THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

31

description

Numero pilota della skatezine più irriverente e volgare della terra! Numero pilota!

Transcript of THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

Page 1: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 2: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

EDITORIALEA cura di Ada Baronti e Giorgio Oreglia

Ho sempre pensato quanto fosse fico partecipare ad una fanzine, per di più ad una SKATE-ZINE!Poter scegliere i testi, impaginare, selezionare foto... Ovviamente non ho mai riflettuto però su tutto il lavoro che sta alle spalle di poche pagine, la facevo facile. Non ho mai pensato quanto fosse difficile scrivere qualcosa di sensato eheh, special-mente per un editoriale, eppur siamo qui! Con il 2010 vogliamo far partire un nuovo progetto: THE A.S.S. ovvero l’acronimo di Arona Skateboarding Skatezine. L’intento è di far vedere che la scena in provincia è viva e non ha nulla da invidiare a quella delle città; di far sapere che Noi ci siamo e come noi un sacco di gente che ha voglia di fare. Noi siamo pronti a metterci in gioco e voi? Mandate le vostre news, le vostre esperienze o le vostre foto, facciamo in modo che la “rivista cresca” e possa essere un punto di ritrovo mediatico per tutti quelli che hanno qualcosa da dire... sempre sia sensa-to...

Page 3: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

THE ASS

AronaSkateboardingSkatezine

N° 00 APRILE/MAGGIO 2010SPERIAMO BIMESTRALE

REDATTORE CAPO:

Ada Baronti

ART DIRECTOR:

Giorgio Oreglia

FOTOGRAFI:

Ada BarontiGiorgio Oreglia

HANNO COLLABORATO:

Tom LoboAle Coda AKA CameoPaolo BarbutoDado FornaraAssociazione SamsaraSimone CerianiMatteo Della RossaVladimiro Di Gregorio

INFO:

[email protected]

IN COPERTINA:

Simone TRABBA TrabattoniPIC: Ada Baronti

CREDITS

Page 4: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 5: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 6: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

Naked itw

INTERVISTA A CAMEOA cura di Giorgio Oreglia

1) Ciao Ale , presentati, racconta chi sei e da dove vieni a chi non ti conosce.

Ciao a tutti, mi chiamo Alessandro e il mio nomignolo è Cameo (un po’ perché mi piace il Cio-bar e un po’ perché mi piace disegnarlo nelle bozze ogni tanto), abito a Vigliano in provincia di Biella, paesino ai piedi delle alpi intorno ai 45.000 abitanti. In definitiva il paesaggio pie-montese mi piace perché si respira aria buona e si vive bene (a parte il lungo gelo invernale).Se volete fare la vita di Heidi insieme alle pecorelle venite qui!

2)Sei uno dei nostri collaboratori per quanto riguarda la rubrica video, ci racconti come nasce la tua passione per la videocamera? Hai iniziato un po’ come tutti per immortalare i trick tra amici?

Esattamente! Ho iniziato a filmare come tutti i nerd all’inizio ovvero con il cellulare!Dopodichè sono passato alla videocamera e al momento lavoro con vx1000 e fisheye century. L’ultima produzione grossa risale al 2004 con il video ”Biella Niente” che abbiamo montato insieme a Pigiama e Max Leoni ,da lì molte cose sono cambiate e si sono evolute poi c’è gente che ha anche smesso di skateare. Per il futuro pero’ vorrei riuscire ad uscire con qualcosa di nuovo e dare spazio ai più giovani.

3) Tanti skaters sognano di poter lavorare nell’ambiente, so che tu hai lavorato per una distribuzione: come hai vissuto quest’esperienza?

La mia esperienza all’inizio è stata bella ho avuto modo di vedere come funziona in Italia il mercato dello skate, con il tempo mi sono fatto i contatti e sono riuscito a vendere anche un po’ di materiale ed ogni tanto mi sentivo al telefono con le aziende americane di skateboard. Alle volte pero’ pensare solo allo skateboard 24h su 24 e vivere sempre nello stesso ambiente rischia di diventare monotono. A volte il ruolo da venditore si può scontrare con quella che è la reale passione.

4) Fai parte di quella che, a mio avviso, è una bella scena locale; a Biella siete un bel gruppo, avete un park un po’ strano ma che piace parecchio a chi arriva da fuori. Cosa mi puoi dire dello skate a Biella?

Il park di Biella è divertente da girare e nonostante le pecche delle strutture. I ragazzi sono super entusiasti e ci skateiamo volentieri poi i difetti strutturali si possono sempre risolvere.Il livello di skateboard nella mia zona è in crescita e ci sono molti ragazzini che iniziano a dare le paste ai piu’ grandi.

