmagino questaparticella penso ad uncomponente talmenteflessibile e dinamico daporsi come costituenteprimario di qualsiasicreazione esistente siache questa si basi su unasola dimensione, oppuresu undici dimensioni.Una particella capace didescrivere qualsiasi ‘statodella materia’ solocambiandoopportunamente ilproprio stato vibrazionale

(in sostanza, quel chefarebbero le stringhenella M-Teoria).

Materia, abbiamo detto.

E il significante, nel casodel nostro universo, ciindica con una certaprecisione il suosignificato: qualcosa cheoccupa uno spazio, cheha una massa, un colore,una temperatura, oltre atalune specificheproprietà meccaniche efisiche. Insommaqualcosa che se ti cade intesta te n’accorgi, senzameno.

Tuttavia, se il riferimentoper ciò che chiamiamo‘materia’ è un universobasato su di un corredodimensionale diverso da

8http://it.wikipedia.org/wiki/Bosone_di_Higgs

quello che caratterizza ilnostro (intendodimensioni diverse intipo e in numero) michiedo se abbia ancora unsenso pensare la ‘materia’nei termini nei qualil’abbiamo descritta.

Non sarebbe più ‘logico’pensare che, presuppostoun diverso statovibrazionale del miticobosone (o delle stringhe,fate voi), anche la‘consistenza’ e, più ingenerale, tutte leproprietà della materiasono destinate acambiare?

Ancora, sarebbeeccessivamente arditoipotizzare che una simileparticella sia in grado diesprimere il tipo dimateria che normalmentechiamiamo psiche?

In tal caso 'psiche' e'materia' non sarebberoche diversemanifestazioni delmedesimo componentefondamentale.

In generale, quindi enell’ipotesi prospettata,stati vibrazionali diversigenererebbero densitàdiverse della ‘materia’ e(perché no?) diversi statidell’essere.

Undici dimensioni la cuiesistenza è statadimostratamatematicamente(magari tra un po’scopriremo che sono dipiù ma, per il momento,va bene così) e che, inbase al calcolocombinatorio semplice,possono generare 2048

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creazioni9, tutte espressedal medesimo ‘mattone’che, per ciascunacreazione, esiste ad unospecifico statovibrazionale e che, perquesto, è capace diesprimere mondi a noiincomprensibili e neiquali la ‘materia’continua ad esistereanche se in modoprofondamente diversoda come siamo abituati apensarla.

E, in ciascuna creazione,altre consapevolezze.Consapevolezze aliene,appunto10.

Mentre qui, da noi, quellostesso mattone costruisceindifferentemente sassi esogni.

Materia fisica e Psiche.

Due mondi in apparenzaseparati ma, in realtà,frutto della stessa fonte.Due mondi all’interno deiquali il singolo‘percettore’ può provare asperimentare lo stesso,identico livello dioggettività.

Niente più soggettività edoggettività, dunque? Nonè necessario estremizzarein questo modo.

Un ambito soggettivoverosimilmente permaneanche se solo in unadimensione concettualedecisamente ridotta 9Vedi: Vita-Ombra e strutturadel Multiverso

10Qui il bestiario malanghianorischia di allargarsi un tantinoperché ci vuol poco a vedereche proprio questa potrebbeessere la fonte della realtà‘altra’ che è con l’uomo sindalla sua origine.

rispetto a come siamostati abituati a pensare.

In questo modo, tuttavia,molte difficoltàscompaiono.

Magari sostituite da altre,come no.

Il punto è, però, che sesolo ciò che è fisico è'reale' mentre tutto ilresto è irreale ogni portasi chiude e una grandeparte fenomenica èsemplicemente perdutaperché concettualmentenon conveniente dainvestigare. Fenomenicome l’ESP, le c.d. oobe, isogni lucidi, gli ufo, leabduction e il ‘sognoMichele’ sono relegati inuna soggettività che,nella migliore delleipotesi, comporta un verosuicidio speculativo,tagliando fuori l’uomo dauno spettro di possibilitàdi conoscenzapotenzialmentesconfinato. Mavediamolo, questo‘sogno’.

Il sogno di Michele.11

Il sogno inizia con me checammino per strada, indirezione di casa.

Sono solo, ed è tardopomeriggio, ma c'èancora sole, quindi ilperiodo dell'anno è quelloattuale. Ad un certo

11Su concessione della stessapersona che lo ha sognato. Ilsogno è stato postatodall’utente ‘Michele’ sul NewsGroup ‘it.discussioni.sogni’,gerarchia ‘usenet’, in data 21giugno 2009.

punto sento qualcuno allemie spalle. Mi volto, e apoca distanza da me, c'èuna donna, dall'aspettogiovane, che spinge unpasseggino, che misembra vuoto.

Guardo meglio, edeffettivamente non c'ènessun bambino, né sullacarrozzina, né in braccioalla ragazza.

Non credo di conoscerla,però inizio a provare unabrutta sensazione, moltostrana, tanto che facciofatica a descriverla.

E’ un misto di paura eansia, insieme a quellache potrei definire comela percezione del male,che dai miei sensi vienetradotta con unasensazione di freddo,quasi gelo.

Avvertito questo fortedisagio, che per quantone so poteva anche nonessere mio, ma delladonna, voltoimmediatamente losguardo e proseguo per lamia strada.

Sono quasi arrivato acasa, quando la scenacambia bruscamente, unostacco insomma.

Mi trovo all'interno diuna stanza, ma ècompletamente buio, nonfiltra neanche il piùpiccolo spiraglio di luce,tanto che non sono ingrado di orientarmi.

Ma c'è qualcun altro conme e maneggia qualcosadi metallico.

Mi rendo anche conto diessere nudo, almeno fino

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alla cintola dei pantaloni.L'altra persona mi siavvicina, è dietro di me.

Non è la donna di prima,direi che si tratta di unapresenza maschile.

Ho paura.

Qualcosa di freddo sipoggia sulla mia pelle,all'altezza dei reni.

Non è una lama, si trattadi una superficie piatta.

Inizio ad agitarmi, econtemporaneamente misveglio.

Ci ho messo qualchesecondo per capire cheera notte fonda, e che mitrovavo nel mio letto.

Poi mi sonoriaddormentato, ed almattino seguente, non miricordavo più del sogno.Tutta la giornata scorretranquillamente, fino allasera, quando torno a casae mio padre mi chiamaper dirmi che qualcunomi ha cercato.

Gli chiedo chi fosse, e luiinizia con la descrizioneche mi ha fatto tornarealla mente il sogno dellanotte. Era una donna,con un passeggino, chedal punto in cui sitrovava lui (stavalavorando in cortile),sembrava vuoto.

Pare abbia chiesto di me,pronunciando proprio ilmio nome, e mio padre,non sapendo se io fossi incasa o no, l'ha invitata abussare.

Io non c'ero, ma dentrocasa era presente miamadre, che però non ha

visto né sentito bussarenessuno.

Al che mi si è gelato ilsangue, e sono corso incamera, per chiamaretutte le ragazze checonosco, che hanno unbambino piccolo, e chequindi potessero andarein giro con unpasseggino.Fortunatamente nonsono tante, quindi hodovuto fare solo 5telefonate, e manco adirlo, nessuna era passataa casa mia.

Non sono uno psicologoprofessionista (tantomeno uno psichiatra), mainterpreto sogni da moltianni12 e quando ho letto ilpost di Michele hoescluso subito che sitrattasse di un sognoordinario.Sul punto, mi rendoconto, le opinionipotranno essere le piùdiverse.Ma io parto dalpresupposto, per mefondamentale, che unsogno è sempre vero, .Vero perché verificabilein relazione alla storiapersonale del sognatore,autonomo perché sipresenta come un’unitàcompiuta e capace dasola di incidere sullapsiche del singolo ecoerente perchétotalmente auto-esplicativo, ossiaqualcosa che è possibileleggere in modo del tutto

12http://www.paleoseti.it/e107_plugins/content/content.php?content.175 Qui potetetrovare un nuovo approccioall’interpretazione onirica

consequenziale senza,cioè, poter rilevarecontraddizioni logiche alsuo interno.Ecco, il sogno di Michelemancava, almeno inprima lettura, dicoerenza.Mi riferisco alla‘percezione del male’ eall’incoerenza di questoelemento con il restodella scena onirica.L’elemento apparivaposticcio, slegato dalcontesto se non per ilfatto che, come elementodisturbante, proseguivanella seconda parte delracconto (ancorché informa diversa).Certo, la donna con lacarrozzina vuota avrebbepotuto simboleggiare lamadre del sognatore e lacarrozzina vuota, inspecifico, avrebbe potutofar pensare al traumadell’abbandono.Ma questa ipotesi,parlando con Michele,non sembrava giustificatadalla sua storiapersonale.Il sogno, quindi, oltre cheincoerente non sembravanemmeno vero.Tuttavia, ciò chespiazzava era la codadella vicenda, tuttavissuta in real-life, con ilpadre che riferisce diquello strano episodio eche scatena in Michele ilricordo del sogno cheaveva completamentedimenticato(probabilmente,censurato).Eliminato il possibile,restava l’impossibile.Restava l’ipotesi chel’avventura onirica di

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Michele fosse statol’incontro con unvisitatoremultidimensionale (omultiversale).Una consapevolezzaaliena, venuta da chissàdove, in cerca di lui e cheil padre, verosimilmentegrazie al profondorapporto che ha con ilfiglio, aveva ‘visto’. Certo,vi è un buco temporaledato che Michele sogna lanotte precedente e ilpadre vede la donna ilpomeriggio successivo.Ma questo non credoabbia grande peso perchéil padre, per ‘vedere’ ladonna e sempreammesso che tutto ciòabbia un senso, avevadovuto modificare la suapercezione.In altre parole, si eradovuto mettere(inconsciamente e a suavolta) in uno stato‘onirico’ giacchél’immagine che avevapercepito esiste ed agiscein quella dimensione,proprio grazie all’ausiliodella ‘materia psichica’.Una dimensione nellaquale il tempo (e chi hadimestichezza con ipropri sogni lo sa bene)spesso sembra nonesistere affatto.In effetti, si potrebbeanche pensare che ilsogno sia statopremonitore e cheMichele abbia visto insogno quel che sarebbeaccaduto solo il giornosuccessivo.

Tuttavia, la seconda partedell’evento onirico mi fadubitare di questo perché

lì il sognatore sperimentaun contattodrammaticamente direttocon la presenzasconosciuta.

Sembra, quindi, che ciòsia avvenuto realmentedurante il sogno.

Tuttavia e anche qualoral’episodio del contattonella stanza buia fossestato generato dallapaura sperimentata allavista della donna, restal’episodio narrato dalpadre e del quale gli unicitestimoni furono il padrestesso e i suoi cani(particolare soggiuntosolo in seguito daMichele) non avendo lamadre, pur essendopresente, visto né sentitoalcunché.

Il fatto è che eventionirici come quello diMichele sono tutt’altroche infrequenti e l’hoscelto solo perché èl’ultimo in ordine ditempo fra tutti quelli, enon sono pochi, di cuisono venuto a conoscenzanel corso degli anni.

Senza contare l’interacasistica in tema diabduction che, ad oggi,appare talmente vasta daessere persinopreoccupante.

Giovanna l’addotta

Proprio mentre stoscrivendo, Mediasetmanda in onda la primapuntata di ‘Misteri’(1/7/2009), programmacondotto da Enrico

Ruggeri, nella qualepassa un’intervista13 aGiovanna, un’addottapresumo d’origine sarda.

Il documento, almeno inItalia, mi sembra unanovità assoluta se non nelfatto in sé14 almeno per ilmodo con il quale è statopresentato.

In ogni caso, si tratta diuna testimonianzadrammatica sulla qualecredo valga la pena dispendere qualche parola.

Giovanna, questa la miaimpressione, appare unapersona autentica.

Sotto un profilostrettamente psicologico,Giovanna non si ponemai come un’eletta o unaprescelta.

In altre parole, sembraassente anche la piùpiccola tracciad’inflazione psichica.

Il suo tono di voce èsempre contenuto, maiisterico o troppo carico.

La donna proferisce frasisemplici che descrivonoconcetti altrettantosemplici.

Anche quando riferiscefatti o considerazionirelative a questioniverosimilmente moltocomplesse(biocompatibilità,

13Visibile qui:http://it.youtube.com/watch?v=NFBu4997IMkhttp://it.youtube.com/watch?v=0pm2FGWMpx014In passato, altri casi dirapimenti sono assurtiall’onore delle cronache, Lonzie Zanfretta per fare un paio dinomi.

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ibridazione, etc.) lo fa inmodo estremamentelineare, come a dire ‘ioquesto ho capito e nonposso dirvi di più’.

Non vi è traccia di tinteimbonitrici, anche se unaspetto interessante è ilcoinvolgimento emotivoprofondo che Giovannamostra di provare aseguito di una domandarelativa al presuntoaborto di un ovuloimpiantato dagli alieni.

Questo è un fatto cheinterviene verso la finedella prima parte e cheriequilibrasostanzialmente l’unicoatteggiamento nonconvincente della donna.Per alcuni minuti, infatti,Giovanna parla senzaapparente stress emotivodi numerose gravidanze(o presunte tali) risultatodell’impianto nel suoutero di ovuli ibridi.

Gravidanze interrottesistematicamente intornoal secondo mese quando,a seguito di rapimento, ifeti erano prelevati dalsuo grembo.

Da solo, questo fattopotrebbe facilmentecreare seri problemi aqualsiasi donna.

Per questo, il distaccorilevabile in Giovannamentre racconta i fattiappare sospetto.

Il crollo successivo,tuttavia, suggerisce chequella distanza fosse soloun modo per proteggerese stessa da una ‘realtà’troppo dura da accettare.In altre parole, la

freddezza di Giovannanon nascondevaalcunché, piuttostoserviva a lei come filtroper una sofferenzapotenzialmentedevastante.

Fin qui la soggettivitàche, tuttavia e in questocaso, sembra esserecorroborata dainteressanti elementi‘oggettivi’ quali:

- Presenza dievidentissime cicatrici sulcorpo della presuntaaddotta (braccia egambe);

- Tracce sull’epidermidedi una sostanzaluminescente di naturaallo stato sconosciuta;

- Presenza, rilevatatramite TomografiaAssiale Computerizzata(TAC), di un oggettoprobabilmente metallicoposizionato nell’ipofisidel soggetto. Il refertosegnala qui edesplicitamente“l’anomala presenza di unoggetto nonqualificabile”;

- Diversi referti digravidanze (diagnosticatecome ‘isteriche’) concostante montata lattea etracciato eco-cardio delnascituro (ancorchél’ecografo non mostri lapresenza di alcunesserino nel grembo delladonna);

- Documentazionefotografica relativa adoggetti volanti nonidentificati e, per quelloche si è potuto vedere,

anche ad una figurabiancastra forseidentificabile come entitàextraterrestre (fotografierealizzata dalla stessaaddotta);

- La salma di un feto,probabilmente l’abortodel quale parla Giovannadurante l’intervista.

C’è poco da fare, tuttoquesto ha dell’incredibilee se il punto di vista èquello di colui che vedeuna separazione netta frapsiche e materia, lepossibilità dicomprendere sia il sognodi Michele, sia irapimenti di Giovanna intermini diversi daldisturbo psichico sonopari a zero.

Se, invece, provassimoper un attimo a ragionarenei termini proposti piùsopra, allora le cosepotrebbero andarediversamente.Procedendo per gradi,potremmo anzituttodividere i nostrivisitatori in due grandicategorie: quelli cheprovengono daquest’universo e quelliche provengono dacreazioni diverse dallanostra (con corredodimensionale diverso dalnostro).

Nel primo caso, ilsoggetto vedrebbel’alieno sostanzialmenteper ciò che è, giacchél’immagine percepitaavrebbe avuto comunqueorigine in quest’universo.

Nel secondo, è chiaro chele cose starebbero in

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modo diverso poichéun’entità che proviene daun mondo, ad esempio, acinque dimensioni,quando prende ascorrazzare per ilMultiverso se le portadietro tutte quelledimensioni.

Ne consegue che la nostramente, mancando di unao più dimensioni (non èdetto che le quattro dibase siano uguali allenostre), sarebbe costrettaa ricostruire l’immaginedell’alieno in modocoerente almeno rispettoal nostro corredodimensionale.

Da qui, le forme piùstrane ancorchéperfettamente coerenticon i c.d. patternattivazione, ossia unalibreria di immaginiresidenti e alle quali fareriferimento per risolverel’input sensoriale.

Da qui immagini quali il‘sauroide’, il ‘rettiloide’, il‘testa a cuore’, il ‘grigio’,il ‘biondo a sei dita’ lequali non sarebbero chel’adattamento miglioredisponibile al brain pervisualizzare qualcosa cheè in gran parte al di fuoridella sua portata.

Michele vede una donnache, in quella precisa faseonirica, è unaricostruzione inconscia diqualcosa che si staavvicinando e che lo stacercando.

Il suo inconscio lo hapercepito e il suo cervellogli restituiscequell’immagine.

Magari quella cosaconosce già Michele,magari sa già che se sipresenta in modo dasollecitare il suo istintopaterno per lei sarà piùfacile avvicinarlo e, inbase a questo, inviasegnali precisi che lamente di Michele traducenella donna conpasseggino vuoto.

Qualcosa, però, va stortoperché Michele è messoin allarme da unospecifico senso dipericolo.

Forse un’essenzapredatoria che la donnanon riesce a mascherarecompletamente.

Così, la scena cambia inmodo repentino eMichele, ora che isotterfugi sono diventatiinutili, si trova a strettocontatto con l’alieno cheletteralmente loghermisce da tergo.

Se, poi, la dimensionetempo fosseperfettamentesconosciuta all’alieno, pernoi quel che l’alieno fa sisvolgerebbe in ognitempo.

In questo modo il padre,il pomeriggio successivo,è in grado di ‘vivere’ lastessa scenadell’avvicinamento e difarlo talmente bene danon rendersi affattoconto che, in realtà, ‘stavasognando’, ossia stavafacendo funzionare la suapercezione ad un livellodiverso da quello chetutti usiamonormalmente e che

‘costruisce’ (è letterale) ilmondo intorno a noi.

Qui, tra l’altro, c’è dasottolineare il fatto che ilpadre non ha alcunaconsapevolezza del‘pericolo’ avvertito dalfiglio.

Questo è interessante,giacché potrebberafforzare l’idea dell’atto‘attentivo’ come attospecificamentedirezionato.

L’attenzione dell’alienoera puntataesclusivamente suMichele il quale e perquesto motivo è statocapace di rilevarne lavera essenza(sostanzialmentepredatoria), mentre ilpadre ne ha avuto unavisione incompleta per ilfatto che, non essendo luiil bersaglio, non sitrovava nelle condizioniper poter percepire lereali intenzioni di quellacosa.

Se Michele riduce la suaesperienza ad un sogno e,forse, ad alcuni fattiisolati nel corso della suavita, Giovanna è rapita,impiantata, ingravidata,scippata dei feti cheaccoglie, sottoposta adogni sorta di vessazione equesta sorta di calvariosembra durare a lungonel tempo, saturando inmodo importante la suastessa esistenza.

La domanda, quindi, è sesia possibile trattare ilsuo caso come abbiamofatto con quello diMichele.

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In fondo qui esistonosegni fisici evidenti chequalcosa è accaduto e, ineffetti, i rapitori diGiovanna potrebberoprovenire da questostesso universo ed esseregiunti qui ‘fisicamente’.

Il fatto è che, su questopunto, condivido con gliscettici più di unaperplessità.

Su tutte il limite dellavelocità della luce,superabile soloipotizzando che eventualivisitatori appartenganoad una razza che ha unavita media di qualchemigliaio di anni.

In tal caso, un viaggio dicinquant’anni sarebbeper loro poco più di unapasseggiata e resterebbeloro tutto il tempo perfare ciò che son venuti afare (qualsiasi cosa possaessere).

Tuttavia, c’è un’altraconsiderazione che mirende perplesso.

Anche ammettendo chevivano tremila anni esiano giunti qui da unastella lontanacinquant’anni luce,quanti sarebbero?

Pochi, immagino.Certamente nonabbastanza per riuscire agiustificare le giganteschedimensioni alle quali ilfenomeno UFO è giuntonegli ultimi decenni.

E tutto questo senzatenere conto di tutti iproblemi di logistica cheogni esploratore dellospazio incontra qualoraapprodi su di un pianeta

diverso dal suo (ricordo,in proposito,un’osservazione diCorrado Malanga relativaal fatto che, ad esempio,nessun terrestre sarebbemai in grado di digerirefagioli marziani, ecco,non vedo perché ciò, se èvero, non debba esserloanche per chi si trovasulla Terra provenendoda Sirio).

Insomma, il fatto chequesti ‘saltafossi’ sianoqui ‘fisicamente’ mi trovaalquanto dubbioso.

Altro paio di maniche,invece, è trattare irapitori di Giovannacome esserimultidimensionali.

L’unico scoglio sarebberappresentato dai ‘residuifisici’ che, tuttavia e intermini psicologicipossono trovare, a miomodesto avviso, adeguataspiegazione.

Il punto sta nell’esigenza,riscontrabile in qualsiasiindividuo, di una letturacoerente del proprio statocomplessivo.

In altre parole, se accadeun fatto che involge lapsiche di una persona,tranquilli che, di lì apoco, il corpo in qualchemodo seguirà.

E’ esattamente lo stessomeccanismo che sta allabase delle malattiepsicosomatiche e chetende a portare nel somaciò che il soggetto hacostruito nella sferapsichica.

In altre parole, lecicatrici, lo stesso

impianto, le gravidanze,etc. sarebberosostanzialmenteautoprodotte.

Non a caso, l’ecografonon può mostrare ciò chefisicamente non sta lì.

Se Giovanna è rapita, ilrapimento (così cometutte le vessazioni chesubisce) accade in unadimensione diversa daquella propriamente‘fisica’. Siccome, poi, lacosa si prolunga neltempo, l’intero corpoimpara ad adeguarsi(producendo le cicatrici epersino lo stessoimpianto), arrivando afarlo praticamente intempo reale.

Sembrerebbe buona.Peccato che rimanga ilfeto morto ad incasinaretutto.

Juan Matus e ilproblema del feto

morto.

Si è ipotizzato cheesistano delleconsapevolezze capaci dicompiere il viaggiomultidimensionale e che,in forza di taleconoscenza, questevengano a farci visita.

In realtà, sembrerebbescontato che si sianointese consapevolezzealiene (in tal casoqualsiasi consapevolezzache non appartiene alnostro pianeta, sia cheprovenga da Sirio, sia cheprovenga da un universo

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parallelo sarebbeconsiderata ‘aliena’).

Ma dove sta scritto che anoi sia preclusa unamanovra di tale portata?Possiamo legittimamenteescludere che qualcuno dinoi l’abbia già fatto o lostia facendo?

In fondo, cosa fannorealmente i proiettoriastrali o i gruppi disognatori lucidi checondividono il medesimospazio onirico o, ancora,uno sciamano che viaggianell’al di là se nonpropriamente un viaggiomultidimensionale?

L’argomento è troppointeressante per essereesaurito in questa sede e,quindi, mi riprometto diaffrontarlo in modo piùapprofondito in un altrolavoro.

Per quel che qui rileva,atteniamoci all’ipoteticomeccanismo chepotrebbe stare alla basedel viaggio. E, per farlo,chiederò aiuto a JuanMatus e alla sua teoriadell’allineamento.

‘El viejo nagual’, così erachiamato dai suoiapprendisti, un giornoaveva detto loro chel’Aquila (la Creatura, ilMultiverso) è fatta diindescrivibili‘emanazioni’ organizzatein ‘fasci’ e che ciascunfascio corrisponde ad undeterminato piano direaltà, un mondo a sé.

El viejo nagual disseanche che tutti gli esserihanno dentro di sé granparte delle emanazioni

che stanno all’esterno (inalto come in basso).

Ora, gli antichi stregonitoltechi avevanoimparato il trucco perviaggiare attraverso leemanazioni, ‘allineando’alle emanazioni dellacreatura quelle cheavevano in sé.

Lo stregone non facevaaltro che spostare la suaattenzione al suo internoe agganciare leemanazioni di unospecifico fascio esterno,allineando le proprieemanazioni con queste.

Questo faceva si che lostregone spessoscomparisse da questomondo per ricomparirein un mondo alieno.Scompariva da qui percomparire lì, con tutto ilcorpo, cappellocompreso.

V’è da dire che JuanMatus era un nagual eper lui queste cosedovevano apparire deltutto scontate. Al di là,però, della posizione diciascuno su ciò che fu (onon fu) Carlos Castaneda,proviamo, al fine dirisolvere il problema delfeto morto, a ragionare intermini di ‘allineamento’.

Ossia, ipotizziamo che laconsapevolezza ‘C’ esistain un universo paralleloal nostro, che sia abituatada molto tempo a venireproprio qui e che pervenirci usi la tecnicadell’allineamento.

Per C né il tempo, né lospazio costituiscono unproblema perché la

‘materia’ della quale ècostituito non è ‘materiafisica’, ma assomiglia dipiù a quella dei nostrisogni. Per lui passato efuturo non esistono etutto avviene nelmedesimo istante e nelmedesimo luogo.

Così, egli sa che sarà ingrado di coprire qualsiasidistanza a tempo zero.

L’unico vero problemaper C è di allineareesattamente il mondo cheintende raggiungere e,una volta lì, di mantenerel’esatto allineamento finoa quando non torneràindietro.

Problema, a quanto pare,tutt’altro che semplice ela cui errata soluzionepotrebbe dar conto deifenomeni più strani comeufo che cambiano colore,forma, dimensione, cheappaiono e scompaiono… ufo-crash.

Tutti eventi frutto dipossibili errorid’allineamento.

Un gruppo diconsapevolezze si mettein movimento,destinazione Terra e, aseguito di uno di questierrori, si ritrova a malpartito dalle parti di unacittadina chiamataRoswell.

Quando hanno iniziato ilviaggio erano qualcosache non possiamonemmeno provare adimmaginare, ma quandohanno toccatoviolentemente il suolo deldeserto del NuovoMessico erano una

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navicella aliena. Eh, unbel mistero.

Immaginiamo adesso inostri saltafossi alle presecon Giovanna.

La ingravidano unaprima volta(psichicamente che, inquesto caso, non significaaffatto soggettivamente)e, facendo questo,rischiano qualcosaperché è chiaro che ladonna dovrà farsi carico,in qualche modo, dimantenere l’esattoallineamento per l’ovuloche le hannoparcheggiato in grembo.

Probabilmente, giocanosu meccanismi naturali,propri d’ogni femmina,tesi a proteggere in ognimodo la vita delnascituro.

E gli dice bene. Infatti eper diverse volte ripetonol’operazione consuccesso. Tuttavia, ancheper Giovanna viene ilmomento sbagliato.

Qualcosa va storto,l’allineamento si sfasa e ilfeto è attirato fatalmentenella realtà fisica con laforma che il videomostra. Forma che forsenon ha alcunché di similea ciò che sarebbediventato quell’essere sefosse sopravvissuto, mache probabilmente èl’unica forma cheun’informazione di queltipo può acquisire unavolta che il suo statovibrazionale degrada alivello della nostra realtà.

In sostanza, gli ‘alieni’sarebbero qui da sempre

ed anche in numerorilevante ma sarebberopercepibili solo in unadimensione che, per noi,è essenzialmente onirica.Ciononostante, essisarebbero capaci direndersi visibiliadeguando in modoopportuno il loro statovibrazionale a quel chechiamiamo ‘realtà fisica’.

Viaggiatorimultidimensionali(‘esploratori’ per usare illinguaggio castanediano)che si accompagnano allarazza umana sin daglialbori della coscienza eche, con il passare delleepoche, l’uomo stesso hapercepito in mododiverso adeguandonel’immagine ai patterncognitivi che la menteacquisiva/costruiva nelcorso dei secoli. Durantela veglia noi non livediamo solo perchéfacciamo lavorare lanostra percezione inmodo estremamenteselettivo, tanto da‘degradare’ l’inputsensoriale al ‘segnaleconsueto’, molto benconosciuto e, indefinitiva, moltorassicurante del ‘mondodei sassi’.

Ma spesso è sufficienteun lieve cambiamento nelc.d. niveau mental perchéqueste immagini simanifestino (con grandesoddisfazione dipsichiatri e psicologi,naturalmente).

Perché siano qui e cosavogliano da noi potrebbenon essere un grandemistero, ma questo è

argomento che sarà partedi un altro lavoro.

Credo sia il caso disottolineare come tuttoquesto siasostanzialmenteun’ipotesi, ancorchéun’ipotesi di lavoro.

Ora, se è vero che, comedice il mio amicoLeonardo, un’ipotesi nonha grande bisogno dielementi a favore (alcontrario di quel che sirichiede alla suaconfutazione), credo chequella qui prospettatapresenti alcuni aspettiche, almeno a mio avviso,si concretano in una certaconsistenza e, perché no,anche in una sostanzialecoerenza.

Sul fatto, poi, che si trattidi un’ipotesi ancheconvincente non ègiudizio che spetta a medare. Tuttavia, chi laritenga tale può, anche dasubito, provare averificarla di persona.

eSQueL

[email protected]

Bibliografia minima

- IM Teoriahttp://www.paleoseti.it/e107_plugins/content/content.php?content.167

- Vita-Ombra e struttura delMultiverso

http://www.paleoseti.it/e107_plugins/content/content.php?content.173

- Alien Cicatrixhttp://www.sentistoria.org/Articoli/malanga/ALIEN_CICATRIX.

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Le interviste di pag.25

Gianluca Rampini

MassimoTeodorani

2009 © Gianluca Rampini

Gianluca RampiniMassimo Teodorani è unastrofisico che ho avutol'opportunitàdi ascoltare ad alcuneconferenze organizzate dal CentroUfologica Nazionale.Quindi già il fatto che fosseoratore in quella sede

denota la sua aperturamentale, pur essendo unoscienziato di tutto punto.Questa sua predisposizioneper determinati argomentigli si è però rivoltata contro,poiché molte persone glihanno attribuito idee epensieri che non gliappartengono.

Nella foto, al centro, MassimoTeodorani

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Non è uno scienziato checrede agli ufo, ma è unamente brillante che vuolestudiare il fenomeno e nonsolo a parole, ma sul campo.Ecco perché ha deciso didedicarsi allo studio di unfenomeno noto come le“luci di Hessdalen”.Hessdalen è una piccolacittà della Norvegia, doveper molti anni sono ricorsidei fenomeni luminosiapparentementeinspiegabili.

Ho colto inoltre l'occasioneper chiedere la sua opinionesu questioni che riguardanole ultime evoluzioni dellafisica come l'entalgelment olo sfuggente Bosone diHiggs.Da questi argomentipragmatici ne sono derivatialtri più “olistici”, piùsfuggenti ed in qualchemodo più personali.Teodorani non si èrisparmiato, le sue rispostesono quasi degli articoli a séstanti, che ci danno lamisura delle suecompetenze e della voglia dicomunicare determinatiargomenti.

Parallelamente allaricerca astrofisicatradizionale lei haportato avanti ricerchein ambiti che tendono

ad allontanarsi dalrecinto della scienzaufficiale, per lo menoper come ci vienepresentata.L'abbiamo vista, adesempio, alleconferenze organizzatedal Cun a San Marino,sappiamo che si occupadi Seti, il che spesso nonè ben visto nellacomunità accademica eche si è occupato deifenomeni luminosinotturni come quelli diHessdalen.Qual è stato il motivo, lascintilla che l'ha portataad aprire un canale dicomunicazione tra ledue realtà?

Due esempi del fenomeno che simanifesta in Norvegia e non solo

Per la verità nello svolgerecerte ricerche non ho maiinteso allontanarmi dallacosiddetta "scienzaufficiale" ma solo cercare distimolare proprio lascienza ufficiale ad aprireun pò di più i suoi orizzontial fine di espandere lospettro delle ricerche

(anche in termini di fondielargiti: alcuni di noisono stanchi di vederelargite cattedre perinsegnare discipline inutilie futili) che deve esserecondotto proprio dentro leistituzioni accettate e nonin recinti o "riservespeciali", manco fossimodegli appestati! Sono eresto un difensore dellametodologia standard difare ricerca in fisica, quellache ci ha donato Newton (esono stanco di dover fareper forza il nome di Galileosolo perchè fa moda neimiei ambienti cosìpolitically correct).Le mie critiche non sonorivolte in alcun modo allascienza che conosciamo, maalla *politica* che lagoverna, la alimenta e laguida.Il progetto SETI comunquenon è mai stato avversatodalla scienza ufficiale, anziha rappresentato per moltotempo e rappresentatuttora una specie di "alibi"per evitare che i ricercatorisi addentrino troppo inmetodologie più concretedel SETI e piùpragmaticamente escientificamente efficienti,almeno nelle suepotenzialità, come adesempio i progetti SETT(Search for ExtraterrestrialTechnology) e SETV(Search for ExtraterrestrialVisitation), anch'essiastronomici nellemetodologie.Devo purtroppo ammettereche, seppur appoggiandoper diverso tempo anche leprocedure standard delSETI (ovvero l'aspetto dellaricezione di segnali Radio eLaser), questo progetto si è

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dimostrato completamentefallimentare sotto quasitutti i profili.Non la vedo una stradapercorribile, in tuttafranchezza.E questo senza rinnegarel'enorme quantità di lavoroprofusa da alcuni frai propugnatori del SETI:conosco persone che hannodato l'anima per questaricerca.Ma proprio per il suo fintroppo conclamatoantropomorfismo vedo ilSETI come una iniziativadecisamente infantile alfine di cercare le evidenzedi civiltà aliene,indipendentemente dalfatto che svariati ingegnerihanno avuto il genio diriuscire a mettere a puntospettrometri in grado dirilevare simultaneamentefino a un miliardo dicanali, o che informaticimolto ferrati siano riuscitia creare un network diacquisizione dati perottimizzare l'analisi deisegnali ricevuti.Niente è perso e tuttoquesto sforzo avrà unaricaduta in svariati ramidella tecnologia, ma anchenell'ambito della stessaastrofisica standard: adesempio grazie aglispettrometri radiomulticanale, nati esviluppatiappositamente per ilProgetto SETI, siamo orain grado di mappare conuna precisione un tempoimpensabile l'idrogenoneutro nella galassia,nonchè di monitorare idetriti spaziali checircondano la Terra oanche la rotta di sondecome la Voyager.

Lode dunque agliingegneri, e compatimentoinvece nei confronti dialcuni colleghi del SETI erelativi portavoce di oltreoceano (quasi tutti, eccettoche la grande e tenace JillTarter), quelli che ancoranon sanno andare al di làdel loro naso in merito allamodalità con cui una dataciviltà extraterrestredovrebbe essere rilevata. Ma veramente le eventualiciviltà extraterrestridovrebbero adattarsi allalimitazione con cui noiguardiamo il mondo e ilconcetto di intelligenza?Oppure è vero il contrario?E poi, a parte il SETItradizionale (radio e ottico)esistono anche altriprogetti, purtroppo benpoco sponsorizzati, chefanno ampio ricorso alleconoscenze e allemetodologie astronomiche.Tanto per citare solo unesempio di questiprogetti (il SETT), sitratterebbe di cercare lasegnatura infrarossa diipotetici giganteschi"manufatti aliene" siaattorno ad altre stelle cheall'interno del nostrosistema solare sulla base diun eccesso infrarossoprevisto in questi casi. Magli astronomi hanno pauradi imbarcarsi in progettidel genere, per quantofondati su basi rigorose,per paura poi di lavoraremoltissimo senza ottenererisultati di rilievo e quindidi pubblicare poco, il cheavrebbe un riflesso sullaloro carriera.Credo di essermi spiegatoabbastanza su questopunto.

Quanto alla "scintilla" chemi ha portato a svolgere lericerche che ho condotto aHessdalen e in altre 8località (sia in Italia chealtrove nel mondo, e ancheadesso che sto per partireper il Canada) chepresentano similarifenomeni di luce, posso solodire che questa scintilla nonè nata dal mio desiderio diandare a cercare i pilotialieni dentro agli UFO masolo quella di applicare imetodi astrofisici perstudiare fenomeni anomaliricorrenti che si verificanosul nostro pianeta.La speranza era di riusciread estrarre dati probantiscientificamente qualunquecosa fosse il fenomeno: noilavoriamo coi numeri,mentre le parole ci servonosolo per discutere irisultati.E non esiste solo Hessdalen,nel mondo. Comunque damolto tempo ho un fortesentore che lo studio delleanomalie potrebbedischiuderci una porta anuove forme di energia.

Hessdalen è stata perlungo tempo una meccaper gli ufologi, lafrequenza e laripetitività deifenomeni luminosi hasolleticato moltefantasie. Come si èsvolta la vostra ricerca,il progetto EMBLA, equali risultati aveteottenuto?

Innanzitutto per miaesperienza personale devodirle che il teaminternazionale che si èvenuto a formare attornoalla ricerca di Hessdalen ha

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dato, anche se non fin dasubito, prova di scarsacoesione nonchè comunionedi intenti tra i variricercatori che vi hannopreso parte.

Ma c'è stato comunquemolto lavoro, sia scientificoche tecnologico, anche se ilpiù delle volte malfocalizzato.

Si tratta in questo caso difenomeni anomali diplasma (gas ionizzato) diorigine probabilmentenaturale, altrimentidenominati come"earthlights".

Abbiamo ipotesi fisichepiuttosto ben fondate inmerito alla natura diqueste luci e ai meccanismiche le mantengono coerentiper tempi molto lunghi, maqueste ipotesi nonsono ancora del tuttodimostratesperimentalmente.

