Teorema | Roberto Ghezzi - catalogo opere
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Transcript of Teorema | Roberto Ghezzi - catalogo opere
T E O R E M A
R O B E R T O G H E Z Z I
A cura di
Giovanni Faccenda, Tiziana Tommei
Firenze, Palazzo Medici Riccardi, Sale Fabiani
4 - 30 aprile 2015
Con il Patrocinio di Comune di Cortona e
Città Metropolitana di Firenze
Inaugurazione
Sabato 11 aprile 2015 ore 17.30 – 19.00
Sala Fabiani, Palazzo Medici Riccardi
Via Cavour 3, 50129 Firenze
Giovanni Faccenda
L’universo evocato
«Il divino è ovunque,
anche in un granello di sabbia».
Caspar David Friedrich
Abitata com’è da seduzioni immaginifiche e incanti mistici, la pittura
di Roberto Ghezzi mostra nella sua stagione più recente i frutti
prosperosi di una ricerca insistita nell’ermetico universo dell’invisibile.
Accortosi «dell’inganno consueto», ovvero «di chi crede che la
realtà sia quella che si vede» – per citare i versi paradigmatici di due
liriche di Montale –, Ghezzi si è spinto oltre, realizzando un proprio
«teorema»: conditio sine qua non per addentrarsi in taluni
meccanismi ancestrali insiti nella natura, dei quali indagare il mistero
accentuato, talvolta, da parvenze leggiadre eppure allo stesso
tempo ingannevoli.
In un ambito espressivo squisitamente estetico, arricchitosi, ora, di
nuove prospettive mentali, egli ha dunque tratto spunto da
fascinazioni complesse e talvolta persino enigmatiche, sospese fra le
algide acque del mare, o di un lago, e il sinuoso incedere della
campagna, là dove il silenzio coltiva risonanze memoriali e la luce è
indizio di ulteriori rebus destinati a rimanere irrisolti.
Non fosse altro che per quella tensione emotiva della quale risultano
pervasi i suoi orizzonti blu o verdi, invero accordi cromatici ricchi di
sequenze pittoriche progressive, simili dipinti – pare il caso di
aggiungere - meriterebbero di essere altresì approfonditi anche per
alcuni cerebrali fraseggi: tagli figurali elaborati come arcane
architetture radicate nello spirito, ambientazioni rarefatte ormai
prossime a un realismo magico, parvenze illusorie in cui indovini,
nascosti, folletti e spiriti come in una commedia di Shakespeare; di
più, una diffusa varietà di fragranze – ora d’erba bagnata ora di
salsedine – che improvvisamente tornano a offrirsi generose alle
narici.
Nulla risulta casuale in questo inedito ciclo della pittura di Ghezzi, a
cominciare dai formati delle tele – sovente quadrate – che egli ha
scelto. Ma piuttosto che pensare soltanto a una singolare
rivisitazione del teorema di Pitagora – visivamente enucleato con tre
diversi quadrati costruiti su ognuno dei lati di un triangolo rettangolo
–, si indirizzi la propria considerazione verso gli arcani dei quali si è
servito il «matematico» Piero della Francesca per accrescere lo
spessore filosofico di soggetti e fondali che hanno vinto la loro sfida
con il tempo: da questi, infatti, Ghezzi si è mosso per conquistare,
infine, una esclusiva identità creativa, quantunque nel suo lavoro
tuttora echeggi – sapientemente orchestrata – la sublime lezione di
Caspar David Friedrich.
Umori romantici continuano così ad albergare in quadri che hanno
fatto propri i segreti dell’aurora e del crepuscolo, verità rimaste a
vorticare nelle più algide temperature intime, il senso, alto, di una
riflessione affidata a un mondo evocato prim’ancora che
rappresentato in pittura. Mentre nell’opera di Ghezzi, salutari, ritrovi
le visioni paesaggistiche del cinema di Antonioni e ascolti, oracolo
ispirato, l’immortale Quasimodo:
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
Venezia, febbraio 2015.
Tiziana Tommei
Romanticismo Inverso
Un minimalismo formale che, partendo dal Creato, arriva a sondarlo
e, metaforicamente, a sventrarlo nel tentativo di sviscerarne
l’essenza. Il modus operandi di Roberto Ghezzi, muovendo dalla
contemplazione neoromantica del mondo, ne avvia lo
stravolgimento nell’accezione di una sorta di sintetismo analitico.
Equilibrio, ordine, pulizia, sottrazione, rarefazione, controllo: tutti
questi fattori sono tenuti insieme sulla base di un minimalismo in bilico
– da sempre – tra figurazione e astrazione.
Oggi, dopo tre anni, osservando le ultime opere di Roberto Ghezzi,
mi trovo a tracciare un quadro chiaro, ma al contempo aperto,
perché inevitabilmente passibile di ulteriori sviluppi. Un leitmotiv del
suo operato pittorico è la capacità, intrinseca ad ogni sua
realizzazione, di gettare un ponte ideale tra quanto rappresentato e
il riguardante.
Chi osserva è chiamato ad assumere un ruolo attivo rispetto al
quadro: invitato a guardare oltre un’apertura immaginaria verso un
paesaggio infinito, egli è lasciato libero di riconoscere quel luogo
secondo il proprio immaginario, in ossequio al proprio background o
ai propri sogni. Non esiste un corrispondente reale diretto di quel
luogo: la matrice è indubbiamente nella natura, ma sono la
memoria e i sentimenti derivanti dalla presa in esame della realtà
fenomenica a guidare la mano del pittore. I suoi paesaggi sono
visioni mentali, che, sebbene abbiano una primordiale origine en
plein air, nascono e prendono forma in atelier.
