Tesina - Discriminazioni e Incidenza delle Minoranze sull'Economia Moderna

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Niccolò Giacchetta V b Igea Corridoni-Campana a.s. 2007-2008

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Tesina sulle discriminazioni (razziali, fondate sul sesso, omofobia) e sull'incidenza che hanno varie minoranze sull'economia (marketing "diverso", investimenti verso le nicchie e potenziale sviluppo).

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Niccolò Giacchetta V b Igea

Corridoni-Campana a.s. 2007-2008

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“1.È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali. 2. Nell’ambito d’applicazione del trattato che istituisce la Comunità europea e del trattato sull’Unione europea è vietata qualsiasi discriminazione fondata sulla cittadinanza, fatte salve le disposizioni particolari contenute

nei trattati stessi.”

Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, articolo 21.

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FENOMENI DI DISCRIMINAZIONE NEL TEMPO Etnie e Cultura Dal punto di vista storico le discriminazioni all'interno del genere umano sono sempre state presenti. Le prime erano basate soprattutto sull'etnia: famoso è il termine barbaro coniato dai greci per indicare in modo dispregiativo i non-greci, facendo leva sul loro differente modo di esprimersi confluito nell'onomatopeico “bar-bar”. Dopo i greci anche i grandi conquistatori occidentali hanno considerato il resto del mondo culturalmente incivile, barbari da “sbarbarizzare” costruendo infrastrutture, istruendo alla cultura latina e coinvolgendoli nell'espansione del grande impero. Ma sono stati proprio i barbari, quelli che non si è riusciti ad erudire, a sfaldare e dividere il più grande e potente impero mai esistito. Con la divisione dell’impero romano sono nati nuovi regni, con nuove lingue nuove culture in competizione tra loro.

La conquista dell’America (1492) e il modo in cui è stata gestita dalle potenze europee, costituisce un altro esempio dell’affermazione di una cultura ai danni dell’altra. La voglia espansionistica è continuata con l’imperialismo e quindi con le due guerre mondiali. Solo grazie alla pace seguita al secondo conflitto si è potuto iniziare a riflettere sui diritti dell’uomo fino ad arrivare alla “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” (1948).

Religione Le discriminazioni non hanno riguardato solo la provenienza o le origini, ma anche il più profondo animo religioso. Le prime religioni, politeiste, erano legate soprattutto a fenomeni naturali, quali quelli meteorologici, ma anche ad azioni umane come la caccia, la guerra, l'amore, i raccolti. L’affermarsi del monoteismo ha segnato l’inizio delle persecuzioni ai danni delle minoranze religiose. Inizialmente delle religioni politeiste contro i monoteisti. Poi con il capovolgimento della situazione numerica dei credenti monoteisti contro i politeisti. La “guerra dei trent’anni” (1618-1648) avrebbe dovuto essere l'ultima guerra di religione... ma così non fu; anche oggi la religione è motivo di contrasti politici di discriminazioni e di intolleranze.

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DISCRIMINAZIONE RAZZIALE Aristotele affermava che solo i greci sono liberi ed uguali per natura mentre i non greci sono per natura schiavi. I romani, pensavano di essere superiori moralmente e non geneticamente, infatti ritenevano che i propri valori potessero essere assunti anche dai non romani, cioè i popoli conquistati. Solo grazie all'avvento del cristianesimo e dell'islam le persone potevano essere considerate uguali, anche se era necessario appartenere ad una delle due religioni a seconda di dove si nasceva. Per l'uguaglianza laica dovremo infatti aspettare fino al settecento. Razzismo nei sistemi dittatoriali Per il nazismo, come per i greci, il razzismo è inteso nel senso biologico, mentre per il fascismo che voleva costruire una sorta di nuovo impero romano, il razzismo è inteso nel senso culturale. La famosa canzone scritta da Giuseppe Micheli in occasione della guerra d'Etiopia recita: -faccetta nera, sarai romana e per bandiera avrai quella romana-. Con l'avvento in Italia delle leggi razziali, la canzone fu bandita dall'emissione radiofonica e in pubblico perché ammiccava a rapporti interraziali ed era quindi contraria all'idea di razza pura ariana. Dall'Africa, ad Asmara capitale della colonia italiana in Eritrea dal 1889, Indro Montanelli scriveva: "Ci sono due razzismi: uno europeo - e questo lo lasciamo in monopolio ai capi biondi d'oltralpe; e uno africano - e questo è un catechismo che, se non lo sappiamo, bisogna affrettarsi a impararlo e ad adottarlo. Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può. Non si deve. Almeno finchè non si sia data loro una civiltà..... non cediamo a sentimentalismi...niente indulgenze, niente amorazzi. Si pensi che qui debbon venire famiglie, famiglie e famiglie nostre. Il bianco comandi! Ogni languore che possa intiepidirci di dentro non deve trapelare al di fuori" La razza Ariana

