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TuttoBrindisi mumero 40 Anno 18

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IL CAMBIAMENTO POSSIBILE,FATTO DI PICCOLE COSE

Quando protagonisti della vita economica e sociale della città, come alcune organizzazioni sindacali, protestano contro alcuni nuovi indirizzi urbanistici e contro obiettivi di riequili-brio tra sviluppo e ambiente, affermando che Brindisi non può permettersi di rinunciare a nulla, limitano palesemente il loro ragionamento al settore industriale. A parte il fatto

che proprio perché Brindisi non può rinunciare a niente, si deve partire innanzi tutto dalla non ri-nuncia alla certezza di vivere in un contesto ambientale salubre e a basso rischio, anche in fabbrica, e non solo attorno alla fabbrica. Su questo punto, avendo - chi scrive - seguito a suo tempo alcuni momenti innovativi delle politiche sindacali a Brindisi, quando molti anni fa nel Petrolchimico una delle rivendicazioni fondamentali era quella alla salute, si deve prendere atto oggi di una regres-sione oggettiva di questo fondamento rivendicativo e della debolezza della risposta sindacale alla conclusione, ad esempio, del procedimento per le morti bianche nella stessa fabbrica chimica. Perciò vanno raccolte positivamente le dichiarazioni delle ultime settimane di quelle confederazio-ni che mostrano nuovo interesse, assieme alla preoccupazione, per le statistiche di alcune patolo-gie che toccano nel vivo la salute dei brindisini. Tuttavia, questo impone una coerenza costante: il diritto alla salute della popolazione e dei lavoratori non è antagonista dello sviluppo, ma indica nuove strade che non possono essere decise dalle aziende.E se Brindisi non deve rinunciare a nulla, deve anche recuperare terreno in quei settori progres-sivamente sospinti in secondo piano dal terziario e dall’industria. Settori che sono perfettamente in condizione di funzionare a dovere, se la scelta diventa quella di innovare le culture produttive, come dimostrano di saper fare alcuni vitivinicoltori. L’agricoltura e la pesca, con diversi assetti ri-spetto a tradizioni che oggi sono inefficaci, possono ancora dire la loro applicandosi, come sug-gerisce Michele Trotti in un servizio scritto per Tutto Brindisi e BrindisiReport.it, alle politiche del chilometro zero tra produttore e consumatore. Il tema è: come rendere remunerativa e attrattiva per i giovani la professione dell’agricoltura e della pesca? Quali microeconomie si possono realizzare e come gli enti del territorio possono sostener-le? Bisogna progressivamente realizzare occasioni gratificanti e sostenibili dal punto di vista del-la qualità della vita, accompagnando la nascita di microimprese, agevolandole, riportando alla luce quella parte della storia economica e sociale della città che non può essere relegata, come una reliquia, al folklore. Trotti dice bene: la città di mare, di terra, del vino, dell’agroalimentare, della piccola pesca (i bandi e i progetti europei non mancano), accanto alla città del porto e di una industria che rispetta le regole. Questo però lo possono fare solo i brindisini.Non è una conclusione di autarchia territoriale. Gli altri hanno avuto lunghi anni per tentare di dare a questa città una classe dirigente: non ci sono riusciti i grandi gruppi industriali, perché non ci hanno neppure provato; non si vede nulla neppure al porto, dove l’immagine di Brindisi è profon-damente in crisi. La politica si è estremamente impoverita. Che fare? Intanto ottenere un piccolo passo almeno da queste elezioni, votando chi ha qualche idea vera. Poi non rinunciare a far funzionare la propria intelligenza e le proprie capacità, riaprendo le finestre in stanze buie e polverose. Insomma, esserci.

Editoriale di MARCELLO ORLANDINI

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SPAZIO AI GIOVANIFRANCESCO CANNALIRE SI RICANDIDA

AL CONSIGLIO COMUNALE. NELLA LISTA

DELL’API. A SOSTEGNO DI CONSALES.

Dopo essere stato eletto con 280 voti nei Popolari per Brin-disi nel giugno 2009

(movimento confluito nell’Api, partito di ispirazione centrista-moderata) ed essersi distinto in Consiglio comunale per il suo sorprendente attivismo, Francesco Cannalire si ripropo-ne all’elettorato, in una delle liste (quella dell’Api, appunto)che sostengono il candidato sindaco Mimmo Consales.«Iniziò tutto come un gioco, poi ebbi la “sfortuna” di entrare in Consiglio comunale. Dico così perché i giovani che entrano in Consiglio si scontrano con un muro di gomma e contro ten-tativi di inclusione. Per fortuna la stampa mi ha dato gli spazi che chiedevo, e così ho potuto

lavorare bene, dall’opposizione».Come giudichi la prima tua espe-rienza in Consiglio?Lì dentro si fa a gara ognuno a curar-si il proprio orticello, senza dare fa-stidio agli altri, per quanto possibile. È stata un’esperienza sicuramente positiva, costruttiva e formativa. Questi due anni sono serviti a capire il funzionamento della macchina comunale. Il vero problema del Con-siglio comunale è che l’80% dei con-siglieri va lì solo per alzare la mano, seguendo l’appartenenza politica, senza nemmeno leggersi le carte. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La vecchia classe dirigente ha fallito: se la città è in questo stato, cioè completamente ferma, è colpa di chi è stato in Consiglio, delle associazioni di categoria, di chi ha retto gli enti locali. La colpa di tutto ciò non è certo dei giovani.

Voi dell’Api avete sottoscritto un Patto Etico. Perché?La questione morale è sempre d’at-tualità, lo dimostrano le inchieste di Bari, il caso Lusi-Margherita. Tutti i nostri candidati hanno sottoscritto un patto etico con i cittadini che ci obbliga ad avere un comportamen-to morigerato, senza attaccare gli avversari, e a dichiarare ogni anno i nostri redditi, per dimostrare che non ci saranno arricchimenti. Ci impegniamo inoltre a versare parte dei nostri compensi in un fondo di solidarietà. E a dimetterci da consi-glieri nel momento in cui ci dovesse essere contrasto con il partito: non ammetteremo cambi di casacca.Perché Consales?È stata una scelta ponderata e legata all’integrità morale della per-sona. Non volevamo gente legata alla grande industria del territorio (affinché non fosse ricattabile), e cercavamo un grande conoscitore della macchina amministrativa e dei problemi della città. La figura di Mimmo Consales è la sintesi di tutte queste caratteristiche.Ma la coalizione che lo sostiene non è un po’ troppo variegata?Siccome la situazione è drammatica, avere una coalizione che coinvolge varie sensibilità ed ispirazioni politi-che, che sia sintetizzata nella figura del sindaco, sarà una forza. Del resto sta accadendo la stessa cosa a Roma. Purtroppo a Brindisi gli stec-cati ideologici e personali, che sono stati alla base della politica locale in questi anni, non ci hanno permesso di allargarla ancora di più.Qual è il suo obiettivo?Spero che l’Api possa rappresentare la sorpresa di questa campagna elettorale. Siamo tutti giovani, lavoratori che non camperanno di politica. Vogliamo essere un nuovo punto di riferimento per la città. Ba-sta con il vecchio: siamo 32 persone nuove.

PUBBLICITÁELETTORALE

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Questa volta si dovrebbe parlare di agroalimentare e turismo. Ma... siccome resto sempre indietro

di un giro, si potrebbe anche dire qualcosa sulle prossime elezioni amministrative. Sui fantastici cartelloni con i quali è stata tappezzata la Città. E non se la prenda il mio amico che ha scelto di lasciare le parole agli altri, ma noi elettori siamo essenzialmente affamati proprio di parole. Vorremmo vederle uscire a sciami dalle bocche dei politici, magari articolate in frasi con tutti i congiuntivi al loro posto; ma più che questo, capaci di rendere l’idea sulle cose, sui programmi che si vorranno, eventualmente, attuare. Parole senza tono e senza dialetto, anche quello del verbo essere messo dopo il nome di battesimo, senza le scorciatoie fonetiche che ci sono in una “salciccia...”, e possibilmente senza l’incupimento della trasformazione di tutte le o in u, delle e allungate in un dittongo, e delle doppie zeta che vengono distrutte in suoni strani che fanno pensare alla mosca tse-tse. In parole povere... che vadano sul trono del Municipio e sugli altri scranni, persone misurate che sappiano, se non rispondere ad una domanda diretta, almeno dire; se non affabulare, almeno convincerci d’onestà. Quella che sembrano portare in dote coloro che è la prima volta che si buttano nella mischia amministrativa. Sullo scorso numero di TB si parlava di Mauro D’attis come l’unico vero politico, sottolineando involontariamente un attributo fino a farlo diventare un difetto. Naturalmente non lo è... e adesso mi viene da pensare che gli altri diventano politici nell’attimo esatto in cui decidono di

TUTTO BRINDISIN. 40 › Aprile 2012

Iscritto al Registro Stampa Tribunale di Brindisi n. 4 del 13/10/1995

Direttore responsabile Marcello Orlandini

Complici di questo numero Marcantonio Gallo, Guido Giampietro,

Stefano Lamonica, Iole La Rosa, Mario Lioce, Giovanni Membola, Fabio Mollica.

Graphic Design Next sas, Brindisi

Stampa Tipografia Martano , Lecce

Webmaster Hobos

EDITOREEDIZIONI FUTURA srl

Via De’ Catignano 35, Brindisi

PUBBLICITATel. 0831.575454

SOMMARIOPagina 3 - 10

EDITORIALIPagina 11 - 223

COVERRIVEGLIO AGRICOLO

32-33

POSTERDEJAN BOROVNJAC

Pagina 25-31

SATYRICON35-48

COOL-TURE49-64

SPECIALE MODA UOMO

AMMINISTRATIVE 2012La EDIZIONI FUTURA srl

informa che presso la pro-pria sede legale, in via De Catignano 25 a Brindisi,

sono a disposizione di tutti i candidati il regolamento ed il listino prezzi per le

inserzioni elettorali che si intendono pubblicare sulle

testate TuttoBrindisi e BrindisiReport.it.

