Teatromagazine n.7

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teatro ma G azine teatroma G azine periodico di informazione - stagione di prosa 2008/2009 Comune di Piacenza Teatro Municipale di Piacenza Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione con il sostegno di FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO Comune di Piacenza Teatro Municipale di Piacenza Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione con il sostegno di FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO NU ME RO 7 SPECIALE INFORMAZIONE TEATRALE 2009 progetti speciali laboratori incontri performance

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Periodico di Informazione - Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza

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teatromaGazineteatromaGazineperiodico di informazione - stagione di prosa 2008/2009

Comune di PiacenzaTeatro Municipale di PiacenzaTeatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione

con il sostegno diFONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO

Comune di PiacenzaTeatro Municipale di PiacenzaTeatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione

con il sostegno diFONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO

NUMERO7

SPECIALE

INFORMAZIONE TEATRALE 2009progetti specialilaboratoriincontriperformance

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InFormazioneTeatrale 2009

Così come accade con la Stagione di Prosa “Treper Te”, anche con “InFormazione Teatrale” sista verificando, con il consolidarsi del progetto, il

fenomeno particolare della curiosa attesa da parte delpubblico. Capita così che i potenziali fruitori dei varipercorsi formativi (scuole, famiglie, giovani, singoli spet-tatori) chiedano a Teatro Gioco Vita all’inizio dellaStagione quello che sarà proposto nel corso dell’anno,anche segnalando eventuali temi che desiderano appro-fondire. Questo significa che il lavoro svolto fino ad oraha creato una positiva adesione da parte del pubblico. Abbiamo detto più volte, e continuiamo a ripeterlo conconvinzione, che una Stagione Teatrale non può limitar-si ad un buon cartellone. Ma deve comprendere unaprogettualità più articolata e strategie che in mododiverso sappiano conquistare lo spettatore e creare nelpubblico una coscienza critica. Oggi possiamo dire che il programma “InFormazioneTeatrale” ha ormai consolidato, alla sua quarta edizione,il successo di pubblico e di critica. Anche le motivazionidel Premio della Critica 2008 assegnato a Teatro GiocoVita dall’ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro)e consegnato il 19 giugno 2008, riconoscono il valore diquesto lavoro di formazione svolto sul territorio:“…Gioco Vita ha lavorato e lavora molto anche per ilproprio territorio, Piacenza, con le stagioni per i bambi-ni, i corsi di alfabetizzazione teatrale e di approfondi-mento critico per gli insegnanti…”. In continuità con quanto realizzato fino ad ora, ancheper il 2009 il progetto complessivo di formazione einformazione teatrale ci permette di coinvolgere il pub-blico non più solo come spettatore, ma come protago-nista, come primo attore di quell’esperienza unica ecoinvolgente che è il teatro. Attraverso laboratori,incontri, lezioni, performance, conferenze. Insieme adartisti, esperti e formatori. Un teatro non solo da vede-re, ma anche un teatro da conoscere, da approfondire,da sperimentare. Possiamo articolare i contenuti in sei sezioni, a secondadelle caratteristiche dei vari percorsi che sono proposti.I progetti speciali La storia della bambola abbandonatain collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatrod’Europa e Un mondo di figure d’ombra. Omaggio aLele Luzzati, mostra/spettacolo di Teatro Gioco Vita. Gliincontri su teatro, danza, cinema. Il teatro per le fami-

glie A teatro con mamma e papà. Il progetto sui giova-ni artisti delle scuole di teatro, i laboratori e le azioniteatrali. I laboratori e i percorsi sull’ombra e il teatrod’ombre. Desideriamo segnalare quelle che possono essere consi-derate le punte di diamante del programma 2009. Lastoria della bambola abbandonata è sicuramente l’even-to della Stagione Teatrale 2008/2009 a Piacenza, sia peril valore artistico, sia per quello didattico ed educativo:l’allestimento piacentino dello spettacolo nasce infattinell’ambito di un articolato progetto che ha coinvoltotutta la Scuola “Giordani”. Un progetto che per la sua portata è destinato a lascia-re un segno forte nella città: due gruppi di 15 bambiniche si alterneranno in scena, con 3 attori, 2 mimi e 3musicisti, dopo un impegnativo lavoro laboratorialecurato dalla grande attrice Andrea Jonasson, con unapermanenza del Piccolo a Piacenza per circa 40 giorni diprove; ma anche laboratori di costruzione creativa, unlaboratorio video e altre attività libero-espressive in tuttala scuola. La mostra/spettacolo di Teatro Gioco Vita Unmondo di figure d’ombra. Omaggio a Lele Luzzati ritor-na a Piacenza a due anni dalla scomparsa di LeleLuzzati, scenografo e illustratore grande maestro delteatro italiano e internazionale, e propone percorsi gui-dati con animazioni, momenti di spettacolo e laborato-ri per la costruzione di teatrini d’ombre: un validoapproccio con il linguaggio teatrale per tutte le fasce dipubblico, con particolare attenzione ai ragazzi, allefamiglie e giovani in età scolare.“InFormazione Teatrale” è possibile grazie alle sinergietra Teatro Gioco Vita e Fondazione di Piacenza eVigevano. Una condivisione di valori sociali, artistici, cul-turali e formativi, con l’obiettivo comune di migliorare leopportunità di crescita della comunità piacentina.

Diego Maj Giacomo MarazziTeatro Gioco Vita Fondazione di Piacenza Vigevano

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TEATROMAGAZINEAnno 6 - n. 7

EdizioniTEATRO GIOCO VITATeatro Stabile di Innovazione

DirettoreDIEGO MAJ

Via San Siro 9 - 29100 PiacenzaTel. 0523 332613Fax 0523 [email protected]

Direttore responsabileSimona Rossi

Progetto grafico e realizzazioneMcube

StampaTipolito Farnese, Piacenza - Febbraio 2009

Aut. Tribunale di Piacenza n° 604 del 31.12.2004

RedazioneSimona Rossi, Emma Chiara Perotti

Ha collaboratoJacopo Maj

FotografieGianni Cravedi, Prospero Cravedi, Massimo Bersani, Marcello Norberth (spettacolo Lastoria della bambola abbandonata),Marco Caselli Nirmal (spettacolo Copenaghen),Andrea Bertozzi (spettacolo Moby Dick), GiovanniDe Sandre (spettacolo Miserabili. Io e MargaretThatcher)

In copertina, immagine dello spettacoloLa storia della bambola abbandonata(foto Marcello Norberth)

Si ringrazia Piccolo Teatro di Milano

Masterclass Stagione di Danza 12Il teatro tra memoria e ricordo 13Copenaghen. Teatro e scienza a confronto 14Ditelo all’attore 15Effetto Zoom 16Dietro il sipario 16Gli elementi del teatro 17Dentro il teatro 17La parola e l’immagine. La grande letteratura sul grande schermo 18

Una grande occasione culturale 6Laboratorio teatrale, prove e messa in scena dello spettacolo 8Laboratorio di costruzione creativa 9Laboratorio video 10Tutte le attività alla Scuola Giordani 10

Indice

Incontri su teatro, danza e cinema

La storia della bambola abbandonata

A teatro con mamma e papà 22Teatro per le famiglie

Omaggio a Lele Luzzati.Mostra/Spettacolo/Laboratorio 20

Un mondo di figure d’ombra

Pre/Visioni 23Da Aspettando Godot 23

Giovani artisti delle scuole di teatro, laboratori e azioni teatrali, esperienze di residenza artistica

L’origine della figura 19

Laboratori e percorsi sull’ombra e il teatro d’ombre

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PiacenzaTeatro Comunale Filodrammatici

sabato 28 febbraio 2009, ore 21 - domenica 1 marzo 2009, ore 15.30martedì 3 - mercoledì 4 - giovedì 5 marzo 2009, ore 10

venerdì 6 marzo 2009, ore 10 e ore 21 - sabato 7 marzo 2009, ore 21 - domenica 8 marzo 2009, ore 15.30

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di Giorgio Strelher da Alfonso Sastre e Bertolt Brecht

regia Giorgio Strehlerripresa da Andrea Jonasson

scene e costumi originali Luciano Damianiluci Gerardo Modica

musiche Fiorenzo Carpia cura di Giulio Luciani

movimenti mimici Marise Flach

registi assistenti Emiliano Bronzino, Tommaso Minnitiassistente ai costumi Maria Chiara Donati

addetti alla promozione Riccardo Ballerini, Chiara Claudi,Francesco Guidi, Camilla Zorzi

collaboratori responsabili all’allestimento

coordinamenti tecnico e di produzione Alberto Benedettodirezione tecnica Marco Rossi

assistenti alla direzione tecnica Marco Gilberti, Paolino Di Benedetto

costruzioni Alberto Parisiscenografia Mauro Colliva

direzione di scena Giuseppe Milaniaudio/video Rosario Calì

capo macchinista Giuseppe Rossicapi elettricisti Mario Allievi, Claudio De Pace

capo sarta Roberta Manganosicurezza Michele Carminati

direttore di scena Lino Sinisiprimo macchinista Alessandro Lollino

primo elettricista Andrea Modica, Eugenio Squeri

produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

foto Marcello Norberth

personaggi e interpreti

La venditrice di palloncini/Il cantastorie Andrea JonassonGrusa Chiara ClaudiLo straccivendolo/Il governatore/Il giudice Azdak Riccardo BalleriniIl ciabattino Tommaso MinnitiIl portiere/Il primo soldato Francesco GuidiLa governatrice Camilla ZorziPaca Silvia Alparone, Martina Brizzolesi, Anna Giulia Cassinelli,Anna MontagnaLolita Matilde Burgazzi, Maria Vittoria Iannetti, Chiara Magnelli,Alessia PapettiIl secondo soldato/L’ombra Fausto VerginelliIl terzo soldato/L’ombra Matteo GhisalbertiI musicisti Giovanni Passera, Giorgio Ratto, Roberto Vacca

I bambini della strada (in alternanza)Cecilia Bozzini, Gianluca Dodi, Tsegazeab Yifter Fikrou,Raphaela Freitas de Carvalho, Carolina Gandolfi, Ludovico Ghitturi, Lucia Maggi, Federico Marchesi, Barbara Palummeri, Francesco Repetti, Paola Ruminska

