TicinoBasket - dicembre 2010

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Numero 2 • Dicembre 2010 Editoriale 3 Avanti con il potenziamento di immagine Scuola e sport: c’è più gioco di squadra Il Centro di Formazione 5 Il fiore all’occhiello: le selezioni ticinesi Intervista 6 Il passato e il futuro del basket ticinese Minibasket 7 Una disciplina davvero per tutti Periodico edito da • Casella postale 425 • CH-6962 Viganello • www.ticinobasket.ch TicinoBasket AGENZIA ASTRA Mediazioni immobiliari SA membro Largo Zorzi 12 • CP 1542 • CH-6601 Locarno Tel. +41 (0)91 756 01 01 • Fax +41 (0)91 751 63 44 [email protected] • www.astraimmo.ch Rivista n.2-ottobre 2010:Layout 1 30-11-2010 10:42 Pagina 1

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Il secondo numero della rivista dell'Associazione Ticinese Pallacanestro

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Numero 2 • Dicembre 2010

Editoriale 3Avanti con il potenziamentodi immagine

Scuola e sport:c’è più gioco di squadra

Il Centro di Formazione 5Il fiore all’occhiello:le selezioni ticinesi

Intervista 6Il passato e il futurodel basket ticinese

Minibasket 7Una disciplina davvero per tutti

Periodico edito da • Casella postale 425 • CH-6962 Viganello • www.ticinobasket.ch

TicinoBasket

AGENZIA ASTRAMediazioni immobiliari SA membro

Largo Zorzi 12 • CP 1542 • CH-6601 LocarnoTel. +41 (0)91 756 01 01 • Fax +41 (0)91 751 63 44

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TicinoBasketQuadrimestrale dell’AssociazioneTicinese Pallacanestro (ATP)www.ticinobasket.ch

Presidente: Claudio [email protected]: Valentina De [email protected]:A.T.P.Casella postale 425CH-6962 Viganello

Contatto sede ATPTel: +41 (0)91 972 16 93Fax: +41 (0)91 970 27 02Email: [email protected] e Grafica:Tipografia PedrazziniVia Varenna 76600 Locarno

EDITORIALE

IMPRESSUM

Si può praticare sport ad alti livelliagonistici - come per esempio in unadelle numerose e ottime squadre dibasket presenti in Ticino - senza pre-giudicare il proprio rendimento scola-stico? Certo che si può, anche senaturalmente tutto o buona parte di-pende dall’impegno, non certo se-condario, che una tale attivitàcomporta. Ma dipende anche dallecondizioni generali in cui i giovanipossono conciliare gli obblighi dettatidalla scuola con l’affermazione delloro talento sportivo.Fatta salva la premessa che l’obiettivoprincipale della scuola deve semprerestare quello di educare e di istruire,il Dipartimento dell’educazione, dellacultura e dello sport ha adottato dellesoluzioni mirate in modo che scuola esport possano fare più gioco di squa-dra.Mi riferisco in particolare al fatto cheil Dipartimento, sviluppando un’ideavincente, nel 2006 ha fatto partire il“Programma talenti sportivi e artisticinelle scuole medie superiori”, giun-gendo quest’anno con il primo gruppodi studenti che ha completato il ciclodi studi dell’intero quadriennio. Sitratta di un programma articolato cheha dato ottimi risultati e che per-mette, tenendo conto delle peculia-rità scolastiche, di accordareimportanti agevolazioni a chi primeg-gia nello sport.

Oltre alla messa a disposizione di uncoordinatore cantonale che supervi-siona l’andamento generale dellasperimentazione, i giovani possonocontare su un tutor di sede, cioè undocente, che li segue da vicino, su di-spense parziali o totali per frequen-tare campi d’allenamento e gare, sucorsi ad hoc per recuperare le lezioniperse, e in qualche caso anche sullapossibilità di conseguire la maturitàsuddividendo la quarta liceo in dueanni.Questa iniziativa si è affiancata allaScuola professionale degli sportivid’élite di Tenero, istituita nel 2001come scuola professionale a indirizzocommerciale con curricoli di diplomae di maturità professionale, ricono-sciuta anche come “Swiss Olympicpartner school”. Avvicinandosi il tra-guardo dei primi dieci anni di attività,posso dire che il bilancio è più chemai positivo.Come direttore del DECS tengo quindia ringraziare i docenti per aver saputointerpretare al meglio le finalità diquesti programmi. E naturalmente rin-grazio i giovani talenti sportivi per labuona prova che hanno saputo daredi sé. Spesso i migliori sportivi sonoanche fra i migliori allievi e studentia livello scolastico.

