Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia...

52
Tecnica del trattamento nella psicologia analitica (*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere un saggio sui metodi di trattamento della psicologia analitica, devo, innanzitutto mettere in evidenza due problemi che complicheranno il mio compito. Il primo è che la tecnica specifica della psicologia analitica non esclude l'uso di tecniche analitiche più generali; il secondo è che la tecnica della psicologia analitica, come quella di qualsiasi altra scuola analitica, ha subito, e va continuamente subendo, considerevoli cam- biamenti. Riguardo al primo problema, basterà ricordare il punto di vista di Jung (1), che distingueva quattro differenti stadi dell'analisi, ciascuno dei quali richiede uno speciale approccio tecnico: il primo stadio della « confessione » (o metodo catartico); il secondo stadio della « chiarificazione » o « interpretazione » (in particolare la interpretazione del transfert, molto vicino, quindi, all'approccio « freudiano »); il terzo stadio dell'« educazione » (l'adat- 221 (1) C. G. Jung, « I problemi della psicoterapia moderna », in « 11 problema dell'inconscio nella psicologia moderna». Einaudi, Torino 1959, pagg. 5 e sgg.

Transcript of Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia...

Page 1: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

Tecnicadel trattamento nellapsicologia analitica(*)

Gerhard Adler, Londra

Presupposti del trattamento.

Accingendomi a scrivere un saggio sui metodi ditrattamento della psicologia analitica, devo, innanzituttomettere in evidenza due problemi che complicheranno ilmio compito. Il primo è che la tecnica specifica dellapsicologia analitica non esclude l'uso di tecniche analitichepiù generali; il secondo è che la tecnica della psicologiaanalitica, come quella di qualsiasi altra scuola analitica, hasubito, e va continuamente subendo, considerevoli cam-biamenti.Riguardo al primo problema, basterà ricordare il punto divista di Jung (1), che distingueva quattro differenti stadidell'analisi, ciascuno dei quali richiede uno specialeapproccio tecnico: il primo stadio della « confessione » (ometodo catartico); il secondo stadio della « chiarificazione» o « interpretazione » (in particolare la interpretazione deltransfert, molto vicino, quindi, all'approccio « freudiano »);il terzo stadio dell'« educazione » (l'adat-

221

(1) C. G. Jung, « I problemidella psicoterapia moderna »,in « 11 problemadell'inconscio nella psicologiamoderna». Einaudi, Torino1959, pagg. 5 e sgg.

Page 2: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

tamento alle richieste e ai bisogni sociali, vicino al punto divista di Adler); ed infine, quello che egli chiama lo stadiodella « trasformazione » (o « individuazione »), in cui ilpaziente scopre e sviluppa la sua struttura unica eindividuale, lo stadio dell'analisi « junghiana » vera epropria.Questi stadi non vanno intesi come se rappresentasserostadi di trattamento consecutivi, o vicendevolmenteescludentisi; si tratta, piuttosto, di diversi aspetti di esso,che si compenetrano, e che variano, secondo le necessitàdel particolare paziente, e la situazione terapeutica.Così, il trattamento deve essere adogmatico, flessibile, edadattato alle esigenze del singolo paziente, e questo suocarattere individualizzato costituisce uno dei principi piùimportanti della psicologia analitica.In ogni caso, bisogna tener presente che quella che Jungha chiamato analisi « riduttiva », in contrapposizioneall'analisi « sintetica » o « costruttiva » (2), riveste unconsiderevole ruolo nella teoria e nella pratica della psicologiaanalitica. Per cui se dovendo parlare della tecnica dellapsicologia analitica, io mi limiterò a parlare di quegli aspettiche sono specifici di essa, deve essere però chiaro che ilquadro che in tal modo ne risulterà, sarà piuttostoincompleto.Questo mi porta al secondo punto, il costante cambiamentodella tecnica, in atto nella psicologia analitica. Sarebbe unatriste riflessione per ogni scuola analitica se essa dovesserimanere fissa ad un approccio statico e dogmatico, sia perquel che riguarda la teoria che la pratica — un punto que-sto, sul quale sono sicuro che ogni psicoanalista saràd'accordo. — Proprio come Jung, scrivendo, formulando eriformulando per un periodo di circa sessanta anni,continuamente sviluppò e modificò le sue idee,sconcertando in tal modo quei lettori che non comprendonocompletamente il fenomeno del pensiero creativo, così latecnica ha subito considerevoli mutamenti durante le seidecadi dell'attività psicoterapeutica di Jung, e va tuttoraconti-

222

(2) C. G. Jung, Psicologiadell’inconscio, Boringhieri,Torino, 1968, pag. 135

Page 3: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

nuamente subendo cambiamenti e modifiche tra i suoidiscepoli, alla luce delle nuove esperienze e teorie.Un tale processo porta inevitabilmente a certe divergenzetra i seguaci di ogni scuola, ed allo sviluppo di certecorrenti che sono spesso in relazione alla distribuzionegeografica. Così tra gli psicologi analisti ci sonoattualmente delle differenze che dipendono dalla diversaaccentuazione di alcuni temi, e questo crea una specie dicontinuum tra un approccio «ortodosso» ed uno «ete-rodosso»; questa affermazione vale anche per quel cheriguarda la tecnica. Non considero mio compitoapprofondire estesamente queste divergenze; volendocomunque darne un brevissimo cenno: gli «ortodossi»tendono a mantenere i concetti junghiani « puri » evirtualmente immutati, sottolineando, nella pratica,l'interpretazione archetipica (il metodo « sintetico-costruttivo »); poi ci sono quelli che potrebbero forseessere chiamati i neo-Junghiani, i quali modificano iconcetti junghiani in misura talora considerevole,integrandoli in modo più o meno riuscito con concettipsicoanalitici (come quelli di Erik Erikson negli Stati Uniti,e di Melanie Klein in Inghilterra), e sottolineando, per quelche riguarda la pratica, l'interpretazione « riduttiva ».Infine, c'è un saldo gruppo di centro, fermamenteattaccato agli insegnamenti di Jung, ma aperto amodifiche scaturenti dalle successive esperienze, e cheapplica, nella pratica, una combinazionedell'interpretazione riduttiva e di quella costruttiva.Cercherò di scrivere questo mio contributo dal punto divista di questo gruppo di centro. Per il lettore interessatoa questi particolari problemi, vorrei innanzitutto ricordarele pubblicazioni dell'Istituto G. G. Jung di Zurigo (Studiesaus dem C. G. Jung Institut), attualmente ammontanti adiciassette volumi, che seguono nel complesso, una lineapiù conservatrice; poi il Journal of Analytical Psychology,pubblicato dalla Società Analitica di Londra, cherappresenta un punto di vista vicino a quello dei neo-Junghiani. In questo breve

223

Page 4: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

lavoro non mi addentrerò nelle differenze tra questeposizioni, né nei loro pro e contro, ma cercherò diconcentrarmi sulle specifiche aggiunte e modifiche che lapsicologia analitica ha compiuto al corpo della tecnicaanalitica. Una visione completa delle varie correnti dellapsicologia analitica si può trovare negli atti dei Congressidell'Associazione Internazionale di Psicologia Analitica, dicui sono stati finora pubblicati due volumi, il primo col ti-tolo « Correnti attuali della Psicologia Analitica » (3), ilsecondo col titolo « L'Archetipo » (4).La psicologia analitica è solamente una parte del corpogenerale della psicologia del profondo, e il suopresupposto, ed il suo scopo sono decisamente differentida quelli di altre scuole (sebbene anche qui, recentisviluppi su entrambi i lati della psicoanalisi, e dellapsicologia analitica, sembrano aver diminuito ledifferenze). Suo presupposto è il concetto della psichecome sistema autoregolantesi, in virtù di una relazionecompensatrice tra coscienza ed inconscio (5). Jung hadescritto la teoria della compensazione come « la leggebase del comportamento psichico » (6). Dato il particolarecarattere di questo lavoro, non sembra necessariosottolineare che la psiche non è identica alla coscienza, eche la totalità della psiche può venire intesa solo come unsistema dinamico di coscienza e inconscio. In questosistema « relativamente chiuso » (7), tutto ciò che dipsichico verrà in associazione con l'Io diventerà cosciente,(8); altrimenti rimarrà inconscio.Questo concetto della psiche, come sistema auto-regolantesi costituisce il corollario del concetto junghianodi individuazione (9), intesa come una integrazioneprogressiva di contenuti inconsci, che porta ad una sintesisempre più ampia tra la coscienza che ha l'Io come suocentro, e l'inconscio. Questo presuppone anche unafunzione potenzialmente costruttiva dell'inconscio, che simanifesta principalmente nei sogni (siamo quindi, moltolontani dalla teoria del sogno come compimento di undesiderio). Solamente di passaggio, possiamo qui

224

(3) G. Adler, a cura di CurrentTrends in Analytical Psychology.Tavistock Publications, London1961.

(4) GuggenbuhI-Craig a cura di,Der Archetyp - The Archetype.Karger, Basel, New York 1964.

(5) C. G. Jung, On psychicenergy. C. W, vol. 8, pagg. 177sgg.; L’applicazione praticadella analisi dei sogni. Pag.81 In:Realtà dell'Anima, Boringhieri,Torino 1963(6) C. G. Jung, L'applicazionepratica dell' analisi dei sogni,pag. 81 op. cit.

(7) C. G. Jung, On psychicenergy. op. ct.(8) C. G. Jung, Spirito e vita.pag. 259, in « Il problemadell'inconscio nella psicologiamoderna» op. cit.(9) C. G. Jung, «Tipi psicologici», pp. 463 sogg Boringhieri,Torinc 1969.

Page 5: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

225

rilevare che questo concetto della funzione costruttiva-compensatrice dello inconscio è strettamente legato allateoria junghiana dell'inconscio collettivo, e delle sueimmagini archetipiche come substrato impersonale (otranspersonale) della psiche. (La conoscenza dei concettijunghiani di archetipo, immagine archetipica, inconsciocollettivo, e di altri concetti di base della psicologia analiticadeve essere qui data per scontata). Queste immaginiarchetipiche agiscono come inconsci « regolatori » o «dominanti », o forme tipiche di comportamento (10), (propriocome gli istinti sono forme tipiche di azione); (11). Questiregolatori entrano in azione tutte le volte che si verifica unoscompenso psichico: l'inconscio contiene tutti quegli elementiche sono necessari per l'autoregolazione della psiche (12).Solamente da questo punto di vista si può comprenderepienamente la nota teoria junghiana dei tipi (13); questi tipinon sono posizioni statiche, ma interazioni dinamiche trapolarità psichiche di comportamento e adattamento, in cuiogni unilateralità è compensata dal suo opposto, e formacosì il punto di partenza per ulteriori assimilazioni dicontenuti inconsci.Questo concetto della psiche come sistema autoregolantesispiega il posto centrale occupato dalla interpretazione deisogni (vedi sopra) nella pratica della psicologia analitica, dalmomento che è qui che le immagini archetipiche simanifestano sotto forma di simboli (14). Bisogna a questopunto ricordare la specifica concezione junghiana del sim-bolo, secondo cui un simbolo non è la traduzioneirriducibilmente fissata di un elemento del sogno inun'immagine, ma esprime un fatto nuovo e complesso, che,proprio in ragione di questa novità e complessità trascendeuna formulazione cosciente. Il simbolo agisce come untrasformatore psicologico di energia; è il mezzo per cui ilmero flutto istituale di energia « può venir utilizzato per unlavoro efficace » (15).La psiche come sistema autoregolantesi, la relazionecostruttiva tra coscienza e inconscio, l'in

(10) C. G. Jung, «Lo spirito dellaPsicologia », p. 205. Il saggio ècontenuto nel libro di vari autori,intitolato « Questa è la mia filosofia »,a cura di Whit Burnett, Bompiani,Milano, 1959.

(11) C. G. Jung, « Instinct and theunconscious », p. 135 C. W. voi. 8.(12) C. G. Jung, « On psychic energy», pp. 177 sgg, op. cit.(13) C. G. Jung, « Tipi psicologici »,op. cit.

(14) J. Jacobi, « Complex ArchetypeSymboI », p. 74, Pantheon, NewYork, 1959.

(15) C. G. Jung, « On psychic energy», pp. 42 sgg, op. cit.

Page 6: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

conscio collettivo come strato che fornisce iregolatori della psiche, il simbolo come trasformatore dienergia, tutto questo si combina nel concetto junghiano diindividuazione, un processo mediante cui l'individuoraggiunge la struttura unica della sua personalitàattraverso la progressiva integrazione dei contenutiinconsci. E' su questi concetti che si fonda il trattamentodella psicologia analitica, e sulla loro base si è sviluppatala sua specifica tecnica. Qui bisogna però nuovamentechiarire che il processo di individuazione può venirerealizzato autenticamente solo quando siano stati eliminatifissazioni e complessi infantili, e, che per questa parte deltrattamento si devono applicare metodi di carattere piùgeneralmente « psiconalitico ». Il fine in vista, comunque,lo scopo del trattamento, nel suo senso ideale, e in uncaso adatto, è certamente quello dell'individuazione —dell'integrazione della personalità — che porta ad undiverso orientamento verso la vita ed a un differentecentro di gravita; il «Sé», come «totalità della psicheconscia e inconscia» (16) — distinto dall'lo come «puntocentrale di riferimento della coscienza» — in cui le forze che sicontrappongono nella psiche hanno raggiunto la lorosintesi.

