“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”

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1 “Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa” Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione Facoltà di Sociologia Università Milano-Bicocca 2009 Simone Sarti

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“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”. Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione Facoltà di Sociologia Università Milano-Bicocca 2009 Simone Sarti. Lezione. Causalità Corbetta, capitolo 3 1. Il disegno della ricerca 2. Concetti, indicatori e variabili - PowerPoint PPT Presentation

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“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”

Corso di Laurea in Scienze dell’OrganizzazioneFacoltà di Sociologia

Università Milano-Bicocca

2009Simone Sarti

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Lezione

CausalitàCorbetta, capitolo 3

1. Il disegno della ricerca2. Concetti, indicatori e variabili3. Gli errori di rilevazione

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Il disegno della ricerca

Il disegno della ricerca costituisce un insieme di passaggi logicamente strutturati che definisce le

azioni che lo studioso deve seguire per indagare un fenomeno.

Il rapporto tra teoria e ricerca è strutturato e composto di fasi sequenziali, nelle quali secondo un

processo deduttivo, le formulazioni teoriche precedono l’osservazione del fenomeno che si vuole

indagare.

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Il disegno della ricerca

Negli studi quantitativi il disegno della ricerca è definito in modo rigoroso, e si ambisce alla produzione di conoscenza

scientifica.

-Cumulatività delle conoscenze-Controllabilità delle procedure

-Pubblicità delle procedure

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“Se ho visto più lontano è perché stavo sulle spalle dei giganti”

Newton

“La scienza è pubblica e non privata” Merton

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Il disegno della ricerca

TEORIA

Interrogativo di ricerca

IPOTESI

RACCOLTA DEI DATI

ANALISI DEI DATI

RISULTATIInterpretazione

e ritorno alla teoria

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TEORIA

Interrogativo di ricerca

IPOTESI

RACCOLTA DEI DATI

ANALISI DEI DATI

RISULTATI

Contesto della scoperta.

Dalla rassegna teorica e dagli interessi del ricercatore scaturiscono gli interrogativi di ricerca.

MOMENTO DEDUTTIVO

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TEORIA

Interrogativo di ricerca

IPOTESI

RACCOLTA DEI DATI

ANALISI DEI DATI

RISULTATI

Le ipotesi sono costruite attraverso i concetti.

Le Hp (e i concetti) devono essere operativizzabili (empiricamente traducibili)

Controllabilità empirica delle

ipotesi

Falsificazionismo K.Popper

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Ipotesi scientifiche falsificabili

Durkheim, “il suicidio”: comunità cattoliche e protestanti hanno differenti tassi di suicidio.

PRIN 2005: l’ordinamento del prestigio delle occupazioni è rimasto lo stesso negli ultimi 20 anni in Italia.

Sampson e Laub: le caratteristiche sociali di base influenzano il comportamento anti-sociale degli adolescenti non direttamente, ma attraverso la mediazione di alcune

variabili processuali legate al comportamento dei familiari.

Disuguaglianze intergenerazionali: il titolo di studio dei genitori condiziona le carriere scolastiche dei figli.

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Ipotesi non falsificabili, perché indefinibili empiricamente

In futuro il progresso tecnologico renderà tutti più felici.

Impossibilità di osservazione (avere dati)

del fenomeno

Concetti ambigui e non osservabili

Nel settecento le persone vivevano meglio che ai nostri giorni.

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TEORIA

Interrogativo di ricerca

IPOTESI

RACCOLTA DEI DATI

ANALISI DEI DATI

RISULTATI

La raccolta dei dati avviene attraverso procedure campionarie standardizzate che permettono di conoscere (in parte) l’errore di misura delle informazioni rilevate.

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TEORIA

Interrogativo di ricerca

IPOTESI

RACCOLTA DEI DATI

ANALISI DEI DATI

RISULTATI

Le analisi permettono di sintetizzare le informazioni a scopo descrittivo, e di realizzare test statistici allo scopo di sottoporre a controllo empirico le ipotesi di ricerca.

Analisi monovariata, bivariata e multivariata.

