CSEN MAG n_0

32
verranno messi in campo, con- tribuirà a dare visibilità e gratifi- cazione agli atleti, ai tecnici ed ai dirigenti che si impegnano sul campo. Non mi resta che augurarvi buona lettura e invitarvi a contribuire utilizzando i canali diretti di cui troverete i riferi- menti e i vostri responsabili tecnici CSEN. Paolo Zerbino Come annunciato lo scorso 20 luglio nel corso dell’incontro con i responsabili tecnici regio- nali, ecco, puntuale, la prima uscita di CSEN MAG, la rivista on-line di CSEN Milano. Da quella data grandi cambia- menti – tutti positivi - ci hanno coinvolto e riguardato: una nuova sede, di cui leggerete in un articolo dedicato, la nascita dell’area Marketing e Comunica- zione, nuovi corsi… che ci permetteranno di accelerare la crescita dell’offerta di servizi e della loro qualità. E’ quindi con grande piacere che metto a disposizione delle nostre associazioni, dei nostri tecnici e di tutti coloro che lavorano con CSEN Milano questo nuovo strumento, che, insieme al sito e a tutti gli altri strumenti di comunicazione che CSEN Milano si è organizzato per rispondere al meglio al cre- scente numero di associazioni e società che vi fanno riferimento e che, giustamente, pretendono un livello di servizio sempre più elevato. Il supporto allo sport dilettantistico è di particolare importanza, in quanto intercetta gran parte della popolazione attiva italiana, partecipando ai processi di prevenzione sanitaria e delle devianze sociali dei gio- vani e della costruzione di una cultura del rispetto delle perso- ne e dell’ambiente. La struttura di CSEN Milano si è oggi articolata in varie direzioni. La Presidenza, che si occupa delle relazioni con gli enti e le strutture sovraordinate e della promozione delle affiliazioni, è saldamente nelle mani del presi- dente M° Paolo Zerbino, la cui esperienza e capacità hanno consentito la crescita del Comi- tato Provinciale. Alla direzione Amministrativa la dott.sa Silvia Mognaschi, per ogni prati- ca e questione relativa alle ASD e SSD, in merito ad ogni adempimento necessario per rispettare gli obblighi socie- tari e ottenere i vantaggi dell’affiliazione. La nuova dire- zione Marke- ting e Comu- nicazione ha un responsabile che viene da grandi esperienze internazionali nel settore priva- to, l’ingegner Marco Masini. Alla Comunicazione fa capo l’Ufficio Stampa, alla cui guida si è recentemente insediata Giu- seppina Quagliuolo. Alla direzione Tecnica la guida è affidata a Massimo Marciano, che ha l’onere di mantenere l’elevato standard dei corsi di formazione CSEN e, al tempo stesso, ampliarne l’offerta in relazione alle mutate esigenze tecniche e normative. Detto e fatto: nasce CSEN MAG! SOMMARIO: Sezione Pagina Attualità 2 Sport 4 Normativa 14 Corsi 24 La Posta di CSEN MAG 32 La struttura di CSEN Milano per crescere! IL MAGAZINE DEL COMITATO PROVINCIALE CSEN MILANO CSEN MAG OTTOBRE 2012 ANNO I, NUMERO 0 TOP NEWS: Nuova sede CSEN Milano CSEN Milano incontra CEPU Il nuovo Decreto Sanità ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530) ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992) Da sinistra: M. Masini. P. Zerbino, S. Mognaschi, G. Quagliuolo e M. Marciano Paolo Zerbino Presidente CSEN Milano

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La rivista dello CSEN Milano, Attualità, Sport, Normativa a Corsi

Transcript of CSEN MAG n_0

Page 1: CSEN MAG n_0

verranno messi in campo, con-

tribuirà a dare visibilità e gratifi-

cazione agli atleti, ai tecnici ed ai

dirigenti che si impegnano sul

campo.

Non mi resta che augurarvi

buona lettura e invitarvi a

contribuire utilizzando i canali

diretti di cui troverete i riferi-

menti e i vostri responsabili

tecnici CSEN.

Paolo Zerbino

Come annunciato lo scorso 20

luglio nel corso dell’incontro

con i responsabili tecnici regio-

nali, ecco, puntuale, la prima

uscita di CSEN MAG, la rivista

on-line di CSEN Milano.

Da quella data grandi cambia-

menti – tutti positivi - ci hanno

coinvolto e riguardato: una

nuova sede, di cui leggerete in

un articolo dedicato, la nascita

dell’area Marketing e Comunica-

zione, nuovi corsi… che ci

permetteranno di accelerare la

crescita dell’offerta di servizi e

della loro qualità.

E’ quindi con grande piacere che

metto a disposizione delle

nostre associazioni, dei nostri

tecnici e di tutti coloro che

lavorano con CSEN Milano

questo nuovo strumento, che,

insieme al sito e a tutti gli altri

strumenti di comunicazione che

CSEN Milano si è organizzato

per rispondere al meglio al cre-

scente numero di associazioni e

società che vi fanno riferimento

e che, giustamente, pretendono

un livello di servizio sempre più

elevato. Il supporto allo sport

dilettantistico è di particolare

importanza, in quanto intercetta

gran parte della popolazione

attiva italiana, partecipando ai

processi di prevenzione sanitaria

e delle devianze sociali dei gio-

vani e della costruzione di una

cultura del rispetto delle perso-

ne e dell’ambiente.

La struttura di CSEN Milano si è

oggi articolata in varie direzioni.

La Presidenza, che si occupa

delle relazioni con gli enti e le

strutture sovraordinate e della

promozione delle affiliazioni, è

saldamente nelle mani del presi-

dente M° Paolo Zerbino, la

cui esperienza e capacità hanno

consentito la crescita del Comi-

tato Provinciale.

Alla direzione Amministrativa la

dott.sa Silvia

Mognaschi,

per ogni prati-

ca e questione

relativa alle

ASD e SSD, in

merito ad ogni

adempimento

necessario per

rispettare gli

obblighi socie-

tari e ottenere

i vantaggi

dell’affiliazione.

La nuova dire-

zione Marke-

ting e Comu-

nicazione ha un responsabile

che viene da grandi esperienze

internazionali nel settore priva-

to, l’ingegner Marco Masini.

Alla Comunicazione fa capo

l’Ufficio Stampa, alla cui guida si

è recentemente insediata Giu-

seppina Quagliuolo.

Alla direzione Tecnica la guida è

affidata a Massimo Marciano,

che ha l’onere di mantenere

l’elevato standard dei corsi di

formazione CSEN e, al tempo

stesso, ampliarne l’offerta in

relazione alle mutate esigenze

tecniche e normative.

Detto e fatto: nasce CSEN MAG!

S O M M A R I O :

Sezione Pagina

Attualità 2

Sport 4

Normativa 14

Corsi 24

La Posta di

CSEN MAG 32

La struttura di CSEN Milano per crescere!

I L M A G A Z I N E D E L

C O M I T A T O

P R O V I N C I A L E

C S E N M I L A N O

CSEN

MAG O T T O B R E 2 0 1 2 A N N O I , N U M E R O 0

T O P

N E W S :

Nuova sede

CSEN Milano

CSEN Milano

incontra

CEPU

Il nuovo

Decreto

Sanità

ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530)

ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992)

Da sinistra: M. Masini.

P. Zerbino, S. Mognaschi,

G. Quagliuolo e M. Marciano

Paolo

Zerbino Presidente

CSEN Milano

Page 2: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2

La nuova sede CSEN

Milano: accogliente e

funzionale!

CSEN Milano incontra CEPU: professionalità e capillarità

per un mix vincente

Una nuova sede per CSEN Milano

Dall’11 settembre, con un

trasloco che ha dell’avventu-

roso, CSEN Milano ha trasfe-

rito i propri uffici nella nuova

sede in via Giacosa 3, non

molto distante dalla prece-

dente.

Quattrocento metri quadri

che diverranno il regno dello

sport e dei servizi, che mette-

ranno a disposizione della

promozione sportiva una sede

degna di un’attività sociale e

culturale così importante.

L’inaugurazione dei nuovi

spazi sarà sottolineata dalla

visita del prof. Francesco

Proietti, presidente dello

CSEN Nazionale, che il 6

ottobre parteciperà alla riu-

nione del coordinamento

regionale per le società e le

associazioni di Karate e Judo

lombardo.

“Siamo molto contenti di questi

nuovi spazi” dichiara il presi-

dente Paolo Zerbino. “Si

tratta di una sede degna di un

Ente importante a livello provin-

ciale e non solo. Un luogo poli-

funzionale, dove svolgeremo

tutte le attività istituzionali

dell’Ente, in completa sinergia

tra la dirigenza e gli operatori, i

docenti e gli istruttori”.

Gli spazi si articolano in varie

aree dedicate alla direzione, al

marketing ed alla comunica-

zione, alla formazione, e, in un

grande salone dedicato, sarà

possibile svolgere attività

convegnistiche e di grande

richiamo. “Per ottenere il massi-

mo dalla superficie a disposizio-

ne, metteremo in campo le

nostre migliori risorse e contatti

per ottenere un planning annua-

le denso di contenuti e di alto

profilo – sostiene l’ingegner

Marco Masini, nuovo re-

sponsabile Marketing e comu-

nicazione - avvalendoci delle

migliori collaborazioni in essere

e di nuove in attivazione”.

Nel corso del prossimo anno,

sarà ristrutturata un’altra

porzione di 400mq dell’edifi-

cio da dedicare alle palestre

per completare le attività di

formazione ed offrire, nella

migliore tradizione di CSEN,

un sostegno delle attività di

promozione e pratica

sportiva.

tro tra un “mostro sacro”

della formazione privata, tra i

primi a proporre la formazio-

ne on-line con tutoraggio che

sta riscuotendo un grande

successo, e un Ente di forma-

zione accreditata in ambito

sportivo tra i più importanti in

Italia.

Obiettivo del meeting, la valu-

tazione di un progetto comu-

ne di estensione della forma-

zione sportiva mixando le

competenze e la professionali-

tà di CSEN Milano e la strut-

tura e l’organizzazione, ramifi-

cata e capillare, di CEPU.

All’incontro hanno preso

Nella sede CSEN si è tenuto

un importante incontro tra il

Presidente Paolo Zerbino e

il dott. Francesco Polidori,

presidente del gruppo CEPU

e Grandi Scuole. Un incon-

parte il dott. Antonio Gio-

vannoni, presidente onorario

del gruppo CEPU e collabora-

tore storico di Polidori, l’ing.

Marco Masini, responsabile

Marketing e Comunicazione e

Massimo Marciano respon-

sabile area Corsi e Formazio-

ne di CSEN Milano.

Sono state delineate le linea

guida della collaborazione che

dovranno portare ad un ac-

cordo strutturato per i pros-

simi anni.

C S E N M A G

ATTUALITA

Francesco

Polidori e Paolo

Zerbino nella

sede CSEN

400mq di spazio per la formazione e la promozione dello sport

ATTUALITA’

Il presidente CSEN nazionale

prof. Francesco Proietti

Page 3: CSEN MAG n_0

Fit for fun: voglia d’impresa, ma scarsa preparazione

P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O 0

Il fitness continua a crescere nel

nostro paese, così come nel resto

del mondo sviluppato, sia a livello

di numero di centri che di prati-

canti, a scapito, purtroppo, della

professionalità. Infatti, dai dati di

una recente ricerca della Nielsen,

risulta come uno su quattro degli

iscritti ad un Club lo lascia nel

primo anno di iscrizione. A ciò

contribuisce anche la scarsa pro-

fessionalità e preparazione del

personale tecnico, così come la

scarsa qualità dei servizi (sportivi)

e delle strutture.