La prima seduta.L'importanza della prima seduta sta nel fatto che essastabilisce il modello del futuro lavoro e rapporto analitico.Sembra che ci siano due modi principali, mediante cui ciòverrà raggiunto. Il primo consiste nel rendere chiaro alpaziente perché egli si trovi lì, e cosa comporti l'analisi. Ilsecondo riguarda l'atteggiamento dell'analista, che sindall'inizio provoca un certo tipo di transfert. Mentre, perquel che riguarda il primo punto, possiamo trovarci su unaposizione comune con altre scuole, nel secondo punto sipossono rilevare differenze di metodo.Riguardo al primo argomento, al paziente non dovrebbeessere lasciato alcun dubbio sul perché

226

(16) C. G. Jung, «Mysterium

coniuctionis», p.110, C. W. Vol, 14

Page 7: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

si trovi lì; egli, cioè, dovrebbe essere ben consapevole delfatto che è venuto per indagare su sé stesso, attraversouna relazione con i processi inconsci. Deve inoltrerealizzare che i suoi sintomi sono dovuti ad un conflitto tracoscienza ed inconscio e che questo conflitto non puòvenir risolto con un parere dell'analista, né con la « buonavolontà » del paziente, ma solamente dal suo tentativo dicapire cosa sta succedendo nel suo inconscio.Bisogna anche rendergli chiara la necessità di unaassoluta franchezza, come pure il fatto che, nonostante ilsuo desiderio di cooperare, egli troverà che ci sarannocontinuamente delle resistenze che cercheranno diinterferire, per cui egli dovrà cercare di prenderecoscienza di tutti i suoi tentativi di rimuovere o escludere,con qualsiasi mezzo, il materiale che gli sembraincompatibile. In altre parole, la regola fondamentale dellapsicoanalisi vale anche per la psicologia analitica. Inparticolare, si dovrà richiamare l'attenzione del pazientesul fatto che la stretta obbedienza alla regola fon-damentale implica il sacrificio di molti atteggiamenti a cuisi suole conferire un posto elevato nella gerarchia deivalori consci; e cioè lealtà, discrezione, « decenza »,auto-controllo, ecc.Gli aspetti pratici dovranno essere discussi in modoinequivocabile: problemi di denaro, come la modalità delpagamento, il pagamento nelle vacanze, o per sedutenon fatte, la necessità di una stretta regolarità dellesedute, i periodi di vacanza dell'analista e del paziente. Ilproblema dei consigli dovrà essere trattato piùdettagliatamente, chiarendo che il paziente non è venutolì per riceverne, né l'analista è tenuto a darne. Si potràintrodurre a questo punto il problema del transfert,dicendo che questa richiesta di consigli equivale di fatto atrattare l'analista come una figura parentale.A questo punto, quindi, siamo all'inizio del problema deltransfert. Sebbene in senso stretto, questo nonappartenga alla nostra discussione sulla prima seduta,voglio qui accennare ad un particolare

227

Page 8: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

problema, quello del « lettino o poltrona ». Ovviamente,ogni analista (e ogni scuola analitica), tenderà a stabilirequel tipo di colloquio che corrisponde alla sua particolareconcezione dell'analisi e del rapporto analitico. E' inrapporto a ciò che il problema della scelta tra lettino epoltrona appare importante, perché sebbene esso non siponga necessariamente nella prima seduta, ciò puòaccadere, ed in ogni caso, ha un contenuto « da primaseduta ». Chiaramente, il lettino e la poltrona sonoparticolarmente importanti in rapporto al problema deltransfert e del controtransfert, e questa questione dovràquindi essere discussa più dettagliatamente nella partededicata a questi argomenti. Ora voglio accennarvi solobrevemente, e in rapporto alla situazione iniziale, dalmomento che qui lo specifico approccio della psicologiaanalitica si riflette in una particolare presa di posizionemetodologica.I pro e i contro del lettino e della poltrona sono statispesso discussi, e sono, perciò, noti. Essi sono quasidiventati dei simboli dell'atteggiamento dello analista, illettino, con l'analista che siede dietro il paziente, tendechiaramente a stabilire per quanto possibile (non credoche attualmente, di fatto, lo sia molto), una figuradell'analista « impersonale », « oggettiva ». Che questocostituisca anche uno dei meccanismi di difesa adoperatidagli analisti per proteggersi, è evidente, come pure è evi-dente la sua importanza per il controtransfert. Gli elementia favore del lettino son ben noti, abbastanza perché li siricordi solo di passaggio: la libertà del paziente di servirsidell'analista per le sue fantasie transferenziali, lacreazione di una posizione di « dipendenza » che facilital'emergere del materiale infantile, un positivorilassamento, un atteggiamento che favorisce la liberaassociazione, e così via. Il lettino può anche permettere alpaziente di sviluppare - una specie di distacco intellettualedal suo materiale inconscio; ma tutte queste particolaricondizioni, che in ogni caso varieranno con il tipo dipaziente, sono secondarie ri-

228

Page 9: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

Transfert e Controtransfert.Ritornando più dettagliatamente ai problemi gemelli deltransfert e del controtransfert, bisogna innanzitutto dire,parlando in senso lato, che qui, ancora una volta, lapsicologia analitica è d'accordo nel

229

spetto al principio di base che sottostà all'uso del lettino odella poltrona. Questo consiste nel fatto che la poltronaindica una maggiore flessibilità della situazione analitica e,cosa più importante, riflette il « rapporto dialettico » trapaziente ed analista, e quindi il processo dialetticodell'analisi (17). Lo analista è esposto, e si esponedeliberatamente allo sguardo osservante e scrutante delpaziente. In tal modo, è immediatamente sullo stesso pianodel paziente, e quindi, simbolicamente e praticamentepartecipa molto di più ad un rapporto scambievole.(Parleremo più a lungo dell'intero problema quandodiscuteremo del transfert e del controtransfert).D'altra parte, bisogna riconoscere che la poltrona puòavere i suoi svantaggi in certe situazioni, per esempioquando un paziente è particolarmente teso, ed ha bisognodell'aiuto del lettino per lasciarsi andare, o quando l'aver difronte l'analista inibisce troppo fortemente le fantasietransferenziali. Questo problema è solo un ulteriore aspettodella necessità di una certa elasticità da parte dell'analista;e naturalmente lettino e poltrona possono venir adoperatientrambi per lo stesso paziente secondo la sua particolaresituazione durante il processo analitico.Per scrupolo di completezza, voglio ricordare che alcunidei miei colleghi, in particolare quelli influenzati in certamisura da concetti freudiani e neofreudiani, fanno uso piùfrequentemente del lettino, proprio come alcunipsicoanalisti sembrano esser diventati più elastici riguardol'uso delle poltrone (18).Ma il principio di base del rapporto dialettico è riconosciutoda tutti gli psicologi analisti come un punto fondamentaledel loro metodo di trattamento.

(17) C. G. Jung, «Principles of practicalpsycoterapy », p. 3, C.W. vol. 16.

(18) W. R. Fairbairn, «Arms and the child »,pp. 378 sgg, LiverpoolQuarterly, Voi. 5, n. 1,1937.

Page 10: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

riconoscere una grande importanza al transfert comestrumento terapeutico. In uno dei suoi ultimi lavori, Jungha affermato « che quasi tutti i casi che richiedono unlungo trattamento, gravitano intorno al fenomeno deltransfert, e che il successo o fallimento del trattamentoappaiono collegati a questo in misura assai stretta (19). E'attraverso il transfert che i conflitti infantili irrisolti, leemozioni inconsce, i problemi di rapporto, e così via, ven-gono attivati, liberati, e resi consci. Che l'analisi deltransfert nei suoi aspetti positivi e negativi costituisca unaparte cruciale di ogni analisi dovrebbe esser dato perscontato. L'atteggiamento dello psicologo analista verso ifenomeni transferenziali, come l'ambivalenza, laresistenza, l'acting out, i miglioramenti o peggioramentidovuti al transfert, e la loro interpretazione, sono con ogniprobabilità, identici a quelli degli psicoanalisti nella misurain cui questi fenomeni vengono riferiti alle immaginiparentali.La differenza nella teoria, e nel metodo che da essascaturisce, sembra centrarsi su tre punti principali:1. una concezione più ampia del transfert (soprattutto inrapporto ai contenuti transferenziali archetipici).

2. l'atteggiamento verso il controtransfert.3. l'importanza relativa attribuita al transfert, in rapportoad altri metodi di trattamento.1. La psicologia analitica ha un concetto più ampio deltransfert, nel senso che esso non viene concepitoesclusivamente come la riproduzione di « conflitti istintualiinfantili rimossi che « trovano la loro rappresentazionenelle emozioni che si provano verso l'analista » (20) macome un fenomeno mediante il quale il paziente diventaconsapevole in generale delle funzioni psichiche che sonostate deficitarie nella sua vita conscia. Il transfert può es-sere un meccanismo atto a chiamare alla coscienza deicontenuti rimossi (sia materiale infantile rimosso che, insenso più lato, altro materiale rimos-

230

(19) C. G. Jung,Psicologia del Transfert,p.9, Il Saggiatore, Milano1968

(20) O. Fenichel, «Trattatodi Psicoanalisi delleNevrosi e delle Psicosi»Astrolabio, Roma, 1951

Page 11: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

231

so); ma più specificamente, il transfert tende a rendereconsci dei contenuti subliminali di natura potenzialmentecostruttiva e prospettica. Questi ultimi non sono rimossi,ma rappresentano potenzialità dell'inconscio non vissute enon realizzate. Parlando in senso lato, il transfert non èsolamente un meccanismo per la ri-esperienza di impulsiinfantili rimossi, ma uno strumento con l'aiuto del quale ilpaziente può integrare facoltà psichiche rimaste nonsviluppate. In questo modo il transfert può aiutare ilpaziente a prendere coscienza di contenuti inconscinecessari per un suo futuro sviluppo, cioè per il processodi individuazione.Fra questo materiale inconscio prospettico, di particolaresignificato sono le immagini archetipiche primordiali, e suqueste si incentra l'approccio specifico della psicologiaanalitica. Applicato all'interpretazione dei fenomenitransferenziali, questo significa che sotto quello cheappare come un rapporto transferenziale meramentepersonale, agiscono delle immagini transpersonali,archetipiche. Ogni intensa esperienza di natura personaleattiverà anche la corrispondente immagine archetipica. Inaltre parole, ogni esperienza attuale del padre e dellamadre, per esempio, consiste in un complesso intreccio didue componenti: i genitori, così come essi sono, e laimmagine archetipica proiettata su di essi. L'esperienzapersonale agisce come il fattore che evoca l'immaginearchetipica (21), e le due, insieme, nella lorointerpenetrazione, costituiscono l'« imago ». L'aspettoarchetipico non deve essere mai trascuratonell'interpretare i processi inconsci in generale (22), e ilrapporto trasferenziale in particolare.In tal modo il transfert, come evoca conflitti infantili rimossi,così tende anche a destare alla coscienza il substratoarchetipico, che è al di là della esperienza personale.Interpretare il transfert letteralmente e riduttivamente comefantasia sessuale infantile porta molto spesso lontano dalsuo reale significato, che deve essere visto non nei

(21) E. Neumann, «The significance ofthe genetic aspectfor analytical psy-chology », p. 40, in «Current trends inanalytical psychology», op. cit.

(22) G. Adler, «Theliving symbol. A casestudy in the processof individuation »,Pantheon, NewYork, 1961.

Page 12: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

suoi antecedenti storici, ma nel suo fine (23), la messa inmoto del processo di individuazione. Questo vale sia per iltransfert positivo, che per quello negativo, che nella loroambivalenza riproducono l'essenziale polarità inerentealla immagine archetipica, ed alla struttura bipolare dellavita in generale.

2. L'atteggiamento nei riguardi del controtransfertcostituisce uno dei punti fondamentali della teoria e dellapratica analitica. Devo a questo punto mettere in chiaro,sin dall'inizio, che userò il termine « controtransfert » nelsuo senso positivo, ad indicare la costruttiva reazionesoggettiva dell'analista, che nasce nel suo inconscio,attivato, dal rapporto analitico (che sarebbe forse megliodefinire « campo analitico »). Come tale, il controtransfertè uno strumento inevitabile, necessario, e fortementedesiderabile, di trattamento. Questo controtransfertcostruttivo deve, naturalmente, venir ben distinto daquelle indesiderabili manifestazioni controtrasferenziali,come identificazioni inconsce, e proiezioni dovute acomplessi nevrotici non analizzati dell'analista, e cheportano a dannose complicazioni inconsce; nel qual casosi consiglia chiaramente un'ulteriore analisi dell'analista.(In un altro lavoro, ho indicato queste pericolosemanifestazioni controtrasferenziali col nome di «controproiezioni », per distinguerle dal controtransfertcostruttivo (24).Ciò a cui mi riferisco sono invece le reazioni soggettivedell'analista, che nascono dalla sua struttura psicologicasana e individuale, che si riflette nel suo modo individualedi lavorare. Jung ha sottolineato più volte che l'analisi èun processo dialettico che si sviluppa tra due persone, eche l'analista « è, come il paziente, un elemento del pro-cesso psichico della cura, ed è, quindi, ugualmenteesposto alle influenze trasformatrici » (25). Questa «reciproca reazione di due sistemi psichici » (26)rappresenta per l'analista una sfida costante, daaffrontare al livello del paziente. Ciò implica l'ac-cettazione di una « procedura dialettica che consi-

232

(23) C. G. Jung «Thetranscendent function» p. 74,C. W. vol. 8.

(24) G. Adler, « The Iivingsymbol », p. 217, op. cit.

(25) C. G. Jung, « I problemidella psicoterapia moderna »,p. 25, op. cit.(26) C. G. Jung, «Principles ofpractical psychoterapy », p. 4,op. cit.

Page 13: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

233

ste nel comparare le nostre (del paziente e dello analista)reciproche scoperte » (27). Questo porta ad un approccioal paziente fortemente individualizzato, dal momento che èimpossibile essere dogmatici intorno a fatti individuali, oostentare una superiore conoscenza a priori quando si è difronte al paziente come unico organismo individuale. Daciò consegue che ogni analista, indipendentemente dallasua scuola, o teoria, o approccio generale, è impegnatocome individuo, e che il suo lavoro sarà individuale, incontrasto con quello di altri analisti, parimentiindividualmente condizionati. Jung ha definito questastruttura individuale la « equazione personale » (28). Essaporta necessariamente a delle differenze sianell'osservazione, che nell'interpretazione, differenze di cuilo « osservatore », in questo particolare caso, l'analista,dovrà essere cosciente quanto più è possibile, ma cheporteranno in ogni caso ad un approccio individualizzato.Jung originariamente collegò questa equazione personalecon la sua teoria dei tipi. Egli disse, che « la tipologiarappresenta uno strumento fondamentale per determinarel'equazione personale dello psicologo pratico, il quale,attraverso una esatta conoscenza delle sue funzioni dif-ferenziate e di quelle meno differenziate, può evitare dicommettere non pochi gravi errori nel valutare i suoipazienti » (29). Ma questa equazione personale ha le suepiù ampie radici in ogni possibile campo di esperienza etipo di integrazione. E' ovvio che l'equazione personaledistrugge la immagine dell'analista « impersonale », el'idea ingenuamente espressa che non importa con qualeanalista un paziente faccia l'analisi, dal momento che ciòche importa è che l'analista sia adeguatamente analizzato,ed abbia imparato la sua tecnica. Per quanto siaindubitabile la necessità di queste due condizioni,l'importanza dell'individualità dello analista rimane, espiega certi successi o fallimenti in certe, costellazioniindividuali del rapporto analitico. Questo prescindendo dalproblema, ad esso connesso, e di cui parleremo in seguitodella

(27) C. G. Jung, ibidem, P. 5

(28) C. G. Jung, « Tipi psi-cologici», p. 21, op. cit.

(29) C. G. Jung, « Tipologiapsicologica », p. 558,pubblicata in italiano comeAppendice 4, nel libro « Tipipsicologici », op. cit.