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TEORIA

Interrogativo di ricerca

RISULTATIInterpretazione

e ritorno alla teoria

I risultati corroborano oppure falsificano Hp, o possono modificare gli interrogativi iniziali allo scopo di re-definire tutto il disegno della ricerca.

MOMENTO INDUTTIVO

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Concetti e indicatori

Un concetto racchiude il significato di un segno linguistico o di un immagine mentale

I concetti sono necessari per rappresentare il reale.

Essi rispondono alla necessità diDIFFERENZIARE E RIDURRE LA COMPLESSITA’

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Concetti

- Il peso- Il titolo di studio- La salute- La libertà

Concretezza

Astrazione

I concetti possono essere disposti lungo un continuum ideale di concretezza o astrazione:

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Concetti

Nel ragionamento scientifico i concetti sono i “mattoni” delle ipotesi,

le quali possono essere sottoposte a vaglio empirico.

Tuttavia i concetti per essere utilizzati in ipotesi “falsificabili”, devono essere tradotti in proprietà osservabili (e misurabili) su delle unità di analisi.

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Concetti

Per testare un’ipotesi, occorre passare dai concetti che la definiscono, alle proprietà di questi concetti, e all’ – operativizzazione in variabili di queste proprietà.

CONCETTO

Proprietà VARIABILE

Operativizzazione

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ConcettiESEMPIO: HP – L’istruzione rende più sani.

Il concetto “istruzione” deve essere tradotto in un concetto più concreto (che è chiamato INDICATORE), che potrebbe essere

quello di titolo di studio. Il quale viene OSSERVATO attraverso le sue proprietà (ad esempio la gradazione) che possono

assumere STATI differenti.

Gli STATI sono misurati attraverso una definizione operativa, la quale costituisce un insieme di regole che traducono le

proprietà dei concetti in variabili. Ossia…“…il complesso di regole che guidano le operazioni con cui lo stato

di ciascun caso sulla proprietà X viene rilevato, assegnato a una delle categorie stabilite in precedenza .“ Marradi 1980

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Concetti e indicatoriCONCETTO

ASTRATTO

Proprietà VARIABILE

Operativizzazione

Concetto “concreto”

INDICATORE

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Concetti e indicatori

CONCETTO

ASTRATTO

Proprietà VARIABILE

Operativizzazione

Concetto “concreto”

ISTRUZIONE

Titolo di studio

Gradazione del titolo

INDICATORE dell’istruzione

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ConcettiIl processo nel quale si applica la definizione

operativa è l’OPERATIVIZZAZIONE.

ES: L’istruzione rende più sani.

ES - Definizione operativa: quando l’unità di analisi

(il soggetto) dichiara di aver terminato gli studi con le scuole dell’obbligo, segnare la risposta 1, quando il soggetto dichiara di aver terminato gli

studi con il diploma segnare la risposta 2, eccetera.

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Procedure di operativizzazione

ClassificazioneOrdinamento

ConteggioMisurazione

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Concetti tradotti in variabili

CONCETTO (INDICATORE)

Proprietà OperativizzazioneREGISTRAZION

ESULLA VARIABILE

PESO Peso di una personaMISURAZIONE

Pesatura65 Kg

LIVELLO SCOLASTICO

Gradazione del titolo di studio

CLASSIFICAZIONEIntervista e registrazione

della risposta

3 - Diploma di maturità

DIMENSIONI DEL NUCLEO

FAMILIARE

Numero di persone nel nucleo familiare

CONTEGGIOConta delle persone che appartengono allo stesso

nucleo familiare

4

ETA’Numero di anni

compiuti

MISURAZIONELettura dell’anno di

nascita dal documento d’identità, differenza con

l’anno corrente e registrazione della

risposta

23 anni

GRADIMENTO DI TRE PARTITI

GradimentoORDINAMENTO

L’intervistato indica l’ordine dei partiti

Partito in 1° posizione

Partito in 2° posizione

Partito in 3° posizione

OCCUPAZIONETipo di condizione

occupazionale

CLASSIFICAZIONEIntervista e registrazione

della risposta1 - Occupato

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Lo stesso concetto può essere tradotto diversamente

