Tavolo 2 - La formazione universitaria e per i clinical risk manager

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TAVOLO LAVORO N. 2 La formazioni universitaria e per i Clinical Risk Manager C.P. Campobasso, A. Guzzo, G. Sabatelli, M. Baroni, V. Palermo, D. Ferorelli, G. Pinto, F. Tarantino

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TAVOLO LAVORO N. 2

La formazioni universitaria e per i Clinical Risk ManagerC.P. Campobasso, A. Guzzo, G. Sabatelli, M. Baroni, V. Palermo, D. Ferorelli, G. Pinto, F. Tarantino

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TAVOLOTAVOLOCarlo P. Campobasso (medicina legale): ASREM e UNIMOL (Molise)Anna Guzzo (internista): CRM - Policlinico Umberto I, (Lazio) Giuseppe Sabatelli (medicina del lavoro): ASL Roma G – Responsabile Qualità e Formazione (Lazio)Monica Baroni (cardiologo): CRM - Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (Toscana)Vincenza Palermo (medicina legale): CRM - Direttore UOC TO/4 (Piemonte)

Davide Ferorelli, Specializzando 1°AA in medicina legaleGiorgia Pinto e Francesca Tarantino Specializzande 5°AA in medicina legaleAssenti: Corradin Matteo, Ianardi Adriana, Tulli Giorgio

OBIETTIVOOBIETTIVO- panoramica della formazione universitaria in tema di rischio clinico

- valutazione punti di forza e debolezza (strumento SWOT)

- strategie d’intervento

- individuare un percorso formativo differenziato (per operatori sanitari e CRM)

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DICHIARAZIONE di BOLOGNA (1999): EU Joint Declaration on the European Higher Education Area

Luxembourg Declaration on Patient Safety del 2005, Commissione EU chiede di inserire la promozione della sicurezza pz nella formazione UNIVERSITARIA degli operatori sanitari

WHO Multi-Professional Patient Safety Curriculum Guide, 2011

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La Formazione per il Governo Clinico (Aprile 2013) Dip per la Programmazione e ordinamento SSN, Ministero Salute

Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico: manuale per la formazione degli operatori sanitari (2007) Dip per la Qualità Direzione Generale Programmazione Sanitaria, Ministero Salute

Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico: manuale per la formazione dei medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia (marzo 2010) Dip per la Qualità Direzione Generale Programmazione Sanitaria, Ministero Salute

BIBLIOGRAFIABIBLIOGRAFIA

La formazione universitariae per i Clinical Risk Manager

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La FORMAZIONE è strumento indispensabile per:- indurre il cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione,

- creare una cultura della sicurezza in tutti gli operatori coinvolti nei percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione,

- rafforzare le competenze dei professionisti,- favorire negli operatori sanitari la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo nel promuovere l’appropriatezza, la qualità e la sicurezza delle cure.

Garanzia di una FORMAZIONE di qualità è una responsabilità collettiva che coinvolge in primo luogo la comunità accademica, il SSN in tutte le sue articolazioni, la comunità scientifica e gli organismi di rappresentanzaFrancesco Bevere (Direttore Generale Ministero Salute)

Ruolo centrale che l’Università deve assumere in questo settore qualecentro primario di formazione ed educazione avanzata. In molti Paesi sono stati predisposti programmi per la formazione pre-laurea e post-laurea mediante inserimento di specifici insegnamenti nei corsi riservati alle diverse figure profession.

La FORMAZIONE è strumento indispensabile per:- indurre il cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione,

- creare una cultura della sicurezza in tutti gli operatori coinvolti nei percorsi di diagnosi, cura e riabilitazione,

- rafforzare le competenze dei professionisti,- favorire negli operatori sanitari la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo nel promuovere l’appropriatezza, la qualità e la sicurezza delle cure.

Garanzia di una FORMAZIONE di qualità è una responsabilità collettiva che coinvolge in primo luogo la comunità accademica, il SSN in tutte le sue articolazioni, la comunità scientifica e gli organismi di rappresentanzaFrancesco Bevere (Direttore Generale Ministero Salute)

Ruolo centrale che l’Università deve assumere in questo settore qualecentro primario di formazione ed educazione avanzata. In molti Paesi sono stati predisposti programmi per la formazione pre-laurea e post-laurea mediante inserimento di specifici insegnamenti nei corsi riservati alle diverse figure profession.