Stian Bacchini, Mangal Bertuzzi, Emanuela Braghieri, Matteo Ceruti, Rebecca Dallanegra, Giacomo Cosma De Poli,Anna Menzani, Davide Monti, Elena Nicolini, Beatrice Sacchetti, Filippo Zaninoni

scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia “BrunoColombo e Leonardo Ricchelli” del Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europareparto costruzioni, carpenteria metallica, macchinisti Giorgio Armanni, Luigi Baggini, Armando Pitzoi, Marco Premoli,Alfredo Rivetta, Angelo Superbi

reparto scenografia Nicolina Matilde Barravecchia, Michela Macroni, Manuela Moroni, Simone Totaro

costumi realizzati dalla Sartoria del Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europareparto sartoria Vassiliki Gianopolu, Chiara Angioletti, Donatella Carrafa, Marisa Cosenza, Franca Pambianchi, Maria Potenza

prima sarta Cristina Di Gennaroamministratore di compagnia Andrea Barbato

in collaborazione conTeatro Marrucino di Chieti, Teatro delle Arti di Gallarate, Teatro Gioco Vita di Piacenza, Teatro Persiani Comune diRecanati, Teatro Pubblico Campano e Accademia d’Arti eMestieri dello Spettacolo Teatro alla Scala

La storia della bambola abbandonata

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È sicuramente per impegno evalore artistico, e non solo, ilprogetto più importante dellaStagione Teatrale 2008/2009diretta da Diego Maj e propo-sta a Piacenza da Teatro GiocoVita. È La storia della bambolaabbandonata del Piccolo Teatrodi Milano. La storica regia di Strehlertorna in scena in un nuovo rial-lestimento che vede protagoni-sti con Andrea Jonasson e gliattori del Piccolo i bambinidella Scuola Primaria“Giordani”. Lo spettacolo debutterà alTeatro Comunale Filodramma-tici di Piacenza il 28 febbraio esarà in cartellone fino all’8marzo con rappresentazioninell’ambito della Stagione diProsa “Tre per Te” del TeatroMunicipale di Piacenza, dellaRassegna di Teatro Scuola“Salt’in banco” e dellaRassegna di Teatro per leFamiglie “A teatro con mammae papà”.Un gruppo di bambini delleclassi 2B e 2C della “Giordani”si alterneranno in scena dopoessere stati coinvolti in un arti-colato laboratorio teatralecurato da Andrea Jonasson conla collaborazione di Francesco

Guidi. Il lavoro, iniziato a set-tembre, culminerà in una setti-mana di prove alla fine di feb-braio al Teatro ComunaleFilodrammatici. Quindi i ragazzi si alterneranno sul palcoscenico: un’esperienzaunica, grazie alla quale il gran-de teatro si confronta con i piùpiccoli per renderli protagonistidi un momento magico perloro stessi, gli insegnanti, igenitori e i compagni di scuola,e soprattutto per il pubblicoche assisterà alla rappresenta-zione. Ma quello che ruota intornoall’allestimento piacentinodella Bambola abbandonata èveramente un progetto digrande respiro che TeatroGioco Vita sta realizzando gra-zie al sostegno dellaFondazione di Piacenza e Vigevano (nell’ambito delprogramma “InFormazioneTeatrale”). Protagonisti princi-pali gli alunni della Scuola“Giordani”, che grazie all’im-pegno della direttrice didatticadel 3° circolo MariucciaZavattoni e di tutti gli inse-gnanti stanno vivendo un’espe-rienza molto importante. Intorno al lavoro di preparazio-ne dello spettacolo, infatti, allo

scopo di non escludere nessu-no da un’occasione tantoimportante, i ragazzi dellascuola sono impegnati in unaserie di laboratori e attività libe-ro-espressive, tutte incentratesui temi de La storia della bam-bola abbandonata. Le classi seconde stannoseguendo un laboratorio dicostruzione scenica curato dalLaboratorio Creativo perBambini Zazì di Parma, direttoda Veronica Ambrosini. I bambini vengono accompa-gnati nella “rilettura” e nell'a-nalisi della storia con diversemodalità. L'analisi del contestoe dell'ambiente sia emotivoche strutturale, ovvero la sce-nografia, attraverso la realizza-zione di un tappeto pittorico edell'albero. La realizzazionedelle maschere come rappre-sentazione dell'universo brech-tiano. Il lavoro sulla bambola,con la realizzazione di un’unicagrande bambola per sottoli-neare anche il valore di un lavo-ro insieme in cui riconoscersi.Gli elaborati che saranno realiz-zati confluiranno in un’esposi-zione che sarà allestita nelfoyer del Teatro ComunaleFilodrammatici nei giorni dipresentazione dello spettacolo.

Un altro momento importantedelle attività collaterali del pro-getto su La storia della bambo-la abbandonata è il laboratoriovideo, curato dal video-makerpiacentino Roberto Dassoni.Dassoni documenterà tutto illavoro che vede protagonisti glialunni della “Giordani”: il labo-ratorio teatrale del Piccolo, conle prove e la messa in scenadello spettacolo, il lavoro dellaboratorio creativo curato dalgruppo Zazì, ma anche tutte leattività realizzate autonoma-mente da altre classi e curatedai singoli insegnanti nellevarie classi e sempre ispirate aLa storia della bambola abban-donata. Attività che, come l’i-deazione ed esecuzione di unacanzone, oppure la realizzazio-ne di bambole, o altri momentilaboratoriali, creativi o di rifles-sione proposti dai vari inse-gnanti e collegati ai temi dellospettacolo, danno l’idea dicome tutta la Scuola“Giordani” si senta partecipedi un progetto di largo respiro.L’idea di Roberto Dassoni èquella di realizzare un dvd conun video di documentazionedell’intero progetto, che saràanche proiettato in teatroprima e dopo gli spettacoli, euna serie di contenuti specialisu particolari attività svolte ascuola da ragazzi e insegnanti.

La storia della bambola abbandonata

La storia della bambola abbandonata:una grande occasione culturale per Piacenza

Sotto l’Alto Patronatodel Presidente della Repubblica

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Sono cinque anni che TeatroGioco Vita e il TeatroMunicipale di Piacenza per laStagione di Prosa collaboranocon il Piccolo Teatro di Milano.Un rapporto ormai consolida-to e ufficializzato nel 2004con un Protocollo d’Intesasottoscritto da me e dal diret-tore del Piccolo SergioEscobar alla presenza del sin-daco e dell’assessore alla cul-tura. Ho voluto fortementeportare a Piacenza La storiadella bambola abbandonataper l’alto valore artistico, cul-

turale e pedagogico dell’even-to: si tratta infatti di un allesti-mento che non ha niente dainvidiare ad altre produzioni diprosa. Un progetto moltoimpegnativo, con una resi-denza di oltre 40 giorni degliartisti del Piccolo a Piacenza,con una grande disponibilitàdella grande attrice AndreaJonasson e dei suoi collabora-tori. Tre attori, due mimi e tremusicisti in scena, trenta bam-bini che in due gruppi si alter-neranno sul palcoscenico, unadecina di giorni di permanen-

za in cartellone dello spetta-colo, con nove rappresenta-zioni nella stagione di prosa eanche per le scuole e le fami-glie. Un evento straordinario,unico e commovente, chesono sicuro rimarrà nellamemoria della nostra città.Ancora una volta dobbiamodire grazie alla Fondazione diPiacenza e Vigevano, che conil suo aiuto e il lungimirantesostegno ha reso possibilequesto progetto.

Diego Maj

Questo ritorno della Storiadella bambola abbandonatanasce da un sogno a occhiaperti. Ero a Vienna, pocoprima dei festeggiamenti per i60 anni di vita del Piccolo e -pensando che dopo pochimesi sarebbero stati i diecianni dalla morte di Giorgio -mi è sembrato che sarebbestato bello ricordarlo, nontanto con una lettura di suoitesti o lettere, ma proprio conqualcosa che era stato pro-fondamente suo.Mi sono detta: ecco mi piace-rebbe fare La storia della bam-bola abbandonata perchéavevo visto Giorgio al lavoro -erano i primi anni che stavo inItalia - e toccato con mano ilsuo entusiasmo mentre pro-vava con i bambini e gli attorialla Piccola Scala. (…)“I bambini ci guardano”, scri-veva, e pensava che laBambola fosse un mezzo poe-tico con cui fare capire ai piùgiovani ciò che è bene e ciòche è male. (…)Certo non mi sento una regi-sta - anche se questo lavoromi ha aiutato a superare lemie paure, le mie insicurezzee a dare un senso a questo

mestiere. Il regista è semprelui - è ovvio -, lo spettacolo èsuo e io lo riprendo, lo ripro-pongo anche recitando in dueruoli, quello del cantastorie equello della venditrice di pal-loncini: un ruolo maschile euno femminile. (…)Lavorare con i bambini mi hafatto capire molte cose.Intanto sono rimasta stupita

dalla loro intelligente prontez-za nel cogliere le situazioni.Quando ho chiesto che cosainsegnava questa storiahanno subito risposto “Checon amore e affetto tutto sipuò aggiustare”. (…)Stare accanto a loro mi hafatto provare la gioia di tra-smettere qualcosa a qualcu-no, di dare quello che so ai

giovani.C’è bisogno di gente più gio-vane a teatro ed è a un pub-blico più giovane che bisognarivolgersi: con semplicità eamore.

Andrea Jonasson

(ottobre 2007)

“Un evento straordinario, unico e commovente”

Il ritorno della Bambola: “Un sogno a occhi aperti”

La storia della bambola abbandonata

Sotto l’Alto Patronatodel Presidente della Repubblica

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La storia della bambola abbandonata

La storia della bambola abban-donata di Giorgio Strehler, daAlfonso Sastre e Bertolt Brecht,regia di Giorgio Strehler, è unprogetto oggi fortemente volu-to e curato da AndreaJonasson.La storia della bambola abban-donata fu l’unico spettacoloche Strehler realizzò per i bam-bini e costituisce una sorta dimodello degli intendimenti delmaestro sulla didattica e sulteatro: “In un momento dienorme confusione etica e civi-le, di perdita di certezze, digenerale smarrimento, è neces-sario ribadire, difendere, bat-tersi per quello in cui crediamo,i grandi valori della libertà edella tolleranza unnanzitutto e,di riflesso, anche il senso delladignità dell’arte, in un’epocache non è più capace di met-tersi in discussione”. Cosìannotava Strehler nel 1994.Partendo da tale presupposto,Strehler si pose fortemente conquesto spettacolo il problemadi come comunicare tutto que-sto agli spettatori più giovani,di come parlare ai bambini diciò che è giusto e insegnò atutti noi a comunicate con ibambini a rivolgendosi a lorocome a piccoli uomini.La storia della bambola abban-donata vede in scena, accantoad Andrea Jonasson e altri

attori professionisti, un gruppodi bambini di una scuola prima-ria preparati attraverso appositilaboratori teatrali.Un testo che Strehler trasse daun classico di Brecht, Il cerchiodi gesso del Caucaso e da Lastoria della bambola abbando-nata dello spagnolo AlfonsoSastre. Uno spettacolo dal forteimpatto etico che pone unadomanda fondamentale: lecose sono di chi le lavora, di chile migliora, di chi le ama oppu-re di chi le ha ricevute senzaaver fatto nulla per conquistar-le?Paca e Lolita sono due bambi-ne coetanee. Paca trova nel-l’immondizia una vecchia bam-bola, gettata via dalla ricca e

viziata Lolita. La prende con sèe la ripara. Lolita, indispettitanel vedere il suo vecchio gio-cattolo tornato come nuovonelle mani di un'altra ragazzi-na, rivuole indietro la bambola.Come risolvere la lite?La storica regia di Strehlertorna in scena a Piacenza in unnuovo riallestimento, realizzatocoinvolgendo due classi dellaScuola Primaria “Giordani” diPiacenza, la 2B e la 2C, impe-gnate in un articolato laborato-rio teatrale curato da AndreaJonasson con la collaborazionedi Francesco Guidi del PiccoloTeatro. Venticinque giornate dilaboratorio ed esercitazioni ascuola, una settimana di prove al Teatro Comunale

Filodrammatici, otto giornatedi spettacolo. I trenta bambini,suddivisi in due cast, hannolavorato sul testo e alla messain scena assieme agli attori delPiccolo e si alterneranno sulpalcoscenico: il teatro diventa atutti gli effetti materia didatti-ca. Un grande evento, propo-sto da Teatro Gioco Vita e dalPiccolo Teatro di Milano, grazieal quale il grande teatro si con-fronta con i più piccoli per ren-derli protagonisti di unmomento magico per loro stes-si, gli insegnanti, i genitori e icompagni di scuola, e soprat-tutto per il pubblico che assi-sterà alla rappresentazione.