Page 7: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

5) E della scena skate italiana che mi dici?

Secondo me gli Italiani sono un popolo abbastanza lamentoso, se vogliamo che la scena cresca dobbiamo supportare i nego-zi e le aziende che credono veramente in questa disciplina, poi dobbiamo iniziare a partecipare più spesso ai contest, così da confrontarci con gente più brava.Tutto sommato in Italia ci sono molti spot e molti skater che stanno andando forte quindi dobbiamo solo accendere la miccia e tutto sarà una carica esplosiva.

6)I park fanno bene, fanno aumenta-re i praticanti e fan si che i giovani e i meno giovani si ritrovano, dopo la co-struzione del park hai notato un incre-mento tra le fila dei praticanti?

Il numero dei praticanti è sicuramente aumentato, alcuni l’hanno presa come una novità e hanno smesso, mentre altri con-tinuano a crederci, poi i più piccoli posso-no usufruire dei corsi di skateboard il chè è molto vantaggioso perchè si è seguiti passo passo dall’istruttore e si inizia in uno skatepark e non in mezzo all’asfalto isolati dal resto del mondo!

7)La qualità dei video e delle produzioni si sta alzando spaventosamente sia per il livello tecnico dei rider che per la qualità della ripresa che ne pensi di questi video skate che son quasi produzioni cinematografiche?

Io penso che i video con effetti cinematografici in stile Fully Flared siano una grossa evoluzio-ne nel ambito video di skate ma se devo scegliere rimango per i classici video semplici ma di impatto.

8) A proposito di produzioni cinematorgrafiche, sei appassionato anche di Cinema o sei legato all’utilizzo della videocamera per fini “sportivi”?

A dire il vero non sono un assiduo appassionato di cinema, però mio zio mi ha da sempre influenzato con queste tecniche appunto per questo vorrei portare avanti questa passione proprio in suo onore.

9)Quale è il tuo skate video preferito, quale è il dvd che hai fatto scogliere per rive-dere i tricks migliaia di volte?

Bè penso che il dvd di First Love oramai avrà dei grandissimi solchi sulla superficie infatti lo metto al primo posto! Le produzioni Transworld in generale per me restano le migliori.Poi a scaletta metto In Bloom (parte preferita Hevan Hernandez e Mike Taylor) e per conclu-dere Habitat Mosaic (parte preferita Wenning).

Page 8: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

10)E il tuo skater preferito?

C’è ne sono troppi te ne elenco alcuni:Danny Brady, Alex Carolino, Flo Marfaing, Lucas Puig, Mike Mo, Pj Ladd, Leo Romero, Andrew Reynolds.

11)Compri riviste di settore o leggi solo le web-zine a cui partecipi ... eheh ... facci due complimenti!

Solitamente compro 6:00AM skateboard magazine per i contenuti e le foto ma in questo pe-riodo ho scoperto anche una nuova fanza dal nome abbastanza molesto! In bocca al lupo guys!

12)Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato ... ora torna a skateare che stare troppo vicini al computer fa venire il pisello piccolo!

...................................no no non c’è pericolo........Vorrei approfittarne per fare i miei saluti a :alla mia ragazza Lucia, alla mia famiglia, Leo, Tanzi, Tony, Corra, Pippo, Giano, tutti gli altri skater biellesi e tutti i ragazzi del Team Sweet Italia!

KEEP IT REAL!!

Page 9: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 10: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

FOTO di DADO FORNARA

Page 11: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

VERBANIA KAPUTT?!?A cura di Giorgio Oreglia

Negli ultimi mesi sono corse alcune voci riguardanti le sorti dello skate park di Ver-bania: la Giunta avrebbe deciso smantellare le strutture per spostarle, cedendo lo spazio ad un nuovo parcheggio. La causa scatenante sarebbe la classica lamentela da parte dei “vicini di casa” per rumori e schiamazzi.

La storia non è nuova e mi fa venire in mente lo smantellamento del park di Borgo-manero, avvenuto qualche anno fa ormai, merito di una bella famigliola che soste-neva fosse meglio avere i tofaz sotto casa... che almeno stavano in silenzio mentre si facevano le pere.

La cosa che mi stupisce sempre è il fatto che un gruppo di persone possa avanzare pretese sulla presenza o meno di una struttura pubblica nata nel 1998; una “pista”, come viene chiamata dai locals, che nell’arco di questi anni è diventata un luogo importante per quanto riguarda la scena del Piemonte che si affaccia sul Lago Mag-giore. Mi stupisco della voglia e la propensione a rompere le palle di certa gente.

