CSEN MAG n_1

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della partecipazione, fattiva. In secondo luogo, vi è un obbligo legale. Il decreto legge di istituzio- ne degli Enti e Federazioni sportive richiede che tutti i soggetti che praticano attività sportiva risultino provvisti di attività assicurativa, e che questa debba essere garantita dai cosiddetti soggetti obbligatigli enti e le federazioni. Paolo Zerbino Eccoci qua: il primo numero “ufficiale” di Csen Mag. Il successo e l’interesse riscontrato dalla NOSTRA rivista ci ha incorag- giato a proseguire in questo percor- so di arricchimento delle attività dell’Ente. L’apprezzamento che abbiamo rilevatoanche attraverso l’indagine conoscitiva on-lineè stato positivo, tanto per la qualità che per la necessità. Ringraziare coloro i quali ci hanno dato il loro tempo per i commenti e le opinioni è il minimo, ma ribadia- mo l’importanza di essere parte di questa esperienza, sotto ogni aspet- to. Proprio per questo colgo l’occasione per ribadire, in un mo- mento importante quale quello della stagione congressuale alle porte, l’importanza del tesseramento. La lungimiranza del legislatore ha fatto si che per certe attività non sia necessario essere obbligatoriamente tesserati, ma è importante conosce- re e riconoscere i limiti e le proble- matiche associate con un mancato tesseramento di tutti i partecipanti alle attività della Associazione o Società Sportiva. Vi è, prima di tutto un obbligo morale ed etico. Le attività dell’Ente, di Csen, sono il frutto della partecipazione di tutti all’avventura dello sport. Il sodalizio inizia con la redazione dello Statuto, dove l’ASD o la SSD dichiarano, formalmente di accettare il regola- mento e lo statuto dell’EPS (Ente di Promozione Sportiva) al quale si saranno affiliati. La necessità del tesseramento ne discende dunque naturalmente: l’unione di intenti, il supporto che ne deriva ed ogni attività che sotto il patrocinio di Csen viene realizzata passa attraverso il riconoscimento L’indagine on-line sul numero zero di Csen Mag, ha evi- denziato come i nostri affiliati amino molto lo sport praticato, ma ci hanno segnalato anche una grande “fame” di infor- mazione tecnica e normativa… La suddivisione in aree tematiche ha certamente suscitato interesse e la fruibilità dei contenuti ne ha facilita- to la lettura. La quantità di materiale disponibile in Redazione sugli eventi, le manife- stazioni e gli sport che fanno riferi- mento a Csen è tale che dovrem- mo, ogni mese, realizzare due o più riviste! L’impegno che il Comitato di Milano sta mettendo per Csen Mag è deci- samente importante, e stanno già affiorando idee per la realizzazione di altre iniziative editoriali. Ma, per fare le cose fatte bene, non si può correre sulle ali della fantasia. La forza di Csen è la solidità della base che è stata costruita dal Presidente negli anni e che ci ha consentito di ottenere gli eccezionali risultati sotto gli occhi di tutti. La sezione Attualità è in ampliamen- to, per generare interesse non solo nei praticanti ma anche nel persona- le e nei volontari che gravitano negli ambienti delle ASD/SSD. Vi si affac- ceranno ogni mese notizie di più ampio e generale rilievo per un pubblico dello sport allargato. Oltre ai resoconti delle attività sociali e pubbliche di Csen Milano, questo mese, news di importanti iniziative per la prevenzione arriva- no dalla Francia, dove i possibili benefici della pratica sportiva sono grandemente considerati per il grande valore sociale ed economico che generano. Le arti marziali costituiscono, anco- ra, l’importante spina dorsale del magazine, ma nuove ed interessanti discipline si affacciano nelle pagine interne, che mostrano il carattere effervescente della promozione Csen… Marco Masini Il tesseramento: un sodalizio di mutuo interesse. SOMMARIO: Sezione Pagina Attualità 2 Sport 8 Normativa 18 Corsi 28 La Posta di CSEN MAG 36 Sport, sport ed ancora sport! IL MAGAZINE DEL COMITATO PROVINCIALE CSEN MILANO CSEN MAG NOVEMBRE 2012 ANNO I , NUMERO 1 TOP NEWS: La vera prevenzione in Francia Proietti supporta la crescita di CSEN Milano Il pagamento dei collabora- tori sportivi ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530) ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992) L’importanza del tesseramento: un impegno etico e legale, per un sodalizio costruttivo. Paolo Zerbino Presidente CSEN Milano

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Il magazine dello CSEN Milano, Attualità, Sport, Normativa e Corsi

Transcript of CSEN MAG n_1

Page 1: CSEN MAG n_1

della partecipazione, fattiva.

In secondo luogo, vi è un obbligo

legale. Il decreto legge di istituzio-

ne degli Enti e Federazioni sportive

richiede che tutti i soggetti che

praticano attività sportiva risultino

provvisti di attività assicurativa, e

che questa debba essere garantita

dai cosiddetti soggetti obbligati—gli

enti e le federazioni.

Paolo Zerbino

Eccoci qua: il primo numero

“ufficiale” di Csen Mag.

Il successo e l’interesse riscontrato

dalla NOSTRA rivista ci ha incorag-

giato a proseguire in questo percor-

so di arricchimento delle attività

dell’Ente.

L’apprezzamento che abbiamo

rilevato—anche attraverso

l’indagine conoscitiva on-line—è

stato positivo, tanto per la qualità

che per la necessità.

Ringraziare coloro i quali ci hanno

dato il loro tempo per i commenti e

le opinioni è il minimo, ma ribadia-

mo l’importanza di essere parte di

questa esperienza, sotto ogni aspet-

to.

Proprio per questo colgo

l’occasione per ribadire, in un mo-

mento importante quale quello della

stagione congressuale alle porte,

l’importanza del tesseramento.

La lungimiranza del legislatore ha

fatto si che per certe attività non sia

necessario essere obbligatoriamente

tesserati, ma è importante conosce-

re e riconoscere i limiti e le proble-

matiche associate con un mancato

tesseramento di tutti i partecipanti

alle attività della Associazione o

Società Sportiva.

Vi è, prima di tutto un obbligo

morale ed etico. Le attività

dell’Ente, di Csen, sono il frutto

della partecipazione di tutti

all’avventura dello sport. Il sodalizio

inizia con la redazione dello Statuto,

dove l’ASD o la SSD dichiarano,

formalmente di accettare il regola-

mento e lo statuto dell’EPS (Ente di

Promozione Sportiva) al quale si

saranno affiliati.

La necessità del tesseramento ne

discende dunque naturalmente:

l’unione di intenti, il supporto che

ne deriva ed ogni attività che sotto

il patrocinio di Csen viene realizzata

passa attraverso il riconoscimento

L’indagine on-line

sul numero zero di

Csen Mag, ha evi-

denziato come i

nostri affiliati amino

molto lo sport

praticato, ma ci hanno segnalato

anche una grande “fame” di infor-

mazione tecnica e normativa…

La suddivisione in aree tematiche ha

certamente suscitato interesse e la

fruibilità dei contenuti ne ha facilita-

to la lettura.

La quantità di materiale disponibile

in Redazione sugli eventi, le manife-

stazioni e gli sport che fanno riferi-

mento a Csen è tale che dovrem-

mo, ogni mese, realizzare due o più

riviste!

L’impegno che il Comitato di Milano

sta mettendo per Csen Mag è deci-

samente importante, e stanno già

affiorando idee per la realizzazione

di altre iniziative editoriali. Ma, per

fare le cose fatte bene, non si può

correre sulle ali della fantasia. La

forza di Csen è la solidità della base

che è stata costruita dal Presidente

negli anni e che ci ha consentito di

ottenere gli eccezionali risultati sotto gli

occhi di tutti.

La sezione Attualità è in ampliamen-

to, per generare interesse non solo

nei praticanti ma anche nel persona-

le e nei volontari che gravitano negli

ambienti delle ASD/SSD. Vi si affac-

ceranno ogni mese notizie di più

ampio e generale rilievo per un

pubblico dello sport allargato.

Oltre ai resoconti delle attività

sociali e pubbliche di Csen Milano,

questo mese, news di importanti

iniziative per la prevenzione arriva-

no dalla Francia, dove i possibili

benefici della pratica sportiva sono

grandemente considerati per il

grande valore sociale ed economico

che generano.

Le arti marziali costituiscono, anco-

ra, l’importante spina dorsale del

magazine, ma nuove ed interessanti

discipline si affacciano nelle pagine

interne, che mostrano il carattere

effervescente della promozione

Csen…

Marco Masini

Il tesseramento: un sodalizio di mutuo interesse.

S O M M A R I O :

Sezione Pagina

Attualità 2

Sport 8

Normativa 18

Corsi 28

La Posta di

CSEN MAG 36

Sport, sport ed ancora sport!

I L M A G A Z I N E D E L

C O M I T A T O

P R O V I N C I A L E

C S E N M I L A N O

CSEN

MAG N O V E M B R E 2 0 1 2 A N N O I , N U M E R O 1

T O P

N E W S :

La vera

prevenzione

in Francia

Proietti

supporta la

crescita di

CSEN Milano

Il pagamento

dei collabora-

tori sportivi

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530)

ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992)

L’importanza del tesseramento:

un impegno etico e legale, per un

sodalizio costruttivo.

Paolo

Zerbino Presidente

CSEN Milano

Page 2: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2

CSEN Milano a Congresso. Il presidente Paolo Zerbino

ricorda i successi della recente gestione. associative che, dalle poco più

di 120 del 2009, sono passate

ad oltre 450 nel 2012.

L’attenzione e la parsimonia

realizzata nella gestione, ha

permesso la “conquista” di

una sede di prestigio e funzio-

nale agli scopi primari dello

Csen. Unico tra gli enti di

promozione sportiva, Csen ha

nel proprio nome la parola

educazione, e non si poteva

pensare di realizzarla in un

posto altro dalle nuove ed

attrezzate sale di via Giacosa,

la nuova sede sociale.

“E’ stato uno sforzo ed un impe-

gno notevole—dice il presiden-

te Paolo Zerbino—ma ne-

cessario per mettere in pratica

quanto auspicato dallo Statuto

stesso, e per far fronte alle

Non si può certo dire che il

Comitato Provinciale di Mila-

no abbia dormito sugli allori.

Dal 2009, l’ultimo Congresso

dell’Ente, l’evoluzione è stata

imponente, e per certi versi

incredibile.

Gli ultimi mesi sono lì a dimo-

strare che un Ente ben gestito

può ottenere dei risultati tali

da permettere di

guardare con

grande serenità al

futuro.

La qualità dei

servizi erogati e

la garanzia di una

presenza costan-

te e autorevole,

hanno permesso

di aggregare un

numero di realtà

numerose richieste di formazio-

ne qualificata che ci arrivano

quotidianamente”.

E continua: “Recentemente,

abbiamo anche attivato un nuo-

vo servizio in-house di accesso

alla consulenza amministrativa e

fiscale, con la presenza di un

commercialista di rilievo per il

mondo dell’associazionismo,

capace di soddisfare questioni

puntuali di carattere specifico

per ogni associazione”.

Insomma, alla vigilia del Con-

gresso, Csen Milano si proiet-

ta con la forza dei numeri e

della qualità dei servizi nel

successivo quadriennio, con-

tinuando nel solco tracciato

da Paolo Zerbino.

C S E N M A G

ATTUALITA

Il presidente

Paolo Zerbino

nella sede

CSEN

ATTUALITA’

Poca attività fisica per gli italiani Saremo andati bene alle ulti-

me Olimpiadi, ma i dati della

quotidianità, purtroppo, parla-

no chiaro. Secondo la terza

edizione dell’Osservatorio

Nestlè – Fondazione ADI, il

66% degli italiani intervistati fa

davvero poca attività fisica,

con un impegno massimo di 1

-2 ore a settimana. Anche il

primo rapporto sport e socie-

tà CONI-Censis, già nel 2006,

segnalava questa particolarità,

con una ulteriore suddivisione

tra sport continuativo e saltu-

ario, che insieme sommavano

il 30,2%.

Eppure, “combattere la seden-

tarietà è fondamentale per

sconfiggere le malattie cardiova-

scolari stimolando il cuore, la

circolazione anche periferica, la

respirazione e lo scambio di

ossigeno cuore-polmoni” spiega

il personal

trainer De-

mis Evange-

lista, docente

dello CSEN

Milano.

Demis sotto-

linea come

“chi non prati-

ca costante-

mente attività

sportiva è a

maggior ri-

schio, ed è

fondamentale

mantenere un

presidio ed un

supporto allo sport dilettantisti-

co come fa CSEN. Si può cer-

care, comunque, anche se non

abitué della palestra, di fare un

po’ di movimento tutti i giorni;

camminare, fare corsa leggera o

pedalare in bicicletta, può basta-

re con un abbigliamento adegua-

to e senza l’ausilio di vestiario

posticcio e sintetico per incre-

mentare la sudorazione!”.

Poco tempo al giorno dedicato allo

sport riduce i rischi per la salute.

Page 3: CSEN MAG n_1

Lo sport prescritto dal medico di base: una innovativa proposta francese

P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O 1

Lo sport verrà prescritto dal me-

dico di base e rimborsato dalla

previdenza sociale come se fosse

un farmaco: è l'Accademia na-

zionale di medicina di Parigi

ad avanzare oggi la proposta inso-

lita che sta sollevando il dibattito

in Francia.

In Italia, si è fatto qualche timido

passo in avanti con il nuovo De-

creto Sanità (di cui abbiamo parla-

to nello scorso numero 0) ma la

proposta francese, basandosi sui

benefici ormai riconosciuti dell'at-

tività motoria sulla salute, vuole lo

sport come attività essenzialmente

preventiva in un Paese tra i primi

in Europa per il consumo di farma-

ci. Anche altri dati hanno messo in

allarme gli esperti dell'istituto della

rue Bonaparte, fondato nel 1731.