Si parla oggi soprattutto diun meccanismo di"confinamentoelettrochimico" per luci deltipo di quelle di Hessdalen,e proprio su questo modelloho lavorato recentementeassieme al chimico-fisicobritannico David Turner. Ilmodello in oggetto prevedeche il plasma, che in vianaturale tenderebbe ad

espandersi rapidamente eper raffreddamento, incondizioni di elevataumidità possa invecerimanere contenuto in unospazio molto ristretto e perun certo tempo per via diforze elettrochimiche che locomprimono nelladirezione opposta.Ci sono poi altri modelli,come ad esempio quello deiplasmi a confinamentomagnetico, anche questo unmodello molto valido ancheper spiegare fenomenicome i fulmini globulari.Nel caso di entrambi imodelli i fenomeni di luceappaiono come "mini-stelle", ovvero comecondensazioni di plasmatenute assieme da unequilibrio di due forzecontrapposte. In ogni caso conragionevole certezza possoasserire che non esiste unmodello unificante per tuttii fenomeni di luce, ma chepossono essere all'operameccanismi differenti aseconda delle condizionigeofisiche e meteorologichedove certi fenomeni siformano. Sappiamo con certezza chele cause scatenanti di questifenomeni hanno origine dalterreno, ed effetti come lapiezoelettricità, latriboluminescenza e larecentissima "P-HoleTheory" del geofisicoFriedmann Freund, hannoun notevole impattonell'indirizzare la nostraricerca. Dal punto di vistaprettamente osservativo-quantitativo, conosciamoinvece piuttosto bene e ingrande dettaglio ilcomportamento dei

fenomeni di luce, la lorostruttura e la loro dinamicae in questo sonostati ottenuti ragguardevolirisultati, anche grazie adingegneri, informatici esponsors che hanno resopossibile una parte diquesta ricerca checomunque è stato condottadai fisici, utilizzandosostanzialmente gli stessistrumenti di misura (comead esempio la fotometria ela spettroscopia) cheutilizziamo in astrofisica ein fisica fondamentale.Risultati di rilievo sonostati pubblicati sul Journalof Scientific Exploration, adesempio.Allo stato attuale è in corsouna campagna osservativaparticolarmenteconcentrata in alcune zoneitaliane dove si presentanofenomeni in tutto simili aquello di Hessdalen, e inquesto ambito negli ultimi6 anni dal gruppo di cuifaccio parte sono stateeffettuate una decina dimissioni con utilizzo distrumenti.Ma è anche mio doveresegnalare l'ottimo lavoroeffettuato (tuttora incorso) da alcuni"skywatcher" seri e benattrezzati, come ad esempioil gruppo G.R.U. 45°nell'area del Polesine, ilProgetto Sassalbo nell'areadella Lunigiana, il CrossProject di Gian FrancoLollino nell'area attorno aGabicce tra Romagna eMontefeltro, Nicola Tosinell'area dell'AppenninoEmiliano, e anche il CIPHper quanto riguardal'implementazione dellacamera automatica SOSO.

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Segnalo anche il prestigiosolavoro del geologoValentino Straser, il quale èriuscito a trovareimportanti correlazioni trai fenomeni di luce e glieventi sismici.Eccetto che il CIPH, sitratta di persone con cuisono in contatto più o menostretto.Allo stato attuale lastrumentazione dirilevazione usata da me edai ricercatori con cuicollaboro si avvale dicamere fotografiche ad altarisoluzione utilizzate sia inottico che in infrarosso,reticoli di dispersione perspettroscopia ottica,videocamere professionali,ricevitori-spettrometrinella banda VLF-ELF,magnetometri, contatoriGeiger, telescopi, sistemi diamplificazione diluminescenza, sistemi EEGper il monitoraggiodell'attività bioelettricacerebrale, e da poco tempodisponiamo anche di unLaser di elevata potenza(300 mW). E' imminenteuna missioneinternazionale di caratterestrategico in NordAmerica, per la quale hoappena ultimato i calcolipreparatori estrapolatida svariati database (daquesti calcoli sarà prestoestratto un ponderosoarticolo): questa missioneha per oggetto non solo le"earthlights" ma anchequelli che le credenzepopolari chiamano ancoracon il nome naive di "UFO".E infatti studiando a fondoil problema io e i mieicollaboratorianglosassoni abbiamosmascherato di recente un

falso clamoroso, emoltissimi altri verranno agalla: stiamo monitorandocon attenzione chi propaga"hoax" e "fake" e chi muovequesta gente a diffonderedisinformazione, cosa chesuccede anche in Italia. Ma non ci sono solo i falsi, ei numeri che emergono daimiei calcoli recenti lodimostrano, perlomeno inparte. Se può interessare si puòper ora consultare questosito web:http://xposeufotruth.com/,dove in forma anonima c'èanche un mio articolo dimetodologia, e dove nelbreve-medio termineapparirà un lungo articolotecnico con il risultato deimiei calcoli effettuato sudatabase opportunamentescelti e selezionati.Allo stato attuale mi stointeressando più di "UFO"che di "earthlights", e inparallelo ho studiato afondo anche la tecnologiaaerospaziale, per lo menocome metro di riferimentoper l'analisi di alcuni casidi presunti "UFO". Tuttavia, su certiargomenti ho per ora sceltola massima riservatezza,anche perchè nè io nè i mieicollaboratoridesideriamo strumentalizzazioni di alcun genere nèstorpiature del nostropensiero da chi persiste nelnon stare con i piedi perterra o di chi tenta di tirarel'acqua al suo mulinousando il lavoro degli altri.Inoltre non è il momento diparlare di certi argomenticon il pubblico: per ora, cilimitiamo solamente adanalisi tecniche e missionisul campo. Nessuna

apertura alla divulgazionein questo aspetto specifico,almeno per il momento.Per quel che mi riguarda,perlomeno in Italia, dopoun certo numero di libri,DVD e conferenzedivulgative, da un anno emezzo ho deciso di chiuderecompletamente le porte alpubblico per quello cheriguarda "ricerche difrontiera" di qualunquetipo.A parte un certo numerodi lodevoli eccezioni (moltedi natura accademica, manon solo), una nontrascurabile parte delpubblico, evidentementeabusando della miadisponibilità nonchè miaprobabile ingenuità neltrattare con il grandepubblico, hacompletamente stravolto,storpiato e in alcuni casispecifici perfinoinfangato il mio pensiero,in parte per sconcertanteignoranza in materia dimetodologia scientifica e inparte perstrumentalizzazionedeliberata.Limito ora le mieconferenze pubblicheesclusivamente a temistandard comel'astronomia e l'astrofisica.Tutto il resto viene condottosolo tra 4 pareti, e solotecnicamente, con icollaboratori appropriati.Parlare di UFO, dientanglement quantistico edi altri argomentiparticolarmente innovativiad un pubblico totalmenteimpreparato sia nelletematiche che nellametodologia, è davverocome lasciare in mano unapistola carica ad un

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bambino che non sa quelloche fa. Comunque il mio èstato davvero unesperimento illuminante,che mi è servito per tastareil polso delle masse, e laconclusione che ne horicavato è la seguente: solo5 persone su 100 sonopronte a recepire un certotipo di informazione con ilnecessario equilibrio,distacco, preparazionescientifica e maturità. Ha accennato alfenomeno fisicodell'entanglement.Dal mio punto di vista,interessato ma profano,la sua scoperta è statauno di quegli eventi chehanno apertoimportanti orizzontialla ricerca fisica.Potrebbe brevemente,per quanto possibile,descrivercelo espiegarne leimplicazioni immediatee future che questascoperta ha prodotto epotrebbe produrre?

L'entanglement è unfenomeno eminentementequantistico, e la suaesistenza è stata

dimostrata siateoricamente chesperimentalmente nel casodelle particelle elementari,come ad esempio glielettroni. Essorappresenta unaconnessione indissolubiletra due o più particelle chehanno avuto modo diinteragire tra loro almenouna volta.Questo legame si esplica inuna maniera che vienedefinita "non-locale",ovvero indipendente siadallo spazio che dal tempo.Ciò significa che se dueparticelle sono legate tra diloro ed esse vengono poiseparate anche agrandissima distanza l'unadall'altra esse sicomporteranno comunquecome una sola particella.Ad esempio se la prima sitrova in laboratorio el'altra a 1000 anni luce didistanza, se noi osserviamola prima particella con unmicroscopio elettronico ilfotone utilizzato perosservarla la perturbacambiando il suo statoquantistico.Ad esempio se quellaparticella è un elettrone,l'atto dell'osservazione (chein questo caso è una misuraa tutti gli effetti) neinvertirà il segno dello"spin" (che è il momentoangolare dell'elettrone condue soli valori quantizzati edi segno opposto), oppurese quella particella è unfotone l'attodell'osservazione necambierà la polarizzazioneda orizzontale a verticale.Questi sono gli effetti cheavvengono quandovengono effettuate misuresu particelle quantistiche, e

ciò significa che nonpotremo mai osservare coninterezza un sistemaquantistico perché l'attodell'osservazione, che siesplica come una misura,ne perturba lo statoimmediatamente.Da qui nasce il principio diindeterminazione diHeisenberg.Ora, a questo punto cosasuccede all'altra particellache si trova a 1000 anniluce di distanza mentreviene effettuata una misurasulla sua gemella che sitrova nel nostrolaboratorio?L'altra particella subiràistantaneamente lo stessoeffetto della sua gemella(ovvero l'inversione delsegno dello spin oppuredella polarizzazione), equesto nonostante ladistanza che separa le dueparticelle. Ovviamentequesto viola il postulato diEinstein in merito allavelocità finita della luce,ma il mondo quantisticosegue leggi completamentediverse. Sta di fatto che ledue particelle è come sefossero una cosa sola:tecnicamente si dice cheesse sono un solo sistemaquantistico descritto dallastessa "funzione d'onda".Grazie al meccanismodell'entanglement,pienamente dimostratosperimentalmente nel 1982,negli ultimi 10 anni è statopossibile realizzare ilteletrasporto quantistico diparticelle elementari, chenon è un trasporto fisico diun oggetto da un puntoall'altro dello spazio ma untrasferimento diinformazione, che in sèavviene istantaneamente,

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ma che comunque necessitauna conferma del riceventeil quale potrà peròcomunicare solo con ilvincolo della velocità dellaluce. L'entanglement èdunque una realtàsperimentalmenteassodata nel regno delleparticelle elementari.Tuttavia ci sono fisici cheritengono che questoprincipio di non-localitàpossa realizzarsi, incondizioni tutteparticolari, anchenell'ambito di sistemi moltopiù grandi di quello delleparticelle elementari, comead esempio i microtubuliall'interno dei neuroni nelcervello, o addirittura dueipotetici universi paralleli.Sembra fantascienza, einfatti non esiste di questoancora nessunadimostrazionesperimentale, ma possoconfermare comunque cheesistono ipotesiscientificamente coerenti eben fondate e talora anchemodelli matematici cheprevedono che inparticolari condizionil'entanglement possarealizzarsi anche in sistemipiù o meno macroscopici,in sistemi cioè dove possaessere evitato il fenomenodella "decoerenza" ovverodella perditadell'informazionequantistica. E ci sono anche frontiereancora più spinte su cui sista investigando, la piùsconcertante delle quali haa che vedere con effettilegati alla "coscienza".In base a controlli empirici(anche molto stringenti)sembra davvero che due o

più coscienze legate tra diloro da un legame sottilecome ad esempio la"telepatia" si comportinoesattamente come leparticelle elementaridescritte con l'esempioriportato prima, e questopotrebbe valere anche per ilmisterioso e non casualemeccanismo della"sincronicità" studiata afondo dallo psicologoanalitico Carl Jung, in cuiun pensiero ed un eventosono all'improvvisomisteriosamente collegatitra loro da un legame noncausale.In tal modo si ritiene che lacoscienza e tutti i fenomeniad essa collegati (inclusiquelli definiti un pòinfantilmente come"paranormali") possanoobbedire a leggi che sirifanno più o menodirettamente alla teoriaquantistica o ad una sua"variante nascosta" cheancora non conosciamo quantitativamente e cheavrebbe a che vedere con isistemi viventi.Esistono anche apparentievidenze che perfino glistessi "fenomeni di luce" deltipo di quelli di Hessdalenpossano essere legati traloro da effetti macro-quantistici: infattitantissime sono letestimonianze relativeall'avvistamento di almenodue fenomeni di luceassieme separati da uncerto spazio tra loro i qualisembrano avere moltospesso una relazionesincronica tra loro.E non solo, ma esistonoanche evidenze di fenomenidi luce che sembranointeragire con la mente

degli osservatori, come seil nostro cervello e ilplasma che costituiscequesti fenomeni fossero traloro uniti da un legamenon-locale. Ponderosa è ladocumentazione relativa atestimonianze disincronismi tra un pensierodegli osservatori e reazioniistantanee di queste palle diluce, e qui - per quanto lacosa possa sembraredavvero esotica - non sitratta di disinformazioneufologica, anche perchè adescrivere effetti del generesono stati spesso fisici disvariate nazioni e altriscienziati che hanno direttocampagne osservative inalcune località del mondodove fenomeni anomali diluce appaiono in manieraricorrente.A questo proposito, da dueanni ho messo a punto unesperimento che potrebbedimostrarequantitativamente (per lomeno sul piano empirico)questo sincronismo: l'idea èdi colpire con un fascioLaser una di queste palle diluce e al contempomisurare il tracciato EEG(elettroencefalografico) dell'osservatore per vedere seda entrambe le parti cisono relazioni misurabili equantificabili e con qualesincronismo.E' un esperimento moltodifficile da effettuare, ma inlinea di principio fattibile.Del resto non esiste altravia per dimostrarel'esistenza di questifenomeni, in mancanzadella quale ci troviamoancora nel terreno dellepure ipotesi.E comunque dopo unadimostrazione del genere

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occorrerebbe anche unainfrastruttura matematicarelativa al modello fisicoche deve essere in grado didescrivere queste possibilievidenze sperimentali.Dunque, non ci sono dubbiche anche nel mondomacroscopico (ovvero insistemi, come ad esempio,certe strutture di plasmasimili a quelle sopramenzionate) e perfino inquelloapparentemente impenetrabile relativo ai meccanismidella coscienza, *sembranoesistere* sincronismisconcertanti, che per orapossiamo descrivere soloqualitativamente.Ma al momento ciòcertamente *non basta perfarne una scienzaassodata*: siamo ancora aiprimordi di questa ricerca.Eppure io ritengo cheanche questi effetti cosìesotici potranno esserepresto misurati e spiegaticon modelli quantitativiadeguati.E comunque devo quiricordare che, per quantocerte teorie possanoaffascinare, qualunque tipodi sperimentazione ci puòpermettere non solodi provare ma anchedi confutare certe ipotesi dilavoro.Non esiste nessuna scienzasenza i numeri: a meinteressanoparticolarmente quelli cheemergono dallesperimentazioni.Ma se un giorno otterremoquei numeri ci troveremo inmano non solo una scienzama anche una tecnologiapotentissima, e sono tuttosommato abbastanzafiducioso in tal senso.

Il meccanismodell'entanglementquantistico, in base ad unarecentissimateoria pubblicata da unfisicoquantistico statunitense,potrebbe anche essereapplicato alla ricerca SETI,assumendo che imicrotubuli checostituiscono il nostrocervello e quello degli alienisiano tra loro legati inmaniera non-locale da una"connessione nascosta". I microtubuli come tutte lecellule e relativiagglomerati sono a lorovolta agglomerati diparticelle elementari, lequali potrebberocontenere tra loro unantico legame che risale aquando l'universo eragrande come un atomo, edove tutte le particelleelementari (almeno nellaforma di quel tempo)interagivano per forza traloro.Secondo questa ipotesi talelegame sarebbe statomantenuto anche dopo chel'universo ha assunto laforma espansa che haadesso.Dunque, si suppone che pervia di questo ipoteticolegame di entanglement tracervelli - ma non si trattain questo caso specifico ditelepatia - sia in linea diprincipio possibile riceveree trasmettere messaggiistantanei da un cervelloall'altro.E' un'ipotesi davverofantascientifica, ma ciò chesconvolge non è tantoquesta ipotesi, quanto ilfatto che essa può esseredimostrata o confutatasperimentalmente proprio

con i mezzi di cuidisponiamo adesso.In che modo? Analizzandoil tracciato EEG del nostrocervello, ad esempio, se ciaspettiamo segnali inricezione da altrove.E qui non si intendono le 4onde cerebrali, ma qualchesegnale codificato che sitrovi eventualmenteall'interno del "noise" stessodel tracciato cerebrale.Sembrerà strano, ma se noiutilizziamo unostrumento analizzatore deltipo di quelli utilizzati per ilSETI standard, ovvero unalgoritmo in grado diestrarre il segnale dallaforesta di rumoreaccoppiato ad un softwarematematico di analisi diserie temporali,potenzialmente questosegnale potrebbe essererilevato, seppure congrande difficoltà.Come vede anche questaipotesi di lavoro può difatto essere dimostrata oconfutatasperimentalmente eabbiamo tutti i mezzi perfarlo da subito.Quelle appena descrittesono tutte ipotesi piuttostoben fondate ma prima difarle diventare realtàoccorre effettuare unasperimentazionerigorosissima.Purtroppo - e mi riallaccioal discorso che facevo inuna precedente miarisposta - se si parla allagente comune di questeprospettive dellascienza, essa scambieràsistematicamente le ipotesiper delle tesi giàdimostrate.Ecco perchè divulgarequesti argomenti (peraltro

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ancora controversiall'interno dello stessoestablishmentaccademico) ad un pubblicomarcatamente immaturo e,soprattutto, globalmenteimpreparato in fatto dimetodologia scientifica, èdavvero un grosso rischio.Rischio che decisicomunque di correre iostesso per tre anni, nonfoss'altro che per fare un"test" che servisse amonitorare il polso delgrande pubblico. Posso ora confermare conla massima certezza che ilpubblico (molti giornalistiinclusi) tende a storpiarequasi sempree completamente certeaffermazioni (che sonosempre bilanciate eponderate), cogliendoneacriticamente solo l'aspettosensazionalistico, facendoaccostamenticompletamente sbagliati oimpropri e poitrasformando quella che èdi fatto informazione intotale disinformazione, erelativo discredito.Purtroppo i concetti che hoqui sopra espostoattraggono molto gli adeptidella "new age", i quali,globalmente privi quali essisono di qualunque capacitàcritica e didiscernimento, dogmatizzano tutto quello che leggonoe che li attrae facendonegià una loro "veritàdimostrata" e storpiando iconcetti descritti dagliscienziati che in buona fedehanno deciso di informaresu questi nuovi orizzontidella scienza.Per queste ragioni hodeciso di non comunicare

più con il pubblico su questitemi specifici.Il pubblico ha invece unimpellente bisogno diimparare le basi elementaridella metodologiascientifica e della fisica inparticolare, e infatti, dopoil mio precedente "test", èsolo così che mi interfacciocol pubblico negli ultimi 1-2anni.Confermo che entrambi gliesperimenti che hodescritto (sia quellorelativo alle palle di luceche quello sul "SETI non-locale") sono a fasi alternein corso da almeno unanno, ma se ci sarannorisultati gli unici ad essereinformati saranno i refereedelle riviste su cuispereremmo di pubblicare(il che non sarà facile). Comunque penso cheoccorreranno ancora moltianni per riuscire a venirnea capo, e potrebbe anchesuccedere che queste ipotesipossano essere confutate,ma questo è il gioco dellaScienza, che tutti iricercatori di formazioneaccademica devonoassolutamente accettare.Innamorarsi invece di unaipotesi particolare e poiricercare solo quellaignorando tutto il resto,non è affatto un protocolloscientifico, e certamente ioe i miei collaboratoricritichiamo e rifiutiamorecisamente questoapproccio.

Cito dal suo libro"Entanglement":"...sembra chel'umanità nella suaglobalità non si siaaccorta di meccanismidi entanglement che la

legano a fattorinegativi, in primis lasua stessa paura."Può spiegarci cosaintendeva con questafrase? Intendevo ricordare chequella che chiamiamo"paura" è un fattoobiettivamente esocialmente contagioso, equesta è una evidenzainconfutabile.Io sono intimamenteconvinto che esista daqualche parte unaspiegazione scientifica delperchè di questo fattocontagioso, sulla base dellapossibilità (per ora nonancora dimostrata) che inqualche modo noi siamotutti legati, anche se almomento non ne siamoconsapevoli. Proprio perquesta ragione è nostrodovere credere in noi stessie non farci sopraffare dallepaure, e soprattuttocredere nel nostropotenziale umano eintellettivo, e in quella"lampada" che è la Scienza,ovvero l'unico strumento ingrado di fornirci verecertezze.E la Scienza per essereconsiderata veramente talenon può fare a meno dellaEsplorazione, senza laquale non c'è realeevoluzione dellaconoscenza.Io ritengo che prima o poila scienza arriveràovunque, seppur attraversouna sua inevitabiletrasformazione, e chepresto avremo in mano nonsolo la formula della"paura" ma anche unafunzione d'onda chedescriva in che modo la

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paura si propagaattraverso le masse in basead un meccanismo non-locale.Ovviamente anche questa èper ora solo una ipotesi dilavoro, ma certamente seriuscirò a convincere alcunimiei colleghi a fare ricerca(ovvero a investirefondi) anche su questoaspetto e a lasciarsi allespalle tematiche diindagine ormai vecchie einutili, una certa ipotesipotrà diventare non solouna tesi dimostrata, maanche una tecnologia che ciavvicinerà a quella dieventuali alieni che vivonoda qualche altra parte.Anche e soprattutto percolpa delle religioniistituzionali si è voluto farcredere che alcuni aspettidell'esistenza siano"trascendenti" e nonspiegabili dalla scienza: iocredo (e penso che i fatti lodimostreranno in 10 annial massimo) che non ci sianiente di più sbagliato.A certe conoscenze ciarriveremo solo quandocapiremo che noi nonsiamo i burattini di un"Dio" immanente masemplicemente iprotagonisti del nostrodestino per il fatto di avereil vero Dio dentro e nonfuori di noi.

Dalla sua ultimarisposta sorgono duequestioni sostanziali.La prima è l'ideadell'universoolografico,dell'illusorietà dellarealtà per come la siintende normalmente,l'idea che noi, esseriumani, non si sia (o non

si sia più) in grado dicogliere tutti i livellidella realtà.Ma quale senso avrebbeche l'uomo abbiasviluppato dellecapacità incomplete dicogliere la propriarealtà?Non è un po' come nelcaso dell'albero checade nella foresta?

Karl Pribram

A parte alcune interessanticonsiderazioni teoriche delneurofisiologo KarlPribram sulla teoriadell'universo olografico ealcune altre di applicazionecosmologica, confesso chetrovo l'idea della"illusorietà della realtà"niente affatto convincente edecisamente troppoinflazionata, soprattuttoquando veicolata da bennote sette New Age, che inmaniera più chedogmatica, e talvolta anchecoercitiva, abbindolano ilpubblico ripetendo inmaniera ossessiva ecatatonica nenie tipo: "creala tua realtà". Dietroquesta idea dell'universoolografico in sèinteressante e così ricca dipensiero, penso che ci siaqualcos'altro che si divertea sviare le persone, adallontanarle dalla realtà.Non dimentichiamo chequesti comodi guanciali sucui dormire o sognarederesponsabilizzano le

persone e le rendono fintroppo manipolabili (ancheipnoticamente) da partedi *chi* ha l'interesse acontrollare la nostrasocietà.Meno una persona è benpiantata con i piedi perterra e più facilmentequella persona èmanipolabile dai varipifferi che suonano.Per cui quale mezzomigliore per abbindolare lagente se non dandogli inpillole ben somministratequello che le sue necessitàinconscie cercano?Dietro la storiadell'universo olografico(ovvero la versione afumetti che gira tra lagente comune), a "Matrix"e idee similari sono statiscritti oceani di sciocchezzee sono perfino nati gruppi(del tipo di taluniMeetup) che in manieracompletamente distortapropagano pericolosadisinformazione.E ovviamente dietro tuttoquesto c'è chi ci guadagnafiumi di denaro, speciequando in vacuivademecum di 100 o piùpagine si pretenderebbe didire alla gente come fareper "percepire meglio lapropria realtà" e "costruirela propria esistenza".Su questo punto possoconfermare che sonototalmente allineato con ilCICAP, pur non facendoneparte.E' invece probabile che noinon si sia del tutto capaci dicogliere la realtà nella suainterezza (il che non vuoldire che la realtà nonesiste), ma questo è un altrodiscorso che prescinde

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completamente da quantoriporto sopra.Ma si riallaccia al discorsoiniziato da filosofi grecicome ad esempio Euripide.Potrei anche ipotizzare unaqualche forma di"cospirazione" esternaall'uomo (che sicuramentenon ha nulla a che fare conl'allucinazione delle "sciechimiche" o con l'opera dei"cattivi massoni"), mirataad impedirgli di svilupparein maniera completa le suepotenzialità, al fine didominarlo e usarlo megliocome una specie diburattino.Non ci sono dubbi chel'entità umana èprofondamente divisa, ebasta guardare come èstrutturato il cervellodell'uomo per capirlo.Sembra veramente chequando si applica a fondol'analisi razionale delle cosel'emisfero cerebrale destrosi chiuda del tutto, oppureche quando si sia ispiratipoeticamente oartisticamente si chiudal'emisfero sinistro, come seci fosse una specie dibarriera che impedisce aidue emisferi di comunicare.Se veramente l'uomo fosseun "progetto divino" questonon dovrebbe succedere.Guardando anche come siarticola la societàoccidentale odierna sipotrebbe confortevolmenteattribuire a "come èdiventata la società" laragione di questa scissioneall'interno dell'uomo.E dunque si attribuisce allasocietà la colpa di tuttaquesta incompletezzadell'uomo e della suaperdita di comunicazionecon "Dio". Io ne dubito,

perchè ritengo che l'uomonon sia, globalmenteparlando, una creaturalibera nè di agire nè dipensare.Percepisco semmai - lodevo proprio confessare -l'esistenza di "un'altraforza" che hadeliberatamento bloccato ilpotenziale di completezzadell'uomo, magariabbindolandolo, senza chese ne accorgesse,aiutandolo a potenziare lemeraviglie (solo effimere)della tecnologia, e forseattuando in un'epoca chenon riusciamo a localizzareuna manipolazione a livellogenetico che ha agito anchesulla cosiddetta "anima"dell'uomo.A parte l'aspetto soloapparentementefantascientifico, potrebbesembrare unaconsiderazione di caratterereligioso la mia: non lo è,anche se ammetto unriferimento con certiconcetti biblici. Comunque, sial'astronomia che la fisicadelle superstringhe ciinsegnano che altreintelligenze possono inlinea di principio albergaresia nel normale spazio-tempo che inaltre dimensioni.Non ho prove per direquanto affermo in questemie considerazioni dinatura prettamentefilosofica e speculativa, maho la forte sensazione chel'uomo sia stato e siatuttora manipolato a livelloglobale.Perfino il progetto creativodella Natura stessa mostrache c'è qualcosa che non

funziona del tutto nelfrutto della creazione.Di qui a dire che noi siamofigli di una Matrix o vittimedi demoniaci "rettiliani", oche "la nostra esistenza èsolo un'illusione", ce necorre alquanto.Altro discorso è inveceipotizzare che la coscienza ela materia sianointimamente legate da uncontinuum che noi ancoranon conosciamo, ma cheforse potremmo ipotizzarenel campo di Planck.Ma la materia, quella chepesa, quella che orbita, oquella che in formaelementare viene rilevatanegli acceleratori nucleari èmateria che esiste e basta.Non si può, a mio parereconfondere la coscienza conl'illusione della realtà.Ciò non toglie che io vedaqualcosa che non funzionacome dovrebbe nellastruttura umana ingenerale. In generale il progetto dellavita sul nostro pianetanon mi sembra affattol'opera di un Dio, nellaforma in cui si presentaadesso.

Interessante invece è ilmeccanismo della"genialità" in alcunepersone (soprattuttoscienziati e musicisti), dovesembra che si verifichi unaperfetta fusione earmonizzazione dei due

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emisferi cerebrali, tramiteun quid che nonconosciamo bene.Sicuramente non si trattadel numero dicirconvoluzioni cerebrali,sarei più portato a pensarealla scarsa conoscenza chetuttoggi abbiamo dellaghiandola pineale, adesempio. Queste persone,unitamente a individui digrande valore morale, agrandi artisti, o a grandieroi della storia, sembranoveramente cogliere tutta larealtà ed essere in armoniacon un reale progettocreativo. Allora chi sono*tutte le altre persone* cheabitano il pianeta, a qualescopo sono nate e vissute,se non per prestarsi comeburattini di altre forze chehanno tutto l'interesse ausare la "massa umana"per perpetrare scopi che sioppongono al progettocreativo originale?Ne concludo dicendo che lamia sensazione è cheaccanto al softwarecreativo originale, si siainsinuato una specie di"virus informatico" il cuiscopo è di deviare altrove ilprogetto originale, e diinserire delle copie oparodie di esseri umani,che non sono veri esseriumani se non solonell'apparenza.Ciò che accade ogni giornonel mondo dimostrapuntualmente e ognimomento che il genereumano è nella sua globalitàuna aberrazione.L'uomo lo vedoresponsabile in tutto questonella misura in cui eglitende a non porsi domandesu se stesso e sulla società,come se fosse

completamente incapace difarlo, mentre si prestamolto bene a sorbirsi inmaniera mnemonica maacritica tutto quanto gliviene propinato, acominciare dal mito diMatrix o le ipnotichedirettive di improbabiliprofeti che prolificano nellecosiddette "neo-religioni".E il mio timore è che soloalcuni sono in grado diriflettere con attenzione,per la semplice ragione chetutti gli altri non ne sonogeneticamente in grado,ovvero mancano delsoftware che gli permette difarlo. La seconda questione,che si riallaccia allaprima, è la paura.Molte persone, anchemolto accreditate,ritengono che la paurasia lo strumentoprincipale utilizzatoproprio per tarpare lepossibilità degli uominidi accedere adeterminati livelli dellarealtà, come invecefanno gli sciamani, adesempio.Dal suo punto di vistaritiene possibile che lapaura che, come leidice, affligge l'umanitàsia in qualche modosomministrata diproposito? Sì, direi che unaprospettiva del genere èaltamente probabile.La paura, specie quellaindotta dall'esterno, ha unenorme potenzialemanipolativo.Essa acceca letteralmenteogni capacità diosservazione, sia razionale

che intuitiva, e questodietro le quinte alcuni losanno e operano diconseguenza.Si tratterebbe semmai dicapire se questi "alcuni"siano l'ultimo anello dellacatena di comando oppurese costoro non siano altroche burattini di forze lequali agiscono utilizzandoalcuni nei posti dicomando, nei partiti politici(di qualunque colore) e nelsistema economico-industriale.In sostanza, il fatto che noivediamo all'opera unabambolina non significache dentro (letteralmente,intendo) non ce ne siaun'altra che noi nonvediamo.Forse questo lo capiremoquando avremo migliorepadronanza di concettifisici per oggi ancoraesotici, come ad esempio leonde scalari.Ancora una volta, io vedonella Scienza la soluzione diproblemi come quellidiscussi, e nella Fisica inparticolare.Ci sono ancora orizzontiaperti.E soprattutto, riuscire aconoscere in particolareuna parte di questi nuoviorizzonti del *capire lecose* (più che conoscerle),potrebbe anche fornirci uno*scudo* in grado didifenderci ogni momentoda qualunque tentativo diintrusione in una sfera diesistenza che è nostra e nondi altri.Per quello che riguarda glisciamani, non sono inveced'accordo che essi abbianoun "libero accesso" adeterminati livelli di realtà,ma che essi siano invece

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l'equivalente di un pezzo dilegno che si faincoscientementetrascinare dalla corrente,dalle rapide o daivortici del fiume.

Questa è perdita dicontrollo.Una conoscenza checomporta la perdita delcontrollo razionale diqualunque situazione,anche la più esotica, milascia estremamentedubbioso.Anzi, su svariati piani,ritengo che alcuni (ma nontutti) che si considerano"sciamani" siano unpossibile pericolo sia per sestessi che per la societànella sua interezza.Società che si sono basatesolo sullo sciamanesimo, sesi fa eccezione per il nobilepopolo Tibetano, per inativi Indiani o per pochiindividui sufficientementeilluminati e dotati dicontrollo da non farsitrascinare nei vortici diuna "certa corrente", hannoportato solo a fame etristezza in svariate società,società che non sono maicresciute nè hannosviluppato una evoluzionescientifico-tecnologica.Con questo non intendodire che le societàtecnologiche siano miglioridelle altre nella forma chehanno adesso, al contrario.

Ritengo - e qui concludo -che occorre educare lepersone (dopo averne bentestato il potenziale, e fattauna precisa selezione) adun uso bilanciato dellarazionalità e dell'intuizione,in maniera tale da tentaredi costruire "societàbucoliche" e moralmentepulite, in grado sia divivere la vita nel senso piùlato del termine che disolcare i cieli ben oltre ilsistema solare. Abbiamoattorno a noi e fin oltre a 18miliardi di anni-luce, unnumero incommensurabiledi pianeti, pianeti fatti dimateria, non di etere.Quella *materia* checostituisce i pianeti è lì pernoi, ovvero per la nostraesplorazione, e per viverciuna vita piena eappagante.Al contrario, "fare dei tripnel mondo delle idee"ritengo che, a parte alcuneeccezioni come talunimomenti ispiranti primadell'azione, ci esponga adogni genere di pericoli.La Vita in un corpo dicarne e ossa, qui eovunque, è infinitamentepiù interessante, e ilpensiero e la coscienzaservono solo per animarla,non come oggetti fini a sestessi.

Si stanno costruendoacceleratorisempre più grandinella speranza discopriresperimentalmentel'esistenza delfantomatico bosone diHiggs.Secondo lei lo sitroverà?

E se non lo si dovessetrovare bisognarivedere il modellostandard?Per concludere,quali sono leprospettive dellaricerca fisica nelfuturo recente?

Il bosone di Higgs puòeffettivamente fornire unarisposta ultimasulle proprietàfondamentali dellamateria, e in particolarepuò spiegare perché lamateria ha una massa.

Siccome sappiamo che ilbosone associato al campodi Higgs deve avere unamassa corrispondente adun’energia molto elevata,attorno a 200 GeV, perriuscire a rilevarloabbiamo bisogno diacceleratori in grado diprodurre energie delgenere nel processocollisionale tra particelle.

Oggi al mondo propriol'acceleratore LHC delCERN, una voltacompletamente a punto erisolti i problemi di"dentizione", potràdimostrare o menol'esistenza del bosone diHiggs.

Il large Hedron Collider

Dunque l’unica vera grandelacuna del ModelloStandard delle particelle

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elementari è la scopertaancora mancante di questaparticella.

Infatti, se si introduce ilmeccanismo di Higgs nelleequazioni del ModelloStandard, esse vengonoimpostate in maniera taleda permettere alleparticelle di avere la massache effettivamente hanno.LHC ci fornirà la risposta.

Certamente se si scopriràche il bosone di Higgs nonesiste, il Modello Standardpotrebbe andare anchedrasticamente riveduto.Forse la Teoria delleSuperstringhe - dove leparticelle non sono piùintese comepuntiformi bensì comecorde vibranti - oltre arisolvere l'incompatibilitàtra la relatività generale ela meccanica quantistica,potrebbe colmare da solaqueste lacune, e assieme adesse risolvere alcuneincognite ancora apertecome ad esempio quelladella possibile esistenza diparticelle esotichealtamente energetichecome le superparticelle, imonopoli magnetici e imini buchi neri, che sonostate previste da alcunimodelli ma mai trovate.

La teoria dellesuperstringhe è una teoriamatematica moltoraffinata, ma rivoluzionacompletamente il modellodelle particelle elementari,nel senso che si pone in uncerto senso in antagonismocon il modello standard,come modello di grandeunificazione delle forze.

Uno degli aspetti cherendono questa teoria

affascinante è cheessa comporta l'esistenza diun universo a 11dimensioni, offrendo quindiuna prospettiva più ampiadell'Universo di quanto sipotesse concepire untempo.

Tuttavia è per ora quasiimpossibile rilevareriscontri sperimentalidiretti di questa teoria. Mase, grazie alle grandienergie permesse da LHC,si scopriranno lefantomatichesuperparticelle, i monopolimagnetici e i mini buchi-neri, ne avremo una provaindiretta.

Alla luce della teoria dellesuperstringhe larga partedella forza di gravità siespande su dimensionisuperiori alla terza, mentresulle scale molto grandidell’universo essa sarebbemolto diluita: in tal modoun potenziamento dellagravità fino ad agireefficacemente sulla scaladelle particelle elementaripuò provenire solo da altredimensioni. Unadimostrazione indiretta diquesto fatto potrebbeprovenire proprio dallacreazione di mini-buchineri in laboratorio.

Il che non deve invocare lospauracchio di fagocitarela Terra come è statoventilato mesi fa da unoscienziato che fa parte delmondo della chimica e nondella fisica, e i fisicinucleari sanno quello chefanno, dal momento che,lacune o meno, le loroprevisioni sono esatte suquello che dovremmoaspettarci di vedere. Su

questo tema, per chidesiderasseapprofondire, vorreisegnalare questo mio libropubblicato due anni fa:

Teodorani, M. (2008)L'Atomo e le ParticelleElementari. Macro Edizioni(214 pp.)http://www.macrolibrarsi.it/libri/__atomo_e_le_particelle_elementari.php

Per quello che riguarda leprospettive della ricercafisica fondamentale chepersonalmente vedo nelfuturo prossimo potreimenzionarne giusto alcuneche mi stannoparticolarmente a cuore:

1) La materia oscura el'energia oscura, studiatecon i metodi incrociati siadella fisica particellare chedell'astrofisica: abbiamobisogno di lavorare ancoraa lungo su questo tema; 2) La natura del "vuoto", ilriesame del concetto di"etere" visto in una nuovaluce e un approfondimentodel concetto di "Energia diPunto Zero"; 3) Una teoria solida chespieghi l'origine dello "spin"delle particelle elementari ela sua connessione direttacon lo spazio-tempo;

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4) Uno studio piùapprofondito del possibileruolo dei tanto trascurati"campi elettrici" nel cosmosulle piccole e grandi scale:svariate osservazioniastronomiche edesperimenti nonchè simulazioni in scala difisica dei plasmi mostranofenomenologie di naturaapparentementeelettrica che non solo nonsono spiegabili dai "modellistandard" dell'astrofisica edella cosmologia ma limettono anche indiscussione; 5) Una rivistazione delconcetto di "campomagnetico" e unapprofondimento dicome lo stesso agisce nellestrutture sia stellari chegalattiche, anche inconnessione con larotazione. 6) La natura e il ruolo delle"onde scalari" (severamenteesistono) nell'Universo,riprendendo in esame ideedi Nikola Tesla, che orahanno bisogno di unatrattazione matematicacoerente, per chi volesse

avventurarsi in un terrenocosì esotico. 7) La possibilità diprodurre "energianegativa" e di utilizzarlacome metodo diteletrasporto di oggettimolto più grandi delleparticelle elementari. 8) Il modo in cui laCoscienza (OrdineImplicato) si interfacciacon la Materia (OrdineEsplicato): qui, sulla sciadel lavoro iniziato da DavidBohm, occorre ora ricavareuna trattazionematematica più avanzata.Probabilmente proprioquesta sarà lavera "GrandeUnificazione". In sintesi, purvalorizzandone al massimogrado i grandi risultatiottenuti negli ultimi 20anni, ritengo comunque cheesistano rami sia dellaMicro-Fisica chedella Macro-Fisica in cuisiamo ancoraparticolarmente ignoranti,mentre sono convinto chein altri settori ci sianoancora delle lacune oincompletezze più o meno

gravi su cui occorronomaggiori approfondimenti.Infatti, spesso per "fartornare i conti" di una datateoria particolarmente dimoda (e quindiconsensualmente accettatadall'establishmentscientifico), e cioè perrenderla coerente e auto-consistente, si finiscono pertrascurare altri aspettiimportanti. Non sempre ilrequisito di completezzaviene rispettato, e questononostante il rigorematematico delle teorie edei modelli effettivamentemessi a punto. Come dice Fritjof Capra, lamappa e il territorio nonsono la stessa cosa, el'evoluzione ottimale dellascienza deve portare adavvicinarsi sempre piùall'essenza del territorio.Proprio per questo a mioparere occorre - perriportare ancora unavolta il pensiero di Bohm - avvicinarsi di piùall'aspetto ontologico (enon solo epistemologico)delle Leggi di Natura.