La razza Ariana è un presupposto gruppo razziale al quale appartengono i popoli indoeuropei migrati da un luogo originario, detto Urheimat, in Europa e Asia centrale. Per perseguire l'idea di razza pura in Germania sono state seguite teorie pseudoscientifiche come quella di Hans F.K. Günther che sosteneva che la razza ariana derivasse dalle popolazioni delle regioni meridionali della Scandinavia e di quelle settentrionali della Germania. Secondo le teorie della razza Ariana i discendenti di questa erano tutti coloro che parlavano una lingua

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indoeuropea, quindi anche gli slavi. Secondo l'idea nazional socialista invece anche gli slavi dell'Europa occidentale dovevano lasciare le terre alla Germania per garantire ai tedeschi lo spazio vitale (Lebensraum). Durante il nazismo tutti coloro che venivano considerati un pericolo per la purezza della razza (esseri inferiori) sono stati sottoposti al programma di eugenetica, cioè la sterilizzazione obbligatoria dei malati mentali, o addirittura l'uccisione del malato di mente istituzionalizzata come componente di un programma di “eutanasia”. Da sottolineare lo sterminio sistematico degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali, dei cosiddetti antisociali e degli oppositori al regime.

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DISCRIMINAZIONE DELLA DONNA La divisione tra uomini e donne risale ai tempi preistorici. Infatti dai graffiti possiamo vedere che gli uomini sono addetti alla caccia e le donne a lavorare il cibo e le pellicce degli animali cacciati; oltre a questo possiamo anche immaginare che fossero addette alla guardia del fuoco e dell'abitazione. Successivamente con l'agricoltura saranno entrambi impegnati in questo campo, ma sicuramente con una prevalenza femminile. Per molto tempo ancora la funzione della donna resta legata alla gestione della casa (funzione dalla quale deriva la parola economia: dal greco oikonomia amministrazione delle cose domestiche, distribuzione, ordine) e alla cura della prole, mentre al maschio vanno compiti più “virili” come quello della guerra e della politica. Nel medioevo la situazione si mantiene: gli uomini sono cavalieri le donne donzelle, da trattate come fiori da proteggere e da amare, ma anche incapaci di avere ruoli di un qualche rilievo nella società (nessun ruolo nella gestione dello stato, nella chiesa e tanto meno nell'esercito). Alla fine del medioevo gli uomini hanno iniziato a dare dei piccoli ruoli alle donne (soprattutto nei negozi o nei laboratori manifatturieri). Con l'industrializzazione le donne hanno iniziato a lavorare come operaie e sono state costrette a passare molto più tempo fuori casa. L'utilizzo delle donne come operaie era tuttavia un modo per sfruttare i soggetti più indifesi. Le dittature occidentali hanno esaltato il ruolo della donna madre, educatrice e procreatrice di nuovi figli per la patria; forse nel passato questo unico aspetto non è mai stato così messo in risalto. Discriminazione della donna dagli anni del dopoguerra ad oggi “Il principio che il marito possa violare impunemente l'obbligo della fedeltà coniugale, mentre la moglie debba essere punita - più o meno severamente - rimonta ai tempi remoti nei quali la donna, considerata perfino giuridicamente incapace e privata di molti diritti, si trovava in stato di soggezione alla potestà maritale. Da allora molto é mutato nella vita sociale: la donna ha acquistato pienezza di diritti e la sua partecipazione alla vita economica e sociale della famiglia e della intera collettività é diventata molto più intensa, fino a raggiungere piena parità con l'uomo; mentre il trattamento differenziato in tema di adulterio é rimasto immutato, nonostante che in alcuni stati di avanzata civiltà sia prevalso il principio della non ingerenza del legislatore nella delicata materia.” Questa tra le considerazioni di diritto con le quali la Corte Costituzionale, dopo la denuncia di illegittimità del tribunale di Ascoli Piceno (e altri), ha dichiarato incostituzionali il primo e il secondo comma dell’articolo 599 del Codice Penale che prevedevano solo per la donna la punibilità penale, ma non per il marito. Tra gli anni 60 e 70 si è svolto anche un altro importante fatto, questo di cronaca nera: il massacro del Circeo. Tre ragazzi, Giovanni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira,

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violentano e seviziano Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Donatella viene trovata assieme all’amica in un bagagliaio. Solo lei resta viva e grazie ad essa si svolge il primo processo mediatico per stupro (“Un processo per Stupro”, 1978). L’avvocato della ragazza era Tina Lagostena Bassi, icona del movimento femminista, tra i principali e più agguerriti avvocati per la difesa delle donne vittime di aggressioni. Grazie proprio al processo mediatico la vittima diventa la rappresentante di tante vittime femminili. Lo stupro era ancora considerato reato contro la morale. Solo grazie alla riforma del codice Rocco, del ’96, diventa