Tra i titolari e gestori di palestre e

centri, come in qualunque altro

settore, ce ne sono di realmente

valenti che giorno dopo giorno

danno un contributo serio al fit-

ness ed allo sport in generale,

mentre altri, in veste di imprendi-

tori della domenica, vogliono

“investire” nel fit for fun o fitness

del consumo, dove scaduta l'ora

ed un minuto parte il supplemen-

to, dove all'ingresso invece di illu-

strarti la sala pesi e farti conoscere

il professionista di turno che ti

dovrà allenare, ti portano nell'uffi-

cio finanziamenti!...

L’azione di CSEN Milano, sem-

pre più mirata alla qualità della

formazione ed al valore dell’accre-

ditamento, cerca di contribuire a

bloccare una deriva che vede una

confusione sempre maggiore

determinata dalla proliferazione di

iniziative e dall’assenza di riferi-

menti formativi.

Infatti, la situazione

in Italia è alquanto

deludente. Il Gover-

no centrale, dopo

un bagliore emana-

to dal Ministro

Melandri, che stava

attivandosi sui temi, è tornato a

livelli molto bassi dal punto di vista

delle azioni per tradurre una sup-

posta presa di coscienza nella

possibilità di tutelare la salute

attraverso lo sport, e sul fatto che

questo è (o meglio, sarebbe) un

diritto anche contemplato dalla

costituzione (ignoratissima e ves-

sata).

Pochi giorni fa il Ministro Piero

Gnudi , sollecitato da una intervi-

sta della Gazzetta dello Sport, ha

riconosciuto come nel nostro

Paese si fatichi addirittura a dare

dignità alle due ore di ginnastica

settimanali nelle scuole, dotate di

strutture spesso fatiscenti, quando

invece in Inghilterra, ad esempio, il

Sindaco di Londra si sta battendo

per ottenere due ore di pratica

sportiva al giorno nelle scuole…

L'assenza di norme che pongono

l'obbligo assoluto e inderogabile di

far condurre un centro fitness

esclusivamente a persone laureate

e/o titolate in modo specifico,

ossia professionisti del settore e

solo poi imprenditori - non il con-

trario – sarebbe auspicabile, aven-

do a che fare con la possibilità di

incidere sulla salute delle persone.

Del resto, questa è una cosa che

accade, giustamente, con le farma-

cie.

“Questa assenza di normativa contri-

buisce allo svilimento del servizio di

un laureato o professionista dello

sport e del fitness verso l'utente finale

– dice Marco Masini, responsabi-

le Marketing e comunicazione

CSEN Milano - che dovrebbe pre-

tendere questo, ma, altro problema

sul tavolo, non ne è sempre del tutto

consapevole”.

CSEN Milano, molto attiva nella

preparazione degli istruttori fit-

ness grazie ad un forte orienta-

mento in questa direzione da par-

te del coordinatore dei corsi Mas-

simo Marciano, rileva che, in un

contesto dove, da una parte, gli

imprenditori d’assalto portano

fendenti alla credibilità del settore,

e, dall'altra, si taglia sullo sport,

sulla ricerca, sulla tutela della salu-

te ecc. risulta più che giustificabile

la preoccupazione che anche il

titolo lascia trasparire.

Nel prossimo numero entreremo

nel merito di alcune situazioni

professionali sulle quali CSEN sta

operando per contribuire alla

crescita del settore.

L’impresa

sportiva ha

implicazioni

sulla salute

Il mondo delle palestre è in grande evoluzione,

ma attende un’evoluzione della professionalità degli

operatori

“L’azione di

CSEN Milano,

mirata alla

qualità della

formazione ed al

valore

dell’accreditamento,

cerca di contribuire

a bloccare una

deriva pericolosa”

La qualificazione CSEN per combattere il fenomeno

dell’approssimazione nel fitness e restituire professio-

nalità al settore in attesa di una normativa rigorosa

ATTUALITA’

CSEN

Milan

o

Page 4: CSEN MAG n_0

P A G I N A 4

Un

momento di

lotta durante la

trasferta tailandese

Vivere la Muay Thai all’origine

scopo è condividere con chi

veramente vuole imparare la

Vera Muay Thai/Boran o com-

battere in Thailandia un’espe-

rienza affascinante quanto

impegnativa, perché come mi

piace spesso ricordare ai ra-

gazzi “non sono due pugni e

tre calci che fanno la Muay

Thai ed un fighter”.

Partiti a fine luglio, Bangkok

con la sua multietnicità e fre-

nesia ci ha accolto per la pri-

ma tappa del nostro tour.

Giusto il tempo di addentrarci

tra le vie della regale capitale

e poi via verso il nord: dire-

zione Sukothai e la visita al

suo favoloso parco storico!

Come tutti gli anni altra tappa

obbligata, per chi veramente

vive a 360° la Cultura Thai

(credo compreso), visita a

Monaci ed Arjarn per i Sak

Yant di rito. Un’esperienza

unica e veramente molto

forte che molti di noi condivi-

dono ogni anno!

Ma è ora che per i ragazzi

inizia la vera avventura. Dire-

zione università di Bangkok -

Facoltà di Muay Thai, per un

intensissimo allenamento della

durata di 9 giorni; corsa mat-

tutina, studio della lingua e

della Muay Thai codificata con

le sue forme e tecniche in

lingua originale, test ogni gior-

no, allenamento ai colpitori e

con campioni del Mondo di

Muay Thai e Boran e, last but

not least, allenamento in pisci-

na. Insomma 7 ore al giorno

intensissime sotto la stretta

sorveglianza di docenti e

Grand Master, che già con il

loro severo sguardo ti fanno

capire quanto sei picco-

lo….tutti ingredienti per un

training in cui veramente si

impara.

Il tutto è vissuto a stretto

contatto con i giovani studenti

thailandesi che frequentato

l’istituto. Ci si sente subito a

casa, ma senza dimenticare

mai che siamo fortunati ospiti

(…allievi…) a cui viene data

una grande opportunità: ecco

perché con rigore ed umiltà

seguiamo le regole e i proto-

colli che la disciplina della

Muay Thai impone.

Cerimonia d’apertura istitu-

zionali, rispetto per i gradi e

una suggestiva cerimonia di

consegna del personale Mong-

kon sono ricordi che i miei

studenti porteranno sempre

con loro. Quest’anno, in più,

l’onore di essere ospiti dei più

grandi Maestri di Muay Thai,

Grand Master che insegnano

ovunque nel mondo e che per

i più sono Miti irraggiungibili!

Dopo 9 giorni così intensi,

Settembre è mese di riparten-

ze, pensieri, progetti da avvia-

re e bei ricordi riportati in

Italia dopo l’ennesima trasfer-

ta in Thailandia, con il mio

Team, “Tiger Boxing Camp” e

con i miei “ragazzi” per vivere

insieme l’avventura di un trai-

ning nella terra dove la Muay

Thai ha avuto origine: l’ex

regno del Siam.

Presente in Thailandia da

quasi un trentennio, anche

quest’anno, si è voluto pro-

porre un training di Muay

Thai/Boran di alto profilo

tecnico presso la Facolta’ di

Muay Thai (Università di Ban-

gkok), istituzione prestigiosa

ed ufficiale che sovraintende e

regolamenta la Muay Thai in

Thailandia e nel mondo, ma

che forse pochi sanno.

Per me Muay Thai è passione,

spiritualità, sacrificio ed è con

questo spirito e partendo da

tali presupposti che la trasfer-

ta thailandese viene vissuta: lo

C S E N M A G

SPO

RT

Il maestro Bramini a

colloquio con un atleta

Un training di Muay Thai all’Università di Bangkok come espe-

rienza di vita

SPORT

Page 5: CSEN MAG n_0

P A G I N A 5 A N N O I , N U M E R O 0

qualche lacrima e tanta allegria

inizia la “vera” vacanza:….Hua

Hin, Pattaya, Kho Chang, Kho

Samed, e dulcis in fundo di nuovo

Bangkok. In tutto 25 giorni di

emozioni, sport, divertimento ed

esperienze da raccontare e condi-

videre. Quel che ci vuole per rica-

ricare le batterie, perché ora che

sono rientrato, io e il mio Team,

siamo già desiderosi di organizzare

il prossimo viaggio. E’ già in cantie-

re il prossimo Muay thai Training

in Thailandia, invernale ed estivo;

noi ci saremo come sempre, voi?

saper comprendere e onorare ciò

che la cultura thailandese ci ha

trasmesso nei secoli, studiare la

lingua e terminologia thai. Salire

sul ring acquista un significato

particolare per ogni atleta che

abbia raggiunto quella maturità e

consapevolezza non solo sportiva,

ma anche spirituale. Mongkon,

Kruang Ruang e Wai Kru non

sono semplice terminologia di uso

comune ma racchiudono storia e

profondi significati.

Attraverso la dura pratica della

Muay Thai si possono apprendere

valori molto importanti, si impara

il rispetto verso i compagni, gli

insegnanti e gli avversari….si com-

prende il valore della fatica e come

sia gratificante faticare per ottene-

re dei risultati. E’ una filosofia che

non deve restare confinata alla

palestra ma applicata nella vita di

tutti i giorni. Praticare un’Arte

Marziale non significa solo fare

sport. Il rispetto per la spiritualità,

per i gradi (esistono 12 gradi), per

il Maestro e per la cultura, devono

sempre essere i capisaldi dell’agire

del vero boxer. I capisaldi della

Muay Thai.

Le origini della Muay Thai si per-

dono nei secoli ma ciò che tutte le

fonti sostengono è che la Muay

Thai ebbe origine nell’antico Re-

gno del Siam (oggi la moderna

Thailandia) come sistema di com-

battimento in battaglia….più mor-

tale delle armi che era andata a

sostituire. In Thailandia è lo

“sport” dei Re….l’arte dei Re. In

origine era il Muay. Successiva-

mente il Muay venne definita come

Muay Thai o Thai Boxe. Si parla

quindi di Muay Boran quando ci si

riferisce alla parte antica, ancestra-

le e più marziale di questa Arte e

di Muay Thai quando ci si riferia-

mo alla parte sportiva che i più

conoscono.

A differenza però dei cambiamenti

storici e della sua naturale evolu-

zione, la Muay Thai non ha mai

perso il suo carattere esotico e

sempre misterioso. La Muay Thai

è tutt’ora l’arte da combattimen-

to…del combattimento da batte-

re!

Il combattimento comunque non è

il suo solo aspetto distintivo ma vi

è anche, e soprattutto, una pro-

fonda radice spirituale e culturale

che va oltre le apparenze. Pratica-

re la Muay Thai significa anche

Momenti di

riflessione e

rispetto del

Maestro Bramini

La Muay Thai

Un intenso scambio umano, culturale

e sportivo...

“Salire sul ring

acquista un

significato

particolare

per ogni

atleta... anche

spirituale”.

SPORT

CSEN

Milan

o

Page 6: CSEN MAG n_0

SPO

RT

P A G I N A 6

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Pilates: uno stile di vita a pieno regime.

Madonna, lady Ciccone!