Gianluca Rampinigianluca.rampini@fastwebnet.

Massimo Teodorani è un astrofisico di Cesena. Dopo essersi laureato in astronomia conuna tesi teorico-matematica sulla evoluzione fluidodinamica di un residuo di supernova,ha successivamente conseguito il dottorato di ricerca in fisica stellare con una tesiosservativa sulle stelle binarie strette di grande massa e relativi trasferimenti esplosividi massa. Ha lavorato presso gli osservatori di Bologna e Napoli e al radiotelescopio delCNR di Medicina (BO). In parallelo alla ricerca astrofisica ha condotto ricerche in fisicadei plasmi atmosferici con particolare interesse per il “fenomeno luminoso diHessdalen”, dove come direttore scientifico ha svolto diverse missioni sul campo. Svolgetuttora ricerche teoriche nel campo del progetto SETI e prosegue la sua ricerca sullafisica dei fenomeni luminosi anomali.

http://www.macrolibrarsi.it/autori/_massimo_teodorani.php?pn=35

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Archeologia di confine pag.40

El misterio de lospetroglifos de

Quiaca2009 © Yuri Leveratto

Yuri Leveratto

Después de haber pasadodos días en LaRinconada, el pueblo-mina de oro, el cual,situado a 5200 metros dealtura, es el poblado másalto del mundo, mi amigoarqueólogo RicardoConde Villavicencio y yodecidimos continuarnuestro viaje para iniciarla exploraciónarqueológica del valle deQuiaca.En base a variosconocimientos queteníamos en común,sospechábamos que en el

distrito de Quiacaencontraríamosimportantes restos deculturas pre-incaicastanto de la sierra como dela selva, o bienprovenientes de laAmazonía. Entonces,montamos nuestroequipaje en un camión ypartimos hacia Untuca, elprimer pueblo del vallede Quiaca.Untuca está justo detrásdel glaciar Ananea (5829m.s.n.m.), el cual rodea aLa Rinconada, pero parallegar hasta allí en

Yuri Leveratto, nato aGenova quarantuno anni fa,dopo aver conseguito lalaurea in Economia hainiziato il suo peregrinareper il mondo a bordo di navida crociera. Ha vissuto aNew York, lavorando comeguida turistica e dal 2005 sitrova in Colombia. Autore diracconti e romanzi,appassionato di Storia efantascienza, viaggia pervenire in contatto conculture autoctone e studiarnecultura e modo di vita. Tra isuoi libri ricordiamo “Laricerca dell’El Dorado”(Infinito Edizioni, 2008); asettembre uscirà “1542 Iprimi navigatori del Rio delleAmazzoni”.

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vehículo se tiene que daruna vuelta muy larga,pasando por Ananea yatravesando desoladosaltiplanos. Después decostear un maravillosolago incrustado entrerocas, se entra en elestrecho valle queconduce a Untuca.Durante el trayecto seven muchas llamas yalpacas pastar tranquilas,y también muchas liebresque corretean temerosasentre las piedras.No éramos los únicos queiban a Untuca, habíatambién grandescamiones de marcaMercedes y enormesCaterpillar que sedirigían a susalrededores, donde hayotra mina de oro, la cual,según lo que me contó elconductor, le fue dada enconcesión a una empresachilena y yo me preguntosi se tomarán lasprecauciones necesariaspara no contaminar losríos y lagos con elmercurio, puesto que deno ser así, se trataría deotro gigantesco desastreambiental.Hacia las 11 llegamos aUntuca, donde tomamosuna ligera comida a basede huevos y camote.Untuca se encuentra aaproximadamente 4000metros sobre el nivel delmar y aunque no hacetanto frío como en LaRinconada, sopla unviento más bien helado.Poco después conocimosa dos muchachos fuertesy ágiles, llamados Eloy yHenry, quienes nosguiaron en nuestra

caminata de los díassiguientes.A eso de la una partimosy comenzamos a caminaren dirección al pueblo dePoquera Grande. Se andapor el estrecho vallebordeando la impetuosaquebrada, acercándose amenudo a las llamas yalpacas que pastanserenamente. Después deunas dos horas, se llega aPoquera Grande, unaaldea de más o menos200 familias incrustadaen una fría curva de lamontaña.Nos contactamos deinmediato con lasautoridades del pueblo,las cuales nospermitieron acampar enla plaza principal.Algunos de estos oficialesnos acompañaron, a lamañana siguiente, a unlugar cercano al pueblodonde queríamos ver unextraño petroglifo, muysimilar a un mapaantiguo. La primeraimpresión que tuvimosfue la de encontrarnosfrente a incisiones hechaspor antiguos pueblosamazónicos que tal vezviajaban hacia la sierra,pero, no estando aúnseguros de esta tesis,decidimos proseguir elviaje para buscar otrosindicios que pudieranapoyarla.Caminando hacia elpoblado de PoqueraChico, situado aaproximadamente unahora más abajo, pudimosobservar de cerca unachullpa (urna funeraria)típica de culturas pre-incaicas de la sierra,

probablemente Lupaca oPukara. En el interior deuna de estas urnashallamos intacta todavíala mandíbula de un serhumano, probablementedel que fue allí sepultadohace unos 1200 añosatrás. En efecto, éstasservían como mausoleosde los jefes tribales ocaciques de las culturaspre-incaicas, en lascuales, por lo general, secolocaban los huesos delos dirigentes del pueblodespués de haber sidoexhumados en unaceremonia sagrada dondese les hacía ofrendas a losDioses. Junto a loshuesos del difunto seponían hojas de coca, dechicha, maíz y quinua,además de piezas de jade,piedras semipreciosas yotros objetos rituales.Luego de tomar algunasfotos decidimoscontinuar el recorrido.Caminamos durante doshoras aproximadamentehasta llegar al río, dondenos detuvimos aalmorzar. Poco despuésresolvimos explorar estosalrededores, dado quealgunos campesinos noshabían dicho que justo enla parte derecha de laquebrada encontraríamosel petroglifo másimportante.Efectivamente, despuésde una hora de búsqueda,abriéndonos camino conlos machetes a través dela intricada vegetación,hallamos el petroglifo deQuiaca, enigmáticoindicio de antiguasculturas amazónicas.Es una pared de unos tres

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metros tanto de anchocomo de alto donde hayvarios signos abstractos yantropomorfos, pero loque más me interesófueron dos rostrosestilizados, los clásicossemblantes amazónicos,muy similares a los quese pueden apreciar enPusharo, en el RíoShinkibeni (brazo delPalotoa, afluente delMadre de Dios).El arqueólogo RicardoConde Villavicencio y yollegamos a la conclusiónde que los artífices delpetroglifo de Quiacapertenecieron a la mismaetnia de los que grabaronmagistralmente elpetroglifo de Pusharo,situado aaproximadamentetrescientos kilómetros dedistancia.La incisión de losfamosos rostros dePusharo y de los no tanconocidos semblantes deQuiaca simboliza, ennuestra opinión, lapertenencia a la mismaetnia amazónica que enun lejano pasado estabadesplazándose de la selvaa la sierra.De hecho, nos parece quecuando todavía estaba encurso la glaciación haceunos 11.5 milenios,mucha agua estabaconcentrada en losglaciares andinos, siendolos ríos amazónicosmenos voluminosos. Lavegetación no era tandensa y los pueblostribales podían moversecon mucha más facilidad.Algunas de estas etniasbuscaban intercambiar

sus productos típicos dela selva (coca, fruta, oro,pescado) por otros que sehallaban sólo en la sierra(quinua, quihuicha,maca, patatas y tambiénanimales como llamas yalpacas). Esta fue larazón de aquellasantiguas migraciones yesta es la clave paracomprender esos viajes,los cuales fuerondescritos en lospetroglifos de la zonadonde se tallaronantiguos mapas enpiedra, varios de ellosmarcados con el símbolode la etnia, “el rostroamazónico”.Pero, ¿quiénes eranaquellos antiguos viajerosamazónicos? Y sobretodo, ¿quiénes son susdescendientes?Hay dos teorías alrespecto. La primerateoría afirma que ellos semezclaron con pueblos delengua Aimara yQuechua, dando inicio ala cultura Pukara(antecedente deTiwanacu). En efecto, lostérminos Pusharo,Poquera y Pukara sonextrañamente similares.En cambio, la segundateoría sostiene que losdescendientes de lospueblos amazónicos queatravesaron el valle deQuiaca en épocasremotas no son otros quelos Uros del lago Titicaca,pueblos de lenguaArawak, cuyo origenamazónico estácomprobadolingüísticamente.El hecho de el valle delRío Quiaca esté

prácticamenteinexplorado incluso en laparte más baja, donde elrío asume ladenominación de RíoHuari Huari (llamadoluego Río Iñabari), hacepensar que es posible queexistan otros importantesindicios de esta antiguaetnia amazónica. Sinembargo, la expedición alRío Huari Huarirequeriría de muchosdías y de considerablesrecursos económicos.Toda la tardecontinuamos nuestrocamino hacia el pueblo deQuiaca. En el trayectoobservamos otras urnasfunerarias, hasta quellegamos al poblado porla noche, dondedormimos.En Quiaca, pueblito deaproximadamente 500personas, situado a unostres mil metros de altura,termina el sendero. Parair más allá se necesitaríaorganizar una expediciónen grande, con víveressuficientes para al menossiete días. El amigoConde Villavicencio y yonos propusimos regresarel próximo año, si eltiempo y los recursos noslo permiten, con el fin deexplorar el Río HuariHuari.Nuestro viaje de regresose llevó a cabo en dosetapas: primero,caminamos hasta Sandía,la capital de la provincia,y al día siguienteregresamos a Juliaca enbus de línea.

Yuri [email protected]

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Il mistero dei

petroglifi di Quiaca

Dopo aver passato duegiorni nel paese-minierad’oro de La Rinconada, ilcentro abitato più alto delmondo con i suoi 5200metri d’altezza, io e il mioamico archeologoRicardo CondeVillavicencio abbiamodeciso di proseguire ilnostro viaggio periniziare l’esplorazionearcheologica della valle diQuiaca (pronuncia:chiaca).Da alcune conoscenzecomuni avevamo avutoalcuni indizi che neldistretto di Quiacaavremmo potuto trovareimportanti resti diculture pre-incaiche siadella sierra che dellaselva, ovvero provenientidall’Amazzonia. Cosìabbiamo caricato i nostribagagli su un camion esiamo partiti in direzionedi Untuca, il primo paesedella valle di Quiaca.Untuca sta proprio allespalle del ghiacciaioAnanea (5829 m.s.l.m.),che domina LaRinconada, ma perraggiungerla con mezzimotorizzati si deve fareun giro abbastanza largoche passa da Ananea eattraversa desolati

altipiani. Quindi, dopoaver costeggiato un lagomeraviglioso, incastonatotra la roccia, si entra nellastretta valle che conducead Untuca. Durante ilpercorso si notano moltilama e alpaca pascolaretranquilli e anche moltelepri, che zampettanotimide tra i massi.Non siamo i soli apercorrere la strada perUntuca, vi sono anchegrossi camion Mercedesed enormi Caterpillar,che si dirigono nei pressidel villaggio, dove c’èun’altra miniera d’oro.L’autista mi racconta cheè stata data inconcessione ad unaimpresa cilena ed io midomando se sarannoprese le necessarieprecauzioni per noninquinare fiumi e laghicon il mercurio, sarebbeun altro immane disastroambientale.Verso le 11 siamo giuntiad Untuca, dove abbiamoconsumato un pastofrugale a base di uova ecamote. Untuca si trova acirca 4000 metri s.l.d.m.e, anche se non fa freddocome a La Rinconada,tira un’aria piuttostofrizzante. Poco dopo

abbiamo conosciuto dueragazzi, forti e agili, che cihanno fatto da guidanella nostra camminatanei giorni seguenti. Sichiamano Eloy e Henry.Verso l’una siamo partitie abbiamo iniziato acamminare in direzionedel villaggio di PoqueraGrande. Si cammina nellastretta vallebordeggiando il torrenteimpetuoso e spesso ci siavvicina ai lama e alpacache pascolanoindisturbati. Dopo circadue ore si giunge aPoquera grande, unvillaggio di circa 100famiglie incastonato inuna fredda ansa dellamontagna.Abbiamo subito fattoconoscenza con leautorità del villaggio, checi hanno permesso diaccampare nella piazzaprincipale. L’indomanimattina alcuni di loro cihanno accompagnato nonlontano dal villaggio pervedere uno stranopetroglifo, molto similead una antica mappa. Laprima impressione è statadi trovarsi di fronte aincisioni fatte da antichipopoli amazzonici, forsein viaggio verso la sierra,

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ma non essendo ancorasicuri di questa tesi,abbiamo deciso diproseguire il viaggio percercare altri indizi diquesta teoria.Camminando verso ilvillaggio di PoqueraChico, situato a circa unora più a valle, abbiamopotuto osservare davicino una chullpa (urnafuneraria), tipica diculture pre-incaiche dellasierra, probabilmenteLupaca o Pukara.Nell’interno di una diqueste urne abbiamotrovato ancora intatta lamandibola di un essereumano, probabilmentecolui che vi fu tumulato,circa 1200 anni fa.Queste urne funerarieinfatti servivano comemausolei dei capi tribù ocacique delle culture pre-incaiche. Di solito le ossadei capi-villaggio vivenivano posizionatedopo essere statedisotterrate, in unacerimonia sacra, dovevenivano fatte delleofferte agli Dei. Vicinoalle ossa del defuntovenivano sitemate dellefoglie di coca, dellachicha, mais e quinua,oltre a oggetti di giada,pietre semi-preziose ealtri oggetti rituali.Dopo alcune fotodecidiamo di continuareil viaggio. Abbiamocamminato per due orecirca prima di giungere alfiume, dove ci siamofermati per pranzare.Poco dopo abbiamodeciso di esplorare levicinanze del fiume,perchè alcuni contadini ci

avevano detto cheproprio nella parte destradel torrente avremmopotuto trovare ilpetroglifo piùimportante. In effettidopo circa un’ora diricerche, aprendoci lastrada con i macheteattraverso la fittavegetazione, abbiamotrovato il petroglifo diQuiaca, enigmaticoindizio di antiche cultureamazzoniche.E’ una parete di circa tremetri dove vi sono varisegni astratti eantropomorfi, ma ciò chepiù mi ha interessatosono due volti stilizzati, leclassiche faccieamazzoniche, moltosimili a quelle che sipossono apprezzare aPusharo, nel RioShinkibeni (braccio delPalotoa, affluente delMadre de Dios).Insieme all’archeologoRicardo CondeVillavicencio, siamovenuti alla conclusioneche gli artefici delpetroglifo di Quiaca,appartennero alla stessaetnia di coloro cheincisero magistralmenteil petroglifo di Pusharo,situato a circa trecentochilometri di distanza.L’incisione delle famosefaccie di Pusharo e deimeno conosciuti volti diQuiaca simboleggiano anostro parerel’appartenenza alla stessaetnia amazzonica, che inun lontano passato stavaspostandosi dalla selvaalla sierra.A nostro avviso infatti,quando era ancora in

corso la glaciazione, circa11,5 millenni fa, moltaacqua era intrappolatanei ghiacci andini e ifiumi amazzonici eranomeno voluminosi. Lavegetazione era menodensa e i popoli tribalipotevano muoversi conmolta più facilità. Alcunidi queste etnie cercavanodi intercambiare i loroprodotti, tipici della selva(coca, frutta, oro, pesce),con altri che si trovavanosolo nella sierra (quinua,quiwicha, maca, patate, eanche animali come lamae alpaca). Questa fu laragione di queste antichemigrazioni e questa è lachiave per comprenderequesti viaggi, che sonostati descritti neipetroglifi della zona dovesono state incise delleantiche mappe nellapietra, alcuni di essimarchiati dal simbolodell’etnia, il “voltoamazzonico”.Ma chi erano quegliantichi viaggiatoriamazzonici? Esoprattutto chi sono i lorodiscendenti?Vi sono due teorie alriguardo. La prima teoriasostiene che essi simischiarono con popolidi lingua Aymara eQuechua, dando inizioalla cultura Pukara(antecedente diTiwanacu). I terminiPusharo, Poquera ePukara sono infattistranamente simili.La seconda teoria invecesostiene che i discendentidei popoli amazzonici cherisalirono la valle diQuiaca in epoche remote,

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non sono altro che gliUros del lago Titicaca,popoli di lingua Arawak,la cui origine amazzonicaè provatalinguisticamente.Il fatto che la valle delRio Quiaca siapraticamente inesplorataanche più in basso, doveil fiume assume ladenominazione di RioHuari Huari (detto poiRio Iñabari), fa pensareche vi possano esserealtri importanti indizi diquesta antica etniaamazzonica. Laspedizione nel Rio HuariHuari richiederebbe peròmolti giorni e notevolirisorse economiche.Durante il pomeriggioabbiamo continuato il

nostro cammino verso ilvillaggio di Quiaca. Nelpercorso abbiamoosservato altre urnefunerarie e siamo giuntial paese verso sera, doveabbiamo dormito.A Quiaca, paesello dicirca 500 persone a circatremila metri d’altezza,termina il sentiero. Perprocedere oltrebisognerebbe organizzareuna spedizione in grandestile, con viveri sufficientiper almeno sette giorni.Con il CondeVillavicencio ci siamoriproposti di tornare ilprossimo anno, tempo erisorse permettendo, peresplorare il Rio HuariHuari.Il nostro viaggio di

ritorno si è svolto in duetappe, inizialmenteabbiamo camminato finoa Sandia, il capoluogo diprovincia, e quindi ilgiorno seguente siamotornati a Juliaca con unautobus di linea.

Yuri [email protected]

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Yuri Leveratto

1542 I primi navigatori delRio delle Amazzoni

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E’ un libro storico e d'attualità nello stessotempo.Nella prima parte l'autore racconta l'incredibileavventura di Francisco de Orellana, il primoeuropeo che esplorò il grande fiume, nel 1542.La seconda parte, la cronaca, è il resoconto delsuo viaggio, terminato nel 2009, attraversoseimila chilometri di fiume, navigando daPuerto Ocopa (Perú), fino a Belem do Pará(Brasile).E' una guida particolareggiata, ma ancheun'analisi di un mondo spesso dimenticato, madi fondamentale importanza per il futuro delnostro pianeta.Prefazione di Lorenza Mazzetti, la celebreautrice de “Il cielo cade”.

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Ufologia pag.46

Segnalidal passato

2009 © Roberto La Paglia

Roberto La Paglia Nonostante si facciacomunementeriferimento al 1947 comedata di inizio della modernaufologia, è fuor di dubbioche già da molto tempo sicontinuavano a registrarealcuni misteriosi “segnalicelesti” direttamenteconnessi con quelliche sono oggi gli studi e lericerche sugli Ovni.Spesso, scorrendo le ormaimolteplici fonti relative allostudio degli Ufo, ci si èimbattuti in articoli cheriportano antiche storie dimacchine volanti,fantastiche e futuribili armida guerra, oltre cheapocalittiche battaglie neicieli.Tutto questo materiale, purin apparenza di matriceabbastanza recente oriconducibile a raccontifantascientifici, è invecequasi totalmente raccoltonelle tradizioni dell’India.Cosa sappiamo esattamentedi questi antichi pilotiindiani, quale fonte ispirò itesti che ne tramandano legesta e, soprattutto, perchéci appaiono così

futuristicamente vicini aduna realtà che oggiriusciamo soltanto adimmaginare con la fantasia?Per quanto molti dei testipresi in esame siano fruttodi rielaborazioni einterpretazioni personali diavvenimenti al temposconosciuti, resta il fatto chela restante parte èsicuramente autentica e noncontaminata da tradizioni econvinzioni occidentali;molti dei testi tradotti per laprima volta dal sanscrito ininglese hanno portatoscompiglio negli ambientiscientifici, ma sono passatidel tutto inosservati inquelli dei mass media.Alcuni anni fa, un modestotrafiletto in un quotidianocinese, relegato quasi inultima pagina, raccontavadella scoperta da parte dialcuni ricercatori didocumenti redatti insanscrito nei pressi diLhasa, in Tibet.I documenti vennero speditiper i controlli di ritoall’università diChandrigarh, nel Punjab;successivamente il dottor

Roberto La Paglia, oltre adessere giornalista freelance, èscrittore e ricercatore. Mentefervida, alimentata da unintenso ed inesauribile desideriodi ricerca, attraverso le sueopere, accompagna i lettori inun viaggio verso l'ignoto,guidandoli nei meandri piùnascosti delle dottrine occulteed esoteriche. Uno dei suoiultimi libri è “ArcheologiaAliena” (Ed. Cerchio della Luna,2008).

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Ruth Reyna, della stessauniversità, durante unaconferenza stampa, resenoto lo sconvolgentecontenuto: direzioni,suggerimenti e schemi percostruire navi spazialiinterstellari conpropulsioneantigravitazionale!I documenti, vecchi dimigliaia d’anni, chiamavanoqueste navi “Astras”;nessuno ovviamente presesul serio queste parole,almeno fino a quando ilGoverno cinese nonannunciò che stavaincludendo alcune partidella traduzione di RuthReyna nel proprioprogramma spaziale.Soltanto allora i ricercatoriindiani decisero di andarepiù a fondo, e i risultati, oquanto meno le stranecoincidenze, non si feceroattendere.

Il Ramayana, uno deipiù grandi poemi epicidell’India, racconta lastoria estremamenteparticolareggiata di unviaggio verso la Luna abordo di un Vimana oAstras, oltre che una epicabattaglia che si consumòproprio in quell’occasione;il Vimana in questione eradi forma circolare, con deiportelli e una cupola, inpratica il classico Ufodescritto in migliaia ditestimonianze moderne.

Il Samara Sutradhara,altro trattato scientificoindiano, tratta conestrema dovizia diparticolari il viaggio di unVimana; la descrizioneoccupa ben duecentotrenta

pagine nelle quali si parladella sua costruzione, deldecollo, velocità di crociera,sbarchi normali e forzati,possibili collisioni.Nel 1875, viene ritrovato ilVaimanika Sastra, scritto daBharadvajy il Saggio unquarto di secolo a.C.; anchein questo caso si parla diVimanas, di precauzionedurante i voli, di protezionedelle aeronavi.

Il Vaimanika Sastra (oVymaanika-Shaastra)contiene otto capitolicon relativi diagrammi,all’interno vengono descrittitre tipi di aereo, trentunoparti essenziali e sedicimateriali utilizzati per lacostruzione.Questo documento vennetradotto in inglese da G. R.Josyer nel 1979; Josyer è ildirettore dell'AccademiaInternazionale diInvestigazione sulla linguasanscrita che si trova aMysore, nello stato federatodel Karnataka, in India.I Vimanas descritti nelVaimanika Sastra eranocapaci di decollareverticalmente e di compiereevoluzioni che fino ad oggisi sono registrate soltantonei moderni avvistamentiUfo.E’ interessante a questopunto annotare che duranteil regime Nazista, e piùprecisamente in occasionedella progettazione deifamosi V-8, si registrò unnotevole aumento dellespedizioni scientifiche inIndia, probabilmente incerca di informazioni chepotrebbero essere contenutenei libri appena descritti.

Il Dronaparva descriveun Vimana a formasferica, dotato di unacupola e in grado dicompiere impossibilievoluzioni aeree ad unavelocità inimmaginabile;l’aspetto era di metalloliscio al tatto, con unsistema di guida epropulsione basato sulmercurio.

Nel Mahavira diBhavabhuti, un testorisalente all'ottavo secolo,tra le altre cose si legge:“…un carro aereo, ilPushpaka porta moltepersone alla capitale diAyodhya…il cielo è pieno distupefacenti macchinevolanti, scure come lanotte, che emettonogiallastre folgori”.

Ma non soltanto l’Indiaè patria di inesplicabilimisteri; l’osservazione distrane luci, strane forme emacchine volanti ha trovatoanche in Europa e nel restodel mondo centinaia diosservatori, il tutto in tempiancora lontani dagliavvistamenti di Arnold.

Egitto: dagli annali diTuthmosi III, 1504 –1450 a.C.: “…l’anno 22 del3 mese di inverno, allastesta ora del giorno, gliscrivani della Casa dellaVita osservarono uncerchio di fuoco nelcielo…non aveva testa,l’alito della sua bocca eranauseante, il suo corpo eralungo una verga e unaverga largo, non avevavoce. Passarono alcunigiorni e i cerchi si feceropiù numerosi nel cielo,

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quindi sparirono versosud”.

Lo storico latino GiulioOssequiente, vissuto nelquarto secolo d.C., raccolsedopo una lunga indagine,numerosi fenomeni che oggirisultano stranamente similiai moderni avvistamenti:

216 A.C.: oggetti simili anavi furono avvistate nelcielo; ad Arpi, (180 migliaromane ad est di Roma, inApulia), un scudo rotondofu visto nel cielo. A Capua, ilcielo divenne simile al fuocoe molti videro delle navivolanti sfrecciare adaltissima velocità.

99 A.C.: a Tarquinia, delletorce fiammeggianticaddero improvvisamentedal cielo. Verso tramonto,un oggetto rotondo come unglobo, o come uno scudo,sfrecciò nel cielo da ovest adest.

90 A.C.: nel territorio diSpoletium un globo difuoco, di colore dorato,precipitò improvvisamentementre era in rotazione.Subito dopo l’impatto iniziòa cambiare di colore, quindisi rialzò improvvisamente equasi sembrò oscurare ilsole con il suo bagliore.

Konrad Wolffhart,conosciuto con il suopseudonimo latinizzatodi Licostene, fu professoredi grammatica e dialettica,ma forse è più conosciutoper la sua opera“Prodigiorum”, pubblicatanel 1567.Tra le tante strane cosedescritte nel volume

ricordiamo un fattoaccaduto nel 393 d.C.; inquel periodo, durante ilregno di Teodosio, venneroavvistate strane luci nelcielo e un globo brillanteche improvvisamenteapparve intorno allamezzanotte.Al globo, pian piano, se neunirono altri, quasi asembrare uno sciame d’apiin volo; i globi sembravanoquasi scontrarsi, mescolarsitra loro, formando undisegno nel cielo simile aduna grande spadafiammeggiante.

Altro misteriosofenomeno vieneriportato in un libroedito nel 1493 ed oggiconservato presso il museodi Verdun, in Francia,Hartmann Schedel, l’autore,descrive una sfera ardenteavvistata nel 1034 mentre sidirigeva a grande velocitàda sud ad est, per poi virareverso il sole. L’illustrazioneche accompagna ilresoconto riporta unoggetto a forma di sigaroallungato sagomato dafiamme. Questo episodioviene riportato anche in unodei libri di Jacques Vallee,Ufo nello spazio.

Un termine moltosimile a quello usato intempi relativamentemoderni per indicare i“Dischi Volanti” venneconiato dai giapponesiapprossimativamentesettecento anni prima chevenisse usato in occidente;documenti antichidescrivono infatti unoggetto volante avvistatodurante la notte del 27

ottobre 1180,identificandolo con lostrano ma quanto maiazzeccato nome di“terracotta volante”. Dopoaver compiuto varieevoluzioni in direzione nordest, l’oggetto cambiòbruscamente direzione escomparve all’orizzontelasciando una scialuminosa.

Altro classicoavvistamentoparagonabile a quelliche quasiquotidianamentevengono registrati oggi,avvenne in Inghilterraintorno alla fine del XIIsecolo. Nei pressidell’Abbazia cistercense diBegland, nel nord delloYorkshire, mentre l’abate e imonaci si trovavano nelrefettorio, un oggetto diforma discoidale e di coloreargenteo sorvolò l’Abbaziadestando enorme clamoretra i monaci.

Avendo trovato eriportato alcuni episodieclatanti avvenuti moltoprima della nascita ufficialedell’ufologia, non possiamonon segnalare quella che fu,probabilmente, la primainvestigazione condotta inquesto campo, e che nonavvenne subito prima odopo il 1947 ma inGiappone durante il 1235.Durante la notte del 24settembre, mentre ilGenerale Yoritsume e il suoesercito si trovavano nelloro accampamento,osservarono delle lucimisteriose nei cieli. Le lucifurono viste in direzionesud-ovest per molte ore,

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mentre si muovevanovelocemente e simescolavano tra loro quasia formare dei nodi. Igenerali ordinarono subitouna investigazione“scientifica" e “completa" diquesti strani eventi.

Sempre in Giappone, il 12settembre 1271, durante unaesecuzione sommaria,apparve in cielo un oggettogrande e lucente come laluna piena; gli ufficialifurono colti dal panico el’esecuzione non fueseguita.

Nel 1361, un oggettodescritto come un enormetamburo di venti piedi didiametro, emerse dal Maredel Giappone.

I fenomeni aereiriconducibili a degliavvistamenti di Ufo non sifermarono, macontinuarono per tutto il1500 e il 1600.Nel 1322 d.C., durante leprime ore della notte del 4novembre, venne avvistatoin Inghilterra un palo difuoco, o pilastro a secondadelle testimonianze.L’apparizione colorò il cielodi rosa partendo da sud espostandosi rapidamenteverso nord.Concludiamo con lastoria narrata da duemilitari di stanza in unalocalità poco lontana daStonehenge: all’inizio del1919 i due uomini, intornoalle otto di sera, stavanofacendo ritorno al campoquando d’improvviso, nelcielo notturno, verso nord,osservarono tre globi consfumature dal rosso

all’arancione che silibravano a circa centometri d’altezza.Mentre i due uomini eranoancora intenti ad osservarequella anomala apparizione,i globi iniziarono adabbassarsi senza far rumoreper poi sparireall’improvviso.Da notare che nelleimmediate vicinanze sitrovava sia il sito diStonehenge che la basemilitare, oltre al fatto che inquel periodo non esistevanomacchine volanti in gradodi rilasciare una immaginesimile a quella appenadescritta.Ricordiamo infine che,come anche in passato, ecome accadutofrequentemente in tempirecenti, l’avvistamentoavvenne in prossimità dibasi militari o dimonumenti dall’alto valoresimbolico.

A ben riflettere datempo qualcuno oqualcosa pazientemente cispia, segue le nostre mosse,a volte interagisce con noi;non sappiamo esattamentechi siano, cosa siano o dadove provengano, ed èproprio questa la sfida cherende affascinante edestremamente complesso illavoro degli ufologi.

Roberto La [email protected]

RobertoLa Paglia

Misterisconosciuti

d’Italia

www.cerchiodellaluna.it

Misteri sconosciuti d’Italia sipone come vera e propriaguida oltre che per il turistadell’insolito, anche per ilricercatore sempre a caccia dinuovi enigmi.Dopo l’esperienza divulgativadi Archeologia Aliena, Robertola Paglia continua a mantenereviva l’attenzione su queimisteri poco conosciuti, manon per questo altrettantoimportanti e degni diattenzione da parte deiricercatori.Inizia così un lungo eaffascinante viaggio che toccatutta Italia, un percorso chenon mancherà di stupire illettore, magari sorpresonell’apprendere che uno deitanti misteri descritti si trovaproprio nel suo paese, nellasua città.Dalla Porta Alchemica allecase infestate, dalla Pesaturadelle Anime al Museodell’Oltretomba, l’autore ciaccompagnerà attraversonotizie, curiosità e fatti storiciche non sempre hanno trovatospazio nelle bibliografieufficiali, rimanendo spessoconfinati nelle tradizioni orali.

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Misteri pag.50

Dopo oltre 50anni un nuovo esame sui misteri di Point Pleasant e della mostruosacreatura che terrorizzò i suoi abitanti

Mothman,

l’Uomo Falena2009 © EnricoBaccarini

Enrico Baccarini

Jack lo Squartatore,Dracula, ed il misteriosoBigfoot sembrano esseresolo una piccolarappresentanza dellenumerose creature, tratante, che cercano di

invadere i nostri peggioriincubi e le nostre nottiinsonni.

L’uscita, nel 2002, nellesale cinematografiche delfilm “The MothmanProphecies” sembra aver

risvegliato, a distanza di40 anni dai fatti cuiprende spunto, un nuovomistero sepolto daltempo, un enigma cheancora oggi lascia stupitistudiosi e scettici. Glieventi e le storie piùoscure connesse conl’immaginario collettivoumano sembrano, alcunevolte, materializzarsi neinostri peggiori incubi.Miti millenari o leggende

Enrico Baccarini ègiornalista pubblicista,scrittore e laurendo inPsicologia Sperimentale.Alterna i suoi studiuniversitari alla profondapassione per i misteri deltempo e dell'uomointeressandosi attivamente diUfologia, di Enigmi Storici, diMisteri del Passato e deglienigmi della Mente. Da taliinteressi è nato il portale cheha voluto appunto chiamareENIGMA.

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antiche sembranoattingere forza dallenostre paure edassumere un vigore eduna potenza tali datrasformarle in eventireali, privi di ogniconnotazione fantastica.Tra i casi più estremi edaffascinanti che sipossano ricordare negliultimi decenni troviamosicuramente quelli legatialla misteriosa creaturaalata oramai conosciutacome Mothman, l’uomofalena, ovvero agliavvenimenti iniziati nelWest Virginia il 12novembre del 1966.

Il primo avvistamento dicui si abbia notizia inepoca moderna risaleproprio al ’66 anche serecenti indaginisembrerebbero farpresumere che un“fenomeno uomo-falena”possa esistere da moltopiù tempo di quantoritenuto, forse da qualchesecolo. In quel lontano’66 cinque uomini sitrovavano nel cimitero diClendenin, in Virginia,scavando la fossa cheavrebbe ospitato di lì apoco un loro concittadinoda poco scomparso. Lasolita routine erainterrotta da qualchemomento di relaxaccompagnato da unasigaretta e da qualchechiacchiera fino a quandoperò tutti i presentiiniziarono a vedere volareverso di loro una stranafigura, qualcosa diincredibile, di enorme, unessere che sarebbe statosuccessivamente

descritto come “un uomomarrone con le ali”. Lastrana creatura sembravaaver spiccato il volo da ungruppo di alberi postonelle vicinanze, lasciandosupporre che si trovasselì da qualche tempo e cheli avesse osservatidurante i loro scavi.Niente di simile era maistato osservato prima, unessere dalle fattezzeantropomorfe e dallacorporatura umana che,dotato di appendici chesembravano ali, volavaindisturbato tra individuiatterriti ed allibiti. Icinque uomini rimaserocomprensibilmentescioccati da questaincredibile esperienzama, loro malgrado, nonsarebbero stati gli unicinei mesi successivi adessere testimoni delleapparizioni di questastrana creatura. Verso latarda serata del 15novembre, cioè tre giornidopo, due giovani sposinisi trovavano a percorrerela strada che, da unvecchio deposito diesplosivi, si dirigevaverso il piccolo paesino diPoint Pleasant, nel WestVirginia. La coppia stavapercorrendo il brevetragitto che li avrebbecondotti a casa ad unavelocità moderata e conla miglior attenzione cheogni strada nonilluminata possarichiedere.Improvvisamente duegrandi occhiche“parevano attaccati aqualcosa che sembravaun uomo, ma era piùgrande, probabilmente

di sei o sette piedi dialtezza” si pose davanti alloro percorso. In unascena simile, per non direuguale, a quella delrecente film con RichardGere l’essere volò sopra lamacchina dei duesfortunati giovanilasciandoli totalmenteterrorizzati e facendoliaccelerare fino ai 140 kmorari. Attraverso unpiccolo CB portatileinstallato sulla macchinai giovani furono in gradodi avvertire il localesceriffo Millard Halsteadche, trovandosi nellevicinanze, cercò diraggiungere i malcapitatitestimoni scortandoli aPoint Pleasant attraversola Highway 62. Quellanotte del 15 novembrealtri individui sarebberostati testimoni deimisteriosi “agguati” dellostrano essere. Un gruppodi quattro persone erastato ad esempiotestimone di non meno ditre avvistamenti di “unostrano uccellogigantesco” sempre nellevicinanze della oggi notacittadina. La conteasembrava essere statascelta come territorio dicaccia dall’uomofalena che, nel contempo,continuava ad essereavvistato e a terrorizzareignari cittadiniprevalentemente durantele ore notturne. Un altroavvistamento avrebbeportato ad eventi ancorapiù bizzarri. Verso le22:30 della stessa seraNewell Partridge, unlocale costruttore edileche viveva stabilmente

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però nella cittadina diSalem ( a circa 90 migliadi distanza) mentre stavaguardando la televisionevenne infastidito da unaimprovvisa mancanza disegnale accompagnata daun oscuramento totaledella televisione rimastaperò accesa. Avvicinatosiall’apparecchio Partridgevenne subito incuriositoda un suonoestremamente basso chesembrava proveniredall’esterno della propriaabitazione, un suono chepareva ricordare il flebileronzio prodotto da ungeneratore elettrico. Ilcane di Partridge, dinome Bandit, avevainiziato ad ululare difronte al porticatocostringendo ilproprietario ad uscire percercare di capire l’originedi tutti questi stranifenomeni. Munitosi diuna torcia elettricaPartridge orientò il fasciodi luce nella direzionedove sembrava essersidiretto Bandit ma con suagrande sorpresa la suatorcia puntò versoqualcosa diinimmaginabile, dienorme, che sembravariflettere dagli occhi unastrana luce rossa.Essendo un cacciatoreesperto, nelle successiveinterviste, Partridge sidisse totalmente sicuronon di essere statovittima di qualche formadi allucinazione o diabbaglio e di aver inveceosservato qualcosa chenon poteva essere nientedi conosciuto.

Il 16 novembre venneindetta una conferenzastampa. Gli abitanti diuna piccola cittadina delWest Virginiasembravano esserediventati la predaperfetta di una creaturasconosciuta, evanescentema soprattutto le cuiintenzioni non lasciavanoraccomandare niente dibuono. La conferenzastampa fu un successo,nel senso che numerosialtri avvistamentivennero resi pubblici ediversi giornali e TVlocali riportarono achiare lettere la presenzadi questo strano esserenei cieli della Virginia. Fuproprio in questaconferenza che venneanche scelto il nomeMothman, uomo-falena,riprendendo o copiandoquello del più notosupereroe dei fumettiBatman, l’uomo-pipistrello. Nessun peròsapeva se questaenigmatica figura dovesseessere consideratarealmente un “supereroe”o qualcosa di più sinistro.Ogni individuo che erastato testimone delle sueevoluzioni, o con cui eraentrato in contatto,sembrava averneriportato forti traumi edun profondo shockemotivo e psicologico.