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...invece qui di americani vediamo solo quelli bravi

a fare canestro. E non sempre

Stefano La MonicaAvremmo potuto avere la città piena di auto dei turisti. E tedeschi e americani avrebbero lasciato i loro soldi in città...

VAMPIRI DI MATTINA

scendere in campo. Non saranno già unti dell’olio che serve per far girare la ruota, forse ancora non consapevoli che in qualche occasione, in politica, le cose così devono andare... in un certo senso ancora puri; e perciò inesperti, forse un giro indietro nella giostra che riguarda Porto, Zona Industriale, Turismo e quant’altro.Si diceva di turismo... che in fondo non può essere altro se non strumento o oggetto della Politica, fate voi. Che lo posso rilanciare io il turismo a Brindisi? Beh... con uno stipendio da 200 mila euro all’anno, filtrerei l’acqua del Porto con un imbuto e un colino per renderla pulita, mi attaccherei all’ancora delle navi che se ne vogliono andare ad attraccare altrove, e ad ogni cavillo possibile per evitare che baresi o chissà chi ci tolgano le tratte che vanno in Grecia o chissà dove.Ho esagerato? Allora almeno mi farei trovare in ufficio quando i giornalisti vogliono parlarmi. E avrei cognizione di quanto può essere anacronistico, in questo tempo di profonda recessione, uno stipendio che perde per un’incollatura contro quello del

Capo dello Stato. Ma in fondo neanche di questo si tratta, forse ciò che muove la mia penna è soltanto l’invidia perché su quelle poltrone non ci sono seduto io né mio padre. Già... io sono tra quelli che stanno giù dal palco. Quelli che però non possono fare domande, non possono veder riaperti i loro Corsi, non possono riappropriarsi delle navi, non possono veder piovere dal cielo denaro donato a chi da anni lavora tranquillo sul nostro territorio senza spendere energia né soldi per ripristinare lo status quo dell’aria che un tempo era assai più salubre. E proprio di Status Quo Ante Bellum si può parlare, perché sono 30 anni che per i nostri polmoni si tratta di una vera e propria guerra. E infatti ci sono stati i caduti...E proprio perché si sta parlando di turismo, il pensiero successivo viene da sé, e con esso un’immagine di ciò che sarebbe la nostra terra se decine di anni fa i nostri padri amministrativi avessero scelto il chiaro delle case imbiancate come quelle della Grecia, per diventare qualcosa che potesse assomigliare a Otranto o a Castro Marina, anziché lo scuro

di un orizzonte e miliardi di alveoli anneriti dal regalo di Natale che meritano i bambini che non sono stati buoni. Forse saremmo un po’ più poveri, ma chi può dirlo... forse avremmo avuto i Corsi principali invasi da interminabili colonne d’automobili che aspettano il loro turno di essere stipate in una nave, ma in compenso i nostri figli sarebbero stati svezzati da inglesine con lo zaino in spalla, e tedeschi e americani avrebbero lasciato i loro soldi nei nostri negozi. Adesso invece gli americani vengono qui e i soldi se li portano via, con l’unica giustificazione di essere bravi a buttare un pallone in un cerchio. Non fraintendetemi... militare nei massimi campionati è cosa bella ed educativa, ed io mi auguro che si vada sempre più in alto e sempre più a lungo. Ma insieme ai soldi per avere gloria “cestistica” di domenica, che ne arrivino molti di più per avere gloria “popolare” tutti i giorni per tutti i cittadini. In altre città d’Italia, succede. Perché non dovrebbe essere lo stesso anche per noi?

EDITORIALI

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La nostra insignificanza e natura mortale, la cosa a cui per tutto il tempo cerchiamo di non pensare direttamente,

cioè che siamo minuscoli e che il tempo passa incessantemente e che ogni giorno abbiamo perso un altro giorno che non tornerà più, è un concetto che vale anche per le città. Raccontarle è sempre importante. Ha a che fare con il tempo e col fatto che sono composte, come noi, da una serie infinita di passati, un po’ di presente e qualche ipotesi di futuro. Per raccontare una città occorre non perdere mai di vista il fatto che veniamo da uno ieri che avrà il potere di influenzare il nostro domani. E grazie alla letteratura, la sensazione di profondità temporale e di spessore di cui le strade cittadine sono pervase non vanno perdute del tutto. La letteratura ha sempre una sua natura poetica ma è soprattutto sovversiva. Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la letteratura nel 2010, dice che lo scrittore è un dissidente che crea vita illusoria perché non accetta la vita e il mondo così come sono. Vi sono fessure a Brindisi da cui è possibile guardare ad un’altra città, la città scomparsa, paragonabile a quella di Atlantide, e che troviamo ovunque: gli occhi della gente. Grazie ad una serie fortuita di

Marcantonio GalloBrindisi deve saper generare risposte, senza preoccuparsi se le domande siano quelle giuste.

incontri nei mesi scorsi ho avuto la possibilità di visualizzare fatti, storie e persone di una Brindisi che non c’è più, ma che sopravvive prepotente nel ricordo. L’uomo moderno è colui che vive la quotidianità guardando continuamente a ciò che si lascia indietro, anche se deve volgere lo sguardo a ciò che lo aspetta oltre l’orizzonte. Nel film di Wim Wenders Fino alla fine del Mondo alcuni aborigeni australiani cantano un pezzo di terra, di cui si sentono responsabili, per evitare che questa scompaia, che muoia. Scrivere e parlare di Brindisi è diventato necessario, una specie di strano servizio civico. È che spesso ci accorgiamo che le cose cominciano ad esistere solo quando sono nominate. Quando appaiono sui giornali. Quando ce le racconta la televisione. Mi piacerebbe raccontare meglio Brindisi. Ma non so come farlo. Ogni città contiene in sé contraddizioni, alti e bassi, minime e massime, cattive o buone amministrazioni, belle e brutte storie. E Brindisi a volte sembra il paradigma della negatività. È vero, non si può cancellare con un colpo

di spugna, o di teatro, ciò che

si è radicato negli

animi: la sfiducia nel prossimo, nelle istituzioni, in se stessi. E se la cultura è essenziale per formare una identità cittadina consapevole e meno provinciale, è però vero che il benessere tout-court si misura anche e soprattutto attraverso il suo capitale umano, la sua capacità economica, che non può essere solo potenziale. Brindisi oggi deve creare nuove opportunità lavorative per tutti, reinventarsi commercialmente, ritrovare la giusta dimensione. Il suo passato non deve diventare una trappola retorica e la nostalgia non può essere motore propulsivo perché spinge indietro. La capacità di chi la abita deve essere quella di renderla dinamica anche negli errori ma soprattutto di amarla. L’energia e la forza di una città dipende dai suoi cittadini e non il contrario. Chi si appresta ad amministrarla deve finalmente capirne le sue peculiarità. Il benessere per l’amore è come l’ acqua per i fiori, diceva Edoardo De Filippo. Brindisi deve quindi saper generare risposte, senza preoccuparsi se le domande siano quelle giuste. Sempre.

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MAGAZZINI GENERALIEDITORIALI

Questa città a volte sembra il paradigma

della negatività

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72100, UN VINOMANIFESTOE’ IL NUOVO NEGRAMARO DELLE CANTINE RISVEGLIO AGRICOLO.

OLTRE AD ESSERE OTTIMO, VUOLE ESSERE SIMBOLO DI ORGOGLIO

E RINASCITA, PER UN’AZIENDA IN FASE DI RILANCIO.

La riscossa delle cantine Risveglio Agricolo passa attraverso il successo dell’ultima etichetta

nata nell’azienda presieduta da Giovanni Nardelli: è il 72100, vino-manifesto che nasce dal vitigno autoctono brindisino per eccellenza e che vuole rappresentare l’orgoglio di una realtà storica che negli ultimi 10 anni ha sofferto, come tutte le cantine sociali, gli effetti della crisi ed il radicale cambiamento del mondo vitivinicolo.«Questo Negramaro in purezza non poteva che avere questo nome», spiega Nardelli al Vinitaly, ed il perché è presto spiegato: «Volevamo un vino

che rappresentasse la nostra città. Ma volevamo anche un vino di cui sentirci fieri. E a giudicare dai consensi ottenuti in fiera, penso che abbiamo raggiunto l’obiettivo».In effetti il 72100 è un ottimo vino, forse un po’ ruffiano, cioè costruito per piacere a tutti, ma sicuramente buono, caldo e avvolgente al palato, e abbinabile ad una lunga serie di piatti, non solo carne e formaggi, com’è d’uso per i grandi vini rossi. È un Negroamaro importante, ma che fa solo quattro mesi in barrique. Ed il prezzo in cantina è davvero interessante: 7,70 €. «Le uve sono quelle della vendemmia 2010, e provengono da vitigni quasi cente-nari, dunque con rese basse ma di qualità eccellente», dice il vice-

presidente della cantina, Vincenzo Pugliese. Al Vinitaly è stato boom, ma il suc-cesso del 72100 lo decreterà il mer-cato. Certo che oggi, dopo anni di brutte notizie e sacrifici, alla Risve-glio Agricolo hanno un buon motivo per sorridere e guardare al futuro con occhi diversi. Le sorprese però non sembrano essere finite qui, perché Nardelli sta già pensando ad altro: «In effetti ho in mente un altro vino prestigioso ed originale, ma preferisco non anticipare nulla. Spero nell’effetto sorpresa, come accaduto con questo Negroamaro».Nei prossimi giorni il 72100 sarà presentato ufficialmente a Brindisi, con una degustazione pubblica.