Page 14: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

scelta di un analista maschio o femmina per certi pazienti.L'equazione personale rientra in ciò che è stato dettosopra sulla necessità di un necessario approccioindividuale per ogni paziente, e sui limiti di un approcciodogmaticamente generalizzato.Vorrei dare due esempi di ciò che intendo quando parlo dirapporto dialettico e di controtransfert costruttivo. Una miapaziente, una donna sposata di quarantatrè anni,ossessiva e con grande difficoltà di rapporto con gli altri(suo marito incluso), e con la realtà, aveva avuto unrapporto molto negativo con la madre. (Fra le altre cose,all'età di sei mesi era stata lasciata in custodia ad unabalia, mentre sua madre lasciava l'India per un lungosoggiorno in Inghilterra). Una delle sue affermazioniabituali era: « Come si possono avere dei rapporti? Ilrapporto è così umiliante. Con gli altri mi sento semprecome un bambino maltrattato. Non riesco a pensare alrapporto come a qualcosa di positivo, ma solo come sefossi un bambino trascurato ». Non aveva fiducia nellacontinuità di un qualsiasi rapporto, ed aveva espressoquesta sua sfiducia con queste parole: « Non posso maicredere che ad a seguirà b; niente mi sembra mai certo ».Alla mia osservazione: « Lei non era mai sicura che suamadre l'amasse ancora », disse soltanto:« E' vero. Lo sento dentro la mia pancia ». Fu durantequest'ultimo incontro che notai la reazionecontrotransferenziale, che voglio qui ricordare. Lasolitudine della mia paziente mi aveva commosso, e misentivo profondamente vicino a lei nel desiderio di far sìche si sentisse accettata. Avevo fino a quel momentofumato la pipa, ma l'avevo appena messa via, perchéqualcosa in me aveva detto:« Una madre non fuma la pipa ». Appena ebbi messo viala pipa — un'azione per niente insolita, anche se primad'allora ciò era accaduto per motivi ordinari — la miapaziente mi fissò improvvisamente, come se siaccorgesse, in quel momento, che, dopo tutto, io ero lì, eche lei non era sola

234

Page 15: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

e trascurata. Poi disse: « Farei meglio a guardarla»; e,dopo un lungo silenzio, « Ma cosa farò ora — cosa si facon questo sentimento ». A questo seguì un importantepasso avanti verso la soluzione del suo problema, di cuinon è necessario parlare qui. Ciò che evidentemente erasuccesso era stato che la mia cosciente accettazionedella mia funzione emotiva, e dell'identificazione con lafigura materna era stata percepita dalla paziente, che laaveva vissuta come la realizzazione della possibilità di unrapporto umano. L'effetto fu chiaramente reciproco — ilmio abbandono al sentimento attivò in lei un abbandonoalla fiducia.Ed ecco un altro esempio che si riferisce ad una pazientepure lei sui quaranta. Anche in questo caso il rapporto conla madre era stato molto negativo, e l'analisi avevaliberato forti fantasie incestuose nei confronti del padre.Una seduta era iniziata con una richiesta da parte sua,motivata da ragioni obiettive abbastanza valide, dicambiarle appuntamento. La sua ansia nel farmi questadomanda era evidente, e mi soffermai su questo. Temevache la sua richiesta mi avrebbe causato troppo disturbo,che mi sarei arrabbiato, che non volevo essere seccato,che l'avrei respinta. In rapporto a ciò, disse: « Non ho maipotuto andare da mia madre per una qualsiasi cosa; misentivo come se non mi fosse dovuto. Non possoricordarmi che il mio bisogno di amore e di sicurezza siamai stato « meno » in relazione con mia madre. Sesolamente potessi ricordarmi di un rapporto rotto, inveceche di un rapporto inesistente; non ci sono state neancheparole aspre fra di noi: anche le parole aspre hannobisogno di un rapporto ». Mentre parlava, ebbi una stranafantasia fisica — era la sensazione di avere un uteroaperto. Era qui che potevo sentire entrare, in senso quasifisico, le sue parole ed emozioni. Fu a questo punto che lamia paziente cominciò a rivelare intimi e penosi dettaglidel rapporto fra i suoi genitori, e della sua implicazione inesso, cosa che non era mai riuscita a fare prima d'allora.Anche in questo caso, secondo

235

Page 16: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

me, fu la mia reazione controtransferenziale che mipermise di vincere la mancanza di fiducia, fino allorainsormontabile, della paziente. Questi due esempimostrano come le emozioni del paziente suscitino delleemozioni nell'analista, e queste, a loro volta, stimolinouna risposta costruttiva da parte del paziente.Il primo esempio mostra poi come anche un gesto nonverbale, quasi interpretativo venga colto dal paziente. Perl'analista la realizzazione cosciente delle sue emozionicontrotransferenziali agisce come una sorgente diinformazione, e come uno strumento per comprendere iprocessi inconsci del paziente. In un certo senso, inquesta situazione, l'analista e il paziente vivono insiemequalcosa che comincia ad accadere tra di loro sul pianoinconscio, e viene successivamente tradotto in unarealizzazione cosciente. In una tale situazione lo analistadeve essere capace di reagire e di trovare una modalitàdi relazione spontanea, attraverso il rapporto che egli hacol proprio inconscio. In altre parole, « l'analista ha unrapporto vivo con l'inconscio in quei punti in cui essomanca al paziente » (30). Non c'è bisogno di dire chequesto è altrettanto vero per il controtransfert negativo,che libera il polo negativo del rapporto, l'«odio»; ilpaziente sperimenta in tal modo la natura ambivalente delrapporto senza dover temere punizione o rifiuto. E'evidente quanto impegno richieda allo analista, e comeogni analisi profonda lo coinvolga personalmente.Dobbiamo ora tornare indietro al nostro primo punto: lapiù ampia concezione del transfert seguita dagli psicologianalisti e la tesi junghiana di un sostrato archetipico chesottostà a quello che può sembrare un rapporto ditransfert-controtransfert meramente personale. Inentrambi gli esempi citati sopra, la figura materna cheviene costellata è qualcosa di più della madre personale,più di una realizzazione delle sue potenzialità buone: èuna attivazione dell'archetipo materno, della GrandeMadre (31). Questo punto sarà elaborato succes-

236

(30) M. Fordhandevelopments inanalytycal psychology»pag. 90.

(31) E. Neur great «Thegreat mother », pantheonNew York, 1955

Page 17: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

sivamente, quando discuteremo la interpretazionegenerale dell’ inconscio.

3. Infine, dobbiamo esaminare il problema della im-portanza del transfert. Mentre per la psicoanalisi iltransfert costituisce il principale fattore di analisi, e diinformazione sull'inconscio del paziente, per lo psicologoanalista, in generale, esso costituirà solo uno dei varistrumenti del suo approccio. Parimenti (se non più)importante per lui sarà l'interpretazione dei sogni (e, ingrado minore, il metodo più specifico dell'immaginazioneattiva).Questo approccio si basa sulla concezione junghianadella psiche come sistema autoregolantesi. Ciò implicauna relazione compensatrice tra coscienza e inconscio.Dal momento che l'inconscio si esprime soprattutto neisogni, ne deriva che per i processi autoregolantesi, lacomprensione del materiale onirico è di primariaimportanza e in rapporto ad essa l'analisi del transfert hameno rilievo. (Si confronti però con ciò che è stato dettoprecedentemente sugli analoghi processi autoregolantisiche si manifestano nel transfert). Questo punto saràdiscusso più dettagliatamente in seguito nella parte cheriguarda l'interpretazione dell'inconscio.Dobbiamo aggiungere poche parole intorno alla scelta diun analista maschio o femmina. Ci sono, al riguardo,diverse posizioni tra gli psicologi analisti. La scelta èstrettamente collegata al problema dell'analisi multipla,dell'analisi cioè con più di un analista, specialmentequando si tratta di una analisi didattica. Generalmente, ilmotivo per cui si raccomandano più analisti, cioè analistidi sesso diverso, simultaneamente o consecutivamente,è che in un'analisi con un analista maschio o femminavengono costellati contenuti inconsci diversi o, almeno,vengono costellati ad un grado diverso. Per quel cheriguarda il training, alcuni considerano preferibile avereun'esperienza dell'analisi e del rapporto transferenzialepiù completa. D'altra parte, però alcuni psicologi analistiritengono che l'analisi

237

Page 18: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

multipla possa provocare una dispersione del rapportotrasferenziale, e pertanto non la consigliano. Quest'ultimopunto di vista viene, ad esempio, sostenuto dalla maggiorparte del Gruppo di Londra ed è nel loro programma ditraining. L'Istituto C. G. Jung di Zurigo include, invece nelsuo training, la analisi multipla, e gli analisti formatisi aquesta tradizione usano mandare i loro pazienti per pe-riodi più o meno lunghi, e a volte contemporaneamente,ad analisti di sesso diverso. Così anche il programma ditraining dell'Istituto di New York afferma: « Lacommissione può richiedere che un candidato faccia partedella sua analisi con un analista didatta maschio, e partecon uno femmina, in modo da fornirsi di una vasta base diesperienza » (32).Per quel che mi risulta, altri gruppi hanno opinionisimilmente divergenti, è la decisione finale spetta in ognicaso al singolo analista. Per quel che mi riguarda hooccasionalmente fatto ricorso ad analisi multiple, nelsenso che ho mandato dei miei pazienti per un breveperiodo da un'analista donna, o ve li ho inviati, dopo cheavevano terminato l'analisi con me, e ho avuto nelcomplesso, con questo metodo buoni risultati. Nonconsiglio invece analisi simultanee con un'analista donna,perché ciò mi sembra, nel complesso, troppodisorientante per il paziente, e perché apre troppepossibilità di dispersione del transfert, e di resistenze (33).

La ResistenzaAnche qui cercherò di esaminare i punti in cui l'at-teggiamento dello psicologo analista verso la resistenzadifferisce da quello delle altre scuole, cominciando conl'osservazione quasi superflua che su questo argomentole varie scuole presentano posizioni in gran parte comuni.Per tutti gli psicologi dinamici, è scontato il fatto chel'esclusione dalla coscienza di contenuti rimossi formauno dei problemi principali del trattamento analitico. Pari-menti, tutti fra noi sono probabilmente d'accordo

238

(32) Vi sono state accese discussioni suquesto problema, soprattutto fra alcunianalisti di Londra e di Zurigo; cfr. Plaut,Newton, Fordham, and Edinger, «Symposium on training »; Journal ofAnalytical Psychology, vol.5 n.2, 1961;Hillman, Plaut and Fordham, «Symposium on training », Part two,journal of analyical psychology vol.7 n.11962; Plaut, and Bash « Symposium ontraining »; The Journal of AnalyticalPsychology vol.7 n.2 1962.

(33) Per ulteriori informazioni sultransfert e controtransfert, cfr. M.Fordham, «New developments inanalytical psychology» op. cit.; Frey-Wehrlin, « Problems of dreaminterpretation ». Journal of AnalyticalPsychology, vol.7 n.2, 1962. Kreamer,W.P. «The danger of unrecognizedcounter-transference» The Journal ofAnalytical Psychology, vol.3 n.1, 1958.Meier C. A. « Projection, transferenceand the subject-object relation». Journalof Analytical Psychology vol.4, n.1,1959.

Page 19: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

239

sul fatto che i pazienti tendono a nascondere le loro resistenzequanto più possibile, e che virtualmente non c'è niente che nonpossa essere, e non è di fatto usato per questo scopo: azionisintomatiche minori, come il venir tardi agli appuntamenti, o ilmancarli, argomenti e intellettualizzazioni apparentemente valide,ma artificiose, silenzi o chiacchiere forzate, il dimenticare i sogni,o il sommergerne l'analista, l'atteggiamento del paziente « buono» che si adegua a quelle che presume siano le aspettativedell'analista, sia per quel che riguarda la « ragionevolezza », cheil contenuto dei sogni, e così via. In altre parole, noi conosciamobene l'enorme forza della resistenza che si manifesta in questi edaltri atteggiamenti, e sappiamo tutti che possono essere proprioqueste resistenze a fornire un utile accesso al materiale inconsciorimosso, e che l'assenza di resistenze può essere un'indicazionealtamente negativa di disturbo psichico. Possiamo ancheconvenire sul fatto che la resistenza tende a mantenere lo statusquo, e ad evitare l'emergere di nuove, ma temute possibilità edatteggiamenti. Ma, una volta detto tutto ciò, si devono rilevare unaserie di differenze più o meno sottili, sia nel campo teorico, chepratico, le quali scaturiscono dai diversi sistemi dinamici di basedelle varie scuole.Per quanto riguarda i concetti teorici, la psicologia analitica hauna concezione più ampia dell'area di rimozione, che non vienelimitata alla sfera dei conflitti sessuali infantili non tollerabili per ilsoggetto. Per quanto queste primitive aree di conflitti sianoimportanti, e sia necessaria la loro esplorazione, secondo lapsicologia analitica vi sono altre e più recenti resistenze, di tipomolto diverso, le quali costituiscono il punto di partenza del suospecifico approccio. Le più importanti fra queste sono tutte lesituazioni conflittuali attuali, che non possono venir ridotte adantecedenti infantili. Jung espresse quest'idea già nel 1913 (34),quando affermò che la nevrosi può essere considerata «comeuna reazione ad un conflitto attuale, conflitto

Moody, R .« On the fun-ction of countertransfe-rence. Journal of analyticalpsychology, vol. I;n. 1, 1955, Plaut, A. «Thetransference in analyticalpsycology », British Journalof Medicai psychology, vol.39, n. 1, 1956; Prince G. S.« The terapeutic function ofthè homosexualtransference»; Journal ofanalytical psychology, vol.4, n. 2, 1954;Whitmont E. « The magicaldimension in transferenceand countertransference »,in « Current Trends inanalytical psychology », op,cit.

(34) C. G. Jung,«The theory ofpsychoanalysis », p.181, C. W. vol. 4.