Ma Pilates non è stata solo

una grande moda, è stato

e lo è tutt’ora un metodo

di allenamento per miglio-

rare il proprio benessere

psico-fisico. Gli esercizi

proposti sono eseguiti da

un vasto gruppo di perso-

ne che si trovano a dover

fronteggiare piccoli o

grandi problemi di salute,

causati dallo stile di vita

spesso stressante e ripeti-

tivo.

Ecco perché questo feno-

meno di massa ha attratto

l’attenzione di un vasto

pubblico non solo di atleti

affezionati ma anche di

donne in gravidanza, che,

tramite il metodo rinforza-

vano la loro schiena, o

persone meno giovani che

ritrovavano tramite l’impe-

gno e l’esercizio, stimoli e

vitalità.

Ecco allora prendere piede

nelle palestre corsi dedica-

ti a questa rinnovata disci-

plina, con o senza attrezzi,

nel conseguimento di ob-

biettivi gratificanti per la

salute e per il proprio

aspetto.

Proprio perché l’attività

descritta propone una rosa

di esercizi per tonificare

non solo la muscolatura

profonda preposta al so-

stegno del corpo, incide

profondamente su aspetto

fisico e portamento. Infatti

glutei, addominali, cosce e

braccia vengono sollecitati

rendendo il corpo più toni-

La sua affermazione e rela-

tivamente recente, ma in

questi pochi anni il meto-

do Pilates è entrato nelle

palestre e nelle case della

gente attraverso fiumi di

libri, CD e DVD senza più

uscirne.

E’ un fatto che, dovunque

vadano e qualunque cosa

facciano le stelle, in parti-

colare quelle del cinema, si

registra una grande coper-

tura mediatica …. infatti ,

da quando le star di Bever-

ly Hills hanno abbracciato

il metodo e cavalcato l’on-

da di questo grande

“fenomeno” che si ha sca-

tenata euforia attorno ad

esso. L’interesse dei Divi

degli anni Ottanta ha dato

il “la” al Pilates, compresa

C S E N M A G

Dai fasti di Holliwood alle palestre sottocasa. Il metodo Pilates

cresce senza sosta, e CSEN Milano ne è un autorevole interprete

La docente CSEN

Anna Rita

Gargiulo

SPORT

Page 7: CSEN MAG n_0

P A G I N A 7 A N N O I , N U M E R O 0

co e scattante.

Come si eseguono questi eser-

cizi “miracolosi”? Sicuramente

con il supporto di un insegnan-

te esperto e coinvolgente, che

vi condurrà alla conoscenza

non solo del metodo ma anche

delle vostre capacità, dei vostri

limiti e del vostro corpo…. Nor-

malmente si scopre di avere

parti e muscoli che nemmen si

sapeva di possedere.

CSEN propone i migliori trainer

per questa disciplina, e, tra i

primi in Italia, fornisce un

“sistema di corsi” per il suo

insegnamento, sia con le tecni-

che e le macchine tradizionali,

derivanti dalla geniale intuizio-

ne di Joseph Pilates, che con

un approccio, come viene oggi

definito, di tipo funzionale, a

corpo libero, e con l’ausilio di

piccoli attrezzi (pilates mat-

work). Per informazioni sul

metodo www.pilates-italia.it e

per l’iscrizione ai corsi istrutto-

re [email protected] . Anche gli sportivi traggono

beneficio dal Pilates

stica MANSEI, nata ad Imbersago

nel 2006, ha una convinzione di

base legata alla concezione olistica

dell'essere umano come "unicum",

ove i differenti piani fisico, mentale

e spirituale si integrano e concor-

rono alla realizzazione dell'indivi-

duo. Favorire la ricerca, lo svilup-

po, l´approfondimento e

l´insegnamento di ogni tipo di

attività motoria e non, idonea a

promuovere l'evoluzione della

persona ed al continuo migliora-

Domenica 2 dicembre 2012, a

Coriano (RM), si svolgerà una gara

ADM, a cui potranno partecipare

tutti gli iscritti alle associazioni

sportive MANSEI e SEIJAKURYU

praticanti il metodo ADM.

Le gare ADM sono molto avvin-

centi, con prove dove, chi pratica

ADM, si misura con sé stesso in

una serie di esercizi con spettaco-

lo conclusivo.

L’associazione Sportiva Dilettanti-

mento del suo stato di

benessere.

Termine delle iscrizio-

ni per la gara: 30 otto-

bre 2012. Chiarimenti,

prenotazioni ed iscri-

zioni: [email protected],

Cell. 3286861782

Un confronto “olistico”: una gara ADM per lo sviluppo della persona

Promuovere la conoscenza e la

pratica della cultura psico-neuro-

motoria...

Page 8: CSEN MAG n_0

SPO

RT

P A G I N A 8

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Jeet Kune Do: l’arte marziale di Bruce Lee.

Una grande confusione da chiarire.

C S E N M A G

M° Davide Gardella ci aiuta a comprendere l’arte del Jeet Kune

Do attraverso la sua evoluzione storica ed i suoi interpreti

Bruce Lee,

“The dragon”

nava esclusivamente per

Bruce Lee che possedeva

eccezionali doti. Come dire

che non si può insegnare il

Pugilato a chi non possie-

de le doti di Sugar Ray

Robinson. Altre scuole di

pensiero hanno affermato

che il Jeet Kune Do non

esiste e che è solo un mo-

do di interpretare lo studio

delle arti marziali dichia-

randosi al contempo e

paradossalmente istrutto-

ri di Jeet Kune Do.

Gardella sostiene che ”in

realtà il Jeet Kune Do ha le

proprie tecniche ed i propri

principi, sviluppati con

intelligenza e dedizione da

Bruce Lee”.

Bruce Lee ha aperto una

scuola a Seattle nel 1959,

una a Oakland nel 1964 e

l’ultima a Los Angeles nel

1967. Nelle prime due ha

insegnato il Kung Fu Wing

Chun, lievemente modifi-

cato in ciò che definiva Jun

Fan Gung Fu (Jun Fan era il

nome cinese di Bruce Lee).

In una lettera a James Lee,

datata 31 luglio 1965, Bru-

ce Lee ha accennato alla

“… sua formazione di un

Wing Chun più completo

…” , ed alla “combinazione

di Wing Chun, pugilato e

scherma” (“Letters of the

Dragon” – Tuttle Pu-

blishing). Quella ricerca lo

ha portato ad una svolta

radicale dal punto di vista

tecnico e delle metodolo-

gie d’allenamento ed al

progressivo allontanamen-

to dal Wing Chun.

Nel 1967 ha dato alla sua

arte il nome Jeet Kune Do

che significa “Via del Pu-

gno che Intercetta”. In

una lettera a William

Cheung del gennaio 1969

Bruce Lee ha scritto: -“

William, ho perso fiducia

nelle arti cinesi classiche,

Il Responsabile Nazionale

C.S.E.N. Settore Jeet Kune

Do M° Davide Gardella ha

affermato che “sul Jeet

Kune Do esiste una grande

confusione”. La motivazio-

ne principale di tale affer-

mazione è derivata dal

fatto che “il nome Jeet

Kune Do è attribuito a si-

stemi basati sul Kung Fu

Wing Chun, oppure ad un

“mix” di diverse discipline

da combattimento” precisa

il M° Gardella.

Alcune scuole di pensiero

hanno sostenuto che il

Jeet Kune Do non si può

insegnare, perché funzio-

Il M° Davide Gardella in

allenamento

SPORT

Page 9: CSEN MAG n_0

P A G I N A 9 A N N O I , N U M E R O 0

te. Vedendo che il programma

della scuola era datato e non

correlato al suo lavoro, la chiu-

se. Non si curò di istituire

un’impresa commerciale,

piuttosto, si orientò verso la

realizzazione di una nuova

disciplina.” (Jeet June Do. The

Arsenal of Self - Expression” –

Teri Tom- Tuttle Publishing).

Bruce Lee è morto il 20 luglio

1973. Dopo la sua scomparsa

alcuni studenti di Seattle han-

no continuato a divulgare

quello che avevano appreso da

lui, ovvero il Jun Fan Gung Fu.

Dan Inosanto, maturata una

vasta esperienza in altre arti

marziali, ha elaborato un pro-

prio metodo comprendente

tecniche di 26 stili diversi.

Con il passare degli anni è suc-

cesso che molti si sono formati

secondo quelle due correnti,

ed hanno poi promosso i pro-

pri insegnamenti come Jeet

Kune Do, dando adito all’erra-

ta interpretazione del Jun Fan

Gung Fu come un “Jeet Kune

Do primordiale” e del metodo

di Inosanto come un “Jeet

Kune Do evoluto”.

sebbene io chiami ancora cine-

se la mia, perché fondamental-

mente tutti gli stili sono il risul-

tato del nuotare sulla terrafer-

ma, anche la scuola wing chun.

Così la mia linea di allenamen-

to è più orientata verso un

efficiente combattimento da

strada dove vale ogni cosa,

indossando caschetto, guanto-

ni, corpetto protettivo, parati-

bie, ginocchiere, eccetera (…).

Ho chiamato il mio stile jeet

kune do, la ragione per cui non

aderisco più al wing chun è

perché io sento sinceramente

che il mio stile ha più da offrire

riguardo l’efficienza…”-

(“Letters of the Dragon”-

Tuttle Publishing). Con l’inau-

gurazione del “Los Angeles Jun

Fan Gung Fu Institute”, dove

peraltro Bruce Lee insegnò per

pochi mesi, il Jeet Kune Do ha

dato inizio alla sua storia.

In assenza di Bruce Lee la con-

duzione dei corsi è stata affida-

ta a Dan Inosanto, che ha rite-

nuto necessario lasciare un

programma da seguire inizial-

mente, seppure obsoleto ri-

spetto a ciò a cui stava lavo-

rando, per procedere successi-

vamente alla rifinizione della

tecnica del Jeet Kune Do speri-

mentando le sue innovazioni

con gli studenti, che si sono

allenati privatamente con lui.

La discrepanza dei risultati

raggiunti tra l’insegnamento

nelle scuole e le lezioni private

ha portato Bruce Lee alla con-

vinzione che il Jeet Kune Do

non potesse essere più tra-

smesso nelle scuole e alla deci-

sione di chiuderle tutte.

Quella che segue è la testimo-

nianza di Ted Wong, lo studen-

te che ha passato più tempo

con Bruce Lee durante lo svi-

luppo del Jeet Kune Do: “[…]I

corsi della scuola per motivi

pratici erano pianificati sulla

base di un curriculum di kung

fu cinese modificato, necessa-

rio per impartire la disciplina

su un gruppo. Ma i corsi non

avevano somiglianze con le

lezioni private. In quelle, Lee

era in una zona differente, una

specie di corso sperimentale

nella sua arte in processo di

sviluppo. Sempre più era sod-

disfatto di istruire privatamen-

Il M° Gardella con

Ted Wong

“la ragione

per cui non

aderisco più al

wing chun è

perché io

sento

sinceramente

che il mio stile

ha più da

offrire

riguardo

l’efficienza…”

Bruce Lee e

Dan Inosanto

SPORT

CSEN

Milan

o

Page 10: CSEN MAG n_0

SPO

RT

P A G I N A 1 0

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Insegnare il Qigong

dicina Tradizionale Cinese

applicata alla meditazione

e al movimento, con un

ampio repertorio di eserci-

zi psicofisici.

Sabato 15 settembre 2012

presso la sede del Centro

Addestramento Arti Mar-

ziali C.A.A.M. di Milano (N°

1215 al Registro Nazionale

Società Sportive del

C.O.N.I.) è iniziato, inoltre,

il primo corso di formazio-

ne per insegnante tecnico

di Qigong condotto da M°

Alessandra Tassi in qualità

di Responsabile di Settore

del Centro di Formazione

CSEN di Milano.