Laboratorio teatrale, prove e messa in scena dello spettacoloa cura di Andrea Jonasson

Anche un breve percorso diformazione sull’esatta dizionedel dialetto piacentino per ibambini della “Giordani” chesaranno in scena nello spetta-colo La storia della bambolaabbandonata. A tenerlo, per idue gruppi di ragazzi della 2B e2C impegnati nel laboratorioteatrale curato da AndreaJonasson, Mario Peretti, esper-to di recitazione ed interpreta-zione dialettale.

Alcune frasi del copione sonostate tradotte nel dialetto dellacittà, Peretti ha registrato l’e-satta dizione dialettale e inse-gnato ai bambini a pronunciar-le con la corretta cadenza. Unciclo di circa quattro incontri,che si vanno ad aggiungere algià complesso progetto colle-gato all’ospitalità a Piacenzadello spettacolo del PiccoloTeatro di Milano La storia dellabambola abbandonata e che

sta coinvolgendo in un pro-gramma articolato di iniziativebambini e insegnanti dellaScuola Primaria “Giordani”. Profondo conoscitore del dia-letto piacentino, oltre che dialtri dialetti, Mario Peretti prati-ca il teatro amatoriale da qua-rantacinque anni e tiene corsidi lettura, interpretazione erecitazione. È spesso invitato alezioni nelle scuole inferiori permantenere viva la tradizione

dialettale e testimoniarne ladizione. Ha partecipato comeattore ad oltre sessanta rappre-sentazioni ed ha tradotto oadattato una decina di testi daaltri dialetti o dall’italiano.Ha iniziato l’esperienza di regiada circa trent’anni anni firman-do almeno cinquanta regie tralingua e dialetto.

Anche alcuni incontri sulla dizione del dialetto piacentino

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La storia della bambola abbandonata

Zazì: chi siamo e che cosa facciamo

Siamo una combriccola tutta strana,attivi da sempre, ognuno con le propriecaratteristiche, c’è chi ha fatto teatro oteatro danza, chi dipingerebbe tutti imuri, chi suona e conosce la musica, chicol sapore dell'Inghilterra porta sogni difate e folletti, chi fotograferebbe ancheuna briciola di crackers, chi esteticamen-te cerca il bello ovunque, chi con vocedolce e potente canterebbe tutto il gior-no, chi salta, chi teorizza... non è statofacile mettersi tutti nello stesso cerchioma da quando ci siamo riusciti e abbia-mo “lottato” per un obiettivo comunesiamo diventati forti... e divertenti... lanostra sinergia è un pensiero che diven-ta realtà. Diventa realtà nel 2000, con ilnome Zazì Laboratorio Creativo perBambini.

Zazì è fondato sulla ricerca e lo sviluppo

di nuove metodologie di apprendimen-to dei bambini, cercando un modo alternativo di relazionarsi con essi. La costruzione, con loro e per loro, dimolteplici e multiformi esperienze cono-scitive avviene, rigorosamente tramite ladialettica del gioco, attraverso un lavorosull’esperienza diretta e l’improvvisazione.I progetti si svolgono secondo un percorso creativo-pedagogico che, supportato da un’approfondita analisi e documentazione dell’apprendimento,combina e adotta diversi linguaggiespressivi: teatro, musica e educazionevisiva; tutti mezzi di comunicazione chetrasformano il lavoro in un terreno digioco e di relazioni quotidiane “diverse”con i bambini. Questa quotidianità hapermesso una produzione di materialidocumentativi di enorme valore, instal-lazioni sonore, grandi tappeti pittorici eoggetti del vivere quotidiano che si tra-sformano in oggetti ludici con formediverse ma dallo stesso sapore.

Il progetto collegato all’ospita-lità a Piacenza dello spettacolodel Piccolo Teatro di Milano Lastoria della bambola abbando-nata, che Teatro Gioco Vita starealizzando, grazie al sostegnodella Fondazione di Piacenza eVigevano (nel programma“InFormazione Teatrale”), nel-l’ambito del Protocollo d’Intesasottoscritto con il Piccolo, pre-vede tra le varie iniziative e atti-vità libero-espressive che vedo-no coinvolti bambini e inse-gnanti della Scuola Primaria“Giordani” un laboratorio dicostruzione creativa curato daVeronica Ambrosini edEmanuela Dall’Aglio, animatricidel Laboratorio Creativo perBambini Zazì di Parma, direttodalla stessa Ambrosini.Ad essere coinvolte nel lavoro,tutte le quattro classi secondedella “Giordani”. Il laboratoriodi costruzione creativa seguecome traccia il tema narrativodella Bambola abbandonata,la cui storia viene rivista da trepunti di vista diversi.

«I bambini - spiegano infatti leanimatrici di Zazì - vengonoaccompagnati nella “rilettura”e nell'analisi della storia doveriassumeremo i concetti cardi-ne che da noi sono stati identi-ficati in tre momenti. L’analisidel contesto e dell’ambientesia emotivo che strutturale,ovvero la scenografia (con larealizzazione di un tappeto pit-torico e dell'albero). La realiz-zazione delle maschere comerappresentazione dell’universobrechtiano. In ultimo ma nonper ultimo, il lavoro sulla bam-bola, per cercare insieme aibambini di rispondere adomande importanti come: Èmeglio avere o possedere? Lecose appartengono a chi lecura? Scegliendo come fine larealizzazione di un’unica gran-de bambola per sottolineareanche il valore di un lavoroinsieme in cui riconoscersi».Diverse le tecniche usate, tracui la grafica pittorica su gran-di superfici e la costruzione conla carta e cartone (cartapesta e

carta velina). Gli elaborati che saranno realiz-zati confluiranno in un’esposi-zione che sarà allestita nelFoyer del Teatro ComunaleFilodrammatici nei giorni dipresentazione dello spettacolo.Inoltre Il lavoro del laboratorio

creativo curato dal gruppo Zazìsarà documentato dal video-maker Roberto Dassoni insiemeal laboratorio teatrale delPiccolo, alle prove e alla messain scena dello spettacolo e atutte le altre attività collaterali.

Laboratorio di costruzione creativa a cura di Laboratorio Zazì

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La storia della bambola abbandonata

Il progetto collegato all’ospi-talità a Piacenza dello spetta-colo del Piccolo Teatro diMilano La storia della bambo-la abbandonata sta coinvol-gendo in un programma arti-colato di iniziative bambini einsegnanti della ScuolaPrimaria “Giordani”: intornoal lavoro di preparazione dellospettacolo, infatti, allo scopodi non escludere nessuno daun’occasione tanto importan-te, i ragazzi della scuola sonoimpegnati in una serie di labo-ratori e attività libero-espressi-ve, tutte incentrate sui temide La storia della bambolaabbandonata. Tutto questo è reso possibile,oltre che dal lavoro che stan-

no svolgendo Teatro GiocoVita, il Piccolo Teatro diMilano, con l’attrice AndreaJonasson e i suoi collaborato-ri, e altri operatori, grazie

all’impegno della direttricedidattica del 3° circoloMariuccia Zavattoni e degliinsegnanti che stanno offren-do ai loro alunni l’opportunità

di vivere un’esperienza moltoimportante. Senza dubbiotutta la scuola è protagonistadi un progetto di largo respiro.

Tutte le attività alla Scuola “Giordani”

Il laboratorio video curato dal video-maker piacentinoRoberto Dassoni sta documen-tando tutto il lavoro che vedeprotagonisti gli alunni della“Giordani”: il laboratorio tea-trale del Piccolo curato daAndrea Jonasson, con le provee la messa in scena dello spet-tacolo, il lavoro del laboratoriocreativo curato dal gruppoZazì, ma anche tutte le attivitàrealizzate autonomamente daaltre classi e curate dai singoliinsegnanti nelle varie classi esempre ispirate a La storia dellabambola abbandonata. Attivitàche, come l’ideazione ed ese-

cuzione di una canzone, oppu-re la realizzazione di bambole,o altri momenti laboratoriali,creativi o di riflessione propostidai vari insegnanti e collegati aitemi dello spettacolo, dannol’idea di come tutta la Scuola“Giordani” si senta partecipedi un progetto di largo respiro.Il video racconta soprattuttocon le immagini la preparazio-ne dei bambini all’evento Lastoria della bambola abbando-nata: bambini protagonisti inscena con Andrea Jonasson eprotagonisti in classe con labo-ratori e altre attività creative. Tra i contenuti del dvd, le prove

a scuola dei due gruppi di bam-bini in scena con AndreaJonasson e Francesco Guidi;prove a teatro con attori, musi-cisti e costumisti dei due grup-pi di bambini; backstage deilaboratori in classe con quattrogruppi di bambini della classiseconde che realizzano rispetti-vamente il maxi disegno dell’al-bero dello spettacolo, il cerchiodi gesso del Caucaso, la bam-bola abbandonata e le masche-re dei personaggi; videoclipmusicale di due canzoni discena dello spettacolo; intervi-ste ai bambini sulla compren-sione del testo; intervista adAndrea Jonasson sulla genesidello spettacolo a 33 anni dallaprima edizione e a 11 annidalla scomparsa di GiorgioStrehler.“La regia video - spiegaRoberto Dassoni - tende adessere la meno invasiva possibi-le, ovvero a documentare imomenti di gioco/lavoro deibambini nella loro spontaneità.Il montaggio invece è tipica-

mente televisivo, ovvero veloceed emozionale, con l’utilizzo digrafica e di musiche di sotto-fondo (quelle originali dellospettacolo)”. Videomaker e giornalista,Dassoni dal 1998 lavora comefree lance per televisioni localied enti pubblici per la realiza-zione di video documentari,prevalentemente su temi cultu-rali. Dal 2003 è direttore artisti-co e organizzatore per ilComune di Piacenza del con-corso nazionale per videoma-kers “Location Piacenza”. Harealizzato diversi documentariartistici, in particolare conGiorgio Milani, GianfrancoAsveri, Franco Corradini,William Xerra.Dal 2008 ha iniziato un percor-so artistico personale comefotografo e videomaker e nelfebbraio 2009 ha inaugurato lasua prima personale presso ilLaboratorio delle Arti diPiacenza.