reato contro la persona. In Cina, è prevista dalla legge la completa uguaglianza tra uomo e donna, è vietato lo sfruttamento o la limitazione della libertà della moglie da parte del marito. È però prevista, solo per alcune minoranze etniche, una deroga alla rigidissima legge sul figlio unico se il primo è femmina. In questo caso viene infatti data alla coppia la possibilità di avere un altro figlio. Questa legge ha un effetto preoccupante, i dati delle interruzioni di gravidanza danno un sesso dei feti abortiti in maggioranza femminile, e questo anche se è previsto dalla normativa cinese l'espresso divieto di abortire perché il figlio non è del sesso voluto Ruolo delle donne: oggi Oggi nei paesi “civili”, è riconosciuta l'uguaglianza formale e sostanziale delle donne. Questo le ha portate ad occupare posti di assoluto prestigio nei ruoli politici (segretario di stato americano: Condoleesa Rice) nel campo dell'industria (capo Confindustria: Emma Marciagaglia) e nel campo militare, ma non in quello delle religioni maggiori (islam e cattolica, solo la religione anglicana dà alla donna la possibilità di raggiungere la posizione di vescovo). Le donne in posti di potere sono tuttavia una minoranza,. Ad esempio in Italia le donne presenti alla Camera nell’attuale legislatura sono il 21% e al senato il 17%. Questo nonostante le promesse da parte dei politici di un maggiore coinvolgimento femminile nella politica. La Norvegia ha previsto per le aziende più grandi un consiglio di amministrazione con almeno il 40% di donne ma molte società non hanno adempiuto. Questo prevedrebbe la chiusura dell’azienda, ma l'imposizione della sospensione dell'attività, anche da parte del governo, risulta molto improbabile e al momento è prevista una proroga del termine di attuazione della norma .

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Campagna di comunicazione della regione Toscana contro l’omofobia

DISCRIMINAZIONI RIGUARDANTI LA SESSUALITA' Le discriminazioni legate a motivi di sessualità sono iniziate attorno al medioevo. La Chiesa era l’istituzione che più credeva nel bisogno di vietare ogni rapporto che non fosse quello eterosessuale successivo al matrimonio. L'omosessualità (attrazione per persone del proprio sesso) e la bisessualità (attrazione perle persone del proprio e del sesso opposto) non hanno attualmente una spiegazione scientifica univoca. Gli omofobi (o omofobici) sono coloro che discriminano chi ha tendenze sessuali diverse da quella eterosessuale. Oltre ad omosessualità e bisessualità esistono altre tendenze che derivano però dall’identità di genere (cioè sentirsi uomo o donna) e non dai gusti sessuali: la transessualità ed il transgenderismo. Nella prima il soggetto cambia sesso chirurgicamente e anagraficamente, nella seconda il soggetto transessuale non è completamente operato (mantiene i genitali di origine e nella maggior parte dei Paesi il cambio di sesso non è riconosciuto anagraficamente). Cause dell'omosessualità

Le ipotesi sulle cause dell’omosessualità sono principalmente tre: quella psicologica (omosessuali si diventa), quella innatistica (omosessuali si nasce: ragioni naturali, simili a quelle che portano ad essere mancini) e quella volontaristica cioè esistono solo atti omosessuali, ma non persone omosessuali (questa è la tesi dei sostenitori dell'omosessualità come devianza). Attualmente l’ipotesi innatistica è quella che raccoglie il consenso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le stime sulla popolazione sono del 5% per gli omosessuali e del 5% per i bisessuali. La stima però è molto complessa e poco precisa visto l'alto numero dei cosiddetti “omosessuali nascosti”. Una Curiosità: ipotizzando come vera la teoria genetica (o innatistica), gli omosessuali sono stati usati dagli antidarwiniani per confutare le tesi evoluzionistiche. Gli antievoluzionisti sostenevano che gli omosessuali, non potendosi riprodurre, si sarebbero estinti, e quindi non avrebbero potuto superare la selezione naturale.

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Le politiche sul tema delle differenze sessuali Negli ultimi anni, anche da parte di politici, si sta cercando di capire e accettare le diversità sessuali. Lo scopo è quello di aiutare non solo chi non fa parte di minoranze sessuali ma anche gli stessi omosessuali, i cosiddetti omosessuali nascosti. Questi soggetti volontariamente (e non) nascondono le proprie tendenze ad amici, parenti, colleghi e a volte anche a se stessi. Oggi alcuni politici stanno spingendo i governi a creare veri e propri “team itineranti che possano raccontare le diversità” da mandare innanzi tutto nelle scuole per arginare i casi di bullismo (non solo verso i gay). Ciò era una proposta di alcuni esponenti del PD al vecchio governo. Oggi il nuovo ministro per le Pari Opportunità, Maria Carfagna, ha sostenuto che gli omosessuali non sono più discriminati. Sfortunatamente, pochi giorni dopo queste dichiarazioni si sono verificati due gravi fatti di cronaca. Il primo Christian Floris, curatore del portale “DeeGay.it” è stato aggredito vicino casa per motivi legati al suo orientamento sessuale. Il secondo: Il padre di un ragazzo di 18 anni (Paolo Brunetto), che non sopportava che nella sua -famiglia potesse esserci spazio per i “froci”-, ha tentato di accoltellare il proprio figlio.