Prima di continuare nellanostra narrazioneriteniamo fondamentaleporsi alcune domandeinerenti le analisi e leindagini su questo stranoessere. Si è parlato moltevolte di “abbagli”, di

volatili notturni come dicivette o gufi scambiatiper strani esseri come ilMothman. Si èaddirittura parlato di unagrande montaturaorganizzata dai cittadinidi Point Pleasant perrichiamare i turisti ed imedia in una piccola esperduta cittadina dellaVirginia. Nessuna ipotesideve essere scartata, cihanno insegnato fin daquando abbiamo iniziatoad interessarci a questifenomeni studiosi comeSani o Pinotti, maovviamente è lecitochiedersi se dobbiamo opossiamo usare unminimo di buon senso inquesto caso anche sestiamo parlando di eventiche trascendono quellaparticolare parola chechiamiamo “quotidianità”o “normalità”. Gli eventioccorsi nel West Virginianon sono collocabiliall’interno di quelleisterie di massa chemagari furono tantopopolari nel medioevo,come anche nonpossiamo chiamare incausa abbagli di varianatura per gente che eraabituata a vivere con lanatura e a coltivarne isuoi frutti e ad allevare lesue creature. Ciò cheaccadde a Point Pleasantnon fu neancheun unicum topologico estorico, molti altriavvistamenti si sarebberosusseguiti nel corso deltempo e quasi nessunoavrebbe trovato rispostecerte come molti invecehanno fatto credere. Ciòche queste persone

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videro e sperimentaronotrascese totalmentel’intelletto umanoposizionandosiall’interno di quel nuovocampo della psicologiache viene oggi conosciutacome Psicologiadell’Insolito e degliEventi Straordinari comeanche all’interno diquella vasta casistica IR-IV su incontri traindividui ed esseri dipossibile origineextraterrestre. Si perchéil Mothman è ormaiacclaratamente partedella letteratura ufologicamondiale. La suapresenza è stata in molteoccasioni associata a queivelivoli che siamo statiabituati a chiamare UFOe la sua presenza hasempreaccompagnato flaplocalizzati diavvistamenti. Tali eventisono a pieno titolo fattistraordinari rimasti adistanza di decenni senzanessuna spiegazionelogica, e vorremmoaggiungere anchezoologica.

Ritornando alla nostraindagine si rese benevidente come la maggiorparte degli avvistamentidella strana creaturafosse avvenuta nellevicinanze del deposito diesplosivi abbandonatooggetto del secondoavvistamento del 15novembre. Quale luogomigliore per nascondersiche una struttura dellaseconda guerra mondialeormai disabitata? Lapresenza di una serie di

gallerie ad alvearesotterranee, chedipartivano dal depositoe si districavano perdiversi chilometri nellazona permetteva a questostrano essere di muoversiindisturbato senza laminima possibilità diessere visto. In aggiuntaal deposito di esplosivi,reso invalicabile permotivi di sicurezza, siaggiungeva nella zona ilMcClintic WildlifeStation una granderiserva naturaledemaniale inaccessibileper la sua fauna e floraprotetta. L’unicaabitazione presente nellazona era quellaappartenente allafamiglia di Ralph Thomasche, il 16 novembre,osservò sopra la propriaabitazione “una curiosaluce rossa nel cielo che simuovevasilenziosamente edolcemente versol’impianto TNT”.Marcella Bennet,un’amica dei Thomas, fuun’altra consapevoletestimone del sorvolodello strano aeromobile edelle apparizionidell’essere mentreritornava nella propriaabitazione. Duranteun’intervista rilasciatasuccessivamente laBennet si dissetotalmente sicurache “non fosse unaeroplano” masoprattutto, messasi allaguida per avvisare i suoiamici del curiosoavvistamento, fu in gradodi osservare lo stranooggetto scendere

dolcemente nelladirezione del deposito diesplosivi mostrandosicome “ un grande cosogrigio, più grande di unuomo ma con qualcosache sembravanogiganteschi occhiincandescenti”. LaSignora Bennet, appenagiunta nella propriadimora, fu talmenteterrorizzata da questavisione da abbracciare asé la propria figlia percorrere forsennatamentee rinchiudersi nellapropria abitazione. Comenelle miglioriambientazioni noir lafamiglia chiuse ogniporta e finestraapparentemente utile perpoter entrare nella casa.L’isteria crescevalentamente masoprattutto il timore e lapaura che lo stranoessere potesse nuocere aqualcuno dei Bennet. IlMothman, a detta deglistessi testimoni, sidiresse fin sotto il porticoavvicinandosi verso unadelle finestre del pianoterreno e rimanendoviqualche istante. Pur nellamassima tempestivitàquando la polizia arrivòl’essere era ormaiscomparso ma avevalasciato dietro di sé unpuro stato di terrore nellafamiglia che si era fattatestimone della suaapparizione. I Bennet, main particolare Marcella,non vollero parlare deifatti per diversi mesiterrorizzati che ilsemplice ricordo dellacreatura potesserisvegliare paure ben

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peggiori e non coscienti.L’affaire di PointPleasant era ormaidiventato talmente notoche da tutti gli Stati Unitiiniziarono a giungere nelWest Virginia ogni tipo diricercatori e studiosidell’insolito, attirati daqualcosa che non sicapiva se potesseessere “un’incarnazionedel maligno” , lamaterializzazione di unincubo o una creaturaproveniente da chissàquale dimensione opianeta.

Per circa un anno stranieventi continuarono averificarsi nell’area,anche se il clue delleapparizioni sembrava, inun clima di quasirasserenamento generale,essere passato.Investigatori, “monsterhunters” e studiosi diogni genere proseguirononei loro sopralluoghiottenendo, in generale,pochi risultati tangibili esignificativi macomunque validi peracclarare la genuinitàdegli eventi.

La figura che più di tuttidiede però risalto evalidità agli eventi fu ilnoto studioso ed ufologoJohn Keel autore di unodei più estensivi edocumentati testi suglieventi. Le ricerchecondotte dall’ufologoamericano possonoessere considerate oggiun punto di svoltafondamentale per quelloche costituì il mistero diPoint Pleasant,demistificandone alcuni

contenuti edidentificando al suointerno matrici storico-mitografiche chepotrebbero ricondurretali avvenimenti, e lemanifestazioni di questoessere, anche ad epochepiù lontane della nostrastoria. Autore di diversisaggi sul fenomenoufologico, pur se le suelinee sembraronodiscostarsi dalla “lineaufficialeextraterrestrialista” delperiodo, Keel è statoanche prolifico autore estudioso dei fenomenisoprannaturali eparapsicologici. La suaconvinzione principalevenne ben espressadurante tutta la suaproduzione letteraria.Secondo Keel l’interventodi misteriosi “stranieri”nella vita di personaggistorici e famosi comeThomas Jefferson oMalcom X potevanofornire la prova di unapresenza continuata neltempo di “dei antichi”. Lamanifestazione di questefigure avrebbe assunto,secondo Keel, nei tempimoderni la forma el’aspetto del fenomenoUFO, degli alieni e ditutte quelle altre creatureche siamo stati abituati aconoscere.

Keel si trasformò benpresto nel maggiorestorico delle vicende delWest Virginiaintervistando non menodi un centinaio dipersone che erano statetestimoni delleapparizioni dello strano

essere tra il novembre del’66 e il novembre del ’67.Secondo quanto riportatodai testimoni l’altezzamedia dell’essere variavadal metro e mezzo a oltrei due metri, in alcuni casisi riportavano altezzemolto maggiori, ed eraapparentemente unacreatura dalle fattezzeantropomorfe. La pellesembrava variare dicolorazione tra il grigioed il marrone mentre gliocchi erano descritticome normali o moltograndi e con un intensocolore o scuro o rosso.Dalle spalle sembravanouscire due strutturealiformi simili a quelledei pipistrelli mentre nonè stato possibileidentificare suonicoerenti se non simili adun “grido femminile”.

John Keel arrivò a PointPleasant nel dicembre del1966 ed immediatamenteiniziò a raccoglieretestimonianze sulleapparizioni del Mothmancome anche dei numerosiavvistamenti ufologiciche avevano preceduto lasua comparsa. Le sueanalisi fecero emergerefenomeni solitamentecollegati con gliavvistamenti ufologicicome cali della tensionenelle abitazioni eproblemi con latelevisione ed i telefoni.Le numerose luciosservate nei cieli,particolarmente sopra ildeposito TNT, nonavevano destato tantapaura quanto lospegnimento dei motori

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ed un silenzio quasiirreale che moltiautomobilisti avevanosperimentato ed uditopassando nelle vicinanzedi questa strutturaabbandonata. Comunimanifestazioni ufologichecome quelle sopra citateerano stateaccompagnate anche dainsoliti fenomenidi poltergeist nella vicinaOhio Valley. Porte chiusea chiave che si aprivanoda sole e si muovevano,strane voci venivanoudite nei più differenticontesti, strani rumorierano uditi sia all’internoche all’esterno di moltecomuni abitazioni vuote.La famiglia di JamesLilley, che viveva poco asud dell’impianto TNT,aveva per esempio subitoed era stata testimone dieventi talmente bizzarrida portarli a vendere intempi molto brevi lapropria abitazione perspostarsi nelle vicinanzedella cittadina. Keel erastrenuamente convintoche tutti questi fenomenifossero intrinsecamenteconnessi da una matricecomune e se lemanifestazioni delMothman sembravanoessere drasticamentediminuite una serie dialtri fenomeni ancora piùsinistri sembrava averpreso piede in tutta lazona. La giornalista MaryHyre, corrispondente delgiornale Messenger aPoint Pleasant, dopo unsolo weekend speso nellacittadina aveva registratonon meno di 500telefonate di individui

che avevano osservatostrane luci nel cielo. Ildisastro più graveavrebbe però dovutoancora verificarsi. Allecinque di mattina del 15dicembre del ’67 il grandeponte che collegava lacittadina di PointPleasant allo statodell’Ohio collassò sotto ilproprio peso uccidendo46 automobilisti che sitrovavano sopra. Nellastessa tragica notte lafamiglia di James Lilleyera stata testimone dinon meno 12 passaggi diluci nel cielo chesembravano scomparirenella vicina foresta. Ilcrollo del Silver Bridgelasciò l’intera comunitànella più totaledisperazioneassommandosi al periododi terrore che avevaaccompagnato lacomparsa del Mothman edei fenomeni chesembravano a luicollegati. Mary Hyrepassò diverse nottiinsonni raccogliendotestimonianze di straniavvistamenti e di stranipresagi che sembravanoaver preceduto il crollo.La giornalista era stata,alcuni giorni prima,anche testimone direttadi un incontro con unostrano personaggio che leaveva fatto visita e leaveva posto “curiosedomande su gli eventioccorsi nella zona”. LaHyre aveva definito“strano” questo individuoper alcune caratteristichefisico-anatomiche chesembravanocaratterizzarlo e che, a

distanza di anni, leavevano fatto dubitaresulla sua reale“terrestrialità”. Nonpossiamo giudicare ciòche la Hyre visse e vide inprima persona possiamoperò constatare chequesto incontro non ful’unico nel suo generepoiché molti cittadini estudiosi furono oggetto di“strane visite” in tutto ilperiodo in cui occorseroquesti eventi. Quasi comenel film del 2002 la storiae gli eventi sembravanotrasformarsi e mutarsiquasi comeindirizzandosi verso unasorta di contatto conl’uomo.

Durante la settimana diNatale nuovamente laHyre e molti cittadinitestimoni delle lucinotturne furono oggettodelle visite di un oscuropersonaggio che sidichiarò incuriosito daglieventi ufologici occorsinegli ultimi mesi eminimamente interessatoal tragico disastrorecentemente avvenuto.

Qualsiasi cosa si siacelata dietro la creaturache è statachiamata Mothman di unfatto possiamo esserecerti, non si trattò di unamontatura e di unamistificazione. Ci sonostati troppi testimonicredibili per poterritenere che sia stataperpetuata unamistificazione ai dannidei media e deiricercatori perpetuata perun tempo così lungo danon essere logicamente

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credibile. Basti solopensare agli oltrecinquecento cittadinitestimoni di strane luci, abassa quota, nei cielisopra Point Pleasant. Pernon parlare di quasi, eforse più, di 100 personedirettamente oindirettamente entrate incontatto con la stranacreatura. La stessaletteratura ufologica ciinsegna che, nel caso dimistificazioni, troppitestimoni tendono dopopoco tempo a fartrapelare minimeinformazioniinvolontariamente ocomunque a muoversi e agestire la situazioni quasimai all’altezza delcompito richiesto. Nonsono ovviamente tardategià allora le spiegazioniche cercarono di fare lucesugli strani avvenimenti.Per la stessa creaturavenne detto che si fossetrattato probabilmente diGru Canadesi, Gruscanadensis, inmigrazione andate fuorirotta e stanziatesi nellazona.

Curiosamente la grucanadese potrebberassomigliare moltolontanamente ad alcunedelle caratteristichedescritte del Mothman,come ad esempio unacorona circolare rossaattorno agli occhi ed unaconformazione alarealquanto ampia e pococomune, ma nonpotrebbe spiegare chel’1% forse delletestimonianze.Considerando anche, ci

teniamo a sottolinearlonuovamente, che icittadini di PointPleasant erano stati econtinuavano ad essereabili cacciatori ci risultaalquanto strano pensareche solo in undeterminato lasso ditempo e soprattutto perun numero così esteso diindividui innocui volatilifossero stati scambiatiper la mostruosa creaturadescritta. Non sispiegherebbero poi tuttigli altri fenomeni insolititestimoniati nel corso deltempo in tutta la zona. Lostesso John Keel, checredeva nella genuinitàdegli avvistamenti e dellacreatura, riteneva chealcuni dei testimoni dellesue apparizioni avesseroavuto più che unsemplice coinvolgimentocon strane luci nel cielo.Ma se il Mothman è statoun evento reale comeanche probabilmentefurono gli avvistamentinei cieli, i poltergeist, ipresunti atterraggi diUFO, gli strani eventiparanormali registrati,l’intervento di Men inBlack e il più terribilecrollo del Silver Bridgequale fu il piano dietroquesto progetto? Perchéfu scelta propria quellacittadina? Chi fu l’arteficedi tutti gli eventi?

John Keel ebbe semprepochi dubbi su talidomande. ConsideravaPoint Pleasant una “zonafinestra” marchiata nelcorso del tempo, e forseanche dei secoli, da stranieventi all’interno dei

quali si sarebbero inseritigli eventi occorsi e vissutinegli anni sessanta. Mase questi eventi possonoaccadere in West Virginiaed in determinate zonefinestra, è possibileipotizzare che esistanoaltri luoghi nel pianetache possano averospitato, o forse ospitareancora oggi, simili eventi.Possono queste finestrespiegare le apparizionifantasmatiche, lecreature misteriose, leluci nel cielo? O forse ilfenomeno UFO osservatointeragisce o sfruttadeterminate zone?Domande e dubbi cheprobabilmente dovrannoaspettare ancora moltotempo per ricevere unarisposta ma checomunque ci stimolano eci aiutano a comprenderesempre di più il mondoche ci circonda ed ifenomeni con cuiveniamo a contatto.

Enrico [email protected]

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APPROFONDIMENTO

Riportiamo, a titolodi curiosità edinformativo,alcuni frame di unfilmato girato nelluglio del 2004 aRussell, Ky, di frontead Ironton, Ohio asole 37 miglia daPoint Pleasant.Distanziatiunicamente dallaWayne NationalForest i dueinsediamenti urbanisono entrambiattraversati da unfiume e nel caso diRussell sembranoessere presenti lestesse caratteristichegeologiche e naturaliproprie di PointPleasant.

Che la “zona finestra”sia più ampia diquanto ci si possaaspettare? Forse.Anche se l’immaginerisulta esseresgranata e a bassarisoluzione risultamolto interessanteper la figura chesembrarappresentare.

Non è possibileovviamente acclararel’autenticità dellastessa affermando diessere davanti allaprima foto ufficialedel Mothman, ècomunqueinteressante notareche raffronti con lestrutture circostantihanno stimato

l’altezza dellacreatura sopra i duemetri non trovandoanche similaritàevidenti con ledinamiche dimovimento e di volodi uccelli noti.

Una distanza di circa45 metri tra ilsoggetto ed ilfotografo permetteraffronti solosommari interessantiperò per poterpensare ed ipotizzareche i fenomeni nonsiano cessati, inun’area che oggirisulterebbe piùestesa, ma che sisiano forse celatimeglio alla nostravista.

Questo visto che si èripetutamentecercato di indicarenell’origine di talimanifestazionivolatili come gufi ocivettemaldestramenteinterpretati edosservati daisoggetti!!!

Quotidiano di Athensnell’Ohio. Dei 46morti due non furonomai ritrovati mentregli altri sono statiinumati nel cimiterodella cittadina diGallipolis in Ohio.

Enrico [email protected]

EnricoBaccarini

Firenze

Esoterismo emistero

Editoriale Olimpiawww.edolimpia.it

Tutti sanno che esiste unaFirenze mondialmentericonosciuta come capitaledella cultura e dell’arte. Nontutti sanno però che c’è ancheuna Firenze occulta emisteriosa. La città dellostudiolo di Francesco I de’Medici e dei suoi esperimentialchemici, della Massoneriamedievale e degli spiriti delSalone dei Cinquecento, deltetro Savonarola e del Cantode’ Bischeri. E ancora deimisteri cifrati nei dipinti e neimanoscritti, delle tortureatroci e infernali del Bargello,di Dante e degli esotericiFedeli d’Amore, delledisavventure di Cecco D’Ascolie di quelle di Pico dellaMirandola, delle confraternitee degli eretici. Un itinerariomisterioso dove ogni via, ognicasa, ogni androne, mostraironico al turista la sua ombrae gli nasconde geloso il suosignificato. Un viaggio che daFirenze mano a mano sisvolge, per gironi danteschi,lungo tutta la Toscana: SanGalgano e la sua leggenda, losfuggente fiume Diana e laChimera, le visioni e ivisionari, Lazzaretti e ifantasmi vaganti aMontaperti, i labirinti etruschie l’enigmatica città di Luni.Fatti, paure e sensazioni cheimpregnano di sé la terra e gliuomini. Foschie o vaghenebbie che salgono lente allamemoria da questa terraarcana e misteriosa.

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Bibliografia

• Il caso Mothman, John A.Keel, Sonzogno 2003

• http://www.mothmanlives.co

m/

http://www.prairieghosts.com/moth.html

http://nyny.essortment.com/mothmancreature_rlcw.htm

http://www.webspawner.com/users/mothmaninvestigation/

http://www.lorencoleman.com/mothman_death_list.html

http://mothman2004.topcities.com/

http://wchs8.com/traveling/001109.html

http://www.boudillion.com/Moth/mothman.html

Bibliografia Inglese:

• Coleman,Loren. Mothman andOther Curious

Encounters, New York,New York, ParaviewPress, 2002.Keel, John A. TheMothman Prophecies,New York, New York,Tor, 2001.Sergent,Donnie. Mothman : theFacits Behind the

Legend, Point Pleasant,West Virginia, MothmanLives Publishing, 2002.

Unexplained! by JeromeClark (1999).The Mothman Prophecies byJohn Keel (1975).The Complete Guide toMysterious Beings by JohnKeel (1970 / 1994).Our Haunted Planet by JohnKeel (1971).Disneyland of the Gods byJohn Keel (1988).The Silver Bridge by Gray

Barker (1970).Mysterious America by LorenColeman (1983 / 2000).

Alcuni Articoli Pubblicati

in USA:

– “Bird Echoes Still,” PointPleasant Register, 11-21-1966.“Bird Gets Once-Over,” Point PleasantRegister, 12-1-1966.“Birdman Could Be FHSBalloon,” HuntingtonHerald-Dispatch, 11-18-1966.“Blast From The Past,Some of the OriginalMothman Stories thatHuntington NewspapersPublished in1966,” HuntingtonHerald-Dispatch, 1-13-2002.“Could the Moth Man BeBallon? HuntingtonAdvertiser, 11-18-1966.“Couples See Man-SizedBird…Creature…Something,” Point PleasantRegister, 11-16- 1966.“Flying Man Seen Here,Man Claims,” CharlestonGazette, 11-18-1966.“Four Pt. Pleasant CarOccupants See Bird-LikeCreature,” MorgantownDominion News, 11-17-1966.“Marketing MayhemGreets Movie’sDebut,” HuntingtonHerald-Dispatch, 1-25-2002.“Mason County BirdKnown Far andWide,” Point PleasantRegister, 11-28-1966.“Mason Countians HuntMoth Man,” HuntingtonHerald-Dispatch, 11-17-1966.“Mason County Has Flying

Mystery,” MorgantownDominion News, 11-18-1966.“Mason Bird-MonsterPresumed GoneNow,” HuntingtonHerald-Dispatch, 11-22-1966.“Mothman Offers Dark,Creepy Thrills,” CNN.com,1-24-2002.“Mothman MovieResurrects MysteriousLegend,” CNN.com, 1-24,2002.“Mothman,” HuntingtonHerald-Dispatch, 1-13-2002.“Mothman’sBack,” HuntingtonHerald-Dispatch, 1-13-2002.“Oh, That Bird It Was SeenAgain,” Point PleasantRegister, 11-25-1966.“Our Bird Has Law On ItsSide,” Point PleasantRegister, 11-19-1966.“Owl? Goose? Prank: OrTake YourChoice,” HuntingtonAdvertiser, 11-17-1966.“Professor Says Moth-ManCould Be LargeCrane,” HuntingtonAdvertiser, 11-19-1966.“Reporter’s Night Went ByWithout MothmanSighting,” HuntingtonHerald-Dispatch, 1-13-2002.“That Mothman: WouldYou Believe a SandhillCrane?,” HuntingtonHerald-Dispatch, 11-19-1966.“The MothmanRises,” CharlestonGazette, 1-24-2002.“Town WelcomesMothmanPublicity,” CharlestonGazette-Mail, 3-3-200

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Urbis Historia pag.59

Il labirintodi Pontremoli(una via per scegliere)

2009 © Simonetta Santandrea

Simonetta antandrea Labirinti come archetipigrafici si hanno fin daglialbori della civiltà inculture anche noncorrelate tra loro.L’unico senso che si puòdare a questa diffusione avastissimo raggio stanella facilità compositivadella struttura labirintica,quasi un automatismoespressivo, un ghiribizzosovrappensiero, più cheuna volontà esteticaconsapevole.Il labirinto come formaconsapevole diespressione, invece, comesimbolo e segno di unqualcosa di concreto ocomunque riconoscibileda altri come tale, nasce aCreta nel secondomillennio avanti Cristo.I mitografi greci ci hannotramandato le molteversioni del mito cretesedi Minosse, di Pasifae,del Minotauro,dell’incarico all’architettoDedalo di costruire ilpalazzo del Labirinto, e di

Teseo, l’eroe ateniese chedal labirinto escevincitore, sia delMinotauro che dellastruttura che lo ospitava.Si tramanda inoltrenotizia di almeno undicitra opere tragiche ecomiche, oggi perdute,che avevano per tema ilmito cretese, ed è lecitosospettare che qualcunadi esse sia pervenuta, informa diretta o indiretta,almeno fino all’altomedioevo.Labirinto, dal nome grecolabyrinthos (λαβύρινθος)significa, con buonaprobabilità, palazzo“della bipenne”. L’asciabipenne è un oggetto lacui figura è speculare,simmetrica. Nelmovimento di chi la usac’e un’andata e un ritornoche sono, se non identici,speculari, con unandamento che èoscillatorio, pur andandoa perdersi come fa unpendolo, se la bipenne è

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appesa per il manico, chetermina ad anello, comeci è attestato nell’Odissea.Anche l’entrata e l’uscitadal labirinto devonoessere identici especulari, o almeno,pendolari, pena ilmancato successodell’operazione.

I labirinti medievalisulla via Francigena

La Via Francigena che daCanterbury portava aRoma è un itinerariodella storia, una viamaestra percorsa inpassato da migliaia dipellegrini in viaggio perRoma. Fu soprattuttoall'inizio del secondomillennio che l'Europa fupercorsa da unamoltitudine di anime"alla ricerca della PerdutaPatria Celeste". Erano trei poli di attrazione perquesta umanità incammino: innanzituttoRoma, luogo del martiriodei Santi Pietro e Paolo;Santiago de Compostela,dove l'apostolo SanGiacomo aveva scelto diriposare in pace enaturalmenteGerusalemme in TerraSanta. Il pellegrinoinoltre non viaggiavaisolato ma in gruppo eportava le insegne delpellegrinaggio (laconchiglia per Santiagode Compostela, la croceper Gerusalemme, lachiave per San Pietro aRoma). Va detto chequeste vie dipellegrinaggio erano allostesso tempo vie diintensi scambi e

commerci e che le stessevenivano percorse daglieserciti nei lorospostamenti.In un cerchioimmaginario di 200chilometri di diametro,nella parte centrale e piùinnervata di richiamiodeporici e culturali dellavia Francigena, sicontano ben cinquelabirinti di originemedievale.

Il labirinto di SanMichele di Pavia,pavimentale, a mosaico,circolare e unicursale (asenso unico). Al centrodel labirinto, ilMinotauro volge il capoall’entrata della Basilica:fatto certo inusuale, masicuramente non casuale.La posizione delMinotauro, rivolto versolo spettatore, oltre aindicare la navata dellaBasilica, corrispondeall’immagine celeste dellacostellazione del Toro.Nel presbiterio dellachiesa, i resti del labirintosono circondati daisimboli della terra, delmare, del cielo,dell'uomo. Un reincoronato, che raffigural’anno solare, troneggia alcentro dellarappresentazione deimesi e delle stagioni.

Il labirinto di SanSavino di Piacenza,pavimentale, a mosaico.Risaliva al XII secolo e adesso era legato un mottodal valore oscuro, che pertaluni è negativo.Metteva in guardia ifedeli, che vi dovevanovedere il mondo: largoper chi entra ma strettoper chi tenta di liberarsidai vizi per uscirne. Unasorta di itinerario, ci paredi capire, comunqueiniziatico. La frase latinaera:

"Huncmundum tipicelaberinthus denotat iste intranti largus, redeuntiset nimis artus sicmundo captus, viciorummole gravatus vixvalet ad vite doctrinamquisque redire" La presenza di unlabirinto su questadirettrice della viaFrancigena avvalora piùche mai l'ipotesi di unpercorso preciso in cuiquesti supporti'filosofico-ermetici'venivano collocati.

Il labirinto di SanCaprasio di Aulla,puramente decorativo,negli stucchi del sacellodel santo, distruttodurante la secondaguerra mondiale.

Il labirinto di Lucca,verticale, circolare eunicursale, è collocato

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nell’atrio della cattedraledi San Martino nellaprima colonna a destra dichi si reca nel duomo.Consiste in una sempliceformella quadratainteramente riempita dallabirinto. E’ stata erasa lafigura, probabilmente ilMinotauro, che occupavail centro del simbolo. Loscritto, a destra delsimbolo sulla colonna,sembra anch’esso dicarattere giustificativo, equindi posteriore, e nonavere quindi relazionecogente col labirintostesso. Si trascrivecomunque: “Hic quemcreticus edit Dedalus estlaberinthus de quo nullusvadere quivit qui fuitintus ni Theseus gratisAriadne stamine vintus”("Questo e' il labirintocostruito da Dedalo diCreta dal quale nessunoentratovi potè usciresalvo Teseo grazie al filodi Arianna").

Il labirinto diPontremoli, anch’essoverticale, circolare eunicursale, è in una lastradi arenaria di circa 83x60cm., sovrastato da duefigure umane a cavallonon speculari, quella didestra ha infatti unprolungamento

trapezoidale sotto lapancia del cavallo, forseun mantello o una gonna,e un’entita pococontornataapparentemente alatadietro le spalle. L’altra èpiù ovvia e ha le fattezzedel tipico cavaliere.Entrambe le figuresovrastano il labirinto.A sinistra di questo c’e unouroboro quasi nascostonei pressi del rilievo pocomarcato che funge dacornice. L’ouroboro è ilserpente che si morde lacoda, che è un simbolo diprobabile provenienzairanica ed e legatoesplicitamente all’ideadel trascorrere deltempo.’anno è un anellocon una testa e una codache si fondono: un luogosimbolico in cui l’eternitàsi stemperanell’individualitàtranseunte. Ciò sarebbeperfettamente in sintoniacon l’interpretazionedell’insieme simbolicopontremolese cometraslato sincretistico diun rito di fertilità o diiniziazione. L’ouroboroquindi ci attesterebbe cheogni anno presso illabirinto di Pontremoli,o, ancora più indietro neltempo, presso quella chedovremmo considerarnel’originaria matricestilemica, si svolgevanogare di iniziazione. Adestra c’è invece unaforma indistinta,purtroppo nei tempimoderni rimastailleggibile. In margine allabirinto, in basso, unascritta recita “Sic curriteut comprehendatis”,

chiaro riferimento allapaolina prima lettera aiCorinzi, che, sembra,possa essereinterpretato come unasorta di giustificazione,con buona probabilitàaggiunta, e quindiposteriore, delle duefigure che combattono.Con caratteri simili èstato apposto, anch’essosuccessivamente, il segnodel Cristo, IHS, nelcentro del labirintostesso. L’attualecollocazione della lastrapontremolese é moderna,dopo la distruzionespaziale dell’area dipertinenza nella chiesa diSan Pietro per unbombardamento durantela seconda guerramondiale.

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Nel mito greco “illabirinto è umano”, manon si può dire che siaquesto il tratto prevalentenella prospettivamedievale: inquest’ultima è un simboloche ci appartiene soltantoin quanto vi siamo

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dentro. “Voi siete qui”come nei cartelliindicatori ,ma senza lafreccia, che ciascuno devepoter mettere a suacoscienza, “voi siete qui”,in itinere, ed è implicitoche uno può e deve capirequanto gli manca araggiungere il centro dellabirinto, metainevitabile e scontata.Quindi anche nelmedioevo “il labirinto èumano”, ma solo inquanto nessuno vorrebbeesserci ancora dentro,invischiato nei suoimeandri. Non è umana laragione dell’esservidentro. Accettare illabirinto solo edesclusivamente comemetafora dell’esistenzasignifica rendere umanoil labirinto. Questo solol’umanesimo pagano ol’umanesimopostmedievale, erede delprimo, può permettersi diconcepirlo. Il labirintomedievale è piùcomplesso e sfuggente:la prima e più ovviaconsiderazione vuole chelo sviluppo in sensoumanistico del labirintoevolva dal labirintounicursale a quellomulticursale. Il primo èun puro simbolo dellacecità del procedere dellavita umana, il secondo èuna metafora della scelta,che è cieca solo perchènon siamo in grado diantivederne l’esito. Nellabirinto unicursalenon c’è inganno.L’artefice, l’architettonon ha voluto crearestratagemmi a dannodell’uomo, vuole solo

impedirgli di credere diessere come lui, cioè digodere di una prospettivad’insieme, al di sopra dellabirinto, finchè non nesia, come che sia, fuori.Nel labirintomulticursale ci sonoinvece stratagemmi.L’architetto è un uomoche inventa inganni peraltri uomini.Complicando ilmeccanismo con lacreazione di sceltealternative, l’artefice siumanizza e svilisce,rendendola immanente,la metafora del labirinto.Il labirinto cristiano èunicursale. Nellabirinto cristiano sientra consapevolmente econsapevolmente si puòrecedere. E questo sia checi si immerga in unasimbologia positiva chein una negativa. Tanto gliesempi qui esaminati,quanto le riproposizionicinquecentesche di Siena(nel pavimento delDuomo) e di Ravenna(nel pavimento di SanVitale), o quello nelsoffitto del palazzo deiGonzaga a Mantova, cosìcaro a Isabella d’Este peril rincorrersi delle scritte“Forse che si forse cheno”, sono unicursali.Come pure quello delmanoscritto di Ratisbonadel XIII secolo, delmosaico di St-Come-et-Maruejols (Gard) inFrancia o quello inciottoli delle isole Scilly oquello mutilo, riapparsodopo la seconda guerramondiale in SanGiovanni Evangelista aRavenna.

Ammettiamo pure che illabirinto cristiano possafarsi metafora della vitaumana, il cui esito puòessere conosciuto solo altermine e al di fuori diesso, è pero evidente chel’Artefice del labirintonon è concepibile in unaconflittualità di tipoumanistico con chi loosserva e lo ripercorre.L’Artefice non inganna,non è Dedalo, ma silimita a contemplaredall’alto, immobile, ilmovimento volontariodell’uomo verso la suameta obbligata.Il labirinto unicursale è,sic et simpliciter,conseguentementeapotropaico, in qualchemodo esorcizzante e beneaugurale, perchè è unastrada segnata,delimitata, condizionata,ma dunque ancheprotettadall'imprevedibilitàestrema del trovarsi fuorida qualsiasi schema.L’uomo medievale chiedea Dio di essere nellabirinto, purchè questosfoci verso il giustocentro.Un’altra fortedifferenziazione tralabirinti unicursali emulticursali stanell’obbiettivo daraggiungere: nei priminon è l’uscita dallabirinto, bensì ilcentro dello stesso(anche per questo ilpavimentocinquecentesco di SanVitale non ha più nientedi medievale, proprioperchè ha un obbiettivoesterno, la conchiglia, pur

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essendo unicursale). Ilcentro del labirinto,inteso come scopo delviaggio, si presta quindi auna pletora di ulteriorimetafore, dalla montagnadi Gerusalemme o delParadiso Terrestre comecentro del mondo, allasacralità dell’isola alcentro di un lago o di unoceano.Inoltre, l’andamento diun labirinto unicursalenon può non esserependolare: ilriempimento dello spaziovuoto, circolare orettangolare che sia, devecomunque essere tale dadividere lo spazio in duesemi-interi o in quattro,in modo che, trovatol’asse mediano, la figurapossa sempre essere vistacome quasi speculareintorno a detto asse. Equi ritorna il tema dellabipenne.Abbiamo poi ladistinzione tra labirintiverticali (murali) epavimentali. Il labirintoverticale non può esserepercorso e quindi rimaneun memento, un simbolo,un richiamo. Il labirintopavimentale può esserepercorso dal fedele,quindi assumere lafunzione di sostituto delviaggio. Quest’ultimopuò, quindi,astrattamente, definirsipiù recente.

La metafora delviaggio comestrumento disalvazione

Nel medioevo non era unpiacere viaggiare. Ci si

metteva in viaggio perestrema necessità, perbisogno, per dovere, peril pericolo che avrebbecomportato il restare. Lafuga in Egitto dellaSacra Famiglia èemblematica diquest’idea del mettersi inviaggio per garantire a sèe ai propri cari lasopravvivenza immediatao indiretta. Se dovesseromai considerarsi comepuri simboli di richiamo,i labirinti di Pontremoli,di Lucca, di Pavia e diPiacenza potrebberoanche essere il simbolo diTeseo, colui cheproteggeva i viandantisulla via di terra fraTrezene e Atene,liberandoli da una granquantità di banditi (Sini,Scirone, Cercione,Procuste) e mostri (lascrofa assassina, loMinotauro).Il contesto mitico dellabirinto viene quindi alegarsi nel medioevo alviaggiare con unoscopo di salvazione: isoggetti umani,semidivini e divini, che sipropongono la salvazionealtrui affrontano unviaggio discendente eascendente (adandamento pendolare),irto di difficoltà, e, se larappresentazione graficadelle Mappae Mundideve necessariamenteconvincerci che lapercezione delrappresentato antica emedievale fosse piatta,altrettanto potremmoinferire del labirintounicursale, sia nel sensodella profondità che in

quello della convessità,verso il centro della terrao verso l’alto. Nonescludiamo pertanto, invia di principio, che illabirinto medievalesia “plastico”, ovverorappresenti un percorsoascendente, unamontagna o discendente,una cavità. In questosenso il vero elemento dipericolo nell’essere nellabirinto (che ricordiamoessere unicursale)sarebbe dato dallainnaturalità di un viaggioin verticale (il tabù dellealture e delle cavità èsempre stato diffuso,anche nel medioevo)oltre che dalla faticafisica di un’andata chedeve contemplare ancheun ritorno, pena laperdita della salvezza.

