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31-May-2020Category
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[TELELAVORO E COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA, VINCOLI E OPPORTUNITÀ]
RELATORE
FRANCA FACCIOLI
PATRIZIA CINTI
CORRELATORE
PIERA RELLA
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A me
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TELEWORK Una nuova prospettiva per lavorare.
INDICE
Introduzione
Cap.1..........Il Telelavoro, opportunità e vincoli.
1.Nascita e sviluppo del Telelavoro
1.1 Le origini e la soluzione ecologica…11
1.2 Un po’ di storia attraverso iniziative, incentivi e
bonus…14
1.3 Considerazioni sul nuovo fenomeno…24
1.4 I vincoli e le opportunità…34
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2. Buone pratiche di Telelavoro in Italia e in Europa
2.1 La validità del telelavoro…37
2.2 Oltre confine…41
2.3 La realtà italiana…44
2.4 Secondo i dati di alcune ricerche…48
Cap.2……….La normativa e i diritti in altri paesi
europei.
1. riferimenti normativi sul Telelavoro
1.1 La normativa…50
1.2 L’ Accordo Quadro…54
1.3 L’ aggiornamento con la legge di Stabilità…57
2. Un approfondimento: La normativa per la PA…62
3. Un approfondimento: La normativa Europea…68
Cap.3..........Descrizione di un caso: Università
Roma TRE, molto più che un esperimento.
1. Oggetto di indagine e scopo dell’indagine, 2. Ipotesi di
lavoro …73
2. Metodologie e tecniche di rilevazione
3. Descrizione dei risultati
4.1 La nascita di un’esigenza
4.2 La proposta e la sperimentazione
4.3 Il bando
4.4 La metodologia e le tecniche impiegate
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4.5 Valutazione dei risultati e considerazioni
sull’ esperienza realizzata
Cap.4……… 2014 Anno della conciliazione…e
poi la definizione di smartwork
1. Conciliazione famiglia- lavoro
2. Smartwork, il telelavoro 2.0
Conclusioni
Bibliografia
Sitografia
Ringraziamenti
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Questo traguardo lo dedico a mio figlio Gabriele Muassily…
Ringrazio mio marito, che giorno dopo giorno mi ha
sostenuto collaborando attivamente per alleggerirmi il carico
degli ultimi giorni di sacrificio, le mie mamme che mi hanno
sempre sostenuto, mio padre che mi ha aiutato, i miei fratelli e
i miei amici, in particolare le mie amiche, che con il loro tifo
mi hanno motivato fino alla fine.
Questo successo lo dedico a tutti gli studenti – lavoratori, che
per vicissitudini varie non hanno la possibilità di dedicarsi solo
allo studio…il mio consiglio è:”non mollare mai”.
Ultimo ma non meno importante è il mio ringraziamento alla
Professoressa Faccioli, la Dottoressa Brandimarte e
soprattutto un ringraziamento speciale va alla Professoressa
Cinti, perché senza di lei davvero non avrei avuto la forza
fisica e morale per concludere questo lungo e a tratti impervio
percorso.
Grazie a tutti
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Introduzione
Una delle ragioni che mi ha portato a scegliere questa tematica
è legata alla necessità sempre più diffusa, senza particolari
distinzioni tra genere maschile e genere femminile, di
conciliare lavoro e vita privata, di riappropriarsi del proprio
tempo libero e di riuscire a conciliare quanto più possibile
sfera professionale e sfera personale. Il lavoratore vuole
semplicemente riappropriarsi di quella dimensione privata, che
sempre più sembra sfuggire, ridursi, per dare maggiore spazio
alla dimensione lavorativa, che ormai sembra dominare quasi
in toto la vita di ognuno di noi.
Una valida e interessante via d’uscita, manifestatasi negli ultimi
anni, è quella del Telelavoro, un fenomeno che nelle sue varie
forme si espande sempre più. Esso ha ben presto attirato
l’attenzione di altre discipline, quali la sociologia, l’economia o
il management, a cui attualmente si deve il maggiore sviluppo
della ricerca. È per questo motivo che si parla di approccio
multidisciplinare. La superficialità di molte ricerche ha
tradizionalmente comportato da un lato la costruzione di
scenari del tutto utopistici circa l’effettivo livello di
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penetrazione del telelavoro e dall’ altro ha banalizzato alcuni
meccanismi, legati al telelavoro. Confinato ancora a pochi
settori produttivi e a un numero limitato di mansioni, il
telelavoro consente di velocizzare le attività imprenditoriali e
aumentare la produttività con ricadute e benefici anche sulla
qualità della vita. Vendere prodotti, fare assistenza tecnica,
programmare, amministrare e organizzare, sono solo alcune
delle attività che si possono svolgere senza uscire di casa. Il
telelavoro non è affatto marginale, ma sicuramente in futuro
giocherà un ruolo anche nelle imprese. Però l’aiuto maggiore
sarà dato dalle tecnologie sempre più sofisticate. Risparmio di
risorse, taglio dei costi e miglioramento della qualità della vita
del capitale umano sono alcune componenti del telelavoro.