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Mentre le organizzazioni sanitarie stanno avviando una serie di strategie per migliorare l'assistenza e rispondere ai cambiamenti normativi e di politica, molti operatori NON hanno ricevuto una formazione sulla qualità e la sicurezza come parte della loro istruzione formale” Jones CB, Mayer C, Mandelkehr LK

Artt. 14 e 19 CDM 2014: Il medico ha l’obbligo dell'aggiornamento e della formazione professionale permanente, onde garantire il continuo adeguamento delle sue conoscenze e competenze al progresso clinico scientifico .

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Punti di DebolezzaPunti di DebolezzaINTERNI- scarsa sensibilità e percezione dell’importanza dei temi sulla sicurezza del paziente da

parte degli organi accademici (a fronte del Documento congiunto CUN e Ministero Salute del 2008 su «Rischio Clinico e Formazione Universitaria» con percorso formativo suddiviso in 5 aree principali)

- disarmante latitanza dei temi sul rischio clinico e sulla sicurezza del paziente negli obiettivi formativi dei CL Medicina e Professioni Sanitarie e nella formazione post-laurea e nei corsi di specializzazione

- disomogeneità e mancata strutturazione delle tematiche sul rischio clinico degli insegnamenti attivati:o Corsi e Programmi di studio allo stato rimessi all’iniziativa di singoli docentio Curricula dei docenti insoddisfacenti (specie per la categoria medica), provenienti

da diversi SSD

ESTERNI- rigidità del sistema accademico nel recepire le nuove istanze culturali e favorire

l’aggiornamento dei percorsi formativi e delle declaratorie dei SSD (L. Gelmini 240/2010, L. 270/04 disciplina CLM, DM 18.03.2005 sui SSD)

- quadro macro-economico causa della riduzione numerosità docenti ed immatricolati

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Andrea Stella: intervento del 19.06.2015 (3° Convegno ROARS)

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Punti di Forza Punti di Forza INTERNI-evidenza scientifica del forte impatto della cultura del rischio sulla sicurezza del pz in grado di migliorare la qualità dei processi assistenziali e costi gestionali

-diffusione sul territorio di strutture organizzate e accreditate (circa 37 Scuole di Medicina su 68 Università) e loro rapporti con il SSN

-numerosità e qualificazione multidisciplinare personale docente (non solo accademici) per la maggior parte costituito da personale a contratto proveniente dal SSN

68 University37 School of Medicine68 University37 School of Medicine

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Settori scientifico-disciplinariDM 18.03.2005

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Punti di Forza Punti di Forza INTERNI- numerosità dei discenti, potenziali professionisti sanitari (>30.000 studenti di cui 9.000/aa circa medici e 25.000/aa circa triennali)

- Capacità produzione: rilasciare titoli professionalizzanti comparabili, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale da istituzioni qualificate

- Fattore Economico: potenziale adozione di correttivi a costo zero

ESTERNI “NON ce lo chiede l’Europa ma i pazienti e i cittadini”- Dimensione EU della formazione e riconoscimento competenze

- Comparabilità dei titoli quale forma di garanzia dello standard formativo e spendibilità delle competenze

- Standard formativi con contenuti definiti nel Patient Safety Curriculum Guide (OMS 2011)

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RischiRischi-Formazione come strumento culturale in grado di agire principalmente sul fattore professionale ma NON come soluzione delle criticità strutturali, organizzative e tecnologiche su cui occorre non abbassare il livello di attenzione e richiede misure integrate di intervento

-Favorire e promuovere corsi, seminari di formazione e aggiornamento in tema di rischio clinico e sicurezza paziente possibilmente differenziati per operatori sanitari, gruppi di lavoro e facilitatori, Clinical Risk Manager e Direzioni Strategiche magari correlandoli ad obiettivi premiali

- Indefinito ruolo del CRM (funzione o struttura?) all’interno di una Azienda Ospedaliera

-Progettare e definire i contenuti e le aree di conoscenza per un percorso formativo specifico per Clinical Risk Manager comprensivo, quanto meno di un corso Master Universitario, in grado di rendere omogeneo il livello di preparazione e competenze chiave di questa figura professionale (implementazione modelli esistenti sui contenuti formativi essenziali)

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Lug 2015 - Tema degli standard tecnologici, strumentali e organizzativi degli ospedali spesso sottovalutato. Nella maggior parte dei casi i problemi derivano da un’organizzazione inadeguata, dall’uso di strumenti obsoleti, da incomprensioni banali sulla cartella clinica.Solo 1/3 degli errori sarebbe riconducibile a condotte del medico.

