CSEN MAG n_0
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verranno messi in campo, con-
tribuirà a dare visibilità e gratifi-
cazione agli atleti, ai tecnici ed ai
dirigenti che si impegnano sul
campo.
Non mi resta che augurarvi
buona lettura e invitarvi a
contribuire utilizzando i canali
diretti di cui troverete i riferi-
menti e i vostri responsabili
tecnici CSEN.
Paolo Zerbino
Come annunciato lo scorso 20
luglio nel corso dell’incontro
con i responsabili tecnici regio-
nali, ecco, puntuale, la prima
uscita di CSEN MAG, la rivista
on-line di CSEN Milano.
Da quella data grandi cambia-
menti – tutti positivi - ci hanno
coinvolto e riguardato: una
nuova sede, di cui leggerete in
un articolo dedicato, la nascita
dell’area Marketing e Comunica-
zione, nuovi corsi… che ci
permetteranno di accelerare la
crescita dell’offerta di servizi e
della loro qualità.
E’ quindi con grande piacere che
metto a disposizione delle
nostre associazioni, dei nostri
tecnici e di tutti coloro che
lavorano con CSEN Milano
questo nuovo strumento, che,
insieme al sito e a tutti gli altri
strumenti di comunicazione che
CSEN Milano si è organizzato
per rispondere al meglio al cre-
scente numero di associazioni e
società che vi fanno riferimento
e che, giustamente, pretendono
un livello di servizio sempre più
elevato. Il supporto allo sport
dilettantistico è di particolare
importanza, in quanto intercetta
gran parte della popolazione
attiva italiana, partecipando ai
processi di prevenzione sanitaria
e delle devianze sociali dei gio-
vani e della costruzione di una
cultura del rispetto delle perso-
ne e dell’ambiente.
La struttura di CSEN Milano si è
oggi articolata in varie direzioni.
La Presidenza, che si occupa
delle relazioni con gli enti e le
strutture sovraordinate e della
promozione delle affiliazioni, è
saldamente nelle mani del presi-
dente M° Paolo Zerbino, la
cui esperienza e capacità hanno
consentito la crescita del Comi-
tato Provinciale.
Alla direzione Amministrativa la
dott.sa Silvia
Mognaschi,
per ogni prati-
ca e questione
relativa alle
ASD e SSD, in
merito ad ogni
adempimento
necessario per
rispettare gli
obblighi socie-
tari e ottenere
i vantaggi
dell’affiliazione.
La nuova dire-
zione Marke-
ting e Comu-
nicazione ha un responsabile
che viene da grandi esperienze
internazionali nel settore priva-
to, l’ingegner Marco Masini.
Alla Comunicazione fa capo
l’Ufficio Stampa, alla cui guida si
è recentemente insediata Giu-
seppina Quagliuolo.
Alla direzione Tecnica la guida è
affidata a Massimo Marciano,
che ha l’onere di mantenere
l’elevato standard dei corsi di
formazione CSEN e, al tempo
stesso, ampliarne l’offerta in
relazione alle mutate esigenze
tecniche e normative.
Detto e fatto: nasce CSEN MAG!
S O M M A R I O :
Sezione Pagina
Attualità 2
Sport 4
Normativa 14
Corsi 24
La Posta di
CSEN MAG 32
La struttura di CSEN Milano per crescere!
I L M A G A Z I N E D E L
C O M I T A T O
P R O V I N C I A L E
C S E N M I L A N O
CSEN
MAG O T T O B R E 2 0 1 2 A N N O I , N U M E R O 0
T O P
N E W S :
Nuova sede
CSEN Milano
CSEN Milano
incontra
CEPU
Il nuovo
Decreto
Sanità
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530)
ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992)
Da sinistra: M. Masini.
P. Zerbino, S. Mognaschi,
G. Quagliuolo e M. Marciano
Paolo
Zerbino Presidente
CSEN Milano
P A G I N A 2
La nuova sede CSEN
Milano: accogliente e
funzionale!
CSEN Milano incontra CEPU: professionalità e capillarità
per un mix vincente
Una nuova sede per CSEN Milano
Dall’11 settembre, con un
trasloco che ha dell’avventu-
roso, CSEN Milano ha trasfe-
rito i propri uffici nella nuova
sede in via Giacosa 3, non
molto distante dalla prece-
dente.
Quattrocento metri quadri
che diverranno il regno dello
sport e dei servizi, che mette-
ranno a disposizione della
promozione sportiva una sede
degna di un’attività sociale e
culturale così importante.
L’inaugurazione dei nuovi
spazi sarà sottolineata dalla
visita del prof. Francesco
Proietti, presidente dello
CSEN Nazionale, che il 6
ottobre parteciperà alla riu-
nione del coordinamento
regionale per le società e le
associazioni di Karate e Judo
lombardo.
“Siamo molto contenti di questi
nuovi spazi” dichiara il presi-
dente Paolo Zerbino. “Si
tratta di una sede degna di un
Ente importante a livello provin-
ciale e non solo. Un luogo poli-
funzionale, dove svolgeremo
tutte le attività istituzionali
dell’Ente, in completa sinergia
tra la dirigenza e gli operatori, i
docenti e gli istruttori”.
Gli spazi si articolano in varie
aree dedicate alla direzione, al
marketing ed alla comunica-
zione, alla formazione, e, in un
grande salone dedicato, sarà
possibile svolgere attività
convegnistiche e di grande
richiamo. “Per ottenere il massi-
mo dalla superficie a disposizio-
ne, metteremo in campo le
nostre migliori risorse e contatti
per ottenere un planning annua-
le denso di contenuti e di alto
profilo – sostiene l’ingegner
Marco Masini, nuovo re-
sponsabile Marketing e comu-
nicazione - avvalendoci delle
migliori collaborazioni in essere
e di nuove in attivazione”.
Nel corso del prossimo anno,
sarà ristrutturata un’altra
porzione di 400mq dell’edifi-
cio da dedicare alle palestre
per completare le attività di
formazione ed offrire, nella
migliore tradizione di CSEN,
un sostegno delle attività di
promozione e pratica
sportiva.
tro tra un “mostro sacro”
della formazione privata, tra i
primi a proporre la formazio-
ne on-line con tutoraggio che
sta riscuotendo un grande
successo, e un Ente di forma-
zione accreditata in ambito
sportivo tra i più importanti in
Italia.
Obiettivo del meeting, la valu-
tazione di un progetto comu-
ne di estensione della forma-
zione sportiva mixando le
competenze e la professionali-
tà di CSEN Milano e la strut-
tura e l’organizzazione, ramifi-
cata e capillare, di CEPU.
All’incontro hanno preso
Nella sede CSEN si è tenuto
un importante incontro tra il
Presidente Paolo Zerbino e
il dott. Francesco Polidori,
presidente del gruppo CEPU
e Grandi Scuole. Un incon-
parte il dott. Antonio Gio-
vannoni, presidente onorario
del gruppo CEPU e collabora-
tore storico di Polidori, l’ing.
Marco Masini, responsabile
Marketing e Comunicazione e
Massimo Marciano respon-
sabile area Corsi e Formazio-
ne di CSEN Milano.
Sono state delineate le linea
guida della collaborazione che
dovranno portare ad un ac-
cordo strutturato per i pros-
simi anni.
C S E N M A G
ATTUALITA
’
Francesco
Polidori e Paolo
Zerbino nella
sede CSEN
400mq di spazio per la formazione e la promozione dello sport
ATTUALITA’
Il presidente CSEN nazionale
prof. Francesco Proietti
Fit for fun: voglia d’impresa, ma scarsa preparazione
P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O 0
Il fitness continua a crescere nel
nostro paese, così come nel resto
del mondo sviluppato, sia a livello
di numero di centri che di prati-
canti, a scapito, purtroppo, della
professionalità. Infatti, dai dati di
una recente ricerca della Nielsen,
risulta come uno su quattro degli
iscritti ad un Club lo lascia nel
primo anno di iscrizione. A ciò
contribuisce anche la scarsa pro-
fessionalità e preparazione del
personale tecnico, così come la
scarsa qualità dei servizi (sportivi)
e delle strutture.
Tra i titolari e gestori di palestre e
centri, come in qualunque altro
settore, ce ne sono di realmente
valenti che giorno dopo giorno
danno un contributo serio al fit-
ness ed allo sport in generale,
mentre altri, in veste di imprendi-
tori della domenica, vogliono
“investire” nel fit for fun o fitness
del consumo, dove scaduta l'ora
ed un minuto parte il supplemen-
to, dove all'ingresso invece di illu-
strarti la sala pesi e farti conoscere
il professionista di turno che ti
dovrà allenare, ti portano nell'uffi-
cio finanziamenti!...
L’azione di CSEN Milano, sem-
pre più mirata alla qualità della
formazione ed al valore dell’accre-
ditamento, cerca di contribuire a
bloccare una deriva che vede una
confusione sempre maggiore
determinata dalla proliferazione di
iniziative e dall’assenza di riferi-
menti formativi.
Infatti, la situazione
in Italia è alquanto
deludente. Il Gover-
no centrale, dopo
un bagliore emana-
to dal Ministro
Melandri, che stava
attivandosi sui temi, è tornato a
livelli molto bassi dal punto di vista
delle azioni per tradurre una sup-
posta presa di coscienza nella
possibilità di tutelare la salute
attraverso lo sport, e sul fatto che
questo è (o meglio, sarebbe) un
diritto anche contemplato dalla
costituzione (ignoratissima e ves-
sata).
Pochi giorni fa il Ministro Piero
Gnudi , sollecitato da una intervi-
sta della Gazzetta dello Sport, ha
riconosciuto come nel nostro
Paese si fatichi addirittura a dare
dignità alle due ore di ginnastica
settimanali nelle scuole, dotate di
strutture spesso fatiscenti, quando
invece in Inghilterra, ad esempio, il
Sindaco di Londra si sta battendo
per ottenere due ore di pratica
sportiva al giorno nelle scuole…
L'assenza di norme che pongono
l'obbligo assoluto e inderogabile di
far condurre un centro fitness
esclusivamente a persone laureate
e/o titolate in modo specifico,
ossia professionisti del settore e
solo poi imprenditori - non il con-
trario – sarebbe auspicabile, aven-
do a che fare con la possibilità di
incidere sulla salute delle persone.
Del resto, questa è una cosa che
accade, giustamente, con le farma-
cie.
“Questa assenza di normativa contri-
buisce allo svilimento del servizio di
un laureato o professionista dello
sport e del fitness verso l'utente finale
– dice Marco Masini, responsabi-
le Marketing e comunicazione
CSEN Milano - che dovrebbe pre-
tendere questo, ma, altro problema
sul tavolo, non ne è sempre del tutto
consapevole”.