Secondo l'ultimo studio del grup-

po CCM Benchmark, realizzato

per il sito Sante-medecine.net,

solo il 28% dei francesi svolge

un'attività fisica regolare. La prati-

ca dello sport tra i bambini di età

pre-adolescenziale risulta inoltre la

più bassa in Europa.

In una Francia sedentaria si fa

dunque strada questa idea: "lo

sport deve far parte delle prescrizioni

del medico come gli antibiotici, l'aspi-

rina o gli antidepressivi", ha dichiara-

to a Le Figaro il dottor Jacques

Bazex, autore di un rapporto reso

noto in questi giorni, proprio

mentre il governo di Francois

Hollande si prepara a lanciare un

politica pubblica in favore dell'atti-

vità fisica. Sulla ricetta, il medico

dovrà indicare al paziente il tipo di

sport da praticare e con che inten-

sità, nonchè i controlli da osserva-

re durante la cura. Usato come

terapia, continuano i medici fran-

cesi, lo sport potrà essere a carico

della mutua, come qualsiasi altro

farmaco, e coperto dalle assicura-

zioni.

Con la previdenza sociale francese

cronicamente in rosso, la proposta

degli esperti solleva perplessità

oggi e fa temere un'esplosione

delle spese pubbliche. Ed invece i

medici sono sicuri che a termine la

misura permetterebbe di rispar-

miare oltre 50 milioni di euro

pubblici ogni anno, secondo le

prime stime. "Una popolazione in

buona salute è una popolazione che

costa meno", precisa il dottore

Bazex. Il rapporto dell'Accademia

francese di medicina sottolinea

che lo sport come terapia ha effet-

ti benefici sul sonno, lo stress e

l'ansia. Praticato con regolarità,

allunga la speranza di vita e ritarda

l'età della dipendenza. "Favorendo

l'ossigenazione dei tessuti, lo sport

migliora la funzione cardiovascolare e

polmonare - si ricorda - i muscoli, lo

scheletro, il sistema nervoso, il cervel-

lo e i supporti dell'immunità". Inol-

tre, aggiungono, l'esercizio fisico è

uno strumento terapeutico nel

trattamento di certe malattie cro-

niche, come l'ipertensione e il

diabete. Come ha già fatto notare

l'OMS la sedentarietà è all'origine

di un decesso su dieci nel mondo.

Il mondo delle palestre è in grande evoluzione, ma attende

un’evoluzione della professionalità degli operatori

In Francia si sta per

arrivare a

prescrivere l’attività

sportiva come un

farmaco, a carico

del servizio

sanitario,

riconosciuto per le

proprietà benefiche

sul fisico.

Mens sana in corpore sano e l'attività sportiva con la giusta intensità di sforzo fisico

sono una "medicina" strepitosa e uno strumento formidabile di prevenzione. E in Fran-

cia ora i medici propongono di prescriverlo, letteralmente, come terapia.

ATTUALITA’

CSEN

Milan

o

Page 4: CSEN MAG n_1

ATTUALITA

’ P A G I N A 4

Un

mo-

mento

delle

C S E N M A G

Le piscine sono luoghi

energivori, che hanno

bisogno di una attenta

gestione energetica!

Lo sport contro le mafie, anche a Milano… Nella giornata di festa delle

premiazioni provinciali a

Palazzo Isimbardi, tra i pre-

miati c’era anche Enzo La

Macchia, il presidente della

Polisportiva Affori Milano,

una eccellenza estrema dello

sport inteso nel senso della

prevenzione e del valore so-

ciale.

A seguito di sue segnalazioni,

è stato chiamato a testimonia-

re in uno dei processi alla

‘ndrangheta che si stanno

svolgendo in quella “terra

illibata” e libera dalle mafie

che è la Regione Lombardia,

ed in particolare la città di

Milano. Certamente una nota

polemica può esser letta in

queste parole, ma sapere che

a causa di tale partecipazione

civile la palestra di Affori sta

subendo incidenti continui e

che, come denuncia Enzo, “le

istituzioni sono praticamente

assenti” fa accapponare la

pelle, e decidere subito da che

parte stare…

CSEN Nazionale incontra CSEN Milano. Obiettivi condivisi!

affiancata ad una Comunicazione dinamica ed efficace, hanno l’obiettivo di fidelizzazione e “dare di più” a chi già fa parte della “grande famiglia” CSEN Milano e di raggiungere e prende-re per mano chi ancora non ne conosce le potenzialità. “Condivido gli obiettivi che CSEN Milano si è prefissato, perché le opportunità che ne deriveranno sono enormi” spiega il Presidente Proietti. “CSEN Nazionale ha piantato semi che, dopo la stagione della crescita,

porteranno buoni frutti e di qualità”.

L’incontro è stata anche l’occasione ufficiale per presenta-re le new entry del Comitato di Milano che lavorano dietro le quinte del nuovo scenario orga-nizzativo: oltre all’Ing. Marco Masini, la Responsabile Ufficio Stampa Giuseppina Quagliuo-

lo.

“Crescere Insieme”, questo è stato il titolo della presentazione, apre un nuovo capitolo: continua-re ad adempiere ai propri impegni buro-cratico-istituzionali rimane il “Must”, farlo ambendo, attraverso uno nuova organizza-zione e strutturazione del proprio lavoro, a risultati perfettibili diviene a questo pun-to un incentivo comu-ne. “Focalizzarsi su nuovi obiettivi di crescita

Così come già preannunciato, sabato 6 ottobre 2012 il Presidente del Comitato Pro-vinciale di Milano Paolo Zerbino ha inaugurato la nuova sede di via Giacosa 3/5 all’onorata presenza del Presi-dente CSEN Na-zionale prof. Fran-cesco Proietti e del Vicepresidente Mario Pappagal-

lo.

I Presidenti dei Comitati Provin-ciali della Regione Lombardia, invitati per l’occasione dal Presi-dente Paolo Zerbino, hanno incontrato il Presidente Proietti in una riunione, durante la quale hanno assistito alla presentazione da parte dell’Ing. Marco Masini Responsabile Strategia e Comuni-cazione CSEN Milano di un’analisi del settore sportivo dilettantisti-co a livello provinciale e nazionale ed alla condivisione di obiettivi e opportunità comuni data la pre-senza del Presidente CSEN Lom-

bardia Pierluigi Pajello.

Il potenziamento dei servizi offer-ti è la strada che Paolo Zerbino, in qualità di Presidente di CSEN Milano, ha deciso di intraprende-re per poter crescere. Una stra-tegia mirata e flessibile a seconda dell’orientamento del settore,

diventa sfidante, quando insieme all’oneroso espletamento dei propri adempimenti si vuole contribuire fornendo valore aggiunto di qualità”

puntualizza il Presidente Proietti.

“Accettiamo la sfida” – replica l’Ing. Masini mostrando l’ultima slide con la quale conclude: CSEN Milano vuole crescere e può aiutare nella crescita, gli strumen-ti che verranno sviluppati potran-no essere condivisi per…

CRESCERE INSIEME!

L’incontro si è concluso con vicendevole soddisfazione ed entusiasmo e con il saluto del Presidente Proietti: “Colgo l’occasione per augurare una buona stagione congressuale a tutti i Comi-tati Provinciali che stanno provve-dendo al rinnovo degli Organi Sociali ed un ringraziamento a Paolo Zerbi-no per l’impegno ed i risultati otte-nuti sino ad oggi, che costituiscono un’ottima premessa per il futuro del

Comitato”.

A destra il presidente

CSEN Nazionale prof.

Francesco Proietti, con

lo staff di CSEN Milano

Crescere insieme,

è il MUST dello

CSEN a tutti i livelli,

migliorando sul

fronte burocratico

istituzionale

Il Presidente Nazionale Prof. Francesco Proietti invitato a Milano dal Presidente Pa-

olo Zerbino per inaugurare la nuova sede del Comitato

ATTUALITA’

Page 5: CSEN MAG n_1

P A G I N A 5 A N N O I , N U M E R O 1

fronte a tutta la cittadinanza –

ha detto Grassia - In partico-

lare sarò integerrimo per l’area

sportiva, che sono chiamato a

guidare nei prossimi mesi. E

non è solo una promessa”.

Podestà ha sottolineato che,

anch’egli sportivo (“eravamo

una famiglia con le branchie”,

ha detto, ricordando i suoi –

campione lombardo di dorso

- e dei suoi familiari trascorsi

nel nuoto e nella pallanuoto),

ritrova nello sport un elevato

valore sociale e morale. “Chi

fa sport rispetta le

regole, rispetta gli altri e

se stesso, supera i propri

limiti ed impara a stare

con gli altri”.

“Lo sport è il domani, è

prevenzione. Sarà im-

portante fa conoscere

alla politica la sua im-

portanza perché si au-

mentino gli investimenti

in questa direzione” ha

detto Pierangelo

Santelli, responsabile

CONI per i para-atleti.

“Le para olimpiadi sono

state grandemente se-

guite dai media. I para-

atleti si allenano sette otto ore al

giorno come i normodotati e, facen-

dolo con maggior sforzo, sono un

grande esempio per la società”.

Anche un po’ di autocritica ha

toccato l’evento. Grassia e Pode-

stà hanno ricordato come da de-

cenni si parla della realizzazione di

un pala sport per le attività natato-

rie, ma non è ancora disponibile

nemmeno sulla carta. “Manca

completamente un impianto per la

pallanuoto, da poter dedicare a

quest’attività che qualche decennio fa

faceva di Milano una capitale dello

sport acquatico. E’ una delle mancan-

ze storiche del nostro territorio”

hanno detto Marzorati e Grassia.

Un intervento del fratello del

noto calciatore Albertini, don

Albertini, ha inteso ricordare

come per fare strada nello sport e

nella vita sia necessario fare fatica.

Altre vie non sono legali e comun-

que non ti danno la stessa soddi-

sfazione, e sono effimere. Lo sport

è una scuola di vita.

Durante la manifestazione, CSEN

Milano ha ricevuto apprezzamenti

dal presidente Marzorati e dal

rappresentante di CONI Servizi,

Claudio Gallo, per l’impegno pro-

fuso nella forma-

zione, area chiave

per la crescita del

settore, soprattut-

to dilettantistico.

Quasi un aneddo-

to, il nostro incon-

tro con le rappre-

sentanti di una

disciplina emergen-

te, il Rugby Acqua-

tico, sport rude e

macho che le atle-

te italiane

(milanesi) giocano

rappresentandoci

in Europa, perché

mancano gli/le atleti/e per realizza-

re un campionato nazionale….

Il 23 ottobre, si è tenuta a Palazzo

Isimbardi la premiazione degli

Olimpionici e Para Olimpionici da

parte della Provincia di Milano e

del CONI Provinciale. Lo CSEN

Milano ha partecipato invitato in

qualità di uno degli EPS provinciali

più significativi, e, nell’occasione,

ha raccolto importanti testimo-

nianze e contatti per le sue attività

istituzionali.

Alla presenza di Guido Podestà,

presidente della Provincia di Mila-

no, Cristina Stancari, assessore

provinciale allo Sport, Pier Luigi

Marzorati, presidente CONI

Lombardo e Filippo Grassia,

presidente provinciale del CONI,

la manifestazione è stata partico-

larmente sentita, ed in certi mo-

menti anche toccante, quando si

sono premiati i para-atleti.

Per Filippo Grassia si è trattata

della prima uscita pubblica in

coincidenza con la sua nomina ad

assessore allo sport per la Regione

Lombardia in questo scorcio di

legislatura. “Mi auguro che la nuova

Giunta possa offrire ai cittadini lom-

bardi competenza, professionalità e

quel rigore etico di cui ha bisogno la

politica per essere accreditata di

La Provincia ha premiato gli

Olimpici ed i para Olimpici

ATTUALITA’

Da sinistra: Grassia, Podestà,

Stancari e Santelli

CSEN

Milan

o

M. Masini, CSEN Milano e

Pierluigi Marzorati,

Pres. CONI Lombardia

Giusy Qualiuolo, CSEN Milano e le ra-

gazze del Rugby in acqua

Page 6: CSEN MAG n_1

ATTUALITA

’ P A G I N A 6

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

C S E N M A G

Le piscine sono luoghi

energivori, che hanno

bisogno di una attenta

gestione energetica!

Non solo sgambata. Cani svegli ed obbedienti con il gioco.

Caro energia per le palestre ed i centri sportivi:

il mercato libero dell’energia porta risparmio?

Ogni anno 100 mila utenti

passano al mercato libero

dell’energia, ma tra questi ben

15 mila decidono di tornare a

quello vincolato. Il risparmio

spesso non soddisfa e le atte-

se restano pressoché deluse.

Addirittura il 30% dei consu-

matori convertitisi al libero

mercato ritiene di spendere di

più.

La situazione del mercato

italiano dell’energia è stata

fotografata dalla Fondazione

Consumo Sostenibile che, nel

corso delle audizioni con

l’Autorità per l’energia elettri-

ca e il gas, ha sottolineato

l’urgenza di sviluppare il mer-

cato libero italiano per per-

mettere agli utenti di coglier-

ne a pieno i vantaggi. “È indi-

spensabile – ha spiegato Pa-

olo Landi, presidente della

Fondazione - una maggiore

concorrenza con un mercato

europeo dell’energia. Occorre

rendere più consapevoli i consu-

matori contro le informazioni

ingannevoli”.

Informare i clienti è fonda-

mentale, infatti, per difenderli

dalle pratiche scorrette di

alcune compagnie e renderli

consapevoli delle proprie

scelte. Spesso le tariffe non

sono facilmente comparabili e

risultano incomprensibili agli

utenti che così non sono in

grado di cogliere l’offerta più

vantaggiosa. A tale proposito,

indica anche l’ingegner

Masini, responsabile Marke-

ting e Comunicazione CSEN

Milano, “ è necessario richiede-

re una semplificazione delle

tariffe e un estratto conto annu-

ale in cui siano riportati i dati sul

consumo, la spesa, le variazioni

rispetto all’anno precedente,

nonchè le indicazioni per cam-

biare gestore”.