Oggi in Italia non esiste, a differenza di altre realtà EU (v. Francia), un vero e UNIVOCO modello nazionale di gestione del rischio che si rifaccia a una metodologia riconosciuta. Se in alcune realtà locali (Veneto, Toscana, ER) ci sono unità sul rischio clinico già operative e questo rappresenta un elemento positivo sul piano territoriale, è altrettanto vero che tali interessanti esperienze non sono nelle condizioni di "fare rete".

Un sistema di gestione del rischio clinico contribuirebbe anche a ridurre le dimensioni e la portata delle loro conseguenze sul piano economico per il SSN, della “medicina difensiva” che, secondo i dati di un’indagine portata all’attenzione della Camera, ha un’incidenza sulla spesa sanitaria pari a circa il 10%.

Benedetto FucciSegretario della Commissione Affari Sociali della Camera

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Accordo Stato-Regioni 19 aprile 2012Aree tematiche/obiettivi formativi

- Applicazione nella pratica quotidiana dei principi e delle procedure dell'Evidence Based Practice; - Linee guida, protocolli, procedure; - Documentazione clinica. Percorsi clinico- assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza e cura;

- Appropriatezza prestazioni sanitarie nei LEA. Sistemi di valutazione, verifica e miglioramento dell'efficienza ed efficacia; - Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie; - La sicurezza del paziente, risk management; - La comunicazione efficace interna, esterna, con paziente, la privacy ed il consenso informato;

- Integrazione interprofessionale e multi-professionale, inter-istituzionale; - Integrazione tra assistenza territoriale ed ospedaliera; - Epidemiologia, prevenzione e promozione della salute;

- Management sanitario. Innovazione gestionale e sperimentazione di modelli organizzativi e gestionali; - Aspetti relazionali (comunicazione interna, esterna, con paziente) e umanizzazione delle cure; - Metodologia e tecniche di comunicazione sociale per lo sviluppo dei programmi nazionali e regionali di prevenzione primaria;

- Accreditamento strutture sanitarie e dei professionisti. La cultura della qualità; - Multiculturalità e cultura dell’accoglienza nell’attività sanitaria; - Etica, bioetica e deontologia; - Argomenti di carattere generale: informatica e lingua inglese scientifica di livello avanzato, normativa in materia sanitaria: i principi etici e civili del SSN; - Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica. Malattie rare;

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Accordo Stato-Regioni 05 agosto 2014Riassetto strutturale e Riqualificazione Rete

Ospedaliera

Standard Qualità

…… lo standard per PO di base e di I livello (utenza <300.000) è costituito dalla documentata e formalizzata presenza di attività di gestione del rischio quali: -l’adozione di un sistema di segnalazione eventi avversi, -identificazione del paziente, -implementazione delle check-list di sala operatoria e della scheda unica terapia, -sistemi di reporting delle infezioni correlate all’assistenza, -protocolli di profilassi antibiotica e procedura di lavaggio delle mani, -implementazione di linee-guida e protocolli diagnostico-terapeutici specifici, -valutazione delle tecnologie sanitarie e partecipazione a reti di HTA, -audit clinici e valutazione delle performance, documentazione sanitaria, comunicazione e informazione al paziente,

-un programma di FORMAZIONE specifica con particolare riferimento all’introduzione di innovazioni tecnologiche ma soprattutto a supporto di tutte le precedenti specifiche attività

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OpportunitàOpportunitàConvention CRM - Tavolo Tecnico Regioni