Page 20: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

che naturalmente si trova altrettanto spesso in personenormali, ma viene da queste risolto senza troppe difficoltà.Il nevrotico, invece, rimane nella presa del conflitto, e lasua nevrosi sembra più o meno la conseguenza di questosuo esservi rimasto impigliato ». Ogni conflitto di questotipo può naturalmente venir ricondotto ad una causa collo-cata nel passato, ma ci sono molte situazioni specifiche incui si rivela molto più fecondo il cercare di capire edinterpretare il conflitto patogenico alla luce del presente.Un problema di questo tipo che si presenta fre-quentemente è quello che nasce dall'urto tra valori collettivied individuali; un altro è rappresentato dalla necessità dirinunciare ad adattamenti ed atteggiamenti che sono statiun tempo necessari e utili, ma sono diventati in seguitoantiquati e inadatti. Nella maggior parte dei casi, questidue aspetti della resistenza sono strettamente connessi.Se, per esempio, un uomo ha lavorato per la maggior partedella sua vita per la sua riuscita sociale, e sì è arrampicatofino alla cima della scala con considerevoli sforzi, siverificheranno delle forti resistenze se egli si vedràcostretto ad abbandonare questo adattamento. Potrebbeesserci bisogno di un sintomo nevrotico, molto spessosotto forma di una malattia psicosomatica, per farglirivedere il suo atteggiamento. Si potrebbero, naturalmente,cercare dei conflitti infantili, come causa della suaesagerata stima del successo sociale, (che, in certecondizioni, potrebbe rappresentare un uso completamente« normale » e socialmente auspicabile delle sue risorse).Ma sembra più costruttivo cominciare dall'attualesituazione di conflitto, e indagare sul reale, ma rimossobisogno del momento. Si può così venire a scoprire che sitratta di una personalità fortemente extravertita, in cui viveil bisogno di un diverso approccio e di una più completavisione della vita, e che si trova di conseguenza nellanecessità di abbandonare il suo adattamento troppounilateralmente extravertito in favore di un atteggiamentopiù introvertito, mirante

240

Page 21: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

all'analisi ed all'introspezione, invece che al successo ed allaposizione sociale. E' evidente che questo nuovo bisognopuò comportare sacrifici di notevole portata emotiva, e può,di conseguenza, produrre forti resistenze di cui, una malattiapsicosomatica, con la sua uscita di salvezza nella sinto-matologia fisica, è una indicazione.Ci sono innumerevoli situazioni conflittuali di questo tipo adogni possibile età, ed esse producono un quadro tipico, especifiche resistenze (35). Esse sono frequentementecaratterizzate dall’ identificazione con un certo punto di vista,il cui sacrificio richiederebbe un esame profondo del tipo divita adottato. Si può trattare dello scienziato razionalista, lacui resistenza ad un emergente bisogno artistico o religiosolo fa precipitare nella nevrosi, o della persona religiosa inmodo convenzionale, il cui bisogno di un'esperienzaindividuale, e forse non convenzionale risulta troppo pesanteper la struttura della sua personalità e per il suo tipo diadattamento, e deve essere risolta mediante un trattamentoanalitico. In ogni caso, la resistenza deve essere analizzatanon tanto in derivazione da conflitti infantili, quanto sullosfondo del bisogno del momento.Un'altra importante caratteristica della pratica dellapsicologia analitica sta nell'atteggiamento dell'analista versoil fenomeno della resistenza in quanto tale. Bisogna infattiricordare il concetto junghiano della psiche totale comesistema autoregolantesi, secondo il quale oltre al materialerimosso e incompatibile, l'inconscio contiene anche elementicostruttivi e prospettici, che con progressivi atti diautoregolazione, tendono all'integrazione di contenutiinconsci nel processo di individuazione. Per quel cheriguarda il trattamento, questo richiede un continuo edattento controllo da parte dell'analista sulla natura delmateriale inconscio, per verificare se esso appartengaall'area del materiale rimosso, oppure a quella del materialeprospettico-costruttivo (della quale i contenuti dell'inconsciocollettivo formeranno la parte predominante).

241

(35) Cfr. Il caso diJung. In C.G. Jung, «Spirito e vita», pp.255 sgg, op. cit.

Page 22: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

Questa necessaria differenziazione si applicherà so-prattutto nell'interpretazione dei sogni. Se i sogni vannointesi come esprimenti principalmente o esclusivamentedesideri sessuali infantili rimossi, o paure sfuggite allenecessità del principio di realtà, essi produrranno fortiresistenze, che si faranno sentire dinnanziall'interpretazione dell'analista. Se, d'altra parte, i sogniproducono materiale prospettico-costruttivo, la reazionedel paziente, il suo sì o no, deve essere considerata moltopiù direttamente come non derivante necessariamentedalle resistenze. Questo non significa che sogni di questotipo non producano anch'essi resistenze, ma essederiverebbero dalla sfora dell'Io, che difende il suo limitatoadattamento, contro le richieste del non-lo, richieste chetendono a nuovi sviluppi, e ad un allargamento dellapersonalità.Le resistenze, in questo caso, non sono dirette control'emergenza dì frustrazioni e paure associate a conflittisessuali infantili, ma contro l'emergenza di una sfida daparte di uno strato della psiche prospettico, e quindi più«conoscibile». E, quando non esistono più questeresistenze contro la maturazione e l'integrazione, l'analistadeve considerare con assoluta serietà le reazioni positiveo negative del paziente, senza negare la loro validità,interpretandole come resistenze nevrotiche.Può anche accadere, inoltre, e di fatto accade abbastanzafrequentemente, che i sogni, nei quali si manifesta lafunzione compensatrice dell'inconscio, reagiscano,criticandola, a un'interpretazione inadeguata di un sognoprecedente (o di altro materiale). Interpretare un talesogno, o elemento del sogno, come una resistenzasignificherebbe violare l'individualità del paziente, edinterferire gravemente con il progresso dell'analisi. Unodei principali problemi di ogni psicologo analista è quellodi imparare a distinguere tra resistenze che devono veniranalizzate, e affermazioni genuine dell'inconscio, chedevono venir accettate così come sono. Spesso ilpaziente non si accorgerà da solo del significato di un talesogno, e l'analista deve stare

242

Page 23: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

attento, qualora il sogno contenga una critica obiettiva a sestesso, a una sua interpretazione, a superare le proprieresistenze.In altre parole, dobbiamo accettare la possibilità che unaresistenza del paziente sia diretta contro un atteggiamentosbagliato dell'analista. Se l'analista insiste sul suo falso, oinadeguato punto di vista, l'inconscio del paziente puòreagire con tutti i ben noti meccanismi di resistenza, come losmettere di sognare, l'arrivare tardi, il disdire o dimenticaregli appuntamenti, fino al passo estremo d'interromperel'analisi. Tutto ciò deve certamente venir interpretato comeuna resistenza, volta però non contro l'emergere di materialeincompatibile, ma contro la violazione dell'integrità delpaziente, causata dalla inadeguatezza dell'analista. Simili si-tuazioni sono, naturalmente, molto delicate e possono dareorigine a interpretazioni sbagliate, per cui è necessaria lamassima attenzione da parte dell'analista.Ciò che bisogna ricordare è che le resistenze sono una sfidacontinua alla coscienza e alla responsabilità dell'analista,come del paziente. Quando la resistenza del paziente ègiustificata, la situazione si può risolvere, solo se l'analistaanalizza sé stesso, o se la esamina insieme ad un collega.E' estremamente convincente e gratificante vedere comel'ammissione, da parte dell'analista, di un errore valga arompere il ghiaccio, e come i processi comincino a scorreredi nuovo. Un tale atteggiamento rientra nell'accettazione daparte dell'analista del controtransfert, come di un fattorepositivo, e del suo rispetto per l'individualità del paziente. E'spesso utile, in situazioni analitiche critiche, osservare ipropri sogni che possono fornire una correzione o unchiarimento del proprio atteggiamento. Jung riferisce uncaso di una « resistenza » di questo tipo da parte di unapaziente, verso cui egli aveva avuto un inconsciocontrotransfert negativo. Questo venne poi risolto, da un suosogno compensatorio e da una franca discussione con lapaziente: « A me stesso è capitato una volta

243

Page 24: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

di valutare troppo scarsamente una paziente, sia dalpunto di vista intellettuale che morale. In un sogno, vidiun castello su un'alta rupe, sulla torre più alta c'era unaloggia, e qui sedeva la mia paziente. Non esitai acomunicarle questo sogno, naturalmente con ottimosuccesso » (36).Ancora qualche parola sulle resistenze che devonoessere considerate come un'indicazione di fatto, e non dirimozione. Vi sono casi limite e psicosi latenti, in cui unconfronto troppo stretto con l'inconscio potrebbe esserefatale. Anche qui si possono trovare sintomi di resistenze,sia nel sogno, che nella situazione analitica; in questocaso, essi devono venir esaminati con attenzione, inmodo da scoprire se non sia stato raggiunto il limite dellacapacità assimilativa, e non siano quindi sconsigliabiliulteriori confronti con l'inconscio. Un mio paziente sognò,all'inizio del trattamento, di una macchina a vapore apiena pressione, che era stata innalzata molto sopra illivello del suolo, su di una piattaforma grandeabbastanza da contenerla. Si trattava di un tipofortemente intellettuale, con marcate resistenze neiriguardi dell'inconscio; era venuto a « consultarmi » per «leggeri » sintomi ossessivi. lo interruppi l'analisi vera epropria (che era appena cominciata), prendendo questosogno come una indicazione del fatto che ogni ulteriorepasso avrebbe portato ad un disastro. Tutto ciò che sipuò fare con questo tipo di resistenza è prenderla comeun avviso contro l'analisi, e cercare di coprire ciò che èemerso, ricorrendo, quando è possibile, ad una terapia disostegno, per alleviare i conflitti e facilitare ogni possibileadattamento.

L'Interpretazione dell'InconscioAnche a questo riguardo le posizioni delle varie scuolesono in gran parte simili, per cui mi concentrerò su quelloche appare essere l'approccio specifico della psicologiaanalitica. Per quel che riguarda le comuni strade diesplorazione ed in-

244

(36) C.G. Jung, « l’io e l’inconscio », p.94, Boringhieri, Torino 1967; « Lapsicologia dell’inconscio » pp. 175-176,op.cit.

Page 25: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

terpretazione dell'inconscio, libere associazioni, sogni,reazioni emotive, e modelli di comportamento, resistenzee lapsus, in fenomeni transferenziali, tutto forniscemateriale per l'interpretazione. Fra tutti questi, duemeritano speciale menzione, dal momento cherappresentano l'area in cui l'approccio della psicologiaanalitica differisce da quello delle altre scuole: il transfert,e i sogni. Qui ancora una volta, deve essere chiarito chenon sono tanto i fenomeni in sé, quanto la lorointerpretazione e valutazione a mettere in luce ledifferenze di metodo. Una attenzione particolare dovràessere prestata al metodo della immaginazione attiva,sviluppato da Jung, e adoperato dalla maggior parte deglipsicologi analisti, dal momento che questo metodo èspecifico della psicologia analitica.Per quel che riguarda il transfert, è stato detto sopra che,per gran parte, la sua interpretazione dovrànecessariamente essere identica a quella delle altrescuole. Questo è dovuto al fatto fondamentale che lasituazione transferenziale costella inevitabilmente lefigure parentali, e da questo deriva che il passato che èvenuto alla luce nel transfert dovrà essere analizzato.Come è stato accennato, per lo psicologo analista l'analisidel transfert dovrà procedere parallelamente all'analisi delconflitto attuale, ed a quella dei sogni. Spero di avermesso in chiaro come l'analisi del transfert coincida ingran parte col lavoro compiuto dagli psicoanalisti, e inquali punti la psicologia analitica assuma una differente, epiù vasta, concezione del transfert, del controtransfert, edell'interpretazione dell'inconscio in generale.A questo punto, mi sembra necessario parlare di alcunedifferenze esistenti fra gli psicologi analisti riguardoall'interpretazione del transfert e dei sogni. Come ho dettoprima, possiamo distinguere tre principali correntiall'interno della psicologia analitica, e una dellecaratteristiche che maggiormente le distingue è la diversavalutazione del transfert e dei sogni (e dell'immaginazioneattiva). Gli psicologi analisti ortodossi lavorano quasiesclusivamen-

245

Page 26: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

246

te sui sogni, e quando il transfert viene interpretato, ciòsarà fatto in modo specificamente « junghiano », e il fulcrosarà principalmente sull'aspetto archetipico (di ciò si parleràpiù a lungo dopo). I « neo junghiani », nel complesso,tendono ad assegnare al transfert un posto centrale nel lorolavoro psicologico, e ad interpretare i sogni soprattutto dalpunto di vista del loro significato transferenziale (37). Essisi avvicinano, però, al primo gruppo quando, dopo unalunga analisi dell'infanzia e del materiale nevroticogenerale, comincia l'analisi del vero e proprio processo diindividuazione, quando, cioè, il « transfert dipendente »(38) si è dissolto, ed è sopravvenuto il « transfert oggettivo», rivelando la qualità archetipica dell'inconscio, e portandofrequentemente all'immaginazione attiva. Quest'ultimostadio è stato giustamente definito quello dell'« amiciziasimbolica, rapporto abbastanza diverso da qualsiasi altro,dal momento che è nato come prodotto di una relazionetransferenziale, ma non è più un transfert » (39). Mi sembrache quest'ultima esprima molto bene l'approccio del gruppodi centro, che cerca di combinare interpretazione deltransfert e interpretazione dei sogni, senza, però,considerare quest'ultima principalmente alla luce deltransfert.Ritornando al nostro tema principale, che è quello delladifferenza fra il metodo della psicologia analitica e quellodelle altre scuole, vorrei innanzitutto descrivere l'approccioai sogni, procedere successivamente al metodo dellaimmaginazione attiva, e parlare infine della interpretazionearchetipica del transfert.E' evidente che la diversa valutazione ed interpretazioneche la psicologia analitica fa dei sogni, deriva dal suodiverso concetto dell'inconscio e della psiche come sistemaautoregolantesi. Questo non significa che i sogni nonsaranno anche considerati dal punto di vista del lorosignificato transferenziale. Saranno parimenti consideratipossibili contenuti onirici che esaudiscano desideri, o che

(37) Una buona descrizione delloro orientamento si può trovarein M. Fordham « New develop-ments in analytical ps-chology »,op. cit.; cfr. anche, dello stessoautore, « The importance ofanalysing childhood forassimilation of the shadow »,Journal of analytical psychology,vol. 10, n. 1, 1965.(38) M. Fordham, « Newdevelopments », p. 81, op. cit.

(39) J. H. Henderson, « Re-solution of the transference inthe light of C. G. Jung'spsychology », p. 83, ActaPsychoterapeutica, voi. 3, 1955.