In questi primi sei mesi di presidenza ho avuto l’op-portunità di partecipare a diverse assemblee e a nu-merosi eventi organizzati dalle varie società ticinesie ho scoperto un mondo cestistico molto vivo epieno di iniziative in cui, al centro dell’operato ditutti i club, vi è un’attenzione particolare al movi-mento giovanile. Fatto questo che è di buon auspi-cio per garantire un futuro importante al basketticinese.Questo potenziale però non ha o non ha avuto- al-meno nel recente passato- il giusto risalto mediaticoe ciò non ha sicuramente contribuito a dare giusti-zia a chi lavora intensamente da decenni nell’ombrama, soprattutto, non ha contribuito a rendere ancorpiù conosciuta e attrattiva questa splendida attivitàsportiva.Il lavoro portato avanti dall’ATP inerente il poten-ziamento di immagine e la promozione del nostrosport deve quindi continuare ed essere costante-mente rafforzato. Per questo, a seguito della pub-blicazione della rivista “TicinoBasket” e della paginamensile sul Giornale del Popolo, stiamo elaborandoun interessante progetto a livello televisivo. Un ap-puntamento mensile dedicato al basket giovanileche, mi auguro, possa concretizzarsi al più prestoquale punto di riferimento importante per gli spor-tivi ticinesi.Grazie quindi alle società e ai numerosi sponsor checi sostengono in tutte queste iniziative mediatichee grazie ai nostri giovani cestisti che ci permettono,con il loro impegno e la loro passione, di guardareal futuro del nostro movimento con rinnovato entu-siasmo.

Scuola e sport:c’è più gioco di squadra

Avanti con ilpotenziamento di immagine

Claudio FranscellaPresidente ATP

Gabriele GendottiConsigliere di Stato

Direttore del Dipartimento dell'educazione,della cultura e dello sport

Repubblica e Cantone Ticino

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Al termine della stagione sportiva 2008/09,l’attuale dirigente responsabile Mauro Re-gazzoni, membro dell’ATP, prendendo l’ini-ziativa ha contattato e coinvolto i due coachoggi responsabili del Centro di formazioneTicino, Michele Sera (resp. Tecnico Categoriemaschili) e Scott Twehues (resp. Tecnico Ca-tegorie femminili). Da un incontro prelimi-nare si è passati subito ai fatti, e già conl’inizio della stagione a seguire, il Centro diFormazione ha preso il via. L’opera dei dueresponsabili tecnici ha fatto sì che l’indirizzodi lavoro in sostegno dei giovani ticinesiavesse le stesse basi tecniche che Swissba-sketball adotta nei Centri Federali e dunquenelle équipe nazionali. Le porte delle pale-stre ticinesi, si sono aperte per tre catego-rie maschili ed altrettante femminili, gliUnder 13, 14 e 15, per un totale di circa 25

ragazzi per gruppo, appartenenti a varie so-cietà ticinesi, proposti dai Club stessi e su-pervisionati durante le stagioni sportive daicoach del Centro.La formula di reclutamento prevede oltrealla valutazione tecnica, anche alla strutturafisico/atletica, al carattere e allo spirito disacrificio, e la disciplina sportiva.Questo cocktail di esigenze fa sì che lascelta dei giovani talenti sia più ampia e nelcontempo non precluda l’accesso di nuoviragazzi nel corso della stagione. La strut-tura della formazione, prevede un ciclo dilavoro triennale, che partendo nel primoanno dall’apprendimento e consolidamentodi alcuni fondamentali di base, termina allafine del terzo con la conoscenza dei princi-pali concetti di attacco e difesa nel gioco disquadra. Questo iter formativo consente poi