CONCETTO (INDICATORE)

Proprietà OperativizzazioneREGISTRAZION

ESULLA VARIABILE

ANDARE A TEATRO Frequenza

ORDINAMENTORegistrazione fra tre

modalità riferite all’ultimo mese: “spesso, qualche

volta, mai”

1 - spesso

ANDARE A TEATRO FrequenzaCONTEGGIO

Registrazione del numero di volte nell’ultimo mese

2

ANDARE A TEATRO GradimentoORDINAMENTO

Registrazione su scala Likert della soddisfazione

4 - “Molto soddisfatto”

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Misurazione degli stati di salute 

Variabili su cui è misurata la salute degli individui.

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Le unità di analisi

Le unità di analisi sono gli oggetti su cui noi rileviamo gli stati delle proprietà che

sono si nostro interesse.

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Le unità di analisi

IndividuiAggregati di individui

Gruppi-organizzazioni

EventiProdotti culturali

Proprietà

Un

ità d

i analis

i

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Le unità di analisi: gli individui

La maggior parte della ricerca sociale avviene considerando come unità di analisi l’individuo.

Le proprietà rilevate sono inerenti a:-caratteristiche socio-demografiche

-comportamenti-atteggiamenti o opinioni

-valori-possesso di beni

-eccetera

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Le unità di analisi: aggregati di individui

Le proprietà riguardano degli attributi individuali nel loro insieme (generalmente a livello ecologico/territoriale)

Le proprietà rilevate fanno riferimento ad indicatori ecologici che “sintetizzano” un’informazione

AD ESEMPIO:PIL pro-capite dei comuni italiani

% di disoccupati negli stati europeiTassi di mortalità nelle regioni italiane

Num. medio di sigarette fumate al giorno per persona nelle diverse province

AGGREGATI TERRITORIALI

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Le unità di analisi: gruppi/organizzazioni

Le proprietà riguardano in questo caso le caratteristiche dei gruppi e non degli individui

che ne fanno parte

AD ESEMPIO:-Fatturato delle prime 100 aziende della provincia

-Numero degli studenti delle scuole lombarde-Numero di parlamentari nei paesi europei

-Seggi attribuiti ai partiti

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Le unità di analisi: eventi

Talvolta oggetto di studio sono eventi, e le proprietà vengono registrate su di essi.

AD ESEMPIO:-Caratteristiche dei conflitti in Africa dal

Dopoguerra-Durata degli episodi lavorativi (primo lavoro) -Durata degli scioperi alla FIAT negli anni ‘80

-Adesione alle manifestazioni di piazza

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Le unità di analisi: prodotti culturali

Raramente l’attenzione della ricerca è rivolta a precise rappresentazioni simboliche o prodotti culturali. Le proprietà rimandano all’Analisi del contenuto che focalizza l’attenzione

sullo studio della comunicazione.

AD ESEMPIO:-Ricorrenza di certi temi negli articoli in prima pagina di un

giornale-Caratteristiche di un certo tipo di spot

-Caratteristiche dei telegiornali-Meta-analisi degli articoli scientifici

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Variabili

Possono applicarsi diverse tipologie di variabili. Le principali sono definite in base a:

- alla scala di misurazione- alle relazioni che intercorrono tra loro

- all’osservabilità

NB: se una variabile registra sempre lo stesso stato rispetto alla proprietà osservata è detta

COSTANTE.

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Variabili: la scala di misurazione

Si distinguono tre principali livelli di misurazione delle variabili: nominale, ordinale e cardinale.

A seconda della scala di misurazione cambiano le procedure di rilevazione (operativizzazione delle

proprietà in casi) e le analisi applicabili.

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Variabili NOMINALIQuando le modalità non sono ordinabili e possiedono un alto grado

di autonomia semantica (le modalità hanno senso di per sé, indipendentemente dalle altre).