“I contratti energetici, per gli

impianti sportivi e le palestre,

possono rappresentare una

parte significativa dei costi di

gestione - continua Masini - ed

una maggiore chiarezza, oltre

che un minor costo, non possono

che agevolare lo sport dilettanti-

stico e la pratica sportiva, ridu-

cendo i costi in modo che il

risparmio possa essere trasferito

all’utenza”.

per l’attivazione mentale per i

cani, utilizzando sia legno

svedese che la plastica.

“Spesso, i cani considerati ipe-

rattivi o dispettosi sono, in real-

tà, semplicemente poco stimolati

o coinvolti in attività di gioco con

gli strumenti giusti. Il movimento

in ambiente esterno è di gran

lunga la più importante forma di

esercizio e di socializzazione;

quando è associato ad esercizi

mentali, diventa un’ottima solu-

zione per prendersi cura sia del

fisico che della mente del pro-

prio cane” dice Nina Ottos-

son.

CSEN ha una grande tradizio-

ne nel settore della cino-filia,

Chi ama i cani può compren-

dere sino in fondo

l’importanza di offrire loro

una vita piena di

affetto, stimoli e

di attenzioni.

Fondamentale è

l’attività fisica ma

è altrettanto

determinante

l’esercizio intel-

lettivo.

Sostenitrice di

questo principio

è Nina Ottos-

son che negli

anni ’90 ha dato

vita alla prima

linea di giochi

ed iniziative di Pet Care come

questa le riteniamo significati-

ve per accrescere il rispetto

ed il benessere verso i nostri

beniamini.

Un cagnolino intento

in un gioco di

attivazione mentale

Le palestre hanno bisogno di molta

luce per la sicurezza e

la prestazione

Esercizi mentali ed

intellettivi non sono

esclusivi degli

uomini.

Possono essere un

toccasana anche

per i cani!

ATTUALITA’

Page 7: CSEN MAG n_1

P A G I N A 7 A N N O I , N U M E R O 1

11-14 anni (59,3%), mentre per

l’attività saltuaria le percentuali più

alte si hanno fra i maschi di 20-24

anni (18,4%)

Per ciò che ci concerne, oltre ai

dati CSEN Milano e derivati dalle

statistiche CONI, da

un’elaborazione della Camera di

Commercio di Milano sui dati del

registro imprese al secondo trime-

stre 2012 e 2011, emergono altri

dati piuttosto interessanti, limitati

alle società che risultano

iscritte al registro.

In Lombardia tra il 2012 e

il 2011 il settore benesse-

re cresce del 2,5% passan-

do da 7.134 a 7.314 attive.

Milano, Brescia e Bergamo

le province con il maggior

numero di imprese nel

settore rispettivamente

2.318 (31,7% del totale

regionale), 1.005 (13,7%),

920 (12,6%). Rispetto al 2011

crescono di più Mantova (+6,0%),

Cremona (+5,8%) e Pavia (+4,0%).

In Italia tra le prime dieci province

attive nel settore, Milano si classifi-

ca al secondo posto poco dietro

Roma con il 6,3% del totale nazio-

nale. Brescia è quinta e Bergamo

settima. I settori del benessere

crescono a Milano del +1,7% tra il

secondo trimestre 2011 e 2012,

+4% per le palestre.

Con l’ultima rilevazione Istat del

2012 si sono certificate le cifre per

ciò che riguarda la pratica sporti-

va: nel 2011 il 21,9% della popola-

zione di 3 anni e oltre dichiara di

praticare uno o più sport con

continuità, il 10,2% in modo saltu-

ario. Le persone che, pur non

praticando un’attività sportiva,

dichiarano di svolgere qualche

attività fisica (come fare passeggia-

te, nuotare, andare in bicicletta)

sono il 27,7%. I sedentari, cioè

coloro che non svolgono uno

sport né un’attività fisica, sono il

39,8%, quota che sale al 44,4% fra

le donne e si attesta al 35,0% fra

gli uomini.

Lo sport si conferma essere

un’attività del tempo libero tipica-

mente giovanile: le quote più alte

di sportivi continuativi si riscontra-

no nella fascia d’età fra i 6 e i 17

anni, in particolare fra i maschi di

In Italia lo sport è giovane.

Lombardi più in forma.

Petrucci: “le nazionali sono da svecchiare”

Nel primo Consiglio Naziona-

le dopo i Giochi Olimpici e

Paralimpici di Londra, il

CONI, lo scorso 5 novembre,

ha fatto il punto sui risultati

conseguiti.

Le 28 medaglie e l’ottavo

posto nel medagliere colloca-

no l’Italia nel novero delle

nazioni che nello sport guida-

no il mondo. L’Italia si è mi-

gliorata rispetto a Pechino e

le indicazioni, anche a livello

di sport di squadra, aprono

prospettive importanti in vista

di Rio 2016.

Nel debriefing post Londra,

cui hanno partecipato le Fede-

razioni, sono stati analizzati

nel dettaglio i diversi aspetti

della spedizione londinese.

In particolare, sebbene l’età

media dei nostri medagliati

olimpici si sia leggermente

ridotta rispetto a Pechino,

l’età media complessiva ci

vede ancora tra le nazioni più

anziane e quindi in vista di Rio

è necessario un ricambio

generazionale, per questo

occorre continuare a lavorare

sull’attività giovanile. In questa

direzione il CONI si è già

mosso, promuovendo tra

l’altro specifici gruppi di lavo-

ro sull’allenamento dei giova-

ni: i risultati degli juniores

sono incoraggianti.

Nel primo Consiglio Nazionale CONI post olimpiadi alcune interessanti

indicazioni per il futuro

ATTUALITA’

CSEN

Milan

o

Page 8: CSEN MAG n_1

P A G I N A 8

Cristian a bordo ring

nella palestra

BoxeIsland

La Boxe: “Quando il gioco si fa duro … i duri iniziano a giocare…”

dedicato la propria quotidiani-

tà e nel quale ha investito,

oltre che se stesso, tutta la

propria vita.

Cristian Bruno Responsabi-

le Tecnico Regionale CSEN

Lombardia, ci racconta: “Ho

33 anni e da circa sette sono un

allenatore di boxe e sport da

combattimento.”

Proprio in questi giorni Cri-

stian ha aperto la sua

palestra a Milano ed è

con grande entusiasmo

che dichiara: ”Mi auguro

di vederla consolidare e

crescere con successo!”

Energia, carica e duro

lavoro contraddistinguo-

no chi nello sport vuole

crederci e lasciare un

segno indelebile. A mag-

gior ragione in uno sport

come il pugilato, impe-

gnativo e completo dove

la sconfitta è accompagnata,

come in tutti gli altri sport da

combattimento, da dolore

fisico e ciò richiede una ferrea

volontà a non darsi per vinto

davanti alla fatica del match.

Il pugile è sottoposto sia a

sforzi aerobici che anaerobici,

pertanto l'allenamento ha

l’obiettivo di migliorare la

resistenza (durata dello sforzo

fisico nel tempo) tramite cor-

sa, salto della corda, allena-

mento a corpo libero, e la

forza con lo sviluppo della

massa muscolare.

Quando ho chiesto a Cristian

di parlarmi del pugilato la sua

risposta è stata: “Preferisco

dare voce all’esperienza, ti rac-

conto la storia di Corrado, uno

dei miei allievi”.

La boxe non è solo uno sport

per chi ha trovato nella boxe

un proprio stile di vita.

Può sembrare banale per chi,

profano come me, quando

sente parlare di boxe vi asso-

cia l’immagine di un ring dove

due pugili si danno un sacco di

botte, dalle quali derivano

occhi neri e naso rotto. C’è

invece chi, a questo sport, ha

C S E N M A G

Perché ho iniziato a boxare. La storia di un’esperienza.

SPO

RT

Cristian Bruno ha aperto in questi giorni la sua palestra a

Milano…il suo rapporto con la boxe? Lo racconta attraverso

l’esperienza del suo allievo Corrado…

SPORT

copione è sempre lo stesso,

non riesco proprio a control-

larmi: una parola di troppo ed

eccoli arrivare, minimo in due,

sollevarmi di peso e buttarmi

sul marciapiede, magari con

un calcione sul didietro. Ho

sempre pensato che un giorno

gliel’avrei fatta vedere a que-

gli ammassi di muscoli. Li

avrei colti di sorpresa con una

serie fulminea: diretto destro,

gancio sinistro, montante

destro. KO alla prima ripresa

e tutti a casa.

In realtà la boxe era di casa

già da molto tempo. Mio

padre era un vero appassio-

nato. Non potrò mai dimenti-

care quella sera in cui Sugar

Ray Leonard ballò per 12

riprese attorno a un Marvin

Hagler. “Non riesce a pren-

derlo! Non riesce a prender-

lo!”. Mio padre gridava e

rideva come un matto. Hagler

era inferocito, aveva un fisico

possente, con un pugno a-

vrebbe potuto abbattere un

muro, ma Sugar Ray gli girava

“Ho iniziato a fare pugilato

perché mi hanno menato in

discoteca: è questa la verità.

Non ho mai sopportato i but-

tafuori e loro non hanno mai

sopportato me. Lista

d’ingresso, donna al seguito,

tavolo al privèe: troppe idiozie

per il mio solito sarcasmo. E’

stato così che ho collezionato

una serie infinita di ruzzoloni,

da Milano a Londra, da Riga a

New York, persino in Poline-

sia, roba da far invidia ad un

acrobata del Circo di Mosca. Il

Giusy

Quagliuolo Responsabile Ufficio

Stampa

CSEN Milano

Page 9: CSEN MAG n_1

P A G I N A 9 A N N O I , N U M E R O 1

all’istante. “Io sono

Matteo e tu?”. E’ ba-

stato un attimo per

intuire che non era

cattivo. Dopo la prima

ora di allenamento, ho

capito che la boxe è lo

sport più bello e leale

che esista. Cinque mesi

fa Matteo è diventato

campione italiano dei

pesi massimi. Quando

lo incrocio mi dà sem-

pre qualche ottimo

consiglio.

Per un antisportivo come me,

anche le cose più semplici sono

difficili. Dopo più di un anno non

ho ancora imparato a saltare la

corda, perlomeno non come do-

vrei, e il montante mi sembra

ancora un mistero. Come faceva

Sugar Ray? Eppure mi diverto e a

volte mi sembra anche di aver

preso le movenze di quelli più

bravi. Della palestra mi piace il

profumo, il sudore, il ritmo, mi

piacciono i poster alle pareti, i

commenti, i rumori delle ribattute

contro i sacchi.

Credevo di essere troppo vecchio,

ma quarant’anni non sono troppi

per cominciare. Certo, sul ring non

salirò mai, però non mi sono mai

sentito così in forma. Certe sere

lavo le fascette e osservo i guanto-

ni. Quante cose possono succede-

re in un round.

In discoteca non ci vado quasi più,

ma se dovesse capitare sono certo

che mi troverei di fronte un ex

pugile professionista e allora fini-

rebbe molto peggio del solito e

finalmente potrei presentarmi in

ufficio raccontando che mi hanno

rotto il naso in un vero incontro a

viso aperto”. By Corrado Beldì

Un momento

dell’allenamento

di Cristian nella

sua palestra

BoxeIsland.

SPORT

CSEN

Milan

o

attorno con la guardia abbas-

sata, roteava i guanti in se-

gno di sfida, lo provocava fino

a farlo impazzire, per colpirlo

poi di sorpresa con rapidissi-

me serie a due mani. Meravi-

glioso. Fu come la vittoria di

Davide contro Golia. Tutta

tecnica e intelligenza.

La prima volta che sono en-

trato in palestra mi sono sen-

tito un vero sfigato, non riu-

scivo nemmeno a trovare

l’armadietto e infatti non

c’era. I principianti al massi-

mo possono appendere le loro

cose a un gancio, ma senza

lasciarle troppo a lungo. Sulle

staffe ci sono dei nomi scritti

a pennarello. “Quello è il mio

posto!”. Era un tipo enorme,

alto due metri e con un tatu-

aggio di Muhammad Alì sul

bicipite. Mi sono spostato

Per quanto le disavventure

“discotecare” di Corrado

non siano necessariamen-

te una motivazione condi-

visa da chiunque abbia

deciso di avvicinarsi agli

sport da combattimento,

mi piace pensare che l'a-

more per queste discipline

ci accomuni e che i miei

sforzi, come quelli di tutti

gli appassionati come me,

possano contribuire, sep-

pur in piccola parte, a

migliorare la vita delle

persone che vi si dedicano.

e a farci crescere di nume-

ro.

L’ingresso della palestra

di Cristian, BoxeIsland

Cristian: “La passione per la boxe va oltre le

disavventure personali….”

Sugar Ray Leonard e Marvin Hagler

Page 10: CSEN MAG n_1

SPO

RT

P A G I N A 1 0

Un

mo-

Judo e Karate: Pronti, Partenza, Via

condividere i punti all’ordine

del giorno. Durante la riunio-

ne del Judo presieduta dal

Presidente Paolo Zerbino, dal

Delegato Regionale

CSEN Lombardia

Maestro Pierluigi

Pajello, dal responsa-

bile Nazionale Mae-

stro Franco Penna e

dal Responsabile

Nazionale Presidenti

di Giuria Salvatore

Manganaro è stato

presentato il nuovo

organigramma tecni-

co, dal quale è emer-

so che il Maestro Ruggiero

Parente è il nuovo Responsa-

bile Settore Judo Provincia di

Milano e Area Nord Italia.

Nel programma della sessione

invernale 2012/2013 sono

previsti: la Formazione per

allenatori di

Judo, Ufficiali di

Gara, Presidenti

di Giuria, Arbitri

e i Corsi per

cinture nere

1°/2°/3° DAN

sull’approfondimento dello

studio dei KATA.