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NELLA FOTO IN ALTO, GIOVANNI NARDELLI, PRESIDENTE DELLA CANTINA RISVEGLIO AGRICOLO, BRINDA AL VINITALY CON EUPREMIO CARROZZO E ALFFREDO MALCARNE, SEGRETARIO E PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRINDISI. NELLA FOTO A DESTRA INVECE, VINCENZO PUGLIESE, VICEPRESIDENTE DELLA CANTINA.

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La distesa di piante di carciofi brindisini alte circa un metro e mezzo è spettacolare.

Anche chi non è propriamente un amante della campagna rimane senza fiato di fronte ad una immagine del genere. È come vedere da vicino un ulivo secolare: solo allora ne apprez-zi davvero il valore e capisci cosa c’è alle sue spalle. Anni di duro lavoro, di mattinate iniziate all’alba, di giornate con le mani sporche e la schiena a pezzi. Anche oggi che molti contadini hanno abbandonato le loro terre, perché «non ne vale più la pena», c’è tanta

gente che continua a credere che la terra possa dare frutti rigogliosi, e anche da mangiare. La famiglia Lillo ci crede ancora: Vitantonio e la mo-glie Angela, e i loro figli Pasquale (in foto) e Nicolò.«Certo i guadagni non sono più quelli di un tempo, e gli investi-menti da affrontare sono sempre più alti, ma queste terre conti-nuano a garantire un lavoro e un reddito alla nostra famiglia e ai nostri dipendenti», racconta Pa-squale Lillo. E se per caso gli fai una domanda sul carciofo brindisino, inizia a parlarti come se stesse leg-gendo un libro di poesia. Sì perché la campagna è, ancora oggi, poesia. Poesia e sudore.

Purtroppo i ragazzi di oggi non potranno più provare l’espe-rienza della vendemmia. La raccolta meccanizzata ha preso il sopravvento quasi dapper-tutto, e dove non è arrivata, sono le nuove tecniche di rac-colta ad imporre l’uso di mani esperte. Un tempo a vendem-miare ci andavano tutti, un po’ per divertimento, un po’ per vivere un’esperienza diversa, sentita come un rito collettivo. Un po’ perché faceva comodo guadagnare qualche extra. Ma a ben pensarci, quanti giovani sarebbero oggi disposti a trascorrere una giornata in campagna, a sporcarsi mani e

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IL VOLTO VERO DELLA TERRAPIANTE DI CARCIOFO ALTE UN METRO E MEZZO, ULIVI SECOLARI,

PRODOTTI ECCEZIONALI. IN CAMPAGNA, PER FORTUNA, C’E’ ANCORA

VITA. E ANCHE GOVANI, COME PASQUALE LILLO.

jeans, in cambio di 30.000 lire, o di 30 euro?Ecco perché è qui, tra i carciofi e negli uliveti, che bisognerebbe portare ogni giorno i bambini delle scuole: per far loro sentire i racconti di gente come Vitantonio Lillo e dei suoi coetanei, la cui vita è rimasta quella di 20 o 30 anni fa: sveglia presto, lavoro duro, pranzo con la famiglia, magari un riposino pomeridiano. Unico svago, magari, la passeggiata a piazza Cairoli. Già, dove sono finiti tutti quei “conta-dini”? Dove ritroveremo le loro storie e le loro mani rozze, sempre sporche, eppure così tremenda-mente pulite.Per fortuna c’è ancora vita nelle

nostre campagne occupate, de-vastate, dai pannelli fotovoltaici. C’è gente come Pasquale e come Nicolò, che oggi imbottigliano un olio ottimo, e vendono patè di olive e di carciofi da leccarsi i baffi. E da giugno apriranno le porte della loro casa a tutti i brindisini, per serate a base di prodotti della loro terra, formaggi, carne grigliata. Ecco, a quanti parteciperanno a quelle sera-te, una cosa la vogliamo consigliare: non fermatevi al cibo. Chiedete di più. Chiedete la storia dei prodotti che vi saranno offerti. Perché solo attraverso le parole che ascolterete potrete comprendere cos’è davvero la campagna. Cos’è davvero la nostra terra.

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UN OLIO DA PREMIARE

IL “FILO DI SETA” DELL’AZIENDA OLIVICOLA DI ROCCO CALIANDRO

CONQUISTA LE TRE FOGLIE DELLA GUIDA DEL GAMBERO ROSSO

L’olio “Filo di Seta” dell’azienda Tratturi Reali di Villa Castelli ha conquistato le tre foglie,

massimo riconoscimento della guida de “I migliori extravergi-ne d’Italia 2012” del Gambero Rosso, presentata in questi giorni al Vinitaly, nel padi-glione del SOL, il salone degli extravergini d’oliva. Un’enorme soddisfazione, l’ennesima, per il giovane OliviCultore Rocco Caliandro, presidente della sezione brindisina dell’AN-GA (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori). L’olio di Caliandro è stato al centro dell’attenzione dei visitatori e degli addetti ai lavori giunti in fiera. Di grande interesse la degustazione avvenuta lunedì 26, alla quale hanno preso

parte anche Dacian Ciolos (Commis-sario all’agricoltura della Comunità Europea), Mario Guidi (presidente nazionale Confagricoltura), Paolo Bruni (presidente Cogeca a Bruxel-les) e Nicola Motolese (presidente nazionale Giovani di Confagricol-tura), che hanno espresso il loro apprezzamento per l’impegno dei giovani nel settore agricolo e nella fattispecie olivicolo.“Con passione e professionalità da anni io e la mia famiglia portiamo avanti una produzione di eccellenza - afferma Caliandro - con l’obiettivo non solo di produrre un olio di alta qualità che possa conquistare i con-sumatori, ma anche di valorizzare e proteggere il nostro patrimonio olivicolo pugliese”. Da sei generazioni, infatti, la fami-glia Caliandro, produce olio di qua-lità dai propri uliveti situati intorno

alla Masseria del XVII secolo Spa-done, tra Francavilla Fontana e Villa Castelli (Brindisi). Rocco Caliandro nei mesi scorsi è stato tra i vincitori del premio dell’Oiga - Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali come “migliore esperienza imprendito-riale in agricoltura”, ed i suoi olii hanno ottenuto positive recensioni su diverse testate nazionali. “Questo ennesimo riconoscimento in guida e gli apprezzamenti ottenuti a SOL non sono un traguardo, ma una nuova partenza per raggiungere nuove mete di qualità ed eccellenza con tutta la nostra produzione. Tanti ancora sono i sogni nel cassetto, a partire dalla ristrutturazione di un antica masseria da destinare all’ospitalità, al riconoscimento dei nostri ulivi millenari come Patrimo-nio dell’Unesco”.

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IMPRENDITORIA SCUOLAGrazie ad una iniziativa della Provincia per la promozione delle Masserie Didattiche, alcuni titolari di aziende agricole si sono potuti confrontare con colleghi dell’Emilia Romagna. Un’esperienza molto interessante.

Alcuni imprenditori agricoli della terra di Brindisi nei giorni scorsi si sono recati in visita

nelle fattorie didattiche e sociali dell’Emilia Romagna, accompa-gnati dall’assessore alle Attività Produttive della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno. Un viaggio di conoscenza che fa se-guito al corso di formazione per operatore di masseria didattica organizzato dalla Provincia. A fornire questa importante oppor-tunità agli imprenditori agricoli che desiderano affacciarsi a que-sto affascinante mondo è stato il Servizio Attività produttive della Provincia di Brindisi che con il progetto “Masserie didattiche in terra di Brindisi”, varato nel 2011, ha voluto promuovere la nascita di aziende didattiche nel proprio territorio. L’intento è quello di fare della “Masseria didattica” un centro di educa-zione ambientale ed alimentare a disposizione delle scuole, di

gruppi organizzati e delle famiglie. Il viaggio in Emilia è stata l’ultima tappa del percorso di formazione. Si tratta della prima esperienza in tutto il panorama regionale che ha coinvolto 22 aziende agricole interessate a fare della didattica un punto di forza della propria attività imprenditoriale. Il corso, avviato a novembre, si è svolto presso le diverse masserie del brindisino, che in tal modo hanno avuto un’oc-casione per conoscersi e stabilire una fitta rete di rapporti. Lo stage nelle fattorie didattiche e sociali dell’Emilia Romagna - organizzato grazie alla fondamentale collabo-razione della responsabile delle fattorie didattiche della Regione Emilia-Romagna Rossana Mari - ha permesso ai nostri operatori di ac-costarsi alle buone pratiche in atto in una regione che vanta un’antica tradizione in merito. Gli imprenditori hanno incontrato i responsabili della cooperativa sociale “L’orto” di Minerbio, in provincia di Bologna, impegnati in

progetti di cooperazione connessi all’inserimento lavorativo di soggetti con disagi sociali, mentre nell’azienda agricola “BioPastoreria”, in provincia di Ferrara, hanno preso parte a percorsi didattici imperniati sulla lettura del “paesaggio culturale” legato al fiume Po. Presso l’azienda “Podere Santa Croce” sono stati esaminati progetti didattici a carattere collettivo - basati sul mutuo scambio - che coinvolgono una pluralità di soggetti impegnati a tutelare vecchie varietà coltivate. Nella cooperativa Dulcamara, realtà ispirata al mangiar sano e “pulito” che ha scommesso sulla sostenibilità economica del lavoro dei soci, i corsisti sono stati coinvolti nel laboratorio di recupero della lana per la produzione del feltro. Ad accogliere la delegazione brindisina, numerosi rappresentanti delle istituzioni dell’Emilia Romagna, dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, all’assessore al Turismo della Provincia di Ferrara Davide Bellotti, fino ai dirigenti della Scuola Alberghiera e Agraria “Vergani” di Ferrara. Tutti gli operatori brindisini sono stati ospitati a Bologna da Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero, importante gruppo europeo di agricoltori biologici che ha già intense collaborazioni con agricoltori pugliesi per la produzione di pasta di grano duro, vino, olio e pomodoro ottenuti con metodi da agricoltura biologica. Secondo l’assessore Maurizio Bruno «l’esperienza in Emilia-Romagna si è rivelata una preziosa occasione per comprendere le potenzialità che dispone il nostro territorio in termini di cultura e storia millenaria e per incentivare la nascita di una rete di aziende in grado di offrire servizi didattici qualificati in favore della comunità locale, dei tanti visitatori che desiderano conoscere gli aspetti più autentici del territorio, oltre che al mondo della scuola».