di garantire ai giovani talenti di interesseNazionale, di poter approdare ai centri Fe-derali con il proprio bagaglio tecnico tale da-poter continuare la formazione a livellisuperiori e far sì che la qualità s’innalzi pro-gressivamente. L’invito viene costante-mente rivolto a tutti Club, di approfittaredelle occasioni di allenamento svolte du-rante le domeniche, nel periodo di attivitàstagionale, per stimolare i propri allenatoriad affacciarsi in queste occasioni per potervedere e confrontare la struttura dell’alle-namento ed il contenuto tecnico.A completare l’attività del Centro, l’ATP si im-pegna nel far partecipare le varie categoriead uno o più tornei in Svizzera e all’estero,per poter consentire ai ragazzi di vivere delleesperienze nuove e formative, che stimolanoe rafforzano lo spirito del gruppo.

IL CENTRO DI FORMAZIONE

Il fiore all’occhiello: le selezioni ticinesi

U13 F

U13 M

U14 M

U15 M

Michele SeraU14 - U15 F Scott Twehues

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INTERVISTA

Dario "Mec" Bernasconi è un giornalistasportivo, un ex-giocatore e un ex-alle-natore conosciuto nel basket ticinese. Ciracconti qualcosa di lei e dei tempi delboom del basket ticinese, che lei ha vis-suto in prima persona.

Ho giocato a basket dal 1968 fino al 1979,concludendo la carriera a Bellinzona inserie A, dopo aver passato quattro anni aViganello dal ’71 al ’74: in entrambe le so-cietà ho giocato dalla prima divisione allaA. Momenti di grande basket per il Ticinocon 4 e poi 5 squadre in A, e giocatori digrande qualità. Un basket che viveva diderby e che riempiva la Gerra, la Terzerinae gli altri campi fino all’inverosimile. Unbasket diverso da quello di oggi, dove ilprofessionismo era limitato ai due stranierie la componente ticinese era la parte es-senziale della squadra, dove trovavanospazio anche i mediocri come il sotto-scritto. Un basket di grande spessore tec-nico, capace di recitare anche ruoliimportanti nelle competizioni europee. Sulpiano del gioco non c’era il tiro da 3 punti,non c’erano canestri sganciabili, i campierano di misure più piccole e i ritmi di garadiversi. Ma l’intensità e l’orgoglio nonerano certamente inferiori all’oggi e il cam-panilismo una religione o quasi.

Da anni quindi segue la pallacanestronostrana. Quali sono i maggiori cambia-menti che lei ha potuto constatare?

I cambiamenti sono stati molteplici e nontutti positivi. Gli aspetti negativi riguardanoi fallimenti e i ritiri di molte società, e lefusioni come elemento di sopravvivenza dichi era fallito. Però vi sono state societàcapaci di reagire e ripartire da zero, sia incampo maschile sia in campo femminile.Oggi le società sono meglio strutturate e viè un movimento giovanile alle spalle diognuna di esse che fa da possibile serba-toio futuro, anche se alla fine sono pochiquelli che arrivano in prima squadra.

Il basket ticinese, grazie alle squadre diserie A maschile e femminile, riesce adare spettacolo al pubblico ticinese e adessere ai primi posti delle classifiche. Inquesta realtà quanto contano le sezionigiovanili per il futuro della pallacane-stro in Ticino?

Bisogna dire che non solo le squadre di serieA hanno un settore giovanile di spessore. Incampo femminile, per esempio, Riva, Bellin-zona e Muraltese hanno un ottimo movi-mento giovanile che permette alle giocatriciun approdo in prima squadra. Questo signi-fica dare continuità al lavoro, creando un ser-batoio futuro che eviterà molte spese.

In campo maschile la maggior parte dellesquadre svolge un lavoro molto importantenel settore giovanile, già a partire dal mi-nibasket. Un movimento esteso a livellocantonale e, grazie anche alle attività conle Selezioni giovanili, il nostro basket ha lapossibilità di confrontarsi con il resto dellaSvizzera, uscendone molto spesso vin-cente.