E’ in fase di progettazione

l’evento dell’anno: una gara

di Judo Nazionale, una mani-

festazione che verrà svolta a

Milano in Primavera e che

ospiterà tutti i Judoka italiani

alla presenza delle più alte

cariche del Judo italiano.

Durante la riunione del Kara-

te presieduta dal Responsabi-

le Tecnico Regionale CSEN

Vladimiro Mezzetti è stato

Sabato 6 Ottobre 2012 il Pre-

sidente del Comitato Provin-

ciale di Milano Paolo Zerbino

ha invitato tutti i Presidenti e

Delegati dei Comitati Provin-

ciali della Lombardia a parte-

cipare alla riunione delle so-

cietà di Judo e Karate, che si è

svolta alla presenza del Presi-

dente CSEN Nazionale prof.

Francesco Proietti, il Vicepre-

sidente CSEN Nazionale Ma-

rio Pappagallo, il Delegato

Regionale M° Pierluigi Pajel-

lo, il Responsabile Nazionale

del settore Judo M° Franco

Penna e il Responsabile Na-

zionale Presidenti di Giuria

Salvatore Manganaro.

E’ possibile riassumere

l’ordine del giorno nei se-

guenti punti: calendari gare,

corsi di formazione per alle-

natori, istruttori, maestri e

giudici di gara, il centro tecni-

co agonisti, varie ed eventua-

li.

Sono state svolte due riunioni

in contemporanea in due sale

diverse per dare l’opportunità

alle società di entrambe le

Arti Marziali di confrontarsi e

C S E N M A G

Le Arti Marziali di Judo e Karate si sono incontrate per dare il

via alla nuova Stagione Sportiva 2012/2013

SPORT

Giusy

Quagliuolo Responsabile Ufficio

Stampa

CSEN Milano

Un calendario

attività ricco per il

Judo ed il Karate

CSEN, ed un nuovo

organigramma.

Il tavolo dei relatori

per l’avvio dei lavori

della giornata Judo e

Karate

Il Maestro Ruggiero

Parente, nuovo

coordinatore Judo

Nord Italia

Page 11: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 1 A N N O I , N U M E R O 1

presentato

alle affiliate

CSEN Milano

il C.T.A. inizia-

to a Settem-

bre come da

calendario,

che ha visto

l’entusiasmante parteci-

pazione di circa 40 atleti

e il corso di Formazione

Maestri/Istruttori/

Allenatori iniziato il 13 ottobre

2012.

Due sono le competizioni di parti-

colare importanza e rilievo da

segnalare tra Settembre e Dicem-

bre negli eventi di settore: il cam-

pionato regionale cinture nere e il

2 ° Trofeo CSEN Milano rivolto agli

Vladimiro Mezzetti e

Pierluigi Pajello durante

la riunione Karate

far capire cosa si sta facendo. Si

cerca di tener fissi i fondamenti

del Karate di Okinawa travasati

nel Karate di scuola Shotokan,

prendendo le distanze da insegna-

menti utopistici o velleitari.

La JKA è la "[...]riconosciuta erede

della tradizione del karate Shotokan,

è l'unica entità legale di karate uffi-

cialmente approvata dal governo

giapponese come un'associazione di

membri (Shadan Hojin) per la pro-

mozione del karate [...] Più impor-

tante, la JKA preserva l'anima e lo

spirito dell'arte del kokufu-bunka

karate-do, karate basato sull'antica

tradizione giapponese del Bushido (la

via del Samurai). La nostra missione

è promuovere questa via del karate

in tutto il mondo, assicurando che

rimanga fedele ai precetti filosofici su

cui è stato fondato"

Alla JKA, danno un'enorme impor-

tanza alla forma appropriata e

all'equilibrio di ogni kihon, o tecni-

che base. Attraverso un notevole

allenamento, gli insegnanti hanno

rigorosamente, scientificamente

analizzato e separato ogni singolo

movimento in ogni singolo kata e

sviluppato uno spettro di tecniche

di kihon senza pari.

Usando questi speciali kihon, sono

stati rifiniti i kata per essere più

applicabili nel kumite. E a sua vol-

ta, l'esperienza accumulata attra-

verso il kumite conferisce reazioni

Trasmettere l'essenza del Karate-

Do Shotokan-Ryu Tradizionale, da

sempre sinonimo di eccellenza

qualitativa nel settore, è la via

scelta dallo CSEN e dal M° V.

Mezzetti per sostenere il Karate di

tipo tradizionale ispirato alla JKA -

Japan Karate Association.

Le conoscenze tradizionali di

quest'Arte Marziale vengono tra-

vasate negli allievi attenendosi ai

precetti e alle direttive tecniche

sviluppate nell'antichità; ciò non

per chiusura mentale e cristalizza-

zione del processo di insegnamen-

to tecnico o preclusione dell'ambi-

to agonistico, ma per propugnare

un insegnamento che mira alla

praticità, alla capacità di capire e

per ulteriori perfezionamenti

nei kata e nei kihon. I questo

modo i kihon, i kata e il ku-

mite formano l'inseparabile

trinità del karate JKA. Attra-

verso la costante ripetizione

di tali tecniche, il corpo im-

para a muoversi senza sfor-

zo, naturalmente. E la mente

impara anch'essa a essere

senza sforzi e naturale. Il

karate JKA come via dell'e-

quilibrio.

Curando e realizzando kihon

di alto livello tecnico, pro-

porzionati al livello del prati-

cante, il M° Vladimiro Mez-

zetti propugna il Karate tra-

dizionale all’interno dello

CSEN.

Vengono studiati tutti i kata

ed ad essi viene sempre asso-

ciato il bunkai, l'applicazione

pratica delle tecniche presenti,

portando ad una conoscenza tec-

nica fattiva, reale ed efficace, senza

stravolgere il kata. Dai kata vengo-

no assorbiti elementi tanto per la

difesa personale quanto per il

kumite. Il kumite viene studiato a

vari livelli e sotto vari aspetti co-

me concretizzazione delle tecniche

apprese nei fondamentali e nei

kata.

La spirale auto-costruttiva della

"inseparabile trinità del Karate

JKA" è sempre presente.

L'essenza del Karate-Do Shotokan-Ryu Tradizionale , attraverso la JKA.

Gichin Funakoshi Hanshi

1869-1957. Fondatore Shotokan

Ryu e JKA Il M° Vladimiro

Mezzetti, Kyoshi

Sensei 7° DAN

SPORT

CSEN

Milan

o

Page 12: CSEN MAG n_1

SPO

RT

P A G I N A 1 2

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Pole Dance: una sensuale disciplina sportiva

ad alta spettacolarità.

C S E N M A G

Più simile alla ginnastica artistica che al ballo, la Pole Dance

affonda le sue radici in India ed in Canada...

spettacolare (senza perde-

re la sensualità che gli è

propria!).

Arrivata da poco in Italia,

tale attività, nonostante

l’origine, non deve essere

confusa con la lap dance,

la quale non è uno sport

riconosciuto, bensì un

semplice ballo che può

essere praticato anche

senza bisogno del palo.

Con una traduzione lette-

rale dall’inglese, Pole

Dance significa “danza del

palo”: le ballerine, in que-

sto caso, svolgono acroba-

zie con complicazione an-

che notevole, da far invidia

ai circensi, su una pertica.

Il riconoscimento ufficiale

della Pole Dance come

uno sport a tutti gli effetti,

è passato attraverso

l’istituzione del Campiona-

to Italiano di Pole Dance,

giunto alla sua terza edi-

zione e CSEN è un impor-

tante promotore di questa

disciplina, dove si è incari-

cato di formare anche gli

istruttori per un’ulteriore

sviluppo. La formazione in

CSEN Milano è affidata

all’Accademia Italiana Pole

Dancing Academy di Me-

dea Felina.

Le ragazze che ballano nei

night club, Medea le ha

conosciute, ma quello che

insegna lei “è tutta

un’altra cosa. La seduzione

e la nudità fanno parte di

un mondo completamente

diverso, il mio impegno è

di far uscire il lato sportivo

praticato e rispettato da

tutti coloro che vedono la

pole dance come uno sport

vero e proprio”.

Proprio per questo, Medea

Una danza ammiccante

nata negli anni ’80 in alcu-

ni locali notturni del Cana-

da è diventata oggi disci-

plina sportiva! Si, è esatta-

mente come qualcuno ha

immaginato. L’origine del-

la Pole Dance è “ambigua”

come se l’aspettava, salvo

poi essere diventata tal-

mente popolare ed impe-

gnativa da guadagnarsi

velocemente la dignità di

ginnastica ad alto tasso

La Pole Dance è

uno sport vero e

proprio ad

alta acrobaticità e

complicazione.

Medea Felina

in esibizione

SPORT

Marco Masini Responsabile

Marketing e

Comunicazione

CSEN Milano

Page 13: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 3 A N N O I , N U M E R O 1

ha aperto una raccolta firme,

per far riconoscere la pole

dance come disciplina alle O-

limpiadi. “Nel 2009 ho pensato

che questa disciplina merita di

essere valutata dal Comitato

Olimpico. Per fortuna, ora sia-

mo più ragazze nel mondo

unite per raggiungere questo

obiettivo. Speriamo bene”.

Intanto sabato 6 ottobre, a

Roma, si sono esibiti ben 36

partecipanti, suddivisi nelle

categorie di livello principianti

(Beginners), intermedio, semi-

avanzato e professionale

(quest’ultimo con performan-

ce sia singole che a coppie) nel

Campionato Italiano, dove, è

stata costituita anche una ca-

tegoria speciale per gli unici 3

uomini in gara: ciò a dimostra-

re che la pole dance può esse-

re praticata benissimo da en-

trambi i sessi.

Come campionessa della cate-

goria professionale è stata

riconfermata la vincitrice

dell’anno scorso Valeria Bona-

lume, un’atleta che ha da poco

conseguito il diploma di Istrut-

tore CSEN di Pole Gym.

Oltre alla pole “terrestre” sta

crescendo lo spazio e

l’interesse dedicato alla pole

acquatica. L’acqua pole è una

disciplina emergente che co-

niuga dettami della pole dance

con l’elemento acqua al fine di

creare momenti coreografici

dinamici e divertenti. Ma ne

parleremo per l’estate….

Esibizione della Pole

Dance CSEN

SPORT

CSEN

Milan

o

Concentrazione, tonificazione e allungamento con il Piloga!

Chi almeno una volta nella

vita non ha sentito parlare

dello Yoga o del Pilates?

Dall’unione delle due discipli-

ne è nato il Piloga. Una tecni-

ca che coordina due attività in

una, il Piloga viene preposto

come un metodo che migliora

coordinazione e flessibilità.

Abbinando Pilates e Yoga

otteniamo un allenamento

tonico e funzionale presentan-

doci un’altra faccia di entram-

be. Tralasciando l’aspetto

meditativo, l’attenzione si

sposta completamente sulle

posizioni e sulla respirazione,

offrendoci una rosa di tecni-

che rilassanti, tonificanti e

decontratturanti.

Gli anni Ottanta sono stati

caratterizzati da attività aero-

biche ad alto impatto. La vita

frenetica e gli impegni a cui

sottoponiamo spesso il no-

stro corpo, creano

un’attenzione maggiore verso

quelle discipline che ripristina-

no il giusto equilibrio tra men-

te e corpo. Entrambe infatti,

non sollecitano in maniera

forzata articolazioni e lega-

menti, e la ripetizione dei

gesti è volta a conferire mag-

gior stabilità e sicurezza allo

svolgimento.

Una seduta di Piloga potrà

cominciare in posizione sdra-

iata o in piedi, ma in ogni caso

si prediligerà una fase di ri-

scaldamento e di allungamen-

to iniziale, trovando la giusta

concentrazione e, passando

alla fase successiva di ricondi-

zionamento muscolare.

Il tutto condito da una base

musicale di sottofondo. Il

benessere acquisito sarà per-

cepita già dalla prima seduta.

Cosa aspetti? Immergiti nel

mondo del wellness e prendi-

Anna Rita

Gargiulo,

docente CSEN

Page 14: CSEN MAG n_1

SPO

RT

P A G I N A 1 4

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Come neutralizzare rapidamente una minaccia?

Il Krav Maga è una risposta

Mentre le altre arti marzia-

li tradizionali, soprattutto

di matrice orientale (tra le

quali anche quelle da cui il

Krav Maga ha attinto, co-

me il Jūdō, il Ju-Jitsu, il

Kung-fu, karate), tendono

ad associare oltre all'inse-

gnamento delle tecniche

un sistema filosofico e

spirituale, il Krav Maga

risponde a criteri di tipo

militare: efficacia e rapidi-

tà per la neutralizzazione

dell'avversario.

“Si tratta di un approccio

prettamente offensivo -

Alborea ha precisato - per

il sistema di combattimen-

to che la contraddistin-

gue”.

Dove spesso molte arti

marziali prediligono un'im-

postazione attendista che

lascia all'avversario la pri-

ma mossa, il Krav Maga

punta ad una rapida neu-

tralizzazione dell'avversa-

rio prima che questi possa

diventare una minaccia. Si

tratta di una sintesi armo-

nica di tecniche derivate

dalle arti marziali, da siste-

mi di lotta a mani nude e

dai metodi del Close

Combat del Maggiore Fire-

bairn, un mix di colpi a

mano aperta diretti a punti

II Krav Maga è un

sistema di tecni-

che di combatti-

mento e sopravvi-

venza nato in Isra-

ele nella prima

metà del XX secolo

ad opera di Imi

Lichtenfeld su

richiesta del go-

verno Israeliano.

La parola Krav

Maga significa

letteralmente

"combattimento con con-

tatto".

Ruggiero Alborea Coordi-

natore Regionale CSEN

Kraw Maga-Real Defense

System Master Exper ci

confida, infatti: “il Krav

Maga è una "tecnica di

combattimento" semplice

e pratica e chi la insegna

non la definisce arte mar-

ziale, perché è nata per

essere appresa in breve

tempo ed essere usata in

un contesto bellico”.