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SE BRINDISI TORNASSE ANCHE UNA CITTÁ DI AGRICOLTURA E PESCA

di Michele Trottidottore in Scienze Agrarie

INTERVENTO

È indubbio che gran parte dei problemi che affliggono il settore agroalimentare, gravemente avvertiti a livello locale, abbiano una dimensione sovranazionale e globale, e pertanto trovano sedi privilegiate di discussione e risoluzione in ambito europeo e in contesti quali Wto, Banca Mondiale ed altri ancora. Non

è tuttavia accettabile l’assoluta indifferenza della politica nazionale e locale rispetto al settore, alle sue potenzialità e criticità.Prescindendo dalle politiche governative, che pur meriterebbero non pochi rilievi in virtù di alcuni recenti provvedimenti, è difficile ignorare come, nel contesto dell’attuale cam-pagna elettorale, vi sia una generale disattenzione sui temi inerenti il settore agricolo ed ittico nelle sue diverse specificità ed interrelazioni, attinenti il paesaggio, l’ambiente, la salvaguardia dei terreni agricoli, la biodiversità, il turismo, l’enogastronomia, il consumo critico e consapevole, la valorizzazione dei prodotti tipici e tradizionali, l’alimentazione e la tutela della salute dei consumatori. Parlo di risorse.Rilevo al limite alcune dichiarazioni d’intenti, richiamanti un nuovo modello di sviluppo, che tuttavia non riescono concretamente a declinarlo, forse per un difetto di conoscenze, più probabilmente perché si ritiene che le amministrazioni comunali non abbiano grandi deleghe in rapporto all’agricoltura e all’agroalimentare. In parte è vero, ma…Brindisi è il comune agricolo più esteso della provincia, aspetto completamente dimenti-cato, in una visione miope, dalle ultime amministrazioni di centrodestra. Brindisi è città di mare. In discontinuità con il passato, al di là di retoriche enunciazioni, si potrebbe riportare la città, pur nel rispetto delle altre vocazioni produttive, al centro del sistema agricolo provinciale, valorizzandone le produzioni agricole e i prodotti della pesca e stabi-lendo una forte sinergia con il settore turistico e commerciale.Nell’ambito di tale nuova vision, andrebbe proposto e sostenuto, anche attraverso ini-ziative di approfondimento, il consumo critico e consapevole, ispirato alla sovranità ali-mentare. La qualità e la tipicità delle produzioni agricole ed enogastronomiche brindisine potrebbero essere vantaggiosamente valorizzate attraverso l’introduzione di un Marchio Territoriale Sostenibile che dovrebbe distinguere i produttori agricoli, i ristoratori, gli agriturismi, le masserie didattiche, le fattorie del gusto e gli esercizi commerciali che pro-pongono prodotti realizzati in loco (a km. 0), tradizionali, tipici e/o biologici. Sostenendo,

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in un ottica di Filiera corta, il rapporto diretto tra produttori e consumatori, si garantirebbe un maggior reddito ai primi e possibilità concrete di risparmio ai secondi, garantendo la qualità dei prodotti, la loro origine e freschezza e non per ultimo un minor impatto ambientale.La Filiera corta andrebbe altresì incoraggiata favorendo, dal punto di vista logistico e disciplinare, tutte le forme di vendita diretta dei prodotti agricoli ed ittici, sostenendo lo sviluppo dei Mercati degli Agricoltori (Farmers Market) attraverso un “Mercato Comunale Giornaliero per la Vendita dei Prodotti AgricolI” e rein-troducendo il “Mercato del Pesce Mediterraneo” nella zona portuale, previa realizzazione delle necessarie infrastrutture. Tanto in concerto con azioni incisive di marketing territoriale, comunicazione e animazione, perché i mercati non siano solo un luogo di scambio di merci ma anche occasione di incontro ed approfondi-mento culturale. L’impiego dei prodotti locali (a km. 0) dovrebbe altresì essere promosso e privilegiato nelle mense scolastiche, nel catering ospedaliero, case di riposo, nella distribuzione automatica nelle scuole, nelle mense aziendali, ecc.Allo stesso modo il Comune potrebbe favorire la nascita e diffusione dei Gas (Gruppi di Acquisto Solidale), so-stenendone la cultura e fornendo le necessarie strutture logistiche. Cosa aspettare, ancora, ad istituire con la collaborazione e partecipazione delle Organizzazioni Professionali interessate, un Albo dei Produttori Agricoli in Vendita Diretta del Comune di Brindisi che, opportunamente pubblicizzato, raccolga tutti i soggetti che operano in vendita diretta?Un Portale informatico divulgativo (potrebbe essere “Brindisi in Campagna e nel Mare”, ma spazio alla creatività) presenterebbe e promuoverebbe, attraverso il marketing telematico, la stagionalità dei nostri prodotti tipici, gli itinerari enogastronomici, le strade del vino e dell’olio, le masse-rie didattiche, sociali e terapeutiche, i centri benessere in ambito agrario, i prodotti della pesca, le diverse realtà di turismo rurale, bed and breakfast, agricampeggi, le aziende in vendita diretta anche sul territorio urbano, i ristoranti e le trattorie a km. 0, le aziende con prodotti biologici, la gastronomia brindisina, l’architettura rurale, la cultura e le tradizioni del mondo agricolo e della pesca.Inoltre informerebbe su parchi e riserve, itinerari storici ed ambientali, piste cicla-bili, news, eventi e iniziative. La congiunta programmazione sistematica di fiere e manifestazioni enogastronomiche, soprattutto durante il periodo estivo, con proposte di degustazione, non rappresenterebbe un costo, ma un investimento, poiché produrrebbe valore aggiunto.Il Pescaturismo potrebbe e dovrebbe essere promosso. È un’attività turistico-ricreativa che si svolge a bordo dei pescherecci, volta alla diffusione della cultura del mare. Rappresenterebbe un’opportunità di integrazione del reddito dei pescatori, che potrebbero organizzare sulle loro imbarcazioni brevi escursioni lungo le coste, consentendo l’osservazione delle attività di pesca professionale e la pratica di pesca sportiva, oltre alla ristorazione a bordo o a terra (Ittiturismo), comprendendo anche tutte quelle attività fi-nalizzate alla conoscenza e alla valorizzazione dell’ambiente costiero utili ad avvicinare adulti e ragazzi al mondo della pesca. Dove se non a Brindisi? Occorrerebbe investire nell’agricoltura nelle sue diverse decli-nazioni, introducendo nel territorio esperienze di Agricoltura Etica, Sociale e Terapeutica. La costituzione di un Gruppo di Azione Locale (Gal) composto da soggetti pubblici e privati, promuoverebbe lo sviluppo sostenibile e integrato del territorio, attraverso un Piano di Sviluppo Locale.Nella pianificazione urbanistica deve essere tutelato il territorio a vocazione agricola, salvaguardandolo dalla speculazione e riducendone a zero il consumo netto, evitando che l’utilizzo di suolo agricolo per usi edificato-ri, infrastrutturali, di produzione energetica o biomasse (land grabbing) mettano a rischio il radicamento e la sostenibilità delle produzioni agroalimentari compromettendo l’ambiente del territorio comunale. Incentivan-do l’impiego delle più moderne tecnologie per il risparmio energetico, andrebbe favorita la gestione di piccoli impianti fotovoltaici affidata agli agricoltori, evitando la costruzione di impianti a terra ma privilegiando quelli integrati. Si potrebbe dare attuazione alla legge di Orientamento in Agricoltura, che permette, in deroga alla normativa sugli appalti, di assegnare direttamente alle aziende agricole, per importi economici limitati, deter-minati lavori di sistemazione e manutenzione da eseguire sul territorio.Un Mercato ortofrutticolo ed ittico intermodale rappresenterebbe il fulcro di una rete di commercializzazione estesa al territorio e proiettata ai mercati nazionali ed internazionali. In un ottica di concertazione , dovrebbe essere incrementata la collaborazione del Comune con la Provincia e la Regione per la soluzione dei problemi inerenti l’agricoltura. Tanto in concerto con la Cciaa, l’Amm.ne Prov.le di Brindisi e le Associazioni di categoria agricole e della pesca. Poche idee, nulla di esaustivo, alla portata di un’Amministrazione Comunale, che laddo-ve si concretizzassero potrebbero contribuire a determinare un nuovo modello di sviluppo e di città.

“Anche in questi settori, se si concretizzassero poche idee, contribuiremo a determinare un nuovo modello di città.

