[TORINO 49] LASTAMPA CRONACA 02 UNTITLED 14 04 11

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La storia LETIZIA TORTELLO C redono «che l'Italia sia un tesoro fatto di uguaglianza tra le per- sone e di una Costituzione che le rende sovrane». Cre- dono che il Paese debba ave- re più rispetto per i giovani». Credono «nella democrazia che li coinvolge e li interpel- la». Sono i 400 ragazzi delle scuole superiori, arrivati ieri dal Nord e dal Sud per parte- cipare da protagonisti, fino a domenica, agli incontri di Biennale Democrazia. Idee chiare, giornali in mano e zaino in spalla. Ecco il loro kit da viaggio. Per cin- que giorni saranno il volto più giovane ed entusiasta della manifestazione. Anche perché, ci tengono a dirlo, si sono radunati qui «per dare una sveglia: prima di tutto a chi ci considera ancora bam- boccioni», spiega Guido D'Ippolito, 21 anni da Roma, studente di Giurisprudenza. E il coetaneo Daniele Di Be- nedetto da Gravina (Ba): «Parliamo idealmente ai po- litici, a cui diciamo ascolta- teci, siamo oggi la forza del- la nazione». Se la democrazia è prima di tutto comunità, la loro si- stemazione non è stata scel- ta a caso. In collaborazione con l'associazione Acmos, gli organizzatori per ospitarli hanno allestito un campus nella Caserma La Marmora di via Asti, simbolo della Re- sistenza torinese e fino a po- co più di un anno fa ostello molto discusso di profughi e rifugiati politici. Oggi quelle stesse stanze hanno ben altro aspetto di un tempo: brandine spartane, ma tutto sommato accoglien- ti, mensa, bar e una grande corte interna agghindata con tendoni e tappeti gialli (il colore della manifestazione) che esplode di voci e colori all'arrivo dei ragazzi. Appena arrivati, la caser- ma è già loro. Nell’euforia di una gita scolastica speciale, c’è chi sciabatta per prepara- re il letto, chi si dà da fare per organizzare il check-in, chi scarta curioso i gadget ri- cevuti alla reception: un brac- cialetto con chiavetta Usb, una tazza e un K-way, tutti tar- gati Biennale. «Non è solo una gita intelli- gente nella città dell’Unità d’Italia - racconta Andrea Sac- co, presidente di Acmos -. Li prepariamo all'incontro da cir- ca un anno: i nostri operatori hanno girato per le scuole con due carovane, organizzando con gli insegnanti lezioni e ap- profondimenti sul concetto di cittadinanza attiva». I ragazzi non sono solo spet- tatori. Divisi in 13 gruppi, uno per tema oggetto di dibattito (si parlerà ad esempio di ma- fia, patria, terrorismo, ecolo- gia, limiti della democrazia) avranno l'opportunità di dialo- gare da vicino con molti ospiti dell’evento. Sul sito fanzine.biennalede- mocrazia.it, mettono in onda anche un Tg quotidiano, per raccontare le attività dal cam- pus e dalla città. E pubblicano un giornale, che raccoglie le voci di un'inchiesta condotta tra il pubblico della mostra «Fare gli italiani» alle Ogr dal titolo «Che senso ha l'Italia?». Jessica Lovera, 18 anni, stu- dentessa delle Magistrali a Cu- neo è entusiasta: «Abbiamo de- dicato ore in classe a discutere di diritti, uguaglianza e Costi- tuzione. Spero in un confronto costruttivo con esperti e coeta- nei». Ovviamente «senza di- menticare la festa!», aggiunge la compagna Martina Sacco- manno. Ogni sera, la caserma si trasforma in discoteca, con musica e dj set fino alle 23. Il “campus” dei 400 studenti arrivati da tutt’Italia La carica dei liceali “Siamo qui per dare la sveglia agli adulti” Andrea Sacco Presidente di Acmos «Insegniamo ai ragazzi la cittadinanza attiva» Alloggiati nell’ex caserma L’arrivo dei giovani all’ex caserma La Marmora - che aveva già ospitato rifugiati somali- dove è stata allestita l’accoglienza con dormitorio, mensa e discoteca LA PREPARAZIONE Un anno di corsi su diritti, uguaglianza e Costituzione Martina Saccomanno «Siamo qui per riflettere, ma senza dimenticare la festa!» Daniele Benedetto «Chiediamo ai politici di ascoltarci Il futuro siamo noi» Jessica Lovera «Spero in un confronto costruttivo con esperti e coetanei»

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La storiaLETIZIA TORTELLO

C redono «che l'Italiasia un tesoro fatto diuguaglianza tra le per-

sone e di una Costituzioneche le rende sovrane». Cre-dono che il Paese debba ave-re più rispetto per i giovani».Credono «nella democraziache li coinvolge e li interpel-la». Sono i 400 ragazzi dellescuole superiori, arrivati ieridal Nord e dal Sud per parte-cipare da protagonisti, fino adomenica, agli incontri diBiennale Democrazia.