Recentemente ha tenuto una confe-renza sul tema del conciliare gli impe-gni scolastici dei ragazzi con quellisportivi. Come riuscire a mantenere ilgiusto equilibrio?

Conciliare lo studio e lo sport è sicura-mente possibile. Occorrono le giuste moti-vazioni e la volontà di sacrificare il tempolibero per dedicarlo allo studio e allo sport.Il giovane deve solo organizzare al meglioil tempo da dedicare alla scuola e nonprendere sottogamba l’impegno sportivo.Militando in una squadra, il ragazzo o la ra-gazza deve del rispetto alla società, all’al-lenatore e ai compagni che contano sulsuo apporto. Deve esserci una scelta re-sponsabile e avere la maturità per conti-nuare a impegnarsi sui due fronti.

a cura di Valentina De Bianchi

Un viaggio attraverso il basket del nostro Cantone. Intervista al giornalista sportivo e già giocatore eallenatore Dario “Mec” Bernasconi.

Il passato e il futuro del basket ticinese

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Con la prima giornata di gare della cate-goria Under 9 (i “Cuccioli”), disputatasi loscorso fine settimana, è entrata nel vivo lastagione cantonale del Minibasket, il set-tore cardine dell’Associazione Ticinese diPallacanestro, con la sua quarantina disquadre suddivise in tre fasce d’età ingrado di regalare un’esaustiva panoramicasui vari aspetti dell’attività cestistica.All’interno del piccolo grande esercito delMinibasket (oltre 500 bambini e bambinetra giocatori e miniarbitri, ai quali vannoaggiunti istruttori, Commissari di campo, di-rigenti e, naturalmente, genitori e parentiche mai come in queste categorie seguonociò che accade sui terreni di gioco con par-tecipazione ed entusiasmo) è infatti possi-bile osservare la pallacanestro in tutte lasue fasi, passando da competizioni in cuil’elemento preponderante è quello ludicoad altre che pongono maggiormente l’ac-cento su elementi tecnici e agonistici.Rispetto ad altre discipline il Minibasket haproprio questa peculiarità: ossia “model-

lare” i suoi sistemi di gioco all’età dei suoipraticanti grazie ad una serie di accorgi-menti regolamentativi e a materiali che siadattano alle differenti fasi della crescita edello sviluppo dei bambini: palloni, cane-stri, tempi di gioco e meccanismi che re-golano lo svolgimento delle singole gare,sono diversi a seconda che sui terreni digioco siano impegnati bambini di otto -nove anni (i già citati “Cuccioli” che piùche squadre impegnate in una partitadanno il più delle volte l’impressione di fe-stosi sciami d’api alla ricerca del miele/pal-lone) oppure ragazzini di 12-13 anni,decisamente più “scafati” e più avvezzidel considerare le partite come sfide nellequali per primeggiare sono indispensabilielementi tecnico-tattici.Anche in questa fascia di età più vicina aibollori dell’adolescenza che al gioioso can-dore dell’infanzia, tuttavia, il Minibasketnon perde mai di vista la sua vocazioneformativa: accanto a tornei competitivi neiquali l’obiettivo primario è la vittoria, ce ne

sono infatti altri, di carattere meno agoni-stico e senza brame di classifica, che per-mettono a chiunque di avvicinarsi alladisciplina senza traumi ma anzi, favorendoun graduale inserimento nelle dinamichedi squadra e di gioco anche in fasce d’etànelle quali, per iniziare la pratica, si è pur-troppo spesso giudicati troppo “vecchi”. Edè proprio grazie al Minibasket e a questasua filosofia che la pallacanestro può fre-giarsi del titolo di disciplina autentica-mente popolare.

Mauro Rossi

MINIBASKET

Minibasket, una disciplina davvero per tutti

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Orario segretariato ATP: A.T.PVia Luigi Taddei 86962 Viganello

Segretariato aperto tutte la mattine;contatto telefonico 091 972 16 93dalle ore 08.30 alle ore 11.30

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