C S E N M A G

Nato in Israele il Krav Maga o “combattimento per contatto”è

una disciplina che risponde a criteri di tipo militare

Il M° Zerbino con il co-

ord. Regionale CSEN

Ruggiero Alborea

Un momento del seminario,

con al centro l’impegno del

presidente Zerbino!

SPORT

Giusy

Quagliuolo Responsabile Ufficio

Stampa

CSEN Milano

Page 15: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 5 A N N O I , N U M E R O 1

KAPAP (KRAV PANIM EL PANIM) Kapap (conosciuto anche

come CQB-Close Quarter

Battle ) è un acronimo in

ebraico moderno che sta per

Krav Panim. Panim significa

viso, faccia; inteso per com-

battimento "faccia a faccia".

Nell'IDF (Forze di Difesa

Israeliane) le unità delle Forze

Speciali hanno avuto il mono-

polio dell'Arte Marziale Israe-

liana, ed il Kapap era cono-

sciuto negli anni settanta co-

me Lochama Zehira (micro

lotta) o Lotar.

Il Kapap non è solo un siste-

ma, ma una miscela di rigorosi

condizionamenti fisici, adde-

stramento con armi da fuoco

ed esplosivi, addestramento

alla sopravvivenza, pronto

soccorso avanzato e difesa

personale. L'addestramento al

combattimento a mani nude è

una combinazione dei sistemi

di combattimento come la

boxe - karate- thai boxe- ju

jitsu, la lotta greco-romana e

l'addestramento militare del

coltello e del bastone. Il siste-

ma include una varietà di tec-

niche militari di combattimen-

to corpo a corpo con il

nemico/aggressore disarmato

o armato di pistole, fucili,

mitra, coltelli ed ogni altro

sensibili come naso e gola,

pugni di stile pugilistico, leve

agli arti del Judo e del Ju-Jitsu,

e calci e ginocchiate tipici della

Thai Boxe e karate.

Ruggiero Alborea è un docente

di CSEN Milano nel settore di

difesa personale, è presidente

dell’ASD Karate Sol Levante di

Viale Certosa 125 a Milano

presso la quale eroga corsi

formativi di istruttore di difesa

personale e propone iter acca-

demici nel settore Krav Maga.

“Se avete fretta di imparare…

forse non facciamo per voi”

afferma Alborea riferendosi

all’iter formativo rendendosi

disponibile a richiesta di infor-

mazioni e chiarimenti al reca-

pito telefonico 339/1490423.

Page 16: CSEN MAG n_1

SPO

RT

P A G I N A 1 6

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

C.S.E.N., settore cinofilia, approda all'ambito

Cino-umanitario con una nuova figura

spread of canine culture che

verrà qualificato per aver

acquisito competenze nei

settori di cui si é accennato

sopra.

In sostanza questa figura si

occuperà della diffusione in

ambito scolastico della cultu-

ra cinofila, della formazione

di accompagnatori per cani

che visiteranno i proprietari

ospedalizzati, della valutazio-

ne e comprovata idoneità

degli stessi cani e della prepa-

razione, insieme con il disa-

bile' del cane che possa fun-

gere da ausilio per il disabile

stesso.

Questi tre aspetti resteranno

strettamente correlati tra

loro ed integrati in un singolo

percorso formativo.

I bambini ed il loro approccio

con il cane costituiranno il

primo step. È chiaro a tutti

che la cultura cinofila su di un

pubblico giovane è ciò che

assicura il futuro della cinofili-

a, non solo perché creare

maggior consapevolezza sulla

natura del cane è il modo

migliore per rendere sereni

anche i semplici incontri occa-

sionali con questo animale

diffusissimo nella nostra so-

cietà, ma anche perché, pre-

sentare al bambino l'impor-

tanza dei processi educativi

del cane, porta a conoscenza

di questo anche la famiglia. E

questa consapevolezza divie-

ne quindi globale.

Diviene pertanto chiara l'im-

portanza della diffusione a

livello scolastico, attraverso

dei protocolli che permettano

l'interazione del bambino con

Da secoli é riconosciuta su più

fronti e in diversi ambiti la

capacità innata del cane di

essere d'aiuto all'essere uma-

no. È risaputo per esempio

che i bambini cresciuti insie-

me ad un cane, hanno la ten-

denza a sviluppare più facil-

mente empatia anche nei

confronti degli esseri umani.

Il supporto che questo anima-

le porta al genere umano è

evidente anche nei confronti

di persone in convalescenze

post traumatiche, o addirittu-

ra come ausilio nei confronti

di persone diversamente

abili.

A fronte di questi presuppo-

sti, ci siamo chiesti se non

fosse sensato approdare a

questo contesto proponendo

la formazione della figura del

tecnico in Dog Therapy and

C S E N M A G

Coadiuvare e supportare gli operatori sanitari ha la sua valenza

e gratificazione professionale grazie ad un percorso formativo

con lo CSEN

SPORT

Il cane è un grande ausilio

per le persone con

disabilità.

Marco Masini Responsabile

Marketing e

Comunicazione

CSEN Milano

Page 17: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 7 A N N O I , N U M E R O 1

SPORT

so non sarà più solo il cane di

famiglia.

Per quanto sia sicuramente utile

fornire un cane già preparato per

essere un buon coadiutore per il

disabile, perdere tutto ciò che

concerne la crescita insieme, com-

prese le difficoltà oggettive, signi-

ficherebbe togliere un'importan-

tissima componente emotiva

dall'intero processo. Ecco perché

siamo dell'idea che debba essere

il diversamente abile stesso ad

insegnare al cane, in questo modo

gli si offrirà anche l'opportunità di

personalizzare il processo secondo

le proprie esigenze.

L'accesso al corso per tecnici in

Dog Therapy and spread of canine

culture sarà limitato agli educatori

cinofili C.S.E.N. e verrà aperto tra

dicembre 2012 e gennaio 2013.

Terremo in ogni caso aggiornati gli

interessati tramite i canali del

settore cinofilia di C.S.E.N.

Per eventuali quesiti potete con-

tattare il responsabile Moreno

Sartori all'indirizzo e-mail

morenosartori @ memdogstrai-

ners.com

o a mezzo telefono al numero

347 818 87 84.

il cane, tenendo sempre alta la

consapevolezza che entrambi

devono essere rispettati e gestiti

in piena sicurezza.

Il secondo step si rivolge a situa-

zioni particolari, per le quali il

proprietario di cane ospedalizzato

per periodi più o meno lunghi si

vede costretto a non vedere il suo

cane sino alla dimissione dalla

struttura ospedaliera:

La letteratura scientifica è ormai

colma di articoli che parlano del

comprovato apporto del pet per

quanto riguarda i processi di recu-

pero fisico e psichico da parte di

pazienti anche gravi in degenza

nelle strutture ospedaliere. Men-

tre in altri paesi queste realtà

sono ormai comprovate e vedono

quindi i cani avere libero accesso a

queste strutture, in Italia esistono

solo casi sporadici in cui il tribuna-

le ha dato sentenza secondo la

quale il proprietario avrebbe po-

tuto ricevere la visita del suo cane

all'interno della struttura ospeda-

liera. Il nostro obiettivo è quello di

trasmettere il "protocollo visita" ai

tecnici, che si prenderanno cura di

rendere idonei i cani e gli accom-

pagnatori, affinché questa garan-

zia, insieme a quella derivante da

un protocollo sanitario, sia suffi-

ciente perché le aziende sanitarie

permettano le visite

richieste, senza di-

versi preoccupare di

eventuali "effetti

collaterali".

Il terzo aspetto del

progetto, ma non

per questo meno

importante degli

altri, è quello relati-

vo ai disabili ed è

probabilmente quel-

lo più complesso.

Con un taglio forte-

mente differente, rispetto ad altri

già presenti sul territorio, questo

si propone di fornire le giuste

competenze al tecnico che sarà in

grado di lavorare con il disabile ed

il suo cane, in modo che questo

divenga un valido ausilio.

Pur esistendo già nel nostro paese

realtà che preparano cani per

assistenza ai diversamente abili il

nostro obbiettivo ci porta a non

voler perdere un aspetto che rite-

niamo cruciale. La preparazione

del cane deve essere parte inte-

grante del processo, poiché solo

così crescerà un affiatamento

unico ed inimitabile tra il disabile

ed il suo compagno a quattro

zampe, che al termine del percor-

“In Italia solo

sporadicamente

il cane viene

accettato negli

ospedali per il

supporto

morale di gran

beneficio che

può dare

all’amico”.

L’interazione con gli

uomini è storica e di

mutua soddisfazione...

CSEN

Milan

o

I bambini attingono

serenità e senso del

rispetto nella vicinanza

con un cane.

Page 18: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 8

solo con

l’iscrizione al

Registro del CONI

si realizza il

presupposto del

“riconoscimento

sportivo” alla base

delle agevolazioni

fiscali in

argomento

Donato

Foresta Dottore

commercialista e

revisore dei conti

I COMPENSI AI COLLABORATORI DELLE ASSOCIAZIONI/SOCIETA’

SPORTIVE

possibile instaurare un rap-

porto di collaborazione spor-

tiva saranno oggetto di un

successivo articolo.

Trattando quindi inizialmente

dei compensi “agli sportivi”,

non può non partirsi

dall’espressione utilizzata dalla

normativa di riferimento che

si rinviene nel Testo Unico

delle imposte sui redditi (art.

67, comma 1, lett. m) del DPR

917/1986), la quale testual-

mente include nell’ambito

della categoria dei redditi

“diversi” (e cioè una categoria

ben distinta dai redditi di

lavoro dipendente o di lavoro

autonomo o di impresa) le

“indennità di trasferta, i rim-

borsi forfetari di spesa, i pre-

mi e i compensi erogati

nell’esercizio diretto di attività

sportive dilettantistiche”,

purchè corrisposti da ASD/

SSD che abbiano il riconosci-

mento sportivo del CONI o

di una delle sue federazioni o

enti di promozione sportiva.

Già questo primo aspetto

della norma è rilevante.

Il dubbio se una SSD non

affiliata ad una federazione o

ad un ente di promozione

È ben noto agli operatori

dello sport che una delle prin-

cipali agevolazioni fiscali, se

non la principale, interessante

le associazioni e le società

sportive è l’assenza di imposte

e contributi da versare

all’Erario in relazione ai com-

pensi erogati ai collaboratori

impegnati nell’”esercizio diret-

to di attività sportive dilettan-

tistiche” o ai collaboratori

coordinati e continuativi di

carattere amministrativo-

gestionale, per lo meno fino

ad una determinata soglia

(7.500 euro).

Analizzeremo in questa sede

solo il primo dei due fenome-

ni e cioè quello dei “compensi

agli sportivi”, lasciando in un

prossimo intervento su questa

rivista l’approfondimento sui

compensi per i collaboratori

di carattere amministrativo-

gestionale.

In questa sede sarà possibile

peraltro solo dare un quadro

generale degli aspetti fiscali

delle collaborazioni sportive.

Pertanto anche gli approfondi-

menti sulle questioni di fondo

riguardo a chi siano i collabo-

ratori sportivi e quando è

sportiva, possa o meno eroga-

re compensi agli sportivi con i

benefici fiscali, di cui si dirà in

seguito, non può sussistere.

È infatti assolutamente pacifi-

co che per poter corrispon-

dere dei compensi ai collabo-

ratori sportivi con il beneficio

fiscale previsto dalla suddetta

norma (art. 67, comma 1, lett.

m) del DPR 917/1986), occor-

ra essere affiliati ad una fede-

razione o ad un ente di pro-

mozione sportiva e, per essi,

iscritti al Registro nazionale

delle società/associazioni

sportive detenuto dal CONI.

Infatti solo con l’iscrizione al

Registro del CONI si realizza

il presupposto del

“riconoscimento sportivo”

alla base delle agevolazioni

fiscali in argomento.

Se analizziamo poi attenta-

mente le altre parole utilizza-

te da questa normativa si

scoprono degli ulteriori ele-

menti interessanti. Innanzitut-

to è da ricomprendersi

nell’ambito della generica

espressione “compensi” an-

che “le indennità di trasferta”,

“i rimborsi forfetari di spesa”

e “i premi”.

Le prime (indennità di tra-

sferta) sono delle erogazioni

di denaro date dall’ASD/SSD a

propri atleti, allenatori, diri-

genti tecnici per le trasferte.

Si tratta di importi corrisposti

per “indennizzare” il tempo

dedicato agli spostamenti. Ma

si tratta pur sempre di un

compenso.

Analogamente i rimborsi

“forfetari”, sono equiparabi-

C S E N M A G

NOR

MA

TIV

A

Pagare gli

atleti ed i

collaboratori

non è

semplice, ma

i riferimenti

sono chiari.

Al fisco interessa il Socio partecipante, ma la partecipazione

alla vita associativa non è semplice...

NORMATIVA

Page 19: CSEN MAG n_1

P A G I N A 1 9 A N N O I , N U M E R O 1

li ai compensi. Infatti essi non sono

corrisposti a fronte di fatture/

scontrini/ricevute per spese soste-

nute dai collaboratori. Se infatti

tali spese fossero “documentate”,

il rimborso delle stesse, in linea di

massima, non sarebbero da ricom-

prendersi nei “compensi” (sono

comunque da considerare

“compensi” i rimborsi spesa pur

se documentati riferiti a costi per

vitto o alloggio sostenuti nel Co-

mune ove l’ASD/SSD ha la propria

sede legale). In tal senso, quindi, si

distingue il rimborso “forfetario”

dal rimborso “documentato” che,

in quanto suffragato da un idoneo

documento fiscale, non rappresen-

ta compenso per chi lo riceve. Di

contro il rimborso “forfetario”

proprio perché non giustificato da

idonea documentazione fiscale,

viene considerato un compenso a

tutti gli effetti e quindi entra nel

plafond dei 7.500 euro, oltre il

quale, come si dirà, occorre assog-

gettare gli stessi a ritenute fiscali.