I pellegrinaggi difigure affrontate neilabirinti, dinanzi a un

ouroboro

Il labirinto di Pontremoliè stato realizzato inun’epoca e da un arteficeche è consapevole dellavita umana comemetafora di unviaggio obbligato. Illabirinto rappresentato èancora un memento, nonun simbolo sostitutivo delviaggio, come appareessere il cinquecentescolabirinto nel pavimentodi San Vitale in Ravenna,sicuramente ispirato,quest’ultimo, da undevoto del culto diSantiago de Compostela,vuoi per ilposizionamento indirezione ovest del cursus

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e dell’uscita, vuoi per laconchiglia che accoglie,con simbolo peraltropsicoanaliticamenteevidente, chi esce dallabirinto stesso.Corrobora l’ipotesi quiesposta anche l’evidenteincongruenza liturgica edottrinale di porrel’uscita dal labirintoravennate, voltando lespalle all’altare: èevidente che l’aspettosimbolico dell’andataverso ovest ha messo insubordine, nell’ideatore,la relazione tra l’esserenel labirinto e ilrapportarsi al Santissimo.Deve aver prevalso, nellospirito compositivodell’opera, propriol’aspetto simbolico, delpercorso labirintico sottolo sguardo che dall’Altaregiudica e prende atto,come sostituto del voto diperegrinazione versoSantiago; se si prende inesame la dislocazione diquattro dei labirintisuperstiti (Pavia,Piacenza, Pontremoli,Lucca), non può nonaffacciarsi un’ipotesiodeporica. Cercando disviluppare questa ipotesi,si ha che se la strada diriferimento fosse la viaFrancigena, saremmotenuti a ricercare traccedi altri labirinti a monte ea valle di quelle cento epoco più miglia cheseparano Piacenza daLucca, ma non neabbiamo, se non a Siena(ma non e più medievale)e a Roma.Consideriamo invece ipercorsi italiani diretti aCompostella: in questa

luce, le quattro cittàdotate di labirinto hannouna precisa funzionecatalizzante, sonoaltrettanti snodi viariin cui si raccolgonopellegrini afferenti dadiverse ramificazionistradali.Pavia è il collettore dellaviabilità che dai passialpini occidentali e dalPiemonte porta versosud. Piacenza raccogliequella che dalla Reziacentrale porta a Milano eLodi. A Pontremoliinvece confluiscono nonsoltanto gli antichipercorsi montani che daBobbio valicavanol’Appennino, nati perdribblare tra i capisaldibizantini e longobardiarroccati a difesa delrispettivo limes, e forseormai superati ai tempidel culto compostellano,ma anche tutti queiviandanti che, dall’est edalla via Emilia,giungono a Parma escelgono di imbarcarsi inun porto tirrenico,piuttosto che affrontarele Alpi, oppure sidirigono via terra versoLucca. Per Lucca invecedobbiamo tener presentenon solo chi giunge dasud lungo la viaFrancigena, ma anche chiproviene da Firenze ePistoia per imbarcarsi neiporti di Motrone e diPisa.Quindi tra la Francigenae la via per Santiago diCompostella appareevidente che è suquest’ultima che ilabirinti verticali citatiassumono un maggiore

portato di senso: inparticolare, ci sarebbeconsentito anche ilriaggancio e l’utilizzodelle figure affrontatedella lastra diPontremoli, attraverso icantari e le chansons degeste del ciclo carolingio.Ci si apre un altro vastoorizzonte, intrigante mapericoloso, perchèestraneo all’areageografica dei nostrilabirinti, quello dellabirinto come provacavalleresca per laconquista di un propriospazio nel mondo. E sefossero, invece, leintersezioni tra le duevie di pellegrinaggio(la Francigena e ilCamminoCompostellano) arappresentare la ragionesufficiente per avercollocato i labirinti,specialmente quelliverticali? Se, con losvilupparsi del culto diSantiago di Compostela, icluniacensi di passaggioavessero voluto, con talesimbolo, offrire una metaalternativa al flusso deipellegrini romei? Illegame tra pellegrinaggi elabirinti è, nel medioevo,un legame simbolicoabbastanza evidente. Ciòche è meno evidente èche entrambi questiconcetti, visti a loro voltacome simboli, sonopercepibili comesostituti di qualcosa.Il pellegrinaggiosostituisce una scelta divita monacale, la “divinaperegrinatio” cassinense,l’abbandono definitivodel mondo, che è scelta di

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via diretta allapurificazione e allaperfezione, per quantoquesta sia possibile sullaterra. Nessuno è perfetto,non tutti riescono acompiere questo gravepasso definitivo. Moltihanno bisogno diqualcosa che le somigli,di un surrogato. Questo èappunto la prima verafunzione dellaperegrinatio terrena,diciamo pure, in modoimproprio e modernista,laica.La gente comune, quelliche oggi chiameremmo ilaici, vive la peregrinatiocome un sostituto, unsurrogato della sceltamonastica. Si vuoleandare a Gerusalemme oa Roma, al Gargano o aSantiago de Compostelaper morirvi, forse, macerto per fare quellascelta che prima non si èavuto il coraggio di fare;per espiare i propripeccati, e per scoprire sequesta decisione, questametanoia, avvicineràall’incontro sperato conuna delle figure tipichedel giudizio post morteme della salvazionecristiana (il Cristo, Pietro,l’arcangelo Michele,Giacomo). Attraverso la

peregrinatio terrena, illabyrinthus della propriaesistenza vorrebbetrovare il suoglomerulum lini…Ma gli uomini sonoancora più deboli, nontutti possono compiereanche solo il viaggiofisico finale verso lasalvezza. Alcuni hannobisogno di qualcuno cherealizzi un voto al loroposto, ed ecco che nasceil pellegrinaggio perprocura; altri invece chenon possono pagarsineppure un sostituto,inventano il labirintocome sostituto figuraledel pellegrinaggio stesso.Ma il labirinto era già unsostituto figurale, primaancora di essererappresentato e percorsoin ginocchio all’internodelle chiese. Lo era comesimbolo dei seguaci diDedalo, dei costruttori dichiese, di coloro chehanno fatto dal nulla unedificio di elezione e disalvazione. Il labirintoera già nelle chiese arichiamare la gente a unascelta: “questa che vedi èla tua vita, ora scegli”.Il fatto che fossero posti aPavia, a Piacenza, a Luccae a Pontremoli, ci diceche una delle scelte

esistenziali possibili eimmediate doveva esserequella viaria. Pontremolipoi è uno dei punti chiavein cui si incrociano le vieper Roma e per Santiago:bisognava scegliere aquale santo votarsi. Paviae Piacenza erano luoghiin cui si doveva sceglieretra la via del MonteBardone e le altre vieromee che si dipartivanodalla via Emilia. Luccaera il luogo in cui sidoveva scegliere tra le viedel mare e la viaFrancigena, sia che sivenisse da nord perandare a Roma, sia che sivenisse da est o da sudper andare a Santiago.Scegliere, sempre ecomunque scegliere, inquale labirinto perdersi.

Simonetta [email protected]

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Documenti pag.66

Report Conferenza

"UFO eParanormale"

Pavia 10/04/2003http://nuke.sentinelitalia.org/Default.aspx?tabid=82

Il documento è consultabile in originale alla pagina web indicata (portale Sentinel Italia)

Alessia Maineri

Carlo Sabadin ha aperto laserata consegnandoci unavisione di massima egenerale sulla cosiddettaIpotesi Parafisica che cercadi coniugare Ufologia e

paranormale.L’ipotesi Parafisica si basasul concetto che gli Ufofacciano parte del mondodel Paranormale, essendoassimilabili a eventianomali ricollegabili alfolclore antico medioevale,che riferisce di incontri conesseri strani, divinità,creature misteriose...ecc.Si tratta di una delle piùforti ipotesi alternative allaclassica interpretazioneextraterrestre che tutticonosciamo e sostiene chequelli che noi chiamiamoUfo non proverrebberodallo Spazio e da altriPianeti ma da dimensionisconosciute.Il primo ad elaborare questa

Relatori

Carlo Sabadin ( Sentinel Italia, gruppo Camelot )

Teodoro di Stasi (Ricercatore indipendente)

Marisa Uberti (Ricercatrice indipendente)

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teoria fu l’americano Layne, che nei primi anni ’50analizzando tutti gli aspettidella nascente ufologiamoderna iniziò adintravedere la possibilitàche dietro al fenomeno visia un’intelligenza di naturasfuggente, degli esseri chesarebbero normalmenteinvisibili ma che sarebberoin grado di materializzarsisul piano fisico inparticolari occasioni.Secondo Layne però questematerializzazioni nonsarebbero alla portata ditutti, ma solo determinatisoggetti particolarmentedotati come medium esensitivi o contattistisarebbero in grado divederle e percepirle.

L’ipotesi di Layne suscitòpesanti critiche ediscussioni, ma riuscì araccogliere anche numerosiconsensi.

Uno dei sostenitori dellateoria parafisica fu loscrittore di fantascienzaArthur C. Clarke che perònei suoi romanzi parleràsempre di Ufo comeabitatori di altri Pianeti chesolcano lo spazio sulle loroastronavi.Qualche anno dopo, siamoormai negli anni ’60, JohnKeel elaborò la teoria diLayne ipotizzando un

complotto ai dannidell’umanità teso da unasorta di forza invisibile chesi celerebbe dietro agli Ufo:il tutto quindi visto inchiave negativa.Keel girò tutto il mondointervistando di persona lepersone testimoni diavvistamenti e piano pianosi convinse che la questioneè ben più complessa diquanto si potesse pensare.Poltergist, fenomeni ESP,creature misteriose, Ufotrovarono posto in unmosaico che Keel attribuì adun inganno voluto da delleparticolari entità(responsabili dell’interoquadro) ai dannidell’umanità e di cui ifenomeni Ufo e dicontattismo non erano cheuna minima parte a noivisibile.

Nacque la Teoria delSuperspettro, una sorta diarea energetica dalla qualegli ufo proverrebbero.Qualcuno o qualcosaavrebbe, secondo Keel, ilpotere di possedere lamente dell’uomo che altronon è che una pedina di unenorme gioco.

Milioni di persone nelmondo sarebbero quindipronte ad assecondareinconsapevolmente questopiano, nel momento in cuiverrà schiacciato una sortadi bottone in quella chedefinisce una grande mentecomune collettiva.Successivamente JacquesVallée tentò di superare leteorie di Layne e di Keelassociando agliavvistamenti ufologici tuttigli incontri e le interazioniche si sono verificati nelle

epoche passate: elfi, fate,gnomi...ecc., sarebberosecondo Vallée riconducibiliad un mondo particolareche chiama Magonia(scriverà anche un libro ariguardo intitolandoloPASSPORT TO MAGONIA).

Gli esseri provenienti daquesto mondo agirebberocon lo scopo di portareavanti un loro progettodestinato però ad una parteben selezionata dellapopolazione mondiale.

I prescelti per i contattivengono (in perfettasintonia con quanto accadenel contattismo classico daAdamski in poi) condottiper il contatto in luoghiisolati e desertici.Abbiamo quindi diversevisioni dello stessofenomeno:

- per Vallée è fondamentalel’aspetto mitologico;

- per Keel si tratterebbe diun fenomeno concaratteristiche di ultraterrestrità.

Negli anni ’70 la ricerca inquesto senso vide molti altricontributi come JeromeClark e Loren Coleman chetentarono di dare unainterpretazione Junghianadel fenomeno, appoggiatipoi da uno psicologo, ScottRogo, che arriva a definiregli ufo come lamaterializzazione dellapsiche collettiva. Partendoda queste ipotesi si fa largo,soprattutto in Europa, unanuova correntereinterpretativa delfenomeno ufo che vede inMichel Monnerie ilsostenitore principale ilquale riprenderà il concetto

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di effetto riflessivo ideato daKeel: gli ufo avrebbero lacapacità di modificare illoro aspetto e le modalitàdelle loro manifestazioni aseconda del periodo storicoe delle coscienze umane coni quali si trovano adinteragire. L’attenzione sisposta quindi dall’alieno acolui che interagisce conl’alieno, dall’osservatoall’osservatore.La conseguenza che nederiva, secondo Monnerie, èche gli ufo non esistono eche si possono spiegaremolto semplicemente da unpunto di vista socio -psicologico.Monnerie parla di:

- sogni a occhi aperti

- condizionamento socialead opera dei mass media: imedia creano gli ufo e lagente crede di vederli. Asostegno di questa ipotesiafferma che la maggiorparte degli avvistamentisarebbero di dischi volanti.

Per Monnerie gli ufo sonomiti, leggendemetropolitane e imbrogli.

In realtà se andiamo avedere la casistica riportatada archivi e giornali, hasottolineato Sabadin,vediamo che la percentualedi dischi volanti è moltobassa, le tipologie sono benpiù complesse, risulta

chiaro che quindi questateoria, da questo punto divista, non è in grado direggere.

Bisogna poi tenere presenteche nella casistica ufologicaesistono sempre dei datioggettivi e strumentali chepoco hanno a che fare con lapercezione soggettiva epersonale e che nonpossono essere trascurati.Nel 1995 in un congressoufologico un astrofisico dinome Von Butlar presentadei documenti di cuisostiene di non poterprovare l’autenticità cheaprirebbero nuove ipotesisul caso di Roswell: non sitrattò di palloni sonda, né diastronavi extraterrestri madi un mezzo terrestreproveniente dal futuro. Unsopravvissuto all’incidenteavrebbe raccontato coseterribili riguardo al nostrofuturo e il governo USAavrebbe quindi deciso dinon raccontare la veritàdando una versione ufficialeche parla di un oggettoterrestre artificiale, e unaufficiosa che parla di un ufo.

Già nel ’57 il fisico Everetaveva pubblicato un lavoroche chiamò Teoria deiMultimondi secondo laquale l’Universo siramificherebbecontinuamente dandoorigine a mondi e realtàparallele, ripresa poi neglianni ’80 ipotizzando viagginel tempo e tra dimensioniparallele: il passato dove citroveremmo sarebbe peròdiverso dal nostro quindinon stando a queste teoriegli ipotetici terrestriprovenienti dal futuroavrebbero dovuto trovarsi

in una dimensione parallelaalla nostra, impossibiledunque che potessero finirea Roswell. Hawkins ripresele teorie dei viaggi neltempo sostenendo che nonsarebbero possibili dalmomento che verrebbero acrearsi dei paradossitemporali.Ci sono attualmente ufologiquali Jenny Randles cheriprendendo queste teoriearrivano a definire laprobabile esistenza diparticolari luoghi nella terradove si verificano dellefinestre ufologiche:apparizioni e avvistamentiparticolari (es. Hessdalen),oppure zone come iltriangolo delle Bermudedove per una particolarecaratteristica del luogo sipossa verificare quello chedefinisce un teletrasportonaturale: è possibile passareda una dimensione all’altra.Di nuovo abbiamo unaripresa dell’Ipotesiparafisica. Ogni epocastorica prende spunto e ilvia da questa prima ipotesiformulata negli anni ’50.A Keel si deve il merito diaver coniato l’associazionetra l’ufologia e laparapsicologia.

Cosa non da poco visto chela maggior parte deiparapsicologi vede invece lanecessità di una accurataseparazione tra il lorocampo (che definisconocome frutto di una indaginescientifica radicata eaccettata) e il campoufologico.E’ interessante quantoSabadin ci ha fatto notare:tutti coloro che affermanodi essere stati contattati,

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avvicinati o rapiti daextraterrestri, sostengonoanche di avere sviluppatocapacità taumaturgiche epsichiche particolari,raccontano dei messaggiche sarebbero stati loroconsegnati e che sarebberosorprendentemente simili aimessaggi che alcunimedium ricevono inscrittura automatica. Lostesso Uri Geller sostiene diaver ricevuto i suoi poterida entità extraterrestri.

Esiste dunque una evidenteconnessione tra fenomeniparanormali e ufologia.Sembra recentementeemergere un altro aspetto:quello new age. Secondoquesto filone esisterebberogruppi di alieni con diversebasi evolutive, posti sudiversi piani dimensionali,che ai livelli più altisembrerebbero esercitareun condizionamentopositivo sull’umanità, anchecon abductions e modifichegenetiche. Molto diffuso èanche il concetto dievoluzione spiritualepuntiforme indotta daquesti alieni fino a cheraggiunta la massa critica cisarà il salto evolutivodell’intera umanità (e quirientrano anche alcuneinterpretazioni in chiaveesoterica dei crops).Tra i lavori dall’approcciopiù strettamente scientificoche si appoggiano sullateoria parafisica abbiamoquelli di Kenneth Ring ilquale cerca di identificaredue categorie di persone chehanno incontri particolari:

- le persone che hannoincontri con esseri alieni;

- le persone che hanno leesperienze di pre – morte.

Ring sostiene che siverifichino delletrasformazioni sul cervello,sui processi mentali deisoggetti e di tipo fisiologicotali da far pensare ad unasorta di evoluzione dellaspecie umana.

Anche Ring arriva adaffermare (pur con lascientificità dei metodi dalui portati avanti) che tuttociò si accompagna ad unaspiritualità e ad unareligiosità aumentate e chetutto ciò non può che esseredovuto all’intervento di unaentità superiore.I punti in comune con lepratiche Sciamaniche eIniziatorie sono parecchi: ledescrizioni di questeesperienze, come quelle diuso di funghi allucinogeni,parlano di incontri constrani esseri, alieni,abductions che sitroverebbero in unadimensione che affiancaquella normalmente da noipercepitaSabadin ha poi concluso conquesta affermazione: ci sipotrebbe porre unadomanda, e cioè può unatecnologia avanzata escientificamente evolutaessere alla base dellemanifestazioni parafisiche

che da una popolazione chenon ha gli strumentinecessari per interpretarlapuò apparire e appare comeuna sorta di magia?Marisa Uberti ci ha parlatodi Marco Todeschini(sconosciuto ai piùnonostante abbia avuto alsuo attivo più di millepubblicazioni), nato aValsecca (Bergamo) il 25aprile 1899.

A lui si deve la nascita dellaPsicoBioFisica, scienza cherivaluta il ruolo dell'Eterenella formazione ecomposizione dell'Universoe delle sue leggi.

Nel corso dei secoli si sonosviluppati due filoniprincipali a riguardo:

- il primo che definisce loSpazio come Pieno, le basimateriali dell'Universo(Pianeti, Astri e quant'altro)sono immerse in una sortadi fluido in grado di vibraree creare vortici e onde, dettoEtere (e che ebbe inCartesio uno dei principalisostenitori e i cui principivennero poi sfruttati daMarconi nella telefoniasenza fili);

- il secondo lo definisceinvece come Vuoto, nonesiste nulla che circondi lecomponenti materialidell'Universo.

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Newton utilizzò questateoria come base per laformulazione delle setteleggi sulla gravitazione. Asuo parere i pianetipotevano muoversiall'infinito non essendovincolati da alcunacostrizione che impedissetutto ciò ma non fu mai ingrado di definire cosaavrebbe dato origine aquesto moto perpetuo.

Non poté fare altro cheattribuire la spinta iniziale auna Forza Divina.Questo fino al 1927 quandosi arrivò ad un punto taleper cui non era piú possibilecontinuare questadicotomia e si tentò di dareuna definizione cheunificasse queste due teorie.

Se infatti il 60% deifenomeni che stavano allabase della costituzione delCosmo erano spiegabili conla teoria del Pieno, ilrestante 40% era per controspiegabile unicamente conla teoria del Vuoto.

In questo contesto si collocaTodeschini.Come scienziato non potevaammettere che non si fossein grado di dare unaspiegazione "coerente" aifenomeni analizzati.

Non trovandosi in accordocon nessuna di queste dueteorie si diede da fare perarrivare ad una nuovaformulazione e definizionepartendo dal presuppostoche lo Spazio non si puòconsiderare come unasemplice estensionegeometrica ma comequalcosa che ha una densitàcostante (che riuscì adefinire come 9x1020volte

inferiore a quella dell'acquache, teniamo presente, ècirca pari a 1).Lo Spazio è dotato di unamobilità propria, propriocome un fluido o un gas, ealla luce di questaassunzione è possibile,secondo Todeschini,spiegare qualitativamente equantitativamente tutti ifenomeni naturali.Come vedeva Todeschini lanascita e la morte dellamateria?In origine l'Universo eracostituito solamente daspazio fluido inerzialeimmobile.Grazie all'applicazione didue coppie di forze dapiccolissimi elementi sfericiche costituivano tale spazioche da queste vennero postiin rotazione attorno al loroasse polare, si originarono inuclei atomici.

Ciascuno di questi nucleiatomici ruotando su sestesso trascinò con sé unaserie di strati sfericiconcentrici di spazio fino adarrivare a quella che vienedefinita superficie disponda che rappresenta illimite estremo di una nuovaunità materiale: l'atomo.Attraverso lo stessoprocedimento, tra strato estrato, presero vita glielettroni planetari e quinditutta la materia vivente cosìcome la conosciamo.La morte della materiaavverrebbe nel momento incui venissero tolte le coppiedi forze che hanno originatotutto ciò.

In questo caso infatti ilnucleo dell'atomocesserebbe di ruotare su sestesso e gli strati sferici

cesserebbero il loro moto, ilnucleo e il campo dielettroni non avrebbero piùun movimento rispetto allospazio che li circonda ediverrebbero un tutt'unocon esso dato che non sonoaltro che spazio (a lorovolta) fluido posto inmovimento rotatorio.Ma ecco che rimane sempreuna domanda in sospeso:chi avrebbe dato inizio atutto questo e chi(eventualmente) vi metteràfine?Todeschini attribuì questoruolo a entità di originespirituale che avrebberodato il via al motoprimigenio e che potrebberougualmente porvi fine.

Lui parlava di unaIntelligenza Universale.Secondo Todeschini quellospazio che noi consideriamovuoto assoluto perché privodi qualsiasi particellasubatomica, per il fattostesso di essere sede in ognisuo punto di Forze Oscureche possiamo chiamareSpirituali e Divine, divieneinerte, assume una massa euna densità (esattamentecome la materia) hacaratteristiche di resistenza(al moto) e viene frenato seè già in movimento,comportamento questotipico di uno spazio pieno.

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Si viene così ad ammetterel'esistenza di uno spaziotridimensionale, fluido,denso e incomprimibile. Inbase a questo Todeschinidefinì dieci equazioni su cuibasò tutta la sua teoria(detta Teoria delleApparenze o PsicoBioFisica)e che derivano tutte da unasemplicissima eguaglianza:F = m x a, ovvero la Forza éuguale alla massa perl'accelerazione.

Lo spostamento fisico diuna massa sottoposta adaccelerazione non è altro,secondo Todeschini, che ladecelerazione della massastessa e delle ondevibratorie che lacaratterizzano quandoqueste incontrano sul loropercorso i nostri organi disenso.

Quando ciò accade noiriceviamo una sensazione,da un fenomeno fisicodunque si origina unfenomeno psichico ed ègrazie a questo fenomenopsichico che noi cirendiamo contodell'esistenza del fenomenofisico.

Tutti i fenomeni naturaliquindi (elettricità,magnetismo, gravità, forza,materia…ecc.) hanno nelmovimento dello spazio unabase comune: sono dovuti alfatto che tutte le massemateriali sono circondateda uno spazio fluido.

Ecco quindi che tutte leleggi naturali sonoriunificate in un unica legge(F = m x a) da cui ha poiricavato le sue dieciequazioni che esprimonorispettivamente la

sensazione di peso, quellamagnetica, elettrica,elettromotrice, acustica,termica, luminosa, odorificae saporosa.Si venne così ad operareuna unificazione tra materiaed energia.Il substrato comune di tuttii fenomeni naturali é loSpazio Vibrante e pertrasmettersi utilizzano loSpazio Fluido di cuiTodeschini sostienel'esistenza.Ma sensazioni come ilcalore, la luce, i suoni sioriginano esclusivamentenella nostra psiche quandole vibrazioni che lecaratterizzano raggiungonoi nostri organi di senso.

Ne deriva che ad ognifenomeno fisicocorrisponde un precisofenomeno psichico datodalla sensazione che questifenomeni generano acontatto con i nostri sensi.Ma la psiche per Todeschinié anche di più: è la sededell'Anima di ognuno dinoi.Ed è proprio l'Anima che cipermette di trasformaretutte le vibrazioni chearrivano al cervello insensazioni. Se così nonfosse e venissero ricevute dauna mente materiale questanon potrebbe che vibrare asua volta ritrasmettendonon la sensazione (di per séimmateriale) ma deisemplici urti materiali.Ecco dunque che secondo loscienziato è fuori d'ognidubbio che l'Anima esista.Il suo è un approccio Fisico,Biologico e Psichico insiemeelaborato in oltre trent'annidi ricerche.

Scienza (dimostrazioni),Filosofia (ragionamento) eTeologia (Fede) portano allaformulazione da parte diTodeschini del concettounifenomenico del vibraredi questo spazio fluido.Questo concetto è perTodeschini di fondamentaleimportanza percomprendere la finalitàdella scienza che nondovrebbe essere quella diperseguire scopi egoistici einteressi meschini, ma diottenere l'affratellamentodei popoli consapevoli chetutto ha origine da un unicoCreatore e che tutto il creatoesiste per una finalità benprecisa.Ma cosa è la Psiche?I dizionari la definisconocome una entitàimmateriale (spiritointelligente, anima…ecc.).Todeschini la identificavasenza dubbio con l'Animaumana (componente che ciconsente di avere lesensazioni di tutto ciò cheaccade nel mondo fisico).

Nel 1951 nei congressi diFirenze di Bioradiologia e diTorino di PsicoBioFisicavenne riconosciuta lavalidità delle basiscientifiche della teoria diTodeschini che era quindi ingrado di spiegare tutti ifenomeni metapsichici(telepatia, rabdomanzia,apparizioni luminose, suonimisteriosi, pranoterapia,telecinesi…ecc.) e di fareluce sulle cause e gli effettidi altri fenomeni comel'ipnosi, l'elettromagnetoterapia, l'agopuntura, lapsicanalisi…ecc.Marisa ci ha accompagnatonella comprensione del

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pensiero di Todeschini chea questo riguardo fecequesto tipo di assunzione:tutti questi fenomeniimplicano l'emissione diradiazioni da parte delcorpo umano.

Devono quindi esseregenerati da degli oscillatoriche si trovano all'internodel nostro organismo,devono percorrere unospazio (un mezzo ditrasmissione) fino poi agiungere a contatto condegli organismi riceventi(che possono essere altriesseri umani).

Todeschini sosteneva che inostri organi di senso e dimoto sono collegati allaspina dorsale e al cervelloattraverso linee nervose etutti gli impulsi che ciarrivano li riceviamoproprio grazie a questicollegamenti che ricordanodei veri e propri circuitielettrici. La cortecciacerebrale è la deputata allatrasformazione e alriprocessamento di questiimpulsi che vi giungonoviaggiando attraverso icircuiti preposti (la cuiunità funzionale èrappresentata dal neurone)e contemporaneamente atutti gli impulsi che dalnostro organismo vannoverso l'esterno: essarappresenta quindi un veroe proprio centro dismistamento.

Per Todeschini i circuiti checontrollano gli organi dimoto sono percorsi dacorrenti a bassa frequenza egenerano di conseguenzacampi magneticidall'estensione limitatarispetto al corpo umano. I

circuiti degli organi di sensoinvece generano campioscillanti che hannofrequenze molto elevate eche si estendono (propriocome le frequenze radio) agrande distanza.

Come può un fenomenopsichico generare unfenomeno fisico se partiamoda questi presupposti?(e qui il discorso si faparticolarmenteinteressante a mio parere).Al centro di tutto ci sarebbe,ancora una volta, l'Animaumana, identificata con laPsiche.

Todeschini resterà semprefermamente convinto di ciò(ma teniamo presente chegià Cartesio collocaval'Anima umana a livellodella ghiandola pinealesituata al centrodell'encefalo).L'Anima dunque oltre apensare sarebbe in grado digenerare correnti elettricheche andrebbero ad azionaregli organi di senso e di motodel corpo umano i qualiprodurrebbero degli impulsiche a loro volta generanodelle oscillazioni nellospazio fluido esterno alnostro corpo.Se le vibrazioni prodottesono a bassa frequenza e diuna intensità particolareprovocheranno delleoscillazioni spaziali che

raggiungono fuori dalnostro corpo distanze brevi.

Questi fenomeni sono allabase di manifestazioni qualispostamenti di oggetti(telecinesi).Aumentando di un poco lafrequenza delle vibrazioni siriescono a produrreoscillazioni atmosfericheoggettive che andando ainteragire con la membranaacustica possono produrresensazioni uditive (è il casodi persone che sostengonodi udire voci misteriose,suoni e rumori che altri nonsentono).Con una frequenza ancorapiù elevata le vibrazioniproducono fenomenielettrici nella retina chepossono estendere i loroeffetti nello spazio esternopiù o meno marcatamente aseconda della loro intensità(si generano quindi luci,colori, apparizioni visibili,ectoplasmi…ecc.).

Ma per esempio, nel casodelle apparizioni (bastipensare a casi comeLourdes, Fatima…ecc.) laquestione è leggermentecomplessa.Infatti a volte siamo difronte ad un unico soggettoche "vede" l'apparizione,altre volte la stessaimmagine è percepita da piùsoggetticontemporaneamente.

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Quale spiegazione dare atutto questo?Todeschini ammette aquesto riguardo un’originedivina e spirituale delfenomeno, e dice che se sitratta di vibrazioni che nellospazio fluido sono stategenerate direttamente daentità del mondo spiritualela visione verrà condivisa dapiù persone.

Se invece le vibrazioni sonoprodotte dall'Anima delsoggetto veggente la visionesarà visibile ad altri solo sesarà dotata di unaparticolare intensità capacedi indurre l'oscillazionedello spazio circostante.

In questo ultimo caso saràquindi un'immagine cheparte dalla cortecciacerebrale del soggettoveggente (indottadall'Anima stessa delsoggetto) e che altri nonriescono a percepire (ameno di raggiungeredeterminati livelli vibratoriin grado di trasmettereall'intorno l'immaginegenerata: si parlerà allora diIpnosi collettiva).Interessante il riferimentofatto da Marisa ad unostudio condotto dal biologoGiorgio Pattera riguardovisioni e corteccia cerebrale.

Lo studioso è giunto infattiad ipotizzare che possanoesistere intelligenze chepossiedono delle tecnologiecosì avanzate da essere ingrado di indurre laformazione nel nostrocervello di immagini chealtri non vedono,sicuramente un campo distudi da approfondire.Lo stesso Todeschini si reseconto che le "visioni"

possono essere prodotte sidal grande poteredell'Anima, della Psiche, delsoggetto, ma possono ancheessere indotte medianteutilizzo di stimolantichimici o elettrici.Recentemente sono statifatti a questo riguardo studidi stimolazione specifica dialcune regioni dellacorteccia celebrale insoggetti bendati e si è vistoche a seconda dell'area cheveniva stimolatacomparivano sensazioni eimmagini che erano di voltain volta diverse (luci, acquache scorre, fumo, figureanimali e umane…ecc).La telepatia è a sua voltaspiegabile mediantel'evocazione da partedell'Anima di scene visivementali che mettono invibrazione il centroPsicoFisico della materiacerebrale.

I circuiti neurali portanol'immagine alla retina e sela vibrazione èsufficientemente intensaquesta può uscire dal corpodel soggetto che l'haprodotta, percorrere lospazio vibrazionale fluidoesterno e arrivare fino ad unsoggetto ricevente cheriesce così a percepire lestesse immagini evocate dalsoggetto originario.Siamo quindi arrivati a

comprendere che laPsicoBioFisica prevedel'esistenza di due diversemodalità di nascita deifenomeni metapsichici:

- da parte di entitàspirituali;

- dall'Anima umana;e che in entrambi i casi siviene a generare unacorrente corpuscolareorganica o movimentispaziali che sono di naturafisica. Ecco che avendodelineato una basescientifica per fenomeniquali apparizioni, fenomeniESP, spiritismo equant'altro, Todeschiniriesce a tirarli fuori dalcontesto di magia,stregoneria, e in generalediffidenza dove fino a quelmomento erano statirelegati.A lui va inoltre il merito diavere operato, a questoproposito, una unificazionetra le tre interpretazioni chefino a quel momento eranostate date ai fenomenimetapsichici:

- l'ipotesi spiritica leattribuiva a entitàultraterrene;

- l'ipotesi animistica allospirito del soggetto;

- l'ipotesi biologica afenomeni esclusivamentefisici.

A Todeschini si devono nonsolo teorie ma anche più diottocento (830 per laprecisione) esperimentipratici.Coadiuvato dal Dottor Zorzi(esperto di elettronica) e dalProfessor Speri (chimico)ideò una serie diapparecchiature atte a

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rilevare l'esistenza di questo"etere", questo supportofisico dei fenomeni.Il più noto è ilGenegravimetro.Fu costruito da Todeschinipresso il Centro StudiEsperienze del GenioMilitare proprio a Pavianegli anni compresi tra il1936 e il 1939.Costituito da una vascasemi cilindrica ricolma diacqua al centro del qualeveniva messa una sfera cheun apposito motoreelettrico faceva ruotare suse stessa producendo nelliquido circostante uncampo circolare fluido,riproduceva i movimentiplanetari.

Se infatti veniva inseritanella vasca una sferaplanetaria, ad una certadistanza da quella centrale ela si faceva ruotare su sestessa in senso contrarioalla sfera centrale e allelinee di flusso del campo, siotteneva un effetto Magnus.Sostanzialmente la sferaplanetaria veniva sottopostaad una forza centripetainversamente proporzionaleal quadrato della distanzatra le due sfere.

Ci troviamo quindi di frontealla dimostrazione sia dellastessa legge di gravitazioneformulata da Newton che diquella di attrazione fra dueforze elettriche omagnetiche di Coulomb.Lo stesso concetto è allabase di un'altraapparecchiatura cheTodeschini chiamòIdroplanetario e cheriprodusse i moti planetaried atomici.Nel 1932 ideò il Motore a

Forza Propulsiva Centrifugache venne riconosciuto nel1975 in un congresso diUfologia in Germania comel'ipotesi più realistica dipropulsione usata daicosiddetti Ufo.Una associazione Romana(la ASPS, AssociazioneSviluppo PropulsioneSpaziale) pur non citandomai Todeschini comeriferimento sembra fareriferimento e trarre spuntodalle sue "invenzioni" edalle sue teorie.(Per saperne di più su dettaAssociazione e conoscerne illavoro visitare i seguentilinks:www.asps.it/Nucleoin.htmewww.mywebpages.com/asps )Tra gli apparecchi diTodeschini figurano anchegli importantissimi seirivelatori BioPsicoFisiciciascuno dei quali confinalità specifiche:

- fluido rivelatore (serve perrivelare la presenza di eterein qualsiasi punto dellospazio);

- il fluidometro (serve permisurare l'energia cineticadel fluido emesso dallemani dei guaritori senza chequesti tocchino lostrumento);

- il biorivelatore (serve perappurare se una persona èviva o morta, utile per fareluce nei casi di morteapparente);

- il fluidoondulatoretrasmittente (serve perprodurre onde di spaziofluido coprendo tutte lefrequenze dello spettro alloscopo di poter indurre

correnti elettriche nervoseche vanno ad eccitare leghiandole endocrine.

Si tratta di una sorta dimagnetoterapia che agiscein caso di disfunzioni:riequilibra la ghiandola nonfunzionante inducendo unaumento o una diminuzionenella produzione dellesostanze chimiche);

- il fluidoondulatorericevente (serve per riceverele onde di spazio fluido ditutte le frequenze dellospettro e misurarne lafrequenza e l'intensità.

Secondo Todeschini questoè molto utile anche perprospezioni geologichepotendo rilevare ondeelettromagnetiche emesseda particolari sostanzecome acqua, petrolio…ecc.);

– il fluidooscilloscopio(serve per rivelare iltracciato luminosodell’onda di spaziofluido particolareemessa da ciascuno dinoi ,che è diversa dapersona a persona,comele impronte digitali.

Un grande scienziatodunque che ci ha lasciatoveramente tanto materiale etante geniali intuizioni.Questa carrellataestremamente interessantee ricca stimolerà senza

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dubbio approfondimenti eindagini personali. Ungrazie a Marisa Uberti peraverci fornito un quadrocosì completo.Ha concluso gli interventiTeodoro Di Stasi che hapresentato la figura diWilleim Reich.Psicanalista e allievo diFreud, si interessò difenomeni ufologici inseguito a delle indaginipersonali che condusseintorno agli anni '50riguardo alle energieatmosferiche.

Era a quell'epocaassolutamente digiuno diufologia.

Reich ebbe la particolarità eil merito di volercondividere le propriescoperte ma se dapprima ilmondo scientifico parveinteressato a ciò che avevascoperto, poi (come spessoaccade) arrivò non solo aconfutare ma addirittura a"deridere" ciò che Reichaveva raccolto e formulato,inducendolo poi aproseguire nel silenzio leproprie sperimentazioni edindagini.

Reich si dedicò a questistudi negli ultimi anni dellasua vita.

Morì infatti nel 1957 in unaprigione dove venne reclusoa causa delle sue idee.

Quasi come Galileo, vittimadi una inquisizione nonmeno feroce di quella diallora. I suoi libri vennerobruciati e fu proibita ladivulgazione delle sue operefino agli anni '70.Abbiamo quindi notizie dilui solamente da 33 anni e ilmateriale che lo riguarda è

stato spesso e volentierioccultato.Interessantissimo quantodetto da Di Stasi: gran partedel materiale raccolto daReich verrà reso disponibilenel 2007, anno in cui èprevista l'apertura di untestamento da lui lasciato aiposteri.Reich fu un personaggioparticolare.

Arrivò ad affermare che lasua matrice (e quindi la suaprovenienza) era senzadubbio esogena: non sisentiva di questo pianeta.Come scienziato si poseallora questa domanda: sipuò dimostrare l'esistenzagli Ufo?

E cercò in ogni modo dirispondervi.Reich era solito definire lostudio del fenomeno Ufocome studio dell'energiaprimordiale o EA (EnergiaAlfa).

Il suo era un approccioprettamente scientifico,basato sull'osservazione diquesti fenomeni chedefiniva generati non daoggetti solidi (navi spaziali,dischi volanti o altro) ma(in linea con l'ipotesiparafisica) da formeenergetiche e pensanti,partendo dal presuppostoche per far questo énecessario avere adisposizione dei dati dicomparazione che definivacome:

- la luminosità o magnitudodelle stelle

- meteoriti

…ecc.

Per Reich gli ufo eranopresenze negative.

Si convinse di ciò nel 1949quando si interessò di unfenomeno anomaloverificatosi nella città doverisiedeva (Oregon - USA -):il ritrovamento di capellid'angelo.

Si rese conto che inconcomitanza con lacomparsa di questi"filamenti" (composti da unmateriale nerastro chechiamò Melanor) siverificarono nellapopolazione delle straneconseguenze fisiche,disturbi e anomalie.Nel settembre del 1954 ideòlo SpaceGun, unapparecchio che avrebbedovuto permettergli didimostrare le sue teorie eche utilizzava l'energiaorgonica atmosferica.

Gli esperimenti vennerocondotti a Tucson(Arizona), sito scelto in basea dei calcoli precisi fatti daReich perchéenergeticamenteinteressante: vi è infatti unalinea ortotenica cheattraversa la zona enumerosi luoghi di anticoculto.Attraverso il suoapparecchio Reichimmetteva nell'atmosferapochi milligrammi di unamiscela di Radio e Cobaltoradioattivo in presenza diquesti oggetti (Ufo che luidefiniva forme energetiche)e osservava un fenomenomolto particolare: glioggetti avevano unareazione al"bombardamento" nellaloro luminosità. Dapprimasi aveva un aumentodell'intensità luminosa, poisubiva una riduzione in

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tanti frammenti di luce einfine il tutto siricompattava in un unico"spot" luminoso.

Poteva anche accadere,però, che a contatto con lasostanza "sparata" da Reich,l'Ufo si dissolvessesemplicemente,scomparendo.

Ma Reich ebbe poi modo diverificare che quandoquesto accadeva nel puntoesatto in cui l'Ufoscompariva, riappariva pocodopo con la stessamagnitudo e le stessedimensioni dell'originario.Questi esperimenti siosservarono avere effettianche sul clima.

Nubi e parti di cielo colpitedall'apparecchio di Reichsubivano modificazioni.

Nello stesso anno ('54)Reich poté osservare chedopo 10 giorni diesposizione alle sostanzeimmesse dal suoapparecchio l'atmosferacircostante venne alterata.

In tutto quel periodo il cieloera stato coperto di nubi, sischiarì all'improvviso ecompletamente(immaginate un cielo chenel giro di pochissimo passada completamente coperto acompletamente limpido)per poi immediatamentedopo ricoprirsi nuovamentee altrettanto rapidamente,dando inizio ad unaprecipitazione.I dati riguardanti ilfunzionamento degliapparecchi costruiti daReich sono rari e raramentedisponibili. Ma se nel 2007verranno resi disponibiliinsieme al restantemateriale rimasto nascosto,sarebbe veramenteinteressante addentrarsi inquesto discorso.Teodoro di Stasi ci hafornito un affresco di unpersonaggio poco noto allemasse e che meritasicuramente maggioreattenzione.E' poi seguito un dibattitomolto acceso (e stimolante)che si è protratto ben oltre il

termine degli interventi.La serata, ci ha quindifornito una visualearticolata e completa suun’ipotesi, quella parafisica,sostenuta e ripresa in piùoccasioni in ambiti chespaziavano e spazianodall'Ufologia classica, alleindagini rigorosamentescientifiche di studiosi chene hanno fornito le basi eimportantissimi elementi disupporto.Vale la pena considerarequesto punto di vista con unocchio attento e senzapregiudizi.

Le cose possono essere piùarticolate di quantoappaiano ai nostri occhi.