Lo scopo del corso è di

formare un operatore in

grado di proporre un per-

corso motorio terapeutico,

mediante l'insegnamento

di esercizi in parte statici e

in parte dinamici.

Gli esercizi fisici e respira-

tori proposti sono atti al

mantenimento psicofisico

dell’ individuo e alla pre-

venzione delle malattie,

secondo i dettami della

medicina tradizionale cine-

se e delle antiche tecniche

praticate dai monaci taoi-

sti.

Il Responsabile Tecnico

C.S.E.N. Milnao Settore

Qigong e Tai Chi Chuan M°

Alessandra Tassi, in occa-

sione dell’inizio del corso

di formazione per inse-

gnante di Qigong, ha pub-

blicato il libro di testo illu-

strato “INSEGNARE IL QI-

GONG”, nel quale ha rac-

colto trent’anni di ricerca

nel campo della medicina

cinese.

Contiene tutte le istruzioni

per svolgere gli esercizi ed

organizzare le lezioni.

Questo manuale didattico

illustrato a colori, scritto

per gli insegnanti, è rivolto

anche a chi desidera avvi-

cinarsi alle discipline cinesi

e comprendere l'arte anti-

ca e salutare del Qigong,

un trattato molto detta-

gliato di cosmologia e Me-

C S E N M A G

M° Alessandra Tassi pubblica “Insegnare il Qigong” in concomi-

tanza dell’inizio del suo primo corso di formazione C.S.E.N.

Il M° Tassi “Mei Li”

Alessandra

Il Qigong praticato nei

parchi a Pechino

SPORT

Page 11: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 1 A N N O I , N U M E R O 0

Nuova sede e open week al Centro Culturale Shaolin di Milano Da domenica 16 e sino al 28

settembre, in Via Teglio 11,

20158 Milano (MM3 Maccia-

chini - Autobus 90/91/92 -

Tram 2 - Passante FS Lancetti)

si è tenuta l’open week per

l’inaugurazione della nuova

sede del Centro Culturale

Shaolin di Milano, 750mq

dedicati alla meditazione, al

training, alla medicina e all’ali-

mentazione secondo lo stile

dei monaci del famoso tempio

cinese. Uno stile di vita com-

pleto per il corpo, la mente e

lo spirito.

Il programma delle iniziative è

stato vasto e intrigante. Tra le

altre cose allenamenti e stage

di Arti marziali esterne e

interne dei Monaci Shaolin,

sedute di meditazione e ceri-

monie secondo la Tradizione

spirituale dei Monaci Shaolin

(Buddhismo Chan), sedute di

MTC, tui-na, agopuntura,

iridologia, naturopatia, shiatsu,

riflessologia plantare, massag-

gi, Pranic Healing, aromatera-

pia, reiki e molto altro.

La settimana è stata realizzata

in collaborazione con il Tem-

pio Shaolin - Henan Cina,

Shaolin Quan Fa Italia – Mo-

naco Shaolin ShiYanHui e la

Fondazione Italia-Cina.

Page 12: CSEN MAG n_0

SPO

RT

P A G I N A 1 2

Un momento delle

lotte durante la tra-

sferta tailandese

Zero-Gravity: uno snowpark in città

re in piena sicurezza.

Zero-Gravity è un’associa-

zione sportiva che punta a

diffondere sci e snow-

board freestyle oltre i con-

fini naturali delle località

montane.

Si tratta di un gruppo di

riders che amano sciare e

surfare tutto l'anno e che

vogliono vivere emozioni

forti anche in contesti

cittadini.

L’idea di portare la monta-

gna in città, Zero-Gravity

l’ha concretizzata creando

la struttura di Zero-Gravity

Park, uno snowpark in

città, all’interno del quale

è possibile usufruire di una

struttura in neve sintetica

con salti, rail e box, di un

Air Bag per lanciarsi in

evoluzioni aeree e di una

struttura flessibile per ac-

cogliere sia i beginners che

i pro, permettendo anche

a chi vive in centri urbani

di allenarsi e divertirsi

tutto l’anno.

Secondo Andrea Poffe,

fondatore di Zero Gravity,

“Il trampolino elastico

offre un ottimo esercizio

per il freestyle perché con-

sente al corpo di rimanere

in volo per un lasso di tem-

po sufficientemente lungo

da permettere di provare

manovre simili a quelle che

si eseguono nei salti con

snowboard e sci”.

Negli Stati Uniti sono nati

più di 10 anni fa, veri e

propri impianti sportivi

specializzati nell’allena-

mento freestyle, dotati di

trampolini elastici e foam

pit (piscine riempite con

cubi di gommapiuma) per

allenare snowboarder,

sciatori, skater e biker.

Ora sono arrivati anche in

Italia attraverso l’associa-

zione Zero-Gravity, che ha

creato a Milano un centro

dove allenarsi tutto l’anno

nel freestyle e dove sono

organizzati corsi con l’uti-

lizzo di trampolini elastici,

di rampe e salti in neve

sintetica e di grandi mate-

rassi gonfiabili per atterra-

C S E N M A G

Con l’associazione Zero-Gravity per progredire nello sci, nello

snowboard freestyle e in tutte le attività ad alta spettacolarità!

SPORT

Andrea Poffe, fondatore

di Zero-Gravity

e istruttore di

acrobatica e trampolino

sulla megarampa

“antigravitazionale”...

Giusy

Quagliuolo Responsabile Ufficio

Stampa CSEN Milano

Page 13: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 3 A N N O I , N U M E R O 0

SPORT

fiabili per gli atterraggi, imbra-

gature per imparare i salti

mortali, bilancino wakeboard,

ecc. comprendono sia esercizi

di ginnastica acrobatica e

trampolino elastico che attività

specifiche con sci e snowboard

ai piedi.

I corsi sono indicati sia per chi

voglia migliorare nei salti e nel

freestyle che per chi semplice-

mente voglia mantenersi in

forma con un’attività diverten-

te e stimolante.

Continua Andrea: “Allenandosi

sul trampolino e provando

ripetutamente la manovra che

si desidera imparare, il cervello

inizia a capire e a meccanizza-

re il movimento del corpo in

volo rendendo con il tempo

l’esecuzione perfettamente

automatica. In questo modo si

può entrare in park con la con-

sapevolezza di sapere come

comportarsi quando ci si trova

sul kicker.

Il pregio fondamentale del

trampolino elastico è quindi

quello di permettere ad un

rider di ridurre la paura che

accompagna l’ecuzione di una

manovra pericolosa, perché

quella stessa manovra è stata

provata decine di volte in un

ambiente più sicuro rispetto

allo snowpark”.

L’associazione Zero-Gravity ha

portato la montagna a Milano

in Via Valvassori Peroni 48

allo Zero-Gravity Park e come

dice il proverbio: ” Se la mon-

tagna non va da Maometto ,

Maometto va alla montagna”

in città a Milano.

Mercoledì 5 Settembre 2012

Zero-Gravity Park ha riaperto e

da lunedì 17 settembre sono

iniziati i corsi di acrobatica e

trampolino elastico per sport

freestyle, che hanno la durata

di 4 mesi con frequenza mono-

settimanale.

Le lezioni vengono svolte sotto

la supervisione di istruttori

qualificati e con l’ausilio di

attrezzature specifiche (tavole

e sci speciali da utilizzare sui

tappeti elastici, materassi gon-

“Allenandosi

sul trampolino,

il cervello

inizia a

capire e a

meccanizzare il

movimento del

corpo in volo

rendendo con

il tempo

l’esecuzione

perfettamente

automatica”.

Evoluzioni freestyle al

tappeto elastico

CSEN

Milan

o

Page 14: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 4

“I verificatori

mirano a

comprendere se

sussista o meno

nei soci la

consapevolezza di

essere tali e cioè

la consapevolezza

di essere “soci” “

Donato

Foresta Dottore commercialista

e revisore dei conti

Quei “ciechi” controlli fiscali!

incentra il controllo di un

verificatore fiscale.

È ormai noto che all’avvio di

un’azione di controllo i primi

documenti sottoposti a verifi-

ca siano l’atto costitutivo e lo

statuto, il certificato di codice

fiscale e di eventuale partita

IVA, il mod. EAS, il libro soci,

i verbali delle assemblee dei

soci, i verbali del consiglio

direttivo.

Spesso poi la verifica si esten-

de anche alla visione ed all’a-

nalisi critica di altri documenti

dell’associazione quali il mo-

dulo di adesione, gli avvisi di

convocazione delle assemblee,

i fogli delle presenze nelle

assemblee, oltre che ai docu-

menti contabili (fatture attive

e passive, ricevute delle quote

associative e delle quote di

partecipazione ai corsi).

I verificatori mirano a com-

prendere se sussista o meno

nei soci la consapevolezza di

essere tali e cioè la consape-

volezza di essere “soci” di una

associazione attraverso la

reale e concreta partecipazio-

ne alla vita associativa. Tale

partecipazione non consiste

per essi solo nell’avvalersi dei

servizi sportivi resi dell’ente,

ma anche – e per essi soprat-

tutto - nella partecipazione

alle assemblee o ad altre atti-

vità/iniziative dell’associazione

così da differenziare la figura

di un vero e proprio “socio”

dalla figura di un “cliente”

interessato solo a

“consumare” i servizi resi

dall’associazione, senza però

risultare mai parte integrante

dell’associazione stessa.

Non è più una novità per il

settore dello sport e per il

mondo delle associazioni

sportive quella di essere og-

getto di attenzione da parte

dei verificatori fiscali (guardia

di finanza, agenzia delle entra-

te, SIAE).

I controlli mirano ovviamente

e comprensibilmente sia a far

emergere errori compiuti

nella gestione amministrativa

e fiscale dell’associazione

(quali errori nel calcolo di

imposte da versare, errori

nella tenuta dei libri contabili

e fiscali) sia a scovare finte

associazioni che, dietro un’ap-

parenza di ente associativo,

nascondono in realtà vere e

proprie società lucrative.

Dietro questo nobile intento,

pero, si deve purtroppo rile-

vare che in tante attività di

controllo i verificatori hanno

spesso mostrato un rigore

eccessivo, palesando un acca-

nimento di penalizzazione nei

confronti delle associazioni

sottoposte ad ispezione. Una

severità frutto di una pedisse-

qua e fin troppo accademica

applicazione ed interpretazio-

ne delle norme vigenti, volta a

dare valore sostan-

ziale ad imperfezioni

di mero carattere

formale con conse-

guenze pesanti sugli

enti controllati in

termini di imposte

richieste a pagamen-

to con l’aggiunta di

rilevanti sanzioni.

Cerchiamo, dunque,

di evidenziare i prin-

cipali ambiti su cui si

Ed in questo i verificatori

hanno vita facile.

Sono infatti davvero tante le

associazioni in cui i soci si

limitano a partecipare solo e

soltanto alle attività sportive,

senza mostrare interesse per

gli altri ambiti della vita asso-

ciativa. E ciò nonostante gli

sforzi dei gestori dell’associa-

zione di organizzare iniziative

associative, di convocare alle

assemblee o di creare consa-

pevolezza nelle persone di

essere “socie” con ogni forma

di comunicazione di apparte-

nenza.