INTERVENTO

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L’onorevole Luigi Vitali dovrebbe ringraziare Sen-zacolonne: la guerra spie-tata del quotidiano nei suoi

confronti lo sta facendo diventare simpatico perfino a quanti non lo hanno mai potuto vedere. Certo, dire che Vitali ci stia simpatico è un po’ azzardato, ma se il giornale di Di Napoli continua così, dovremo chiedere al Wwf di salvare il par-lamentare francavillese dall’estin-zione. Certo che è davvero difficile decidere da che parte stare: con Ferrarese o Vitali? E se questa volta ci buttassimo noi dalla torre?In attesa di decidere, vi propo-niamo i prossimi “scoop AntiVitali” del quotidiano brindisino.1 Aprile: Vitali era Gay!«L’onorevole era gay ma non lo sapeva. Lo dimostrano le fotogra-fie che abbiamo scovato nel suo album di famiglia, dove compare attorniato sempre da uomini, sia ai tempi in cui giocava nella squadra di calcio (Vitali partiva dalla pan-china e sostituiva Ferrarese solo nei minuti finali) sia quando tentò di dedicarsi al basket (con pessimi

risultati, perché non capiva che doveva tirare nel canestro della squadra avversaria)»10 Aprile. Vitali rubava le meren-dine a Ferrarese!«Ferrarese va in procura e denun-cia l’ex amico: a scuola mi toglieva sempre il panino. Ecco perché è sempre stato più grosso di me. Ora i magistrati devono intervenire».20 Aprile. Vitali è un nazista.«Il deputato di Francavilla Fontana è un sostenitore dei campi di con-centramento. Lo proverebbero i racconti di alcuni reduci antifascisti francavillesi. Il commento di Fer-rarese: “Sapevo che quell’uomo nascondeva qualcosa d malva-gio”».1 Maggio. Vitali non paga il biglietto del bus.«Sconvolgente: dopo aver par-cheggiato in dievieto di sosta, perlatro in contromano, Vitali sale sul bus della Stp e non paga il biglietto, sostenenedo che era sul bus per controllare il funzio-namento del servizio. Ma dove andremo a finire?».8 Maggio. Vitali ha perso.

Satirycon

«A prescindere da come sono andati i risultati elettorali, il depu-tato francavillese esce sconfitto da queste amministrative. Dovrebbe dimettersi, e lasciare il suo posto a Massimo Ferrarese, che così potrà svolgere al meglio i ruoli di gover-nante e oppositore».15 Giugno. Incredibile: se ne va pure in vacanza!«Anche se guadagna 15.000 euro al mese, il parlamentare francavillese si permette il lusso di andare in vacanza, mentre qui c’è un presi-dente della Provincia impegnato a risollevare le sorti dell’Italia».

QUANDO LA FANTASIA

SEMBRA REALTÁ

I PROSSIMI SCOOP DI SENZACOLONNESul quotidiano del Grande Salento imperversano gli articoli contro l’onorevole Luigi Vitali. Ma davvero non si riesce a comprenderne il motivo...

LA GUERRA FERRARESE-VITALI

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#Corlianò«Io questo cazzo di Alex Renfroe lo prendo e lo ammazzo».

#BenedettoXVI«Non vergognatevi di essere cri-stiani, ma di qualcos’altro sì».Al convegno nazionale dei preti pedofili.

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#MimmoConsal«Insieme, risolveremo tutti i pro-blemi di Brindisi».

#M.D’Attis«Scusa MImmo, ma dove cazzo stavi negli ultimi sette anni?».

#MimmoConsal«Ero accanto a voi a curarvi l’ufficio stampa, ecco perché oggi posso dire che in sette anni non avete fatto un cazzo!».

#M.D’Attis«Hai ragione, scusami».

*****

#G.Antonino«Tra meno di un mese avremo di nuovo la città in mano».

#Anonimo«Sarebbe meglio non scriverlo».

#G.Antonino«Perché, secondo te capiscono?».

*****

#Bersani«Siamo dalla parte degli italiani»

#Italiani«È proprio questo il problema».

*****

#FerrareseNumeroUno«Sento che daremo una grande gioia ai nostri tifosi».

#BBC«Comprerete rinforzi?».

#FerrareseNumeroUno«No, sto scrivendo un nuovo inno con Al Bano».

*****

#Bersani«Il PD sostiene i cittadini. Purtrop-po i cittadini non sostengono il PD»

Ecco alcuni twitt rubati dalla nostra redazione grazie all’aiuto di un pirata informatico. Rivelano cosa davvero pensano alcuni illustri personaggi brindisini, e non, di loro amici e conoscenti.

Satirycon

TWITTER RUBATI E SUBITO PUBBLICATI

*****

#FerrareseNumeroUno«Sto pensando di ritirarmi».

#GiornalistaMigliorediTutti«E mo’ come faremo a coprire mezz’ora di TG ogni santo gior-no?».

#FerrareseNumeroUno«Intendevo ritirarmi a casa».

*****

#DirigentePDL1«Siamo sicuri che non si venga a sapere dei 500 tesseramenti fasulli?»

#DirigentePDL2«Credo che il problema vero siano i 1500 tesserati veri. Prima o poi capiranno che hanno fatto una cazzata».

*****

#PartitoDelleAziende«Ma se le aziende stanno chiu-dendo tutte, chi cazzo ci deve votare?».

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#RoccoTalucci«C’è crisi. Oggi niente preghiere».

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#HerculesHaralambides«Mi sento solo. Tanto solo».

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Satirycon

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Satirycon: Sognando Altan

HO LETTO TUTTI I LORO PROGRAMMI ELLETORALI ED HO CAPITO CHE QUESTA È UNA CITTÁ SENZA FUTURO.

ALMENO ADESSO POSSIAMO RILASSARCI E GODERCELA UN PO’

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La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Brindisi informa che, con atto

dirigenziale della Regione Puglia n. 284 del 14 febbraio 2012, le agevolazioni sugli investi-menti, meglio note come “TITOLO II”, sino ad oggi operative per le imprese artigiane,non artigiane del settore manifatturiero e edilizia e commerciali, sono state estese anche alle micro e piccole imprese operanti nel settore sanitario.Si ricorda che gli incentivi prevedono l’ero-gazione di due contributi a fondo perduto, a fronte di operazioni di finanziamento bancario legate all’acquisto e/o ristrutturazione di immo-bili e all’acquisto di nuovi macchinari, attrez-zature ed impianti. Un contributo è commisu-rato agli interessi bancari sul finanziamento ottenuto e può giungere di fatto ad abbattere gli interessi del 5-6%, cui si aggiunge un ulteriore contributo a fondo perduto del 20%.Grazie alla modifiche apportate, ai soggetti beneficiari tradizionali delle agevolazioni del titolo II se ne aggiungono altri, ovvero le imprese operanti nei seguenti servizi, riferiti al comparto della “sanità e assistenza sociale”: - “Servizi degli studi medici di medicina gene-rale” - “Prestazioni sanitarie svolte da chirurghi”

CONTRIBUTI SUGLI INVESTIMENTIPER LE IMPRESE CHE OPERANO NEI SERVIZI SANITARI

ECONOMIA

- “Attività dei centri di radioterapia”- “Attività dei centri di dialisi” - “Studi di omeopatia e di agopuntura” - “Centri di medicina estetica” - “Altri studi medici specialistici e poliambula-tori” - “Attività degli studi odontoiatrici”- “Laboratori radiografici” - “Laboratori di analisi cliniche” - Attività di “Fisioterapia” - “Altre attività paramediche indipendenti” - “Attività degli ambulatori tricologici” .- “Servizi di ambulanza, delle banche del san-gue e altri servizi sanitari “ (compreso trasporto non medicalizzato) Ad oggi sono oltre 3.000 le imprese pugliesi che hanno avviato tali pratiche di agevolazione e davvero numerosi gli artigiani e i commer-cianti che sono risultati assegnatari dei contri-buti previsti da tale misura. La CNA di Brindisi ha contribuito fortemente a favorire l’accesso delle imprese ai suddetti contributi grazie ad un apposito sportello presso il quale è possibile ricevere informazioni ed assistenza.Il riferimento è la dottoressa Valeria Mira-glia, Via Tor Pisana 102, tel. 0831/511625, fax 0831/517047, e-mail: [email protected]

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TUTTO QUANTO FA CULTURA E LIFESTYLE

TEATRO I LIBRI I SPETTACOLI I ARTE I MUSICA I MODA I MOTORI I TAVOLA I SPORT I SHOPPING

13 APRILE, ORE 18

RISTORANTE

ARABA FENICE

IL TOSCANOUn sigaro italianoIl ristorante L’Araba Fenice di Dario Schina ospita un seminario di approfondimento sul sigaro italiano per antonomasia: la storia, i prodotti, le foglie e le fasce, la produzione, la distribuzione, la fruizione, la degustazione e gli abbinamenti. L’evento è organiz-zato dall’Alto Salento Cigar Club. Ogni partecipante avrà diritto ai seguenti benefit: due sigari, due degustazioni con abbinamento, dispensa del seminario, attestato di partecipazione. Per informazioni e prenotazioni: [email protected], [email protected].

CooltureAltRE DATE

14/22 APRILE

SETTIMANA DELLA CULTURAVisite guidate, una mostra documentaria dal tema “Rota/Fellini: la musica delle immagini”, uno spettacolo di danza al Verdi, una mostra su Antonio Gigante a Palazzo Granafei Nervegna, in un film documentario su “Marlboro City” e molto altro ancora. È la settimana della cultura. www.comune.brindisi.it

25 APRILE

TORNO SUBITONuovo appuntamento con la rassegna Attimi di scena. Sara Bevilacqua porta in scena la storia di un Piccolo Re che scappa dal fascismo che arriva a Brindisi, città impreparata ad accogliere una corte in fuga. Doppio spettacolo alle 18 e alle 20.Nuovo Teatro Verdi, tel. 0831.562554.

FINO AL 17 APRILE

SCAPPA NINO!Ultimi giorni per ammirare le ope-re dell’artista brindisino Domenico Lapolla, esposte al caffé-libreria Camera a Sud. Il titolo della per-sonale fa riferimento a Nino – un piccolo pappagallo giallo – che abita molte delle tele in esposi-zione, assieme a dei tipi umani semplici e delicati.Camera a Sud, Largo Otranto.