Page 27: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

247

abbiano una funzione difensiva — o che secondino lesupposte aspettative dell'analista.Queste, per così dire, considerazioni negative delcontenuto onirico non ci sembrano però rendere giustiziaal valore dei sogni in quanto tali. Funzione dei sogni non ètanto quella di nascondere, quanto quella di compensare;in altre parole il problema non è tanto quello di trovare ipensieri latenti del sogno dietro la facciata del contenutomanifesto, in modo da scoprire il significato rimosso del so-gno, quanto quello di decifrare il loro messaggio, espressoin linguaggio simbolico. Jung diceva che preferiva «mantenersi quanto più possibile aderente alla formulazionedel sogno, e cercare di renderlo esplicito in accordo colsuo significato manifesto. Se appare impossibile mettere inrelazione questo significato con la situazione cosciente delsognatore, allora io ammetto francamente di noncomprendere il sogno » (39 bis).Per questo motivo gli psicologi analisti ricorrono solo dirado alle libere associazioni, come le intendono glipsicoanalisti. Le libere associazioni, come Jung hasottolineato, possono rivelare il significato dei componentidel sogno, e dei complessi inconsci, ma non porterannoalla comprensione del sogno in quanto tale. La psicologiaanalitica si serve, invece, di un metodo di amplificazione,una specie di « associazione circolare », un movimentocircolare intorno ai vari componenti del sogno (40). Questoè un mezzo « per elaborare la fantasia (contenuta nelsogno) osservando il successivo materiale fantastico chesi aggiunge al frammento in modo naturale» (41). Facendouso di tutto il possibile materiale analogo, il significatosimbolico del sogno può essere chiarito. Mentre ledomande che sottostanno al metodo della liberaassociazione sono « da che cosa è causato il sogno? » e «di che cosa è sintomo? », il metodo dell'associazionecircolare e dell'amplificazione vuole rispondere alledomande « qual'è il significato del sogno, in quanto tale? »e « di che cosa è simbolo? ». La differenza di approccio èformulata in diverse af-

(39 bis) Cfr. Jung, Synchronicity:an acausai connecting principle», cap. 7 C. W. vol. 8.

(40) G. Adler, « Studies inanalytical psychology », p. 45,Putnam, New York, 1967. (42) S.Freud, « Introduzione allo studiodella psicoanalisi », p. 376 A-strolabio, Roma 1965.

(41) C. G. Jung, «The concept ofthe collective unconscious », p.49, C. W. vol 9.

Page 28: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

248

fermazioni di Freud e di Jung. Freud ha affermato che « ...il sogno è un prodotto patologico, il primo di una serie cheinclude il sintomo isterico, l'ossessione, il delirio » (42).Jung, d'altra parte, dice che « il sogno descrive lasituazione intima del sognatore » e che è « un ritrattospontaneo dell'attuale situazione dell'inconscio, espresso informa simbolica » (43). Questo porta nuovamente alla ne-cessità di scoprire quale unilaterale, e di conseguenzainadeguato atteggiamento cosciente verso la vita siacompensato dal sogno. Jung ha definito i due metodi diinterpretazione dei sogni « causale-riduttivo » e « sintetico-costruttivo » (44).Dato il carattere conciso di questo lavoro, è sfor-tunatamente impossibile dare esempi del metodoamplificatore, che produce sempre una quantitàconsiderevole di materiale. Il lettore interessato puòtrovarne esempi nelle molte pubblicazioni degli psicologianalisti (45). Comunque, ogni analista sa quanto siaprecario considerare i singoli sogni fuori del contesto dellaloro serie, dal momento che solo la sequenza del processoonirico fornisce il significato e le correzioni necessarie.Pertanto, se nonostante ciò, mi azzardo a dare due brevi epiù o meno schematici esempi, i loro limiti dovranno esseretenuti presenti: i due sogni devono servire solo comeparadigmi, ed il loro contesto deve esser dato per scontato.Il primo esempio concerne il caso, ricordato prima,dell'uomo che aveva cominciato l'analisi a causa di sintomifisici — violenti attacchi di vertigini accompagnati da fortiattacchi di ansia ogni qualvolta viaggiava sia in aereo chein treno, viaggi che la sua importante posizione rendevainevitabili. Egli aveva cinquantun anni, quando fece ilseguente sogno: « Era il tempo del raccolto; sedevo su diun largo vagone carico di fieno, che stavo riportando nelgranaio, ma il carico di paglia era così alto, che l'architravedella porta del granaio mi colpiva alla testa, cadevo dalsedile, e mi svegliavo terrorizzato nella caduta ». Seconsideriamo il sogno da un punto di vista riduttivo,possiamo

(42) S. Freud, « Introduzione allostudio della psicoanalisi» p. 376Astrolabio, roma, 1965.

(43) C. G. Jung, « Generalaspects of dream psychology »,p. 263, C. W., vol. 8.

(44) C. G. Jung, « Psicologiadell'inconscio », pp. 134 sgg, op.cit.

(45) Per ricordarne solo alcuni:G. Adler, «The living symbol »,op. cit.; H. G. Baynes, «Mythology of the soul », Baillière,Tindall, and Cox, London, 1940;E. Harding, « The parentalimago », Putman, New York,1965; C. G. Jung, « Psicologiaed alchimia », Astrolabio, Roma1950; e «Tipologia psicologica»op. cit.; J. W. Perry, « The self inpsy-chotic process », Univ. ofCalifornia Press, Berkeley andLos Angeles, 1953; F. G.Wickes, « The inner world ofman », Farrar and Rinehart, NewYork and Toronto, 1938

Page 29: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

249

interpretare il granaio come un simbolo dell'utero, in cui ilsognatore aspira a ritornare (incesto), per cui vieneabbattuto (castrato) come punizione per il suo desiderioincestuoso. (Si può ricordare che, dal punto di vista dellapsicologia individuale di Alfred Adler, il sogno potrebbeessere interpretato come mostrante una esagerata volontàdi potenza, in compensazione di un complesso diinferiorità). Una simile interpretazione riduttiva èindubbiamente giustificata quando il problema del pazienteconcerne ancora irrisolte fissazioni infantili, o complessiinfantili. Ma con un uomo di cinquantun anni, ben adattatoalla vita, troppo ben adattato, potremmo forse dire, ilproblema è diverso, e ad esso si adatta soloun'interpretazione costruttiva (prospettica). Interpretando ilsogno da questo punto di vista, ci indicherà un «sovraccarico » della « capacità » del paziente, che portaad un atteggiamento unilaterale, che deve esserecompensato. Il sogno dice «Tu hai fatto molto, anchetroppo. Hai portato dentro il tuo raccolto, ora ti rendi contoche la tua psiche inconscia protesta contro il «troppo»;considera altre possibilità della tua vita, cerca delle attivitàche la rendano più completa ». Coerentemente a ciò, loscopo ideale dell'analisi sarebbe quello di aiutare ilpaziente a stabilire una relazione armoniosa tra il bisognodi successo nel mondo esterno, ed il bisogno inferiore:bisogna riconciliare la realtà esterna ed interna. Solamentedi passaggio, voglio poi mettere in evidenza un più ampiosignificato archetipico del sogno: l'eccessivo,sovraccaricato atteggiamento dell'Io impedisce alsognatore di ritornare alla Grande Madre archetipica,sorgente della vita, e di entrare nel luogo del misterocreatore di trasformazione (46).A questo punto si rende necessaria una breve digressionesull'età limite per intraprendere un trattamento. Il pazienteaveva cinquantun anni, un'età che secondo moltipsicoanalisti è troppo avanzata per un'analisi del profondo.Ma il concetto junghiano della psiche come sistemaautoregolantesi,

(46) Cfr. Jung, « Syncronicity: anacausal connecting principle »,cap. 7 C. W. vol. 8; e « Psicologiaed alchimia», p. 451 op. cit.

Page 30: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

250

della funzione compensatrice dell'inconscio, del valoreprospettico-sintetico del sogno, e, ultimo, ma non menoimportante, del processo di individuazione come scopoproprio della seconda metà della vita, spiega perché glipsicologi analisti considerino l'età avanzata comeparticolarmente adatta ad un trattamento analitico (47).Parlando in senso stretto, non c'è un limite superiore d'età,fino a che il paziente ha la piena capacità mentale dicooperare. A questo stadio della vita, diciamo dai sessantain su, (ovviamente, bisogna tener conto di variazioniindividuali), evidentemente non si può trattare più dianalizzare e liberare rimozioni infantili, ma di seguire ilprocesso simbolico, e lo sviluppo e compimento dipotenzialità fino allora trascurate. Negli ultimi anni ed èevidente, non si tratta, e non si può trattare di adattamentoistintuale nel senso stretto della parola, ma di un adat-tamento ad un'immagine a priori di « completezza », di «personalità totale ». In questo contesto si inquadrano iconcetti junghiani del Sé, come totalità della psiche consciae inconscia, e dei mandala come simboli di completezza.Dal momento che gli scritti di Jung, e degli altri psicologianalisti contengono innumerevoli elaborazioni di questotema, non posso far altro che rimandare il lettore alla vastaletteratura (48).lo stesso ho analizzato pazienti che arrivavano all'età disettantacinque anni, e so che essi hanno avuto delleesperienze dell'inconscio profondamente significative, ecostruttive, che li hanno portati ad un nuovo esoddisfacente orientamento, e molti dei miei colleghi hannoavuto esperienze simili. Il processo di integrazione ècompletamente in atto fino alla fine della vita, e puòprodurre esperienze notevolmente profonde, chefavoriscono il pieno sviluppo del sistema di vita individuale.Naturalmente, quanto più l'età è avanzata, tanto più sarànecessario affrontare e adattarsi al fatto numinoso dellamorte, e l'inconscio sarà pieno di un'attività archetipicaproducente simboli altamente signifi-

(47) Cfr., in particolare:G. Adler, « The living sym-bol », op. cit, .che descrivemolto dettagliatamente ilcaso di una donna checominciò a qua-rantanoveanni un'analisi durata più dicinque anni.(48) Cfr. in particolare:G. Adler « Current trends inanalytical psychology », op.cit.; H. G. Baynes, «Mythology of the soul », op.cit.; M. Fordham, « Theobjective psyche », Rout-ledge and Kegan Paul,London, 1958; E. Harding,« Jorney into self », Long-mans, New York, 1956, e «The parental image », op.cit.; Jung, « On psychicenergy», op. cit.;« Psicologia e alchimia »,op. cit.; « Aion », C. W. vol.9; e « Mysterium co-niunctionis », op. cit.; P. W.Martin, « Experiments indepht », Routiedge andKegan Paul, London 1955;F. G. Wickes, «The innerworld of man », op. cit.

Page 31: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

cativi che devono essere compresi ed integrati per ilraggiungimento dell'individuazione.Per ritornare alla questione dell'interpretazione dei sogni,voglio discutere un altro aspetto fondamentale per lapsicologia analitica. Il sogno del vagone di paglia hamostrato come le immagini del sogno devono essereconsiderate come riferentisi in parte ad una oggettivarealtà esterna, (sovraccarico — esagerata importanza deisuccessi esterni) ed in parte alla soggettiva realtà inferiore(la necessità di un riorientamento interiore). Spesso questifattori soggettivi ed oggettivi dei sogni devono esserechiaramente distinti, e portano ad una significativaelasticità nell'interpretazione. Jung ha fatto distinzione traun'interpretazione a livello oggettivo (« ogni interpretazionenella quale le espressioni oniriche vengono considerateequivalenti a oggetti reali »), e una interpretazione a livellosoggettivo (una interpretazione che considera le immaginidel sogno « come tendenze o componenti del soggetto»),(49). Se aggiungiamo il contenuto trasferenziale del sogno,abbiamo tre aspetti che possono essere consideratiinsieme o, secondo la situazione individuale del paziente,tré aspetti, fra cui uno deve essere privilegiato. Ecco unbreve e schematico esempio:Un uomo, di quarantacinque anni, fece questo sogno: «Sto andando in una macchina che è guidata da una donna(non specificata). La donna lascia la macchina, cheimmediatamente comincia a correre all'indietro. Si fracassaquasi subito, sbattendo un muro ». (Dato il nostroproposito attuale, che è quello di dimostrare i diversiaspetti possibili della interpretazione, possiamo trascurarele associazioni del sognatore). Ci sarebbe innanzitutto ilsignificato transferenziale. Apparentemente sull'analistaviene proiettata in questo momento l'immagine dellamadre, e il paziente teme di essere abbandonato dallamadre. Dovremmo poi considerare l'interpretazione alivello oggettivo: il sognatore non guida lui la macchina, masi affida per questo ad una donna. Egli è ancora troppodipendente dall'inizia-

251

(49) C.G. Jung, «Psicologiadell’inconscio», p.140, op.cit

Page 32: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

tiva e dalla guida di un'altra persona reale (madre, moglie,o analista): questo porta ad una regressione con le sueinerenti possibilità di catastrofe. Infine, c'è l'interpretazionea livello soggettivo. Secondo questa, le figure del sognoverrebbero intese come simbolizzanti elementi interiori.Bisogna prendere in considerazione la situazione attuale:il sognatore ha quarantacinque anni, ben adattato allarealtà, non eccessivamente dipendente da altra gente,soffre però di una sensazione di frustrazione, come se, inqualche modo, avesse trascurato qualche aspettoimportante della sua vita. Questo potrebbe rendere moltoverosimile l'interpretazione che la figura femminilerappresenta una compensazione femminile endopsichicadel suo lo maschile. II sogno sottolineerebbe in questomodo l'importanza del suo non-lo femminile. Senza l'as-sistenza della donna interiore, dell'Anima — cor-rispondente all'Animus della psicologia femminile (50) —,la sua esistenza sarebbe minacciata. In altre parole, eglideve comprendere il significato e l'importanza del suoinconscio, simbolizzato dalla figura dell'« Anima », per ilnecessario riorientamento, ed ampliamento della suavisione della vita.Poiché questo non è il luogo adatto per dare definizioni espiegazioni dei concetti fondamentali della psicologiaanalitica, devo limitarmi alla affermazione, moltosemplificata, che l'« Anima » può essere vagamenteidentificata con il principio dell'Eros, e l'« Animus » colprincipio del Logos, la cui integrazione è necessaria perraggiungere la (sempre approssimativa) totalità dellapersonalità nel processo di individuazione. E' allora che leimmagini archetipiche vengono costellate — e di esso l'«Anima » e l'« Animus » sono esempi regolari —, e cheappariranno i simboli archetipici, di cui il mandala, di cui siparlerà più avanti, è una frequente manifestazione. Altreimmagini archetipiche di questo tipo sono « l'ombra », e ilpiù importante, « il Sé ». (Per questo, e per altri dettagli delconcetto di archetipo, il lettore deve essere rimandato