-richiesta alla Conferenza Permanente CdL in Medicina e Professioni Sanitarie di applicare URGENTEMENTE le direttive EU per inserire negli obiettivi formativi del core curriculum temi inerenti il rischio clinico nel percorso pre e post-laurea con assegnazione di un congruo numero di CFU (si richiami il Documento congiunto CUN e Ministero Salute del 2008 su «Rischio Clinico e Formazione Universitaria» con percorso formativo suddiviso in 5 aree principali):

o inquadramento generale: glossario sicurezza, epidemiologia eventi avversi, la cultura dell’errore, quantificazione e accettabilità del rischio, metodi risk assessment e risk analysis

o aspetti etici e comunicazione: principio di precauzione e garanzia, coinvolgimento degli stakeholder, comunicazione dell’errore, il consenso informato,

o flussi informativi: sistemi di incident reporting, sistema di classificazione ICD9, il SIMES e l’osservatorio nazionale degli eventi sentinella e dei sinistri, la documentazione clinica,

o pratiche della sicurezza: rischio caduta, prevenzione delle ICA, sicurezza in sala operatoria e nell’uso dei farmaci, percorso nascita, prevenzione ulcere da decubito, etc.

o aspetti medico-legali ed assicurativi: responsabilità penale, civile, disciplinare e deontologica, le garanzie assicurative, il CVS

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Al Prof. Andrea LenziPresidente Conferenza CLMMedicina e Chirurgia

Al Prof. Luisa SaianiPresidente Conferenza CLProfessioni Sanitarie

Conferenza Congiunta CdL Medicina eProfessioni Sanitarie - Sett/Ott 2015

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OpportunitàOpportunitàConvention CRM - Tavolo Tecnico Regioni-elaborazione di un DOCUMENTO di CONSENSO sul ruolo del CRM, competenze e standard del percorso formativo,

-richiesta alla Conferenza Permanente CdL in Medicina e Professioni Sanitarie di applicare URGENTEMENTE le direttive EU per inserire negli obiettivi formativi del core curriculum temi inerenti il rischio clinico nel percorso pre e post-laurea con assegnazione di un congruo numero di CFU (si richiami il Documento congiunto MIUR e Ministero Salute del 2008 su «Rischio Clinico e Formazione Universitaria» con percorso formativo suddiviso in 5 aree principali):

o Chi: tutti coloro che possano documentare una adeguata formazione in materia o cui siano affidati compiti istituzionali in tema di rischio cinico e sicurezza pz o verifica qualità processi assistenziali,

o Cosa: modelli formativi che includono elementi di clinical governance, risk assessment, risk analysis, cultura dell’errore e sua comunicazione, responsabilità professionale e gestione assicurativa

o Quando: ultimo triennio CdL Medicina o ultimo anno corso Professioni sanitarie

-mutamento tecnologico dell’insegnamento e apprendimentoo corsi FAD (grandi numeri ma bassa qualità)o sistemi audio-visivi interattivi e formazione sul campo (elevato apprezzamento)o quale attività didattica elettiva e/o obbligatoria (previa approvazione da parte della

Conferenza Permanente CLM e CL Profess sanitarie) da inserire prima del tirocinio professionalizzante

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"Più sarà grande la conoscenza di ciò che bisogna fare,

maggiore sarà il potere di sapere cosa fare“

Benjamin Disraeli (ex Primo Ministro inglese)

Education is the most powerful weapon which you can use to change the world.”

(l’educazione è l’arma più potente che puoi usare per

cambiare il mondo) Nelson Mandela

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TAVOLOTAVOLOCarlo P. Campobasso (medicina legale): ASREM e UNIMOL (Molise)Anna Guzzo (internista): Policlinico Umberto I, CRM (Lazio) Giuseppe Sabatelli (medicina del lavoro): CRM - ASL Roma G – Responsabile Qualità e Formazione (Lazio)Monica Baroni (cardiologo): CRM - Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (Toscana)Vincenza Palermo (medicina legale): CRM - Direttore UOC TO/4 (Piemonte)

Davide Ferorelli, Giorgia Pinto e Francesca Tarantino Specializzandi in medicina legale (rispettivamente al 1° e 5°AA)Assenti: Corradin Matteo, Ianardi Adriana, Tulli Giorgio