CSEN Milano, molto attiva nella
preparazione degli istruttori fit-
ness grazie ad un forte orienta-
mento in questa direzione da par-
te del coordinatore dei corsi Mas-
simo Marciano, rileva che, in un
contesto dove, da una parte, gli
imprenditori d’assalto portano
fendenti alla credibilità del settore,
e, dall'altra, si taglia sullo sport,
sulla ricerca, sulla tutela della salu-
te ecc. risulta più che giustificabile
la preoccupazione che anche il
titolo lascia trasparire.
Nel prossimo numero entreremo
nel merito di alcune situazioni
professionali sulle quali CSEN sta
operando per contribuire alla
crescita del settore.
L’impresa
sportiva ha
implicazioni
sulla salute
Il mondo delle palestre è in grande evoluzione,
ma attende un’evoluzione della professionalità degli
operatori
“L’azione di
CSEN Milano,
mirata alla
qualità della
formazione ed al
valore
dell’accreditamento,
cerca di contribuire
a bloccare una
deriva pericolosa”
La qualificazione CSEN per combattere il fenomeno
dell’approssimazione nel fitness e restituire professio-
nalità al settore in attesa di una normativa rigorosa
ATTUALITA’
CSEN
Milan
o
P A G I N A 4
Un
momento di
lotta durante la
trasferta tailandese
Vivere la Muay Thai all’origine
scopo è condividere con chi
veramente vuole imparare la
Vera Muay Thai/Boran o com-
battere in Thailandia un’espe-
rienza affascinante quanto
impegnativa, perché come mi
piace spesso ricordare ai ra-
gazzi “non sono due pugni e
tre calci che fanno la Muay
Thai ed un fighter”.
Partiti a fine luglio, Bangkok
con la sua multietnicità e fre-
nesia ci ha accolto per la pri-
ma tappa del nostro tour.
Giusto il tempo di addentrarci
tra le vie della regale capitale
e poi via verso il nord: dire-
zione Sukothai e la visita al
suo favoloso parco storico!
Come tutti gli anni altra tappa
obbligata, per chi veramente
vive a 360° la Cultura Thai
(credo compreso), visita a
Monaci ed Arjarn per i Sak
Yant di rito. Un’esperienza
unica e veramente molto
forte che molti di noi condivi-
dono ogni anno!
Ma è ora che per i ragazzi
inizia la vera avventura. Dire-
zione università di Bangkok -
Facoltà di Muay Thai, per un
intensissimo allenamento della
durata di 9 giorni; corsa mat-
tutina, studio della lingua e
della Muay Thai codificata con
le sue forme e tecniche in
lingua originale, test ogni gior-
no, allenamento ai colpitori e
con campioni del Mondo di
Muay Thai e Boran e, last but
not least, allenamento in pisci-
na. Insomma 7 ore al giorno
intensissime sotto la stretta
sorveglianza di docenti e
Grand Master, che già con il
loro severo sguardo ti fanno
capire quanto sei picco-
lo….tutti ingredienti per un
training in cui veramente si
impara.
Il tutto è vissuto a stretto
contatto con i giovani studenti
thailandesi che frequentato
l’istituto. Ci si sente subito a
casa, ma senza dimenticare
mai che siamo fortunati ospiti
(…allievi…) a cui viene data
una grande opportunità: ecco
perché con rigore ed umiltà
seguiamo le regole e i proto-
colli che la disciplina della
Muay Thai impone.
Cerimonia d’apertura istitu-
zionali, rispetto per i gradi e
una suggestiva cerimonia di
consegna del personale Mong-
kon sono ricordi che i miei
studenti porteranno sempre
con loro. Quest’anno, in più,
l’onore di essere ospiti dei più
grandi Maestri di Muay Thai,
Grand Master che insegnano
ovunque nel mondo e che per
i più sono Miti irraggiungibili!
Dopo 9 giorni così intensi,
Settembre è mese di riparten-
ze, pensieri, progetti da avvia-
re e bei ricordi riportati in
Italia dopo l’ennesima trasfer-
ta in Thailandia, con il mio
Team, “Tiger Boxing Camp” e
con i miei “ragazzi” per vivere
insieme l’avventura di un trai-
ning nella terra dove la Muay
Thai ha avuto origine: l’ex
regno del Siam.
Presente in Thailandia da
quasi un trentennio, anche
quest’anno, si è voluto pro-
porre un training di Muay
Thai/Boran di alto profilo
tecnico presso la Facolta’ di
Muay Thai (Università di Ban-
gkok), istituzione prestigiosa
ed ufficiale che sovraintende e
regolamenta la Muay Thai in
Thailandia e nel mondo, ma
che forse pochi sanno.
Per me Muay Thai è passione,
spiritualità, sacrificio ed è con
questo spirito e partendo da
tali presupposti che la trasfer-
ta thailandese viene vissuta: lo
C S E N M A G
SPO
RT
Il maestro Bramini a
colloquio con un atleta
Un training di Muay Thai all’Università di Bangkok come espe-
rienza di vita
SPORT
P A G I N A 5 A N N O I , N U M E R O 0
qualche lacrima e tanta allegria
inizia la “vera” vacanza:….Hua
Hin, Pattaya, Kho Chang, Kho
Samed, e dulcis in fundo di nuovo
Bangkok. In tutto 25 giorni di
emozioni, sport, divertimento ed
esperienze da raccontare e condi-
videre. Quel che ci vuole per rica-
ricare le batterie, perché ora che
sono rientrato, io e il mio Team,
siamo già desiderosi di organizzare
il prossimo viaggio. E’ già in cantie-
re il prossimo Muay thai Training
in Thailandia, invernale ed estivo;
noi ci saremo come sempre, voi?
saper comprendere e onorare ciò
che la cultura thailandese ci ha
trasmesso nei secoli, studiare la
lingua e terminologia thai. Salire
sul ring acquista un significato
particolare per ogni atleta che
abbia raggiunto quella maturità e
consapevolezza non solo sportiva,
ma anche spirituale. Mongkon,
Kruang Ruang e Wai Kru non
sono semplice terminologia di uso
comune ma racchiudono storia e
profondi significati.
Attraverso la dura pratica della
Muay Thai si possono apprendere
valori molto importanti, si impara
il rispetto verso i compagni, gli
insegnanti e gli avversari….si com-
prende il valore della fatica e come
sia gratificante faticare per ottene-
re dei risultati. E’ una filosofia che
non deve restare confinata alla
palestra ma applicata nella vita di
tutti i giorni. Praticare un’Arte
Marziale non significa solo fare
sport. Il rispetto per la spiritualità,
per i gradi (esistono 12 gradi), per
il Maestro e per la cultura, devono
sempre essere i capisaldi dell’agire
del vero boxer. I capisaldi della
Muay Thai.
Le origini della Muay Thai si per-
dono nei secoli ma ciò che tutte le
fonti sostengono è che la Muay
Thai ebbe origine nell’antico Re-
gno del Siam (oggi la moderna
Thailandia) come sistema di com-
battimento in battaglia….più mor-
tale delle armi che era andata a
sostituire. In Thailandia è lo
“sport” dei Re….l’arte dei Re. In
origine era il Muay. Successiva-
mente il Muay venne definita come
Muay Thai o Thai Boxe. Si parla
quindi di Muay Boran quando ci si
riferisce alla parte antica, ancestra-
le e più marziale di questa Arte e
di Muay Thai quando ci si riferia-
mo alla parte sportiva che i più
conoscono.
A differenza però dei cambiamenti
storici e della sua naturale evolu-
zione, la Muay Thai non ha mai
perso il suo carattere esotico e
sempre misterioso. La Muay Thai
è tutt’ora l’arte da combattimen-
to…del combattimento da batte-
re!
Il combattimento comunque non è
il suo solo aspetto distintivo ma vi
è anche, e soprattutto, una pro-
fonda radice spirituale e culturale
che va oltre le apparenze. Pratica-
re la Muay Thai significa anche
Momenti di
riflessione e
rispetto del
Maestro Bramini
La Muay Thai
Un intenso scambio umano, culturale
e sportivo...
“Salire sul ring
acquista un
significato
particolare
per ogni
atleta... anche
spirituale”.
SPORT
CSEN
Milan
o
SPO
RT
P A G I N A 6
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Pilates: uno stile di vita a pieno regime.
Madonna, lady Ciccone!
Ma Pilates non è stata solo
una grande moda, è stato
e lo è tutt’ora un metodo
di allenamento per miglio-
rare il proprio benessere
psico-fisico. Gli esercizi
proposti sono eseguiti da
un vasto gruppo di perso-
ne che si trovano a dover
fronteggiare piccoli o
grandi problemi di salute,
causati dallo stile di vita
spesso stressante e ripeti-
tivo.
Ecco perché questo feno-
meno di massa ha attratto
l’attenzione di un vasto
pubblico non solo di atleti
affezionati ma anche di
donne in gravidanza, che,
tramite il metodo rinforza-
vano la loro schiena, o
persone meno giovani che
ritrovavano tramite l’impe-
gno e l’esercizio, stimoli e
vitalità.
Ecco allora prendere piede
nelle palestre corsi dedica-
ti a questa rinnovata disci-
plina, con o senza attrezzi,
nel conseguimento di ob-
biettivi gratificanti per la
salute e per il proprio
aspetto.
Proprio perché l’attività
descritta propone una rosa
di esercizi per tonificare
non solo la muscolatura
profonda preposta al so-
stegno del corpo, incide
profondamente su aspetto
fisico e portamento. Infatti
glutei, addominali, cosce e
braccia vengono sollecitati
rendendo il corpo più toni-
La sua affermazione e rela-
tivamente recente, ma in
questi pochi anni il meto-
do Pilates è entrato nelle
palestre e nelle case della
gente attraverso fiumi di
libri, CD e DVD senza più
uscirne.
E’ un fatto che, dovunque
vadano e qualunque cosa
facciano le stelle, in parti-
colare quelle del cinema, si
registra una grande coper-
tura mediatica …. infatti ,
da quando le star di Bever-
ly Hills hanno abbracciato
il metodo e cavalcato l’on-
da di questo grande
“fenomeno” che si ha sca-
tenata euforia attorno ad
esso. L’interesse dei Divi
degli anni Ottanta ha dato
il “la” al Pilates, compresa
C S E N M A G
Dai fasti di Holliwood alle palestre sottocasa. Il metodo Pilates
cresce senza sosta, e CSEN Milano ne è un autorevole interprete
La docente CSEN
Anna Rita
Gargiulo
SPORT
P A G I N A 7 A N N O I , N U M E R O 0
co e scattante.
Come si eseguono questi eser-
cizi “miracolosi”? Sicuramente
con il supporto di un insegnan-
te esperto e coinvolgente, che
vi condurrà alla conoscenza
non solo del metodo ma anche
delle vostre capacità, dei vostri
limiti e del vostro corpo…. Nor-
malmente si scopre di avere
parti e muscoli che nemmen si
sapeva di possedere.