Laboratorio video: un dvd per documentare il progettoa cura di Roberto Dassoni

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La storia della bambola abbandonata

Classi 2B e 2C (insegnanti DonatellaMarchini, Chiara Righini, Paola DellaMariga, Silvia Coperchini)Due gruppi di bambini stanno svolgendocon gli artisti del Piccolo Teatro il labora-torio teatrale diretto da Andrea Jonasson,saranno impegnati nelle prove e nell’alle-stimento dello spettacolo e si alterneran-no in scena.Oltre al lavoro attorale, il laboratorio pre-vede attività sulla musica e un breve per-corso formativo sulla dizione corretta dia-lettale piacentina curato da Mario Perettidella Famiglia Piasinteina.

Classi 2A, 2B, 2C e 2D (insegnanti LauraFranchi, Ignazio Caruso, DonatellaMarchini, Chiara Righini, Paola DellaMariga, Silvia Coperchini, RosannaTornari, Mirella Corvi)I bambini sono impegnati nel laboratoriodi costruzione creativa curato da VeronicaAmbrosini ed Emanuela Dall’Aglio delLaboratorio Zazì di Parma. Vengonoaccompagnati nella “rilettura” e nell’a-nalisi della storia della Bambola abbando-nata con diverse modalità. L’analisi delcontesto e dell’ambiente sia emotivo chestrutturale, ovvero la scenografia, attra-verso la realizzazione di un tappeto pitto-rico e dell’albero. La realizzazione delle maschere comerappresentazione dell'universo brechtia-no. Il lavoro sulla bambola, con la realiz-zazione di un’unica grande bambola persottolineare anche il valore di un lavoroinsieme in cui riconoscersi. Gli elaborati che saranno realizzati con-fluiranno in un’esposizione che sarà alle-stita nel foyer del Teatro ComunaleFilodrammatici nei giorni di presentazio-ne dello spettacolo.

Classe 1 C (insegnanti Danila Tagliaferri,Elda Balletti)Dopo aver visionato il dvd dello spettaco-lo, utilizzando anche le competenze dellasignora Santa Sanchez Romero, mammadi un alunno della classe, i bambinihanno realizzato alcune bambole in car-tapesta.

Classi 2A e 3A (insegnante LauraFranchi)Le classi hanno lavorato sul testo de Lastoria della bambola abbandonata cer-cando di porre attenzione soprattuttoalla parte poetica. Attraverso la lettura di

varie poesie (Bambole che hanno tutto diGianni Rodari, La bambola della nonna diLina Schwarz, …) e attraverso la scritturacreativa i bambini hanno lasciato libera laloro fantasia e prodotto piccole poesie efilastrocche.

Classe 4A (insegnante Simona Braceschi) Gli alunni di 4A dopo avere ascoltato Lastoria della bambola abbandonata hannoaffidato le loro riflessioni a un “saggio”palloncino rosso sfuggito alla venditrice. Nel loro racconto gli scolari hanno imma-ginato come le cose sarebbero potuteandare diversamente se una delle prota-goniste fosse stata educata all’accoglien-za dei bisogni dell’altro e alla rinuncia.

Classe 3B (insegnanti Antonella Sartori,Silvia Repetti)La classe, oltre alla realizzazione di ungrande poster a colori che rappresentatante bambole da loro realizzate, ha lavo-rato con la scrittura di pensieri, filastroc-che, poesie dopo aver visto il video Lastoria della bambola abbandonata e aver-ne discusso insieme. Queste produzionicompleteranno il poster.

Classe 3C (insegnanti Caterina Filardo,Barbara Casartelli)I bambini della 3C hanno partecipato conentusiasmo realizzando un percorso

didattico nel quale si sono intrecciati piùlinguaggi disciplinari. Gli alunni hannorealizzato cartelloni, hanno prodotto un“libro” contenente testi poetici e disegnia cui allegheranno un cd con elaboratimultimediali.

Classe 5B (insegnanti AlessandraMoreschi, Maria Catena Sardella con lacollaborazione dell’insegnante RaffaellaFellegara)Il percorso effettuato è partito dall’analisiritmica del brano Un albero, un pratotratto dallo spettacolo e si è concretizza-to nella riproduzione di esso attraversol’uso di strumentazione varia (xilofono,tuboing, tamburi, percussioni) fino adarrivare all’esecuzione melodica con flau-to e voce.

Grazie al Laboratorio video curato daRoberto Dassoni tutto il lavoro che vedeprotagonisti gli alunni della “Giordani”sarà anche documentato in un dvd: leimmagini testimonieranno il laboratorioteatrale del Piccolo curato da AndreaJonasson, con le prove e la messa inscena dello spettacolo, il lavoro del labo-ratorio creativo curato dal gruppo Zazì,ma anche tutte le attività realizzate auto-nomamente nelle classi e curate dai sin-goli insegnanti.

Il lavoro nelle classi

Sotto l’Alto Patronatodel Presidente della Repubblica

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Incontri su teatro, danza, cinema

WORKSHOP

lunedì 16 febbraio 2009dalle ore 17 alle ore 20Scuola di Danza CHOROS(via Lanza 10, Piacenza)con MICHELE ABBONDANZA e ANTONELLA BERTONICOMPAGNIAABBONDANZA/BERTONI

Michele Abbondanza provienedall’esperienza veneziana diCarolyn Carlson al Teatro LaFenice di Venezia nei primi anniOttanta, co-fonda nell’84 ilgruppo Sosta Palmizi e incontraAntonella Bertoni a Parigi, doveentrambi lavorano con laCarlson. Dall’esperienza new-yorkese nella scuola di AlwinNikolais agli studi francesi conDominique Dupuy, attraverso leimprovvisazioni ‘poetiche’ di

Carolyn Carlson, lo studio e lapratica dello zen, MicheleAbbondanza e AntonellaBertoni arrivano a maturare unproprio linguaggio dando inizioad un forte sodalizio artisticononché ad un’unione didatticae scenica. Dal 1997 Michele

Abbondanza è docente didanza presso la Scuola diTeatro Giorgio Strehler, direttada Luca Ronconi (Piccolo Teatro

di Milano).

Masterclass - Stagione di Danza 2008/2009

LO SPETTACOLO

martedì 17 febbraio 2009 ore 21

Teatro ComunaleFilodrammatici

CompagniaAbbondanza/Bertoni

UN GIORNO FELICE

di e con Michele Abbondanzae Antonella Bertoni pianoforte SimonettaBungaro collaborazione artisticaTommaso Monzaprogetto musicale CorradoBungaro e SimonettaBungaroluci Lucio Diana

WORKSHOP

mercoledì 25 febbraio 2009dalle ore 16 alle ore 19Accademia di Danza DOMENICHINO DA PIACENZA(via Del Castello 55 - angolo viaSan Bernardo 12/14, Piacenza)con VALERIO LONGO, coreografoFONDAZIONE NAZIONALEDELLA DANZA/ATERBALLETTO

La Compagnia Aterballetto,fondata nel 1979, è la principa-le Compagnia di produzione edistribuzione di spettacoli didanza in Italia e la prima realtàstabile di balletto al di fuoridelle Fondazioni liriche.

Una serie di collaborazioni concoreografi prestigiosi, composi-tori, scenografi, pittori, attori,hanno consolidato nel tempole qualità di Aterballetto.Formata prevalentemente dadanzatori solisti in grado diaffrontare tutti gli stili,Aterballetto gode di ampi rico-

noscimenti anche in campointernazionale: i suoi spettacolihanno percorso Europa,Americhe, Medio ed EstremoOriente. Dal 1997 al 2007 ladirezione artistica è stata affi-data a Mauro Bigonzetti, chedal febbraio 2008 diventacoreografo principale.

LO SPETTACOLO

giovedì 12 marzo 2009ore 21

Teatro ComunaleFilodrammatici

Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto

ATERBALLETTO SUITE

coreografie Mauro Bigonzetti,Valerio Longo

Compagnia Abbondanza/Bertoni

Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto

In collaborazione con Aterdanza e Fondazione Arturo Toscanini

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Incontri su teatro, danza, cinema

Lo spettacolo è liberamente ispira-to alle lettere e ai diari di EttyHillesum, giovane olandese natanel 1914 da una famiglia della bor-ghesia intellettuale ebraica. Tra il1941 e il 1942 Etty scrive, adAmsterdam, un diario quotidianoe continuerà a scrivere anche aWesterbork, campo di smistamen-to degli ebrei, dove entra, inizial-mente come volontaria, per alle-viare i patimenti della sua gente.L’opera della Hillesum è stata pub-blicata in tutti i paesi del mondo.I suoi scritti ci travolgono per fre-schezza e autenticità, per i cedi-menti e le contraddizioni dichiara-te, per il profondo desiderio di spi-ritualità e di pace, di amore e liber-tà. Una libertà morale, vitale, chenon cede neanche davanti alleumiliazioni e ai patimenti, ed infi-ne, al destino certo di morte cheEtty affronta in un treno blindato,cantando. Vera, moderna, cosmo-polita, Etty è una visionaria e un’a-

sceta ma, al tempo stesso, è unadonna attraversata da potenti sti-moli erotici, da desideri ed ambi-zioni. Nel suo tramestio interiorec’è posto per la banalità come perla poesia. Etty affronta i suoi limiti,non si racconta migliore di quelloche è, non si gloria delle sua capa-cità, né del suo sapere. Succhia lavita con energia febbrile, impara,

ascolta. Decide, infine, che la suamissione sarà quella di testimonedel suo tempo, ingiusto e feroce,incomprensibilmente malvagio,ma pur sempre tempo di vita.Emanuela Giordano tesse una bal-lata fortemente ispirata a cuiMascia Musy dà corpo e voce congrande intensità e continue varia-zioni psicologiche.