Idee chiare, giornali inmano e zaino in spalla. Eccoil loro kit da viaggio. Per cin-que giorni saranno il voltopiù giovane ed entusiastadella manifestazione. Ancheperché, ci tengono a dirlo, sisono radunati qui «per dareuna sveglia: prima di tutto achi ci considera ancora bam-boccioni», spiega GuidoD'Ippolito, 21 anni da Roma,studente di Giurisprudenza.

E il coetaneo Daniele Di Be-nedetto da Gravina (Ba):«Parliamo idealmente ai po-litici, a cui diciamo ascolta-teci, siamo oggi la forza del-la nazione».

Se la democrazia è primadi tutto comunità, la loro si-stemazione non è stata scel-ta a caso. In collaborazionecon l'associazione Acmos, gliorganizzatori per ospitarlihanno allestito un campusnella Caserma La Marmoradi via Asti, simbolo della Re-sistenza torinese e fino a po-co più di un anno fa ostellomolto discusso di profughi erifugiati politici.

Oggi quelle stesse stanzehanno ben altro aspetto di untempo: brandine spartane,ma tutto sommato accoglien-ti, mensa, bar e una grandecorte interna agghindatacon tendoni e tappeti gialli (ilcolore della manifestazione)che esplode di voci e coloriall'arrivo dei ragazzi.

Appena arrivati, la caser-ma è già loro. Nell’euforia diuna gita scolastica speciale,c’è chi sciabatta per prepara-re il letto, chi si dà da fareper organizzare il check-in,

chi scarta curioso i gadget ri-cevuti alla reception: un brac-cialetto con chiavetta Usb,una tazza e un K-way, tutti tar-gati Biennale.

«Non è solo una gita intelli-gente nella città dell’Unitàd’Italia - racconta Andrea Sac-co, presidente di Acmos -. Liprepariamo all'incontro da cir-

ca un anno: i nostri operatorihanno girato per le scuole condue carovane, organizzandocon gli insegnanti lezioni e ap-profondimenti sul concetto dicittadinanza attiva».

I ragazzi non sono solo spet-tatori. Divisi in 13 gruppi, unoper tema oggetto di dibattito(si parlerà ad esempio di ma-

fia, patria, terrorismo, ecolo-gia, limiti della democrazia)avranno l'opportunità di dialo-gare da vicino con molti ospitidell’evento.

Sul sito fanzine.biennalede-mocrazia.it, mettono in ondaanche un Tg quotidiano, perraccontare le attività dal cam-pus e dalla città. E pubblicanoun giornale, che raccoglie levoci di un'inchiesta condottatra il pubblico della mostra«Fare gli italiani» alle Ogr daltitolo «Che senso ha l'Italia?».

Jessica Lovera, 18 anni, stu-dentessa delle Magistrali a Cu-neo è entusiasta: «Abbiamo de-dicato ore in classe a discuteredi diritti, uguaglianza e Costi-tuzione. Spero in un confrontocostruttivo con esperti e coeta-nei». Ovviamente «senza di-menticare la festa!», aggiungela compagna Martina Sacco-manno. Ogni sera, la casermasi trasforma in discoteca, conmusica e dj set fino alle 23.

Il “campus” dei 400 studenti arrivati da tutt’Italia

La carica dei liceali“Siamo qui per dare

la sveglia agli adulti”Andrea

SaccoPresidente

diAcmos«Insegniamo

ai ragazzi lacittadinanza

attiva»

Alloggiati nell’ex casermaL’arrivo dei giovani all’ex caserma La Marmora - che aveva già ospitato rifugiati

somali- dove è stata allestita l’accoglienza con dormitorio, mensa e discoteca

LA PREPARAZIONEUn anno di corsi

su diritti, uguaglianzae Costituzione

MartinaSaccomanno

«Siamoquiperriflettere,

masenzadimenticare

la festa!»

DanieleBenedetto«Chiediamo

aipoliticidiascoltarci

Il futurosiamonoi»

JessicaLovera

«Speroinunconfronto

costruttivoconespertiecoetanei»