CSEN propone i migliori trainer
per questa disciplina, e, tra i
primi in Italia, fornisce un
“sistema di corsi” per il suo
insegnamento, sia con le tecni-
che e le macchine tradizionali,
derivanti dalla geniale intuizio-
ne di Joseph Pilates, che con
un approccio, come viene oggi
definito, di tipo funzionale, a
corpo libero, e con l’ausilio di
piccoli attrezzi (pilates mat-
work). Per informazioni sul
metodo www.pilates-italia.it e
per l’iscrizione ai corsi istrutto-
re [email protected] . Anche gli sportivi traggono
beneficio dal Pilates
stica MANSEI, nata ad Imbersago
nel 2006, ha una convinzione di
base legata alla concezione olistica
dell'essere umano come "unicum",
ove i differenti piani fisico, mentale
e spirituale si integrano e concor-
rono alla realizzazione dell'indivi-
duo. Favorire la ricerca, lo svilup-
po, l´approfondimento e
l´insegnamento di ogni tipo di
attività motoria e non, idonea a
promuovere l'evoluzione della
persona ed al continuo migliora-
Domenica 2 dicembre 2012, a
Coriano (RM), si svolgerà una gara
ADM, a cui potranno partecipare
tutti gli iscritti alle associazioni
sportive MANSEI e SEIJAKURYU
praticanti il metodo ADM.
Le gare ADM sono molto avvin-
centi, con prove dove, chi pratica
ADM, si misura con sé stesso in
una serie di esercizi con spettaco-
lo conclusivo.
L’associazione Sportiva Dilettanti-
mento del suo stato di
benessere.
Termine delle iscrizio-
ni per la gara: 30 otto-
bre 2012. Chiarimenti,
prenotazioni ed iscri-
zioni: [email protected],
Cell. 3286861782
Un confronto “olistico”: una gara ADM per lo sviluppo della persona
Promuovere la conoscenza e la
pratica della cultura psico-neuro-
motoria...
SPO
RT
P A G I N A 8
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Jeet Kune Do: l’arte marziale di Bruce Lee.
Una grande confusione da chiarire.
C S E N M A G
M° Davide Gardella ci aiuta a comprendere l’arte del Jeet Kune
Do attraverso la sua evoluzione storica ed i suoi interpreti
Bruce Lee,
“The dragon”
nava esclusivamente per
Bruce Lee che possedeva
eccezionali doti. Come dire
che non si può insegnare il
Pugilato a chi non possie-
de le doti di Sugar Ray
Robinson. Altre scuole di
pensiero hanno affermato
che il Jeet Kune Do non
esiste e che è solo un mo-
do di interpretare lo studio
delle arti marziali dichia-
randosi al contempo e
paradossalmente istrutto-
ri di Jeet Kune Do.
Gardella sostiene che ”in
realtà il Jeet Kune Do ha le
proprie tecniche ed i propri
principi, sviluppati con
intelligenza e dedizione da
Bruce Lee”.
Bruce Lee ha aperto una
scuola a Seattle nel 1959,
una a Oakland nel 1964 e
l’ultima a Los Angeles nel
1967. Nelle prime due ha
insegnato il Kung Fu Wing
Chun, lievemente modifi-
cato in ciò che definiva Jun
Fan Gung Fu (Jun Fan era il
nome cinese di Bruce Lee).
In una lettera a James Lee,
datata 31 luglio 1965, Bru-
ce Lee ha accennato alla
“… sua formazione di un
Wing Chun più completo
…” , ed alla “combinazione
di Wing Chun, pugilato e
scherma” (“Letters of the
Dragon” – Tuttle Pu-
blishing). Quella ricerca lo
ha portato ad una svolta
radicale dal punto di vista
tecnico e delle metodolo-
gie d’allenamento ed al
progressivo allontanamen-
to dal Wing Chun.
Nel 1967 ha dato alla sua
arte il nome Jeet Kune Do
che significa “Via del Pu-
gno che Intercetta”. In
una lettera a William
Cheung del gennaio 1969
Bruce Lee ha scritto: -“
William, ho perso fiducia
nelle arti cinesi classiche,
Il Responsabile Nazionale
C.S.E.N. Settore Jeet Kune
Do M° Davide Gardella ha
affermato che “sul Jeet
Kune Do esiste una grande
confusione”. La motivazio-
ne principale di tale affer-
mazione è derivata dal
fatto che “il nome Jeet
Kune Do è attribuito a si-
stemi basati sul Kung Fu
Wing Chun, oppure ad un
“mix” di diverse discipline
da combattimento” precisa
il M° Gardella.
Alcune scuole di pensiero
hanno sostenuto che il
Jeet Kune Do non si può
insegnare, perché funzio-
Il M° Davide Gardella in
allenamento
SPORT
P A G I N A 9 A N N O I , N U M E R O 0
te. Vedendo che il programma
della scuola era datato e non
correlato al suo lavoro, la chiu-
se. Non si curò di istituire
un’impresa commerciale,
piuttosto, si orientò verso la
realizzazione di una nuova
disciplina.” (Jeet June Do. The
Arsenal of Self - Expression” –
Teri Tom- Tuttle Publishing).
Bruce Lee è morto il 20 luglio
1973. Dopo la sua scomparsa
alcuni studenti di Seattle han-
no continuato a divulgare
quello che avevano appreso da
lui, ovvero il Jun Fan Gung Fu.
Dan Inosanto, maturata una
vasta esperienza in altre arti
marziali, ha elaborato un pro-
prio metodo comprendente
tecniche di 26 stili diversi.
Con il passare degli anni è suc-
cesso che molti si sono formati
secondo quelle due correnti,
ed hanno poi promosso i pro-
pri insegnamenti come Jeet
Kune Do, dando adito all’erra-
ta interpretazione del Jun Fan
Gung Fu come un “Jeet Kune
Do primordiale” e del metodo
di Inosanto come un “Jeet
Kune Do evoluto”.
sebbene io chiami ancora cine-
se la mia, perché fondamental-
mente tutti gli stili sono il risul-
tato del nuotare sulla terrafer-
ma, anche la scuola wing chun.
Così la mia linea di allenamen-
to è più orientata verso un
efficiente combattimento da
strada dove vale ogni cosa,
indossando caschetto, guanto-
ni, corpetto protettivo, parati-
bie, ginocchiere, eccetera (…).
Ho chiamato il mio stile jeet
kune do, la ragione per cui non
aderisco più al wing chun è
perché io sento sinceramente
che il mio stile ha più da offrire
riguardo l’efficienza…”-
(“Letters of the Dragon”-
Tuttle Publishing). Con l’inau-
gurazione del “Los Angeles Jun
Fan Gung Fu Institute”, dove
peraltro Bruce Lee insegnò per
pochi mesi, il Jeet Kune Do ha
dato inizio alla sua storia.
In assenza di Bruce Lee la con-
duzione dei corsi è stata affida-
ta a Dan Inosanto, che ha rite-
nuto necessario lasciare un
programma da seguire inizial-
mente, seppure obsoleto ri-
spetto a ciò a cui stava lavo-
rando, per procedere successi-
vamente alla rifinizione della
tecnica del Jeet Kune Do speri-
mentando le sue innovazioni
con gli studenti, che si sono
allenati privatamente con lui.
La discrepanza dei risultati
raggiunti tra l’insegnamento
nelle scuole e le lezioni private
ha portato Bruce Lee alla con-
vinzione che il Jeet Kune Do
non potesse essere più tra-
smesso nelle scuole e alla deci-
sione di chiuderle tutte.
Quella che segue è la testimo-
nianza di Ted Wong, lo studen-
te che ha passato più tempo
con Bruce Lee durante lo svi-
luppo del Jeet Kune Do: “[…]I
corsi della scuola per motivi
pratici erano pianificati sulla
base di un curriculum di kung
fu cinese modificato, necessa-
rio per impartire la disciplina
su un gruppo. Ma i corsi non
avevano somiglianze con le
lezioni private. In quelle, Lee
era in una zona differente, una
specie di corso sperimentale
nella sua arte in processo di
sviluppo. Sempre più era sod-
disfatto di istruire privatamen-
Il M° Gardella con
Ted Wong
“la ragione
per cui non
aderisco più al
wing chun è
perché io
sento
sinceramente
che il mio stile
ha più da
offrire
riguardo
l’efficienza…”
Bruce Lee e
Dan Inosanto
SPORT
CSEN
Milan
o
SPO
RT
P A G I N A 1 0
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Insegnare il Qigong
dicina Tradizionale Cinese
applicata alla meditazione
e al movimento, con un
ampio repertorio di eserci-
zi psicofisici.
Sabato 15 settembre 2012
presso la sede del Centro
Addestramento Arti Mar-
ziali C.A.A.M. di Milano (N°
1215 al Registro Nazionale
Società Sportive del
C.O.N.I.) è iniziato, inoltre,
il primo corso di formazio-
ne per insegnante tecnico
di Qigong condotto da M°
Alessandra Tassi in qualità
di Responsabile di Settore
del Centro di Formazione
CSEN di Milano.
Lo scopo del corso è di
formare un operatore in
grado di proporre un per-
corso motorio terapeutico,
mediante l'insegnamento
di esercizi in parte statici e
in parte dinamici.
Gli esercizi fisici e respira-
tori proposti sono atti al
mantenimento psicofisico
dell’ individuo e alla pre-
venzione delle malattie,
secondo i dettami della
medicina tradizionale cine-
se e delle antiche tecniche
praticate dai monaci taoi-
sti.
Il Responsabile Tecnico
C.S.E.N. Milnao Settore
Qigong e Tai Chi Chuan M°
Alessandra Tassi, in occa-
sione dell’inizio del corso
di formazione per inse-
gnante di Qigong, ha pub-
blicato il libro di testo illu-
strato “INSEGNARE IL QI-
GONG”, nel quale ha rac-
colto trent’anni di ricerca
nel campo della medicina
cinese.
Contiene tutte le istruzioni
per svolgere gli esercizi ed
organizzare le lezioni.
Questo manuale didattico
illustrato a colori, scritto
per gli insegnanti, è rivolto
anche a chi desidera avvi-
cinarsi alle discipline cinesi
e comprendere l'arte anti-
ca e salutare del Qigong,
un trattato molto detta-
gliato di cosmologia e Me-
C S E N M A G
M° Alessandra Tassi pubblica “Insegnare il Qigong” in concomi-
tanza dell’inizio del suo primo corso di formazione C.S.E.N.
Il M° Tassi “Mei Li”
Alessandra
Il Qigong praticato nei
parchi a Pechino
SPORT
P A G I N A 1 1 A N N O I , N U M E R O 0
Nuova sede e open week al Centro Culturale Shaolin di Milano Da domenica 16 e sino al 28
settembre, in Via Teglio 11,
20158 Milano (MM3 Maccia-
chini - Autobus 90/91/92 -
Tram 2 - Passante FS Lancetti)
si è tenuta l’open week per
l’inaugurazione della nuova
sede del Centro Culturale
Shaolin di Milano, 750mq
dedicati alla meditazione, al
training, alla medicina e all’ali-
mentazione secondo lo stile
dei monaci del famoso tempio
cinese. Uno stile di vita com-
pleto per il corpo, la mente e
lo spirito.