Alessia [email protected]

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Collaborazioni pag.77

www.luoghimisteriosi.it

II mmiisstteerriiddeellllee RRoottoonnddee

Isabella Dalla Vecchia Le chiese così come noi leconosciamo hannoun’entrata e diversenavate da percorrere pergiungere all’altare; iltutto organizzato in unapianta pressochérettangolare, pernecessità stilistiche esimboliche.

Ma può capitare diincontrare dei rari edificicristiani con piantacircolare, non battisterima chiese vere e proprie.

Perché questa sceltaarchitettonica?

Le strutture a piantacircolare sono facilmenteattribuite ad una"geometria pagana", datoche il cerchio eral’elemento principale sucui si strutturavano gliantichi rituali.

Le chiese "rotonde", rarein Italia, non debbono inalcun modo essereconfuse con i battisteri,spesso circolari ocomunque a piantaottagonale.Sono chiese, templi a sé,spesso di origine ignota e,fatto non da escludere,potrebbero essereanteriori allo stessocristianesimo.Molti studiosigiustificano la sceltaaffermando che si voleva"copiare" la struttura delTempio di Gerusalemme,attribuendo le Rotonde aiTemplari, ma è ancheprobabile che lacircolarità fosse unulteriore modo per"imitare" i preesistentitempli pagani.Le ipotesi sono tante edesse tutt’oggi non hannonessuna spiegazionescientifica o storica.

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Dunque dobbiamoentrarvi, appellarci alnostro inconscio e fidarcidel nostro istintoprimordiale.Varcando la soglia non siha la sensazione dientrare in una normalechiesa, ma in uno scrignoche contiene ancora oggimolti antichi segreti.Le pareti sono uguali,tutto si muove attorno anoi come in un congegnodel passato, comefossimo un ingranaggiodi un orologio temporaleche ci riporta indietro diquasi 2000 anni.La chiesa a piantacircolare più misteriosa einteressante nelpanorama delle Rotondeitaliane è, a mio avviso, laRotonda di San Tomè inprovincia di Bergamo.Essa, nonostante sia didimensioni molto ridotte,riporta in ogni angolodella sua architetturasimbolismi e enigmi dienorme rilevanza.

La Rotonda di SanTomè (Almenno S.Bartolomeo – BG)

Innanzitutto la rotondadi San Tomè è una delle

rarissime chiese a piantacircolare, una sceltaarchitettonica ancoraoggi ignota, dato che nonesiste neppure uno scrittoche ne testimoni lanascita o l'appalto.Secondo approfonditistudi archeologici SanTomè venne edificata trail 1130 e il 1150,cronologia ipotizzatadalla presenza di alcunetombe trovate all'esterno.Esiste solo un documentoche parla della presenzadi un monasterofemminile nel 1203, chefu soppresso nel 1407 pervia di strani scandaliavvenuti all’interno delluogo sacro, pare infattiche alcune monachefossero rimasteaddirittura incinte.La decadenza di tutto ilcomplesso fu definitiva,in seguito alle estenuantilotte tra Guelfi eGhibellini, ma perfortuna venne rivalutatodal vescovo di Bergamonel 1407.Da questa data fino al1536 venne affidato aduna serie di eremiti deiquali non si distinsenessuno in particolareper la cura e ilmantenimento, anzi ilperiodo viene ricordatoparticolarmentefallimentare.In questa data fufinalmente venduto allaprepositura di SanSalvatore di Almenno.E fu questo l’inizio di unastorica e secolare litigata.Infatti San Tomèrealmente venivaamministrata dallaparrocchia di San

Bartolomeo e gestita daquella di San Salvatore.Il problema sta nel fattoche se un tempo questeparrocchie erano in sé ununico comune,successivamente sidivisero rivendicando inmaniera piuttostoagguerrita la proprietà diSan Tomè.Questa eterna lite ebbeinizio nel 1601 ma siconcluse nel 1907!Nessuno dei dueAlmenno di fatto volevacedere la chiesa e laquestione divenne coltempo un fatto diprincipio tanto dasuscitare dalle piccoleritorsioni alle grandimanifestazioni in piazza avolte violente, fino adautentiche petizionirivolte al Papa.Solo nel 1907 Papa Pio Xdecise infine diintervenire e risolvere laquestione dando SanTomè a San Bartolomeoda cui oggi ancoradipende.La rotonda si trova adAlmenno che fu corteregia longobarda e francafino a diventare liberocomune nel 1220.In seguito divennevicariato sotto la famigliadei Visconti fino al XVIIIsecolo.Il monastero accanto allachiesa esiste ancora oggi.Veniva chiamato "DegliAgri" o "Dei Campi" edera la cascina che oggi èsede dell'"AntennaEuropea del romanico".Dopo essere stata colpitada un incendio e da duefulmini, rimasefortunatamente indenne

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agli occhi del visitatoreche può ammirarla nellasua intera bellezza efascino.

L’unione del paganesimoe del cristianesimo

San Tomè è statacostruita sopra unpreesistente tempiopagano dedicato aGiunone, Cerere eSilvano, la sua formarotonda potrebbe essereconseguenza del fatto chein principio essa fossedirettamente un tempio,tanto ignota ne è lafondazione; anche il fattoche si trovi nei pressi diuna folta zona boschiva,laddove è stata ritrovataun'ara dedicata proprio aldio Silvano,confermerebbe la suaorigine pagana.Inoltre quest’area èappartenuta ai GalliCenomani da cui il nomedi Lemine.Vi era un ponte, oggiscomparso, che sichiamava "ponte dellaRegina", dedicatopresumibilmente allafamosa reginalongobarda Teodolinda,la celebre donna che hasaputo unire paganesimoe cristianesimo.Chissà forse è statomantenuto nellastruttura il precedentetempio pagano proprioper canalizzare eaccumulare, comeun'enorme batteria, laprofonda energia tutt’orapercepibile che attraversaquesti boschi.Forse le stesse monacheche lo hanno abitato e

che poi sono statecacciateimprovvisamente dallaChiesa, sono statecoinvolte in rituali a noisconosciuti racchiusi inquesto misteriosoedificio.

Il nodo di Salomone el'Albero della vita

Nella lunetta sopra ilportale d’entrata vi è unostrano personaggio, a noiignoto perché nonaccompagnato né dasimbologie particolari enemmeno da iscrizioni,con un bastone in manoche divide (o congiunge?)il nodo di Salomone asinistra con l’albero dellavita a destra.Entrambi sono simboliparticolarmente legati aitemplari e chissà forse sivoleva richiamare chequesta costruzione erastata realizzata seguendo,seppure in piccolo, lemisure del tempio di ReSalomone.

Una scala verso il cielo?

Nel suo intimo messaggioSan Tomè vuolerispecchiare attraverso lasua slanciata architetturafatta a cilindri concentricidal più grande al piùpiccolo, l’idea di unascala verso il cielo, omeglio ancora, l’idea

stessa di una piramide.Addirittura ricorda leantiche ziqqurat perchéad osservarla da lontanoriporta in sé ben cinquegradoni.Quindi l’idea di “tempiopagano” in questocontesto lo si ritrova nonsoltanto nella pianta, manella stessa struttura,osservandola èimpossibile non notareche di fronte abbiamo unantico tempio a scale.

La sacralità dell'interno

Entrando nell'edificio siviene completamentecoinvolti dall'atmosferaultraterrena dellastruttura circolare cheabbraccia chiunque sitrovi nel suo esattocentro.La chiesa è strutturatacon tre cilindriconcentrici interrottisolamente dalla presenzadi un'abside che ospital'altare, costruita peròsuccessivamente nel XIIsecolo insieme alpresbiterio.Il rosone sopra l'entrataproietta la luceilluminandolo a giorno.E' un luogo di unasacralità intensa eassoluta, è un ambientemagico.Posizionandosi al centroesatto e osservando lalanterna, è facile venirerapiti verso l'infinito delcielo sopra la propriatesta.Gli affreschi sono moltoradi, ed è possibileammirarli salendo nelmatroneo, costituito daun corridoio elevato

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lungo tutta lacirconferenza.Ma lo stesso tempio è insé un grande dipinto cheriporta uno splendidogioco di luci e ombrecreato dalle colonne, ottoper l’esattezza, ottoprobabilmente non acaso, otto nell’anelloinferiore e altrettante inquello superiore.L’affresco del ‘300raffigura l’Annunciazioneracchiusa in unamandorla.

Uno strano congegno egli equinozi

All’esterno si trovanomolte piccole finestrelungo tutta la suacirconferenza,permettendo l’entratadella luce in qualunquepunto si trovi il sole,come un grandecongegno rivelatore deltempo, come unaparticolare meridiana chesegna l’ora a seconda delraggio solare interno.

La luce è particolare eillumina una diversacolonna ad ogni ora comefosse un magico orologionaturale.Ma solo una voltaall’anno il sole tocca unpunto in particolare.Durante i due equinoziun raggio di luce colpisceda un’apertura il

tabernacolo che si trovanell’abside creando ungioco di luci cosìparticolare da animarequasi le stesse colonne.Ancor più misteriosa laluce che cadeperpendicolare dallalanterna alla sommitàdella struttura checolpisce nella suapienezza chiunque sitrovi al suo esatto centro.

L’eremo diMontesiepi (LU)

Un’altra Rotonda digrandissima importanzae fama è l’Eremo diMontesiepi a SanGalgano in provincia diLucca.Essa custodisce la ormainota spada nella roccia.Fu costruita dopo lamorte di San Galgano,laddove aveva vissuto pertanti anni in preghiera.La pianta è rotonda e lacupola è costituita damolti cerchi concentriciche sanno ipnotizzare losguardo verso l’alto.Questo luogo è da semprestato inevitabilmentelegato ai cavalieritemplari.La chiesa si trova su unacollina ed è stato provatoche nel pavimentosottostante ci sia unacamera vuota a cui non è

mai stata datal'autorizzazione per gliscavi.Ad oggi, cosaeffettivamente quellacamera contenga, rimaneancora un mistero.Forse si vuole mantenerel’interrogativo e lasperanza, se non ildesiderio, che qui vi siacustodito addirittura ilGraal.La cappella del Lorenzettiriporta diversi affreschi,tra cui quello particolaredella "Madonna con tremani" infatti Maria con ilbambino al centro dellarappresentazione tiene inmano Gesù con duemani, ma la sua terzamano trattiene unbastone, il perché diquesto errore tutt'oggi èinspiegabile.La spada è statasottoposta ad esamimetallografici che nehanno confermatol'autenticità quale armaantecedente al XII secolo.Ogni anno, in un giornoparticolare, accade unfatto molto interessante.Il 21 giugno, al solstiziod'estate, al sorgere delsole un raggio di lucepenetra nell'eremo dallamonofora posta dietroall'altare e, dopo averformato un cerchioluminoso sulla parete, sisposta lentamente versoil basso fino a toccare laspada e il sepolcro di S.Galgano. Galgano è erimarrà un fortepersonaggio che rivalutala figura del cavaliere,non più visto comemacchina da guerrasanguinaria e violenta,

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ma come individuonobile, alla ricerca delGraal, ovvero del divino edi Dio, che lotta e spessouccide per difendere ideboli e sconfiggere ilmale sulla Terra.Un paladino dellagiustizia armata, un SanMichele arcangelo.Le chiese a piantarotonda sono rare, manon rarissime, esistonodiversi esempi cheappartengono a varieepoche nel nostrocontinente, catalogarletutte in un articolo èpressoché impossibile,dunque possiamo citarnealcune.

La chiesa di S.Michele Arcangelo

(Perugia)

Questo tempio si trova aPerugia ed è un anticotempio pagano"ritrasformato" esoprattutto "riadattato"in chiesa cristiana.Ci troviamo in anticoterritorio dedicato aimisteri pagani, il tempiodalla pianta circolare ne èla prova.E' dedicato a S. MicheleArcangelo, figura moltoantica legata a S. Giorgioe il drago, santo veneratoin territorio ortodosso,soprattutto nella Cairocopta, luogo che ancora

conserva il cristianesimodelle origini.Presenta alcuni simbolidi protezione pagana,come la stella a cinquepunte.

La chiesa di S. Foscasull’isola di Torcello

(VE)

Risale all’XI secolo, hapianta a croce contornatada un portico ottagonalecon archi a piede rialzatoe capitelli scolpiti.L’interno presenta uninsolito raccordo tra lapianta quadrangolaredella base e la piantacircolare della cupola,stile architettonico moltoraro.L'edificio è intitolato a S.Fosca, vergine e martire,le cui spoglie furonotrasportate dall'oasi diSabratha in Libia fino aqui nel 1011.

Fosca etimologicamentesignifica "oscura" e non èun caso se l'interno diquesta chiesa ècaratterizzato daquest'insieme di giochitra luci e ombre.L'ambiente è moltotenebroso, ma l'insiemedi finestre postestrategicamente sullepareti fanno entrare raggidi luce indirizzandoli inpunti molto precisi.

Il Duomo di Brescia

Nella città di Brescia èpossibile trovare un raroesempio di cattedraleromanica a piantacircolare.Sorta nell'XI secolo sullapiù antica basilicapaleocristiana di S. MariaMaggiore (VI sec. d.C.),fu restaurata nel secoloXIII e in seguito ampliatada Bernardino daMartinengo, a cui siattribuisce l'aggiunta delprofondo presbiterio.La cripta fa parte dellachiesa preesistente eaccoglie le reliquie di S.Filastrio.

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Chiesa di SantoStefano Rotondo a

Roma

E’ la chiesa a piantacircolare più antica diRoma ed è molto amatadagli studiosi disimbolismi per via deimisteri che questa chiesaracchiude.Essa, per la sua strutturaa “cerchi concentrici” èstata paragonata allabasilica del SantoSepolcro diGerusalemme,soprattutto per le misurepari a 144 cubiti didiametro per 144 cubiti dialtezza che la rendonounica nel suo genere, unatrasposizione assolutadella Gerusalemmeceleste.

Non dimentichiamocidella Rotonda di SanLorenzo a Mantova, unadelle chiese più antichedella città, edificatanell’XI secolo fu erettasopra un preesistentetempio dedicato a Diana.E il Complesso di SantoStefano a Bologna notoanche come le SetteChiese.

Il cerchio, questoprezioso simbolo antico,così importante da essereriprodotto nellearchitetture sacre.La chiesa come laconosciamo, di piantarettangolare rappresentain sé il percorso versol’altare, verso Dio.I pavimenti che abbiamola fortuna di riscoprire,quelli autentici ricchi disimbologie suggerivanocon i loro disegni il

cammino del fedele versol’abside, consigliavanoall’uomo penitente, checon il capo chino eraobbligato ad osservare ipropri passi, la strada dapercorrere.Nel cerchio è diverso, sientra in una realtà divina,irreale, dove tutto attornoa sé è uguale, dove a volteè difficile ritrovarel’uscita, dove il capo inquesto caso non vienetenuto basso, ma alto,verso il cielo, verso lacupola o l’apertura soprala propria testa.Solo se ci si posiziona alcentro esatto si vede ilcielo e il cielo vede te.Solo se si è al centro delcerchio e del mondo sipuò vedere Dio.

Isabella Dalla Vecchiawww.luoghimisteriosi.it

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Corrispondenze pag.83

Simbolismodell’anima

Simone Barcelli AlchimiaAlchimie è ilconvegno svoltosi dal 22al 26 agosto 2009 a SanLeo in occasione

dell’anniversario dellamorte del Conte diCagliostro.

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Il programma dellamanifestazione è statoincredibile, traconferenze e tavolerotonde che sisusseguivano quasiininterrottamente.Tra i partecipanti,numerosi, anche grandipensatori, tra cui ErwinLaszlo, Presidente delClub di Budapest ecandidato al PremioNobel per la pace nel2004 e Luigi Pruneti,Gran Maestro della GranLoggia d’Italia degliA.L.A.M.La scelta di San Leo èstata, ancora una volta,vincente per gliorganizzatori.Nell’aria si potevaavvertire qualcosa dielettrizzante, cometestimoniato da chi, comenoi, era lì in quei giorni.La roccaforte, oltre alegare il proprio nome aquello di Cagliostro, devetanto anche a Dante e aSan Francesco d’Assisi,che transitarono daqueste parti.Queste giornate di fineagosto sono statecaratterizzate anche daspettacoli e animazioni anon finire e, per gliappassionati, c’era ancheun mercatino diesoterismo.La manifestazione,quest’anno, ospitava perla prima volta il Simposio“Questioni di Spirito: leragioni di un’iniziazione”.Tirando le somme, unsuccesso oltre leprevisioni, con quasi20.000 presenzedistribuite nell’arco deicinque giorni.

Onore al merito, quindi, aVittoria Fornari,presidente dell’IstitutoMAITRI: è stata lei adorganizzare l’eventononché ideatrice delSimposio.Giocoforza, poiché nonera umanamentepossibile seguire tutti gliappuntamenti diAlchimiaAlchimie, alcunidei quasi addirittura incontemporanea in sedidiverse, abbiamo scelto diraccontare, a modonostro, un paio diincontri a cui abbiamoassistito.Qui vi relazioniamo circala conferenza del 24agosto, “La storiamillenaria dei cerchi nelgrano”, il cui relatoreMichele Proclamato,che ha elaborato unateoria da lui denominata‘delle Tre Ottave’, ci hainfine rilasciato unabreve intervista.A margine, ne parleremo,ci sono stati sviluppiinteressanti per i lettoridi Tracce d’eternità…Non potevamo poimancare all’incontro del25 agosto, “Introduzioneagli Studi Simbolici eTradizionali”, che havisto protagonistaGiovanni FrancescoCarpeoro: il direttoredel periodico mensileHera è soprattutto unostudioso del simbolismoesoterico ed eravamocuriosi di capirciqualcosa, essendopraticamente a digiuno inmateria.

Le fotografiepubblicate in questa

pagina sono diVittoria Fornari, che

ringraziamo.

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pag.85

La conferenza di Carpeoro

Chi cerca,trova

Simone Barcelli Carpeoro si occupa dadecenni di StudiSimbolici e Tradizionaliche lo hanno condotto, inmaniera naturale, adabbracciare numerosebranche del sapere. Perquasi due ore ha parlatodi simbolismo in maniera

semplice, mostrando espiegando diverse operepittoriche, svelandoinfine il simbolismospesso celato nelleraffigurazioni.Ha precisato che anche igrandi musicisti delpassato hanno generato

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simbolismo perché lenote musicali altro nonsono che simboli sonori,come i numeri sonosimboli visivi.Necessariamente,dobbiamo considerare lamusica come unlinguaggio che l'uomo hasempre utilizzato nelcorso dei secoli, fino adiventare iniziatico eriservato a ristrettiaccoliti.In definitiva, ilsimbolismo è conoscenzainiziatica, un vero eproprio messaggioalchemico esoterico.

Questa conoscenza puòtrasmettersi in formaconsapevole, conl'iniziazione solitamenteriservata agliappartenenti di undeterminato gruppo, oinconsapevole, con latradizione spessoappannaggio di interipopoli.In quest'ultimo caso, eccola necessità diinterpretare, a beneficiodei profani, il significatocelato.Dagli studi di RenèGuenon è possibilegiungere all'enunciazionedi uno dei postulati piùimportanti in materia: ciòche è piccolo puòsimboleggiare il grande,allo stesso modo

l’inferiore può valere peril superiore e una partepuò rappresentare iltutto; tuttavia ciò nonvale per il contrario.Per un approfondimentoanche riguardo le altreleggi basilari si rimandaal sito web del relatore(www.carpeoro.com).Carpeoro ha poi spiegatoil simbolismo contenutoin un dipinto di Raffaelo,“Estasi di Santa Cecilia”.

www.carpeoro.com

Al centro Santa Cecilia hain mano la lira e ai suoipiedi ci sono altristrumenti musicali.Gli altri quattropersonaggi non sonoscelti a caso (ad esempioSan Giovanni, tra tutti, èil personaggio oggi piùdiscusso e misterioso,anche per via dei testi alui attribuiti cheappaiono inconciliabili).Il primo è San Paolo, conla spada (il santo morìdecapitato); il secondo èSan GiovanniEvangelista, figura comesempre effeminata; ilterzo, col pastorale, è SanAgostino; infine c'è laMaddalena, a fugare ognidubbio sul fatto che possaidentificarsi con SanGiovanni Evangelista

perché entrambi quieffigiati.La spada di San Paolorappresenta il fuoco, SanGiovanni stesso è l'ariapoiché questo è il suosimbolo evangelico(l'aquila), mentre ilbastone di Sant'Agostinoè la terra; Maddalena hain mano un vaso cherappresenta l'acqua.Anche la posa deglieffigiati è pregna disimbolismo: Ceciliaguarda in alto verso laschiera di angeli ed è unfatto iniziatico, dispiritualità; San Paologuarda in basso (in segnodi redenzione), gli altri siguardano tra di loromentre la Maddalenaguarda innanzi.L'insieme di questisguardi può quindideterminare la croce.La possibileinterpretazione è cheSanta Cecilia rinunciaagli strumenti (di origineumana) per la voce,musicalmente più vicinaa Dio.Il fatto che sia circondatadagli altri quattro santipuò simboleggiare laquintessenza, ovvero ilquinto elemento dellatrazione alchemica.Ma c'è di più: la spada e ilbastone possonorappresentare il Solve e laCoagula, cioè la formulaalchemica pertrasformare il Piombo inOro.In seguito Carpeoro haaffrontato la simbologiadelle fontane,mostrandone diverse.Inevitabile arrivare aGiorgione, da considerare

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un artista simbolico,qualcuno che dovevanecessariamentetrasmettere qualcosa.Per questa ragionel'artista sapeva di doverdisegnare la bocca dileone da cui esce l'acquae si tratta, in questo caso,di una trasmissioneinconsapevole.L'acqua, elemento vitale,fa pensareinevitabilmente al Nilo el'Egittoconseguentemente allafigura del leone.La fontana di San Marcoè pure particolare perchéVenezia stessarappresenta l'immaginedell'acqua, che a sua voltaricorda il diluviouniversale.Si era nella costellazionedel Leone e quindi questaè la conoscenza esoterica,cioè un evento chedoveva cambiare laciviltà.Il simbolo è quindi unmezzo che racchiude deimessaggi e poichél'artista rende la realtàcome la vede dal suopunto di vista, dobbiamosforzarci di entrare inquesto contesto.Il relatore ci ricorda chein molte opere d'artepercepiamo la bellezzama stentiamo a capirne ilsignificato.Ed è ancora Giorgione afornirci un esempio con ildipinto “La tempesta”, incui la scena non è difacile comprensione e ilsimbolismo è davveroermetico.

www.carpeoro.com

Al di là dei molteplicisignificati, qui l'artistavuole rappresentare laconoscenza alchemicaper la presenza deiquattro elementi, comevisto in “Estasi di SantaCecilia”.Tra una tela e l'altra è poila volta della “BeataBeatrix” di Dante GabrielRossetti.

www.carpeoro.com

Carpeoro spiega che qui èeffigiato un uccello rossoche becca qualcosa dallemani della donna, mogliedell'artista, suicidatasicon il laudano (unpreparato a base d'oppioideato dall'alchimistaParacelso).L'uccello ha una fortesimbologia perchérappresenta sia laspiritualità che la droga.La “Beata Beatrixconduce Carpeoro altermine della conferenza,

un gran finale davvero, inun crescendo continuo disimbolismi esoterici edavvincenti spiegazioni.Il relatore introduce laproiezione degli ultimiminuti di una pellicolarussa del secolo scorso, “ILautari”, che raccontadell'amore perduto, marincorso tutta la vita, dalbravo musicista TomaAlistar per Ljanka.

www.film.tv.it

Alla morte del lautarosarà il suo giovanesuccessore, Toni Starr, aprenderne il posto, tantoche quella musica loporterà infine adincontrare l'anzianadonna. In quel momentovolerà sulle loro teste,come nel primo incontrotra Toma e Ljanka, unuccello rosso, chiarosimbolo della morte edell'amore.Il messaggio di Carpeoro,a questo punto, èineccepibile: solamentese continuiamo a cercareci sarà possibile trovare.

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L’intervista a Michele Proclamato

L’uomodell’OTTAVA

Simone Barcelli Ciao Michele,innanzitutto i nostricomplimenti per il“taglio” che hai sceltodurante la conferenzasui Cerchi nel grano.Hai stupito tutti,riuscendo adisquisire per più diun’ora, con

padronanza dilinguaggio esemplicità, circa letue rivoluzionarieteorie, evitando dicadere nell’errore ditanti che hanno giàaffrontato questatematica cosìcontroversa.

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Le tue ricerchevertono in particolarmodo sulla riscopertadi una “scienza” cuil’uomo, a volteinconsapevolmente,avrebbe sempre avutoaccesso, soprattuttoin campo creativo.Da quel che nesappiamo imboccastiquesta strada diconoscenza qualcheanno fa, quandoriuscisti adinterpretare ilmessaggio custoditonel Rosone Centraledi Collemaggiodell’Aquila.Ne vuoi parlare per ilettori di “Tracced’eternità”?

www.micheleproclamato.it

Certo con grandepiacere, anche perchéoggi per me ripensare aimiei inizi da“Rosonologo”, mi distraedall’attuale situazione disfollato post terremoto.Semplicemente alcunianni fa fui letteralmenterapito dalla bellezzamandalica del Rosone inquestione senza che nullapresagisse lo sbocciare diciò che sarebbe diventatoin breve tempo, primauna fissazioneincomprensibile, poi uno

studio quindi uno scopodi vita.Il problema agli inizi furappresentato dal fattoche nei pressi dellaBasilica operavano edoperano le sedidistaccate dei reparti dipsichiatria dell’ospedaleSan Salvatoredell’Aquila.E mentre puntualmenteil sottoscritto passava,ore, con il naso all’insùnell’osservare quelcompendio precessionaledi settecentoventi annifa, i pazienti dei repartisuccitati non mancaronodi notare e far notare,nel mio fissile contegno,un sintomo dalla palesegravità mentale,traendone quasi sollievopensando ai “propri” didisturbi.Vero è che nel giro dipochi mesi le mie assidueosservazioni siarricchirono dellacompagnia non solo dimolti pazienti ma deirispettivi medici curanti.Quando poi finalmenteriuscii a codificare il“mio” Rosoneestrapolando il suolinguaggio Sonico-Assiale la notiziaaffranse i miei nuoviamici poiché pensaronoche le mie assidue visitesi sarebberodrasticamente ridotte,cosa che chiaramentenon avvenne.La voce, essendo l’Aquilapiù un paesone che unacittà, giunse poi alleorecchie interessate deldirettore di retedell’unica TV alloraesistente, sto parlando

del 2004, e fui quindiinvitato in diverseoccasioni a commentarela mia “eccentrica”scoperta.In quelle occasioni isottotitoli televisivi mispacciarono come“Rosonologo Aquilano”ed essendo ormai il dadotratto, per diversi anniquesta fu la mia qualificain città.Indipendentementedall’aspetto folcloristicomi resi semplicementeconto di come il rosonecentrale di Collemaggiofosse in grado,attraverso 36 braccia e72 vuoti costruttivi, diparlare in modoprecessionale, cosa che sievinceva dallamoltiplicazione dei 2riferimenti numerici,tutto qua.

Per dimostrare lavalidità della “Leggedelle Tre Ottave” haiscovato prove edindizi un po’dappertutto,pescando a pienemani nel lontanopassato dell’umanitàed immagino che ituoi studi stianoproseguendo.Al di là della puntualeanalisi che haioperato, che valoreattribuiresti alladocumentazione chehai finora esaminato?In chiave di letturasquisitamentepercentuale delvalore ottimale daassegnarle, la ritienisufficiente percomprovare il

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modello che haiapprontato?

Posso dire solo questo: ladocumentazione che ioho e che tutti potrebberomettere insieme conmolta semplicità è di taleportata che ormai da piùdi un anno ho quasismesso di memorizzareimmagini e passibibliografici da cui sievince l’operato e lapresenza delle TREOTTAVE.Credo quindi, e viassicuro senzapresunzione, di poterdire che al 99 per centosono sicuro di ciò chedico e scrivo.Anche perché, io, fino apochi mesi fa abitavonella città del 99.

Le tue ricerche tihanno portato adassegnare unsorprendentesignificato anche allaPorta del Sole diTiahuanaco, dove hairinvenuto importantivalenze numeriche.Alla luce delle tueinterpretazioni, pensiche possa restarvalido quanto finora anostra conoscenza sulceleberrimo monoliteo qualcosa andrebberiscritto?

Quanto sono contento diquesta domandaFacciamo così, chi puòprenda un’ immaginedella Puerta del Sol.

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Fatto?Benissimo oraimmaginate chequalcuno in un momentoimprecisato della storiaumana abbia volutolasciare unatestimonianza graniticadell’avvenuta CODIFICAdell’atto creativo divino,un atto basato su un tipodi energia moltoparticolare, in grado di“muoversi” soloattraverso semplici saltidi OTTAVA .Ci siamo?Ebbene quel qualcunocome potrebbe scriveretutto ciò nella pietra?Pensateci.Adesso riguardate la fotodella Puerta, ci sono o nosulla sinistra e sulladestra di Viracocha TREFILE di OTTO esserialati?CI sono.Sommatele .A questo punto avremo24 esseri per ambo i lati,in tutto - 48- Entità“composite”.Ora provate amoltiplicare per sé stessotale computo, quindidocumentatevi su unodei più grandi misteritemporali dei Maya,l’Alautun, fatto da23miliardi40milioni digiorni.

A questo punto non viresterà altro da fare chechiedervi perché laQuarta Ottava fra gliacuti di un qualsiasipianoforte avrà comevalore numericovibrazionale (Hertz) lostesso del calendarioMaya.Forse non lo sapete main questo modo avretesvelato uno dei piùgrandi misteriINSOLUTI del mondoarcheologico, utilizzandouna semplicissimainformazione in Ottave,di migliaia di anni fa, ecredetemi, tutto ciòsarebbe solo unafrazione delleinformazioni ottenibilidal lato Est della Puertadel Sol.

Secondo il tuo parere,questa potentevibrazione divina chepare contrassegnareogni elemento delnostro universo, percerti aspetti ancoranon compresapienamentedall’uomo, è infinericonducibile ad unarazza extraterrestre epuò spiegare, inqualche modo, ifenomeni insoliti cheancor oggi cicircondano?

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Allora, sulla Terra nonesistono diversi misteri,nossignori, esiste unSOLO mistero il qualelega l’uomo a doppio fiload un sapere“IMPOSSIBILE”presente in mezzo a noida sempre.Ora se tale sapere eraincredibile migliaia dianni fa immaginate oggi,se come credo si èevoluto, cosa può fare efa.Sto dicendo cheprobabilmente qualchecugino piuttostoprogredito lo abbiamosempre avuto, ilproblema è capire dovesi NASCONDE econsiderando comemolto si giochi intornoad un tipo particolare diSUONO, credo chedovremmo guardare alTEMPO come a uno degliindiziati dimensionalipiù importanti.

“Il segreto delle TreOttave”, “L’Ottava. Lascienza degli dèi” e “Ilgenio sonico”,pubblicati tra il 2007e il 2008 daMelchisedek Edizioni,trilogia oradisponibile incofanetto,rappresentano ilsunto delle tueinvestigazioni.Pensi che in futuro tioccuperai ancoradell’argomento odobbiamo aspettarciqualche pesanteincursione in altrisettori dellaconoscenza?

Qualche sorpresa ci saràe riguarderà prima iCerchi nel Grano sul cuitema a Settembre usciràun mio libro dal titolo“La Storia Millenaria deiCerchi nel Grano”, a cuiprobabilmente seguiràun’opera dedicata alle“strane” conclusioniequazionali su cui si basala Teoria delle Stringhe,nel tentativo di dirimerel’ormai secolare edinutile divisione postafra Scienza Ufficiale esapere pseudo - esotericodell’OTTAVA.Oltre a ciò direi chemolto del mio impegnoverrà dedicato allacreazione di una TEORIAdel TUTTO del Misteronella speranza che primao poi possa tornare aperdermi nei raggi diquel Rosone che mi havisto, alcuni anni fa,rinascere a nuova vitaconoscitiva.

Cari lettori di Tracced’eternità ora vi lascio ela cosa mi dispiace nonpoco, spero nelfrattempo di potercondividere con voi altrimomenti augurandoviun’OTTAVA fatta da 99abbracci.

Michele Proclamato

Dal 24 settembre 2009 èdisponibile

l’ultimo libro di

MicheleProclamato

La storiaMillenaria

dei Cerchi nelGrano

Prove e documentazionidi un “fenomenodi conoscenza”senza Tempo

Edizioni Melchisedek

A marginedell’intervista, inmaniera del tuttonaturale, è nata lacollaborazione diMichele Proclamato a“Tracce d’eternità”.Da questo numero,infatti, l’autore curerà suqueste pagine unarubrica chiamata “LoSpazio dell’OTTAVA” eci condurrà per manoalla scoperta delle suerivoluzionarie ipotesi.

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San Leo in…bianco e nero

Antonella Baccaria

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Gli anelli mancanti pag.93

Gli anellimancanti

Ines Curzio“C’erano i Giganti sullaterra a quel tempo,

quando un destino comunecolpì Atlantide e Marte:

forse la teoriadell’evoluzione

ha spiegato solo una partedella verità…

e ora è tempo di riscriverela storia.”

Una novità attende dasettembre in libreria tutti gliappassionati del settore enon solo.Il libro che ho il piacere dipresentare nasce dalla miapersonale esperienza erilettura di argomenti noti emeno noti nell’ambito dellescienze di confine, che hofatto convergere insiemeper cercare delle risposte aduno dei più grandi enigmi

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della storia, forse il piùgrande: qual è l’originedell’uomo?Partendo da questadomanda principaleincontriamo molte altrequestioni aperte: letradizioni religiose, i miti, imisteri ancora senzarisposta e i dati scientificipossono trovareun’interpretazione comune?Può esistere un quadrod’insieme che colleghi fraloro la scienza ufficiale conle cosiddette scienze diconfine? Scienza e fedepossono conciliarsi?Sono questi alcuni degliinterrogativi che mi sonoposta. Nessuno ha dellerisposte certe, ma sonoconvinta che bisognatrovare il giusto punto diosservazione: quello cheunisce gli uomini, la storia,la scienza, le religioni, liaccomuna e non li divide.Forse solo allora tutte ledomande troveranno unarisposta!Preparatevi ad un viaggioaffascinante fra storia,scienza e archeologia: Igiganti sono davveroesistiti? Quante tradizioni almondo ne parlano?Venivano da Atlantide?Esiste il mitico continente

sommerso? Cos’hanno incomune le centinaia dileggende che narrano deldiluvio universale? Qualiciviltà esistevano prima diquesto tragico evento? Cosaaccomuna le antichissime esconosciute civiltà da cuisono poi nati i Celti, i Maya,gli Indù? Popolilontanissimi fra loro, macon tradizioni mitologichemolto simili…ma alloraquesti miti sono davverosolo miti oppure c’è unfondo di verità che vareinterpretato per capire lenostre origini?”Reinterpretare, questa è lachiave del problema e allorapartiamo dall’elemento anoi più vicino: “C’eranosulla Terra i Giganti a queitempi - e anche dopo -quando i figli di Dio siunivano alle figlie degliuomini…”Finora si è sempre pensatoche i Giganti e i figli di Dio,nel passo della Genesi,fossero gli stessi esseri, iNephilim o Announaki, e secosì non fosse chi sono ifigli di Dio e da dovevengono?E se entrambi, in manieradiversa, fossero intervenutinell’evoluzione dell’essereumano? Forse la Teoria di

Darwin ha spiegato solo unaparte della verità…Per lascienza ufficiale c’è ancoraun’anello mancante fra iprimati e l’uomo diNeanderthal…Chiediamociallora: e se fossero molti dipiù “Gli Anelli Mancanti”?Questo il titolo del libro chevi aspetta nelle librerietradizionali dove può essereordinato se non è presente ascaffale, oppure nelleprincipali librerie online.Visitate il sitowww.glianellimancanti.come troverete estratti, video,foto, curiosità, l’elencocompleto delle librerie doveè disponibile e i link perl’acquisto online.La voglia di conoscere glianelli mancanti della storiaporta inevitabilmente adipotesi spesso al limite dellafantascienza e quasi dellafantasia. Esistono misterisulla Terra ancora senzarisposte e il limite trascienza ufficiale e nuovefrontiere della ricerca si vasempre piùassottigliando…finché ungiorno svanirà e tutti glianelli si ricongiungeranno.

Ines [email protected]

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Dreamland pag.95

Gli alienibuoni

Mack ad un conferenza del GAUS

Gianluca Rampini La disputa tra chi crede chegli alieni siano buoni ocattivi è sempre viva e nonsembra poter raggiungerealcun punto di svolta. Afavore della visione negativasi schierano la maggiorparte dei ricercatori che sioccupano di rapimenti,

coloro che più di altri hannoinformazioni di “primamano”. In questo ambitovengono considerato alienibuoni gli alieni che noninterferiscono con l'umanitàe quindi non potremmoconoscere, un po' sullascorta del principio di non

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interferenza che animaanche la serie di Star Trek.L'unica eccezione in questacerchia di ricercatori èrappresentata dalloscomparso John Mack.

I racconti che egli ottenevadai rapiti con cui entrava incontatto illustravano spessoun'immagine amichevole eaffettuosa di razze alieneche sceglievano alcunepersone per mostrare lorocome lo sconsideratocomportamento degliuomini nei confronti delpianeta Terra avrebbeportato ad inevitabilidisastri, consegnando loromessaggi d'amore efratellanza con i qualiprovare a redimerel'umanità.L'altro fronte della ricercasui rapimenti gli ha fattonotare che probabilmenteciò dipendeva dal suoapproccio ai soggetti masopratutto dalla suaincapacità di superare lefalse memorie che gli alieniinstallavano nei soggetti.Considerato il numero e ilcalibro dei ricercatori che sicontrapponevano ( BuddHopkins, David Jacobs,Corrado Malanga, DerrelSims ) lui stesso cominciò a

dubitare dei risultati dellesue sedute.Non ci sono quindi moltefonti attendibili cheattestino la presenza sulnostro pianeta di alieni conintenti positivi.Per lo più quest'idea si èdiffusa grazie ai racconti dialcuni contattisti che però onon hanno mai potutosostanziare le loroinformazioni oppure sonostati accusati di falsificarle,come nel caso di GeorgeAdamski.

L'ideologia New Age poi sela fece propria, nell'ottica diuna fratellanza cosmica e diuna nuova speranza perl'umanità.Con il passare degli anni sidiffuse anche la teoriasecondo cui fossero militarie governi a voler far credereche gli alieni siano tutticattivi e farne caproespiatorio di molti loroprogetti segreti e per potergiocare in un futuro nontroppo lontano la carta della“falsa invasione” ( vediBluebeam Project ) .Tornando alla questione delprincipio di noninterferenza, per quantoragionevole, dobbiamotener presente che si tratta

di una semplicesupposizione, valida in lineadi principio ma che indeterminate situazionipotrebbe venir meno.Assodata l'invasiva presenzadi un certo numero dispecie che si intrattiene inogni genere di azionenefasta contro gli abitanti,umani ed animali, dellaTerra non appareirragionevole che anchealtre razze, che avrebberopreferito rimanereimparziali si siano sentite indovere si provare arimettere la situazione inequilibrio.