Il teatro tra memoria e ricordo

LO SPETTACOLO

lunedì 26 gennaio 2009ore 21

Teatro ComunaleFilodrammatici

“GIORNO DELLA MEMORIA”

Argot Produzioni ASCOLTAMI BENE

liberamente ispirato all’opera di Etty Hillesumdi Emanuela Giordanocon Mascia Musyregia Emanuela Giordanoracconto sonor EleniKariandrou e GiovannaFamulari

LO SPETTACOLO

martedì 10 febbraio 2009ore 21

Teatro ComunaleFilodrammatici

“GIORNO DEL RICORDO”

Centro Teatrale MaMiMò LE DUE FACCE DELLAMEDAGLIA testimonianze e documentistorici sulle Foibe,per un viaggio in una veritàche non si saprà mai

di Marco Maccieri eAlessandro Vezzanicon Cecilia Di Donato, SaraFenoglio e Giovanni Rossiregia Marco Maccieriaiuto regia Alessandro Vezzani

Ascoltami bene Mascia Musy

Le due facce della medaglia Centro Teatrale MaMiMò

Tante volte abbiamo sentitoquesto monito: “Bisognaconoscere la storia, per evitareche essa si ripeta”. FOIBE. ESODO. La storia cheraccontiamo ha certamentebisogno di essere ricordata. Pertroppo tempo è stata dimenti-cata. Per troppo tempo è statacostretta nell’oblio, forse perconvenienza politica, forse peruna precisa ragion di stato, omagari per non turbare delica-te relazioni internazionali.Ma come tante medaglie,anche questa ha due facce: ita-liani e jugoslavi, vincitori evinti, civili e combattenti.Una sola cosa accomuna que-ste coppie contrapposte: laviolenza. La violenza di chi, inquesta storia, si è alternato nelruolo del più forte, ma lo hasempre fatto opprimendo. Laviolenza subita da coloro che,in molti casi, non avevano

colpa se non quella di esserenati in un territorio conteso tradue popoli. Una violenza scop-piata tanti anni fa, che ancoraoggi fa girare vorticosamentequesta medaglia, e le nuovefacce che ci vengono mostratesono revisionismo e negazioni-smo. Ricordare questa storia di vio-lenza non è sufficiente ad

impedire che fatti simili possa-no ripetersi, non avremo unavera pace finché quella meda-glia non smetterà di girare. Solo ricordare il dolore dellagente potrà farlo. Crediamoche questo sia un monito piùefficace. Nel giorno del ricordo, ricor-diamo il dolore.

Marco Maccieri

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sabato 21 febbraio 2009ore 17Teatro ComunaleFilodrammatici

Un intreccio tra scienza, etica epotere è al centro dello spetta-colo Copenaghen, produzioneCSS Teatro stabile di innovazio-ne del Friuli Venezia Giulia edEmilia Romagna TeatroFondazione, che a dieci annidal debutto, dopo una longevatournée durata fino al 2003,ritorna in scena per la primavolta a Piacenza, dove è nata laripresa con la Compagniaimpegnata per circa una setti-mana nelle prove del riallesti-mento. Protagonisti della ver-sione italiana del testo diMichael Frayn, Umberto Orsini,Massimo Popolizio e GiulianaLojodice, diretti da MauroAvogadro. Il tema dei rapporti tra scienza,etica e potere sarà indagato nelcorso dell’incontro in program-ma con la Compagnia sabato21 febbraio alle ore 17 alTeatro Comunale Filodram-matici, a cura del critico teatra-le Enrico Marcotti.Gli attori in scena nello spetta-colo Copenaghen UmbertoOrsini, Massimo Popolizio eGiuliana Lojodice si confronte-ranno infatti con il fisico pia-centino Lucio Rossi sul tema“Copenaghen”: scienza, etica epotere. Teatro e scienza a con-fronto. Rossi dal 2001 dirige il gruppoMagneti Superconduttori nellaDivisione di Tecnologia degliAcceleratori del CERN diGinevra e in tale veste segue ilprogetto dell’acceleratore LHC(Large Hadron Collider), il piùgrande progetto scientificoeuropeo in fase di realizzazionenel fondamentale settoremagneti e superconduttori.

Un’occasione per arricchire diopportunità per il pubblico unevento già di per sé unicocome la ripresa a Piacenza del-l’allestimento italiano dellospettacolo.L’evento centrale del testo diMichael Frayn, cronista e sce-neggiatore inglese, è realmen-te accaduto. I protagonistidella pièce sono realmente esi-stiti: Werner Heisenberg(Massimo Popolizio) si recòeffettivamente a Copenaghennel 1941 e incontrò Niels Bohr(Umberto Orsini) e sua moglieMargrethe (Giuliana Lojodice).Entrambi gli scienziati, PremiNobel, sono implicati a variotitolo negli studi e nelle prati-che che condurranno alla fab-bricazione della bomba atomi-ca. Di qui si aprono delicatiinterrogativi riguardanti i rap-porti tra potere politico e scien-za, sullo sfondo della secondaguerra mondiale. Un formida-bile duello verbale tra i due fisi-ci, un thiller scientifico-politico,una disputa etica a tre voci

interpretata da tre grandi atto-ri del teatro italiano.Quali devono essere i rapportifra potere politico e scienza?Può il progresso venire condi-zionato da scelte etiche? Qualisono i limiti e le responsabilitàmorali di chi si dedica alla ricer-ca scientifica?Sono interrogativi che segnanomomenti importanti dellanostra storia e che continua-mente hanno cercato ansiosa-mente risposte, soprattutto inquesti anni in cui così tantopeso hanno avuto le scopertescientifiche sulle sorti dell'uma-nità. Su queste domande si sof-ferma lo straordinario testoteatrale Copenaghen.Interrogativi etici ancora oggidi estrema attualità, che ven-gono “girati” ad un fisico difama come Lucio Rossi chequotidianamente nel suo lavo-ro si trova ad affrontarli per tro-vare una risposta alle innume-revoli domande che la ricercascientifica pone.

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Incontri su teatro, danza, cinema

“Copenaghen”: scienza, etica e potere. Teatro e scienza a confronto

Incontro con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice e il fisico Lucio Rossi

LO SPETTACOLO

venerdì 20 febbraio 2009sabato 21 febbraio 2009ore 21

Teatro Municipale

CSS Teatro stabile di innovazione del FVGEmilia Romagna TeatroFondazione

COPENAGHEN

di Michael Frayntraduzione Filippo Ottoni,Maria Teresa Petruzzi

regia Mauro Avogadro

con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice

scene Giacomo Andricocostumi Gabriele Mayerluci Giancarlo Salvatorimusiche Andrea Liberovici

In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione

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Incontri su teatro, danza, cinema

Gli attori protagonisti dellaStagione di Prosa “Tre per Te”del Teatro Municipale diPiacenza risponderanno alledomande del pubblico, chepotrà così scoprire curiosità,approfondire le tematiche deglispettacoli e svelare aspettiinsoliti di attori ed artisti.Un’occasione informale espontanea per incontrare i per-sonaggi al di là di quello cheappare sul palcoscenico duran-te lo spettacolo. A tessere lefila di tutto, il critico teatraleEnrico Marcotti. Con l’obiettivodi suscitare curiosità, offrire

strumenti e chiavi di lettura,per riconoscere meglio il teatroe i suoi meccanismi. Non conuna funzione pedagogica - chedi per sé finirebbe per snatura-re la natura “teatrale” di que-sta iniziativa - ma critica.Spazio aperto al dibattito, alconfronto e all’incontro di chi ilteatro lo guarda, con coloroche il teatro lo fanno. Per sti-molare la conoscenza del tea-tro attraverso le testimonianzee le esperienze di alcuni prota-gonisti di rilievo della scena ita-liana e internazionale.

martedì 6 gennaio 2009ore 18Ridotto del Teatro MunicipaleIncontro conGIORGIO ALBERTAZZIe la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo“MOBY DICK”regia Antonio Latellaproduzione Teatro Stabiledell’Umbria e Teatro di Roma

giovedì 22 gennaio 2009ore 18Teatro Comunale FilodrammaticiIncontro conMARCO PAOLINIe LORENZO MONGUZZIdei Mercanti di Liquorein scena con lo spettacolo“MISERABILI. Io e MargaretThatcher”produzione Jolefilm

sabato 21 febbraio 2009ore 17Teatro Comunale Filodrammatici“COPENAGHEN”: SCIENZA,ETICA E POTERE. TEATRO ESCIENZA A CONFRONTOGli attori UMBERTO ORSINI eGIULIANA LOJODICE(in scena con lo spettacolo“COPENAGHEN”)a confronto con il fisico LUCIO ROSSI del CERN di Ginevra

martedì 3 marzo 2009ore 11Liceo Scientifico “Respighi”Incontro con la COMPAGNIA DELLA RANCIAin scena con lo spettacolo “A CHORUS LINE”

mercoledì 8 aprile 2009ore 17.30Teatro Comunale FilodrammaticiIncontro con GABRIELE LAVIAe la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo“MACBETH”regia Gabriele Laviaproduzione Compagnia Lavia Anagni

martedì 21 aprile 2009ore 17.30Teatro Comunale FilodrammaticiIncontro con FRANCO BRANCIAROLIe la COMPAGNIA in scena con lo spettacolo“EDIPO”di Sofocleregia Antonio Calendacoproduzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia eTeatro de Gli Incamminati

novembre/dicembre 2009incontri da definire

la direzione si riserva di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore

Ditelo all’attore a cura di Enrico Marcotti

Dalla stagione 2003/2004 “Ditelo all’attore” è curato da EnricoMarcotti, giornalista e critico teatrale. Responsabile delle paginedegli Spettacoli del quotidiano “Libertà”, è presidente dellaCommissione Premi dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici diTeatro). Alla professione di giornalista e critico alterna quella diregista.

Alcuni incontri di “Ditelo all’attore” sono ripresi integralmentedall’emittente locale “Telelibertà”. In tal modo il pubblico avràl’occasione di rivedere da casa i protagonisti della Stagione diProsa del Teatro Municipale.

Programma

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Incontri su teatro, danza, cinema

Il percorso di formazione si arti-colerà nell’approfondimento diaspetti collegati ad alcuni spet-tacoli in programmazione nellaStagione di Prosa 2008/2009del Teatro Municipale diPiacenza, che forniranno labase di partenza per analizzaredeterminati aspetti del linguag-gio teatrale come la scrittura, ilrapporto con i classici, la lettu-ra registica e l’interpretazione.A finire sotto la lente diRoberta Zanoli, il Macbeth diWilliam Shakespeare, diretto einterpretato da Gabriele Lavia,e l’Edipo di Sofocle, interpreta-to da Franco Branciaroli e diret-to da Antonio Calenda.

Gli incontri, rivolti a studentidelle scuole superiori, inse-gnanti e a tutto il pubblico,hanno l’obiettivo di stimolare laconoscenza del teatro attraver-so la comprensione di alcune

chiavi di lettura dello spettaco-lo teatrale.