In alto: leggi sull’omosessualità nel mondo 24-05-2008. Aggiornamento: voto favorevole del Parlamento norvegese per il matrimonio omosessuale

A destra: l’esecuzione di due ragazzi (18 e 16 anni) condannati per omosessualità in Iran nel 2005

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FAMIGLIA DI FATTO Per regolamentare le relazioni stabili che si instaurano tra due soggetti non legati da vincoli matrimoniali, o familiari di altro tipo, la soluzione delle coppie di fatto (more uxorio) è una delle più adottate dai Paesi moderni. Tra queste la maggior parte sono coppie eterosessuali ma, in realtà, questa nuova forma giuridica serve a compensare la necessità di un riconoscimento da parte dello Stato (o dell'Ente Locale) delle coppie omosessuali che con la maggior parte degli ordinamenti non possono contrarre matrimonio e relativi diritti e doveri. La forma giuridica che si voleva adottare in Italia era quella dei Dico (diritti dei conviventi). Nel nostro ordinamento i beneficiari, a differenza delle legislazioni degli altri Stati, sarebbero potuti essere anche soggetti legati da parentela (nonni-nipoti) per necessità di assistenza e non solo le persone legate da vincoli amorosi.

La politica comunque non è riuscita a mettersi d'accordo sulla questione e il progetto è decaduto (anche dopo il tentativo dei CUS, un'altra forma giuridica). Tra i motivi principali l'eccessiva eterogeneicità ideologica all'interno delle coalizioni (e degli stessi partiti), risultato della legge elettorale che prevede un premio di maggioranza per la coalizione vincente che, nel caso delle elezioni del 2006 era composta da 8 partiti. I partiti debbono avere idee per conquistare i propri elettori, ma in coalizioni così eterogenee ci sono molte idee (forse un po' troppo differenziate).

Non si è fermato però il lavoro della magistratura, organismo più legato ai singoli fatti e alle singole situazioni concrete, e non alle ideologie. La Corte di Cassazione ha emanato sentenze che nell’applicazione paragonano una coppia more uxorio ad una famiglia. Ultima è la sentenza n. 20647/2008 della cassazione qui riportata: Corte di Cassazione – Sez. VI pen. Sent. del 22.05.2008, n. 20647 REPUBBLICA ITALIANA In nome del Popolo Italiano LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Sezione sesta penale SENTENZA sul ricorso proposto da Antonino B., avverso l’ordinanza del 7 settembre 2007 emessa dal Tribunale di Napoli; visti gli atti, l’ordinanza impugnata e il ricorso; sentita la relazione dcl consigliere dott. Giorgio Fidelbo; sentito il Sostituto procuratore generale, dott. Tindari Baglione, che ha chiesto il rigetto del ricorso. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con l’ordinanza in epigrafe il Tribunale di Napoli, quale giudice del riesame, ha confermato l’ordinanza del 27 agosto 2007 con cui il G.i.p. del Tribunale di S. M. Capua Vetere applicava la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti

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di Antonino B. , gravemente indiziato del reato di cui all’art. 572 c.p., per avere sottoposto per anni la convivente, Vincenza G., a continue violenze fisiche e morali. Secondo i giudici del riesame gli elementi indiziari sono rappresentati dalle dichiarazioni rese dalla persona offesa, riscontrate da quanto riferito dalla figlia minore e dalle lesioni repertate ai danni della stessa G. . L’esigenze cautelari sono state giustificate con la gravità dei fatti e con lo scopo di evitare possibili inquinamenti probatori, in relazione alle dichiarazioni rese dalla minore. . L’indagato ha presentato un “ricorso in appello”, che il Tribunale ha qualificato ricorso per cassazione, disponendone la trasmissione a questa Corte. In questo atto Antonino B., da un lato, chiede la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari, dall’altro, contesta la sussistenza del reato di cui all’art. 572 c.p., assumendo che si è trattato di un singolo episodio e che nel caso di specie il reato di maltrattamenti non possa configurarsi nei confronti della G. , in quanto semplice convivente. MOTIVI DELLA DECISIONE . Il ricorso è manifestamente infondato. . Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia non assume alcun rilievo la circostanza che l’azione delittuosa sia commessa ai danni di persona convivente more uxorio. Infatti, il richiamo contenuto nell’art. 572 c.p. alla “famiglia” deve intendersi riferito ad ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo, ricomprendendo questa nozione anche la “famiglia di fatto”. Una consolidata giurisprudenza di questa Corte richiede soltanto che si tratti di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra due persone con legami di reciproca assistenza e protezione (tra le tante, Sez. VI, 24 gennaio 2007, n. 21329, Gatto; Sez. III, 13 novembre 1985, n. 1691, Spanu; Sez. VI, 7dicembre 1979, n. 4084, Segre). Nella specie risulta l’esistenza di una vera e propria stabile convivenza di fatto tra il B. e la G., durata oltre dieci anni, dalla quale sono nate due figlie, dando luogo ad una situazione qualificabile come famiglia di fatto, i cui componenti sono ricompresi nella tutela prevista dall’art. 572 c.p. Passando all’esame dell’altro motivo, deve escludersi l’insussistenza del reato per difetto del requisito della reiterazione delle condotte vessatorie. L’ordinanza impugnata ha messo in chiara evidenza i gravi indizi dì colpevolezza a carico dell’indagato, costituiti dalle dichiarazioni della persona offesa che ha riferito di subire da anni episodi di violenza fisica e psicologica da parte del B., sospesi solo da quando lo stesso è stato ristretto in carcere per altro reato, per poi riprendere immediatamente in occasione dell’ultimo permesso, fino all’episodio del 23 agosto 2007, quando vi è stato l’intervento dei Carabinieri, che hanno potuto constatare l’avvenuta aggressione ai danni della G. Si tratta di dichiarazioni che hanno ricevuto conferma non solo da quanto hanno potuto accertare i Carabinieri, ma anche da Rosa B., figlia minorenne della coppia, che ha confermato l’episodio dell’ultima aggressione. Sulla base di questi elementi deve ritenersi che correttamente il Tribunale ha ritenuto, allo stato degli atti, sussistenti i gravi indizi per la configurabilità del reato di maltrattamenti, avendo l’indagato posto in essere una condotta caratterizzata da continui e ripetuti fatti vessatori, concretizzatisi anche in vere e proprie aggressioni fisiche.