La fede religiosaL’essere d’accordo o no (si/no) con una certa affermazioneLa condizione occupazionaleIl colore dei capelliIl genere

Non è possibile nessuna operazione aritmetica sulle modalità. Tuttavia alle modalità è possibile attribuire dei valori a cui

corrispondono delle etichette. Ad esempio per il genere (variabile nominale): 1=femmina;

2=maschio

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Variabili ORDINALIQuando le modalità sono ordinabili e possiedono un

basso grado di autonomia semantica.

La frequenza di un certo luogo (spesso, qualche volta, mai) …teatro u.m.

L’ordinamento in preferenze di alcuni colori (rosso, giallo, verde)L’essere molto, abbastanza, poco o per niente d’accordo …Il livello d’istruzione in gradi scolastici.

È possibile applicare sulle modalità operazione di confronto (<>=). Alle modalità è possibile attribuire

dei valori a cui corrispondono delle etichette. Ad esempio per il titolo di studio: 4=Laurea;

3=Diploma; 2=Licenza Media; 1=Licenza Elementare

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Variabili CARDINALI (e quasi-cardinali)

Quando le modalità costituiscono numeri derivati da misurazioni discrete (conteggi) o continue, e non possiedono

nessun grado di autonomia semantica (le modalità non hanno senso di per sé, se non in relazione alle altre).

L’altezza in centimetriL’età in anniIl redditoGrado di accordo tra 0 e 100 su una certa

affermazione*

È possibile applicare sulle modalità tutte le operazione di confronto (-+*/). Le modalità corrispondono ai valori, e non

vengono attribuite etichette.

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Variabili dipendenti e indipendenti

Quando è possibile considerare che due variabili sono in relazione di causa-effetto (o ipotizzate come tali)

è possibile distinguerle :

Le variabili indipendenti sono le variabili “causa”, che realizzano un “effetto” sulle variabili DIPENDENTI.

Generalmente si indicano le var.dipendenti con la Y, e le variabili indipendenti con la X.

Y =f(X)

EXPLICANDUM EXPLICANS

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Variabili dipendenti e indipendenti

Le variabili indipendenti sono di tipo ascrittivo quando riguardano caratteri anagrafici, altrimenti

sono considerate come tali in base a considerazioni squisitamente teoriche.

Ad esempio, ponendo in relazione titolo di studio e genere, solo la seconda può assumere la

condizione di indipendente.

Oppure, tra valori e comportamenti, teoricamente si è orientati a considerare i secondi come effetto del

sistema valoriale incorporato dalle identità individuali.

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Variabili osservate e latenti Le variabili sono distinte tra latenti ed osservate

quando

… in un qualche modello statistico sono impiegate le variabili (normalmente presenti in un data set),

direttamente derivate dalle operativizzazioni delle proprietà osservate,

… ed a queste si aggiungono delle variabili che non sono osservate direttamente, ma “sussunte” da

altre variabili osservate (con un certo errore misurabile).

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ESEMPI DI FATTORI LATENTI

Risorse econ.fam.

Soddisfazione economica

DEPRIVAZIONE ECONOMICA

Situazione economica

Salute percepita

Soddisfazione salute

CATTIVA SALUTE

+ 0.83+ 0.87

+ 0.59 + 0.78+ 0.90

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IndicatoriCome abbiamo visto quando si ha a che fare con concetti astratti, occorre scendere lungo la scala di astrazione ed utilizzare concetti più concreti le cui

proprietà sono operativizzabili in variabili.

ESEMPIO: HP – L’istruzione rende più sani.

Il concetto “livello scolastico” è INDICATORE del concetto più astratto “istruzione”.

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Indicatori e indiciPer alcuni concetti particolarmente complessi

possono essere utilizzati più indicatori.

In fase di raccolta dati, vengono registrati gli indicatori-concetti concreti.

In fase analitica tali indicatori sono sintetizzati (allo scopo di ricostruire idealmente il

concetto più astratto e complesso) in un INDICE COMPOSITO.

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ESEMPIO:

Il concetto complesso INDICE di XENOFOBIA,

deve essere declinato in concetti più semplici e concreti.

1) Quando incontri persone che parlano un’altra lingua ti senti disturbato? Da 1 a 7 dove 1 è per niente e 7 molto.

2) Quando incontri persone di un’altra etnia ti senti disturbato?