Roberta Zanoli, laureata inLetteratura Greca pressol’Università Statale di Milano,ha svolto attività didattica nellascuola media superiore comedocente di lettere fino al 1992.Contemporaneamente ha ini-ziato il lavoro in teatro come

assistente alla regia dellaCompagnia Glauco Mauri).Dopo aver seguito un Corsoper addetti all’organizzazione edistribuzione di produzioniteatrali organizzato dal PiccoloTeatro di Milano – Teatrod’Europa, frequentando unostage presso l’UfficioPromozione Pubblico, nel 1993è stata inserita nel nuovo setto-re denominato ProposteCulturali occupandosi dei pro-getti di formazione del pubbli-co. Nella stagione 1997/98,pur continuando le attività for-mative, ha affiancato EnricoD’Amato come coordinatricedidattica della Scuola di Teatrofondata da Giorgio Strehler.Dal 1999 ha curato, in qualitàdi responsabile, gli aspetti pro-gettuali ed operativi del SettoreProposte Culturali. Dal 2006/2007, forte dell’espe-rienza maturata negli anni sui

temi dell’educazione al teatro,è diventata responsabileSviluppo progetti educationaldel Piccolo Teatro e ha iniziatoad occuparsi dei progetti legatialle Università. Dalla Stagione2007/08 ha assunto anche la segreteria di DirezioneArtistica.

Effetto Zoom a cura di Roberta Zanoli

Incontri intorno alla visione di spettacoli della Stagione di Prosa per mettere a fuoco i segni del linguaggio teatrale

Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli della Stagione 2008/2009 Incontri di approfondimento sugli spettacoli della Stagione 2008/2009

PROGRAMMA

venerdì 3 aprile 2009ore 17.30 Macbeth di WilliamShakespeare

venerdì 17 aprile 2009ore 17.30 Edipo di Sofocle

Teatro ComunaleFilodrammatici Ridotto

Dietro il sipario a cura di Chiara Merli

Un progetto basilare nel per-corso di educazione al teatroche Teatro Gioco Vita offreagli studenti di tutti i livelli,finalizzato ad istituire un dia-logo continuativo e unoscambio reciproco con lenuove generazioni di spetta-tori, nella prospettiva della‘costruzione’ del pubblico didomani. Il progetto vuole incontrarel’esigenza degli studenti dimigliorare gli strumenti inproprio possesso da unaparte per fruire meglio dellavisione dello spettacolo, dal-l’altra per disporre di chiavi dilettura adeguate e per appro-

fondire l’esperienza dellavisione dello spettacolo stes-so. L’obiettivo è aiutare glistudenti ad acquisire maggio-re dimestichezza con ilmondo del teatro e a svilup-pare il senso critico, per unafruizione più consapevoledello spettacolo teatrale.A seconda delle esigenzedelle classi, verranno quindiproposte due tipologie diincontri:- un incontro prima dellospettacolo, propedeutico allavisione dello stesso; in alternativa (o, su richiestadel docente di riferimento, inaggiunta)

- un incontro dopo la visionedello spettacolo.I contenuti e le modalità delprogetto saranno calibrati aseconda dell’età e degli inte-ressi degli studenti coinvolti.

Il progetto intende accompa-gnare gli studenti nella visio-ne degli spettacoli in cartello-ne (Stagione di Prosa “Tre perTe” del Teatro Municipale diPiacenza e Stagione di TeatroScuola “Salt’in Banco”), alloscopo di rendere più consa-pevole la fruizione e di con-sentire l’approfondimento ditemi e argomenti connessiagli spettacoli stessi.

Il progetto è curato da ChiaraMerli esperta di discipline elinguaggi dello spettacolo.È docente presso il Master inManagement degli eventidello spettacolo di PalazzoSpinelli-Firenze e presso ilMaster in Scienze e tecnichedello spettacolo dell’Univer-sità degli Studi di Parma.

PROGRAMMA

gennaio/dicembre 2009date da concordare conle scuole interessate

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Incontri su teatro, danza, cinema

Spazio appositamente concepi-to e realizzato perché in essoabbia luogo una visione, il tea-tro, con il suo mondo immagi-nario, non appartiene al reale,bensì deriva da una finzione,da un mascheramento del realeche del reale stesso è metaforae al contempo lente di ingran-dimento.Manifestandosi attraverso lematerie stesse della vita reale(corpo, voce, movimento, spa-zio), il teatro trova la propriaintima ragion d’essere nel pro-durre l’artificiato verificarsi diun evento nel quale, tra attoree spettatore, si instauri non unasorta di complice accettazionedella menzogna, ma la tensio-ne a un gioco di ricerca dellaverità, vissuto nella piena con-

sapevolezza degli statuti di fin-zione sui quali non può nonfondarsi ogni autentico gioco. Il nostro percorso si propone difornire ai partecipanti gli stru-menti di base e le principalilinee-guida per indagare leragioni e i significati primari delpiano che disciplina la creazio-ne della messinscena, studian-do i dispositivi, le regole, i mec-canismi sui quali si fonda ilgioco del teatro.Il percorso si articolerà in 4incontri pomeridiani nel corsodei quali si affronteranno iseguenti argomenti:- La dimensione spazio - tem-porale: luoghi e dispositivisituazionali del fare teatro;- La parola in scena: dal testoletterario al testo drammatico;

- La prospettiva della creazione:regia implicita e regia esplicita;- L’attore e il personaggio.

Il percorso formativo è rivoltoin modo specifico agli inse-gnanti, per i quali vuole essereoccasione di aggiornamento. Il laboratorio intende accompa-gnare i partecipanti in un per-corso di studio e approfondi-mento attraverso gli elementicostitutivi del linguaggio tea-trale.

Il progetto è curato da ChiaraMerli, esperta di discipline e lin-guaggi dello spettacolo.

Gli elementi del teatro a cura di Chiara Merli

Gli artifici, le magie e le inven-zioni; ma anche le regole e imeccanismi, sostenuti da unperfetto ingranaggio e da unsistema di segni che si interse-cano in un unico linguaggio,complesso e sfaccettato: tuttoquesto è il teatro. Il laboratoriosi propone di guidare gli stu-denti in un percorso “dentro” imisteri del teatro, alla ricercadelle radici del fare teatro, nel-l’affascinante scoperta dellamateria di cui sono fatti i sogni.

Il progetto si articola in tre livelli:

- Scuole primarieLa magia del teatroUn percorso (della durata com-plessiva di 3 ore) alla scopertadelle meraviglie del gioco tea-trale: l’improvvisazione, la reci-tazione, gli oggetti di scena, glieffetti speciali. Per scoprire l’es-senza dell’illusione teatrale, il‘magico se’ che trasforma lafinzione in realtà.

- Scuole secondarie di 1° gradoCapire lo spettacolo teatraleIl testo è una componente fon-damentale dello spettacoloteatrale: questo percorso (delladurata complessiva di 4 ore) sipropone di guidare gli studentialla comprensione dei fonda-menti della drammaturgia, dalcanovaccio dei comici dell’arteal testo dialogico, al copione,fino al sotto-testo e al testo-spettacolo. Gli allievi sarannochiamati a misurarsi con questenuove forme testuali in un per-corso che si configura come unvero e proprio laboratorio discrittura creativa.

- Scuole superioriLeggere lo spettacolo teatraleUn percorso (della durata com-plessiva di 5 ore) per imparare aleggere uno spettacolo teatralenei suoi molteplici linguaggi:attraverso la visione guidata dialcuni allestimenti ‘storici’, glistudenti potranno apprenderele specificità delle diverse com-ponenti della messinscena ecosì acquisire strumenti indi-spensabili per una fruizione piùcompleta e consapevole dellospettacolo teatrale.

Il laboratorio intende fornirestrumenti utili alla comprensio-ne dei fondamenti del linguag-gio teatrale, con modalità esecondo livelli di approfondi-mento adeguati alle esigenzedegli studenti dei diversi ordinidi scuole.

Il laboratorio prevede diversetipologie di incontri (a secondadella classe e dell’età degli stu-denti), che possono essere defi-niti anche sulla base di indica-

zioni fornite dagli insegnanti.Il calendario, il numero e lacadenza degli incontri sarannoconcordati con gli insegnantianche in riferimento alle esi-genze della/e classe/i. Anche ilmonte ore riportato relativa-mente ai tre livelli del progettoè puramente indicativo inquanto potrà essere variato serichiesto degli insegnanti permotivi didattici.

Il progetto è curato da ChiaraMerli, esperta di discipline e lin-guaggi dello spettacolo.

Dentro il teatro a cura di Chiara Merli

PROGRAMMA

venerdì 20 marzo 2009La dimensione spazio-temporale: luoghi e dispositivi situazionali del fare teatro

venerdì 27 marzo 2009La parola in scena: dal testo letterario al testo drammatico

venerdì 24 aprile 2009La prospettiva della creazione:regia implicita e regia esplicita

giovedì 30 aprile 2009L’attore e il personaggio

Teatro ComunaleFilodrammatici - Ridottoore 17

PROGRAMMA

gennaio/dicembre 2009date da concordare conle scuole interessate

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Incontri su teatro, danza, cinema

Fin dall’inizio del XX secolo, ilcinema e la letteratura hannoistituito un dialogo complessoe affascinante: le due arti, cia-scuna con la propria specificità,si sono incontrate, sovrappo-ste, imitate, intrecciate einfluenzate a vicenda. In parti-colare il cinema, fin dalla suanascita, ha attinto ampiamenteal repertorio della grande lette-ratura, adattando per lo scher-mo celebri romanzi, o anche

solo attingendo ad essi libera-mente trame e personaggi. Ilcinema, linguaggio fondato sulpredominio dell’immagine, haincontrato così la letteratura,regno della parola, e lo ha tra-dotto nel suo sfaccettato evariegato sistema linguistico:ha dato volto, corpo, voce,spessore a personaggi di carta,ha creato, grazie ai suoi mezzitecnicamente avanzati, pae-saggi dipinti a parole, ha datoforma e sostanza a un mondoimmaginario e immaginato.Il laboratorio propone un per-corso didattico che dalla pagi-na scritta arriva al grandeschermo, attraverso la visione el’analisi di alcune significativeriduzioni cinematografiche dicelebri opere letterarie. Il primodi essi è La terra trema, capola-voro di Luchino Visconti ispira-to a I Malavoglia di Giovanni

Verga: attraverso l’analisi diframmenti del film sarà possibi-le istituire un raffronto tra lin-guaggio letterario e linguaggiocinematografico e analizzare ildiverso trattamento dei perso-naggi. Il percorso prosegue conLa tregua, versione cinemato-grafica firmata da FrancescoRosi dell’omonimo romanzo diPrimo Levi, capolavoro dellaletteratura dell’olocausto, perconcludersi con Fratello, dovesei?, originale e divertenteopera dei fratelli Coen, libera-mente ispirata all’Odissea: glistudenti saranno guidati a rintracciare nella pellicola inumerosi riferimenti al poemaomerico.