Pertanto non è corretta

l’impostazione di tante ASD/SSD

che nell’erogare rimborsi ai propri

collaboratori sportivi, privi di do-

cumentazione, ritengono tali rim-

borsi come esclusi dal computo

del plafond dei 7.500 euro.

L’unico rimborso “forfetario” che

viene invece assimilato al rimborso

“documentato” è rappresentato

dal rimborso chilometrico calcola-

to secondo le tariffe previste

dall’ACI per ciascun tipo di veico-

lo. Si tratta del rimborso che

l’ASD/SSD corrisponde ai propri

collaboratori che abbiano utilizza-

to per fini istituzionali la propria

personale autovettura. In tal caso

il rimborso, anche se di natura

“forfetaria”, non rientra nel

plafond dei 7.500 euro, in quanto

considerato a tutti gli effetti ad un

rimborso “documentato”, sempre

che il rimborso, secondo le tariffe

dell’ACI, riguardi una attività svol-

ta al di fuori del Comune ove

l’ASD/SSD ha la propria sede lega-

le. Il rimborso chilometrico ACI

per percorrenze all’interno del

Comune della sede legale infatti è

assimilato ad una “indennità di

trasferta” e quindi rientra nel

plafond dei 7.500 euro.

Lo stesso dicasi per i “premi” in

denaro corrisposti, in particolar

modo, agli atleti. Essi sfuggono

spesso a questa logica di

“compenso”. Ma, invece, occorre

tener conto anche di questi, pur

se corrisposti a minori, ai fini dello

scavalcamento della soglia dei

7.500 euro, al fine

dell’assoggettamento a ritenute

fiscali.

In merito a tale assoggettamento

fiscale, la norma afferma che fino a

7.500 tali compensi non costitui-

scono reddito e quindi essi non

sono soggetti ad imposte.

Coloro che percepiscono quindi

compensi per attività sportiva

dilettantistica da ASD/SSD nel

limite annuo suddetto (con riferi-

mento sempre e comunque

all’anno “solare”) non devono

versare né imposte né contributi

previdenziali su tali compensi.

Peraltro se essi non hanno perce-

pito redditi di altra natura (es.

redditi fondiari, redditi di lavoro

dipendente o lavoro autonomo o

d’impresa o di capitali) sono eso-

nerati dall’obbligo di presentazione

della dichiarazione dei redditi.

Se tali collaboratori hanno invece

percepito altri redditi e se, per

questi, essi siano tenuti alla reda-

zione della dichiarazione dei reddi-

ti, dovranno includere anche i

compensi dell’attività sportiva solo

se compilano il mod. UNICO,

mentre invece non dovranno in-

cluderli qualora presentino il mo-

dello di dichiarazione 730.

L’indicazione dei compensi sportivi

nel suddetto mod. UNICO, si

ribadisce, non determina alcuna

conseguenza fiscale, in quanto,

come detto, tali compensi fino

all’importo di 7.500 euro non

comportano mai né imposte né

Attenzione

alle differenze

tra rimborso

spese,

rimborsi

forfertari e

compensi: si

può incorrere

in problemi...

NORMATIVA

Prosegue a pag. 23.

Page 20: CSEN MAG n_1

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 2 0

Dal 2003

l’assicurazione

sportiva è

obbligatoria, e dal

2007 la

competenza è

dell’Inail.

Obbligo dell’assicurazione per gli sportivi: il

ruolo dell’INAIL.

gente degli Enti di Promo-

zione Sportiva e delle Fe-

derazioni sportive naziona-

li, lo son già dal 2003.

Dal 2007, all’INAIL, è stata

concessa la competenza

esclusiva, nella gestione e

liquidazione dei rapporti

assicurativi sportivi, ed è

possibili, inoltre, conosce-

re, per chi già in corso, lo

stato della pratica di liqui-

dazione, contattando il

seguente numero 803164,

fornendo il codice di prati-

ca personale.

Ogni associazione sportiva,

ha il dovere di imporre la

copertura assicurativa ad

Abbiamo già affrontato il

tema nel numero prece-

dente, ma, come si dice,

“repetita iuvant”, ed in

ogni caso cerchiamo di

aggiungere informazioni

ancor più dettagliate per

ottenere soddisfazione nel

caso—disgraziato—di un

infortunio.

Come abbiamo detto, tutti

gli sportivi, hanno sicura-

mente bisogno di una po-

lizza che tuteli la propria

salute, durante l’attività

fisica. Le assicurazioni

sportive, obbligatorie, per

tutti gli sportivi dilettanti,

tesserati con la qualifica di

atleta, di tecnico, e diri-

ogni uno dei propri tesse-

rati, ed inoltre, ebbene che

abbia sempre a portata di

mano, il modello di denun-

cia per infortunio della

“sportass”, che dovrà, in

caso di necessità, essere

compilato correttamente

in ogni sua parte.

Il riferimento

all’affiliazione CSEN sarà

stato fondamentale, e, per

la dirigenza di ogni ASD/

SSD è un dovere mettere

al corrente i propri asso-

ciati, affinchè ne possano

fruire in modo appropria-

to.

C S E N M A G

Il riconosci-

mento della

pratica

sportiva

come

prevenzione

il più

importante

passaggio del

Decreto

CSEN Milano ricorda la procedura che, dall’assicurazione

sportiva obbligatoria porta al risarcimento del danno.

NORMATIVA

Silvia Mognaschi Responsabile

Amministrativo

CSEN Milano

Page 21: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 1 A N N O I , N U M E R O 1

Solo sugli “altri

redditi personali”

si ha l’Irpef

ordinaria,

ma sino a 7500€ di

compensi sportivi

il fisco agevola

significativamente.

NORMATIVA

CSEN

Milan

o

contributi da pagare.

Oltre la soglia dei 7.500 euro,

invece, vi è obbligo di corrispon-

dere all’Erario delle imposte.

In particolare è previsto che, se

nel corso dell’anno solare, un

collaboratore sportivo al percepi-

mento di un compenso per attività

diretta nello sport dilettantistico,

scavalchi il limite di Euro 7.500,

deve immediatamente comunicare

tale situazione all’ASD/SSD ero-

gante, affinchè quest’ultima trat-

tenga da tale compenso una quota

da versare all’Erario in nome e per

conto del collaboratore. E ciò

anche se tale ASD/SSD erogante

ha corrisposto al collaboratore

importi inferiori nell’anno a 7.500.

Questo accade quando il collabo-

ratore detiene rapporti di collabo-

razione con più datori di lavoro,

sempre con riferimento alle attivi-

tà sportive dilettantistiche.

La quota da trattenere dal com-

penso che eccede il limite di 7.500

euro è pari al 23% per l’IRPEF ed

al 1,23% per l’addizionale regionale

all’IRPEF. Nulla è dovuto invece a

titolo di addizionale comunale.

Gli importi trattenuti al collabora-

tore devono essere versati

all’Erario entro il 16 del mese

successivo a quello del pagamento

al collaboratore stesso, mediante

mod. F24 a cura dell’ASD/SSD

nella veste di datore di lavoro e

sostituto d’imposta.

Tali trattenute avvengono in rela-

zione ai compensi che eccedono il

limite di 7.500 e fino alla soglia di

28.158,28 euro: fino a tale impor-

to, infatti, le imposte trattenute

dalle ASD/SSD e riversate

all’Erario, come suddetto, sono

considerate esaustive per lo Stato

in relazione a tali compensi.

In altri termini se i collaboratori

sportivi interessati a questa casisti-

ca, non hanno percepito nell’anno

solare redditi di altra natura (es.

redditi fondiari, redditi di lavoro

dipendente o lavoro autonomo o

d’impresa o di capitali), sono eso-

nerati dall’obbligo della dichiara-

zione dei redditi.

Se invece hanno percepito altri

redditi, essi devono presentare la

dichiarazione dei redditi includen-

do anche i redditi provenienti dalle

attività sportive dilettantistiche.

Su tali redditi non dovranno paga-

re altre imposte, mentre sugli altri

redditi percepiti essi invece paghe-

ranno le imposte dovute allo Stato

in base all’aliquota dell’IRPEF pre-

vista (determinata a seconda

dell’ammontare complessivo di tali

redditi ottenuto sommando agli

altri redditi anche i compensi per

l’attività sportiva dilettantistica).

Se invece il collaboratore sportivo

percepisce compensi per l’attività

sportiva dilettantistica eccedenti

l’importo di 28.158,28 euro, la

parte eccedente tale limite si an-

drà a sommare agli eventuali altri

redditi e sarà assoggetta con que-

sti all’IRPEF con obbligo di presen-

tazione della relativa dichiarazione

dei redditi.

Resta a carico dell’ASD/SSD ero-

gante l’obbligo entro il 28 febbraio

dell’anno successivo a quello di

erogazione di compensi, di far

pervenire al proprio collaboratore

una certificazione riepilogativa dei

compensi corrisposti nell’anno

solare precedente pur se inferiori

al limite di Euro 7.500.

Entro il mese di settembre (salvo

variazioni normative) la stessa

ASD/SSD dovrà presentare e tra-

smettere in via telematica

all’agenzia delle entrate una dichia-

razione fiscale – il mod. 770 – in

cui dovrà indicare ad uno ad uno i

soggetti, individuati con il codice

fiscale, a cui ha erogato compensi

di ogni genere e tipo nel corso

dell’anno solare precedente, speci-

ficando la natura del compenso

(compenso sportivo, compenso

per soggetti con partita IVA, com-

penso per lavoro dipendente) al

fine di fornire ogni elemento utile

all’agenzia delle entrate per even-

tuali controlli incrociati da cui

possano emergere eventuali viola-

zioni (ad esempio se il collabora-

tore, pur tenuto, omette di pre-

sentare la dichiarazione dei redditi,

o se, pur tenuto, non abbia comu-

nicato ai suoi plurimi datori di

lavoro ASD/SSD di aver scavalcato

la fatidica soglia dei 7.500 euro),

con tutte le conseguenze sanzio-

natori previste in caso di irregola-

rità nei confronti dei soggetti re-

I COMPENSI AI COLLABORATORI DELLE ASD/SSD (continua)

Di Donato Foresta

- Prosegue da pag. 21

Page 22: CSEN MAG n_1

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 2 2

Il trattamento

dell’aria nelle

palestre e nelle

piscine previene

disagi e problemi

alla salute...

La sudorazione: un eccellente termoregolatore interno,

ma … è pestifero per il clima delle palestre.

ti a “tutta aria”, realizzati

in modo tale da soddisfare

sia la norma igienica relati-

va ai ricambi aria che le

necessità di trattamento

dell’umidità e della tempe-

ratura.

Stante gli oneri economici

da sopportare per un im-

pianto con UTA (Unità di

Trattamento Aria e relative

canalizzazioni e distributo-

ri), ci si rivolge spesso a più

semplici e compatte solu-

zioni del tipo ad

“espansione diretta” (DX o

Direct Exmpansion), dove il

liquido refrigerante circola

nelle tubazioni e l’aria vie-

C S E N M A G

Una palestra con

problemi di tratta-

mento aria da

sudorazione e

piscina.

E’ importante altresì non

scendere sotto il tasso del

40%, oltre il quale si posso-

no manifestare disagi

bronchiali con possibili

conseguenti affezioni alle

vie respiratorie.

La deumidificazione è,

dunque, uno dei processi

termodinamici di cui tener

debito conto nella realizza-

zione degli impianti per

queste strutture.

Facciamo l’esempio di una

classica palestra di 500

metri quadrati di superfi-

cie, altezza 3,5 metri.

L’approccio impiantistico

ideale sarebbe con impian-

Uno dei maggiori problemi

delle palestre è sicuramen-

te la presenza di umidità,

dovute all’attività fisica

(sudorazione, respirazio-

ne), alla presenza di docce

e di saune, o riconducibile

ad un insufficiente ricam-

bio d’aria.

Non è da sottovalutare

inoltre il suo impatto nega-

tivo sull’attività fisica degli

utenti, esposti anche a

rischi per la salute.

Il tasso di umidità ideale

per l’attività fisica varia

infatti dal 45% al 60% a

seconda della temperatu-

ra, soprattutto in presenza

di allenamenti aerobici.

L’impianto di climatizzazione delle palestre è spesso

dimensionato in modo errato, per colpa della gestione della sola

temperatura dell’ambiente e non dell’umidità.

NORMATIVA

Marco Masini Responsabile

Marketing e

Comunicazione

CSEN Milano

Page 23: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 3 A N N O I , N U M E R O 1

ne trattata direttamente

dall’unità terminale.

Dovendo però trattare il pro-

blema dell’umidità, è impensa-

bile affidarsi agli split, sia nella

versione ad unità singola o a

molte unità interne su uno

stesso circuito, spesso denomi-

nati VRF o VRV. Se così fosse,

occorre considerare separata-

mente dei canali di adduzione

dell’aria di rinnovo esterna,

che, è raccomandabile, pre-

trattare.

Le normative prescrivono un

certo ricambio d’aria per la

sanificazione dei locali (norma

UNI 10339 e regolamento ASL)

e quell’aria dovrà essere tratta-

ta per ottenere il livello di tem-

peratura ed umidità ideale.

Con un impianto a tutt'aria, si

fanno le due le cose insieme:

controllo della temperatura ed

umidità e rinnovo aria esterna.

La portata d'aria sarà determi-

nata dal “carico sensibile” da

abbattere e poi si fa il tratta-

mento dell'aria considerando

la miscela con l'aria esterna

(per la potenza della batteria).

Dopo si verificano i volumi d'a-

ria in circolo.

Con impianti separati (ad e-

spansione diretta con rinnovo

gestito in altro impianto) si

immette l'aria esterna che ne-

cessità e poi si affida

all’impianto di climatizzazione

il controllo della temperatura e

dell'umidità. Poi occorre vede-

re come immettere l' aria e-

sterna (sicuramente già tratta-

ta).