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Del tutto infondato è anche il motivo con cui il ricorrente sembra censurare la ritenuta sussistenza delle esigenze cautelari. Sul punto il Tribunale ha fornito un’ampia ed articolata motivazione, mettendo in rilievo non solo la gravità dei fatti contestati al B. , ma anche la sua “personalità trasgressiva e spiccatamente incline a commettere gravi reati di elevato allarme sociale”, tendenza dimostrata dalla riportata condanna per il delitto di violenza sessuale ai danni di minorenne (artt. 81, 609-bis c.p.). . Alla manifesta infondatezza dei motivi consegue l’inammissibilità del ricorso, con la condanna del B. al pagamento delle spese processuali e al versamento in favore della cassa delle ammende di una somma di denaro che si ritiene equo stabilire in euro 1.000,00. La Cancelleria provvederà agli adempimenti previsti dall’art. 94 comma 1-ter disp. att. c.p.p. P.Q.M. Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro mille in favore della cassa delle ammende. Depositata in Cancelleria oggi 22 MAG 2008 Art. 572 Maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorita', o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte, e' punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a venti anni. L'articolo 572 parla chiaramente di maltrattamenti svolti in famiglia (o verso fanciulli). Il significato che la Cassazione ha dato al termine famiglia è stato -consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo-. Quindi, è stata tolta dalla Corte la necessità, per considerare la coppia come famiglia, del vincolo matrimoniale. Nella sentenza la convivente è equiparata ad una moglie con relativi diritti e tutele. Sempre nella definizione di famiglia, data dalla Cassazione, vediamo come non sia specificato che la coppia debba essere eterosessuale, ma sono invece necessarie strette relazioni e consuetudini di vita o rapporti di assistenza e solidarietà per un periodo sufficientemente lungo. La definizione è riferita non solo alla coppia ma a tutto il nucleo familiare (anche i figli) con la definizione consorzio di persone. Nuovi poteri per le regioni e gli enti locali Con la riforma del titolo quinto si è modificata l'organizzazione delle competenze tra gli enti territoriali e lo Stato. La competenza speciale è passata dalle regioni allo Stato e viceversa. Quindi adesso sono le materie riservate allo Stato (e quelle concorrenti) a dover essere previste nella Costituzione, mentre per tutte le altre la competenza è su

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base regionale. È stata anche ampliata la competenza delle Province dei Comuni e delle città metropolitane (non ancora entrate a regime). Grazie all'ampliamento dei poteri concessi, i Comuni hanno potuto aprire dei registri per le coppie di fatto rivolti a tutte le coppie di conviventi che non vogliono o non possono contrarre matrimonio, ma per le quali possono essere altresì previsti dei diritti particolari. Esempio sono gli alloggi comunali. Il Parlamento non può obbligare i Comuni ad assegnare gli alloggi comunali secondo un certo criterio, ma è il Comune stesso a dover decidere le regole di assegnazione. Un comune potrebbe decidere di non discriminare le coppie sposate da quelle non sposate o tra una coppia eterosessuale e una omosessuale. Ci sono anche casi molto pratici: il diritto di opzione. “Se il Comune decide di vendere una casa popolare ad uso residenziale, l'assegnatario, ha diritto di opzione oppure ce l’ha il coniuge in comunità di bene. Se un uomo rinuncia ma è convivente con un altro uomo, secondo le leggi attuali il convivente, anche se ha convissuto con questa persona per più di cinque anni come richiede la legge, potrebbe essere obbligato a cambiare casa” afferma l’ex deputato del Prc Vladimir Luxuria. L'articolo 117 stabilisce anche che “Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”. La Costituzione assegna alle Regioni anche il compito di promuovere l'uguaglianza sostanziale con leggi.