Il laboratorio intende fornirestrumenti utili da un lato allaconoscenza dei fondamenti dellinguaggio cinematografico,dall’altro, attraverso la visione,il commento e l’analisi dei filmpresentati, intende guidare glistudenti delle scuole superiorialla conoscenza approfonditadi alcune opere letterarie digrande interesse.È consigliata agli studenti la let-tura delle opere in esame primadella visione dei film.

Il laboratorio prevede due tipo-logie di incontri, nei quali sialterneranno visione e analisidel film.Il primo incontro (riservato agli

insegnanti e consigliato ancheagli studenti), propedeutico aquelli successivi, illustrerà il rap-porto tra il cinema e la lettera-tura, cercando di mettere afuoco gli elementi essenzialidel testo letterario e quelli dellatrasposizione filmica.Gli altri incontri prevedonoun’introduzione al film, la suavisione e l’analisi di alcunesequenze funzionali ad indivi-duare i punti di contatto e ledifferenze tra testo letterario efilmico.

Il percorso formativo è curatoda Chiara Merli, esperta didiscipline del teatro e dellospettacolo.

La parola e l’immagine a cura di Chiara Merli

La grande letteratura sul grande schermo

giovedì 5 febbraio 2009ore 17Incontro per gli insegnanti (consigliato anche agli studenti delle scuole superiori)IntroduzioneDalla pagina allo schermo:l’adattamento cinematografico

venerdì 6 febbraio 2009ore 9.15 La terra trema(Luchino Visconti, ITA1948, b/n, 160’)

venerdì 13 marzo 2009ore 9.15 La tregua(Francesco Rosi, ITA 1997,col., 125’)

venerdì 17 aprile 2008ore 9.15Fratello, dove sei?(Joel e Ethan Coen, USA 2000, col., 106’)

Teatro ComunaleFilodrammatici

PROGRAMMA

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Laboratori e percorsi sull’ombra e il teatro d’ombre

Sulle origini della pitturaregna grande incertezza… Gli egizi dicono che fu inven-tata da loro seimila anniprima che passasse in Grecia:vana pretesa, com’è di per séchiaro. I Greci dicono, alcuni,che fu trovata a Sicione, altria Corinto; tutti però concor-dano nel dire che nacque dal-l’uso di contornare l’ombraumana con una linea.Pertanto la prima pittura fucosì…

(Plinio il Vecchio, NaturalisHistoria, xxxv,15)

Il laboratorio L’origine dellafigura si propone come unviaggio teorico-pratico artico-lato in cinque incontri: dallascoperta dell’ombra e deglielementi che la definisconoalla sua esplorazione, alla suarelazione con l’immagine e lapittura, al suo uso poetico edespressivo. Il laboratorio prevede mo-menti di osservazione, gioco ecostruzione ed è rivolto ainsegnanti e educatori dellescuole di ogni ordine e grado.

Il laboratorio è curato daNicoletta Garioni, scenografa eillustratrice, diplomata inPittura all’Accademia di BelleArti di Brera. Collabora dal1994 con Teatro Gioco Vita diPiacenza nell’allestimento dispettacoli ed attività legate alteatro d’ombra. In questi anniha anche partecipato alla pro-gettazione e realizzazione dilaboratori e corsi di formazionesull’ombra e il teatro d’ombreper varie tipologie di pubblico.

La pittura, secondo Plinio,fonda la sua origine nell’attodi “catturare”, fissare, l’om-bra proiettata dal corpoumano. L’ombra dunqueviene vista come immaginegeneratrice. Ma, poiché l’om-bra è immateriale, fuggevolee instabile è necessario fer-marla per poterla riprodurre,perché diventi figura.

L’ombra è sicuramente laprima immagine che l’uomoha, e scopre, di sé.Un’immagine che l’accompa-gna per tutta l’esistenza, ne

segue la crescita, i cambia-menti, le trasformazioni. E, nonostante l’uomo spessonon si accorga della sua pre-senza e la ritenga superflua einutilizzabile, essa è fedelecompagna per tutta la vita.

Le immagini a cui siamo abi-tuati oggi saturano la nostravista e ci sembra che nullaabbiano a che fare con unelemento naturale comel’ombra, che esiste e vive connoi tutti i giorni. Ma l’ombra,proprio in questo nostromondo straripante di immagi-

ni, ha molto da dirci e dacomunicarci: basta riscoprirlae concedersi il tempo di ascol-tarla.

Proviamo allora a fermare iltempo, a tornare indietro eprovare a ristabilire fra pitturae ombra quel rapporto inizia-le, arcaico, primitivo, di origi-ne e creazione, di cui ci parlaPlinio il Vecchio. Per scoprirecon gli occhi di oggi il poten-ziale espressivo di questo ele-mento e i mondi di figure cheprendono vita da esso.

L’origine della figura a cura di Nicoletta Garioni

martedì 21 aprile 2009

martedì 28 aprile 2009

martedì 12 maggio 2009

martedì 19 maggio 2009

martedì 26 maggio 2009

Officina delle Ombre (Atelier Teatro Gioco Vita)ore 17

PROGRAMMA

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Un mondo di figure d’ombra

Le figure d’ombra di TeatroGioco Vita e Lele Luzzati ritor-nano a Piacenza. Un eventoatteso, la mostra/spettacolo Unmondo di figure d’ombra.Omaggio a Lele Luzzati, inau-gurata sabato 24 gennaio2009 alle ore 16.30 a PalazzoFarnese dove rimarrà allestitanello Spazio Mostre fino al 13marzo. Il progetto curato da TeatroGioco Vita, con Teatro Muni-cipale e Comune di Piacenza, si inserisce nel programma“InFormazione Teatrale” pro-posto con il sostegno dellaFondazione di Piacenza eVigevano. A due anni dalla scomparsa diLele Luzzati, scenografo e illu-stratore, grande maestro delteatro italiano e internazionale,Teatro Gioco Vita riproponenella nostra città il suo omag-gio a quello che è stato uno deipunti di riferimento più prezio-si nell’originale percorso di

ricerca della Compagnia nelteatro delle ombre. Il percorsoprevede percorsi guidati conanimazioni, momenti di spetta-colo e laboratori per la costru-zione di teatrini d’ombre: unvalido approccio con il linguag-gio teatrale per tutte le fasce dipubblico, con particolare atten-zione ai ragazzi, alle famiglie eai giovani in età scolare. Rappresentazioni per le fami-glie nell’ambito della Rassegna“A teatro con mamma e papà”domenica 25 gennaio e dome-nica 1 febbraio, con inizio deipercorsi alle ore 15.30, 16.30 e17.30 (pubblico limitato, pre-notazione obbligatoria). Per lescuole apertura dal lunedì alvenerdì, con percorsi sia lamattina sia il pomeriggio nelprogramma della Rassegna“Salt’in banco”. “C’è un’ombra nella mia vita…è il Teatro Gioco Vita”: sono leparole di Lele Luzzati che sinte-tizzano il senso di Un mondo difigure d’ombra, la mostra/spet-tacolo omaggio al noto sceno-grafo e illustratore. Parole cherisultano ancora più cariche disignificati dopo che Luzzati èvenuto a mancare, la sera del26 gennaio 2007.La mostra/spettacolo raccoglie- in un’articolazione originalebasata su un gioco sapiente dispazi e di piani sovrapposti, lucie ombre, suoni e colori, e cheha il suo punto di forza in unrapporto emozionale con ilpubblico - tutte le creazioni egli oggetti frutto del sodalizioartistico tra Lele Luzzati eTeatro Gioco Vita: manifesti,bozzetti, sagome, scene origi-nali, materiali audiovisivi efotografici.

“UN MONDO DI FIGURE D’OMBRA” Omaggio a Lele Luzzati

LA MOSTRA/SPETTACOLO

dal 24 gennaio al 13 marzo 2009

Palazzo FarneseSpazio Mostre

Teatro Gioco VitaTeatro Stabile diInnovazione

UN MONDO DI FIGURED’OMBRA. Omaggio a Lele Luzzati

direzione artisticaDiego Majideazione e progettazioneAnusc Castiglioni, Fabrizio Montecchiprogetto e direzione tecnica allestimento Mauro Sarina - MirandolaTeatroparti decorativeFederica Ferrari, Nicoletta Garionimateriali sonoriErich GallianianimazioniFederica FerrarianimatriciElisa Bersani, Martina Perotti, Althea Tarabini

Mostra/Spettacolo di Teatro Gioco Vita

Lele Luzzati ha dato forma alle nostre ombre: ombre interiori che egli hadisegnato e colorato.

L’abbiamo trovato per simpatia. L’abbiamo trascinato perché incantati dalla sua curiosità verso l’immaginifico e confuso mondo attraverso cui noi volevamo esprimerci.

L’abbiamo portato a condividere con noispettacoli e difficoltà:niente ombre facilmenteperseguibili su un murobianco.

Il segreto è tra noi eLuzzati.

Diego Maj

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Un mondo di figure d’ombra

Il rapporto di Luzzati con laCompagnia di Teatro GiocoVita specializzata nel linguag-gio del teatro d’ombre, iniziatonel 1978, ha prodotto novespettacoli e numerosi altrimomenti di collaborazione arti-stica. Di questi anni rimangonogli oggetti, i materiali, chetestimoniano del percorsofatto, delle esperienze vissu-te…La mostra fa rivivere questimateriali: una volta deconte-stualizzati dallo spettacolo essinon meritano di essere espostisolo didatticamente ma conser-vano la forza di risvegliare sug-gestioni ed emozioni che pos-sono essere non più solo di chiha lavorato alla messa in scenama di chiunque accetti di attra-versare “un mondo di figured’ombra”. Ecco allora che i materiali e letestimonianze del lavoro e dellamaestria di Lele Luzzati sonoorganizzati lungo il percorsoespositivo in vere e propriesituazioni di spettacolo cheesprimono le suggestioni delleombre, gli strumenti necessaria produrle, il particolare contri-buto che al teatro d’ombreoccidentale è stato dato dallacollaborazione artistica tra ilnoto scenografo e illustratoregenovese e Teatro Gioco Vita,che da oltre vent’anni ha fattodel teatro d’ombre il propriolinguaggio espressivo ottenen-do grazie al suo lavoro ricono-scimenti e collaborazioni inogni parte del mondo.Una mostra, quindi, ma nonsolo. Un percorso animato diluci, situazioni d’ombra, piccolimomenti di fruizione spettaco-lare. Un viaggio fantastico nelmondo del teatro d’ombre. Accanto a manifesti, bozzettied altri materiali creati daLuzzati per gli spettacoli diTeatro Gioco Vita l’itinerariodella mostra propone momentidi puro spettacolo, dove lefigure d’ombra riprendono vitatornando ad essere il MostroTurchino, Gilgamesh, Ulisse ealtri eroi. Percorrendo un itine-rario “animato”, i visitatoricoinvolti in prima persona da

un’equipe di animatori impare-ranno a giocare con le ombre.Potranno creare suggestiveimmagini utilizzando le luci emaneggiando le sagome dise-gnate dallo scenografo. Unmodo per esprimere libera-mente creatività e fantasia.Oltre a questo, a conclusionedel percorso propriamenteespositivo, sono previstimomenti di laboratorio dove èpossibile per il pubblicocostruirsi (o vedere costruire)teatri d’ombre in miniatura sulmodello dei teatrini di LeleLuzzati.