252

C.G. Jung, «On psychic energy»,cap.2, op. cit

Page 33: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

agli scritti di Jung, e dei suoi seguaci, citati nel testo).E' evidente che le interpretazioni soggettiva ed oggettiva delsogno della macchina puntano verso direzioni opposte: in una,la donna simboleggia la dipendenza infantile, nell'altra, lapossibilità e necessità prospettiche. Quale delle due debbaessere applicata dipende dalla situazione dell'Io del sognatore,e dal contesto conscio (la situazione attuale), in cui egli si trova.L'età del sognatore deve essere tenuta in considerazione. Unpaziente giovane avrà probabilmente necessità di adattarsi allarealtà esterna, mentre il problema dell'adattamento alla realtàinteriore, e della sua integrazione, è fondamentalmente unproblema della seconda metà della vita, ma queste sonogeneralizzazioni che devono essere modificate alla lucedell'esperienza, e secondo le circostanze. Parlando in sensostretto, è il materiale, in quanto tale, che decide; spesso lasituazione può essere abbastanza ambivalente, nel qual casol'analista darà entrambe le interpretazioni possibili, e attenderàle reazioni del paziente. Spesso la reazione emerge dallasequenza dei sogni, motivo per cui è assolutamente neces-sario interpretare non singoli sogni, ma una serie di essi, chesola fornisce i criteri oggettivi per fissare il contenuto del sogno.Un problema connesso è la possibilità che uno stesso sognocambi il suo significato: un sogno interpretato al principio del-l'analisi può essere ripreso molto più tardi dall'analista o dalpaziente e spiegato quindi in modo diverso. I sogni non sonomai interpretati « una volta per tutte », ma sono fatti viventi, chemostrano continuamente nuovi aspetti e significati, man manoche il sognatore modifica i suoi atteggiamenti, e fa nuoveesperienze, come succede in effetti ad ogni fatto significativodella vita. Si può vedere così che interpretazioniapparentemente contraddittorie, o anche mutualmenteescludentisi, al livello oggettivo e soggettivo, sono in effetticomplementari, e fanno parte del sistema totale di sviluppo.Più progredisce il processo di individuazione, più

253

Page 34: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

254

simboli archetipici emergeranno, e maggiore saràl'attenzione che si dovrà prestare, nell'interpretare ilmateriale inconscio, allo strato archetipico della psiche. Adillustrare ciò può servire il sogno di un uomo che siavvicinava ai quarant'anni (51): «Guardavo due atti rituali,che si susseguivano l'un l'altro, qualcosa come un attosacrificale, o una danza. Nel primo rituale c'era come uncerchio suddiviso in quattro parti, e nel centro avveniva unasorta di sacrificio. Il cerchio nasceva o da un movimento didanza, in cui la gente si avvicinava al centro da tutti i lati, oera un modello tracciato sul terreno. Per qualche ragione,questo primo atto era solo preliminare, o aveva bisogno diun altro che lo completasse, o lo correggesse. Questosecondo atto consisteva in una specie di movimentocircolare che era suddiviso in sei parti ».Non voglio inoltrarmi nell'interpretazione di questo sogno,che tratta del sacrificio dell'atteggiamento dell'Io edell'invocazione del Sé. Ma è evidente che esso è pieno dimotivi archetipici. Il sognatore fu profondamente colpitodall'importanza del sogno, e sentì di doverlo disegnare, inmodo da rendere pienamente giustizia al suo significato(52). Come questo disegno possa produrre materialeamplificatore, può essere dedotto dalla descrizione delsognatore: « Quando feci il disegno, l'interazione dei duecerchi, quello interno in sei parti, e quello esterno, inquattro parti — si sviluppò immediatamente, con l'« altare »come centro. L'altare mi faceva anche pensare ad uncristallo. Continuando a disegnare, si svilupparono diversistrati: un cielo di notte e di giorno, una zona d'acqua, duestrati di terra, e una zona di fuoco ».Un altro breve esempio di sogno archetipico puòconcludere la discussione di questo particolare aspettodell'interpretazione. Esso riguarda il sogno di una donnasull'inizio della quarantina, sofferente di una graveagorafobia. Il sogno risaliva approssimativamente a treanni dopo l'inizio del trattamento. Nel sogno: « ella si trovanel letto, nella stanza non c'è nessun altro, ma allora,inaspetta-

(51) cfr. G. Adler, « Studies inanalytical psychology », p. 140; op.cit.

(52) II disegno, che appartiene altipo « mandala», è riprodotto in:Studies in Analvtical Psychology,op. cit.

Page 35: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

255

tamente, qualcosa di incredibilmente forte, come unacorrente elettrica o un turbine la penetra completamente ecoglie l'intero suo essere, la violenta, ma non nel sensonegativo del termine, è come un'invasione ad opera diqualcosa di sovrumano, a cui resistere sarebbe impossibilee senza senso. Nel sogno, ella dice le parole: « Ora puòaccadere ».L'esperienza fu così intensa, che la donna ne fu scossaincontrollabilmente (53).Il significato archetipico del sogno è decisivo. E' possibile,naturalmente, interpretare l'esperienza sopraffacente della« violenza », come una fantasia incestuosa, o come se siriferisse alla situazione transferenziale, e indubbiamenteentrambi gli aspetti hanno la loro parte nelle immagini delsogno. Ma, più importante, e assolutamente necessaria perla comprensione della funzione integratrice e dell'effetto delsogno, è il significato di essere « invasa », « penetrata » da« qualcosa di sovrumano » — da una realizzazione di unarchetipico, fertilizzante, « elettrizzante » potere di naturaspirituale (vento = pneuma). Il significato transferenziale delsogno deve, come ho detto, essere preso inconsiderazione. Parlando in senso generale, lo siintenderebbe come il transfert dell'immagine paternasull'analista. Ma una tale interpretazione in termini di unarelazione puramente personale sarebbe incompleta senzala consapevolezza che il significato del transfert trascendela relazione personale con l'analista-padre, e si riferisce adun potere archetipico « transpersonale ». E' un'immaginearchetipica di tremenda numinosità che sebbene costellatadall'analista, è transpersonale, nel senso che si riferisce alui, in quanto partner archetipico in una relazione analitica,immagine archetipica del principio creativo maschile. Cosìanche l'aspetto incestuoso deve essere inteso in questitermini transpersonali, come riferentesi all'immaginearchetipica del padre, il partner nella coniunctio. (Come ènoto, fu l'interpretazione simbolica dell'incesto che Jungformulò per la prima volta in « Simboli e Trasfor-

(53) Questo sogno si trovaesaminato nel contesto di altrisogni della paziente in: G.Adler, «The living symbol »,op. cit.

Page 36: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

256

nazioni delle Libido » (54), che portò alla rottura tra Freud eJung). Jung sottolinea la natura anonima-numinosadell'esperienza: nella mitologia questa esperienza vienesimboleggiata da tutti gli incontri con divinità della fertilità,tra cui ricorderemo qui solo il mito di Danae, a cui Zeusappare come una pioggia d'oro (cfr.: la corrente elettricadel sogno) (55).L'incontro con queste potenti immagini archetipichecomporta dei particolari pericoli per il processo analitico,che devono venire attentamente considerati, e, quandonecessario, analizzati. Tre sono i pericoli che i contenuti diqueste immagini possono provocare: l'isolamento,l'inflazione, o l'identificazione (56). L'isolamento simanifesta con un ritiro in un mondo fantastico, separatodalla realtà concreta. Sebbene un tale ritiro possa essereinevitabile per brevi periodi, il paziente deve sempre tenerpresente che il significato ultimo di queste immagini èquello di servire la vita reale, e che l'energia derivata dalcontatto con esse deve, alla fine, fluire nuovamente nellavita, e portare ad una più completa comprensione, edadattamento ad essa. Parimenti l'influsso numinoso diqueste immagini può portare ad un'inflazione, per cui ilpaziente non è più consapevole che queste immagini nonappartengono a lui, e si esalta della sua importanza,invece di entrare in relazione, tramite il suo lo, con la loroimportanza. Questa condizione è molto simile allaidentificazione. In questo stato il paziente può identificarsicon una figura « simile a dio », in una fantasia, unacondizione che Jung ha descritto come « identificazionecon l'archetipo della personalità mana » (57). Anche qui, ilpaziente può attribuirsi poteri che derivano non dal suo lo,ma dall'inconscio collettivo, e che devono essere messi inrelazione con l’Io, essendo il loro numen transpersonalechiaramente distinto dal significato che essi hanno perl'allargamento della coscienza (58).L'ultimo esempio ha mostrato, spero, cosa si intenda nellapsicologia analitica con il concetto di

(54) C. G. Jung, « La libi-do. Simboli e trasforma-zioni », Boringhieri, Tori-no, 1965.

(55) Cfr. E. Neumann, «Zur Psychoiogie des Wei-blichen », Rascher, Zuri-ch, 1953.

(56) J. L. Henderson, «Re-solution of thetransference in the light ofC. G. Jung'psychology »,op. cit.

(57) C. G. Jung, «L'Io e l'«inconscio », p. 158, op.cit.(58) Per questo problema,cfr. W. James, « Le varieforme della coscienza re-ligiosa», Bocca, Milano,1945, il quale, in altrocontesto, indicava trecriteri per distinguere lagenuinità e la costruttivitàdi quelli che noi chiame-remo incontri numinosi,archetipici. Questi tre cri-teri erano: « La luminositàimmediata, la ragio-nevolezza filosofica, e lautilità morale ». Questoultimo sembra riferirsi alcontributo che queste e-sperienze devono dare al-la vita reale.

Page 37: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

257

transfert archetipico (59). Esso si verifica ogni volta checontenuti transpersonali, archetipici vengono costellatiall'interno della situazione analitica. In una tale situazionel'analista porterà la proiezione dell'elemento creativomaschile che è la controparte inconscia della psichefemminile (e viceversa, nel caso di un paziente maschio; ilsesso dell'analista ha una importanza solo relativa, dalmomento che, come partner nella situazione analitica, eglio ella possono portare proiezioni personali e transpersonalidella più grande varietà). L'analista, così, « incarna » (60) ilpartner necessario nel processo di integrazione che portaad una « unione di opposti » (un concetto molto importantenella psicologia analitica) (61), o « coniunctio » (unconcetto parimenti cruciale) (62). Il significato personaledell'analista è così trasceso in una esperienza archetipicatranspersonale, in cui il paziente viene a trovarsi faccia afaccia con il suo lo, o, per usare un termine di Rudolf Otto(63), il « Completamente Altro », che si distingue sempreper il suo carattere numinoso, « divino ».E' essenziale comprendere che tali processi possono averluogo solo quando siano stati sufficientemente integrati icontenuti personali e infantili dell'inconscio personale. Inquesto processo di integrazione dei contenuti personali,l'analista inizialmente costella e porta le proiezioni dinatura personale, prevalentemente le immagini parentali.La progressiva integrazione di questi contenuti permetteuna sempre maggiore presa di coscienza del significatodell'inconscio, finché, alla fine, si rende possibile unarelazione spontanea con questi contenuti archetipici.Parlando in senso stretto, in ogni fenomeno trasferenzialeè sempre presente un aspetto transpersonale, archetipico,ma ancora una volta, l'interpretazione deve tener conto delgrado di coscienza del paziente, e dei suoi bisogni attuali.La discussione sui fenomeni transferenziali archetipiciporta direttamente al metodo dell'immaginazione attiva(64). Per mezzo di questo metodo, il paziente può entrarein contatto con il suo inconscio,

(59) Per ulteriore materiale, cfr. G.Adler, « On the archetypal contentof transference ». In ActaPsychotherapeutica, Karger,Basel, 1955; «The living symboil»,op. cit.; e anche: Henderson, «Re-solution of the transference inthè light of C. G. Jung'spsychology », op. cit.(60) A. Plaut, «The transference inanalytical psychology», p. 17, op.cit.(61) C. G. Jung, « Psicologiadell'inconscio », p. 135, op. cit.(62) C. G. Jung, « Mysteriumconiunctionis », op. cit.(63) R. Otto, «The idea of holy »,New York, 1925.

(64) Adler, « Studies in analyticalpsycology », pp. 56 sgg; pp. 82sgg, op.

Page 38: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

258

diminuendo così la frattura tra coscienza e inconscio; icontenuti costruttivi di questi possono così venir assimilati ecoscienza e inconscio possono cooperare fra di loro. Jungchiamò questo metodo « funzione trascendente » (65),poiché essa rende possibile il passaggio da unatteggiamento in cui l'inconscio è largamente rimosso, adun altro in cui la « contrapposizione dell'inconscio » (p. 87)viene riconosciuta. In questo modo l'Io può entrare inrapporto con l'inconscio, e ne deriva un nuovo, allargatoatteggiamento della coscienza.Il metodo consiste in un deliberato « offuscamento » dellacoscienza, una concentrazione passiva sullo sfondoinconscio. Ciò rende possibile a nuovi contenuti inconsci diemergere dallo sfondo oscuro, in un atto spessoaccompagnato da intensa emozione. L'immaginazioneattiva dovrebbe essere condotta senza aspettazionecosciente o programma, ed all'inconscio dovrebbe esseredata, per quanto possibile, piena possibilità di esprimersi.Sebbene la coscienza sia volontariamente ristrettaall'osservazione di questi nuovi contenuti, essa « mette isuoi mezzi d'espressione a disposizione dei contenutiinconsci » (66), cosicché si potrebbe anche parlare di unostato di « passività attiva ». Questo significa che, sebbenesi rimanga passivi e ricettivi, l'attenzione viene attivamenteconcentrata su ciò che sta per emergere. Questoatteggiamento può forse venir paragonato a quello delguardare un film, o di ascoltare della musica: in entrambi icasi, si sta seduti e « si prende dentro di sé » qualcosa chenon è opera nostra.In questo modo, i contenuti inconsci possono prendercorpo, soprattutto sotto forma di immagini, o forse parole, oprocessi drammatici. Essi possono venir espressi in varimodi: in forma verbale, ad esempio, come in racconti,dialoghi, o con disegni, lavori in creta, e così via, e talvoltaanche con la danza e la musica. Sfortunatamente, perragioni tecniche, non è possibile accludere esempi di di-segni fatti da pazienti, ma se ne possono trovare numerosiesempi in quasi tutte le opere citate. In

cit.; « The living symbol», pp.49 sgg, pp. 299 sgg, op. cit.;Fordham, «The objectivepsyche », pp. 67 sgg, op. cit;Jung, «The transcendentfunction », pp. 76 sgg;«Psicologia ed alchimia», op.cit.; «A study in the processof individuation », pp. 290sgg, C. W. voi. 9; « My-sterium coniunctionis », op.cit.; Henderson, « Re-solutionof the transference in the lightof Jung's psychology»; F.Seifert, « Bilder undUrbilder», Reinhart, Munich,1965; R. Weaver, «The oldwise woman », Stuart,London 1964; Zùbiin, « Dieattive Imagination In derKinder-Psycnoterapie », pp.309 sgg in Studien zurAnalytischen PsychologieJungs. Voi. I, Rascher,Zurich, 1955; e « The motherfigure in the fantasies of aboy suffering from earlydeprivation, pp. 118 sgg, inCurrent trends in analyticalpsychology, op. cit.(65) C. G. Jung, «Thetranscendent function », op.cit.(66) ibidem, p. 85.