Spesso nelle verifiche però

non si vuol dar risalto a quel-

la, che appare a chi scrive, una

inconfutabile verità: ciò che

più conta per coloro che

aderiscono ad una associazio-

ne sportiva è praticare sport

o far praticare sport ai propri

figli. Le persone sanno anche

di essere socie, ma non hanno

interesse a partecipare alle

assemblee o ad altre iniziative

associative. Quando già la vita

oggigiorno si presenta fitta di

impegni, aggiungere altre atti-

vità che appaiono superflue, è

a dir poco impensabile.

Ma questa verità non vale per

i verificatori. Essi sono solo

accademicamente interessati a

dimostrare che l’associazione

non è tale perché i soci non

partecipano alla vita associati-

va o non sono consapevoli di

essere soci, in un processo

alle intenzioni che sa spesso di

“caccia alle streghe”, ma che li

autorizza poi ad irrogare pe-

santi sanzioni, calcolando

imposte e sanzioni come se si

C S E N M A G

NOR

MA

TIV

A

Controlli

fiscali

sempre più

complessi

Al fisco interessa il Socio partecipante, ma la partecipazione

alla vita associativa non è semplice...

NORMATIVA

Page 15: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 5 A N N O I , N U M E R O 0

trattasse di una società con scopo

di lucro.

Non contano i risultati sportivi.

Non conta il tempo che i volontari

o i tre/quattro “soliti” soggetti - le

anime vere dell’associazione -

dedicano affinché sia possibile

svolgere le attività sportive. Non

conta l’alto valore sociale ed edu-

cativo dello sport. Conta solo

evidenziare gli aspetti negativi per

sentenziare che non si è in presen-

za di una vera e propria associa-

zione sportiva.

Chi però conosce il settore spor-

tivo, il mondo reale delle associa-

zioni sportive non può restare

insensibile di fronte a tale azioni di

verifica con i “paraocchi”. Le asso-

ciazioni sportive non hanno biso-

gno che i verificatori “chiudano un

occhio”, ma anzi chiedono che chi

ha il potere di controllare non si

limiti a sentenziare su sillogismi,

ma apra la propria mente e i pro-

pri occhi con visite in loco per

rendersi conto di cosa vuol dire

ogni giorno far funzionare un ente

sportivo. E allora capiranno che

vedere tanti bambini nuotare in

piscina o tanti ragazzi sudare su

una pista di atletica o in una pale-

stra di basket o pallavolo ed impe-

gnarsi affinchè siano sempre di più,

vale molto di più di una convoca-

zione fatta male, della mancanza di

un verbale di consiglio direttivo

per l’ammissione degli o l’esclusio-

ne dei soci o di una assemblea di

soci in cui i presenti sono sempre

gli stessi quattro o cinque soggetti,

quelle anime, menti e cuore del

più autentico e genuino sport

italiano.

in prossimità delle scadenze ri-

guardo l’affiliazione, il registro

CONI , gli adempimenti verso

l’agenzia delle entrate.

CSEN ha stipulato convenzioni

con la SIAE , con enti per la forni-

tura del gas metano, con l’Istituto

per il Credito Sportivo ( corsia

preferenziale ).

Questi sono solo alcuni dei van-

taggi a favore delle o dei nostri

associati/e ,circoli ricreativi e cul-

turali compresi.

L’affiliazione della A.S.D. o S.S.D.

ed il tesseramento dei soci allo

CSEN hanno validità di 12 mesi

dalla data di affiliazione o dell’e-

missione della tessera, la quale

prevede la copertura infortunistica

a partire dalla mezzanotte del

giorno del rilascio della stessa.

Da Ottobre parte un nuova inizia-

tiva a supporto delle attività degli

affiliati: verrà reso disponibile il

lunedì dalle 10.00 alle 13.00 nella

nuova sede di via Giacosa 3 un

servizio di consulenza fiscale, che,

sulla base di problematiche specifi-

che, sarà in grado di offrire solu-

zione a qualunque questione rela-

tiva al mondo dell’associazionismo

sportivo dilettantistico.

Con CSEN Milano per una pratica

sportiva dilettantistica informata e

professionale!

C.S.E.N. è il primo, per importan-

za, Ente Nazionale di Promozione

Sportiva e di Promozione Sociale

riconosciuto dal C.O.N.I. e dal

Ministero degli Interni, e vanta un

ricco calendario di gare, eventi,

corsi di formazione tecnico pro-

fessionale in tutte le discipline

sportive e nei settori olistici e Bio-

naturali .

CSEN offre una serie di servizi

gratuiti, come ad esempio la con-

sulenza e l’assistenza fiscale di base

gratuita, informazioni riguardo

nuove normative che interessano

il nostro settore via e-mail, oppu-

re tramite lettera.

Una volta affiliati si viene informati

Controlli della GdF

CSEN ed i vantaggi per associazioni e SSD

“Vale molto di

più di una

convocazione

fatta male,

della

mancanza di

un verbale di

consiglio

direttivo”

NORMATIVA

Page 16: CSEN MAG n_0

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 1 6

Zerbino: “La

certificazione

dell’idoneità per

ogni sportivo è

un’ottima

iniziativa, ma

senza oneri

aggiuntivi!“

Marco Masini Responsabile Marketing e

Comunicazione CSEN

Milnao

Decreto sanità, Zerbino: “Bene la prevenzione ed il

pronto intervento, ma nessun costo sui praticanti!”

per il Turismo, lo sport e

gli affari regionali, dispone

idonee garanzie sanitarie

mediante l'obbligo di certi-

ficazione specialistica me-

dico-sportiva".

Autorevoli commentatori

sostengono che il provve-

dimento sarebbe giusto

anche se presenta delle

lacune. Dovrebbe, sosten-

gono, stabilire dettagliata-

mente alcuni aspetti, come

che tipo di esami fare, an-

che in base allo sport che

si intende praticare. In-

somma, una visita genera-

le non e' assolutamente

sufficiente, anche se ese-

guita da uno specialista.

Dopo l’approvazione del

Decreto Sanità, si profila,

per chi desidera frequen-

tare una palestra o una

piscina, la necessità di do-

versi rivolgere ad un medi-

co sportivo dato che non

basterà più il certificato di

sana e robusta costituzio-

ne rilasciato dal medico di

famiglia. La novità è previ-

sta dal "decretone sanità"

dove si legge, peraltro che

"Al fine di salvaguardare la

salute dei cittadini che

praticano una attività ago-

nistica o amatoriale il mini-

stro della Salute, con pro-

prio decreto emanato di

concerto con il ministro

Ad esempio, e' sempre

bene fare un elettrocardio-

gramma a riposo e uno

sotto sforzo, analisi del

sangue, delle urine. Si

tratta di cautele che an-

drebbero sempre adottate

specie se si ha a che fare

con bambini che per la

prima volta decidono di

dedicarsi ad attività sporti-

va.

Il presidente di CSEN Mila-

no, il Maestro Paolo Zerbi-

no, sulle novità del decre-

to sanità del Governo, ri-

tiene che “prevedere defi-

brillatori in tutti i centri

sportivi e nuove forme di

certificazione dell’idoneità

C S E N M A G

Il riconosci-

mento della

pratica

sportiva

come

prevenzione

il più

importante

passaggio del

Decreto

CSEN Milano favorevole all’introduzione dei defibrillatori e del-

la certificazione medica obbligatoria, ma senza costi.

NORMATIVA

Page 17: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 7 A N N O I , N U M E R O 0

per chiunque pratichi sport

sono delle ottime iniziative, ma

è necessario che i costi non

ricadano su famiglie e società

sportive”. Prosegue inoltre

sostenendo che “senza ade-

guati investimenti a sostegno

del decreto stesso queste scel-

te rischiano di diventare un

grande autogol per il movi-

mento sportivo dilettantistico

nel suo complesso”.

La tutela della salute dei citta-

dini passa attraverso lo sport

di base, che svolge un ruolo

straordinariamente importan-

te in termini di prevenzione

dalle malattie per molti milioni

di cittadini, e si possono certa-

mente fare altri grandi passi

avanti. Va però ricordato che

attualmente circa il 55% del

budget dello sport di base pe-

sa sulle spalle delle famiglie, a

fronte del 19% fornito da Stato

e Amministrazioni locali. Per di

più, queste percentuali non

tengono conto dei tagli ai con-

tributi allo sport resisi necessa-

ri per la crisi finanziaria in atto.

Al Ministero dello Sport sono

stati operati altri tagli al già

risicato budget (sono rimasti

ormai poco più di 400 milioni

di euro), ed il ministro Gnudi

ha già fatto sapere che verran-

no destinati per la stragrande

maggioranza allo sport scola-

stico ed universitario.

«Il Governo ha introdotto delle

novità che se saranno adegua-

tamente finanziate potranno

certamente portare ad un mi-

glioramento della qualità della

pratica sportiva di base – dice

Paolo Zerbino - ma se tutto

sarà lasciato sulle spalle delle

famiglie e delle società sporti-

ve, c’è un serio rischio che pos-

sa diminuire la pratica sportiva

nel Paese. Le società sportive

di quartiere, di oratorio non

possono più reggere altri costi

perché veramente non ce la

fanno più. Ormai il tessera-

mento dei ragazzi viene sem-

pre più spesso richiesto con la

formula della rateizzazione,

anche per la piccola quota di

iscrizione al gruppo sportivo.

Immaginiamo cosa voglia dire

per chi ha due o tre figli una

visita medica specialistica».

In attesa di conoscere se vi

saranno i fondi per la copertu-

ra dei costi associati a tali ini-

ziative, CSEN Milano, al fine di

fornire comunque un servizio

di tutela alle associazioni e

società sportive affiliate, sta

provvedendo a stipulare un

accordo con primaria ditta per

la fornitura di defibrillatori, ad

un costo agevolato, ed il re-

sponsabile corsi, Massimo

Marciano, preannuncia che

verranno inoltre organizzati

corsi per “Operatori BLSD”.

Inoltre, ancor prima di tali in-

novazioni, CSEN Milano aveva

previsto di dotare la nuova

sede sociale di un defibrillato-

re e di organizzare un corso

BLSD volto ad addestrare diri-

genti e tecnici societari all'uti-

lizzo di tale apparecchiatura

salvavita.

L’introduzione del DAE

comporta la necessaria

formazione BLSD per il suo

uso.

“Lo sport di base

svolge un ruolo

straordinariamente

importante in

termini di

prevenzione dalle

malattie per molti

milioni di cittadini”

Il Ministro della Sanità Balduzzi

NORMATIVA

CSEN

Milan

o

Page 18: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 8

C S E N M A G

NORMATIVA

Page 19: CSEN MAG n_0

P A G I N A 1 9 A N N O I , N U M E R O 0

Introdotto un Fondo per garan-

tire la copertura assicurativa

dei camici bianchi vittime di de-

nunce e prevenire il fenomeno

della medicina difensiva e della

prescrizione di esami inutili.

La vera novità rispetto al te-

sto originale riguarda la pre-

venzione delle morti sul cam-

po sportivo. Obbligo per le so-

cietà sportive professionistiche e

dilettantistiche di dotarsi di defi-

brillatori. Verranno definite in un

decreto le procedure per la certi-

ficazione all’attività sportiva: quali

test prevedere e chi rilascerà il via

libera. Non basterà un semplice

attestato di «buona e robusta

costituzione».