La mostra/spettacolo, nata nel 1994 aPiacenza (in Santa Maria della Pace), dove èpoi ritornata con successo nel 2002/2003 (alloSpazio Rotative), ha portato le ombre natedalla collaborazione tra il Teatro diretto daDiego Maj e Lele Luzzati nelle sedi più presti-giose in Italia e all’estero. Tra le tappe, Ferrara(1995), Staggia Senese (1997), Parma (1998 e2007, Chiesa di San Lodovico), Rimini (1998,Palazzo del Podestà), Genova (2003-2004,Porto Antico - Museo Luzzati a Porta Siberia),Recanati (2005). Più volte è stata ospitata alPiccolo Teatro di Milano: nel 1999 prima nelFoyer del Teatro Strehler e poi a Palazzo Realenell’ambito del Festival del Teatro d’Europa,

nel 2001 al Teatro Studio per il Festival deiBambini. Più recentemente è stata presentatacon successo a Roma alla Casa dei Teatri(2007), a Pordenone al Teatro Verdi (2007) e aModena al Teatro delle Passioni (2008),All’estero è stata in Francia a Charleville-Mézières (1997, Festival Mondial des Théâtresde Marionnettes), Beauvais (1997, TEB etThéâtres de Beauvais) e Marsiglia (2001, LaFriche la Belle de Mai - Massalia Théâtre); inPortogallo a Lisbona (1999, Centro Culturalde Belem) e in Spagna a Siviglia (1999, RealAlcazar) e a Madrid (2007, Centro Cultural dela Villa, in occasione del festival Teatralia).

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Teatro Famiglie

L’attività teatrale svolta daTeatro Gioco Vita si caratteriz-za anche per un importantefunzione di servizio nei con-fronti delle agenzie educative,in primo luogo scuola e fami-glia. Grazie al lavoro che ilnostro Teatro Stabile diInnovazione sta conducendoda diversi anni nei confrontidel pubblico familiare, aPiacenza la fruizione dellospettacolo dal vivo da parte deibambini e dei ragazzi non silimita al momento scolastico,ma si propone come occasioneper stare insieme, con i genito-ri e/o i nonni e con gli amici,nelle ore della giornata dadedicare al tempo libero e aglisvaghi: momento di crescitaculturale della famiglia, di inte-grazione e di socialità tra lediverse generazioni, riveste

un’importante funzione socia-le ed educativa.Ecco il significato principaledegli appuntamenti della ras-segna di teatro per le famiglie,programmati nei pomeriggifestivi dei mesi invernali, prin-cipalmente la domenica: l’o-biettivo è quello di portarebambini e genitori a teatro pervivere insieme l’emozione e l’e-sperienza irripetibile di unospettacolo dal vivo.La programmazione primaria èimprontata ad alcune fonda-mentali linee guida: garantire illivello qualitativo degli spetta-coli e delle Compagnie ospita-te, presentare diversi linguaggie tecniche teatrali, proporretitoli in grado di soddisfarediverse fasce d’età e contenutidi volta in volta diversi.

A teatro con mamma e papà

PROGRAMMA

martedì 6 gennaio 2009ore 16.30Teatro ComunaleFilodrammaticiGiallo Mare Minimal Teatro C’ERA DUE VOLTEda 4 anni

domenica 11 gennaio 2009ore 16.30Teatro ComunaleFilodrammaticiTeatro Gioco VitaTeatro Stabile diInnovazionePÉPÉ E STELLAUn bambino e il suo piccolocavallo. Una storia d’amicizia.da 3 anni

domenica 25 gennaio 2009domenica 1 febbraio 2009dalle ore 15.30*Palazzo Farnese - SpazioMostreTeatro Gioco VitaTeatro Stabile diInnovazioneUN MONDO DI FIGURED’OMBRA. OMAGGIO A LELE LUZZATIMostra/Spettacoloper tutti, da 3 anni(* Percorso a pubblico limita-to, prenotazione obbligatoria.L’orario di inizio della visitasarà comunicato all’atto dellaprenotazione)

domenica 8 febbraio 2009ore 16.30Teatro ComunaleFilodrammaticiTeatro NecessarioCLOWN IN LIBERTA’per tutti

domenica 1 marzo 2009 domenica 8 marzo 2009ore 15.30*Teatro ComunaleFilodrammaticiPiccolo Teatro di MilanoTeatro d’EuropaLA STORIA DELLABAMBOLA ABBANDONATAper tutti, da 6 anni(* Recite fuori rassegna -Stagione di Prosa “TRE PER TE” del Teatro Municipale diPiacenza / Altri Percorsi)

sabato 4 aprile 2009domenica 5 aprile 2009ore 16.30Officina delle Ombre(Atelier Teatro Gioco Vita)Teatro Gioco VitaTeatro Stabile diInnovazioneRANOCCHIOdall’opera di Max Velthuijsda 2 anni(debutto nazionale)

novembre/dicembre 2009programma da definire

Rassegna di Teatro per le Famiglie

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Giovani artisti delle scuole di teatro, laboratori e azioni teatrali

Conoscere meglio il teatroattraverso l’esperienza di gio-vani, scuole, esiti di attività dilaboratorio: è uno degli obietti-vi che si pone questo percorso,articolato nella visione di spet-tacoli, performance e azioniteatrali.Esperienze diverse per conte-nuti, modalità, linguaggi. Macaratterizzate dalla stessa fre-schezza e dalla capacità di par-lare, con il linguaggio del tea-tro, in particolare ai giovani e achi si occupa di esperienzedella scena.Il percorso è inserito nellaStagione di Prosa “Tre per Te”del Teatro Municipale diPiacenza (Altri Percorsi).

Pre/Visioni

PROGRAMMA

sabato 23 maggio 2009domenica 24 maggio 2009ore 21Teatro ComunaleFilodrammatici Società FilodrammaticaPiacentinaCharioteer Theatre Forres(Scozia)SHAKESPEARE’SITUATIONSDialoghi da playsshakespearianiprogetto di azioni teatrali di Laura Pasetti

giugno 2009date da definireore 21Teatro ComunaleFilodrammatici Lucia VasiniCompagnia “Diurni eNotturni”DA ASPETTANDO GODOT liberamente ispirato aSamuel Beckettprogetto e realizzazioneLucia Vasini

ottobre/dicembre 2009programma da definire

Spettacoli, performance e azioni teatrali

Dopo tanti anni di lavoro -tra teatro civile, teatro comi-co, teatro commerciale ecabaret - posso dire cheanche se noi attori nonsiamo determinanti nello svi-luppo e nella crescita dell’uo-mo, possiamo se non altro,grazie all’esperienza matura-ta sul palcoscenico, garantireun supporto e dare il nostrocontributo nel favorire larelazione delle persone conse stesse e con gli altri. Èquello che sto facendo daqualche anno a Piacenza,con gli ospiti e gli operatoridei Centri Diurni delDipartimento di SaluteMentale della locale AziendaUsl. Mi trovo a lavorare con psi-

chiatri, psicologi, educatori epazienti, tutti insieme senzadistinzioni nello stesso giocodel teatro. Improvvisiamo,cantiamo, facciamo esercizisensoriali e di ascolto.Facciamo teatro. Lavoro conil gruppo, liberamente, comese fosse una vera e propriacompagnia teatrale profes-sionale. Le emozioni sono semprevere ogni volta che ci ritrovia-mo per “preparare” unospettacolo: ci incontriamonel gioco teatrale e scopria-mo le nostre emozioni, aiu-tandoci a manifestarle senzapaure, accettati dagli altrisenza condizioni. Il piacere distare insieme ci aiuta. Non è voler dare qualcosa

che guarisce. Non pretendotroppo, sono solo un’attricee faccio teatro. Ma questoteatro è la condivisione delpiacere di giocare, di entrarein relazione con se stessi econ gli altri, reali oppureimmaginari.

Lucia Vasini

Prosegue l’ormai consolidataesperienza del laboratorio tea-trale di Lucia Vasini con gliospiti e gli operatori dei CentriDiurni e delle Comunitàdell’Unità di Riabilitazione delDipartimento di Salute Mentalee Dipendenze Patologiche

dell’Azienda Usl di Piacenza,avviato grazie a Teatro GiocoVita nei primi mesi del 2004 epoi proseguito e cresciuto conla costituzione di unaCompagnia teatrale denomina-ta “Diurni e Notturni”.Dopo il successo della perfor-

mance Dalla Tempesta presen-tata nel giugno 2008 al TeatroComunale Filodrammatici, cheha fatto seguito all’esperienzadi Bonjour, Madame. Bonnenuit, Monsieur. Il cielo vistodalla terra presentato nella sta-gione 2005/2006, ancora una

volta alle prese con la scena il“gioco teatrale” di Lucia Vasinie della Compagnia “Diurni eNotturni”, che questa volta siconfronteranno liberamentecon Aspettando Godot e altreopere di Samuel Beckett.

Da Aspettando Godot a cura di Lucia Vasini

LO SPETTACOLO

giugno 2009 date da definireore 21Teatro Comunale Filodrammatici Lucia Vasini e la Compagnia “Diurni e Notturni”DA ASPETTANDO GODOTliberamente ispirato a Samuel Beckett progetto, realizzazione e regiaLucia Vasinicon ospiti e operatori dei CentriDiurni e delle Comunitàdell’Unità di Riabilitazione delDipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologichedell’Azienda USL di Piacenzaproduzione Teatro Gioco Vita eDipartimento di Salute Mentale

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Informazioni e prenotazioni

TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di InnovazioneVia San Siro, 9 - 29100 Piacenza - Tel. 0523.332613 (uffici) - 0523.315578 (biglietteria) - Fax 0523.338428

[email protected] - [email protected]

InFormazione Teatrale 2009

Le sedi delle attività

Teatro ComunaleFilodrammatici

Via Santa Franca, 33Piacenza

Teatro MunicipaleVia Verdi, 41

Piacenza

Palazzo FarneseSpazio MostrePiazza Cittadella

Piacenza

Officina delle Ombre(Atelier Teatro Gioco Vita)

Via Fulgonio, 7Piacenza

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COMUNE DI PIACENZA

TEATRO MUNICIPALE

TEATRO GIOCO VITATeatro Stabile di Innovazione

con il sostegno di

InFormazioneTeatrale 2009