Il programma delle iniziative è
stato vasto e intrigante. Tra le
altre cose allenamenti e stage
di Arti marziali esterne e
interne dei Monaci Shaolin,
sedute di meditazione e ceri-
monie secondo la Tradizione
spirituale dei Monaci Shaolin
(Buddhismo Chan), sedute di
MTC, tui-na, agopuntura,
iridologia, naturopatia, shiatsu,
riflessologia plantare, massag-
gi, Pranic Healing, aromatera-
pia, reiki e molto altro.
La settimana è stata realizzata
in collaborazione con il Tem-
pio Shaolin - Henan Cina,
Shaolin Quan Fa Italia – Mo-
naco Shaolin ShiYanHui e la
Fondazione Italia-Cina.
SPO
RT
P A G I N A 1 2
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Zero-Gravity: uno snowpark in città
re in piena sicurezza.
Zero-Gravity è un’associa-
zione sportiva che punta a
diffondere sci e snow-
board freestyle oltre i con-
fini naturali delle località
montane.
Si tratta di un gruppo di
riders che amano sciare e
surfare tutto l'anno e che
vogliono vivere emozioni
forti anche in contesti
cittadini.
L’idea di portare la monta-
gna in città, Zero-Gravity
l’ha concretizzata creando
la struttura di Zero-Gravity
Park, uno snowpark in
città, all’interno del quale
è possibile usufruire di una
struttura in neve sintetica
con salti, rail e box, di un
Air Bag per lanciarsi in
evoluzioni aeree e di una
struttura flessibile per ac-
cogliere sia i beginners che
i pro, permettendo anche
a chi vive in centri urbani
di allenarsi e divertirsi
tutto l’anno.
Secondo Andrea Poffe,
fondatore di Zero Gravity,
“Il trampolino elastico
offre un ottimo esercizio
per il freestyle perché con-
sente al corpo di rimanere
in volo per un lasso di tem-
po sufficientemente lungo
da permettere di provare
manovre simili a quelle che
si eseguono nei salti con
snowboard e sci”.
Negli Stati Uniti sono nati
più di 10 anni fa, veri e
propri impianti sportivi
specializzati nell’allena-
mento freestyle, dotati di
trampolini elastici e foam
pit (piscine riempite con
cubi di gommapiuma) per
allenare snowboarder,
sciatori, skater e biker.
Ora sono arrivati anche in
Italia attraverso l’associa-
zione Zero-Gravity, che ha
creato a Milano un centro
dove allenarsi tutto l’anno
nel freestyle e dove sono
organizzati corsi con l’uti-
lizzo di trampolini elastici,
di rampe e salti in neve
sintetica e di grandi mate-
rassi gonfiabili per atterra-
C S E N M A G
Con l’associazione Zero-Gravity per progredire nello sci, nello
snowboard freestyle e in tutte le attività ad alta spettacolarità!
SPORT
Andrea Poffe, fondatore
di Zero-Gravity
e istruttore di
acrobatica e trampolino
sulla megarampa
“antigravitazionale”...
Giusy
Quagliuolo Responsabile Ufficio
Stampa CSEN Milano
P A G I N A 1 3 A N N O I , N U M E R O 0
SPORT
fiabili per gli atterraggi, imbra-
gature per imparare i salti
mortali, bilancino wakeboard,
ecc. comprendono sia esercizi
di ginnastica acrobatica e
trampolino elastico che attività
specifiche con sci e snowboard
ai piedi.
I corsi sono indicati sia per chi
voglia migliorare nei salti e nel
freestyle che per chi semplice-
mente voglia mantenersi in
forma con un’attività diverten-
te e stimolante.
Continua Andrea: “Allenandosi
sul trampolino e provando
ripetutamente la manovra che
si desidera imparare, il cervello
inizia a capire e a meccanizza-
re il movimento del corpo in
volo rendendo con il tempo
l’esecuzione perfettamente
automatica. In questo modo si
può entrare in park con la con-
sapevolezza di sapere come
comportarsi quando ci si trova
sul kicker.
Il pregio fondamentale del
trampolino elastico è quindi
quello di permettere ad un
rider di ridurre la paura che
accompagna l’ecuzione di una
manovra pericolosa, perché
quella stessa manovra è stata
provata decine di volte in un
ambiente più sicuro rispetto
allo snowpark”.
L’associazione Zero-Gravity ha
portato la montagna a Milano
in Via Valvassori Peroni 48
allo Zero-Gravity Park e come
dice il proverbio: ” Se la mon-
tagna non va da Maometto ,
Maometto va alla montagna”
in città a Milano.
Mercoledì 5 Settembre 2012
Zero-Gravity Park ha riaperto e
da lunedì 17 settembre sono
iniziati i corsi di acrobatica e
trampolino elastico per sport
freestyle, che hanno la durata
di 4 mesi con frequenza mono-
settimanale.
Le lezioni vengono svolte sotto
la supervisione di istruttori
qualificati e con l’ausilio di
attrezzature specifiche (tavole
e sci speciali da utilizzare sui
tappeti elastici, materassi gon-
“Allenandosi
sul trampolino,
il cervello
inizia a
capire e a
meccanizzare il
movimento del
corpo in volo
rendendo con
il tempo
l’esecuzione
perfettamente
automatica”.
Evoluzioni freestyle al
tappeto elastico
CSEN
Milan
o
P A G I N A 1 4
“I verificatori
mirano a
comprendere se
sussista o meno
nei soci la
consapevolezza di
essere tali e cioè
la consapevolezza
di essere “soci” “
Donato
Foresta Dottore commercialista
e revisore dei conti
Quei “ciechi” controlli fiscali!
incentra il controllo di un
verificatore fiscale.
È ormai noto che all’avvio di
un’azione di controllo i primi
documenti sottoposti a verifi-
ca siano l’atto costitutivo e lo
statuto, il certificato di codice
fiscale e di eventuale partita
IVA, il mod. EAS, il libro soci,
i verbali delle assemblee dei
soci, i verbali del consiglio
direttivo.
Spesso poi la verifica si esten-
de anche alla visione ed all’a-
nalisi critica di altri documenti
dell’associazione quali il mo-
dulo di adesione, gli avvisi di
convocazione delle assemblee,
i fogli delle presenze nelle
assemblee, oltre che ai docu-
menti contabili (fatture attive
e passive, ricevute delle quote
associative e delle quote di
partecipazione ai corsi).
I verificatori mirano a com-
prendere se sussista o meno
nei soci la consapevolezza di
essere tali e cioè la consape-
volezza di essere “soci” di una
associazione attraverso la
reale e concreta partecipazio-
ne alla vita associativa. Tale
partecipazione non consiste
per essi solo nell’avvalersi dei
servizi sportivi resi dell’ente,
ma anche – e per essi soprat-
tutto - nella partecipazione
alle assemblee o ad altre atti-
vità/iniziative dell’associazione
così da differenziare la figura
di un vero e proprio “socio”
dalla figura di un “cliente”
interessato solo a
“consumare” i servizi resi
dall’associazione, senza però
risultare mai parte integrante
dell’associazione stessa.
Non è più una novità per il
settore dello sport e per il
mondo delle associazioni
sportive quella di essere og-
getto di attenzione da parte
dei verificatori fiscali (guardia
di finanza, agenzia delle entra-
te, SIAE).
I controlli mirano ovviamente
e comprensibilmente sia a far
emergere errori compiuti
nella gestione amministrativa
e fiscale dell’associazione
(quali errori nel calcolo di
imposte da versare, errori
nella tenuta dei libri contabili
e fiscali) sia a scovare finte
associazioni che, dietro un’ap-
parenza di ente associativo,
nascondono in realtà vere e
proprie società lucrative.
Dietro questo nobile intento,
pero, si deve purtroppo rile-
vare che in tante attività di
controllo i verificatori hanno
spesso mostrato un rigore
eccessivo, palesando un acca-
nimento di penalizzazione nei
confronti delle associazioni
sottoposte ad ispezione. Una
severità frutto di una pedisse-
qua e fin troppo accademica
applicazione ed interpretazio-
ne delle norme vigenti, volta a
dare valore sostan-
ziale ad imperfezioni
di mero carattere
formale con conse-
guenze pesanti sugli
enti controllati in
termini di imposte
richieste a pagamen-
to con l’aggiunta di
rilevanti sanzioni.
Cerchiamo, dunque,
di evidenziare i prin-
cipali ambiti su cui si
Ed in questo i verificatori
hanno vita facile.
Sono infatti davvero tante le
associazioni in cui i soci si
limitano a partecipare solo e
soltanto alle attività sportive,
senza mostrare interesse per
gli altri ambiti della vita asso-
ciativa. E ciò nonostante gli
sforzi dei gestori dell’associa-
zione di organizzare iniziative
associative, di convocare alle
assemblee o di creare consa-
pevolezza nelle persone di
essere “socie” con ogni forma
di comunicazione di apparte-
nenza.
Spesso nelle verifiche però
non si vuol dar risalto a quel-
la, che appare a chi scrive, una
inconfutabile verità: ciò che
più conta per coloro che
aderiscono ad una associazio-
ne sportiva è praticare sport
o far praticare sport ai propri
figli. Le persone sanno anche
di essere socie, ma non hanno
interesse a partecipare alle
assemblee o ad altre iniziative
associative. Quando già la vita
oggigiorno si presenta fitta di
impegni, aggiungere altre atti-
vità che appaiono superflue, è
a dir poco impensabile.
Ma questa verità non vale per
i verificatori. Essi sono solo
accademicamente interessati a
dimostrare che l’associazione
non è tale perché i soci non
partecipano alla vita associati-
va o non sono consapevoli di
essere soci, in un processo
alle intenzioni che sa spesso di
“caccia alle streghe”, ma che li
autorizza poi ad irrogare pe-
santi sanzioni, calcolando
imposte e sanzioni come se si
C S E N M A G
NOR
MA
TIV
A
Controlli
fiscali
sempre più
complessi
Al fisco interessa il Socio partecipante, ma la partecipazione
alla vita associativa non è semplice...
NORMATIVA
P A G I N A 1 5 A N N O I , N U M E R O 0
trattasse di una società con scopo
di lucro.
Non contano i risultati sportivi.
Non conta il tempo che i volontari
o i tre/quattro “soliti” soggetti - le
anime vere dell’associazione -
dedicano affinché sia possibile
svolgere le attività sportive. Non
conta l’alto valore sociale ed edu-
cativo dello sport. Conta solo
evidenziare gli aspetti negativi per
sentenziare che non si è in presen-
za di una vera e propria associa-
zione sportiva.