Molto probabilmente ciòverrebbe fatto in totalesegreto e con la massimadiscrezione, proprio nelrispetto di quel principio.Ed è a questo punto che lastoria di “Amicizia” assumeun'importanzaconsiderevole. Nel rispettodella licenza e della volontàdella persona che haraccontato la sua esperienzavi propongo latestimonianza che NikolaDuper ha raccolto.

Gianluca [email protected]

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La storia di“Amicizia”

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La storia di “Amicizia” è rilasciata sotto licenzaCreative Commons Attribuzione - Non opere derivate 2.5 Italia15

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15 LICENZA Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 2.5 ItaliaTu sei libero: di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitarequest'opera Alle seguenti condizioni: Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autoreo da chi ti ha dato l'opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l'opera.Non opere derivate. Non puoi alterare o trasformare quest'opera, ne' usarla per crearne un'altra. Ogni volta che usi odistribuisci quest'opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza. In ogni caso,puoi concordare col titolare dei diritti utilizzi di quest'opera non consentiti da questa licenza. Questa licenza lasciaimpregiudicati i diritti morali.

Nikola Duper Certe volte la vita cisorprende con dei risvoltiinaspettati. Molti di voi miconoscono come unmodesto ricercatore che daanni si dedica al fenomenodei cerchi nel grano.L’ufologia è sempre stata unmio forte interesse, ma nonho mai approfondito latematica a tal punto dapoter essere considerato unesperto. Però, grazie aicerchi nel grano, hoconosciuto molte personeche studiano ufologia inItalia e all’estero. Forseproprio per la mia attivitànell'ambito del mistero, eper le mie conoscenze degliambienti ufologici, è iniziataper me una vicenda che hadegli aspetti imprevedibili.

Nell’ottobre del 2008 sonostato contattato da unapersona che, avendo sentitoche mi occupavo dei cerchi

nel grano, volevaconoscermi. Mi sonopresentatoall’appuntamento, abbiamochiacchierato per più diun’ora e poi questa personami ha chiesto se potevoaiutarla nella divulgazione,del tutto disinteressata, diuna storia moltoimportante. La personastessa non poteva, peralcune ragioni, presentarsi“allo scoperto”, e quindiserviva un tramite. Horisposto che avrei aiutatovolentieri, nel limite dellemie possibilità, e ci siamodati un appuntamento perdue mesi dopo. Infatti, cisiamo rincontrati nelgennaio del 2009 e hosaputo che il miointerlocutore è stato, peruna lunga parte della suavita, uno dei protagonistidiretti della cosiddetta

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“Amicizia”. Una voltatornato a casa, ho verificatol’attendibilità di questastoria con alcuni amiciesperti, i quali mi hannodetto che, a loro avviso, sitrattava di una storia vera.A questo punto, avevoabbastanza elementi perprendere sul serio la storiache mi è stata raccontata e,vista anche l’ottimaimpressione che mi halasciato la personacoinvolta, ho deciso di dareil mio contributo nelladiffusione di questaaffascinante e importantestoria.

Mi rendo perfettamenteconto che mi sto giocando lareputazione che hocostruito in anni di attività,ma lo faccio volentieri. Lafiducia esiste anche peressere data quando ritieniche qualcuno la meriti.

Il testo che segue mi è statoconsegnato dalla personache mi ha chiesto di fare datramite. Mi ha anchechiesto di rispettare la suascelta di restare inincognito, per ora, e diassicurarmi che il testo nonvenga inserito in uncontenitore che ne “orienti”a priori il significato,seguendo così la regolad’oro del buon giornalismo.Io ho accettato queste dueulteriori richieste, etrasmetto il testo alle testateinteressate senza alcuncommento.

Buona lettura e, se visembra una testimonianzaimportante, passate parola.

La storia di “AMICIZIA” -osemplicemente “la storia”,come l’abbiamo sempre

chiamata- è vera, e hacoinvolto un gruppo dipersone italiane e nonitaliane per molti anni, fra il1956 e il 1990. Alcune diqueste persone, fra cui ilsottoscritto, sono ancoravive, e hanno avuto rapportidiretti (faccia a faccia) congli Amici (chiamati ancheW56), che sonoextraterrestri provenientisia da pianeti della nostraGalassia (alla distanza dicentomila anni luce), sia daaltre Galassie. Qui sullaTerra essi hanno raggiuntoil numero massimo di 200persone, residenti in basi(alcune vastissime) sottoterra (a circa 20 km diprofondità) e sotto il mare,alcune lungo la fasciaadriatica, con la prima base“storica” sotto AscoliPiceno.

Ciò che ora brevemente diròderiva esclusivamente daciò cui ho partecipato inprima persona, nel corso diuna lunga parte della miavita, e dalle nostreconversazioni dirette con gliAmici. Ne ho leregistrazioni, con la loroviva voce.“Amicizia” raggruppa popolidiversi fra loro, sia per lecaratteristiche fisiche (alti,piccoli, giganti, ecc.) sia perla provenienza (anche daaltri Universi e altredimensioni), maaccomunati da una sceltafondamentale verso il Bene.E’ una sorta diconfederazione trasversale,in nome di un comuneideale di vita e di pensiero,pur rimanendo grandidiversificazioni fra popoli efra individui, e fra scelte

personali. Siamo agliantipodi dellamassificazione ideologica.Il popolo con cui abbiamointeragito noi è compostoda individui (uomini edonne, come noi) moltobelli fisicamente, molto alti,circa tre metri, oppuremolto piccoli. Ma questisono aspetti secondari. Altripopoli che fanno parte di“Amicizia” sono assaidiversi da noi. Ciò che contaè la sostanza, al di là dellediverse tipologie e delleinnumerevoli particolarità“folcloristiche”.Gli Amici sono nostri fratellimaggiori. Sono umani, anzisiamo noi che non siamoumani rispetto a loro. Sonoassai più umani di noi, perquesto non si fanno vedere.Sono “troppo” umani… E’facile per noi adularli, ma èpiù facile invidiarli per laloro compiuta umanità…Altri popoli degli Universihanno optato per il Male,spesso rappresentatodall’adorazione dellaEnergia e della Conoscenza-Scienza, e questo dualismofra Bene e Male èfondamentale percomprendere la lotta tuttorain corso e le enormidifficoltà nello svelamentodella verità agli abitanti delnostro pianeta.La lotta fra il Bene e il Maleè reale ed originaria, non èil frutto di una invenzione enon è una“rappresentazione”. Gliindividui malvagi non sonoil risultato di unesperimento scientifico malriuscito, tant’è vero chepossono liberamentescegliere di non essere piùmalvagi.

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Questa lotta fra il Bene e ilMale ha riguardato anche lavita dei terrestri del nostrogruppo, rendendoli personeparticolari.Le nostre esperienze, siafenomeniche (incontrifaccia a faccia con alcuniAmici, conversazioni conloro, dischi e altri oggettivolanti di altre forme,visioni molto ravvicinate dimaterializzazioni esmaterializzazioni, visite epermanenze anche lunghenelle basi sotto terra, ecc.),sia mentali e morali, hannosegnato in modo assaiprofondo e indelebile lenostre vite, spessorendendoci vulnerabilirispetto alle leggi, regole econvenzioni della realtà esocietà in cui abbiamocontinuato a vivere elavorare, salvo quelli di noiche hanno optato di passareil resto della loro vita con gliAmici. La realtà cheabbiamo vissuto con gliAmici supera ogniimmaginazione, e il silenzioassoluto con gli altri, e ilcontinuo pensiero interiore,per anni e decenni, sonostati in noi la reazione piùnormale. Una sorta diruminazione, e di crescitacontinua dellaconsapevolezza e dellaindicibilità. Alcuni di noihanno pagato un prezzomolto alto per la loro“diversità”, uscendo daicircuiti della normale vitasociale e lavorativa.Alcuni di noi hannomantenuto un segreto totaleo quasi totale, aprendosisolo con pochissimi intimi,altri hanno parlato, mahanno volutamente fornitouna versione solo parziale o

modificata. Le ragioni di ciòsono molteplici ecomplesse, perché ci sonocose che non si possono direneppure quando si è decisodi parlare. Inoltre, èsuccesso che parecchie dellecose rivelate sono stateoggetto di gravi distorsioni,banalizzazioni,manipolazioni einterpretazioni del tuttoarbitrarie, ovvero dicomunicazioni scisse oschizofreniche, cheaffermano una cosa e subitodopo il suo contrario,ingenerando dubbio e, indefinitiva, incredulità.Questo ha riguardato ancheaspetti e ragionifondamentali della presenzadegli Amici fra noi, e perquesto motivo è necessariointervenire rettificando, esoprattutto dicendol’essenziale che non è statodetto, o di cui è stato detto ilcontrario.Il fatto è che questa vicendaè estremamente complessa.In essa l’ambiguità, ladisinformazione voluta onon voluta e la mescolanzadel vero e del falso svolgonoun ruolo importantissimo.Inserire un solo elementochiaramente non credibile -per esempio auto-contraddittorio o ridicolo-in una storia vera rendel’intera storia non credibile,il che può anche essere loscopo, conscio o inconscio,di chi riferisce la storia. Ciònon è casuale, e nondipende solo dalla volontàpersonale di chi scrive oparla o “rivela”, o si spacciaper un protagonista mentrenon lo è stato, ma rientra inuna delle leggi che regolanola presenza nascosta degli

Amici sulla Terra. E’ semprestato così anche in altreepoche. A causa di fattoriche appartengono ai pianisottili -cioè i piani non fisicidella realtà- e che sonodifficili da verbalizzare, lapresenza degli Amici fra noiè subordinata ad alcuneleggi, fra cui la leggedell’ambiguità, delladuplicità, dell’inganno, checaratterizza la condizionedegli uomini terrestri. Tuttequeste cose “negative” nonsono elementi estranei oaccessori o secondari, mafanno partecostitutivamente delleregole del gioco. Ciò avvienein ogni momento, compresii momenti dei tentativi disvelamento, come questoora in corso.Gli Amici non sono i soliextraterrestri presenti sullaTerra. Individui di diversialtri popoli sono fra noi,perché la Terra è un pianetaparticolare nell’economia diquesta parte dell’Universo.Lo scopo della presenzadegli Amici non è quello distudiarci (ci conosconoassai bene, meglio di noistessi!), ma quello diaiutarci, perché le nostrecondizioni generali nonappaiono loro soddisfacenti,soprattutto per il tassoelevatissimo sulla Terra diodio-violenza-ingiustizia eper la piega anti-umanisticaassunta dalla nostra scienzae tecnologia. Potendovedere i nostri pensieri esentimenti, gli Amicivedono ciò chenascondiamo dietro lemaschere, le parole e isorrisi...Altri popoli sono qui peraltri motivi, e i rapimenti di

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terrestri da parte diextraterrestri, nonché lacreazione di ibridi, sono unarealtà di cui gli Amici ciparlavano fin dagli anni ’60.Dico questa cosa perchéoggi ne parlano i media, e ioricordo ciò che ne disserogli Amici, ma di parecchiealtre cose di cui sentoparlare non so nulla, e nonho alcun giudizio da dare,perché gli Amici non nehanno parlato. Per esempio,non so assolutamente nulladei cerchi di grano. Pensoche gli Amici, pur dicendocitante cose, ci abbiamo dettosolo una piccolissima partedi ciò che sapevano,compreso ciò che sapevanosulle attività fra noi deglialtri popoli. Del resto, lamia mente fa già moltafatica a capire e “digerire” lecose che ho visto o di cui gliAmici mi hanno parlato,figuriamoci se ci avesserodetto tutto… Credo,tuttavia, di aver saputo daloro le cose essenziali percapire e per orientarmi,sapendo che sono vere enon sono solo“informazione”, su cui nonsi può non sospendere ilgiudizio.Dico che quelle cose sonovere perché ho avuto unrapporto personale con gliAmici, e ho avuto lasensazione forte che midicessero la verità, comequando sai che il tuomigliore amico, o la personache ami e che ti ama, ti stadicendo la verità. Questa èstata la mia fortuna nellavita: di potermi fidare, in uncampo in cui è difficilissimopotersi fidare, grazie aquesto rapporto personale.Oggi, con le possibilità,

offerte dalla tecnologia, dialterare o creare le provecosiddette “oggettive” (foto,ecc.), il fattore dellatestimonianza personalecredibile assume un valoreanche maggiore che inpassato.Gli Amici, rispetto a tutti glialtri popoli in visita sullaTerra, offrono unacaratteristica assaiparticolare e preziosa: sonolegati ai piani sottili cheregolano il destino dellaTerra, e a quella che essichiamano l’Animadell’Universo, al di là delpiano fisico o fenomenico,per cui hanno una sorta dicontrollo generale su tuttociò che accade, anche sepossono intervenire edinterferire solo a condizioniparticolari, come in unacomplessissima partita ascacchi di cui è quiimpossibile anche soloaccennare alle regoleprincipali.Gli Amici definiscono sestessi come non giàappartenenti al mondo delloSpirito, ma come coloro che“vengono subito dopo ilmondo dello Spirito”.Oppure, si autodefinisconocome i “preannunciatori delmondo dello Spirito”. Essi sipongono insomma comeintermedi fra noi e il mondodello Spirito.Rispetto alla scienza etecnologia degli altri popoliextraterrestri, quella degliAmici è del tutto particolaree diversa, perché è ricalcatasulle leggi del mondo delloSpirito. Si tratta di unascienza e tecnologiaincommensurabile con lanostra, anche con gli aspettipiù innovativi della nostra

fisica quantistica; ma essidispongono anche diun’altra scienza etecnologia, più comune, chein parte hanno tentato dicondividere con noi,soprattutto nel campodell’elettromagnetismo. Maciò ha scatenato in noisoprattutto desideri diavidità, possesso,competizione eonnipotenza, il che li haindotti a ritrarsi da questoprogetto di condivisione.Gli Amici hanno vinto unagrande guerra nell’Universocontro i popoli del Male, mala partita da giocare sullaTerra è ancora del tuttoaperta. Le menti di noiterrestri del gruppo, legatiper sempre agli Amici da unantico patto, e le menti deiterrestri cui ci rivolgiamo,come sto facendo adesso,sono coinvolte in questaguerra, che si svolgeanche nelle nostre sfere piùintime e inconsapevoli, equesto rende tutto assaidifficile, al limite dellaindicibilità.La razionalità èassolutamente necessaria,ma non è sufficiente per darconto di fenomeni,interazioni e conseguenzeche vanno al di là di tuttociò cui la società e laconoscenza-scienza cihanno abituato econdizionato. In realtà, larazionalità necessaria peraffrontare questa vicenda ele sue implicazioni èenormemente più ricca ecomplessa di quellaabitualmente utilizzata dainostri scienziati e anche daisistemi filosofici come ilbuddismo con la sua leggedi causa-effetto, che

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costituisce solo un tassellodi una spiegazionecomplessiva enormementepiù complessa ed articolata.I cosiddetti “insegnamenti”degli Amici non sonoancora stati divulgati, econsentono di affrontarecon una nuovaconsapevolezza questaintricatissima matassaconcettuale edesperienziale.

Alla base degliinsegnamenti degli Amicic’è la TRASCENDENZA diquello che anche noichiamiamo Dio, e che nonva confuso con l’Animadell’Universo di cui hoparlato prima. Siamo quiall’opposto del panteismo,ma qui mi devo fermare,anche se questo è il puntopiù importante in assoluto eil motivo principale dellapresenza degli Amici franoi, secondo le loro stesseparole.La foto qui presentata,scattata con una Polaroidnegli anni ’60, rappresental’aspetto fondamentale delrapporto fra il nostrogruppo e gli Amici: la fotoritrae la proiezione delcorpo sottile di un gigante, ela cosa importante è lamessa in evidenza della

zona del cuore come partecentrale, cioè l’Amore comela cosa principale negliesseri umani, terrestri oextra-terrestri.Si chiama UREDDA, in unadelle lingue degli Amici,l’energia prodottadall’Amore fra le persone, inparticolare fra gli Amici e ilnostro gruppo, in seguito adun patto fra loro e noi e atanti eventi che ci hannounito. Grazie a particolaristrumentazioni chelavorano sui piani sottili (visono decine di piani sottili),l’UREDDA vienetrasformata dagli Amici inaltre energie e oggetti,persino nell’ossigeno cheessi respirano nelle lorobasi sotto la terra e il mare.In mancanza di UREDDA,gli Amici, resisivolutamente vulnerabili perAmore, periscono. Inoltre,gli Amici si eranovolutamente resi dipendentidagli aiuti materiali (cibo,soprattutto frutta e ortaggi)che noi gli procuravamo.Ciò avveniva mediantesmaterializzazioni guidate adistanza, cui hopersonalmente assistito epartecipato moltissimevolte, nell’arco degli anni. Lichiamavamo i “prelievi”degli Amici, anchetonnellate di cibo alla volta,che si smaterializzavano aun metro dai nostri occhi, eimmediatamente sirimaterializzavano nellebasi degli Amici. In altricasi, con lo stesso sistemagli Amici ci inviavano deglioggetti, piccoli o grandi, chesi materializzavano sotto inostri occhi.

L’UREDDA è una energia,ma gli Amici non sono gliadoratori dell’Energia,come altri popoli. Essiseguono l’Amore, che è lafonte anche delle energiebuone come l’UREDDA, maè esso stesso al di là di ognienergia.Gli Amici, per poter starequi con noi, hanno dovutoaccettare la legge del Tempoe soprattutto la leggedell’Avere, che regolano ildestino del nostro pianeta.Ignorare, o noncomprendere fino in fondoLA VOLONTARIAAMOREVOLEDIPENDENZA DEGLIAMICI DALLA LEGGEDELL’AVERE, e indefinitiva dai nostri pensierie dalle nostre azioni,impedisce di cogliere il verosignificato della “storia” perquel che essa è stata. Eimpedisce di esserepreparati se essa siripresenterà, forse in formaallargata.Oggi, i nuovi paradigmicosiddetti “post-moderni”della conoscenza terrestre,aggiungendosi ai paradossidella fisica quantistica,aprono le menti verso ilriconoscimento del fatto chela realtà non è quella cheappare, o non solo quellache appare; e l’idea chepossiamo essere come deibambini che giocano in unastanza, ignari di tutto ciòche avviene intorno a loro, epersino ignari di tutti glialtri contenuti della stanza,al di là dei giocattoli, puòoggi non apparire assurdacome in passato. Tuttavia,la vera accettazione (nonsolo a livello ludico ovirtuale, ma a livello di reale

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consapevolezza) del mondoextraterrestre fra noirappresenta una rivoluzioneantropologica e conoscitivaancora sconvolgente, moltopiù della rivoluzionecopernicana. Solo a titolod’esempio, la Terra inpassato (centinaia dimilioni di anni fa) haconosciuto altre sei civiltàevolute anche più dellanostra, che si sono estinteper colpa. Questa fineminaccia anche noi oggi. GliAmici non vorrebbero che siripetesse ancora una volta ilnostro passato auto-distruttivo, cui essi hannoassistito con dolore.Possono aiutarci, e lo fanno,ma all’interno di vincoli econdizioni imposte dai pianisottili della Terra e delnostro Universo. Vincoli econdizioni di cui tutti noiignoriamo l’esistenza.La complessità dellevariabili in gioco, rispettoallo svelamento, è tale cheneppure gli Amici hannofatto “profezie” su di esso.Circa il 2012, di cui si parlatanto, io non li ho maisentiti parlare. Invece,hanno detto che sarebberoritornati. E’ vero che quellicome me (ormai pochissimirimasti) hanno sottoscrittoun patto particolare conloro, un solenne giuramentodi fedeltà reciproca, anchese ormai sono passatimoltissimi anni. Ma per ilmomento io non so se equando torneranno, o forsesono già tornati e sono giàall’opera con altri terrestriin qualche parte del mondo.Non so se mi contatteranno.Non credo, penso che direqueste cose che oggicomincio a dire a Nikola

Duper sia il mio unicocompito, come del resto midissero gli Amici stessitanto tempo fa.Alla fine degli anni ’40 gliAmici offrirono unacollaborazione ai verticidell’Amministrazione USA,ma in cambio chiedevanol’abbandono del programmadi armamento nucleare. Mala loro offerta e richiestavennero respinte, e altripopoli extraterrestri hannocollaborato con gli USA ealtre potenze; i risultatisono stati del tutto negativi,e pesano tuttora sul nostrodestino collettivo. Uno deimotivi che ritardano losvelamento (ma laquestione è assai intricata, esi tratta veramente di unosolo dei motivi) è che gliUSA dovrebbero assumersi,davanti all’intero pianeta, laresponsabilità di averrifiutato una collaborazionebuona e di averne attivataun’altra non buona, opessima, basandosiesclusivamente suconsiderazioni di potere edominio, mentendo aicittadini e praticandol'occultamento (“cover-up”)per decenni.A seguito del rifiutopolitico-militare americano,gli Amici hanno portatoavanti la strategia deicontatti riservati con piccoligruppi di terrestri, cercandodi valorizzare la qualità deirapporti umani personali,dell’Amore e dell’UREDDA,rispetto alla quantità e allavisibilità.Tuttavia, neppure questicontatti qualitativi hannodato i frutti sperati, per cuioggi si deve ricominciare.Con gli Amici, comunque,

non vi è mai una sconfittadefinitiva, perché le lororisorse sono veramentestraordinarie. Quando gliAmici perdono unabattaglia, è perchél’abbiamo persa noi, e loro,assoggettandosi alle leggidei nostri piani sottili,devono perderla con noi, epagare con noi e per noi. Lamancanza di UREDDA neiloro confronti, da partenostra, ha provocato nelnovembre 1978 la morte dimolti Amici e la loroprovvisoria sconfitta -daloro prevista e messa inconto- da parte del popolonemico, chiamato CTR, matutto ciò è ancorareversibile.La vicenda degli Amici connoi è uno straordinariodramma nascosto, conrisvolti imprevedibili.Imprevedibili in parteanche per loro, stantel’incredibile complessitàdelle variabili in gioco, secosì vogliamo chiamarle, el’imponderabilità dellelibere scelte. Gli Amicirispettano infinitamente lavolontà delle persone.Collaboratori terrestri degliAmici e collaboratoriterrestri di popoli nemicidegli Amici (e quindi nemicinostri) sonosilenziosamente in lotta fradi loro ogni giorno. I nemicistanno tentando unaconquista molto graduale eapparentemente indoloredel pianeta, lavorandosoprattutto sulle menti.Purtroppo, non èfantascienza. Magari lofosse. Purtroppo, non èparanoia. Magari lo fosse.Tuttavia, solo accennare aqueste cose induce allo

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screditamento di chi le dice,e questa è una potente armain mano a chi vuole il nostromale. I condizionamentimentali e sociali in questoambito sono potentissimi.E’ facile screditarechiunque, quale che sia ilsuo ruolo sociale oculturale, se vi sono fortimotivi per farlo. Chi haavuto esperienzesegretissime come questacon gli Amici, e poi èriuscito, malgrado ciò siainusuale e “strano”, adoccupare un ruoloimportante nella società ead essere rispettato comepersona affidabile, teme diessere screditato, se rivela ilsuo segreto; e teme,soprattutto, che larivelazione screditerà ancheil segreto stesso. Egli sa chequei condizionamentisaranno comunque più fortidel suo ruolo e dellaconsiderazione da lui

conseguita in un’intera vita.Così, egli tace, mentreparlerebbe solo per dire laverità, e non volendo altroper sé. Invece altri, che nonsanno o non vogliono dire laverità, e che non rischianodi essere screditati, perchénon hanno nulla dascreditare, parlano perscopi di protagonismo o dilucro. Questo, oggi, è veroin tutti i Paesi, e vieneutilizzato a fondo da tutte lepersone e le istituzioni chenon vogliono lo svelamento.Di fatto, la gente tende anon credere “veramente” (o“finge con se stessa” dicredere) alle “rivelazioni”;o, al massimo, “sospende ilgiudizio”, sapendo che esseprovengono da persone cheagiscono a scopo diprotagonismo o di lucro, eche non temono loscreditamento.Cercherò di fornire al piùpresto un’esposizione

sistematica articolata inpunti. Lo scenario totale èestremamente complesso,perché include anche lapresenza e le attività fra noidegli altri popoliextraterrestri, maconsiderare questo scenarionella prospettiva offertacidagli Amici consente diavere almeno un filo rosso eun senso generale. Questo èpossibile perché laprospettiva degli Amici èuna prospettiva privilegiata,a causa del loro rapportodel tutto particolare con ipiani sottili e con l’Animadell’Universo. Visto da altreprospettive, lo scenario ènon solo troppo complesso,ma è addiritturaindecifrabile e, in definitiva,disperante.

Uno del Giuramento(per ora in incognito)

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Librarsi pag.104

Il Santo Graaldi Franco Cardini, Massimo Introvigne, Marina Montesano

Pp. 238, euro 5,90Giunti, 2006

ISBN: 8809046943

Simonetta Santandrea A livello letterario la ricerca delGraal è solo una bella avventuracavalleresca, ma a livello allegoricoessa è il racconto del processo checonduce alla conquista dellasapienza. Ma si tratta di unaricerca infinita: il Graal restaineffabile e insondabile, e taleineffabilità permane il nucleoultimo del suo mistero.Franco Cardini stesso, su «LoStato» del 24 marzo 1998, tracciala storia del “graal”: la parola graalè misteriosa ma non troppo. Negliidiomi di tipo celtico termini affinirinviano a normali suppellettili da

tavola, sorta di grossi e profondipiatti di portata o di grandi coppe.La "grolla" valdostana è parentelessicalmente stretta del graal; e ilgreco krater gli è almeno affine.Nel penultimo decennio del XIIsecolo, un poeta di corte dellacontessa di Champagne, Chrétiendi Troyes, redasse un romanzo inversi, il Perceval, in cui si narraval'educazione iniziatico-cavallerescad'un giovane selvaggio gallese. Lascena-madre di quel romanzo erala "processione del graal" nelcastello del misterioso RePescatore.

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In quel contesto figurava non ilGraal, bensì un graal: unrecipiente qualsiasi, ma d'oro purotempestato di gemme e di arcanosplendore.Si sarebbe poi saputo cheall'interno di quel graal c'eraun'ostia, che bastava a nutrire ilsignore del castello affetto daun'inquietante malattia.Nei secoli XII-XIII la Chiesa latina,insidiata dall'eresia catara, stavasviluppando una robusta teologiaeucaristica e incoraggiando unaforte devozione al misterodell'altare.In effetti, lungo tutto il medioevo, ilGraal per eccellenza si collegòall'eucarestia: e quindi l'oggetto fuconsiderato ora il piatto nel qualeGesù aveva mangiato l'agnellopasquale, ora la coppa nella qualedurante l'Ultima Cena avrebbeconsacrato il vino e che poi –secondo una leggenda posteriore,esemplificata su quella del legnodella croce – sarebbe servita perraccogliere il sangue delle sue feritedurante la passione.Si sviluppò fra XIII e XV secolouna letteratura ciclica attorno alGraal: molti romanziericontinuarono l'opera di Chrétien,lasciata incompiuta, e aggiunserouna pluralità di episodi e diparticolari al suo raccontocollegando strettamente l'oggettomisterioso sia alle storie deicavalieri della Tavola Rotonda, siaalle vicende – nate da alcunivangeli apocrifi – riguardanti lesorti delle reliquie della Passione eil personaggio che li aveva raccoltie custoditi, quel Giuseppe

d'Arimatea che aveva offerto alSalvatore il suo sepolcro nuovo ene aveva curato la sepoltura.Ai primi del Duecento un poetatedesco meridionale, Wolframvon Eschenbach, introdusse nelsuo Parzival una variabileimportante: il Graal aveva poco ache fare con il mondo celtico in cuil'aveva inserito Chrétien, erapiuttosto qualcosa che venivadall'Oriente (il che era congruo alsuo rapporto col raccontoevangelico) e il suo aspetto non erapiù quello d'una coppa bensìquello d'una pietra.Col tempo si andò diffondendo edivulgando un racconto-fiumeanonimo, la cosiddetta vulgata,conosciuta anche come Lancelot-Graal, che cercava di fondere tuttequeste leggende.Oggi appare abbastanza sicuro cheChrétien e molti dei suoicontinuatori, scrivendo del Graal,si rifacessero a una tradizione oraleceltica tanto peninsulare (viva inBretagna) quanto insulare(conosciuta in Galles e inCornovaglia, con riscontriirlandesi e scozzesi): a una serie dinarrazioni a carattere tanto miticoquanto storico che narravano orale avventure di un oggetto magico(una versione del "recipientedell’abbondanza" presente inmolte mitologie indoeuropeedall’India vedica ai mondigermanico e scitico: la cornucopiaelleno-romana ne è una variante),ora un complesso di miti relativialla morte e alla rinascitastagionale della natura e airapporti tra vivi e defunti, ora la

memoria di vicende accadutesoprattutto tra il V e il VI secolo,negli anni cruciali della finedell'impero romano e dell’arrivodei germani angli e sassoni nelleterre secolarmente abitate dalletribù celtiche.Ma il medioevo europeo, neconservò solo il più evidente esemplice tratto eucaristico.Con la fine del Quattrocento,l'interesse per il Graal scomparverepentinamente.Il Graal riemerse alla fine delSettecento insieme con la voganeoceltistica che, con quellaneogermanica, fu una dellescaturigini fondamentali delRomanticismo.Da allora in poi, il Graal sarebbeentrato come ingrediente primarioa far parte della panoplia dioggetti-mito e oggetti-simbolo cariall'elaborazione esoterica eoccultistica europea che dal Sette-Ottocento a oggi conosce una serieinfinita di variabili imparentateanche se spesso fieramenteavverse l'una all'altra.

(estratto da ©2004 FrancoCardini, da «Lo Stato» del 24marzo 1998)

Esce anche in edizione economicaquesto indispensabile lavoro sulSanto Graal nel quale in 229pagine dense di riferimenti sianalizza un tema tornatoprepotentemente alla ribalta. Inappendice anche un esaustivoelenco della filmografia sul Graal.

Simonetta [email protected]

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Angolo privato pag.106

La città deiviandanti

Giovanna Triolo Erano arrivati nellacittà dei Viandanti,quella che tra lenuvole lontane erarimasta intatta.Il castello con i suoitorrioni eral’immagine dellapotenza, della forzadi un popoloprivilegiato.Si incamminarono frale strade affollate ditulle, organze, velluti,seta dai colori vivaci,indossati da splendidiesemplari di uomini edonne.La porta si aprìautomaticamente, leluci si accesero alloro passaggio, e daun’ampia stanzaadibita a bibliotecane uscì un giovanebellissimo con icapelli lunghi ebianchi.Il Viandante perEccellenza abbracciòcon trasporto il suounico figlio, el’emozione prese ilcuore di entrambi, lavide mentre lo

guardava con affettoe l ’aria scanzonata,gentilmente le siavvicinò e le diede unbacio sulla guancia,con un desideriorepresso diabbracciarla che nontrovava la strada perfarlo.Si diressero nelgrande salone, dovetroneggiava unenorme caminoacceso, nonostante labella giornataprimaverile.L’odore del legnoimpregnava lastanza, ma cosìdelicato da avvolgereogni cosapiacevolmente.Passarono i giorni ingrande letizia e unasera, com’era destino,si trovarono solo Leie il ragazzo dailunghi capellibianchi, che avevapartorito in una nottedi luna piena, senzache un lamentouscisse dalle suelabbra.

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“- Dirti che midispiace credo siainutile”-

gli disse, mentre luicon aria assortametteva un pezzo dilegno nel camino,cercando di ravvivarela fiamma.Mentre dalle suelabbra uscivanoquelle parole, nellasua mente il ricordodi un giorno lontanosi fece vivido:Lui si era buttato inuna guerra di quelleinfinite, che duranosecoli e si perdononella memoria diognuno, il suo cavalloferito a morte lodisarcionò, e lei chedalle alture assistevaprotetta alla scena,prese di corsa uncavallo e si lanciònella battagliacruenta.Dentro di sé portavada qualche mese unanuova vita, il ventreera morbido nel suopulsare, millepensieri in pochiattimi le

attraversarono lamente, poteva moriresenza riuscireneppure araggiungerlo, potevamorire al suo fiancolacerata da unaspada, poteva morirecalpestata dai cavallifuriosi, potevamorire… ma nulla enessuno neppure lamorte l’avrebbetenuta lontano daLui.Dentro di sé sentivala voce della nuovavita che chiedevapietà, che quellamorte non la voleva,che gridava

“- Fermati, madre!!”-.

e lei di rimandourlò nel vento

–“ Aggiungi la tuaforza alla mia, sevuoi vivere!!”-.

le forze le simoltiplicarono,combattè con unaferocia inaudita eriuscì a strappare ilViandante perEccellenza alla morte

che può colpire gliImmortali solo inbattaglia.Quando tutto finì, lavoce della nuova vitanon si fece piùsentire, negli occhidel bambino nato daquel folle amore, viera sempre un mutorimprovero per ciòche gli aveva fattoprovare, la crudeltàdel dolore ancoraprima di nascere, ilterrore di una morteda indifeso.Nel silenzio dellastanza, dove l ’unicorumore era il crepitiodel fuoco, luisussurrò:

” - Mi hai generato, edi questo ti sonograto”-.

E si allontanòandando nella suastanza, lasciando nelcuore di Lei il doloredi non essere unaMadre.

Giovanna Triolohttp://blog.libero.it/Angoloprivato

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Lo Spazio dell’OTTAVA pag.108

Un Guerrierodel Futuro

Michele Proclamato Se spinti, come me, da unsano interesse archeologicononché territoriale, sipotrebbero ottenere,attraverso un semplice cliktelematico una serie dicenni storici dedicati ad un“reperto” che ultimamentesempre più sta attirandol’attenzione di esperti e non.Essendo la mia, l’attenzionedi un “non” esperto, comegiusto, sono ricorso alla

“madre” di tutto il sapereufficiale messo in rete,quindi digitando“GUERRIERO diCAPESTRANO” il noto sitoWikipedia, così si èespresso:

Il "guerriero diCapestrano"è unascultura in pietra calcareadel VI secolo a.C.,rinvenuta in una necropoli

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dell'antica città di Aufinum(Ofena), località a nord-estdi Capestrano (AQ), eraffigurante un guerrierodell'antico popolo italicodei Piceni.Si tratta di una delle operepiù monumentali eimpressionanti dell'arteitalica, conservata a Chietinel Museo archeologiconazionale d'Abruzzo.

Sarebbe giusto aggiungerecome la statua fu ritrovatacon le gambe mozzate nel1934 da un certo MicheleCastagna durante dei lavoriagricoli, ma soprattuttocome attraverso successiviscavi si addivenì, grazieall’archeologo GiuseppeMoretti, ad una vera epropria necropoli in cuispiccarono molti altriritrovamenti tra cui svariatiornamentali femminili, dicui molto potrei dire manon mancherà sicuramenteoccasione.Insomma pur essendo“citato” il Guerriero nongode di quella saluteconoscitiva nazionale masoprattuttoINTERNAZIONALE chetanto meriterebbe ma cheprobabilmente mai avrà.Ma se “l’Ufficialità” me lopermetterà una piccolamano in questo senso potreimodestamente darla,soprattutto perché ilGuerriero, ben lungidall’avere consegnato aicontemporanei tutti i suoi“segreti”, conserva nel suo“Cilindro” un segretomillenario, direi senzatempo, alla base, fra l’altro,di un immenso sforzoscientifico condotto ancheda entità, come la Nasa.

Quindi per trovare, ciò chepuò sembrare uninverosimile nesso fra le“SFERICHE INCISIONI”del Cilindro, scusate, delCAPPELLO, del Guerrierodi Capestrano e le missionispaziali americane, dovròchiedervi un minimo di“pazienza scientifica nonchéstorica”.Quindi da questo momentovorrei che poneste in esserenei miei confronti unasostanziale diffidenzaconoscitiva da fugareattraverso l’opportunaconsultazione “scientifica”.

Una scienza ufficiale

Fu proprio Max Planck,uno dei pilastri fondatoridella Fisica odierna, adammettere che a livelloAtomico non esistevanessun tipo di “MATERIA”bensì un’unica FORZA ingrado di mettere inVIBRAZIONE tutte leparticelle atomichecomponenti un piccolo“sistema solare”.Insomma uno dei padri delmondo dei Quanti mettevain “guardia” la galoppantescienza dell’immensamentepiccolo, facendo intenderecome, qualcosa di diverso,potesse esistere a livelloENERGETICO alla base diun fenomeno “materiale”come quello ATOMICO.Vero è che la Scienza aitempi di Planck, solo dapochi decenni avevarinunciato all’esistenza diun tipo di energia“particolare” frutto più dellateoria che di esperimentiveri e ripetibili.Pochi anni infatti eranotrascorsi dal contestato e

ripetuto esperimento diMichelson-Morley, annisufficienti ad affossare inmodo definitivo l’”esistenza” di un ETERE, inquesto caso, luminifero ingrado di opporsi attraversoun Interferometro, ideatodallo stesso Michelson, alsuo passaggio direzionato.Era il 1887 in Ohio.Sulla base dei “risultati” ditale esperimento Einsteinconcluse che la velocitàdella luce poteva ritenersiindipendente dal moto dellasorgente e dell’osservatoreda cui la Teoria dellaRelatività Ristretta.A questo punto la Scienzamentre da una parteammetteva come a livelloquantistico potesse esistereun tipo di Energia altra, alivello fisico ne decretava lasua morte, creando unaperniciosa dicotomia chevedeva opposte le Leggifisiche del Micro a quelledel Macro mondo.Ma era solo questione ditempo prima che nel 1957 ilfisico olandese HendrikCasimir elaborasse unateoria in grado diprofetizzare un “ENERGIANON NULLA” associata alVUOTO dimostrata poi alivello sperimentale epassata alla storia comeEFFETTO CASIMIR.Il mondo della scienzasicuramente mai domo, purnon accettando nemmenol’espressione ETERE,continuava la sua ricercaufficialmente o no,rendendosi sempre piùconto che un’energiapotenziale ad un livellopotenziale poteva e dovevaesistere.