Fonte: Corriere della Sera 12/02/2008

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Uguaglianza e famiglia nella Costituzione La Costituzione all'articolo 3 stabilisce l'uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Tra i rapporti etico-sociali l'articolo 29 parla invece di famiglia. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. Per la Costituzione la famiglia garantita dalla Repubblica è quella fondata sul matrimonio, non quella di fatto. L'eguaglianza dei coniugi viene messa a garanzia dell'unità familiare. Si potrebbe dire che nell'articolo 29 non è specificato che i due coniugi debbano avere sesso opposto. Ma al momento della scrittura il legislatore, probabilmente, non si era posto la questione delle coppie omosessuali. Tra i diritti fondamentali è presente però quello dell'uguaglianza, nello specifico i cittadini sono eguali davanti alla legge indipendentemente dal sesso e dalle condizioni personali e sociali. Da un punto di vista squisitamente giuridico possiamo sostenere che i due articoli contrastano con l'attuale legislazione sul matrimonio. Vista la gerarchia, le norme costituzionali sono prime rispetto a quelle che regolamentano il rapporto matrimoniale, quindi potremmo dire che le sentenze che fanno aperture verso le coppie di fatto applichino proprio i principi contenuti negli articoli precedenti, soprattutto l'articolo 3 riferendosi a “famiglia” come “consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà” e non “società fondata sul matrimonio”.

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Ave Maria: nuova “città ideale” basata sui principi cattolici pensata da Tom Monaghan. Qui sarà costruita la prima Università cattolica, negli Usa, da 40 anni

MARKETING RIVOLTO ALLE MINORANZE Marketing “diverso”

Il marketing è un ramo della scienza economica che studia il mercato e le relazioni al suo interno tra coloro che domandano beni e servizi e coloro che li offrono. È l'arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto: “delivery of satisfaction at a price”. Oggi molte aziende si stanno indirizzando a soddisfare gruppi minoritari, invece di un gran numero di consumatori. Questi gruppi promettono alle aziende maggiore

redditività. Secondo Marco David Benadì, direttore clienti di Dolce Advertising: “Le diversità religiose, etniche e sessuali hanno in qualche modo modificato il ruolo dell’uomo di marketing che da ‘cacciatore’, colui che colpisce un target, ha dovuto trasformarsi in ‘giardiniere’, colui che lo coltiva”. Target che hanno rappresentato un mondo sommerso oggi stanno trovando l'energia e il desiderio di esprimersi. In termini di profilo “il livello di istruzione e di reddito degli omosessuali è considerato nel complesso superiore alla media nazionale”. Secondo uno studio effettuato negli Stati Uniti “gli omosessuali connessi a internet sono superiori alla media e godono di un reddito mensile di circa 6000 dollari e in larga parte appartengono a ceti sociali e categorie culturali elevate. Sono mediamente più portati a viaggiare, a leggere, a trascorrere il weekend fuori casa e hanno una propensione alla cura del sé superiore”. Continua Benadì: “I nuovi target in questione sono abbastanza facili da raggiungere e da conoscere in quanto hanno una vita comunitaria ben segnalata. In particolare i gay hanno dei mezzi di comunicazione interamente dedicati”. In conclusione l'uomo di marketing deve “dare valore alla differenza sacrosanta che c’è tra gli esseri umani” facendo “l’equilibrista tra la sensibilità e la vicinanza verso i nuovi target e, allo stesso tempo, la necessità di mantenere una certa distanza dai più volgari e aberranti approcci che offendono il comune senso del pudore”.