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TRE AGGETTIVI PER DEFINIRE BRINDISI.PP: Poetica. Stuprata. Ipnotizzata.CDS: Potenziale, sorprendente, ventosa. Il vento è una metafora e Brindisi respira il vento.TRE “CARATTERISTICHE” BRINDISINE.PP: Disinformazione. Indolenza. Bontà, ma abbia-mo dimenticato il detto “bueni sini ma fessi noni”.CDS: In inquieta sospensione. Da scrutare nel fon-do della vastità del mare. Da concepire con un alito rinnovato. Da decifrare come un luogo di tesori, molti dei quali ancora nascosti.SI POSSONO RACCONTARE GLI UMORI DI UNA CITTÀ ATTRAVERSO LA LETTERATURA?PP: Gli umori di una città possono, e devono, essere raccontati con qualunque arte. Ma bisogna cercare di farlo in modo tale da arrivare alla gente semplice, amante di quel poco necessario alla feli-cità, che abita questo posto appassionatamente. CDS: Certamente, se si ha l’intenzione di superare le asperità. Mi piace pensare alla vitalità della città, alla sua anima da sentire negli spazi muti delle parole, piuttosto che propendere per un’assenza là dove non si è stati o non si sia disposti a tendere l’orecchio.LUOGO COMUNE DA SFATARE.PP: Molti dicono di amare Brindisi. Non è vero. E lo

dimostra lo stato in cui giacciamo. Amore vuol dire dare, prima di prendere. Molti dicono che i brindisi sono ignoranti. Non è vero. In quanto siamo un po-polo a cui non è stata data la possibilità di crescita. Veniamo trattati, dai potenti e dalle istituzioni sovra-comunali, come “polli d’allevamento” in un recinto da cui non uscire. CDS: Sono convinta che sia molto più proficuo segnalare il buono, piuttosto che sottolineare le manchevolezze.GIOCO DELLA TORRE: BUTTA GIÙ UN PERSONAG-GIO DI BRINDISI DEL PASSATO O DEL PRESENTE E SCRIVI IL SUO BREVE BIGLIETTO DI ADDIO.PP: Butto giù tutti i personaggi che badano solo ad interessi propri, correlati al mondo dell’industria pesante responsabile dello sfacelo ambientale ed economico di una comunità. “Addio ominicchi, Brindisi ha urgenza di fare la terza rivoluzione industriale, per rinascere.”CDS: La memoria é uno scrigno immenso. Nulla deve essere mai gettato via, altrimenti non si potrà mai dare senso alle svolte. Sul nulla non si costruisce.PERCHÉ RESTARE E PERCHÉ ANDARE.PP: Per spiegare perchè restare, cito una frase del mio libro in dialetto brindisino: “pue’ caminari

PETROSILLO. CI CARATTERIZZANO DINSINFORMAZIONE, INDOLENZA, BONTÁ. E PURTROPPO ABBIAMO DIMENTICATO IL DETTO “BUENI SINI MA FESSA NONI”.

È in edicola “Via Maestra”, antologia di autori brindisini curata da Clara Nubile e Michele Bombacigno, edita dalla Hobos Edizioni di Vittorio Bruno Stamerra. Contiene quindici racconti che hanno per protagonista la città di Brindisi. TuttoBrindisi propone un curioso “vis à vis” tra gli autori del volume, che rispondono a domande/provocazioni sulla città, dando vita a un confronto benevolo ma anche critico su Brindisi e la brindisinità. Questo mese tocca a Pierpaolo Petrosillo e Carmen De Stasio.

LE VIE MAESTREPetrosillo/De Stasio

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CARMEN DE STASIOCarmen De Stasio insegna Lingua, Civiltà, Cultura Inglese al Majorana” di Brindisi. È autrice del romanzo Oltre la nausea. Si interessa di Futurismo e Post-Futurismo. È impe-gnata in ricerche confluite in conferenze sui processi letterari ed artistici contemporanei.

DE STASIO. IN QUESTI ANNI LA CITTÁ HA GODUTO DI UNA VALORIZZAZIONE CULTURALE CHE L’HA FATTA USCIRE DA SCHEMI DI OCCLUSO PROVINCIALISMO.

quantu vuei, luntanu, luntanu, ma li radici so’ cosi ca nisciunu chianta, sempri ‘ffundati sotta s’acchiunu.” Per il perchè andare via, l’allevamento prevede che i polli più dotati intellettualmente debbano trovare lavoro altrove. CDS: Questo è un tema da improntare in rela-zione a specifici argomenti. A trattar di cultura, Brindisi ha un suo scrigno ben profondo da sco-prire. In tema di lavoro occorre evidenziare che senza un’offerta motivante al “restare” non potrà esserci domanda. Esistono delle condizioni dalle quali non si può prescindere, altrimenti si perpe-tuerà il ritmo dei “devo andare ma non vorrei”. RIPASSO DI STORIA: UN FATTO STORICO ACCADUTO IN CITTÀ NEL CORSO DEL TEMPO.PP: Non mi piace parlare troppo di storia perchè credo abbiamo bisogno di parlare molto di real-tà, quindi, ricordo il vergognoso passato recente, la “tangentopoli brindisina”, in cui la corruzione ha maltrattato Brindisi come nemmeno con una puttana si dovrebbe fare. CDS: Ovvio parlare dell’accoglienza alle migliaia di albanesi qui approdati ventun’anni fa, ma non posso non pensare all’esplosione del 1977 o allo sconvolgimento della II Guerra Mondiale. E poi ancora il conforto ai profughi istriani i quali qui trovarono rispetto di uomini. Ci sono segni evidenti, sebbene dimenticati. Brindisi reca in sé l’appartenenza al Mediterraneo.IL SINDACO PIÙ IMPROBABILE E QUELLO CHE HA LASCIATO IL SEGNO.PP: Il Sindaco più improbabile, purtroppo, è quello slegato dalla “forma Partito”, quello che darebbe conto solo ai suoi elettori. Ma i brindi-sini sono capaci di tutto, in peggio o in meglio. Il Politico che per me ha lasciato il segno è il Notaio Michele Errico, un uomo straordinario e pulito, le

cui battaglie a tutela del territorio e della salute dei cittadini hanno addirittura causato la sua espulsione dal partito nonchè minacce di morte.CDS: Desidero veicolare nell’ambito culturale la mia risposta, poiché è il luogo che mi appartiene ed in virtù di ciò ritengo che il sindaco che abbia lasciato un segno incisivo sia stato Domenico Mennitti. In questi anni la città ha goduto di una valorizzazione culturale che le ha permesso di uscire da schemi di occluso provincialismo.LA FORMULA MAGICA PER CAMBIARE BRINDISI, POSSIBILMENTE IN MEGLIO.PP: L’unica formula per cambiare è informarsi, capire e partecipare attivamente, tutti, al perse-guimento dell’interesse collettivo. Considerando Brindisi, nella sua interezza, un bene comune.CDS: Il pericolo di chiudersi nell’autoreferenziali-tà lamentosa è dietro l’angolo, sempre. L’analisi è fondamentale per decidere quali percorsi intra-prendere. Le migliori scelte avvengono nel luogo in cui varie competenze si mettono in discussione continua. Occorre una terapeutica tendenza a valorizzare gli ambienti umani perché si faccia comunità da proiettare nel più vasto senso di società, di deterritorializzazione deleuziana. PERCHÉ LEGGERE L’ANTOLOGIA VIA MAESTRA?PP: Perchè attraverso l’amore degli altri si può riscoprire il proprio. CDS: È un microcosmo di diversità percettive. Diversità di configurazione visiva e identificativa. Ognuno ha espresso la sua voce come una nota incastonata in una sinfonia dai ritmi densi, uni-voci, proiettivi. Mi è piaciuto far parte di questa squadra proprio per i valori di buon senso in cui credo e sui quali ho fondato la mia esistenza. Via Maestra simboleggia un respiro di libertà, di rispetto reciproco.

(a cura di Marcantonio Gallo)

PIERPAOLO PETROSILLOAutore di “Fortuna, orgoglio e morte”. Definisce Brindisi “nu capulavoru ti lu

padreterno”. Ha la passione della scrit-tura, forse illudendosi intimamente, così

sostiene, di poter lasciare qualcosa di sé. Ha pubblicato Nu giurn’a ferragostu, racconto in dialetto brindisino da cui é

stato tratto lo spettacolo teatrale “Comu nu suennu. Ha un suo blog:

www.pierpaolopetrosillo.blogspot.com

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I SANTI CON I VOLTI DI MAZZINI E GARIBALDI

Una singolare pittura presente nella chieset-ta rurale di Restinco, fortunosamente ancora

visibile, richiama l’importante ruolo dei patrioti brindisini durante il periodo risorgimentale. L’imma-gine, semplice e vivace nei colori, riporta chiaramente i principali attributi iconografici dei santi Pie-tro e Paolo, il primo identificabile per le chiavi nella mano destra, la spada ed il libro per san Paolo. La particolarità del dipinto è nei volti dei due personaggi rappresentati dall’ignoto autore, riconoscibili rispettivamente in Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. La raffigurazione pittorica dei due principali protagonisti del Risor-gimento italiano nelle vesti dei santi apostoli è attestata in altre zone del centro e del nord d’Italia, mentre è unica in Puglia e forse nell’intero meridione, all’epoca sotto il Regno di Napoli.Il dipinto è in una nicchia delle dimensioni di circa un metro quadrato presente sulla parete interna della chiesetta dedicata a Sant’Antonino in località Restinco, a circa 5 km a nord-ovest dal centro abitato; l’edificio sacro fu completamente ristrutturato nei primi del novecento conservando al suo interno l’originale altare