Come fanno quindi certi eroi a vivere di fianco ad un campo da calcio... anche se sono quei piccoli stadi di paese, dove ogni domenica o quasi si verificano atti di demenza collettiva, dove si possono vedere genitori di giovani promesse che si me-nano e si maledicono? E le Amministrazioni Comunali hanno mai preso in conside-razione le lamentele di questi martiri?

Senza divagare: il park di VB rischia di essere spostato dalla sua sede storica di Pal-lanza, ad una molto meno agevole e meno allegra di Intra, vicino al cimitero, dove sicuramente nessuno avrà da polemizzare causa stato di morte...

Per preparare il nuovo spazio destinato, tra le altre cose, andrebbero abbattuti al-beri secolari, questo ci da modo di pensare che la nuova collocazione non sia così azzeccata. La paura di tutti è che l’importante sia togliere il park dalla posizione attuale, liberarsi delle lamentele dei “vicini di casa” e poi si vedrà...

Le sorti reali dei locals di VB non sono ancora certe, l’unica certezza è che la struttu-ra va comunque difesa con le unghie e con i denti. Fortunatamente i ragazzi possono contare sull’appoggio di qualche consigliere che propone di investire per migliorie alle strutture, piuttosto di spazzare via tutto, chiedendo lo stanziamento di una bel-la cifretta che assicurerebbe un maggior divertimento per tutti i frequentatori della cosiddetta “PISTA”!

Un ringraziamento a Vladimiro Di Gregorio per i chiarimenti che ci ha fornito.

Page 12: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

A cura di Associazione Samsara

A:LIVEArona, Giovedì 11 Marzo.

I gruppi che han suonato vengono dagli Stati Uniti, California:xTRUE NATUREx e MIKEXVX.Suonano acustico senza amplificazio-ni di ogni sorta, come a ricordare, fin dalla sceltastilistica, l’importanza di rivendicare la vera natura dell’essere umano.La serata è iniziata con una cena ve-gana, totalmente autoprodotta, gra-zie al fondamentale contributo di un vero cuoco (grazie Luca), che propo-neva un menu tutto vegetale. Anche questo a sottolineare che una scelta di vita senza uccisione o sfruttamento di altri esseri viventi senzienti è pos-sibile, oltre che essere l’occasione di raccolta fondi per aiutare la sezione locale Lav (Lega anti vivisezione) di Arona nelle spese di cure veterinarie per i randagi e trovatelli.A salone pieno, sul finire della cena, aprono il concerto gli xTRUE NATU-REx, in coppia, due chitarre e una voce tagliente e cristallina.L’atmosfera è quella di un freddo bo-sco del nord america, sequoie seco-lari, l’uomo piccolo piccolo , si gode l’umidità e il freddo del bosco senten-do solo il proprio respiro unito al cadere delle foglie. La loro è una miscela di folk americano, rock acustico, proposto in maniera melodica ma con grande passione, malinconico e introverso al punto giusto. Sicuramente un potente mezzo per far arrivare il messaggio, il vero cuore di questo grup-po di ragazzi del giro vegan edge core dell’ovest degli stati uniti: antimi-litarismo, ambientalismo radicale, denuncia dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sugli animali, la vera metafora simbolica dell’ideolo-gia del dominio antropocentrica che ci comanda.Propongono, sempre in chiave acustica, anche canzoni dal reportorio di al-tri gruppi hc come Anchor e Earth Crisis.

Page 13: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

Se il pubblico meno interessato al concer-to inizia a lasciare il Centro, chi era inte-ressato alla musica arriva proprio ora.Cosi inizia Mike, che propone sempre in chiave acustica un punk hardcore,sull’onda di altri gruppi che cercano, seppur spegnendo la corrente, di ricre-are quell’energia ed istinto adolescenzia-le del punk califor-niano di vecchia e nuova scuola.

Da solo, chitarra e voce, le linee vocali sono più scanzonate e meno impostate; il volume si alza e l’ambientazione si sposta più a sud, lungo l’oceano e Santa Monica.In alcuni tratti fa quasi ballare, suona in piedi , scalzo, occhi chiusi. Ritmi veloci, mentre la sera-ta si avvicina alla conclusione,più rapidamente di quanto ci si potesse aspettare.

xTRUE NATURExwww.myspace.com/xtruenaturexmusic

MIKEXVXwww.myspace.com/mikexvx

Un’ultima cosa: Mike è uno skater!Durante questo tour europeo, grazie al qua-le è passato anche da Arona, ha ovviamente trovato il tempo tra una data e l’altra per qualche session in street.