Chi però conosce il settore spor-
tivo, il mondo reale delle associa-
zioni sportive non può restare
insensibile di fronte a tale azioni di
verifica con i “paraocchi”. Le asso-
ciazioni sportive non hanno biso-
gno che i verificatori “chiudano un
occhio”, ma anzi chiedono che chi
ha il potere di controllare non si
limiti a sentenziare su sillogismi,
ma apra la propria mente e i pro-
pri occhi con visite in loco per
rendersi conto di cosa vuol dire
ogni giorno far funzionare un ente
sportivo. E allora capiranno che
vedere tanti bambini nuotare in
piscina o tanti ragazzi sudare su
una pista di atletica o in una pale-
stra di basket o pallavolo ed impe-
gnarsi affinchè siano sempre di più,
vale molto di più di una convoca-
zione fatta male, della mancanza di
un verbale di consiglio direttivo
per l’ammissione degli o l’esclusio-
ne dei soci o di una assemblea di
soci in cui i presenti sono sempre
gli stessi quattro o cinque soggetti,
quelle anime, menti e cuore del
più autentico e genuino sport
italiano.
in prossimità delle scadenze ri-
guardo l’affiliazione, il registro
CONI , gli adempimenti verso
l’agenzia delle entrate.
CSEN ha stipulato convenzioni
con la SIAE , con enti per la forni-
tura del gas metano, con l’Istituto
per il Credito Sportivo ( corsia
preferenziale ).
Questi sono solo alcuni dei van-
taggi a favore delle o dei nostri
associati/e ,circoli ricreativi e cul-
turali compresi.
L’affiliazione della A.S.D. o S.S.D.
ed il tesseramento dei soci allo
CSEN hanno validità di 12 mesi
dalla data di affiliazione o dell’e-
missione della tessera, la quale
prevede la copertura infortunistica
a partire dalla mezzanotte del
giorno del rilascio della stessa.
Da Ottobre parte un nuova inizia-
tiva a supporto delle attività degli
affiliati: verrà reso disponibile il
lunedì dalle 10.00 alle 13.00 nella
nuova sede di via Giacosa 3 un
servizio di consulenza fiscale, che,
sulla base di problematiche specifi-
che, sarà in grado di offrire solu-
zione a qualunque questione rela-
tiva al mondo dell’associazionismo
sportivo dilettantistico.
Con CSEN Milano per una pratica
sportiva dilettantistica informata e
professionale!
C.S.E.N. è il primo, per importan-
za, Ente Nazionale di Promozione
Sportiva e di Promozione Sociale
riconosciuto dal C.O.N.I. e dal
Ministero degli Interni, e vanta un
ricco calendario di gare, eventi,
corsi di formazione tecnico pro-
fessionale in tutte le discipline
sportive e nei settori olistici e Bio-
naturali .
CSEN offre una serie di servizi
gratuiti, come ad esempio la con-
sulenza e l’assistenza fiscale di base
gratuita, informazioni riguardo
nuove normative che interessano
il nostro settore via e-mail, oppu-
re tramite lettera.
Una volta affiliati si viene informati
Controlli della GdF
CSEN ed i vantaggi per associazioni e SSD
“Vale molto di
più di una
convocazione
fatta male,
della
mancanza di
un verbale di
consiglio
direttivo”
NORMATIVA
NOR
MA
TIV
A
P A G I N A 1 6
Zerbino: “La
certificazione
dell’idoneità per
ogni sportivo è
un’ottima
iniziativa, ma
senza oneri
aggiuntivi!“
Marco Masini Responsabile Marketing e
Comunicazione CSEN
Milnao
Decreto sanità, Zerbino: “Bene la prevenzione ed il
pronto intervento, ma nessun costo sui praticanti!”
per il Turismo, lo sport e
gli affari regionali, dispone
idonee garanzie sanitarie
mediante l'obbligo di certi-
ficazione specialistica me-
dico-sportiva".
Autorevoli commentatori
sostengono che il provve-
dimento sarebbe giusto
anche se presenta delle
lacune. Dovrebbe, sosten-
gono, stabilire dettagliata-
mente alcuni aspetti, come
che tipo di esami fare, an-
che in base allo sport che
si intende praticare. In-
somma, una visita genera-
le non e' assolutamente
sufficiente, anche se ese-
guita da uno specialista.
Dopo l’approvazione del
Decreto Sanità, si profila,
per chi desidera frequen-
tare una palestra o una
piscina, la necessità di do-
versi rivolgere ad un medi-
co sportivo dato che non
basterà più il certificato di
sana e robusta costituzio-
ne rilasciato dal medico di
famiglia. La novità è previ-
sta dal "decretone sanità"
dove si legge, peraltro che
"Al fine di salvaguardare la
salute dei cittadini che
praticano una attività ago-
nistica o amatoriale il mini-
stro della Salute, con pro-
prio decreto emanato di
concerto con il ministro
Ad esempio, e' sempre
bene fare un elettrocardio-
gramma a riposo e uno
sotto sforzo, analisi del
sangue, delle urine. Si
tratta di cautele che an-
drebbero sempre adottate
specie se si ha a che fare
con bambini che per la
prima volta decidono di
dedicarsi ad attività sporti-
va.
Il presidente di CSEN Mila-
no, il Maestro Paolo Zerbi-
no, sulle novità del decre-
to sanità del Governo, ri-
tiene che “prevedere defi-
brillatori in tutti i centri
sportivi e nuove forme di
certificazione dell’idoneità
C S E N M A G
Il riconosci-
mento della
pratica
sportiva
come
prevenzione
il più
importante
passaggio del
Decreto
CSEN Milano favorevole all’introduzione dei defibrillatori e del-
la certificazione medica obbligatoria, ma senza costi.
NORMATIVA
P A G I N A 1 7 A N N O I , N U M E R O 0
per chiunque pratichi sport
sono delle ottime iniziative, ma
è necessario che i costi non
ricadano su famiglie e società
sportive”. Prosegue inoltre
sostenendo che “senza ade-
guati investimenti a sostegno
del decreto stesso queste scel-
te rischiano di diventare un
grande autogol per il movi-
mento sportivo dilettantistico
nel suo complesso”.
La tutela della salute dei citta-
dini passa attraverso lo sport
di base, che svolge un ruolo
straordinariamente importan-
te in termini di prevenzione
dalle malattie per molti milioni
di cittadini, e si possono certa-
mente fare altri grandi passi
avanti. Va però ricordato che
attualmente circa il 55% del
budget dello sport di base pe-
sa sulle spalle delle famiglie, a
fronte del 19% fornito da Stato
e Amministrazioni locali. Per di
più, queste percentuali non
tengono conto dei tagli ai con-
tributi allo sport resisi necessa-
ri per la crisi finanziaria in atto.
Al Ministero dello Sport sono
stati operati altri tagli al già
risicato budget (sono rimasti
ormai poco più di 400 milioni
di euro), ed il ministro Gnudi
ha già fatto sapere che verran-
no destinati per la stragrande
maggioranza allo sport scola-
stico ed universitario.
«Il Governo ha introdotto delle
novità che se saranno adegua-
tamente finanziate potranno
certamente portare ad un mi-
glioramento della qualità della
pratica sportiva di base – dice
Paolo Zerbino - ma se tutto
sarà lasciato sulle spalle delle
famiglie e delle società sporti-
ve, c’è un serio rischio che pos-
sa diminuire la pratica sportiva
nel Paese. Le società sportive
di quartiere, di oratorio non
possono più reggere altri costi
perché veramente non ce la
fanno più. Ormai il tessera-
mento dei ragazzi viene sem-
pre più spesso richiesto con la
formula della rateizzazione,
anche per la piccola quota di
iscrizione al gruppo sportivo.
Immaginiamo cosa voglia dire
per chi ha due o tre figli una
visita medica specialistica».
In attesa di conoscere se vi
saranno i fondi per la copertu-
ra dei costi associati a tali ini-
ziative, CSEN Milano, al fine di
fornire comunque un servizio
di tutela alle associazioni e
società sportive affiliate, sta
provvedendo a stipulare un
accordo con primaria ditta per
la fornitura di defibrillatori, ad
un costo agevolato, ed il re-
sponsabile corsi, Massimo
Marciano, preannuncia che
verranno inoltre organizzati
corsi per “Operatori BLSD”.
Inoltre, ancor prima di tali in-
novazioni, CSEN Milano aveva
previsto di dotare la nuova
sede sociale di un defibrillato-
re e di organizzare un corso
BLSD volto ad addestrare diri-
genti e tecnici societari all'uti-
lizzo di tale apparecchiatura
salvavita.
L’introduzione del DAE
comporta la necessaria
formazione BLSD per il suo
uso.
“Lo sport di base
svolge un ruolo
straordinariamente
importante in
termini di
prevenzione dalle
malattie per molti
milioni di cittadini”
Il Ministro della Sanità Balduzzi
NORMATIVA
CSEN
Milan
o
P A G I N A 1 8
C S E N M A G
NORMATIVA
P A G I N A 1 9 A N N O I , N U M E R O 0
Introdotto un Fondo per garan-
tire la copertura assicurativa
dei camici bianchi vittime di de-
nunce e prevenire il fenomeno
della medicina difensiva e della
prescrizione di esami inutili.
La vera novità rispetto al te-
sto originale riguarda la pre-
venzione delle morti sul cam-
po sportivo. Obbligo per le so-
cietà sportive professionistiche e
dilettantistiche di dotarsi di defi-
brillatori. Verranno definite in un
decreto le procedure per la certi-
ficazione all’attività sportiva: quali
test prevedere e chi rilascerà il via
libera. Non basterà un semplice
attestato di «buona e robusta
costituzione».
Sparita la tassa su bevande zucche-
rate e superalcolici che sarebbe
servita a frenare il consumo di
prodotti altamente calorici o dan-
nosi. Viene introdotto l’obbli-
go per le aziende di vendere dal
gennaio 2013 succhi con un
contenuto di frutta di almeno
il 20%, contro il 12% attuale. Le
slot machine dovranno mantenere
una certa distanza (200 metri
nell’ultima proposta anziché 500)
da ospedali, scuole e centri giova-
nili. In compenso, stretta sulla
pubblicità di lotterie, giochi
d’azzardo e scommesse che
scompariranno da radio e tivù
dalle 16 alle 19.30 e in prossimità
dei programmi per giovani.
Cancellata l’abolizione di enti con-
siderati inutili.
Quello che può essere definito un
“parto” travagliato: il decreto
Sanità approvato il 5 settembre in
Consiglio dei Ministri è passato
dopo sette ore di riunione in gran
parte assorbita dai 16 articoli che
costituiscono la struttura del
provvedimento portato dal mini-
stro Renato Balduzzi, all’origine
molto più robusto.