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Marketing verso la comunità LGBT Non solo le aziende hanno come targhet la comunità omosessuale. Il sindaco di New York, Micheal Bloomberg, sostenuto dal presidente del Consiglio municipale Christine Quinn, dichiaratamente lesbica, ha deciso di promuovere la città ai turisti omosessuali. Il budjet è di 30 milioni di dollari e l'obiettivo è di attirare entro il 2015 almeno 50 milioni tra gay e lesbiche. Tra i mezzi prescelti i siti web GLBT, che offriranno anche sconti speciali a San Valentino nei più leggendari ristoranti e hotel di New York. Secondo un funzionario del comune “questo segmento demografico in forte espansione, statisticamente più ricco, sofisticato e spendaccione è l'ideale per l'industria del turismo New Yorkese. In ripresa dopo la crisi dell'11 settembre”. Dopo la legalizzazione del matrimonio gay il Massachussets ha visto fermarsi l'emorragia dei suoi migliori professionisti che emigravano all'estero. Dall'analisi fatta dal Boston Business Journal da quando l'omonima città ha legalizzato il matrimonio omosessuale i professionisti ad alto reddito sono fortemente aumentati. Per poter vivere con il proprio partner, nello Stato di 6 milioni di abitanti, si sono insediati nell'area un alto numero di lavoratori qualificati: avvocati, esperti di informatica, medici e giornalisti. Per un totale di oltre 10 mila coppie gay. Il nuovo mercato del web Negli ultimi anni negli Stati Uniti stanno chiudendo molti locali omosessuali. Da Boston a New York a San Francisco (dov'è presente il più grande quartiere gay a livello mondiale). Grazie all'accettazione dei cittadini oggi anche queste persone, una volta emarginate, sono sempre più integrate nella vita collettiva. La causa principale delle chiusure è imputata però ad internet. I giovani omosessuali non hanno più bisogno di sedersi al bancone di un bar per riconoscersi, né di andare nei bagni pubblici o nelle saune per incontrarsi. Ciò grazie ai nuovi siti del social network come Facebook, MySpace o dei servizi di comunicazione come Messanger o Skype dove mediante web cam è anche possibile vedersi e verificare più a fondo se c'è la voglia di approfondire il rapporto rispetto all'utilizzo della più fredda chat. Ma non solo i locali dedicati a questa minoranza stanno risentendo della crisi legata all'espandione degli utilizzi della rete. Chris Anderson, direttore di 'Wired' (bibbia dell'era digitale, che ha spiegato l'espansione di internet e la crisi della new economy) ha elaborato la teoria della “Long tail”. Lunga coda, quella di internet, che ha consentito l'apertura di nuovi mercati fino a quel momento impensabili. La Maggior parte dei libri venduti da Amazon non sono Bestsellr ma volumi che si trovano dietro il 130° libro nella classifica delle vendite. L'aumento d'efficenza legato al forte abbassamento dei costi permette di distribuire molti prodotti di massa. Ma anche di aprirsi agli svariati mercati di nicchia e poter soddisfare i desideri particolarissimi dei propri clienti. Tra i comparti più colpiti quello dell'elettronica, CompUsa uno dei più importanti punti vendita di computer a New York è stato costretto a chiudere insieme ai suoi 128 negozi sparsi per gli Stati Uniti (il 40% delle compravendite di elettronica avviene online). In crisi anche Blockbuster sotto la concorrenza dal negozio online Netflix con catalogo più vasto e consegna a domicilio. Problemi anche per le librerie: Border's costretto a vendere 300 megastore e affidarsi ad Amazon per le transazioni su internet. Per colpa di questi cambiamenti New York sta diventando un’area suburbana fatta da catene commerciali senz'anima che si sostituiscono ai piccoli negozi alternativi, librerie specializzate e locali atipici. Attività marginali e minoritarie migrano su Internet, dove gli individui possono trovare la rappresentazione dei propri gusti individuali.

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Non solo internet Tra le minoranze alla ricerca di prodotti di alta qualità c'è quella delle persone sensibili all'ambiente. Visti fino a pochi anni fa come poco più che Hippy sono oggi determinanti nelle scelte dei prodotti e nelle modalità di produzione che le aziende devono affrontare. Tra i settori emergenti quello della bioagricoltura dei prodotti ecologici e di quelli biologici. L'agricoltura biologica è quella svolta solo grazie a metodi e sostanze naturali, un ritorno al passato, dove, per esempio, il ciclo di produzione della carne prevede di utilizzare lo sterco degli animali per concimare il campo dove verrà coltivata la loro alimentazione. C'è una sottile differenza tra i prodotti biologici (completamente riassorbibili dall'ambiente) e quelli ecologici (reimmissibili in parte nell'ambiente, caratterizzati da un bassissimo utilizzo di sostanze tossiche e non riciclabili rispetto ai prodotti tradizionali concorrenti). La seconda opzione è la più seguita perché dà al cliente la sensazione di acquistare una merce di qualità e “totalmente” tollerabile dall'ambiente. In realtà il ciclo di produzione non è completamente sostenibile; ma i costi di ricerca e sviluppo, e quelli dei beni utilizzati per la produzione sono molto più vantaggiosi che nel caso si volesse produrre un prodotto biologico, soprattutto se pensiamo a prodotti di elettronica attualmente di fatto impossibili da costruire in modo biologico. Interessante anche lo sviluppo della bioedilizia. Anche qui un ritorno al passato con la costruzione di edifici, seguendo a volte semplicemente la logica: alberi caducifoglie dalla parte della casa dove picchia il sole, fermano il sole d'estate e lo fanno passare d'inverno. Ma questo tipo di architettura si caratterizza soprattutto per l'utilizzo di materiale naturale, calce e vernici biologiche e basso utilizzo del cemento, molto inquinante nella produzione per la necessità di ingenti volumi di energia e d'acqua, sostituito dall'acciaio. Tra le aziende nel settore bio c'è la Spring Color, sede a Castelfidardo, nata nel '58 da una famiglia di artigiani. Questa azienda inizialmente non seguiva criteri biologici ma dopo le malattie professionali del nonno e del padre, l'imprenditore Roberto Mosca ha deciso di -riconvertirla al “naturale”-. Si sono riscoperte le pitture all'uovo e al latte così da ottenere prodotti al 100% naturali e superiori alla concorrenza per estetica, traspirazione e rispetto della salute. La produzione attuale comprende: vernici, bio-acquarelli, bio-pennarelli e leganti semilavorati rivenduti ad altri produttori. I numeri delle vendite sono buone: l'azienda, negli ultimi anni, ha fornito finiture bioedili a più di centomila cantieri; vende all'estero a Francia, Belgio, Svizzera e Australia. I prodotti sono utilizzati anche per strutture di alto valore storico e culturale come il Palazzo dei Templari a Gerusalemme. Imprese come questa potrebbero utilizzare l'eccesso di produzione del latte italiano (500 000 litri) per il quale, vista la legge sulle quote latte, gli agricoltori sono obbligati a pagare all'Europa multe per 200 000 euro. La Spring Color ha ricevuto un riconoscimento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il premio per la “responsabilità sociale d'impresa” che segnala le 30 best practice aziendali (soprattutto tra le piccole e medie imprese che rappresentano il 90% dell'imprenditoria italiana). Bilancio sociale-ambientale Con l'aumentare di richieste di qualità da parte dei consumatori sensibili ai temi dell'ambiente alcune delle più grandi imprese hanno deciso di elaborare, oltre al bilancio di esercizio, quello ambientale. In questo bilancio l'azienda deve rappresentare quale è la sua politica etica e non la sua struttura