Lo studio del pittore è quanto mai indicativo di taluni aspetti che
appartengono alla sua opera: il silenzio, il grigio delle pareti,
l’assenza di oggetti (ad eccezione degli strumenti del mestiere); un
ambiente dove tutto è ridotto all’essenziale e in cui vige un clima di
calma contemplativa - la stessa che restituisce nel suo lavoro. Ghezzi
lavora sempre più nel rispetto di leggi formali, compositive e
tecniche stabilite. Nel discorrere di pittura parla di “codici”, “fulcri”,
“sequenze” e il termine più esplicativo che ha utilizzato è “equazione
estetica”. Le linee citate nell’incipit sono vettori, assi che mettono in
comunicazione gangli i quali, a loro volta, conferiscono alla
dimensione compositiva un suo equilibrio formale, cristallizzato e
inalterabile. Le stesse linee o tagli sono la trasposizione, in forme
pure, di elementi naturali, fino, talvolta, a segnare il superamento
della forma, verso esiti di pittura informale.
Il minimalismo e l’antinaturalismo cromatico seguono criteri non
emotivi, ma cognitivi. Ghezzi dipinge le montagne blu non perché le
senta tali, ma per gli intenti di una ricerca protesa verso finalità di
estrema sintesi ed epurazione di ogni parvenza di caos. Così, come
quei pochi elementi inseriti nello spazio della pittura sono selezionati
e occupano una posizione precisa non modificabile – pena
l’equilibrio del tutto – così la scala cromatica, giocata su pochi e
scelti toni freddi, funge da variabile costruttiva.
I suoi più recenti lavori sono ricettacoli di virtuosismi tecnici: le
successive velature, applicate con fare lento e ponderato sulla tela,
mimano l’effetto di un velluto o di una seta dispiegati su orizzonti
definiti e su di una texture pittorica compatta. Gli alberi, privi di rami,
sono colonne che attraversano senza interruzione la tela, creando
una struttura architettonica, una griglia, un gioco di assi cartesiani. I
campi verdi o terrosi, sempre alieni da qualsiasi presenza umana o
segno antropico, sono superfici materiche, spesse, incise o
attraversate da spatolate gravide di pigmento.
I tagli delle rappresentazioni suggeriscono sempre una prosecuzione
dello spazio della pittura oltre i limiti della tela; egli gioca così
sull’effetto di un’istantanea fotografica, bloccando, fuori dal tempo
e dallo spazio, come in un fermo immagine, un’idea che si nutre
dell’io del suo creatore e della natura che lo circonda e che lo
affascina. Una natura, quella restituita da Roberto Ghezzi, innalzata
in un iperuranio, luogo incorruttibile, non terreno, immutabile ed
eterno.
TEOREMA 1
Olio su tela
cm 150X100
€ 1.500, 00
TEOREMA 2
Olio su tela
Cm 80x160
D i t t i c o
€ 1.500, 00
TEOREMA 3
olio su tela
cm 100x80
€ 1.100,00
TEOREMA 4
olio su tela
cm 100x150
€ 1.500, 00
TEOREMA 5
olio su tela
cm 150x100
€ 1.550, 00
TEOREMA 13
olio su tela
cm 120 x 80
€ 1.200, 00
TEOREMA 6
olio su tela
cm 100x150
€ 1.500, 00
TEOREMA 7
olio su tela
cm 100x350
t r i t t i c o
€ 2.700, 00
TEOREMA 8
olio su tela
cm 100x100
€ 1.200, 00
TEOREMA 9
olio su tela
cm 100x150
€ 1.500,00
TEOREMA 12
olio su tela
cm 100x100
€ 1.200, 00
TEOREMA 10
olio su tela
cm 150x100
€ 1.500, 00
TEOREMA 11
olio su tela
cm 100x100
€ 1.200, 00
TEOREMA 18
olio su tela
cm 100x100
€ 1.200,00
TEOREMA 19
olio su tela
cm 100x300
trittico
€ 3.200,00
TEOREMA 23
olio su tela
cm 30x30
€ 350, 00
TEOREMA 20
pastelli su carta
cm 30 x 30
€ 300, 00 cad.
TEOREMA 21
pastelli su carta
cm 11 x 11
€ 150.00 cad.
Roberto Ghezzi è nato nel 1978 a Cortona, dove
attualmente vive e lavora. Nipote del noto artista cortonese Gino
Ghezzi, inizia a dipingere molto precocemente, frequentando lo
studio di scultura e pittura di famiglia. Apprende le basi del disegno
e della pittura dal nonno e dal padre.
Negli anni approfondisce la tecnica del suo linguaggio artistico
presso la Scuola “Processi Percettivi” all’Istituto d’Arte Piero della
Francesca di Arezzo e successivamente frequentando i corsi di
nudo, incisione e storia dell’arte presso l’Accademia delle Belle Arti
Di Firenze.
Dagli anni Novanta espone con regolarità , in Italia (Museo Luciana
Matalon - Milano, Chiostro del Bramante - Roma, Palazzo Medici
Riccardi - Firenze) e all’estero (Battersea Park - Londra, PuDong -
Shangai). Attivo in premi e concorsi, ha ottenuto, nella sua ormai
quasi trentennale carriera artistica, positivo e crescente riscontro di
pubblico e critica, nonché di galleristi e collezionisti.
E’ stato indicato dal Prof. Giovanni Faccenda tra gli artisti meritevoli
di entrare a far parte del prestigioso Catalogo dell’Arte Moderna,
Editoriale Giorgio Mondadori.