Occorre stare attenti ad usare

i sistemi ad espansione diretta

in una palestra, perchè la tem-

peratura in uscita dal terminale

a fan coil è inferiore a quella da

terminali ad acqua, con il ri-

schio di creare disagi. La classi-

ca ventata "ghiacciata" dallo

split è ciò che ha condannato

spesso la climatizzazione

all’abiura. Il posizionamento

dei getti di aria è fondamentale

per evitare i dannosi effetti

sugli atleti, che, soprattutto se

sudati, possono subire shock

termici che possono causare

contratture e fastidiose cervi-

cali.

Occorre l'accortezza di usare

unità interne canalizzabili e

diffusori di altissima qualità ad

elevato effetto induttivo.

La UTA di una palestra di

boxe. Trattare l’aria per le

attività aerobiche è

fondamentale.

Non più del 60% e

non meno del 45%

il tasso di umidità

relativa ideale.

No agli impianti

solo a split.

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Via Brallo 47 – 27010 Siziano (PV)

Per info: tel. 0382/1756000 – [email protected]

www.tstnutrition.it

Page 24: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 4

C S E N M A G

NORMATIVA

Page 25: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 5 A N N O I , N U M E R O 1

corrispettivo pervenuto dal socio /

utente tesserato per lo svolgimen-

to delle attività istituzionali a

carattere non commerciale presso

le associazioni o società sportive

dilettantistiche in regola con gli

adempimenti previsti (STATUTO,

MODELLO EAS, AFFILIAZIONE

A UN ENTE DI PROMOZIONE

SPORTIVA

O FEDERA-

ZIONE

NAZIO-

NALE,

ISCRIZIO-

NE NEL

REGISTRO

NAZIO-

NALE DEL-

LE ASSO-

CIAZIONI

AL CONI

ECC.) è considerato

“corrispettivo decommercializza-

to” , quindi non imponibile IVA.

Al contrario, il corrispettivo per-

venuto dal socio / utente non

tesserato, sarà individuato a tutti

gli effetti come corrispettivo com-

merciale sottoposto alle imposte

di legge previste

Di seguito alcune note (a cura del

Comitato Provinciale Csen Mila-

no) al Decreto Pubblicato in Gaz-

zetta Ufficiale N. 296 del 20 Di-

cembre 2010 Presidenza del Con-

siglio dei Ministri, Decreto 3 no-

vembre 2010

All’ART.1: si determina chi sono i

soggetti assicurati e i soggetti ob-

bligati.

All’ART.2: si determina in modo

inequivocabile che i soggetti assi-

curati sono tenuti al pagamento

assicurativo esclusivamente per

tramite dei soggetti obbligati. E’

chiaro che tale premio viene paga-

to tramite il tesseramento obbliga-

torio con gli Enti di Promozione

Sportiva, le Federazioni Nazionali

e le Discipline Sportive Associate.

Tramite il tesseramento inoltre il

Assicurazione obbligatoria per gli

sportivi dilettanti

Non è deducibile l'iscrizione presso una Associazione o Società Sportiva Dilettantistica.

I limiti della normativa.

L’Agenzia delle Entrate ha

chiarito che la spesa per

l’iscrizione ad una palestra

non può essere qualificata

spesa sanitaria, anche se ac-

compagnata da un certificato

medico che prescriva una

specifica attività motoria, ai

fini dell’applicazione dell’art.

15, comma 1, lett. c) del

TUIR.

Tale attività infatti, anche se

svolta a scopo di prevenzione

o terapeutico, va inquadrata

in un generico ambito saluti-

stico di cura del corpo e non

può essere riconducibile a un

trattamento sanitario qualifi-

cato.

Resta comunque valida l'age-

volazione grazie alla quale è

possibile portare in dichiara-

zione le spese per attività

sportive dilettantistiche nei

confronti di minori fino a 210

euro/anno (Art. 1, comma

319 legge 27 dicembre 2006,

n° 296 e decreto aprile 2007

del Ministero per le Politiche

Giovanili e le Attività Sporti-

ve, emanato di concerto con

il Ministro dell'Economia e

delle Finanza).

La confusione è vieppiù ampli-

ficata dalle volontà più o me-

no espresse del nuovo Decre-

to Sanità, dove si cita il rico-

nosciuto carattere preventivo

dello sport, che ha condotto

all’introduzione della visita

specialistica (ancora da chiari-

re in appositi decreti attuativi)

e del defibrillatore, ma, al

contrario di ciò che accade in

paesi come la Francia—di cui

abbiamo parlato in

“attualità” - in Italia

non gli si riconosce

alcun valore econo-

mico…

Come se un fidanza-

to dicesse alla sua

Lei: “Sei bellissima,

bravissima ed intelli-

gentissima ma…

non ti sposerei!”.

Non solo, proprio

perché lo Stato

ritiene importante

lo sport (?), il nuovo

software

dell’Agenzia delle

Entrate considera,

tra i “lussi”, l’iscrizione in

NORMATIVA

Page 26: CSEN MAG n_1

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 2 6

La crisi morde e le

ASD/SSD non

possono

“spremere” gli

associati: il fund

raising diventa

importante...

Il tesseramento non basta più: auto promozione

per il fund rasing

buti del tesseramento, non

bastano più a coprire. Oc-

corre dunque fare un salto

di qualità.

Per fare questo è necessa-

rio dotarsi di un piano di

promozione, inteso come

uno strumento per ottene-

re maggiori ricavi, maggio-

re visibilità, promuovere

l’immagine della società,

fare attività di promozione

sul territorio e

“conquistare” e fidelizzare

gli utenti.

Occorre pensare alla predi-

sposizione di alcuni docu-

menti di presentazione

della società o

La raccolta fondi – o fund

raising - per le attività sta-

tutarie di ogni associazio-

ne sportiva è una compo-

nente fondamentale del

bilancio associativo, e

spesso fa la differenza tra

l’essere una società qua-

lunque o quella di riferi-

mento per la comunità

locale e gli Enti territoriali.

Questa visibilità consente

la possibilità di garantire

migliori opportunità per i

propri atleti e dar loro an-

che gratificazioni di un

certo spessore.

Ma quali sono i canali e le

modalità di accesso più

frequenti e quelle più inte-

ressanti, magari meno

utilizzate?

Certamente tra le prime si

annoverano i contributi,

più o meno volontaristici,

delle società o esercizi dei

dirigenti, degli amici e dei

parenti degli associati, ma

che, per la gran parte, so-

no di modesta entità e,

sostanzialmente, di carat-

tere “volontaristico”.

Questi contributi consen-

tono di coprire quelle spe-

se vive che, ormai, i contri-

dell’associazione chiari,

efficaci ed eleganti. Con

questi vogliamo far capire

che conosciamo bene il

nostro possibile finanziato-

re, l’azienda alla quale ci

rivolgeremo, le sue espe-

rienze di marketing, le sue

campagne di comunicazio-

ne, i suoi interventi nello

sport. Vogliamo dare la

sensazione di aver com-

preso i punti di forza e di

debolezza di queste opera-

zioni e di essere in grado di

proporre progetti adatti a

potenziare i punti di forza

risolvendo i punti di debo-

lezza. Dovremo poi dare

qualche motivo perché

C S E N M A G

Anche i contributi dei dirigenti e degli amici non bastano più.

Per un buon bilancio associativo occorre oggi un po’ di marke-

ting sociale per l’autopromozione e le sponsorizzazioni.

NORMATIVA

Marco Masini Responsabile

Marketing e

Comunicazione

CSEN Milano

Page 27: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 7 A N N O I , N U M E R O 1

scelgano noi invece di un’altra

società sportiva, e di essere

informati e aggiornati.

Durante l’incontro di presenta-

zione dovremo raccogliere e

archiviare più informazioni

possibili, perché torneranno

utili in un secondo momento:

quello della finalizzazione.

L’ideale sarebbe predisporre

una brochure, che sarà la pre-

sentazione dello sport-maker.

E’ il biglietto da visita e quindi

va pensato per essere propo-

sta ai diversi interlocutori nelle

occasioni di contatto ufficiale

con l’esterno: i giornalisti, per

la promozione territoriale, le

aziende (sponsor e potenziali

sponsor), gli opinion leader e

gli ospiti vari.

E’ bene preparare una brochu-

re base contenente tutte le

informazioni interessanti per

tutti questi interlocutori senza

privilegiarne uno a scapito di

un altro.

Sarà un documento accattivan-

te che fotografi in modo sinte-

tico ma esaustivo la realtà di

riferimento. Dovrà parlare

della storia, dei numeri, dei

valori, dei successi della socie-

tà e, last but not least, delle

opportunità di marketing, del-

le possibili strategie di comuni-

cazione. In sintesi tutto ciò che

consenta al possibile sponsor

di conoscere a fondo la realtà

che andiamo a presentare.

Nel prossimo numero parlere-

mo della gestione delle spon-

sorizzazioni.

Una

accattivante

presentazione

dell’associazione

può influenzare

il finanziatore.

NORMATIVA

CSEN

Milan

o

Page 28: CSEN MAG n_1

P A G I N A 2 8

L’Operatore per il Massaggio Sportivo CSEN: ambiti e limiti

C.S.E.N./C.O.N.I. ai sensi

dell'art.2, lettera B del

titolo i del regolamento di

riconoscimento ai fini

sportivi del C.O.N.I.”.

Queste Certificazioni e

Patentini Tecnici con quali-

fica nell’ambito del Massag-

gio Sportivo non abilitano

alla professione di massag-

giatore sportivo, in quanto

tale professione è riservata

e regolamentata esclusiva-

mente alle figure elencate

dalle normative vigenti.

Senza mettere in discussio-

ne la validità didattica della

formazione (quella CSEN

che sia migliore di quella di

altre associazioni o enti),

vogliamo evidenziare quan-

to dichiarato dagli organi

accertatori: la pubblicità

ingannevole relativa al tito-

lo professionale.

La formazione acquisita

potrà essere utilizzata e-

sclusivamente come attivi-

tà propedeutica, coadiu-

vante e di supporto alle

varie figure professionali in

ambito sportivo. Infatti,

l'attività di massaggiatore

sportivo può essere svolta

solo dai soggetti che abbia-

no partecipato ai corsi,

indetti dal Ministero della

Sanità in collaborazione

con il Coni e la Federazio-

ne dei medici sportivi, ai

sensi di quanto previsto

dall'articolo 8 della legge

26 ottobre 1971, n. 1099.

Altrimenti l'attività può

essere svolta solo da fisio-

terapisti, terapisti della

riabilitazione, massofisiote-

rapisti, dotati di idoneo

titolo di studio rilasciati da

Università o da scuole

riconosciute dal Ministero

della Sanità.

Ad avvalorare questa posi-

zione ci sono i pareri degli

organi competenti inter-

pellati (ASL sede regionale

- ASL sedi periferiche -

N.a.s. Nucleo Antisofistica-

zione e Sanita') che hanno

risposto con ampia docu-

Navigando in Internet,

capita spesso di trovare la

pubblicità di corsi di mas-

saggio sportivo, che pro-

pongono il rilascio di atte-

stati e brevetti che lascia-

no spazio

all’immaginazione. In parti-

colare sembrano ammicca-

re alla possibilità che, data

tale partecipazione e rila-

scio di tale attestato, si

possa lecitamente esercita-

re la professione.

CSEN, in maniera appro-

priata, rilascia una

"Certificazione Nazionale

e patentino tecnico

C S E N M A G

COR

SI

Il docente CSEN

per l’ambito del

massaggio

sportivo

Gregory

Lombrou

Coadiuvare e supportare gli operatori sanitari ha la sua valenza

e gratificazione professionale grazie ad un percorso formativo

con lo CSEN

Massimo Marciano Responsabile Corsi

CSEN Milnao

CORSI

Page 29: CSEN MAG n_1

Un docente CSEN

qualifica il centro

sportivo e garanti-

sce professionalità

La Legge Reg. 26/2002 della

Regione Lombardia sancisce

che nelle palestre, nelle sale

ginniche, e in tutte le struttu-

re sportive aperte al pubblico

dietro pagamento di corri-

spettivi a qualsiasi titolo, an-

che sotto forma di quote

sociali d’adesione, i corsi fina-

lizzati al miglioramento

dell’efficienza fisica devono

essere svolti con la presenza

di un istruttore qualificato

specifico per disciplina.

Precisando che si intende

istruttore qualificato per disci-

plina solo quelli in possesso di

brevetti rilasciati dalla Regio-

ne, o dalle Federazioni Nazio-

nali o Enti di promozione

sportiva riconosciuti dal

C.O.N.I. In ogni caso sono

ritenuti validi anche i titoli

rilasciati dagli Enti pubblici o

eventuali titoli accademici,

come la laurea in Scienze

motorie ma in tal caso sono

da considerarsi professionisti.

Ovviamente i suddetti brevet-

ti per avere validità legale

devono essere emessi diretta-

mente dai suddetti Enti pre-

posti, come CSEN, o dalle

federazioni riconosciute dal

C.O.N.I. e NON IN MODO

INDIRETTO.

Si tratta di una Legge, ma è

puro buon senso: andreste in

uno studio dentistico a farvi

operare da un meccanico?

La prossima volta che vi reca-

te in palestra, verificate che

siano esposti i titoli abilitan-

ti… ne va della nostra salute!

P A G I N A 2 9 A N N O I , N U M E R O 1

mentazione di supporto, che i

diplomi o patentini di

"operatore massaggio sportivo,

massaggio olistico, o simili"

non hanno alcuna valenza pro-

fessionale, con il pericolo di

essere perseguiti per abuso di

professione sanitaria.