Tra i punti chiave il sistema di
trasparenza che regolerà la nomi-
na della dirigenza sanitaria e
dei primari. Il decreto ha un filo
conduttore: «Disposizioni urgenti
per promuovere lo sviluppo del
Paese attraverso la tutela della
salute». Ecco allora il potenzia-
mento della medicina del ter-
ritorio da realizzare attraverso
l’aggregazione di più studi e specia-
listi. Più trasparente la libera
professione dei camici bianchi
all’interno dell’ospedale. L’attività
viene messa in rete affinché i paga-
menti siano tracciabili. Tra i punti
più discussi quello sulla responsa-
bilità dei professionisti della sanità.
Il Decreto Sanità
Non tutte le novità sono state ac-
colte, e mancano ancora finanzia-
menti
Approfondimenti: il defibrillatore Il defibrillatore semiautomati-
co (spesso abbreviato con
DAE, defibrillatore automati-
co esterno, o AED, automa-
ted external defibrillator) è un
dispositivo che eroga una
scossa elettrica al cuore
(defibrillazione) attraverso
piastre posizionate sul torace
per riavviare il sistema elettri-
co del cuore.
E’ dotato di sensori per rico-
noscere l'arresto cardiaco
dovuto ad aritmie, fibrillazione
ventricolare e tachicardia
ventricolare.
Il defibrillatore determina
automaticamente se è neces-
saria una scarica e seleziona il
livello di energia necessario.
L'utente che lo manovra non
ha la possibilità di forzare la
scarica quando il dispositivo
segnala che questa non è ne-
cessaria.
Il funzionamento avviene per
mezzo dell'applicazione di
piastre adesive sul petto del
paziente. Quando tali elettro-
di vengono applicati al pazien-
te, il dispositivo controlla il
ritmo cardiaco e - se necessa-
rio - si carica e si predispone
per la scarica. Quando il defi-
brillatore è carico, per mezzo
di un altoparlante, fornisce le
istruzioni all'utente, ricordan-
do che nessuno deve toccare
il paziente e che è necessario
premere un pulsan-
te per erogare la
scarica.
Dopo ciascuna sca-
rica, il defibrillatore
ripete il controllo
del ritmo cardiaco
e, se necessario, si
predispone all'effet-
tuazione di una
nuova scarica.
NORMATIVA
NOR
MA
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P A G I N A 2 0
L’innalzamento
del limite minimo
di frutta nei
succhi fa bene agli
sportivi ed
all’economia
Finalmente frutta nelle… bevande di frutta
Si inverte finalmente una
tendenza e si inizia a dire
basta alle aranciate senza
arance che ingannano i
consumatori costretti a
pagare l'acqua come la
frutta. Questa bevanda (il
succo d’arancia), presenta
una serie di proprietà che
lo rendono particolarmen-
te benefico per la nostra
salute.
Anzitutto l’elevato conte-
nuto di Vitamina C, che è
un immunostimolante, o di
Vitamina P. Diversi studi
C S E N M A G
Cinquantamila
chili di vitamina C
in più all’anno nel
corpo degli italiani.
minimo di succo naturale
contenuto nelle bevande
analcoliche che richiamano
il nome di un frutto rappre-
senta un risultato impor-
tante per i consumatori e
per il mondo dell'agricoltu-
ra", ha commentato il mi-
nistro Mario Catania.
In questo modo "ben cin-
quantamila chili di vitami-
na C in più all'anno contro
l'influenza saranno
"bevute" dai 23 milioni di
italiani che consumano
bibite", oltre alla presenza
di circa duecento milioni di
chili di arance in più, com-
menta la Coldiretti.
Buone nuove sul fronte
dell’alimentazione, anche
degli sportivi. A partire da
gennaio 2013, infatti, la
soglia minima obbligatoria
di succo naturale di frutta
nelle bevande analcoliche
al gusto di frutta dovrà
essere del 20%, ben 8 pun-
ti percentuali in più ri-
spetto agli attuali 12.
È quanto prevede una nor-
ma contenuta nel decreto
legge in materia sanitaria
( il cosiddetto decreto Sa-
lute) approvato dal Consi-
glio dei ministri, che certa-
mente avrà ricadute positi-
ve per i consumatori e gli
sportivi italiani, oltre che
per i produttori di frutta.
"L'innalzamento del limite
Il decreto salute introduce benefici nell’alimentazione anche de-
gli sportivi
NORMATIVA
Giusy
Quagliuolo Responsabile Ufficio
Stampa CSEN Milano
P A G I N A 2 1 A N N O I , N U M E R O 0
hanno infatti mostrato come
mangiare arance o bere spre-
muta si riveli infatti utile per il
nostro sistema immunitario,
aumentando la resistenza ad
infezioni e malattie.
Un’arancia contiene inoltre
numerosi sali minerali: calcio,
magnesio, bromo, zinco, ferro,
zolfo e rame. Opera anche
un’azione di tipo preventivo
contro il cancro e, grazie alla
pectina (un particolare tipo di
fibra) è in grado di abbassare il
livello di colesterolo. Inoltre, e
questo per alcuni potrebbe
essere un fattore importante,
l’arancia non contiene zucche-
ri.
Nel caso, invece, dell’arancia-
ta, “inventata” nel 1932 dal
commendator Ezio Granelli,
proprietario della San Pellegri-
no, chiamata dagli americani
“orange soft drink” ed
“orangeade” dagli inglesi, si
tratta di una bevanda fresca e
dissetante, oggi particolarmen-
te diffusa e prodotta nel setto-
re delle bibite. I suoi ingredien-
ti principali sono il succo d’a-
rancia, l’acqua, l’anidride car-
bonica e lo zucchero (non pre-
sente nelle versioni light). An-
ch’essa, per potersi definire
tale, doveva avere un contenu-
to di frutta almeno del 12%,
che si eleva al 20% da gennaio
2013.
Massimo Marciano, responsa-
bile dei corsi CSEN, indica co-
me la norma concorra a
"migliorare concretamente la
qualità dell'alimentazione e a
ridurre così le spese sanitarie
dovute alle malattie, dall'in-
fluenza all'obesità”.
“Non va peraltro dimenticato
l'impatto economico sulle im-
prese agricole – dichiara l’ing.
Marco Masini, responsabile
Marketing CSEN - poiché l'au-
mento della percentuale di
frutta nelle bibite potrebbe
salvare oltre diecimila ettari di
agrumeti italiani con una
estensione equivalente a circa
ventimila campi da calcio, si-
tuati soprattutto in regioni
come la Sicilia e la Calabria".
L’innalzamento del
contenuto di frutta
migliora la qualità
alimentare e sportiva dei
drink.
Marciano:
“Migliorare la
qualità
dell’alimentazione
e praticare attività
sportiva riducono
le spese sanitarie
nazionali”
Se hai una palestra o un centro sportivo contattaci.
Senza alcun impegno riceverai il listino a te riservato,
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THAT’S THAT! Nutrition nasce con l’obiettivo di produrre integratori alimentari adatti
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curando ogni minimo ingrediente in modo da offrire la massima efficacia e biodispo-
nibilità dalla propria gamma di prodotti, “rispettando” il consumatore finale, non
utilizzando aspartame nelle proteine e grassi idrolizzati nelle barrette.
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NOR
MA
TIV
A
P A G I N A 2 2
Tribunale di
Mantova: obbligo
per gli impianti di
tutelare tutti gli
utenti con le
adeguate polizze.
Silvia Mognaschi Responsabile
Amministrativo
CSEN Milano
L’obbligo di polizza assicurativa non è vessatorio.
Anzi…
Un ragazzo si è infortunato
durante uno scontro di
gioco nel corso di una par-
tita di un torneo di calcio,
disputata sul campo nel
centro sportivo che aveva
organizzato il torneo. Il
calciatore infortunato de-
cideva di agire in giudizio,
ed ha chiesto il risarcimen-
to dei danni subiti al gesto-
re dell’impianto sportivo,
responsabile - secondo lui
- di non averlo assistito
adeguatamente e di aver
omesso di stipulare una
polizza assicurativa a co-
pertura dei danni derivanti
agli utenti durante lo svol-
Una sentenza del Tribuna-
le di Mantova dello scorso
febbraio, riporta l’attenzio-
ne sull’obbligo, sancito
dall’art. 8 della Legge Re-
gionale 26 della Lombardia
del 2002, della stipula di
una polizza assicurativa
per i gestori e gli esercenti
degli impianti sportivi, che
si affianca e non sostitui-
sce il Decreto 3 nov. 2010
(pubblicato in GU n. 296
20/12/2010) che prescrive
l’obbligo di assicurazione
per gli sportivi dilettanti
tramite gli Enti di Promo-
zione Sportiva o le Federa-
zioni Nazionali.
gimento dell’attività spor-
tiva, in violazione del sud-
detto art. 8.
Il Tribunale di Mantova,
con una sentenza in data
24 febbraio 2012, ha accol-
to la domanda dell’infortu-
nato.
L’art. 8 della legge regiona-
le stabilisce che gli eser-
centi di impianti sportivi
sono obbligati a stipulare
polizze assicurative a favo-
re di utenti e di istruttori
che svolgono attività di
contatto fisico a copertura
dei danni che siano ricon-
ducibili alle attività svolte
all’interno degli impianti
C S E N M A G
Il gestore di un impianto sportivo ha dovuto risarcire all’utente
infortunato il danno perchè ha omesso di stipulare una polizza
assicurativa
NORMATIVA
P A G I N A 2 3 A N N O I , N U M E R O 0
stessi.
Il Tribunale ha ritenuto che il
termine “utenti” vada riferito a
“coloro che comunque accedo-
no (pure se non seguono corsi)
agli impianti sportivi contem-
plati dall’art. 8 della legge re-
gionale in questione e, d’altro
canto, deve notarsi che è previ-
sto che la copertura assicurati-
va debba riguardare eventi
dannosi comunque verificatisi
in relazione ad attività svolte
all’interno dei complessi sporti-
vi, dizione anche questa piutto-
sto ampia e correlata a tutte le
attività sportive (e quindi non
solo ai corsi) che ivi si svolgo-
no”.
Dunque, accertato che il cen-
tro sportivo non aveva adem-
piuto all’obbligo di stipulare
una polizza a copertura degli
infortuni degli utenti dell’im-
pianto e che l’infortunato,
utente del centro anche se
non iscritto a specifici corsi, “è
rimasto privato dell’unica pos-
sibilità di ottenere un indenniz-
zo per il danno patito” il Tribu-
nale mantovano ha ritenuto
“che l’attore abbia subito una
perdita di chance la quale è
costituita dalla certa ovvero
assai probabile eventualità (e
non meramente potenziale) di
conseguire un vantaggio eco-
nomico o comunque un risulta-
to utile ipotesi che ricorre nel
caso di specie posto il mancato
conseguimento dell’indennizzo
assicurativo...”.
Il ragazzo è stato liquidato in
misura equivalente al danno
biologico accertato, ma non
essendoci la polizza infortuni e
non potendo stabilire con cer-
tezza l’entità dell’indennizzo
che sarebbe spettato all’infor-
tunato, il Tribunale ha liquida-
to il danno da perdita chance
ricorrendo ai parametri di leg-
ge fissati per la liquidazione
del danno biologico in ipotesi
di responsabilità civile.