settecentesco, oggi non più esistente così come l’acquasantiera di cui resta-no solo le tracce dell’aggancio sulla parete a lato dell’ingresso. L’opera pittorica, realizzata a tempera probabilmente tra il 1850 e il 1860 (G. Carito, 1986), rientra in quel simbolismo legato ai riti e alle azioni dei diversi movimenti e circoli eversivi brindisini attivi nella rivolta contro la monarchia borbonica, al quale spesso aderivano, o semplicemente garan-tivano l’appoggio, molti possidenti fondiari come Oronzo Catanzaro, proprietario delle masserie di Cerrito, Angelini, Chimienti, Lo Spada e la stessa Restinco. Oronzo fu anche alfiere della prima compagnia della Guardia Nazionale di Brindisi. Suo fratello Giacomo ebbe un ruolo ancora più attivo nel caldeggiare le idee e gli ideali mazziniani, sono do-cumentate le sue frequentazioni con altri sostenitori dei circoli fedeli alla causa dell’unità nazionale: gli affiliati si riunivano nei retrobottega di alcuni esercizi commerciali brindisini ed avevano contatti con alcuni patrioti esuli in Francia e Grecia tramite emissari che approdavano nel porto cittadino. Con Giacomo Catanzaro la masseria di Restinco divenne un punto di riferimento per gli aderenti alla Giovane Italia, l’associazione politica insurrezionale fondata da Giuseppe Mazzini, e ciò motiverebbe la presenza del dipinto che ancora oggi è possibile ammirare.Il ruolo di primo piano nella spinta patriottistica svolto da Giacomo e Oronzo Catanzaro generò, nel perio-do post-unitario, una serie di assalti con furti e danneggiamenti alle loro masserie da parte dei briganti capeg-

giati dal temuto sergente Pasquale Romano, bande notoriamente contrarie alla causa nazionale italiana e favorevoli alla restaurazione del Regno Borbonico. Furono diverse le masserie brindisine che divennero bersaglio di incursioni brigantesche, con minacce, ricatti e persino seque-stri di persona, in particolare “quelle appartenenti a proprietari non amici, liberali e fautori del nuovo ordine” (V. Carella, 1974). L’attuale avanzato stato di degrado dei luoghi rende difficile immaginare la possibile salvaguardia dell’opera pittorica, già in condizioni precarie. È ancora

possibile, e sarebbe auspicabile, il re-cupero dell’insolito dipinto, non certo per il suo valore artistico quanto per la sua rilevanza storica e culturale. Lo stacco di affreschi dalle pareti e il loro ricollocamento in un nuovo allestimento è pratica ormai diffusa e consolidata, lo dimostra l’ottimo ri-sultato ottenuto con la Madonna con Bambino nella cripta del Santuario di Belvedere a Carovigno, intervento curato dai Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi; per quello di Restinco il tutto è certamente più complesso, ma non impossibile…

Il particolare dipinto si trova nella chiesetta di Sant’Antonio, a Restinco. Lo conoscono in pochi. Forse per questo lo stato dei luoghi non è certo dei migliori...

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di GIOVANNI MEMBOLA

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Le forze dell’ordine, l’asso-ciazionismo e le strutture parallele rappresentano il buono e il bello di ciò che

il nostro territorio fornisce a chi giunge da oltremare, alla ricerca della felicità, della realizzazione di sogni e speranze, bisognoso dí aiuto, di un volto che possa fornire una coperta, un sorriso, una pietanza calda. Il volto e i modi della dottoressa Stefania Occhioni, dal 1997 dirigente dell’Ufficio Stranieri della Que-stura di Brindisi, rappresentano lo specchio dell’ufficio da lei coordinato. Il senso d’umanità si legge nel suo sguardo, scru-tando i suoi grandi occhi, così come la disponibilità nel rispon-dere alle nostre domande, alle numerose telefonate, la porta

della stanza sempre aperta, il sor-riso sulle labbra. Ogni particolare è arricchito da un approfondimento costante di norme e circolari, dal desiderio di fornire risposte sicure, oneste, concrete agli interlocutori. «Nella nostra provincia vi sono all’incirca 5.000 presenze di stra-nieri, di cui circa 2.500 regolari. Gli irregolari, accolti presso il CIE e il CARA di Restinco, provengono dalla Tunisia, dal centro Africa o dall’Asia. Ovviamente i numeri della clande-stinità non si conoscono ma si sup-pone che non siano alti».Partendo dal rigido rispetto della legge e dalla sua ferrea applica-zione, l’ufficio si confronta quo-tidianamente con enti, patronati o associazioni e rappresenta un importante riferimento legittimo e ufficiale che aiuta gli immigrati, a seguire il corretto percorso legale e amministrativo, con tutte le formalità ad esso connesse, come per esempio le modalità e le pro-cedure per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, ma anche come acquisire il tesserino sanita-rio, conoscere gli importi dei con-

«SIAMO STATI ACCOLTI E GUIDATI PER EVITARE DI COMMETTERE ERRORI O IRREGOLARITÁ. GLI AGENTI SONO SEMPRE DISPONIBILI A FORNIRCI LE INFORMAZIONI CHE CI SERVONO»

Così i dirigenti della Questura e le professoresse del Centro Territoriale Permanente accolgono gli stranieri, li aiutano e danno loro lezioni di lingua italiana. E non solo...

IL VOLTO UMANO DELL’IMMIGRAZIONE

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tributi da versare evitando disagi e lunghi tempi d’attesa. «Il nostro ufficio ha la doppia veste di servizio pubblico svolto con lo spirito di soc-corso che contraddistingue la Poli-zia di Stato», conclude la Occhioni. Un’accoglienza civile, una giusta guida, senso d’umanità e di dispo-nibilità, può cambiare l’approccio con il territorio di cittadini stranieri, dando loro una prospettiva di vita diversa, evitando atteggiamenti ostili, duri o critici. Lo conferma Imram Tanha, giovane afgano dai modi gentili: «Siamo stati accolti e guidati per evitare di commettere errori o irregolarità. Gli agenti della Polizia di Stato - in modo partico-lare l’ispettore Scalone, (responsa-bile dello sportello) - sono sempre disponibili a fornirci informazioni utili, a guidarci nel difficile percorso dei permessi di soggiorno, del rin-novo e tante formalità che esistono in Italia e che noi siamo tenuti a rispettare». Ghorashi Hamad Shakib, affascinato dall’importanza dell’art. 2 della Costituzione italiana che rilegge davanti a noi con enfasi, racconta che «ci sono anche i

di IOLE LA ROSA

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patronati, le associazioni e le nostre professoresse che ci insegnano la lingua italiana e ci spiegano la legge, i nostri diritti e doveri». Le professoresse di cui parla sono Adriana Vernai, Adriana Voglino, Anna Maria Elia, Valeria Anto-nacci, Anna Maria Casaburi, che da alcuni anni, grazie alla straordinaria disponibilità del professor Antonio Lisi, Dirigente scolastico del Centro Territoriale Permanente di Brindisi, propongono percorsi formativi indi-rizzati agli immigrati.«Arrivano sul nostro territorio avendo grosse difficoltà nel com-prendere la lingua, ma riescono ad

impararla subito! Riscontrano diffi-denza nell’accoglienza, perché per la coscienza sociale immigrazione è clandestinità, è organizzazione criminale, è prostituzione, tutto ciò che di negativo possa esserci», rac-conta con disappunto Anna Maria Casaburi, che si fa portavoce delle severe guide dal cuore grande.«In questi anni ho conosciuto il volto umano dell’immigrazione: minori che arrivano in Italia da soli lasciando le proprie famiglie con cui potrebbero perdere il contatto per sempre, uomini e donne che nel loro paese studiavano, lavo-ravano, eppure sono “immigrati”;

fuggiti perché ricercati dai talebani, dalle organizzazioni criminali, dalla miseria». «La parte più bella dell’immigra-zione la vivo a scuola - continua la Casaburi -. Giovanissimi e meno giovani hanno voglia di imparare, nutrono rispetto verso la nostra Costituzione. Al progetto proposto quest’anno (“Cittadinanza attiva: vivere positivamente diritti e doveri”), partecipano più di trenta studenti: afgani, palestinesi, nord-africani, tunisini ed una signora marocchina. Tra loro si crea sempre coesione e rispetto».

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L’Oyster, il ristorante del porto turistico Marina di Brindisi, di proprietà dei

fratelli Giuseppe e Francesco Barretta, ha riaperto i battenti all’insegna di clamorose novità. La prima, e più importante, è l’arrivo di un nuovo chef, Gian Antonio Pizzoli Piscopi, cuoco che vanta una lunga esperien-za in blasonati locali italiani. Come si evince dalle fotografie pubblicate in questa pagina, forniteci dall’Oyster, Piscopi tende a trasformare ogni suo piatto in un’opera d’arte, ricca non solo di sapori, ma anche di colori e fantasia. Tra le nuove specialità del menù sono assolutamente da provare i tagliolini al profumo di mare

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BEST RESTAURANT/In cucina ora c’è lo chef Gianantonio Pizzoli Piscopi. I suoi piatti diventano opere d’arte.

L’OYSTER RIAPRE.E CAMBIA TUTTO

ed il risotto con carciofi e gamberi. Grande la varietà di secondi piatti, che prediligono il pesce fresco ma non disdegnano l’ottima carne proveniente da allevamenti locali. I

più golosi potranno gustare i dolci che verrano preparati al momento dell’ordinazione: tra questi il tris di panna cotta alla crema Oyster (servita con fragole e biscotti). Da quest’anno il ristorante offre anche la possibilità di mangiare una buo-na pizza. Il bar, invece, si ripropone come luogo per un romantico

aperitivo sul mare con vista sul castello Aragonese, oppure per assaporare un ottimo ge-lato artigia-nale. Anche quest’anno la musica farà da colonna sonora a molte serate. Il program-ma degli eventi è in

fase di allestimento e sarà presto reso pubblico. Il locale rimarrà chiuso il lunedì. Per prenotazioni: 327.8191931.