Page 14: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

Black Rebel Motorcycle Club – Beat the Devil’s Tatoo (Vagrant, 2010)

Trio losangeleno appassionato di rock britannico 80-90 (quello tra psichedelia e noise di Spacemen 3, Verve, Stone Roses e Jesus and Mary Chain), i BRMC non dimenticano le loro radici, a cui rendono omaggio con fiammate hard à la Stooges e vibrazioni di blues acido. Negli ultimi anni la band – che nel frattem-po ha cambiato batterista – ha aggiunto alla sua miscela additivi country-folk;

più precisamente dal 2005, con Howl.In Beat the Devil’s Tattoo tutte le influenze del Club trovano collocazione lungo una scaletta a volte più folk (Sweet Feeling, The Toll), altre più dragster-rock (Mama Taught Me Better, River Styx), altre ancora in equilibrio tra le due tendenze (la title track), ma sempre ammantata di quell’aura ipnotica che la band riesce a modellare a suo piacimento. Ci sono poi omaggi ai fra-telli Reid (Evol), a John Lennon (Long Way Down) e ad Ashcroft e soci nei dieci minuti e passa della conclusiva Half-State, supernova che esplode nella furia del wah-wah.

Christian Death – Only Theatre of Pain (Frontier, 1982)

Dalle cripte di LA l’alfa del deathrock, miscela di punk, metal ed estetica horror. A fine Settanta Rozz Williams, attratto dalla scena goth inglese (Joy Division, Bauhaus), forma i Christian Death, a cui si unirà il chitarrista degli Adolescents Rikk Agnew. Williams è cantante dai modi teatrali, cattivo discepolo di Bowie e personalità decadente, avanti di secoli rispetto alle provocazioni “da cassetta”

di Marilyn Manson.Iniziazioni (Cavity – First Communion), offerte sacrificali (Burnt Offerings), necrofilia (Dream for Mother), sesso rituale: Only Theatre of Pain è baccanale che si consuma sotto gli occhi com-piaciuti di Lucifero, officiato dal gran sacerdote Rozz tra chitarre che stridono come catene, un basso ossessivo e tastiere dionisiache. Il tutto tradisce un po’ di ingenuità, ma a chiarire come i ragazzacci facciano sul serio c’è quella Romeo’s Distress, una freccia che ti trapassa il cuore. Un cono d’ombra che si stenta a credere si sia originato nella solatìa California.

House of Pain – Same as It Ever Was (Tommy Boy, 1994)

Un tempo, nel rap, il punto di partenza di qualunque direzione stilistica era sempre e comunque il funky. Bei tempi. Lo so, è una visione nostalgica, da “i crimini dell’electro-rap non resteranno impuniti”, ma è difficile non pensarla così quando si hanno nelle orecchie album come questo. DJ Lethal e DJ Muggs (Cypress Hill) per l’occasione tagliano beat con l’accetta;

le basi ti piovono sulla testa come pugnatoni di Tyson, ti aggrediscono, ti chiudono in un angolo ed è in quel momento che a rincarare la dose arrivano quel cagnaccio di Everlast e quella faina di Danny Boy, con le loro rime uligane. Tutto il lavoro è impregnato dell’odore dei bassifondi: sangue, sudore e catrame da affogare al pub nel malto liquido tanto caro ai nostri tre galan-tuomini, devoti di San Patrizio. Brutti musi bianchi tornati alla ribalta con il progetto La Coka Nostra, assieme a tipacci come Ill Bill. Per dirla con l’opener di Same as It Ever Was: back from the dead!

Page 15: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 16: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 17: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