Sparita la tassa su bevande zucche-

rate e superalcolici che sarebbe

servita a frenare il consumo di

prodotti altamente calorici o dan-

nosi. Viene introdotto l’obbli-

go per le aziende di vendere dal

gennaio 2013 succhi con un

contenuto di frutta di almeno

il 20%, contro il 12% attuale. Le

slot machine dovranno mantenere

una certa distanza (200 metri

nell’ultima proposta anziché 500)

da ospedali, scuole e centri giova-

nili. In compenso, stretta sulla

pubblicità di lotterie, giochi

d’azzardo e scommesse che

scompariranno da radio e tivù

dalle 16 alle 19.30 e in prossimità

dei programmi per giovani.

Cancellata l’abolizione di enti con-

siderati inutili.

Quello che può essere definito un

“parto” travagliato: il decreto

Sanità approvato il 5 settembre in

Consiglio dei Ministri è passato

dopo sette ore di riunione in gran

parte assorbita dai 16 articoli che

costituiscono la struttura del

provvedimento portato dal mini-

stro Renato Balduzzi, all’origine

molto più robusto.

Tra i punti chiave il sistema di

trasparenza che regolerà la nomi-

na della dirigenza sanitaria e

dei primari. Il decreto ha un filo

conduttore: «Disposizioni urgenti

per promuovere lo sviluppo del

Paese attraverso la tutela della

salute». Ecco allora il potenzia-

mento della medicina del ter-

ritorio da realizzare attraverso

l’aggregazione di più studi e specia-

listi. Più trasparente la libera

professione dei camici bianchi

all’interno dell’ospedale. L’attività

viene messa in rete affinché i paga-

menti siano tracciabili. Tra i punti

più discussi quello sulla responsa-

bilità dei professionisti della sanità.

Il Decreto Sanità

Non tutte le novità sono state ac-

colte, e mancano ancora finanzia-

menti

Approfondimenti: il defibrillatore Il defibrillatore semiautomati-

co (spesso abbreviato con

DAE, defibrillatore automati-

co esterno, o AED, automa-

ted external defibrillator) è un

dispositivo che eroga una

scossa elettrica al cuore

(defibrillazione) attraverso

piastre posizionate sul torace

per riavviare il sistema elettri-

co del cuore.

E’ dotato di sensori per rico-

noscere l'arresto cardiaco

dovuto ad aritmie, fibrillazione

ventricolare e tachicardia

ventricolare.

Il defibrillatore determina

automaticamente se è neces-

saria una scarica e seleziona il

livello di energia necessario.

L'utente che lo manovra non

ha la possibilità di forzare la

scarica quando il dispositivo

segnala che questa non è ne-

cessaria.

Il funzionamento avviene per

mezzo dell'applicazione di

piastre adesive sul petto del

paziente. Quando tali elettro-

di vengono applicati al pazien-

te, il dispositivo controlla il

ritmo cardiaco e - se necessa-

rio - si carica e si predispone

per la scarica. Quando il defi-

brillatore è carico, per mezzo

di un altoparlante, fornisce le

istruzioni all'utente, ricordan-

do che nessuno deve toccare

il paziente e che è necessario

premere un pulsan-

te per erogare la

scarica.

Dopo ciascuna sca-

rica, il defibrillatore

ripete il controllo

del ritmo cardiaco

e, se necessario, si

predispone all'effet-

tuazione di una

nuova scarica.

NORMATIVA

Page 20: CSEN MAG n_0

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 2 0

L’innalzamento

del limite minimo

di frutta nei

succhi fa bene agli

sportivi ed

all’economia

Finalmente frutta nelle… bevande di frutta

Si inverte finalmente una

tendenza e si inizia a dire

basta alle aranciate senza

arance che ingannano i

consumatori costretti a

pagare l'acqua come la

frutta. Questa bevanda (il

succo d’arancia), presenta

una serie di proprietà che

lo rendono particolarmen-

te benefico per la nostra

salute.

Anzitutto l’elevato conte-

nuto di Vitamina C, che è

un immunostimolante, o di

Vitamina P. Diversi studi

C S E N M A G

Cinquantamila

chili di vitamina C

in più all’anno nel

corpo degli italiani.

minimo di succo naturale

contenuto nelle bevande

analcoliche che richiamano

il nome di un frutto rappre-

senta un risultato impor-

tante per i consumatori e

per il mondo dell'agricoltu-

ra", ha commentato il mi-

nistro Mario Catania.

In questo modo "ben cin-

quantamila chili di vitami-

na C in più all'anno contro

l'influenza saranno

"bevute" dai 23 milioni di

italiani che consumano

bibite", oltre alla presenza

di circa duecento milioni di

chili di arance in più, com-

menta la Coldiretti.

Buone nuove sul fronte

dell’alimentazione, anche

degli sportivi. A partire da

gennaio 2013, infatti, la

soglia minima obbligatoria

di succo naturale di frutta

nelle bevande analcoliche

al gusto di frutta dovrà

essere del 20%, ben 8 pun-

ti percentuali in più ri-

spetto agli attuali 12.

È quanto prevede una nor-

ma contenuta nel decreto

legge in materia sanitaria

( il cosiddetto decreto Sa-

lute) approvato dal Consi-

glio dei ministri, che certa-

mente avrà ricadute positi-

ve per i consumatori e gli

sportivi italiani, oltre che

per i produttori di frutta.

"L'innalzamento del limite

Il decreto salute introduce benefici nell’alimentazione anche de-

gli sportivi

NORMATIVA

Giusy

Quagliuolo Responsabile Ufficio

Stampa CSEN Milano

Page 21: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 1 A N N O I , N U M E R O 0

hanno infatti mostrato come

mangiare arance o bere spre-

muta si riveli infatti utile per il

nostro sistema immunitario,

aumentando la resistenza ad

infezioni e malattie.

Un’arancia contiene inoltre

numerosi sali minerali: calcio,

magnesio, bromo, zinco, ferro,

zolfo e rame. Opera anche

un’azione di tipo preventivo

contro il cancro e, grazie alla

pectina (un particolare tipo di

fibra) è in grado di abbassare il

livello di colesterolo. Inoltre, e

questo per alcuni potrebbe

essere un fattore importante,

l’arancia non contiene zucche-

ri.

Nel caso, invece, dell’arancia-

ta, “inventata” nel 1932 dal

commendator Ezio Granelli,

proprietario della San Pellegri-

no, chiamata dagli americani

“orange soft drink” ed

“orangeade” dagli inglesi, si

tratta di una bevanda fresca e

dissetante, oggi particolarmen-

te diffusa e prodotta nel setto-

re delle bibite. I suoi ingredien-

ti principali sono il succo d’a-

rancia, l’acqua, l’anidride car-

bonica e lo zucchero (non pre-

sente nelle versioni light). An-

ch’essa, per potersi definire

tale, doveva avere un contenu-

to di frutta almeno del 12%,

che si eleva al 20% da gennaio

2013.

Massimo Marciano, responsa-

bile dei corsi CSEN, indica co-

me la norma concorra a

"migliorare concretamente la

qualità dell'alimentazione e a

ridurre così le spese sanitarie

dovute alle malattie, dall'in-

fluenza all'obesità”.

“Non va peraltro dimenticato

l'impatto economico sulle im-

prese agricole – dichiara l’ing.

Marco Masini, responsabile

Marketing CSEN - poiché l'au-

mento della percentuale di

frutta nelle bibite potrebbe

salvare oltre diecimila ettari di

agrumeti italiani con una

estensione equivalente a circa

ventimila campi da calcio, si-

tuati soprattutto in regioni

come la Sicilia e la Calabria".

L’innalzamento del

contenuto di frutta

migliora la qualità

alimentare e sportiva dei

drink.

Marciano:

“Migliorare la

qualità

dell’alimentazione

e praticare attività

sportiva riducono

le spese sanitarie

nazionali”

Se hai una palestra o un centro sportivo contattaci.

Senza alcun impegno riceverai il listino a te riservato,

offerte vantaggiose ed inoltre al primo eventuale ordine

shaker e t-shirt in omaggio !!!

THAT’S THAT! Nutrition nasce con l’obiettivo di produrre integratori alimentari adatti

ad ogni sportivo di qualsiasi livello garantendo una sicurezza integrativa certificata,

curando ogni minimo ingrediente in modo da offrire la massima efficacia e biodispo-

nibilità dalla propria gamma di prodotti, “rispettando” il consumatore finale, non

utilizzando aspartame nelle proteine e grassi idrolizzati nelle barrette.

I nostri prodotti sono notificati dal Ministero della Sanità.

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Page 22: CSEN MAG n_0

NOR

MA

TIV

A

P A G I N A 2 2

Tribunale di

Mantova: obbligo

per gli impianti di

tutelare tutti gli

utenti con le

adeguate polizze.

Silvia Mognaschi Responsabile

Amministrativo

CSEN Milano

L’obbligo di polizza assicurativa non è vessatorio.

Anzi…

Un ragazzo si è infortunato

durante uno scontro di

gioco nel corso di una par-

tita di un torneo di calcio,

disputata sul campo nel

centro sportivo che aveva

organizzato il torneo. Il

calciatore infortunato de-

cideva di agire in giudizio,

ed ha chiesto il risarcimen-

to dei danni subiti al gesto-

re dell’impianto sportivo,

responsabile - secondo lui

- di non averlo assistito

adeguatamente e di aver

omesso di stipulare una

polizza assicurativa a co-

pertura dei danni derivanti

agli utenti durante lo svol-

Una sentenza del Tribuna-

le di Mantova dello scorso

febbraio, riporta l’attenzio-

ne sull’obbligo, sancito

dall’art. 8 della Legge Re-

gionale 26 della Lombardia

del 2002, della stipula di

una polizza assicurativa

per i gestori e gli esercenti

degli impianti sportivi, che

si affianca e non sostitui-

sce il Decreto 3 nov. 2010

(pubblicato in GU n. 296

20/12/2010) che prescrive

l’obbligo di assicurazione

per gli sportivi dilettanti

tramite gli Enti di Promo-

zione Sportiva o le Federa-

zioni Nazionali.

gimento dell’attività spor-

tiva, in violazione del sud-

detto art. 8.

Il Tribunale di Mantova,

con una sentenza in data

24 febbraio 2012, ha accol-

to la domanda dell’infortu-

nato.

L’art. 8 della legge regiona-

le stabilisce che gli eser-

centi di impianti sportivi

sono obbligati a stipulare

polizze assicurative a favo-

re di utenti e di istruttori

che svolgono attività di

contatto fisico a copertura

dei danni che siano ricon-

ducibili alle attività svolte

all’interno degli impianti

C S E N M A G

Il gestore di un impianto sportivo ha dovuto risarcire all’utente

infortunato il danno perchè ha omesso di stipulare una polizza

assicurativa

NORMATIVA

Page 23: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 3 A N N O I , N U M E R O 0

stessi.

Il Tribunale ha ritenuto che il

termine “utenti” vada riferito a

“coloro che comunque accedo-

no (pure se non seguono corsi)

agli impianti sportivi contem-

plati dall’art. 8 della legge re-

gionale in questione e, d’altro

canto, deve notarsi che è previ-

sto che la copertura assicurati-

va debba riguardare eventi

dannosi comunque verificatisi

in relazione ad attività svolte

all’interno dei complessi sporti-

vi, dizione anche questa piutto-

sto ampia e correlata a tutte le

attività sportive (e quindi non

solo ai corsi) che ivi si svolgo-

no”.