L’infortunio in una
struttura sportiva può
essere un problema se non
si è a norma per la R.C.
Qualunque
utente di un
centro sportivo
deve essere
coperto e
tutelato dalla
polizza del
gestore.
2,5 milioni di euro, per ogni sini-
stro qualunque sia il numero delle
persone decedute o che abbiano
riportato lesioni personali o abbia-
no sofferto danni a cosa o animali
di loro proprietà.
Tale proposta si intende prestata
con franchigia fissa e assoluta di
250,00 euro per sinistro limitata-
mente ai danni a cose o animali.
Proposte altrettanto interessanti
sono rivolte ad istruttori ed ope-
ratori, con formule di copertura
degli infortuni le cui opzioni ed
integrazioni possono soddisfare
tutte le esigenze.
Per contatti ed informazioni, con-
tattate la segreteria di CSEN Mila-
no o www.csenmilano.it nell’area
assicurazioni.
CSEN Milano, in linea con le ne-
cessità del settore, offre ai propri
affiliati la possibilità di sottoscrive-
re una polizza in linea con le ri-
chieste di Legge.
Sia per le Associazioni che per le
SSD, l'Assicurazone vale per i
risarcimenti (capitali, interessi e
spese) fino alla concorrenza di
Assicurazioni CSEN: una R.C. “necessaria” e affidabile
NORMATIVA
CSEN
Milan
o
P A G I N A 2 4
La formazione CSEN è
dura e professiona-
le...
Non si scherza sulla formazione…
Formazione sportiva. I Corsi Istruttori 2012/2013
Anche per questa stagione
sportiva, CSEN Milano propo-
ne un ampio calendario per i
Corsi e la Formazione sporti-
va, rivolti agli istruttori di ogni
grado.
L’attenzione che CSEN rivol-
ge alla formazione va di pari
passo con il supporto a tutti
gli affiliati. Questo consente di
mantenere un elevato grado
di professionalità ed aggiorna-
mento che fa di CSEN un
interlocutore privilegiato di
ogni società e associazione
dilettantistica.
Tra le novità del nuovo calen-
dario, come già accennato
nell’articolo sul Decreto Sani-
tà, in linea con l’evoluzione
della normativa, sarà introdot-
to un corso di BLSD, e, in
un’ottica di ampliamento delle
competenze, è in preparazio-
ne una nuova offerta di corsi
di Kinesiologia.
Senza dimenticare gli storici
corsi di base di istruttore di
Fitness e Body Building, di
Massaggio, Pilates e tutti quelli
rivolti al mondo delle arti
marziali, da questo numero di
CSEN MAG inizieremo a
pubblicare le schede dei corsi
che di volta in volta inizieran-
no nel bimestre.
Questo potrà servire per
focalizzare la propria attenzio-
ne sui contenuti e sugli argo-
menti che a volte non vengo-
no conosciuti se non dagli
addetti ai lavori della specifica
disciplina, ma che a volte pos-
sono offrire spunti di riflessio-
ne e, perché no, portare alla
decisione di partecipazione
per allargare le proprie com-
petenze!
sere ad ogni costo, dove la
crisi aiuta a fare dello sport
un’attività del tempo libero a
costo contenuto e di sana
prevenzione sanitaria, e dal
progressivo invecchiamento
della popolazione.
Questo sta
però compor-
tando l’apparire
sulla scena di
numerosi “enti”
e “società” di
formazione che
in realtà offrono
servizi non
qualificati ed
ingannevoli
rispetto alla
comunicazione
che propongo-
no. Anche sui
termini ed il
lessico utilizzato
giocano sapien-
temente per
vendere qualcosa che non ha
spessore ne qualificazione
utile per un’adeguata profes-
sionalità e serie possibilità
lavorative.
La formazione degli operatori
sportivi a livello nazionale è di
sola competenza dei soggetti
che operano, in Italia, con
riconoscimento giuridico in
campo sportivo e cioè il
C.O.N.I. Comitato Olimpico
Nazionale Italiano, le Federa-
zioni Sportive o realtà asso-
ciate riconosciute dal C.O.N.I.
e gli Enti di Promozione Spor-
tiva riconosciuti dal C.O.N.I.,
tra i quali, tra i più importanti,
figura lo CSEN.
Le competenze sono state
confermate dal Decreto Legi-
slativo 23/07/1999 n. 242
(cosiddetto decreto Melandri
di riordino dello sport) che
assegna al C.O.N.I., a norma
dell'art.11 della Legge 15 mar-
Le discipline sportive e la
relativa formazione, sono
“sotto bombardamen-
to” (come dice il titolo dell’ul-
tima canzone di Ligabue) per
l’interesse ed i numeri che
derivano dalla spinta al benes-
C S E N M A G
COR
SI
Operatori
correttamente
formati
possono
migliorare la
pratica
sportiva
Le competenze giuridiche per la formazione di Tecnici, Istruttori
ed altre figure similari di Operatori Sportivi a livello nazionale
sono chiare: attenzione all’inganno!
Massimo Marciano Responsabile Corsi
CSEN Milnao
CORSI
P A G I N A 2 5 A N N O I , N U M E R O 0
zo 1997 n.59, "l'organizzazione ed
il potenziamento dello sport na-
zionale" e la "promozione della
massima diffusione della pratica
sportiva nei limiti di quanto stabili-
to dal D.P.R. 24 luglio 1977 n.616".
Lo Statuto del C.O.N.I., regolar-
mente approvato dal Ministero
vigilante, detta, all'art.2 le funzioni
di disciplina e regolazione ed
all'art.26 l'ordinamento degli Enti
di promozione Sportiva. In parti-
colare poi, per gli Enti di Promo-
zione Sportiva, la legittimazione
della formazione dei tecnici, istrut-
tori ed atre figure similari di ope-
ratori sportivi deriva dalle previ-
sioni dell'art.2 del Regolamento
"per il riconoscimento ed i rap-
porti C.O.N.I. - Enti di promozio-
ne Sportiva", approvato dal Consi-
glio nazionale del C.O.N.I. il
01/08/2001.
Ferme restando le competenze
nazionali del C.O.N.I. (e quindi
delle federazioni e degli Enti di
Promozione Sportiva), le funzioni
in materia di sport sono state, nel
tempo ed in parte, con diversi
provvedimenti, attribuite alle Re-
gioni (legge 549/95, art.2, comma
46, lettera b; Legge 59/97, art.7;
Dlg 31/03/98 n.112) fino ad arriva-
re alle recenti modifiche
dell'art.117 della Costituzione, per
cui, allo stato attuale, la materia
dello sport è "a legislazione con-
corrente" tra Stato e Regioni.
Sono pertanto riconosciuti come
"Istruttori, Tecnici qualificati ed
altre figure similari di Operatori
sportivi" i soggetti in possesso,
alternativamente, di Diploma di
Laurea in Scienze Motorie, Diplo-
ma I.S.E.F., percorso formativo di
Istruttore o Tecnico come discipli-
nato dalle federazioni o dagli Enti
di Promozione Sportiva ricono-
sciuti dal C.O.N.I.
Pertanto gli Istruttori e Tecnici
sportivi con i titoli suddetti posso-
no legittimamente operare in Italia
fornendo le loro prestazioni tecni-
co-operative ai vari Utenti.
CSEN, dunque, raccomanda di
orientarsi, in ambito sportivo, a
quegli Enti con le caratteristiche
sopracitate, che possono fornire
adeguate e normate garanzie di
rispetto dei parametri stabiliti per
Legge.
ne, ma questo non ha alcuna
spendibilità per un adeguato rico-
noscimento professionale, così
come un Diploma di Partecipazio-
ne.
Il Diploma Nazionale ed il patenti-
no tecnico C.S.E.N., ai sensi
dell'art.2, lettera B del titolo I del
regolamento di riconoscimento ai
fini sportivi del C.O.N.I., permette
il riconoscimento come "Istruttori,
Tecnici qualificati ed altre figure
similari di Operatori sportivi", la
sola qualifica possibile nel settore
sportivo.
L’attenta lettura del promozionale
di un corso di formazione può
permettere la corretta valutazione
del suo “spessore”. Infatti, il docu-
mento che viene rilasciato alla fine
di un corso di formazione, può
fare la discriminante tra qualcosa
di utile e professionalmente ade-
guato o meno.
Alcune società o “Enti” di forma-
zione propongono il conseguimen-
to di un Attestato di Partecipazio-
Prove pratiche
durante un
corso
Diploma o Attestato?
Lo Statuto del
CONI
legittima gli
Enti di
Promozione
Sportiva alla
formazione
dei tecnici,
istruttori e
figure similari.
CORSI
P A G I N A 2 6
La formazione
sportiva
riscuote grande
interesse, e
CSEN è
qualificato per
legge,
competenza e
qualità.
La formazione CSEN è
dura e professionale...
REGOLE E INFORMAZIONI GENERALI PER
L’ACCESSO AI CORSI CSEN MILANO
Effettuare il versamento
della quota di iscrizione,
entro la data indicata, a
mezzo bonifico banca-
rio, specificando nella
Causale:
Esempio:
Corso di ................. o
Corsi
di........../........../............
Chiamare in Segreteria
per le coordinate banca-
rie, oppure recarsi di-
rettamente in sede pres-
so:
C.S.E.N. MILANO
Via Giacosa 3 – 20129
Milano.
Inviare a mezzo fax la
ricevuta del versamento
al numero
02-39561256
NON VERRANNO
RITENUTI VALIDI I
PAGAMENTI
EFFETTUATI SU C/C
DIVERSI DA QUELLO
COMUNICATO
DALLA SEGRETERIA
DI MILANO
LE DATE E LE SEDI POSSONO VARIARE IMPROVVISA-
MENTE A CAUSA DI PROBLEMI ORGANIZZATIVI NON DI-
PENDENTI DIRETTAMENTE DA C.S.E.N. MILANO.
SI CONSIGLIA PERTANTO DI CONTATTARE PER TEMPO
SEMPRE LA SEGRETERIA PER AVERE CONFERMA DEL RE-
GOLARE AVVIO DEL CORSO E DELLA SEDE DOVE AVRA'
LUOGO LO STESSO.
C S E N M A G
Massimo
Marciano
Responsabile
Corsi e
Formazione
CSEN Milano COR
SI
SEGRETERIA
CSEN MILANO:
Tel. 02-39561256
Orari:
LUN - VEN:
9:30 - 13:00 MAR - MER:
14:00 - 18:00
GIO:
14.00 - 17.00
INFORMAZIONI:
Massimo Marciano
(coordinatore corsi)
Tel. 3934254268 -
Paolo Zerbino
(Presidente Provincia-
le CSEN Milano)
Tel. 3395789408
Riferimenti ed informazioni
Il Comitato si riserva di attivare i corsi al raggiungimento del numero
minimo di iscrizioni e di modificare per motivi interni le date di avvio dei
corsi senza che questo costituisca presupposto per richiedere eventuale
rimborso delle quote versate.