In realtà il telelavoro si presenta come una delle modalità più
simboliche, per rendere il lavoro flessibile nell’interesse sia del
datore di lavoro sia del lavoratore, che ottiene minore
pendolarismo e maggiore autonomia e tutto con benefici
potenziali per la collettività in termini di circolazione,
inquinamento e consumi. Con il telelavoro si destrutturano i
tempi e gli spazi di lavoro.
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In Italia la penetrazione del telelavoro è ancora dell’ 1% contro
il 10% degli altri paesi europei. Se aumentasse il numero dei
telelavoratori come negli altri paesi della Comunità europea
traffico, inquinamento e incidenti stradali sarebbero ridotti
radicalmente.
Io personalmente, in quanto neomamma, studentessa e
lavoratrice a volte sento la necessità di ricorrere ad una forma
di lavoro, che mi dia possibilità di avere una maggiore
flessibilità e quindi maggior respiro nell’organizzazione della
mia giornata: familiare, lavorativa e di studio. Mi rendo conto
però che, nonostante proprio la flessibilità nelle sue diverse
forme farà parte del prossimo futuro, ancora è forte il
pregiudizio verso il telelavoro. Non siamo poi così abituati ad
immaginare la nostra vita scandita diversamente da come la
viviamo (quando si parla di destrutturazione del tempo e dello
spazio) e da come la immaginiamo, ma è davvero arrivata l’ora
di fare i conti con le nuove esigenze, che si scontrano con una
evoluzione della società , in cui la fa da padrone il web, le
nuove tecnologie e tutti i nuovi mezzi di comunicazione
(informatici e telematici per l’ appunto), che ormai influenzano
le nostre giornate.
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In sostanza, c’è anche una nuova definizione dei ruoli
all’interno sia della sfera familiare che di quella lavorativa.
Dobbiamo comprendere che è necessario riprendere in mano
gli spazi vitali, il tempo libero in cui poter recuperare i valori e
tutto ciò che ci sta a cuore.
Per la stesura del mio lavoro sono partita dalla storia, dalle
origini e dal contesto in cui è nato il telelavoro.
Successivamente ho proseguito ad approfondire la parte
storica-concettuale con una serie di riferimenti bibliografici, ad
esempio con Simon Nora e Alain Minc, che già negli anni ’70
teorizzavano sulla rilevanza dei processi di modernizzazione
dei Paesi UE, che erano finalizzati allo sviluppo socio-
economico e di cui uno dei punti fondamentali riguardava l’
evoluzione delle Pubbliche Amministrazioni verso modelli
maggiormente efficienti ed economici. Nel loro trattato
mettevano in evidenza la componente principale delle
iniziative che riguardavano questa importante fase evolutiva,
rappresentata dalle tecnologie dell’ informatica e della
comunicazione (ICT). Per la parte teorica e applicativa ho
seguito gli scritti di Delia Zingarelli, Giovanna Scarpitti e
alcune considerazioni di Domenico De Masi. Proprio con il
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supporto della Dott.ssa Zingarelli ho potuto approfondire un
caso interessante nel settore della Pubblica Amministrazione,
in particolare dell’Università Roma Tre.
Con la descrizione di questo caso il mio obiettivo è raccontare
un’ esperienza reale, partita come esperimento e diventato una
concreta alternativa di lavoro per alcuni impiegati. Nella mia
analisi vorrei dimostrare con strumenti di rilevazione e analisi
descrittiva ( griglie di rilevazione, statistiche…etc) i vincoli che
il telelavoro comporta e le opportunità che offre, e provare
quanto vantaggioso può essere il telelavoro per il lavoratore,
che cerca di conciliare il lavoro con le proprie esigenze
(familiari, personali, soci