Dunque, accertato che il cen-

tro sportivo non aveva adem-

piuto all’obbligo di stipulare

una polizza a copertura degli

infortuni degli utenti dell’im-

pianto e che l’infortunato,

utente del centro anche se

non iscritto a specifici corsi, “è

rimasto privato dell’unica pos-

sibilità di ottenere un indenniz-

zo per il danno patito” il Tribu-

nale mantovano ha ritenuto

“che l’attore abbia subito una

perdita di chance la quale è

costituita dalla certa ovvero

assai probabile eventualità (e

non meramente potenziale) di

conseguire un vantaggio eco-

nomico o comunque un risulta-

to utile ipotesi che ricorre nel

caso di specie posto il mancato

conseguimento dell’indennizzo

assicurativo...”.

Il ragazzo è stato liquidato in

misura equivalente al danno

biologico accertato, ma non

essendoci la polizza infortuni e

non potendo stabilire con cer-

tezza l’entità dell’indennizzo

che sarebbe spettato all’infor-

tunato, il Tribunale ha liquida-

to il danno da perdita chance

ricorrendo ai parametri di leg-

ge fissati per la liquidazione

del danno biologico in ipotesi

di responsabilità civile.

L’infortunio in una

struttura sportiva può

essere un problema se non

si è a norma per la R.C.

Qualunque

utente di un

centro sportivo

deve essere

coperto e

tutelato dalla

polizza del

gestore.

2,5 milioni di euro, per ogni sini-

stro qualunque sia il numero delle

persone decedute o che abbiano

riportato lesioni personali o abbia-

no sofferto danni a cosa o animali

di loro proprietà.

Tale proposta si intende prestata

con franchigia fissa e assoluta di

250,00 euro per sinistro limitata-

mente ai danni a cose o animali.

Proposte altrettanto interessanti

sono rivolte ad istruttori ed ope-

ratori, con formule di copertura

degli infortuni le cui opzioni ed

integrazioni possono soddisfare

tutte le esigenze.

Per contatti ed informazioni, con-

tattate la segreteria di CSEN Mila-

no o www.csenmilano.it nell’area

assicurazioni.

CSEN Milano, in linea con le ne-

cessità del settore, offre ai propri

affiliati la possibilità di sottoscrive-

re una polizza in linea con le ri-

chieste di Legge.

Sia per le Associazioni che per le

SSD, l'Assicurazone vale per i

risarcimenti (capitali, interessi e

spese) fino alla concorrenza di

Assicurazioni CSEN: una R.C. “necessaria” e affidabile

NORMATIVA

CSEN

Milan

o

Page 24: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 4

La formazione CSEN è

dura e professiona-

le...

Non si scherza sulla formazione…

Formazione sportiva. I Corsi Istruttori 2012/2013

Anche per questa stagione

sportiva, CSEN Milano propo-

ne un ampio calendario per i

Corsi e la Formazione sporti-

va, rivolti agli istruttori di ogni

grado.

L’attenzione che CSEN rivol-

ge alla formazione va di pari

passo con il supporto a tutti

gli affiliati. Questo consente di

mantenere un elevato grado

di professionalità ed aggiorna-

mento che fa di CSEN un

interlocutore privilegiato di

ogni società e associazione

dilettantistica.

Tra le novità del nuovo calen-

dario, come già accennato

nell’articolo sul Decreto Sani-

tà, in linea con l’evoluzione

della normativa, sarà introdot-

to un corso di BLSD, e, in

un’ottica di ampliamento delle

competenze, è in preparazio-

ne una nuova offerta di corsi

di Kinesiologia.

Senza dimenticare gli storici

corsi di base di istruttore di

Fitness e Body Building, di

Massaggio, Pilates e tutti quelli

rivolti al mondo delle arti

marziali, da questo numero di

CSEN MAG inizieremo a

pubblicare le schede dei corsi

che di volta in volta inizieran-

no nel bimestre.

Questo potrà servire per

focalizzare la propria attenzio-

ne sui contenuti e sugli argo-

menti che a volte non vengo-

no conosciuti se non dagli

addetti ai lavori della specifica

disciplina, ma che a volte pos-

sono offrire spunti di riflessio-

ne e, perché no, portare alla

decisione di partecipazione

per allargare le proprie com-

petenze!

sere ad ogni costo, dove la

crisi aiuta a fare dello sport

un’attività del tempo libero a

costo contenuto e di sana

prevenzione sanitaria, e dal

progressivo invecchiamento

della popolazione.

Questo sta

però compor-

tando l’apparire

sulla scena di

numerosi “enti”

e “società” di

formazione che

in realtà offrono

servizi non

qualificati ed

ingannevoli

rispetto alla

comunicazione

che propongo-

no. Anche sui

termini ed il

lessico utilizzato

giocano sapien-

temente per

vendere qualcosa che non ha

spessore ne qualificazione

utile per un’adeguata profes-

sionalità e serie possibilità

lavorative.

La formazione degli operatori

sportivi a livello nazionale è di

sola competenza dei soggetti

che operano, in Italia, con

riconoscimento giuridico in

campo sportivo e cioè il

C.O.N.I. Comitato Olimpico

Nazionale Italiano, le Federa-

zioni Sportive o realtà asso-

ciate riconosciute dal C.O.N.I.

e gli Enti di Promozione Spor-

tiva riconosciuti dal C.O.N.I.,

tra i quali, tra i più importanti,

figura lo CSEN.

Le competenze sono state

confermate dal Decreto Legi-

slativo 23/07/1999 n. 242

(cosiddetto decreto Melandri

di riordino dello sport) che

assegna al C.O.N.I., a norma

dell'art.11 della Legge 15 mar-

Le discipline sportive e la

relativa formazione, sono

“sotto bombardamen-

to” (come dice il titolo dell’ul-

tima canzone di Ligabue) per

l’interesse ed i numeri che

derivano dalla spinta al benes-

C S E N M A G

COR

SI

Operatori

correttamente

formati

possono

migliorare la

pratica

sportiva

Le competenze giuridiche per la formazione di Tecnici, Istruttori

ed altre figure similari di Operatori Sportivi a livello nazionale

sono chiare: attenzione all’inganno!

Massimo Marciano Responsabile Corsi

CSEN Milnao

CORSI

Page 25: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 5 A N N O I , N U M E R O 0

zo 1997 n.59, "l'organizzazione ed

il potenziamento dello sport na-

zionale" e la "promozione della

massima diffusione della pratica

sportiva nei limiti di quanto stabili-

to dal D.P.R. 24 luglio 1977 n.616".

Lo Statuto del C.O.N.I., regolar-

mente approvato dal Ministero

vigilante, detta, all'art.2 le funzioni

di disciplina e regolazione ed

all'art.26 l'ordinamento degli Enti

di promozione Sportiva. In parti-

colare poi, per gli Enti di Promo-

zione Sportiva, la legittimazione

della formazione dei tecnici, istrut-

tori ed atre figure similari di ope-

ratori sportivi deriva dalle previ-

sioni dell'art.2 del Regolamento

"per il riconoscimento ed i rap-

porti C.O.N.I. - Enti di promozio-

ne Sportiva", approvato dal Consi-

glio nazionale del C.O.N.I. il

01/08/2001.

Ferme restando le competenze

nazionali del C.O.N.I. (e quindi

delle federazioni e degli Enti di

Promozione Sportiva), le funzioni

in materia di sport sono state, nel

tempo ed in parte, con diversi

provvedimenti, attribuite alle Re-

gioni (legge 549/95, art.2, comma

46, lettera b; Legge 59/97, art.7;

Dlg 31/03/98 n.112) fino ad arriva-

re alle recenti modifiche

dell'art.117 della Costituzione, per

cui, allo stato attuale, la materia

dello sport è "a legislazione con-

corrente" tra Stato e Regioni.

Sono pertanto riconosciuti come

"Istruttori, Tecnici qualificati ed

altre figure similari di Operatori

sportivi" i soggetti in possesso,

alternativamente, di Diploma di

Laurea in Scienze Motorie, Diplo-

ma I.S.E.F., percorso formativo di

Istruttore o Tecnico come discipli-

nato dalle federazioni o dagli Enti

di Promozione Sportiva ricono-

sciuti dal C.O.N.I.

Pertanto gli Istruttori e Tecnici

sportivi con i titoli suddetti posso-

no legittimamente operare in Italia

fornendo le loro prestazioni tecni-

co-operative ai vari Utenti.

CSEN, dunque, raccomanda di

orientarsi, in ambito sportivo, a

quegli Enti con le caratteristiche

sopracitate, che possono fornire

adeguate e normate garanzie di

rispetto dei parametri stabiliti per

Legge.

ne, ma questo non ha alcuna

spendibilità per un adeguato rico-

noscimento professionale, così

come un Diploma di Partecipazio-

ne.

Il Diploma Nazionale ed il patenti-

no tecnico C.S.E.N., ai sensi

dell'art.2, lettera B del titolo I del

regolamento di riconoscimento ai

fini sportivi del C.O.N.I., permette

il riconoscimento come "Istruttori,

Tecnici qualificati ed altre figure

similari di Operatori sportivi", la

sola qualifica possibile nel settore

sportivo.

L’attenta lettura del promozionale

di un corso di formazione può

permettere la corretta valutazione

del suo “spessore”. Infatti, il docu-

mento che viene rilasciato alla fine

di un corso di formazione, può

fare la discriminante tra qualcosa

di utile e professionalmente ade-

guato o meno.

Alcune società o “Enti” di forma-

zione propongono il conseguimen-

to di un Attestato di Partecipazio-

Prove pratiche

durante un

corso

Diploma o Attestato?

Lo Statuto del

CONI

legittima gli

Enti di

Promozione

Sportiva alla

formazione

dei tecnici,

istruttori e

figure similari.

CORSI

Page 26: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 6

La formazione

sportiva

riscuote grande

interesse, e

CSEN è

qualificato per

legge,

competenza e

qualità.

La formazione CSEN è

dura e professionale...

REGOLE E INFORMAZIONI GENERALI PER

L’ACCESSO AI CORSI CSEN MILANO

Effettuare il versamento

della quota di iscrizione,

entro la data indicata, a

mezzo bonifico banca-

rio, specificando nella

Causale:

Esempio:

Corso di ................. o

Corsi

di........../........../............

Chiamare in Segreteria

per le coordinate banca-

rie, oppure recarsi di-

rettamente in sede pres-

so:

C.S.E.N. MILANO

Via Giacosa 3 – 20129

Milano.

Inviare a mezzo fax la

ricevuta del versamento

al numero

02-39561256

NON VERRANNO

RITENUTI VALIDI I

PAGAMENTI

EFFETTUATI SU C/C

DIVERSI DA QUELLO

COMUNICATO

DALLA SEGRETERIA

DI MILANO

LE DATE E LE SEDI POSSONO VARIARE IMPROVVISA-

MENTE A CAUSA DI PROBLEMI ORGANIZZATIVI NON DI-

PENDENTI DIRETTAMENTE DA C.S.E.N. MILANO.

SI CONSIGLIA PERTANTO DI CONTATTARE PER TEMPO

SEMPRE LA SEGRETERIA PER AVERE CONFERMA DEL RE-

GOLARE AVVIO DEL CORSO E DELLA SEDE DOVE AVRA'

LUOGO LO STESSO.