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patrimoniale/finanziaria e la redditività come avviene per il Bilancio redatto secondo le norme del Codice Civile e i principi contabili internazionali. Questo documento è rivolto non solo ai classici stakeholders cioè clienti, fornitori e investitori ma anche a tutte le persone che vengono a contatto in modo indiretto con l'azienda. L'esempio più calzante sono gli abitanti che vivono intorno all'impresa. A loro, grazie al bilancio sociale, viene data la possibilità di informarsi su quali sono le modalità di produzione, le modalità di trattamento dei rifiuti e quali sono le materie utilizzate. In questo periodo fenomeni studiati a livello mondiale come il NIMBY ([Not In My Back Yard ] non nel mio cortile) o “l'evoluzione” il BANANA ([Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything ] non costruite assolutamente nulla, da nessuna parte, vicino a niente) stanno creando seri problemi a stati che devono costruire infrastrutture e aziende che vogliono ingrandirsi e operare nel territorio. Per redigere il bilancio sociale non esiste una normativa, infatti non è nemmeno tra i documenti obbligatori. Ma esistono comunque linee guida definite da organizzazioni internazionali come: CEFIC (Council of European Chemical Industry) PERI (Public Enviromental Initiative) e l'FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei). La finalità fondamentale è quella di mettere in mostra come viene utilizzata la risorsa ambiente. Alcuni esempi di bilancio sociale sono: quello di processo e quello di prodotto. Entrambi redatti in relazione all'oggetto. Il primo (di processo) prende in esame l'impiego di prodotti (input produttivi) materie prime, energia, acqua e le immissioni nell'ambiente derivanti dalla lavorazione (output produttivi): prodotti finiti, scarichi inquinanti. Il secondo (di prodotto) analizza la vita del prodotto: da quando viene estratta la materia prima, gli input e gli output ambientali durante la lavorazione, arrivando alla distribuzione e quindi allo smaltimento. L'evoluzione della normativa ambientale in senso restrittivo ha permesso al managment dell'azienda di utilizzare i dati contenuti nel bilancio sociale per diminuire i costi legati alle leggi ambientali. I prodotti fatti secondo i principi dello sviluppo sostenibile, ma più in generale, i prodotti creati con un'etica, hanno un valore determinato non solo dalla loro affidabilità, dal desing, dalla tecnologia, ma hanno un valore aggiunto, quello di soddisfare la coscienza, l'anima del consumatore. Il valore aggiunto di rendere il consumatore felice.

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FONTI: 4ndrea.blogspot.com spotx.blogosfere.it

advertiser.it SpringColor

ansa.it stefanobolognini.it arcidonna stop-discrimination.info

babiloniamagazine.it studiolegalelaw.it

ccsnews.it CNN

Tesina di Simona Biondini 5° c anno 04/05: novecento senza libertà: i sistemi totalitari

consiglieraparitatorino.it tgcom.mediaset.it controlaviolenza.it The History channel

Corriere della Sera unionesarda.it corriere.it viaggi.alice.it cronologia.leonardo.it virgilio.it dossier omofobia Italia w3.uniroma1.it ec.europa.eu waltergianno.splinder.com Encarta Wikipedia

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Indice: Fenomeni di discriminazione nel tempo 3

⟩ Etnie e Cultura ⟩ Religione

Discriminazione razziale 4

⟩ Razzismo nei sistemi dittatoriali ⟩ La razza Ariana

Discriminazione della donna 6

⟩ Discriminazione della donna dagli anni del dopoguerra ad oggi 6 ⟩ Ruolo delle donne: oggi 7

Discriminazioni riguardanti la sessualità 8

⟩ Cause dell’omosessualità 8 ⟩ Le politiche sul tema delle differenze sessuali 9

Famiglia di fatto 10

⟩ Nuovi poteri per le regioni e per gli enti locali 12 ⟩ Uguaglianza e famiglia nella Costituzione 14

Marketing rivolto alle minoranze 15

⟩ Marketing “diverso” 15 ⟩ Marketing verso la comunità LGBT 16 ⟩ Il nuovo mercato del web 16 ⟩ Non solo internet 17 ⟩ Bilancio sociale-ambientale 17

Fonti 19