MODALITA’ D’ISCRIZIONE
CORSI
P A G I N A 2 7 A N N O I , N U M E R O 0
Corsi
Di
Formazione
CSEN
Milano
Corsi trimestre
Settembre 2012—Novembre 2012
CORSI
P A G I N A 2 8
"the complete
coordination of
body, mind, and
spirit."
Anna Rita Gargiulo
Docente Pilates
CSEN Milano
Corso Pilates Matwork—I° Livello
Il corso per istruttori di Pila-
tes, un metodo di allenamen-
to che consente di esercitare
la muscolatura e stimolare le
articolazioni per uno stato di
benessere generale, è oggi
molto richiesto, per una prati-
ca adeguata a tutti coloro che
vogliono tenersi in forma in
un modo poco impattante.
Eseguito correttamente con
costanza e determinazione,
permette di allungare il corpo
potenziandolo senza eccessivi
sforzi.
Si insegnano le tecniche per
consentire agli utenti di au-
mentare e sviluppare la coor-
dinazione muscolare resti-
tuendo una postura corretta,
per potenziare e correggere
gli equilibri strutturali, e con-
sentire di riabilitare diversi
distretti traumatizzati dopo
un infortunio o un intervento
chirurgico, in gravidanza etc.
Il potere della
visualizzazione
La corretta postura
Esercizi di
propriocezione
Tipi di respirazione,
profonda, superficiale,
diaframmatica e tora-
cica
Tipi di contrazioni :
isometrica,
concentrica,
eccentrica,
isotonica
Esercizi base Che cos'è il Pilates -
presentazione
Origini, Storia e svi-
luppo del Pilates
Applicazione del
Pilates in ambito spor-
tivo e riabilitativo
Interazione tra mente
e corpo
Ambiente ideale,
sottofondi musicali
Consapevolezza del
proprio centro di
gravità
C S E N M A G
Programma del corso
I Corsi di 1° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già maturato
esperienza pratica nelle specialità.
ORARIO DELLE LEZIONI: MATTINO: 9:00 - 13:00 POMERIGGIO : 14:00 - 18:00
Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano
Il percorso formativo di Pilates prevede tre livelli, ai quali si accede in sequenza con la par-
tecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diretto ai corsi di livello superiore a sola ed
esclusiva discrezione del responsabile corsi CSEN Milano.
P A G I N A 2 9 A N N O I , N U M E R O 0
Corso Massaggio Sportivo—II° Livello
Lo Sport, sinonimo per eccel-
lenza di salute e benessere, è
uno dei campi in cui l'applica-
zione del Massaggio viene
attuata per molteplici obietti-
vi quali, ad esempio, quello di
contribuire a migliorare le
prestazioni sia in fase di alle-
namento che di gara, a prepa-
rare al meglio le zone musco-
lari specifiche a seconda del
lavoro sportivo che devono
svolgere, o, nel post allena-
mento/gara, a decongestiona-
re e rilassare l’organismo,
favorendo il naturale proces-
so di eliminazione catabolica.
L’insegnamento viene inoltre
indirizzato al fine di tratta-
re, quando possibile, attraver-
so la manualità e la mobilizza-
zione articolare, le varie sin-
dromi che interessano lo
sportivo e la persona comu-
ne.
ne supina e prona
Integrazioni di tecni-
che manuali classiche
e tecniche più avanza-
te di massaggio
Miofasciale generale,
mobilizzazioni, ecc.
Teoria
anatomia
cenni di fisiopatologia
e piccola traumatolo-
gia
Pratica
Ripasso generale mas-
saggio sportivo base
1° liv.
Trattamento arti infe-
riore, superiori, addo-
me, torace, fianchi,
collo, schiena, ecc.
Massaggio da posizio-
Programma del corso
La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione
del responsabile corsi).
Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera.
Si consiglia, per completare l’iter formativo, la partecipazione ai corsi di massaggio sportivo a tutti i partecipanti ai corsi per Istruttore Fitness e Personal Trainer.
L'aumento del
flusso ematico,
l’ipertermia locale
e la conseguente
stimolazione del
sistema nervoso
parasimpatico
sono i portatori
dei benefici.
Fabio Barbieri
Docente Massaggio
Sportivo CSEN Milano
P A G I N A 3 0
Il corso che
da l’avvio alla
formazione
sportiva
in ambito
Fitness!
Prof. Demis Evangelista
Docente Fitness e BB
CSEN Milano
Istruttore di Fitness e Body Building—II° Livelllo
IIl corso di istruttore di fit-
ness a body building è una
delle più importanti porte di
accesso al settore dell’allena-
mento e del benessere. Tratta
in modo altamente specifico
le tematiche inerenti l'allena-
mento in sala, dove verranno
analizzati in particolar modo
gli esercizi e si studierà in
modo approfondito la mecca-
nica muscolare e le tecniche
di allenamento finalizzate
all'incremento della massa
muscolare ed alla sua generale
tonificazione. Al termine del
percorso, strutturato su tre
livelli, l'istruttore potrà rag-
giungere la qualifica di Perso-
nal Trainer.
Esercizi con manubri,
bilancieri, macchine isoto-
niche e cardio-fitness;
La specializzazione, sim-
metria e proporzioni,
densità, definizioni, pose e
routine nel body builder
agonista;
Lo stretching;
La dieta dell'atleta avanza-
to nei vari periodi della
preparazione
La supplementazione;
Principali patologie tratta-
bili in palestra a livello
fisico e psichico;
Fisiognomica – le tesi del
LOMBROSO;
il Soggetto epilettico - il
portatore di handicap in
genere - approccio in
palestra;
Approfondimento di temi
riguardanti la psicologia
dello sportivo;
Profilassi igienico – sanita-
ria;
Il problema del DOPING;
Approfondimento temati-
co sull'apparato scheletri-
co, sistema muscolare,
apparati cardio-
circolatorio, respiratorio
ed altro;
Neurologia: afferenze ed
efferenze;
Teoria dell’allenamento.
Micro, medio e macro
cicli; frequenza, intensità e
durata;
Programmi e tabelle di
allenamento per atleti
intermedi ed avanzati;
C S E N M A G
Programma del corso
I Corsi di 2° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già partecipato al
corso di 1° o maturato esperienza pratica nelle specialità.
Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano
Il percorso formativo di Istruttore Fitness e Body Building prevede tre livelli, ai quali
si accede in sequenza con la partecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diret-
to ai corsi di livello superiore a sola ed esclusiva discrezione del responsabile corsi
CSEN Milano. L’ultimo livello permette l’accreditamento come Personal Trainer.
P A G I N A 3 1 A N N O I , N U M E R O 0
CALENDARIO CORSI ED EVENTI
La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione
del responsabile corsi).
Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera. SI CONSIGLIA, PER COMPLETARE L'ITER FORMATIVO, LA PARTECIPAZIONE AI CORSI PER ISTRUTTORI DI FITNESS E PERSONAL TRAINER
Tutti gli eventi
formativi di
CSEN Milano
CALENDARIO CORSI ED EVENTI
presentazione della programma-
zione della stagione sporti-
va (gare, eventi e stage), la
condivisione della pro-
grammazione dei corsi
CSEN per ambito specifico
e l’illustrazione delle com-
petenze giuridiche delle
qualifiche CSEN/CONI,
quale valore aggiunto della
formazione.
Sabato 13 ottobre alle ore 10.00,
presso la nuova sede di CSEN
Milano in via Giacosa 5, si terrà
una riunione indetta dal presidente
Paolo Zerbino con la partecipazio-
ne del responsabile Provinciale del
settore Danza e Ballo, la signora
Anna Parente, rivolta a tutti i pre-
sidenti delle associazioni e delle
scuole di Danza e Ballo.
L’ordine del giorno prevede la
Danza e ballo: riunione provinciale
comma 3, del decreto legge n. 1 del
2012, convertito in legge n. 27 del
2012 si precisa che è già in vigore
l’esenzione IMU per gli immobili degli
enti non commerciali “destinati esclusi-
vamente allo svolgimento con modalità
non commerciali delle attività istituzio-
nali”.
DOMANDA: Buongiorno, vorrei
sapere se l'associazione sportiva
dilettantistica di cui faccio parte
può fare attività commerciale verso
i terzi non soci.
RISPOSTA: Si, se l’attività commerciale
si riferisce a manifestazioni in cui si fa
pagare i biglietti e/o ad attività svolta
verso i non associati e/o a sponsorizza-
zioni e/o a vendita di beni vari ad
esempio. Per svolgere frequentemente
tali attività l'associazione deve aprire la
Partita Iva e pagare le relative tasse,
anche se in forma agevolata.
Uno degli impegni di CSEN Milano è
fornire un servizio di elevato livello
a tutte le ASD e SSD che sul territo-
rio svolgono il loro lavoro di pro-
mozione dell’attività sportiva di base
e di prevenzione sociale.
La maggior parte del tempo e degli
sforzi dei dirigenti e dei tecnici è, e
deve, dunque essere rivolta alla
formazione e all’allenamento degli
atleti.
Ciò non di meno è fondamentale
conoscere tutti gli adempimenti e le
possibilità offerte dall’appartenere
ad un mondo così variegato ed ecci-
tante ma che non può fare a meno
della burocrazia.
La POSTA di CSEN MAG vuole
offrire alcune risposte alle domande
più frequenti che giungono nei nostri
uffici per fornire qualche elemento
di conoscenza spesso necessario per
condurre con facilità l’associazione o
la società senza dover perdere tem-
po alla loro ricerca.
DOMANDA: Buongiorno, sono il
Presidente di un’Associazione
Sportiva Dilettantistica, che svolge
la propria attività non commerciale
all’interno di una struttura di pro-
prietà. Vorremmo sapere se e
quando dobbiamo versare l’IMU .
RISPOSTA: Nel comunicato che il 5
settembre il Ministero dell’Economia e
delle Finanze ha trasmesso al Consiglio
di Stato attraverso lo schema di regola-
mento di attuazione dell’articolo 91 bis,
Direttore Editoriale
Paolo Zerbino
Direttore Responsabile
Marco Masini
Capo Redattore
Giusy Quagliuolo
CSEM Milano
Via Giacosa, 3
20125 Milano
Tel./Fax 02 39561256
Magazine bimestrale on line
Anno 1 - N. 0 - 1 ottobre 2012
Autorizzazione del Tribunale di Milano richiesta
CSEN MAG
La posta di CSEN MAG
Le Vs. domande possono essere
inviate direttamente all’indirizzo:
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Legge sulla privacy: In ottemperanza alle disposizioni sulla privacy (Legge 675 del 31/12/96 modificata dal d.l.196 del
30/06/2003) coloro - che non gradiscono ricevere queste comunicazioni periodiche - possono chiedere via e-mail o fax di essere
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