Page 39: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

259

un secondo momento, la mente conscia riprendenuovamente il sopravvento, analizzando il contenutoemerso, e rendendo in tal modo possibile la suaintegrazione alla coscienza. (Questo appartiene alla fasedell'elaborazione di cui si parlerà più a lungo nel paragrafosuccessivo).Una caratteristica essenziale di questa tecnica è lapartecipazione attiva al materiale che emerge (67). Ci sipuò concentrare su un certo sogno o immaginare il suopossibile sviluppo, o entrare in discussione con unafantasia, o figura del sogno. Questo può apparire un modotroppo deliberato per entrare in contatto con il materialeinconscio, e può sembrare un autoinganno, e un'arbitrariainterferenza. Sebbene vi sia effettivamente una tale inter-ferenza, si può imparare a rimanere nel giusto at-teggiamento « attivo-passivo ». I prodotti dell'imma-ginazione attiva autentica comportano una convinzioneinferiore, che è chiaramente distinguibile dall'auto inganno,e decisamente diversa dalle fantasticherie. In ogni caso unanalista che abbia una certa esperienza avrà i criterinecessari per assegnare al materiale il suo giusto valore.L'effetto dell'immaginazione attiva è stato ben descritto daun analizzando che si sottopose, pare per scopi di ricerca,ad una doppia analisi freudiana e junghiana, ognuna delladurata di nove mesi, il quale disse che nell'immaginazioneattiva « c'è una sensazione positiva di venire alle presecon la realtà» (68).Il metodo dell'immaginazione attiva può essere applicatoad ogni stadio dell'analisi. Jung, ad esempio, afferma chesi può prendere spunto da un cattivo umore, o da unqualsiasi sogno o immagine fantastica, il cui sviluppo sireputi necessario. In questo modo i contenuti dell'inconsciopersonale possono essere portati alla superficie edintegrati. Qui l'immaginazione attiva non serve tanto a sta-bilire la contrapposizione inconscia, quanto per integrarecontenuti dell'Io rimossi, o comunque sconosciuti. Questa,però, non è l'area specifica della funzione trascendente,che è caratterizzata piutto-

(67) C. G. Jung, « L'Io el'inconscio », pp. 133 sgg, op.cit.; « Mysterium coniuntionis »,pp. 496 sgg., op. cit; pp. 529 sg.

(68) M. A. Makhdum, «Acomparative study of Freudianand Jungian methos of analysis», pp. 73 sg, tesi di laurea nonpubblicata, London 1952, citatoda A. Dry, « The psychology ofJung, Wiley, New York, 1961.

Page 40: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

260

sto dall'emergere del non-lo, Questo primo tipo diimmaginazione può venir considerato come un aspettodella generale « attività immaginativa » (69), che è «identica al decorso del prezzo psicoenergetico » (70).Un esempio: Un paziente sui trenta anni aveva una fantasiaricorrente, in cui si sentiva minacciato da una figura scuracompletamente velata. Egli non era mai stato capace discoprirne la identità. Gli chiesi di cercare di concentrarsi suquesta figura, invece di scacciarla. Lo fece, e tolse un velodopo l'altro, fino a scoprire che era una figura femminile.Dovette radunare tutto il suo coraggio per sollevare l'ultimovelo che copriva il volto, e scoprì allora, rimanendoneterribilmente scosso che il volto era quello di sua madre.Proprio il coraggio che gli fu necessario per procedere nellosvelamento, e lo shock della scoperta testimoniano lagenuinità della fantasia, e il fatto che egli fosse entrato incontatto con una realtà psichica. Un altro modo di trattarequesta fantasia ricorrente avrebbe potuto essere quello dichiedere alla figura il suo nome (71), o, possibilmente, dientrare in contatto con essa (72). Come si è visto,comunque, l'area propria della immaginazione attiva èquella in cui un lo sufficientemente integrato entra inrelazione con i contenuti dell'inconscio collettivo. Perquesta ragione, il processo dell'immaginazione attiva faparte, generalmente, degli ultimi stadi dell'analisi.Esaminiamo, come ultimo esempio, il caso di una pazientedi quarantanove anni (73). Questa paziente aveva iniziatol'analisi a causa di una forte agorafobia. Per molti mesi erastata impegnata in una fase dell'analisi che aveva messo adura prova le sue capacità emotive. In particolare, l'avevamolto scossa l'incontro con ciò che chiamava il suo lato «oscuro », la realizzazione cioè della sua « ombra » (il latoinferiore primitivo della personalità). Ella aveva lasensazione di « essersi impegnata in un incontro di lottalibera », un combattimento così vivace, « che si sentivafisicamente malata e scossa » e nello stesso tempo, « nonsapeva più per che cosa

(69) C. G. Jung, « Tipipsicologici », def. « fantasie »op. cit.(70) C. G. Jung, ibidem, p.445; cfr. anche Fordham, «New developments inanalytical psychology », pp. 75sg, op. cit.

(71) G. Adler, « Studies inanalytical psychology », p. 60,op. cit.(72) G. Adler, «The livingsymbol », pp. 143, 255, 373,op. cit.

(73) ibidem, p. 205 sg.

Page 41: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

stesse lottando, o per quale fine ». Per superare questopenoso impasse, decise di ricorrere all'immaginazioneattiva (che aveva precedentemente imparato ad applicare),in modo da fronteggiare il suo « avversario », in altreparole, per personificare il conflitto.Una tale personificazione di tendenze interiori, impulsi,complessi riveste un ruolo importante nell'immaginazioneattiva. Ella vi riuscì con un tremendo sforzo diconcentrazione; sentì allora come una maestosa figurastesse apparendo su di lei. Poi, « si formò nella mia mente» (queste sono esattamente le sue parole, che descrivonolo stato di ricettività passiva, con cui si disponeva verso ilprocesso), una chiara immagine di una figura maschilealata, un « angelo », dagli occhi terribilmente potenti. Elladisegnò questa figura (74), e nel disegno, l'angelo portavain una mano la luce di un lampo, mentre con l'altra mano,girava la testa della donna, in modo da esporre il suocuore al colpo del lampo. La sensazione suscitata daquesta fantasia fu estremamente intensa, ma ancora piùintensa fu quella suscitata dal disegno. La paziente ladescrisse come « insopportabilmente forte », tanto chenon « poteva guardarlo per molto tempo ». Questareazione garantisce sia la genuinità dell'esperienza, che ilfatto che essa avesse liberato gli strati più profondidell'inconscio, contenenti le immagini archetipichenuminose. Queste sono rappresentate dalla figuradell'angelo, e dal lampo, che la paziente sentiva come «una forza terribilmente forte e non personale », «un'immensa carica di energia ». Quest'ultimo punto è diparticolare importanza per l'intero processo terapeutico.L'immaginazione attiva continuò con grande intensità, maio devo qui limitarmi a brevissimi cenni. In una successivameditazione, ella si costrinse a « lasciare che le accadesseciò che il disegno rappresentava ». Sentì allora il lampocolpirla ripetutamente « come se una serie di violente sca-riche elettriche corresse attraverso di me, e come se lestrutture attraverso cui esso passava fossero

261

(74) ibidem, disegno n.15.

Page 42: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

distrutte e si riformassero in un sistema diverso. Lapaziente era perfettamente consapevole del significatosessuale dell'esperienza: paragonava, infatti, l'effetto delpassaggio di questi lampi attraverso il suo corpo al climasessuale. Ma per lei, questa descrizione sessuale coprivasolamente uno strato relativamente superficiale dellaesperienza, e sapeva che era completamente diverso dalsesso, nel senso ordinario, ragion per cui, lo chiamava «sesso mitologico ». La somiglianza di quest'esperienza colsogno della mia paziente agorafobica è evidente, e anchein questo caso l'« angelo » potrebbe venir frainteso, comese rappresentasse esclusivamente una esperienzatrasferenziale personale. Ma qui è il punto cruciale dellacosa: sebbene questo aspetto sia certamente presente,esso ha un'importanza solamente relativa. Il carattereessenziale dell'esperienza è di natura transpersonale,archetipico, e rappresenta un altro esempio di ciò che siintende con « transfert archetipico ». E' l'esperienza di unpotere interiore, la cui qualità numinosa risiedeprecisamente nell'irruzione del non-lo nella sfera dell'Io.Infine, l'esperienza fu completata dalla visione di un «mandala » che si formò in un'ulteriore immaginazioneattiva: ella guardò negli occhi dell'angelo, e potè vedere un« cielo notturno con stelle, ma non il cielo, come lovediamo sopra di noi, ma il cielo che si vedrebbe, se sifosse nel mezzo di esso ». Fu per lei « una esperienzastraordinaria ed estatica », che espresse con un disegnoastratto (75).Vorrei concludere questo capitolo con una breve notasull'uso della amplificazione, a proposito dei sogniarchetipici. Abbiamo mostrato sopra come, generalmente,nell'interpretazione dei sogni, l'amplificazione diun'immagine onirica porti ad un arricchimento di questaimmagine, ed allo stabilimento del contesto generale delsogno. Lo stesso metodo viene adoperatonell'interpretazione dei sogni archetipici, ma ci possonoessere qui delle modifiche, in quanto l'analista è — e deveessere —

262

(75) ibidem, disegno n.16

Page 43: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

spesso più attivo di quanto non sia con del materialepersonale. I sogni archetipici sono pieni di immaginimitologiche, e quindi paralleli con la mitologia, con ilfolklore, e con la simbologia religiosa sono molto utili, eperfino necessari, perché il paziente comprenda questisogni. E' superfluo dire che l'analista non deve introdurremateriale associativo irrilevante, o cercare di imporre ilsuo punto di vista. Il materiale mitologico deve essereadoperato solo nella misura in cui arricchisce l'attualesimbolo onirico, ed è terapeuticamente rilevante per lanecessità psicologica e la situazione del sognatore. Perpoter usare l'amplificazione per i sogni archetipici,l'analista deve avere una ampia e profonda conoscenzadelle fonti; e sebbene questo rappresenti per lui unulteriore peso, è però anche altamente gratificante, sia peril suo sviluppo personale, che per il contributo che dà aquello del paziente.

L'elaborazioneHo trattato a lungo l'argomento dell'interpretazionedell'inconscio, perché mi sembra particolarmente adatto amettere in rilievo quelli che sono gli aspetti specifici dellapsicologia analitica. Trattando della elaborazione, credo dipoter essere molto più breve, dal momento che qui lazona di contatto con le altre scuole è molto più ampia.Ogni intuizione, sia di natura personale, chetranspersonale, deve essere presa in considerazione,indagata, esaminata sotto ogni aspetto possibile. In breve,ogni frammento di materiale inconscio che è emerso,deve essere messo in relazione con l'Io, e integrato allacoscienza. Negli stadi iniziali dell'analisi, questo porterànella maggior parte dei casi, e soprattutto con i pazientipiù giovani, ad un crescente rafforzamento dell'Io,attraverso la interpretazione costante di complessiinfantili, resistenze, proiezioni, contenuti transferenziali, ecosì via. E' noto che le resistenze tendono a nascondere erazionalizzare tutti questi fenomeni, e che questi appaiono

263

Page 44: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

e riappaiono in forme e configurazioni sempre nuove, percui non ritengo necessario entrare in dettagli.Forse una differenza essenziale sta nell'uso costante deisogni ai fini dell'elaborazione. Qui appare di nuovol'importanza di prendere in esame non i singoli sogni, mauna serie di essi, dal momento che in una serie oniricaappaiono continuamente riformulati i problemi irrisolti. Isogni, nella loro funzione compensatrice, tendono adattirare l'attenzione del sognatore su ogni eventuale auto-inganno dei conflitti irrisolti. In particolare, essi riesconoefficacemente a distruggere illusioni, o reazioniinflazionistiche riguardanti « intuizioni », che, o non sonogenuine, o non hanno realmente infranto le resistenze,per cui non sono state integrate.Nell'elaborare il materiale di un paziente, bisogna prestareparticolare attenzione alle sue proiezioni, come simanifestano nella situazione trasferenziale, e nei suoirapporti al di fuori dell'analisi. In queste proiezioni su altrepersone, si liberano molto facilmente complessi inconsciirrisolti, dal momento che esse appaiono al paziente «giudizi oggettivi », e quindi sufficientemente giustificate,cosicché non viene considerato necessario nasconderle.All'interno dell'analisi, queste proiezioni sono sempre, lo-gicamente, fenomeni transferenziali; all'esterno esseassolvono una funzione analoga, dal momento che èsoprattutto attraverso di esse, che le immagini inconscedel paziente vengono costellate, e sono quindi accessibiliall'interpretazione. Esse dovranno essere continuamenteelaborate, finché l’Io non ne abbia effettivamente presopossesso allargandosi, e definendo più chiaramente erafforzando i suoi confini.Negli stadi iniziali, è soprattutto la proiezione dell'« ombra» a richiedere una costante attenzione ed elaborazione.Qui i contenuti inferiori, respinti, dell'inconscio simanifestano e vengono formulati. Col progrediredell'analisi, saranno le proiezioni dell'Anima e dell'Animus,che dovranno sempre

264

Page 45: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

maggiormente essere elaborate: i contenuti primitivi,indifferenziati di un paziente maschio (appartenentipredominantemente alla sfera del sentimento edell'Eros), e i contenuti psicologici maschili di unapaziente donna (esprimenti soprattutto il suo Logosindifferenziato), diventeranno riconoscibili nelle loromanifestazioni individuali. Particolarmente nei primi stadi,essi saranno mischiati con le immagini parentali, o peridentificazione, mantenendo così l'aspetto infantile delLogos-Eros, o per contrasto, il che porta ad un risultatosimile. Nella elaborazione, si può verificare una continuadifferenziazione, e le proiezioni dell'Anima-Animus rive-leranno progressivamente i loro aspetti costruttivi, essi silibereranno, cioè, dei loro componenti infantili. La mogliecesserà di essere la latrice di tutti i sentimenti, sia chevivesse col marito una relazione simbiotica, per mezzodella quale egli si era fino allora sentito esentato dallanecessità di sviluppare il proprio sentimento, sia chefosse una proiezione negativa del suo inferiore latosentimentale, personificazione vivente della « stupiditàdella emotività ». Similmente, il marito cesserà di essereil perfetto rappresentante della logica e della ragione, cheesenta la moglie dalla necessità di sviluppare il suo latointellettivo, personificazione vivente del « freddo edistruttivo intelletto ». Al contrario, essi si mostrerannol'un l'altro quell'aspetto che deve venir sviluppato, perpermettere un allargamento della personalità.Lo stesso vale anche per il contenuto archetipico diqueste immagini: attraverso il rapporto analitico, e nelprocesso della vita, in generale, anche questoraggiungerà una più alta differenziazione, e mostrerà lesue potenzialità creative. (Per esempio, Jung ha indicatoquattro stadi di sviluppo dell'Anima nelle figuresimboliche di Eva, Elena di Troia, la Vergine Maria, edinfine, Sophia, che rappresentano ciascuna uno stadioprogressivo dell'aspetto dell'Eros nell'uomo (76).