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Pioggia di medaglie per i giovani brindisini della società SOTTO-SOPRA, in trasferta a Siena il 25

e 26 febbraio, che si sono fatti valere in occasione del 9 trofeo Città del Palio. La manifestazione ha visto la partecipazione di 6 Regioni italiane con atleti dagli 8 ai 24 anni che si sono confrontati nuotando con spi-rito agonistico e tanta, tanta grinta. La società Sottosopra ha collezionato ben 23 medaglie. A salire sul podio sono stati: Melissa Falcone (100 rana, medaglia d’oro 1,36”-100 misti, me-daglia d’argento, 1,27”), Mirko Alta-

villa (200 dorso, medaglia d’argento, 2,40”- 100 dorso, medaglia di bronzo, 1,16”), Marzia Orfanelli (200 rana, medaglia d’argento 3,16”- 100 rana, medaglia di bronzo, 1,33’), Lorenzo Basile ( 200 delfino, medaglia d’oro, 2, 33”-200 stile libero, medaglia d’ar-gento, 2,16”), Giuliano Marinelli ( 100 rana medaglia d’oro 1,31”- 50 stile libero, medaglia d’argento, 35”), An-drea Scagliarini ( 100 rana, medaglia di bronzo, 1,34”), Alessandro Liberato ( 100 dorso, medaglia d’argento, 1,24”), Chiara Missure ( 200 dorso, medaglia di bronzo, 2,56” ”), Mattia

Celeste ( 50 stile libero, medaglia d’argento 35” – 50 farfalla, medaglia di bronzo, 42”), Luca Nicolaci ( 100 rana, medaglia d’argento, 1,18”), Elisa De Vincentis ( 50 stile libero, medaglia d’argento, 38”- 50 farfalla, medaglia di bronzo, 46,20”), Martina Chironi ( 200 stile libero, medaglia d’argento, 2,32”), Maria Antonella Zuccaio ( 200 stile libero, medaglia di bronzo, 2,17”), Alessandro Pranzo ( 50 stile libero, medaglia d’argento, 26”), Ludovica Panella ( 100 rana, medaglia d’argento, 1,29”), Gabriele Marinelli (200 rana, medaglia di bronzo, 2,50”), Alessio Pepe Esposito ( 100 rana, medaglia d’oro, 1,05”- 200 misti, medaglia d’argento, 2,17”, 50 rana, medaglia d’oro 30,81- Centro sport), Ottime sono state le pre-stazioni sportive anche di Gabriele Fanelli, Giancarlo Mazzei, Manuel Di Donfrancesco, Martina Battista, Jessica De Rinaldis, Gabriele,Chironi Lenti Enrico, Ludovica Fazzi, Beatrice De Santis, Marotta Marco, Vincenzo Andriulo, Vincenzo Stiven, Giacomo Scorrano.

Iole La Rosa

GIOVANI MEDAGLIE

GINNASTICA NEL SANGUEL

e ragazze della ginnastica La Rosa il loro sport preferito ce l’hanno nel sangue. Ecco alcune di loro che si divertono nel corso di una passeggiata durante la trasferta di Firenze. La squadra del presidente Antonio Spagnolo milita nel campionato di serie A1 ed è composta esclusivamente da atlete brindisine. A Firenze la squadra ha ot-

tenuto un punteggio complessivo di 144,000 punti, ottenendo tre punti in più rispetto alla prima prova di Bari ma ciò non è bastato a scavalcare in classifica la Gal Gym Team Lixonum (147,950) che ha invece chiuso davanti alle pugliesi. “Le nostre ragazze - dice Spagnolo - sono state bravissime e sono state protagoniste di una gara impeccabile. In realtà Brindisi è stata l’unica società in pedana a non aver commesso errori e per noi tutto ciò è motivo di grande orgoglio; sulla classifica hanno pesato i punteggi di partenza bassi ma vorremmo

sottolineare la prova di tutte: del capitano Erica Saponaro che ha trascinato la squadra, così come della Caiolo che ha ottenu-to 50 punti su quattro attrezzi, di Silvia Pentassuglia, im-peccabile al corpo libero ed al volteggio, o la netta crescita di Picano e Marra».

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A soli undici anni si “laurea” cam-pione regionale “Giovanissimi”. Nicola Giove, nelle finali che

si sono svolte a Molfetta l’11 marzo scorso, ha dominato la sua catego-ria ottenendo la qualificazione ai campionati nazionali di Tennistavolo. Tanto impegno, grande determina-zione e caparbietà in uno sport poco appariscente e di grande sacrificio. “Conquistare questo prestigioso titolo conferma i grossi passi che il tennista-volo brindisino ha compiuto in questi anni, siamo una società competitiva che è salita sul podio più volte in tornei Regionali e Nazionali” dichiara con grande entusiasmo il presidente del Tennistavolo Brindisi-Cedas Avio Cosimo Montanaro. “Siamo contenti che Nicola abbia scelto uno sport che lo appassiona e che richiede impor-tanti doti psico-fisiche, coordinazione, rapidità di movimento e riflessi sem-pre pronti - dichiarano i suoi genitori Aldo e Rosanna - apprezziamo il suo impegno senza pretendere nulla dai suoi risultati sportivi, incoraggiandolo dopo le sconfitte, evitando di esaltarlo dopo le vittorie”. Al torneo regionale hanno partecipato altri atleti brindisini che hanno ben figurato nella categoria Allievi: Roberto Amatori, Alessio Calì e Lorenzo Ignazzi. Di loro sentiremo parlare prossimamente.

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Il brindisino appassionato di Tennistavolo si è aggiudicato le finali regionali di Molfetta, sbaragliando la concorrenza.

NICOLA GIOVE CAMPIONE A 11 ANNI

L’Università degli Studi Niccolò Cusano è una Università pubblica non statale. L’Unicusano è caratterizzata dall’essere anche una Università Telematica, in quanto a ciascun immatricolato vengono consegnati un ID ed una password utili per l’accesso ad una piattaforma didattica che contiene i materiali da studiare per ciascun insegnamento. All’interno della piattaforma è possibile trovare file stampabili (doc o pdf); presentazioni in Power Point, che schematizzano il contenuto delle dispense; lezioni video, con la possibilità di ascoltare i docenti con un semplice “clic”, in qualsiasi momento della giornata. È possibile anche frequentare altre lezioni di approfondimento, in presenza, recandosi a Roma presso la sede centrale dell’Unicusano o seguendole in diretta presso i poli remoti della stessa Università. L’Università degli Studi Niccolò Cusano Telematica dispone infatti di circa 70 poli didattici remoti collocati in tutto il territorio nazionale: i Learning Center, come “Brindisi2” che ha sede a Latiano. È possibile, anzitutto, chiedere la pre-valutazione dei Crediti Formativi Universitari (CFU) in possesso (12 dei quali si possono ricavare dall’esperien-

za professionale). Il Learning Center accompagna nel percorso di scelta della Facoltà giusta, nell’ambito della vasta offerta formativa di cui dispone l’Università degli Studi Niccolò Cusano: corsi di laurea in Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, Scienze dell’educazione e della Formazione.Tra i diversi servizi che può offrire un Learning Center, quello di maggior rilievo è di poter essere sede esterna d’esame: il Learning Center di Latiano è l’unica sede esterna d’esame autorizzata nella Provincia di Brindisi. Il Learning Center Brindisi 2 è sede d’esame, a Latiano, dal feb-braio 2010 e accoglie tutti gli studenti che ne facciano richiesta e che preferiscano svolgere il loro esame nel luogo più vicino al proprio domicilio.Insomma, per chi ha altri impegni e vuole laurearsi, o sempli-cemente per chi è determinato a conseguire una laurea che corrisponda ad un livello di formazione effettivamente alto ed indirizzato alle specifiche aspettative professionali, l’Università degli Studi Niccolò Cusano, ha la soluzione giusta. Ed il Lear-ning Center di Latiano (in via Garibaldi n. 72 – tel. 0831/729792) offre questa soluzione a portata di mano. Un’ultima novità: le iscrizioni sono aperte tutto l’anno!

CON LA “NICCOLO’ CUSANO”, ORA L’UNIVERSITA’ E’ ANCHE A LATIANO

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Su Romolo Specchia girano da anni battute del tipo: «Se gli chiedi il gelato ai Puffi ti sbatte

fuori a calci». Ma il signor Romolo è, appunto, un signore, e un gentle-man sa sempre trovare le parole più adatte per un diniego garbato. C’è però qualcosa di vero in quella battuta, perché Specchia è da de-cenni, a suo modo, un estremista: è il paladino della qualità assoluta, sia nel servizio al banco che nell’utilizzo delle materie prime. Del resto la sua pasticceria ed i suoi gelati sono da sempre tra i più apprezzati in città. Forse è rimasto l’unico - a Brindisi - a conservare le creme nel bancone a pozzetto. E siamo certi che non vi proporrà mai, oltre che preparati artificiali, gusti fuori luogo. Se volete il gelato tradizionale, con gusti tra-dizionali come il gianduia, la crema, il cioccolato, il croccantino al rhum, allora siete nel posto giusto. E capi-rete la differenza tra un vero gelato, con aggiunta di vera panna fatta a mano (non con le macchinette) e un gelato finto, dal sapore indefinito e poco digeribile. Bar Rosso e Nero, via Santi ang. via Casimiro.

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BEST BAR/Un ottimo gelato? Ancora oggi, dopo tanti anni, quello del Rosso e Nero è al top. Perché davvero artigianale.

DA ROMOLO L’ESTREMISTA.DELLA QUALITÁ

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Un piccolo universo maschile.

Speciale Moda Uomo Primavera/Estate 2012

Fotografie di Luca Mollica e Noemi Savina

Via Filomeno Consiglio 12 - Brindisi - Tel. 0831.528441www.portico12.it

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Polo Dior Homme, Pantalone Mason’s

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Abito Monteverdi

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Pantalone felpato Dior, Felpa cappuccio e polo Dior, Felpa Helly Hansen, Pantalone BomBoogie

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Giacca Jey Coleman, T-Shirt Cinecittà Mason’s, Cintura Corda Gallo, Cinquetasche Mason’s

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Via Filomeno Consiglio 12Brindisi - Tel. 0831.528441

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Calzature Volta

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Giubbino Bomboogie

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Costume Gallo

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Via Filomeno Consiglio 12Brindisi - Tel. 0831.528441

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Un anno con Brindisi:

Grazie!

Calze e Cravatte Gallo

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