Da 1 a 7 dove 1 è per niente e 7 molto.

3) Quando incontri persone di un’altra religione ti senti disturbato?

Da 1 a 7 dove 1 è per niente e 7 molto.

I tre indicatori, una volta rilevati sul campione, vengono ricomposti in un’unica variabile-indice di xenofobia.

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Errore di rilevazione

Nel passaggio dai concetti alle variabili è possibile incorrere in diversi tipi di errore.

Valore osservato = Valore vero + Errore

Errore= Errore sistematico + Errore accidentale

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Errore sistematico *

E’ un errore costante che si presenta in tutte le rilevazioni. Il suo valore medio è diverso da zero,

ossia il “valore osservato” sbaglia sistematicamente nello stimare il “valore vero”.

Ad esempio se chiediamo in una serie di interviste telefoniche il reddito dell’ultimo mese sappiamo che tendenzialmente registreremo in media un

valore che è una sottostima di quello vero.

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Errore accidentale *

E’ un errore variabile che cambia a seconda della rilevazione. E cambierebbe anche se ripetessimo la

rilevazione sullo stesso individuo.Su tutti i possibili campioni il suo valore medio atteso

è zero.

Gli intervistati sulla collocazione politica (1 sinistra-10 destra) possono comprendere male la domanda

(individualmente), ma in media gli errori tenderanno ad annullarsi.

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Errore accidentale

Errore accidentale + Errore sistematico

E(t)=0 E(t)=a

Il centro è il valore vero!

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CONCETTO

Indicatore VARIABILE

Errore di operativizzazione **

FASE TEORICA FASE EMPIRICA

Errore di indicazione *

(validità dell’indicatore)

proprietà

SELEZIONE (nelle survey)

Copertura Campionamento Non risposta

OSSERVAZIONE

Intervistatore Intervistato

Strumento Modo

Trattamento dati

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Errore di operativizzazione **

ERRORE DI SELEZIONE

(nelle survey)

Copertura: le unità di analisi non sono

raggiungibili

Campionamento: i dati sono relativi solo

a una parte della popolazine (inferenza)

Non risposta: unità che si rifiutano di

rispondere

ERRORE DI OSSERVAZIONE

Intervistatore

Intervistato

Strumento: domande sbagliate

Modo: metodo di rilevazione del dato

ERRORE nel Trattamento dei

dati

Errori di inputazione, di codifica, o in

generale nella manipolazione

dei dati

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Errore di operativizzazione **

ERRORE DI SELEZIONE

(nelle survey)

Copertura: le unità di analisi non sono

raggiungibili

Campionamento: i dati sono relativi solo

a una parte della popolazione (inferenza)

Non risposta: unità che si rifiutano di

rispondere

ERRORE DI OSSERVAZIONE

Intervistatore

Intervistato

Strumento: domande sbagliate

Modo: metodo di rilevazione del dato

ERRORE nel Trattamento dei

dati

Errori di inputazione, di codifica, o in

generale nella manipolazione

dei dati

ESEMPI

Interviste telefoniche a fissi

Errore di campionamento

Indagini web, auto-selezione

Intervista telefonica troppo lunga

Domande tendenziose (scala asimmetrica)

Errata comprensione della domanda

Registrazione errata delle risposte

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Attendibilità e validità

La validità è il grado con il quale una certa procedura di traduzione di un concetto in variabile

effettivamente rileva il concetto che si intende rilevare. Legata all’errore sistematico, difficilmente

individuabile

L’attendibilità è il grado con il quale una certa procedura di traduzione di un concetto in una

variabile produce gli stessi risultati (in più misurazioni con lo stesso strumento o con più strumenti). Legata all’errore accidentale. Più domande nella stessa batteria sullo stesso

argomento.

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Un modo di misurare l’attendibilità è l’alfa di Cronbach

Vengono fatte una serie di domande diverse sullo stesso argomento (o concetto).

Se le risposte risultano tra loro “correlate” allora le variabili ad esse associate costituiscono

indicatori affidabili del concetto.

Esempio a pagina 249 del Corbetta.