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Furono gli esperimenticondotti allo ZEROASSOLUTO (- 273 Gradi) inun assoluto spazio, messosotto vuoto, e perfettamenteschermato da ogniinterferenza, effettuati dalcontestato fisico, HaroldPuthoff a far tracimare ognidubbio verso l’effettivaesistenza di un QUIDenergetico al di fuori di ogninostro, per ora, possibilecontrollo tecnologico.Nasceva l’Energia del PuntoZero o la Z.P.E.Sulla scia di tale scopertagrandi nomi, della fisicasempre, come Feynman eWheeler si presero la brigadi quantificare la “forza” diquesto tipo di energiapresente in uno spazioappositamente attrezzatomolto simile al “BULBO diuna LAMPADINA”,rimanendo esterrefatti nelconstatare come essa fossesufficiente a“SURRISCALDARE” glioceani terrestri.Ormai ufficialmente lascienza dava inizio allacorsa, verso quel tipo dienergia o Forza, che Planckaveva teorizzatonell’immensamente piccoloe EINSTEIN dimostratonell’immensamente grandeequiparando la MATERIA apura ENERGIA.Sostanzialmente a livelloscientifico questafantomatica energia ormaiera possibile equipararla a“materia”.Le porte erano ormai apertee i tempi maturi per il VuotoQuanto-meccanico, laSchiuma Quantica, ilCampo di Higgs, la MateriaQuantica, e non ultima lafamosa Dark Matter o

Materia Oscura, il tuttoavvalorato e sostenutodall’ultima Teoria del Tuttoin grado di unificare leQuattro leggi Fisicheattraverso la nascita di unaMateria, voluta questa voltadalla simbiosi infinitesimaledi una miriade diSTRINGHE, evoluta alivello di “Campo” dalgrande Mikiu Kaku.Quindi l’Etere, memore diMichelson, continuava anon esistere per la Scienza,ma allo stesso tempo essateorizzava e sempre piùdimostrava come il VUOTOfosse sostanzialmente puraENERGIA e allo stessotempo potenzialmenteMATERIA.In questo clima di corsa alla“NUOVA ENRGIAMATERICA” partiva nel1999 una missione spazialedello Space Shuttle con unoscopo principe: mettere inuna speciale orbita spazialel’ultima generazione ditelescopi.La motivazione di un talesforzo scientifico?Stabilire a livello galatticocome e quanto la MateriaOscura invisibile, che ormaiper la scienza avevaraggiunto la lusinghieraquota pari a l 95% delloSpazio Vuoto, potesseinficiare le Gravitazionaliesigenze del restante 5%visibile.Non il caso quindi, ma unaprecisa pianificazionescientifica ha voluto che,per la prima volta, lascienza abbia“FOTOGRAFATO” nel 2006la Materia Oscura portandoil progetto Chandra dellaNasa a centrare il suo veroobbiettivo.

Oggi quindi per la Scienza ilVUOTO è ENERGIAOSCURA, una formapotenziale di “sostanza”capace di interagire conquella materia che i nostriocchi increduli sonoabituati a vedere.OGGI l’ETERE a livelloscientifico continua a nonpoter essere nominato, nonesiste, mentre la messeterminologica utilizzata persdoganarlo continua aproliferare incontrollata .

Una scienza quasiufficiale

Voi direte, cari lettori earcheologi ufficiali,giustamente: “e a noi …?”.E io sono qui apposta perdimostravi come tutto ciòdebba interessarvisoprattutto se il motivo delcontendere è il CAPPELLOdi cui sopra.Ma prima, ancora pazienza,eh lo so, ce ne vuole tantanella vita.Sì perché prima dovetesapere, come, mentre siandava nello spazio per“capire” cosa ci circonda edi che cosa siamo fatti,qualcuno sulla Terra già dasecoli si occupasse non delCOSA ma piuttosto delMODO con cui la materiasi aggregava.Una corsa conoscitivainiziata infatti nel 1400,

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grazie a Leonardo da Vinci,perfezionatasi attraverso gliesperimenti di GalileoGalilei e Robert Hook nel1600, via, via, arricchita danuove “testimonianze”sperimentali del Fisicomusicista Chladni alla finedel 1700, veniva finalmente“codificata” nel 1967, dalmedico svizzero HansYenny attraverso duevolumi dal titolo “Kimatic”,quella che tutt’oggi vieneintesa come una pseudo-scienza.

Una pseudo-scienza ingrado di dimostrare comemorfogeneticamente,sempre la materia, siapossibile organizzarlaattraverso il “SUONO”.Arrivando ai nostri giornitale “teoria” è stataperfezionata dagliesperimenti svolti da unricercatore giapponese,Masaru Emoto, il quale halegato alla morfogenesi deicristalli d’acqua anche uninfluenza “ambientale ditipo mentale”, superando losteccato sonoro in cui laCimatica era stataconfinata.Anche in questo caso laScienza, pur nonrinunciando a disconosceresue gemmazioni come laCimatica, confermavaaffermazioni illustri come

quelle di PLANCK proprioattraverso il Yenny, quindiin un discorso“AGGREGATIVO” a livelloenergetico non era piùpossibile eliminare il ruolodel SUONO, anticamera asua volta di un “MONDOGEOMETRICO” sempre piùpreso in prestito, a livellosimbolico, dal patrimonioesoterico.A questo punto in unperfetto territorio dinessuno ho potuto inserirmiio con i miei studi, consciodi come ufficialmente omeno la situazione inmerito alla “nascita” dellaMateria fosse ai giorninostri caratterizzata da unaricerca in grado di “Vedere”la probabile energia diPlanck negli immensi spaziche ci circondano, maincapace di “concedere” atale Energia finalitàaggregative “sonore” dallaspiccata simbologiageometrica spessoriconducibile a formePLATONICHE.

Il tutto mentre qualcunocome Emoto superava ilconcetto aggregativo delSUONO evolvendolo conquello di “PENSIERO”.Sommando l’Ufficiale alnon Ufficiale era possibilenei primi anni del 2000

teorizzare come una formad’ETERE autoaggregante,dalle spiccate capacitàplatoniche, fosse, a diversilivelli di densità oraVUOTO, ora MATERIA, iltutto frutto di un probabiledisegno “mentale” trasfusoattraverso il suono.Si faceva strada il principiodi “CAMPO” universaledalle caratteristiche ancoratutte da decifrare.

Un Prismacon troppo Tempo

Ma torniamo all’ufficialitàattraverso una missionearcheologica condottanell’attuale Iraq, presso ladissepolta città di Larsa,premiata da unritrovamento destinato asuscitare un goliardicoscalpore fra gli addetti ailavori.Siamo nel 1932 e laspedizione passerà allastoria grazie ad un“Prisma” dalcontestatissimo significatocuneiforme.Il Prisma di Weld Blundellriporterà 2 delle 3millenarie Liste Sumere deiRE facendo notare anche inquella, denominata W.B.62,un’inverosimile sistematemporale abbinato aiperiodi regnanti di 8 REposti all’interno di 5 Cittàben precise.

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Ora per un attimo vorreiallontanarmi da taleritrovamento persottolineare come in Russiaormai da tempo sulla sciadegli studi di grandiscienziati come N.AKOZIREV si sia consolidatauna “scuola” di pensiero cheha visto nel TEMPO uno deiresponsabili principalichiamati al capezzale dellaCREAZIONE.Questo ho intesosottolinearlo proprio inquesta occasione poiché alivello archeologico e storicoil leggere nella Lista inquestione di RE regnanti inMesopotamia per 28800anni, spesso suscitò esuscita un’ilarità nongiustificata soprattutto allaluce degli ultimi sviluppiscientifici.Ma il tempo e lo spazioconcessomi pur nonpermettendomi didilungarmi sulla “LISTA”come vorrei e dovrei, mipermetterà di dirvi che laWB 62 non è altro che unaSTELE di ROSETTASONICO CREATIVA.In pratica i periodi regnanticome il numero di RE e leCittà non saranno altro cheun raffinato sistemadescrittivo per tutelare unaSCIENZA ALTRA presentesulla TERRA da sempre ingrado di SPIEGARE comeprobabilmente, spero, DIOCREA.Ora immaginate il lavorofatto in piccolo dal Jennycon i suoni perCONFORMARE la materia,applicato ad un entitàdivina la quale CREAutilizzando i meccanismiCimatici di cui sopra.

Il SUONO Cimatico verràSOSTITUITO da 8 precisiarchi di Tempo dallemolteplici caratteristichenon ultime quelle diripercuotersi assolutamentein 5 Città.Avrete a questo punto unaperfetta descrizioneAntidiluviana di un ATTOCIMATICO TEMPORALEtrasfusosi in ciò chepotrebbero sembrare 5 cittàma che effettivamenterappresentano i 5 SOLIDIPLATONICI di cui sopra.Morale: da migliaia di anniqualcuno sapeva come sipuò CREARE attraverso ilTEMPO, lo SPAZIO e diVIBRARLI attraversoun’OTTAVA sotto forma diSOLIDI PLATONICI.Ora, oltre a consigliarecaldamente di seguire ogniparola della Lista conmoltissima attenzione, alsuo interno si nascondonotutte le Leggi utilizzate dallaNatura per palesare le suecreature, vorrei rivolgermiagli esperti archeologi checon tanto amore si sonooccupati del Guerrieromatrice del mio disquisire.E vorrei che essi come tuttinotassero che, puressendoci 8 RE chiamati dauna volontà ben precisa acollaborare in quest’operasonica solo 7 di ESSIverranno citati.Quindi avremo 7 notetemporali come le nostre 7note musicali, a rivestire unruolo fondante in tutto ilmio discorso.Ma se la mia platea fossecosì gentile di osservare“cosa” SFERICAMENTE ein modo bicromatico si celasotto il Cappello delGuerriero di Capestrano

noterebbe, considerando lospazio occupato dalla Testadel Guerriero, 7 spaziCircolari e da questomomento tutto ciò chefinora avete lettocomincerebbe penso adavere un minimo di senso.

Se ciò che ho scritto avràquindi un minimo di sensoe ufficialità avremo a questopunto un sunto fatto diufficialità, semiufficialità econcedetemi, sicure fontiesoteriche, una situazionenella quale esiste una sortadi ETERE inizialmenteTEMPORALE in grado dipalesarsi geometricamenteattraverso 7 note principalile quali oltre ad essere laprobabile matrice primadella materia, come lascienza ha fotografato,rappresenteranno l’aspettoprincipe con cui un essereDivino è in grado dipalesarsi, un esserecondensabile in 7 note benprecise se vogliamo:chiamato OTTAVA.Se ciò sarà plausibilenell’ultima Teoria del Tutto,quella delle Stringhedovremmo trovare talitracce esoteriche.Inoltre, e ciò sarà per orasolo marginale, in unreperto Sannitico Abruzzese“stranamente” troveremoun possibile accenno a taleATTO SONICO-TEMPORALE millenario

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conformato in 7 Cerchiconcentrici.

Una Lista, uno Zodiacoe un Genio Indiano

Ora siete nelle mie manideduttive, lo so, e taleresponsabilità la sento, maio credo che se vorròottenere il mio scopo, didare al GUERRIERO lunanova attenzione, dovrògiocare tutte le mie carteconoscitive, pur sapendodal principio che tutte levolte in cui ho teso la miamano verso il mondo delsapere ufficiale (IL GENIOSONICO) questa è statasdegnosamente rifiutata.Ma il mio è un talento natoalla fine di tempi prepostiall’arrivo di una Nuova Erae lo scotto dettato da talepassaggio, che lo voglia ono, lo sto già pagando.Quindi senzatentennamenti proseguodicendo che se volessimoassistere all’evoluzione diquesto probabile attocreativo dalle molteplicicaratteristiche dovreiintrodurre in questomomento una tessera delmio puzzle, essenziale percapire come il sapere citatofosse interpretato a livello:STELLARE.Vi invito quindi adun’ultima occhiata posta adefinire la SOMMATOTALE degli anni realidella Lista.Fatto?Vogliamoantropomorfizzarla?Si?Benissimo, prendiamo loZodiaco di Dendera

e osserviamo latrasformazione numericasumera cosa diventa inmano egizia.I 2412000 anni totali orasono diventati 12 enormiEsseri le cui 24 BRACCIAmolto potranno insegnarealla Fisica del Futuro.Gli zero?Scomparsi.La geometria?Scomparsa.Ma stranamente quei 12Giganti di pura energiatemporale delimiterannocon le loro braccia la formaprincipe della GeometriaPlatonica: la Sfera.E cosa c’è all’interno diquella sfera?Una visione cosmologica eanimica dell’UNIVERSOEGIZIO costituito da 72corpi celesti disposti in 5CIELI, tutti perfettamentesferici.A questo punto avremmo insuccessione TEMPO,SUONO, GEOMETRIA,SPAZIO, NUMERI, ESSERIVIVENTI, tutto profuso inSTELLE e PIANETI.Quindi in passato che cosasi “nascondeva” dietro ilconcetto di Etere, Prana,Akasha, Ki ecc.Io direi un concettoenergetico mentale diCAMPO lo stesso elaboratoda KAKU attraverso le

SUPERSTRINGHE, capacedi accedere al macro e viassicuro al micro mondoquantistico.Potenzialmente il “MIO”Etere sarà in grado dimettere insieme le 4 leggifisiche principali terrestriinquadrandole comel’effetto secondario di unaCAUSA chedimensionalmente siTROVA in un PRISMA dimigliaia di anni fa.Lo so, per chi mi legge perla prima volta la cosa potràessere piuttostosconcertante, ma vi pregoancora un minimo di bontànei miei confronti perpotervi dire: e se questascienza del passato si fossevoluta sintetizzare a livellosimbolico che cosa degliipotetici scienziati delpassato avrebbero potutoinventare?Vediamo, abbiamo a chefare con una “sostanza”intelligente in grado anchenumericamente disintetizzare la suacomplessa etericità quindiquesti ipotetici “scienziati”avrebbero potuto utilizzarel’ultimo momento Eterico,dalla nostra scienza nonvisto, costituito dalle 24BRACCIA egizie, prima diesordire nel macro mondostellare, dalla nostra scienzavisto.Sì avrebbero potuto farlo elo hanno fatto.Essi infatti moltosemplicemente per parlaredella “LORO” scienzausavano tracciare nellapietra, oggi nel grano, TREOTTO(888) come quellipresenti nel Labirinto diCollemaggio, tanto amati

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dal pio Celestino V.Fantasia?Può darsi.Ma stranamente alcunidecenni fa un povero,mesto, indiano Tamil,Srinivasa Ramanuian,grazie anche aisuggerimenti onirici delladea Namagiri, sconvolse ilmondo della matematicaoccidentale gettando fra letante cose, le basi teoricheed equazionali di ciò che dalì a poco, grazieall’immaginazione di duebrillanti fisici, Schwarz eSusskin, sarebbe diventatal’unica teoria in grado dispiegare la nascita dellamateria a livello quantico.Unico problema rimastoirrisolto dallo stesso Kaku ècostituito dal fatto chenessuno in questo momentoa livello scientifico sa dareuna spiegazione allaonnipresente presenzasimmetrica di alcuniriferimenti numerici usatisenza sosta dallo stessoSrinivasa.Tali riferimenti sipotrebbero sintetizzaresemplicemente con 8, TREVOLTE 8, o 24, forse perquesto oggi le vibrazioni diuna STRINGA BOSONICAcontinuano ad essere comeaveva predetto Ramanuyan:“24”.

Un Labirintomesso nel Cappello

Ritorniamo un attimo alLabirinto celestiniano perdire: sbaglio o esso ècostituito da TRE OTTO aloro volta costituiti da 6cerchi intimamente unitima contestualmentesuddivisi in cerchiconcentrici?No, non sbaglio!Sbaglio o il 21 giugno diogni anno il sole trasformale informazioni eteriche delROSONE, da me codificato,trasformandole in unSETTIMO CERCHIOsuddiviso a livello luminosoallo stesso modo dei 6cerchi in pietra?NO, non sbaglio.Ebbene il Solstizio diCollemaggio fra le altre coserappresenterà la “scienza”impossibile dei “miei” saggi,ma soprattutto lo schemadimensionale menzionatoper la Lista Sumera dei Re.Ricordate?Sette RE ora Sette cerchi, cisiete?Spero di sì perché è giuntoil momento di parlavi di uncontroverso collaboratorespesso agli onori dellecronache di tutto il mondoper le sue avveniristicheteorie spaziali: RichardHoagland.Cosa ha fatto un giorno ilgeniale coadiutore Nasa

ha trasformato moltointelligentemente unasimbologia bidimensionalecostituita da una serie dicerchi concentrici in uninsieme di riferimentiangolari capaci a loro voltadi fare intendere come talesimbologia, usata damillenni nel mondo (vediStonhenge) non sia altroche la TRADUZIONETRIDIMENSIONALE di unsistema geometrico di tipoPlatonico.A questo punto mi rivolgo avoi archeologi ufficiali efaccio delle affermazionichiare e decise, le seguenti:

Il CAPPELLO delGUERRIERO corrispondeal LABIRINTO diCOLLEMAGGIO alSolstizio.

Il CAPPELLO delGUERRIERO contiene lastessa valenza temporaledella LISTA SUMERA deiRE.

Il CAPPELLO delGUERRIERO è un cappelloquantistico.

Il CAPPELLO delGUERRIERO è in grado, secodificato come soprasuggerito, di rivelarsi uncostrutto tridimensionaledalle spiccate capacitàgeometrico–platoniche.

Il CAPPELLO delGUERRIERO ha in sé unaspiegazione Eterica dellamateria che per quantoaborrita la scienza cercasenza sosta nelle profonditàdello spazio.

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Il CAPPELLO delGUERRIERO ha incisonella sfericità che locontraddistingue latestimonianza di unaSCIENZA ALTRA che daSempre l’uomo usa.

Vi sto dicendo che quellonon è solo un GUERRIEROè molto, molto di più,

adesso sta a voi cari espertidecidere quanto, quanto ame penso che se ilGuerriero tornasse a CASASUA in quel diCAPESTRANO a cuiappartiene non sarebbeesattamente uno SBAGLIO.

ECCO che cosa questaTERRA abruzzese, a cui

sono stato dato in prestito, ècapace di “Custodire” e difar diventare, se amata.

Michele [email protected]

L’autore non ha la presunzione diindividuare chi possano essere gli autori‘materiali’ dei Crop Circle e nemmenol’ardire di imporci soluzioni definitiveriguardo le modalità di realizzazione:questo lo chiama fuori, energicamente, daogni sorta di polemica. Egli si occupa diben altro: ci introduce in un contesto incui il Tempo assume connotati del tuttodifferenti, anche perché è proprio tra lesue ‘maglie’ che, infine, potremmo cercaredi individuare chi da sempre ciaccompagna anche con l’ausilio di questeparticolari ‘formazioni’. Insomma,l’interesse di Proclamato per la dibattutaquestione è da inserire come unnecessario tassello nel suo particolarepercorso di ricerca e confluisce in manieranaturale nella costruenda teoria dellalegge universale dell’OTTAVA, tanto dapoter considerare i Crop Circle come unsistema “spirituale-scientifico”, a cui sipoteva attingere in ogni epoca. L’autore sioccupa quindi della problematicaricostruendone, per la prima volta, unlontanissimo passato in cui i nostriantenati, senza peraltro comprenderne ilpieno significato, pare avessero adisposizione questa ancestraleconoscenza, tanto da utilizzarla sovente enon solo nelle espressioni prettamenteartistiche. Dalle pagine di questo volumeemergeranno anche testimonianzeeccellenti: infatti, Leonardo da Vinci eGiordano Bruno avevano già capito tuttodi questa scienza dell’armonia,dell’equilibrio e della pace.L’intenzione di Michele Proclamato è faremergere questo misterioso sapere,utilizzando la chiave di lettura a lui piùcongeniale, quella riscoperta e giàillustrata nei precedenti lavori: la LEGGEdelle TRE OTTAVE.

In esclusiva per gli utenti di Tracce d’eternità abbiamogià anticipato il 12 settembre, per gentile concessionedell’autore Michele Proclamato, la copertina del suoultimo libro, in vendita dal 24 settembre 2009: “Lastoria millenaria dei cerchi nel grano” (EditoreMelchisedek, pag.180, euro 22) che rappresentaun’ulteriore tappa degli originali studi a cui si dedicaormai da anni. Per chi ha letto la monografia di agosto2009 de “I Misteri di Hera” (Acacia Edizioni), dedicata aquesta tematica, sarà l’occasione per approfondire leproprie conoscenze al riguardo.

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Confesso, ho viaggiato pag.116

La TUNISIA(Sidi Bou Said e il Museo del Bardo)

Noemi Stefani

Sensitiva e ricercatrice della storiadelle religioni, indaga da più di 20anni nel paranormale ricevendonumerose conferme alle sue tesi. Lesue esperienze l’hanno portata avisitare i posti più misteriosi e ricchidi spiritualità della terra.Ha preso parte a convegni contematiche riguardanti “ la vita oltre lavita “ facendo da tramite per lepersone che erano in attesa dirisposte e conferme dall’aldilà. Hatenuto conferenze, intervenendoanche a trasmissioni radio (RTL102,5) e televisive (MaurizioCostanzo show).

A soltanto un paio d'ore divolo dall'Italia, il mondocambia.Siamo in Tunisia e la città diTunisi è l' occasione giustaper immergersi in unmondo totalmente diversoda quello occidentale.Un salto nello spazio tempoe possiamo vivere eimmaginare la vita deipopoli arabi.La nuova Tunisi cheesisteva già all'epoca diCartagine con l'antico nomedi Tynes, rimanefondamentalmente una cittàaraba con quasi nessunatraccia del periodo romanoe bizantino.La Grande Moschea diZitouna (Moscheadell'Ulivo) edificata nel 732

d.C. è al centro dell'anticosouq ed è la prima tappadella visita nella medina.Facile perdersi nel souq, el'ho sperimentato dipersona.C'è un percorso lineare dipiccoli bazar quasi del tuttosimili che si diramanoanche ai lati del percorso.Basta spostarsi a curiosareun po’ più a destra o un po’più a sinistra che si perdedel tutto l'orientamento e cisi trova a vagare immersinei colori e nei profumi, cisi fa trascinare in unturbinio di gente che va eviene, tra file di piccolibazar, tappeti e spezie cheriempiono l'aria.Indimenticabile ilcaratteristico paesino di

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Sidi Bou Said a circa 17 Kmda Tunisi.Qui il panorama ricordamolto quello delle isolegreche.Stessa l'architettura di casebianche e azzurre, fiori dibuganvillea che spuntanosopra i muri di minuscoligiardini incastrati tra unacostruzione e l'altra.E´un vero piacerepasseggiare tra le suestradine in salita, e se il solepicchia forte fermarsi a bereun tè alla menta in uno deibar che dalla piazzettaprincipale si sporgono apicco sul mare.Per capire, bisogna per unpo’ far riposare gli occhi e lamente nel blu intenso, icolori solari sopra allapiccola spiaggia di sabbiadel paese.

Poco distante dalla periferiadi Tunisi, da non perdere, èuna visita al Museo delBardo, dove la storia,l’archeologia e più che altroi mosaici lasciano unricordo indelebile nellamemoria per tanta bellezzae maestosità.

Il museo è poco lontano dalcentro ed è situato nelPalazzo del Bardo residenzaufficiale dei bey husseniti, lesue sale sono organizzateper periodi storici conreperti risalenti ai periodiPreistorici, Punici,Cartaginesi, Romani eProto-Cristiani.Alcune sale prendono ilnome dai grandi e maestosimosaici che ospitano, comela sala di Bacco e Arianna, ilcui mosaico che occupatutta una parete è statoritrovato a ThuburboMajus, la sala di Ulisse, conil mosaico rinvenuto nellacasa omonima a Dougga ein cui l'eroe viene ritrattolegato all'albero maestrodella sua nave per resistereal canto delle sirene.

Un mare di pesci cheguizzano sulle pareti,animali di tutti i generi(persino gli orsi) checonservano ancora leespressioni e la freschezzadi una vita eterna.

I romani di alloracostruendo le loro "domus"e arricchendole con imosaici hanno lasciato unsegno tangibile della ricercadel "bello", efortunatamente questaricchezza non è andataperduta.Vorrei che l'Italia fossericordata per quello chesapevano fare gli uomini diquel tempo, in positivo e innegativo, tutto sommatovale quello che rende fieri diappartenere a un popolo.

Noemi [email protected]

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Xaaran pag.118

La teoria delcomplotto:

miti e ragioni percredere e non credere

Antonella Beccaria Michael Shermer è unostorico della scienza che hafondato un'organizzazionebattezzata con il nome di"Skeptic Society", dal cuipay off emerge chiaramentelo scopo che persegue –promuovere la scienza e ilpensiero critico –, e a cui èseguita la relativa rivista,"Skeptic". Da exfondamentalista cristianoqual è – come lui stesso sidefinisce – e convertito inseguito all'agnosticismo eall'umanesimo, ha direcente recensito in terminientusiastici un libro uscitolo scorso mese d'agosto.Il titolo di questo volumeall'inizio può lasciarinterdetti di fronteall'ardore del recensore:"Cults, conspiracies, andsecret societies: the straightscoop on freemasons, TheIlluminati, Skull and Bones,Black Helicopters, The NewWorld Order, and many,many more" (Culti,cospirazioni e societàsegrete: lo strano scoop

sulla massoneria, sugliilluminati, sugli Skull andBones16, sui BlackHelicopters17, sull'ordine delnuovo molto e molto, moltoaltro). E stupisce anche cheproprio un personaggio

16 Gli Skull and Bones èun'organizzazione esclusiva che,negli Stati Uniti, ha sede pressol'università di Yale e nasce comeuna specie di realtà goliardica. Nehanno fatto parte variegenerazioni della famiglia Bush,John Carry e uno degli ideatoridel piano Marshall e delladottrina Truman, ilsottosegretario al tesoro diFranklin Delano Roosevelt, DeanAcheson. Le leggende chegravitano intorno a questa realtànon sono poche: una delle piùrecenti riguarda il teschio delrivoluzionario messicano PanchoVilla, scovato e trafugato dagliSkull and Bones. E sempre ditrafugamento sono stati accusatidagli Apache per essersiimpossessati - secondo l'accusadei nativi seguita da un processo -dei resti del loro condottiero piùnoto, Geronimo).17 Letteralmente elicotteri neri,corrispondono una miliziastatunitense legata a teoriecospirazioniste e golpiste.

Antonella Beccaria scrive epubblica con la casa editriceStampa Alternativa/NuoviEquilibri e con SocialmenteEdizioni. Questi i libridisponibili sia in libreria cheonline: "Il programma di LicioGelli" (2009), "Pentiti di niente -Il sequestro Saronio, la bandaFioroni e le menzogne di unpresunto collaboratore digiustizia" (2008), "Uno bianca etrame nere – Cronaca di unperiodo di terrore" (2007),"Bambini di Satana – Processo aldiavolo: i reati mai commessi diMarco Dimitri" (2006) e"NoSCOpyright – Storie dimalaffare nella societàdell'informazione" (2004).E’ curatrice dell'antologia"Creative Commons in Noir"(2008, collana Millelire),collabora con le riviste"MilanoNera" e "ThrillerMagazine". Spesso lavoracome editor e traduttrice e dal2004 tiene un blog, Xaaraan, sucui racconta storiacce varie.

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come Shermer abbia usatotermini così incensanti perun libro che, a pelle e daicontenuti cheapprofondisce, avrebbedovuto liquidare comecomplottista.

Vediamo il motivo per cui leparole di Michael Shermerrisultano a una primalettura così disorientanti. Leragioni per cui ciò avvienesono tuttavia presto svelate.Intanto partiamodall'autore del volume. Sitratta di Arthur Goldwag, davent'anni ricercatoreindipendente e scrittorefreelance che in passato si èoccupato di ebraismo (maanche più in generale direligione, in particolare persfatare l'oltranzismomonoteista: sua è infatti lariflessione sugli effettipolitici e sociali dei suffissi“ismo” e “ologia”), oltre adaver lavorato per lablasonata testatastatunitense "The New YorkReview of Books".In seconda battuta vediamoin che termini si presenta illibro. Usando le parole dellacasa editrice che hapubblicato il volume(Vintage Books), abbiamo ache fare con una "guidaintrigante [che] collega ipunti [comuni tra varieorganizzazione] e descriveuna moltitudine di avidiguru, assassini messianici ecoincidenze sospette.Suddiviso in tre sezioni,contiene centinaia di fattiche separano la realtà dalmito".

Già da queste poche parole– e in particolare dalleultime – si inizia acomprendere lo scopo del

libro e del suo autore, oltreche quello del suorecensore. Definito il primo"intellettualmentedisonesto" da un lettore cheha inserito la propriaopinione su Amazon, dove ilvolume viene venduto,perché avrebbe liquidato ipresunti retroscena sugliattentati dell'11 settembre2001 in sole sei pagine,vediamo ora più neldettaglio la posizione sia sullibro che sulla teoria delcomplotto dello scetticoShermer. Il quale, per unarivista di peso tutt'altro chesecondario nel panorama astelle e strisce com'è“Scientific American”, firmaun articolo intitolato "WhyPeople Believe inConspiracies" (perché lepersone credono nellecospirazioni) partendo daun'ammissione: i complottiesistono e la storia lotestimonia. I casi diAbraham Lincoln, diFrancesco Ferdinandod'Asburgo-Este, dell'attaccodi Pearl Harbor o anche delWatergate con relativeripercussioni politicherientrano in questacasistica.Ma segue con unaconstatazione: affinché unpiano cospirativo possafunzionare, è necessario chesiano in pochi a conoscerloperché ci sarà semprequalcuno – soprattuttonegli ingranaggi dellaburocrazia civile o militare– che, per uscire dalgrigiore quotidiano, siinventerebbe senza troppiproblemi una storiaattraverso la qualeguadagnarsi, per citarel'artista Andy Warhol, il

proprio quarto d'ora dicelebrità.

Allora a cosa credere? E inparticolare di che cosadiffidare? Shermer usa duesostantivi per proseguirecon il suo ragionamento:parla di "patternicity", latendenza a individuaremodelli intellegibiliall'interno di scenariconfusi, e di "agenticity", lacredenza in base alla qualeil mondo sarebbecontrollato "agentiintenzionali occulti". Questedue costanti sarebberoquelle che renderebberofertile il terreno alla teoriadel complotto. Terreno cheandrebbe concimato ancheda altri elementi: percitarne un paio, gli enigmiche non vengono scioltiproprio dalle istituzionipreposte a far chiarezza sufatti di una certa rilevanza(come per esempiol'omicidio di JohnFitzgerald Kennedy,avvenuto il 22 novembre1963) e la repentinità chesottende il drastico cambiodi corso politico a seguitodell'evento ritenuto uncomplotto (si veda loscoppio della prima guerramondiale dopo l'attentato diSarajevo del 1914). Tutto ciò– aggiunge il divulgatoreamericano – è buonmateriale per altrettantobuona fiction, come nel casodi Oliver Stone e del suo"JFK" o di Dan Brown con"Angeli e demoni".

Ma queste primeconsiderazioni nonrispondono – o lo fannoparzialmente – alledomande di cui sopra. Ènecessario focalizzarsi, è il

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consiglio di Shermer, checita come esempio su cuiriflettere – e che fa riflettere– proprio il libro di ArthurGoldwag: l'approccio delsuo autore è quello diesaminare uno degli ambitipiù rischiosi per unostudioso che si occupa distoria e di politica – leorganizzazioni segrete – e disondare i fatti di cui parlaall'interno del loro contesto.Nel farlo, però, evita dicommettere l'errore in cuiinciampano i più radicalidegli empiristi, cheatomizzano ogni fatto, lochiudono all'interno di unguscio e negano lacorrelazione che pur esistetra diversi eventi. La lotta,per riassumere allo stremo

il contenuto dell'articolo di“Scientific American”, èquella che si consuma tral'intuizione da un lato e lafoga nella ricerca dellaprova dall'altro. Masoprattutto nel rifiuto dellaparanoia che "colpisce nelprofondo e che scavafurtivamente". Volendodirla con parole diverse –per riprendere un altrocomune lettore di Goldwagsu Amazon – si eviti quindidi aggrapparsi a ideebizzarre, anche sesuggestive, pur evitando chela fantasia – o, meglio, lacreatività – dell'osservatorecomune dei fenomenipolitici sia soffocato da unarazionalità che non lascia

spazio alla curiosità.

Antonella [email protected]

Per saperne di più

Why People Believe inConspiracies:http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=why-people-believe-in-conspiraciesSkeptic:http://www.skeptic.com/the_magazineCults, Conspiracies, and SecretSocieties:http://www.amazon.com/gp/product/0307390675?ie=UTF8&tag=boingboing0e-20&linkCode=as2&camp=1789&creative=390957&creativeASIN=0307390675 ehttp://www.libreriauniversitaria.it/cults-conspiracies-and-secret-societies/book/9780307390677

ANTICIPAZIONI

Sul prossimo numero di Tracce d’eternità(in download gratuito a fine novembre 2009 sul portale

www.simonebarcelli.org)

* RAPA NUI

* INTERVISTA A YURI LEVERATTO

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Life after Life pag.121

Sfere di luceNoemi Stefani

Sensitiva e ricercatrice della storiadelle religioni, indaga da più di 20anni nel paranormale ricevendonumerose conferme alle sue tesi. Lesue esperienze l’hanno portata avisitare i posti più misteriosi e ricchidi spiritualità della terra.Ha preso parte a convegni contematiche riguardanti “ la vita oltre lavita “ facendo da tramite per lepersone che erano in attesa dirisposte e conferme dall’aldilà. Hatenuto conferenze, intervenendoanche a trasmissioni radio (RTL102,5) e televisive (MaurizioCostanzo show).

Questa volta desideroriportare l’attenzione su unargomento abbastanzacontroverso ma sempre dimassima attualità.Che cosa sono quelle sferedi luce chiamate ORBS chespesso compaiono nel belmezzo delle nostrefotografie?Che si tratti di un difetto dirifrazione di luce nellanostra macchinafotografica?Potrebbe essere. Rivisteaccreditate del settore che siinteressa di mistero, ricercaed esoterismo affermanoche possono essereapparizioni paranormali, esiccome non siamo in gradodi smentire o di avallarequeste ipotesi potrebbetrattarsi anche di questo.E cosa pensano gli Angeli aproposito degli ORBS?Forse una risposta potrebbegiungerci proprio da loro.Ebbene, gli Angelipercepiscono i nostripensieri come bolle disapone, trasparenti eleggere e i più belli sonotutti colorati.Dicono che poi il Lorocompito è di sollevarli eportarli fino al Creatore.Vale la pena ricordarel´importanza che ha lavibrazione del nostropensiero e quante volte ciperdiamo soffrendo percose insignificanti.

Un angelo Serafino ciinsegna così

“...SALVE,Staresti bene se tu sapessiessere più cosciente delletue difficoltà.Staresti bene se tu sapessiessere una personamigliore.Porteresti passioni senzasenso a chi non possiedenemmeno lo strettonecessario persopravvivere?Per te tutto pare semplice.Per te la vita ha fatto moltoe molto ti ha regalato, enonostante questo senti cheancora non è abbastanza...Forse ti manca la gioia diritrovare la conquista dellepiccole cose.Se pensi a quando eripiccino, anche respirare tiera difficile, anche faremovimenti che adesso nonpensi neppure, ti costavafatica.Ci sono Creature su questopianeta che pur avendoraggiunto un'età evolutivada adulto si trovano nellastessa situazione e nonchiedono nulla più diquesto, VIVERE,desiderano soltanto esisterenella loro incompiutezza diumani.Non credere che per questomotivo saranno classificatiinferiori a chiunque altroagli occhi del Signore.

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Anzi, proprio perchè hannosofferto e faticato tanto,proprio perchè per la lorocondizione hanno resocoscienti tante animesuperficiali il Signore avràtanto amore per loro.Li rivestirà di lucesplendente tanto che solopochi brilleranno allostesso modo.

Pensa a questo quando tivengono strane malinconie,quando vorresti AVEREinvece di ESSERE.Pensa a quanto hai già... ètanto!AMEN“

Grazie Serafino, ci vuolepazienza con noi umani,..impareremo.Ripropongo delle fotografieche avrete già visto nel n.3della mia rubrica“Confesso, ho viaggiato”perché contengono ORBS.

Noemi [email protected]

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Ultim’ora pag.123

XXIII CONVEGNOINTERNAZIONALE 2009

Movimento della speranzaCattolica - Settembre 2009

Noemi Stefani In questo contesto si sonotrattati diversi temi, sempretenendo in considerazionescienza e fede, ipotesi senzapregiudizi per cercare difare chiarezza, cercare di

capire cosa sarà dopo lamorte.Vale la pena parlare diquesti temi che sonosempre ricorrenti e mairisolti, coordinati dalla

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bravissima Paola Giovetti,scrittrice e giornalista.Mi è piaciuto molto donSergio Messina che iochiamo prete "non prete"perché parla e agiscesecondo il Vangelo etralascia di seguirel’esempio della ecclesiagerarchica.Teologo, scrittore, hafondato la "ComunitàAccoglienza" a Torino.Tiene corsi di sostegno per imalati terminali.Le sue parole di fedetuonavano scuotendol’inerzia di tutto il teatro.Non potrei tralasciareMario e Annarita Crispo(Roma).Lui è medico e lei criticoteatrale.Sono stati toccatitristemente dalla finetragica del loro figlio Emilioche dal cielo continua amantenere contattiattraverso la scritturamedianica.C´erano Laura Paradiso eAdriana Scarficchia, espertedi metafonia che facevanodelle dimostrazioni di comesi possano avere risposte dachi è passato oltre la sogliadell’esistenza.

Emma Vitiani che esponevala teoria del “pensierocreativo”, cioè di come lamente si possa gestirepositivamente continuandoa dare informazionigratificanti e che cipredispongono al bene.Nel tempo anche noiriusciremo a migliorarci e avivere meglio.E tra tanti bravi relatori,Piergiorgio Caria con i suoicrope circles (cerchi nelgrano) collegati ai Maya ealla venuta del 2012.Spiegava che sonocominciati ad apparirecome semplici cerchi findagli anni ‘70 per poi neltempo diventare veri epropri pittogrammicomplicatissimi, con tantesimbologie della geometriasacra.E per ultimo, ma nonultimo, il grande GiorgioBongiovanni.Criticato, deriso, esaltato osemplicemente consideratocon rispetto per quello cheè.Una persona con le stigmatecome le aveva il nostroamato Gesù...L’ho incontrato per la primavolta una decina d’anni fa,

sempre a un convegno delleEdizioni Mediterranee.Ricordo che aveva ancora lacroce sulla fronte, oltre che isegni sulle mani e sui piedi.Era alto, ricordo, perchél’avevo abbracciato e miaveva dato l’impressione diuna persona forte.Questa volta non ha più lacroce sulla fronte.I capelli sono grigi, sempresorridente e sempre moltoforte per quello che dice, mastanco, fatica a camminare esi vede che soffre, gli mancaquasi l’equilibrio.Sono riuscita a dirglisoltanto due parole e mi hafatto una carezza, avevacarezze per tutti.Non ho voluto trattenerlo,era troppo stanco, ed eragiusto così.Gesù verrà presto, ha detto,ci sono tutti i segni e lepremesse...Io sono pienamented´accordo con lui.

Noemi [email protected]