C S E N M A G

Massimo

Marciano

Responsabile

Corsi e

Formazione

CSEN Milano COR

SI

SEGRETERIA

CSEN MILANO:

Tel. 02-39561256

Orari:

LUN - VEN:

9:30 - 13:00 MAR - MER:

14:00 - 18:00

GIO:

14.00 - 17.00

INFORMAZIONI:

Massimo Marciano

(coordinatore corsi)

Tel. 3934254268 -

Paolo Zerbino

(Presidente Provincia-

le CSEN Milano)

Tel. 3395789408

Riferimenti ed informazioni

Il Comitato si riserva di attivare i corsi al raggiungimento del numero

minimo di iscrizioni e di modificare per motivi interni le date di avvio dei

corsi senza che questo costituisca presupposto per richiedere eventuale

rimborso delle quote versate.

MODALITA’ D’ISCRIZIONE

CORSI

Page 27: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 7 A N N O I , N U M E R O 0

Corsi

Di

Formazione

CSEN

Milano

Corsi trimestre

Settembre 2012—Novembre 2012

CORSI

Page 28: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 8

"the complete

coordination of

body, mind, and

spirit."

Anna Rita Gargiulo

Docente Pilates

CSEN Milano

Corso Pilates Matwork—I° Livello

Il corso per istruttori di Pila-

tes, un metodo di allenamen-

to che consente di esercitare

la muscolatura e stimolare le

articolazioni per uno stato di

benessere generale, è oggi

molto richiesto, per una prati-

ca adeguata a tutti coloro che

vogliono tenersi in forma in

un modo poco impattante.

Eseguito correttamente con

costanza e determinazione,

permette di allungare il corpo

potenziandolo senza eccessivi

sforzi.

Si insegnano le tecniche per

consentire agli utenti di au-

mentare e sviluppare la coor-

dinazione muscolare resti-

tuendo una postura corretta,

per potenziare e correggere

gli equilibri strutturali, e con-

sentire di riabilitare diversi

distretti traumatizzati dopo

un infortunio o un intervento

chirurgico, in gravidanza etc.

Il potere della

visualizzazione

La corretta postura

Esercizi di

propriocezione

Tipi di respirazione,

profonda, superficiale,

diaframmatica e tora-

cica

Tipi di contrazioni :

isometrica,

concentrica,

eccentrica,

isotonica

Esercizi base Che cos'è il Pilates -

presentazione

Origini, Storia e svi-

luppo del Pilates

Applicazione del

Pilates in ambito spor-

tivo e riabilitativo

Interazione tra mente

e corpo

Ambiente ideale,

sottofondi musicali

Consapevolezza del

proprio centro di

gravità

C S E N M A G

Programma del corso

I Corsi di 1° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già maturato

esperienza pratica nelle specialità.

ORARIO DELLE LEZIONI: MATTINO: 9:00 - 13:00 POMERIGGIO : 14:00 - 18:00

Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano

Il percorso formativo di Pilates prevede tre livelli, ai quali si accede in sequenza con la par-

tecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diretto ai corsi di livello superiore a sola ed

esclusiva discrezione del responsabile corsi CSEN Milano.

Page 29: CSEN MAG n_0

P A G I N A 2 9 A N N O I , N U M E R O 0

Corso Massaggio Sportivo—II° Livello

Lo Sport, sinonimo per eccel-

lenza di salute e benessere, è

uno dei campi in cui l'applica-

zione del Massaggio viene

attuata per molteplici obietti-

vi quali, ad esempio, quello di

contribuire a migliorare le

prestazioni sia in fase di alle-

namento che di gara, a prepa-

rare al meglio le zone musco-

lari specifiche a seconda del

lavoro sportivo che devono

svolgere, o, nel post allena-

mento/gara, a decongestiona-

re e rilassare l’organismo,

favorendo il naturale proces-

so di eliminazione catabolica.

L’insegnamento viene inoltre

indirizzato al fine di tratta-

re, quando possibile, attraver-

so la manualità e la mobilizza-

zione articolare, le varie sin-

dromi che interessano lo

sportivo e la persona comu-

ne.

ne supina e prona

Integrazioni di tecni-

che manuali classiche

e tecniche più avanza-

te di massaggio

Miofasciale generale,

mobilizzazioni, ecc.

Teoria

anatomia

cenni di fisiopatologia

e piccola traumatolo-

gia

Pratica

Ripasso generale mas-

saggio sportivo base

1° liv.

Trattamento arti infe-

riore, superiori, addo-

me, torace, fianchi,

collo, schiena, ecc.

Massaggio da posizio-

Programma del corso

La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione

del responsabile corsi).

Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera.

Si consiglia, per completare l’iter formativo, la partecipazione ai corsi di massaggio sportivo a tutti i partecipanti ai corsi per Istruttore Fitness e Personal Trainer.

L'aumento del

flusso ematico,

l’ipertermia locale

e la conseguente

stimolazione del

sistema nervoso

parasimpatico

sono i portatori

dei benefici.

Fabio Barbieri

Docente Massaggio

Sportivo CSEN Milano

Page 30: CSEN MAG n_0

P A G I N A 3 0

Il corso che

da l’avvio alla

formazione

sportiva

in ambito

Fitness!

Prof. Demis Evangelista

Docente Fitness e BB

CSEN Milano

Istruttore di Fitness e Body Building—II° Livelllo

IIl corso di istruttore di fit-

ness a body building è una

delle più importanti porte di

accesso al settore dell’allena-

mento e del benessere. Tratta

in modo altamente specifico

le tematiche inerenti l'allena-

mento in sala, dove verranno

analizzati in particolar modo

gli esercizi e si studierà in

modo approfondito la mecca-

nica muscolare e le tecniche

di allenamento finalizzate

all'incremento della massa

muscolare ed alla sua generale

tonificazione. Al termine del

percorso, strutturato su tre

livelli, l'istruttore potrà rag-

giungere la qualifica di Perso-

nal Trainer.

Esercizi con manubri,

bilancieri, macchine isoto-

niche e cardio-fitness;

La specializzazione, sim-

metria e proporzioni,

densità, definizioni, pose e

routine nel body builder

agonista;

Lo stretching;

La dieta dell'atleta avanza-

to nei vari periodi della

preparazione

La supplementazione;

Principali patologie tratta-

bili in palestra a livello

fisico e psichico;

Fisiognomica – le tesi del

LOMBROSO;

il Soggetto epilettico - il

portatore di handicap in

genere - approccio in

palestra;

Approfondimento di temi

riguardanti la psicologia

dello sportivo;

Profilassi igienico – sanita-

ria;

Il problema del DOPING;

Approfondimento temati-

co sull'apparato scheletri-

co, sistema muscolare,

apparati cardio-

circolatorio, respiratorio

ed altro;

Neurologia: afferenze ed

efferenze;

Teoria dell’allenamento.

Micro, medio e macro

cicli; frequenza, intensità e

durata;

Programmi e tabelle di

allenamento per atleti

intermedi ed avanzati;

C S E N M A G

Programma del corso

I Corsi di 2° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già partecipato al

corso di 1° o maturato esperienza pratica nelle specialità.

Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano

Il percorso formativo di Istruttore Fitness e Body Building prevede tre livelli, ai quali

si accede in sequenza con la partecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diret-

to ai corsi di livello superiore a sola ed esclusiva discrezione del responsabile corsi

CSEN Milano. L’ultimo livello permette l’accreditamento come Personal Trainer.

Page 31: CSEN MAG n_0

P A G I N A 3 1 A N N O I , N U M E R O 0

CALENDARIO CORSI ED EVENTI

La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione

del responsabile corsi).

Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera. SI CONSIGLIA, PER COMPLETARE L'ITER FORMATIVO, LA PARTECIPAZIONE AI CORSI PER ISTRUTTORI DI FITNESS E PERSONAL TRAINER

Tutti gli eventi

formativi di

CSEN Milano

CALENDARIO CORSI ED EVENTI

presentazione della programma-

zione della stagione sporti-

va (gare, eventi e stage), la

condivisione della pro-

grammazione dei corsi

CSEN per ambito specifico

e l’illustrazione delle com-

petenze giuridiche delle

qualifiche CSEN/CONI,

quale valore aggiunto della

formazione.

Sabato 13 ottobre alle ore 10.00,

presso la nuova sede di CSEN

Milano in via Giacosa 5, si terrà

una riunione indetta dal presidente

Paolo Zerbino con la partecipazio-

ne del responsabile Provinciale del

settore Danza e Ballo, la signora

Anna Parente, rivolta a tutti i pre-

sidenti delle associazioni e delle

scuole di Danza e Ballo.

L’ordine del giorno prevede la

Danza e ballo: riunione provinciale

Page 32: CSEN MAG n_0

comma 3, del decreto legge n. 1 del

2012, convertito in legge n. 27 del

2012 si precisa che è già in vigore

l’esenzione IMU per gli immobili degli

enti non commerciali “destinati esclusi-

vamente allo svolgimento con modalità

non commerciali delle attività istituzio-

nali”.

DOMANDA: Buongiorno, vorrei

sapere se l'associazione sportiva

dilettantistica di cui faccio parte

può fare attività commerciale verso

i terzi non soci.

RISPOSTA: Si, se l’attività commerciale

si riferisce a manifestazioni in cui si fa

pagare i biglietti e/o ad attività svolta

verso i non associati e/o a sponsorizza-

zioni e/o a vendita di beni vari ad

esempio. Per svolgere frequentemente

tali attività l'associazione deve aprire la

Partita Iva e pagare le relative tasse,

anche se in forma agevolata.

Uno degli impegni di CSEN Milano è

fornire un servizio di elevato livello

a tutte le ASD e SSD che sul territo-

rio svolgono il loro lavoro di pro-

mozione dell’attività sportiva di base

e di prevenzione sociale.

La maggior parte del tempo e degli

sforzi dei dirigenti e dei tecnici è, e

deve, dunque essere rivolta alla

formazione e all’allenamento degli

atleti.

Ciò non di meno è fondamentale

conoscere tutti gli adempimenti e le

possibilità offerte dall’appartenere

ad un mondo così variegato ed ecci-

tante ma che non può fare a meno

della burocrazia.

La POSTA di CSEN MAG vuole

offrire alcune risposte alle domande

più frequenti che giungono nei nostri

uffici per fornire qualche elemento

di conoscenza spesso necessario per

condurre con facilità l’associazione o

la società senza dover perdere tem-

po alla loro ricerca.

DOMANDA: Buongiorno, sono il

Presidente di un’Associazione

Sportiva Dilettantistica, che svolge

la propria attività non commerciale

all’interno di una struttura di pro-

prietà. Vorremmo sapere se e

quando dobbiamo versare l’IMU .

RISPOSTA: Nel comunicato che il 5

settembre il Ministero dell’Economia e

delle Finanze ha trasmesso al Consiglio

di Stato attraverso lo schema di regola-

mento di attuazione dell’articolo 91 bis,

Direttore Editoriale

Paolo Zerbino

Direttore Responsabile

Marco Masini

Capo Redattore

Giusy Quagliuolo

CSEM Milano

Via Giacosa, 3

20125 Milano

[email protected]

Tel./Fax 02 39561256

Magazine bimestrale on line

Anno 1 - N. 0 - 1 ottobre 2012

Autorizzazione del Tribunale di Milano richiesta

CSEN MAG

La posta di CSEN MAG

Le Vs. domande possono essere

inviate direttamente all’indirizzo:

[email protected]

Pubblicità

Legge sulla privacy: In ottemperanza alle disposizioni sulla privacy (Legge 675 del 31/12/96 modificata dal d.l.196 del

30/06/2003) coloro - che non gradiscono ricevere queste comunicazioni periodiche - possono chiedere via e-mail o fax di essere

depennati dalla mailing list del nostro magazine on line “CSEN MAG”.

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