Anche la sentenza del Tar

Lombardia n. 29 del 2008 -

disposizione del consiglio su-

periore della sanità del

24/05/2002 - corte cost., sent.

n. 179/08 (professioni - mas-

saggiatore sportivo - principio

fondamentale della spettanza

allo stato dell'individuazione

delle figure professionali e del-

la disciplina dei percorsi for-

mativi) – ha condannato l'ope-

rato di una accademia del mas-

saggio di padova (scuola per

operatori di massaggio) che

nell’anno 2004 propugnava tale

attività come adeguata per lo

svolgimento della professione.

E’ importante dunque ricono-

scere i limiti di una professio-

nalità comunque specifica che,

in collaborazione con gli ope-

ratori sanitari, contribuisce alla

crescita del benessere naziona-

le e al generale miglioramento

della cultura legata alle discipli-

ne che afferiscono alla perso-

na: un percorso di gratificazio-

ne personale che ripaga degli

sforzi!

Prove pratiche

durante un

corso

Sentenze TAR

ed altre

norme

convenzionali

fanno strame

delle false

promesse...

CORSI

La L.R. 26/2002 della Regione Lombardia:

obbligo di istruttori qualificati in palestra.

Page 30: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 0

La formazione

sportiva

riscuote grande

interesse, e

CSEN è

qualificato per

legge,

competenza e

qualità.

La formazione CSEN è

dura e professionale...

REGOLE E INFORMAZIONI GENERALI PER

L’ACCESSO AI CORSI CSEN MILANO

Effettuare il versamento

della quota di iscrizione,

entro la data indicata, a

mezzo bonifico banca-

rio, specificando nella

Causale:

Esempio:

Corso di ................. o

Corsi

di........../........../............

Chiamare in Segreteria

per le coordinate banca-

rie, oppure recarsi di-

rettamente in sede pres-

so:

C.S.E.N. MILANO

Via Giacosa 3 – 20129

Milano.

Inviare a mezzo fax la

ricevuta del versamento

al numero

02-39561256

NON VERRANNO

RITENUTI VALIDI I

PAGAMENTI

EFFETTUATI SU C/C

DIVERSI DA QUELLO

COMUNICATO

DALLA SEGRETERIA

DI MILANO

LE DATE E LE SEDI POSSONO VARIARE IMPROVVISA-

MENTE A CAUSA DI PROBLEMI ORGANIZZATIVI NON DI-

PENDENTI DIRETTAMENTE DA C.S.E.N. MILANO.

SI CONSIGLIA PERTANTO DI CONTATTARE PER TEMPO

SEMPRE LA SEGRETERIA PER AVERE CONFERMA DEL RE-

GOLARE AVVIO DEL CORSO E DELLA SEDE DOVE AVRA'

LUOGO LO STESSO.

C S E N M A G

Massimo

Marciano

Responsabile

Corsi e

Formazione

CSEN Milano COR

SI

SEGRETERIA

CSEN MILANO:

Tel. 02-39561256

Orari:

LUN - VEN:

9:30 - 13:00 MAR - MER:

14:00 - 18:00

GIO:

14.00 - 17.00

INFORMAZIONI:

Massimo Marciano

(coordinatore corsi)

Tel. 3934254268 -

Paolo Zerbino

(Presidente Provincia-

le CSEN Milano)

Tel. 3395789408

Riferimenti ed informazioni

Il Comitato si riserva di attivare i corsi al raggiungimento del numero

minimo di iscrizioni e di modificare per motivi interni le date di avvio dei

corsi senza che questo costituisca presupposto per richiedere eventuale

rimborso delle quote versate.

MODALITA’ D’ISCRIZIONE

CORSI

Page 31: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 1 A N N O I , N U M E R O 1

Corsi

Di

Formazione

CSEN

Milano

Corsi trimestre

Novembre 2012—Gennaio 2013

CORSI

Page 32: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 2

"the complete

coordination of

body, mind, and

spirit."

Massimo Marciano

Coordinatore Corsi

CSEN Milano

Corso Pilates Matwork—II° Livello

Il corso per istruttori di Pila-

tes, un metodo di allenamen-

to che consente di esercitare

la muscolatura e stimolare le

articolazioni per uno stato di

benessere generale, è oggi

molto richiesto, per una prati-

ca adeguata a tutti coloro che

vogliono tenersi in forma in

un modo poco impattante.

Eseguito correttamente con

costanza e determinazione,

permette di allungare il corpo

potenziandolo senza eccessivi

sforzi.

Si insegnano le tecniche per

consentire agli utenti di au-

mentare e sviluppare la coor-

dinazione muscolare resti-

tuendo una postura corretta,

per potenziare e correggere

gli equilibri strutturali, e con-

sentire di riabilitare diversi

distretti traumatizzati dopo

un infortunio o un intervento

chirurgico, in gravidanza etc.

lonna con il Pilates

Esercizi pratici delle

tecniche del Pilates

Requisiti dell'insegnan-

te di Pilates

Valutazione del corsi-

sta riguardo le temati-

che apprese

Approfondimento

delle tematiche del

corso precedente

Tecniche di rilassa-

mento

Linguaggio del Pilates

Tecniche di allunga-

mento muscolare,

statico e dinamico

Anatomia descrittiva e

funzionale della colon-

na vertebrale

Protocollo di lavoro

riabilitativo della co-

C S E N M A G

Programma del corso

I Corsi di 2° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già ottenuto

l’attestato del corso di 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità.

ORARIO DELLE LEZIONI: MATTINO: 9:00 - 13:00 POMERIGGIO : 14:00 - 18:00

Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano

Il percorso formativo di Pilates prevede tre livelli, ai quali si accede in sequenza con la par-

tecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diretto ai corsi di livello superiore a sola ed

esclusiva discrezione del responsabile corsi CSEN Milano.

Page 33: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 3 A N N O I , N U M E R O 1

CORSO DI PREPARATORE ATLETICO

Corso di specializzazione

teorico e pratico, dedicato

allo studio della programma-

zione di allenamenti per spor-

tivi praticanti , e per soddisfa-

re le richieste degli atleti che

necessitano lo svolgimento di

preparazione sportiva in pale-

stra con studio mirato sui

concetti applicabili di prepara-

zione atletica per le differenti

tipologie di attività fisica.

mento su macchine

cardiofitness , test

pratici , cenni di ali-

mentazione e supple-

mentazione dell’atleta

in relazione all’ attività

svolta; propriocezione

e allungamento

Tabelle pratiche di

allenamento riferite

ad atleti che svolgono

sport di gruppo

Patologie comuni negli

atleti, protocolli di

recupero funzionale

Ruolo della Psicologia

nello sport

La didattica nella pre-

parazione

dell’operatore sporti-

vo

Strutturazione di una

relazione interperso-

nale equilibrata con

l’atleta

Motivazione allo

sport: tendenze, abitu-

dini, volontà, coraggio,

fatica

L’infortunio e l’ansia:

Teoria

dell’allenamento rela-

zionata allo sport

praticato

Allenamento in pale-

stra con periodizza-

zione

Studio di forza massi-

ma, resistente ed

esplosiva con esercizi

pratici

Allenamento funziona-

le e integrato con

bilanceri, esplosività,

pliometria allena-

Programma del corso

La partecipazione al corso è rivolto a coloro che abbiano già maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione del responsabile corsi) e ai laureati in

Scienze motorie.

Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera.

Orari: dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 17.30 .

Durata: 4 week end con lezioni teoriche e pratiche.

Il preparatore

atletico è

Dr. Lorenzo Ferrante

Docente CSEN Milano

Page 34: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 4

Il corso che

da l’avvio alla

formazione

sportiva

in ambito

Fitness!

Gargiulo Anna Rita

Docente Fitness e BB

CSEN Milano

Istruttore di Fitness e Body Building—I° Livelllo

II corso di istruttore di fitness

a body building è una delle più

importanti porte di accesso al

settore dell’allenamento e del

benessere. Tratta in modo

altamente specifico le temati-

che inerenti l'allenamento in

sala, dove verranno analizzati

in particolar modo gli esercizi

e si studierà in modo appro-

fondito la meccanica muscola-

re e le tecniche di allenamen-

to finalizzate all'incremento

della massa muscolare ed alla

sua generale tonificazione. Al

termine del percorso, struttu-

rato su tre livelli, l'istruttore

potrà raggiungere la qualifica

di Personal Trainer.

Nel primo livello del corso, in

particolare verranno trattate

le basi di biomeccanica, fisio-

logia ed anatomia, con cenni

di alimentazione e avvio alla

buona coscienza e conoscenza

della pratica di palestra.

Cenni sull'alimentazione

per la massa e per la defi-

nizione nel Body Buiding

ed in altri sport;

Alterazioni scheletriche

Limiti entro i quali può

operare l’istruttore di

fitness;

Esercizi con manubri,

bilancieri e macchine iso-

toniche

Avviamento all’agonismo –

controindicazioni – errori

e falsi miti;

Principi base della teoria

dell’allenamento

Cenni di psicologia nella

pratica del body building;

Cenni di primo soccorso

Anatomia (apparato loco-

motoire muscolo-

scheletrico, cardiovascola-

re e respiratorio, gastro-

enterico)

Principi base di biomecca-

nica applicata agli esercizi;

Fisiologia di base

Supercompensazione

Tipi di contrazione

(isotonica e isometrica) –

rapporto forza/velocità

Prevenzione degli infortu-

ni con sovraccarichi;

C S E N M A G

Programma del corso

I Corsi di 1° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già maturato e-

sperienza pratica nelle specialità.

Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano

Il percorso formativo di Istruttore Fitness e Body Building prevede tre livelli, ai quali

si accede in sequenza con la partecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diret-

to ai corsi di livello superiore a sola ed esclusiva discrezione del responsabile corsi

CSEN Milano. L’ultimo livello permette l’accreditamento come Personal Trainer.

Page 35: CSEN MAG n_1

P A G I N A 3 5 A N N O I , N U M E R O 1

CALENDARIO CORSI ED EVENTI

La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione

del responsabile corsi).

Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera. SI CONSIGLIA, PER COMPLETARE L'ITER FORMATIVO, LA PARTECIPAZIONE AI CORSI PER ISTRUTTORI DI FITNESS E PERSONAL TRAINER

Tutti gli eventi

formativi di

CSEN Milano

CALENDARIO CORSI ED EVENTI

Durante il corso dell’anno saranno

organizzati stages, con professioni-

sti del settore, rivolti sia agli allievi

delle scuole affiliate che agli inse-

gnanti. In questo caso la partecipa-

zione ai corsi di aggiornamento

darà dei crediti formativi in più a

chi è già iscritto o parteciperà ai

corsi di formazione.

Con il nuovo anno verranno orga-

nizzati concorsi o

gare rivolti alle

varie discipline del

settore come ad

esempio caraibico,

latino americano,

modern-jazz, clas-

sica, hip-hop,

ecc…

La riunione con le Associazioni e

delle Scuole di Danza e Ballo si è

svolta regolarmente presso la sede

del Comitato Provinciale CSEN

Milano in data 13 Ottobre. La

Responsabile Provinciale di Danza

e Ballo Anna Parente ha presenta-

to il Programma 2012/2013 relati-

vo ai Corsi di Formazione, agli

Stages, e Gare-Concorsi.

I Corsi di Formazione sono suddi-

visi in tre step: assistente, inse-

gnante e maestro.

La prima sessione del Corso di

ballo e danza è prevista per il 17 e

18 novembre 2012 ed è riservata

solo ed esclusivamente ad inse-

gnanti di realtà associative affiliate

a CSEN Milano.

Danza e ballo: riunione provinciale

Page 36: CSEN MAG n_1

RISPOSTA: Si, con il D.L: 2 marzo 2012, n.

16 e la Conversione in legge (L. 26 aprile

2012, n. 44), con modificazioni, del DL 2

marzo 2012, n. 16. Se questi due riferimen-

ti normativi fino al 29 aprile 2012 non

significavano nulla, sono oggi la risposta alla

domanda che ci ha posto. Nel testo dell’art.

2 comma 1 del DL 16/2012 convertito, c’è

la soluzione.

E’ possibile per gli enti associativi che non

hanno presentato il modello EAS entro i

termini, contestualmente alla presentazione

del modello EAS “tardivo”, versare la san-

zione in misura pari a 258 euro, ossia

l’importo minimo previsto dall’art. 11 com-

ma 1 del DLgs. 471/97. Il codice tributo è

stato indicato con RISOLUZIONE N.46/E

dell'11 maggio 2012 ed è il 8114. In sede

di compilazione del modello F24 bisogna

inserire il codice nella sezione “Erario”,

esclusivamente in corrispondenza delle

somme indicate nella colonna “Importi a

debito versati” con indicazione nel campo

“Anno di riferimento” dell’anno per cui si

effettua il versamento. .

Un nuovo appuntamento con la

posta di CSEN MAG, per offrire

alcune risposte alle domande più

frequenti che giungono nei nostri

uffici.

DOMANDA: Come devo procede-

re per la compilazione del model-

lo ISTAT per le Associazioni non

profit? .

RISPOSTA: Nel corso del 2012

l’Istat realizzerà il censimento delle Associa-

zioni nonprofit (in ottemperanza dell’art.

50, della Legge 122/10). Per le imprese e le

istituzioni non profit è stato possibile compi-

lare on line il questionario a partire dalle ore

15.00 del 10 settembre 2012. Dalla stessa

data il questionario cartaceo potrà essere

consegnato presso gli uffici postali o gli uffici

provinciali di censimento.

La data di riferimento per la compilazione

del censimento stesso è fissata al 31 dicem-

bre 2011. Gli Enti dovranno compilare il

questionario entro 20 giorni dalla ricezione.

Per la rilevazione sulle istituzioni non profit

e la rilevazione sulle istituzioni pubbliche

l'Istat ha realizzato delle liste precensuarie

attraverso l'integrazione di fonti amministra-

tive a carattere generale, nonché di altre

fonti amministrative e statistiche specifiche

dei settori di pertinenza.

La compilazione del modello deve essere

attenta e puntuale, e non può che essere

effettuata avvalendosi del libro soci, dei libri

verbali oltre che delle documentazione

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