QueQuesta elaborazione vale anche per gli ultimi stadidell'analisi con il loro crescente materiale arche-

(76) C.G. Jung, Psicologiadel transfert. P.24, op.cit.

Page 46: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

266

tipico. Qui le figure dell'Anima e dell'Animus apparirannosempre più libere da proiezioni, e saranno sempre piùinteriorizzate. Tutto il materiale proiettivo o infantile cheancora si trovi in queste immagini archetipiche dovràricevere una costante attenzione, ed essere analizzatoriduttivamente. Quando, per esempio, la mia paziente ebbel'intuizione del « sesso mitologico », questo lampo diintuizione autentica dovette essere messo in relazione conl’Io, e con la coscienza, elaborando tutti i possibili residui dicomplessi irrisolti, e di contenuti del transfert personale, uncompito, questo, che ci si aspetterebbe di aver largamenteassolto, a questo stadio dell'analisi, ma che non bisognamai ritenere di aver definitivamente esaurito. A questostadio infatti appartiene più specificamente l'elaborazionedegli elementi di isolamento, inflazione, o identificazione(77).Infine, devono venir elaborati il significato del materialearchetipico in quanto tale, e le sue amplificazioni. Questo ciporta al problema del significato:il significato della vita del paziente individuale, e del suoposto nella situazione collettiva in cui egli si trova, e a cuideve trovare le sue risposte, se mira ad essere unapersonalità completamente integrata. E' una caratteristicadella psicologia analitica, quella di considerare il problemadel significato come parte dell'analisi in generale (78), e larisposta a questo problema, nella misura in cui l'individuopuò formularla per la sua vita individuale, come lo scopo delprocesso analitico. Qui, l'elaborazione che ha avuto iniziodalla necessità di sviluppare un lo adeguato, e di garantire ilsuo costruttivo funzionamento, ha raggiunto uno stadio cheva al di là dell'analisi, e tocca i normali problemi della vita,quei problemi che ognuno deve affrontare e risolvere, perdiventare un individuo. Nella misura in cui si può ancoraparlare qui di elaborazione, questo termine deve ora essereinteso in un senso molto diverso, e allargato, privo di ogniriferimento a resistenze o complessi nevrotici. Strettamenteparlando, il paziente ha ces-

(77) ibidem, p. 107.

(78) G. Adler, « Die Sin-nfrage in der Psychotera-pie», in Psychoterapeuti-scheProbleme. Rascher, Zurich,1964.

Page 47: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

267

(79) C. G. Jung, « Sym-bois oftransformation », C. W., voi. 5.

(80) Henderson, « Reso-lutionof thè trasference in thè lightof Jung's psy-chology », p. 83,op. cit.(81) ibidem, pag. 83.

sato di essere tale: questa situazione si riferiscechiaramente all'ultimo stadio dell'analisi.

Lo stadio finale

Lo stadio finale dell'analisi è caratterizzato dalla crescenteindipendenza del paziente dall'analisi, e dal rapportotransferenziale. Le precedenti osservazioni avranno resochiaro che, a questo stadio, il paziente ha superato ilrapporto paziente-analista, ed è diventato un partnermaturo nella comune ricerca della sua individuale verità, edell'individuale significato della vita. In altre parole, piùl'analisi progredisce, meno in essa si trattano problemi ne-vrotici, ed il loro posto è preso dall'esplorazione deicontenuti archetipici dell'inconscio, e del loro significato,attraverso cui si esprime il genuino bisogno spirituale delpaziente. Forse quest'ultimo stadio sarebbe megliocaratterizzato se si dicesse che l'analisi è ora alle presecon il problema della trasformazione (79). Per tutti questimotivi, il rapporto transferenziale ha cessato di operare inmodo decisivo, tranne che per il suo aspetto archetipico.Questo spiega perché lo stadio finale dell'analisi è statodesignato come una « amicizia simbolica » (80). E' unrapporto, « la cui natura simbolica non toglie niente allasensazione autentica di amicizia », e in cui « l'amicizia nonpersonalizza in modo sbagliato il simbolo » (81). A questostadio, non è più l’Io il centro di riferimento, ma il Sé.Quest'ultimo, nella terminologia junghiana, è so-vraordinato all'lo e rappresenta il centro della personalitàtotale, comprendente sia la coscienza, che l'inconscio.La crescente indipendenza del paziente ha le sueconseguenze anche nelle modalità esteriori della analisi.Le sedute verranno diminuite con fermezza, fino adesaurirle, il paziente potrà venire una volta alla settimana,o anche ad intervalli più lunghi. In tal modo, il pazienteacquisterà una sempre maggiore fiducia nella sua capacitàa compiere un lavoro da solo, e a comprendere il suomateriale

Page 48: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

inconscio, indipendentemente dall'analista. Si potrà, adesempio, sottolineare sempre di più, l'elaborazione cheegli stesso fa dei suoi sogni, e del suo materialefantastico; anche l'immaginazione attiva può svolgere unaparte importante nella creazione di questo atteggiamentodi indipendenza. Questa capacità di trattare il propriomateriale inconscio, in un modo, o nell'altro, è un segnodella maturità raggiunta nel processo analitico: l'individuomaturo può ora accedere, in tutta indipendenza, alle ma-nifestazioni creative dell'inconscio, e vorrà mantenersi inrapporto con esse. (Questo atteggiamento dipende,naturalmente, dalla comprensione del rapportocostruttivo-compensatore tra coscienza e inconscio).Qui bisogna fare un'importante precisazione. Quello cheho appena descritto, rappresenta uno stato « ideale ».Relativamente pochi pazienti raggiungono un tale stadiodi maturità, e ci possono essere vari stadi finali. Lacondizione del rapporto analitico sarà considerata allaluce delle circostanze effettive. Un rapporto di amiciziasimbolica può essere al di là delle possibilità di più di unpaziente, e molti pazienti saranno anche troppo contentiche il loro sintomo sia stato curato, e di essere liberi dalgiogo dell'inconscio. Ma il principio di base è lo stesso:mirare ad una crescente indipendenza dalla persona, edall'assistenza dell'analista. Così, anche con quei pazientiche non sono in grado di raggiungere un tale stadio finaledi integrazione, si tenderà a ridurre la frequenza dellesedute, e a dar loro almeno qualche mezzo percomprendere da soli i processi inconsci. In ogni caso,nessun analista considererà « finita » un'analisi, finché iltransfert personale non sia stato elaborato e compreso.Quest'ultimo punto sarà sempre il criterio per decidere lafine dell'analisi, nel senso più stretto, e, quindi, dellacondizione vera e propria di pazienti. Ciò che va al di là,appartiene agli stadi dell'analisi descritti prima, quando ilpaziente ha cessato di essere tale nel senso proprio deltermine.

268

Page 49: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

Il concetto di cura

La distinzione che ho appena fatto tra uno stato di cose,in cui l'analisi termina con una trasformazione ematurazione, ed un'altra, in cui essa termina con la curadel sintomo, fa sorgere immediatamente il problema dicosa si intenda con « cura ». Dobbiamo noi assumerecome criterio la guarigione del sintomo, o dobbiamopensare in termini di maturazione, e di integrazione? Lacura in un senso deve essere considerata come curanell'altro, ed è, per esempio, la persistenza di un sintomonecessariamente una risposta negativa al problema delsignificato di cura?La scomparsa di un sintomo può rappresentare per moltipazienti una risposta abbastanza chiara al problema dellacura, e del risultato soddisfacente del trattamento.Almeno è così per quel che concerne la reazione e lavalutazione del paziente che, dopo tutto, si è sottopostoal trattamento nella speranza che, alla fine, si sarebbetrovato libero dal sintomo. Questo è particolarmente vero,quando ci troviamo di fronte ad un sintomo grave, comeuna fobia, depressione, nevrosi coatta, disordinipsicosomatici, e così via. Il problema diventa piùcomplesso se il paziente non è venuto con un sintomochiaramente individuato, come quelli che abbiamomenzionato, ma piuttosto con una generale sensazione dimalessere, scontento, stanchezza, o di mancanza disignificato della sua vita. Volendo cominciare dal primocaso, indubbiamente meno complicato, la scomparsapermanente di un sintomo grave può indubbiamenteessere considerata come una « cura », almeno di uncerto tipo. Se ciò è stato raggiunto, ed il paziente è soddi-sfatto, noi possiamo felicemente essere d'accordo con lui,e con la sua definizione di cura. Ma cosa dire di quei casi,anche troppo noti agli analisti, di persone che vengonoliberate da un sintomo, eppure, perdendolo, sembranoaver perso in profondità, interesse, iniziativa, individualità,o simili atteggiamenti positivi?

269

Page 50: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

All'altra estremità della scala, noi troviamo casi, in cuil'analisi ha trattato il sintomo solo di sfuggita, o non lo hatrattato affatto, eppure il paziente sente, con assolutaconvinzione, di aver tratto un immenso beneficio daltrattamento. Questi casi, in cui il paziente sente che la suavita è stata arricchita oltre misura, e che è valsa la pena diaffrontare un processo così lungo, caro, e penoso, seb-bene il suo sintomo sia rimasto praticamente intatto, cicostringono a rivedere la nostra definizione di cura.Ci sono poi i casi, a cui ho accennato, di persone chevengono senza un sintomo definitivo, non ne sviluppanomai uno, eppure vanno avanti per anni, con in testa unvago scopo, che fa loro continuare l'analisi, e che se mai èraggiunto, o anche solamente avvicinato, soddisfacompletamente le loro iniziali aspettative. Noi potremmoben chiedere:Quale scopo?Più imbarazzanti di tutti sono forse quei casi in cui unpaziente è passato attraverso una serie di dureesperienze in cui si sente che egli avrebbe pienamente «meritato » la scomparsa di un sintomo, eppure questopersiste ancora. Tralasciando la possibilità, semprepresente, di una non completa comprensione da partedell'analista, io penso che questi sono casi in cui, unavolta rimosso l'impulso dell'analisi, qualche processopotrebbe anche terminare prematuramente.Queste esperienze, ed altre affini, mi hanno reso, e perquel che mi risulta, anche altri analisti di altre scuole,estremamente scettico sul concetto convenzionale dicura. Esse mi hanno insegnato a comprendere, edaccettare il fatto apparentemente paradossale che untrattamento non è una cura, nel senso tradizionale deltermine, e che il processo analitico non mira affatto aduna simile cura. Quale è allora il nostro scopo, qual è laparticolare concezione di cura analitica, che noi possiamoconsiderare come specifica al nostro approccio?Vorrei dire che la cura nel senso convenzionale non è maiil fine dell'analisi, anche quando viene

270

Page 51: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

raggiunta. L'analisi mi sembra più adeguatamentedescritta, quando la si definisce come una delle disciplinepiù rigorose che si conoscano, per eliminareatteggiamenti antiquati, aiutare a crearne di nuovi ecostruttivi, vitalizzare ed allargare l'area della coscienza edella personalità, sintomo o non sintomo. In altre parole, ilvero scopo dell'analisi è la maturazione dell'individuo. Perquanto soddisfacente possa essere la scomparsa di unsintomo, io non posso mai essere sicuro di non averprivato il paziente di uno strumento prezioso per raggiun-gere il fine della maturazione. Per molti, il sintomocostituisce quello sprone costante che mantiene ilpaziente sensibile alla necessità di crescere e dimaturarsi, e consapevole dei processi che portano aquesta meta. Mi fa pensare a quella fiaba, in cui i due figlipiù grandi di un re si addormentarono, mentre cercavanodi catturare il ladro della mela d'oro. Ma il figlio piùgiovane si mise un'ortica sotto la testa, la quale lopungeva, ogni volta che egli cedeva al desiderio didormire — e, naturalmente, fu lui a riuscire nell'impresa.Nella mia esperienza, la maturazione è sempre connessaad un particolare problema: il problema del significatodella vita, della vita in generale, e della vita individuale.Questo problema può, naturalmente essere consideratocome non pertinente al campo del trattamento analitico.Ma se noi consideriamo l'analisi come concernente la «salute mentale », il benessere psichico dell'individuo, al-lora il problema del significato è altamente pertinente.Solo una persona che esperisce la sua vita come piena disignificati, la può accettare pienamente, e solamente conquesta convinzione inferiore della ricchezza di significato,sarà veramente adattato alla vita (e, alla morte, che è unproblema così importante per i pazienti anziani). Per dirlain breve: Cura, nel senso specifico dell'analisi è lascoperta del significato.Come può un tale fine esser raggiunto dall'analisi, comepuò una tale risposta venir trovata su di un pianopsicologico? lo credo che proprio qui la

271

Page 52: Tecnica del trattamento nella psicologia analitica · Tecnica del trattamento nella psicologia analitica(*) Gerhard Adler, Londra Presupposti del trattamento. Accingendomi a scrivere

* Tratto dal Psychoanalytic Techniques. Edited by Benjamin B. Wolman,1967 by Basic Books Ine. Publishers.

272

psicologia analitica può dare i suoi più specifici, e validicontributi. E' nel regno della realtà inferiore, la « realtàdell'anima », a cui Jung ha dedicato tanto suo sforzo, chenoi troviamo aiuto per questo scopo. Questa realtà inferioreha a che fare con immagini archetipiche di naturatranspersonale, con un non-lo, con contenuti chetrascendono la personalità dell'Io. Come immaginiarchetipiche, esse hanno la caratteristica dellaatemporalità, o « eternità », e una numinosità che derivadal loro carattere di non-lo. Nell'incontro con questi con-tenuti eterni, numinosi, transpersonali, l'Io esperisce séstesso come « l'oggetto di un soggetto ignoto e superiore »(82) — il Sé. Esso è « il nuovo centro della personalità »(83) e, nella realizzazione di questo centro, della sua «completezza », che è il risultato ideale dell'analisi, risiede loscopo specifico della psicologia analitica.Spero di essere riuscito a mostrare che questo fine nonpuò essere raggiunto, se prima non si elaborano, con larigida disciplina di un'analisi riduttiva, tutte le fissazioniinfantili, patologiche, e i complessi. Ma nella psiche c'èmolto di più del materiale regressivo. Essa ha una propriairriducibile realtà, portatrice delle eterne immagini eprocessi, attraverso la cui realizzazione l'uomo puòesperire il significato intrinseco e il modello creativo dellasua esistenza. E' in questo che consiste la cura.

(Trad. di SIMONETTA ADAMO)

(82) C. G. Jung, « L'Io el'inconscio », p. 165, op. cit.(83) C. G. Jung, « Myste-rium coniunctionis », p. 494,op. cit.