Video ReviewA cura di Ale Coda AKA Cameo

FLIP - EXTREMELY SORRY

DURATA: 1 ORAFORMATO : DVD

La Famosa company di skateboard Flip ri-torna con la saga video dal nome “estre-mamente” portato avanti con il passare degli anni; capisco che si debbano scusare i loro direttori ma riusciranno a cambiare il nome del titolo nel prossima uscita ?A parte gli scherzi questo video è uno di quelli che quando finisci di vedere prendi la tavola e vai dritto in cerca di spot per provare la manovra appena vista , saran-no le animazioni in stile cartone animato che vi faranno piegare dalle risate , saran-no le sorpresine che troverete all’interno del cofanetto dvd … insomma tanta roba.Il video inizia con un tributo originalissimo allo skater Shane Cross deceduto a causa di un incidente, in questo video ci mostra manovre grosse (soprattutto quelle nel rail di El Toro) , tanto di cappello per gli effet-ti grafici e i luccichii che ci porteranno in un atmosfera stravagante , vi consiglio un grosso lcd per un effetto “trip” assicurato.Dopodichè si passa ad un introdu-zione al team veloce ma di impatto. Apre ufficialmente il video Geoff Rowley che con il suo stile inglese e la sua passione per il diavolo ci mostra le sue “skills” skatean-do prevalentemente grossi bank e canali.Flip da spazio ai più giovincelli e ci pre-senta : Luan Oliveira,Loui Lopez e Curren Caples che stupiscono con grandi session e tecnicità pazzesca , un po’ angoscian-te la scelta musicale dei primi due.Texeira skatea con lo stile di sempre: grande elasticità nelle gambe e gran-de pop ,da un estremo all’altro passia-mo ad Ali Boulala che in mezzo a tutto il suo delirio quotidiano e al suo essere zingaro ci butta qualche trick . Seguono rispettivamente Bob Bornquist e Rune Glifberg , è incredibile come il signor Bob riesca ad applicare evoluzioni comu-ni in strutture così grosse, Glifberg in-vece gira violento in vari concrete park.

Ciliegina sulla torta per Tom Penny che come sempre con il suo look rilassato e la sua morbidezza continua a stupire tut-ti i suoi fun , ma non avrà caldo con il berrettino in testa 365 giorni all’anno?Lance Mountain invece preferisce girare in pool infatti svolge l’intero pezzo all’interno di una piscina americana , piacerà sicura-mente anche ai non amanti del genere.Chiudono il video Appleyard e Da-vid Gonzalez , uno con tante va-rianti di big spin e l’altro con tan-to metal e tanta adrenalina nel corpo.

Page 18: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 19: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 20: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

A cura di AcriminalG

I consigli sui materiali per allietare le vo-stre skateate sono a cura di AcriminalG, come quasi tutti i contenuti che state leggendo. Se qualcuno ha da obbiettare qualcosa o pensa di avere dei prodotti mi-gliori di quelli scelti, provi a contattarci e vedremo il da farsi. Se qualcuno volesse mettere un SUO PRODOTTO lo invii, RE-GALATO ovviamente, a Giorgio Oregliapresso AcriminalG Skate Shop.

Per info e contatti:

[email protected]

1) Heroin Skateboards: Toxic Waste Series 8”2) Roger Skateboards: Skate Switch 8”

3) Sweet Skateboards: Mander Series Holmenas 8,06”4) Consolidated Skateboards: So Gay 7,75”

5) Adidas Skateboarding: Mark Gonzales “SKATE”6) Crail Trucks: 133 mm7) Sweet Skateboards: Flag Wheels

Page 21: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 22: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 23: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 24: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 25: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 26: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 27: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 28: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 29: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA
Page 30: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA

The A.S.S. come ogni buona skate zine sarà di parte,ma senza volersi nascondere dietro un dito. Dalla nostra parte, dalla parte della scena locale nata in una zona non troppo frequentata dai media e dalla parte di tutti quelli che chiedono più spazio. Nata per documentare una nostra passione, pronta a sostenere quella di altri.Non sappiamo con certezza se avrà una cadenza mensi-le o semestrale, ma possiamo dirvi quel che vorrebbe essere.Sarà a tratti ruvida come la carta vetro del grip ed a tratti volgare come uno sputo sul marciapiede. Sarà l’ennesima speranza di ave-re uno spazio per tutti gli “illustri signor nessuno”.Sarà per alcuni uno spunto da cui partire e per altri l’ennesima caz-zata ma tanto gli spazi sul web son gratis, per fortuna o purtroppo...Quando sarà cresciuta e famosa le magliette ed i gadget ve li pagherete!

Il NUMERO PILOTA di THE A.S.S. termina qui, con un ringraziamento a chi ha let-to, a chi ha apprezzato lo sforzo e chi invece critiche-rà. Il fatto positivo è il co-sto zero, nessuno ha pagato per leggere questo nume-ro e tutti, o quasi, possono proporre argomenti e dare una mano. Se volete colla-borare, mandare contribu-ti o volete delle info in più non esitate a contattarci!Un saluto dallo Staff, ci congediamo con l’ulti-ma piccola rubrica chia-mata “LO SPROLOQUIO“,a presto!

Page 31: THE A.S.S. skatezine: IL MAG CHE NESSUNO VOLEVA